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COMUNICARE<br />

BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE<br />

ANNO 16. NUOVA SERIE – N. 8 – MARZO-APRILE 2005<br />

Campobasso: a dieci anni<br />

dalla prima pietra<br />

Sped. in abb. post. 45% art. 2 comma 20/B L. 662/96 Filiale di Roma


FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA “AGOSTINO GEMELLI”<br />

Dichiarazione sulla Legge 40/2004 <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli”<br />

<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Con l’approvazione <strong>del</strong>la Legge n. 40/2004 il Parlamento italiano ha ribadito quei principi<br />

a fondamento <strong>del</strong>la nostra democrazia, che sono stati messi in pericolo con l’uso indiscriminato<br />

e senza alcun controllo <strong>del</strong>le tecniche di procreazione medicalmente assistita.<br />

Assicurare la tutela dei diritti di “tutti i soggetti” coinvolti - come dichiarato all’art. 1 <strong>del</strong>la<br />

Legge - muove, infatti, dal riconoscimento <strong>del</strong>la centralità <strong>del</strong>la persona umana da proteggere,<br />

al di là <strong>del</strong>le sue manifestazioni fenomeniche, fin dal primo istante <strong>del</strong>la sua esistenza<br />

e come tale titolare <strong>del</strong> diritto alla vita, all’integrità fisica e genetica, alla salvaguardia<br />

<strong>del</strong>la salute.<br />

Eventuali modifiche alla Legge, così come richieste dai promotori dei quattro quesiti<br />

referendari ammessi dalla Corte Costituzionale, porrebbero in serio pericolo il diritto<br />

<strong>del</strong>l’embrione a progredire nel proprio sviluppo senza essere sottoposto a selezione<br />

eugenetica e quello <strong>del</strong>la persona a conoscere la propria identità genetica. Il primo di<br />

questi diritti sarebbe minato ulteriormente dalla produzione di embrioni in soprannumero<br />

e dall’introduzione <strong>del</strong>la diagnosi genetica preimpianto; il secondo dalla legalizzazione<br />

<strong>del</strong>la fecondazione eterologa.<br />

La Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> ha da<br />

sempre fondato la sua missione sul rispetto <strong>del</strong>la vita e la promozione <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>l’uomo.<br />

In questa linea, dichiara adesso il suo unanime assenso alla volontà <strong>del</strong> legislatore<br />

che intende evitare il totale dominio <strong>del</strong>la tecnologia sulla vita umana, pur nella<br />

consapevolezza che nessuna legge da sola può risolvere l’inquietudine di fondo ovvero<br />

che un individuo umano venga esposto a logiche <strong>del</strong>la riproduzione che non tengano<br />

conto dei suoi diritti naturali.<br />

È per questa ragione che la Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> si impegna da una parte, a promuovere strategie di prevenzione <strong>del</strong>la sterilità<br />

maschile e femminile e la ricerca sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche <strong>del</strong>la stessa,<br />

e, dall’altra, ad incrementare lo studio <strong>del</strong>le cause che possono interferire con lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’embrione, rimuovendo i fattori responsabili di abortività spontanea ripetuta, e la<br />

ricerca di interventi terapeutici che abbiano come scopo la salute <strong>del</strong>l’embrione stesso.<br />

La Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, consapevole<br />

<strong>del</strong> proprio ruolo e <strong>del</strong>la propria vocazione alla ricerca scientifica in campo biomedico,<br />

si impegna a continuare la ricerca sull’uso di cellule staminali e a implementare strategie<br />

di terapie geniche, finalizzate alla salute e al benessere <strong>del</strong>l’uomo. Nella convinzione<br />

che la vera libertà scientifica non consiste nell’assenza di limiti, ribadisce che gli obiettivi<br />

da raggiungere e i mezzi da utilizzare non debbono in alcun caso violare la dignità <strong>del</strong>la<br />

persona umana in qualsiasi fase <strong>del</strong>lo sviluppo e in qualsiasi condizione essa si trovi.


<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia - Roma<br />

Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”<br />

INTENTI E VALORI GUIDA PER LA QUALITÀ<br />

NEL RICONOSCERE L’ATTUALITÀ DEL DISEGNO DEL FONDATORE PADRE AGO-<br />

STINO GEMELLI, SI RINNOVA IL PRIMARIO E COERENTE IMPEGNO DI TUTTE LE COM-<br />

PONENTI UMANE E PROFESSIONALI AD OPERARE AL FINE DI:<br />

PRENDERSI CURA DELLA PERSONA MALATA, NEL RISPETTO INTEGRALE DELLA SUA<br />

DIGNITÀ, DEI SUOI BISOGNI, DELLA SUA SOFFERENZA E DELLA SUA SPERANZA.<br />

OFFRIRE SERVIZI E PRESTAZIONI CHE SIANO ECCELLENTI IN TERMINI DI EFFICA-<br />

CIA, APPROPRIATEZZA, EQUITÀ, SICUREZZA, TEMPESTIVITÀ, EFFICIENZA ED AC-<br />

CESSIBILITÀ.<br />

PROMUOVERE INNOVAZIONI E GARANTIRE LA TRASPARENZA DEI COMPORTAMEN-<br />

TI PROFESSIONALI, NELLA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECI-<br />

FICI, SUPERANDO LA VISIONE SETTORIALE E CATEGORIALE NELL’INTENTO DI MI-<br />

GLIORARE CONTINUAMENTE L’ORGANIZZAZIONE.<br />

STIMOLARE L’APPRENDIMENTO CONTINUO E LA FORMAZIONE DEL SAPERE PRO-<br />

FESSIONALE, SCIENTIFICO E TECNICO.<br />

ASSICURARE LA DIFFUSIONE CAPILLARE DELLE INFORMAZIONI, LA CONOSCENZA<br />

DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEI RISULTATI RAGGIUNTI E DELLE<br />

ESPERIENZE MATURATE.<br />

FAVORIRE LA COLLABORAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO, LA MULTIDISCIPLINA-<br />

RIETÀ, IL LAVORO DI GRUPPO, LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA.<br />

RICONOSCERE E VALORIZZARE L'IMPEGNO DI TUTTI I PROTAGONISTI.<br />

TRADURRE GLI INTENTI ED I VALORI IN AZIONI CONCRETE, COSTANTI E COEREN-<br />

TI ATTRAVERSO GLI IMPEGNI PRIMARI DELLA DIREZIONE E LA PARTECIPAZIONE<br />

ATTIVA DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI.<br />

Questo documento è il risultato di sei gruppi di lavoro - 150 persone - rappresentativi di tutte le figure<br />

professionali <strong>del</strong>la sede di Roma. I sei gruppi hanno lavorato distintamente e hanno prodotto questa sintesi,<br />

che costituisce la premessa di riferimento per l’avvio di un Sistema Qualità realizzato nel Policlinico Gemelli.<br />

Il testo è una proposta che va letta in chiave dinamica, suscettibile di integrazioni<br />

e aggiornamenti attraverso il contributo di tutti coloro che lavorano all’interno <strong>del</strong>l’Istituzione.<br />

Dei suggerimenti pervenuti si terrà conto per una nuova stesura.


Editoriale<br />

Un “ grande” Ospedale è sempre in evoluzione se vuol rimanere tale, il Gemelli<br />

non si sottrae a questa regola e per il 2005 si prevede una serie di interventi<br />

e di iniziative che per grandi linee possono essere così sintetizzate.<br />

Particolare importanza assumono i cambiamenti strutturali e organizzativi già<br />

avviati negli ultimi anni e che proseguono con i lavori di ristrutturazione dei<br />

reparti di degenza, che trasformeranno tutte le stanze a due posti letto con servizi igienici propri e determineranno<br />

una riduzione graduale e definitiva degli stessi a conclusione dei lavori. Tale modifica<br />

rappresenta un salto nella qualità <strong>del</strong>l’assistenza e offre la possibilità di razionalizzare e migliorare i<br />

percorsi di cura.<br />

Continuerà anche il processo di ottimizzazione degli spazi assistenziali con il completamento <strong>del</strong> trasferimento<br />

dei laboratori clinici dal 2° piano <strong>del</strong> Policlinico e <strong>del</strong>l’ Istituto di Microbiologia dagli Istituti<br />

Biologici nella Piastra Polifunzionale, che funzionerà a pieno regime con positive conseguenze nell’attività<br />

dei reparti chirurgici e permetterà di liberare gli spazi necessari alla creazione di Centri di ricerca<br />

legati allo sviluppo e le cui ricadute provocheranno un avanzamento <strong>del</strong>le cure. Particolare interesse<br />

assumeranno i laboratori per le ricerche sulle cellule staminali.<br />

Gli spazi per le attività di day hospital e di day surgery saranno ulteriormente incrementati per rispondere<br />

anche alle mutate esigenze assistenziali che prevedono un sempre maggiore sviluppo di attività di<br />

tipo “ giornaliero” rispetto alle attività trattate in regime di ricovero ordinario. Questo si accompagna alla<br />

diminuzione dei posti letto ordinari con un miglioramento <strong>del</strong>la qualità e <strong>del</strong>l’appropriatezza <strong>del</strong>le prestazioni<br />

offerte che punteranno ad una sempre maggiore complessità dei ricoveri ordinari.<br />

Altro elemento qualificante <strong>del</strong> 2005 sarà l’apertura <strong>del</strong> nuovo reparto di Stroke Unit coerentemente con<br />

le indicazioni <strong>del</strong> Piano Sanitario Regionale.<br />

E ancora si intende puntare all’estensione e alla razionalizzazione <strong>del</strong>l’attività ambulatoriale finalizzata<br />

alla riduzione <strong>del</strong>le liste di attesa, a investimenti di alta qualità nelle tecnologie con particolare riguardo<br />

alla Piastra Polifunzionale, nonché al settore radiologico con il potenziamento <strong>del</strong>le attrezzature diagnostiche<br />

(TAC, Risonanze Magnetiche) e l’introduzione di nuove tecnologie. È infatti di imminente apertura<br />

il Centro con due PET-TAC e un ciclotrone per la produzione diretta dei radiofarmaci necessari.<br />

In questo contesto riveste un ruolo strategico il reperimento di fonti di finanziamento aggiuntive rispetto<br />

al Servizio Sanitario Regionale, che ci consentirà anche di rafforzare la nostra presenza in campo nazionale<br />

e internazionale. Si punterà allo sviluppo di Centri di eccellenza, per offrire servizi e prestazioni<br />

di alta specializzazione che aumenteranno l’attrattività <strong>del</strong> Gemelli, come i Centri interdipartimentali<br />

di Oncologia e Senologia; la completa attivazione <strong>del</strong>la Banca <strong>del</strong>le Cellule Staminali; la crescente attenzione<br />

ai pazienti non residenti nella Regione Lazio, per offrire assistenza per i casi di più alta complessità<br />

facilitando l’accesso con l’offerta di pacchetti di prestazioni che comprendono anche la sistemazione<br />

logistica per gli accompagnatori con particolare riguardo al bacino <strong>del</strong> Mediterraneo.<br />

Queste linee di indirizzo, espresse per sommi capi, costituiscono gli obiettivi <strong>del</strong> 2005 ma che si proietteranno<br />

anche negli anni successivi per il Policlinico Gemelli e potranno essere raggiunti attraverso l’impegno<br />

<strong>del</strong>l’intera struttura nel garantire un miglioramento <strong>del</strong>le prestazioni erogate con la massima concentrazione<br />

verso quelle a più alta complessità.<br />

COMUNICARE<br />

1<br />

Antonio Cicchetti


COMUNICARE<br />

BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE.<br />

ANNO 15. NUOVA SERIE – N. 8 – MARZO-APRILE 2005<br />

Comunicare – Anno XVI.<br />

Nuova serie – Numero 8<br />

Periodico di informazione interna<br />

<strong>del</strong>la sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Bimestrale<br />

Marzo – aprile 2005<br />

DIRETTORE:<br />

Antonio Cicchetti<br />

RESPONSABILE:<br />

Domenico Tavani<br />

REDAZIONE<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

(redattore capo)<br />

Maria Cristina Buschi<br />

Francesco Gemelli<br />

(referente per gli eventi istituzionali)<br />

SEGRETERIA<br />

Michelina Misantoni<br />

UFFICI DI REDAZIONE<br />

Largo Francesco Vito, 1<br />

00168 Roma<br />

Tel. 0630154013-0630154881<br />

e-mail: comunicare@rm.unicatt.it<br />

www.rm.unicatt.it/Comunicare<br />

PROGETTO GRAFICO<br />

Oliviero Ciriaci<br />

STAMPA<br />

I.G.E.R. srl<br />

Via Carlo Tommaso Odescalchi, 67 a<br />

00147 Roma<br />

HANNO COLLABORATO AI TESTI<br />

Anna Chiovenda, Numa Cellini,<br />

Francesco Consalvi, Vincenzo<br />

Di Scala, Donatella Esposito,<br />

Patrizia Guerra, Giorgio<br />

Meneschincheri, Mariarosaria Ripa,<br />

Simonetta Salomone.<br />

FOTO<br />

Servizio Fotoriproduzioni<br />

e Stampa U.C.S.C.<br />

Chiuso in redazione<br />

il 29 aprile 2005<br />

Autorizz. <strong>del</strong> Trib. di Roma n.390<br />

<strong>del</strong> 15/6/1990<br />

COMITATO DI COORDINAMENTO<br />

Mons. Gianni Ambrosio,<br />

Antonio Cicchetti, Andrea Cambieri,<br />

Nicola Cerbino, Paolo Garavaglia,<br />

Giampietro Massacci,<br />

Domenico Tavani<br />

In copertina: il nuovo ingresso<br />

<strong>del</strong>la Sede di Campobasso<br />

Sommario<br />

Editoriale.......................................................................................................1<br />

Messaggio <strong>del</strong> Rettore a Sua Santità Benedetto XVI......................3<br />

Il Direttore <strong>del</strong> Gemelli, Antonio Cicchetti, Medaglia d’oro<br />

al Merito <strong>del</strong>la Sanità Pubblica..............................................................4<br />

Ogni vita ci insegna, ogni vita ci impegna .........................................6<br />

A dieci anni dalla prima pietra ..............................................................7<br />

Nonni, attenti ai farmaci! ......................................................................13<br />

Prendersi cura <strong>del</strong> bambino immigrato ............................................15<br />

L’oasi <strong>del</strong> sorriso e <strong>del</strong> gioco ................................................................18<br />

Nuovi traguardi per la microscopia....................................................20<br />

Quando il dato diventa informazione................................................22<br />

L’automazione al servizio <strong>del</strong> paziente..............................................26<br />

Un amico al Pronto Soccorso...............................................................29<br />

Il volontario:testimone di solidarietà.................................................32<br />

Informazioni ..............................................................................................34<br />

Dal corpo docente....................................................................................34<br />

Dal centro pastorale ................................................................................34<br />

Formazione.................................................................................................35<br />

Scienza e cultura ......................................................................................36<br />

Notiziario ....................................................................................................38<br />

Il Vangelo <strong>del</strong>la vita.................................................................................40


Il messaggio inviato a Sua Santità,<br />

Benedetto XVI, dal Rettore Lorenzo Ornaghi<br />

a nome di tutta l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

❊❊❊<br />

SalutandoLa con gioia profondissima Vicario di Cristo, tutta l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> professa la propria fede e devozione al Sommo<br />

Pontefice. Nelle sue cinque sedi la famiglia universitaria si raccoglie<br />

in preghiera di ringraziamento e conferma a Sua Santità la volontà di<br />

corrispondere con sempre maggior forza alla vocazione di servire la scienza<br />

e la fede, per il bene <strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>la società italiana.<br />

❊❊❊


ONORIFICENZA<br />

Il Direttore,Antonio<br />

Cicchetti,Medaglia d’oro al<br />

Merito <strong>del</strong>la Sanità Pubblica<br />

Con questo prestigioso riconoscimento,<br />

il nome <strong>del</strong> dott. Cicchetti va ad aggiungersi<br />

a quello <strong>del</strong>le personalità di<br />

altissimo livello in campo sanitario<br />

che hanno onorato l’Italia<br />

Èstata assegnata al dott. Antonio<br />

Cicchetti, Direttore amministrativo<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e, dal 1990,<br />

Direttore generale <strong>del</strong> Policlinico uni-<br />

Il dott. Antonio Cicchetti riceve le congratulazioni dal Presidente <strong>del</strong>la Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.<br />

COMUNICARE<br />

4<br />

versitario Agostino Gemelli di Roma,<br />

la Medaglia d’oro al Merito <strong>del</strong>la Sanità<br />

Pubblica. La prestigiosa onorificenza<br />

gli è stata conferita dal Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica Italiana


Carlo Azeglio Ciampi, su proposta<br />

<strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Salute on. Girolamo<br />

Sirchia, nel corso <strong>del</strong>la tradizionale<br />

cerimonia <strong>del</strong> 7 aprile, che ha<br />

avuto luogo al Quirinale in occasione<br />

<strong>del</strong>la Giornata Mondiale <strong>del</strong>la Sanità.<br />

“ Per l’attività professionale svolta<br />

prevalentemente presso strutture sanitarie,<br />

enti di ricerca e istituzioni<br />

universitarie. Ha coordinato la progettazione,<br />

la realizzazione e la gestione<br />

di importanti complessi ospedalieri,<br />

sia italiani che stranieri, assicurando<br />

spesso il proprio sostegno<br />

economico per i degenti più bisognosi”.<br />

Questa la motivazione <strong>del</strong>la<br />

benemerenza conferita al Direttore<br />

<strong>del</strong> Gemelli.<br />

Nell’albo d’oro figurano, tra gli altri,<br />

i professori Renato Dulbecco, Luigi<br />

Gedda, Umberto Veronesi, Mario<br />

Condorelli, Girolamo Sirchia e i docenti<br />

<strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong> Francesco Crucitti,<br />

Corrado Manni e Luigi Ortona.<br />

Tra gli illustri premiati di quest’anno,<br />

accanto al Direttore Cicchetti, citiamo<br />

il responsabile <strong>del</strong>la Protezione<br />

civile Guido Bertolaso, l’Associazione<br />

italiana per la lotta alle leucemie<br />

(AIL) presieduta dall’ematologo<br />

Franco Man<strong>del</strong>li, la Bandiera <strong>del</strong>la<br />

Polizia di Stato, il neurologo Cesare<br />

Fieschi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> di Roma La<br />

Sapienza, la Fondazione nazionale<br />

Gigi Ghirotti, Rino Rappuoli, direttore<br />

<strong>del</strong> Centro di ricerche <strong>del</strong>la<br />

Chiron a Siena, tra i massimi esponenti<br />

internazionali <strong>del</strong>la ricerca sui<br />

vaccini.<br />

Tutte le persone premiate ‘’sono<br />

esempi di un modo umano ed entusiasta<br />

di affrontare il problema <strong>del</strong>la<br />

salute’’, ha osservato il Ministro<br />

Sirchia. ‘’Abbiamo bisogno di buoni<br />

esempi’’, ha aggiunto, “ perché purtroppo<br />

quella che viene dai media è<br />

spesso l’immagine di una cattiva sanità”.<br />

Un riconoscimento assai significativo<br />

che premia il lungo e costante impegno<br />

perseguito con passione al servizio<br />

<strong>del</strong>la sanità pubblica italiana.<br />

Infatti di crescente rilievo sono stati<br />

gli incarichi ottenuti dal dott. Cicchetti<br />

sia nell’istituzione universitaria<br />

fondata da Padre Gemelli sia nel-<br />

la sanità italiana, distinguendosi come<br />

uno dei protagonisti sia sul piano<br />

ideativo e realizzativo sia nell’area<br />

gestionale e manageriale. Va anzitutto<br />

sottolineato il contributo a<br />

importanti istituzioni sanitarie nazionali<br />

o a organismi tecnici nel campo<br />

<strong>del</strong>la programmazione sanitaria, di<br />

cui si segnala la presidenza <strong>del</strong>la I sezione<br />

<strong>del</strong> Consiglio Superiore di Sanità,<br />

la partecipazione al Consiglio<br />

di Amministrazione <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Casa Sollievo <strong>del</strong>la Sofferenza –<br />

Ospedale S. Giovanni Rotondo (Foggia)<br />

e al Consiglio di Amministrazione<br />

<strong>del</strong>la Casa di Cura Poliambulanza<br />

di Brescia. A questi incarichi<br />

va aggiunta la partecipazione al Comitato<br />

scientifico nominato dal Ministro<br />

<strong>del</strong>la Salute per la ricognizione<br />

<strong>del</strong>le caratteristiche e dei criteri<br />

di individuazione dei Centri di Eccellenza<br />

e il ruolo di Commissario<br />

Straordinario IRCSS “ Lazzaro Spallanzani”<br />

di Roma dal luglio 2001 al<br />

febbraio 2002.<br />

Pure va menzionata l’attività in campo<br />

socio sanitario, che gli è valsa anzitutto<br />

la medaglia d’argento al merito<br />

<strong>del</strong>la Croce Rossa Italiana, e che<br />

è testimoniata dalla responsabilità di<br />

Presidente <strong>del</strong> Collegio dei Revisori<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Banca d’Italia per<br />

l’Oncologia Pediatrica e, dal 1997,<br />

dalla presenza nel Consiglio Direttivo<br />

<strong>del</strong> Centro per la Cooperazione<br />

Internazionale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, organismo che<br />

promuove iniziative culturali e assistenziali<br />

a sostegno dei Paesi emergenti.<br />

Gentiluomo di Sua Santità e Commendatore<br />

<strong>del</strong>l’Ordine di San Silvestro<br />

Papa, <strong>del</strong>l’Ordine di S. Gregorio<br />

Magno e <strong>del</strong>la Repubblica Italiana, il<br />

dott. Cicchetti ha dato decisivo impulso<br />

alla progettazione e realizzazione<br />

di strutture sanitarie di eccellenza<br />

in aree ritenute depresse <strong>del</strong><br />

nostro paese di cui va segnalato il<br />

Centro di Ricerca, Assistenza e Formazione<br />

ad Alta Tecnologia nelle<br />

Scienze Biomediche <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> di Campobasso, nato per<br />

elevare i livelli assistenziali <strong>del</strong> Sud-<br />

Italia, che oggi rappresenta un fiore<br />

all’occhiello di elevata specializza-<br />

COMUNICARE<br />

5<br />

zione nei settori oncologico e cardiovascolare.<br />

Così va ricordato il notevole<br />

contributo alla ricerca di soluzioni<br />

innovative sul piano <strong>del</strong>l’assistenza<br />

agli anziani di cui sono segno<br />

tangibile e mo<strong>del</strong>lo imitato le<br />

due Rsa di Fontecchio e Celano in<br />

Abruzzo <strong>del</strong>l’Associazione Opera Santa<br />

Maria <strong>del</strong>la Pace, di cui è il dott.<br />

Cicchetti è Vicepresidente Vicario.<br />

Presidente <strong>del</strong> Consiglio Nazionale<br />

per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera<br />

(CNETO) dal 1992 al 2004, il<br />

dott. Cicchetti ha organizzato quattro<br />

originali Conferenze Europee sull’ospedale,<br />

che hanno contribuito a<br />

disegnare e a proporre al mondo<br />

ospedaliero italiano soluzioni tecnologiche<br />

e costruttive innovative. In<br />

questi anni il dott. Cicchetti ha mantenuto<br />

un legame anche con la formazione,<br />

dedicandosi alla docenza di<br />

Organizzazione aziendale e amministrazioni<br />

pubbliche presso la Scuola<br />

di specializzazione in Igiene e Medicina<br />

preventiva <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

dando un apporto ideativo alla<br />

definizione di nuovi profili nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la formazione in economia<br />

sanitaria unici in Italia indispensabili<br />

per formare la nuova classe<br />

dirigente nell’ambito <strong>del</strong>la salute<br />

pubblica nazionale.


