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<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong><br />
Introduzione<br />
Tutte le diverse collezioni di fiori si ispirano ai principi della floriterapia di Bach, scopritore e<br />
pioniere di questa straordinaria disciplina. La letteratura è ricca di riferimenti alla floriterapia: i fiori<br />
di Bach provengono dall'Inghilterra e comprendono 38 rimedi ed un rimedio di emergenza, formato<br />
da 5 fiori. <strong>Le</strong> omonime <strong>essenze</strong> vengono ottenute utilizzando acqua pura di fonte come "serbatoio"<br />
per immagazzinare le "vibrazioni energetiche" dei fiori estratte dalla sottile energia dinamizzante<br />
del sole. La storia e i principi sono ormai noti e pertanto non saranno oggetto del nostro discorso.<br />
Molto meno conosciuti sono invece i numerosissimi rimedi sorti in seguito, dopo gli anni Settanta,<br />
grazie alle scoperte di ricercatori che hanno saputo cogliere le proprietà terapeutiche dei fiori dei<br />
loro paesi. Nascono così i fiori californiani, italiani, alaskesi, indiani, francesi, australiani e molti<br />
altri e su alcuni di questi focalizzeremo la nostra attenzione.<br />
Queste <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> non agiscono in funzione della composizione chimica del liquido, ma<br />
attraverso l'energia vitale dei fiori "intrappolata" <strong>nel</strong>la soluzione acquosa che ne costituisce la base.<br />
L'impatto sull'organismo non è diretto a livello biochimico, come invece accade per i farmaci, ma a<br />
livello di interferenza di onde energetiche mirate a stimolare un effetto di "self healing" piuttosto<br />
che forzare modificazioni chimiche. Ciò non esclude che l'azione delle <strong>essenze</strong> possa condurre<br />
anche ad alterazioni a livello fisiologico, comunque mai forzate, ma scaturite da una evoluzione<br />
interiore. I rimedi <strong>floreali</strong> agiscono in profondità sull'essere delle persone e il loro impiego richiede<br />
quindi una attenzione particolare rispetto alla medicina convenzionale e a molti rimedi naturali<br />
L'accuratezza della diagnosi, della prescrizione ed una attenta osservazione continua con eventuale<br />
modifica e ottimizzazione dei rimedi somministrati sono alla base di una terapia efficace.<br />
Alle <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> scoperte in questi ultimi anni si deve il grande merito di arricchire la gamma<br />
dei rimedi di Bach, permettendo agli operatori di intervenire in modo ancora più mirato sulle<br />
molteplici sfumature individuali degli stati d'animo negativi. Questi, infatti, presentano una<br />
profonda variabilità tra le diverse persone e sono in continua evoluzione per adeguarsi alle<br />
incessanti trasformazioni dell'ambiente, della società e della coscienza collettiva e dello spirito del<br />
tempo.<br />
<strong>Le</strong> nuove collezioni nascono quindi per un duplice ordine di motivi: prima di tutto per valorizzare la<br />
flora dei paesi del <strong>mondo</strong>, ispirandosi al concetto che qualche decina di fiori tipici di alcune aree<br />
dell'Inghilterra non siano sufficienti ad esaurire l'immensa varietà della flora mondiale; in secondo<br />
luogo si prefiggono di affrontare il maggior numero possibile di stati d'animo.<br />
Alcune collezioni hanno raggiunto un elevato grado di sviluppo, disponendo di un vasto e<br />
dettagliato repertorio e di una propria materia medica. Ognuna di queste deve comunque essere<br />
considerata aperta a continui sviluppi ed approfondimenti.
