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Quaderni del Dipartimento di <strong>Linguistica</strong> – Università di Firenze 20 (2010): 161-199<br />

ESEMPI DI LESSICO REGISTRATO NELL’ULTIMO CENSIMENTO DEL<br />

GRANDUCATO DI TOSCANA (1841). SECONDA PARTE<br />

Fiorenza GRANUCCI<br />

In questo lavoro tratteremo le espressioni di professione e le forme lessicali<br />

non trattate nel precedente lavoro.<br />

È da tenere presente che le registrazioni date nel campo della “professione”<br />

non riportano mai la lettera maiuscola per praticità di ricerca; in questo lavoro le<br />

citazioni sono date così come risultano registrate; quindi in alcuni casi troveremo<br />

dei toponimi o dei nomi di persona senza la lettera maiuscola. Per l’analisi<br />

dell’onomastica si rimanda ad un successivo lavoro, qui citato con: cfr. III parte:<br />

Forme ed espressioni onomastiche (in preparazione).<br />

Si deve anche tener presente che talora il lessico d’uso corrente può non avere<br />

qui una sua precisa trattazione né, qualche volta, esser registrato autonomamente.<br />

1. Forme ‘hapax’<br />

Non sono state registrate nel precedente lavoro alcune forme hapax tra le<br />

quali molte sono termini tecnici non più troppo abituali e magari non più ben<br />

comprensibili, come:<br />

abetajo 1 m. a Vaglia, nell’espressione: abetajo laico professo. Lemma chiaramente riformulato<br />

su abete, ma forse ancor più collegato semanticamente con abetaia “bosco di abeti,<br />

abetina” così registrato ad es. nel Battaglia (che però riporta anche “2. Rogo di rami<br />

d’abeti”). Come nome di mestiere abetaio non è registrato nei vocabolari italiani (quali ad<br />

es. Battaglia, Duro, De Mauro, ecc.) né in quelli dialettali. Ma il fatto di ritrovarlo a Vaglia<br />

(parrocchia di Bivigliano, S.Romolo) in una comunità ecclesiale (infatti è registrata la presenza<br />

di: 1 priore, 2 sacerdote, 4 cherico, ecc.) ci fa supporre che si tratti di un “guardiano<br />

del bosco di abeti” adiacente e magari di proprietà di tale istituzione. Del resto nella stessa<br />

comunità è dato anche un laico professo farmaco, ossia “farmacista” se non anche<br />

±“erborista per farmacia”. Il lemma farmaco lo abbiamo già trattato quale elemento di confronto<br />

per farmacista e farmacia; infatti nelle espressioni citate quali: professore di farmaco,<br />

ministro farmaco, possidente farmaco od anche garzone di farmaco, ajuto al farmaco,<br />

farmaco ministro, nonché laico professo farmaco, sta proprio per “farmacista” su “farmacia”<br />

quale “negozio” o “disciplina”, ma anche “attività di ricerca e composizione” degli<br />

“elementi primi” della farmacopèa.


162<br />

Fiorenza Granucci<br />

abito 1 m., nell’espressione veste abito (trattasi di un ragazzo di 16 anni, di una famiglia di<br />

agricoltori), Verghereto; formalmente potrebbe sembrare da capire “veste abito (monacale)”<br />

o simili, ma il contesto non lo suggerisce.<br />

accademico 1 m. Firenze, nell’espressione accademico possidente. Il lemma italiano “accademico”<br />

non necessita ovviamente di spiegazione, ma eventualmente di una chiarifica<br />

nel caso specifico; poiché non è dato capire (dai dati del Cens.) se si tratti di un riferimento<br />

ad una precisa “accademia” o “materia”, vale probabilmente quale semplice titolo di studio<br />

ossia “laureato”.<br />

accj. 1 m. nell’espressione: lavoratore accj. a Cortona, sembrerebbe lavoratore nelle acciaierie<br />

o simili. Non è però registrata nessuna forma tipo: acciaio, acciaieria, né ci sono<br />

attività similari nell’area di Cortona, località/parrocchia di “Ossaia-SS.Cristofano e Biagio”<br />

ove è registrata l’espressione. Forse si può voler capire tale abbreviazione con accjaiolo,<br />

cfr. il lemma italiano acciaiolo (o acciaiuolo), ossia l’oggetto definito ad esempio<br />

nel Battaglia “s.m. Strumento per affilare coltelli e altri oggetti taglienti” od anche nel<br />

Duro: “2. Arnese d’acciaio, di forma cilindrica o lievemente conica, per affilare ferri da taglio,<br />

detto anche acciarino” (analogamente negli altri vocabolari). Ma in questo caso risulterebbe<br />

usato come nome di mestiere, ossia potremmo voler confrontare con i già trattati<br />

arrotino, arrotatore o simili.<br />

Altra possibilità potrebbe esser quella di sciogliere accj. con la forma dialettale toscana acciaiòlo,<br />

con riferimento al lemma accia “filo qualunque gréggio e ammatassato” (v. Petrocchi<br />

I a), e quindi interpretare con “ACCIAJÒLO, s.m. Mercante d’accia” di Fanfani; cfr.<br />

anche Petrocchi I, b: “ACCIAIUOLO, s.m. Velo d’accia. Mercante d’accia”.<br />

accompagnatora 1 f. Firenze: accompagnatora degli esteri (attività/persona di un convitto<br />

scolastico tenuto da suore). Il suffisso -tora, ci dà semplicemente una forma variante rispetto<br />

ad accompagnatrice, femminile di accompagnatore, che però non risultano registrati<br />

nel Censimento; cfr. Petrocchi I a: “ACCOMPAGNATORE -TRICE, e pop. ACCOM-<br />

PAGNATORA. ...”. In ogni modo è l’intera espressione a risultare apax, infatti nemmeno<br />

esteri è mai registrato; sembra se mai da confrontare con maestra delle estere 1 f. Fojano<br />

(attività/persona di una comunità di suore). In entrambe le espressioni l’aggettivo plurale<br />

m. esteri e f. estere (entrambi hapax) risulta usato col valore di “esterni/-e (al convitto)” o<br />

simili; cfr. Petrocchi I b: “ÈSTERO, agg. e spst. T. pist. Estèrno. Gli èsteri ammessi in collègio<br />

(P. [= citazione di Policarpo Petrocchi]). Forestiero. Gli èsteri (F. [= citazione presa<br />

da Pietro Fanfani 1815-1879]” . Del resto anche esterno risulta usato solo nell’espressione<br />

attende al lavoro interno ed esterno di casa (4: 3 f. e 1 m. ad Arezzo).<br />

addoppiatora 1 f. Firenze, non registrate le forme: (ad)doppiatore, doppiatora, ecc.; si può<br />

confrontare con l’italiano addoppiatrice f. di addoppiatore spiegato nel Battaglia con “che<br />

addoppia; operaio addetto all’addoppiatura della seta”; e trattasi proprio di una “addoppiatrice<br />

della seta” visto che risulta moglie di un valicajo (nel Cens. risultano: 17 valicaio; 9<br />

valicaia; 6 valicajo; e 1 valicaja) ossia “chi lavora la seta al valico”, ove valico indica<br />

“macchina in legno di forma cilindrica costituita da un grande arcolaio, messo in movi-


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

mento dalla forza dell’acqua, che serve per filare e torcere la seta”, oppure “parte di alcuni<br />

filatoi sulla quale vengono allineati i fusi” (cfr. ad es. nel Battaglia). La forma addoppiatora<br />

non è data dal Fanfani (che porta: “ADDOPPIATORE -TRICE, verb. T. de’ lanai, Colui e<br />

Colei che addoppia la lana sul filatojo.|| Chi o Che addoppia”), mentre il Petrocchi I a, registra:<br />

“ADDOPPIATORE -TORA, verb. Chi o che addoppia la seta”.<br />

adozione 1 m. Cortona: scolaro in adozione; poiché non risultano registrate le forme:<br />

adottato,-a, adottivo,-a, può trattarsi non di adozione quale “istituto giuridico mediante il<br />

quale si creano rapporti di famiglia fra persone che non sono legate da un corrispondente<br />

vincolo naturale”, bensì “2. Scelta, elezione, assunzione” (cfr. ad es. in Battaglia), e quindi<br />

è piuttosto la definizione scolaro che – poiché risulta nella ‘casa’ di un parroco – permette<br />

di interpretare semplicemente ‘affidato al parroco perché lo istruisca’.<br />

alabastraio: “chi fa o vende lavori di alabastro”, attestato una sola volta a Firenze, cfr. § 2<br />

alabastro, alabastri.<br />

alevatrice, 1 f. Modigliana: forse variante del trattato levatrice, con la tipica aferesi della<br />

forma articolata la levatrice > l’alevatrice. Se invece pensiamo ad una forma con -l- per<br />

-ll-, si confronta con i 6: allevatrice, usato con valore analogo a nutrice (34 f.). (Del resto<br />

nel Cens. non è registrato il maschile allevatore “che alleva bestiame”).<br />

alienata dei sensi 1 f. Prato. Non reg.: alienato. Tale espressione composita sembra voler<br />

precisare che non si tratta di alienato/-a nel valore di “1. Trasferito nel possesso di altri;<br />

venduto”, né “2. Alienato, allontanato, respinto” e nemmeno proprio “3. Demente, pazzo,<br />

che non possiede più le facoltà mentali”, bensì piuttosto: “4. Astratto, estatico; fuori di sé,<br />

smarrito (nei sensi e nello spirito)” (cfr. nel Battaglia), anche se il ruolo nella ‘comunità<br />

familiare’ (sembra la moglie, di 55 anni, di un battilano (cfr. § 2) di 60 anni, con forse tre<br />

figli, di 22, 14 e 6 anni) porta a pensare sia la definizione di una donna “ammalata” o comunque<br />

definita al momento “non in perfetta salute”.<br />

ambasciatore 1 m. Firenze, in: ambasciatore di napoli. Se mai sarebbe da spiegare perché<br />

risulta presente solo l’ambasciatore di Napoli; cfr. anche al § 2, s.v. console.<br />

assieme 1 m., cfr. § 2 s.v. insieme.<br />

avventizia 1 f. Arcidosso. (Non c’è: avventizio). Probabilmente ha il valore “5. Provvisorio,<br />

temporaneo, non stabile (in un impiego, ufficio, lavoro)” cfr. Battaglia s. v. avventizio; ossia<br />

potremmo in questo caso completare con “(serva) avventizia/provvisoria/in prova”, dal<br />

momento che nello stesso ‘gruppo familiare’ risulta un’altra persona qualificata “serva”.<br />

baciatellajo 1 m., Marradi; se supponiamo si tratti di un ±refuso per braciatellajo può sembrare<br />

una variante del trattato braciaio e simili, pensando a bracia (cfr. Petrocchi I b:<br />

“BRÀCIA s.f. pop. pist. Brace”), e quindi a derivati come: *braciata e *braciatella per indicare<br />

forse ‘carbonaia per la produzione della brace’, anche se non risultano attestate nei<br />

vocabolari dialettali; mentre in italiano sembra attestato solo: “Braciato, agg. Ant. che ha il<br />

colore della brace” (cfr. Battaglia).<br />

163


164<br />

Fiorenza Granucci<br />

barcellajo 1 m. Bagno; fatto su un dialettare barcèlla, cfr. anche il verbo barcellare registrato<br />

nel Battaglia: “Dial. Trasportare il terriccio con la barella”, per il verbo barcellare<br />

Petrocchi rimanda a barellare, però col solo significato di “non reggersi in piedi”, mentre<br />

per il sostantivo si legge in Petrocchi I b: “BARCÈLLA, diminutivo di Barca. T. senese<br />

Sòrta di corba da métterci pàglia e caricarla sul basto”, nonché: “pl. scherz. Barèlle (occhiali)”,<br />

analogamente a Fanfani che però dà solo: “BARCÈLLE. Dicono i Senesi per ischerzo<br />

gli Occhiali. In Firenze si dice pur per ischerzo Barelle”. Quindi potremmo capire: “che<br />

fa, vende, o anche usa le barcelle” che esse siano delle barelle o un tipo di ceste non si riesce<br />

a definire.<br />

bardellajo 1 m. Bagno, è “colui che fa la bardella”, nome di mestiere non registrato nei<br />

vocabolari, ma chiaramente tratto da bardella “sella ampia, imbottita, con sostegni di legno,<br />

con arcione alto (in uso nelle campagne romane e nella Maremma)” od anche semplicemente<br />

“basto”, nonché “imbottitura sotto l’arcione della sella (per proteggere il dorso<br />

della cavalcatura)” (cfr. nel Battaglia e nel Duro), e quindi bardellare “mettere la bardella<br />

al cavallo, alla cavalcatura”.<br />

bevuttaio 1 m. Firenze, S.Ferdinando – Reclusorio, forse variante della forma già trattata<br />

bevitore (ugualmente ‘apax’), ma riformulato su bevuta; però potrebbe essere una forma<br />

arcaica e popolare per indicare “colui che dà da bere/versa il vino” o simili.<br />

boascjolo 1 m. Calenzano; forse è solo un refuso per il già trattato boscajolo (a Calenzano<br />

ne sono attestati ben 20). Potremmo però anche volerlo confrontare con buàccio e buacciòlo,<br />

cfr. Petrocchi I b: “BUÀCCIO s.m. pegg. di Bue. Per ingiuria Buacciòlo ...”, e quindi<br />

capire “che ha piccoli/pochi bovini” o simili.<br />

bucataio 7, di cui 5 m. e 2 f.; bucataia 21 f.; bucatajo 5 m. Vellano, nell’espressione: colono<br />

e bucatajo; bucataja 39 f., tra cui le espressioni: bucataja di panni, colonia e bucataja e<br />

simili; e la variante bucatoja; ossia “che fa il bucato per mestiere”, cfr. anche nel Petrocchi.<br />

bucati cfr. s.v. lava.<br />

buffaio 1 m. Livorno; è “colui che fa la buffa”, non registrato nei vocabolari, ma probabilmente<br />

tratto da buffa indicante alcuni tipi di ‘visiera’, il vocabolario del Battaglia registra:<br />

“buffa 2 , s.f.” con i valori: “Parte dell’elmo che copre il viso fino al mento; visiera”, “2.<br />

Cappuccio che copre il volto, con due buchi per gli occhi: usato per le cerimonie da alcune<br />

confraternite”, “3. Berretta fornita di alette destinate a coprire le orecchie, il collo e anche<br />

il viso”, “4. Maschera protettiva per saldatori, doratori, ecc.” (cfr. anche Duro, e gli altri<br />

vocabolari italiani).<br />

burattinaio 1 m. Firenze, Metropolitana (ossia l’area di Santa Maria del Fiore). (Non c’è<br />

burattinaia, né altri simili). Non è dato sapere se sia presente anche un teatro/baracca per<br />

gli spettacoli o non si tratti semplicemente di un fabbricante o venditore di burattini.<br />

cadante 1 m. Barberino di Mugello, sembra semplicemente un refuso per cadente, anche se<br />

non è mai registrato; si tratta infatti di una persona di 84 anni, vedova, in un ‘complesso


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

familiare’ di 8 persone, forse la madre del padre di famiglia negoziante di grane; a meno<br />

che non si possa pensare ad una forma apocopata (o ad un refuso) per mercadante (11 m.,<br />

1 a Marradi, 10 a S.Croce), variante del già trattato mercante.<br />

camagno 1 m. Arcidosso, non riesco a trovare un valido elemento di confronto a meno che<br />

non si tratti di una errata lettura, magari per l’abbreviato camarl.go (1 m., Galeata) o simili,<br />

per forme quali camarlengo 33 m., camarlenga (detto di suora) 1 f. Firenze. Potrebbe<br />

sembrare una forma da confrontare con scamato “bacchetta per batter la lana”, scamatare<br />

“battere le materasse, i panni di lana” (non dato dal Cens.), e quindi “materassaio” o simili,<br />

ma non trovo validi appigli.<br />

caratterista 2 (ma sembrano identici, ossia è una doppia registrazione) m., Firenze, S.Felice<br />

in Piazza; si tratta probabilmente di un ‘attore’ o comunque di qualcuno che lavora in<br />

teatro.<br />

castravitelli 1 m. a Portacarratica; cfr. (al § 2.) il livornese castraio e l’aretino castratore di<br />

bestie.<br />

cerbotte 1 f. nell’espressione tesse cerbotte; non riesco a trovare chiari elementi di confronto.<br />

Potremmo forse pensare ad una resa per *ciarpotte, ossia su sciarpa/ciarpa, cfr.<br />

Petrocchi I, b: “CIARPA s.f. Specie di cravatta di tessuto che si mette al collo, facèndone un<br />

fiocco che scende come due facciòle sul petto. Fascia di lana o altro tessuto anche a màglia<br />

che alcuni s’avvoltolano al collo nell’inverno. Fascia che sèrve di distintivo a ufficiali<br />

civili e militari in funzione V. SCIARPA. Cfr. al § 2: tesse.<br />

circa 1 Livorno, nell’espressione maestra di circa 20 bamb[ine?].<br />

crazziante 1 m. Firenze. Sembra forse da confrontare con espressioni occasionali del tipo:<br />

raccattante elemosine, domanda elemosina, accattone, accattore e simili, su un verbo<br />

*craz(z)iare tratto dal sostantivo cràzia “moneta toscana dal valore di cinque quattrini” e<br />

per estensione “moneta (di minimo valore)”, quasi fosse “che chiede (qualche) moneta/crazia”.<br />