In occasione <strong>del</strong>la Giornata Universitaria,<br />

l’Ateneo <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> rinnova<br />

e consolida il suo stretto legame con<br />

la comunità dei cattolici italiani. Il tradizionale<br />

appuntamento ecclesiale offre, all’intera<br />

famiglia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

lo spunto per esprimere profonda e sentita<br />

riconoscenza a tutti coloro che continuano<br />

a guardare con affetto e orgoglio alla<br />

nostra missione educativa e alla nostra<br />

presenza scientifico-culturale. L’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> intende accrescere<br />

l’impegno per promuovere, nelle<br />

sue 5 sedi ed in ognuna <strong>del</strong>le 14 Facoltà,<br />

la formazione <strong>del</strong>le giovani genera-<br />

GIORNATA UNIVERSITARIA<br />

Ogni vita ci insegna,<br />

ogni vita ci impegna<br />

“Sostieni la ricerca biomedica <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>”. Questo è il sottotitolo<br />

<strong>del</strong> tema proposto quest’anno<br />

per la 81a Giornata <strong>del</strong>l’Ateneo<br />

dei cattolici italiani. Un sostegno significativo<br />

e prezioso per la ricerca genetica,<br />

cellulare e clinica<br />

Francesco Gemelli<br />

zioni e lo sviluppo <strong>del</strong>la ricerca scientifica.<br />

Vogliamo così corrispondere pienamente<br />

alla costruzione di quel nuovo umanesimo,<br />

a cui ci sollecita senza sosta il magistero<br />

di Giovanni Paolo II. E vogliamo,<br />

in tal modo, affermarci sempre più come<br />

una grande <strong>Università</strong>, di livello internazionale,<br />

nella quale si incontrano e proficuamente<br />

cooperano tra loro scienza e fede,<br />

tecnica e cultura.<br />

Al nostro Ateneo interessa l’uomo, la sua<br />

terra e l’ambiente, il suo corpo e la mente,<br />

la lingua e le parole, le regole e i valori,<br />

l’economia e la politica. Ci interessa la<br />

vita. L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, in particolare,<br />

è impegnata su molte frontiere <strong>del</strong>la ricerca<br />

biomedica, per dare autentica speranza a<br />

chi soffre, nel rispetto <strong>del</strong>la vita di tutti e,<br />

concretamente, di ognuno.<br />

Questo è l’appello <strong>del</strong> Magnifico Rettore<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>,<br />

prof. Lorenzo Ornaghi, rivolto a tutti i Cattolici<br />

italiani in occasione <strong>del</strong>la 81a Giornata<br />

Universitaria.<br />

Il tema proposto è “ ogni vita ci insegna,<br />

ogni vita ci impegna”.<br />

COMUNICARE<br />

6<br />

Tema ripreso da Sua Ecc.za Mons. Mauro<br />

Piacenza, Presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />

Pontificia per i Beni Culturali <strong>del</strong>la<br />

Chiesa e Presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />

Pontificia di Archeologia Sacra, che<br />

ha presieduto la Santa Messa concelebrata<br />

con gli Assistenti Spirituali <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di Medicina, Don Marco Ceccarelli,<br />

Don Decio Cipolloni e Don Antonio<br />

Cecchini.<br />

Il Vescovo, partendo dagli avvenimenti<br />

<strong>del</strong>la settimana appena trascorsa, ha posto<br />

sotto gli occhi di tutti una vita che ci<br />

ha insegnato e che si è impegnata fino ad<br />

essersi consumata totalmente per il bene:<br />

quella <strong>del</strong> compianto Santo Padre Giovanni<br />

Paolo II.<br />

Questa vita unica ci ha insegnato che l’efficacia,<br />

la rivincita, non deriva necessariamente<br />

dall’efficienza ma dai contenuti<br />

(dall’essere).<br />

Non sono mancate voci che negli ultimi<br />

anni chiedevano le dimissioni <strong>del</strong> venerando<br />

pontefice in nome di un efficientismo<br />

molto lontano dal senso <strong>del</strong>l’antropologia<br />

cristiana e <strong>del</strong> corpo mistico.<br />

L’efficientismo non si traduce in efficacia<br />

e lo abbiamo visto: abbiamo visto un popolo<br />

mosso dall’efficacia di una vita che<br />

ci ha insegnato a vivere e ci ha stimolati<br />

all’impegno.<br />

Il Papa, per il suo formidabile servizio ecclesiale<br />

è unico al mondo ma quante vite<br />

possono essere analoghe! Quante “ viae<br />

crucis” di anni ed anni di tante persone<br />

nascoste; quante vite che sono magari<br />

ignorate ma che valgono perché sono vissute<br />

come amore, in spirito di oblazione!<br />

Esse ci insegnano e impegnano!<br />

Ringraziamo l’amore misericordioso di<br />

Dio che ci ha donato questa vita unica di<br />

Giovanni Paolo II e mediante essa ci ha<br />

richiamato al valore <strong>del</strong>l’essere, al valore<br />

<strong>del</strong>l’interiorità, al primato <strong>del</strong>l’unico necessario.


La ricorrenza <strong>del</strong> decennale nel giorno<br />

di San Giuseppe. I saluti <strong>del</strong> Rettore:<br />

un’occasione per <strong>del</strong>ineare nuovi<br />

traguardi; i ringraziamenti <strong>del</strong> Direttore<br />

Amministrativo al personale<br />

di tutte le sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

e alle Istituzioni, che hanno concretamente<br />

onorato in dieci anni l’impegno.Tra<br />

gli illustri ospiti il Card. Giovanni<br />

Battista Re che ha letto un messaggio<br />

di Sua Santità Giovanni Paolo<br />

II e il Ministro <strong>del</strong>la Salute prof. Girolamo<br />

Sirchia<br />

Francesco Gemelli<br />

Il 19 marzo 2005 si è svolta, presso il<br />

Centro di Ricerca e Formazione ad<br />

Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche<br />

di Campobasso, una solenne cerimonia<br />

in occasione <strong>del</strong> Decennale <strong>del</strong>la<br />

posa <strong>del</strong>la “ Prima Pietra” da parte di<br />

Sua Santità Giovanni Paolo II.<br />

Molte le personalità <strong>del</strong> mondo cattolico e<br />

politico intervenute, numerose le autorità<br />

accademiche e i dirigenti di tutte le sedi<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> presenti a questa<br />

giornata particolare. La manifestazione è<br />

iniziata con la Concelebrazione Eucaristica,<br />

presieduta da Sua Em.za il Card. Giovanni<br />

Battista Re, Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per i Vescovi, congiuntamente con<br />

Sua Ecc.za Mons. Armando Dini, Arcivescovo<br />

Metropolita di Campobasso-Bojano.<br />

Mons. Gianni Ambrosio, Assistente Ecclesiastico<br />

Generale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

ha introdotto la celebrazione eucaristica<br />

con i ringraziamenti rivolti a Sua<br />

Em.za Card. Giovanni Battista Re ed a tutti<br />

gli altri Eccellentissimi Vescovi presenti<br />

a questa giornata così significativa per<br />

l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e la città di Campobasso.<br />

Sua Em.za il Cardinale Re ha ricordato<br />

a tutti i presenti quale importan-<br />

CAMPOBASSO<br />

A dieci anni<br />

dalla prima pietra<br />

za assunse per il Molise quel giorno in cui<br />

fu posata la prima pietra e quale valore riveste,<br />

oggi, la ricorrenza <strong>del</strong> decennale che<br />

cade proprio nel giorno di San Giuseppe.<br />

Il porporato ha riferito che il Santo Padre<br />

si è detto dispiaciuto di non poter essere<br />

fisicamente presente per le condizioni di<br />

salute in cui versa, ma si unisce volentieri<br />

alla preghiera e, a sua firma, ha inviato<br />

un telegramma: “ Nel ricordo <strong>del</strong> decennio<br />

di fondazione in Campobasso <strong>del</strong> nuovo<br />

Centro di Ricerca e Formazione ad Alta<br />

Tecnologia nelle Scienze Biomediche desidero<br />

rivolgere un saluto a tutti coloro che<br />

interverranno alla cerimonia commemorativa<br />

ed, in particolare, saluto il Rettore<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>, prof. Lorenzo Ornaghi, saluto<br />

il Ministro <strong>del</strong>la Salute e le altre Autorità<br />

presenti. Nell’esprimere il compiacimento<br />

per l’attività svolta in questa benemerita<br />

Istituzione, auspico a tutti coloro<br />

che operano nel Centro che questa possa<br />

essere un’occasione per rinnovare l’impegno<br />

professionale e l’impegno umano e cristiano.<br />

Rinnovo i miei auguri al pastore <strong>del</strong>l’Arcidiocesi<br />

di Campobasso, a tutte le altre<br />

Autorità Ecclesiastiche e civili ed a tutti<br />

quanti si uniranno.Invio la mia benedi-<br />

COMUNICARE<br />

7<br />

Mons. Gianni Ambrosio introduce la<br />

Concelebrazione Eucaristica presieduta da<br />

Sua Em.za Card. Giovanni Battista Re.<br />

zione Apostolica”. Giovanni Paolo II.<br />

Il Card. Giovanni Battista Re ha ricordato<br />

il 19 marzo <strong>del</strong> 1995, giorno in cui,<br />

nella solennità di San Giuseppe, il Papa<br />

ha benedetto il Centro; “ oggi questo Centro,<br />

ha aggiunto, è divenuto una realtà anche<br />

se tale progetto non è giunto ancora<br />

al suo capolinea. Questo Centro fa onore<br />

all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, alla Regione Molise<br />

che ha dato l’input, al Governo, qui<br />

rappresentato dal Ministro Girolamo Sirchia,<br />

alla Provincia ed al Comune di Campobasso<br />

e a tutte le Istituzioni che hanno<br />

contribuito fortemente alla sua realizzazione.<br />

Sua Santità, nel benedire la Prima<br />

Pietra, espresse un augurio: che si distinguesse<br />

non solo per l’alto livello di tecnologia,<br />

ma anche per ciò che rappresentava.<br />

Da sempre l’umanità si è impegnata<br />

per il proprio benessere, ma l’attenzione<br />

verso il malato deriva dall’insegnamento<br />

trasmessoci da Cristo.<br />

Sua Eminenza ha rivolto a tutti gli operatori<br />

<strong>del</strong> Centro, medici, infermieri, tec-


nici ed amministrativi, l’invito a mettere<br />

al servizio dei malati la loro professionalità<br />

unitamente al proprio senso di umanità,<br />

perché questa è la prima medicina.<br />

“ La liturgia di oggi vi offre un mo<strong>del</strong>lo,<br />

ha proseguito il Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per i Vescovi, oggi è il giorno di San<br />

Giuseppe; quest’uomo è descritto dal Vangelo<br />

come un esempio di giustizia, di umiltà<br />

e semplicità. San Giuseppe rappresenta<br />

l’ideale di colui che è al servizio di Dio<br />

e degli altri uomini”. Sua Eminenza ha<br />

invocato la benedizione di San Giuseppe<br />

affinché protegga questo Centro perché si<br />

impegni ad operare seguendo l’esempio di<br />

San Giuseppe.<br />

Padre Michele Peruggini, Cappellano <strong>del</strong><br />

Centro ha invitato i presenti a progredire<br />

nella fede e ha esortato tutti a pregare per<br />

il popolo di Campobasso e per la sua Chiesa,<br />

per il suo Pastore, Mons. Armando Dini<br />

e per tutto il popolo di Dio.<br />

Il Frate Cappellano ha auspicato che “ questo<br />

Centro possa avere un anima e che sia<br />

un’occasione di grazia e di santità, di amicizia,<br />

di solidarietà e di sostegno umano”.<br />

Sua Ecc.za Mons. Armando Dini ha sottolineato<br />

l’impegno di Sua Ecc.za Mons.<br />

Ettore Di Filippo il quale si è prodigato<br />

affinché il Centro nascesse e, oggi, finalmente<br />

lo vede perfettamente operante.<br />

Mons. Dini ha presentato ed illustrato il<br />

libro “A dieci anni dalla visita in Molise,<br />

1995 – 2005, Giovanni Paolo II il volto<br />

<strong>del</strong>la speranza”. Questo libro è stato realizzato<br />

grazie all’aiuto <strong>del</strong>la Regione Molise<br />

e <strong>del</strong>la Provincia di Campobasso, in<br />

collaborazione con l’Ufficio Comunicazioni<br />

Sociali <strong>del</strong>la Diocesi ed è un bel ri-<br />

cordo di quanto realizzato in questi dieci<br />

anni. Copia <strong>del</strong> libro è stata offerta a Sua<br />

Em.za Cardinale Giovanni Battista Re e una<br />

copia sarà consegnata in dono al Santo<br />

Padre in ricordo <strong>del</strong>la sua benedizione<br />

impartita nel 19 marzo <strong>del</strong> 1995.<br />

Subito dopo la Concelebrazione Eucaristica<br />

è intervenuto il prof. Lorenzo Ornaghi,<br />

Magnifico Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. “ Molti e importanti<br />

sono gli anniversari che il nostro Ateneo<br />

si è trovato a celebrare nel corso <strong>del</strong>l’ultimo<br />

anno, ha detto il Rettore. Ricordo, in<br />

particolare, i quarant’anni di apertura <strong>del</strong><br />

Policlinico Gemelli di Roma, il mezzo secolo<br />

di vita <strong>del</strong>la sede di Piacenza, l’ottantesimo<br />

anniversario <strong>del</strong> riconoscimento<br />

giuridico <strong>del</strong> nostro Ateneo. A chiudere<br />

questa serie di cerimonie giunge ora questo<br />

felice decennale <strong>del</strong>la visita a Campobasso<br />

di Sua Santità Giovanni Paolo II; visita<br />

durante la quale Egli ebbe a posare e<br />

benedire la “ Prima Pietra” di questo Centro<br />

di ricerca e formazione.<br />

Questo Centro di Campobasso, in sinergia<br />

con il Policlinico Agostino Gemelli e<br />

la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con i<br />

quali ha operato e continuerà a operare<br />

in specialissimo collegamento, sta già corrispondendo,<br />

con realismo e concretezza,<br />

agli auspici che ne hanno accompagnato<br />

la nascita e la costruzione. Da quella prima<br />

pietra è nato, in tempi rapidi, un Centro<br />

medico di elevato livello assistenziale,<br />

che ha fatto <strong>del</strong> servizio e <strong>del</strong>la solidarietà<br />

alla persona umana, come chiedeva<br />

Giovanni Paolo II dieci anni fa, «l’asse portante<br />

<strong>del</strong>l’intera sua attività scientifica e<br />

formativa».<br />

COMUNICARE<br />

8<br />

In prima fila da destra il prof.<br />

Girolamo Sirchia, il prof. Lorenzo<br />

Ornaghi, il dott. Antonio Cicchetti,<br />

il dott. Giuseppe Di Fabio, la Senatrice<br />

prof.ssa Cinzia Dato ed il Deputato<br />

avv. Eugenio Riccio.<br />

Questa Sede, la quinta <strong>del</strong> nostro Ateneo,<br />

è già un paradigma <strong>del</strong>l’idea di <strong>Università</strong><br />

che intendiamo sempre più realizzare nei<br />

prossimi decenni. I molti obiettivi già raggiunti<br />

in questi dieci anni di vita <strong>del</strong> Centro<br />

dimostrano che lo sviluppo e la missione<br />

di una Sede universitaria diventano più facilmente<br />

perseguibili quando essa può contare<br />

sul costante incoraggiamento e il concreto<br />

sostegno di coloro che hanno, a tutti<br />

i livelli, responsabilità di governo. Desidero<br />

allora ringraziare, a nome <strong>del</strong>l’intero<br />

Ateneo, il Ministro <strong>del</strong>la Salute Girolamo<br />

Sirchia e tutti gli autorevoli rappresentanti<br />

degli Enti locali che onorano questa cerimonia<br />

con la loro presenza. È auspicabile<br />

che la fattiva cooperazione istituzionale<br />

si consolidi ulteriormente e possa coinvolgere<br />

nuove realtà, pubbliche e private. Forti<br />

<strong>del</strong>la capacità progettuale e gestionale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, intendiamo assicurare<br />

a Campobasso una struttura ospedaliera<br />

di alta specializzazione, anche per<br />

poter così dimostrare all’intero Paese che<br />

anche nel Mezzogiorno l’obiettivo <strong>del</strong>l’eccellenza<br />

non è una chimera.<br />

La presenza di Sua Eminenza il cardinale<br />

Giovanni Battista Re e <strong>del</strong> vescovo mons.<br />

Armando Dini testimonia e conferma in<br />

maniera visibile il nostro consolidato legame<br />

con tutta la comunità dei cattolici<br />

italiani. La recente degenza al Policlinico<br />

Gemelli di Giovanni Paolo II ha ulteriormente<br />

rafforzato il nostro filiale affetto verso<br />

la Chiesa e i suoi pastori. La memoria<br />

di quest’evento ci congiunge idealmente<br />

a quella straordinaria giornata di dieci anni<br />

fa, durante la quale il Papa impartì la<br />

sua benedizione apostolica alla sede nascente.<br />

E sollecita, questa memoria, il ricordo<br />

di un uomo straordinario, un chirurgo<br />

che molto ha fatto non solo per la<br />

salute <strong>del</strong> Papa, ma anche per la nascita<br />

di questo Centro di ricerca e formazione:<br />

il prof. Francesco Crucitti. È davvero bello<br />

che la sede di Campobasso <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> dedichi oggi un’aula – come<br />

si fa solo per i grandi maestri - al prof.<br />

Crucitti, così da onorarne per sempre, in<br />

maniera alta e degna, la figura e l’opera.


Come tutte le ricorrenze, anche il decennale<br />

di questo Centro di ricerca e formazione<br />

ad alta tecnologia nelle scienze biomediche<br />

- che per la prima volta ha visto<br />

riunirsi in seduta straordinaria il Senato Accademico<br />

in questa Sede - ci rafforza nell’impegno<br />

a corrispondere degnamente,<br />

anche in futuro, alla storia grande e provvidenziale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />

<strong>Cuore</strong>. Il prestigio e l’autorevolezza<br />

che l’intero Paese oggi riconosce all’Ateneo<br />

dei cattolici italiani, dipenderanno, nei<br />

prossimi anni, anche da ciò che sapremo<br />

e vorremo fare qui, su questa collina dove<br />

dieci anni fa il Santo Padre non volle benedire<br />

solo una pietra, ma anche, e soprattutto,<br />

la comune volontà di mettere la<br />

ricerca scientifica al servizio <strong>del</strong>l’uomo.<br />

In quella festosa e solare domenica, sulla<br />

collina boscosa di Monte Vairano, il prof.<br />

Adriano Bausola (che fu, insieme al dott.<br />

Antonio Cicchetti e al prof. Francesco Crucitti,<br />

fra i principali promotori di questo ambizioso<br />

progetto), ricordava che la formazione<br />

dei giovani, la ricerca scientifica e l’assistenza<br />

sanitaria sono tra «le essenziali<br />

funzioni proprie di una università». E tanto<br />

più lo sono per una <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />

«Con la Sua benedizione – aggiunse il<br />

prof. Bausola, rivolgendosi al Santo Padre<br />

– questa nuova opera <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong><br />

viene posta sotto la protezione di Nostro<br />

Signore, e riceve un mandato, cui non<br />

dovrà venire meno, di fe<strong>del</strong>tà ai doveri<br />

umani e cristiani <strong>del</strong>la solidarietà verso chi<br />

soffre, e <strong>del</strong>l’amore disinteressato per la<br />

verità. È quanto abbiamo iniziato a fare in<br />

questi anni ed è, soprattutto, quanto continueremo<br />

a fare per il bene di Campobasso<br />

e <strong>del</strong>l’intera, generosa terra molisana”.<br />

Subito dopo ha preso la parola il Direttore<br />

Amministrativo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e responsabile <strong>del</strong> progetto<br />

<strong>del</strong> Centro di Ricerca e Formazione<br />

ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche,<br />

dott. Antonio Cicchetti. “ Dieci anni<br />

fa, ha ricordato il Direttore, quando il<br />

Santo Padre Giovanni Paolo II in visita al<br />

Molise pose la prima pietra di questo Centro,<br />

su questa collina c’era un bosco di<br />

querce con una radura predisposta per<br />

l’atterraggio <strong>del</strong>l’elicottero. All’interno <strong>del</strong>la<br />

pietra, che è nell’atrio, fu deposta e mu-<br />

L’intervento <strong>del</strong> Magnifico Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, prof. Lorenzo Ornaghi.<br />

rata una pergamena in ricordo <strong>del</strong>l’evento<br />

con i nomi <strong>del</strong>le Istituzioni e <strong>del</strong>le persone<br />

che erano presenti e che si impegnarono<br />

formalmente, con quel gesto, a<br />

portare a compimento l’opera.<br />

Le Istituzioni che allora erano presenti, sono<br />

qui anche oggi a constatare che l’impegno<br />

assunto è stato mantenuto e la presenza<br />

dei rappresentanti di queste Istituzioni<br />

conferma le attese riposte in questo Centro<br />

per le ricadute assistenziali, di ricerca<br />

e di formazione che erano alla base <strong>del</strong>la<br />

sua ideazione e che contribuiscono oggi allo<br />

sviluppo <strong>del</strong>la Regione Molise. Il Card.<br />

Giovanni Battista Re dieci anni fa era presente,<br />

al seguito <strong>del</strong> Santo Padre, come Sostituto<br />

alla Segreteria di Stato e ha accettato<br />

con entusiasmo il nostro invito, ad essere<br />

presente oggi, dimostrando anche con<br />

COMUNICARE<br />

9<br />

questo gesto l’affetto che ha verso l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> e di questo lo ringrazio”.<br />

