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Guida per l'insegnante Ambito linguistico-espressivo e ... - Capitello

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2 Dentro Il libro di Italiano<br />

2 Scopriamo le unità didattiche<br />

6 Il laboratorio delle stagioni<br />

10 Per insegnare e apprendere la grammatica<br />

11 Progettazione annuale di italiano<br />

18 Le letture di Olmo Racconta<br />

59 Prove d’ingresso 1- 3<br />

62 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sul testo descrittivo<br />

63 Verifiche 1- 3<br />

66 Riflessione linguistica 1<br />

67 Verifiche 4<br />

68 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sul testo narrativo<br />

69 Verifiche 5-9<br />

74 Riflessione linguistica 2<br />

75 Verifiche 10<br />

76 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sulla favola e sulla fiaba<br />

77 Verifiche 11-13<br />

80 Riflessione linguistica 3<br />

81 Verifiche 14<br />

82 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sul testo poetico<br />

83 Verifiche 15<br />

84 La musica<br />

86 Come lavorare<br />

88 I canti e le schede<br />

94 Dentro Il libro delle discipline<br />

95 Come si lavora con Il libro delle Discipline<br />

96 Progettazione annuale di Storia<br />

101 Prova d’ingresso<br />

102 Verifiche 1-2<br />

104 Progettazione annuale di Geografia<br />

106 Prova d’ingresso<br />

107 Verifiche 1-2<br />

<strong>Guida</strong> <strong>per</strong> l’insegnante<br />

<strong>Ambito</strong> <strong>linguistico</strong>-<strong>espressivo</strong><br />

e antropologico


OLMO BLA BLA 2<br />

DENTRO IL LIBRO DI ITALIANO<br />

Il progetto Olmo Bla Bla <strong>per</strong> la classe seconda è una proposta didattica ed educativa che vede sempre il<br />

lettore protagonista e costruttore del proprio sa<strong>per</strong>e.<br />

SCOPRIAMO LE UNITÀ DIDATTICHE<br />

Tutto l’apparato didattico di Olmo Bla Bla parte dai bisogni e dagli interessi reali del bambino, ma in<br />

modo particolare il libro di Italiano, che si apre e si chiude in maniera davvero innovativa.<br />

La prima unità presenta così semplici brani scritti in stampato maiuscolo: l’uso di questo carattere facilita<br />

sicuramente il bambino che ricomincia a leggere e lo motiva a continuare.<br />

L’ultima unità propone invece strategie<br />

<strong>per</strong> animare la lettura, <strong>per</strong> provare tutto<br />

il piacere di leggere, <strong>per</strong> divertirsi leggendo<br />

con i compagni e ascoltando insieme<br />

la lettura di un racconto.<br />

Se la lettura dev’essere un piacere e<br />

un’occasione <strong>per</strong> l’alunno <strong>per</strong> scoprire,<br />

imparare e conoscere, dobbiamo creare<br />

concretamente un ambiente didattico<br />

ed educativo che favorisca il raggiungimento<br />

di questi obiettivi trasversali.<br />

Il progetto editoriale Olmo Bla<br />

Bla è pensato proprio <strong>per</strong> raggiungere<br />

questi fini.<br />

2


Il libro di Italiano anche <strong>per</strong> la classe seconda è diviso in unità mensili che vanno da settembre a giugno.<br />

Questa particolare attenzione al tempo che passa, alle stagioni, alle feste e alle ricorrenze aiuta il bambino a<br />

comprendere e a s<strong>per</strong>imentare il concetto di “tempo che scorre”, che determina cambiamenti in lui e nel<br />

mondo naturale che lo circonda e che scandisce le sue sco<strong>per</strong>te e le sue conquiste a scuola.<br />

I mesi che passano e le unità didattiche che si susseguono con obiettivi <strong>linguistico</strong>-espressivi diversi e specifici<br />

rappresentano di fatto le varie tappe del <strong>per</strong>corso d’apprendimento dell’alunno.<br />

Gli obiettivi linguistici si possono verificare e consolidare con le attività del Laboratorio di scrittura, presente<br />

alla fine di alcune unità.<br />

3<br />

dentro il LIBRO DI I TALIANO 2<br />

OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO LABORATORIO DI SCRITTURA<br />

SETTEMBRE<br />

migliorare la lettura ad alta voce<br />

OTTOBRE<br />

comprendere descrizioni di <strong>per</strong>sone e animali<br />

NOVEMBRE<br />

riconoscere le parti fondamentali del testo<br />

narrativo<br />

DICEMBRE<br />

riconoscere gli elementi fondamentali del testo<br />

narrativo<br />

GENNAIO<br />

sa<strong>per</strong> usare i connettivi temporali<br />

FEBBRAIO<br />

conoscere e comprendere il testo regolativo<br />

MARZO<br />

comprendere la struttura della favola e sa<strong>per</strong>la<br />

rielaborare<br />

APRILE<br />

comprendere la struttura della fiaba e sa<strong>per</strong>la<br />

rielaborare<br />

MAGGIO<br />

comprendere lo scopo e la struttura di semplici<br />

filastrocche<br />

GIUGNO<br />

leggere <strong>per</strong> divertirsi<br />

OTTOBRE<br />

scrivere semplici descrizioni di <strong>per</strong>sone e di<br />

animali<br />

NOVEMBRE<br />

scrivere semplici racconti realistici e fantastici in<br />

modo guidato<br />

GENNAIO<br />

sa<strong>per</strong> scrivere un riassunto in modo guidato<br />

MARZO<br />

scrivere un fumetto <strong>per</strong> rielaborare una favola<br />

APRILE<br />

scrivere una fiaba seguendo una traccia<br />

MAGGIO<br />

scrivere parole in rima e semplici calligrammi


OLMO BLA BLA 2<br />

Le pagine di a<strong>per</strong>tura sono state pensate <strong>per</strong> aiutare il bambino a diventare un abile lettore, <strong>per</strong> creargli occasioni<br />

<strong>per</strong> esprimersi e <strong>per</strong> raccontare le proprie es<strong>per</strong>ienze e <strong>per</strong> avvicinarlo al tema e all’obiettivo <strong>linguistico</strong><br />

dell’unità.<br />

Per questo motivo le pagine di a<strong>per</strong>tura sono strutturate in modo ben preciso.<br />

La pagina di sinistra presenta un brano da leggere che introduce il tema dell’unità; con il comando Io<br />

leggo propone un’attività mirata a migliorare la lettura del bambino, sia in termini di velocità che di<br />

espressività.<br />

La pagina di destra presenta invece un testo sul tema dell’unità da completare e da sviluppare attraverso il<br />

racconto orale dell’es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong>sonale del bambino, come indica il comando Io protagonista .<br />

4


All’interno di ciascuna unità si avvia il lettore a una prima analisi delle varie tipologie testuali in modo graduale<br />

e interattivo e si favorisce la produzione scritta con proposte o<strong>per</strong>ative diversificate e divertenti.<br />