Più difficile sarebbe pensare a “che conia monete”, dal momento che la forma<br />

verbale non risulta mai attestata, mentre molti sono – se mai – i modi di dire che giuocano<br />

sulla rima o sull’interscambio tra crazia e grazia; cfr. ad esempio nel Battaglia (III, p. 935)<br />

la citazione da Cicognani: “Anche allora c’eran dei beniamini della fortuna e i mendicanti<br />

della crazia”.<br />

cotesta 1, in: priore di cotesta parrocchia, Caprese, Dicciano - S.Maria. (Non registrate<br />

altre forme, né la forma con -d-).<br />

cuore sacclare 1 m. Cortona, dal contesto (è registrato insieme a 4 sacerdoti, 1 curato, 1<br />

laico professo, ecc.) si può proporre di interpretare con ‘cuore consacrato’ o simili, leggendo/correggendo<br />

sacclare con ‘sacrale’.<br />

elementi grammaticali 1 m.: sac. reg., maestro di elementi grammaticali, Livorno, Antignano<br />

- S.Lucia; si tratta forse di un grado di insegnamento diverso da quello di maestro di<br />

grammatica. In questo caso potrebbe trattarsi soprattutto della ‘analisi della lingua (italiana)’.<br />

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166<br />

Fiorenza Granucci<br />

estere, esteri cfr. accompagnatora.<br />

fagliatore 1 m. Sambuca; il suffisso in -tore fa presupporre che si tratti di “che fa la faglia”,<br />

ma di quale “fàglia” si tratta? Sembrano ben quattro distinti i lemmi faglia: “Fàglia 1<br />

sf. Ant. Errore, fallo, mancanza, torto; perdita. ... – Senza faglia: senza fallo, senza dubbio;<br />

in modo assoluto. ... – Forse faglia: fallire. ...”; “Fàglia 2 sf. Tessuto di seta pura o misto a<br />

cotone, privo di rovescio, con armatura derivata dalla tela, che presenta una certa rigidezza.<br />

...[particolare velo che le donne fiamminghe portavano intorno al capo]”; “Fàglia sf.<br />

Geol. Frattura di rocce ...”; “Fàglia sf. Ant. e dialett. Fiaccola ...” (cfr. Battaglia, s.v.).<br />

Dall’espressione fare faglia “fallire” (cfr. Battaglia s.v.), potremmo pensare a “colui che<br />

gestisce i fallimenti”, o simili, cfr. liquidatario 1 m. Livorno, sul verbo liquidare, oggi si<br />

direbbe piuttosto liquidatore “chi è incaricato di procedere ad una liquidazione”. Se invece<br />

confrontiamo con il lemma di Petrocchi II b: “FAGLIATORE, s.m. Chi teneva il giòco alla<br />

bassetta e ora al faraone (F.)”, si tratterebbe di una professione relativa al gioco delle carte.<br />

Stranamente tale lemma non è presente nel Fanfani che registra solo il verbo: “FAGLIARE<br />

intr. assol. T di giuoco. Par che sia voce corrotta da Fallare, Scartare o Giocare a un seme<br />

dove si ha poche carte; e Avere poche carte di un dato seme”.<br />

fagotto 1 m. Firenze, SS.Michele e Gaetano: suonator di fagotto; da confrontare col nome<br />

di mestiere fagottajo 3 m. Pitigliano, “fabbricante di fagotti”.<br />

farmaco cfr. s.v. abetajo.<br />

grammaticali cfr. elementi.<br />

grosa 1 m. Barberino di Mugello: sensale di grosa. Non si hanno appigli per dare con sicurezza<br />

una interpretazione del termine grosa; forse sta per “grossa”; ma di quale “materiale<br />

di vendita” può trattarsi? In realtà grossa è detta la “terza dormita dei bachi da seta”, e<br />

quindi potremmo pensare che si possano esser chiamati così i “bozzoli” dei bachi da seta<br />

quando ancora sono interi, ossia mentre il baco (che sta trasformandosi in crisalide e poi in<br />

farfalla) “dorme la grossa”. Per il già trattato sensale, si può infatti ricordare che è associato<br />

a vari ‘oggetti commerciali’ come : sensale di ceste, di bestiame, di grani, di grasce,<br />

di paglia, di cappelli, e simili; cfr. § 2: cappelli, ceste, grani, grasce, paglia.<br />

grossista 1 m. Firenze; che è forse all’epoca una variante di grossiere 7 m. Firenze, tra cui<br />

1 grossiere e possidente, 1 grossiere possidente. Infatti se grossiere per “commerciante<br />

all’ingrosso” non è più registrato nel Battaglia (e negli altri vocabolari) era invece dato<br />

come italiano (ossia non nella parte inferiore/dialettale) nel Petrocchi e nel Petrocchi I a,<br />

anche se spiegato con “grossista”.<br />

grosso: tesse di grosso, 1 f., Terranuova, Campogialli - S.Agata; viene spontaneo capire<br />

“tesse di grosso” in contrapposizione a definizioni del tipo “tesse di fino” (anche se non<br />

registrata), ossia che fa tessuti grossi, quindi non di seta, ma magari di canapa o di iuta;<br />

però non abbiamo elementi per esserne certi. Per conforto si può confrontare Petrocchi I b:<br />

“GRÒSSO, s.m. Grossezza. ... Stòffa, Grò di Napoli. ... ”. Cfr. al § 2: tesse.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

grucciante 1 m. Piteglio; formalmente oggi sembrerebbe interpretabile con “che fa le<br />

grucce”, ma in che senso non è dato sapere. Nel Battaglia si trova anche l’espressione fare<br />

le grucce ai voti o alle figure a significare: “essere scultore o pittore da poco (come quelli<br />

che eseguono immagini votive)”; ma potrebbe invece trattarsi di fabbricare le grucce ortopediche,<br />

o per appendere gli abiti, o magari “impugnatura del bastone da passeggio a<br />

forma di T”, o altri piccoli attrezzi a forma di T (cfr. Battaglia s.v., e nei vari vocabolari).<br />

Però potremmo anche voler capire “conciatore di pelli” confrontando col verbo grucciare<br />

di Petrocchi I a: “T. conciat., grucciare le pelli. Tenerle distese ad asciugare”.<br />

idraulico 1 m., Livorno, mestiere indicato più abitualmente nel Cens. con le forme: trombaio<br />

58 m. Firenze, e 1 a Pistoja; molti: trombaio garzone; trombajo 15 m., (di cui 5 trombajo<br />

garzone): 1 S.Casciano, 6 Prato (tra cui 1 trombajo e vetrajo), 8 Firenze; il probabile<br />

refuso tombajo 2 m.: tombajo garzone, Firenze; nonché: fontaniere 8 m., 1 a Carmignano,<br />

1 a Cortona, 5 a Firenze, tra cui 2 fontaniere di corte; 1 vetrajo e fontaniere, a Prato.<br />

lava 1 f. Lastra a Signa: lava i bucati; sarebbe da aggiungere alle già trattate forme verbali<br />

definibili ‘III sg. presente indicativo’, chiaramente usate al posto di un participio presente<br />

o di una espressione relativa e, quale indicazione di mestiere, i lemmi: lavatore, lavatrice,<br />

ecc.; cfr. bucataio al § 2.<br />

lavor quadro: 1 m. Borgo San Sepolcro: fornaciajo di lavor quadro. Se consultiamo il Petrocchi<br />

troviamo l’espressione lavoràr di quadro, “termine di falegnameria (diverso da intaglio)<br />

. Lavoro di squadra e di seste”; nel Battaglia s. v. quadro 2 , si trova anche: “5. Lavoro<br />

edile, eseguito nella pietra o nel legno, con la squadra e le seste (anche nell’espressione<br />

Lavoro di quadro).” Nel nostro caso l’espressione è riportata in relazione ad un fornaciajo,<br />

(termine già trattato) ossia per la terra cotta.<br />

liquidatario 1 m. Livorno, forma abbastanza chiara anche se non registrata nei vocabolari;<br />

cfr. anche fagliatore.<br />

luterani 1 m. Livorno: ministro dei luterani; cfr. ministro al § 2.<br />

migliacciaio 1 m. Firenze, cfr. § 2 castagnacciaio.<br />

molta 1 f.: di molta condotta (?), Montemignajo. Probabilmente è da integrare e da capire<br />

“medico con una condotta molto vasta” (cfr. il già trattato condotta).<br />

montagna 1 a Stia in : colono di montagna; cfr. il già trattato colono e montanino, monte al § 2.<br />

prioria 1 Bagno a Ripoli, nell’espressione già trattata: paroco di questa prioria; in questo<br />

caso ha forse semplicemente il valore di “parrocchia” (cfr. anche in Battaglia), quasi che<br />

l’intera espressione possa essere una variante di priore di cotesta parrocchia; cfr. parrocchia<br />

al § 2.<br />

pupillari 1 Caprese: attende alla coltura di pochi terreni pupillari (f., anni 49, vedova, con<br />

un figlio di 10 anni: pastore); molto probabilmente si tratta di terreni di proprietà del figlio,<br />

ancora affidato alla madre: “pupillo”; cfr. ad es. l’aggettivo pupillare 2 “proprio di un pu-<br />

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168<br />

Fiorenza Granucci<br />

pillo, di un minorenne”, e il sinonimo pupillario nel Battaglia. Del resto nel Cens. si hanno<br />

2 pupilla e 9 pupillo, cfr. anche tenue al § 2.<br />

questore 1 m. Lucignano, nell’espressione questore riposato; probabilmente in questo caso<br />

ha il valore di “Questuante, incaricato della questua” oppure “tesoriere” (oggi non più<br />

usato, cfr. Battaglia); non registrato con questo valore nel Petrocchi II che però ha:<br />

“QUESTUOSO, agg. chi cerca guadagno (Giov. [= Ser Giovanni Fiorentino del sec. XIV],<br />

Cell. [= Benvenuto Cellini, fiorentino 1500-1570])”; cfr. anche questurante.<br />

questante 1 m. Pescia, variante del già trattato questuante; cfr. anche questurante e al § 2:<br />

questajolo, questajola.<br />

questurante 1 m. Dovadola, nell’espressione: questurante volontario. Potrebbe formalmente<br />

trattarsi di una variante per “questurino”, ma poiché non risulta mai attestato il<br />

lemma questura, sembrerebbe piuttosto una variante del già trattato questuante, cfr. nel<br />

Battaglia “Questura 2 , sf. Ant. L’attività del questuare; l’atto del questuare, del mendicare”.<br />

redattore 1 m., nell’espressione: sacerdote cappellano curato e vice parroco di questa<br />

pieve e redattore del presente stato civile, S.Miniato, Fabbrica di Cigoli - S.Giovanni; cfr.<br />

nelle espressioni già trattate e questa, al § 2.<br />

remor(?) bianco 1: serva inferma di un remor(?) bianco, Livorno. Non è facile capire di<br />

quale infermità possa trattarsi; probabilmente remor sta per remore forma antiquata di rumore;<br />

potrebbe trattarsi del “– rumor bianco: costituito da numerosissimi suoni le cui frequenze<br />

sono distribuite uniformemente in quasi tutto il campo di udibilità” (cfr. Battaglia<br />

XVII, p. 244, s.v. rumore), e quindi essere una patologia relativa all’udito.<br />

rilievo 1: tintore di poco rilievo, Casola. (Non registrate le parole: rilevanza, rilevare, e<br />

neanche: importanza, importante o simili).<br />

romito 1 m., (anni 52, celibe) Verghereto, Cella S.Alberigo - S.Gio. Batista. Può trattarsi di<br />

una variante per “eremita”, oppure può voler dire semplicemente “vecchio solitario”; i dati<br />

del Cens. non permettono di dire altro. È naturalmente da tenere separato romito per ‘Romito<br />

(località)’, cfr. III parte: Forme ed espressioni onomastiche (in preparazione).<br />

scrivente 1 m., Firenze, nell’espressione: scrivente al bollo; è da porre insieme a impiegato<br />

all’ufficio del bollo e impiegato al bollo, sempre a Firenze.<br />

sovrastante 1 m., Livorno, nell’espressione: sovrastante alle carceri, d’uso analogo a<br />

sopr(a)intendente, cfr. § 2.<br />

temionellante, in: garzone temionellante, 1 m. Livorno; potremmo formalmente pensare a<br />

*temonellante, sulla forma arcaica temone per timone ad indicare “che sta al timone” (cfr.<br />

Petrocchi II b: “TEMONE s. m. Timone, XIII-XVII sec.”); ma probabilmente si tratta di un<br />

tipo di “carrozziere” ossia formato su una variante (non registrata nei vocabolari) del toscano<br />

timonella, cfr. Fanfani: “TIMONELLA. Specie di carrozza a un cavallo, e due sole<br />

ruote”, e Petrocchi (a), che però la definisce “Carrozzèlla a quattro ròte e due posti; è


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

aperta o chiusa, tirata da un cavallo”; del resto nel Censimento sono attestati 5 timonellante<br />

proprio a Livorno, di cui 3: garzone timonellante.<br />

tenuta aggettivo f.: 1 tenuta per carità, Bagno a Ripoli; (manca il maschile tenuto); sostantivo,<br />

cfr. in tenutore.<br />

tenutore 1 m.: tenutore pensionato, Scansano; lemma non registrato nei vocabolari; forse<br />

da confrontare col sostantivo tenuta 7, tra cui a Campagnatico: 2 ministro di tenuta, 2 fattore<br />

di tenuta, fattoressa di tenuta, dispensiere di tenuta, e a Livorno: 1 guardia della r.<br />

tenuta; in realtà ci aspetteremmo tenutario, o tenutaio (cfr. Petrocchi II b) di cui è forse<br />

una variante locale.<br />

tessetrice 1 f., semplice variante del già trattato tessitrice.<br />

tonnajo 1 m., Marradi; probabilmente è soltanto un neologismo per “venditore di tonno”.<br />

Non può infatti trattarsi del termine oggi desueto per tonnara (cfr. nel Battaglia).<br />

tortoli 1 f.: garzone nei tortoli, Vicchio; probabilmente è da interpretare “garzone addetto<br />

ai piccioni/alle tortore”, o simili su un lemma *tortolo “gabbia per tortore”; Petrocchi II b<br />

registra tortola per “tortora”, mentre il Battaglia tregistra tortolino “piccola tortora, pulcino<br />

della tortora”.<br />

unica agg. f., nell’espressione già trattata: unica pubblica levatrice matricolata di questo<br />

comune.<br />

vuota : 2 (ma sembrano identici, ossia è una doppia registrazione) Firenze, S.Felice in<br />

Piazza: vuota in corte. Forse è solo un’altra forma per “netturbino”, cfr. i già trattati: spazzaturaio<br />

(99 m.), spazzaturajo; spazzaturaia, spazzaturaja; spazzaturio e raccatta/raccoglie<br />

spazzatura, garzone/ministro di spazzatura.<br />

2. Altre professioni<br />

Ci sono poi molte altre professioni o forme lessicali collegate all’indicazione<br />

della professione, non registrate nel precedente lavoro, ma tutte abbastanza chiare<br />

anche oggi1 , quali:<br />

1 Si tratta semplicemente di refusi, varianti grafiche o ‘forme popolari’ (definite usualmente<br />

“storpiature”) nel caso di:<br />

acasa, 17 volte, per a casa.<br />

agricolotre 5 m. chiaro refuso per agricoltore: 4 a S.Miniato e 1 a Campagnatico.<br />

aglicoltore mezzajolo, per agricoltore mezzajolo.<br />

caa, 5 volte, in: attende alla caa, 2 attende a caa, attendente a caasa.<br />

caalzolaio, per calzolaio.<br />

cabattino 2 m., caiabattino 1 m., per ciabattino.<br />

capolaro 1 m. Campagnatico: forse variante/refuso del trattato caporale.<br />

caradone 1 m. Pontassieve: forse per il trattato carradore.<br />

cosre refuso per coste (già trattato): militare guardia cosre, Rio.<br />

cotiva per coltiva (già trattato): 1 m. cotiva la terra, Castiglion Fiorentino.<br />

donqello (trombetta) ossia donzello, cfr. s.v. trombetta.<br />

169


170<br />

Fiorenza Granucci<br />

abbadessa 26 f., tra cui abbadessa corale, corale abbadessa, abbadessa e corale, abbadessa<br />

al monastero di s.chiara religiosa professa, e priora ossia abbadessa religiosa professa;<br />

insieme a abbata e badessa è da confrontare con la forma m. già trattata abate.<br />

abbata 17 f., a Sambuca, Sambuca - S.Jacopo, tutte di uno stesso ‘gruppo/famiglia’ insieme<br />

a: 11 f. educanda, 2 f. provanda; cfr. abbadessa.<br />

abbracciante 5 m., Pontassieve; abbraccianti 1 m., Reggello; sono forse da tenere uniti al<br />

già trattato bracciante; cfr. il verbo abbracciare in Petrocchi I b dove è dato anche il valore<br />