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> californiane<br />
Alla fine degli anni settanta l'opera di Bach era poco conosciuta (solo tre libri erano stati pubblicati)<br />
ed ancora poco apprezzata. Nonostante ciò, <strong>nel</strong> 1979, un gruppo di ricercatori della California<br />
guidati da Richard Katz e Patricia Kaminsky, intraprese uno studio sulla flora californiana e delle<br />
limitrofe regioni nordamericane che li condusse ad individuare complessivamente 103 nuove<br />
<strong>essenze</strong>. A questi studiosi va riconosciuto il merito di avere in questo modo contribuito alla<br />
diffusione di questo approccio terapeutico<br />
L'impegno di Katz e Kaminsky si spinse infatti fino alla fondazione di una associazione, la Flower<br />
Essence Society (FES), i cui intenti sono favorire l'uso delle <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> come catalizzatori di<br />
salute e di crescita; condividere le informazioni acquisite con gli operatori, i ricercatori e le altre<br />
persone interessate al loro utilizzo; fornire un punto di incontro per coloro che sono interessati a<br />
trovare nuove applicazioni alle intuizioni di Bach, che l'associazione riconosce ed accetta; sostenere<br />
la ricerca scientifica per la preparazione di nuove <strong>essenze</strong> e per la sperimentazione di nuovi modi di<br />
usarle.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> della FES sono ormai note in tutto il <strong>mondo</strong> come "fiori californiani" o Flower Essence<br />
Society Quintessentials, il cui repertorio è uno dei più ampi oggi disponibili per una singola<br />
collezione. Il termine Quintessentials è un chiaro riferimento alla tradizione alchemica, secondo cui<br />
i rimedi sarebbero prodotti dall'azione combinata dei quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco)<br />
più un quinto, rappresentato dalla coscienza dell'uomo, oggetto di questa "terapia dell'anima". I<br />
rimedi sono preparati secondo il metodo di Bach con i fiori originari di un vasto e ricco territorio ai<br />
piedi della Sierra Nevada, dove sorge il quartier generale della società.<br />
Il repertorio completo comprende 103 rimedi <strong>floreali</strong> suddivisi in 5 kit, un kit supplementare di<br />
<strong>essenze</strong> sperimentali, alcuni oli di derivazione floreale ed una crema Self-Heal. Una fitta rete di<br />
collaboratori internazionali si presta a collaudare i nuovi rimedi secondo un preciso programma di<br />
ricerca che li ha fatti conoscere in tutto il <strong>mondo</strong>, rendendoli i più noti, studiati e sperimentati dopo i<br />
fiori di Bach.<br />
Questa collezione è nata come integrazione dei rimedi di Bach e viene usata <strong>nel</strong>lo stesso modo e<br />
spesso impiegata in sinergia, come la FES stessa consiglia. L'assunzione dei rimedi deve<br />
preferibilmente avvenire al risveglio o prima di coricarsi, nei momenti di riposo o prima dei pasti.<br />
La posologia standard è di quattro volte al giorno, ma può essere aumentata al bisogno o ridotta a<br />
due per i bambini. L'uso esterno delle <strong>essenze</strong>, efficace come quello interno, può essere condotto<br />
impiegando come base una crema neutra o la crema di Self-Heal e facendo applicazioni sulla parte<br />
interessata o, in modo più mirato, sui punti di agopuntura. Una applicazione sulla parte interna dei<br />
polsi permette di applicare la crema e di assumere i rimedi senza togliere i vestiti o assumere le<br />
gocce per via orale.<br />
<strong>Le</strong> principali indicazioni dei fiori californiani sono: stress, traumi emotivi, squilibri emotivi, molti<br />
problemi connessi alle relazioni interpersonali, tristezza e sfiducia in sé stessi, problemi della sfera<br />
sessuale, aspetti interiori legati alla spiritualità.