Il dott. Cicchetti ha ringraziato vivamente<br />

Mons. Armando Dini “ che ci segue e ci<br />

assiste con tanta benevolenza e pazienza”.<br />

Ha poi salutato i Vescovi <strong>del</strong>la Regione<br />

e Sua Ecc.za Mons. Ettore Di Filippo<br />

“ che dieci anni fa come Arcivescovo <strong>del</strong>la<br />

Diocesi di Campobasso-Bojano ha accolto<br />

il Santo Padre”.<br />

I ringraziamenti “ al Ministro <strong>del</strong>la Salute,<br />

prof. Girolamo Sirchia, che con la sua<br />

presenza dimostra con quale attenzione<br />

segue il nostro lavoro - noi cercheremo di<br />

non <strong>del</strong>uderlo - e al Ministero <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>,<br />

che pure tanto ha contribuito per<br />

la realizzazione di questo Centro.<br />

Un caloroso saluto lo ha rivolto al Presidente<br />

<strong>del</strong>la Regione Molise On.le Angelo<br />

Michele Iorio e attraverso lui ha ringraziato<br />

l’Istituzione Regione con tutti i Presidenti,<br />

Assessori e Consiglieri, “ che in questi<br />

anni hanno accompagnato la realizzazione<br />

e l’attivazione di questo complesso” ; al<br />

Comune e alla Provincia di Campobasso<br />

rappresentati dal Sindaco dott. Giuseppe<br />

Di Fabio e dal Presidente prof. Augusto<br />

Massa, “ che hanno sempre dimostrato attenzione<br />

e dato supporto all’iniziativa”.<br />

Il Direttore ha poi rivolto un particolare<br />

saluto al Presidente <strong>del</strong>l’Istituto Superiore<br />

di Sanità, prof. Enrico Garaci e al Magnifico<br />

Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>del</strong> Molise<br />

prof. Giovanni Cannata che “ tanti anni fa<br />

ci ospitò per presentare il nostro Centro,<br />

e un cordiale benvenuto a tutti i Presidi


<strong>del</strong>le Facoltà <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> che hanno tenuto oggi in<br />

questa sede una seduta <strong>del</strong> Senato Accademico;<br />

è un evento quasi storico per la<br />

nostra <strong>Università</strong> e grazie ai colleghi e ai<br />

professori <strong>del</strong>le Sedi di Milano, di Piacenza<br />

e di Roma che hanno voluto condividere<br />

questa giornata. Un ringraziamento<br />

cordiale va a tutti coloro che hanno<br />

contribuito con il loro intelletto, con il<br />

loro lavoro a realizzare l’Opera: ai progettisti,<br />

ai collaudatori, alle imprese, ai tecnici,<br />

agli operai. E un pensiero va a chi si<br />

impegnò nella realizzazione di questo Centro<br />

e che oggi non c’è più. Infine un ringraziamento<br />

particolare a tutto il personale<br />

che ha contribuito ad avviare l’attività di<br />

questa struttura, e che, con un impegno<br />

che va al di là <strong>del</strong> normale rapporto di lavoro,<br />

ha fatto in modo che in meno di due<br />

anni si potessero concretizzare le attese.<br />

È giusto ringraziare tutti: i capi dipartimento,<br />

i primari, i medici, le infermiere,<br />

i tecnici, i ricercatori, il Direttore di Sede,<br />

la dirigenza amministrativa e sanitaria e<br />

tutti i collaboratori per l’impegno profuso<br />

e per aver saputo creare un clima di partecipazione<br />

e di appartenenza mantenendo<br />

stretti legami e collaborazioni con la<br />

Facoltà di Medicina e il Policlinico Gemelli.<br />

Non è mia abitudine fare complimenti<br />

ai collaboratori ma in questo caso<br />

penso siano ampiamente meritati. So<br />

quanto sia difficile avviare e far funzionare<br />

una struttura complessa come è questa; le<br />

difficoltà, i problemi interni ed esterni, si<br />

Il saluto <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Salute, prof.<br />

Girolamo Sirchia.<br />

accavallano e si intrecciano e serve qualcosa<br />

di più <strong>del</strong>la competenza, che pure è<br />

indispensabile, per superare le difficoltà e<br />

anzi saperle trasformare in opportunità.<br />

In questa avventura si è concretizzata quella<br />

che la teoria definisce “ trasferimento tecnologico”<br />

infatti, le competenze cliniche,<br />

tecniche e organizzative accumulate in<br />

tanti anni al Policlinico Gemelli sono state<br />

trasferite in questo Centro con la collaborazione<br />

di tante professionalità, si è<br />

creata una osmosi fra i dipartimenti e gli<br />

istituti <strong>del</strong>la Facoltà di Medicina con le<br />

nuove strutture create a Campobasso. Anche<br />

questa prova è stata superata e oggi,<br />

il Centro, è già parte integrante <strong>del</strong> tessuto<br />

sociale <strong>del</strong>la Regione.<br />

Mi permetto in conclusione di chiedere a<br />

Sua Em.za il Cardinale Re di trasmettere<br />

al Santo Padre queste nostre sensazioni,<br />

rassicurandolo che l’impegno assunto 10<br />

COMUNICARE<br />

10<br />

Il Direttore Amministrativo,<br />

dott. Antonio Cicchetti ripercorre<br />

le tappe fondamentali <strong>del</strong> Centro.<br />

anni fa dalle Istituzioni e dagli uomini che<br />

le rappresentano è stato onorato. Lo stesso<br />

impegno rinnoviamo oggi affinché il<br />

Centro <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> a Campobasso<br />

possa sempre più rispondere alle<br />

esigenze di una moderna sanità sostenuta<br />

da un’attività di ricerca e di formazione<br />

“ a cui non mancherà, e queste sono<br />

parole <strong>del</strong> Santo Padre proprio in occasione<br />

<strong>del</strong>la posa <strong>del</strong>la prima pietra, l’indispensabile<br />

anima capace di fare di una<br />

struttura altamente specializzata un’autentica<br />

casa di cura e di formazione sanitaria<br />

a dimensione umana”.<br />

È seguito l’intervento <strong>del</strong> Preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli”,<br />

prof. Pasquale Marano, che ha salutato<br />

e ringraziato tutti gli ospiti ed ha ricordato<br />

loro l’operato <strong>del</strong> suo precedessore,<br />

prof. Tommaso Galeotti che fu Preside <strong>del</strong>la<br />

Facoltà quando 10 anni fa venne posata<br />

la prima pietra. Un ringraziamento particolare<br />

lo merita il prof. Francesco Crucitti<br />

perché fu una di quelle persone che<br />

credettero fortemente nella realizzazione<br />

<strong>del</strong> Centro, ha aggiunto il prof. Marano.<br />

Il Preside ha infine ringraziato tutto il personale<br />

medico-sanitario che opera nel<br />

Centro di Campobasso ed ha ricordato,<br />

rivolgendosi a questi ultimi, che non bisogna<br />

perdere di vista lo spirito umanitario<br />

<strong>del</strong>la medicina e che tale spirito rientra<br />

tra gli obblighi morali di tutti coloro<br />

che hanno prescelto questo tipo di attività<br />

professionale.


Il Card. Giovanni Battista Re<br />

ed il Ministro Girolamo Sirchia<br />

salutano i pazienti ricoverati.<br />

Ha preso poi la parola il Direttore <strong>del</strong>la<br />

Sede di Campobasso, dott. Giuseppe Mobilia<br />

che, dopo aver ringraziato e salutato<br />

tutti i presenti, ha voluto sottolineare<br />

lo sforzo di tutto il personale medico, sanitario,<br />

tecnico ed amministrativo impegnato<br />

nel piano di sviluppo <strong>del</strong> Centro<br />

che ha registrato un forte incremento nelle<br />

prestazioni erogate. Dal 2003 al 2005<br />

il numero dei ricoveri è, infatti, aumentato<br />

notevolmente e si prevede ancora una<br />

crescita. Il Centro di Campobasso, ha aggiunto<br />

il Direttore <strong>del</strong>la Sede, offre prestazioni<br />

sanitarie che prima non erano<br />

disponibili sul territorio molisano, tant’è<br />

che intere famiglie erano costrette a spostarsi<br />

in altre regioni per ricevere determinate<br />

cure, mentre oggi, grazie a questo<br />

Centro, la tendenza si è addirittura invertita<br />

con un afflusso di oltre il 30% dei ricoverati<br />

proveniente da altre regioni.<br />

Anche il Sindaco di Campobasso, dott.<br />

Giuseppe Di Fabio, ha tenuto un breve<br />

discorso ricordando che è nella tradizione<br />

<strong>del</strong> Santo Padre dedicare, nel giorno di<br />

San Giuseppe, un pensiero a tutti quei luoghi<br />

in cui l’uomo è al servizio <strong>del</strong>l’uomo<br />

per migliorare le condizioni di vita e di lavoro.<br />

Il Sindaco ha sottolineato l’enorme<br />

sforzo grazie al quale si è raggiunto un risultato<br />

inaspettato in soli 10 anni. Il Sindaco<br />

ha espresso la volontà <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

Comunale di dedicare a Padre<br />

Agostino Gemelli lo spazio urbano antistante<br />

l’ingresso esterno. Ciò significherebbe<br />

assegnare a quel luogo, “ L.go A. Ge-<br />

COMUNICARE<br />

11<br />

melli”, una identità che testimonia l’impegno<br />

di un uomo che ha dedicato una vita<br />

per alleviare le sofferenze <strong>del</strong>l’uomo. Questo<br />

Centro, ha concluso il Sindaco, è divenuto<br />

l’orgoglio <strong>del</strong> Molise ed è destinato<br />

a diventare un vero punto di riferimento<br />

per tutto il meridione; questo risultato è<br />

stato raggiunto anche grazie al sistema di<br />

cooperazione e di sinergia compiuto tra le<br />

Istituzioni e le varie strutture, in risposta<br />

a quell’invito rivolto dal Santo Padre a questa<br />

comunità nel 1995 quando sollecitò<br />

l’intervento <strong>del</strong>le Istituzioni ad assumere<br />

determinate iniziative per migliorare le<br />

condizioni di vita di questa popolazione.<br />

“ Oggi è un evento di particolare rilevanza”,<br />

ha detto il Presidente <strong>del</strong>la Provincia,<br />

prof. Augusto Massa, rammentando a tutti<br />

gli addetti ai lavori che 15 anni fa si discusse<br />

per approvare il progetto <strong>del</strong> Centro,<br />

che 10 anni fa venne posata la prima<br />

pietra e che oggi, grazie all’eccellente lavoro<br />

svolto dal dott. Antonio Cicchetti, vero<br />

animatore ed ideatore di questo Centro,<br />

si può finalmente affermare di aver<br />

compiuto una impresa. La realizzazione <strong>del</strong><br />

Centro di Ricerca, ha detto il prof. Massa,<br />

deve dare coraggio alle Istituzioni, affinché<br />

queste si rendano sempre più disponibili<br />

per la realizzazione di opere che<br />

soddisfino le esigenze <strong>del</strong>la comunità.<br />

Non potevano infine mancare i saluti e i<br />

ringraziamenti <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Regione<br />

Molise, On. Angelo Michele Iorio che<br />

ricorda ancora l’emozione provata nel cor-<br />

Il Rettore dona a Sua Ecc.za Mons.<br />

Armando Dini una targa in ricordo<br />

di questi primi dieci anni.


so di quella giornata così importante per il<br />

Centro e per il Molise. Questo Centro è il<br />

frutto di una serie di intuizioni esternate da<br />

uomini di alto calibro intellettivo e tali intuizioni<br />

sono state percepite dalla classe dirigente<br />

molisana che sin dai primordi ha<br />

creduto nel progetto. Il Consiglio Regionale<br />

<strong>del</strong> Molise, dal canto suo, ha dimostrato<br />

la propria fiducia nei confronti di questo<br />

Centro che è divenuto parte integrante <strong>del</strong>la<br />

programmazione di questa Regione.<br />

Il Presidente Iorio ha concluso il proprio<br />

intervento ricordando lo sforzo operato dal<br />

clero molisano che in qualche modo si sente<br />

legato a questa struttura e in particolar<br />

modo ha ringraziato tutti gli Ecclesiastici<br />

che hanno dato il proprio contributo.<br />

Da ultimo è intervenuto il Ministro <strong>del</strong>la<br />

Salute, Girolamo Sirchia, il quale ha manifestato<br />

tutto il proprio compiacimento<br />

per essere stato invitato ad una giornata così<br />

importante per la sanità e per la ricerca.<br />

Egli ha detto di credere fortemente nella<br />

ricerca scientifica ed in qualità di Ministro<br />

<strong>del</strong>la Salute si è reso promotore di numerosi<br />

progetti di ricerca per la medicina.<br />

Il mutato quadro di rapporti tra Stato e Regioni<br />

ha imposto una maggiore attenzione,<br />

in termini di finanziamenti, al comparto<br />

sanitario ed alla ricerca. La medicina, grazie<br />

ai numerosi mezzi, sta vivendo un momento<br />

di grande sviluppo ma anche di<br />

grande difficoltà legata alla carenza di comunicazione<br />

tra personale medico-sanitario<br />

e pazienti.<br />

L’omaggio ed i ringraziamenti <strong>del</strong><br />

Direttore Amministrativo, dott. Antonio<br />

Cicchetti al Ministro <strong>del</strong>la Salute, prof.<br />

Girolamo Sirchia.<br />

Il Ministro ha concluso ribadendo che uno<br />

dei valori <strong>del</strong>le strutture è quello di affermare<br />

che la medicina e la scienza devono<br />

rimanere ancorate ai valori <strong>del</strong>la nostra<br />

società, valori nei quali egli crede sia<br />

come uomo che come scienziato.<br />

Il Rettore ha presentato la targa commemorativa<br />

<strong>del</strong> decennale <strong>del</strong> Centro ed ha<br />

inaugurato l’aula “ Francesco Crucitti” dove<br />

è avvenuto uno scambio di omaggi tra<br />

i vari ospiti.<br />

A Sua Em.za il Card. Giovanni Battista Re<br />

è stata consegnata una targa ed una pergamena<br />

da portare, in segno di riconoscenza<br />

da parte di tutto il personale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, al Santo Padre, Giovanni<br />

Paolo II. Il Cardinale ha espresso il<br />

proprio gradimento e ha detto che sarà lieto<br />

di consegnare al Santo Padre un dono<br />

così bello e solenne.<br />

Le altre targhe sono state consegnate al<br />

Ministro prof. Girolamo Sirchia, all’Arcivescovo<br />

di Campobasso Mons. Armando<br />

COMUNICARE<br />

12<br />

Il Direttore <strong>del</strong>la Sede di Campobasso,<br />

dott. Giuseppe Mobilia, consegna a<br />

Sua Em.za Card. Giovanni Battista Re<br />

una pergamena ricordo da donare<br />

a Sua Santità Giovanni Paolo II.<br />

Dini, al Presidente <strong>del</strong>la Regione Molise,<br />

On. Angelo Michele Iorio, al Presidente <strong>del</strong>la<br />

Provincia e al Sindaco di Campobasso.<br />

Il Presidente <strong>del</strong>la Regione Molise ha ricambiato<br />

il gesto offrendo una Campana<br />

intarsiata a mano a quattro personalità<br />

che hanno contribuito alla realizzazione<br />

<strong>del</strong> progetto <strong>del</strong> Centro. Il primo pensiero<br />

è stato doverosamente dedicato al Santo<br />

Padre che ha benedetto il Centro, e per<br />

la consegna <strong>del</strong> dono è stato incaricato<br />

Sua Em.za il Card. Giovanni Battista Re.<br />

Lo stesso dono è stato offerto a Mons. Ettore<br />

De Filippo ed all’On. Florido d’Aimmo.<br />

In ultimo, l’On. Angelo Michele Iorio<br />

ha voluto offrire la campana “ al vero<br />

instancabile operatore di questo Centro”<br />

il dott. Antonio Cicchetti.<br />

Il Presidente <strong>del</strong>la Regione ha, inoltre, offerto<br />

una pubblicazione sulla Regione Molise<br />

al Ministro Girolamo Sirchia, al Rettore<br />

<strong>del</strong>la <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, prof. Lorenzo<br />

Ornaghi, ed al Preside <strong>del</strong>la Facoltà di Medicina<br />

e Chirurgia, prof. Pasquale Marano.<br />

In conclusione, i musicisti <strong>del</strong> gruppo Archè,<br />

presentati dal Maestro Gianni Merilli,<br />

hanno suonato la Ciaramella. Il Maestro<br />

Merilli ha raccontato la propria recente<br />

esperienza con il Centro di Ricerca dove,<br />

solo tre mesi prima, gli era stato eseguito<br />

un importante intervento chirurgico al<br />

cuore; oggi, poteva tornare a suonare grazie<br />

all’operato dei medici e di tutto il personale<br />

<strong>del</strong> Centro.


Il consumo di farmaci negli anziani è<br />

particolarmente elevato e non sempre<br />

rispondente alle reali necessità<br />

<strong>del</strong>la persona con gravi ripercussioni<br />

a livello clinico, sociale ed economico<br />

Christian Barillaro,<br />

Roberto Bernabei<br />

e l’abuso di farmaci nell’anziano<br />

costituisce un proble-<br />

L’uso<br />

ma di notevole rilevanza clinica<br />

e di estremo interesse scientifico.<br />

L’aumento <strong>del</strong>la popolazione con più di<br />

65 anni, la necessità di far fronte a particolari<br />

esigenze terapeutiche ed il peso<br />

in termini sociali, ha portato l’interesse<br />

scientifico a volgere l’attenzione<br />

verso la definizione degli aspetti clinici<br />

e l’elaborazione di nuovi standard terapeutici<br />

per le diverse fasce d’età. Considerando<br />

che allo stato attuale gli anziani<br />

rappresentano mediamente il 15%<br />

<strong>del</strong>la popolazione, non stupisce il fatto<br />

che quasi la metà <strong>del</strong>le prescrizioni farmacologiche<br />

dei Paesi occidentali riguarda<br />

gli ultrasessantacinquenni. Le<br />

donne utilizzano più farmaci degli uomini,<br />

specialmente i farmaci psicoattivi<br />

e quelli per l’artrosi. In Italia, uno studio<br />

da noi condotto, che ha coinvolto<br />

2500 anziani in 11 regioni, seguiti in<br />

regime di assistenza domiciliare integrata,<br />

ha rivelato che fino al 90% dei soggetti<br />

consuma più di quattro farmaci al<br />

giorno. I farmaci maggiormente utilizzati<br />

sono quelli per le malattie <strong>del</strong> sistema<br />

cardiovascolare, seguiti da quelli attivi<br />

sul sistema gastrointestinale e sul sistema<br />

endocrino-metabolico. Il problema<br />

assume vaste proporzioni anche nelle<br />

Residenze Sanitarie Assistenziali dove oltre<br />

il 90% dei soggetti ricoverati assume<br />

almeno un farmaco.<br />

UNO STUDIO EUROPEO<br />

Nonni, attenti<br />

ai farmaci!<br />

La risposta farmacologica nell’anziano<br />

è estremamente complessa per l’elevata<br />

variabilità interindividuale che<br />

spesso è conseguenza <strong>del</strong>le condizioni<br />

morbose e <strong>del</strong>la storia naturale di<br />

malattia di ogni singolo soggetto anziano.<br />

Non per questo gli anziani soffrono<br />

maggiormente di Adverse Drug<br />

Reaction (ADR), dove per ADR si in-<br />

tende l’effetto non intenzionale e indesiderato<br />

che consegue all’assunzione<br />

di un determinato farmaco alle dosi<br />

comunemente utilizzate dalla popolazione.<br />

Un eccessivo o scorretto trattamento<br />

farmacologico può talora contribuire ad<br />

aumentare il rischio di cadute.<br />

La realtà di oggi è che un numero sempre<br />

maggiore di anziani è ricoverato per<br />

eventi (cadute, stati confusionali, ecc.)<br />

provocati da inadeguati range terapeutici<br />

o interazioni tra farmaci che, presi<br />

singolarmente, sono poco o per nulla pericolosi.<br />

COMUNICARE<br />

13<br />

Le ADR sono una <strong>del</strong>le principali cause<br />

di mortalità negli Stati Uniti. Una recente<br />

meta-analisi su pazienti ospedalizzati<br />

ha evidenziato che esse causano<br />

dai 76.000 ai 137.000 decessi, e sono tra<br />

la quarta e la sesta causa di morte in<br />

ospedale con un’incidenza pari al 6,7%.<br />

In particolare i farmaci più coinvolti sono<br />

gli antinfiammatori, la digitale, i cor-<br />

ticosteroidi, gli antiipertensivi, gli antidepressivi,<br />

le benzodiazepine e gli antipsicotici.<br />

Il sesso femminile, l’assunzione di alcol<br />

ed il numero di farmaci sono i principali<br />

fattori di rischio aggiuntivi.<br />

Un altro aspetto che deve essere preso<br />

in considerazione nella valutazione <strong>del</strong>l’uso<br />

di farmaci nell’anziano è la multifattorialità<br />

di aspetti clinici che caratterizzano<br />

questa popolazione.<br />

Spesso i farmaci sono prescritti in maniera<br />

inappropriata per correggere uno<br />

o più sintomi senza tener conto <strong>del</strong>la<br />

causa scatenante o <strong>del</strong>le possibili rela-


Il prof. Roberto Bernabei, Direttore<br />

<strong>del</strong> Dipartimento per l’Assistenza<br />

Sanitaria di Scienze Gerontologiche,<br />

Geriatriche e Fisiatriche.<br />

zioni esistenti tra la malattia e le modalità<br />

di manifestazione che sono varie<br />

ed eterogenee.<br />

Allo scopo di definire i fattori responsabili<br />

<strong>del</strong>l’inappropriato uso di farmaci è stato<br />

pubblicato su un recente numero di<br />

JAMA, uno nostro studio che valuta l’inadeguato<br />

uso di farmaci in pazienti anziani<br />

in assistenza domiciliare in 11 paesi<br />

europei. I dati, ottenuti dal progetto<br />

AD HOC (Aged in Home Care Project),<br />

nato al fine di determinare la<br />

migliore strategia disponibile<br />

di Assistenza Domiciliare all’Anziano<br />

in Europa, hanno evidenziato che<br />

il 18,9 % di una popolazione di 27.070<br />

pazienti assistiti a domicilio, usava almeno<br />

un farmaco inappropriato. Sostanziali<br />

differenze sono state trovate tra<br />

i paesi <strong>del</strong>l’Europa <strong>del</strong>l’Est (41,1% nella<br />

Repubblica Ceca) e l’Europa Occidentale<br />

(una media <strong>del</strong> 15,8% calcolata<br />

tra un minimo <strong>del</strong> 5,8% in Danimarca e<br />

un massimo <strong>del</strong> 26,5% in Italia).<br />

Il potenziale uso inappropriato di farmaci<br />

è stato associato ad una situazio-<br />

ne economica povera, a polifarmacoterapia,<br />

ad uso di ansiolitici e a depressione.<br />

Fattori negativamente associati<br />

erano inoltre un’età superiore a 85 anni<br />

e la solitudine.<br />

Alla luce di questo lavoro emerge come<br />

differenze di misure regolamentari,<br />

politiche sanitarie, strategie di pratica<br />

clinica o ineguaglianze<br />

di natura socio-economica,condizioni<br />

di salute globali,<br />

intervengono nel<br />

determinismo di una<br />

mal-practice in campo<br />

medico. Adeguate risorse finanziarie,<br />

un approccio il più possibile standardizzato<br />

nella valutazione <strong>del</strong>l’anziano,<br />

strategie omogenee e gold standard terapeutici<br />

possono intervenire per mi-<br />

COMUNICARE<br />

14<br />

gliorare la qualità e la adeguatezza <strong>del</strong>le<br />

prescrizioni terapeutiche negli individui<br />

anziani. Interventi sistematici<br />

da parte di servizi sanitari e sociali nella<br />

popolazione anziana fragile, attraverso<br />

una metodologia basata sulla valutazione<br />

multidimensionale che tenga<br />

conto dei farmaci e dei loro possibili<br />

effetti collaterali, possono avere un<br />

impatto significativo sulla salute, sulla<br />

qualità <strong>del</strong>la vita, sulla soddisfazione<br />

di pazienti e dei caregiver, sui costi<br />

e sulla ottimizzazione <strong>del</strong>le risorse.<br />

In conclusione si può dire che gli anziani<br />

sono i grandi consumatori di farmaci<br />

nei paesi occidentali. Ciò si ripercuote<br />

non solo a livello economico<br />

ma anche a livello clinico in quanto<br />

la prescrizione farmacologica negli<br />

anziani presenta caratteristiche più<br />

complesse rispetto a quella dei giovani.<br />

Sicuramente l’aspetto più contraddittorio<br />

è che in un’epoca in cui si<br />

parla di trials clinici randomizzati e<br />

di evidence based medicine, persiste<br />

la tendenza ad escludere gli ultrasettantenni<br />

da studi clinici controllati<br />

rendendo poco applicabili le sperimentazioni<br />

cliniche in campo geriatrico<br />

e difficilmente valutabile la reale efficacia<br />

di alcuni farmaci.