“Disporre a misura di braccia”, ma forse più col valore di “(che lavora) a/con le braccia”.<br />

abete cfr. coronajo.<br />

abita 8: 1 zappa terra abita in casa propria, a Barberino di Mugello; 6 a Marradi, tra cui: 1<br />

m. giornaliero e possiede casa che abita,1 m. bracciante e possiede la casa che abita, 1 m.<br />

bracciante possiede la casa che abita, 1 m. giornaliero e propriet. della casa che abita, 1<br />

m. vetturale proprietario della casa che abita,1 f. bracciante possiede la casa ove abita.<br />

abitaz. 1 m., a Montevarchi: possiede la propr. abitaz.; e abitazione 1 m. Lastra a Signa:<br />

possidente casa di abitazione.<br />

accapezza sassi 1 m., e le varianti: accopezza sassi, 1 m., accopeza sassi 1 m., Uzzano. Si<br />

tratta del verbo tecnico accapezzare “sbozzare le pietre da costruzione o per pavimentazione<br />

stradale” (cfr. Battaglia) o “Pareggiare, regolare col martèllo le pietre perché combàcino<br />

bène commettèndole” (Petrocchi I a), ed è da porre insieme all’espressione conciatore di<br />

sassi 2 m. Arezzo (in realtà uno è trascritto cacciatore di sassi, ma è un chiaro refuso),<br />

nonché a spacca sassi, 1 m. Vaglia. Sempre in relazione con i sassi sono le espressioni:<br />

cava sassi 2 m. Cortona; spazza sassi alla strada 1 m. Vaglia (ma spazza è forse da correggere:<br />

spacca); cavator di sassi 5 m., cavatore di sassi 1 m., Livorno, nonché il già trattato<br />

porta sassi 1 m. Portico.<br />

accattone 111, di cui 106 m. e 5 f.; accattona 62, ma in realtà solo 61 f., 1 m./refuso; e la<br />

variante accattore, non registrata nei vocabolari, in: accattore ozioso 5, 2 m. e 3 f., a Laterina;<br />

cfr. il già trattato accatta. Il Petrocchi (a), oltre che accattone “Chi accatta per mestiere”<br />

registra la forma accattino “Chi accatta sull’ùscio di chièsa o altrove per qualche opera pia”.<br />

accenditore 2 m., in: accenditore di lampioni 1 m., Orbetello e lumaio accenditore 1 m.,<br />

Livorno, sono confrontabili col già trattato accensore dei/di lumi.<br />

orafano 2 e orafana 1, Gherardesca per orfano e orfana.<br />

ruvenditore (di cuoio) 1, per rivenditore.<br />

teccia 1 f. Prato; tecciaiola 2 f.; forse per i già trattati treccia, trecciajola.<br />

teme, 1 m. e 1 f., Serravezza, marito e moglie, nell’espressione: teme possid.e agricolt.e; probabilmente<br />

è solo un refuso per tenue, cfr. i 21: agricoltore tenue possidente, tenue possidente, agricoltore<br />

tenue e simili.<br />

ttende a casa, 3, per attende a casa.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

accoglitrice 2 f., (di una, il marito è archibusiere; dell’altra è copista di studio) Arezzo; variante<br />

del già trattato raccoglitrice; cfr. Petrocchi I b: “accoglitore -trice. Raccoglitore”.<br />

accollatario 23 m., tra cui 20 in espressioni composite: 11 accollatario di strade; 1 accollatario<br />

di strade e possidente; 1 accollatario di strade e p.o propriet.; 1 possidente e accollatario<br />

di strade; 1 accollatario alla strada e fiume della chiassa; 3 piccol possidente ed<br />

accollatario di strade; accollatore 3 m., tra cui 1 a Castel S.Niccolò: muratore accollatore<br />

di strade; gli altri due sono a Brozzi e a S.Casciano; accollat. 1 m. Montevarchi: muratore<br />

e accollat. di strade.<br />

accopeza sassi cfr. in accapezza sassi.<br />

accordatore 5 m. Firenze, tra cui: 2 accordatore di pianoforte; 2 accordatore di pianoforti;<br />

accordator 1 m. Prato: accordator di strumenti.<br />

acqua 15, nelle espressioni: garzone segantino alla paga a acqua 1 m. Poppi; conduttore<br />

di legna per acqua 1 m. Poppi; pratico nei lavori di acqua 1 m. Pomarance;12 porta<br />

acqua, a Livorno di cui 6 m. e 6 f.;<br />

acquaiolo 67 m. Livorno; acquaiola 98 f. Livorno, tra cui 1 acquaiola inabile, 1 acquaiola<br />

inferma; acquajolo 1 m., Livorno; acquaiuolo 1 m. Livorno; acquarolo 1 m., Livorno; acquajola<br />

3 f. Livorno; acquarola 2 f. Livorno.<br />

acquacedrataio 5 m.: 4 a Firenze, 1 Pontassieve; acquacedratajo 1 m., a Prato.<br />

acquavitaio 5 m. Livorno, tra cui 1 garzone acquavitaio; acquavitajo 1 m. Monte<br />

S.Savino; acquavite in vende acquavite, 1 m. Livorno.<br />

accasato: in accasato contadino, 1 m. Vicchio; accasata: in accasata pigionale bracciante,<br />

1 f. Vicchio.<br />

a/ad in ad affari: attendente ad affari di bottega, 1 m. Capannoli; ad altra famiglia: presta<br />

servigio ad altra famiglia 4 f. Cortona, si presta al servizio ad altra famiglia 1 m. Cortona;<br />

ad altre ingerenze: ad altre ingerenze rurali 77 tra m. e f. Pratovecchio, tra cui 4<br />

attendente ad altre ingerenze rurali; ad altro: attende a casa e ad altro 3 Serravezza, 2 f. e<br />

1 m.; ad opera: vetturale ad opera 1 m. Prato; ad un: attende ad un filatojo di seta 1 m.<br />

Uzzano; a/ad una: operante ad una fabbrica di cera 1 m. Borgo S.Lorenzo, attende ad una<br />

piccola bottega con appalto in campagna in qualità di ministro 1 m. S.Miniato, operante<br />

ad una fabbrica di cera, 1 m. Borgo S.Lorenzo, cartajo addetto a una fabbrichetta di carta<br />

straccia, 1 m. Vellano; ad uso: calzolajo riveditore d’olio pane vino e altre cose ad uso<br />

pizzicagnolo 1 m. Fivizzano.<br />

addetta 64 f., tra cui: addetta a lavori donn. 5 Barberino di Mugello; addetta alle cure domestiche<br />

1 Figline; addetta a casa 22 S.Miniato; donna di servizio addetta allo stabilimento<br />

2 Firenze; addetta al servizio allo spedale 22 Firenze; addetta al bagno 1 Livorno;<br />

addetta a casa 7 Pomarance; addetta alle faccende domestiche 4 Rocca S.Casciano;<br />

171


172<br />

Fiorenza Granucci<br />

nonché addetti 8 m. S.Miniato: picchetto dei cacciatori addetti alla pulizzia. Cfr. il già<br />

trattato addetto.<br />

affetto in: 1 m. affetto da malattia cronica, Bagno a Ripoli; 1 m. invalido affetto, Marradi;<br />

1 m. affetto da infermita’ abituale, Rocca S.Casciano; non registrata la parola affezione, e<br />

nemmeno: infetto, infezione o simili.<br />

affigliolato/-a 4 a Monsummano 2 m. e 2 f., rispettivamente: affigliolato, col.o mezzajolo<br />

affigliolato, garzona affigliolata, col.a affigliolata.<br />

affitoario 1 m. Caprio, e affittuerio 5 m, 3 Porta Carratica, 2 Montajone; affittaiolo 4 m.<br />

Monsummano, nell’espressione: contadino affittaiolo; affittajolo 5 m. Gavorrano, e 1 m.<br />

ortolano affittajolo, Prato; sono varianti (o refusi) dei già trattati: affittuario, fittuario, affittuaria,<br />

affitto.<br />

ag., ag.e, ag.o, cfr. in agricol.re.<br />

agenzia 4 m., tra cui: 3 attendente all’ agenzia, Vinci; 1 fattore di agenzia, Pieve S.Stefano;<br />

cfr. il già trattato agente.<br />

aghettaio 2 Firenze; aghettaia 8 f., 2 Firenze, 8 Castiglion Fiorentino; aghettaja 3 f. Prato,<br />

ossia “che fa/produce gli aghetti” ove aghetto è “cordoncino fornito di puntali di metallo,<br />

laccio (da scarpa), stringa”, “cordellina, nastro, passamano (per alamari o simili)”; più difficilmente<br />

può trattarsi di aghetto “ago torto, uncinetto”. Tali forme non risultano registrate<br />

nei vocabolari, ma si ha invece la forma verbale aghettare “stringere con agetto” (nel Fanfani),<br />

“Legàr con aghetto” ( Petrocchi I a).<br />

agnellajo 19 m., tra cui: 3 a Porta al Borgo, 1 a Calenzano, 13 a Prato e 1 possessore e<br />

agnellajo, S.Giovanni; 1 agnellajo garzone, Prato; la voce agnellàio “macellatore, venditore<br />

di agnelli (e capretti)” è ancora registrata a sé in molti vocabolari.<br />

aggregato 7 m.: 1 aggregato, Rovezzano (forse aggregato [cherico]); 1 commesso aggregato<br />

alla amministrazione, Arezzo; 1 commesso aggregato alla camera di soprintendenza,<br />

Arezzo; 2 cherico aggregato, Firenze; 1 aggregato forestale delle regie possessioni, Pratovecchio.<br />

agguaglia 25, di cui 1 f. a Galluzzo; agguaglia paglia 3 f. a Galluzzo, 12 f. a Prato; 1 f.<br />

agguaglia la paglia a Galluzzo; agguagliatore 12 m., tra cui: agguagliatore paglia 2 a Barberino<br />

di Val d’Elsa e 2 a Cascina e Torri; agguagliatore di paglia 6 a Tizzana e 2 a Carmignano<br />

agguagliatrice 5 f. a Prato, tra cui 4 agguagliatrice di paglia; agguagliatora 9 f. a<br />

Prato di cui 2 agguagliatora di paglia. Si tratta di un uso tecnico preciso del verbo agguagliare,<br />

del resto Petrocchi I a registra: “AGGUAGLIATORA, s. f. La donna che agguàglia la<br />

pàglia da cappelli”.<br />

agli (preposizione articolata) 57, tra cui: attendente agli studi, attend.e agli interessi di<br />

casa, attende agli interessi di casa, attende agli affari domestici, e simili.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

agliaio 4 m., 2 a Barberino di Val d’Elsa e 2 a Cascina e Torri; ossia “che produce, che<br />

vende agli”.<br />

agr. cfr. in agricol.re.<br />

agraria 1 m.: guardia agraria a Terriciuola; agrarjo 1 m.: perito agrarjo a Lucignano; cfr.<br />

il già trattato agrario.<br />

agri., agri.e, agric., cfr. in agricol.re.<br />

agricol.re 4, di cui 3 agricol.re giornaliero a Caprese e 1 agricol.re mugnajo di una macina<br />

a Fivizzano; ag. 12, di cui: 1 m. ag. possidente a Chianni; 1 m. ag. mugnajo possidente<br />

a Rio; 5, 1 f. e 4 m. possidente ag. a Marliana; 2 m. ag.e possidente a Caprese e a Portico;<br />

1 m. piccolo e povero ag.e possidente a Chianni; 1 m. ag.o povero possidente a Chianni;<br />

agr. 164, di cui solo agr.: 32 m. e f. a Ponsacco, 1 m. a Fivizzano; inoltre: 2 m. e f. agr.<br />

col. a Capannoli; 1 m. agr. col. e capo di casa a Capannoli; 1 m. bracciante agr. a Cantagallo;<br />

5 m. agr. colono a Ponsacco e 2 a Capannoli; 2 m. agr. possidente a Cortona; 1 m.<br />

agr. di beni a S.Miniato; 1 m. agr. poss. a Serravezza; 1 m. agr. possid. a Terrarossa; 2 m.<br />

agr. possid. a Montecalvoli; 1 m. agr. possid. e colono a Badiatedalda; 1 m. agr. possid. e<br />

colono a Terrarossa; 1 m. agr. pos. e sarto e mugnajo a Terrarossa; 89 m. agr. poss. a Zeri<br />

2 m. agr. poss. e mugnajo a Terrarossa; 1 m. agr. poss. e negoziante a Terrarossa; 1 m.<br />

agr. possidente a Monterchi; 1 m. bettolante e piccolo poss. agr. a Montieri; 3 m. agr. colono<br />

e capo di casa a Ponsacco; 1 m. agr. e capo di casa a Ponsacco; 2 m. agr. e garzone a<br />

Ponsacco; 1 m. bracciante agr. a Cantagallo; 2 m. e f. colono e in parte pic.lo poss.e agr. a<br />

Serravezza; 1 m. agr.e e operante a Chianni; 2 m. scalpellino e piccolo poss.te agr.re a<br />

Serravezza; 2 m. operante e piccolo pos.te agr.e a Serravezza; 2 m. scalpellino e agr.e<br />

pos.te a Serravezza; agri. 16 m. e 3 f.: 1 m. 1 f. agri. a Fivizzano; 1 m. agri.possd. a Serravezza;<br />

1 agri. possid.e a Marliana; 3 m. agri. possid. a Marliana e 2 m. a Montevarchi; 1<br />

m. agri. possidente a Montevarchi; 3 m. e 1 f. agri. colono a Capannoli; 1 f. agri. e giornaliera<br />

a Fivizzano; 2 m. picc.o possid.e agri.e a Chianni; 1 m. piccolo possid.e agri.e a<br />

Chianni; 1 m. agri.e possid.e a Chianni; agric. 599 m. e f., un po’ ovunque e in espressioni<br />

composite analoghe alle precedenti di agr. e agri., per agricoltore.<br />

agricolo 96 m. e 1 f., tra cui: 21 colono agricolo di cui 18 m. e 1 f. a Casola, 1 a Pescia, e 1<br />

a Bagnone; 1 perito agricolo stimatore e 1 perito agricolo stimatore proprietario ad Anghiari;<br />

2 affittuario agricolo ad Arcidosso; 4 lavoratore agricolo a Casola; 1 piccolo possidente<br />

agricolo a Casola; 1 proprietario agricolo a Casola; e ancora, un po’ ovunque: poss.<br />

agricolo, bracciamte agricolo, ecc.; già trattato il f. agricola.<br />

agricolt.na 1 f. a Tizzana, forse per agricoltorina; agricolt.re 3 m, a Tizzana, di cui 1 agricolt.re<br />

possidente; agricoltor.no13 m. a Tizzana; cfr. i già registrati: agricoltore, agricoltrice,<br />

agricoltora, agricoltura, agrimensore.<br />

agrigoltor 9, tra cui 7 agrigoltor possidente e 1 agrigoltor del proprio ad Arezzo; agrigolt.<br />

possid.e 1 a Montecarlo e agrigoltore 90 m., tra cui 12 agrigoltore colono a Caprese; 67<br />

agrigoltore possidente a Caprese, Arezzo, Cortona; forma variante di agricoltore. Il pas-<br />

173


174<br />

Fiorenza Granucci<br />

saggio ‘sorda > sonora’ in tale posizione è frequente nel parlato, anche se tali forme non risultano<br />

registrate abitualmente nei vocabolari.<br />

agrimentore 2 m. Montale e Ponsacco, e 4 m. a Stazzema, di cui 1 proprietario perito agrimentore,<br />

2 m. proprietario e perito agrimentore e 1 m. perito agrimentore; si tratta chiaramente<br />

di una variante (anche se non registrata nei vocabolari) del già trattato agrimensore<br />

(50 m.).<br />

ai (preposizione articolata) ricorre in molte espressioni quali: insegna leggere e scrivere ai<br />

bambini, attende ai bestiami, supplente ai bisogni, addetto ai boschi, lavora ai campi, attende<br />

ai cappelli, giornante ai contadini, operante ai contadini, tesse ai contadini, attendente<br />

ai figli, fattorino ai filatori (già trattato: filatore, -a,), lavora ai forni di follonica, attende<br />

ai lavori rusticali, attende ai rusticali lavori, opernate ai<br />

lavori rusticali, attende ai lavori di campagna, condannato ai pubblici lavori, porta e reca<br />

ai mulini, colono ai sodini, attende ai suoi beni possidente (già viste: attende ai suoi affari,<br />

dà la vernice ai mobili, maestra di s. salvadore ai mendicanti, lavora ai cenci/puntoni).<br />

Già viste talune espressioni con: al, alle, agli, alla [non il refuso ala di attende ala casa],<br />

ad esse si può aggiungere la forma alli: attende alli campi, 1 f. Arezzo.<br />

aia 10 f. Firenze; aja 13 f., tra cui 1 aja di casa e 1 aja dei signorini (cfr. altre espressioni<br />

quali: maestro di signorini, maestra da signorini); si tratta cioè del ruolo di “istitutrice”<br />

(presso famiglie della nobiltà o dell’alta borghesia). Stranamente non è mai registrato il<br />

maschile aio, ajo, e solo 1 istitutore, 2 istitutrice, 1 tutore, 2 tutrice.<br />

alabastro tra cui: 1 m. lavorante di alabastro, Firenze; 1 m. lavorante alabastro, Livorno;<br />

1 m. lavoratore di alabastro, Livorno; 3 m. scultore in alabastro, Livorno; alabastri tra<br />

cui: 21 m. scavatore di alabastri, Castellina Marittima.<br />

alli cfr. in ai.<br />

alcuno, alcuna, alcune, alcuni, in espressioni come: 1 f. attendente a casa e possidente di<br />

alcuni terreni, Casola; 1 f. possidente di alcuni terreni con sua sorella rosa, Casola; 1 m.<br />

lavorante di alcune terre, Pontassieve; 1 m. agente di alcuni proprietarj, Borgo S.Lorenzo;<br />

1 f. non oprante alcuna professione, Castelfocognano; 1 f. piccolo affitt. in s. p. e lav. di<br />

alcune terre spezzate, Cortona; 1 f. possidente di alcuna piccola terra, Fivizzano; 1 m.<br />

possidente di alcune poche terre, Fivizzano.<br />

alliata 3, a Campiglia, di cui 2 nell’espressione ministro alliata (cfr. anche ministro) e 1 in<br />

fattore alliata. Non si hanno facili confronti; formalmente può sembrare da collegare al<br />

verbo *alliare quale variante di alleare, cfr. la forma antica o dialettale allianza per alleanza,<br />

ma allora ci aspetteremmo piuttosto *alliato concordando con ministro e fattore; ma<br />

cosa potrebbe voler dire in questo caso? Probabilmente si tratta di un cognome (attestato<br />

nel Cens. a Pisa e a Livorno), ma dovremmo ricontrollare direttamente sulle schede; cfr. III<br />

parte: Forme ed espressioni onomastiche (in preparazione).<br />

allivellare cfr. livellare.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

amanuense 4 m., tra cui 1: giovane di studio amanuense; e le varianti – non registrate nei<br />

vocabolari – : emanuense 9 m., (tra cui 1 piccolo possid. emanuense) e emanuenzo 1 m., S.<br />