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> dell'Arizona<br />
Cinthia Athina Kemp Scherer ha creato, a partire dagli inizi degli anni Ottanta, la collezione Desert<br />
Alchemy Flower Essences, ottenuta da alcuni fiori spontanei delle aree semidesertiche dell'Arizona.<br />
Per la maggior parte si tratta di fiori di cactus del deserto di Sonora, fiori di alcuni alberi ed altri<br />
generi di flora selvatica. Tutte le piante dai cui fiori vengono estratte le <strong>essenze</strong> sono abituate a<br />
vivere in condizioni estreme, sopportando temperature altissime e lunghi periodi di siccità.<br />
Per sopravvivere hanno sviluppato strategie straordinarie, fiorendo di notte, ricercando l'acqua <strong>nel</strong>le<br />
profondità del terreno grazie a lunghissime radici e difendendosi dall'ambiente con spine. L'idea che<br />
la grande forza vitale interiore di queste piante possa in qualche modo essere trasferita<br />
<strong>nel</strong>l'organismo umano ed impiegata come stimolo positivo ha ispirato la realizzazione di <strong>essenze</strong><br />
tratte dai loro fiori.<br />
Anche le <strong>essenze</strong> prodotte dalla Desert Alchemy sono raggruppate in kit, i cui principali sono il<br />
Cactus & Company Kit 1,2 e 3 e l'Applied Physiology Kit. Molti rimedi sono miscelati per formare<br />
un gran numero di formule composite e molti sono ancora in fase di studio.<br />
Gli stati emotivi per i quali queste <strong>essenze</strong> risultano particolarmente indicate sono gli squilibri<br />
emotivi dovuti alle relazioni interpersonali, la sfiducia in sé stessi, l'eccessiva razionalità,<br />
l'incapacità di controllare le situazioni o di accettare le novità, la schiavitù dei pregiudizi e delle<br />
abitudini.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> australiane<br />
Anche note sotto il nome di Living Essences of Australia, queste <strong>essenze</strong> sono state repertorizzate a<br />
partire dal 1977 da Vasudeva Barnao, affiancato dal 1983 dalla moglie Kadambii. I due coniugi<br />
sono anche i fondatori della Australian Flower Essence Academy, che organizza anche corsi di<br />
specializzazione.<br />
La maggior parte di queste <strong>essenze</strong> provengono da fiori caratteristici delle regioni sud occidentali<br />
dell'Australia, ricchissime di flora selvatica. Il kit completo è costituito da 84 <strong>essenze</strong>, ma sono<br />
disponibili molti kit specifici che raggruppano le <strong>essenze</strong> in base alle problematiche che sono in<br />
grado di risolvere.<br />
Una serie di combinazioni possono essere impiegate per fare bagni: General Stress, Children,<br />
Couples, General Energy Combination, Babies. Altre combinazioni possono essere vaporizzate<br />
<strong>nel</strong>l'ambiente: Bed Spray, Personal Spray, Family Room Spray, Work Spray.<br />
I Barnao cercano di fondere nei loro prodotti i principi guida della floriterapia di Bach e le<br />
tradizioni millenarie degli aborigeni australiani. Il popolo dei Nyoongah, per esempio, utilizza fin<br />
dalla notte dei tempi medicamenti simili agli attuali rimedi <strong>floreali</strong>. Il metodo impiegato per la<br />
produzione di alcune delle Living Essences of Australia è infatti differente da quello tradizionale:<br />
durante una intervista, Vasueda Barnao ha rivelato che è possibile preparare le <strong>essenze</strong> dal fiore<br />
vivo, senza che vi sia diluizione e scambio di materia tra l'acqua e il fiore, ma soltanto trasferimento<br />
di "vibrazioni energetiche".<br />
Questa scuola australiana presenta una caratteristica innovativa di integrazione tra floriterapia ed<br />
agopuntura. Nelle Floral Acu Maps vengono presentate le corrispondenze tra le <strong>essenze</strong> e i punti di<br />
agopuntura. La tecnica, usata anche in altre scuole, consiste <strong>nel</strong>l'applicare le <strong>essenze</strong> sui punti e si<br />
rivela particolarmente efficace per i disturbi da stress, sindrome premestruale e fenomeni di<br />
dipendenza.
