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COMUNICARE<br />
BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE<br />
ANNO 16. NUOVA SERIE – N. 8 – MARZO-APRILE 2005<br />
Campobasso: a dieci anni<br />
dalla prima pietra<br />
Sped. in abb. post. 45% art. 2 comma 20/B L. 662/96 Filiale di Roma
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA “AGOSTINO GEMELLI”<br />
Dichiarazione sulla Legge 40/2004 <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>la<br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli”<br />
<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Con l’approvazione <strong>del</strong>la Legge n. 40/2004 il Parlamento italiano ha ribadito quei principi<br />
a fondamento <strong>del</strong>la nostra democrazia, che sono stati messi in pericolo con l’uso indiscriminato<br />
e senza alcun controllo <strong>del</strong>le tecniche di procreazione medicalmente assistita.<br />
Assicurare la tutela dei diritti di “tutti i soggetti” coinvolti - come dichiarato all’art. 1 <strong>del</strong>la<br />
Legge - muove, infatti, dal riconoscimento <strong>del</strong>la centralità <strong>del</strong>la persona umana da proteggere,<br />
al di là <strong>del</strong>le sue manifestazioni fenomeniche, fin dal primo istante <strong>del</strong>la sua esistenza<br />
e come tale titolare <strong>del</strong> diritto alla vita, all’integrità fisica e genetica, alla salvaguardia<br />
<strong>del</strong>la salute.<br />
Eventuali modifiche alla Legge, così come richieste dai promotori dei quattro quesiti<br />
referendari ammessi dalla Corte Costituzionale, porrebbero in serio pericolo il diritto<br />
<strong>del</strong>l’embrione a progredire nel proprio sviluppo senza essere sottoposto a selezione<br />
eugenetica e quello <strong>del</strong>la persona a conoscere la propria identità genetica. Il primo di<br />
questi diritti sarebbe minato ulteriormente dalla produzione di embrioni in soprannumero<br />
e dall’introduzione <strong>del</strong>la diagnosi genetica preimpianto; il secondo dalla legalizzazione<br />
<strong>del</strong>la fecondazione eterologa.<br />
La Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> ha da<br />
sempre fondato la sua missione sul rispetto <strong>del</strong>la vita e la promozione <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>l’uomo.<br />
In questa linea, dichiara adesso il suo unanime assenso alla volontà <strong>del</strong> legislatore<br />
che intende evitare il totale dominio <strong>del</strong>la tecnologia sulla vita umana, pur nella<br />
consapevolezza che nessuna legge da sola può risolvere l’inquietudine di fondo ovvero<br />
che un individuo umano venga esposto a logiche <strong>del</strong>la riproduzione che non tengano<br />
conto dei suoi diritti naturali.<br />
È per questa ragione che la Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> si impegna da una parte, a promuovere strategie di prevenzione <strong>del</strong>la sterilità<br />
maschile e femminile e la ricerca sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche <strong>del</strong>la stessa,<br />
e, dall’altra, ad incrementare lo studio <strong>del</strong>le cause che possono interferire con lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>l’embrione, rimuovendo i fattori responsabili di abortività spontanea ripetuta, e la<br />
ricerca di interventi terapeutici che abbiano come scopo la salute <strong>del</strong>l’embrione stesso.<br />
La Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, consapevole<br />
<strong>del</strong> proprio ruolo e <strong>del</strong>la propria vocazione alla ricerca scientifica in campo biomedico,<br />
si impegna a continuare la ricerca sull’uso di cellule staminali e a implementare strategie<br />
di terapie geniche, finalizzate alla salute e al benessere <strong>del</strong>l’uomo. Nella convinzione<br />
che la vera libertà scientifica non consiste nell’assenza di limiti, ribadisce che gli obiettivi<br />
da raggiungere e i mezzi da utilizzare non debbono in alcun caso violare la dignità <strong>del</strong>la<br />
persona umana in qualsiasi fase <strong>del</strong>lo sviluppo e in qualsiasi condizione essa si trovi.
<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia - Roma<br />
Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”<br />
INTENTI E VALORI GUIDA PER LA QUALITÀ<br />
NEL RICONOSCERE L’ATTUALITÀ DEL DISEGNO DEL FONDATORE PADRE AGO-<br />
STINO GEMELLI, SI RINNOVA IL PRIMARIO E COERENTE IMPEGNO DI TUTTE LE COM-<br />
PONENTI UMANE E PROFESSIONALI AD OPERARE AL FINE DI:<br />
PRENDERSI CURA DELLA PERSONA MALATA, NEL RISPETTO INTEGRALE DELLA SUA<br />
DIGNITÀ, DEI SUOI BISOGNI, DELLA SUA SOFFERENZA E DELLA SUA SPERANZA.<br />
OFFRIRE SERVIZI E PRESTAZIONI CHE SIANO ECCELLENTI IN TERMINI DI EFFICA-<br />
CIA, APPROPRIATEZZA, EQUITÀ, SICUREZZA, TEMPESTIVITÀ, EFFICIENZA ED AC-<br />
CESSIBILITÀ.<br />
PROMUOVERE INNOVAZIONI E GARANTIRE LA TRASPARENZA DEI COMPORTAMEN-<br />
TI PROFESSIONALI, NELLA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECI-<br />
FICI, SUPERANDO LA VISIONE SETTORIALE E CATEGORIALE NELL’INTENTO DI MI-<br />
GLIORARE CONTINUAMENTE L’ORGANIZZAZIONE.<br />
STIMOLARE L’APPRENDIMENTO CONTINUO E LA FORMAZIONE DEL SAPERE PRO-<br />
FESSIONALE, SCIENTIFICO E TECNICO.<br />
ASSICURARE LA DIFFUSIONE CAPILLARE DELLE INFORMAZIONI, LA CONOSCENZA<br />
DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEI RISULTATI RAGGIUNTI E DELLE<br />
ESPERIENZE MATURATE.<br />
FAVORIRE LA COLLABORAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO, LA MULTIDISCIPLINA-<br />
RIETÀ, IL LAVORO DI GRUPPO, LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA.<br />
RICONOSCERE E VALORIZZARE L'IMPEGNO DI TUTTI I PROTAGONISTI.<br />
TRADURRE GLI INTENTI ED I VALORI IN AZIONI CONCRETE, COSTANTI E COEREN-<br />
TI ATTRAVERSO GLI IMPEGNI PRIMARI DELLA DIREZIONE E LA PARTECIPAZIONE<br />
ATTIVA DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI.<br />
Questo documento è il risultato di sei gruppi di lavoro - 150 persone - rappresentativi di tutte le figure<br />
professionali <strong>del</strong>la sede di Roma. I sei gruppi hanno lavorato distintamente e hanno prodotto questa sintesi,<br />
che costituisce la premessa di riferimento per l’avvio di un Sistema Qualità realizzato nel Policlinico Gemelli.<br />
Il testo è una proposta che va letta in chiave dinamica, suscettibile di integrazioni<br />
e aggiornamenti attraverso il contributo di tutti coloro che lavorano all’interno <strong>del</strong>l’Istituzione.<br />
Dei suggerimenti pervenuti si terrà conto per una nuova stesura.
Editoriale<br />
Un “ grande” Ospedale è sempre in evoluzione se vuol rimanere tale, il Gemelli<br />
non si sottrae a questa regola e per il 2005 si prevede una serie di interventi<br />
e di iniziative che per grandi linee possono essere così sintetizzate.<br />
Particolare importanza assumono i cambiamenti strutturali e organizzativi già<br />
avviati negli ultimi anni e che proseguono con i lavori di ristrutturazione dei<br />
reparti di degenza, che trasformeranno tutte le stanze a due posti letto con servizi igienici propri e determineranno<br />
una riduzione graduale e definitiva degli stessi a conclusione dei lavori. Tale modifica<br />
rappresenta un salto nella qualità <strong>del</strong>l’assistenza e offre la possibilità di razionalizzare e migliorare i<br />
percorsi di cura.<br />
Continuerà anche il processo di ottimizzazione degli spazi assistenziali con il completamento <strong>del</strong> trasferimento<br />
dei laboratori clinici dal 2° piano <strong>del</strong> Policlinico e <strong>del</strong>l’ Istituto di Microbiologia dagli Istituti<br />
Biologici nella Piastra Polifunzionale, che funzionerà a pieno regime con positive conseguenze nell’attività<br />
dei reparti chirurgici e permetterà di liberare gli spazi necessari alla creazione di Centri di ricerca<br />
legati allo sviluppo e le cui ricadute provocheranno un avanzamento <strong>del</strong>le cure. Particolare interesse<br />
assumeranno i laboratori per le ricerche sulle cellule staminali.<br />
Gli spazi per le attività di day hospital e di day surgery saranno ulteriormente incrementati per rispondere<br />
anche alle mutate esigenze assistenziali che prevedono un sempre maggiore sviluppo di attività di<br />
tipo “ giornaliero” rispetto alle attività trattate in regime di ricovero ordinario. Questo si accompagna alla<br />
diminuzione dei posti letto ordinari con un miglioramento <strong>del</strong>la qualità e <strong>del</strong>l’appropriatezza <strong>del</strong>le prestazioni<br />
offerte che punteranno ad una sempre maggiore complessità dei ricoveri ordinari.<br />
Altro elemento qualificante <strong>del</strong> 2005 sarà l’apertura <strong>del</strong> nuovo reparto di Stroke Unit coerentemente con<br />
le indicazioni <strong>del</strong> Piano Sanitario Regionale.<br />
E ancora si intende puntare all’estensione e alla razionalizzazione <strong>del</strong>l’attività ambulatoriale finalizzata<br />
alla riduzione <strong>del</strong>le liste di attesa, a investimenti di alta qualità nelle tecnologie con particolare riguardo<br />
alla Piastra Polifunzionale, nonché al settore radiologico con il potenziamento <strong>del</strong>le attrezzature diagnostiche<br />
(TAC, Risonanze Magnetiche) e l’introduzione di nuove tecnologie. È infatti di imminente apertura<br />
il Centro con due PET-TAC e un ciclotrone per la produzione diretta dei radiofarmaci necessari.<br />
In questo contesto riveste un ruolo strategico il reperimento di fonti di finanziamento aggiuntive rispetto<br />
al Servizio Sanitario Regionale, che ci consentirà anche di rafforzare la nostra presenza in campo nazionale<br />
e internazionale. Si punterà allo sviluppo di Centri di eccellenza, per offrire servizi e prestazioni<br />
di alta specializzazione che aumenteranno l’attrattività <strong>del</strong> Gemelli, come i Centri interdipartimentali<br />
di Oncologia e Senologia; la completa attivazione <strong>del</strong>la Banca <strong>del</strong>le Cellule Staminali; la crescente attenzione<br />
ai pazienti non residenti nella Regione Lazio, per offrire assistenza per i casi di più alta complessità<br />
facilitando l’accesso con l’offerta di pacchetti di prestazioni che comprendono anche la sistemazione<br />
logistica per gli accompagnatori con particolare riguardo al bacino <strong>del</strong> Mediterraneo.<br />
Queste linee di indirizzo, espresse per sommi capi, costituiscono gli obiettivi <strong>del</strong> 2005 ma che si proietteranno<br />
anche negli anni successivi per il Policlinico Gemelli e potranno essere raggiunti attraverso l’impegno<br />
<strong>del</strong>l’intera struttura nel garantire un miglioramento <strong>del</strong>le prestazioni erogate con la massima concentrazione<br />
verso quelle a più alta complessità.<br />
COMUNICARE<br />
1<br />
Antonio Cicchetti
COMUNICARE<br />
BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE.<br />
ANNO 15. NUOVA SERIE – N. 8 – MARZO-APRILE 2005<br />
Comunicare – Anno XVI.<br />
Nuova serie – Numero 8<br />
Periodico di informazione interna<br />
<strong>del</strong>la sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Bimestrale<br />
Marzo – aprile 2005<br />
DIRETTORE:<br />
Antonio Cicchetti<br />
RESPONSABILE:<br />
Domenico Tavani<br />
REDAZIONE<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
(redattore capo)<br />
Maria Cristina Buschi<br />
Francesco Gemelli<br />
(referente per gli eventi istituzionali)<br />
SEGRETERIA<br />
Michelina Misantoni<br />
UFFICI DI REDAZIONE<br />
Largo Francesco Vito, 1<br />
00168 Roma<br />
Tel. 0630154013-0630154881<br />
e-mail: comunicare@rm.unicatt.it<br />
www.rm.unicatt.it/Comunicare<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
Oliviero Ciriaci<br />
STAMPA<br />
I.G.E.R. srl<br />
Via Carlo Tommaso Odescalchi, 67 a<br />
00147 Roma<br />
HANNO COLLABORATO AI TESTI<br />
Anna Chiovenda, Numa Cellini,<br />
Francesco Consalvi, Vincenzo<br />
Di Scala, Donatella Esposito,<br />
Patrizia Guerra, Giorgio<br />
Meneschincheri, Mariarosaria Ripa,<br />
Simonetta Salomone.<br />
FOTO<br />
Servizio Fotoriproduzioni<br />
e Stampa U.C.S.C.<br />
Chiuso in redazione<br />
il 29 aprile 2005<br />
Autorizz. <strong>del</strong> Trib. di Roma n.390<br />
<strong>del</strong> 15/6/1990<br />
COMITATO DI COORDINAMENTO<br />
Mons. Gianni Ambrosio,<br />
Antonio Cicchetti, Andrea Cambieri,<br />
Nicola Cerbino, Paolo Garavaglia,<br />
Giampietro Massacci,<br />
Domenico Tavani<br />
In copertina: il nuovo ingresso<br />
<strong>del</strong>la Sede di Campobasso<br />
Sommario<br />
Editoriale.......................................................................................................1<br />
Messaggio <strong>del</strong> Rettore a Sua Santità Benedetto XVI......................3<br />
Il Direttore <strong>del</strong> Gemelli, Antonio Cicchetti, Medaglia d’oro<br />
al Merito <strong>del</strong>la Sanità Pubblica..............................................................4<br />
Ogni vita ci insegna, ogni vita ci impegna .........................................6<br />
A dieci anni dalla prima pietra ..............................................................7<br />
Nonni, attenti ai farmaci! ......................................................................13<br />
Prendersi cura <strong>del</strong> bambino immigrato ............................................15<br />
L’oasi <strong>del</strong> sorriso e <strong>del</strong> gioco ................................................................18<br />
Nuovi traguardi per la microscopia....................................................20<br />
Quando il dato diventa informazione................................................22<br />
L’automazione al servizio <strong>del</strong> paziente..............................................26<br />
Un amico al Pronto Soccorso...............................................................29<br />
Il volontario:testimone di solidarietà.................................................32<br />
Informazioni ..............................................................................................34<br />
Dal corpo docente....................................................................................34<br />
Dal centro pastorale ................................................................................34<br />
Formazione.................................................................................................35<br />
Scienza e cultura ......................................................................................36<br />
Notiziario ....................................................................................................38<br />
Il Vangelo <strong>del</strong>la vita.................................................................................40
Il messaggio inviato a Sua Santità,<br />
Benedetto XVI, dal Rettore Lorenzo Ornaghi<br />
a nome di tutta l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
❊❊❊<br />
SalutandoLa con gioia profondissima Vicario di Cristo, tutta l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> professa la propria fede e devozione al Sommo<br />
Pontefice. Nelle sue cinque sedi la famiglia universitaria si raccoglie<br />
in preghiera di ringraziamento e conferma a Sua Santità la volontà di<br />
corrispondere con sempre maggior forza alla vocazione di servire la scienza<br />
e la fede, per il bene <strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>la società italiana.<br />
❊❊❊
ONORIFICENZA<br />
Il Direttore,Antonio<br />
Cicchetti,Medaglia d’oro al<br />
Merito <strong>del</strong>la Sanità Pubblica<br />
Con questo prestigioso riconoscimento,<br />
il nome <strong>del</strong> dott. Cicchetti va ad aggiungersi<br />
a quello <strong>del</strong>le personalità di<br />
altissimo livello in campo sanitario<br />
che hanno onorato l’Italia<br />
Èstata assegnata al dott. Antonio<br />
Cicchetti, Direttore amministrativo<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e, dal 1990,<br />
Direttore generale <strong>del</strong> Policlinico uni-<br />
Il dott. Antonio Cicchetti riceve le congratulazioni dal Presidente <strong>del</strong>la Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.<br />
COMUNICARE<br />
4<br />
versitario Agostino Gemelli di Roma,<br />
la Medaglia d’oro al Merito <strong>del</strong>la Sanità<br />
Pubblica. La prestigiosa onorificenza<br />
gli è stata conferita dal Presidente<br />
<strong>del</strong>la Repubblica Italiana
Carlo Azeglio Ciampi, su proposta<br />
<strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Salute on. Girolamo<br />
Sirchia, nel corso <strong>del</strong>la tradizionale<br />
cerimonia <strong>del</strong> 7 aprile, che ha<br />
avuto luogo al Quirinale in occasione<br />
<strong>del</strong>la Giornata Mondiale <strong>del</strong>la Sanità.<br />
“ Per l’attività professionale svolta<br />
prevalentemente presso strutture sanitarie,<br />
enti di ricerca e istituzioni<br />
universitarie. Ha coordinato la progettazione,<br />
la realizzazione e la gestione<br />
di importanti complessi ospedalieri,<br />
sia italiani che stranieri, assicurando<br />
spesso il proprio sostegno<br />
economico per i degenti più bisognosi”.<br />
Questa la motivazione <strong>del</strong>la<br />
benemerenza conferita al Direttore<br />
<strong>del</strong> Gemelli.<br />
Nell’albo d’oro figurano, tra gli altri,<br />
i professori Renato Dulbecco, Luigi<br />
Gedda, Umberto Veronesi, Mario<br />
Condorelli, Girolamo Sirchia e i docenti<br />
<strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong> Francesco Crucitti,<br />
Corrado Manni e Luigi Ortona.<br />
Tra gli illustri premiati di quest’anno,<br />
accanto al Direttore Cicchetti, citiamo<br />
il responsabile <strong>del</strong>la Protezione<br />
civile Guido Bertolaso, l’Associazione<br />
italiana per la lotta alle leucemie<br />
(AIL) presieduta dall’ematologo<br />
Franco Man<strong>del</strong>li, la Bandiera <strong>del</strong>la<br />
Polizia di Stato, il neurologo Cesare<br />
Fieschi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> di Roma La<br />
Sapienza, la Fondazione nazionale<br />
Gigi Ghirotti, Rino Rappuoli, direttore<br />
<strong>del</strong> Centro di ricerche <strong>del</strong>la<br />
Chiron a Siena, tra i massimi esponenti<br />
internazionali <strong>del</strong>la ricerca sui<br />
vaccini.<br />
Tutte le persone premiate ‘’sono<br />
esempi di un modo umano ed entusiasta<br />
di affrontare il problema <strong>del</strong>la<br />
salute’’, ha osservato il Ministro<br />
Sirchia. ‘’Abbiamo bisogno di buoni<br />
esempi’’, ha aggiunto, “ perché purtroppo<br />
quella che viene dai media è<br />
spesso l’immagine di una cattiva sanità”.<br />
Un riconoscimento assai significativo<br />
che premia il lungo e costante impegno<br />
perseguito con passione al servizio<br />
<strong>del</strong>la sanità pubblica italiana.<br />
Infatti di crescente rilievo sono stati<br />
gli incarichi ottenuti dal dott. Cicchetti<br />
sia nell’istituzione universitaria<br />
fondata da Padre Gemelli sia nel-<br />
la sanità italiana, distinguendosi come<br />
uno dei protagonisti sia sul piano<br />
ideativo e realizzativo sia nell’area<br />
gestionale e manageriale. Va anzitutto<br />
sottolineato il contributo a<br />
importanti istituzioni sanitarie nazionali<br />
o a organismi tecnici nel campo<br />
<strong>del</strong>la programmazione sanitaria, di<br />
cui si segnala la presidenza <strong>del</strong>la I sezione<br />
<strong>del</strong> Consiglio Superiore di Sanità,<br />
la partecipazione al Consiglio<br />
di Amministrazione <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Casa Sollievo <strong>del</strong>la Sofferenza –<br />
Ospedale S. Giovanni Rotondo (Foggia)<br />
e al Consiglio di Amministrazione<br />
<strong>del</strong>la Casa di Cura Poliambulanza<br />
di Brescia. A questi incarichi<br />
va aggiunta la partecipazione al Comitato<br />
scientifico nominato dal Ministro<br />
<strong>del</strong>la Salute per la ricognizione<br />
<strong>del</strong>le caratteristiche e dei criteri<br />
di individuazione dei Centri di Eccellenza<br />
e il ruolo di Commissario<br />
Straordinario IRCSS “ Lazzaro Spallanzani”<br />
di Roma dal luglio 2001 al<br />
febbraio 2002.<br />
Pure va menzionata l’attività in campo<br />
socio sanitario, che gli è valsa anzitutto<br />
la medaglia d’argento al merito<br />
<strong>del</strong>la Croce Rossa Italiana, e che<br />
è testimoniata dalla responsabilità di<br />
Presidente <strong>del</strong> Collegio dei Revisori<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Banca d’Italia per<br />
l’Oncologia Pediatrica e, dal 1997,<br />
dalla presenza nel Consiglio Direttivo<br />
<strong>del</strong> Centro per la Cooperazione<br />
Internazionale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, organismo che<br />
promuove iniziative culturali e assistenziali<br />
a sostegno dei Paesi emergenti.<br />
Gentiluomo di Sua Santità e Commendatore<br />
<strong>del</strong>l’Ordine di San Silvestro<br />
Papa, <strong>del</strong>l’Ordine di S. Gregorio<br />
Magno e <strong>del</strong>la Repubblica Italiana, il<br />
dott. Cicchetti ha dato decisivo impulso<br />
alla progettazione e realizzazione<br />
di strutture sanitarie di eccellenza<br />
in aree ritenute depresse <strong>del</strong><br />
nostro paese di cui va segnalato il<br />
Centro di Ricerca, Assistenza e Formazione<br />
ad Alta Tecnologia nelle<br />
Scienze Biomediche <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> di Campobasso, nato per<br />
elevare i livelli assistenziali <strong>del</strong> Sud-<br />
Italia, che oggi rappresenta un fiore<br />
all’occhiello di elevata specializza-<br />
COMUNICARE<br />
5<br />
zione nei settori oncologico e cardiovascolare.<br />
Così va ricordato il notevole<br />
contributo alla ricerca di soluzioni<br />
innovative sul piano <strong>del</strong>l’assistenza<br />
agli anziani di cui sono segno<br />
tangibile e mo<strong>del</strong>lo imitato le<br />
due Rsa di Fontecchio e Celano in<br />
Abruzzo <strong>del</strong>l’Associazione Opera Santa<br />
Maria <strong>del</strong>la Pace, di cui è il dott.<br />
Cicchetti è Vicepresidente Vicario.<br />
Presidente <strong>del</strong> Consiglio Nazionale<br />
per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera<br />
(CNETO) dal 1992 al 2004, il<br />
dott. Cicchetti ha organizzato quattro<br />
originali Conferenze Europee sull’ospedale,<br />
che hanno contribuito a<br />
disegnare e a proporre al mondo<br />
ospedaliero italiano soluzioni tecnologiche<br />
e costruttive innovative. In<br />
questi anni il dott. Cicchetti ha mantenuto<br />
un legame anche con la formazione,<br />
dedicandosi alla docenza di<br />
Organizzazione aziendale e amministrazioni<br />
pubbliche presso la Scuola<br />
di specializzazione in Igiene e Medicina<br />
preventiva <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
dando un apporto ideativo alla<br />
definizione di nuovi profili nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la formazione in economia<br />
sanitaria unici in Italia indispensabili<br />
per formare la nuova classe<br />
dirigente nell’ambito <strong>del</strong>la salute<br />
pubblica nazionale.