Marcello.<br />

ambulanza 8: 3 m. giornante d’ ambulanza, Barberino di Mugello; 1 m. serg.e all’osped.<br />

di ambulanza, Piombino; 1 m. caporal di ambulanza, Sorano. In tal caso ambulanza vale<br />

soprattutto l’espressione odierna “Pronto Soccorso” (per stazione di prontosoccorso, o simili),<br />

o “Ambulatorio”, come suggeriva in parte anche Petrocchi I a: “AMBULANZA, s.f.<br />

Tutto quanto, persone e cose addette agli esèrciti per la cura dei feriti. Luogo poco distante<br />

dalla battaglia dove si pòrtano i feriti. Corpo d’ambulanza. Le persone addette alla<br />

cura. Treni, Vagoni, Carri d’ambulanza. Dove c’è tutto l’occorrente per soccorrere i feriti”,<br />

e Battaglia al valore 3.<br />

antendente 1 f. antendente a casa, Casola; forse per intendente (cfr.) o meglio variante del<br />

già trattato attendente.<br />

archibusiere 10 m., probabilmente per “armaiòlo”, (non registrato archibusio né le forme<br />

archibugiere o archibugio); cfr. i già trattati armai(u)olo, armaj(u)olo, o magari “che usa<br />

l’archibugio”, ma non “Soldato armato d’archibugio”, già dato come termine storico nel<br />

Petrocchi (a).<br />

aringhe cfr. traffichino.<br />

assai (avverbio) 6: 1 f. lavoratrice di poche terre della famiglia e bracciante assai povera,<br />

Caprese; 1 m. agricoltore possidente assai piccolo, Castelfocognano; 1 m. assai piccolo<br />

colono, Pergine; 2 m. agricoltore possidente assai piccolo, Prato; 1 m. agricoltore possidente<br />

assai piccolo e barrocciajo, Prato.<br />

assetta 3, in: 1 m. assetta i vani, Figline; 1 f. assetta i vani, Lajatico; 1 m. assetta la lana,<br />

Prato; assettatore 2 m. Lastra a Signa: assettatore di lino e canapa, assettatore di paglia.<br />

avventuriere 6 m., di cui 4 a Firenze; 2 a S.Casciano: chirurgo avventuriere e copista avventuriere;<br />

avventuriero 2 m.: medico avventuriero a Marradi e giornante avventuriero a<br />

Signa; probabilmente sinonimo di ventura, alla ventura, cfr. ventura.<br />

b. variamente interpretabile; in sacerdote b. 1 m. Pescia, è forse abbreviazione per benestante;<br />

in guardiano di b. 1 f. Tredozio vale probabilmente bestie o bestiame, (o forse<br />

anche boschi), poiché nel suo ‘nucleo familiare’ tutti gli altri sono definiti (m. e f.) colono.<br />

badessa 4 f., Rignano, Orbetello, e: badessa corale a Castelfiorentino; corale prof. badessa<br />

a Fivizzano; cfr. abbadessa.<br />

bagnajo 2 m. S.Croce, tra cui propriet. bagnajo; bagnajolo 3 m. Bagno; bagnaiolo 2 m. e<br />

bagnaiola 1 f., Firenze, SS.Apostoli e Biagio; professione relativa a “bagni (pubblici)” e/o<br />

“terme”; analogamente per bagni in portiere ai bagni, Firenze, SS.Apostoli e Biagio. Sembrerebbe<br />

quindi da tenere separato bagno nel senso di “bagno penale”, anche se – ad<br />

esempio – nel Fanfani non è detto chiaramente, egli riporta: “BAGNAJUÒLO. s.m. Colui che<br />

175


176<br />

Fiorenza Granucci<br />

tiene il bagno. || Maestro o Custode del bagno”; mentre Petrocchi registra: “BAGNAIÒLO,<br />

s.m. e BAGNAIÒLA, s.f. L’uomo e la donna che fa il servizio che occorre ai bagnanti”.<br />

bagno 8, per “bagno penale, carcere”, (ma anche talora semplicemente “bagno pubblico”):<br />

caporale al bagno, Bagno a Ripoli; ecclesiastico sacerdote cappellano di bagno(?), Livorno<br />

- S.Andrea Apostolo; 2 m. guardia del bagno, Livorno e Grosseto; maestro economo<br />

del bagno, primo custode del bagno, sotto custode del bagno, Livorno.<br />

banchiere 71 m., tra cui le espressioni composite: proprietario e banchiere, banchiere<br />

cambia monete, banchiere garzone; cfr. anche il già trattato cassiere di banca e simili.<br />

barcantino 2 m. Arezzo, non registrato nei vocabolari, ma formalmente confrontabile con i<br />

già trattati: barcaiolo (10 m.), barcajolo (25 m.), barcaiuolo (4 m.), barcarolo (41 m.).<br />

bargello 2: 1 m. bargello riposato, Pistoja; 1 f. riposata in bargello, Firenze, Badia. Il termine<br />

bargello è chiaramente usato per “funzionario a capo della polizia” (cfr. Battaglia),<br />

quindi bargello riposato è da interpretare con “bargello pensionato, messo a riposo”; ma<br />

poco chiara sembra oggi la definizione riposata in bargello (che ha nello stesso ‘nucleo<br />

familiare’ solo un quasi demente, di 29 anni): forse in quel caso è da capire “pensionata<br />

ospitata/residente al/nel bargello”, ossia “in prigione”, come suggerisce anche Petrocchi I<br />

a: “BARGÈLLO, s.m. T stòr.: Ufiziale forestiero ... Pòi Capo dei Birri. Palazzo del<br />

bargèllo dove pòi ci furon messe le carceri. Così: Esser portato al bargello. Star di casa al<br />

bargello. Andare, Essere in prigione. ...”.<br />

barlettaio 5 m., 4 ad Arcidosso, 1 a Pomarance; barlettajo 18 m., un po’ ovunque. Si tratta<br />

di una forma variante dei già trattati barilaio, barilajo, barilettajo. Infatti barletta è una<br />

variante di bariletta “piccolo vaso in forma di barile” che “si pòrta a cintola ne’ viaggi per<br />

tenerci vino, liquori e dissetarsi” (come si legge nel Petrocchi, I a s.vv. barletta e barlettaio<br />

ed è registrato anche nel Battaglia s.v. bariletta quale forma antica e dialettale).<br />

battilano 180 m., di cui 3 battilano garzone, rifatto quale maschile in -o, sul già trattato<br />

battilana (con 28 attestazioni, di cui solo due donne). Cfr. Petrocchi I a: “BATTILANO e<br />

BATTILANA, Chi fa il mestiere d’ùngere e di battere la lana”. Cfr. anche l’ ‘apax’ alienata<br />

dei sensi.<br />

battiloro 13 m. (tra cui 2: battiloro garzone) tutti a Firenze, ossia “artigiano che lavora i<br />

metalli prezioni battendoli, per ridurli a lamine o foglie sottilissime” (cfr. Battaglia); con<br />

oro si ha nel Cens. solo: 2 filatrice di oro a Firenze; 1 orafo a Pistoja.<br />

beccamorto 7 m. e 7 beccamorti; sono varianti della forma già trattata becchino e becchina.<br />

Cfr. Petrocchi I a: “BECCAMÒRTI, s.m. comunemente Becchino”, e analogamente Fanfani.<br />

benestante 280, m. e f., a solo e con varie rideterminazioni.<br />

bettogliere 9 m., bettogliera 2 f. e bettolano 2 m. Sesto; chiare varianti delle forme già<br />

trattate bettoliere, bettoliera e bettolante, nonché bettolino. Nel Fanfani sono registrati solo<br />

béttola e bettolánte, mentre Petrocchi I a, riporta anche la forma bettolière.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

bigallino 3 m. e bigallina 2 f.; non registrati nei vocabolari, ma confrontabili con espressioni<br />

già trattate quali: cassiere nel bigallo, commissario del bigallo, maestro di casa del bigallo<br />

e custode del bigallo; Petrocchi I a riporta: “BIGALLO, s.m. Orfanotròfio in Firenze e<br />

Ricovero di bambini abbandonati dai genitori. Èssere in sul Bigallo. Èsser povero, Èsser<br />

sul lastrico”.<br />

bollatore 2 m.: bollatore, Arezzo; bollatore di dogana, Livorno; forma ancora registrata<br />

nei vocabolari per “chi ha il compito di bollare (una lettera, un documento, o simili)”.<br />

bollo 3, nelle espressioni già trattate di: scrivente al bollo, impiegato al bollo, impiegato<br />

all’ufficio del bollo.<br />

bovaro: 4 m. Porta al Borgo; nonché: bovi, 13, 11 m. e 2 f.: 4 tocca bovi , Pieve S.Stefano;<br />

2 mercante da/di bovi, Terrarossa; 1 pastore di bovi, Sorano; 2 guardiana di bovi, 1 guardiano<br />

di bovi, 3 mercante di bovi, Marradi; buoi 2 m. Marradi: mercante di buoi, guardiano<br />

di buoi; manzi 1, campajolo e trapelatore con i proprj manzi, Barberino di Mugello.<br />

bruciatajo, bruciataja cfr. castagnacciaio.<br />

bucataio 7 m.: 4 Montevarchi, 2 Lastra a Signa, 1 Livorno; bucatajo 5: colono e bucatajo,<br />

Vellano; bucataia 21 f., tra: Castel S.Niccolò, S.Marcello, Massa e Cozzile, Montevarchi,<br />

Barberino di Val d’Elsa, Cascina e Torri, Lastra a Signa, Porta Lucchese; bucataja 39 f., un<br />

po’ ovunque, tra cui: bucataja di panni, bucataja impotente, colona e bucataja; bugataia 2<br />

f., Massa Marittima; buccataja 1 f., Pescia; bugadara 1 f. Terra del Sole. bucati 2 m.: lava i<br />

bucati, Lastra a Signa; fa i bucati, Scarperia. Il lemma bucataio -a è ancora registrato nei<br />

vocabolari, quale forma toscana sinonimica dei trattati lavandaio -a, lavandaro -a, e simili.<br />

buccellataio 17 m. Livorno; bucellataio 2 m. Livorno; buccellatajo 2 m. Livorno; buccellataia<br />

1 f. Livorno; ossia “che fa/vende buccellati”; cfr. Petrocchi I a: “BUCCELLATO s.m.<br />

Sorta di ciambella di Lucca” e Petrocchi I b: “BUCCELLATO s.m. Ogni sòrta di biscotto”;<br />

tiene insieme le due cose il Fanfani che commenta: “La voce Buccellatum, per semplice<br />

biscotto è antichissima, come si raccoglie dagli esempj che ne dà il Du Cange. Buccellatus,<br />

poi si disse una qualità speciale di pane fine e acconcio, che i contadini solevano portare al<br />

padrone per Natale; ...”.<br />

buccia 3 m., S.Minizato: 2 mercante di buccia per le concie, 1 mercante di buccia per le<br />

conce.<br />

bullettaio 60 m. (“fabbricante o venditore di bullette”), tra cui alcuni compositi come: impara<br />

l’arte di bullettaio, bullettaio impotente, bullettaio garzone; e le varianti: bullettajo<br />

82 m.; bullettaro 10 m.; bollettajo 1 m.; bollettaro 2 m.; ed anche bullette 1 f. in: rivenditrice<br />

di bullette, Cortona.<br />

burò 1 m. Firenze; buro’ 1 m Firenze.: attende al buro’; usato per dire che “lavora in ufficio”,<br />

ma non si può definire di quale particolare “ufficio (pubblico o privato)” né quale sia<br />

stato realmente l’incarico; voce non registrata da Petrocchi e Fanfani.<br />

177


178<br />

Fiorenza Granucci<br />

burraio 12 m., tra cui: cascinaio e burraio, burraio garzone; cfr. cascinaio; burrajo 7 m.;<br />

burro 5 m. Livorno, tra cui: 4 vende burro; 1 venditore di burro.<br />

bustajo 1 m. Firenze; bustaia 4 f., 3 Livorno, 1 Montescudajo. Il f. bustaia è ancora oggi la<br />

“cucitrice specializzata nel confezionare busti”, ma il maschile bustaio è interpretabile sia<br />

“che fa/vende busti”, sia “operaio addetto alla fabbricazione delle buste”.<br />

cadetto: 16 m. Firenze, tra cui cadetto guardia; 6 Livorno, tra cui cadetto di marina;1 Marciana,<br />

1 Giglio.<br />

cagionosa 2 f.: inferma cagionosa, Monterchi; in forma cagionosa, Premilcore; variante<br />

del già trattato cagionata: 1 f. Premilcore. Quale aggettivo Fanfani registra solo la forma<br />

cagionóso “cagionevole”, analogamente a Petrocchi (a) che lo definisce “Pièno d’incomodi<br />

di salute”, mentre cagionato risulta solo il participio passato di cagionare “Dare, Èsser<br />

cagione”.<br />

calafato 150 m., tra cui: calafato operante, propriet. calafato, garzone calafato; in queste<br />

attestazioni, oltre ad indicare “operaio specializzato nel calafatare le imbarcazioni” sembra<br />

usato anche per “officina ove si calafatano le imbarcazioni”.<br />

calcolatore 18 m., tra cui 1 piccolo possid.te e calcolatore; su calcolo, ma con quale valore?<br />

Forse potremo rendere col già trattato stimatore.<br />

cavator(e) di sassi cfr. in accapezza sassi.<br />

calligrafo 5 m., tra cui 1 propriet. calligrafo; caligrafo 1 m. Livorno; calligrafia 11 m., tra<br />

cui: 1 cherico maestro di lettere e calligrafia; 6 maestro di calligrafia; 1 va a scuola di<br />

calligrafia; 1 da’ lezioni per le case di calligrafia; maestro privato d’aritmetica e calligrafia;<br />

1 maestro privato di calligrafia e aritmetica.<br />

calza e calzetta 1 f., in: maestra di calza e calzetta e di dottrina cristiana a piccole bambine,<br />

Vellano; calze tra cui: soletta da calze 2 f.; lavoratrice di calze 3 f.; maestra di calze e<br />

cucito 1 f.; calzetta 145 f. (potrebbe anche essere un refuso/abbreviazione per calzettaia o<br />

simili);<br />

calzettaio 20, 11 m. e 9 f., calzettaia 394 f. (alcuni m. refusi per calzettaio), ossia “che<br />

vende/fabbrica calze”; e le varianti: calzettaja 1082 f. (alcuni m. refusi, per *calzettajo), tra<br />

cui 1 maestra calzettaja; calzettara 15 f.; calsettaja 10 f., di cui 1 Montecalvoli, 2 Vellano, 7<br />

Prato; calsettaia 1 f.: calsettaia mal sana, Scarperia; calzettiere 2, 1 m. e 1 f.; calzettiera 30 f.<br />

calzuolajo 3 m. Marradi, altra variante del trattato calzolaio e simili.<br />

camerazzo 19 m. Firenze, tra cui alcune espressioni composite del tipo: camerazzo<br />

della/nella regia corte, camerazzo di sua altezza illustrissima e reverendissima, camerazzo<br />

regio, camerazzo di s.a.i.r., camerazzo di s.a. Formalmente è una variante del trattato cameriere<br />

e simili, ma probabilmente è usato con il preciso valore di “cameriere addetto alla<br />

pulizia degli ambienti del principe”, o comunque di un’altissima personalità di governo<br />

pubblico o ecclesiale; tale termine è qualificato di “disus. e dial.” nel Battaglia, e non più


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

registrato nei vocabolari italiani di oggi, mentre Petrocchi I a porta: “CAMERÀZZO, s.m. Inserviente<br />

che nella Corte fa il basso servizio delle càmere”, mentre Fanfani precisa:<br />

“CAMERÀZZO, s.m. Famigliare che fa i servigj della camera, a diversità del cameriere che<br />

fa i servigj alla sola persona del principe. Si conservava tuttor questo nome nella corte di<br />

Toscana, dove fu usato fino dal secolo XVI”.<br />

campagna e campo sono già registrati in varie espressioni, non ancora trattate invece sono<br />

alcune espressioni per ‘contadino/agricoltore’ o simili, quali: agente di campagne, 2 m.<br />

S.Miniato; campagnolo 1359 m., tra cui: operante campagnolo; lavorante campagnolo;<br />

possidente campagnolo; poss. campagnolo; garzone campagnolo; guard. di gregge e campagnolo;<br />

piccolo agricoltore e campagnolo; campagnolo e piccolo possidente; operante<br />

campagnolo; campagnolo in proprio; spazzino campagnolo; campagniolo 2 m. Borgo<br />

S.Lorenzo: colono campagniolo, operante campagniolo e pigionale; campagnuolo 1 m.,<br />

Sambuca; campagnola 576 f., tra cui: campagnola e casiera; possidente campagnola; possidente<br />

e campagnola; serva campagnola; campagn. 1 f.: campagn. e fornaciara, Montieri;<br />

campaiolo, in campajolo e trapelatore con i proprj manzi, Barberino di Mugello; (campaiolo<br />

= piccolo contadino).<br />

canapaiolo 1 m. Arcidosso; canapajolo 38 m.; canaparolo 1 m. Pitigliano; canapajola 2 f.<br />