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> australiane di questa collezione si sono rivelate particolarmente efficaci <strong>nel</strong>la<br />
terapia del dolore: sembra che le statistiche confermino che alcuni rimedi funzionino bene quanto la<br />
morfina, senza però presentarne gli effetti collaterali. <strong>Le</strong> altre indicazioni principali sono la cura<br />
delle conseguenze dei traumi a lungo termine e i problemi derivanti dai rapporti interpersonali,<br />
grazie all'azione rilassante e stimolante verso l'apertura sociale tipica di molti rimedi.<br />
Essenze specifiche sono indicate anche per la frustrazione, l'insensibilità, la superbia o il complesso<br />
di inferiorità. Trovano una loro soluzione anche alcuni problemi d'amore e dell'adolescenza. <strong>Le</strong><br />
modalità di somministrazione seguono i canoni classici.<br />
I fiori della prateria australiana, il bush, sono stati oggetto degli studi del naturopata australiano Ian<br />
White e della moglie Karen, che ne hanno tratto una collezione di <strong>essenze</strong> denominata Australian<br />
Bush Flower Essences. I 61 rimedi di cui è composta sono preparati con la flora spontanea di una<br />
delle zone più ricche di tutto il pianeta, secondo i principi della floriterapia e delle tradizioni locali<br />
ed impiegando il metodo di Bach.<br />
Lo stesso White definisce le proprie <strong>essenze</strong> come "catalizzatori per risolvere stati emozionali<br />
negativi e per sviluppare abilità intuitive". <strong>Le</strong> indicazioni riguardano la crescita personale, la<br />
valorizzazione delle potenzialità personali, la tristezza, la debolezza, lo stress, i problemi di sfiducia<br />
ed interpersonali. Indicazioni specifiche sono i problemi connessi alla sessualità ed alla capacità di<br />
concentrazione e meditazione. Per la scelta dell'essenza appropriata, egli consiglia l'indagine<br />
kinesiologica del Touch For Health sorretta dall'intuizione personale, "a gut feeling", e da un<br />
paziente lavoro di analisi.<br />
I rimedi di questa collezione hanno un effetto più incisivo se assunti singolarmente, anche se sono<br />
disponibili rimedi composti da più <strong>essenze</strong>, fino a sei. Tutte le <strong>essenze</strong> sono indicate sia per uso<br />
interno che esterno e se ne consiglia l'assunzione di 7 gocce al mattino e 7 alla sera per un periodo<br />
di due settimane.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> francesi<br />
La collezione degli Elixirs Deva è nata grazie all'opera ed alle ricerche del francese Philippe<br />
Deroide, iniziate <strong>nel</strong> 1986 ai piedi del massiccio di Vercors, sulle Alpi francesi. A Deroide si deve<br />
riconoscere il merito di avere organizzato <strong>nel</strong> 1990 a Parigi la prima conferenza internazionale di<br />
floriterapia.<br />
Il repertorio di questa collezione è molto vasto, ma comprende rimedi condivisi con altre collezioni.<br />
Il nucleo centrale è rappresentato da 97 rimedi ottenuti per la maggior parte da fiori originari delle<br />
Alpi e da un piccolo numero di fiori selvatici di altre aree della terra, in comune con la collezione<br />
della FES. Altri 33 nuovi rimedi, aggiunti recentemente, sono in parte comuni alla collezione<br />
Australian Bush Flower Essences. I classici 38 rimedi di Bach compaiono <strong>nel</strong> repertorio, anche<br />
associati ad altre <strong>essenze</strong> specifiche per formare 7 formule composte, i Complexes Floraux Deva.<br />
La scuola francese si affida alla tradizione erboristica medievale e rinascimentale per la scelta dei<br />
fiori e dei rimedi. Il sottile rapporto che lega l'uomo alla natura ed ai fiori in particolare, individuato<br />
dalle cosiddette "segnature", viene spesso tramandato dalla tradizione e talvolta evidenziato da<br />
analogie rivelate dalla sensibilità popolare o del ricercatore stesso.<br />
La preparazione degli Elixirs segue i canoni di Bach, con le differenze che il brandy impiegato<br />