fortemente atteso dai<br />

pediatri di Roma e <strong>del</strong> Lazio e<br />

L’evento,<br />

da operatori sanitari e sociali<br />

provenienti anche da altre regioni d’Italia,<br />

ha visto la presenza di un folto ed<br />

interessato uditorio. Graditissima quanto<br />

inattesa la presenza in aula <strong>del</strong> prof.<br />

Jean Assimadi (ex-laureato <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong><br />

ed attualmente Professore di Pediatria<br />

all’<strong>Università</strong> <strong>del</strong> Benin-Togo) e<br />

<strong>del</strong> prof. Vittorio De Luca (giornalista<br />

RAI e autore <strong>del</strong> recentissimo volume<br />

“ Stranieri tra noi” ).<br />

Dal lontano 1972, allorché nel Reparto<br />

di Isolamento Pediatrico <strong>del</strong><br />

nostro Policlinico venne ricoverato<br />

il primo bambino immigrato, proveniente<br />

dalla Somalia a causa di una<br />

linfoadenite tubercolare <strong>del</strong> collo,<br />

molto tempo è trascorso. Dopo di lui<br />

altri ne sono giunti da Paesi in via<br />

di sviluppo, mentre in Italia aumentavano<br />

le presenze di immigrati<br />

adulti, per lo più giovani, senza<br />

nucleo familiare al seguito ed in buone<br />

condizioni fisiche, tanto da poter<br />

affrontare i rischi e le fatiche <strong>del</strong> loro<br />

progetto migratorio.<br />

IMMIGRAZIONE<br />

Prendersi cura<br />

<strong>del</strong> bambino immigrato<br />

Il 16 aprile si è svolto il Convegno “Il<br />

bambino immigrato e il pediatra: caleidoscopio<br />

di problemi veri e falsi, situazioni<br />

vecchie e nuove”, promosso<br />

dal Dipartimento di Scienze Pediatriche<br />

Medico-Chirurgiche e di Neuroscienze<br />

<strong>del</strong>lo Sviluppo e dall’Istituto di<br />

Clinica pediatrica nell’ambito di un<br />

comune progetto di portare al di fuori<br />

<strong>del</strong>la nostra Istituzione informazione<br />

e formazione sulle problematiche<br />

emergenti, culturali ed assistenziali,<br />

<strong>del</strong>l’età evolutiva<br />

Orazio Ranno<br />

Progressivamente, quasi in sordina, è<br />

cresciuto il numero di bambini immigrati<br />

presenti nel territorio italiano,<br />

tanto da farci affermare, all’inizio degli<br />

anni novanta, che il bambino immigrato<br />

non era più quella figura virtuale<br />

di cui i pediatri avevano iniziato<br />

ad interessarsi sul finire degli anni<br />

settanta. Proprio in quel periodo cominciavano,<br />

infatti, a farsi sentire i<br />

primi effetti <strong>del</strong> ricongiungimento familiare<br />

reso possibile dalla legge<br />

n°39/90, meglio nota come legge Martelli.<br />

Questa possibilità ha contribuito<br />

notevolmente al progressivo, consistente<br />

incremento <strong>del</strong> numero di minori<br />

immigrati.<br />

Il nostro lavoro con questa tipologia di<br />

bambini, anche grazie all’aiuto di persone<br />

di buona volontà che, di volta in<br />

volta, avevano fatto da interpreti, si era<br />

sempre svolto regolarmente, fino all’incontro<br />

con un bambino yemenita,<br />

affetto da poliomielite in fase acuta, che,<br />

dopo aver peregrinato per diversi ambulatori<br />

pediatrici romani, era stato avviato<br />

al ricovero nella nostra Unità. Lo<br />

accompagnavano i genitori che parla-<br />

COMUNICARE<br />

15<br />

A destra il dott. Orazio Ranno<br />

e i suoi collaboratori con alcuni<br />

bambini immigrati ricoverati.<br />

vano (e capivano) solo l’arabo.<br />

L’uso esclusivo <strong>del</strong>la lingua araba, la<br />

evidente diversità di abitudini (la madre<br />

dormiva a terra su una coperta),<br />

le incomprensioni di tipo culturale<br />

(un isolamento pediatrico comporta<br />

<strong>del</strong>le restrizioni ambientali)… ..per la<br />

prima volta fummo messi in seria crisi!<br />

Ci rendemmo conto di poter affrontare<br />

la malattia poliomielite, ma<br />

di non riuscire a comunicare, né ad<br />

instaurare un corretto rapporto pediatra-medico-famiglia.<br />

Pur cogliendo<br />

i segni di un grave disagio socio-economico<br />

e culturale non riuscimmo ad<br />

attivare iniziative di sostegno o di relazione,<br />

al di fuori <strong>del</strong> facilitare il rientro<br />

in patria a iter diagnostico concluso.<br />

Da qui si fece strada in noi la<br />

necessità di una integrazione <strong>del</strong>la<br />

nostra preparazione, in ambito transculturale,<br />

che tenesse conto dei valori<br />

e <strong>del</strong>le peculiarità <strong>del</strong>le varie etnie<br />

e culture, <strong>del</strong> diverso modo di senti-


e, vivere ed esprimere l’essere malato.<br />

Si rese allora necessaria non già<br />

la figura di un mediatore linguistico,<br />

peraltro talora indispensabile, bensì<br />

quella di un mediatore culturale, che<br />

potesse, all’occorrenza, svolgere anche<br />

il ruolo di interprete, ma che avesse<br />

soprattutto la capacità di fungere<br />

da anello di congiunzione fra le diverse<br />

culture, di informare l’immigrato sui<br />

suoi diritti e doveri nel nostro paese,<br />

intervenendo anche nel <strong>del</strong>icatissimo<br />

momento <strong>del</strong>la richiesta <strong>del</strong> consenso<br />

informato.<br />

Da questi presupposti è emersa l’idea<br />

di organizzare un convegno, una giornata<br />

intera dedicata al bambino immigrato<br />

e ai suoi problemi; l’idea si<br />

è, infine, concretizzata alla luce <strong>del</strong>la<br />

consapevolezza di appartenere ad<br />

una <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, di avere acquisito<br />

e maturato l’esperienza necessaria<br />

per compiere questo passo,<br />

<strong>del</strong>la provocazione di una frase di S.<br />

Agostino casualmente (o provvidenzialmente?)<br />

capitata sotto i nostri occhi:<br />

“ La speranza ha due figli: uno è<br />

lo sdegno per le cose come sono, l’altro<br />

è il coraggio di cambiarle”. Abbiamo<br />

deciso, così, di accettare la sfida<br />

ponendo questa frase addirittura<br />

come filo conduttore <strong>del</strong> convegno<br />

con il preciso intento di fornire ai pediatri<br />

italiani, siano essi pediatri di<br />

famiglia che operatori di strutture<br />

pubbliche, nuove ed aggiornate conoscenze<br />

per affrontare e realizzare<br />

una più confacente fase di comunicazione<br />

e di negoziazione con le fa-<br />

COMUNICARE<br />

16<br />

miglie immigrate in merito alle scelte<br />

sanitarie e alle relative soluzioni<br />

assistenziali, tenendo presenti le nuove<br />

tipologie dei piccoli assistiti, non<br />

riconducibili ad un unico stereotipo<br />

di bambino immigrato.<br />

Nell’immagine scelta per la locandina<br />

è contenuta un’altra provocazione:<br />

sullo sfondo di un balcone fiorito,<br />

una mano accogliente aperta alla<br />

vita. Questa mano accogliente, per<br />

me, rappresenta tutti coloro i quali,<br />

al Gemelli, si interessano al bambino<br />

immigrato, in primis il Dipartimento<br />

di Scienze Pediatriche, che<br />

mette a disposizione tutte le sue risorse<br />

umane e professionali, nelle varie<br />

componenti (pediatria, neonatologia,<br />

neurochirurgia e neuropsichiatria<br />

infantile, chirurgia pediatrica,<br />

l’ambulatorio per i bambini adottati<br />

dall’estero, ultima realizzazione).<br />

Ma il Dipartimento non può esprimersi<br />

senza la collaborazione attiva<br />

<strong>del</strong>la Pediatria di base, dei Consultori,<br />

dei Servizi sociali sul territorio afferenti<br />

alle varie ASL <strong>del</strong> Lazio e, talora,<br />

anche di altre regioni.<br />

Hanno portato il loro contributo il<br />

prof. Serafino Mansueto (<strong>Università</strong><br />

di Palermo) fondatore <strong>del</strong>la SIMM,<br />

Società Italiana di Medicina <strong>del</strong>le Mi-


grazioni, che fin dai primi anni ottanta<br />

ha stimolato e favorito l’approfondimento<br />

di queste tematiche ed il<br />

dott. Salvatore Geraci (Caritas Diocesana)<br />

attuale Presidente <strong>del</strong>la SIMM<br />

coadiuvato dal dott. Maurizio Marceca,<br />

che ha condotto per mano i presenti<br />

attraverso gli aspetti peculiari<br />

<strong>del</strong> minore nelle tre leggi fondamentali<br />

sull’immigrazione, cioè, la legge<br />

“ Martelli” n° 39/90, la legge “ Turco-<br />

Napolitano” n° 40/98 e la legge “ Bossi-Fini”<br />

n°189/02.<br />

Il dott. Mario Affronti ha educato un<br />

piccolo esercito di medici volontari<br />

palermitani operanti tra l’ormai storico<br />

poliambulatorio Santa Chiara, primo<br />

in Italia dedicato all’immigrato ed<br />

il Policlinico di Palermo, dove si è addirittura<br />

voluto istituire un servizio<br />

dedicato. Dell’approccio metaculturale<br />

ha parlato la dott.ssa Milena Lo Giudice,<br />

editor di “ Etno-Pediatria”, il primo<br />

testo in Italia di pediatria transculturale,<br />

<strong>del</strong> quale, proprio in occasione<br />

<strong>del</strong> convegno, è stato presentato<br />

il 3° volume, al quale hanno collaborato<br />

il sottoscritto e il dott. Piero<br />

Valentini, sviluppando alcuni dei temi<br />

più scottanti <strong>del</strong>la patologia infettiva<br />

e parassitaria, che tanta paura<br />

continua ad evocare nell’immaginario<br />

collettivo: demitizzare il concetto di<br />

immigrato “ untore” è stata la principale<br />

finalità degli autori. Il prof. Gualtiero<br />

Ricciardi, Direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />

di Igiene, ha, con vivacità e perizia,<br />

condotto la moderazione <strong>del</strong>la sessione<br />

sulle vaccinazioni durante la quale<br />

ha aggiunto alle novità esposte dal<br />

dott. Vincenzo Currò l’esperienza maturata<br />

nel suo Istituto.<br />

Un’ intera sessione è stata dedicata alle<br />

malattie esotiche ed alle malattie di<br />

cui si ammala realmente il bambino<br />

UFFICIO STRANIERI<br />

immigrato: su tale argomento il dott.<br />

Piero Valentini ha commentato la trentennale<br />

esperienza <strong>del</strong>l’Isolamento Pediatrico,<br />

confrontandola con i risultati<br />

di interessanti studi realizzati in Italia<br />

e nel resto <strong>del</strong> mondo. Un accento<br />

particolare è stato posto sulla tuber-<br />

Il servizio è ubicato al 3° piano <strong>del</strong> Policlinico<br />

Aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle h. 8 alle h. 10 telefono interno 5892<br />

Rivolgersi ai sigg. Francesco Maria Magnoni<br />

Anna Benetton<br />

Luigi Bartoli<br />

colosi, per il suo impatto sociale, dalla<br />

dott.ssa Laura Lancella <strong>del</strong>l’Ospedale<br />

Bambino Gesù di Roma, e sulla lebbra,<br />

per la sua, seppur rara, presenza<br />

nel nostro paese, dal dott. Gennaro<br />

Franco <strong>del</strong>l’Istituto Dermosifilopatico<br />

San Gallicano di Roma.<br />

Altro argomento trattato quello <strong>del</strong><br />

bambino immigrato in Ospedale: il<br />

prof. Antonio A. Zuppa, neonatologo,<br />

ha presentato i problemi <strong>del</strong> neonato<br />

da madre immigrata, la dott.ssa Aurora<br />

Rossodivita, pediatra endocrinolo-<br />

COMUNICARE<br />

17<br />

ga, ha parlato dei problemi endocrinologici,<br />

mentre di quelli onco-ematologici<br />

ha riferito la dott.ssa Palma<br />

Maurizi <strong>del</strong>l’U.O. di Oncologia Pediatrica.<br />

Infine il dott. Giovanni Hassan<br />

ha illustrato le dinamiche <strong>del</strong> disagio<br />

nel minore immigrato.<br />

La ricchezza e la profondità dei contributi<br />

apportati dai singoli relatori e<br />

moderatori hanno fatto soltanto intravedere<br />

la complessità <strong>del</strong>le problematiche<br />

dei minori immigrati, durante<br />

tutta la loro vita evolutiva fino<br />

al superamento <strong>del</strong>la “ tempesta adolescenziale”.<br />

Per poter essere più esaustivi si cercherà<br />

di realizzare un’altra iniziativa,<br />

proponendo a tutti i colleghi, al personale<br />

infermieristico e a quello amministrativo<br />

<strong>del</strong> nostro Policlinico alcune<br />

giornate tematiche sulla etnomedicina<br />

ed il transculturalismo, che<br />

si occupino <strong>del</strong>l’Uomo-immigrato, non<br />

solo neonato-bambino-adolescente,<br />

ma anche adulto ed anziano, figura<br />

che comincia sempre più ad osservarsi<br />

tra i pazienti afferenti al nostro<br />

Policlinico.<br />

Da come sapremo porci di fronte ai loro<br />

problemi di salute dipenderà il loro<br />

futuro e forse anche quello <strong>del</strong> nostro<br />

paese.


Marilina Pogutz Scrascia<br />

Non è mai buona norma portare<br />

bambini sani in ospedale. Purtroppo<br />

i genitori non hanno a volte altra<br />

scelta. Malati da visitare, accertamenti<br />

diagnostici da effettuare, pratiche burocratiche<br />

da smaltire e tante altre piccole<br />

e grandi incombenze fanno sì che mamme<br />

e papà siano costretti a portare i figli con<br />

loro. Per aiutare queste famiglie e il momento<br />

di emergenza che stanno vivendo,<br />

per iniziativa di una giovane e intraprendente<br />

psicologa, la dott.ssa Angela Flammini<br />

e con il pieno ed entusiastico consenso<br />

<strong>del</strong>la nostra Amministrazione, è stato<br />

creato un baby garden, chiamato “ l’Isola<br />

che non c’è”, una area gioco con ludoteca<br />

e biblioteca dove i bambini possono<br />

intrattenersi ben custoditi per tutto il<br />

tempo occorrente ai loro genitori.<br />

L’idea di un’area attrezzata è stata già<br />

resa operativa in Italia solo in un ospedale<br />

<strong>del</strong> Nord, a Roma è quindi una novità<br />

assoluta.<br />

L’ISOLA CHE NON C’È<br />

Tanti giochi a disposizione dei<br />

bambini d’ogni età che usufruiranno<br />

<strong>del</strong>la nuova area a loro destinata<br />

nell’atrio <strong>del</strong> Gemelli<br />

Lo spazio destinato a questa attività è<br />

stato reperito nella hall <strong>del</strong> IV piano <strong>del</strong><br />

Policlinico, lungo la vetrata che costeggia<br />

il cortile <strong>del</strong>la chiesa; è quindi una<br />

zona luminosa, relativamente vasta ed<br />

ha una uscita anche sulla parte terraz-<br />

COMUNICARE<br />

18<br />

Inaugurazione <strong>del</strong> Baby Garden:<br />

da sinistra don Decio Cipolloni,<br />

il dott. Giancarlo Furnari, il prof. Cesare<br />

Catananti, la dott.ssa Angela Flammini,<br />

Direttrice <strong>del</strong>l’area gioco e il dott. Marco<br />

Visconti, Presidente <strong>del</strong> XIX Municipio.


Il dott. Marco Visconti, don Decio<br />

Cipolloni, il dott. Giancarlo Funari<br />

e la dott.ssa Angela Flammini si<br />

intrattengono con una bimba<br />

nella nuova zona attrezzata.<br />

zata. Gli spazi coperti sono stati suddivisi<br />

per permettere ai bambini di diverse<br />

età di trovare punti di interesse: vi è<br />

un angolo multimediale dove si possono<br />

ascoltare suoni e musiche, vedere animazioni<br />

e documentari, leggere fiabe e<br />

storie fantastiche. È adibito un angolo per<br />

il relax con un materassone gigante e<br />

colorato. È presente anche un’area appositamente<br />

destinata ai bambini più<br />

piccoli in cui si sperimenta la motricità<br />

e il gioco motorio utilizzando materiali<br />

che aiutino a gattonare, arrampicarsi e<br />

rotolare. Sono inoltre previste attività ludiche<br />

sia spontanee che guidate per stimolare<br />

la creatività, la destrezza, l’abilità<br />

e l’agilità ed eventualmente anche il<br />

bilinguismo.<br />

Un buon coordinamento socio-psico-pedagogico<br />

consentirà che le attività si svolgano<br />

al meglio e che i bambini sentano<br />

di stare in un ambiente idoneo dove ci<br />

si diverte e dove i genitori possono lasciarli<br />

in tutta tranquillità, fiducia e sicurezza.<br />

Potranno usufruire di questo servizio<br />

bambini disvezzi, e quelli fino ai 14<br />

anni di età oltre ai figli dei dipendenti.<br />

Il team assistenziale è assicurato da una<br />

cooperativa con otto educatrici diplomate<br />

più una coordinatrice psico-sociopedagogica<br />

che si avvicenderanno nei<br />

vari turni.<br />

SERVIZIO DI BABY GARDEN<br />

COMUNICARE<br />

19<br />

Il servizio è a pagamento con una riduzione<br />

per i figli dei dipendenti; non è prevista<br />

nessuna quota di iscrizione e vi è<br />

uno sconto <strong>del</strong> 50% per coloro che debbono<br />

lasciare più di un bambino.<br />

È possibile infine per i volontari ospedalieri<br />

utilizzare un servizio di prestito<br />

di giochi e libri per anziani, adulti e bambini<br />

nei vari reparti.<br />

PROMOZIONE FINO AL 30/06/2005 ANZICHÉ<br />

UTENTI<br />

DIPENDENTI UCSC<br />

DIPENDENTI UCSC<br />

UTENTI<br />

E TONIOLO E TONIOLO<br />

1° FIGLIO 2° FIGLIO 2° FIGLIO<br />

1° FIGLIO 1° FIGLIO 2° FIGLIO 2° FIGLIO<br />

1° FIGLIO<br />

-50% -50% -50% -50%<br />

1 h 3,15 1,58 2,25 1,13 3,50 1,75 2,50 1,25<br />

2 h 5,40 2,70 4,250 2,25 6,00 3,00 5,00 2,50<br />

3 h 7,65 3,83 6,30 3,15 8,50 4,25 7,00 3,50<br />

1/2 giornate 13,50 6,75 11,25 5,63 15,00 7,50 12,50 6,25<br />

1 giorno 25,20 12,60 21,15 10,58 28,00 14,00 23,50 11,75<br />

5 gg o 10 1/2 giornate 108,00 54,00 90,00 45,00 120,00 60,00 100,00 50,00<br />

10 gg o 20 1/2 giornate 189,00 94,50 157,50 78,75 210,00 105,00 175,00 87,50<br />

SPECIALE PACCHETTI<br />

20 gg o 40 1/2 giornate 333,00 166,50 276,30 138,15 370,00 185,00 307,00 153,50<br />

30 gg o 60 1/2 giornate 450,00 225,00 373,50 186,75 500,00 250,00 415,00 207,50<br />

60 gg o 120 1/2 giornate 774,00 387,00 641,70 320,85 860,00 430,00 713,00 356,50<br />

90 gg o 180 1/2 giornate 990,00 495,00 819,00 409,50 1.100,00 550,00 910,00 455,00<br />