Sorano, sono da confrontare con i già trattati canapa, canapino.<br />

capellano 10 m., variante del trattato cappellano.<br />

cappelli 879 attestazioni usato in espressioni del tipo: vende cappelli di paglia, fa cappelli,<br />

negoziante di cappelli di paglia, ecc.<br />

cappello 836 attestazioni, usato in varie espressioni quali ad es.: cappello di paglia, treccia<br />

da cappello, dati a sé quali nome di mestiere.<br />

carrettaio 27 m.; carrettajo 2 m. Livorno e Porta al Borgo; carrettaja 1 f. Livorno; carettaja<br />

2 f. Cutigliano; sono da collegare non con carro bensì con carretta; cfr. carrettiere e carrettonaio.<br />

carrettiere 33 m, da confrontare con i già trattati: carratore, carradore, carraio, carraia e<br />

simili, ossia “che guida il carro e/o la carretta”, ma sono forse anche i termini più generali<br />

che possono collegarsi variamente a vari tipi di carro; cfr. carrettaio e carrettonaio.<br />

carrettonaio 29 m.: 27 Firenze, 2 Porta al Borgo; carrettonajo 34 m.: 1 Figline, 7 Firenze<br />

tra cui garzone carrettonajo, 1 Galluzzo, 9 S.Miniato, 1 Pistoja, 2 Porta Lucchese, 6 Prato<br />

tra cui carrettonajo e rivenditore di vino, 7 Rovezzano tra cui carrettonajo opr./op.; Fanfani<br />

lo definisce “chi per mestiere va con un carrettone a caricare calcinacci, rena o altro<br />

per iscaricargli poi in un luogo deputato”; analogamente Petrocchi I a, distingue i<br />

lemmi CARRETTA da CARRETTO e da CARRETTONE, dando quindi i distinti i derivati:<br />

“CARRETTAIO, m. Chi guida la carretta” ma anche “CARRETTIERE, s. m. Chi guida la carretta.<br />

Chi dà a nòlo carrétte”, mentre il carretto “specie di piccola carretta a mano” non<br />

sembra avere un diretto nomen agentis; “CARRETTONAIO, s. m. Chi per mestiere trasporta<br />

179


180<br />

Fiorenza Granucci<br />

roba col carrettone. ...”, e dunque il carrettone è da lui definito “Sòrta di carro con la cassa<br />

molto alta e bilicata da potersi inclinare quando si vuòta, levando una cateratta. || Carro a<br />

quattro ròte a cui si attaccano i cavalli che si avvezzano a tirare o si vòglion mòvere”. Del<br />

resto le forme carrettonaio, carrettiere (con la variante antiquata carrettiero) e carrettaio<br />

sono registrate anche nei vocabolari non dialettali, cfr. il Battaglia.<br />

carrozziere 84 m. “fabbricante di carrozze”, tra cui molti compositi carrozziere garzone; e<br />

le varianti (però non registrate né nel Fanfani né nei due Petrocchi): carrozziare 2 m. Pistoja;<br />

carrozzaio 2 m. Livorno; carrozzajo 1 m.: carrajo e carrozzajo, Barga.<br />

cascinaia 7 Vicchio: 3 m. e 4 f.; cascinaio 2 m. Vicchio, tra cui 1 cascinaio e burraio; cascinajo<br />

26 m., in varie zone, tra cui l’espressione: colono cascinajo; cascinaja 2 f. Pontassieve.<br />

casa è stato già trattato, invece sono da trattare le forme: csa, refuso per casa, di cui 9 f.:<br />

attende(nte) a csa; casina, casona, (cfr. anche toponomastica); casuccia 2 m.: possiede una<br />

casuccia con piccolo ritaglio di terra, S.Minisato; possid. di una casuccia oprante, Montecatini<br />

in Val di Nievole.<br />

casolare 2 m., nelle espressioni: agricoltor possidente di due piccoli fondi e di un casolare,<br />

e agricoltore di un piccolo appezzamento e proprietario di un casolare a Bagno.<br />

casolaio 1 m. Montopoli; casolajo 1 m. Montopoli; casolaro 1 m. Stazzema; definizioni<br />

che valgono “che ha un casolare” o simili, anche se non registrate nei vocabolari.<br />

cassa 8 m., tra cui: ajuto di cassa regia; attende a cassa; attendente a cassa; ove dunque<br />

cassa sta per “cassa dove si tiene il denaro” o simili; cfr. i già trattati cassiere, cassiera.<br />

cassaio 18 m. Firenze, tra cui: cassaio garzone; cassaio possidente; garzone cassaio; cassajo<br />

2 m. Firenze; cassaia 2 f. Firenze: cassaia possidente; si potrebbe in taluni casi voler<br />

pensare ad una variante per cassiere (già trattato, cfr. anche cassa), ma tal nome di mestiere<br />

è in realtà previsto sia nei vocabolari italiani (c fr. Battaglia), sia in quelli dialettali; ad<br />

es. Petrocchi (a) e Petrocchi I a porta: “Chi lavora le casse e le vende”, mentre Fanfani<br />

specifica: “Colui che fa le casse delle carrozze, chippi, orologi, ec. ”.<br />

cassazione 2 m. Firenze: consigliere della suprema corte di cassazione possidente; consigliere<br />

in cassazione.<br />

castaldo 1 m. e castalda 1 f., marito e moglie di Capolona; e la variante cassaldo 2 m. Roccastrada;<br />

in questi documenti castaldo deve aver voluto dire “ministro della giustizia” o<br />

semplicemente “ministro, famiglio che esercita una determinata mansione per conto di altri<br />

di cui eseguisce gli ordini”, oggi desueto (cfr. Battaglia s.v., al punto 5), e al femminile “la<br />

moglie del castaldo”, analogamente a Petrocchi I a, mentre al lemma CASTALDO riporta<br />

due diverse voci, in a commenta: “Termine stòrico. Prima, Maggiordòmo del re, poi Luogotenènte<br />

del duca. Ministro della giustizia nelle campagne” mentre in b: “Chi guida le<br />

salmerìe de’ muli (Sacch[etti fiorentino del XIV sec.]. Messaggiere (SS.PP. [= Vite de’


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

Santi Padri di Domenico Cavalca, XIV sec.] T[ommaseo, Niccolò]. Eunuco (Bibb. T.<br />

[= Volgarizzamento della Bibbia, XIV sec.]. Fattore ... Amministratore ... Guardiano ... ”.<br />

castagnacciaio 1 m. e castagnacciaia 1 f. a Livorno, invece si ha la forma migliacciaio 1 m.<br />

a Firenze, per “che fa/vende castagnacci”, la forma migliaccio era assai comune a Firenze,<br />

ma aveva anche il valore di “roventino” e “sanguinaccio”, cfr. Petrocchi e Fanfani. In relazione<br />

con castagna si ha anche bruciatajo 6 m. Firenze e bruciataja 1 f. a S.Giovanni.<br />

castello, cfr. toponomastica.<br />

casteḷ 2, tra cui: 1 colono a castel delle alpi, Bagno; 1 cfr. toponomastica.<br />

castellano 10 m., tra cui: 1 castellano; 5 tenente castellano; 3 s.o tenente castellano; 1 ex<br />

tenente castellano; in molti casi è forse da considerare una variante di castellare.<br />

castellare 1 m. Bibbona: tenente castellare; forse vale “tenente del distretto”, dando a castellare<br />

non tanto il valore di “territorio sottoposto al castello” o del verbo castellare “accamparsi”,<br />

bensì di “giurisdizione relativa al castrum/ o castello quale accampamento militare/distretto”<br />

(anche se non risulta registrato nei vocabolari), cfr. anche castellano.<br />

castraio 2 m. Livorno; castrino 9 m., tra cui 1 castrino di maiali, e i refusi: catrajo 2 m. e<br />

catraio 3 m., tutti a Livorno; sono tutte espressioni, più o meno dialettali/locali, sempre riformulabili<br />

sul verbo castrare, anche se non registrate nei vocabolari, (che danno solo: castratore)<br />

e da confrontare con: castratore di bestie 2 Arezzo; castravitelli 1 m. Portacarratica;<br />

il Petrocchi registra invece castraporcèlli e castrapòrci.<br />

casuale 34, tra cui molti compositi del tipo: indigente casuale (già trattato), oprante casuale,<br />

operante e indigente casuale, pigionale e povero casuale ma alquanto ozioso, povero<br />

casuale; in questi contesti oggi renderemmo con occasionale, anche se forse più che “all’occasione”<br />

voleva stare a significare sia “per caso” (= “se possibile, all’occasione”), sia<br />

“dovuto al caso” (= dovuto alla (mala)sorte”).<br />

cava sassi cfr. in accapezza sassi.<br />

ceco e ceca 19, cfr. il trattato cieco e cieca, cui è da aggiungere cecità in: inabile per cecità.<br />

cellerario 1 m. Firenze e il femminile celleraria 1 f. Monterchi nonché la forma celleraio 1<br />

m. Reggello; Petrocchi I a riporta: “CELLERÀRIO eellerària, s.m. e f. Chi fa le spese giornalière,<br />

nei conventi; specialmente ne’ benedettini” e in b: “CELLERAJA, s. f. e agg. Camarlinga<br />

(F[anfani]). Dispensièra (T[ommaseo], salvin[i, Anton Maria, fiorentino n. 1653,<br />

m. 1729])” e “CELLERAJO, s.m. Caninière, ... Camarlingo di monasteri, Custode, Depositario”<br />

nonché “CELLERARIO, s.m. T. stòr. di dignità ecclesiast. (T[ommaseo])”.<br />

cerusico 4 m., tra cui 2 cerusico condotto; termine qui usato quale variante del già trattato<br />

medico, piuttosto che col valore specifico di “chirurgo”, come vorrebbe la forma (antica o<br />

letteraria).<br />

ceste 2 sole attestazioni in: mercante di ceste e sensale di ceste.<br />

181


182<br />

Fiorenza Granucci<br />

cinti elastici 2 m. Livorno: fabbricatore di cinti elastici. Le forme cinto, cinta, rispetto a<br />

cintolo, cintola/cintura sono tipiche dell’area livornese.<br />

clarinetto 4 m.: maestro di clarinetto, professore di clarinetto, sonatore/suonatore di clarinetto.<br />

clarino 2 m.: sonator di clarino, suonatore di clarino.<br />

collono 15 m. Fivizzano e Pieve S.Stefano, collona 6 f. Fivizzano; variante locale del già<br />

trattato colono/colona.<br />

coltellajo 1 m. Uzzano; cortellajo 1 m., Lamporecchio; coltellinaio 51 m.; coltellinajo 49<br />

m.; cultellinaio 2 m. Firenze; coltellinaja 1 f.<br />

comune 1825, usato sia come aggettivo “usuale, insieme con altri” (cfr. le espressioni già<br />

trattate: militare comune, carabiniere comune); sia come sostantivo m. (cfr.: impiegato al<br />

comune, e forse anche in panicocola nel forno[del] comune), e f. (cfr. custode della comune,<br />

bidello della comune, guardia della comune, ecc.), ove il valore è di “ente e/o sede amministrativa”;<br />

più difficile è spiegare l’uso frequentissimo (circa un migliaio) del solo termine<br />

comune, quale ‘professione’: forse indica semplicemente “che lavora al Comune [relativo<br />

alla località ove risiede]”.<br />

con, e le forme articolate con la, con le, colle usate analogamente ad oggi.<br />

conciatore cfr. grano e sassi. Non solo il verbo conciare “acconciare, accomodare” è detto<br />

ad es. anche del marmo (“conciare il marmo Lavorarlo”, cfr. in Petrocchi I b), ma il lemma<br />

cóncio è anche un termine tecnico per indicare “piètra lavorata con lo scalpello” (cfr. ad es.<br />

Petrocchi I b).<br />

concimajo 1 m., Vinci; mestiere posto in relazione a concime, forse per “che dà il concime<br />

(alle piante, nei campi)”, o magari anche solo “che fa/vende concime”; cfr. concimi.<br />

concimi 1 Brozzi, nell’espressione: lavora le proprie terre e mercante di concimi; non risulta<br />

usato al singolare, ma non ha forse un diverso significato da concime “prodotto che<br />

aumenta la fertilità del terreno, fertilizzante”, come intendiamo oggi.<br />

condannato in: condannato ai pubblici lavori 225 m., Livorno, S.Giuseppe; condannati 9<br />

in: 1 guardia di condannati, Livorno; 8 guarda branche di condannati, Livorno.<br />

condotta 11, condotto 171, in espressioni già trattate del tipo: levatrice condotta, medico di<br />

condotta, medico (non) condotto, chirurgo condotto, e simili; aggettivo col valore di “comandato/-a<br />

in una condotta” e sostantivo f. condotta “zona affidata alle cure di un sanitario<br />

da un comune” (e l’incarico che ne consegue).<br />

condotto cfr. condotta.<br />

console 34 m., in espressioni quali: console francese, e console sardo, Lungone; v.e [=<br />

vice] console sardo, Piombino; ex console di spagna, Firenze; vice console di alessandria,<br />

console generale di s. m. belgia, console di spagna, console onorario di s. m. sarda, con-


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

sole generale di s. m. sarda, console pontificio, commerciante e console bavaro, console<br />

modenese, console di olanda e negoziante, console elvetico, vice console americano, console<br />

di sassonia, console d’ annover e negoziante, console francese e barone, console di<br />

grecia, console del portogallo e del brasile e negoziante, console di svezia, v. [= vice] console<br />

d’america, sotto console di napoli, console russo, console di napoli, console francese,<br />

console di assia, Livorno; vice console sardo, Orbetello.<br />

consorte 2 m./f.:, in espressioni quali: sua virtuosa consorte, Casola; usufruttuaria del patrimonio<br />

di suo consorte d. sig. giuseppe, S.Luce.<br />

convitto: educante a convitto, 2 m. Pescia, Pescia - SS.Annunziata; educanda a convitto, 9<br />

f. Pescia, Pescia - SS.Annunziata.<br />

convittore 94 m., (di cui alcuni: studente e convittore) e convittrice 78 f., ma non sempre<br />

col valore “che sta in un convitto (= collegio)”, bensì anche semplicemente “che vive insieme<br />

ad altre persone”.<br />

coronaio 12 m.; coronajo 11 m., a Figline, Pistoja, Pontassieve, Firenze, Porta Lucchese, 2<br />

a Prato, e 4 a Poppi, tra cui 3: coronajo di nodi di abete; coronaro 1 m. Livorno; coronaia 2<br />

f. Firenze. Per tutti si può interpretare con “che fa o rivende corone”, ma di quale “corona”<br />

si tratta? Il Battaglia registra: “Coronàio, sm. (femm. -a) Che fa o vende corone del Rosario”<br />

con la citazione da Tommaseo: “Le coronaie del Santo a Padova , oltre alle corone,<br />

vendono altre cose devote”; ma probabilmente tali corone sono piuttosto le “corone funebri”<br />

e le “corone commemorative”; da chiarire meglio sarebbe l’espressione “nodi d’abete”<br />

in coronajo di nodi di abete.<br />

corte 37 m., nell’espressione regia corte o corte regia, in: ajuto cantiniere della regia<br />

corte, apprendista di cucina nella regia corte, camerazzo (cfr.) della regia corte, cappellano<br />

vice parroco della regia corte, consigliere alla regia corte, consigliere della regia<br />

corte, custode nella corte regia, impiegato agli argenti della regia corte, lacche’ alla illustrissima<br />

regia corte, pensionata della regia corte, priore e parroco dell’illustrissima e regia<br />

corte, sacerdote cappellano della regia corte, proprietario ispettore della regia corte,<br />

servente delle cameriste della regia corte, servente nella regia corte, servente<br />

nell’illustrissima regia corte, staffiere della regia corte, ministro della regia e illustra<br />

[forse abbreviazione per illustr.a > illustrissima] corte, staffiere della regia corte, staffiere<br />

nella regia corte, staffiere nell’illustrissima regia corte.<br />

cosa, in cosa di casa: 4 f., Laterina: attend. a cosa di casa e di campagna; cose, in espressioni<br />

composite quali: cose di casa (12 f., Laterina: atte(n)d. a cose di casa e di campagna);<br />

altre cose (1 m., calzolajo riveditore d’olio pane vino e altre cose ad uso pizzicagnolo),<br />

altre piccole cose (1 f. venditrice di pane vino ed altre piccole cose), cose domestiche<br />

(2 f. attende alle cose domestiche), piccole cose (1 m. pastore e possid. piccole cose),<br />

pochissime cose (1 m. pastore possiede pochissime cose);<br />

cotonaio 4 m. Firenze; cotonaia 1 f. Firenze; cotone 13 m.e f., 5 Firenze: 4 m. tessitore di<br />

lana e cotone, 1 f. fa corde di cotone; 7 Livorno: 3 m. rivenditore di cotone, 3 f. filatrice di<br />

183


184<br />

Fiorenza Granucci<br />

cotone; Vicchio: 1 m. operante di cotone; cotoni 5 Pescia, 3 f. 2 m.: rivenditore di sete e<br />

cotoni.<br />

cristalli 6 m.: 2 Firenze: negoziante di cristalli possidente, arrotatore di cristalli (già trattato);<br />

1 Grosseto: fabbricante di cristalli; 3 Livorno: incisore di cristalli, fabbricante di<br />

cristalli, rivenditore di cristalli; cristallaio 10 m.: 5 Livorno, tra cui 1 giovane cristallaio; 1<br />