In occasione <strong>del</strong>la Giornata Universitaria,<br />
l’Ateneo <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> rinnova<br />
e consolida il suo stretto legame con<br />
la comunità dei cattolici italiani. Il tradizionale<br />
appuntamento ecclesiale offre, all’intera<br />
famiglia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
lo spunto per esprimere profonda e sentita<br />
riconoscenza a tutti coloro che continuano<br />
a guardare con affetto e orgoglio alla<br />
nostra missione educativa e alla nostra<br />
presenza scientifico-culturale. L’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> intende accrescere<br />
l’impegno per promuovere, nelle<br />
sue 5 sedi ed in ognuna <strong>del</strong>le 14 Facoltà,<br />
la formazione <strong>del</strong>le giovani genera-<br />
GIORNATA UNIVERSITARIA<br />
Ogni vita ci insegna,<br />
ogni vita ci impegna<br />
“Sostieni la ricerca biomedica <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>”. Questo è il sottotitolo<br />
<strong>del</strong> tema proposto quest’anno<br />
per la 81a Giornata <strong>del</strong>l’Ateneo<br />
dei cattolici italiani. Un sostegno significativo<br />
e prezioso per la ricerca genetica,<br />
cellulare e clinica<br />
Francesco Gemelli<br />
zioni e lo sviluppo <strong>del</strong>la ricerca scientifica.<br />
Vogliamo così corrispondere pienamente<br />
alla costruzione di quel nuovo umanesimo,<br />
a cui ci sollecita senza sosta il magistero<br />
di Giovanni Paolo II. E vogliamo,<br />
in tal modo, affermarci sempre più come<br />
una grande <strong>Università</strong>, di livello internazionale,<br />
nella quale si incontrano e proficuamente<br />
cooperano tra loro scienza e fede,<br />
tecnica e cultura.<br />
Al nostro Ateneo interessa l’uomo, la sua<br />
terra e l’ambiente, il suo corpo e la mente,<br />
la lingua e le parole, le regole e i valori,<br />
l’economia e la politica. Ci interessa la<br />
vita. L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, in particolare,<br />
è impegnata su molte frontiere <strong>del</strong>la ricerca<br />
biomedica, per dare autentica speranza a<br />
chi soffre, nel rispetto <strong>del</strong>la vita di tutti e,<br />
concretamente, di ognuno.<br />
Questo è l’appello <strong>del</strong> Magnifico Rettore<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>,<br />
prof. Lorenzo Ornaghi, rivolto a tutti i Cattolici<br />
italiani in occasione <strong>del</strong>la 81a Giornata<br />
Universitaria.<br />
Il tema proposto è “ ogni vita ci insegna,<br />
ogni vita ci impegna”.<br />
COMUNICARE<br />
6<br />
Tema ripreso da Sua Ecc.za Mons. Mauro<br />
Piacenza, Presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />
Pontificia per i Beni Culturali <strong>del</strong>la<br />
Chiesa e Presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />
Pontificia di Archeologia Sacra, che<br />
ha presieduto la Santa Messa concelebrata<br />
con gli Assistenti Spirituali <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Medicina, Don Marco Ceccarelli,<br />
Don Decio Cipolloni e Don Antonio<br />
Cecchini.<br />
Il Vescovo, partendo dagli avvenimenti<br />
<strong>del</strong>la settimana appena trascorsa, ha posto<br />
sotto gli occhi di tutti una vita che ci<br />
ha insegnato e che si è impegnata fino ad<br />
essersi consumata totalmente per il bene:<br />
quella <strong>del</strong> compianto Santo Padre Giovanni<br />
Paolo II.<br />
Questa vita unica ci ha insegnato che l’efficacia,<br />
la rivincita, non deriva necessariamente<br />
dall’efficienza ma dai contenuti<br />
(dall’essere).<br />
Non sono mancate voci che negli ultimi<br />
anni chiedevano le dimissioni <strong>del</strong> venerando<br />
pontefice in nome di un efficientismo<br />
molto lontano dal senso <strong>del</strong>l’antropologia<br />
cristiana e <strong>del</strong> corpo mistico.<br />
L’efficientismo non si traduce in efficacia<br />
e lo abbiamo visto: abbiamo visto un popolo<br />
mosso dall’efficacia di una vita che<br />
ci ha insegnato a vivere e ci ha stimolati<br />
all’impegno.<br />
Il Papa, per il suo formidabile servizio ecclesiale<br />
è unico al mondo ma quante vite<br />
possono essere analoghe! Quante “ viae<br />
crucis” di anni ed anni di tante persone<br />
nascoste; quante vite che sono magari<br />
ignorate ma che valgono perché sono vissute<br />
come amore, in spirito di oblazione!<br />
Esse ci insegnano e impegnano!<br />
Ringraziamo l’amore misericordioso di<br />
Dio che ci ha donato questa vita unica di<br />
Giovanni Paolo II e mediante essa ci ha<br />
richiamato al valore <strong>del</strong>l’essere, al valore<br />
<strong>del</strong>l’interiorità, al primato <strong>del</strong>l’unico necessario.
La ricorrenza <strong>del</strong> decennale nel giorno<br />
di San Giuseppe. I saluti <strong>del</strong> Rettore:<br />
un’occasione per <strong>del</strong>ineare nuovi<br />
traguardi; i ringraziamenti <strong>del</strong> Direttore<br />
Amministrativo al personale<br />
di tutte le sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
e alle Istituzioni, che hanno concretamente<br />
onorato in dieci anni l’impegno.Tra<br />
gli illustri ospiti il Card. Giovanni<br />
Battista Re che ha letto un messaggio<br />
di Sua Santità Giovanni Paolo<br />
II e il Ministro <strong>del</strong>la Salute prof. Girolamo<br />
Sirchia<br />
Francesco Gemelli<br />
Il 19 marzo 2005 si è svolta, presso il<br />
Centro di Ricerca e Formazione ad<br />
Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche<br />
di Campobasso, una solenne cerimonia<br />
in occasione <strong>del</strong> Decennale <strong>del</strong>la<br />
posa <strong>del</strong>la “ Prima Pietra” da parte di<br />
Sua Santità Giovanni Paolo II.<br />
Molte le personalità <strong>del</strong> mondo cattolico e<br />
politico intervenute, numerose le autorità<br />
accademiche e i dirigenti di tutte le sedi<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> presenti a questa<br />
giornata particolare. La manifestazione è<br />
iniziata con la Concelebrazione Eucaristica,<br />
presieduta da Sua Em.za il Card. Giovanni<br />
Battista Re, Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per i Vescovi, congiuntamente con<br />
Sua Ecc.za Mons. Armando Dini, Arcivescovo<br />
Metropolita di Campobasso-Bojano.<br />
Mons. Gianni Ambrosio, Assistente Ecclesiastico<br />
Generale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
ha introdotto la celebrazione eucaristica<br />
con i ringraziamenti rivolti a Sua<br />
Em.za Card. Giovanni Battista Re ed a tutti<br />
gli altri Eccellentissimi Vescovi presenti<br />
a questa giornata così significativa per<br />
l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e la città di Campobasso.<br />
Sua Em.za il Cardinale Re ha ricordato<br />
a tutti i presenti quale importan-<br />
CAMPOBASSO<br />
A dieci anni<br />
dalla prima pietra<br />
za assunse per il Molise quel giorno in cui<br />
fu posata la prima pietra e quale valore riveste,<br />
oggi, la ricorrenza <strong>del</strong> decennale che<br />
cade proprio nel giorno di San Giuseppe.<br />
Il porporato ha riferito che il Santo Padre<br />
si è detto dispiaciuto di non poter essere<br />
fisicamente presente per le condizioni di<br />
salute in cui versa, ma si unisce volentieri<br />
alla preghiera e, a sua firma, ha inviato<br />
un telegramma: “ Nel ricordo <strong>del</strong> decennio<br />
di fondazione in Campobasso <strong>del</strong> nuovo<br />
Centro di Ricerca e Formazione ad Alta<br />
Tecnologia nelle Scienze Biomediche desidero<br />
rivolgere un saluto a tutti coloro che<br />
interverranno alla cerimonia commemorativa<br />
ed, in particolare, saluto il Rettore<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>, prof. Lorenzo Ornaghi, saluto<br />
il Ministro <strong>del</strong>la Salute e le altre Autorità<br />
presenti. Nell’esprimere il compiacimento<br />
per l’attività svolta in questa benemerita<br />
Istituzione, auspico a tutti coloro<br />
che operano nel Centro che questa possa<br />
essere un’occasione per rinnovare l’impegno<br />
professionale e l’impegno umano e cristiano.<br />
Rinnovo i miei auguri al pastore <strong>del</strong>l’Arcidiocesi<br />
di Campobasso, a tutte le altre<br />
Autorità Ecclesiastiche e civili ed a tutti<br />
quanti si uniranno.Invio la mia benedi-<br />
COMUNICARE<br />
7<br />
Mons. Gianni Ambrosio introduce la<br />
Concelebrazione Eucaristica presieduta da<br />
Sua Em.za Card. Giovanni Battista Re.<br />
zione Apostolica”. Giovanni Paolo II.<br />
Il Card. Giovanni Battista Re ha ricordato<br />
il 19 marzo <strong>del</strong> 1995, giorno in cui,<br />
nella solennità di San Giuseppe, il Papa<br />
ha benedetto il Centro; “ oggi questo Centro,<br />
ha aggiunto, è divenuto una realtà anche<br />
se tale progetto non è giunto ancora<br />
al suo capolinea. Questo Centro fa onore<br />
all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, alla Regione Molise<br />
che ha dato l’input, al Governo, qui<br />
rappresentato dal Ministro Girolamo Sirchia,<br />
alla Provincia ed al Comune di Campobasso<br />
e a tutte le Istituzioni che hanno<br />
contribuito fortemente alla sua realizzazione.<br />
Sua Santità, nel benedire la Prima<br />
Pietra, espresse un augurio: che si distinguesse<br />
non solo per l’alto livello di tecnologia,<br />
ma anche per ciò che rappresentava.<br />
Da sempre l’umanità si è impegnata<br />
per il proprio benessere, ma l’attenzione<br />
verso il malato deriva dall’insegnamento<br />
trasmessoci da Cristo.<br />
Sua Eminenza ha rivolto a tutti gli operatori<br />
<strong>del</strong> Centro, medici, infermieri, tec-
nici ed amministrativi, l’invito a mettere<br />
al servizio dei malati la loro professionalità<br />
unitamente al proprio senso di umanità,<br />
perché questa è la prima medicina.<br />
“ La liturgia di oggi vi offre un mo<strong>del</strong>lo,<br />
ha proseguito il Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per i Vescovi, oggi è il giorno di San<br />
Giuseppe; quest’uomo è descritto dal Vangelo<br />
come un esempio di giustizia, di umiltà<br />
e semplicità. San Giuseppe rappresenta<br />
l’ideale di colui che è al servizio di Dio<br />
e degli altri uomini”. Sua Eminenza ha<br />
invocato la benedizione di San Giuseppe<br />
affinché protegga questo Centro perché si<br />
impegni ad operare seguendo l’esempio di<br />
San Giuseppe.<br />
Padre Michele Peruggini, Cappellano <strong>del</strong><br />
Centro ha invitato i presenti a progredire<br />
nella fede e ha esortato tutti a pregare per<br />
il popolo di Campobasso e per la sua Chiesa,<br />
per il suo Pastore, Mons. Armando Dini<br />
e per tutto il popolo di Dio.<br />
Il Frate Cappellano ha auspicato che “ questo<br />
Centro possa avere un anima e che sia<br />
un’occasione di grazia e di santità, di amicizia,<br />
di solidarietà e di sostegno umano”.<br />
Sua Ecc.za Mons. Armando Dini ha sottolineato<br />
l’impegno di Sua Ecc.za Mons.<br />
Ettore Di Filippo il quale si è prodigato<br />
affinché il Centro nascesse e, oggi, finalmente<br />
lo vede perfettamente operante.<br />
Mons. Dini ha presentato ed illustrato il<br />
libro “A dieci anni dalla visita in Molise,<br />
1995 – 2005, Giovanni Paolo II il volto<br />
<strong>del</strong>la speranza”. Questo libro è stato realizzato<br />
grazie all’aiuto <strong>del</strong>la Regione Molise<br />
e <strong>del</strong>la Provincia di Campobasso, in<br />
collaborazione con l’Ufficio Comunicazioni<br />
Sociali <strong>del</strong>la Diocesi ed è un bel ri-<br />
cordo di quanto realizzato in questi dieci<br />
anni. Copia <strong>del</strong> libro è stata offerta a Sua<br />
Em.za Cardinale Giovanni Battista Re e una<br />
copia sarà consegnata in dono al Santo<br />
Padre in ricordo <strong>del</strong>la sua benedizione<br />
impartita nel 19 marzo <strong>del</strong> 1995.<br />
Subito dopo la Concelebrazione Eucaristica<br />
è intervenuto il prof. Lorenzo Ornaghi,<br />
Magnifico Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. “ Molti e importanti<br />
sono gli anniversari che il nostro Ateneo<br />
si è trovato a celebrare nel corso <strong>del</strong>l’ultimo<br />
anno, ha detto il Rettore. Ricordo, in<br />
particolare, i quarant’anni di apertura <strong>del</strong><br />
Policlinico Gemelli di Roma, il mezzo secolo<br />
di vita <strong>del</strong>la sede di Piacenza, l’ottantesimo<br />
anniversario <strong>del</strong> riconoscimento<br />
giuridico <strong>del</strong> nostro Ateneo. A chiudere<br />
questa serie di cerimonie giunge ora questo<br />
felice decennale <strong>del</strong>la visita a Campobasso<br />
di Sua Santità Giovanni Paolo II; visita<br />
durante la quale Egli ebbe a posare e<br />
benedire la “ Prima Pietra” di questo Centro<br />
di ricerca e formazione.<br />
Questo Centro di Campobasso, in sinergia<br />
con il Policlinico Agostino Gemelli e<br />
la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con i<br />
quali ha operato e continuerà a operare<br />
in specialissimo collegamento, sta già corrispondendo,<br />
con realismo e concretezza,<br />
agli auspici che ne hanno accompagnato<br />
la nascita e la costruzione. Da quella prima<br />
pietra è nato, in tempi rapidi, un Centro<br />
medico di elevato livello assistenziale,<br />
che ha fatto <strong>del</strong> servizio e <strong>del</strong>la solidarietà<br />
alla persona umana, come chiedeva<br />
Giovanni Paolo II dieci anni fa, «l’asse portante<br />
<strong>del</strong>l’intera sua attività scientifica e<br />
formativa».<br />
COMUNICARE<br />
8<br />
In prima fila da destra il prof.<br />
Girolamo Sirchia, il prof. Lorenzo<br />
Ornaghi, il dott. Antonio Cicchetti,<br />
il dott. Giuseppe Di Fabio, la Senatrice<br />
prof.ssa Cinzia Dato ed il Deputato<br />
avv. Eugenio Riccio.<br />
Questa Sede, la quinta <strong>del</strong> nostro Ateneo,<br />
è già un paradigma <strong>del</strong>l’idea di <strong>Università</strong><br />
che intendiamo sempre più realizzare nei<br />
prossimi decenni. I molti obiettivi già raggiunti<br />
in questi dieci anni di vita <strong>del</strong> Centro<br />
dimostrano che lo sviluppo e la missione<br />
di una Sede universitaria diventano più facilmente<br />
perseguibili quando essa può contare<br />
sul costante incoraggiamento e il concreto<br />
sostegno di coloro che hanno, a tutti<br />
i livelli, responsabilità di governo. Desidero<br />
allora ringraziare, a nome <strong>del</strong>l’intero<br />
Ateneo, il Ministro <strong>del</strong>la Salute Girolamo<br />
Sirchia e tutti gli autorevoli rappresentanti<br />
degli Enti locali che onorano questa cerimonia<br />
con la loro presenza. È auspicabile<br />
che la fattiva cooperazione istituzionale<br />
si consolidi ulteriormente e possa coinvolgere<br />
nuove realtà, pubbliche e private. Forti<br />
<strong>del</strong>la capacità progettuale e gestionale<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, intendiamo assicurare<br />
a Campobasso una struttura ospedaliera<br />
di alta specializzazione, anche per<br />
poter così dimostrare all’intero Paese che<br />
anche nel Mezzogiorno l’obiettivo <strong>del</strong>l’eccellenza<br />
non è una chimera.<br />
La presenza di Sua Eminenza il cardinale<br />
Giovanni Battista Re e <strong>del</strong> vescovo mons.<br />
Armando Dini testimonia e conferma in<br />
maniera visibile il nostro consolidato legame<br />
con tutta la comunità dei cattolici<br />
italiani. La recente degenza al Policlinico<br />
Gemelli di Giovanni Paolo II ha ulteriormente<br />
rafforzato il nostro filiale affetto verso<br />
la Chiesa e i suoi pastori. La memoria<br />
di quest’evento ci congiunge idealmente<br />
a quella straordinaria giornata di dieci anni<br />
fa, durante la quale il Papa impartì la<br />
sua benedizione apostolica alla sede nascente.<br />
E sollecita, questa memoria, il ricordo<br />
di un uomo straordinario, un chirurgo<br />
che molto ha fatto non solo per la<br />
salute <strong>del</strong> Papa, ma anche per la nascita<br />
di questo Centro di ricerca e formazione:<br />
il prof. Francesco Crucitti. È davvero bello<br />
che la sede di Campobasso <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> dedichi oggi un’aula – come<br />
si fa solo per i grandi maestri - al prof.<br />
Crucitti, così da onorarne per sempre, in<br />
maniera alta e degna, la figura e l’opera.
Come tutte le ricorrenze, anche il decennale<br />
di questo Centro di ricerca e formazione<br />
ad alta tecnologia nelle scienze biomediche<br />
- che per la prima volta ha visto<br />
riunirsi in seduta straordinaria il Senato Accademico<br />
in questa Sede - ci rafforza nell’impegno<br />
a corrispondere degnamente,<br />
anche in futuro, alla storia grande e provvidenziale<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />
<strong>Cuore</strong>. Il prestigio e l’autorevolezza<br />
che l’intero Paese oggi riconosce all’Ateneo<br />
dei cattolici italiani, dipenderanno, nei<br />
prossimi anni, anche da ciò che sapremo<br />
e vorremo fare qui, su questa collina dove<br />
dieci anni fa il Santo Padre non volle benedire<br />
solo una pietra, ma anche, e soprattutto,<br />
la comune volontà di mettere la<br />
ricerca scientifica al servizio <strong>del</strong>l’uomo.<br />
In quella festosa e solare domenica, sulla<br />
collina boscosa di Monte Vairano, il prof.<br />
Adriano Bausola (che fu, insieme al dott.<br />
Antonio Cicchetti e al prof. Francesco Crucitti,<br />
fra i principali promotori di questo ambizioso<br />
progetto), ricordava che la formazione<br />
dei giovani, la ricerca scientifica e l’assistenza<br />
sanitaria sono tra «le essenziali<br />
funzioni proprie di una università». E tanto<br />
più lo sono per una <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />
«Con la Sua benedizione – aggiunse il<br />
prof. Bausola, rivolgendosi al Santo Padre<br />
– questa nuova opera <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong><br />
viene posta sotto la protezione di Nostro<br />
Signore, e riceve un mandato, cui non<br />
dovrà venire meno, di fe<strong>del</strong>tà ai doveri<br />
umani e cristiani <strong>del</strong>la solidarietà verso chi<br />
soffre, e <strong>del</strong>l’amore disinteressato per la<br />
verità. È quanto abbiamo iniziato a fare in<br />
questi anni ed è, soprattutto, quanto continueremo<br />
a fare per il bene di Campobasso<br />
e <strong>del</strong>l’intera, generosa terra molisana”.<br />
Subito dopo ha preso la parola il Direttore<br />
Amministrativo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e responsabile <strong>del</strong> progetto<br />
<strong>del</strong> Centro di Ricerca e Formazione<br />
ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche,<br />
dott. Antonio Cicchetti. “ Dieci anni<br />
fa, ha ricordato il Direttore, quando il<br />
Santo Padre Giovanni Paolo II in visita al<br />
Molise pose la prima pietra di questo Centro,<br />
su questa collina c’era un bosco di<br />
querce con una radura predisposta per<br />
l’atterraggio <strong>del</strong>l’elicottero. All’interno <strong>del</strong>la<br />
pietra, che è nell’atrio, fu deposta e mu-<br />
L’intervento <strong>del</strong> Magnifico Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, prof. Lorenzo Ornaghi.<br />
rata una pergamena in ricordo <strong>del</strong>l’evento<br />
con i nomi <strong>del</strong>le Istituzioni e <strong>del</strong>le persone<br />
che erano presenti e che si impegnarono<br />
formalmente, con quel gesto, a<br />
portare a compimento l’opera.<br />
Le Istituzioni che allora erano presenti, sono<br />
qui anche oggi a constatare che l’impegno<br />
assunto è stato mantenuto e la presenza<br />
dei rappresentanti di queste Istituzioni<br />
conferma le attese riposte in questo Centro<br />
per le ricadute assistenziali, di ricerca<br />
e di formazione che erano alla base <strong>del</strong>la<br />
sua ideazione e che contribuiscono oggi allo<br />
sviluppo <strong>del</strong>la Regione Molise. Il Card.<br />
Giovanni Battista Re dieci anni fa era presente,<br />
al seguito <strong>del</strong> Santo Padre, come Sostituto<br />
alla Segreteria di Stato e ha accettato<br />
con entusiasmo il nostro invito, ad essere<br />
presente oggi, dimostrando anche con<br />
COMUNICARE<br />
9<br />
questo gesto l’affetto che ha verso l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> e di questo lo ringrazio”.<br />
Il dott. Cicchetti ha ringraziato vivamente<br />
Mons. Armando Dini “ che ci segue e ci<br />
assiste con tanta benevolenza e pazienza”.<br />
Ha poi salutato i Vescovi <strong>del</strong>la Regione<br />
e Sua Ecc.za Mons. Ettore Di Filippo<br />
“ che dieci anni fa come Arcivescovo <strong>del</strong>la<br />
Diocesi di Campobasso-Bojano ha accolto<br />
il Santo Padre”.<br />
I ringraziamenti “ al Ministro <strong>del</strong>la Salute,<br />
prof. Girolamo Sirchia, che con la sua<br />
presenza dimostra con quale attenzione<br />
segue il nostro lavoro - noi cercheremo di<br />
non <strong>del</strong>uderlo - e al Ministero <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>,<br />
che pure tanto ha contribuito per<br />
la realizzazione di questo Centro.<br />
Un caloroso saluto lo ha rivolto al Presidente<br />
<strong>del</strong>la Regione Molise On.le Angelo<br />
Michele Iorio e attraverso lui ha ringraziato<br />
l’Istituzione Regione con tutti i Presidenti,<br />
Assessori e Consiglieri, “ che in questi<br />
anni hanno accompagnato la realizzazione<br />
e l’attivazione di questo complesso” ; al<br />
Comune e alla Provincia di Campobasso<br />
rappresentati dal Sindaco dott. Giuseppe<br />
Di Fabio e dal Presidente prof. Augusto<br />
Massa, “ che hanno sempre dimostrato attenzione<br />
e dato supporto all’iniziativa”.<br />
Il Direttore ha poi rivolto un particolare<br />
saluto al Presidente <strong>del</strong>l’Istituto Superiore<br />
di Sanità, prof. Enrico Garaci e al Magnifico<br />
Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>del</strong> Molise<br />
prof. Giovanni Cannata che “ tanti anni fa<br />
ci ospitò per presentare il nostro Centro,<br />
e un cordiale benvenuto a tutti i Presidi
<strong>del</strong>le Facoltà <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> che hanno tenuto oggi in<br />
questa sede una seduta <strong>del</strong> Senato Accademico;<br />
è un evento quasi storico per la<br />
nostra <strong>Università</strong> e grazie ai colleghi e ai<br />
professori <strong>del</strong>le Sedi di Milano, di Piacenza<br />
e di Roma che hanno voluto condividere<br />
questa giornata. Un ringraziamento<br />
cordiale va a tutti coloro che hanno<br />
contribuito con il loro intelletto, con il<br />
loro lavoro a realizzare l’Opera: ai progettisti,<br />
ai collaudatori, alle imprese, ai tecnici,<br />
agli operai. E un pensiero va a chi si<br />
impegnò nella realizzazione di questo Centro<br />
e che oggi non c’è più. Infine un ringraziamento<br />
particolare a tutto il personale<br />
che ha contribuito ad avviare l’attività di<br />
questa struttura, e che, con un impegno<br />
che va al di là <strong>del</strong> normale rapporto di lavoro,<br />
ha fatto in modo che in meno di due<br />
anni si potessero concretizzare le attese.<br />
È giusto ringraziare tutti: i capi dipartimento,<br />
i primari, i medici, le infermiere,<br />
i tecnici, i ricercatori, il Direttore di Sede,<br />
la dirigenza amministrativa e sanitaria e<br />
tutti i collaboratori per l’impegno profuso<br />
e per aver saputo creare un clima di partecipazione<br />
e di appartenenza mantenendo<br />
stretti legami e collaborazioni con la<br />
Facoltà di Medicina e il Policlinico Gemelli.<br />
Non è mia abitudine fare complimenti<br />
ai collaboratori ma in questo caso<br />
penso siano ampiamente meritati. So<br />
quanto sia difficile avviare e far funzionare<br />
una struttura complessa come è questa; le<br />
difficoltà, i problemi interni ed esterni, si<br />
Il saluto <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Salute, prof.<br />
Girolamo Sirchia.<br />
accavallano e si intrecciano e serve qualcosa<br />
di più <strong>del</strong>la competenza, che pure è<br />
indispensabile, per superare le difficoltà e<br />
anzi saperle trasformare in opportunità.<br />
In questa avventura si è concretizzata quella<br />
che la teoria definisce “ trasferimento tecnologico”<br />
infatti, le competenze cliniche,<br />
tecniche e organizzative accumulate in<br />
tanti anni al Policlinico Gemelli sono state<br />
trasferite in questo Centro con la collaborazione<br />
di tante professionalità, si è<br />
creata una osmosi fra i dipartimenti e gli<br />
istituti <strong>del</strong>la Facoltà di Medicina con le<br />
nuove strutture create a Campobasso. Anche<br />
questa prova è stata superata e oggi,<br />
il Centro, è già parte integrante <strong>del</strong> tessuto<br />
sociale <strong>del</strong>la Regione.<br />
Mi permetto in conclusione di chiedere a<br />
Sua Em.za il Cardinale Re di trasmettere<br />
al Santo Padre queste nostre sensazioni,<br />
rassicurandolo che l’impegno assunto 10<br />
COMUNICARE<br />
10<br />
Il Direttore Amministrativo,<br />
dott. Antonio Cicchetti ripercorre<br />
le tappe fondamentali <strong>del</strong> Centro.<br />
anni fa dalle Istituzioni e dagli uomini che<br />
le rappresentano è stato onorato. Lo stesso<br />
impegno rinnoviamo oggi affinché il<br />
Centro <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> a Campobasso<br />
possa sempre più rispondere alle<br />
esigenze di una moderna sanità sostenuta<br />
da un’attività di ricerca e di formazione<br />
“ a cui non mancherà, e queste sono<br />
parole <strong>del</strong> Santo Padre proprio in occasione<br />
<strong>del</strong>la posa <strong>del</strong>la prima pietra, l’indispensabile<br />
anima capace di fare di una<br />
struttura altamente specializzata un’autentica<br />
casa di cura e di formazione sanitaria<br />
a dimensione umana”.<br />
È seguito l’intervento <strong>del</strong> Preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli”,<br />
prof. Pasquale Marano, che ha salutato<br />
e ringraziato tutti gli ospiti ed ha ricordato<br />
loro l’operato <strong>del</strong> suo precedessore,<br />
prof. Tommaso Galeotti che fu Preside <strong>del</strong>la<br />
Facoltà quando 10 anni fa venne posata<br />
la prima pietra. Un ringraziamento particolare<br />
lo merita il prof. Francesco Crucitti<br />
perché fu una di quelle persone che<br />
credettero fortemente nella realizzazione<br />
<strong>del</strong> Centro, ha aggiunto il prof. Marano.<br />
Il Preside ha infine ringraziato tutto il personale<br />
medico-sanitario che opera nel<br />
Centro di Campobasso ed ha ricordato,<br />
rivolgendosi a questi ultimi, che non bisogna<br />
perdere di vista lo spirito umanitario<br />
<strong>del</strong>la medicina e che tale spirito rientra<br />
tra gli obblighi morali di tutti coloro<br />
che hanno prescelto questo tipo di attività<br />
professionale.