Il comando Occhio ai colori! , attraverso l’uso dei colori, guida il bambino<br />

alla sco<strong>per</strong>ta di testi diversi (descrittivo - narrativo - favola - fiaba) <strong>per</strong><br />

conoscerne la struttura e gli elementi da cui sono composti.<br />

Il comando Dentro la descrizione (di volta in volta riferito al racconto,<br />

alle informazioni, alle regole, al fumetto, alla fiaba, alla filastrocca)<br />

aiuta il lettore ad approfondire e a consolidare le conoscenze acquisite su<br />

una tipologia testuale e a orientarsi nel testo letto.<br />

Il comando Io scrivo propone suggerimenti e idee <strong>per</strong> scrivere e rielaborare<br />

testi diversi.<br />

Il comando Io rifletto sulla lingua avvia il bambino alla conoscenza<br />

dei primi elementi di morfologia e sintassi. È importante e utile<br />

che l’attività grammaticale sia svolta partendo da un brano di lettura,<br />

<strong>per</strong>ché solo in questo modo la comprensione delle funzioni delle parole<br />

potrà essere davvero significativa.<br />

All’interno di ciascuna unità si propongono letture che offrono lo spunto<br />

<strong>per</strong> parlare di cittadinanza attiva.<br />

Queste pagine vogliono essere occasioni <strong>per</strong> discutere e <strong>per</strong> porsi in discussione<br />

su argomenti legati alle varie educazioni (ambientale, alla salute,<br />

alimentare, affettiva, stradale).<br />

5<br />

dentro il LIBRO DI I TALIANO 2


IL LABORATORIO DELLE STAGIONI<br />

Alcune unità del libro si chiudono con un appuntamento di grande interesse <strong>per</strong> tutti i bambini: la stagione o<br />

la festa del <strong>per</strong>iodo dell’anno in cui stanno vivendo, cui sono legate tante attività espressive e musicali divertenti.<br />

Il progetto Olmo Bla Bla <strong>per</strong> la classe seconda si caratterizza proprio <strong>per</strong> un grande laboratorio <strong>linguistico</strong><strong>espressivo</strong>-musicale<br />

sulle stagioni.<br />

Le attività relative al laboratorio sulle stagioni si trovano, oltre che nel libro di italiano del bambino, in:<br />

Olmo racconta, grande libro <strong>per</strong> la classe;<br />

Io imparo, fascicolo <strong>per</strong> il bambino.<br />

Il laboratorio delle stagioni si sviluppa attraverso varie fasi.<br />

1ª fase: si entra nella stagione<br />

Strumenti:<br />

il libro di italiano (Libro rosso)<br />

Sul libro di italiano, dove ritorna protagonista il magico albero Olmo Bla Bla con il suo vestito adatto alla stagione,<br />

il bambino:<br />

osserva l’immagine e completa un semplice testo;<br />

legge, comprende e impara a memoria una poesia.<br />

Autunno<br />

Halloween<br />

Inverno<br />

Natale<br />

Carnevale<br />

Primavera<br />

Pasqua<br />

Estate<br />

OLMO BLA BLA 2<br />

LIBRO D’ITALIANO<br />

pp. 14-15<br />

pp. 32-33<br />

pp. 64-65<br />

pp. 66-69<br />

pp. 92-93<br />

pp. 108-109<br />

pp. 122-123<br />

pp. 146-147<br />

Segnaliamo il rimando al grande libro <strong>per</strong> la classe Olmo racconta e al CD <strong>per</strong> ascoltare le storie di Olmo<br />

e cantare insieme a lui.<br />

6


2ª fase: l’ascolto attivo<br />

Strumenti:<br />

Olmo racconta<br />

Io imparo (Libro verde)<br />

CD audio<br />

L’insegnante mostra alla classe il grande libro Olmo racconta e legge <strong>per</strong>sonalmente oppure utilizza il CD<br />

<strong>per</strong> far ascoltare ai bambini la storia d’autunno, d’inverno, di primavera o d’estate.<br />

Poi invita i bambini a svolgere l’attività di verifica dell’ascolto presente sul fascicolo Io imparo.<br />

La storia d’autunno<br />

La storia d’inverno<br />

La storia di primavera<br />

La storia d’estate<br />

3ª fase: si fa musica<br />

Nel librone Olmo racconta, nel fascicolo Io imparo e nel CD si articolano tutte le attività del <strong>per</strong>corso musicale,<br />

elaborato come <strong>per</strong> la classe prima dal professor Giorgio Guiot.<br />

Il canto d’autunno<br />

Il canto d’inverno<br />

Il canto di Carnevale<br />

Il canto di primavera<br />

Il canto d’estate<br />

pp. 14-15<br />

pp. 64-65<br />

pp. 108-109<br />

pp. 146-147<br />

pp. 14-15<br />

pp. 64-65<br />

pp. 192-93<br />

pp. 108-109<br />

pp. 146-147<br />

7<br />

dentro il LIBRO DI I TALIANO 2<br />

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE<br />

pp. 2-6<br />

pp. 13-14<br />

pp. 25-27<br />

pp. 35-36<br />

scheda 2<br />

scheda 6<br />

scheda 13<br />

scheda 16<br />

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE<br />

p. 7<br />

p. 17<br />

p. 24<br />

p. 28<br />

p. 37<br />

scheda 3<br />

schede 7, 8<br />

scheda 14<br />

schede 17, 18


OLMO BLA BLA 2<br />

4ª fase: appuntamento con l’arte<br />

Strumenti:<br />

Olmo racconta<br />

Io imparo<br />

L’insegnante invita i bambini innanzitutto a osservare la riproduzione di un quadro relativo alla stagione del<br />

momento che si trova in Olmo racconta, in seguito a eseguire insieme una lettura dell’immagine e una rielaborazione<br />

del dipinto utilizzando diverse tecniche pittoriche.<br />

Il quadro d’autunno<br />

Costruire l’autunno<br />

Creo e costruisco:<br />

Halloween<br />

Il quadro d’inverno<br />

Costruire l’inverno<br />

Creo e costruisco:<br />

Natale<br />

Creo e costruisco:<br />

Carnevale<br />

Il quadro di primavera<br />

Costruire la primavera<br />

Creo e costruisco:<br />

Pasqua<br />

Il quadro d’estate<br />

Colorare l’estate<br />

Gioco con l’estate<br />

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE<br />

pp. 14-15 p. 8<br />

p. 9<br />

pp. 64-65 p. 15<br />

p. 16<br />

pp. 108-109 p. 29<br />

p. 30<br />

pp. 146-147 p. 38<br />

p. 39<br />

8<br />

scheda 4<br />

scheda 9<br />

scheda 11<br />

scheda 15<br />

scheda 19


5ª fase: appuntamento con il teatro<br />

Strumenti:<br />

Olmo racconta<br />

9<br />

dentro il LIBRO DI ITALIANO<br />

L’insegnante propone ai bambini di recitare un copione che ha come argomento la stagione del momento e<br />

che si trova nel grande libro <strong>per</strong> la classe.<br />

Il testo da drammatizzare è accompagnato anche da alcuni suggerimenti che illustrano come realizzare i costumi<br />

necessari <strong>per</strong> andare in scena.<br />

Recitare l’autunno<br />

Costruire gli abiti<br />

di scena<br />

Recitare il Natale<br />

Costruire gli abiti<br />

di scena<br />

Recitare la primavera<br />

Costruire gli abiti<br />

di scena<br />

Recitare l’estate<br />

Costruire gli abiti<br />

di scena<br />

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA<br />

pp. 14-15 pp. 10-11<br />

p. 12<br />

pp. 66-69 pp. 20-21<br />

p. 22<br />

pp. 108-109 pp. 31-32<br />

p. 33<br />

pp. 146-147 pp. 40-41<br />

p. 42


OLMO BLA BLA 2<br />

PER INSEGNARE E APPRENDERE LA<br />

GRAMMATICA<br />

La riflessione sulla lingua è presente nel libro di italiano sia come attività che prende spunto dalla lettura di<br />

un racconto e introdotta dal comando Io rifletto sulla lingua sia come unità specifica dedicata all’ortografia,<br />

alla sintassi e alla morfologia.<br />

La grammatica di Olmo Bla Bla segue questo <strong>per</strong>corso didattico.<br />