Firenze; 4 Legnaja; cristallaja 1 f. Firenze; cristallajo 6 m.: 4 Firenze, 2 Livorno.<br />

cronico 9 m., tra cui le espressioni: infermo cronico, malato cronico; cronica 15, tra cui 1<br />

m.: affetto da malattia cronica; 14 f., tra cui: inferma cronica, malata cronica;<br />

crudo 1, nell’espressione rivenditrice di panno crudo, Pistoja, col valore di “greggio”.<br />

da, di e le varie forme articolate sono usate analogamente ad oggi.<br />

dottrina cristiana, cfr. calza e calzetta.<br />

ebanista 153 m., tra cui: ebanista operante, ebanista garzone, ebanista lavorante, e simili;<br />

elanista 1 Firenze, forse refuso per ebanista;<br />

ebraica 12 m., 3 Livorno, 8 Firenze, tra cui: maestro di lingua ebraica e addetto alla<br />

scuola ebraica; ebraici 1 m. Firenze: negoziante di libri ebraici.<br />

effetti 2: proprietaria di pochi effetti, Borgo S.Sepolcro; esattore di effetti, Livorno.<br />

elvetico in console elvetico: 1 Livorno, Annunziazione di Maria.<br />

emanuense e manuenzo cfr. in amanuense.<br />

empirica 1 f., in ostetrica empirica, Castel S.Niccolò.<br />

epilessia 1 m., Lastra a Signa: impotente per epilessia; epilettico 3 m., tra cui 1 operante<br />

venturiere epilettico.<br />

era 7; 2 Casola: era tessitrice, era negoziante; 1 Monterchi: era colono; 3 Tizzana: 1 era<br />

scarpellino, 2 era giornaliere; 1 Cortona: era tintore;<br />

erba è stato già trattato, invece sono da registrare ancora: erbaggi 8, tra cui: rivenditore di<br />

erbaggi, e simili; erbaggio 17: vende erbaggio; rivenditore di erbaggio; riventore di erbaggio;<br />

erbaiolo 5 m. Firenze; erbaiola 37 f.; erbajolo 4 m., tra cui 1 funajolo erbajolo; erbajola<br />

42 f., tra cui 1 pigionale erbajola, e 1 funajola erbajola. Per il lemma erbaiòlo e erbaiòla<br />

cfr. Petrocchi (a), ove lo definisce “Chi va a far l’erba per rivenderla”, ma anche (al<br />

m.) “Semplicista”, e invece in (b): “Ortolano”, insieme alla forma erbaruolo.<br />

esatta 1 f. Premilcore, forse da considerare una variante del già trattato esattore.<br />

eugeniano 3 m. Firenze, S.Ambrogio: cherico eugeniano; tale aggettivo si rifà al nome di<br />

Papa Eugenio IV, monaco celestino; cfr. il nome dell’antico seminario fiorentino, sito in<br />

Via dello Studio.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

ex: latinismo entrato nell’uso grammaticale/lessicale italiano, cfr. ex frate, ex religioso, o<br />

simili.<br />

fascinaio 7 m., 1 Lungone, 6 Firenze; fascinaia14 f. Livorno; fascinajo 4 m.: 1 Bagno a Ripoli,<br />

1 Terricciuola; 1 contadino fascinajo, Borgo S.Lorenzo; 1 fascinajo ossia tagliatore<br />

di boschi, Capannoli; fascinaja 2 f. Livorno; fascianjo refuso per fascinajo?: 1 Capannoli,<br />

nell’espressione fascianjo ossia tagliatore di boschi; cfr. anche in Petrocchi I a “Chi fa e<br />

vende fascine”, su fascina definito “fascio di legne minute”.<br />

fascine 25, in: 1 m. rivende fascine, Montelupo; 24 f., Livorno: 9 fa le fascine; 15 lavoratrice<br />

di fascine; cfr. in fascinaio.<br />

fascinottaio 13 m.: 5 Legnaia, 7 Firenze, 1 Rovezzano; fascinottajo 1 m. Firenze; fascinottaia<br />

1 f. Firenze; cfr. anche in Petrocchi I a “Venditore di fascinotti” su fascinòtto definito:<br />

“Fascinetta di stipa o legna minuta, con qualche legnetto un po’ grosso per avviare il fòco<br />

ne’ camminetti o nelle stufe”.<br />

fattorino 31 m., tra cui: fattorino di cappelli, fattorino di cappelli e trecce, fattorino ai filatori,<br />

fattorino di trecce, fattorino di verniciaio; fattorina 2 f.: 1 fattorina alle monache, Pistoja;<br />

1 tessitrice e fattorina, Arezzo.<br />

femmina 12 f., tra cui 11 a Casola: sua femmina, 1 a Terranuova: nipote femmina piena;<br />

quale “rideterminazione parentale” al posto della “professione”.<br />

fogliaio 2 m. Firenze; fogliaja 1 f. Livorno, e fogliaia 1 f. Livorno; sembrerebbe da interpretare<br />

con “raccatta-fogli” o magari “raccatta-foglie (secche)”, ma invece si tratta assai<br />

probabilmente di una variante di fogliaiòlo registrato in Petrocchi I b: col valore “Chi mette<br />

via via sotto la lastra il foglio da lustrarsi”, ossia un lavoro svolto nelle copisterie per la<br />

stampa.<br />

fontaniere cfr. idraulico al 1.<br />

frangiaia 110 (di cui 105 a Firenze, 4 a Montevarchi, 1 a Rovezzano); frangiaja e al maschile<br />

frangiaio 1, frangiajo 3, a Firenze: “chi fa o vende frange”.<br />

fumaiolo 1 m. Bagno a Ripoli; fumajolo 1 m. Pontassieve; forse per il non attestato spazzacamino,<br />

oppure “che fa, mette le canne fumarie”.<br />

gettatella 49 f., gettatello 49 m., tra cui: 1 lavoratrice di paglia [,] gettatella, 1 gettatello e<br />

servo, 1 gettatello di firenze e 1 gettatello dato in custodia; chiaramente si tratta di una definizione<br />

per “bambino/-a dato/-a in affido” o simili.<br />

grammatica 3, in: maestro di grammatica, sacerdote e pubblico maestro di grammatica,<br />

sacerdote e maestro di grammatica. Probabilmente è da intendere “insegnante di latino”.<br />

Cfr. anche l’ ‘apax’ elementi grammaticali.<br />

grane, grani, granella, granello, cfr. grano.<br />

185


186<br />

Fiorenza Granucci<br />

grano 96 m., tra cui: affittuario e mugnaio da grano, conciatore di grano, macinatore di<br />

grano, mercantuzzo e vetturale di grano, mezzano di grano, misuratore di grano, mugnajo<br />

da grano, negoziante di grano, negoziante di grano, fieno, ecc., possid. e negoziante di<br />

grano, rastiato di grano, sensale di paglia e di grano, sensale di grano, traff.e in grano,<br />

traffica a grano, trafficante in grano, vagliatora di grano, vagliator(e) di grano; grani 38<br />

m.: custode de’ grani, custode dell’ufficio dei grani, impiegato alla custodia dei grani, impiegato<br />

alla faccenda di grani, impiegato nella custodia dei grani, impiegato regio nei<br />

grani, mercante di grani, negoziante di grani, possidente, rivenditore di grani, sensale di<br />

grani, soprintendente dell’ufficio dei grani, ministro di grani, uffizio dei grani, e simili;<br />

granello 1 f. Legnaja: venditrice granello; grane 3 m.: bottegajo di grane, negoziante di<br />

grane, sensale di grane; granella 5 m.: negoziante di granella, traff. di granella, trafficante<br />

di granella.<br />

grasce 27 attestazioni, in espressioni del tipo: mezzano -, misuratore -, negoziante -, rivenditore<br />

-, scaricatore -, sensale di grasce, o simili; il termine grascia, era usato già nell’ 800<br />

quasi solo al plurale nel significato (di tradizione medievale) “Tutte le còse in generale<br />

necessarie al vitto” – cfr. ad es. nel Petrocchi (a) – ed è oggi quasi solo un termine storico<br />

usato se mai in ambito specifico o dialettale per “grasso, sugna (di maiale o di altri animali)”,<br />

cfr. nei vari vocabolari.<br />

grossiere cfr. grossista al 1.<br />

gruma 4 m. Campi: negoziante di pelli gruma etc.; si tratta forse di un prodotto usato per la<br />

concia delle pelli, o magari di ‘stoffe gromate’ ossia impermeabilizzate o simili, ma non è<br />

un’espressione attestata. Il lemma gruma, gròma o gròmma vale anche tartaro e nel Battaglia<br />

si legge: “Tàrtaro 1 , sm. Incrostazione di colore bruno scuro costituita da diversi sali,<br />

fra i quali predominanti soprattutto il tartaro acido di potassio e il tartaro acido di calcio,<br />

che si forma nelle botti del vino durante la fermentazione; gromma” col commemto: “(e un<br />

tempo veniva usata soprattutto per preparare farmaceutici e cosmetici)”.<br />

impaglia 13 m. e f.; già citato: impaglia seggiole, cui è da aggiungere: impaglia le sedie;<br />

impagliatora 11 f. Firenze (tra cui 3: impagliatora di seggiole) e Pistoja; impagliatore 5 m.,<br />

Pescia, Firenze, Orbetello, tra cui 1 impagliatore di seggiole; rimpagliatore 1 m. Prato:<br />

rimpagliatore di seggiole.<br />

in preposizione molto usata in varie espressioni che è inutile elencare, insieme alle forme<br />

articolate tipo nel, nell’, ecc.<br />

in monte cfr. montanino.<br />

infermità (scritto anche senza accento o con -a’) 6: tra cui: 1 f. inabile infermità; 4 f. impotente<br />

per infermità abituale, 1 m. affetto da infermità abituale.<br />

insieme (avverbio) 15, tra cui 14 m. e f. a Firenzuola: attende insieme agl’interessi della<br />

casa; attende insieme al lavoro della bottega; atten. insieme a bottega (= insieme al marito,<br />

o alla moglie, o ad altra persona); 1 m. Prato: guardiana di pecore insieme col padre; e


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

la variante assieme 1 m. Tizzana: colono assieme, ossia ‘responsabile di tali terreni/area<br />

agricola non da solo’ come risulta dalle registrazioni, infatti egli risulta in un ‘nucleo abitativo’<br />

insieme ad un altro di professione colono.<br />

intendente 3 m.: proprietario e intendente alle strade, Campi; intendente alle strade,<br />

Campi; intendente di pennacchi, Firenze. Cfr. Petrocchi (a), ove spiega: “Che s’intende. È<br />

intendente di libri, di musica. || m. Titolo d’alcuni impiegati. ...”<br />

lacchè 2 m. Firenze: lacche di sua altezza illustrissima e reverendissima, e lacche’ alla illustrissima<br />

regia corte, (cfr. anche corte).<br />

lampioni: montatore di lampioni 1 m., Sambuca; accenditore di lampioni 1 m. Orbetello<br />

(cfr. sopra accenditore); lampionaio 1 m. Livorno; lampionajo 1 m. Barberino di Mugello;<br />

e (non registrato nei vocabolari) lampista 2 m. Firenze.<br />

letame 5, in espressioni già trattate quali: raccoglie letame, va raccogliendo letame; per<br />

Petrocchi (a): “Lo stesso che Concime”; cfr. concimi e concimajo al 1.<br />

livellare 1075 m. e f., un po’ ovunque, in espressioni quali: agricoltore livellare, colono livellare,<br />

contadino livellare, possidente livellare, usufruttuaria livellare, livellare oprante,<br />

livellare cappellajo, ecc., ed anche solo: livellare, piccol(o) livellare; molto interessanti le<br />

diciture: colono = livellare, livellare di poca terra e colono, usufruttuario di poca terra livellare;<br />

si possono poi aggiungere le varianti: allivellare 11 m. Arezzo, nell’espressione:<br />

colono allivellare; livellario 136 m.: agricoltore/colono/mugnajo livellario, e simili; livellaria<br />

22 f., tra cui il già trattato/citato livellaria in mulino, e: livellaria alla chiesa, colona/colona<br />

livellaria, livellaria di una casa piccolissima, e simili, ed anche a sé o piccola<br />

livellaria; livellatore 2 m.: agricoltore possidente e livellatore, Vellano; agricoltore<br />

livellatore, Borgo S.Lorenzo; si tratta probabilmente in tutti questi casi di “uno a cui è<br />

stato dato un terreno col contratto di livello” (cfr. Battaglia s.v. Livèllo 2 ). Fanfani registra<br />

solo il verbo allivellare “Dare un fondo a livello”, ma Petrocchi II a, riporta livellàrio sia<br />

quale aggettivo da livèllo sia sostantivo “Chi ha beni a livello”, e livèllo “Dominio ceduto<br />

altrui per mezzo di un canone annuo”.<br />

locandiero 2 m., 1 a Barberino di Mugello, 1 a Vellano: possidente locandiero; è variante<br />

dei già trattati locandiere, locandiera (anche se non registrato nei vocabolari), insieme a<br />

locandire 3 m. a Barberino di Mugello, forse solo ‘refuso’ per locandiere.<br />

logaiolo 44 m., di cui 36 a Fojano (tra cui: 1 1 logaiolo bracciante, 2 logaiolo e piccolo<br />

possidente, 1 logaiolo possidente, 1 logaiolo possidente) e 8 a Riparbella; logajolo 4 m. a<br />

Cortona, tra cui 1 piccolo logajolo piccolo possidente; luogajolo 25 m., di cui 4 Capannoli:<br />

piccolo colono ossia luogajolo, luogajolo e piccolissimo possidente, luogajolo e piccolo<br />

possidente, giornaliere e luogajolo; 1 Elci; 19 Lucignano: colono luogajolo 18 e 1 colono<br />

luogajolo e possidente; 1 Terricciuola: luogajolo di altri; sinonimo del già trattato mezzadro,<br />

cfr. Battaglia: “Logaiòlo (logaiuòlo), sm. Toscano Mezzadro ... = Deriv. da l[u]ogo<br />

‘podere’.”. Fanfani registra ancora luogo col valore di “podere” per l’area lucchese.<br />

187


188<br />

Fiorenza Granucci<br />

lumaio, cfr. accenditore.<br />

luogajolo cfr. logaiolo.<br />

manzi cfr. in bovaro.<br />

ministro 440 m., risulta impiegato sia a solo sia in varie definizioni, in parte già registrate,<br />

col valore più generico di “che amministra”. Difficile risulta l’espressione ministro alliata<br />

(2 a Campiglia); cfr. alliata ed anche mulina e vetrami.<br />

mulina 3 Bagno a Ripoli, nelle espressioni: ministro di mulina, barrocciajo di mulina, e<br />

garzone alle mulina; si tratta del plurale antico e letterario di mulino, cfr. i già trattati mulinaio,<br />

molinaro ecc.<br />

montanino 2 m. Bagno: colono a montanino, è un chiaro toponimo, cfr. III parte (in preparazione),<br />

ma anche l’espressione: colono di montagna (cfr. § 1), e la definizione in monte.<br />

monte 32, nell’espressione in monte, di cui 28 a Bagni S.Giuliano, in espressioni del tipo<br />

colono/-a in monte o simili; 2 m. colono in monte a Cortona; 2 m. battello in monte a Pescia.<br />

Si tratta in tutti i casi di un riferimento a località, ove se mai il toponimo resta ancora<br />

sentito come semplice definizione lessicale; cfr. anche nella III parte (in preparazione).<br />

navalestro 27 m., tra cui 2 propriet. navalestro, e 1 ajuto al navalestro; e novalestro 1 m.<br />

Pontassieve; sta ad indicare “chi ha/guida un navalestro” ossia quel tipo particolare di<br />

barca che serve per attraversare un fiume in mancanza d’un ponte, ossia “traghettatore,<br />

passatore” od anche semplicemente “barcaiolo” (cfr. ad es. nel Battaglia s.v.). Petrocchi II<br />

a: “NAVALÈSTRO, s.m. Barca situata appòsta in cèrti punti per attraversare un fiume, in<br />

mancanza di un ponte. Chi guida questa barca”, e in b: “NAVALÈSTRO, s.m. Navicellaio<br />

(F. [= Fanfani])”.<br />

nessun 8, nell’espressione nessun mestiere (1 Monterchi, 7 Vellano); nessuna 4, 2 Livorno,<br />

per “(che non esercita) nessuna (professione)”, e 2 Uzzano, nell’espressione non esercita<br />

nessuna arte.<br />

niente: 4 m. e f., tra cui 1 m. Bagno: proprietario quasi di niente; 1 f. Bibbona, 1 f. Signa:<br />

niente; 1 m. Lastra a Signa: a ora niente.<br />

niuna, forma dialettale (o letteraria), nell’espressione: di niuna professione, 4 m. a Fivizzano;<br />

cfr. nessun.<br />

nodi d’abete cfr. coronajo.<br />

nutrice, cfr, l’apax alevatrice.<br />

orafo, oro cfr. battiloro.<br />

paglia 2726, in espressioni già trattate quali ad es.: cucitora di cappelli di paglia, lavora<br />

paglia per cappeli, sceglie paglia, fa cappelli di paglia, ecc.<br />

panno ossia “tessuto (non operato)”, cfr. crudo.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

parrocchia 12, in espressioni tutte già trattate.<br />

paterna: colono ed agricoltore di roba paterna; erede paterna; e il refuso parterna in: arte<br />

parterna 2 m. Badia Tedalda.<br />

picchetto 13 m., tra cui: caporale del picchetto 1 Massamarittima; e usato col valore “che<br />

fa parte del picchetto” in espressioni quali: real picchetto dei cacciatori 4 Montelupo; e<br />

picchetto dei cacciatori addetti alla pulizzia 8 S.Miniato.<br />

piccolo 2427 in: agricoltore di un piccolo appezzamento e proprietario di un casolare;<br />

piccolo colono/possidente, ecc.; piccola 256 in: piccola proprietaria/possidente; possidente<br />

di piccola casa; colono mezzajolo di piccola porzione di terra; ecc.; piccoli 13: agricoltor<br />

possidente di due piccoli fondi e di un casolare; colono e possidente di piccoli appezzamenti;<br />

usufrutt.a di piccoli possessi; manufattore di piccoli cerchi di castagno; piccole<br />