Il Card. Giovanni Battista Re<br />
ed il Ministro Girolamo Sirchia<br />
salutano i pazienti ricoverati.<br />
Ha preso poi la parola il Direttore <strong>del</strong>la<br />
Sede di Campobasso, dott. Giuseppe Mobilia<br />
che, dopo aver ringraziato e salutato<br />
tutti i presenti, ha voluto sottolineare<br />
lo sforzo di tutto il personale medico, sanitario,<br />
tecnico ed amministrativo impegnato<br />
nel piano di sviluppo <strong>del</strong> Centro<br />
che ha registrato un forte incremento nelle<br />
prestazioni erogate. Dal 2003 al 2005<br />
il numero dei ricoveri è, infatti, aumentato<br />
notevolmente e si prevede ancora una<br />
crescita. Il Centro di Campobasso, ha aggiunto<br />
il Direttore <strong>del</strong>la Sede, offre prestazioni<br />
sanitarie che prima non erano<br />
disponibili sul territorio molisano, tant’è<br />
che intere famiglie erano costrette a spostarsi<br />
in altre regioni per ricevere determinate<br />
cure, mentre oggi, grazie a questo<br />
Centro, la tendenza si è addirittura invertita<br />
con un afflusso di oltre il 30% dei ricoverati<br />
proveniente da altre regioni.<br />
Anche il Sindaco di Campobasso, dott.<br />
Giuseppe Di Fabio, ha tenuto un breve<br />
discorso ricordando che è nella tradizione<br />
<strong>del</strong> Santo Padre dedicare, nel giorno di<br />
San Giuseppe, un pensiero a tutti quei luoghi<br />
in cui l’uomo è al servizio <strong>del</strong>l’uomo<br />
per migliorare le condizioni di vita e di lavoro.<br />
Il Sindaco ha sottolineato l’enorme<br />
sforzo grazie al quale si è raggiunto un risultato<br />
inaspettato in soli 10 anni. Il Sindaco<br />
ha espresso la volontà <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
Comunale di dedicare a Padre<br />
Agostino Gemelli lo spazio urbano antistante<br />
l’ingresso esterno. Ciò significherebbe<br />
assegnare a quel luogo, “ L.go A. Ge-<br />
COMUNICARE<br />
11<br />
melli”, una identità che testimonia l’impegno<br />
di un uomo che ha dedicato una vita<br />
per alleviare le sofferenze <strong>del</strong>l’uomo. Questo<br />
Centro, ha concluso il Sindaco, è divenuto<br />
l’orgoglio <strong>del</strong> Molise ed è destinato<br />
a diventare un vero punto di riferimento<br />
per tutto il meridione; questo risultato è<br />
stato raggiunto anche grazie al sistema di<br />
cooperazione e di sinergia compiuto tra le<br />
Istituzioni e le varie strutture, in risposta<br />
a quell’invito rivolto dal Santo Padre a questa<br />
comunità nel 1995 quando sollecitò<br />
l’intervento <strong>del</strong>le Istituzioni ad assumere<br />
determinate iniziative per migliorare le<br />
condizioni di vita di questa popolazione.<br />
“ Oggi è un evento di particolare rilevanza”,<br />
ha detto il Presidente <strong>del</strong>la Provincia,<br />
prof. Augusto Massa, rammentando a tutti<br />
gli addetti ai lavori che 15 anni fa si discusse<br />
per approvare il progetto <strong>del</strong> Centro,<br />
che 10 anni fa venne posata la prima<br />
pietra e che oggi, grazie all’eccellente lavoro<br />
svolto dal dott. Antonio Cicchetti, vero<br />
animatore ed ideatore di questo Centro,<br />
si può finalmente affermare di aver<br />
compiuto una impresa. La realizzazione <strong>del</strong><br />
Centro di Ricerca, ha detto il prof. Massa,<br />
deve dare coraggio alle Istituzioni, affinché<br />
queste si rendano sempre più disponibili<br />
per la realizzazione di opere che<br />
soddisfino le esigenze <strong>del</strong>la comunità.<br />
Non potevano infine mancare i saluti e i<br />
ringraziamenti <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Regione<br />
Molise, On. Angelo Michele Iorio che<br />
ricorda ancora l’emozione provata nel cor-<br />
Il Rettore dona a Sua Ecc.za Mons.<br />
Armando Dini una targa in ricordo<br />
di questi primi dieci anni.
so di quella giornata così importante per il<br />
Centro e per il Molise. Questo Centro è il<br />
frutto di una serie di intuizioni esternate da<br />
uomini di alto calibro intellettivo e tali intuizioni<br />
sono state percepite dalla classe dirigente<br />
molisana che sin dai primordi ha<br />
creduto nel progetto. Il Consiglio Regionale<br />
<strong>del</strong> Molise, dal canto suo, ha dimostrato<br />
la propria fiducia nei confronti di questo<br />
Centro che è divenuto parte integrante <strong>del</strong>la<br />
programmazione di questa Regione.<br />
Il Presidente Iorio ha concluso il proprio<br />
intervento ricordando lo sforzo operato dal<br />
clero molisano che in qualche modo si sente<br />
legato a questa struttura e in particolar<br />
modo ha ringraziato tutti gli Ecclesiastici<br />
che hanno dato il proprio contributo.<br />
Da ultimo è intervenuto il Ministro <strong>del</strong>la<br />
Salute, Girolamo Sirchia, il quale ha manifestato<br />
tutto il proprio compiacimento<br />
per essere stato invitato ad una giornata così<br />
importante per la sanità e per la ricerca.<br />
Egli ha detto di credere fortemente nella<br />
ricerca scientifica ed in qualità di Ministro<br />
<strong>del</strong>la Salute si è reso promotore di numerosi<br />
progetti di ricerca per la medicina.<br />
Il mutato quadro di rapporti tra Stato e Regioni<br />
ha imposto una maggiore attenzione,<br />
in termini di finanziamenti, al comparto<br />
sanitario ed alla ricerca. La medicina, grazie<br />
ai numerosi mezzi, sta vivendo un momento<br />
di grande sviluppo ma anche di<br />
grande difficoltà legata alla carenza di comunicazione<br />
tra personale medico-sanitario<br />
e pazienti.<br />
L’omaggio ed i ringraziamenti <strong>del</strong><br />
Direttore Amministrativo, dott. Antonio<br />
Cicchetti al Ministro <strong>del</strong>la Salute, prof.<br />
Girolamo Sirchia.<br />
Il Ministro ha concluso ribadendo che uno<br />
dei valori <strong>del</strong>le strutture è quello di affermare<br />
che la medicina e la scienza devono<br />
rimanere ancorate ai valori <strong>del</strong>la nostra<br />
società, valori nei quali egli crede sia<br />
come uomo che come scienziato.<br />
Il Rettore ha presentato la targa commemorativa<br />
<strong>del</strong> decennale <strong>del</strong> Centro ed ha<br />
inaugurato l’aula “ Francesco Crucitti” dove<br />
è avvenuto uno scambio di omaggi tra<br />
i vari ospiti.<br />
A Sua Em.za il Card. Giovanni Battista Re<br />
è stata consegnata una targa ed una pergamena<br />
da portare, in segno di riconoscenza<br />
da parte di tutto il personale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, al Santo Padre, Giovanni<br />
Paolo II. Il Cardinale ha espresso il<br />
proprio gradimento e ha detto che sarà lieto<br />
di consegnare al Santo Padre un dono<br />
così bello e solenne.<br />
Le altre targhe sono state consegnate al<br />
Ministro prof. Girolamo Sirchia, all’Arcivescovo<br />
di Campobasso Mons. Armando<br />
COMUNICARE<br />
12<br />
Il Direttore <strong>del</strong>la Sede di Campobasso,<br />
dott. Giuseppe Mobilia, consegna a<br />
Sua Em.za Card. Giovanni Battista Re<br />
una pergamena ricordo da donare<br />
a Sua Santità Giovanni Paolo II.<br />
Dini, al Presidente <strong>del</strong>la Regione Molise,<br />
On. Angelo Michele Iorio, al Presidente <strong>del</strong>la<br />
Provincia e al Sindaco di Campobasso.<br />
Il Presidente <strong>del</strong>la Regione Molise ha ricambiato<br />
il gesto offrendo una Campana<br />
intarsiata a mano a quattro personalità<br />
che hanno contribuito alla realizzazione<br />
<strong>del</strong> progetto <strong>del</strong> Centro. Il primo pensiero<br />
è stato doverosamente dedicato al Santo<br />
Padre che ha benedetto il Centro, e per<br />
la consegna <strong>del</strong> dono è stato incaricato<br />
Sua Em.za il Card. Giovanni Battista Re.<br />
Lo stesso dono è stato offerto a Mons. Ettore<br />
De Filippo ed all’On. Florido d’Aimmo.<br />
In ultimo, l’On. Angelo Michele Iorio<br />
ha voluto offrire la campana “ al vero<br />
instancabile operatore di questo Centro”<br />
il dott. Antonio Cicchetti.<br />
Il Presidente <strong>del</strong>la Regione ha, inoltre, offerto<br />
una pubblicazione sulla Regione Molise<br />
al Ministro Girolamo Sirchia, al Rettore<br />
<strong>del</strong>la <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, prof. Lorenzo<br />
Ornaghi, ed al Preside <strong>del</strong>la Facoltà di Medicina<br />
e Chirurgia, prof. Pasquale Marano.<br />
In conclusione, i musicisti <strong>del</strong> gruppo Archè,<br />
presentati dal Maestro Gianni Merilli,<br />
hanno suonato la Ciaramella. Il Maestro<br />
Merilli ha raccontato la propria recente<br />
esperienza con il Centro di Ricerca dove,<br />
solo tre mesi prima, gli era stato eseguito<br />
un importante intervento chirurgico al<br />
cuore; oggi, poteva tornare a suonare grazie<br />
all’operato dei medici e di tutto il personale<br />
<strong>del</strong> Centro.
Il consumo di farmaci negli anziani è<br />
particolarmente elevato e non sempre<br />
rispondente alle reali necessità<br />
<strong>del</strong>la persona con gravi ripercussioni<br />
a livello clinico, sociale ed economico<br />
Christian Barillaro,<br />
Roberto Bernabei<br />
e l’abuso di farmaci nell’anziano<br />
costituisce un proble-<br />
L’uso<br />
ma di notevole rilevanza clinica<br />
e di estremo interesse scientifico.<br />
L’aumento <strong>del</strong>la popolazione con più di<br />
65 anni, la necessità di far fronte a particolari<br />
esigenze terapeutiche ed il peso<br />
in termini sociali, ha portato l’interesse<br />
scientifico a volgere l’attenzione<br />
verso la definizione degli aspetti clinici<br />
e l’elaborazione di nuovi standard terapeutici<br />
per le diverse fasce d’età. Considerando<br />
che allo stato attuale gli anziani<br />
rappresentano mediamente il 15%<br />
<strong>del</strong>la popolazione, non stupisce il fatto<br />
che quasi la metà <strong>del</strong>le prescrizioni farmacologiche<br />
dei Paesi occidentali riguarda<br />
gli ultrasessantacinquenni. Le<br />
donne utilizzano più farmaci degli uomini,<br />
specialmente i farmaci psicoattivi<br />
e quelli per l’artrosi. In Italia, uno studio<br />
da noi condotto, che ha coinvolto<br />
2500 anziani in 11 regioni, seguiti in<br />
regime di assistenza domiciliare integrata,<br />
ha rivelato che fino al 90% dei soggetti<br />
consuma più di quattro farmaci al<br />
giorno. I farmaci maggiormente utilizzati<br />
sono quelli per le malattie <strong>del</strong> sistema<br />
cardiovascolare, seguiti da quelli attivi<br />
sul sistema gastrointestinale e sul sistema<br />
endocrino-metabolico. Il problema<br />
assume vaste proporzioni anche nelle<br />
Residenze Sanitarie Assistenziali dove oltre<br />
il 90% dei soggetti ricoverati assume<br />
almeno un farmaco.<br />
UNO STUDIO EUROPEO<br />
Nonni, attenti<br />
ai farmaci!<br />
La risposta farmacologica nell’anziano<br />
è estremamente complessa per l’elevata<br />
variabilità interindividuale che<br />
spesso è conseguenza <strong>del</strong>le condizioni<br />
morbose e <strong>del</strong>la storia naturale di<br />
malattia di ogni singolo soggetto anziano.<br />
Non per questo gli anziani soffrono<br />
maggiormente di Adverse Drug<br />
Reaction (ADR), dove per ADR si in-<br />
tende l’effetto non intenzionale e indesiderato<br />
che consegue all’assunzione<br />
di un determinato farmaco alle dosi<br />
comunemente utilizzate dalla popolazione.<br />
Un eccessivo o scorretto trattamento<br />
farmacologico può talora contribuire ad<br />
aumentare il rischio di cadute.<br />
La realtà di oggi è che un numero sempre<br />
maggiore di anziani è ricoverato per<br />
eventi (cadute, stati confusionali, ecc.)<br />
provocati da inadeguati range terapeutici<br />
o interazioni tra farmaci che, presi<br />
singolarmente, sono poco o per nulla pericolosi.<br />
COMUNICARE<br />
13<br />
Le ADR sono una <strong>del</strong>le principali cause<br />
di mortalità negli Stati Uniti. Una recente<br />
meta-analisi su pazienti ospedalizzati<br />
ha evidenziato che esse causano<br />
dai 76.000 ai 137.000 decessi, e sono tra<br />
la quarta e la sesta causa di morte in<br />
ospedale con un’incidenza pari al 6,7%.<br />
In particolare i farmaci più coinvolti sono<br />
gli antinfiammatori, la digitale, i cor-<br />
ticosteroidi, gli antiipertensivi, gli antidepressivi,<br />
le benzodiazepine e gli antipsicotici.<br />
Il sesso femminile, l’assunzione di alcol<br />
ed il numero di farmaci sono i principali<br />
fattori di rischio aggiuntivi.<br />
Un altro aspetto che deve essere preso<br />
in considerazione nella valutazione <strong>del</strong>l’uso<br />
di farmaci nell’anziano è la multifattorialità<br />
di aspetti clinici che caratterizzano<br />
questa popolazione.<br />
Spesso i farmaci sono prescritti in maniera<br />
inappropriata per correggere uno<br />
o più sintomi senza tener conto <strong>del</strong>la<br />
causa scatenante o <strong>del</strong>le possibili rela-
Il prof. Roberto Bernabei, Direttore<br />
<strong>del</strong> Dipartimento per l’Assistenza<br />
Sanitaria di Scienze Gerontologiche,<br />
Geriatriche e Fisiatriche.<br />
zioni esistenti tra la malattia e le modalità<br />
di manifestazione che sono varie<br />
ed eterogenee.<br />
Allo scopo di definire i fattori responsabili<br />
<strong>del</strong>l’inappropriato uso di farmaci è stato<br />
pubblicato su un recente numero di<br />
JAMA, uno nostro studio che valuta l’inadeguato<br />
uso di farmaci in pazienti anziani<br />
in assistenza domiciliare in 11 paesi<br />
europei. I dati, ottenuti dal progetto<br />
AD HOC (Aged in Home Care Project),<br />
nato al fine di determinare la<br />
migliore strategia disponibile<br />
di Assistenza Domiciliare all’Anziano<br />
in Europa, hanno evidenziato che<br />
il 18,9 % di una popolazione di 27.070<br />
pazienti assistiti a domicilio, usava almeno<br />
un farmaco inappropriato. Sostanziali<br />
differenze sono state trovate tra<br />
i paesi <strong>del</strong>l’Europa <strong>del</strong>l’Est (41,1% nella<br />
Repubblica Ceca) e l’Europa Occidentale<br />
(una media <strong>del</strong> 15,8% calcolata<br />
tra un minimo <strong>del</strong> 5,8% in Danimarca e<br />
un massimo <strong>del</strong> 26,5% in Italia).<br />
Il potenziale uso inappropriato di farmaci<br />
è stato associato ad una situazio-<br />
ne economica povera, a polifarmacoterapia,<br />
ad uso di ansiolitici e a depressione.<br />
Fattori negativamente associati<br />
erano inoltre un’età superiore a 85 anni<br />
e la solitudine.<br />
Alla luce di questo lavoro emerge come<br />
differenze di misure regolamentari,<br />
politiche sanitarie, strategie di pratica<br />
clinica o ineguaglianze<br />
di natura socio-economica,condizioni<br />
di salute globali,<br />
intervengono nel<br />
determinismo di una<br />
mal-practice in campo<br />
medico. Adeguate risorse finanziarie,<br />
un approccio il più possibile standardizzato<br />
nella valutazione <strong>del</strong>l’anziano,<br />
strategie omogenee e gold standard terapeutici<br />
possono intervenire per mi-<br />
COMUNICARE<br />
14<br />
gliorare la qualità e la adeguatezza <strong>del</strong>le<br />
prescrizioni terapeutiche negli individui<br />
anziani. Interventi sistematici<br />
da parte di servizi sanitari e sociali nella<br />
popolazione anziana fragile, attraverso<br />
una metodologia basata sulla valutazione<br />
multidimensionale che tenga<br />
conto dei farmaci e dei loro possibili<br />
effetti collaterali, possono avere un<br />
impatto significativo sulla salute, sulla<br />
qualità <strong>del</strong>la vita, sulla soddisfazione<br />
di pazienti e dei caregiver, sui costi<br />
e sulla ottimizzazione <strong>del</strong>le risorse.<br />
In conclusione si può dire che gli anziani<br />
sono i grandi consumatori di farmaci<br />
nei paesi occidentali. Ciò si ripercuote<br />
non solo a livello economico<br />
ma anche a livello clinico in quanto<br />
la prescrizione farmacologica negli<br />
anziani presenta caratteristiche più<br />
complesse rispetto a quella dei giovani.<br />
Sicuramente l’aspetto più contraddittorio<br />
è che in un’epoca in cui si<br />
parla di trials clinici randomizzati e<br />
di evidence based medicine, persiste<br />
la tendenza ad escludere gli ultrasettantenni<br />
da studi clinici controllati<br />
rendendo poco applicabili le sperimentazioni<br />
cliniche in campo geriatrico<br />
e difficilmente valutabile la reale efficacia<br />
di alcuni farmaci.