1 - Dal contesto narrativo…<br />

L’alunno ascolta, da Olmo che narra nel CD oppure dall’insegnante che legge, una storia presente in Olmo<br />

racconta, <strong>per</strong> consolidare l’alfabeto o <strong>per</strong> iniziare a riflettere sui primi elementi di sintassi e di morfologia.<br />

2 - alla riflessione sulla lingua<br />

In tutto il libro di italiano, e in modo particolare da pagina 148 a pagina 191, il lettore ha a disposizione spiegazioni<br />

e tanti facili esercizi grammaticali.<br />

3 - alla produzione scritta<br />

Nel fascicolo Io imparo l’alunno ha a disposizione numerose attività <strong>per</strong> consolidare e potenziare l’ortografia<br />

e <strong>per</strong> esercitarsi a scrivere (<strong>per</strong>corso di scrittura).<br />

Esemplifichiamo<br />

1 - Lettura dell’insegnante da Olmo racconta, a pagina 49, della storia «Il gigante Adalberto» oppure ascolto<br />

della stessa storia dal CD.<br />

2 - A pagina 182 del libro di italiano il bambino trova spiegazioni ed esercizi sui nomi comuni.<br />

3 - Nelle schede 52, 53 e 54 del fascicolo Io imparo c’è un breve <strong>per</strong>corso di scrittura di un testo narrativo.<br />

10


progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />

PROGETTAZIONE ANNUALE<br />

DI ITALIANO<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

È SETTEMBRE…<br />

arrivederci vacanze!<br />

Riflessione linguistica<br />

Il laboratorio delle stagioni<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo letto<br />

eseguendo semplici comandi<br />

Comprendere il significato delle<br />

parole deducendolo dal contesto<br />

Completare un testo descrittivo<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con il suono GLI<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con il suono CQU<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con i suoni duri e dolci di<br />

C e G<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con il suono GN<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con i suoni MP-MB<br />

Riconoscere i nomi propri<br />

Riconoscere i nomi comuni<br />

11<br />

6, 8-13, 15<br />

7, 13<br />

8-12, 15<br />

10-12<br />

14<br />

8, 156-157<br />

9, 160<br />

10-11, 150-153<br />

12, 154-155<br />

13, 163<br />

9, 183<br />

11, 182<br />

Autunno (pp. 14-15 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />

Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />

Leggere un’immagine e riconoscerne i vari piani<br />

Mettere in atto la tecnica del collage<br />

Recitare la storia d’autunno<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />

Ascoltare e cantare il canto d’autunno<br />

pp. 2-6<br />

p. 8<br />

p. 9<br />

pp. 10-11<br />

p. 12<br />

p. 7<br />

scheda 2<br />

scheda 3


OLMO BLA BLA 2<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è OTTOBRE…<br />

ritratti a scuola!<br />

Riflessione linguistica<br />

Il laboratorio delle stagioni<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo<br />

descrittivo (<strong>per</strong>sona, animale)<br />

Completare un testo descrittivo<br />

Scrivere un semplice testo<br />

descrittivo<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con le doppie<br />

Scrivere in modo corretto<br />

parole con il suono CU<br />

Riconoscere gli articoli<br />

Riconoscere gli aggettivi<br />

qualificativi<br />

Conoscere e utilizzare il verbo<br />

essere<br />

16-29<br />

17<br />

20-29<br />

18, 21, 23, 29<br />

23, 25, 27, 30-31<br />

19, 162<br />

27, 160-161<br />

19, 186-187<br />

21-22, 188<br />

24, 170-171<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è NOVEMBRE…<br />

giro, giro e guardo intorno!<br />

Educazione ambientale<br />

Autunno - Halloween (pp. 32-33 del libro di italiano) IO IMPARO<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare addobbi <strong>per</strong> Halloween<br />

Servirsi della voce <strong>per</strong> riprodurre suoni e rumori<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

(le parti del racconto)<br />

Completare un testo narrativo<br />

Scrivere un semplice testo<br />

narrativo<br />

Comprendere un testo<br />

informativo<br />

Rispettare gli animali<br />

Comprendere i problemi legati<br />

all’inquinamento<br />

12<br />

34-47<br />

35<br />

36-41, 44-47<br />

35<br />

48-49<br />

42-45<br />

40-41<br />

46-47<br />

scheda 4<br />

scheda 5


Il laboratorio delle stagioni<br />

progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è DICEMBRE…<br />

tutti in famiglia!<br />

Riflessione linguistica<br />

Educazione affettiva<br />

Educazione alimentare<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Imparare a memoria un testo<br />

poetico<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo poetico<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

(<strong>per</strong>sonaggi, luogo, tempo)<br />

Comprendere il significato delle<br />

parole dal contesto<br />

Riordinare i fatti di un racconto<br />

Scrivere un semplice testo<br />

narrativo in modo guidato<br />

Completare un testo narrativo<br />

Completare un testo descrittivo<br />

Individuare i tempi delle azioni<br />

(presente, passato, futuro)<br />

Esprimere le proprie emozioni<br />

Conoscere i princìpi di una<br />

alimentazione corretta<br />

13<br />

50-68<br />

55, 69<br />

51, 54, 59, 61, 63, 66<br />

55, 59, 65, 68<br />

52, 54, 57, 62<br />

68<br />

53<br />

54, 56, 63<br />

51<br />

55, 64<br />

58, 191<br />

55<br />

60-61<br />

Inverno (pp. 64-65 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />

Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />

Leggere un’immagine e distinguere i colori<br />

Manipolare materiali plastici<br />

Recitare il Natale<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />

Ascoltare e cantare il canto d’inverno<br />

Giocare con i ritmi musicali<br />

Costruire una partitura non convenzionale<br />

pp. 13-14, 18-19<br />

p. 15<br />

p. 16<br />

pp. 20-21<br />

p. 22<br />

p. 17<br />

scheda 6<br />

scheda 9<br />

schede 7, 8<br />

scheda 10


OLMO BLA BLA 2<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è GENNAIO…<br />

amici in tutto il mondo!<br />

Riflessione linguistica<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo poetico<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