9: colono e proprietario di piccole parti; povera operante e possid.e due piccole stanze;<br />

alle piccole faccende; maestra di calza e calzetta e di dottrina cristiana a piccole bambine;<br />

colono di piccole terre; pastore e possid. piccole cose; ecc.; piccolissimo 89: piccolissimo<br />

colono e operante; piccolissimo possidente agricoltore; ecc., e abbreviato 10: piccoliss.o<br />

possid.e, ecc.; piccolissima 20: piccolissima ag.ra possd.te; agricoltore piccolissima<br />

possidenza; agricoltore piccolissima proprietà; attendente a casa possidente piccolissima;<br />

ecc.;<br />

poco 45: possidente di poco fondo; possidente di poco; proprietario/possidente/lavoratore<br />

di poco terreno; agricoltore possid.te ma di poco; agricoltore possid.te ma poco; tintore di<br />

poco rilievo; possidente di poco stabile; agricoltore possidente poco; muratore di poco<br />

pregio; fa’ treccia di poco valore; proprietario di poco bestiame; possidente in poco; ecc.;<br />

poca 118: proprietario di poca terra; usufruttuario di poca terra livellare; bottegajo di poca<br />

cosa; colono di poca salute; bracciante possidente di poca casa e orto; muratore di poca<br />

stima; proprietaria di poca entità; ecc.; pochi 30: colona e possessora di pochi stabili;<br />

agricoltora di pochi terreni propri; attende alla coltura di pochi terreni pupillari; agric.<br />

nei propri pochi beni e giornalie[re]; agricoltore proprietario di pochi fondi; fattore di pochi<br />

poderi; ecc.; poche 374: colono/colona di poche terre; agricoltore di poche terre e piccolo<br />

possidente; lavora poche sue terre; lavorat.di poche terre ossia mezzajolo; (mezzajolo<br />

già trattato, ma senza la “spiegazione”) ecc.; pochissimo 2: colono con pochissimo di<br />

suo; pastore possiede pochissimo; pochissima 2: livellare di pochissima terra.<br />

poderajo 3 m.: Anghiari, Arezzo, Tizzana; poderaja 1 f. Anghiari; poderante 33 m. e f. Livorno;<br />

opoterante 1 m. Massa Marittima; espressioni fatte su podere, ossia “che ha/ che lavora<br />

un/in un” o simili. Il lemma poderànte “Chi possiede uno o più poderi” è registrato anche<br />

ne Petrocchi (a), mentre Petrocchi II b porta: “PODERÀIO, s.m. colono ... Fattore ...” ed anche<br />

(non attestato nel Cens.) “PODERÀNO, s.m. Contadino che sta a podere (T[ommaseo])”.<br />

pro nelle espressioni: pro abate 1 m. Sorbano, abate titolare e pro priore 1 m., Livorno; ossia<br />

col valore di “priorità, più che/di”.<br />

189


190<br />

Fiorenza Granucci<br />

protestante 3 m.: sacerdote protestante, e custode alla cappella dei protestanti, Firenze;<br />

ministro protestante, Livorno.<br />

pubblica cfr. pubblico.<br />

pubbliche cfr. pubblico.<br />

pubblici cfr. pubblico.<br />

pubblico 51, pubblica 69, in espressioni già trattate, es. : levatrice pubblica, maestro di<br />

scuola pubblica, maestro del pubblico, maestro pubblico, pubblico spazzino, ecc.; pubblici<br />

207, agg. pl. m.: 2 custode dei pubblici stabilimenti; ma usato anche nell’ ‘espressione<br />

bloccata’: pubblici lavori, cfr. condannato; pubbliche 10, agg. pl. f., es.: maestro delle<br />

scuole pubbliche, oblata corale maestra alle scuole pubbliche, ecc.<br />

pupilla, pupillo cfr. pupillari, § 1.<br />

questa, queste, questi, cfr. questo.<br />

questajolo 26 m. Roccalbegna e questajola 8 f. Roccalbegna; si tratta di un neologismo locale<br />

equivalente al trattato questuante, e agli hapax, § 1: questante, questurante.<br />

questo 11, questa 15; aggettivi usati in espressioni composite, del tipo: è a garzone nella<br />

cura di @ e però non fa parte di questo popolo, Rocca S.Casciano; unica pubblica levatrice<br />

matricolata di questo comune, S. Miniato; paroco di questa prioria, Bagno a Ripoli; e<br />

simili.<br />

raccoglitor(e) 3 m., nelle espressioni: 1 raccoglitore di sugo, 2 raccoglitor di letame; raccoglitrice<br />

7 f., tra cui raccoglitrice di condotta; cfr. anche ricoglitrice.<br />

raccoglitrice cfr. anche raccoglitore.<br />

rammendatrice 4 f., Pistoja, Cortona, Firenze, Prato; rammendatora 5 f. a Firenze; rimendatora<br />

26 f., tra cui 4 a Stia, 22 a Firenze; rimendatrice 1 f. a Firenze; cfr. il verbo rimendare<br />

in Petrocchi II a, insieme al nome di mestiere rimendatora e “Meno comune Rimendatrice”<br />

ossia “Donna che fa il mestiere di rimendare”, nonché rammendare e per i nomi<br />

di mestiere: rammendatore, rammendatora, rammendatrice ossia “Chi rammenda, specialmente<br />

per mestiere”; anche le forme rimend- sono ancora registrate ad es. nel Battaglia, ma<br />

non più nei vocabolari come lo Zingarelli e simili, oppure con la dizione: popolare, desueto,<br />

toscano.<br />

rastiato cfr. in grano, è da porre insieme a rastiatore 2 m., S.Donnino, tra cui 1: rastiatore<br />

di saggina; è da interpretare forse con “che raccoglie”.<br />

refe 7 f., 6 Firenze: tessitora di refe; 1 Prato: torce il refe.<br />

regio 955, in espressioni del tipo: agente dell’illustrissimo e regio conservatorio di santa<br />

chiara, aiuto del procuratore regio, avvocato e regio podestà, camerazzo della regia<br />

corte, cassiere regio possidente, cavallerizzo regio, computista regio, garzone del regio


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

albergo, impiegato nel regio museo, impiegato nel regio scrittojo, impiegato regio, notaro<br />

regio, pensionato regio, proprietario e notaro regio, provvisionato regio, vicario regio,<br />

ecc., nonché: regio cacciatore, regio cacciatore a piede, regio impiegato, regio ingeniere,<br />

regio ingegnere, regio procuratore, ecc.; regia 144, in espressioni del tipo: ajuto cantiniere<br />

della regia corte, cantoniere di strada regia, fattore nella regia fattoria di fonte a<br />

ronco, guardia della regia bandita, maestro di scuola regia, proprietario e ministro della<br />

regia posta, nonché in: regia guardia; molti anche per f. come: pensionata regia, provvisionata<br />

regia, ecc.<br />

remaio 3 m. Livorno: 2 remaio operante, 1 remaio garzone; remajo 4 m. Marradi, di cui 2<br />

remajo garzone; remi: 2 m. fabbricatore di remi, Livorno; remaio sarebbe dunque “chi fa i<br />

rèmi”, cfr. Petrocchi II b.<br />

redata 2 f., nell’espressione: nipote redata, Barberino di Val d’Elsa e Cascina e Torri; è<br />

una forma antiquata per indicare “ereditata”, cfr. il verbo redàre ad es. nel Petrocchi e nel<br />

Battaglia.<br />

resa 1 f., nell’espressione già trattata: sarta resa cieca.<br />

rescuotitore 1 m. Livorno; risquotitore 4 m. Livorno, tra cui: 1 risquotitore di congr.; 1 risquotitore<br />

di congregazione(?); risquotitore di pigoni(?); riscotitore 2 m., Firenze. Tutte<br />

chiare forme per “chi va a riscuotere” o simili, anche se Petrocchi I a dava solo le forme riscòtere,<br />

riscotitóre -tóra, -trice.<br />

residente 3 m.: guardia residente a questa real dogana, Sestino; guardia residente, Borgo<br />

S.Sepolcro; notaro residente proprietario, Pomarance.<br />

reti 30, (in parte già trattato), in espressioni del tipo: acconciatora di reti, cacciatore di<br />

reti, fabbricatore di reti, fabbricatrice di reti, lavorante di reti, lavoratrice di reti, tenditore<br />

di reti, fa le reti, fà le reti da pesca, tingitore di reti; riti 4, tra cui, a Bagno: colono alle<br />

riti di sotto i, colono alle riti di sotto ii, colono alle riti di mezzo, colono alle riti di sopra;<br />

retaio 1 m. Montevarchi; retajo 4 m., 2 a Firenze, 1 S.Casciano, 1 Uzzano; retaia 7 f., Livorno,<br />

tra cui 1: retaia da pescare inferma.<br />

riattatore di strada 2 m., Carmignano; Petrocchi II a registra il verbo riattare “rimettere in<br />

sèsto”.<br />

ricoglitrice 7 f., in espressioni già trattate; forma variante di raccoglitrice.<br />

rigatore 11 m., di cui 1 Livorno, 10 Firenze, tra cui alcuni: rigatore di carta; il lemma rigatóre<br />

nel Petrocchi II a è registrato sia per “Arnese simile a un gran rastrello, per rigare il<br />

terreno a scòpo di piantagioni” sia come nome di mestiere, ma non in ambito agrario bensì<br />

tipografico: “Chi per mestiere riga la carta da scrivere”; (molti di più i valori registrati nel<br />

Battagllia s. vv.: rigatóre 1 “che bagna o irriga la terra” o “Usato per innaffiare”, e rigatóre 2<br />

“che traccia la rigatura sulla carta per scrivere e per musica”, “Macchina rigatrice”, “che<br />

pratica le rigature alle canne delle armi da fuoco”, “strumento fornito di un becco d’acciaio<br />

191


192<br />

Fiorenza Granucci<br />

per incidere sul cuoio ...”, “Agric. attrezzo usato per tracciare sul terreno preparato e smi-<br />

2<br />

nuzzato i solchi equidistanti per seminare o per trapiantare”, “= nome d’agente da rigare ”).<br />

rigattiere 61 m. e alcuni f., tra cui alcune espressioni composite del tipo rigattiere per la<br />

strada, rigattiere di carta; rigattiera 7 f..<br />

rilegatore 8 m., tra cui alcuni rilegatore di libri, 1 rilegatore di libri e maestro di scuola<br />

privata.<br />

rimendatora e rimendatrice cfr. rammendatrice.<br />

rimettitore 2 m. Firenze; rimettitrice 9 f. Firenze, tra cui 5: rimettitrice di seta; rimettitora<br />

3 f. Firenze; sta ad indicare “chi ripiega ordinatamente le pezze di tessuto”, ma, almeno<br />

una volta, il più generico “che ha il compito di consegnare un materiale per la successiva<br />

lavorazione” (infatti un rimettitore sembra lavorare in una stamperia).<br />

rimpagliatore cfr. impaglia, impagliatore.<br />

riquadratore 12 m., tra cui : riquadratore a fresco; e riquadro in: pittore di riquadro, 1 m.<br />

Livorno. Nel Petrocchi si trova il nome di mestiere riquadratore per indicare “chi di mestiere<br />

riquadra stanze”, ossia potremo capire “imbianchino che fa le linee di riquadro” o simili;<br />

del resto nel Battaglia oltre a “Riquadratóre, agg. e sm. Che dipinge fregi e zoccoli<br />

sulle pareti e sui soffitti di una stanza” è registrato s.v. “Riquadro” il valore di “spazio di<br />

una parete o di un soffitto delimitato in forma quadrata e distinto dalla zona circostante per<br />

il diverso trattamento decorativo”.<br />

riscotitore cfr. rescuotitore.<br />

risquotitore cfr. rescuotitore.<br />

ritorno 15 in: fanciulla di ritorno, Firenze, S.Maria degl’Innocenti (dai 13 ai 29 anni); si<br />

tratta assai probabilmente di bambine date in affidamento ad una famiglia, ma poi ‘ritornate’<br />

nell’Istituto degli Innocenti.<br />

riventore per rivenditore, cfr. erbaggio.<br />

rosso 3 in lavoro rosso: 1 fornaciajo di lavoro rosso per fabbrica, 2 fornaciajo di lavoro<br />

rosso Capolona; forse lavoro rosso è interpretabile con “terra cotta”, “materiali in terra<br />

cotta”.<br />

rusticale 22 m. e f. in espressioni del tipo: serva rusticale, possidente rusticale, operante<br />

rusticale; rusticali: lavori rusticali 90, in espressioni del tipo: attende a lavori rusticali, attendente<br />

a lavori rusticali, ecc.; si tratta semplicemente della forma antica o letteraria indicante<br />

“che ha attinenza con la vita dei campi; situato in campagna” per agricolo o rurale,<br />

od anche per rustico.<br />

rustici 76, tra cui: attendente a lavori rustici, attendente a lavori rustici, proprietario di<br />

fondi rustici, proprietaria di fondi rustici, ecc.; sull’aggettivo rustico nel valore di “agricolo”<br />

o “rurale”, analogamente a rusticale.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

sacca 2 Firenze, nell’espressione scaricatore di sacca, si tratta di una forma di plurale ancora<br />

registrata nel Petrocchi (a) s.v. sacco ove dice: “pl. Sacchi, e spècie se pieni, Sacca”,<br />

lo Zingarelli porta: “Sacco/’sakko/ ... s.m. (pl. sàcchi ... popolare toscano sacca/’sakka/f.)”<br />

ossia i sacchi ma le sacca; analogamente anche ad es. il Battaglia: “Sacco (ant. saco), sm.<br />

(plur. -chi; antico e letterario anche femminile le sacca)”; cfr. anche sacchi.<br />

saccaiolo 63 m. Livorno, tra cui 1 saccaiolo di spalla, 1 facchino saccaiolo; saccajolo 11<br />

m. Livorno; saccaiuolo 54 m. Livorno; probabilmente si tratta della professione oggi spesso<br />

definita col termine scaricatore di porto.<br />

sacchi 5 Livorno, nell’espressione dà sacchi a nolo (4 volte registrata da’ sacchi a nolo e 1<br />

daisacchianolo?); cfr. sacca; dalle espressioni ove questi termini ricorrono risulta chiaro<br />

che il plurale sacchi è usato in riferimento a ‘sacchi vuoti’ mentre sacca per ‘sacchi pieni’.<br />

sartrice 87 f. (solo nell’area di: S.Marcello, Sestino, Sorbano, Terra del Sole, Arezzo, Cortona,<br />

S.Sofia, Stazzema, Tredozio, Uzzano), sartritore 1 m. Terra del Sole, e il refuso tsartrice,<br />

1 f. Terra del Sole; varianti o refusi dei già trattati sarto, sarta, sartora.<br />

sassi cfr. in accapezza sassi.<br />

scavatore 52 m., tra cui: scavatore di alabastri, scavatore del rame, scavatore di pietre,<br />

scavatore alle miniere, scavatore di marmi; cfr. il già trattato cavatore.<br />

solfanellajo cfr. zoilfanellaio.<br />

solfanellaro cfr. zolfanellaio.<br />

solfanelli cfr. zolfanellaio.<br />

sopraintendente 2 f. Firenze: ajuto sopraintendente alla guardaroba, e sopraintendente<br />

alla guardaroba; soprintendente 6 m.: soprintendente dell’ufficio dei grani, e dr. infermiere<br />

soprintendente, Livorno; aiuto soprintendente al macello, soprintendente al macello,<br />

soprintendente generale della comunità possidente, soprintendente, Firenze.<br />

soprintendenza 3 m.: cassiere alla camera di soprintendenza, e commesso aggregato alla<br />

camera di soprintendenza, Arezzo; camera della soprintendenza possidente, Firenze.<br />

spazza sassi cfr. in accapezza sassi.<br />

sugo 9, in espressioni del tipo raccogli(e) (il) sugo e simili; in queste locuzioni ha il valore<br />

tecnico-agricolo di “concime” o simili, cfr. Petrocchi (a), ma anche ad es. Battaglia “8.<br />

Tosc. Letame (specie alquanto liquido). – Anche: liquame”; cfr. anche letame.<br />

taglia nelle espressioni: taglia boschi 6 m., taglialegna 5 m., 1 Pomarance, 4 Porta al<br />

Borgo; taglialegne 2 m., Bagno e Terricciuola; taglia legna 8 m.; taglia la legna 4 m. Livorno;<br />

taglia legne 1 m. Montajone.<br />

tagliatore 317 m., tra cui molti: campagnolo tagliatore, tagliatore di legna, tagliatore di<br />

boschi, tagliatore di macchia, garzone tagliatore di boschi, povero pigionale e tagliatore<br />

193


194<br />

Fiorenza Granucci<br />

di legna, tagliatore e possidente, tagliatore di legname per far carbone, tagliatore di<br />

carne, tagliatore di lastre, tagliatore di legno, tagliatore di stipa; nonché tagliator 10 m.,<br />

tra cui: tagliator di legna, tagliator di legno, tagliator di boschi.<br />

tedesca 3 (nazionalità o lingua), tra cui: tedesca 1 f. Livorno; precettore di lingua tedesca,<br />