fortemente atteso dai<br />
pediatri di Roma e <strong>del</strong> Lazio e<br />
L’evento,<br />
da operatori sanitari e sociali<br />
provenienti anche da altre regioni d’Italia,<br />
ha visto la presenza di un folto ed<br />
interessato uditorio. Graditissima quanto<br />
inattesa la presenza in aula <strong>del</strong> prof.<br />
Jean Assimadi (ex-laureato <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong><br />
ed attualmente Professore di Pediatria<br />
all’<strong>Università</strong> <strong>del</strong> Benin-Togo) e<br />
<strong>del</strong> prof. Vittorio De Luca (giornalista<br />
RAI e autore <strong>del</strong> recentissimo volume<br />
“ Stranieri tra noi” ).<br />
Dal lontano 1972, allorché nel Reparto<br />
di Isolamento Pediatrico <strong>del</strong><br />
nostro Policlinico venne ricoverato<br />
il primo bambino immigrato, proveniente<br />
dalla Somalia a causa di una<br />
linfoadenite tubercolare <strong>del</strong> collo,<br />
molto tempo è trascorso. Dopo di lui<br />
altri ne sono giunti da Paesi in via<br />
di sviluppo, mentre in Italia aumentavano<br />
le presenze di immigrati<br />
adulti, per lo più giovani, senza<br />
nucleo familiare al seguito ed in buone<br />
condizioni fisiche, tanto da poter<br />
affrontare i rischi e le fatiche <strong>del</strong> loro<br />
progetto migratorio.<br />
IMMIGRAZIONE<br />
Prendersi cura<br />
<strong>del</strong> bambino immigrato<br />
Il 16 aprile si è svolto il Convegno “Il<br />
bambino immigrato e il pediatra: caleidoscopio<br />
di problemi veri e falsi, situazioni<br />
vecchie e nuove”, promosso<br />
dal Dipartimento di Scienze Pediatriche<br />
Medico-Chirurgiche e di Neuroscienze<br />
<strong>del</strong>lo Sviluppo e dall’Istituto di<br />
Clinica pediatrica nell’ambito di un<br />
comune progetto di portare al di fuori<br />
<strong>del</strong>la nostra Istituzione informazione<br />
e formazione sulle problematiche<br />
emergenti, culturali ed assistenziali,<br />
<strong>del</strong>l’età evolutiva<br />
Orazio Ranno<br />
Progressivamente, quasi in sordina, è<br />
cresciuto il numero di bambini immigrati<br />
presenti nel territorio italiano,<br />
tanto da farci affermare, all’inizio degli<br />
anni novanta, che il bambino immigrato<br />
non era più quella figura virtuale<br />
di cui i pediatri avevano iniziato<br />
ad interessarsi sul finire degli anni<br />
settanta. Proprio in quel periodo cominciavano,<br />
infatti, a farsi sentire i<br />
primi effetti <strong>del</strong> ricongiungimento familiare<br />
reso possibile dalla legge<br />
n°39/90, meglio nota come legge Martelli.<br />
Questa possibilità ha contribuito<br />
notevolmente al progressivo, consistente<br />
incremento <strong>del</strong> numero di minori<br />
immigrati.<br />
Il nostro lavoro con questa tipologia di<br />
bambini, anche grazie all’aiuto di persone<br />
di buona volontà che, di volta in<br />
volta, avevano fatto da interpreti, si era<br />
sempre svolto regolarmente, fino all’incontro<br />
con un bambino yemenita,<br />
affetto da poliomielite in fase acuta, che,<br />
dopo aver peregrinato per diversi ambulatori<br />
pediatrici romani, era stato avviato<br />
al ricovero nella nostra Unità. Lo<br />
accompagnavano i genitori che parla-<br />
COMUNICARE<br />
15<br />
A destra il dott. Orazio Ranno<br />
e i suoi collaboratori con alcuni<br />
bambini immigrati ricoverati.<br />
vano (e capivano) solo l’arabo.<br />
L’uso esclusivo <strong>del</strong>la lingua araba, la<br />
evidente diversità di abitudini (la madre<br />
dormiva a terra su una coperta),<br />
le incomprensioni di tipo culturale<br />
(un isolamento pediatrico comporta<br />
<strong>del</strong>le restrizioni ambientali)… ..per la<br />
prima volta fummo messi in seria crisi!<br />
Ci rendemmo conto di poter affrontare<br />
la malattia poliomielite, ma<br />
di non riuscire a comunicare, né ad<br />
instaurare un corretto rapporto pediatra-medico-famiglia.<br />
Pur cogliendo<br />
i segni di un grave disagio socio-economico<br />
e culturale non riuscimmo ad<br />
attivare iniziative di sostegno o di relazione,<br />
al di fuori <strong>del</strong> facilitare il rientro<br />
in patria a iter diagnostico concluso.<br />
Da qui si fece strada in noi la<br />
necessità di una integrazione <strong>del</strong>la<br />
nostra preparazione, in ambito transculturale,<br />
che tenesse conto dei valori<br />
e <strong>del</strong>le peculiarità <strong>del</strong>le varie etnie<br />
e culture, <strong>del</strong> diverso modo di senti-
e, vivere ed esprimere l’essere malato.<br />
Si rese allora necessaria non già<br />
la figura di un mediatore linguistico,<br />
peraltro talora indispensabile, bensì<br />
quella di un mediatore culturale, che<br />
potesse, all’occorrenza, svolgere anche<br />
il ruolo di interprete, ma che avesse<br />
soprattutto la capacità di fungere<br />
da anello di congiunzione fra le diverse<br />
culture, di informare l’immigrato sui<br />
suoi diritti e doveri nel nostro paese,<br />
intervenendo anche nel <strong>del</strong>icatissimo<br />
momento <strong>del</strong>la richiesta <strong>del</strong> consenso<br />
informato.<br />
Da questi presupposti è emersa l’idea<br />
di organizzare un convegno, una giornata<br />
intera dedicata al bambino immigrato<br />
e ai suoi problemi; l’idea si<br />
è, infine, concretizzata alla luce <strong>del</strong>la<br />
consapevolezza di appartenere ad<br />
una <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, di avere acquisito<br />
e maturato l’esperienza necessaria<br />
per compiere questo passo,<br />
<strong>del</strong>la provocazione di una frase di S.<br />
Agostino casualmente (o provvidenzialmente?)<br />
capitata sotto i nostri occhi:<br />
“ La speranza ha due figli: uno è<br />
lo sdegno per le cose come sono, l’altro<br />
è il coraggio di cambiarle”. Abbiamo<br />
deciso, così, di accettare la sfida<br />
ponendo questa frase addirittura<br />
come filo conduttore <strong>del</strong> convegno<br />
con il preciso intento di fornire ai pediatri<br />
italiani, siano essi pediatri di<br />
famiglia che operatori di strutture<br />
pubbliche, nuove ed aggiornate conoscenze<br />
per affrontare e realizzare<br />
una più confacente fase di comunicazione<br />
e di negoziazione con le fa-<br />
COMUNICARE<br />
16<br />
miglie immigrate in merito alle scelte<br />
sanitarie e alle relative soluzioni<br />
assistenziali, tenendo presenti le nuove<br />
tipologie dei piccoli assistiti, non<br />
riconducibili ad un unico stereotipo<br />
di bambino immigrato.<br />
Nell’immagine scelta per la locandina<br />
è contenuta un’altra provocazione:<br />
sullo sfondo di un balcone fiorito,<br />
una mano accogliente aperta alla<br />
vita. Questa mano accogliente, per<br />
me, rappresenta tutti coloro i quali,<br />
al Gemelli, si interessano al bambino<br />
immigrato, in primis il Dipartimento<br />
di Scienze Pediatriche, che<br />
mette a disposizione tutte le sue risorse<br />
umane e professionali, nelle varie<br />
componenti (pediatria, neonatologia,<br />
neurochirurgia e neuropsichiatria<br />
infantile, chirurgia pediatrica,<br />
l’ambulatorio per i bambini adottati<br />
dall’estero, ultima realizzazione).<br />
Ma il Dipartimento non può esprimersi<br />
senza la collaborazione attiva<br />
<strong>del</strong>la Pediatria di base, dei Consultori,<br />
dei Servizi sociali sul territorio afferenti<br />
alle varie ASL <strong>del</strong> Lazio e, talora,<br />
anche di altre regioni.<br />
Hanno portato il loro contributo il<br />
prof. Serafino Mansueto (<strong>Università</strong><br />
di Palermo) fondatore <strong>del</strong>la SIMM,<br />
Società Italiana di Medicina <strong>del</strong>le Mi-
grazioni, che fin dai primi anni ottanta<br />
ha stimolato e favorito l’approfondimento<br />
di queste tematiche ed il<br />
dott. Salvatore Geraci (Caritas Diocesana)<br />
attuale Presidente <strong>del</strong>la SIMM<br />
coadiuvato dal dott. Maurizio Marceca,<br />
che ha condotto per mano i presenti<br />
attraverso gli aspetti peculiari<br />
<strong>del</strong> minore nelle tre leggi fondamentali<br />
sull’immigrazione, cioè, la legge<br />
“ Martelli” n° 39/90, la legge “ Turco-<br />
Napolitano” n° 40/98 e la legge “ Bossi-Fini”<br />
n°189/02.<br />
Il dott. Mario Affronti ha educato un<br />
piccolo esercito di medici volontari<br />
palermitani operanti tra l’ormai storico<br />
poliambulatorio Santa Chiara, primo<br />
in Italia dedicato all’immigrato ed<br />
il Policlinico di Palermo, dove si è addirittura<br />
voluto istituire un servizio<br />
dedicato. Dell’approccio metaculturale<br />
ha parlato la dott.ssa Milena Lo Giudice,<br />
editor di “ Etno-Pediatria”, il primo<br />
testo in Italia di pediatria transculturale,<br />
<strong>del</strong> quale, proprio in occasione<br />
<strong>del</strong> convegno, è stato presentato<br />
il 3° volume, al quale hanno collaborato<br />
il sottoscritto e il dott. Piero<br />
Valentini, sviluppando alcuni dei temi<br />
più scottanti <strong>del</strong>la patologia infettiva<br />
e parassitaria, che tanta paura<br />
continua ad evocare nell’immaginario<br />
collettivo: demitizzare il concetto di<br />
immigrato “ untore” è stata la principale<br />
finalità degli autori. Il prof. Gualtiero<br />
Ricciardi, Direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />
di Igiene, ha, con vivacità e perizia,<br />
condotto la moderazione <strong>del</strong>la sessione<br />
sulle vaccinazioni durante la quale<br />
ha aggiunto alle novità esposte dal<br />
dott. Vincenzo Currò l’esperienza maturata<br />
nel suo Istituto.<br />
Un’ intera sessione è stata dedicata alle<br />
malattie esotiche ed alle malattie di<br />
cui si ammala realmente il bambino<br />
UFFICIO STRANIERI<br />
immigrato: su tale argomento il dott.<br />
Piero Valentini ha commentato la trentennale<br />
esperienza <strong>del</strong>l’Isolamento Pediatrico,<br />
confrontandola con i risultati<br />
di interessanti studi realizzati in Italia<br />
e nel resto <strong>del</strong> mondo. Un accento<br />
particolare è stato posto sulla tuber-<br />
Il servizio è ubicato al 3° piano <strong>del</strong> Policlinico<br />
Aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle h. 8 alle h. 10 telefono interno 5892<br />
Rivolgersi ai sigg. Francesco Maria Magnoni<br />
Anna Benetton<br />
Luigi Bartoli<br />
colosi, per il suo impatto sociale, dalla<br />
dott.ssa Laura Lancella <strong>del</strong>l’Ospedale<br />
Bambino Gesù di Roma, e sulla lebbra,<br />
per la sua, seppur rara, presenza<br />
nel nostro paese, dal dott. Gennaro<br />
Franco <strong>del</strong>l’Istituto Dermosifilopatico<br />
San Gallicano di Roma.<br />
Altro argomento trattato quello <strong>del</strong><br />
bambino immigrato in Ospedale: il<br />
prof. Antonio A. Zuppa, neonatologo,<br />
ha presentato i problemi <strong>del</strong> neonato<br />
da madre immigrata, la dott.ssa Aurora<br />
Rossodivita, pediatra endocrinolo-<br />
COMUNICARE<br />
17<br />
ga, ha parlato dei problemi endocrinologici,<br />
mentre di quelli onco-ematologici<br />
ha riferito la dott.ssa Palma<br />
Maurizi <strong>del</strong>l’U.O. di Oncologia Pediatrica.<br />
Infine il dott. Giovanni Hassan<br />
ha illustrato le dinamiche <strong>del</strong> disagio<br />
nel minore immigrato.<br />
La ricchezza e la profondità dei contributi<br />
apportati dai singoli relatori e<br />
moderatori hanno fatto soltanto intravedere<br />
la complessità <strong>del</strong>le problematiche<br />
dei minori immigrati, durante<br />
tutta la loro vita evolutiva fino<br />
al superamento <strong>del</strong>la “ tempesta adolescenziale”.<br />
Per poter essere più esaustivi si cercherà<br />
di realizzare un’altra iniziativa,<br />
proponendo a tutti i colleghi, al personale<br />
infermieristico e a quello amministrativo<br />
<strong>del</strong> nostro Policlinico alcune<br />
giornate tematiche sulla etnomedicina<br />
ed il transculturalismo, che<br />
si occupino <strong>del</strong>l’Uomo-immigrato, non<br />
solo neonato-bambino-adolescente,<br />
ma anche adulto ed anziano, figura<br />
che comincia sempre più ad osservarsi<br />
tra i pazienti afferenti al nostro<br />
Policlinico.<br />
Da come sapremo porci di fronte ai loro<br />
problemi di salute dipenderà il loro<br />
futuro e forse anche quello <strong>del</strong> nostro<br />
paese.
Marilina Pogutz Scrascia<br />
Non è mai buona norma portare<br />
bambini sani in ospedale. Purtroppo<br />
i genitori non hanno a volte altra<br />
scelta. Malati da visitare, accertamenti<br />
diagnostici da effettuare, pratiche burocratiche<br />
da smaltire e tante altre piccole<br />
e grandi incombenze fanno sì che mamme<br />
e papà siano costretti a portare i figli con<br />
loro. Per aiutare queste famiglie e il momento<br />
di emergenza che stanno vivendo,<br />
per iniziativa di una giovane e intraprendente<br />
psicologa, la dott.ssa Angela Flammini<br />
e con il pieno ed entusiastico consenso<br />
<strong>del</strong>la nostra Amministrazione, è stato<br />
creato un baby garden, chiamato “ l’Isola<br />
che non c’è”, una area gioco con ludoteca<br />
e biblioteca dove i bambini possono<br />
intrattenersi ben custoditi per tutto il<br />
tempo occorrente ai loro genitori.<br />
L’idea di un’area attrezzata è stata già<br />
resa operativa in Italia solo in un ospedale<br />
<strong>del</strong> Nord, a Roma è quindi una novità<br />
assoluta.<br />
L’ISOLA CHE NON C’È<br />
Tanti giochi a disposizione dei<br />
bambini d’ogni età che usufruiranno<br />
<strong>del</strong>la nuova area a loro destinata<br />
nell’atrio <strong>del</strong> Gemelli<br />
Lo spazio destinato a questa attività è<br />
stato reperito nella hall <strong>del</strong> IV piano <strong>del</strong><br />
Policlinico, lungo la vetrata che costeggia<br />
il cortile <strong>del</strong>la chiesa; è quindi una<br />
zona luminosa, relativamente vasta ed<br />
ha una uscita anche sulla parte terraz-<br />
COMUNICARE<br />
18<br />
Inaugurazione <strong>del</strong> Baby Garden:<br />
da sinistra don Decio Cipolloni,<br />
il dott. Giancarlo Furnari, il prof. Cesare<br />
Catananti, la dott.ssa Angela Flammini,<br />
Direttrice <strong>del</strong>l’area gioco e il dott. Marco<br />
Visconti, Presidente <strong>del</strong> XIX Municipio.
Il dott. Marco Visconti, don Decio<br />
Cipolloni, il dott. Giancarlo Funari<br />
e la dott.ssa Angela Flammini si<br />
intrattengono con una bimba<br />
nella nuova zona attrezzata.<br />
zata. Gli spazi coperti sono stati suddivisi<br />
per permettere ai bambini di diverse<br />
età di trovare punti di interesse: vi è<br />
un angolo multimediale dove si possono<br />
ascoltare suoni e musiche, vedere animazioni<br />
e documentari, leggere fiabe e<br />
storie fantastiche. È adibito un angolo per<br />
il relax con un materassone gigante e<br />
colorato. È presente anche un’area appositamente<br />
destinata ai bambini più<br />
piccoli in cui si sperimenta la motricità<br />
e il gioco motorio utilizzando materiali<br />
che aiutino a gattonare, arrampicarsi e<br />
rotolare. Sono inoltre previste attività ludiche<br />
sia spontanee che guidate per stimolare<br />
la creatività, la destrezza, l’abilità<br />
e l’agilità ed eventualmente anche il<br />
bilinguismo.<br />
Un buon coordinamento socio-psico-pedagogico<br />
consentirà che le attività si svolgano<br />
al meglio e che i bambini sentano<br />
di stare in un ambiente idoneo dove ci<br />
si diverte e dove i genitori possono lasciarli<br />
in tutta tranquillità, fiducia e sicurezza.<br />
Potranno usufruire di questo servizio<br />
bambini disvezzi, e quelli fino ai 14<br />
anni di età oltre ai figli dei dipendenti.<br />
Il team assistenziale è assicurato da una<br />
cooperativa con otto educatrici diplomate<br />
più una coordinatrice psico-sociopedagogica<br />
che si avvicenderanno nei<br />
vari turni.<br />
SERVIZIO DI BABY GARDEN<br />
COMUNICARE<br />
19<br />
Il servizio è a pagamento con una riduzione<br />
per i figli dei dipendenti; non è prevista<br />
nessuna quota di iscrizione e vi è<br />
uno sconto <strong>del</strong> 50% per coloro che debbono<br />
lasciare più di un bambino.<br />
È possibile infine per i volontari ospedalieri<br />
utilizzare un servizio di prestito<br />
di giochi e libri per anziani, adulti e bambini<br />
nei vari reparti.<br />
PROMOZIONE FINO AL 30/06/2005 ANZICHÉ<br />
UTENTI<br />
DIPENDENTI UCSC<br />
DIPENDENTI UCSC<br />
UTENTI<br />
E TONIOLO E TONIOLO<br />
1° FIGLIO 2° FIGLIO 2° FIGLIO<br />
1° FIGLIO 1° FIGLIO 2° FIGLIO 2° FIGLIO<br />
1° FIGLIO<br />
-50% -50% -50% -50%<br />
1 h 3,15 1,58 2,25 1,13 3,50 1,75 2,50 1,25<br />
2 h 5,40 2,70 4,250 2,25 6,00 3,00 5,00 2,50<br />
3 h 7,65 3,83 6,30 3,15 8,50 4,25 7,00 3,50<br />
1/2 giornate 13,50 6,75 11,25 5,63 15,00 7,50 12,50 6,25<br />
1 giorno 25,20 12,60 21,15 10,58 28,00 14,00 23,50 11,75<br />
5 gg o 10 1/2 giornate 108,00 54,00 90,00 45,00 120,00 60,00 100,00 50,00<br />
10 gg o 20 1/2 giornate 189,00 94,50 157,50 78,75 210,00 105,00 175,00 87,50<br />
SPECIALE PACCHETTI<br />
20 gg o 40 1/2 giornate 333,00 166,50 276,30 138,15 370,00 185,00 307,00 153,50<br />
30 gg o 60 1/2 giornate 450,00 225,00 373,50 186,75 500,00 250,00 415,00 207,50<br />
60 gg o 120 1/2 giornate 774,00 387,00 641,70 320,85 860,00 430,00 713,00 356,50<br />
90 gg o 180 1/2 giornate 990,00 495,00 819,00 409,50 1.100,00 550,00 910,00 455,00<br />
120 gg 1.134,00 567,00 931,50 465,75 1.260,00 630,00 1.035,00 517,50
Questo nuovissimo microscopio<br />
confocale a scansione laser, che<br />
è già largamente utilizzato e con<br />
buon profitto, è stato acquistato da un<br />
consorzio di Istituti (Farmacologia, Fisiologia<br />
Umana, Fisica e Patologia generale)<br />
grazie all’Amministrazione <strong>del</strong><br />
nostro Ateneo che ha concesso le risorse<br />
necessarie. L’impiego di tale strumento,<br />
di potenziale interesse per tutta<br />
la Facoltà, risulta oggi fondamentale<br />
per un adeguato sviluppo <strong>del</strong>la ricerca<br />
scientifica in ambito biomedico.<br />
Quali sono quindi le caratteristiche tecnologiche<br />
che rendono tale strumentazione<br />
così all’avanguardia nella ricerca<br />
scientifica?<br />
Nel corso degli anni la ricerca scientifica<br />
biomedica si è avvalsa di tecniche<br />
di indagine sempre più innovative per<br />
analizzare il mondo <strong>del</strong> sub-microscopico,<br />
partendo dal normale microscopio<br />
ottico fino ad arrivare al microscopio<br />
elettronico a scansione (SEM) e al<br />
microscopio a forza atomica (AFM).<br />
Queste moderne tecniche forniscono<br />
una dettagliata informazione <strong>del</strong>la morfologia<br />
<strong>del</strong> campione in esame, ma non<br />
offrono la possibilità di indagare nel<br />
dettaglio anche la struttura interna e soprattutto<br />
esse non consentono di analizzare<br />
preparati “ vitali”. La scoperta e<br />
la progettazione di particolari composti<br />
chimici, capaci di legarsi selettivamente<br />
a determinate strutture cellula-<br />
PRIMO PIANO<br />
Nuovi traguardi<br />
per la microscopia<br />
È stato recentemente installato nell’Istituto<br />
di Fisiologia Umana un nuovissimo<br />
strumento scientifico: un microscopio<br />
confocale a scansione laser.Applicazioni<br />
e nuove possibilità di<br />
indagine<br />
Gian Battista Azzena<br />
ri (sonde fluorescenti) e simultaneamente<br />
di riverberare il segnale, ha consentito<br />
di combinare il fenomeno fisico<br />
<strong>del</strong>la fluorescenza con la microscopia<br />
ottica, dando la possibilità di analizzare,<br />
anche “ in vivo” ed in dettaglio,<br />
la struttura interna di un campione in<br />
esame. Esistono infatti sonde fluorescenti<br />
che possono essere “ caricate”<br />
all’interno <strong>del</strong>le cellule senza comprometterne<br />
la vitalità e che possiedono la<br />
peculiarità di variare le loro proprietà<br />
fisiche (intensità, lunghezza d’onda di<br />
emissione e di assorbimento) al verificarsi<br />
o meno di uno specifico evento<br />
al’interno <strong>del</strong>la singola cellula. In questo<br />
contesto, la microscopia confocale<br />
a scansione laser costituisce da alcuni<br />
anni una potente tecnologia in grado<br />
di migliorare la qualità <strong>del</strong>le osservazioni<br />
in microscopia ottica ed inoltre<br />
rappresenta uno straordinario progresso<br />
che consente di aprire nuove strade<br />
COMUNICARE<br />
20<br />
in vasti campi <strong>del</strong>la ricerca scientifica<br />
a partire dalla biologia cellulare fino alla<br />
fisica dei materiali.<br />
La differenza sostanziale <strong>del</strong> microscopio<br />
confocale rispetto al tradizionale<br />
microscopio a fluorescenza è basata<br />
su due fondamentali innovazioni:<br />
a) la fonte luminosa è costituita da una<br />
sorgente laser e b) un particolare si-<br />
Il prof. Gian Battista Azzena.<br />
stema ottico informatizzato è interposto<br />
fra la sorgente laser ed il preparato<br />
da analizzare. Così, mentre la sorgente<br />
laser migliora la qualità <strong>del</strong>le immagini<br />
grazie alla estrema coerenza,<br />
alta intensità e lunghezza d’onda unica<br />
<strong>del</strong> segnale emesso, il sistema ottico-informatico<br />
consente di effettuare<br />
in sequenza osservazioni sempre a fuoco<br />
di sezioni <strong>del</strong> campione (scansione)<br />
e successivamente di ricostruirle tridimensionalmente,<br />
caratteristica questa
che rappresenta l’aspetto più innovativo<br />
e rivoluzionario di questa recente<br />
tecnologia. I campi di applicazione di<br />
un’apparecchiatura confocale sono<br />
quindi i più ampi e spaziano dall’istologia<br />
e citologia alla biologia cellulare,<br />
alla fisiologia, all’analisi di superfici<br />
e materiali. Tuttavia, relativamente<br />
alla biologia, l’aspetto ancora più innovativo<br />
è rappresentato dal fatto che<br />
è possibile sfruttare la opportunità di<br />
lavorare su campioni in vivo. Ne possono<br />
pertanto trarre vantaggio settori<br />
come la medicina, la biologia animale<br />
e vegetale, l’ecologia microbica, la diagnostica<br />
(esistono, ad esempio, sonde<br />
molecolari per il riconoscimento di aree<br />
specifiche <strong>del</strong> genoma).<br />
Queste eccezionali possibilità di indagine<br />
offerte dalla microscopia confocale<br />
convenzionale possono essere ulteriormente<br />
potenziate mediante l’accoppiamento<br />
con una specifica sorgente<br />
laser che consente una eccitazione a<br />
“ doppio fotone”. La tecnica confocale,<br />
seppure altamente sofisticata, contiene<br />
infatti <strong>del</strong>le limitazioni intrinseche dovute<br />
sia alle caratteristiche specificatamente<br />
“ fisiche” <strong>del</strong> principio ottico confocale<br />
e <strong>del</strong> fenomeno <strong>del</strong>la fluorescenza<br />
sia alle caratteristiche “ chimiche” <strong>del</strong>le<br />
sonde fluorescenti che normalmen-<br />
Immagini di cellule staminali neuronali<br />
viste con il nuovo microscopio.<br />
te si usano in questo tipo di microscopia,<br />
con speciale riguardo per quelle<br />
usate nell’imaging cellulare.<br />
Da qualche anno a questa parte l’innovazione<br />
tecnologica, con la messa a punto<br />
<strong>del</strong> laser “ a doppio fotone”, ha fornito<br />
lo strumento necessario per eliminare<br />
numerosi problemi di carattere tecnico<br />
e si annullano le limitazioni fisiche,<br />
riuscendo ad ottenere una maggiore<br />
risoluzione spaziale <strong>del</strong> sistema<br />
ottico senza degradare le sonde e strutture<br />
biologiche. Il connubio fra microscopio<br />
“ confocale” e sorgente laser a<br />
doppio fotone, rappresenta pertanto al<br />
COMUNICARE<br />
21<br />
Il prof. Claudio Grassi (in piedi),<br />
il prof. Gian Battista Azzena<br />
e il dott. Roberto Piacentini analizzano<br />
i risultati di un esperimento.<br />
momento uno dei più avanzati strumenti<br />
di indagine a livello microscopico<br />
di cui la ricerca biomedica disponga<br />
per studiare analiticamente sia campioni<br />
“ fissati” che sistemi vitali “ in vitro”<br />
ed “ in vivo”.<br />
Per questi motivi il consorzio di Istituti<br />
che hanno caldeggiato e sostenuto<br />
l’acquisto <strong>del</strong> microscopio confocale a<br />
scansione laser aspira ora a completare<br />
ed implementare la strumentazione<br />
con l’acquisto <strong>del</strong> laser “ a doppio fotone”<br />
così da produrre una straordinaria<br />
accelerazione alla ricerca scientifica<br />
<strong>del</strong>la Facoltà. Deve essere inoltre sottolineato<br />
che il completamento <strong>del</strong>la<br />
strumentazione favorirà il raggiungimento<br />
di due rilevanti obiettivi: innanzi<br />
tutto, consentirà alla Facoltà Medica<br />
di dotarsi di una strumentazione all’avanguardia<br />
nella ricerca biomedica ed<br />
in secondo luogo, non meno rilevante,<br />
qualificherà in maniera sostanziale un<br />
centro ad elevatissima specializzazione<br />
che la Facoltà ha in animo di allestire<br />
nell’ambito degli Istituti Biologici. Questo<br />
progetto offrirà a tutti i ricercatori<br />
<strong>del</strong>la Facoltà la possibilità di effettuare<br />
indagini sperimentali ed applicative ad<br />
altissimo livello così da favorire una formidabile<br />
spinta alla ricerca scientifica<br />
<strong>del</strong>la Facoltà.