presenta una gradazione inferiore e sono anche disponibili in soluzione di olio vegetale o linfa<br />
d'acero.<br />
<strong>Le</strong> applicazioni generali comprendono la paura, lo stress, la sfiducia, la debolezza emotiva e le
difficoltà <strong>nel</strong>le relazioni interpersonali. Alcuni rimedi di questa collezione sono particolarmente<br />
indicati per problemi connessi alla sfera sessuale ed alla gravidanza, mentre altri sono indicati per<br />
problemi che accompagnano scelte morali.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> indiane<br />
Due medici indiani, Rupa e Atul Shah, dopo aver conosciuto, studiato ed apprezzato i fiori di Bach,<br />
vollero ricercare <strong>nel</strong>la loro terra dei fiori da cui potere estrarre <strong>essenze</strong> altrettanto valide. La<br />
lussureggiante flora delle pendici dell'Himalaya ha prodotto così, per ora, 51 nuove <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong>,<br />
note con il nome di Aum Himalayan Sanjeevini Essences.<br />
Altre 47 formulazioni composte completano la collezione. Il metodo di preparazione si discosta da<br />
quello originale e prevede l'introduzione del fiore intero in un'ampolla di vetro in cui si versa<br />
l'acqua del fiume sacro, il Gange. L'agente conservante è il brandy, ma esiste anche una<br />
preparazione non alcolica a base di miele.<br />
Nelle indicazioni dei rimedi traspare l'influenza della religione e della cultura indiana, tanto che<br />
molte prescrizioni ne fanno esplicito riferimento. I campi generali d'azione sono quelli classici,<br />
mentre quelli specifici riguardano la scarsa sensibilità, la durezza verso il prossimo, la sessualità e i<br />
problemi religiosi.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> canadesi<br />
<strong>Le</strong> Pacific Flower Essences derivano da fiori originari delle coste della British Columbia, in<br />
Canada, e devono la loro esistenza all'impegno di Sabrina Pettitt che, fin dai primi anni Ottanta,<br />
condusse studi sulla flora canadese. Una peculiarità di questa collezione è quella di ospitare anche<br />
alcune piante velenose, la cui pericolosità viene annullata dalla elevatissima diluizione con cui<br />
vengono preparate le <strong>essenze</strong>. Un'altra caratteristica è la presenza <strong>nel</strong> repertorio di <strong>essenze</strong> prodotte<br />
non solo con fiori, ma anche con piante e perfino con organismi marini. Il primo di questi fu Sand<br />
Dollar, appositamente studiato e prodotto per un grave caso di dermatosi.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> di questo tipo vengono ottenute con il metodo solito, ma con l'acqua dell'oceano anziché<br />
quella di fonte. Gli animali non vengono mai uccisi, ma vengono soltanto immersi in acqua di mare<br />
ed esposti alla luce del sole per un tempo sufficientemente lungo. Esiste perfino l'essenza di delfino,<br />
Delph, e di balena, Pilotwal. La collezione è suddivisa in sei kit di cui quattro <strong>floreali</strong> e due marini.<br />
Ai kit vengono periodicamente aggiunte nuove <strong>essenze</strong>, a seguito dell'evoluzione della ricerca e<br />
della sperimentazione. Molte <strong>essenze</strong> sono di recentissima scoperta e pertanto il repertorio è ancora<br />
essenziale e molto schematico.<br />
I rimedi <strong>floreali</strong> possono essere usati singolarmente o in combinazioni (la Pettitt ha preparato un<br />
rimedio composto da ben 17 <strong>essenze</strong>!), mentre quelli marini dovrebbero essere assunti<br />
singolarmente. Essi vengono scelti mediante test kinesiologici, intuizione e consultazione del<br />
repertorio. <strong>Le</strong> indicazioni sono classiche: paura, traumi, stress, tristezza, sfiducia, socialità e<br />
frustrazione. I rimedi marini sono capaci di indurre trasformazioni interiori profonde, mentre quelli<br />
<strong>floreali</strong> hanno un effetto più blando.