120 gg 1.134,00 567,00 931,50 465,75 1.260,00 630,00 1.035,00 517,50


Questo nuovissimo microscopio<br />

confocale a scansione laser, che<br />

è già largamente utilizzato e con<br />

buon profitto, è stato acquistato da un<br />

consorzio di Istituti (Farmacologia, Fisiologia<br />

Umana, Fisica e Patologia generale)<br />

grazie all’Amministrazione <strong>del</strong><br />

nostro Ateneo che ha concesso le risorse<br />

necessarie. L’impiego di tale strumento,<br />

di potenziale interesse per tutta<br />

la Facoltà, risulta oggi fondamentale<br />

per un adeguato sviluppo <strong>del</strong>la ricerca<br />

scientifica in ambito biomedico.<br />

Quali sono quindi le caratteristiche tecnologiche<br />

che rendono tale strumentazione<br />

così all’avanguardia nella ricerca<br />

scientifica?<br />

Nel corso degli anni la ricerca scientifica<br />

biomedica si è avvalsa di tecniche<br />

di indagine sempre più innovative per<br />

analizzare il mondo <strong>del</strong> sub-microscopico,<br />

partendo dal normale microscopio<br />

ottico fino ad arrivare al microscopio<br />

elettronico a scansione (SEM) e al<br />

microscopio a forza atomica (AFM).<br />

Queste moderne tecniche forniscono<br />

una dettagliata informazione <strong>del</strong>la morfologia<br />

<strong>del</strong> campione in esame, ma non<br />

offrono la possibilità di indagare nel<br />

dettaglio anche la struttura interna e soprattutto<br />

esse non consentono di analizzare<br />

preparati “ vitali”. La scoperta e<br />

la progettazione di particolari composti<br />

chimici, capaci di legarsi selettivamente<br />

a determinate strutture cellula-<br />

PRIMO PIANO<br />

Nuovi traguardi<br />

per la microscopia<br />

È stato recentemente installato nell’Istituto<br />

di Fisiologia Umana un nuovissimo<br />

strumento scientifico: un microscopio<br />

confocale a scansione laser.Applicazioni<br />

e nuove possibilità di<br />

indagine<br />

Gian Battista Azzena<br />

ri (sonde fluorescenti) e simultaneamente<br />

di riverberare il segnale, ha consentito<br />

di combinare il fenomeno fisico<br />

<strong>del</strong>la fluorescenza con la microscopia<br />

ottica, dando la possibilità di analizzare,<br />

anche “ in vivo” ed in dettaglio,<br />

la struttura interna di un campione in<br />

esame. Esistono infatti sonde fluorescenti<br />

che possono essere “ caricate”<br />

all’interno <strong>del</strong>le cellule senza comprometterne<br />

la vitalità e che possiedono la<br />

peculiarità di variare le loro proprietà<br />

fisiche (intensità, lunghezza d’onda di<br />

emissione e di assorbimento) al verificarsi<br />

o meno di uno specifico evento<br />

al’interno <strong>del</strong>la singola cellula. In questo<br />

contesto, la microscopia confocale<br />

a scansione laser costituisce da alcuni<br />

anni una potente tecnologia in grado<br />

di migliorare la qualità <strong>del</strong>le osservazioni<br />

in microscopia ottica ed inoltre<br />

rappresenta uno straordinario progresso<br />

che consente di aprire nuove strade<br />

COMUNICARE<br />

20<br />

in vasti campi <strong>del</strong>la ricerca scientifica<br />

a partire dalla biologia cellulare fino alla<br />

fisica dei materiali.<br />

La differenza sostanziale <strong>del</strong> microscopio<br />

confocale rispetto al tradizionale<br />

microscopio a fluorescenza è basata<br />

su due fondamentali innovazioni:<br />

a) la fonte luminosa è costituita da una<br />

sorgente laser e b) un particolare si-<br />

Il prof. Gian Battista Azzena.<br />

stema ottico informatizzato è interposto<br />

fra la sorgente laser ed il preparato<br />

da analizzare. Così, mentre la sorgente<br />

laser migliora la qualità <strong>del</strong>le immagini<br />

grazie alla estrema coerenza,<br />

alta intensità e lunghezza d’onda unica<br />

<strong>del</strong> segnale emesso, il sistema ottico-informatico<br />

consente di effettuare<br />

in sequenza osservazioni sempre a fuoco<br />

di sezioni <strong>del</strong> campione (scansione)<br />

e successivamente di ricostruirle tridimensionalmente,<br />

caratteristica questa


che rappresenta l’aspetto più innovativo<br />

e rivoluzionario di questa recente<br />

tecnologia. I campi di applicazione di<br />

un’apparecchiatura confocale sono<br />

quindi i più ampi e spaziano dall’istologia<br />

e citologia alla biologia cellulare,<br />

alla fisiologia, all’analisi di superfici<br />

e materiali. Tuttavia, relativamente<br />

alla biologia, l’aspetto ancora più innovativo<br />

è rappresentato dal fatto che<br />

è possibile sfruttare la opportunità di<br />

lavorare su campioni in vivo. Ne possono<br />

pertanto trarre vantaggio settori<br />

come la medicina, la biologia animale<br />

e vegetale, l’ecologia microbica, la diagnostica<br />

(esistono, ad esempio, sonde<br />

molecolari per il riconoscimento di aree<br />

specifiche <strong>del</strong> genoma).<br />

Queste eccezionali possibilità di indagine<br />

offerte dalla microscopia confocale<br />

convenzionale possono essere ulteriormente<br />

potenziate mediante l’accoppiamento<br />

con una specifica sorgente<br />

laser che consente una eccitazione a<br />

“ doppio fotone”. La tecnica confocale,<br />

seppure altamente sofisticata, contiene<br />

infatti <strong>del</strong>le limitazioni intrinseche dovute<br />

sia alle caratteristiche specificatamente<br />

“ fisiche” <strong>del</strong> principio ottico confocale<br />

e <strong>del</strong> fenomeno <strong>del</strong>la fluorescenza<br />

sia alle caratteristiche “ chimiche” <strong>del</strong>le<br />

sonde fluorescenti che normalmen-<br />

Immagini di cellule staminali neuronali<br />

viste con il nuovo microscopio.<br />

te si usano in questo tipo di microscopia,<br />

con speciale riguardo per quelle<br />

usate nell’imaging cellulare.<br />

Da qualche anno a questa parte l’innovazione<br />

tecnologica, con la messa a punto<br />

<strong>del</strong> laser “ a doppio fotone”, ha fornito<br />

lo strumento necessario per eliminare<br />

numerosi problemi di carattere tecnico<br />

e si annullano le limitazioni fisiche,<br />

riuscendo ad ottenere una maggiore<br />

risoluzione spaziale <strong>del</strong> sistema<br />

ottico senza degradare le sonde e strutture<br />

biologiche. Il connubio fra microscopio<br />

“ confocale” e sorgente laser a<br />

doppio fotone, rappresenta pertanto al<br />

COMUNICARE<br />

21<br />

Il prof. Claudio Grassi (in piedi),<br />

il prof. Gian Battista Azzena<br />

e il dott. Roberto Piacentini analizzano<br />

i risultati di un esperimento.<br />

momento uno dei più avanzati strumenti<br />

di indagine a livello microscopico<br />

di cui la ricerca biomedica disponga<br />

per studiare analiticamente sia campioni<br />

“ fissati” che sistemi vitali “ in vitro”<br />

ed “ in vivo”.<br />

Per questi motivi il consorzio di Istituti<br />

che hanno caldeggiato e sostenuto<br />

l’acquisto <strong>del</strong> microscopio confocale a<br />

scansione laser aspira ora a completare<br />

ed implementare la strumentazione<br />

con l’acquisto <strong>del</strong> laser “ a doppio fotone”<br />

così da produrre una straordinaria<br />

accelerazione alla ricerca scientifica<br />

<strong>del</strong>la Facoltà. Deve essere inoltre sottolineato<br />

che il completamento <strong>del</strong>la<br />

strumentazione favorirà il raggiungimento<br />

di due rilevanti obiettivi: innanzi<br />

tutto, consentirà alla Facoltà Medica<br />

di dotarsi di una strumentazione all’avanguardia<br />

nella ricerca biomedica ed<br />

in secondo luogo, non meno rilevante,<br />

qualificherà in maniera sostanziale un<br />

centro ad elevatissima specializzazione<br />

che la Facoltà ha in animo di allestire<br />

nell’ambito degli Istituti Biologici. Questo<br />

progetto offrirà a tutti i ricercatori<br />

<strong>del</strong>la Facoltà la possibilità di effettuare<br />

indagini sperimentali ed applicative ad<br />

altissimo livello così da favorire una formidabile<br />

spinta alla ricerca scientifica<br />

<strong>del</strong>la Facoltà.


Nella sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> la<br />

gestione informatica dei dati è<br />

iniziata nel 1965. Da allora, dalle prime<br />

macchine a pannelli e schede, il sistema<br />

si è evoluto al passo con la tec-<br />

INFORMATIZZAZIONE<br />

Quando il dato<br />

diventa informazione<br />

Istituito un software, il Data Warehouse,<br />

che raggruppa ed elabora le informazioni<br />

e i dati relativi a tutte le<br />

funzioni aziendali. Dall’area “gestionale”<br />

alla “business intelligence” sempre<br />

nel rispetto più assoluto <strong>del</strong>la privacy<br />

Antonio Marchetti<br />

nologia e ora supporta tutte le attività<br />

di gestione.<br />

I dati sono organizzati dal Sistema Informativo<br />

in strutture che permettono di gestire<br />

una realtà molto complessa e il patrimonio<br />

dei dati accumulato negli anni<br />

ha ormai raggiunto dimensioni considerevoli<br />

(un totale di 1.800.000 anagrafiche<br />

pazienti, 1.300.000 ricoveri, 1.000.000 di<br />

dati per gli studenti, oltre a registrazioni<br />

annue per: 6.000.000 di prestazioni diagnostiche,<br />

600.000 di movimentazioni di<br />

materiali dai magazzini, 10.000.000 di registrazioni<br />

per la gestione <strong>del</strong> personale,<br />

100.000 di registrazioni contabili).<br />

Nello stesso tempo la necessità di ela-<br />

COMUNICARE<br />

22<br />

borazioni di questi dati si è modificata<br />

dalle interrogazioni in linea, o dai semplici<br />

riepiloghi mensili, alla elaborazione<br />

dettagliata per lo studio dei fenomeni,<br />

alla unione sistematizzata di tutti i dati<br />

per il Controllo di Gestione, alla distribuzione<br />

dei dati ai ricercatori, alla rappresentazione<br />

<strong>del</strong>la realtà con indicatori,<br />

alla “ navigazione” per avere informazioni,<br />

estrarre dati, effettuare raggruppamenti<br />

non predefiniti, costruire<br />

report e grafici, attivare funzioni statistiche<br />

e previsionali anche complesse,<br />

Menu di scelta <strong>del</strong>le informazioni<br />

disponibili.


icavare dati relativi a particolari fenomeni<br />

o condizioni.<br />

Anche le elaborazioni e le viste più o<br />

meno sintetiche <strong>del</strong>le informazioni risultano<br />

complesse e numerose perché<br />

agli stessi fenomeni sono interessate varie<br />

funzioni aziendali che hanno necessità<br />

informative diverse, pur partendo<br />

dagli stessi dati.<br />

Per conciliare tutte queste esigenze, l’evoluzione<br />

<strong>del</strong>l’informatica negli ultimi<br />

anni ha portato a suddividere le modalità<br />

di elaborazione (e quindi di utilizzo)<br />

dei dati in due macro aree: una di tipo<br />

“ gestionale” (detta anche “ operazionale”<br />

), nella quale confluiscono tutti i sistemi<br />

che raggruppano i dati nella gestione<br />

“ giornaliera o routinaria” (registrazioni<br />

dei ricoveri, prenotazioni e refertazione<br />

di esami, cartelle cliniche, consumi<br />

di farmaci, presenze <strong>del</strong> personale,<br />

movimenti contabili, attività didattica,<br />

ecc.) e una di “ report e analisi” (definita<br />

di “ business intelligence” ) nella quale<br />

possono essere collocati i sistemi che<br />

elaborano i dati per distribuire informazioni<br />

più o meno aggregate e le mettono<br />

a disposizione per eventuali approfondimenti<br />

di analisi o rielaborazioni.<br />

Nell’area gestionale i sistemi hanno il<br />

compito di mantenere la correttezza, l’integrità<br />

e la coerenza dei dati e devono<br />

gestire molte operazioni giornaliere sui<br />

singoli dati (inserimenti e variazioni) in<br />

tempi manuali rapidi, per cui si costruiscono<br />

software complessi, realizzati in<br />

tempi relativamente lunghi e necessariamente<br />

poco inclini a variazioni.<br />

Invece, nell’area <strong>del</strong>la business intelligence<br />

(che utilizza i dati mantenuti corretti,<br />

integri e congruenti dai sistemi gestionali),<br />

l’accentuazione viene spostata<br />

sulla possibilità di utilizzo <strong>del</strong>le informazioni<br />

in modo flessibile per rispondere<br />

a esigenze informative diverse<br />

e, molte volte, estemporanee o, comunque,<br />

soggette a diverse “ variazioni<br />

sul tema”.<br />

Nei sistemi di business intelligence gli<br />

archivi sono, solitamente, una copia<br />

continuamente aggiornata, anche giornalmente,<br />

dei dati gestionali (e questo<br />

garantisce la correttezza dei dati disponibili),<br />

mentre le funzioni vengono<br />

elaborate su macchine separate in modo<br />

da non avere influenze operative<br />

(rallentamenti o altro) sui sistemi gestionali.<br />

Gli stessi archivi sono, dal punto di vista<br />

<strong>del</strong>l’architettura interna, concepiti<br />

in modo da ottimizzare le funzioni di<br />

raggruppamento e analisi <strong>del</strong>le informazioni,<br />

diversamente dai sistemi gestionali<br />

che privilegiano un’architettura<br />

tesa all’integrità e coerenza reciproca<br />

dei dati.<br />

La soluzione di avere le aree “ gestionale”<br />

e “ business intelligence” separate lascia<br />

anche maggiore libertà di manovra<br />

per eventuali cambiamenti sia per adeguamenti<br />

a nuove funzioni, sia per nuove<br />

versioni di software.<br />

Per rispondere a esigenze informative<br />

di tipo business intelligence la nostra sede<br />

si è dotata da alcuni anni di un software<br />

“ Data Warehouse” realizzato in tec-<br />

COMUNICARE<br />

23<br />

Valore stimato dei Drg dei dimessi<br />

per anno.<br />

nologia SAS-Institute che viene progettato<br />

e gestito dall’unità operativa Data Warehouse<br />

inquadrata nell’area <strong>del</strong> dott.<br />

Giorgio Lehner, Dirigente Amministrativo<br />

<strong>del</strong> Policlinico.<br />

Ultimamente si sta anche introducendo<br />

un applicativo SAS, Human Capital Management,<br />

specifico per l’area <strong>del</strong> Personale<br />

che si alimenta direttamente dal<br />

Data Warehouse e si integra intimamente<br />

con esso. La gestione <strong>del</strong> Data Warehouse<br />

prevede una serie di funzioni di<br />

mantenimento dei dati contenuti ed altre<br />

funzioni di accesso alle informazioni<br />

per l’utilizzo diretto da parte degli<br />

utenti <strong>del</strong> sistema.<br />

Durante la notte milioni di dati vengono<br />

letti dagli archivi operazionali, controllati,<br />

uniformati (anche con elaborazioni<br />

complesse) ed archiviati nel Data<br />

Warehouse con quei livelli di qualità, integrazione,<br />

sinteticità e granularità, cui<br />

si accennava in precedenza, per rispondere<br />

al meglio alle esigenze di accesso<br />

semplice, veloce ed efficace.<br />

Le dimensioni <strong>del</strong> Data Warehouse, che<br />

ha l’ambizione di rappresentare, anche<br />

con l’opportuna profondità storica, tutti<br />

i fenomeni presenti in azienda, sono<br />

ormai ragguardevoli, avendo raggiundo<br />

attualmente oltre 100 milioni di righe<br />

strutturate in diverse tabelle.<br />

Particolarmente curati sono anche gli<br />

aspetti di integrità e riservatezza dei dati<br />

nel pieno rispetto <strong>del</strong>le più recenti leg-


Distribuzione <strong>del</strong>le degenze<br />

per tipologia di pazienti.<br />

gi sulla tutela <strong>del</strong>le informazioni (“ privacy”<br />

).<br />

I dati disponibili, tutti con aggiornamento<br />

quotidiano, riguardano:<br />

• Dati anagrafici dei pazienti (sesso, età,<br />

residenza, ASL, … )<br />

• Ricoveri (date, reparti, diagnosi, DRG,<br />

… )<br />

• Prestazioni diagnostiche (pazienti, esami,<br />

risposte, materiali, … )<br />

• Attività di Day Hospital (accessi, prestazioni,<br />

… )<br />

• Interventi chirurgici (date, tipo, operatore,<br />

… )<br />

• Pronto soccorso (pazienti, date, tipologia,<br />

diagnosi, … )<br />

• Consumi di farmaci e altri materiali<br />

(farmaci, reparti, costi, … )<br />

• Ordini di farmaci e altri materiali (prodotti,<br />

fornitori, prezzi, … )<br />

• Dati anagrafici <strong>del</strong> personale (sesso,<br />

età, anzianità, posto di lavoro, qualifica,<br />

… )<br />

• Dati economici <strong>del</strong> personale (voci stipendiali,<br />

straordinari, … )<br />

• Dati sulle presenze <strong>del</strong> personale (presenze,<br />

assenze, … )<br />

L’accesso alle informazioni viene fatto<br />

di solito direttamente dagli utenti: tramite<br />

reports e archivi in formati elettronici<br />

di facile utilizzo (Excel), nel caso di<br />

elaborazioni “ strandardizzate”, o con una<br />

“ navigazione multidimensionale” dei dati,<br />

utilizzando il browser Explorer, nel<br />

caso si vogliano analizzare i fenomeni<br />

vagliando contemporaneamente diversi<br />

aspetti.<br />

Per “ richieste estemporanee” particolarmente<br />

complesse, interviene direttamente<br />

l’ufficio Data Warehouse che provvede,<br />

con elaborazioni ad hoc, a realizzare<br />

le analisi desiderate.<br />

Proprio sulle modalità di accesso, vale<br />

la pena di dare qualche informazione in<br />

più sulla “ navigazione multidimensionale”<br />

sia per spiegare meglio cosa significa,<br />

sia per chiarire le modalità tecniche<br />

utilizzate, piuttosto innovative per<br />

questo tipo di accesso.<br />

COMUNICARE<br />

24<br />

La “ navigazione multidimensionale”<br />

prevede una prima presentazione dei<br />

dati con <strong>del</strong>le forme estremamente sintetizzate<br />

(i “ totaloni” ) e la possibilità di<br />

scendere all’interno <strong>del</strong>le informazioni<br />

(con una tecnica chiamata “ drill-down” )<br />

allargando sempre di più la “ vista” entro<br />

particolari filoni, fino a raggiungere<br />

tutti gli elementi di dettaglio che danno<br />

origine alla sintesi iniziale e, volendo,<br />

<strong>scarica</strong>re sul proprio PC i dati ottenuti<br />

per utilizzarli successivamente,<br />

ad esempio con un foglio Excel.<br />

Per fare un esempio, si può partire da<br />

una sintesi dei dimessi <strong>del</strong> nostro Policlinico<br />

dove sono riportati, in una unica<br />

pagina (una “ schermata” ), i totali<br />

(per colonna) <strong>del</strong>l’attività degli ultimi 5<br />

anni suddivise (per riga) in grandi categorie<br />

(Degenze, Day hospital, Riabilitazione).<br />

Poi, semplicemente puntando il mouse<br />

e “ cliccando” su uno degli elementi presenti<br />

nella pagina (un anno, un gruppo<br />

di degenza, un totale), la vista dei dati<br />

cambia mostrando un approfondi-


mento <strong>del</strong>l’elemento scelto: scegliendo<br />

un anno, verranno evidenziati i totali per<br />

ogni mese di quell’anno; scegliendo un<br />

gruppo di degenza, la vista successiva<br />

darà i totali divisi tra l’attività <strong>del</strong> Policlinico<br />

Gemelli e <strong>del</strong> Cic.<br />

Continuando a “ cliccare” sui dati presenti<br />

nelle pagine, verrà presentato, seguendo<br />

un percorso predefinito, un dettaglio<br />

crescente dei dati scelti: il reparto<br />

che dimette, la regione di residenza<br />

<strong>del</strong> paziente, il tipo di DRG (se medico<br />

o chirurgico), la descrizione <strong>del</strong> DRG,<br />

fino ad arrivare alle informazioni sul<br />

singolo paziente, (data ricovero e dimissione,<br />

diagnosi e procedure, ASL di<br />

appartenenza, eventuale numero di<br />

pronto soccorso, etc.)<br />

Ma questa “ navigazione multidimensionale”<br />

permette all’utilizzatore anche<br />

di variare “ al momento” in modo<br />

sostanziale la rappresentazione predefinita<br />

dei dati, anche questo semplicemente<br />

“ cliccando” con il mouse, per<br />

far emergere l’aspetto informativo desiderato;<br />

ad esempio, visualizzare in<br />

un’unica pagina i dimessi per mese di<br />

un certo DRG, oppure selezionare una<br />

sola categoria di DRG e vedere i totali<br />

per reparto dei dimessi nel corso degli<br />

anni.<br />

Naturalmente qualunque visualizzazione<br />

corrente puo’ essere stampata o<br />

“ esportata” in formato Excel per eventuali<br />

e ulteriori elaborazioni.<br />

Dal punto di vista puramente tecnologico,<br />

vale la pena di precisare che questa<br />

“ navigazione multidimensionale” avviene<br />

sulla “ rete”, utilizzando Explorer, il<br />

più diffuso browser di navigazione internet,<br />

senza richiedere nessuna installazione<br />

di programmi aggiuntivi sul proprio<br />

PC.<br />

La tecnologia SAS in ambiente Web<br />

utilizzata (per gli addetti ai lavori, si<br />

tratta di “ Java Server Pages” ) consente<br />

la navigazione di questi oggetti multidimensionali<br />

anche su PC “ vecchi”<br />

di 4 o 5 anni, dove con SAS si può arrivare<br />

ad utilizzare tranquillamente un<br />

multidimensionale di 800.000 righe<br />

e, paradossalmente, gestire con molta<br />

lentezza un foglio Excel con sole<br />

10.000 righe, ma con molte formule<br />

di calcolo.<br />

Il fatto di utilizzare la rete consente, inoltre,<br />

di poter accedere al Data Warehouse<br />

da qualunque postazione, magari in<br />

una riunione o da un altro ufficio e, volendo,<br />

anche da un’altra parte <strong>del</strong> mondo.<br />

Naturalmente nel pieno rispetto <strong>del</strong>le<br />

leggi sulla sicurezza dei dati.<br />

Infine, le semplici modalità operative (si<br />

usa solo il mouse) sono talmente intuitive<br />

che il loro apprendimento richiede<br />

al massimo un paio d’ore di formazione,<br />

aumentando ancora di più la possibilità<br />

di diffusione e utilizzo <strong>del</strong> patrimonio<br />

aziendale di dati presenti nel Data<br />

Warehouse.<br />

COMUNICARE<br />

25<br />

Con questa tecnica multidimensionale,<br />

sono presentate situazioni su:<br />

• dimessi per reparto e per DRG,<br />

• ricavi previsti da DRG,<br />

• attività dei Day Hospital,<br />

• carico <strong>del</strong> Pronto Soccorso,<br />

• prestazioni ambulatoriali,<br />

• attività <strong>del</strong>le sale operatorie,<br />

• consumi di farmaci e materiale sanitario,<br />

sempre con l’opportuna profondità storica<br />

e confronti tra periodi omogenei.<br />

Naturalmente, dietro tutto questo è necessaria<br />

un’organizzazione “ ben oliata”, a<br />

partire dal Sistema Informativo con la<br />

componente “ sistemistica”, che mantiene<br />

efficiente i sistemi di base e la rete, e quella<br />

“ applicativa” che, gestendo tutte le attività<br />

informatizzate, “ produce” alimento<br />

per il Data Warehouse; poi l’ufficio Data<br />

Warehouse che segue l’evoluzione <strong>del</strong>le<br />

basi dati aziendali e individua le tecnologie<br />

necessarie per l’accesso.<br />

Alla base di tutto però rimane l’utenza<br />

che deve, in primo luogo, individuare<br />

un “ lessico” comune per condividere<br />

le informazioni e poi, con le sue richieste,<br />

stimolare l’evoluzione e l’arricchimento<br />

<strong>del</strong> Data Warehouse perché<br />

questo possa essere sfruttato al massimo<br />

nella diffusione <strong>del</strong>le informazioni<br />

e nell’analisi e conoscenza dei fenomeni<br />

aziendali.<br />

Accessi di Pronto Soccorso per tipologia<br />

e anno.