Nella sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> la<br />
gestione informatica dei dati è<br />
iniziata nel 1965. Da allora, dalle prime<br />
macchine a pannelli e schede, il sistema<br />
si è evoluto al passo con la tec-<br />
INFORMATIZZAZIONE<br />
Quando il dato<br />
diventa informazione<br />
Istituito un software, il Data Warehouse,<br />
che raggruppa ed elabora le informazioni<br />
e i dati relativi a tutte le<br />
funzioni aziendali. Dall’area “gestionale”<br />
alla “business intelligence” sempre<br />
nel rispetto più assoluto <strong>del</strong>la privacy<br />
Antonio Marchetti<br />
nologia e ora supporta tutte le attività<br />
di gestione.<br />
I dati sono organizzati dal Sistema Informativo<br />
in strutture che permettono di gestire<br />
una realtà molto complessa e il patrimonio<br />
dei dati accumulato negli anni<br />
ha ormai raggiunto dimensioni considerevoli<br />
(un totale di 1.800.000 anagrafiche<br />
pazienti, 1.300.000 ricoveri, 1.000.000 di<br />
dati per gli studenti, oltre a registrazioni<br />
annue per: 6.000.000 di prestazioni diagnostiche,<br />
600.000 di movimentazioni di<br />
materiali dai magazzini, 10.000.000 di registrazioni<br />
per la gestione <strong>del</strong> personale,<br />
100.000 di registrazioni contabili).<br />
Nello stesso tempo la necessità di ela-<br />
COMUNICARE<br />
22<br />
borazioni di questi dati si è modificata<br />
dalle interrogazioni in linea, o dai semplici<br />
riepiloghi mensili, alla elaborazione<br />
dettagliata per lo studio dei fenomeni,<br />
alla unione sistematizzata di tutti i dati<br />
per il Controllo di Gestione, alla distribuzione<br />
dei dati ai ricercatori, alla rappresentazione<br />
<strong>del</strong>la realtà con indicatori,<br />
alla “ navigazione” per avere informazioni,<br />
estrarre dati, effettuare raggruppamenti<br />
non predefiniti, costruire<br />
report e grafici, attivare funzioni statistiche<br />
e previsionali anche complesse,<br />
Menu di scelta <strong>del</strong>le informazioni<br />
disponibili.
icavare dati relativi a particolari fenomeni<br />
o condizioni.<br />
Anche le elaborazioni e le viste più o<br />
meno sintetiche <strong>del</strong>le informazioni risultano<br />
complesse e numerose perché<br />
agli stessi fenomeni sono interessate varie<br />
funzioni aziendali che hanno necessità<br />
informative diverse, pur partendo<br />
dagli stessi dati.<br />
Per conciliare tutte queste esigenze, l’evoluzione<br />
<strong>del</strong>l’informatica negli ultimi<br />
anni ha portato a suddividere le modalità<br />
di elaborazione (e quindi di utilizzo)<br />
dei dati in due macro aree: una di tipo<br />
“ gestionale” (detta anche “ operazionale”<br />
), nella quale confluiscono tutti i sistemi<br />
che raggruppano i dati nella gestione<br />
“ giornaliera o routinaria” (registrazioni<br />
dei ricoveri, prenotazioni e refertazione<br />
di esami, cartelle cliniche, consumi<br />
di farmaci, presenze <strong>del</strong> personale,<br />
movimenti contabili, attività didattica,<br />
ecc.) e una di “ report e analisi” (definita<br />
di “ business intelligence” ) nella quale<br />
possono essere collocati i sistemi che<br />
elaborano i dati per distribuire informazioni<br />
più o meno aggregate e le mettono<br />
a disposizione per eventuali approfondimenti<br />
di analisi o rielaborazioni.<br />
Nell’area gestionale i sistemi hanno il<br />
compito di mantenere la correttezza, l’integrità<br />
e la coerenza dei dati e devono<br />
gestire molte operazioni giornaliere sui<br />
singoli dati (inserimenti e variazioni) in<br />
tempi manuali rapidi, per cui si costruiscono<br />
software complessi, realizzati in<br />
tempi relativamente lunghi e necessariamente<br />
poco inclini a variazioni.<br />
Invece, nell’area <strong>del</strong>la business intelligence<br />
(che utilizza i dati mantenuti corretti,<br />
integri e congruenti dai sistemi gestionali),<br />
l’accentuazione viene spostata<br />
sulla possibilità di utilizzo <strong>del</strong>le informazioni<br />
in modo flessibile per rispondere<br />
a esigenze informative diverse<br />
e, molte volte, estemporanee o, comunque,<br />
soggette a diverse “ variazioni<br />
sul tema”.<br />
Nei sistemi di business intelligence gli<br />
archivi sono, solitamente, una copia<br />
continuamente aggiornata, anche giornalmente,<br />
dei dati gestionali (e questo<br />
garantisce la correttezza dei dati disponibili),<br />
mentre le funzioni vengono<br />
elaborate su macchine separate in modo<br />
da non avere influenze operative<br />
(rallentamenti o altro) sui sistemi gestionali.<br />
Gli stessi archivi sono, dal punto di vista<br />
<strong>del</strong>l’architettura interna, concepiti<br />
in modo da ottimizzare le funzioni di<br />
raggruppamento e analisi <strong>del</strong>le informazioni,<br />
diversamente dai sistemi gestionali<br />
che privilegiano un’architettura<br />
tesa all’integrità e coerenza reciproca<br />
dei dati.<br />
La soluzione di avere le aree “ gestionale”<br />
e “ business intelligence” separate lascia<br />
anche maggiore libertà di manovra<br />
per eventuali cambiamenti sia per adeguamenti<br />
a nuove funzioni, sia per nuove<br />
versioni di software.<br />
Per rispondere a esigenze informative<br />
di tipo business intelligence la nostra sede<br />
si è dotata da alcuni anni di un software<br />
“ Data Warehouse” realizzato in tec-<br />
COMUNICARE<br />
23<br />
Valore stimato dei Drg dei dimessi<br />
per anno.<br />
nologia SAS-Institute che viene progettato<br />
e gestito dall’unità operativa Data Warehouse<br />
inquadrata nell’area <strong>del</strong> dott.<br />
Giorgio Lehner, Dirigente Amministrativo<br />
<strong>del</strong> Policlinico.<br />
Ultimamente si sta anche introducendo<br />
un applicativo SAS, Human Capital Management,<br />
specifico per l’area <strong>del</strong> Personale<br />
che si alimenta direttamente dal<br />
Data Warehouse e si integra intimamente<br />
con esso. La gestione <strong>del</strong> Data Warehouse<br />
prevede una serie di funzioni di<br />
mantenimento dei dati contenuti ed altre<br />
funzioni di accesso alle informazioni<br />
per l’utilizzo diretto da parte degli<br />
utenti <strong>del</strong> sistema.<br />
Durante la notte milioni di dati vengono<br />
letti dagli archivi operazionali, controllati,<br />
uniformati (anche con elaborazioni<br />
complesse) ed archiviati nel Data<br />
Warehouse con quei livelli di qualità, integrazione,<br />
sinteticità e granularità, cui<br />
si accennava in precedenza, per rispondere<br />
al meglio alle esigenze di accesso<br />
semplice, veloce ed efficace.<br />
Le dimensioni <strong>del</strong> Data Warehouse, che<br />
ha l’ambizione di rappresentare, anche<br />
con l’opportuna profondità storica, tutti<br />
i fenomeni presenti in azienda, sono<br />
ormai ragguardevoli, avendo raggiundo<br />
attualmente oltre 100 milioni di righe<br />
strutturate in diverse tabelle.<br />
Particolarmente curati sono anche gli<br />
aspetti di integrità e riservatezza dei dati<br />
nel pieno rispetto <strong>del</strong>le più recenti leg-
Distribuzione <strong>del</strong>le degenze<br />
per tipologia di pazienti.<br />
gi sulla tutela <strong>del</strong>le informazioni (“ privacy”<br />
).<br />
I dati disponibili, tutti con aggiornamento<br />
quotidiano, riguardano:<br />
• Dati anagrafici dei pazienti (sesso, età,<br />
residenza, ASL, … )<br />
• Ricoveri (date, reparti, diagnosi, DRG,<br />
… )<br />
• Prestazioni diagnostiche (pazienti, esami,<br />
risposte, materiali, … )<br />
• Attività di Day Hospital (accessi, prestazioni,<br />
… )<br />
• Interventi chirurgici (date, tipo, operatore,<br />
… )<br />
• Pronto soccorso (pazienti, date, tipologia,<br />
diagnosi, … )<br />
• Consumi di farmaci e altri materiali<br />
(farmaci, reparti, costi, … )<br />
• Ordini di farmaci e altri materiali (prodotti,<br />
fornitori, prezzi, … )<br />
• Dati anagrafici <strong>del</strong> personale (sesso,<br />
età, anzianità, posto di lavoro, qualifica,<br />
… )<br />
• Dati economici <strong>del</strong> personale (voci stipendiali,<br />
straordinari, … )<br />
• Dati sulle presenze <strong>del</strong> personale (presenze,<br />
assenze, … )<br />
L’accesso alle informazioni viene fatto<br />
di solito direttamente dagli utenti: tramite<br />
reports e archivi in formati elettronici<br />
di facile utilizzo (Excel), nel caso di<br />
elaborazioni “ strandardizzate”, o con una<br />
“ navigazione multidimensionale” dei dati,<br />
utilizzando il browser Explorer, nel<br />
caso si vogliano analizzare i fenomeni<br />
vagliando contemporaneamente diversi<br />
aspetti.<br />
Per “ richieste estemporanee” particolarmente<br />
complesse, interviene direttamente<br />
l’ufficio Data Warehouse che provvede,<br />
con elaborazioni ad hoc, a realizzare<br />
le analisi desiderate.<br />
Proprio sulle modalità di accesso, vale<br />
la pena di dare qualche informazione in<br />
più sulla “ navigazione multidimensionale”<br />
sia per spiegare meglio cosa significa,<br />
sia per chiarire le modalità tecniche<br />
utilizzate, piuttosto innovative per<br />
questo tipo di accesso.<br />
COMUNICARE<br />
24<br />
La “ navigazione multidimensionale”<br />
prevede una prima presentazione dei<br />
dati con <strong>del</strong>le forme estremamente sintetizzate<br />
(i “ totaloni” ) e la possibilità di<br />
scendere all’interno <strong>del</strong>le informazioni<br />
(con una tecnica chiamata “ drill-down” )<br />
allargando sempre di più la “ vista” entro<br />
particolari filoni, fino a raggiungere<br />
tutti gli elementi di dettaglio che danno<br />
origine alla sintesi iniziale e, volendo,<br />
<strong>scarica</strong>re sul proprio PC i dati ottenuti<br />
per utilizzarli successivamente,<br />
ad esempio con un foglio Excel.<br />
Per fare un esempio, si può partire da<br />
una sintesi dei dimessi <strong>del</strong> nostro Policlinico<br />
dove sono riportati, in una unica<br />
pagina (una “ schermata” ), i totali<br />
(per colonna) <strong>del</strong>l’attività degli ultimi 5<br />
anni suddivise (per riga) in grandi categorie<br />
(Degenze, Day hospital, Riabilitazione).<br />
Poi, semplicemente puntando il mouse<br />
e “ cliccando” su uno degli elementi presenti<br />
nella pagina (un anno, un gruppo<br />
di degenza, un totale), la vista dei dati<br />
cambia mostrando un approfondi-
mento <strong>del</strong>l’elemento scelto: scegliendo<br />
un anno, verranno evidenziati i totali per<br />
ogni mese di quell’anno; scegliendo un<br />
gruppo di degenza, la vista successiva<br />
darà i totali divisi tra l’attività <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli e <strong>del</strong> Cic.<br />
Continuando a “ cliccare” sui dati presenti<br />
nelle pagine, verrà presentato, seguendo<br />
un percorso predefinito, un dettaglio<br />
crescente dei dati scelti: il reparto<br />
che dimette, la regione di residenza<br />
<strong>del</strong> paziente, il tipo di DRG (se medico<br />
o chirurgico), la descrizione <strong>del</strong> DRG,<br />
fino ad arrivare alle informazioni sul<br />
singolo paziente, (data ricovero e dimissione,<br />
diagnosi e procedure, ASL di<br />
appartenenza, eventuale numero di<br />
pronto soccorso, etc.)<br />
Ma questa “ navigazione multidimensionale”<br />
permette all’utilizzatore anche<br />
di variare “ al momento” in modo<br />
sostanziale la rappresentazione predefinita<br />
dei dati, anche questo semplicemente<br />
“ cliccando” con il mouse, per<br />
far emergere l’aspetto informativo desiderato;<br />
ad esempio, visualizzare in<br />
un’unica pagina i dimessi per mese di<br />
un certo DRG, oppure selezionare una<br />
sola categoria di DRG e vedere i totali<br />
per reparto dei dimessi nel corso degli<br />
anni.<br />
Naturalmente qualunque visualizzazione<br />
corrente puo’ essere stampata o<br />
“ esportata” in formato Excel per eventuali<br />
e ulteriori elaborazioni.<br />
Dal punto di vista puramente tecnologico,<br />
vale la pena di precisare che questa<br />
“ navigazione multidimensionale” avviene<br />
sulla “ rete”, utilizzando Explorer, il<br />
più diffuso browser di navigazione internet,<br />
senza richiedere nessuna installazione<br />
di programmi aggiuntivi sul proprio<br />
PC.<br />
La tecnologia SAS in ambiente Web<br />
utilizzata (per gli addetti ai lavori, si<br />
tratta di “ Java Server Pages” ) consente<br />
la navigazione di questi oggetti multidimensionali<br />
anche su PC “ vecchi”<br />
di 4 o 5 anni, dove con SAS si può arrivare<br />
ad utilizzare tranquillamente un<br />
multidimensionale di 800.000 righe<br />
e, paradossalmente, gestire con molta<br />
lentezza un foglio Excel con sole<br />
10.000 righe, ma con molte formule<br />
di calcolo.<br />
Il fatto di utilizzare la rete consente, inoltre,<br />
di poter accedere al Data Warehouse<br />
da qualunque postazione, magari in<br />
una riunione o da un altro ufficio e, volendo,<br />
anche da un’altra parte <strong>del</strong> mondo.<br />
Naturalmente nel pieno rispetto <strong>del</strong>le<br />
leggi sulla sicurezza dei dati.<br />
Infine, le semplici modalità operative (si<br />
usa solo il mouse) sono talmente intuitive<br />
che il loro apprendimento richiede<br />
al massimo un paio d’ore di formazione,<br />
aumentando ancora di più la possibilità<br />
di diffusione e utilizzo <strong>del</strong> patrimonio<br />
aziendale di dati presenti nel Data<br />
Warehouse.<br />
COMUNICARE<br />
25<br />
Con questa tecnica multidimensionale,<br />
sono presentate situazioni su:<br />
• dimessi per reparto e per DRG,<br />
• ricavi previsti da DRG,<br />
• attività dei Day Hospital,<br />
• carico <strong>del</strong> Pronto Soccorso,<br />
• prestazioni ambulatoriali,<br />
• attività <strong>del</strong>le sale operatorie,<br />
• consumi di farmaci e materiale sanitario,<br />
sempre con l’opportuna profondità storica<br />
e confronti tra periodi omogenei.<br />
Naturalmente, dietro tutto questo è necessaria<br />
un’organizzazione “ ben oliata”, a<br />
partire dal Sistema Informativo con la<br />
componente “ sistemistica”, che mantiene<br />
efficiente i sistemi di base e la rete, e quella<br />
“ applicativa” che, gestendo tutte le attività<br />
informatizzate, “ produce” alimento<br />
per il Data Warehouse; poi l’ufficio Data<br />
Warehouse che segue l’evoluzione <strong>del</strong>le<br />
basi dati aziendali e individua le tecnologie<br />
necessarie per l’accesso.<br />
Alla base di tutto però rimane l’utenza<br />
che deve, in primo luogo, individuare<br />
un “ lessico” comune per condividere<br />
le informazioni e poi, con le sue richieste,<br />
stimolare l’evoluzione e l’arricchimento<br />
<strong>del</strong> Data Warehouse perché<br />
questo possa essere sfruttato al massimo<br />
nella diffusione <strong>del</strong>le informazioni<br />
e nell’analisi e conoscenza dei fenomeni<br />
aziendali.<br />
Accessi di Pronto Soccorso per tipologia<br />
e anno.