(fatti, connettivi temporali)<br />

Comprendere un testo<br />

descrittivo (su un oggetto)<br />

Completare un testo narrativo<br />

Scrivere un semplice testo<br />

narrativo<br />

Avvio al riassunto<br />

Scrivere una breve descrizione<br />

di un oggetto<br />

Riconoscere e usare gli articoli<br />

indeterminativi<br />

Riconoscere i tempi delle azioni<br />

14<br />

70-81<br />

71, 76-77<br />

77<br />

70, 73, 75, 78-81<br />

78<br />

71, 79<br />

74<br />

73, 75, 80-81<br />

78<br />

76, 187<br />

77, 191<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è FEBBRAIO…<br />

giochi di ieri e di oggi!<br />

Riflessione linguistica<br />

Arte e immagine - Musica<br />

Il laboratorio delle stagioni<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo<br />

regolativo<br />

Comprendere un testo poetico<br />

(le conte e le filastrocche)<br />

Imparare a memoria filastrocche<br />

Completare un testo narrativo<br />

Riconoscere parole in rima<br />

Usare in modo corretto<br />

l’accento<br />

Riconoscere i nomi singolari e<br />

plurali<br />

Leggere un’immagine e<br />

riconoscere alcuni dettagli<br />

82-90, 92-93<br />

83-84, 92<br />

84-87<br />

88-90<br />

88<br />

83<br />

88<br />

89, 168-169<br />

84, 185<br />

Inverno - Carnevale (pp. 92-93 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />

Ascoltare e imparare a memoria una poesia<br />

p. 23<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare maschere<br />

scheda 11<br />

Ascoltare e cantare la canzone di Carnevale<br />

p. 24<br />

Costruire una partitura non convenzionale<br />

scheda 10<br />

91


progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è MARZO…<br />

parlano gli animali!<br />

Riflessione linguistica<br />

Educazione ambientale<br />

Il laboratorio delle stagioni<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

(la favola)<br />

Comprendere un fumetto<br />

Comprendere un testo poetico<br />

Scrivere un riassunto<br />

Completare un testo narrativo<br />

Scrivere un fumetto<br />

Completare un testo descrittivo<br />

Conoscere i diversi significati<br />

del verbo avere<br />

Conoscere e mettere in atto<br />

comportamenti corretti <strong>per</strong> non<br />

inquinare<br />

Conoscere e mettere in atto<br />

comportamenti corretti con gli<br />

animali<br />

15<br />

94-106, 109<br />

99<br />

97, 101, 104-107<br />

98-99<br />

102, 109<br />

105<br />

95<br />

99, 101, 107<br />

108<br />

96, 174-175<br />

100-101<br />

102-103<br />

Primavera (pp. 108-109 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />

Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />

Leggere un’immagine e osservare la disposizione del soggetto<br />

Manipolare materiali plastici<br />

Recitare la storia di primavera<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />

Ascoltare e cantare il canto di primavera<br />

Imparare a cantare raccontando (a ritmo di rap)<br />

pp. 25-27<br />

p. 29<br />

p. 30<br />

pp. 31-32<br />

p. 33<br />

p. 28<br />

scheda 13<br />

scheda 14<br />

scheda 12


OLMO BLA BLA 2<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è APRILE…<br />

a spasso nelle fiabe!<br />

Riflessione linguistica<br />

Il laboratorio delle stagioni<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

(la fiaba)<br />

Comprendere un testo poetico<br />

Riordinare i fatti di un racconto<br />

Completare un testo narrativo<br />

Completare una fiaba<br />

Scrivere una fiaba in modo<br />

guidato<br />

Riconoscere il concetto di frase<br />

Riconoscere il predicato e il<br />

soggetto di una frase<br />

110-120, 122-123<br />

111, 123<br />

112-119<br />

123<br />

116-117<br />

111<br />

116-117, 120<br />

121<br />

114, 178<br />

118, 179-180<br />

Primavera - Pasqua (pp. 122-123 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />

Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />

p. 34<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare uova dipinte<br />

scheda 15<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è MAGGIO...<br />

una ciliegia tira l’altra!<br />

Riflessione linguistica<br />

Leggere con espressività un<br />

testo<br />

Conoscere il significato delle<br />

parole dal contesto<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

Comprendere un testo poetico<br />

(la filastrocca)<br />

Completare un testo narrativo<br />

Scrivere parole in rima<br />

Scrivere una semplice<br />

filastrocca<br />

Scrivere un riassunto<br />

Riconoscere il soggetto in una<br />

frase<br />

16<br />

124-135<br />

132<br />

125, 129<br />

130-131<br />

126-129, 132-135<br />

125<br />

127<br />

131<br />

130-131<br />

129, 179-180


progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

è GIUGNO…<br />

tutti in vacanza!<br />

Il laboratorio delle stagioni<br />

Leggere un testo con<br />

espressività utilizzando strategie<br />

diverse<br />

Riferire con chiarezza<br />

es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />

Comprendere un testo narrativo<br />

Comprendere un testo poetico<br />

Completare un testo narrativo<br />

Completare un testo descrittivo<br />

17<br />

136-147<br />

137<br />

140-145<br />

147<br />

137<br />

146<br />

Estate (pp. 146-147 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />

Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />

Leggere un’immagine e osservarne le linee<br />

Colorare un’immagine<br />

Recitare la storia d’estate<br />

Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />

Ascoltare e cantare il canto d’estate<br />

pp. 35-36<br />

p. 38<br />

p. 39<br />

pp. 40-41<br />

p. 42<br />

p. 37<br />

scheda 16<br />

scheda 18<br />

scheda 17


OLMO BLA BLA 2<br />

LE LETTURE DI OLMO RACCONTA<br />

Come ricorderete dalla classe prima, l’uso dell’allegato Olmo racconta parte dalla sua collocazione sulla cattedra,<br />

in modo che tutti gli alunni possano osservare con comodità e <strong>per</strong> tutto il tempo necessario le illustrazioni.<br />

Alcuni vorranno anche avvicinarsi, toccarlo, girare le pagine… tutto mentre l’insegnante cerca di leggere<br />

la storia o di cantare la canzone insieme ai bambini.<br />

Per questo motivo abbiamo pensato di rendere l’utilizzo del libro Olmo racconta ancora più pratico, riportandone<br />

qui nella guida le pagine contenenti i testi delle storie da leggere e quelli delle canzoni da imparare<br />

a cantare.<br />

L’insegnante sarà così completamente autonomo rispetto al librone che, proprio <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> la classe, potrà<br />