Si è svolto un convegno sull’integrazione<br />

dei sistemi informativi a servizio<br />

<strong>del</strong> paziente. Un momento d’incontro<br />

e di confronto per illustrare le<br />

esperienze in corso e progettare i<br />

prossimi sviluppi dei moderni sistemi<br />

informativi sanitari integrati<br />

Annamaria Ciampaglia<br />

Il 23 febbraio 2005 si è svolto presso<br />

il Policlinico Agostino Gemelli il<br />

convegno su “ Il sistema sanitario<br />

integrato: requisiti, strategie, esperienze”.<br />

Tema principale sono state le sfide<br />

e le opportunità <strong>del</strong>le aziende sanitarie<br />

chiamate ad essere sempre più presenti<br />

ed integrate con il territorio e contemporaneamente<br />

a crescere in una prospettiva<br />

manageriale dal punto di vista<br />

<strong>del</strong>la gestione. Il nostro paese riserva<br />

CONSORZIO EDITH<br />

L’automazione<br />

al servizio<br />

<strong>del</strong> paziente<br />

solo una minima parte degli investimenti<br />

tecnologici ai sistemi informativi mentre<br />

il management <strong>del</strong>le aziende sanitarie<br />

sembra aver compreso il ruolo centrale<br />

<strong>del</strong>le informazioni e l’importanza<br />

strategica di dotarsi di sistemi che le gestiscano<br />

in maniera rapida ed efficace.<br />

Hanno organizzato il convegno, il Consorzio<br />

EDITH fondato dall’ UCSC e dalla<br />

Gesi srl, da sempre impegnato nella<br />

sperimentazione di mo<strong>del</strong>li organizzativi<br />

e soluzioni informatiche all’avanguardia<br />

per le aziende sanitarie e la T-<br />

Systems, azienda di punta in Italia e in<br />

Europa nel settore <strong>del</strong>le tecnologie informatiche<br />

e <strong>del</strong>le telecomunicazioni.<br />

Non è un caso che proprio il Policlinico<br />

Gemelli abbia ospitato l’evento, essendosi<br />

dotato di soluzioni informatiche<br />

in continua evoluzione e specificatamente<br />

pensate per le necessità di<br />

una grande realtà ospedaliera. La scel-<br />

COMUNICARE<br />

26<br />

Da sinistra: l’ing. Fabio Blasi, l’ing.<br />

Fabrizio Massimo Ferrara, il dott.<br />

Giuseppe Mobilia, il prof. Cesare<br />

Catananti, il prof. Americo Cicchetti<br />

e il giornalista Pino Fondati.<br />

ta fatta è stata quella di investire per<br />

migliorare e ottimizzare i servizi al paziente,<br />

coerentemente con la cultura di<br />

questa organizzazione sempre pronta ad<br />

accettare nuove importanti sfide.<br />

Erano presenti il prof. Americo Cicchetti<br />

che ha illustrato il punto di vista<br />

e l’esperienza <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>l’economia<br />

ed esponenti <strong>del</strong> settore <strong>del</strong>l’informatica<br />

sanitaria e <strong>del</strong>la dirigenza<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> direttamente<br />

coinvolti nell’esperienza <strong>del</strong> Policlinico<br />

Gemelli come il prof. Cesare Catananti,<br />

Direttore sanitario <strong>del</strong> Policlinico<br />

Gemelli, l’ing. Fabrizio Massimo Ferrara,<br />

amministratore <strong>del</strong>egato <strong>del</strong>la Ge-


si srl e direttore generale <strong>del</strong> Consorzio<br />

EDITH e l’ing. Fabio Blasi <strong>del</strong>la T-<br />

Sysyems. A raccontare le strategie e i<br />

mo<strong>del</strong>li organizzativi adottati, il dott.<br />

Giuseppe Mobilia, l’ing. Giovanni Scavino,<br />

l’ing. Riccardo Ceccarelli, il dott.<br />

Andrea Cambieri, il prof. Lorenzo Bonomo,<br />

il dott. Biagio Merlino.<br />

Obiettivo <strong>del</strong> convegno, illustrare e allo<br />

stesso tempo capire quali sono i requisiti<br />

e le strategie da adottare per un<br />

sistema informativo completo ed integrato<br />

e l’importanza di dotarsi di questo<br />

strumento. Lo spunto per la discussione<br />

nasce dai risultati commentati<br />

dal prof. Cicchetti, <strong>del</strong>l’indagine “Agile<br />

Healthcare” condotta dalla ATKerney,<br />

società di consulenza internazionale,<br />

da cui emergono i fattori che rendono<br />

le aziende sanitarie “ agili”, in<br />

grado cioè di rispondere in modo efficace<br />

di fronte al “ mutamento <strong>del</strong>la domanda<br />

di prestazioni e di servizi da<br />

parte dei pazienti e cittadini nell’attuale<br />

contesto economico”. I tre fattori<br />

individuati risultano essere: la reattività<br />

nei confronti dei mutamenti <strong>del</strong>la<br />

domanda, la tempestività nel realizzare<br />

cambiamenti e la flessibità nell’impiego<br />

<strong>del</strong>le risorse. Ne emerge che<br />

un radicale mutamento di prospettive<br />

ed attitudini è ormai una necessità, di<br />

fronte al fatto che solo il 6% <strong>del</strong>le<br />

Il dott. Giuseppe Mobilia, Direttore<br />

<strong>del</strong>la Sede di Campobasso.<br />

Fig 1. Dall’indagine condotta dalla<br />

ATKerney risulta che solo il 6% <strong>del</strong>le<br />

aziende sanitarie intervistate si<br />

considera sufficientemente “agile”.<br />

L’80% dichiara però di aver intrapreso<br />

il cammino verso l’”agilità”.<br />

COMUNICARE<br />

27<br />

aziende sanitarie presenti sul nostro<br />

territorio può considerarsi “ agile”.<br />

Dal punto di vista <strong>del</strong>la tecnologia informatica,<br />

ad indicare la strada è l’esperienza<br />

acquisita negli anni da<br />

aziende che sono specializzate proprio<br />

nella ricerca e nella sperimentazione<br />

di strumenti per la gestione <strong>del</strong>le informazioni<br />

in ambito sanitario: non è<br />

più possibile adattare mo<strong>del</strong>li tradizionali,<br />

pensati magari per altre organizzazioni,<br />

ma bisogna dotarsi di un<br />

sistema informativo che aderisca perfettamente<br />

alle peculiarità <strong>del</strong>la realtà<br />

ospedaliera. Le caratteristiche di tale<br />

strumento risiedono nell’approccio<br />

Enterprise Resource Planning (ERP),<br />

già adottato dalle più grandi aziende<br />

a livello mondiale. Esso rappresenta,<br />

come ha sottolineato l’ing. Ferrara, il<br />

“ tessuto connettivo” <strong>del</strong>l’organizzazione,<br />

indipendente dai singoli fornitori<br />

e tecnologicamente adeguato ad integrare<br />

diverse applicazioni in un contesto<br />

unitario che utilizza sinergicamente<br />

i diversi standard esistenti nel<br />

settore sanitario 1 .<br />

Emerge quindi, dall’intervento <strong>del</strong>l’ing.<br />

Blasi <strong>del</strong>la T-Systems, l’importanza<br />

di affidare alla gestione congiunta<br />

di aziende esterne specializzate<br />

nel settore, la creazione e lo sviluppo<br />

di questo strumento e dei ser-


vizi ad esso collegati. La soluzione<br />

<strong>del</strong>l’” outsourcing” adottata dal Policlinico<br />

Gemelli ne è un valido esempio:<br />

ciascun attore coinvolto lavora nel<br />

suo campo formando una squadra ben<br />

coordinata che evita sprechi di risorse<br />

e garantisce un servizio continuo<br />

ed efficace.<br />

Diversi gli interventi nel corso <strong>del</strong>la<br />

giornata: il prof. Catananti, ha efficacemente<br />

introdotto l’incontro raccontando<br />

l’esperienza <strong>del</strong> Policlinico Gemelli<br />

e motivandone le scelte strategiche<br />

compiute. Il dott. Mobilia si è soffermato<br />

sul passaggio dalla gestione<br />

dei sistemi informativi interna all’ospedale<br />

a quella affidata in outsourcing,<br />

descrivendone fasi ed efficacia.<br />

L’ing. Ceccarelli e l’ing. Scavino hanno<br />

descritto, dati e cifre alla mano, il<br />

volume di informazioni e le modalità<br />

in cui vengono gestite attraverso il sistema<br />

informativo integrato. Esempi<br />

recenti di una gestione centralizzata<br />

<strong>del</strong>le informazioni sono stati forniti dal<br />

dott. Cambieri per quanto riguarda la<br />

Piastra Operatoria e per il Dipartimento<br />

di Radiodiagnostica cui hanno<br />

dato voce il prof. Bonomo e il dott.<br />

Merlino. L’adozione dei sistemi RIS<br />

(Radiology Information System) e<br />

PACS (Picture Archives and Communication<br />

System), infatti, ha consentito<br />

una notevole evoluzione <strong>del</strong>la tecnologia<br />

digitale come parte integran-<br />

te <strong>del</strong> processo d’informatizzazione <strong>del</strong>l’azienda<br />

ospedaliera.<br />

Di grande interesse l’esperienza descritta<br />

dal dott. Mobilia, partita nel settembre<br />

2002 presso il Centro Ricerca<br />

e Formazione ad Alta Tecnologia nelle<br />

Scienze Biomediche di Campobasso,<br />

che ha adottato plasmandole su una<br />

struttura praticamente nuova l’architettura<br />

software fornita dalla Gesi srl<br />

per l’UCSC, stabilendo un rapporto di<br />

partnership. In particolare il sistema di<br />

gestione <strong>del</strong>l’ammissione, la dimissione<br />

e il trasferimento pazienti (ADT)<br />

ha permesso l’automazione <strong>del</strong>la compilazione<br />

<strong>del</strong>la scheda e <strong>del</strong>la lettera<br />

di dimissione, prodotti in continua evoluzione,<br />

in base alle esigenze normative<br />

<strong>del</strong>la Regione Molise. La realtà di<br />

Campobasso mira alla realizzazione di<br />

una cartella clinica completamente informatizzata<br />

e integrata ed ha realizzato<br />

l’allineamento con il Servizio Sanitario<br />

Regionale sia per quanto riguarda<br />

il debito informativo previsto,<br />

sia per la trasmissione dei dati, agevolata<br />

dalla collaborazione con la società<br />

Molise dati. Da qui è nata l’idea<br />

di ospitare proprio presso il Centro Ricerca<br />

e Formazione ad Alta Tecnologia<br />

nelle Scienze Biomediche di Campobasso,<br />

il prossimo convegno <strong>del</strong> consorzio<br />

EDITH che si terrà l’otto giugno<br />

2005, mirato a suggerire soluzioni<br />

che favoriscano una sempre più<br />

COMUNICARE<br />

28<br />

Fig.2 L’architettura PACS costituisce<br />

uno strumento di validità generale per<br />

la registrazione e la archiviazione di<br />

immagini da parte di tutte le<br />

applicazioni <strong>del</strong> sistema informativo<br />

completa integrazione <strong>del</strong>l’ospedale<br />

con il territorio.<br />

Obiettivi comuni <strong>del</strong>le iniziative in corso<br />

consistono nel rafforzare in un’ottica<br />

progettuale la collaborazione tra le<br />

diverse aziende aderenti al Consorzio<br />

EDITH e divulgarne all’esterno le esperienze.<br />

Nato nel corso <strong>del</strong> ESPRINET,<br />

promosso dalla Commissione Europea,<br />

il Consorzio EDITH ha unito all’UCSC<br />

e alla GESI srl diverse realtà industriali<br />

e sanitarie nazionali tra cui la Metso soluzioni<br />

di Cagliari, la Delta Informatica<br />

di Modena e Informatica e Tecnologia<br />

di Lecce. Queste organizzazioni<br />

hanno messo in comune le proprie capacità<br />

e il know-how acquisito negli<br />

anni grazie ad una comune visione strategica,<br />

collaborano attivamente per la<br />

realizzazione di un ERP specifico e studiato<br />

per la sanità, basato sul concetto<br />

di centralità <strong>del</strong> paziente e promuovono<br />

iniziative scientifiche e culturali tese<br />

al miglioramento dei servizi <strong>del</strong>le<br />

aziende sanitarie.<br />

1 In particolare CEN-12976 “Healthcare<br />

Information Architecture”, HL7 e<br />

DICOM.


al Pronto Soccorso di un<br />

qualsiasi ospedale rappresenta<br />

L’arrivo<br />

un momento difficile per il paziente<br />

e i suoi familiari perché vi ci si<br />

reca normalmente per motivi di urgenza<br />

se non di pericolo.<br />

Da sempre la Direzione <strong>del</strong> nostro Policlinico<br />

ha cercato di rendere meno<br />

traumatico questo ingresso in un ambiente<br />

che ogni persona vive con particolare<br />

apprensione<br />

Uno dei principali impegni che il Policlinico<br />

persegue sin dalla sua nascita,<br />

è quello che l’ospedale garantisca un<br />

servizio di assistenza sanitaria costantemente<br />

rivolto alle esigenze dei pazienti.<br />

La necessità di umanizzare l’assistenza<br />

ospedaliera, mettendo al centro<br />

<strong>del</strong>l’attenzione la persona, la sua<br />

sofferenza e i suoi disagi ha portato la<br />

Direzione Sanitaria e i responsabili <strong>del</strong><br />

DEA ha introdurre una nuova figura di<br />

sostegno per chi deve usufruire <strong>del</strong><br />

Pronto Soccorso. È quella dei volontari<br />

che rappresentano un valido “ trait<br />

d’union” tra il paziente e l’ospedale,<br />

perché lo accolgono, lo introducono e<br />

lo integrano nel “ sistema” e sono pronti<br />

ad arginare eventuali situazioni di ansia<br />

e di malessere. Sono un punto di riferimento<br />

essenziale per i pazienti e i<br />

loro familiari, fornendo informazioni<br />

VOLONTARIATO<br />

Un amico<br />

al Pronto Soccorso<br />

Entrare da malato in un Pronto Soccorso<br />

rappresenta sempre una incognita<br />

per la propria salute e spesso<br />

si viene dominati dall’ansia e dalla<br />

paura. Dal 3 maggio un gruppo di volontari<br />

<strong>del</strong>la Croce Rossa, <strong>del</strong>l’A.R.V.A.S.<br />

e <strong>del</strong>l’A.Vo.G., è pronto ad aiutare, accogliere<br />

e informare i nuovi pazienti<br />

e i loro familiari<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

sul loro percorso assistenziale in un linguaggio<br />

semplice e comprensibile e dando<br />

indicazioni sull’organizzazione, le<br />

persone, gli operatori coinvolti e sulle<br />

tempistiche assistenziali.<br />

Il 3 maggio scorso ha avuto inizio l’attività<br />

dei volontari presso il Pronto Soccorso:<br />

un’iniziativa che ha incontrato<br />

la risposta immediata e convinta <strong>del</strong>le<br />

associazioni di volontariato, in particolare<br />

Croce Rossa, A.R.V.A.S. (Associazione<br />

Regionale Volontari Assistenza<br />

Sanitaria) e A.Vo.G. (Associazione Volontari<br />

Gemelli).<br />

Tutti i giorni, dalle 11 alle 22, i volontari<br />

assicurano una attività di accoglienza<br />

e di sostegno a quanti, malati e familiari,<br />

si recheranno per le cure nel nostro<br />

Pronto Soccorso. È un altro tassello<br />

che arricchisce quel mosaico di ser-<br />

COMUNICARE<br />

29<br />

vizi, che erano all’origine <strong>del</strong>l’ispirazione<br />

<strong>del</strong> nostro Policlinico universitario, e<br />

che pongono concretamente al centro<br />

dei suoi sforzi la persona, il malato.<br />

Sebbene sia particolarmente qualificata<br />

la preparazione professionale dei volontari<br />

coinvolti, si è resa necessaria effettuare<br />

una giornata formativa finalizzata<br />

all’analisi dei problemi e alla definizione<br />

<strong>del</strong>le soluzioni per la condivisione<br />

di una comunicazione costante<br />

e efficace tra i vari soggetti.<br />

Un volontario <strong>del</strong>la Croce Rossa mentre accompagna un malato.<br />

Tali aspetti sono stati presi in esame<br />

nel corso <strong>del</strong>l’incontro inaugurale <strong>del</strong>lo<br />

scorso 3 maggio, con i responsabili<br />

<strong>del</strong>le associazioni e i circa 30 volontari<br />

per l’area di emergenza, alla presenza<br />

<strong>del</strong> Direttore Sanitario prof. Cesare Catananti,<br />

<strong>del</strong> Direttore di Dipartimento<br />

di Emergenza ed Accettazione prof. Ro-


Il prof. Cesare Catananti.<br />

dolfo Proietti, <strong>del</strong> Direttore di Medicina<br />

d’Urgenza prof. Nicolò Gentiloni Silveri,<br />

<strong>del</strong> prof. Pietro Bria, Primario <strong>del</strong><br />

Servizio D.H. di Psichiatria, <strong>del</strong> dott.<br />

Giorgio Meneschincheri, Dirigente medico<br />

<strong>del</strong>la Direzione Sanitaria presso il<br />

Pronto Soccorso e <strong>del</strong>la Capo Sala <strong>del</strong><br />

Pronto Soccorso sig.ra Maria Selis, incontrando<br />

la risposta convinta e motivata<br />

di tutti i presenti sul grande valore<br />

<strong>del</strong> progetto volto a garantire un servizio<br />

consapevole e condiviso.<br />

Già presente in tutti i reparti, l’attività<br />

di volontariato viene quindi inserita<br />

per la prima volta in un’area particolare<br />

come quella <strong>del</strong>l’emergenza<br />

dove il numero di accessi giornalieri,<br />

circa 500, è tale da esigere una personalizzazione<br />

<strong>del</strong>l’accoglienza volta<br />

ad arginare i disagi che il paziente<br />

può vivere in attesa <strong>del</strong>la propria visita<br />

medica.<br />

Ha aperto l’incontro il Direttore Sanitario,<br />

che ringraziando i volontari, ha<br />

ribadito l’importanza <strong>del</strong> loro supporto<br />

in vista di un servizio qualitativamente<br />

sempre maggiore e di un livello<br />

di umanizzazione sempre più vicino<br />

all’utente.<br />

“ L’obiettivo è quello di riuscire ad armonizzare<br />

il lavoro dei volontari con<br />

quello degli operatori sanitari”, ha det-<br />

to il Direttore <strong>del</strong> DEA prof. Rodolfo<br />

Proietti, “ nell’intento di offrire quel calore<br />

umano che forse è venuto a mancare<br />

in passato a causa <strong>del</strong>l’alto numero<br />

di accessi al Pronto Soccorso”.<br />

E proprio a questo si riallaccia il prof.<br />

Nicolò Gentiloni Silveri quando afferma<br />

che “ il sovraffollamento nelle ore<br />

centrali <strong>del</strong> Pronto Soccorso, esige che<br />

il servizio di volontariato si prodighi ad<br />

assistere psicologicamente i pazienti<br />

che, non avendo una necessità di trattamento<br />

immediato, sono obbligati ad<br />

attendere i tempi di soccorso prestato<br />

ai pazienti più gravi” mentre la Capo Sala<br />

Maria Selis condivide che “ la pre-<br />

Il prof. Rodolfo Proietti.<br />

senza <strong>del</strong> volontariato si rende preziosa<br />

durante le fasi di attesa più o meno<br />

lunga durante le quali nel paziente può<br />

instaurarsi un grave stato di ansia”. Questo<br />

è il terreno d’azione <strong>del</strong> volontario,<br />

la cui opera non si deve sovrapporre a<br />

quella di chi istituzionalmente presta<br />

assistenza bensì va coordinata con essa<br />

in vista <strong>del</strong>l’umanizzazione <strong>del</strong>la<br />

struttura ospedaliera. Appunto di coordinamento<br />

ha parlato il dott. Giorgio<br />

Meneschincheri ricordando il lavoro<br />

svolto dall’URP (Ufficio Relazioni con<br />

il Pubblico) nell’armonizzare le attività<br />

<strong>del</strong>le associazioni di volontariato che<br />

operano al Gemelli. Ha poi concluso<br />

COMUNICARE<br />

30<br />

sottolineando l’entusiasmo con il quale<br />

è stata accolta questa nuova iniziativa<br />

al Pronto Soccorso da parte di tutto<br />

il personale di assistenza: medici, infermieri<br />

e assitenti sanitarie.<br />

Alla realizzazione di tale obiettivo, per<br />

il quale il Policlinico Gemelli si impegna<br />

già da tempo, contribuisce peraltro<br />

la creazione di aree sociali come la Hall<br />

in cui si svolgono concerti, spettacoli e<br />

si proiettano film per i pazienti e i loro<br />

familiari.<br />

Il prof. Pietro Bria ha posto l’accento<br />

sul contenimento <strong>del</strong>l’ansia nell’emergenza,<br />

stato emotivo che si ingigantisce<br />

quando il “ Soccorso” non è “ Pronto”.<br />

Si determina di conseguenza un problema<br />

legato alla gestione dei tempi di<br />

attesa e <strong>del</strong>la comunicazione con il paziente<br />

e i suoi familiari.<br />

“ I volontari sono persone che sentono<br />

di avere un certo tipo di attitudini, quali<br />

la propensione all’ascolto e al dialogo,<br />

e una forte voglia di aiutare il prossimo”,<br />

ha aggiunto il responsabile al<br />

Gemelli <strong>del</strong>la Croce Rossa Italiana Maurizio<br />

Pavan, “ queste qualità vengono affinate<br />

attraverso i nostri corsi dove si impara<br />

anche a relazionarsi con il corpo<br />

istituzionale”.<br />

I partecipanti a questa nuova iniziativa<br />

sono stati selezionati dalle tre associazioni<br />

di volontariato coinvolte, in se-<br />

Il prof. Nicolò Gentiloni Silveri.


Il dott. Giorgio Meneschincheri.<br />

guito ai tre mesi di formazione per il<br />

conseguimento <strong>del</strong> Brevetto europeo di<br />

Primo Soccorso. “ Devono essere in grado<br />

di riconoscere il tipo di patologia e<br />

richiedere per essa l’aiuto medico adeguato”,<br />

ha continuato Pavan, “ ma all’interno<br />

<strong>del</strong>l’ospedale si devono limitare<br />

ad offrire un supporto psicologico ai pazienti<br />

che si trovano nelle sale d’attesa”.<br />

La sig.ra Maria Bianca Belotti Dei, Presidente<br />

<strong>del</strong>l’A.Vo.G, dopo aver ricordato l’opera<br />

svolta al Pronto Soccorso da Suor<br />

Natalina, ha sottolineato come già sette<br />

volontari <strong>del</strong>la sua associazione si alternino<br />

al Pronto Soccorso, preferibilmente<br />

di pomeriggio, dando un aiuto concreto<br />

Il prof. Pietro Bria.<br />

COMUNICARE<br />

31<br />

ai malati ed in particolare a quelli soli che<br />

non hanno il conforto di un parente o una<br />

persona amica. Ha infine auspicato che le<br />

tre associazioni impegnate in quel reparto<br />

si riuniscano regolarmente per rendere<br />

il loro servizio sempre più capillare e sistematico<br />

alle varie necessità <strong>del</strong>l’utente.<br />

L’A.R.V.A.S. è stata rappresentata dal<br />

vice responsabile <strong>del</strong>la sezione Gemelli,<br />

il sig. Ernesto Pavolini che ha ripercorso<br />

la venticinquennale storia di questa<br />

associazione che opera nei maggiori<br />

ospedali romani e laziali e particolarmente<br />

nel nostro Policlinico. Qui<br />

svolgono la loro meritoria attività circa<br />

50 volontari e attualmente verranno dislocate<br />

al Pronto Soccorso, secondo le necessità,<br />

tre le 2 e le 4 persone, che hanno<br />

accettato di mettere al servizio di<br />

questo tipo di malati la loro competenza,<br />

il loro tempo e la loro dedizione.<br />

Ancora una volta il Policlinico Gemelli<br />

realizza una forma di assistenza volta<br />

a rendere la presenza <strong>del</strong> malato all’interno<br />

<strong>del</strong> nosocomio più umana e<br />

meno traumatica.<br />

Maurizio Pavan, responsabile al<br />

Gemelli dei volontari <strong>del</strong>la Croce<br />

Rossa, rassicura una paziente appena<br />

giunta al Pronto Soccorso.