Si è svolto un convegno sull’integrazione<br />
dei sistemi informativi a servizio<br />
<strong>del</strong> paziente. Un momento d’incontro<br />
e di confronto per illustrare le<br />
esperienze in corso e progettare i<br />
prossimi sviluppi dei moderni sistemi<br />
informativi sanitari integrati<br />
Annamaria Ciampaglia<br />
Il 23 febbraio 2005 si è svolto presso<br />
il Policlinico Agostino Gemelli il<br />
convegno su “ Il sistema sanitario<br />
integrato: requisiti, strategie, esperienze”.<br />
Tema principale sono state le sfide<br />
e le opportunità <strong>del</strong>le aziende sanitarie<br />
chiamate ad essere sempre più presenti<br />
ed integrate con il territorio e contemporaneamente<br />
a crescere in una prospettiva<br />
manageriale dal punto di vista<br />
<strong>del</strong>la gestione. Il nostro paese riserva<br />
CONSORZIO EDITH<br />
L’automazione<br />
al servizio<br />
<strong>del</strong> paziente<br />
solo una minima parte degli investimenti<br />
tecnologici ai sistemi informativi mentre<br />
il management <strong>del</strong>le aziende sanitarie<br />
sembra aver compreso il ruolo centrale<br />
<strong>del</strong>le informazioni e l’importanza<br />
strategica di dotarsi di sistemi che le gestiscano<br />
in maniera rapida ed efficace.<br />
Hanno organizzato il convegno, il Consorzio<br />
EDITH fondato dall’ UCSC e dalla<br />
Gesi srl, da sempre impegnato nella<br />
sperimentazione di mo<strong>del</strong>li organizzativi<br />
e soluzioni informatiche all’avanguardia<br />
per le aziende sanitarie e la T-<br />
Systems, azienda di punta in Italia e in<br />
Europa nel settore <strong>del</strong>le tecnologie informatiche<br />
e <strong>del</strong>le telecomunicazioni.<br />
Non è un caso che proprio il Policlinico<br />
Gemelli abbia ospitato l’evento, essendosi<br />
dotato di soluzioni informatiche<br />
in continua evoluzione e specificatamente<br />
pensate per le necessità di<br />
una grande realtà ospedaliera. La scel-<br />
COMUNICARE<br />
26<br />
Da sinistra: l’ing. Fabio Blasi, l’ing.<br />
Fabrizio Massimo Ferrara, il dott.<br />
Giuseppe Mobilia, il prof. Cesare<br />
Catananti, il prof. Americo Cicchetti<br />
e il giornalista Pino Fondati.<br />
ta fatta è stata quella di investire per<br />
migliorare e ottimizzare i servizi al paziente,<br />
coerentemente con la cultura di<br />
questa organizzazione sempre pronta ad<br />
accettare nuove importanti sfide.<br />
Erano presenti il prof. Americo Cicchetti<br />
che ha illustrato il punto di vista<br />
e l’esperienza <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>l’economia<br />
ed esponenti <strong>del</strong> settore <strong>del</strong>l’informatica<br />
sanitaria e <strong>del</strong>la dirigenza<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> direttamente<br />
coinvolti nell’esperienza <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli come il prof. Cesare Catananti,<br />
Direttore sanitario <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli, l’ing. Fabrizio Massimo Ferrara,<br />
amministratore <strong>del</strong>egato <strong>del</strong>la Ge-
si srl e direttore generale <strong>del</strong> Consorzio<br />
EDITH e l’ing. Fabio Blasi <strong>del</strong>la T-<br />
Sysyems. A raccontare le strategie e i<br />
mo<strong>del</strong>li organizzativi adottati, il dott.<br />
Giuseppe Mobilia, l’ing. Giovanni Scavino,<br />
l’ing. Riccardo Ceccarelli, il dott.<br />
Andrea Cambieri, il prof. Lorenzo Bonomo,<br />
il dott. Biagio Merlino.<br />
Obiettivo <strong>del</strong> convegno, illustrare e allo<br />
stesso tempo capire quali sono i requisiti<br />
e le strategie da adottare per un<br />
sistema informativo completo ed integrato<br />
e l’importanza di dotarsi di questo<br />
strumento. Lo spunto per la discussione<br />
nasce dai risultati commentati<br />
dal prof. Cicchetti, <strong>del</strong>l’indagine “Agile<br />
Healthcare” condotta dalla ATKerney,<br />
società di consulenza internazionale,<br />
da cui emergono i fattori che rendono<br />
le aziende sanitarie “ agili”, in<br />
grado cioè di rispondere in modo efficace<br />
di fronte al “ mutamento <strong>del</strong>la domanda<br />
di prestazioni e di servizi da<br />
parte dei pazienti e cittadini nell’attuale<br />
contesto economico”. I tre fattori<br />
individuati risultano essere: la reattività<br />
nei confronti dei mutamenti <strong>del</strong>la<br />
domanda, la tempestività nel realizzare<br />
cambiamenti e la flessibità nell’impiego<br />
<strong>del</strong>le risorse. Ne emerge che<br />
un radicale mutamento di prospettive<br />
ed attitudini è ormai una necessità, di<br />
fronte al fatto che solo il 6% <strong>del</strong>le<br />
Il dott. Giuseppe Mobilia, Direttore<br />
<strong>del</strong>la Sede di Campobasso.<br />
Fig 1. Dall’indagine condotta dalla<br />
ATKerney risulta che solo il 6% <strong>del</strong>le<br />
aziende sanitarie intervistate si<br />
considera sufficientemente “agile”.<br />
L’80% dichiara però di aver intrapreso<br />
il cammino verso l’”agilità”.<br />
COMUNICARE<br />
27<br />
aziende sanitarie presenti sul nostro<br />
territorio può considerarsi “ agile”.<br />
Dal punto di vista <strong>del</strong>la tecnologia informatica,<br />
ad indicare la strada è l’esperienza<br />
acquisita negli anni da<br />
aziende che sono specializzate proprio<br />
nella ricerca e nella sperimentazione<br />
di strumenti per la gestione <strong>del</strong>le informazioni<br />
in ambito sanitario: non è<br />
più possibile adattare mo<strong>del</strong>li tradizionali,<br />
pensati magari per altre organizzazioni,<br />
ma bisogna dotarsi di un<br />
sistema informativo che aderisca perfettamente<br />
alle peculiarità <strong>del</strong>la realtà<br />
ospedaliera. Le caratteristiche di tale<br />
strumento risiedono nell’approccio<br />
Enterprise Resource Planning (ERP),<br />
già adottato dalle più grandi aziende<br />
a livello mondiale. Esso rappresenta,<br />
come ha sottolineato l’ing. Ferrara, il<br />
“ tessuto connettivo” <strong>del</strong>l’organizzazione,<br />
indipendente dai singoli fornitori<br />
e tecnologicamente adeguato ad integrare<br />
diverse applicazioni in un contesto<br />
unitario che utilizza sinergicamente<br />
i diversi standard esistenti nel<br />
settore sanitario 1 .<br />
Emerge quindi, dall’intervento <strong>del</strong>l’ing.<br />
Blasi <strong>del</strong>la T-Systems, l’importanza<br />
di affidare alla gestione congiunta<br />
di aziende esterne specializzate<br />
nel settore, la creazione e lo sviluppo<br />
di questo strumento e dei ser-
vizi ad esso collegati. La soluzione<br />
<strong>del</strong>l’” outsourcing” adottata dal Policlinico<br />
Gemelli ne è un valido esempio:<br />
ciascun attore coinvolto lavora nel<br />
suo campo formando una squadra ben<br />
coordinata che evita sprechi di risorse<br />
e garantisce un servizio continuo<br />
ed efficace.<br />
Diversi gli interventi nel corso <strong>del</strong>la<br />
giornata: il prof. Catananti, ha efficacemente<br />
introdotto l’incontro raccontando<br />
l’esperienza <strong>del</strong> Policlinico Gemelli<br />
e motivandone le scelte strategiche<br />
compiute. Il dott. Mobilia si è soffermato<br />
sul passaggio dalla gestione<br />
dei sistemi informativi interna all’ospedale<br />
a quella affidata in outsourcing,<br />
descrivendone fasi ed efficacia.<br />
L’ing. Ceccarelli e l’ing. Scavino hanno<br />
descritto, dati e cifre alla mano, il<br />
volume di informazioni e le modalità<br />
in cui vengono gestite attraverso il sistema<br />
informativo integrato. Esempi<br />
recenti di una gestione centralizzata<br />
<strong>del</strong>le informazioni sono stati forniti dal<br />
dott. Cambieri per quanto riguarda la<br />
Piastra Operatoria e per il Dipartimento<br />
di Radiodiagnostica cui hanno<br />
dato voce il prof. Bonomo e il dott.<br />
Merlino. L’adozione dei sistemi RIS<br />
(Radiology Information System) e<br />
PACS (Picture Archives and Communication<br />
System), infatti, ha consentito<br />
una notevole evoluzione <strong>del</strong>la tecnologia<br />
digitale come parte integran-<br />
te <strong>del</strong> processo d’informatizzazione <strong>del</strong>l’azienda<br />
ospedaliera.<br />
Di grande interesse l’esperienza descritta<br />
dal dott. Mobilia, partita nel settembre<br />
2002 presso il Centro Ricerca<br />
e Formazione ad Alta Tecnologia nelle<br />
Scienze Biomediche di Campobasso,<br />
che ha adottato plasmandole su una<br />
struttura praticamente nuova l’architettura<br />
software fornita dalla Gesi srl<br />
per l’UCSC, stabilendo un rapporto di<br />
partnership. In particolare il sistema di<br />
gestione <strong>del</strong>l’ammissione, la dimissione<br />
e il trasferimento pazienti (ADT)<br />
ha permesso l’automazione <strong>del</strong>la compilazione<br />
<strong>del</strong>la scheda e <strong>del</strong>la lettera<br />
di dimissione, prodotti in continua evoluzione,<br />
in base alle esigenze normative<br />
<strong>del</strong>la Regione Molise. La realtà di<br />
Campobasso mira alla realizzazione di<br />
una cartella clinica completamente informatizzata<br />
e integrata ed ha realizzato<br />
l’allineamento con il Servizio Sanitario<br />
Regionale sia per quanto riguarda<br />
il debito informativo previsto,<br />
sia per la trasmissione dei dati, agevolata<br />
dalla collaborazione con la società<br />
Molise dati. Da qui è nata l’idea<br />
di ospitare proprio presso il Centro Ricerca<br />
e Formazione ad Alta Tecnologia<br />
nelle Scienze Biomediche di Campobasso,<br />
il prossimo convegno <strong>del</strong> consorzio<br />
EDITH che si terrà l’otto giugno<br />
2005, mirato a suggerire soluzioni<br />
che favoriscano una sempre più<br />
COMUNICARE<br />
28<br />
Fig.2 L’architettura PACS costituisce<br />
uno strumento di validità generale per<br />
la registrazione e la archiviazione di<br />
immagini da parte di tutte le<br />
applicazioni <strong>del</strong> sistema informativo<br />
completa integrazione <strong>del</strong>l’ospedale<br />
con il territorio.<br />
Obiettivi comuni <strong>del</strong>le iniziative in corso<br />
consistono nel rafforzare in un’ottica<br />
progettuale la collaborazione tra le<br />
diverse aziende aderenti al Consorzio<br />
EDITH e divulgarne all’esterno le esperienze.<br />
Nato nel corso <strong>del</strong> ESPRINET,<br />
promosso dalla Commissione Europea,<br />
il Consorzio EDITH ha unito all’UCSC<br />
e alla GESI srl diverse realtà industriali<br />
e sanitarie nazionali tra cui la Metso soluzioni<br />
di Cagliari, la Delta Informatica<br />
di Modena e Informatica e Tecnologia<br />
di Lecce. Queste organizzazioni<br />
hanno messo in comune le proprie capacità<br />
e il know-how acquisito negli<br />
anni grazie ad una comune visione strategica,<br />
collaborano attivamente per la<br />
realizzazione di un ERP specifico e studiato<br />
per la sanità, basato sul concetto<br />
di centralità <strong>del</strong> paziente e promuovono<br />
iniziative scientifiche e culturali tese<br />
al miglioramento dei servizi <strong>del</strong>le<br />
aziende sanitarie.<br />
1 In particolare CEN-12976 “Healthcare<br />
Information Architecture”, HL7 e<br />
DICOM.
al Pronto Soccorso di un<br />
qualsiasi ospedale rappresenta<br />
L’arrivo<br />
un momento difficile per il paziente<br />
e i suoi familiari perché vi ci si<br />
reca normalmente per motivi di urgenza<br />
se non di pericolo.<br />
Da sempre la Direzione <strong>del</strong> nostro Policlinico<br />
ha cercato di rendere meno<br />
traumatico questo ingresso in un ambiente<br />
che ogni persona vive con particolare<br />
apprensione<br />
Uno dei principali impegni che il Policlinico<br />
persegue sin dalla sua nascita,<br />
è quello che l’ospedale garantisca un<br />
servizio di assistenza sanitaria costantemente<br />
rivolto alle esigenze dei pazienti.<br />
La necessità di umanizzare l’assistenza<br />
ospedaliera, mettendo al centro<br />
<strong>del</strong>l’attenzione la persona, la sua<br />
sofferenza e i suoi disagi ha portato la<br />
Direzione Sanitaria e i responsabili <strong>del</strong><br />
DEA ha introdurre una nuova figura di<br />
sostegno per chi deve usufruire <strong>del</strong><br />
Pronto Soccorso. È quella dei volontari<br />
che rappresentano un valido “ trait<br />
d’union” tra il paziente e l’ospedale,<br />
perché lo accolgono, lo introducono e<br />
lo integrano nel “ sistema” e sono pronti<br />
ad arginare eventuali situazioni di ansia<br />
e di malessere. Sono un punto di riferimento<br />
essenziale per i pazienti e i<br />
loro familiari, fornendo informazioni<br />
VOLONTARIATO<br />
Un amico<br />
al Pronto Soccorso<br />
Entrare da malato in un Pronto Soccorso<br />
rappresenta sempre una incognita<br />
per la propria salute e spesso<br />
si viene dominati dall’ansia e dalla<br />
paura. Dal 3 maggio un gruppo di volontari<br />
<strong>del</strong>la Croce Rossa, <strong>del</strong>l’A.R.V.A.S.<br />
e <strong>del</strong>l’A.Vo.G., è pronto ad aiutare, accogliere<br />
e informare i nuovi pazienti<br />
e i loro familiari<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
sul loro percorso assistenziale in un linguaggio<br />
semplice e comprensibile e dando<br />
indicazioni sull’organizzazione, le<br />
persone, gli operatori coinvolti e sulle<br />
tempistiche assistenziali.<br />
Il 3 maggio scorso ha avuto inizio l’attività<br />
dei volontari presso il Pronto Soccorso:<br />
un’iniziativa che ha incontrato<br />
la risposta immediata e convinta <strong>del</strong>le<br />
associazioni di volontariato, in particolare<br />
Croce Rossa, A.R.V.A.S. (Associazione<br />
Regionale Volontari Assistenza<br />
Sanitaria) e A.Vo.G. (Associazione Volontari<br />
Gemelli).<br />
Tutti i giorni, dalle 11 alle 22, i volontari<br />
assicurano una attività di accoglienza<br />
e di sostegno a quanti, malati e familiari,<br />
si recheranno per le cure nel nostro<br />
Pronto Soccorso. È un altro tassello<br />
che arricchisce quel mosaico di ser-<br />
COMUNICARE<br />
29<br />
vizi, che erano all’origine <strong>del</strong>l’ispirazione<br />
<strong>del</strong> nostro Policlinico universitario, e<br />
che pongono concretamente al centro<br />
dei suoi sforzi la persona, il malato.<br />
Sebbene sia particolarmente qualificata<br />
la preparazione professionale dei volontari<br />
coinvolti, si è resa necessaria effettuare<br />
una giornata formativa finalizzata<br />
all’analisi dei problemi e alla definizione<br />
<strong>del</strong>le soluzioni per la condivisione<br />
di una comunicazione costante<br />
e efficace tra i vari soggetti.<br />
Un volontario <strong>del</strong>la Croce Rossa mentre accompagna un malato.<br />
Tali aspetti sono stati presi in esame<br />
nel corso <strong>del</strong>l’incontro inaugurale <strong>del</strong>lo<br />
scorso 3 maggio, con i responsabili<br />
<strong>del</strong>le associazioni e i circa 30 volontari<br />
per l’area di emergenza, alla presenza<br />
<strong>del</strong> Direttore Sanitario prof. Cesare Catananti,<br />
<strong>del</strong> Direttore di Dipartimento<br />
di Emergenza ed Accettazione prof. Ro-
Il prof. Cesare Catananti.<br />
dolfo Proietti, <strong>del</strong> Direttore di Medicina<br />
d’Urgenza prof. Nicolò Gentiloni Silveri,<br />
<strong>del</strong> prof. Pietro Bria, Primario <strong>del</strong><br />
Servizio D.H. di Psichiatria, <strong>del</strong> dott.<br />
Giorgio Meneschincheri, Dirigente medico<br />
<strong>del</strong>la Direzione Sanitaria presso il<br />
Pronto Soccorso e <strong>del</strong>la Capo Sala <strong>del</strong><br />
Pronto Soccorso sig.ra Maria Selis, incontrando<br />
la risposta convinta e motivata<br />
di tutti i presenti sul grande valore<br />
<strong>del</strong> progetto volto a garantire un servizio<br />
consapevole e condiviso.<br />
Già presente in tutti i reparti, l’attività<br />
di volontariato viene quindi inserita<br />
per la prima volta in un’area particolare<br />
come quella <strong>del</strong>l’emergenza<br />
dove il numero di accessi giornalieri,<br />
circa 500, è tale da esigere una personalizzazione<br />
<strong>del</strong>l’accoglienza volta<br />
ad arginare i disagi che il paziente<br />
può vivere in attesa <strong>del</strong>la propria visita<br />
medica.<br />
Ha aperto l’incontro il Direttore Sanitario,<br />
che ringraziando i volontari, ha<br />
ribadito l’importanza <strong>del</strong> loro supporto<br />
in vista di un servizio qualitativamente<br />
sempre maggiore e di un livello<br />
di umanizzazione sempre più vicino<br />
all’utente.<br />
“ L’obiettivo è quello di riuscire ad armonizzare<br />
il lavoro dei volontari con<br />
quello degli operatori sanitari”, ha det-<br />
to il Direttore <strong>del</strong> DEA prof. Rodolfo<br />
Proietti, “ nell’intento di offrire quel calore<br />
umano che forse è venuto a mancare<br />
in passato a causa <strong>del</strong>l’alto numero<br />
di accessi al Pronto Soccorso”.<br />
E proprio a questo si riallaccia il prof.<br />
Nicolò Gentiloni Silveri quando afferma<br />
che “ il sovraffollamento nelle ore<br />
centrali <strong>del</strong> Pronto Soccorso, esige che<br />
il servizio di volontariato si prodighi ad<br />
assistere psicologicamente i pazienti<br />
che, non avendo una necessità di trattamento<br />
immediato, sono obbligati ad<br />
attendere i tempi di soccorso prestato<br />
ai pazienti più gravi” mentre la Capo Sala<br />
Maria Selis condivide che “ la pre-<br />
Il prof. Rodolfo Proietti.<br />
senza <strong>del</strong> volontariato si rende preziosa<br />
durante le fasi di attesa più o meno<br />
lunga durante le quali nel paziente può<br />
instaurarsi un grave stato di ansia”. Questo<br />
è il terreno d’azione <strong>del</strong> volontario,<br />
la cui opera non si deve sovrapporre a<br />
quella di chi istituzionalmente presta<br />
assistenza bensì va coordinata con essa<br />
in vista <strong>del</strong>l’umanizzazione <strong>del</strong>la<br />
struttura ospedaliera. Appunto di coordinamento<br />
ha parlato il dott. Giorgio<br />
Meneschincheri ricordando il lavoro<br />
svolto dall’URP (Ufficio Relazioni con<br />
il Pubblico) nell’armonizzare le attività<br />
<strong>del</strong>le associazioni di volontariato che<br />
operano al Gemelli. Ha poi concluso<br />
COMUNICARE<br />
30<br />
sottolineando l’entusiasmo con il quale<br />
è stata accolta questa nuova iniziativa<br />
al Pronto Soccorso da parte di tutto<br />
il personale di assistenza: medici, infermieri<br />
e assitenti sanitarie.<br />
Alla realizzazione di tale obiettivo, per<br />
il quale il Policlinico Gemelli si impegna<br />
già da tempo, contribuisce peraltro<br />
la creazione di aree sociali come la Hall<br />
in cui si svolgono concerti, spettacoli e<br />
si proiettano film per i pazienti e i loro<br />
familiari.<br />
Il prof. Pietro Bria ha posto l’accento<br />
sul contenimento <strong>del</strong>l’ansia nell’emergenza,<br />
stato emotivo che si ingigantisce<br />
quando il “ Soccorso” non è “ Pronto”.<br />
Si determina di conseguenza un problema<br />
legato alla gestione dei tempi di<br />
attesa e <strong>del</strong>la comunicazione con il paziente<br />
e i suoi familiari.<br />
“ I volontari sono persone che sentono<br />
di avere un certo tipo di attitudini, quali<br />
la propensione all’ascolto e al dialogo,<br />
e una forte voglia di aiutare il prossimo”,<br />
ha aggiunto il responsabile al<br />
Gemelli <strong>del</strong>la Croce Rossa Italiana Maurizio<br />
Pavan, “ queste qualità vengono affinate<br />
attraverso i nostri corsi dove si impara<br />
anche a relazionarsi con il corpo<br />
istituzionale”.<br />
I partecipanti a questa nuova iniziativa<br />
sono stati selezionati dalle tre associazioni<br />
di volontariato coinvolte, in se-<br />
Il prof. Nicolò Gentiloni Silveri.
Il dott. Giorgio Meneschincheri.<br />
guito ai tre mesi di formazione per il<br />
conseguimento <strong>del</strong> Brevetto europeo di<br />
Primo Soccorso. “ Devono essere in grado<br />
di riconoscere il tipo di patologia e<br />
richiedere per essa l’aiuto medico adeguato”,<br />
ha continuato Pavan, “ ma all’interno<br />
<strong>del</strong>l’ospedale si devono limitare<br />
ad offrire un supporto psicologico ai pazienti<br />
che si trovano nelle sale d’attesa”.<br />
La sig.ra Maria Bianca Belotti Dei, Presidente<br />
<strong>del</strong>l’A.Vo.G, dopo aver ricordato l’opera<br />
svolta al Pronto Soccorso da Suor<br />
Natalina, ha sottolineato come già sette<br />
volontari <strong>del</strong>la sua associazione si alternino<br />
al Pronto Soccorso, preferibilmente<br />
di pomeriggio, dando un aiuto concreto<br />
Il prof. Pietro Bria.<br />
COMUNICARE<br />
31<br />
ai malati ed in particolare a quelli soli che<br />
non hanno il conforto di un parente o una<br />
persona amica. Ha infine auspicato che le<br />
tre associazioni impegnate in quel reparto<br />
si riuniscano regolarmente per rendere<br />
il loro servizio sempre più capillare e sistematico<br />
alle varie necessità <strong>del</strong>l’utente.<br />
L’A.R.V.A.S. è stata rappresentata dal<br />
vice responsabile <strong>del</strong>la sezione Gemelli,<br />
il sig. Ernesto Pavolini che ha ripercorso<br />
la venticinquennale storia di questa<br />
associazione che opera nei maggiori<br />
ospedali romani e laziali e particolarmente<br />
nel nostro Policlinico. Qui<br />
svolgono la loro meritoria attività circa<br />
50 volontari e attualmente verranno dislocate<br />
al Pronto Soccorso, secondo le necessità,<br />
tre le 2 e le 4 persone, che hanno<br />
accettato di mettere al servizio di<br />
questo tipo di malati la loro competenza,<br />
il loro tempo e la loro dedizione.<br />
Ancora una volta il Policlinico Gemelli<br />
realizza una forma di assistenza volta<br />
a rendere la presenza <strong>del</strong> malato all’interno<br />
<strong>del</strong> nosocomio più umana e<br />
meno traumatica.<br />
Maurizio Pavan, responsabile al<br />
Gemelli dei volontari <strong>del</strong>la Croce<br />
Rossa, rassicura una paziente appena<br />
giunta al Pronto Soccorso.