essere a disposizione dei bambini nel miglior modo possibile.<br />

18


19<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 2


Olmo racconta p. 3<br />

20


21<br />

Olmo racconta p. 4


Olmo racconta p. 5<br />

22


23<br />

Olmo racconta p. 6


Olmo racconta p. 7<br />

24


25<br />

Olmo racconta p. 10


26<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 11


27<br />

Olmo racconta p. 13


Olmo racconta p. 14<br />

28


29<br />

Olmo racconta p. 17


30<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 18


31<br />

Olmo racconta p. 19


32<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 20


33<br />

Olmo racconta p. 21


34<br />

Olmo racconta p. 23


35<br />

Olmo racconta p. 24


36<br />

Olmo racconta p. 25


37<br />

Olmo racconta p. 26


38<br />

Olmo racconta p. 27


39<br />

Olmo racconta p. 28


40<br />

Olmo racconta p. 31


41<br />

Olmo racconta p. 32


Olmo racconta p. 34<br />

42


43<br />

Olmo racconta p. 35


44<br />

Olmo racconta p. 36


45<br />

Olmo racconta p. 37


46<br />

Olmo racconta p. 40


47<br />

Olmo racconta p. 41


48<br />

Olmo racconta p. 43


49<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 44


Olmo racconta p. 45<br />

50


51<br />

Olmo racconta p. 46


Olmo racconta p. 47<br />

52


53<br />

Olmo racconta p. 48


Olmo racconta p. 49<br />

54


55<br />

Olmo racconta p. 50


Olmo racconta p. 51<br />

56


57<br />

Olmo racconta p. 52


58<br />

Olmo racconta p. 53


1<br />

Italiano 2<br />

LEGGERE E SCRIVERE PAROLE<br />

Leggi e scrivi le parole al posto del disegno.<br />

Marianna nel suo .......................................<br />

ha messo i .......................................,<br />

l’ .......................................,<br />

i .......................................,<br />

i .......................................,<br />

e i ........................................<br />

Aggiunge anche uno spuntino<br />

<strong>per</strong> la merenda del mattino.<br />

Marianna con il ....................................... in gola<br />

si avvia verso la ........................................<br />

S. Arnould, in Storie <strong>per</strong> tutte le stagioni, Einaudi Ragazzi<br />

59<br />

prova d’ingresso 1


prova d’ingresso 2<br />

1<br />

Leggi le frasi e illustra la storia nei riquadri.<br />

In una spiaggia piena di<br />

ombrelloni varie <strong>per</strong>sone<br />

prendevano il sole; alcuni<br />

bambini giocavano vicino<br />

all’acqua.<br />

Italiano 2<br />

LEGGERE E DISEGNARE<br />

Improvvisamente il cielo si<br />

oscurò <strong>per</strong>ché grossi nuvoloni<br />

neri coprirono il sole.<br />

Si alzò un forte vento, che<br />

rovesciò molti ombrelloni e ne<br />

portò via altri. Cominciò a<br />

piovere a dirotto.<br />

La gente fuggì dalla spiaggia,<br />

che in poco tempo rimase<br />

deserta.<br />

60


1<br />

Italiano 2<br />

LEGGERE E RIORDINARE<br />

Leggi e riordina le vignette assegnando a ciascuna un numero.<br />

Una domenica mattina la<br />

strega Stellina salì sulla sua<br />

scopa magica e volò prima<br />

sopra gli alberi e poi sempre<br />

più in alto, fra le nuvole.<br />

All’improvviso cominciò a<br />

soffiare un vento talmente<br />

forte che rovesciò la scopa e<br />

la povera strega cadde<br />

nell’aria come una foglia<br />

d’autunno.<br />

– Aiuto! Aiuto! – gridava<br />

dis<strong>per</strong>atamente Stellina<br />

mentre precipitava giù.<br />

Per fortuna arrivò la cicogna<br />

Carlotta che, aprendo il<br />

becco, l’afferrò <strong>per</strong> il vestito<br />

e la portò in volo fino a casa,<br />

posandola delicatamente<br />

davanti alla porta.<br />

Stellina poté tirare<br />

finalmente un sospiro di<br />

sollievo.<br />

A. Barnes e B. Doumerc, La strega<br />

Stellina, in «Pimpa», Franco Panini<br />

61<br />

prova d’ingresso 3


OLMO BLA BLA 2<br />

SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />

SUL TESTO DESCRITTIVO<br />

Per comprendere<br />

1 - Fotocopiamo alcune descrizioni di <strong>per</strong>sonaggi e facciamo lavorare i bambini in piccoli gruppi, chiedendo<br />

loro di tracciare con i colori indicati il seguente schema descrittivo:<br />

Chi è? rosso<br />

Com’è? (aspetto fisico) verde<br />

Che tipo è? (carattere) arancione<br />

Che cosa gli piace o non gli piace fare? azzurro<br />

Per scrivere<br />

1 - Chiediamo ai bambini di ritagliare da giornali e riviste alcuni volti di <strong>per</strong>sone e di combinare insieme le<br />

varie parti (gli occhi di uno, la bocca di un altro…), creando delle «strane creature». Invitiamoli poi a osservare<br />

queste nuove facce e a rispondere oralmente alle domande Chi è? Com’è? Che cosa fa?<br />

Infine realizziamo un cartellone da appendere al muro con i volti e le descrizioni delle «strane creature».<br />

2 - Chiediamo a ciascun bambino di<br />

disegnare e di descrivere sul quaderno<br />

un familiare, seguendo lo schema<br />

che conosce già.<br />

Chi è? (Qual è il suo nome? Qual è<br />

la parentela?)<br />

Com’è? (Qual è il suo aspetto fisico?<br />

Alto, basso, magro, robusto…)<br />

Che tipo è? (Qual è il suo carattere?<br />

È buffo e giocherellone? Oppure<br />

è serio e severo?)<br />

Che cosa gli piace fare? (Che cosa<br />

ama fare? E che cosa non sopporta<br />

fare?)<br />

62


1<br />

Italiano 2<br />

Leggi e rispondi alle domande che trovi all’interno del testo.<br />

Momo era piccola e magrolina. Aveva una testa selvaggia<br />

con tanti ricci neri. Aveva grandi occhi neri e i piedi quasi<br />

dello stesso colore.<br />

Perché?<br />

Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe diverse<br />

<strong>per</strong> forma e <strong>per</strong> colore e soprattutto larghe.<br />

Momo non possedeva niente, al di fuori di quello che trovava<br />

qua e là o che le regalavano.<br />

La sottana, che le arrivava fino alle caviglie, era rossa, gialla,<br />

verde, insomma era fatta di toppe di tutti i colori. Sopra la<br />

gonna portava una vecchia giacca lunga e larga con le<br />

maniche di molto rimboccate ai polsi. Ma Momo non voleva<br />

accorciarle.<br />

Perché?<br />

Michael Ende, Momo, Sei<br />

2<br />

LA DESCRIZIONE DI UNA PERSONA<br />

Rispondi alle domande e completa.<br />

Chi è Momo? ......................................................................................................................<br />

Colora in verde la parte del testo che descrive l’aspetto fisico di Momo,<br />

poi completa.<br />

Momo è una bambina ..........................................................................................., ha<br />

....................................................................................................................................................,<br />

................................................................................................................................................... .<br />

Colora in giallo la parte del testo che descrive l’abbigliamento di Momo,<br />

poi rispondi alle domande.<br />

Come sono le sue scarpe? .........................................................................................<br />

Com’è la sua sottana? ...................................................................................................<br />

Com’è la sua giacca? .....................................................................................................<br />

63<br />

verifica 1


verifica 2Italiano 2<br />

1<br />

Leggi attentamente la storia.<br />

Guli è il gatto di Mara. Il suo vero<br />

nome è Guglielmo ma è troppo<br />

lungo, <strong>per</strong> questo tutti lo chiamano<br />

così.<br />

Ha il pelo lungo, grigio e bianco.<br />

È grasso e pigrone: passa le sue<br />

giornate acciambellato sul divano a<br />

dormire. Quando Mara torna da<br />

scuola, <strong>per</strong>ò, si sveglia e le corre<br />

incontro. Allora Mara lo prende in<br />

braccio e lo accarezza e Guli,<br />

felice, fa le fusa: ron ron ron…<br />

2<br />

LA DESCRIZIONE DI UN ANIMALE<br />

Collega le parole in modo da formare frasi che descrivano il gatto e la<br />

sua padroncina, poi riscrivile sotto.<br />

Guli è<br />

Guli ha<br />

Guli passa<br />

Mara accarezza<br />

Guli fa<br />

il pelo<br />

le giornate<br />

un gatto<br />

le fusa<br />

il gattone<br />

Guli è un gatto pigrone.<br />

Guli ..........................................................................................................................................<br />