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> scozzesi<br />
Qualche parola merita anche la collezione di Ellie Web, terapeuta scozzese, che a partire dagli anni<br />
Ottanta studiò e classificò molti fiori della regione scozzese del Galloway, ricchissima di flora<br />
ancora incontaminata. Gli Ellie Web Harebell Remedies sono complessivamente 88 e vengono<br />
preparati con cura artigianale seguendo il metodo di Bach.<br />
<strong>Le</strong> principali indicazioni riguardano il senso di alienazione che assale chi, abituato alla campagna<br />
ed agli spazi aperti, è costretto a vivere <strong>nel</strong>le convulse aree urbane. Particolarmente efficaci per i<br />
problemi spirituali, trovano applicazione anche nei problemi più generali di stress, paura, relazioni<br />
sociali, isolamento, tristezza e vari squilibri emotivi.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> italiane<br />
La storia dei rimedi <strong>floreali</strong> italiani inizia per caso <strong>nel</strong> 1990 quando un uomo d'affari del Nord-Est<br />
italiano, recandosi a trovare un'amica medico al primo congresso internazionale di Floriterapia in<br />
Francia, fu affascinato ed attratto da questo <strong>mondo</strong>. Passarono gli anni ed egli si appassionò sempre<br />
più, grazie anche all'appoggio di un amico terapeuta dedito alla medicina naturale.<br />
Nel 1995 si trova sugli argini del fiume della sua città natale, affascinato dalla rigogliosa flora<br />
spontanea e pronto ad intraprendere il cammino di ricerca ed intuizione che lo porterà ad<br />
individuare gli 8 rimedi italiani.<br />
La collezione comprende un rimedio particolare, Luce, che non è ottenuto da <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong>, ma è<br />
costituito da acqua di fonte "energizzata da un simbolo di guarigione" ritrovato in una pietra sepolta<br />
nei pressi di un luogo sacro. Gli altri sette rimedi, che citiamo per "patriottismo", sono Stella del<br />
mattino (essenza di erbe e fiori di campo), il Consolatore (erba medica), il rimedio della Felicità<br />
(malva), il Protettore (carota selvatica), il rimedio della Salute Spirituale (erigeron canadensis), il<br />
rimedio del Figliol Prodigo (rosa comune), il rimedio dell'Armonia (tiglio).<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> italiane vengono presentate in confezioni già pronte all'uso, non devono essere<br />
ulteriormente diluite e possono essere combinate in proporzioni uguali. La posologia consigliata è<br />
di 4 gocce 4 volte al giorno per tre settimane, ma nei casi gravi o cronici si può arrivare fino a 4<br />
gocce ogni ora o più. L'applicazione topica e la vaporizzazione negli ambienti è consigliata ed<br />
efficace.<br />
<strong>Le</strong> caratteristiche principali di questi rimedi sono la capacità di ripristinare le energie, sia fisiche che<br />
psichiche, infondendo gioia, fiducia ed ottimismo. <strong>Le</strong> indicazioni di massima sono pertanto<br />
deperimento mentale e fisico, sofferenza per le avversità della vita, problemi spirituali.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> "da collezione"<br />
Il ricercatore tedesco Andreas Korte ha sviluppato una serie di collezioni di <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> davvero<br />
originale, preparate con fiori e piante provenienti da tutto il <strong>mondo</strong> e perfino con gemme e minerali.<br />
Il repertorio consta di 106 <strong>essenze</strong>, le Korte Phi Essenzen, suddivise in sei collezioni: una di piante<br />
originarie dell'Africa e delle isole Canarie, una di pregiatissime orchidee amazzoniche, una di piante<br />
della Germania, una di diverse specie di rose, una di piante dei deserti dell'Africa e dell'America del<br />
Sud, in prevalenza cactus, ed una di gemme e minerali.
Il metodo di preparazione delle <strong>essenze</strong> è particolare: i fiori e le piante non vengono mai recisi, ma<br />
sono posti a contatto dell'acqua di fonte contenuta in una metà di geode di quarzo esposto ai raggi<br />
solari. Questo sistema funge quasi da obbiettivo fotografico per concentrare i raggi del sole sulla<br />
pellicola, rappresentata dall'acqua, su cui lasciare "l'immagine dell'energia" del fiore. Il metodo è<br />
chiamato Kristallherstellungsmethode ed è stato sviluppato per preservare le specie, talvolta anche<br />