Si è concluso il 2 maggio al Policlinico<br />
Gemelli il 6° corso di Educazione Sanitaria<br />
per l’Assistenza Volontaria ai Malati.L’incontro,tradizionalmente<br />
incentrato<br />
sul tema “Al servizio <strong>del</strong>la vita umana”,<br />
attraverso varie testimonianze, ha trattato<br />
l’impegno e il dono di sé da parte<br />
di alcuni operatori sanitari, anche al<br />
di fuori <strong>del</strong>la loro professione<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
è stato come sempre<br />
vissuto da parte di tutti i par-<br />
L’incontro<br />
tecipanti con una palpabile<br />
emozione: coloro che avevano appena<br />
finito il corso si sentivano finalmente<br />
ammessi nella grande famiglia dei volontari;<br />
i veterani, quelli che da anni si<br />
dedicano ai malati, pronti ad accoglierli<br />
fraternamente; gli “ altri”, quelli che di<br />
volontariato non si occupano, si interrogavano<br />
sul perché anche loro non<br />
potessero far parte di questa meravigliosa<br />
realtà.<br />
FRATELLANZA<br />
Il volontario<br />
testimone di<br />
solidarietà<br />
Dopo la consegna di targhe ricordo ad alcuni<br />
volontari che da 25 anni prestano<br />
servizio presso il nostro Policlinico, fra cui<br />
ricordiamo la sig.ra Cristina Vicentini responsabile<br />
<strong>del</strong>l’associazione ARVAS-Amicizia<br />
che ha organizzato il Corso, si sono<br />
alternate le varie testimonianze.<br />
La prima è stata quella <strong>del</strong> prof. Pasquale<br />
Marano, preside <strong>del</strong>la Facoltà, il quale<br />
da alcuni anni consegna a ciascun neo dottore<br />
una copia <strong>del</strong> libro di Bernardino<br />
Masci “Al servizio <strong>del</strong>la vita umana” con<br />
una lunga dedica personalizzata che egli<br />
scrive di suo pugno per ciascun laureato.<br />
È stata poi la volta dei dott. Settimio Ciletti<br />
e Santina Cogliandolo, marito e moglie,<br />
entrambi laureati alla <strong>Cattolica</strong>, che<br />
hanno reso la loro testimonianza insieme<br />
al popolare presentatore Paolo Bonolis<br />
e a Dario Di Gennaro, la celebre<br />
“ capretta” <strong>del</strong> programma televisivo. Il<br />
dott. Ciletti è ospite fisso <strong>del</strong>la trasmissione<br />
di successo “ I fatti tuoi” condotta<br />
da Paolo Bonolis, che lo ha reso popolare<br />
ironizzando sul suo aspetto fisico. Si<br />
è appreso però che il dott. Ciletti oltre<br />
COMUNICARE<br />
32<br />
Il prof. Rodolfo Proietti, il prof.<br />
Gregorio Bianchini, Primario emerito<br />
di Radiologia, il Preside prof. Pasquale<br />
Marano ed il prof. Numa Cellini.<br />
ad essere un bravo endoscopista ed oncologo,<br />
da volontario si prende cura insieme<br />
a sua moglie di malati terminali.<br />
Ha poi preso la parola il prof. Domenico<br />
Giubilei, primario chirurgo emerito<br />
di Tivoli che, con don Benedetto<br />
Serafini e con il noto attore Franco Nero,<br />
ha presentato la miracolosa realtà<br />
<strong>del</strong> Villaggio don Bosco di Tivoli, che<br />
ha accolto e formato negli anni migliaia<br />
di ragazzi senza famiglia da tutto il<br />
mondo, dando loro quell’affetto che li<br />
ha fatti diventare uomini esemplari.<br />
Tutta la manifestazione è stata seguita<br />
da numerosi volontari presenti presso<br />
il nostro Centro di Campobasso, mediante<br />
il sistema <strong>del</strong>la teleconferenza.<br />
È stato possibile così vedere ed ascoltare<br />
la testimonianza <strong>del</strong> prof. Marco Tagliaferri,<br />
primario internista, e di Antonietta<br />
Giaconelli, che hanno raccon-
Paolo Bonolis durante il suo intervento:<br />
alla sua destra la dott.ssa Santina<br />
Cogliandolo e Dario Di Gennaro. Alla<br />
sua sinistra il dott. Settimio Ciletti.<br />
tato una vacanza di alcuni giorni al mare<br />
molisano con amici disabili.<br />
L’incontro si è concluso con un breve<br />
intervento <strong>del</strong> prof. Dante Manfredi,<br />
primario chirurgo emerito <strong>del</strong>l’Istituto<br />
oncologico Regina Elena, che ha ricordato<br />
la sua opera di volontario a sostegno<br />
di malati oncologici terminali.<br />
Possiamo sintetizzare l’intera manifestazione<br />
con un augurio proposto con<br />
arguzia dallo stesso Paolo Bonolis: “ si<br />
tratta di creare una strana nuova figura<br />
di operatore sanitario che unisca alla<br />
competenza più alta le caratteristiche<br />
di calore umano che sono alla base <strong>del</strong>l’azione<br />
di ogni buon volontario!<br />
A sinistra la Presidente <strong>del</strong>l’ARVAS<br />
Marina Oggioni che ha premiato<br />
la sig.ra Cristina Vicentini, volontaria<br />
al Gemelli da 25 anni.<br />
COMUNICARE<br />
33
Informazioni<br />
NOMINE<br />
Con Decreto Rettorale <strong>del</strong> 24<br />
febbraio 2005 n. 1986, è stato<br />
nominato il nuovo Consiglio di<br />
Direzione <strong>del</strong> Policlinico universitario<br />
“Agostino Gemelli”<br />
per il triennio 2005/2007. Il<br />
Consiglio è presieduto dal Rettore,<br />
prof. Lorenzo Ornaghi ed<br />
è composto da:<br />
• prof. Pasquale Marano, Preside<br />
<strong>del</strong>la Facoltà;<br />
• dott. Antonio Cicchetti, Direttore<br />
Amministrativo <strong>del</strong>l’U-<br />
DIRETTORE DI ISTITUTO<br />
Il 14 febbraio 2005 è stato nominato<br />
Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di<br />
Anestesiologia e Rianimazione<br />
niversità <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />
<strong>Cuore</strong> e Direttore <strong>del</strong> Policlinico<br />
“Agostino Gemelli”;<br />
• prof. Cesare Catananti, Direttore<br />
sanitario <strong>del</strong> Policlinico<br />
“Agostino Gemelli”;<br />
• dott. Giorgio Lehner, Dirigente<br />
amministrativo <strong>del</strong> Policlinico<br />
“Agostino Gemelli”;<br />
• prof.Aurelio Picciocchi, Rappresentante<br />
dei docenti <strong>del</strong>la<br />
sede di Roma nel Consiglio di<br />
Amministrazione <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>;<br />
il prof. Massimo Antonelli.<br />
RICERCATORI<br />
UNIVERSITARI<br />
Dal 1° maggio 2005 sono sta-<br />
Dal Centro Pastorale<br />
Benedizione pasquale<br />
È tradizione che per la Pasqua<br />
l’assistente spirituale benedica i<br />
reparti, gli ambulatori e gli istituti<br />
di questo Policlinico. Come<br />
abbiamo scritto, non è un segno<br />
magico, non è benedizione<br />
dei locali, ma è la visita <strong>del</strong> Signore,<br />
che porta la sua grazia a<br />
quanti vi lavorano e a quanti sono<br />
in cura. La benedizione pasquale<br />
di quest’anno ha voluto<br />
invocare la potenza di Dio per<br />
le famiglie che sono provate dalla<br />
sofferenza, perché possano<br />
trovare nel Signore consolazione<br />
e speranza, negli operatori<br />
sanitari professionalità ed umanità.<br />
La benedizione si è rivelata<br />
un momento tanto atteso<br />
quanto vissuto nell’intensità <strong>del</strong>la<br />
preghiera e <strong>del</strong>l’accoglienza<br />
<strong>del</strong> dono di Dio che ha effuso<br />
il suo amore su tutti. Una sottolineatura<br />
importante ad ogni<br />
visita è stata quella di ricordare<br />
che la benedizione <strong>del</strong> Signore<br />
e la sua efficacia non dipendo-<br />
no dalla quantità <strong>del</strong>l’acqua benedetta,<br />
ma dalla qualità <strong>del</strong>la<br />
fede con la quale si accoglie questo<br />
segno.<br />
Ogni reparto come ogni ambulatorio<br />
o istituto hanno testimoniato<br />
questo momento forte<br />
di fede e di consapevolezza<br />
che la visita <strong>del</strong> Signore passa anche<br />
attraverso la visita dei suoi<br />
sacerdoti.<br />
Santa Messa in suffragio<br />
di Giovanni Paolo II<br />
Il 7 aprile le università romane<br />
si sono unite alla preghiera <strong>del</strong>la<br />
Diocesi per il Santo Padre e<br />
alle ore 12 in tutte le cappellanie<br />
si sono svolte celebrazioni<br />
eucaristiche di suffragio. È stato<br />
un modo per ringraziare il Signore<br />
<strong>del</strong> ministero <strong>del</strong> Pontefice<br />
per e negli atenei di Roma,<br />
ricordando l’affetto con cui ha<br />
accompagnato e sostenuto la<br />
vita di tutta la comunità universitaria.La<br />
Santa Messa in suffragio<br />
di Giovanni Paolo II in<br />
COMUNICARE<br />
34<br />
• proff. Giusepppe Arcovito,<br />
Roberto Bernabei e Lorenzo<br />
Bonomo, Direttori di Dipartimenti<br />
per l’assistenza sanitaria<br />
eletti nel Consiglio di Facoltà di<br />
Medicina e Chirurgia;<br />
• prof.Tommaso Galeotti, professore<br />
di prima fascia eletto nel<br />
Consiglio di Facoltà di Medicina<br />
e Chirurgia;<br />
• proff. Giuseppe Bombardieri,<br />
Franco Citterio, Mario Meglio<br />
e Antonio Giuseppe Rebuzzi;<br />
professori di ruolo di se-<br />
ti nominati ricercatori universitari<br />
i dottori: Francesco Burzotta,<br />
Cardiologia; Elisa Gremese,<br />
Medicina interna e ge-<br />
conda fascia eletti nel Consiglio<br />
di Facoltà di Medicina e Chirurgia;<br />
• dott. Angelo Santoliquido,<br />
Rappresentante dei ricercatori<br />
universitari presenti nel Consiglio<br />
di Facoltà.<br />
È TORNATO ALLA CASA<br />
DEL PADRE<br />
Marzo<br />
Nicola Giuseppe Maggiano,<br />
Biologo, Istituto di Anatomia e<br />
Istologia patologica.<br />
Dal Corpo Docente<br />
<strong>Cattolica</strong> è stata celebrata dall’assistente<br />
ecclesiastico generale,<br />
mons. Gianni Ambrosio,<br />
che al termine <strong>del</strong>l’omelia ha ricordato<br />
“che questa sede romana,<br />
con il Policlinico che è diventato<br />
il Vaticano III, ha un motivo<br />
<strong>del</strong> tutto particolare per<br />
questo affidamento al Papa: egli<br />
ha riconosciuto in più occasioni<br />
che in questo Policlinico vi è<br />
una luce che illumina la sofferenza.<br />
Questa luce non si spenga<br />
ma continui a restare accesa<br />
con la nostra testimonianza<br />
ricca di scienza, di cultura e di<br />
fede: era la sua attesa e ci affidiamo<br />
a Lui per proseguire il<br />
nostro cammino”.<br />
A Lourdes<br />
in trecentocinquanta<br />
È stato il XII pellegrinaggio <strong>del</strong>l’Unitalsi,<br />
sottosezione aziendali<br />
<strong>del</strong> Policlinico Gemelli, fatto dal<br />
3 al 9 aprile. Anche se siamo<br />
partiti a malincuore, perché saremmo<br />
voluti restare accanto<br />
riatria; Camillo Marra, Neurologia;<br />
Stefano Astolfi, Ortopedia.<br />
alle spoglie di Giovanni Paolo II<br />
e partecipare ai suoi funerali, la<br />
certezza di essergli più vicini<br />
stando davanti alla grotta di<br />
Lourdes ci ha reso più sereno il<br />
distacco.<br />
Un pellegrinaggio che ha visto<br />
un numero così elevato di partecipanti,in<br />
rappresentanza <strong>del</strong>l’intera<br />
comunità universitaria,<br />
dalle suore di Maria Bambina ai<br />
moltissimi studenti,agli infermieri,<br />
ai medici, ai sacerdoti e ai carissimi<br />
bambini <strong>del</strong>l’Oncologia pediatrica<br />
e <strong>del</strong>la Neurochirurgia<br />
con le loro famiglie e con le associazioni<br />
Agop e Ali di Scorta.<br />
All’Unitalsi <strong>del</strong>la sottosezione<br />
che promuove con grande impegno<br />
e fatica il pellegrinaggio,<br />
a suor Giuseppina, a suor Oliva<br />
e a don Marco che hanno collaborato<br />
per incentivare la partecipazione,<br />
vada il plauso perché<br />
questa esperienza di grazia<br />
e di speranza sostenga nella nostra<br />
università il cammino <strong>del</strong>la<br />
carità e <strong>del</strong>la solidarietà.
TRIAGE DI PRONTO<br />
SOCCORSO<br />
A seguito <strong>del</strong>l’accordo tra il<br />
Ministro <strong>del</strong>la Salute, le regioni<br />
e le province autonome<br />
sul documento di lineeguida<br />
sul sistema d’emergenza<br />
sanitaria concernente<br />
il triage intraospedaliero nel<br />
sistema d’emergenza-urgenza<br />
sanitaria e <strong>del</strong>le linee guida<br />
sulla formazione, aggiornamento<br />
e addestramento<br />
permanente <strong>del</strong> personale<br />
operante nel sistema di<br />
emergenza/urgenza, è stato<br />
avviato il Progetto Formativo<br />
Aziendale “Corso di formazione<br />
sul triage di Pronto<br />
Soccorso”.<br />
L’evento è rivolto agli Infermieri<br />
che svolgono la propria<br />
attività in Pronto Soccorso<br />
per un totale di circa<br />
45 Operatori Sanitari coinvolti.<br />
L’impegno in aula è corrispondente<br />
a 32 ore distribuito<br />
su quattro giornate di<br />
corso teorico-pratico; i crediti<br />
formativi attribuiti ai fini<br />
ECM sono 29.<br />
Il calendario prevede 6 edizioni<br />
da svolgersi nel periodo<br />
febbraio – aprile 2005.<br />
Nell’ambito <strong>del</strong> corso sono<br />
stati approfonditi argomenti<br />
concernenti la funzione di<br />
triage generale, di triage clinico<br />
oltre che trattare gli<br />
aspetti impliciti al processo di<br />
comunicazione ed <strong>del</strong>la relazione<br />
con gli utenti. Parte<br />
<strong>del</strong>l’impegno didattico interessa<br />
la discussione e risoluzione<br />
di casi clinici da parte<br />
degli infermieri triagisti.<br />
ILS<br />
È iniziato nel mese di marzo<br />
il corso “Immediate Life<br />
Support” (ILS), rivolto al personale<br />
infermieristico e ai<br />
tecnici <strong>del</strong> Servizio di Fisiopatologia<br />
cardiocircolatoria<br />
e perfusione cardiovascolare<br />
in servizio nei Reparti afferenti<br />
al Dipartimento di<br />
Medicina Cardiovascolare, allo<br />
scopo di acquisire conoscenze<br />
teoriche e abilità pratiche<br />
per la prevenzione, il<br />
pronto riconoscimento e il<br />
trattamento in team multidisciplinare<br />
<strong>del</strong>l’arresto cardiorespiratorio.<br />
Una partecipante esegue<br />
una manovra di rianimazione<br />
cardiorespiratoria.<br />
COMUNICARE<br />
35<br />
Formazione<br />
Il prof. Gentiloni Silveri<br />
durante una lezione agli<br />
infermieri <strong>del</strong> Pronto<br />
Soccorso.<br />
L’impegno <strong>del</strong> dott. Andrea<br />
Scapigliati e <strong>del</strong> dott.Tommaso<br />
Sanna, coadiuvati dalla RID<br />
sig.ra Carmen Nuzzo, dalla segreteria<br />
<strong>del</strong> Dipartimento e<br />
dalla dott.ssa Mariarosaria Ripa<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio Formazione e<br />
Sviluppo, hanno favorito la frequenza<br />
e i lavori nelle quattro<br />
edizioni già svolte alle quali<br />
hanno partecipato 53 infermieri<br />
e 2 tecnici.<br />
Il corso è la prima edizione italiana<br />
e europea <strong>del</strong>la versione<br />
inglese accreditata presso<br />
l’European Resuscitation Co-
Formazione<br />
uncil ed ha la sua originalità nel<br />
tipo di contenuti che propone.<br />
I candidati vengono, infatti,<br />
addestrati alla funzione di “<br />
primo soccorritore” in grado<br />
di riconoscere il paziente a rischio<br />
o già in arresto cardiaco,<br />
di attivare la catena di soccorso<br />
e di integrarsi con com-<br />
MALATTIE<br />
INFETTIVE<br />
10 – 12 marzo: corso di aggiornamento<br />
su “Update on<br />
infections”<br />
Il corso, organizzato dall’Istituto<br />
di Clinica <strong>del</strong>le Malattie<br />
infettive, ha trattato, tra l’altro,<br />
<strong>del</strong>la rilevanza e dei limiti<br />
<strong>del</strong>la microbiologia nella diagnosi<br />
dei processi infettivi,<br />
<strong>del</strong>l’antibioticoterapia, <strong>del</strong>le<br />
infezioni virali, dei processi<br />
infettivi nel paziente immunocompromesso,<br />
<strong>del</strong> rischio<br />
infettivo <strong>del</strong> viaggiatore, <strong>del</strong>le<br />
infezioni respiratorie, degli<br />
ascessi polmonari, <strong>del</strong>la<br />
terapia <strong>del</strong>le micosi polmonari,<br />
<strong>del</strong>le infezioni in campo<br />
urologico e ostetrico-ginecologico,<br />
<strong>del</strong>le pericarditi, endocarditi<br />
e miocarditi, <strong>del</strong>le<br />
infezioni gastrointestinali e<br />
endoaddominali e <strong>del</strong>le tubercolosi<br />
e micobatteriosi.<br />
L’ultima è stata una sessione<br />
interattiva con presentazione<br />
di casi clinici.<br />
BIOETICA<br />
8 – 9 aprile:V congresso nazionale<br />
su “Comitati etici e<br />
giustizia nel sistema-sanità”<br />
Organizzato dall’Istituto di<br />
Bioetica il congresso ha esaminato<br />
il tema molto attuale<br />
<strong>del</strong> principio di giustizia<br />
inteso come impegno di rispetto<br />
<strong>del</strong>la persona, <strong>del</strong> malato<br />
e <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>le prestazioni<br />
sanitarie, da rag-<br />
petenza teorico–pratica nel<br />
team di soccorso avanzato.<br />
Pertanto il candidato acquisisce<br />
conoscenze e competenze<br />
intermedie tra quelle fornite<br />
dai più conosciuti corsi<br />
di BLS-D e ALS.<br />
Le performance valutate in<br />
sede di esercitazioni riguar-<br />
giungere anche attraverso il<br />
ruolo rinnovato dei comitati<br />
etici.<br />
GERIATRIA<br />
12 aprile: convegno su “Sicurezza<br />
degli anziani”<br />
Il Dipartimento di Geriatria<br />
ha organizzato un convegno<br />
sulla sicurezza degli anziani<br />
al quale hanno partecipato<br />
esperti italiani e stranieri. Sono<br />
stati affrontati temi relativi<br />
alle persone anziane su<br />
problematiche giuridiche, sulla<br />
rapidità degli interventi<br />
medici, sugli interventi <strong>del</strong>la<br />
polizia in caso di incidenti sia<br />
a casa che per la strada; sulle<br />
strutture e barriere architettoniche,<br />
sulle case e cliniche<br />
intelligenti. Si è parlato<br />
poi <strong>del</strong>l’anziano al volante e<br />
relativi problemi psicologici e<br />
psicobiologici, sulle assicurazioni<br />
per gli anziani, sui loro<br />
viaggi. Il convegno si è concluso<br />
parlando di sicurezza e<br />
salute e sull’importanza <strong>del</strong>l’assistenza<br />
ricreativa nell’anziano.<br />
ENDOCRINOLOGIA<br />
21 – 22 aprile: convegno su<br />
“La sindrome metabolica –<br />
Approccio multidisciplinare<br />
di prevenzione, diagnosi e terapia”<br />
Organizzato dalla Cattedra<br />
di Endocrinologia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> e dalla Cattedra<br />
di Medicina interna<br />
COMUNICARE<br />
36<br />
dano il monitoraggio <strong>del</strong> ritmo<br />
cardiaco in emergenza, il<br />
riconoscimento dei ritmi <strong>del</strong>l’arresto<br />
cardiaco, l’assistenza<br />
alla procedura di intubazione<br />
orotracheale, l’addestramento<br />
all’impiego <strong>del</strong> defibrillatore<br />
semi-automatico e manuale<br />
su manichino con simulatore<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> di Roma Tor<br />
Vergata, il convegno ha studiato<br />
gli aspetti clinici, le strategie<br />
terapeutiche e i costi<br />
sociali <strong>del</strong>la sindrome metabolica.<br />
In Italia il 30% <strong>del</strong>la<br />
popolazione sopra i 40 anni<br />
è affetto da questa patologia<br />
che è caratterizzata da<br />
obesità, glicemia alta, ipertensione<br />
che possono portare<br />
ad un elevato rischio di<br />
infarto e ictus. Questa malattia<br />
inoltre è in costante<br />
aumento anche tra i bambini<br />
e gli adolescenti.<br />
NEUROLOGIA<br />
21 aprile: giornata di studio<br />
su “Il problema <strong>del</strong>le cefalee:<br />
aspetti clinici ed economici”<br />
Organizzata dal Centro di ricerca<br />
per lo studio <strong>del</strong>le cefalee<br />
e <strong>del</strong>le algie cranio-facciali,<br />
la giornata si è articolata<br />
in tre sessioni. La prima<br />
ha trattato <strong>del</strong>la gestione clinica<br />
<strong>del</strong> paziente cefalalgico,<br />
la seconda si è incentrata sulle<br />
problematiche mediche e<br />
sociali <strong>del</strong>le cefalee ed infine<br />
nella terza sono stati presentati<br />
dei casi clinici virtuali<br />
interattivi.<br />
ORTOPEDIA<br />
10 maggio:“La chirurgia protesica<br />
<strong>del</strong> ginocchio computer<br />
assistita”<br />
La chirurgia protesica <strong>del</strong> ginocchio<br />
ha raggiunto livelli<br />
di affidabilità ottimali; sono<br />
di ritmi cardiaci, la preparazione<br />
dei farmaci <strong>del</strong>la rianimazione<br />
cardiopolmonare in<br />
coerenza con le linee guida.<br />
Tutti i candidati hanno ricevono<br />
il manuale <strong>del</strong> corso<br />
due settimane prima <strong>del</strong> suo<br />
inizio, ciò per facilitare l’apprendimento<br />
in aula.<br />
Scienza e Cultura<br />
stati inoltre introdotti i sistemi<br />
di chirurgia computer<br />
assistita che fanno ormai parte<br />
<strong>del</strong>la pratica quotidiana.<br />
L’incontro, organizzato dall’Istituto<br />
di Clinica ortopedica,<br />
Cattedra di Ortopedia e<br />
Traumatologia, vedrà la partecipazione<br />
di uno dei padri<br />
di questa nuova tecnologia<br />
chirurgica, il prof. David Stulberg<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> di Chicago,<br />
che terrà una lettura<br />
magistrale su “La navigazione<br />
computerizzata nelle artroprotesi<br />
tiotali di ginocchio:<br />
principi e tecnica chirurgica”.<br />
Sarà inoltre eseguito<br />
in diretta un intervento<br />
di artroprotesi totale di ginocchio<br />
computer assistita<br />
eseguito dallo stesso prof.<br />
Stulberg.<br />
PSICHIATRIA<br />
13 – 14 maggio: XXV Convegno<br />
di studio su “Il bambino<br />
e la terapia familiare.<br />
Una pratica in estinzione?”<br />
Il convegno, organizzato dall’Istituto<br />