Guli ..........................................................................................................................................<br />

Mara ........................................................................................................................................<br />

Guli ..........................................................................................................................................<br />

64<br />

dormendo<br />

lungo<br />

pigrone<br />

felice<br />

in braccio


1<br />

2<br />

Leggi il brano e rispondi alle domande.<br />

Ora osserva Minù e descrivila aiutandoti con lo schema.<br />

Chi è? .................................................<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

Com’è? .............................................<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

Che cosa le piace fare? ...........<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

................................................................<br />

Italiano 2<br />

COMPRENDERE E DESCRIVERE<br />

Un giorno Minù, la piccola gattina tigrata di Meo, presa da una<br />

gran curiosità abbandonò la calda e accogliente cesta dove<br />

abitava con mamma gatta e i suoi fratelli, <strong>per</strong> esplorare il mondo e<br />

incontrare nuovi amici.<br />

Chi era Minù? ....................................................................................................................<br />

Dove abitava? ...................................................................................................................<br />

Con chi abitava? ..............................................................................................................<br />

Che cosa fece un giorno? ..........................................................................................<br />

Perché? .................................................................................................................................<br />

65<br />

verifica 3


OLMO BLA BLA 2<br />

RIFLESSIONE LINGUISTICA 1<br />

È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche: i suoni SCI e SCE, i suoni CU-<br />

CQU-QU, le lettere doppie, la divisione in sillabe.<br />

Inoltre si avvia l’alunno a una prima riflessione sulla funzione delle parole, introducendo i nomi comuni e propri<br />

e gli aggettivi qualificativi.<br />

OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO<br />

Riconoscere la<br />

funzione dei<br />

nomi comuni<br />

Riconoscere la<br />

funzione dei<br />

nomi propri<br />

Nomi maschili e<br />

nomi femminili<br />

Nomi singolari e<br />

nomi plurali<br />

Gli aggettivi<br />

qualificativi<br />

Il gioco delle etichette: chiediamo ai bambini di guardarsi<br />

attorno e di scrivere su dei bigliettini come si chiamano le cose, le<br />

<strong>per</strong>sone e gli animali che vedono. Attaccheranno poi i bigliettini ai<br />

rispettivi elementi, come se fossero delle etichette.<br />

Il gioco dei cartellini: prepariamo numerosi foglietti con scritti<br />

nomi comuni di diverso genere; i bambini a turno ne pescheranno<br />

uno e diranno se si tratta di un nome comune di animale, di<br />

<strong>per</strong>sona o di cosa.<br />

È utile far capire ai bambini che le parole-nome si possono<br />

disegnare e che servono <strong>per</strong> dirci chi è una <strong>per</strong>sona o che cos’è<br />

un oggetto o un animale.<br />

Il gioco delle presentazioni: chiediamo ai bambini di scegliersi<br />

un altro nome e di camminare liberamente <strong>per</strong> l’aula. Al battere<br />

delle nostre mani si devono fermare e presentarsi a coppie,<br />

pronunciando il nome che hanno scelto; <strong>per</strong> esempio una<br />

bambina dice: «Ciao! Io sono Guendalina! E tu come ti chiami?» e<br />

il suo compagno risponde: «Ciao, io sono Samir».<br />

Bingo: chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio dieci nomi a<br />

piacere, maschili e femminili. Mettiamo in un sacchetto foglietti<br />

con scritto «femminile» o «maschile» ed estraiamoli uno alla volta;<br />

i bambini cancelleranno dalla loro lista un nome femminile o<br />

maschile a seconda di ciò che sarà stato estratto. Vince chi<br />

cancella <strong>per</strong> primo tutti i nomi del proprio elenco.<br />

Bingo: chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio dieci nomi a<br />

piacere, singolari e plurali. Mettiamo in un sacchetto foglietti con<br />

scritto «singolare» o «plurale» ed estraiamoli uno alla volta; i<br />

bambini cancelleranno dalla loro lista un nome singolare o plurale<br />

a seconda di ciò che sarà stato estratto. Vince chi cancella <strong>per</strong><br />

primo tutti i nomi del proprio elenco.<br />

Indovina e scopri: aiutiamo i bambini a indovinare un oggetto<br />

che abbiamo pensato descrivendolo con vari aggettivi, <strong>per</strong><br />

esempio: «È giallo, caldo, splendente, rotondo…» oppure «È<br />

rossa, rotonda, dolce, saporita, succosa…».<br />

Gioco dei cinque sensi: inseriamo in un sacchetto alcuni oggetti<br />

e chiediamo ai bambini a turno di pescarne uno e di descriverlo<br />

utilizzando i cinque sensi. Per esempio, se il bambino trova una<br />

lattina piena può dire che è fredda, dura, liscia, rossa…<br />

È utile far capire ai bambini che le parole-qualità non si possono<br />

disegnare e che servono <strong>per</strong> dirci com’è una <strong>per</strong>sona, una cosa o<br />

un animale.<br />

66<br />

p. 182<br />

p. 183<br />

p. 184<br />

p. 185<br />

pp. 188-189


1<br />

Italiano 2<br />

Colora di rosso la parte con i nomi comuni di <strong>per</strong>sona, di verde quella<br />

con i nomi comuni di animale, di azzurro quella con i nomi comuni di cosa e<br />

di giallo quella con gli aggettivi qualificativi (le qualità).<br />

allegro<br />

simpatico<br />

pesante<br />

NOMI E QUALITÀ<br />

veloce vigile<br />

libro<br />

auto<br />

cane<br />

elefante<br />

maestra<br />

67<br />

topo<br />

gatto<br />

sedia<br />

telefono<br />

imbianchino<br />

verifica 4<br />

dottore


OLMO BLA BLA 2<br />

SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />

SUL TESTO NARRATIVO<br />

Per comprendere<br />

1 - Leggiamo insieme testi che abbiano ben evidenti un inizio, una vicenda e una conclusione. Poi facciamo<br />

raccontare e drammatizzare a tre o quattro bambini la parte iniziale, la vicenda e la conclusione.<br />

Possiamo anche utilizzare dei cartellini con scritto «inizio» - «vicenda» - «conclusione», in modo che i bambini<br />

raccontino i vari pezzi della storia letta mostrando prima il cartellino della parte che narreranno.<br />

2 - Per far comprendere agli alunni che ogni racconto è formato da tre parti, consigliamo all’insegnante di<br />

leggere brevi testi in modo bizzarro.<br />

Leggiamo quindi l’inizio di un racconto e la vicenda, ma non la conclusione: i bambini si renderanno subito<br />

conto che manca qualche cosa. Invitiamoli allora a raccontare loro un finale e poi leggiamo quello previsto<br />

dal racconto.<br />

Leggiamo un racconto in modo sbagliato: prima la conclusione, poi l’inizio e infine la vicenda.<br />