Si è concluso il 2 maggio al Policlinico<br />

Gemelli il 6° corso di Educazione Sanitaria<br />

per l’Assistenza Volontaria ai Malati.L’incontro,tradizionalmente<br />

incentrato<br />

sul tema “Al servizio <strong>del</strong>la vita umana”,<br />

attraverso varie testimonianze, ha trattato<br />

l’impegno e il dono di sé da parte<br />

di alcuni operatori sanitari, anche al<br />

di fuori <strong>del</strong>la loro professione<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

è stato come sempre<br />

vissuto da parte di tutti i par-<br />

L’incontro<br />

tecipanti con una palpabile<br />

emozione: coloro che avevano appena<br />

finito il corso si sentivano finalmente<br />

ammessi nella grande famiglia dei volontari;<br />

i veterani, quelli che da anni si<br />

dedicano ai malati, pronti ad accoglierli<br />

fraternamente; gli “ altri”, quelli che di<br />

volontariato non si occupano, si interrogavano<br />

sul perché anche loro non<br />

potessero far parte di questa meravigliosa<br />

realtà.<br />

FRATELLANZA<br />

Il volontario<br />

testimone di<br />

solidarietà<br />

Dopo la consegna di targhe ricordo ad alcuni<br />

volontari che da 25 anni prestano<br />

servizio presso il nostro Policlinico, fra cui<br />

ricordiamo la sig.ra Cristina Vicentini responsabile<br />

<strong>del</strong>l’associazione ARVAS-Amicizia<br />

che ha organizzato il Corso, si sono<br />

alternate le varie testimonianze.<br />

La prima è stata quella <strong>del</strong> prof. Pasquale<br />

Marano, preside <strong>del</strong>la Facoltà, il quale<br />

da alcuni anni consegna a ciascun neo dottore<br />

una copia <strong>del</strong> libro di Bernardino<br />

Masci “Al servizio <strong>del</strong>la vita umana” con<br />

una lunga dedica personalizzata che egli<br />

scrive di suo pugno per ciascun laureato.<br />

È stata poi la volta dei dott. Settimio Ciletti<br />

e Santina Cogliandolo, marito e moglie,<br />

entrambi laureati alla <strong>Cattolica</strong>, che<br />

hanno reso la loro testimonianza insieme<br />

al popolare presentatore Paolo Bonolis<br />

e a Dario Di Gennaro, la celebre<br />

“ capretta” <strong>del</strong> programma televisivo. Il<br />

dott. Ciletti è ospite fisso <strong>del</strong>la trasmissione<br />

di successo “ I fatti tuoi” condotta<br />

da Paolo Bonolis, che lo ha reso popolare<br />

ironizzando sul suo aspetto fisico. Si<br />

è appreso però che il dott. Ciletti oltre<br />

COMUNICARE<br />

32<br />

Il prof. Rodolfo Proietti, il prof.<br />

Gregorio Bianchini, Primario emerito<br />

di Radiologia, il Preside prof. Pasquale<br />

Marano ed il prof. Numa Cellini.<br />

ad essere un bravo endoscopista ed oncologo,<br />

da volontario si prende cura insieme<br />

a sua moglie di malati terminali.<br />

Ha poi preso la parola il prof. Domenico<br />

Giubilei, primario chirurgo emerito<br />

di Tivoli che, con don Benedetto<br />

Serafini e con il noto attore Franco Nero,<br />

ha presentato la miracolosa realtà<br />

<strong>del</strong> Villaggio don Bosco di Tivoli, che<br />

ha accolto e formato negli anni migliaia<br />

di ragazzi senza famiglia da tutto il<br />

mondo, dando loro quell’affetto che li<br />

ha fatti diventare uomini esemplari.<br />

Tutta la manifestazione è stata seguita<br />

da numerosi volontari presenti presso<br />

il nostro Centro di Campobasso, mediante<br />

il sistema <strong>del</strong>la teleconferenza.<br />

È stato possibile così vedere ed ascoltare<br />

la testimonianza <strong>del</strong> prof. Marco Tagliaferri,<br />

primario internista, e di Antonietta<br />

Giaconelli, che hanno raccon-


Paolo Bonolis durante il suo intervento:<br />

alla sua destra la dott.ssa Santina<br />

Cogliandolo e Dario Di Gennaro. Alla<br />

sua sinistra il dott. Settimio Ciletti.<br />

tato una vacanza di alcuni giorni al mare<br />

molisano con amici disabili.<br />

L’incontro si è concluso con un breve<br />

intervento <strong>del</strong> prof. Dante Manfredi,<br />

primario chirurgo emerito <strong>del</strong>l’Istituto<br />

oncologico Regina Elena, che ha ricordato<br />

la sua opera di volontario a sostegno<br />

di malati oncologici terminali.<br />

Possiamo sintetizzare l’intera manifestazione<br />

con un augurio proposto con<br />

arguzia dallo stesso Paolo Bonolis: “ si<br />

tratta di creare una strana nuova figura<br />

di operatore sanitario che unisca alla<br />

competenza più alta le caratteristiche<br />

di calore umano che sono alla base <strong>del</strong>l’azione<br />

di ogni buon volontario!<br />

A sinistra la Presidente <strong>del</strong>l’ARVAS<br />

Marina Oggioni che ha premiato<br />

la sig.ra Cristina Vicentini, volontaria<br />

al Gemelli da 25 anni.<br />

COMUNICARE<br />

33


Informazioni<br />

NOMINE<br />

Con Decreto Rettorale <strong>del</strong> 24<br />

febbraio 2005 n. 1986, è stato<br />

nominato il nuovo Consiglio di<br />

Direzione <strong>del</strong> Policlinico universitario<br />

“Agostino Gemelli”<br />

per il triennio 2005/2007. Il<br />

Consiglio è presieduto dal Rettore,<br />

prof. Lorenzo Ornaghi ed<br />

è composto da:<br />

• prof. Pasquale Marano, Preside<br />

<strong>del</strong>la Facoltà;<br />

• dott. Antonio Cicchetti, Direttore<br />

Amministrativo <strong>del</strong>l’U-<br />

DIRETTORE DI ISTITUTO<br />

Il 14 febbraio 2005 è stato nominato<br />

Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di<br />

Anestesiologia e Rianimazione<br />

niversità <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />

<strong>Cuore</strong> e Direttore <strong>del</strong> Policlinico<br />

“Agostino Gemelli”;<br />

• prof. Cesare Catananti, Direttore<br />

sanitario <strong>del</strong> Policlinico<br />

“Agostino Gemelli”;<br />

• dott. Giorgio Lehner, Dirigente<br />

amministrativo <strong>del</strong> Policlinico<br />

“Agostino Gemelli”;<br />

• prof.Aurelio Picciocchi, Rappresentante<br />

dei docenti <strong>del</strong>la<br />

sede di Roma nel Consiglio di<br />

Amministrazione <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>;<br />

il prof. Massimo Antonelli.<br />

RICERCATORI<br />

UNIVERSITARI<br />

Dal 1° maggio 2005 sono sta-<br />

Dal Centro Pastorale<br />

Benedizione pasquale<br />

È tradizione che per la Pasqua<br />

l’assistente spirituale benedica i<br />

reparti, gli ambulatori e gli istituti<br />

di questo Policlinico. Come<br />

abbiamo scritto, non è un segno<br />

magico, non è benedizione<br />

dei locali, ma è la visita <strong>del</strong> Signore,<br />

che porta la sua grazia a<br />

quanti vi lavorano e a quanti sono<br />

in cura. La benedizione pasquale<br />

di quest’anno ha voluto<br />

invocare la potenza di Dio per<br />

le famiglie che sono provate dalla<br />

sofferenza, perché possano<br />

trovare nel Signore consolazione<br />

e speranza, negli operatori<br />

sanitari professionalità ed umanità.<br />

La benedizione si è rivelata<br />

un momento tanto atteso<br />

quanto vissuto nell’intensità <strong>del</strong>la<br />

preghiera e <strong>del</strong>l’accoglienza<br />

<strong>del</strong> dono di Dio che ha effuso<br />

il suo amore su tutti. Una sottolineatura<br />

importante ad ogni<br />

visita è stata quella di ricordare<br />

che la benedizione <strong>del</strong> Signore<br />

e la sua efficacia non dipendo-<br />

no dalla quantità <strong>del</strong>l’acqua benedetta,<br />

ma dalla qualità <strong>del</strong>la<br />

fede con la quale si accoglie questo<br />

segno.<br />

Ogni reparto come ogni ambulatorio<br />

o istituto hanno testimoniato<br />

questo momento forte<br />

di fede e di consapevolezza<br />

che la visita <strong>del</strong> Signore passa anche<br />

attraverso la visita dei suoi<br />

sacerdoti.<br />

Santa Messa in suffragio<br />

di Giovanni Paolo II<br />

Il 7 aprile le università romane<br />

si sono unite alla preghiera <strong>del</strong>la<br />

Diocesi per il Santo Padre e<br />

alle ore 12 in tutte le cappellanie<br />

si sono svolte celebrazioni<br />

eucaristiche di suffragio. È stato<br />

un modo per ringraziare il Signore<br />

<strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Pontefice<br />

per e negli atenei di Roma,<br />

ricordando l’affetto con cui ha<br />

accompagnato e sostenuto la<br />

vita di tutta la comunità universitaria.La<br />

Santa Messa in suffragio<br />

di Giovanni Paolo II in<br />

COMUNICARE<br />

34<br />

• proff. Giusepppe Arcovito,<br />

Roberto Bernabei e Lorenzo<br />

Bonomo, Direttori di Dipartimenti<br />

per l’assistenza sanitaria<br />

eletti nel Consiglio di Facoltà di<br />

Medicina e Chirurgia;<br />

• prof.Tommaso Galeotti, professore<br />

di prima fascia eletto nel<br />

Consiglio di Facoltà di Medicina<br />

e Chirurgia;<br />

• proff. Giuseppe Bombardieri,<br />

Franco Citterio, Mario Meglio<br />

e Antonio Giuseppe Rebuzzi;<br />

professori di ruolo di se-<br />

ti nominati ricercatori universitari<br />

i dottori: Francesco Burzotta,<br />

Cardiologia; Elisa Gremese,<br />

Medicina interna e ge-<br />

conda fascia eletti nel Consiglio<br />

di Facoltà di Medicina e Chirurgia;<br />

• dott. Angelo Santoliquido,<br />

Rappresentante dei ricercatori<br />

universitari presenti nel Consiglio<br />

di Facoltà.<br />

È TORNATO ALLA CASA<br />

DEL PADRE<br />

Marzo<br />

Nicola Giuseppe Maggiano,<br />

Biologo, Istituto di Anatomia e<br />

Istologia patologica.<br />

Dal Corpo Docente<br />

<strong>Cattolica</strong> è stata celebrata dall’assistente<br />

ecclesiastico generale,<br />

mons. Gianni Ambrosio,<br />

che al termine <strong>del</strong>l’omelia ha ricordato<br />

“che questa sede romana,<br />

con il Policlinico che è diventato<br />

il Vaticano III, ha un motivo<br />

<strong>del</strong> tutto particolare per<br />

questo affidamento al Papa: egli<br />

ha riconosciuto in più occasioni<br />

che in questo Policlinico vi è<br />

una luce che illumina la sofferenza.<br />

Questa luce non si spenga<br />

ma continui a restare accesa<br />

con la nostra testimonianza<br />

ricca di scienza, di cultura e di<br />

fede: era la sua attesa e ci affidiamo<br />

a Lui per proseguire il<br />

nostro cammino”.<br />

A Lourdes<br />

in trecentocinquanta<br />

È stato il XII pellegrinaggio <strong>del</strong>l’Unitalsi,<br />

sottosezione aziendali<br />

<strong>del</strong> Policlinico Gemelli, fatto dal<br />

3 al 9 aprile. Anche se siamo<br />

partiti a malincuore, perché saremmo<br />

voluti restare accanto<br />

riatria; Camillo Marra, Neurologia;<br />

Stefano Astolfi, Ortopedia.<br />

alle spoglie di Giovanni Paolo II<br />

e partecipare ai suoi funerali, la<br />

certezza di essergli più vicini<br />

stando davanti alla grotta di<br />

Lourdes ci ha reso più sereno il<br />

distacco.<br />

Un pellegrinaggio che ha visto<br />

un numero così elevato di partecipanti,in<br />

rappresentanza <strong>del</strong>l’intera<br />

comunità universitaria,<br />

dalle suore di Maria Bambina ai<br />

moltissimi studenti,agli infermieri,<br />

ai medici, ai sacerdoti e ai carissimi<br />

bambini <strong>del</strong>l’Oncologia pediatrica<br />

e <strong>del</strong>la Neurochirurgia<br />

con le loro famiglie e con le associazioni<br />

Agop e Ali di Scorta.<br />

All’Unitalsi <strong>del</strong>la sottosezione<br />

che promuove con grande impegno<br />

e fatica il pellegrinaggio,<br />

a suor Giuseppina, a suor Oliva<br />

e a don Marco che hanno collaborato<br />

per incentivare la partecipazione,<br />

vada il plauso perché<br />

questa esperienza di grazia<br />

e di speranza sostenga nella nostra<br />

università il cammino <strong>del</strong>la<br />

carità e <strong>del</strong>la solidarietà.


TRIAGE DI PRONTO<br />

SOCCORSO<br />

A seguito <strong>del</strong>l’accordo tra il<br />

Ministro <strong>del</strong>la Salute, le regioni<br />

e le province autonome<br />

sul documento di lineeguida<br />

sul sistema d’emergenza<br />

sanitaria concernente<br />

il triage intraospedaliero nel<br />

sistema d’emergenza-urgenza<br />

sanitaria e <strong>del</strong>le linee guida<br />

sulla formazione, aggiornamento<br />

e addestramento<br />

permanente <strong>del</strong> personale<br />

operante nel sistema di<br />

emergenza/urgenza, è stato<br />

avviato il Progetto Formativo<br />

Aziendale “Corso di formazione<br />

sul triage di Pronto<br />

Soccorso”.<br />

L’evento è rivolto agli Infermieri<br />

che svolgono la propria<br />

attività in Pronto Soccorso<br />

per un totale di circa<br />

45 Operatori Sanitari coinvolti.<br />

L’impegno in aula è corrispondente<br />

a 32 ore distribuito<br />

su quattro giornate di<br />

corso teorico-pratico; i crediti<br />

formativi attribuiti ai fini<br />

ECM sono 29.<br />

Il calendario prevede 6 edizioni<br />

da svolgersi nel periodo<br />

febbraio – aprile 2005.<br />

Nell’ambito <strong>del</strong> corso sono<br />

stati approfonditi argomenti<br />

concernenti la funzione di<br />

triage generale, di triage clinico<br />

oltre che trattare gli<br />

aspetti impliciti al processo di<br />

comunicazione ed <strong>del</strong>la relazione<br />

con gli utenti. Parte<br />

<strong>del</strong>l’impegno didattico interessa<br />

la discussione e risoluzione<br />

di casi clinici da parte<br />

degli infermieri triagisti.<br />

ILS<br />

È iniziato nel mese di marzo<br />

il corso “Immediate Life<br />

Support” (ILS), rivolto al personale<br />

infermieristico e ai<br />

tecnici <strong>del</strong> Servizio di Fisiopatologia<br />

cardiocircolatoria<br />

e perfusione cardiovascolare<br />

in servizio nei Reparti afferenti<br />

al Dipartimento di<br />

Medicina Cardiovascolare, allo<br />

scopo di acquisire conoscenze<br />

teoriche e abilità pratiche<br />

per la prevenzione, il<br />

pronto riconoscimento e il<br />

trattamento in team multidisciplinare<br />

<strong>del</strong>l’arresto cardiorespiratorio.<br />

Una partecipante esegue<br />

una manovra di rianimazione<br />

cardiorespiratoria.<br />

COMUNICARE<br />

35<br />

Formazione<br />

Il prof. Gentiloni Silveri<br />

durante una lezione agli<br />

infermieri <strong>del</strong> Pronto<br />

Soccorso.<br />

L’impegno <strong>del</strong> dott. Andrea<br />

Scapigliati e <strong>del</strong> dott.Tommaso<br />

Sanna, coadiuvati dalla RID<br />

sig.ra Carmen Nuzzo, dalla segreteria<br />

<strong>del</strong> Dipartimento e<br />

dalla dott.ssa Mariarosaria Ripa<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio Formazione e<br />

Sviluppo, hanno favorito la frequenza<br />

e i lavori nelle quattro<br />

edizioni già svolte alle quali<br />

hanno partecipato 53 infermieri<br />

e 2 tecnici.<br />

Il corso è la prima edizione italiana<br />

e europea <strong>del</strong>la versione<br />

inglese accreditata presso<br />

l’European Resuscitation Co-


Formazione<br />

uncil ed ha la sua originalità nel<br />

tipo di contenuti che propone.<br />

I candidati vengono, infatti,<br />

addestrati alla funzione di “<br />

primo soccorritore” in grado<br />

di riconoscere il paziente a rischio<br />

o già in arresto cardiaco,<br />

di attivare la catena di soccorso<br />

e di integrarsi con com-<br />

MALATTIE<br />

INFETTIVE<br />

10 – 12 marzo: corso di aggiornamento<br />

su “Update on<br />

infections”<br />

Il corso, organizzato dall’Istituto<br />

di Clinica <strong>del</strong>le Malattie<br />

infettive, ha trattato, tra l’altro,<br />

<strong>del</strong>la rilevanza e dei limiti<br />

<strong>del</strong>la microbiologia nella diagnosi<br />

dei processi infettivi,<br />

<strong>del</strong>l’antibioticoterapia, <strong>del</strong>le<br />

infezioni virali, dei processi<br />

infettivi nel paziente immunocompromesso,<br />

<strong>del</strong> rischio<br />

infettivo <strong>del</strong> viaggiatore, <strong>del</strong>le<br />

infezioni respiratorie, degli<br />

ascessi polmonari, <strong>del</strong>la<br />

terapia <strong>del</strong>le micosi polmonari,<br />

<strong>del</strong>le infezioni in campo<br />

urologico e ostetrico-ginecologico,<br />

<strong>del</strong>le pericarditi, endocarditi<br />

e miocarditi, <strong>del</strong>le<br />

infezioni gastrointestinali e<br />

endoaddominali e <strong>del</strong>le tubercolosi<br />

e micobatteriosi.<br />

L’ultima è stata una sessione<br />

interattiva con presentazione<br />

di casi clinici.<br />

BIOETICA<br />

8 – 9 aprile:V congresso nazionale<br />

su “Comitati etici e<br />

giustizia nel sistema-sanità”<br />

Organizzato dall’Istituto di<br />

Bioetica il congresso ha esaminato<br />

il tema molto attuale<br />

<strong>del</strong> principio di giustizia<br />

inteso come impegno di rispetto<br />

<strong>del</strong>la persona, <strong>del</strong> malato<br />

e <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>le prestazioni<br />

sanitarie, da rag-<br />

petenza teorico–pratica nel<br />

team di soccorso avanzato.<br />

Pertanto il candidato acquisisce<br />

conoscenze e competenze<br />

intermedie tra quelle fornite<br />

dai più conosciuti corsi<br />

di BLS-D e ALS.<br />

Le performance valutate in<br />

sede di esercitazioni riguar-<br />

giungere anche attraverso il<br />

ruolo rinnovato dei comitati<br />

etici.<br />

GERIATRIA<br />

12 aprile: convegno su “Sicurezza<br />

degli anziani”<br />

Il Dipartimento di Geriatria<br />

ha organizzato un convegno<br />

sulla sicurezza degli anziani<br />

al quale hanno partecipato<br />

esperti italiani e stranieri. Sono<br />

stati affrontati temi relativi<br />

alle persone anziane su<br />

problematiche giuridiche, sulla<br />

rapidità degli interventi<br />

medici, sugli interventi <strong>del</strong>la<br />

polizia in caso di incidenti sia<br />

a casa che per la strada; sulle<br />

strutture e barriere architettoniche,<br />

sulle case e cliniche<br />

intelligenti. Si è parlato<br />

poi <strong>del</strong>l’anziano al volante e<br />

relativi problemi psicologici e<br />

psicobiologici, sulle assicurazioni<br />

per gli anziani, sui loro<br />

viaggi. Il convegno si è concluso<br />

parlando di sicurezza e<br />

salute e sull’importanza <strong>del</strong>l’assistenza<br />

ricreativa nell’anziano.<br />

ENDOCRINOLOGIA<br />

21 – 22 aprile: convegno su<br />

“La sindrome metabolica –<br />

Approccio multidisciplinare<br />

di prevenzione, diagnosi e terapia”<br />

Organizzato dalla Cattedra<br />

di Endocrinologia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> e dalla Cattedra<br />

di Medicina interna<br />

COMUNICARE<br />

36<br />

dano il monitoraggio <strong>del</strong> ritmo<br />

cardiaco in emergenza, il<br />

riconoscimento dei ritmi <strong>del</strong>l’arresto<br />

cardiaco, l’assistenza<br />

alla procedura di intubazione<br />

orotracheale, l’addestramento<br />

all’impiego <strong>del</strong> defibrillatore<br />

semi-automatico e manuale<br />

su manichino con simulatore<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> di Roma Tor<br />