molto rare, impiegate per la preparazione delle <strong>essenze</strong>.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> sono definite dal Korte come "le vitamine dell'anima", in grado di integrare ed<br />
armonizzare il corpo e lo spirito. <strong>Le</strong> indicazioni specifiche sono quindi rivolte ai problemi spirituali,<br />
come l'incapacità di aprirsi all'amore. Molti rimedi sono proposti per i problemi di stress, paura,<br />
sfiducia ed effetti psicologici dei traumi.<br />
Come tutti i rimedi <strong>floreali</strong>, anche questi possono essere impiegati per uso esterno o per<br />
nebulizzazione <strong>nel</strong>l'ambiente. Alcuni di essi vengono per tale scopo proposti in crema ed esiste una<br />
combinazione, Auraspray, appositamente studiata per essere nebulizzata.<br />
La ricerca del rimedio più idoneo dovrebbe essere condotta, secondo Korte, con metodi intuitivi,<br />
test di tensione muscolare, l'osservazione delle fotografie dei fiori e il test del polso secondo la<br />
tecnica kinesiologica.<br />
<strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> dell'Alaska<br />
Steven Johnson, pompiere specializzato americano, conobbe i fiori di Bach <strong>nel</strong> 1980, <strong>nel</strong> tentativo<br />
di risolvere alcuni problemi di salute. Il risultato fu talmente incoraggiante che lo spinse ad<br />
approfondire l'argomento entrando in contatto con le pubblicazioni della Flower Essence Society<br />
della Sierra Nevada e ad appassionarsi di floriterapia. La possibilità di lavorare a contatto con la<br />
natura e in ambienti ricchi di flora spontanea fece "germogliare" l'idea ed il desiderio di regalare al<br />
<strong>mondo</strong> l'essenza dei fiori di quelle terre meravigliose. Nacque così <strong>nel</strong> 1984, a Homer, l'Alaskan<br />
Flower Essence Project, per coordinare la ricerca e la preparazione di nuove <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> su tutto<br />
il territorio dell'Alaska.<br />
L'Alaska è un paese immenso, con una densità di popolazione bassissima e condizioni climatiche<br />
rigidissime. Gran parte della zona centrale dello stato è occupata da una landa desertica semiarida,<br />
la tundra, con temperatura media di appena -4°C. Due fattori permettono a questa distesa inospitale<br />
di diventare in estate un tappeto fiorito: la presenza costante della luce solare ed il permafrost, un<br />
terreno permanentemente ghiacciato che fornisce allo strato fertile soprastante l'acqua necessaria<br />
alla vita vegetale.<br />
Vaste foreste di conifere ricoprono le aree meno ostili. In un ambiente così difficile le piante<br />
devono sviluppare strategie di sopravvivenza straordinarie, stimolate da una energia particolare che<br />
nasconde proprietà curative non comuni. Nel corso dei dieci anni di ricerca occorsi per la<br />
preparazione delle <strong>essenze</strong> della collezione, Johnson ed i suoi collaboratori si sono impegnati per<br />
cercare di capire i rapporti esistenti tra i diversi ambienti nei quali i fiori crescono e le proprietà<br />
terapeutiche che racchiudono. Nascono così i tre kit di 72 <strong>essenze</strong> complessive che costituiscono la<br />
base della collezione:<br />
Il Kit 1 è composto da 24 <strong>essenze</strong> ottenute da fiori originari della zona del lago Minchumina ai piedi<br />
del monte McKinley, <strong>nel</strong> cuore dello stato, e <strong>nel</strong> Fairbanks. Questa zona presenta un clima mutevole<br />
con sbalzi termici fortissimi e, nonostante ciò, è ricchissima di specie <strong>floreali</strong>. <strong>Le</strong> <strong>essenze</strong> di questi<br />
fiori ci aiutano a trasformare i nostri modelli fondamentali in senso positivo ed equilibrato.<br />
<strong>Le</strong> 24 <strong>essenze</strong> del Kit 2 derivano da fiori dell'area della Kachemak Bay e <strong>nel</strong>le zone nei pressi della
comunità di Bettles, <strong>nel</strong> nord del paese. L'escursione termica è qui ancora più forte, l'estate è di<br />
brevissima durata e venti gelidi sferzano i territori. <strong>Le</strong> specie vegetali si adattano accelerando il loro<br />
ciclo vitale e rimanendo nane, per sfruttare i pochi giorni di sole e per resistere al vento. <strong>Le</strong> <strong>essenze</strong><br />
preparate con questi fiori sono dunque caratterizzate da una forza che spinge a liberarsi da ogni<br />
resistenza all'accettazione della vita, in ogni momento e situazione.<br />
Il Kit 3 contiene ancora 24 <strong>essenze</strong> di fiori che vivono in habitat particolari e rari: sono <strong>essenze</strong> che<br />