1 Figline; cocchiere col tedesco, Vaglia.<br />

tegolajo 4 m. Montevarchi; cfr. ad es. tegolaio “operaio, artigiano addetto alla produzione<br />

e lavorazione di tegole” nel Battaglia.<br />

tela 7, tra cui tessatrice di tela 1 f. Lungone; tessitrice di tela 3 f. Bagnone; negoziante<br />

di cera e tela nostrali 1 m. S.Miniato; incanna la tela 1 f. Pontassieve; traficante in<br />

canapa e tela 1 f. Firenzuola; tele 16, tra cui: 7 tessitora di tele Bagni S.Giuliano; negoziante<br />

di tele 1 m. Firenze, 3 m. Prato; 1 m. commerciante di tele Livorno; 1 m. Prato<br />

stampatore di tele; 1 f. Prato ordisce tele di lana; 1 m. Serravezza tenue pos.e ag.re e tessitore<br />

di tele; 1 f. Stia ripulitrice di tele.<br />

telaino 1 f.: tessitrice a telaino, Prato; formalmente un diminutivo di telaio, ma forse un<br />

‘piccolo telaio’ per un particolare tipo di lavoro.<br />

telai pl., cfr. telaio.<br />

telaio 2, per f., tra cui: attende al telaio a casa, Arezzo, assi[s]tente al telaio, Premilcore;<br />

telaro 1, per f., in: attende al telaro, Arezzo; telai 1 m. Livorno: commerciante di telai. La<br />

forma antica telaro è data sia in Petrocchi, ma considerata “dialettale”, sia nel Battaglia<br />

come “antica” insieme alle forme: telare, tellaio, tellaro.<br />

tellinaio 4 m. Livorno; tellinajo 2 m. Livorno; ossia “che raccoglie, vende telline” anche se<br />

non è attestato nei vocabolari.<br />

tempio 4, Firenze, in: 2 m. cantore del tempio; 3 m. servo del tempio; si tratta chiaramente<br />

(come si vede dal tipo di registrazioni del Cens.) del ‘tempio ebraico’.<br />

tenue (aggettivo) 21, in definizioni m. f. quali: tenue possidente, possidente tenue; pensionato<br />

tenue possidente; nobile e tenue possidente; agricoltore tenue possidente e pupillo;<br />

pupillo tenue possidente agricoltore; pupillo possidente tenue; tenue negoziante; scalpellino<br />

e tenue possid.e agric.e; tenue pos.e ag.re e tessitore di tele; oper.e tenue pos.te<br />

agric.re; colono e tenue pos.te agricol.e.<br />

tenuta sostantivo, cfr. tenutore § 1.<br />

tesse usato per m. e f. in 73 attestazioni, sia da solo sia in varie espressioni quali: tesse per<br />

sostentarsi colla sua bisognosa famiglia; tesse ai contadini; tesse per sua casa; tesse per<br />

casa; tesse tappeti; tesse la seta; tesse il nastro; tesse frange. Cfr. anche gli ‘apax’ tesse di<br />

grosso e tesse cerbotte; si tratta della III sg. del verbo tessere, usata come riferimento di<br />

mestiere ossia per “che tesse”, “tessitore, tessitrice”, e simili.<br />

timonellante, cfr. temionellante al § 1.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

tollerata 4 f. Firenze; dalle registrazioni non è facile capire cosa voglia indicare tale qualifica.<br />

tombajo per trombajo, cfr. idraulico al § 1.<br />

tonsurato 12 m., riferito a chierico/cherico, anche non tonsurato, per: “che è stato sottoposto<br />

(o non) al rito sacro della tonsura”.<br />

toppaja 2 f. Firenze e toppajo 6 m. Firenze, tra cui 2 sarto toppajo, 1 toppajo operante; ossia<br />

“che accomoda abiti”, letteralmente “che rattoppa”, anche se non registrato nei vocabolari.<br />

torchiajo 2 m.: colono e torchiajo, Casola, forse da interpretare “che usa il torchio (per le<br />

olive)” o simili; su torchio.<br />

torcitore 37 m. di cui 1 a Prato e 36 a Firenze, di cui 7 torcitore di seta, 1 tessitore torcitore;<br />

torcitor 1 m. a Prato: torcitor di bambagia; torcitora 9 f. a Firenze, di cui 4 torcitora di<br />

seta; ossia “che usa il torchio tessile per torcere i filati”, ma tratto dal vedrbo torcere, cfr.<br />

anche Petrocchi (a) al lemma torcitoio “strumento per torcere”.<br />

torcoliere 3 m., 1 Prato, 2 Firenze e torculiere 1 m. Pistoja, l’attestazione di Prato ci permette<br />

di precisare “che usa il torchio (per tipografia)”; infatti, benché possano sembrare<br />

formalmente delle varianti per “chi usa il torchio”, non è sullo stesso ‘torchio (per le<br />

olive)’, ma utilizzato in riferimento al processo di stampa, cfr. Fanfani: “TORCOLIÈRE.<br />

Nome dato a Colui che lavora al tòrchio delle stamperie”; Petrocchi registra in (a): torcoletto<br />

“Piccolo tòrchio || T. librai. Macchinetta per tagliare e pareggiare i libri”, torcolière<br />

“L’uomo che lavora al tòrchio nelle litografie e tipografie”, mentre in (b) le forme: torcolare<br />

“Tòrchio” e tòrcolo “Tòrchio, Strettoio”.<br />

tornio 1 m.: lavora al tornio, S.Giovanni; tornjo 1 m.: lavoratore al tornjo, Pelago; tornacciaio<br />

1 m. Bagno a Ripoli; tornaio 4 m. Firenze; torniajo 4 m., 1 Bagno a Ripoli, 3 Firenze;<br />

tornjaio 4 m. Livorno, tra cui 1 tornjaio operante; tornjajo 1 m. Firenze; torniatore 1 m. Firenze;<br />

sono altri modi per indicare il mestiere di tornitore, tornitrice (già trattati). Forse è<br />

da considerare un refuso la forma torliajo 1 m. Pistoja. Nel Fanfani sono registrate, per il<br />

nome di mestiere, le forme: tornáro, tornjo, torniajo, mentre Petrocchi II a: torniaio e tornitore,<br />

e in b: torniatore e tornièro.<br />

traffichino 2 m. Terranuova, variante del già trattato trafficante, nell’espressionẹ traffichino<br />

di aringhe a casa. Entrambe le forme sono ancora registrate nei vocabolari, cfr. ad es.<br />

nel Battaglia.<br />

tromba 19 m. Firenze, tra cui capo tromba, caporale tromba, sonatore di tromba.<br />

trombaio e trombajo cfr. idraulico al § 1.<br />

trombetta 2 m.: donzello trombetta, Castiglion Fiorentino (1 è scritto: donqello trombetta,<br />

refuso); forse per: ragazzo/garzone che fa il trombettiere o banditore (cfr. ad es. Battaglia<br />

al punto 6 di trombétta); cfr. il già trattato donzello, usato anche per “usciere del municipio”<br />

od anche semplicemente per “domestico”, cfr. anche in Battaglia.<br />

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196<br />

Fiorenza Granucci<br />

truccajola 1 f. Galluzzo, altra forme per truccatore o truccatrice (già trattati).<br />

truccone 44 m., tra cui: truccone col padre, trafficante truccone; abbreviato in trucc.1 m.<br />

S. Casciano; termine ancora dato nel Battaglia quale “Disusato. Ingannatore, impostore,<br />

triffatore. – In particolare: incettatore, soprattutto di merci alimentari. ... 2. Sensale di matrimonio,<br />

mezzano”, analogamente nel Fanfani: “TRUCCONE, Mezzano di matrimonj o di<br />

altri contratti, ma fra’ contadini ... || Truccone, adopriamo anche per Imbroglione e simili ...<br />

|| Truccone dicesi a Pistoja anche per Treccone, cioè Rivendugliolo” e nel Petrocchi II a:<br />

“TRUCCONE, s.m. Mezzano di matrimòni tra persone del volgo e contadini. Basso incettatore<br />

di commestibili per rivenderli più cari. ... Imbroglione e simili”. Stranamente né truccone<br />

né (il già trattato) treccone sono riportati nel Vocabolario pistoiese Gori-Lucarelli.<br />

tufajo 2 Pescia (marito e moglie); formalmente sembrerebbe da interpretare “che lavora il<br />

tufo” o simili, pensando oltre che a tufo al lemma tufaja “Deposito naturale di tufo, cava di<br />

tufo, terreno tufaceo” (cfr. Battaglia).<br />

tutta 20, in: tutta la famiglia: agricoltore di miserabile possidenza ed affittuario con tutta<br />

la famiglia; coloni tutta la famiglia; agricoltore possidente e colono con tutta la famiglia;<br />

agricoltore di misera possidenza con tutta la famiglia; agricoltore di misera possidenza e<br />

colono con tutta la famiglia; agricoltori possidenti tutta la famiglia; agricoltore di piccola<br />

possidenza e colono con tutta la famiglia; agricoltore di piccolissima possidenza con tutta<br />

la famiglia; agricoltore possidente con tutta la famiglia; agricoltore di piccola possidenza<br />

ed affittuario con tutta la famiglia; agricoltore con tutta la famiglia e possidente; tutti 4<br />

m., in: padrone di fornace alla quale tutti lavorano, Montelupo; 2 tutti coloni, Carmignano;<br />

tutti i mestieri, Lastra a Signa.<br />

ufficio/ all’ufficio /dell’ufficio 5 + 4, nelle espressioni già trattate: copista/impiegato all’ufficio;<br />

usciere dell’ufficio di sanita’, custode dell’ufficio dei grani, ecc.<br />

valicaio, valicajo, valicaia, valicaja cfr. l’‘hapax’ addoppiatora.<br />

ventura 517, usato in svariate espressioni, del tipo oprante a ventura, sarta a ventura, ecc.,<br />

e nel già trattato scritturale alla ventura, indica “non proprio per mestiere”, o “se si presenta<br />

l’occasione” come spiegato nella registrazione muratore alla meglio = oprante a<br />

ventura. Ancora diversamente si interpreterà la semplice forma alla ventura, ossia “che sta<br />

alla sorte” (= senza un mestiere dichiarato). Altro significato ancora è dato in donne di<br />

ventura nel già trattato marinaro tiene donne di ventura.<br />

veste è stato già trattato per “riveste” nell’espressione veste (i) fiaschi, ma non era stata registrata<br />

l’espressione: veste abito chiericale 1 m. a Verghereto.<br />

vetrami, plurale di vetrame “assortimento di oggetti di vetro”, nell’espressione ministro di<br />

vetrami 1 m. Arezzo, e rivenditore di vetrami, Prato; cfr. i già trattati vetro, vetraio e simili.<br />

vice in: vice console di Alessandria 1 m. Livorno, cfr. il trattato console.


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

volontario 7: questurante volontario; cacciator militare volontario; agricoltor possiden.e e<br />

cacciator. volontario; indigente volontario; militare volontario; disoccupato perché volontario;<br />

volontari 4, cacciatori volontari: proprietario e sotto tenente dei cacciatori volontari;<br />

sergente dei cacciatori volontari; capitano dei cacciatori volontari; sergente dei cacciatori<br />

volontari.<br />

zappa cfr. zappaterra.<br />

zappaterra 56 m. e f.; zappa.ra 1 m. Bagno a Ripoli (in: ooprante zappa.ra); zappa<br />

terra 37 m., tra cui: bracciante zappa terra; giornaliero zappa terra; oprante zappa terra;<br />

pigionale zappa terra; zappa terra abita in casa propria; cfr. anche zappator; sono tutte<br />

‘qualifiche’ relative al lavorar la terra; normalmente zappaterra è usato per chi fa i lavori<br />

agricoli più umili e duri, analogamente zappatore che però può essere anche un particolare<br />

soldato di fanteria, cfr. ad es. nel Battaglia.<br />

zappator forma apocopata, usata nell’espressione zappator di terra e operante 1 m. Barberino<br />

di Mugello, cfr. il già trattato zappatore, e zappaterra.<br />

zecca 9 m., di cui 7 a Firenze, nelle espressioni: impiegato nella reale zecca e possidente;<br />

computista alla zecca possid; saggiatore della regia zecca; impiegato nella zecca; impiegato<br />

alla zecca; 2 Galluzzo: impiegato alla r. zecca; impiegato nella r. zecca.<br />

zeppitrice 3 f. S.Marcello; formalmente sembra interpretabile con “donna che fa/mette o<br />

vende le zeppe, calzatoie(o simili)”; difficilmente può trattarsi di un refuso per zappatrice,<br />

non registrato a S.Marcello; in due casi è ‘moglie’ di un ‘carbonaio’, nell’altro è ‘madre’ di<br />

due ‘carbonaio’, si tratta quindi forse di un’attività collegata al mestiere di ‘carbonaio’ che<br />

potremmo voler collegare con il verbo zeppare “empire calcaldo” (cfr. Petrocchi II a) ossia<br />

“che insacca/inzeppa (balle di carbone)” o simili; forse da confrontare con saccaiolo, che<br />

sembra però “che trasporta/scarica i sacchi” e non tanto “che riempie i sacchi”.<br />

zio 7, tra cui 4 m. Lastra a Signa: l’arte del zio vincenzio; 1 m. Casola, Luscignano -<br />

S.Martino: suo sig. zio; 1 f. Vellano: al servizio d’uno zio sacerdote; 1 m. Vellamo: colono<br />

e vetturale garzone dello zio giornaliero.<br />

zia 1 Bagno: attendente a casa in ajuto alla zia.<br />

zolfanellaio 2 m. Signa; zolfanellajo 14 m. Campi; solfanellaro 2 m. Fojano; solfanellajo 2<br />

m. a Fojano e a Marciano; la variante zuffanellaio 12 m., di cui 2 Firenze, 10 Campi; si<br />

tratta chiaramente del mestiere di “fabbricatore/venditore di zolfanelli”; e lavoratrice di<br />

solfanelli 1 f. Livorno, ossia “che fa/vende zolfanelli”; ancora registrate nei vocabolari le<br />

forme solfanellaio e solfanelli accanto a zolfanellaio e zolfanelli.<br />

zolfarataro 51 m. S.Marcello, e la forma zolfataro 4 m.: 1 S.Marcello, 3 Pistoja; ossia “che<br />

lavora alla miniera/fabbrica di zolfo”.<br />

zoppo 2 m.; zoppa 5 f., tra cui: artigiana zoppa; impotente zoppa; tessitrice zoppa.<br />

zuffanellaio cfr. zolfanellaio.<br />

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198<br />

Fiorenza Granucci<br />

3. Espressioni latine<br />

Si devono quindi aggiungere le espressioni latine:<br />

ab infantia: cieco ab infantia, 1 m., Tizzana.<br />

ab supra: 2 a Borgo S.Lorenzo: trafficante ab supra per nome e conto del padre, e fabbricante<br />

ab supra in nome e per conto del padre; ossia in relazione alla professione del padre<br />

definito trafficante di carbone.<br />

ad tempus: demente ad tempus, 1 f. Bagno a Ripoli; e abbreviato ad temp. in : garzone ad<br />

temp., Cortona.<br />

D’altro tipo sono invece le espressioni latine usate nella denominazione dei<br />

nomi delle chiese, come ad esempio: S.Pietro in Vinculis (Pisa, Borgo S. Lorenzo,<br />

in località Cerreto a Terra del Sole), forse da confrontare con in Vincio della parrocchia:<br />

Vicopetroso - S.Pietro in Vincio (Porta Lucchese); S.Maria ad Martires<br />

(Montecarlo); S.Stefano extra moenia (Pisa); S.Giovanni fuor Civitas (Pistoja); ed<br />

anche: S.Maria in Cosmedin (S.Sofia, in località Isola), per i quali si rimanda alla<br />

III parte: Forme ed espressioni onomastiche (in preparazione).<br />

Fiorenza Granucci<br />

Dipartimento di <strong>Linguistica</strong><br />

fiorenza.granucci@unifi.it<br />

Bibliografia<br />

Battaglia = Battaglia, S. 1989-2004 Grande dizionario della lingua italiana, Torino,<br />

UTET, 21 voll. + Suppl. e Indice degli autori citati.<br />

De Mauro = Grande dizionario italiano dell’uso, ideato e diretto da T. De Mauro,<br />

1999, Torino, UTET.<br />

Duro = Duro, A. 1986-1994 Vocabolario della lingua italiana, Roma, Istituto della<br />

Enciclopedia Italiana, in 4 tomi.<br />

Fanfani = Fanfani, P. 1922 Vocabolario della lingua italiana, compilato da P. Fanfani<br />

per uso delle scuole, IV ed., Firenze, Le Monnier.<br />

Petrocchi I, II, a/b = Petròcchi, P. 1887-1891 Nòvo dizionario universale della lingua<br />

italiana, Milano Treves, in 2 volumi, a = ‘italiano’, b = ‘toscano’.<br />

Petrocchi (a), (b) = Petròcchi, P. 1923 Nòvo Dizionàrio Scolàstico della Lingua<br />

Italiana dell’uso e fuori d’uso (con la pronúnzia, le flessioni dei nomi, le coniugazioni<br />

e le etimologie secondo gli ùltimi risultati della modèrna linguìstica),<br />

compilato da P. Petròcchi. In ogni pagina la parte superiore comprènde la


Lessico registrato nell’ultimo censimento del Granducato di Toscana 2<br />

lingua d’uSo [= (a)]; la parte inferiore la lingua fuori d’uSo [= (b)] , Milano,<br />

Treves.<br />

Abstract<br />

This paper presents a counterpart and completion of the first sampling of the lexicon presented<br />

in the last census of the Grand Duchy of Tuscany (1841), cfr. Quaderni del Dipartimento di <strong>Linguistica</strong><br />

dell’Università di Firenze 18, 2008: 47-70.<br />

199

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