Vergata, il convegno ha studiato<br />

gli aspetti clinici, le strategie<br />

terapeutiche e i costi<br />

sociali <strong>del</strong>la sindrome metabolica.<br />

In Italia il 30% <strong>del</strong>la<br />

popolazione sopra i 40 anni<br />

è affetto da questa patologia<br />

che è caratterizzata da<br />

obesità, glicemia alta, ipertensione<br />

che possono portare<br />

ad un elevato rischio di<br />

infarto e ictus. Questa malattia<br />

inoltre è in costante<br />

aumento anche tra i bambini<br />

e gli adolescenti.<br />

NEUROLOGIA<br />

21 aprile: giornata di studio<br />

su “Il problema <strong>del</strong>le cefalee:<br />

aspetti clinici ed economici”<br />

Organizzata dal Centro di ricerca<br />

per lo studio <strong>del</strong>le cefalee<br />

e <strong>del</strong>le algie cranio-facciali,<br />

la giornata si è articolata<br />

in tre sessioni. La prima<br />

ha trattato <strong>del</strong>la gestione clinica<br />

<strong>del</strong> paziente cefalalgico,<br />

la seconda si è incentrata sulle<br />

problematiche mediche e<br />

sociali <strong>del</strong>le cefalee ed infine<br />

nella terza sono stati presentati<br />

dei casi clinici virtuali<br />

interattivi.<br />

ORTOPEDIA<br />

10 maggio:“La chirurgia protesica<br />

<strong>del</strong> ginocchio computer<br />

assistita”<br />

La chirurgia protesica <strong>del</strong> ginocchio<br />

ha raggiunto livelli<br />

di affidabilità ottimali; sono<br />

di ritmi cardiaci, la preparazione<br />

dei farmaci <strong>del</strong>la rianimazione<br />

cardiopolmonare in<br />

coerenza con le linee guida.<br />

Tutti i candidati hanno ricevono<br />

il manuale <strong>del</strong> corso<br />

due settimane prima <strong>del</strong> suo<br />

inizio, ciò per facilitare l’apprendimento<br />

in aula.<br />

Scienza e Cultura<br />

stati inoltre introdotti i sistemi<br />

di chirurgia computer<br />

assistita che fanno ormai parte<br />

<strong>del</strong>la pratica quotidiana.<br />

L’incontro, organizzato dall’Istituto<br />

di Clinica ortopedica,<br />

Cattedra di Ortopedia e<br />

Traumatologia, vedrà la partecipazione<br />

di uno dei padri<br />

di questa nuova tecnologia<br />

chirurgica, il prof. David Stulberg<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> di Chicago,<br />

che terrà una lettura<br />

magistrale su “La navigazione<br />

computerizzata nelle artroprotesi<br />

tiotali di ginocchio:<br />

principi e tecnica chirurgica”.<br />

Sarà inoltre eseguito<br />

in diretta un intervento<br />

di artroprotesi totale di ginocchio<br />

computer assistita<br />

eseguito dallo stesso prof.<br />

Stulberg.<br />

PSICHIATRIA<br />

13 – 14 maggio: XXV Convegno<br />

di studio su “Il bambino<br />

e la terapia familiare.<br />

Una pratica in estinzione?”<br />

Il convegno, organizzato dall’Istituto<br />

di Psichiatria unitamente<br />

all’Accademia di Psicoterapia<br />

<strong>del</strong>la famiglia, si<br />

propone di mettere a fuoco<br />

l’importanza <strong>del</strong>la famiglia<br />

nell’affrontare le problematiche<br />

infantili in terapia.<br />

Obiettivo <strong>del</strong> convegno è di<br />

stimolare un dibattito e una<br />

riflessione sui tanti perché<br />

<strong>del</strong>la progressiva marginalizzazione<br />

<strong>del</strong> bambino dalle


teorie e dagli interventi sistemico-relazionali.<br />

Esperti nazionali ed internazionali<br />

presenteranno ricerche<br />

ed esperienze volte a<br />

sottolineare l’utilità <strong>del</strong> bambino<br />

nel contesto <strong>del</strong>la terapia<br />

con la famiglia.<br />

Letture<br />

“Rapporto Osservasalute<br />

2004. Stato di salute<br />

e qualità <strong>del</strong>l’assistenza<br />

nelle regioni italiane”, a<br />

cura di Walter Ricciardi e Pietro<br />

Folino-Gallo, ed. Vita e<br />

Pensiero 2004, pagg. 461, € 30<br />

Esperienza pionieristica nel<br />

nostro paese ed unica a livello<br />

europeo, il testo costituisce<br />

un’analisi sullo stato<br />

di salute e la qualità dei servizi<br />

sanitari nelle regioni italiane,<br />

frutto <strong>del</strong>la collaborazione<br />

multidisciplinare tra più<br />

di centodieci esperti di sanità<br />

pubblica, demografi, clinici<br />

epidemiologi, statistici ed<br />

economisti operanti in istituzioni<br />

pubbliche. Presentato<br />

il 21 dicembre scorso in<br />

una conferenza stampa nella<br />

nostra sede, il lavoro è stato<br />

coordinato dal prof.Walter<br />

Ricciardi, direttore <strong>del</strong>l’Osservatorio<br />

Nazionale sulla<br />

Salute nelle Regioni Italiane<br />

(www.osservasalute.it) e<br />

dal dott. Pietro Folino Gallo,<br />

segretario scientifico <strong>del</strong>lo<br />

stesso Osservatorio, che nella<br />

premessa al libro dichiarano<br />

lo scopo principale di<br />

questa attività:“migliorare la<br />

conoscenza <strong>del</strong> sistema e<br />

mettere in evidenza le realtà<br />

di eccellenza esistenti nel<br />

nostro paese che possono<br />

diventare best practices, ossia<br />

esempio di realtà organizzative<br />

di successo e strumento<br />

di confronto e di<br />

paragone”. Strumento informativo<br />

prezioso per la salute<br />

di tutta la comunità nazionale,<br />

si divide in due parti,<br />

la prima dal titolo “Salute<br />

e bisogni <strong>del</strong>la popolazione”<br />

(la popolazione; sopravvivenza<br />

e mortalità per causa<br />

nelle regioni italiane; malattie<br />

cardiovascolari, fattori di<br />

rischio e stili di vita; i tumori;<br />

screening dei tumori femminili;<br />

salute e disabilità; sicurezza<br />

nei luoghi di lavoro,<br />

negli ambienti di vita e sulla<br />

strada; alcune malattie infettive;<br />

salute riproduttiva, l’ambiente)<br />

e la seconda su “Sistemi<br />

Sanitari Regionali e<br />

Qualità dei Servizi” (l’organizzazione<br />

dei Sistemi Sanitari<br />

Regionali; analisi dei dati<br />

economici e finanziari dei<br />

Sistemi Sanitari Regionali; offerta<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la prevenzione<br />

comunitaria; qualità<br />

<strong>del</strong>l’assistenza territoriale<br />

valutata attraverso gli Indicatori<br />

AHRQ-QIs Prevention<br />

Quality; offerta nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>le popolazioni<br />

fragili; l’assistenza ospedaliera).<br />

Al termine, la sintesi e<br />

le conclusioni <strong>del</strong> Rapporto<br />

Osservasalute 2004 e l’importante<br />

“Descrizione degli<br />

Indicatori e Fonti dei dati”.<br />

Per concludere il lungo elenco<br />

di tutti gli autori.<br />

“Argomenti di medicina<br />

legale per i corsi di<br />

laurea <strong>del</strong>le professioni<br />

sanitarie”, di D. De Mer-<br />

COMUNICARE<br />

37<br />

Scienza e Cultura<br />

curio, F. Paolacci, G. Vetrugno,<br />

CIC Edizioni Internazionali,<br />

Roma 2004, pagg.<br />

181, € 25<br />

Manuale scritto da tre docenti<br />

<strong>del</strong>la nostra Facoltà per<br />

gli studenti <strong>del</strong>le lauree triennali<br />

nell’ambito <strong>del</strong>le professioni<br />

sanitarie, per fornire gli<br />

elementi basilari <strong>del</strong>la medicina<br />

legale, scienza antichissima<br />

e in perenne evoluzione,<br />

che nell’accezione moderna<br />

consiste “nell’applicazione<br />

<strong>del</strong>le conoscenze mediche<br />

al diritto ed ha assunto,<br />

nel nostro Paese, molteplici<br />

indirizzi, pur mantenendo<br />

di base il suo compito di<br />

supporto alle norme giuridiche”.<br />

Gli argomenti trattati<br />

(nozioni di diritto, deontologia,<br />

leggi e decreti di particolare<br />

interesse medico legale,<br />

medicina legale penalistica,<br />

responsabilità civile,<br />

medicina legale, sociale e assicurativa)<br />

sono presentati in<br />

maniera sintetica e con un<br />

linguaggio accessibile a tutti.<br />

Ogni capitolo è corredato<br />

da un questionario analitico<br />

sugli argomenti trattati, come<br />

pure da una serie di test a<br />

scelta multipla, sistema di verifica<br />

intrapresa anche in sede<br />

di esame di abilitazione all’esercizio<br />

<strong>del</strong>la professione<br />

di medico chirurgo. Particolare<br />

risalto viene dato alla<br />

deontologia, di grande interesse<br />

pratico per gli operatori<br />

sanitari, i quali dovrebbero<br />

avere sempre disponibile<br />

anche per consultazione<br />

questo agile testo.Alla fine un<br />

utile indice analitico, da “abitualità<br />

ed imputabilità” a “volere,<br />

capacità di”.<br />

“Giochi per star meglio”<br />

di Renata Bronzino e<br />

Elio Giacone, disegni di César<br />

Lo Monaco, ed. Elledi piccoli,<br />

2003, pagg.80, € 8,50.<br />

Il libro presenta giochi e at-<br />

tività per bambini ammalati<br />

e particolarmente per quelli<br />

ricoverati. Questo libro è<br />

utilissimo per chi assiste il<br />

bambino per stimolare l’aspetto<br />

relazionale, privilegiare<br />

attività e proposte che<br />

tengano presente la necessità<br />

di colmare le limitazioni<br />

poste dal vivere in un ospedale<br />

ricercare risposte che<br />

tendano a recuperare e a riempire<br />

la vita affettiva e di<br />

relazione. Il gioco può fornire<br />

queste risposte. Qui il gioco<br />

viene concepito non tanto<br />

come giocattolo passivo<br />

lasciato sul letto <strong>del</strong> bambino<br />

ma come attività, come<br />

incontro partecipato e per<br />

dare alla fantasia che abbiamo<br />

dentro di noi la possibilità<br />

di uscire e di farci scoprire<br />

la sorpresa e la bellezza<br />

di stare insieme.


Notiziario<br />

MERCOLEDÌ DELLA<br />

CATTOLICA<br />

Il 9 marzo mons. Carlo Ghi<strong>del</strong>li,<br />

arcivescovo <strong>del</strong>la diocesi<br />

di Lanciano-Ortona, è tornato<br />

nella sede di Roma per<br />

parlare <strong>del</strong> Miracolo Eucaristico<br />

di Lanciano, il primo ed<br />

uno dei più noti in Italia, e per<br />

offrire una riflessione proprio<br />

nell’anno dedicato all’Eucarestia.<br />

Dall’VIII secolo (730-750<br />

circa) la tradizione narra che<br />

un monaco basiliano, celebrando<br />

la Santa Messa, avesse<br />

dubbi sulla presenza reale<br />

di Cristo nell’Eucarestia; dopo<br />

la consacrazione vide l’ostia<br />

trasformarsi in carne e il vino<br />

in grumi di sangue. Le reliquie<br />

sono ora custodite in due preziosi<br />

reliquiari. Negli anni Settanta,<br />

a dodici secoli di distanza,<br />

si effettuarono varie ricognizioni<br />

scientifiche che ottennero<br />

l’accertamento che la<br />

carne e il sangue appartenevano<br />

ad un essere umano vivente<br />

e che avevano lo stesso<br />

gruppo sanguigno (AB).<br />

Mons. Ghi<strong>del</strong>li ha ricordato<br />

che per la Chiesa cattolica il<br />

miracolo deve sollecitare la ri-<br />

cerca continua ed essere di<br />

stimolo per meditare i misteri<br />

<strong>del</strong>la fede (Unità e Trinità di<br />

Dio, Incarnazione, Passione,<br />

Morte e Resurrezione di Cristo),<br />

che si incentrano tutti sull’Eucarestia.<br />

“In un ospedale,<br />

ha proseguito mons. Ghi<strong>del</strong>li,<br />

siamo vicini alla vera carne <strong>del</strong>l’uomo,<br />

più vicini dunque al<br />

mistero <strong>del</strong>l’incarnazione; l’umanità<br />

di Cristo si prolunga in<br />

ogni uomo”. L’Eucarestia è<br />

presenza (stare con) e sacrificio<br />

(vivere per): il progetto<br />

salvifico di ogni vita cristiana;<br />

Gesù, presente nell’Eucarestia,<br />

è via, verità e vita.<br />

Il 13 aprile l’incontro è stato<br />

dedicato a “La ricognizione<br />

scientifica sul corpo di santa<br />

Rosa da Viterbo: tecnologie,<br />

aspettative e risultati di una indagine<br />

paleopatologica”. Sono<br />

intervenuti i professori Arnaldo<br />

Capelli e Luigi Capasso, professore<br />

di antropologia nella<br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “G. D’Annunzio”<br />

di Chieti. Gli anatomopatologi<br />

hanno parlato <strong>del</strong>la<br />

loro esperienza biennale, iniziata<br />

nel 1996, nel monastero<br />

COMUNICARE<br />

38<br />

di Clarisse custodi <strong>del</strong> corpo di<br />

santa Rosa a Viterbo. Dal motivo<br />

iniziale si sviluppò una ricerca<br />

articolata, che ha portato<br />

risultati imprevisti e di valore<br />

scientifico, con la scoperta<br />

che santa Rosa, morta in giovane<br />

età, presentava anomalie<br />

molto rare. La giovane donna<br />

cercò di curarle con i rimedi <strong>del</strong><br />

tempo, che non le impedirono<br />

di vivere con grande generosità<br />

la sua breve esistenza, tanto<br />

da farla diventare la santa più<br />

significativa <strong>del</strong>la cittadinanza di<br />

Viterbo. Il corpo di santa Rosa<br />

(era nata nel 1260), si è conservato<br />

perfettamente per tutti<br />

i secoli successivi senza trattamenti<br />

mummificanti. Le considerazioni<br />

finali dei partecipanti<br />

sono state dedicate a riflessioni<br />

anche personali sulla<br />

straordinarietà <strong>del</strong>l’evento studiato<br />

e sulla santità che, al di là<br />

di considerazioni antropologiche<br />

sul sacro e sulla devozione<br />

popolare, nel mondo cattolico<br />

viene considerata tale<br />

nonostante la non perfezione<br />

o la malattia, se la vita viene<br />

vissuta con aderenza alla volontà<br />

di Dio e all’accettazione<br />

di se stessi e di apertura al mistero<br />

di Dio.<br />

Il 27 aprile l’on. Carlo Casini,<br />

presidente <strong>del</strong> Movimento per<br />

la Vita, magistrato, membro <strong>del</strong><br />

Comitato Nazionale per la<br />

Bioetica, ha parlato <strong>del</strong>la legge<br />

sulla procreazione medicalmente<br />

assistita, presentando un<br />

suo recentissimo libro, scritto<br />

con Marina Casini e Maria Luisa<br />

Di Pietro (La legge 19 febbraio<br />

2004, n. 40“Norme in materia<br />

di procreazione medicalmente<br />

assistita”. Commentario,<br />

ed. Giappichelli), ma soprattutto<br />

sollecitando il dibattito e rispondendo<br />

alle domande dei<br />

numerosi intervenuti. Come<br />

precisato dal prof. Giuseppe<br />

Noia, <strong>del</strong> direttivo nazionale <strong>del</strong><br />

Movimento per la Vita, tutte le<br />

battaglie non sono state di carattere<br />

“confessionale”, ma volte<br />

ad evidenziare e promuovere<br />

valori che appartengono<br />

a tutti, conciliando ragione e fe-<br />

Il prof. Arnaldo Capelli<br />

illustra il ruolo degli<br />

anatomo-patologi nelle<br />

ricerche effettuate<br />

sul corpo di Santa Rosa.


de. Il contenuto essenziale <strong>del</strong>la<br />

legge 40 si può riassumere<br />

in breve:se proprio si ritiene necessario<br />

ricorrere alla procreazione<br />

medicalmente assistita,<br />

bisogna lasciare una possibilità<br />

di vita ad ogni figlio e garantirgli<br />

un padre e una madre, senza<br />

distruggere in modo preordinato<br />

e concordato un embrione<br />

umano. L’on. Casini ha<br />

spiegato perché il “Comitato<br />

Scienza e Vita per la legge<br />

40/2004” invita a non andare a<br />

votare i quattro referendum<br />

sulla legge stessa (“la vita non<br />

può essere messa ai voti”), ritenendo<br />

inadeguato lo strumento<br />

<strong>del</strong> referendum per manifestare<br />

la propria contrarietà<br />

ai quesiti, ritenuti ingannevoli.<br />

Il 4 maggio due ex allievi <strong>del</strong>la<br />

Facoltà, medici di medicina<br />

generale <strong>del</strong>la ASL RME e tu-<br />

COMUNICARE<br />

39<br />

L’On. Carlo Casini e il prof.<br />

Daniele Gui hanno parlato<br />

<strong>del</strong>la procreazione<br />

medicalmente assistita.<br />

tors, i dottori Luigi Milani e<br />

Giovanni Peliti, hanno parlato<br />

de “Il medico di famiglia: attività<br />

e relazioni con la sanità territoriale”.<br />

Come ricordato dal<br />

prof. Azzena, la Facoltà ha instaurato<br />

un rapporto stretto<br />

con i medici di medicina generale<br />

<strong>del</strong> territorio, che accolgono<br />

e formano i laureati;<br />

il colloquio continuo e costruttivo<br />

tra le strutture può<br />

consentire l’accesso agli studi<br />

dei medici di medicina generale<br />

anche agli studenti prossimi alla<br />

laurea, perché abbiano occasioni<br />

di preparazione alla<br />

professione prima <strong>del</strong>la fine degli<br />

studi. Fra gli argomenti trattati<br />

da Milani e Peliti hanno destato<br />

vivo interesse i due metodi<br />

esposti, biomedico e psicosociale,<br />

che convenzionalmente<br />

i due medici hanno utilizzato<br />

per illustrare due approcci<br />

diversi ma non esclusivi<br />

alla persona assistita. Il vo-<br />

Notiziario<br />

cabolo più analizzato è stato<br />

“ascolto”, che Peliti e Milani<br />

hanno ripetuto essere “uno degli<br />

atti medici più importanti”.<br />

Le fasi <strong>del</strong>l’ascolto si susseguono:<br />

dall’ascolto passivo si<br />

passa all’accoglimento, poi all’approfondimento<br />

ed infine all’ascolto<br />

attivo, dove la centralità<br />

relazionale (un cittadino viene<br />

seguito nel tempo dal medico<br />

di base) è determinante.<br />

L’attività reale di un medico di<br />

medicina generale ogni giorno<br />

prevede accessi di pazienti,<br />

nuovi problemi, accertamenti,<br />

terapia, vaccinazioni. L’augurio<br />

auspicato da tutti è quello di<br />

una costruttiva collaborazione<br />

e un dialogo sempre presente<br />

fra tutte le strutture, ospedaliere<br />

e <strong>del</strong> territorio, la cui mancanza<br />

può generare gravi problemi<br />

nei cittadini, come un caso<br />

clinico descritto ha esemplificato<br />

efficacemente.<br />

I dottori Luigi Milani<br />

e Giovanni Peliti laureati<br />

all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

hanno illustrato il ruolo<br />

<strong>del</strong> medico di famiglia.


Ogni persona è un fine che ha valore<br />

assoluto, e non solo un mezzo che<br />

vale per l’utilità che può offrire. La ricerca<br />

è un impegno al servizio <strong>del</strong>la<br />

persona umana, colta nella sua verità<br />

integrale e nella concretezza <strong>del</strong>le<br />

sue situazioni esistenziali<br />

Mons. Gianni Ambrosio<br />

Èaffascinante il tema <strong>del</strong>la 81ª Giornata<br />

per l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>: Ogni vita ci insegna,<br />

ogni vita ci impegna. Esso si inserisce<br />

molto bene nel periodo pasquale nel<br />

quale la Chiesa rinnova la sua fede nel<br />

Signore <strong>del</strong>la vita: è quindi un’occasione<br />

per rinsaldare il legame tra il nostro<br />

Ateneo e le comunità ecclesiali. Quest’anno<br />

poi la nostra Giornata viene quasi<br />

a coincidere con il compimento <strong>del</strong>la<br />

vita terrena di Giovanni Paolo II. Conosciamo<br />

tutti la sua dedizione ferma ed<br />

appassionata alla cura e alla difesa <strong>del</strong>la<br />

vita. Mentre ci rivolgiamo al Signore<br />

perché accolga nel suo abbraccio il Papa<br />

Giovanni Paolo II, vogliamo rendere<br />

grazie a Dio, insieme a quell’immenso popolo<br />

di Dio accorso a Roma, per la coraggiosa<br />

testimonianza <strong>del</strong>la verità <strong>del</strong><br />

Vangelo su Dio e sull’uomo che Giovanni<br />

Paolo II ci ha offerto. Lo stesso modo con<br />

cui Egli ha affrontato con serenità e fiducioso<br />

abbandono al Padre la malattia<br />

e la morte è l’espressione viva e trasparente<br />

<strong>del</strong> mistero di morte e risurrezione<br />

<strong>del</strong>la Pasqua di Gesù.<br />

Il tema di questa Giornata vuole corrispondere<br />

a quel “ Vangelo <strong>del</strong>la vita” così<br />

caro a Giovanni Paolo II. Egli ha invitato<br />

tutti le istituzioni universitarie e<br />

i centri di ricerca scientifica a promuovere<br />

e a realizzare un umanesimo autentico,<br />

un umanesimo che rispetta la di-<br />

SPIRITUALITÀ<br />

Il Vangelo<br />

<strong>del</strong>la vita<br />

gnità <strong>del</strong>la persona e che ha cura <strong>del</strong>la<br />

vita umana sia al suo inizio come al suo<br />

tramonto, quando cioè l’uomo è più fragile,<br />

più debole e deve essere più rispettato<br />

e più protetto.<br />

Ma l’invito <strong>del</strong> Papa vale per tutti. Solo<br />

amando la vita, in tutte le sue forme ed<br />

espressioni, diventiamo capaci di apprezzarla,<br />

di rispettarla, di custodirla. E<br />

diventiamo capaci anche di ascoltarla<br />

nella sua verità e nella sua profondità. La<br />

lezione che proviene dalla vita, amata ed<br />

ascoltata, ci indica quel bene sommo che<br />

impegna tutti: ogni persona è un fine che<br />

ha valore assoluto, e non solo un mezzo<br />

che vale per l’utilità che può offrire.<br />

Questo grande impegno costituisce il senso<br />

<strong>del</strong>la missione di tutti coloro che operano<br />

per il progresso <strong>del</strong>le scienze <strong>del</strong>la<br />

vita e <strong>del</strong>la salute. Riguarda in particolare<br />

i medici e i loro collaboratori che operano<br />

nella Facoltà di medicina e chirurgia<br />

nella sede romana <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />

Non solo: riguarda tutti i docenti,<br />

tutti i ricercatori, tutti gli infermieri. Giovanni<br />

Paolo II ha sempre riconosciuto<br />

che nel nostro Policlinico A. Gemelli –<br />

COMUNICARE<br />

40<br />

il Vaticano III, l’ha definito – scorgeva una<br />

luce che illumina la sofferenza ma ha atteso<br />

sempre da questa sede romana <strong>del</strong>la<br />

<strong>Cattolica</strong> una testimonianza ricca di<br />

scienza, di cultura e di fede.<br />

È importante che l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

sia in prima linea sul fronte <strong>del</strong>la ricerca<br />

biomedica: è il fronte più avanzato<br />

nella lotta contro le malattie. La conoscenza<br />

profonda <strong>del</strong>la malattia nella sua<br />

origine biologica è la strada più promettente<br />

per combatterla e per curare<br />

chi ne è colpito. Su questa strada <strong>del</strong>la<br />

diagnosi a livello cellulare, molecolare<br />

e genetico l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> è particolarmente<br />

impegnata nei suoi laboratori<br />

come nei reparti d’ospedale, con<br />

la ricerca sulle cellule staminali <strong>del</strong> cordone<br />

ombelicale e dei tessuti <strong>del</strong>l’adulto.<br />

Proprio la ricerca su questi tipi di cellule<br />

staminali è clinicamente di grande<br />

valore, scientificamente valida e rispettosa<br />

<strong>del</strong>la vita umana individuale sin dal<br />

suo inizio.<br />

La Giornata per l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> è<br />

dunque l’occasione per far sì che anche<br />

le comunità ecclesiali sappiano che l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> pratica con grande<br />

competenza e con molta passione la medicina,<br />

le scienze biologiche e biotecnologiche.<br />

Non solo a Roma nei laboratori<br />

e nelle corsie <strong>del</strong> Policlinico Agostino<br />

Gemelli, ma anche negli istituti e nei<br />

centri medici collegati. Giovani studiosi<br />

e medici, guidati da clinici e ricercatori<br />

di grande esperienza scientifica e umana,<br />

si impegnano ogni giorno nei reparti<br />

di degenza e nel laboratori <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>. Aiutiamoli. Perché sappiano<br />

mettere in evidenza il significato<br />

pieno e profondo <strong>del</strong>l’essere umano. Perché<br />

la loro ricerca sia al servizio <strong>del</strong>la persona<br />

umana, colta nella sua verità integrale<br />

e nella concretezza <strong>del</strong>le sue situazioni<br />

esistenziali.


RIFLESSIONE<br />

Quest’oggi iniziamo il mese di maggio con<br />

una memoria liturgica tanto cara al popolo<br />

cristiano, quella di San Giuseppe Lavorato-<br />

re. Fu istituita dal Papa Pio XII di venerata<br />

memoria proprio cinquant’anni or sono,per<br />

sottolineare l’importanza <strong>del</strong> lavoro e <strong>del</strong>la<br />

presenza di Cristo e <strong>del</strong>la Chiesa nel mon-<br />

do operaio.È necessario testimoniare anche<br />

nell’odierna società il “Vangelo <strong>del</strong> lavoro”,<br />

di cui parlava Giovanni Paolo II nell’Encicli-<br />

ca Laborem exercens.Auspico che non man-<br />

chi il lavoro specialmente per i giovani,e che<br />

le condizioni lavorative siano sempre più ri-<br />

spettose <strong>del</strong>la dignità <strong>del</strong>la persona umana.<br />

Benedetto XVI

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