Leggiamo un racconto senza la vicenda e chiediamo<br />

ai bambini di inventarla.<br />

Inizio<br />

3 - Dopo la lettura di un testo narrativo, invitiamo i<br />

bambini a disegnare sul quaderno le tre parti del<br />

racconto, inizio - vicenda - conclusione, e a scrivere<br />

una didascalia <strong>per</strong> ciascuna parte.<br />

Per scrivere<br />

1 - Consegniamo agli alunni testi narrativi con una<br />

parte mancante e invitiamoli a completarli.<br />

2 - Consegniamo ai bambini tre o quattro vignette<br />

che illustrino una storia e chiediamo loro di riordinarle<br />

e di raccontare a voce i fatti, spiegando qual è la<br />

vignetta che rappresenta l’inizio della storia, quali<br />

sono le vignette che illustrano la vicenda e qual è la<br />

vignetta che conclude la storia.<br />

3 - Chiediamo ai bambini di disegnare sul quaderno<br />

una breve storia suddivisa in tre parti, sotto le quali<br />

scriveranno «prima» - «dopo» - «infine».<br />

68<br />

Vicenda<br />

Conclusione


1<br />

Italiano 2<br />

LE PARTI DEL TESTO NARRATIVO<br />

Incolla in ordine di successione sul quaderno le vignette dopo averle<br />

ritagliate, scrivendo sui puntini «inizio» - «vicenda» - «conclusione».<br />

Scrivi poi <strong>per</strong> ciascuna vignetta una didascalia e racconta a voce la storia<br />

dall’inizio alla fine.<br />

69<br />

verifica 5<br />

✁.................................................................................................................................................<br />

✁.................................................................................................................................................<br />

✁.................................................................................................................................................


verifica 6Italiano 2<br />

LA VICENDA DI UN TESTO NARRATIVO<br />

1<br />

Leggi con attenzione l’inizio e la conclusione della storia e scrivi tu la<br />

vicenda.<br />

70<br />

Inizio<br />

Un pomeriggio Gastone andò a<br />

riposarsi sulla scogliera. Mentre<br />

la brezza gli carezzava la fronte<br />

si addormentò.<br />

Lo svegliarono delle grida. A un<br />

gruppo di foche che giocavano<br />

lì vicino era caduto in acqua il<br />

pallone.<br />

Vicenda<br />

Allora Gastone (che cosa fa?)<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

Conclusione<br />

E, con un colpo di naso, lanciò<br />

la palla sulla scogliera.<br />

Attilio Locatelli, Gastone ha paura<br />

dell’acqua, Piemme


1<br />

Leggi la storia e scrivi tu il finale.<br />

Italiano 2<br />

LA CONCLUSIONE DI UN TESTO<br />

Un giorno la principessa<br />

Matilde decise di andare nel<br />

bosco a dipingere, così partì<br />

dal castello portando con sé<br />

una grande tela bianca,<br />

barattoli di colore e tanti<br />

pennelli. Ma ben presto si<br />

stancò di disegnare.<br />

Vide allora la strega Nasona,<br />

che dormiva sotto un albero<br />

con la sua topina, e le venne<br />

un’idea davvero stupenda. Si<br />

mise subito al lavoro con<br />

molta delicatezza e dipinse il<br />

naso della strega, che continuò<br />

tranquilla a sognare. Ma, dopo<br />

aver fatto un grande sbadiglio,<br />

Nasona si svegliò, si guardò il naso,<br />

guardò Matilde e si arrabbiò tantissimo.<br />

– Mi vendicherò, brutta principessa lentigginosa…<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

....................................................................................................................................................<br />

71<br />

verifica 7


verifica 8Italiano 2<br />

1<br />

Osserva i gruppi di disegni e in ciascuno scegli un elemento, segnandolo<br />

con una X . Rispondi alle domande: Chi? Dove? Quando? e racconta una<br />

breve storia.<br />

Chi?<br />

Dove?<br />

Quando?<br />

CHI, DOVE, QUANDO<br />

72


1<br />

Italiano 2<br />

GLI ELEMENTI DEL TESTO NARRATIVO<br />

Osserva il disegno, immagina che cosa potrebbe accadere in seguito e,<br />

con l’aiuto delle domande, scrivi sul quaderno un breve testo narrativo.<br />

Chi è il <strong>per</strong>sonaggio principale?<br />

Che cosa fa?<br />

Quando si svolge l’azione?<br />

Dove?<br />

Che cosa accade, a un certo punto?<br />

Come finisce la storia?<br />

73<br />

verifica 9


OLMO BLA BLA 2<br />

RIFLESSIONE LINGUISTICA 2<br />

È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche: l’apostrofo, l’accento, E-È, l’uso<br />

dell’H.<br />

Inoltre si introducono gli articoli e i verbi.<br />

OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO<br />

Gli articoli Il gioco dei comandi: diamo ai bambini delle consegne orali, <strong>per</strong><br />

esempio diciamo: «Tocca uno zaino», «Tocca lo zaino di<br />

Eleonora».<br />

Discutiamo insieme ponendo ai bambini delle domande: al primo<br />

comando quale zaino è stato toccato? Sarebbe stato lo stesso se<br />

fosse stato toccato un altro zaino? Nel secondo caso è stato<br />

toccato uno zaino preciso (determinato)? Sarebbe stato lo stesso<br />

se fosse stato toccato un altro zaino? Che cosa significa<br />

determinato? E indeterminato?<br />

Giochi veloci: dopo la spiegazione, invitiamo i bambini a<br />

rispondere a domande come questa: «Sto pensando a un articolo<br />

determinativo femminile singolare. Qual è?».<br />

I verbi Il gioco del mimo: prepariamo tanti bigliettini con scritte delle<br />

semplici azioni e mettiamoli in un sacchetto; chiediamo a un<br />

bambino di pescarne uno e di mimare l’azione suggerita. Gli altri<br />

dovranno indovinarla. Chi indovina pesca a sua volta un<br />

bigliettino.<br />

Il verbo essere Gioca e scopri con il verbo essere: i bambini devono indovinare<br />

un oggetto, una <strong>per</strong>sona o un animale da noi pensato ponendo<br />

domande precedute dal verbo essere: «È giallo?», «È sotto il<br />

banco?», «È simpatico?».<br />

Discutiamo insieme sul significato di questa parola (è) e scopriamo<br />

insieme che cosa spiega.<br />

Il verbo avere Gioca e scopri con il verbo avere: invitiamo i bambini a<br />

rispondere a queste domande: «Che cos’hai nel cuore, nello<br />

zaino, sopra il banco?». I bambini rispondono a turno; <strong>per</strong>de il<br />

turno chi dimentica di usare HO.<br />

74<br />

pp. 186-187<br />

p. 190<br />

p. 170<br />

pp. 174-175


1<br />

Italiano 2<br />

Scrivi nella tabella i nomi degli animali illustrati sia con l’articolo<br />

determinativo sia con quello indeterminativo. Attento all’apostrofo!<br />

2<br />

ARTICOLI E VERBI<br />

Per ogni animale colora le azioni che non sono adatte.<br />

75<br />

verifica 10<br />

Con l’articolo determinativo Con l’articolo indeterminativo<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