di Psichiatria unitamente<br />
all’Accademia di Psicoterapia<br />
<strong>del</strong>la famiglia, si<br />
propone di mettere a fuoco<br />
l’importanza <strong>del</strong>la famiglia<br />
nell’affrontare le problematiche<br />
infantili in terapia.<br />
Obiettivo <strong>del</strong> convegno è di<br />
stimolare un dibattito e una<br />
riflessione sui tanti perché<br />
<strong>del</strong>la progressiva marginalizzazione<br />
<strong>del</strong> bambino dalle
teorie e dagli interventi sistemico-relazionali.<br />
Esperti nazionali ed internazionali<br />
presenteranno ricerche<br />
ed esperienze volte a<br />
sottolineare l’utilità <strong>del</strong> bambino<br />
nel contesto <strong>del</strong>la terapia<br />
con la famiglia.<br />
Letture<br />
“Rapporto Osservasalute<br />
2004. Stato di salute<br />
e qualità <strong>del</strong>l’assistenza<br />
nelle regioni italiane”, a<br />
cura di Walter Ricciardi e Pietro<br />
Folino-Gallo, ed. Vita e<br />
Pensiero 2004, pagg. 461, € 30<br />
Esperienza pionieristica nel<br />
nostro paese ed unica a livello<br />
europeo, il testo costituisce<br />
un’analisi sullo stato<br />
di salute e la qualità dei servizi<br />
sanitari nelle regioni italiane,<br />
frutto <strong>del</strong>la collaborazione<br />
multidisciplinare tra più<br />
di centodieci esperti di sanità<br />
pubblica, demografi, clinici<br />
epidemiologi, statistici ed<br />
economisti operanti in istituzioni<br />
pubbliche. Presentato<br />
il 21 dicembre scorso in<br />
una conferenza stampa nella<br />
nostra sede, il lavoro è stato<br />
coordinato dal prof.Walter<br />
Ricciardi, direttore <strong>del</strong>l’Osservatorio<br />
Nazionale sulla<br />
Salute nelle Regioni Italiane<br />
(www.osservasalute.it) e<br />
dal dott. Pietro Folino Gallo,<br />
segretario scientifico <strong>del</strong>lo<br />
stesso Osservatorio, che nella<br />
premessa al libro dichiarano<br />
lo scopo principale di<br />
questa attività:“migliorare la<br />
conoscenza <strong>del</strong> sistema e<br />
mettere in evidenza le realtà<br />
di eccellenza esistenti nel<br />
nostro paese che possono<br />
diventare best practices, ossia<br />
esempio di realtà organizzative<br />
di successo e strumento<br />
di confronto e di<br />
paragone”. Strumento informativo<br />
prezioso per la salute<br />
di tutta la comunità nazionale,<br />
si divide in due parti,<br />
la prima dal titolo “Salute<br />
e bisogni <strong>del</strong>la popolazione”<br />
(la popolazione; sopravvivenza<br />
e mortalità per causa<br />
nelle regioni italiane; malattie<br />
cardiovascolari, fattori di<br />
rischio e stili di vita; i tumori;<br />
screening dei tumori femminili;<br />
salute e disabilità; sicurezza<br />
nei luoghi di lavoro,<br />
negli ambienti di vita e sulla<br />
strada; alcune malattie infettive;<br />
salute riproduttiva, l’ambiente)<br />
e la seconda su “Sistemi<br />
Sanitari Regionali e<br />
Qualità dei Servizi” (l’organizzazione<br />
dei Sistemi Sanitari<br />
Regionali; analisi dei dati<br />
economici e finanziari dei<br />
Sistemi Sanitari Regionali; offerta<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la prevenzione<br />
comunitaria; qualità<br />
<strong>del</strong>l’assistenza territoriale<br />
valutata attraverso gli Indicatori<br />
AHRQ-QIs Prevention<br />
Quality; offerta nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>le popolazioni<br />
fragili; l’assistenza ospedaliera).<br />
Al termine, la sintesi e<br />
le conclusioni <strong>del</strong> Rapporto<br />
Osservasalute 2004 e l’importante<br />
“Descrizione degli<br />
Indicatori e Fonti dei dati”.<br />
Per concludere il lungo elenco<br />
di tutti gli autori.<br />
“Argomenti di medicina<br />
legale per i corsi di<br />
laurea <strong>del</strong>le professioni<br />
sanitarie”, di D. De Mer-<br />
COMUNICARE<br />
37<br />
Scienza e Cultura<br />
curio, F. Paolacci, G. Vetrugno,<br />
CIC Edizioni Internazionali,<br />
Roma 2004, pagg.<br />
181, € 25<br />
Manuale scritto da tre docenti<br />
<strong>del</strong>la nostra Facoltà per<br />
gli studenti <strong>del</strong>le lauree triennali<br />
nell’ambito <strong>del</strong>le professioni<br />
sanitarie, per fornire gli<br />
elementi basilari <strong>del</strong>la medicina<br />
legale, scienza antichissima<br />
e in perenne evoluzione,<br />
che nell’accezione moderna<br />
consiste “nell’applicazione<br />
<strong>del</strong>le conoscenze mediche<br />
al diritto ed ha assunto,<br />
nel nostro Paese, molteplici<br />
indirizzi, pur mantenendo<br />
di base il suo compito di<br />
supporto alle norme giuridiche”.<br />
Gli argomenti trattati<br />
(nozioni di diritto, deontologia,<br />
leggi e decreti di particolare<br />
interesse medico legale,<br />
medicina legale penalistica,<br />
responsabilità civile,<br />
medicina legale, sociale e assicurativa)<br />
sono presentati in<br />
maniera sintetica e con un<br />
linguaggio accessibile a tutti.<br />
Ogni capitolo è corredato<br />
da un questionario analitico<br />
sugli argomenti trattati, come<br />
pure da una serie di test a<br />
scelta multipla, sistema di verifica<br />
intrapresa anche in sede<br />
di esame di abilitazione all’esercizio<br />
<strong>del</strong>la professione<br />
di medico chirurgo. Particolare<br />
risalto viene dato alla<br />
deontologia, di grande interesse<br />
pratico per gli operatori<br />
sanitari, i quali dovrebbero<br />
avere sempre disponibile<br />
anche per consultazione<br />
questo agile testo.Alla fine un<br />
utile indice analitico, da “abitualità<br />
ed imputabilità” a “volere,<br />
capacità di”.<br />
“Giochi per star meglio”<br />
di Renata Bronzino e<br />
Elio Giacone, disegni di César<br />
Lo Monaco, ed. Elledi piccoli,<br />
2003, pagg.80, € 8,50.<br />
Il libro presenta giochi e at-<br />
tività per bambini ammalati<br />
e particolarmente per quelli<br />
ricoverati. Questo libro è<br />
utilissimo per chi assiste il<br />
bambino per stimolare l’aspetto<br />
relazionale, privilegiare<br />
attività e proposte che<br />
tengano presente la necessità<br />
di colmare le limitazioni<br />
poste dal vivere in un ospedale<br />
ricercare risposte che<br />
tendano a recuperare e a riempire<br />
la vita affettiva e di<br />
relazione. Il gioco può fornire<br />
queste risposte. Qui il gioco<br />
viene concepito non tanto<br />
come giocattolo passivo<br />
lasciato sul letto <strong>del</strong> bambino<br />
ma come attività, come<br />
incontro partecipato e per<br />
dare alla fantasia che abbiamo<br />
dentro di noi la possibilità<br />
di uscire e di farci scoprire<br />
la sorpresa e la bellezza<br />
di stare insieme.
Notiziario<br />
MERCOLEDÌ DELLA<br />
CATTOLICA<br />
Il 9 marzo mons. Carlo Ghi<strong>del</strong>li,<br />
arcivescovo <strong>del</strong>la diocesi<br />
di Lanciano-Ortona, è tornato<br />
nella sede di Roma per<br />
parlare <strong>del</strong> Miracolo Eucaristico<br />
di Lanciano, il primo ed<br />
uno dei più noti in Italia, e per<br />
offrire una riflessione proprio<br />
nell’anno dedicato all’Eucarestia.<br />
Dall’VIII secolo (730-750<br />
circa) la tradizione narra che<br />
un monaco basiliano, celebrando<br />
la Santa Messa, avesse<br />
dubbi sulla presenza reale<br />
di Cristo nell’Eucarestia; dopo<br />
la consacrazione vide l’ostia<br />
trasformarsi in carne e il vino<br />
in grumi di sangue. Le reliquie<br />
sono ora custodite in due preziosi<br />
reliquiari. Negli anni Settanta,<br />
a dodici secoli di distanza,<br />
si effettuarono varie ricognizioni<br />
scientifiche che ottennero<br />
l’accertamento che la<br />
carne e il sangue appartenevano<br />
ad un essere umano vivente<br />
e che avevano lo stesso<br />
gruppo sanguigno (AB).<br />
Mons. Ghi<strong>del</strong>li ha ricordato<br />
che per la Chiesa cattolica il<br />
miracolo deve sollecitare la ri-<br />
cerca continua ed essere di<br />
stimolo per meditare i misteri<br />
<strong>del</strong>la fede (Unità e Trinità di<br />
Dio, Incarnazione, Passione,<br />
Morte e Resurrezione di Cristo),<br />
che si incentrano tutti sull’Eucarestia.<br />
“In un ospedale,<br />
ha proseguito mons. Ghi<strong>del</strong>li,<br />
siamo vicini alla vera carne <strong>del</strong>l’uomo,<br />
più vicini dunque al<br />
mistero <strong>del</strong>l’incarnazione; l’umanità<br />
di Cristo si prolunga in<br />
ogni uomo”. L’Eucarestia è<br />
presenza (stare con) e sacrificio<br />
(vivere per): il progetto<br />
salvifico di ogni vita cristiana;<br />
Gesù, presente nell’Eucarestia,<br />
è via, verità e vita.<br />
Il 13 aprile l’incontro è stato<br />
dedicato a “La ricognizione<br />
scientifica sul corpo di santa<br />
Rosa da Viterbo: tecnologie,<br />
aspettative e risultati di una indagine<br />
paleopatologica”. Sono<br />
intervenuti i professori Arnaldo<br />
Capelli e Luigi Capasso, professore<br />
di antropologia nella<br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “G. D’Annunzio”<br />
di Chieti. Gli anatomopatologi<br />
hanno parlato <strong>del</strong>la<br />
loro esperienza biennale, iniziata<br />
nel 1996, nel monastero<br />
COMUNICARE<br />
38<br />
di Clarisse custodi <strong>del</strong> corpo di<br />
santa Rosa a Viterbo. Dal motivo<br />
iniziale si sviluppò una ricerca<br />
articolata, che ha portato<br />
risultati imprevisti e di valore<br />
scientifico, con la scoperta<br />
che santa Rosa, morta in giovane<br />
età, presentava anomalie<br />
molto rare. La giovane donna<br />
cercò di curarle con i rimedi <strong>del</strong><br />
tempo, che non le impedirono<br />
di vivere con grande generosità<br />
la sua breve esistenza, tanto<br />
da farla diventare la santa più<br />
significativa <strong>del</strong>la cittadinanza di<br />
Viterbo. Il corpo di santa Rosa<br />
(era nata nel 1260), si è conservato<br />
perfettamente per tutti<br />
i secoli successivi senza trattamenti<br />
mummificanti. Le considerazioni<br />
finali dei partecipanti<br />
sono state dedicate a riflessioni<br />
anche personali sulla<br />
straordinarietà <strong>del</strong>l’evento studiato<br />
e sulla santità che, al di là<br />
di considerazioni antropologiche<br />
sul sacro e sulla devozione<br />
popolare, nel mondo cattolico<br />
viene considerata tale<br />
nonostante la non perfezione<br />
o la malattia, se la vita viene<br />
vissuta con aderenza alla volontà<br />
di Dio e all’accettazione<br />
di se stessi e di apertura al mistero<br />
di Dio.<br />
Il 27 aprile l’on. Carlo Casini,<br />
presidente <strong>del</strong> Movimento per<br />
la Vita, magistrato, membro <strong>del</strong><br />
Comitato Nazionale per la<br />
Bioetica, ha parlato <strong>del</strong>la legge<br />
sulla procreazione medicalmente<br />
assistita, presentando un<br />
suo recentissimo libro, scritto<br />
con Marina Casini e Maria Luisa<br />
Di Pietro (La legge 19 febbraio<br />
2004, n. 40“Norme in materia<br />
di procreazione medicalmente<br />
assistita”. Commentario,<br />
ed. Giappichelli), ma soprattutto<br />
sollecitando il dibattito e rispondendo<br />
alle domande dei<br />
numerosi intervenuti. Come<br />
precisato dal prof. Giuseppe<br />
Noia, <strong>del</strong> direttivo nazionale <strong>del</strong><br />
Movimento per la Vita, tutte le<br />
battaglie non sono state di carattere<br />
“confessionale”, ma volte<br />
ad evidenziare e promuovere<br />
valori che appartengono<br />
a tutti, conciliando ragione e fe-<br />
Il prof. Arnaldo Capelli<br />
illustra il ruolo degli<br />
anatomo-patologi nelle<br />
ricerche effettuate<br />
sul corpo di Santa Rosa.
de. Il contenuto essenziale <strong>del</strong>la<br />
legge 40 si può riassumere<br />
in breve:se proprio si ritiene necessario<br />
ricorrere alla procreazione<br />
medicalmente assistita,<br />
bisogna lasciare una possibilità<br />
di vita ad ogni figlio e garantirgli<br />
un padre e una madre, senza<br />
distruggere in modo preordinato<br />
e concordato un embrione<br />
umano. L’on. Casini ha<br />
spiegato perché il “Comitato<br />
Scienza e Vita per la legge<br />
40/2004” invita a non andare a<br />
votare i quattro referendum<br />
sulla legge stessa (“la vita non<br />
può essere messa ai voti”), ritenendo<br />
inadeguato lo strumento<br />
<strong>del</strong> referendum per manifestare<br />
la propria contrarietà<br />
ai quesiti, ritenuti ingannevoli.<br />
Il 4 maggio due ex allievi <strong>del</strong>la<br />
Facoltà, medici di medicina<br />
generale <strong>del</strong>la ASL RME e tu-<br />
COMUNICARE<br />
39<br />
L’On. Carlo Casini e il prof.<br />
Daniele Gui hanno parlato<br />
<strong>del</strong>la procreazione<br />
medicalmente assistita.<br />
tors, i dottori Luigi Milani e<br />
Giovanni Peliti, hanno parlato<br />
de “Il medico di famiglia: attività<br />
e relazioni con la sanità territoriale”.<br />
Come ricordato dal<br />
prof. Azzena, la Facoltà ha instaurato<br />
un rapporto stretto<br />
con i medici di medicina generale<br />
<strong>del</strong> territorio, che accolgono<br />
e formano i laureati;<br />
il colloquio continuo e costruttivo<br />
tra le strutture può<br />
consentire l’accesso agli studi<br />
dei medici di medicina generale<br />
anche agli studenti prossimi alla<br />
laurea, perché abbiano occasioni<br />
di preparazione alla<br />
professione prima <strong>del</strong>la fine degli<br />
studi. Fra gli argomenti trattati<br />
da Milani e Peliti hanno destato<br />
vivo interesse i due metodi<br />
esposti, biomedico e psicosociale,<br />
che convenzionalmente<br />
i due medici hanno utilizzato<br />
per illustrare due approcci<br />
diversi ma non esclusivi<br />
alla persona assistita. Il vo-<br />
Notiziario<br />
cabolo più analizzato è stato<br />
“ascolto”, che Peliti e Milani<br />
hanno ripetuto essere “uno degli<br />
atti medici più importanti”.<br />
Le fasi <strong>del</strong>l’ascolto si susseguono:<br />
dall’ascolto passivo si<br />
passa all’accoglimento, poi all’approfondimento<br />
ed infine all’ascolto<br />
attivo, dove la centralità<br />
relazionale (un cittadino viene<br />
seguito nel tempo dal medico<br />
di base) è determinante.<br />
L’attività reale di un medico di<br />
medicina generale ogni giorno<br />
prevede accessi di pazienti,<br />
nuovi problemi, accertamenti,<br />
terapia, vaccinazioni. L’augurio<br />
auspicato da tutti è quello di<br />
una costruttiva collaborazione<br />
e un dialogo sempre presente<br />
fra tutte le strutture, ospedaliere<br />
e <strong>del</strong> territorio, la cui mancanza<br />
può generare gravi problemi<br />
nei cittadini, come un caso<br />
clinico descritto ha esemplificato<br />
efficacemente.<br />
I dottori Luigi Milani<br />
e Giovanni Peliti laureati<br />
all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
hanno illustrato il ruolo<br />
<strong>del</strong> medico di famiglia.
Ogni persona è un fine che ha valore<br />
assoluto, e non solo un mezzo che<br />
vale per l’utilità che può offrire. La ricerca<br />
è un impegno al servizio <strong>del</strong>la<br />
persona umana, colta nella sua verità<br />
integrale e nella concretezza <strong>del</strong>le<br />
sue situazioni esistenziali<br />
Mons. Gianni Ambrosio<br />
Èaffascinante il tema <strong>del</strong>la 81ª Giornata<br />
per l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>: Ogni vita ci insegna,<br />
ogni vita ci impegna. Esso si inserisce<br />
molto bene nel periodo pasquale nel<br />
quale la Chiesa rinnova la sua fede nel<br />
Signore <strong>del</strong>la vita: è quindi un’occasione<br />
per rinsaldare il legame tra il nostro<br />
Ateneo e le comunità ecclesiali. Quest’anno<br />
poi la nostra Giornata viene quasi<br />
a coincidere con il compimento <strong>del</strong>la<br />
vita terrena di Giovanni Paolo II. Conosciamo<br />
tutti la sua dedizione ferma ed<br />
appassionata alla cura e alla difesa <strong>del</strong>la<br />
vita. Mentre ci rivolgiamo al Signore<br />
perché accolga nel suo abbraccio il Papa<br />
Giovanni Paolo II, vogliamo rendere<br />
grazie a Dio, insieme a quell’immenso popolo<br />
di Dio accorso a Roma, per la coraggiosa<br />
testimonianza <strong>del</strong>la verità <strong>del</strong><br />
Vangelo su Dio e sull’uomo che Giovanni<br />
Paolo II ci ha offerto. Lo stesso modo con<br />
cui Egli ha affrontato con serenità e fiducioso<br />
abbandono al Padre la malattia<br />
e la morte è l’espressione viva e trasparente<br />
<strong>del</strong> mistero di morte e risurrezione<br />
<strong>del</strong>la Pasqua di Gesù.<br />
Il tema di questa Giornata vuole corrispondere<br />
a quel “ Vangelo <strong>del</strong>la vita” così<br />
caro a Giovanni Paolo II. Egli ha invitato<br />
tutti le istituzioni universitarie e<br />
i centri di ricerca scientifica a promuovere<br />
e a realizzare un umanesimo autentico,<br />
un umanesimo che rispetta la di-<br />
SPIRITUALITÀ<br />
Il Vangelo<br />
<strong>del</strong>la vita<br />
gnità <strong>del</strong>la persona e che ha cura <strong>del</strong>la<br />
vita umana sia al suo inizio come al suo<br />
tramonto, quando cioè l’uomo è più fragile,<br />
più debole e deve essere più rispettato<br />
e più protetto.<br />
Ma l’invito <strong>del</strong> Papa vale per tutti. Solo<br />
amando la vita, in tutte le sue forme ed<br />
espressioni, diventiamo capaci di apprezzarla,<br />
di rispettarla, di custodirla. E<br />
diventiamo capaci anche di ascoltarla<br />
nella sua verità e nella sua profondità. La<br />
lezione che proviene dalla vita, amata ed<br />
ascoltata, ci indica quel bene sommo che<br />
impegna tutti: ogni persona è un fine che<br />
ha valore assoluto, e non solo un mezzo<br />
che vale per l’utilità che può offrire.<br />
Questo grande impegno costituisce il senso<br />
<strong>del</strong>la missione di tutti coloro che operano<br />
per il progresso <strong>del</strong>le scienze <strong>del</strong>la<br />
vita e <strong>del</strong>la salute. Riguarda in particolare<br />
i medici e i loro collaboratori che operano<br />
nella Facoltà di medicina e chirurgia<br />
nella sede romana <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />
Non solo: riguarda tutti i docenti,<br />
tutti i ricercatori, tutti gli infermieri. Giovanni<br />
Paolo II ha sempre riconosciuto<br />
che nel nostro Policlinico A. Gemelli –<br />
COMUNICARE<br />
40<br />
il Vaticano III, l’ha definito – scorgeva una<br />
luce che illumina la sofferenza ma ha atteso<br />
sempre da questa sede romana <strong>del</strong>la<br />
<strong>Cattolica</strong> una testimonianza ricca di<br />
scienza, di cultura e di fede.<br />
È importante che l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
sia in prima linea sul fronte <strong>del</strong>la ricerca<br />
biomedica: è il fronte più avanzato<br />
nella lotta contro le malattie. La conoscenza<br />
profonda <strong>del</strong>la malattia nella sua<br />
origine biologica è la strada più promettente<br />
per combatterla e per curare<br />
chi ne è colpito. Su questa strada <strong>del</strong>la<br />
diagnosi a livello cellulare, molecolare<br />
e genetico l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> è particolarmente<br />
impegnata nei suoi laboratori<br />
come nei reparti d’ospedale, con<br />
la ricerca sulle cellule staminali <strong>del</strong> cordone<br />
ombelicale e dei tessuti <strong>del</strong>l’adulto.<br />
Proprio la ricerca su questi tipi di cellule<br />
staminali è clinicamente di grande<br />
valore, scientificamente valida e rispettosa<br />
<strong>del</strong>la vita umana individuale sin dal<br />
suo inizio.<br />
La Giornata per l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> è<br />
dunque l’occasione per far sì che anche<br />
le comunità ecclesiali sappiano che l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> pratica con grande<br />
competenza e con molta passione la medicina,<br />
le scienze biologiche e biotecnologiche.<br />
Non solo a Roma nei laboratori<br />
e nelle corsie <strong>del</strong> Policlinico Agostino<br />
Gemelli, ma anche negli istituti e nei<br />
centri medici collegati. Giovani studiosi<br />
e medici, guidati da clinici e ricercatori<br />
di grande esperienza scientifica e umana,<br />
si impegnano ogni giorno nei reparti<br />
di degenza e nel laboratori <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>. Aiutiamoli. Perché sappiano<br />
mettere in evidenza il significato<br />
pieno e profondo <strong>del</strong>l’essere umano. Perché<br />
la loro ricerca sia al servizio <strong>del</strong>la persona<br />
umana, colta nella sua verità integrale<br />
e nella concretezza <strong>del</strong>le sue situazioni<br />
esistenziali.
RIFLESSIONE<br />
Quest’oggi iniziamo il mese di maggio con<br />
una memoria liturgica tanto cara al popolo<br />
cristiano, quella di San Giuseppe Lavorato-<br />
re. Fu istituita dal Papa Pio XII di venerata<br />
memoria proprio cinquant’anni or sono,per<br />
sottolineare l’importanza <strong>del</strong> lavoro e <strong>del</strong>la<br />
presenza di Cristo e <strong>del</strong>la Chiesa nel mon-<br />
do operaio.È necessario testimoniare anche<br />
nell’odierna società il “Vangelo <strong>del</strong> lavoro”,<br />
di cui parlava Giovanni Paolo II nell’Encicli-<br />
ca Laborem exercens.Auspico che non man-<br />
chi il lavoro specialmente per i giovani,e che<br />
le condizioni lavorative siano sempre più ri-<br />
spettose <strong>del</strong>la dignità <strong>del</strong>la persona umana.<br />
Benedetto XVI