agiscono su aspetti più sottili e spirituali della nostra vita. Dodici <strong>essenze</strong> di fiori verdi offrono<br />
sostegno per la liberazione dal dolore e dalla tensione repressi. Tre <strong>essenze</strong> sono preparate soltanto<br />
con il polline dei fiori, la parte che racchiude la più elevata concentrazione del principio attivo<br />
"energetico", che può aiutare ad eliminare le resistenze interiori ed elevare lo spirito.<br />
<strong>Le</strong> tre <strong>essenze</strong> preparate da fiori di piante carnivore, dotate di grande capacità di adattamento,<br />
aiutano a superare le limitazioni mentali ed emotive. Infine le sei <strong>essenze</strong> ambientali, preparate "con<br />
un processo di sintonizzazione, accordo co-creativo e solarizzazione", combinano in modo unico gli<br />
elementi aria, terra, fuoco, acqua con altre energie celesti che si manifestano nei ghiacciai, nei<br />
temporali, <strong>nel</strong>le luci del nord e <strong>nel</strong> sole di mezzanotte. Queste <strong>essenze</strong> hanno un'azione fortemente<br />
catalizzatrice e rivitalizzante e sono quindi indicate nei casi di mancata risposta ad altre terapie o<br />
interventi di tipo ricostituente. Esse possono essere proficuamente abbinate ai rimedi <strong>floreali</strong> ed ai<br />
nuovi elisir di gemme. La ricerca prosegue e la collezione è in continua evoluzione. <strong>Le</strong> modalità di<br />
assunzione sono quelle classiche.<br />
Confronto tra le <strong>essenze</strong> dei diversi produttori<br />
<strong>Le</strong> collezioni di <strong>essenze</strong> <strong>floreali</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> sono davvero tante e di alcune abbiamo descritto le<br />
caratteristiche principali. Molte <strong>essenze</strong>, ottenute dagli stessi fiori, si trovano in collezioni diverse e<br />
ci si aspetta che siano dei prodotti equivalenti. Spesso accade invece che si riscontrino notevoli<br />
differenze tra <strong>essenze</strong> derivate da una stessa specie vegetale, ma commercializzate da produttori<br />
diversi.<br />
Con la medesima posologia possono riscontrarsi infatti tempi di reazione ed effetti diversi. Nella<br />
maggior parte dei casi questa differenza non è dovuta ad errori di produzione o scarso controllo di<br />
qualità. Si può anzi affermare che la responsabilità del produttore è ristretta ai casi di errori<br />
occasionali, dei quali peraltro non si ha letteratura. Queste differenze sono invece una caratteristica<br />
propria di queste <strong>essenze</strong>, per i motivi che vedremo. E' quindi necessario che ogni produttore<br />
sperimenti le proprie <strong>essenze</strong> e ne descriva <strong>nel</strong> repertorio le qualità salienti e le indicazioni<br />
principali.<br />
Una causa di queste differenze è la soggettività di ciascun individuo vegetale. Ogni singolo fiore,<br />
per esempio, presenta caratteristiche fisiche che lo rendono unico e diverso da ogni altro nei<br />
particolari, anche se appartenente alla stessa specie. Non è quindi lecito pensare che anche le<br />
caratteristiche a livello energetico siano peculiari di ogni individuo, pur presentando caratteri di<br />
similitudine?<br />
Il particolare terreno e habitat in cui il fiore nasce e cresce è un altro fattore che può generare<br />
differenze tra individui omonimi. E' facile capire che ambienti diversi con diverse opportunità di<br />
assorbimento di nutrienti dal terreno ed energia solare, ossigeno ed anidride carbonica dall'aria,
possano generare individui simili, ma sostanzialmente differenti a livello biochimico e, quindi,<br />
energetico.<br />
Abbiamo infine visto che i metodi di preparazione delle <strong>essenze</strong> non sono sempre gli stessi per tutte<br />
le collezioni. Il diverso modo di trasferire l'energia del fiore all'acqua può essere responsabile di un<br />
diverso tipo di "informazione energetica" contenuta <strong>nel</strong>l'essenza finale.<br />
In conclusione, ogni variabile soggettiva, ambientale o di produzione può produrre differenze in<br />
<strong>essenze</strong> derivanti dallo stesso tipo di fiore. Si ribadisce quindi la necessità di disporre sempre di un<br />
dettagliato repertorio specifico, la cui specificità deve essere garantita da ricerche condotte da ogni<br />
singolo produttore.<br />
Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista l'Erborista