......................................................................<br />

canta vola morde abbaia<br />

miagola guizza cammina nuota<br />

nuota bela scodinzola nitrisce<br />

salta pulisce gracida nuota


OLMO BLA BLA 2<br />

SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />

SULLA FAVOLA E SULLA FIABA<br />

Per comprendere<br />

Le favole e le fiabe possono diventare spunti <strong>per</strong> attività teatrali, importanti <strong>per</strong> la crescita del bambino, oppure<br />

ottime occasioni <strong>per</strong> utilizzare la tecnica del fumetto.<br />

Suggeriamo quindi di:<br />

drammatizzare e far vivere in prima <strong>per</strong>sona la storia fantastica letta, facendo seguire anche una discussione<br />

in cui si cercherà di far emergere sensazioni e stati d’animo provati;<br />

recitare la storia utilizzando i burattini;<br />

rielaborare la storia con il linguaggio pittorico oppure con quello dei fumetti;<br />

creare con il linguaggio grafico <strong>per</strong>sonaggi e luoghi fantastici e inventare altre storie;<br />

utilizzare la tecnica del mimo;<br />

utilizzare il linguaggio musicale <strong>per</strong> immedesimarsi in determinati <strong>per</strong>sonaggi.<br />

Per scrivere<br />

1 - Aiutiamo gli alunni a utilizzare Internet e guidiamoli a cercare il sito www.imparareascrivere.it, dove nell’area<br />

«Giochi» possono scrivere e animare la loro fiaba.<br />

2 - Cerchiamo in biblioteca, nella collana «Carte in tavola» della casa editrice Fatatrac, le fiabe classiche e invitiamo<br />

i bambini a giocare con le tessere proposte, a ricomporre la fiaba e a raccontarla a voce.<br />

3 - Facciamo disegnare ai bambini <strong>per</strong>sonaggi, luoghi, oggetti magici delle fiabe che già conoscono; mescoliamo<br />

queste immagini e facciamo raccontare e scrivere ai bambini nuove fiabe.<br />

Per rielaborare una fiaba<br />

Le fiabe più celebri ci offrono l’opportunità di giocare e di rielaborare i testi.<br />

1 - Disegniamo su cartoncini gli oggetti che appartengono ai più famosi <strong>per</strong>sonaggi delle fiabe, <strong>per</strong> esempio<br />

stivali, panierino, mela, scarpetta, sassolini… Facciamo pescare una carta e stimoliamo i bambini a raccontare<br />

verbalmente la storia dell’oggetto in essa raffigurato, aiutandoli con le domande: che cos’è questo?<br />

A chi appartiene? Che potere ha questo oggetto?<br />

2- In un secondo momento possiamo utilizzare gli oggetti pescati <strong>per</strong> inventare nuove storie, <strong>per</strong> esempio:<br />

«C’era una volta un lupo con gli stivali che…».<br />

Per inventare fiabe<br />

1 - Con i bambini proviamo a raccontare una fiaba classica, come <strong>per</strong> esempio Biancaneve, ma in modo tale<br />

che tutto sia ribaltato, <strong>per</strong> cui la matrigna è buona e cerca di aiutare la povera Biancaneve, catturata dai sette<br />

nani cattivi.<br />

2 - Immaginiamo di andare a intervistare una strega cattiva come quella di Hänsel e Gretel. Le si potrà chiedere<br />

la ricetta della sua casetta di marzapane, come trascorre il suo tempo libero, i cibi che le piacciono di<br />

più…<br />

76


1<br />

Italiano 2<br />

PRODURRE UNA FAVOLA<br />

Con questo labirinto puoi inventare più di una favola. Aiutati con le<br />

indicazioni.<br />

Parti dalla scimmia, segui uno dei due <strong>per</strong>corsi e trova l’altro<br />

<strong>per</strong>sonaggio.<br />

Dal <strong>per</strong>sonaggio trovato scegli ancora un <strong>per</strong>corso e trova il<br />

luogo.<br />

Ora, con <strong>per</strong>sonaggi e luogo, puoi inventare la tua favola.<br />

77<br />

verifica 11


verifica 12Italiano 2<br />

1<br />

Osserva il disegno, leggi e completa la fiaba.<br />

C’era una volta una ...........................................<br />

che viveva in un bellissimo castello.<br />

Aveva tanti gioielli, ma il suo<br />

preferito era un anello d’oro.<br />

Un giorno, mentre faceva il bagno<br />

nel lago, l’anello le si sfilò e andò a<br />

fondo.<br />

La principessa, dis<strong>per</strong>ata, cominciò<br />

a piangere.<br />

Allora un ....................................... le parlò:<br />

– Ti aiuterò io, non piangere, piccina.<br />

Il ranocchio si tuffò nell’acqua e<br />

dopo un po’ ritrovò l’anello d’oro.<br />

La principessa, contenta, lo voleva<br />

ringraziare con un dono ma il<br />

ranocchio parlò ancora:<br />

– Ti darò l’anello, ma in cambio<br />

voglio un .................. da te.<br />

La principessa pensò: «Come posso dare<br />

un bacio a un ranocchio così viscido e<br />

brutto?». Ma le promesse vanno mantenute… e<br />

lo baciò.<br />

In quell’istante il ranocchio si trasformò in un bellissimo<br />

........................................................ .<br />

E così il principe e la principessa si sposarono e<br />

............................................................................................................................ .<br />

2<br />

COMPRENDERE UNA FIABA<br />

Colora di rosso il protagonista, di verde la difficoltà da su<strong>per</strong>are, di<br />

azzurro l’aiutante e di giallo il lieto fine.<br />

78


1<br />

Italiano 2<br />

PRODURRE UNA FIABA<br />

Con questo labirinto puoi inventare varie fiabe. Segui le indicazioni.<br />

Scegli un <strong>per</strong>sonaggio e inizia il <strong>per</strong>corso: potrai incontrare altri<br />

<strong>per</strong>sonaggi, difficoltà e oggetti magici.<br />

Quando avrai fatto almeno 3 incontri, inventa la tua fiaba.<br />

Dopo, potrai ripartire da un altro <strong>per</strong>sonaggio, fare incontri<br />

diversi e inventare un’altra fiaba.<br />

79<br />

verifica 13


OLMO BLA BLA 2<br />

RIFLESSIONE LINGUISTICA 3<br />

È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche e dell’uso della punteggiatura.<br />

Inoltre si avvia l’alunno alla conoscenza dei primi elementi di sintassi: frase minima, predicato e soggetto.<br />

OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO<br />

Dalle parole alla<br />

frase<br />

Leggiamo ai bambini un libro breve oppure un racconto, poi<br />

consegniamo a ciascuno una busta contenente dei biglietti con<br />

scritte delle parole: chiediamo loro di ricomporre una frase<br />

riferibile alla storia ascoltata.<br />

La frase minima Leggiamo ai bambini una storia, poi invitiamoli a formulare delle<br />

frasi relative a essa e a scriverle su dei foglietti; facciamo tagliare<br />

le frasi scritte in vari pezzi chiedendo: «Dove si può tagliare? Quali<br />

informazioni ci danno i pezzi tagliati? Quanti pezzi si possono<br />

ottenere? Che cosa rimane alla fine?».<br />

Invitiamo i bambini a realizzare su delle striscioline di carta dei<br />

piccoli disegni e a scrivere sotto ciascuno una didascalia che<br />

risponda a queste due domande: Chi è? Che cosa fa?<br />

Possiamo poi suggerire di drammatizzare o mimare queste mini<br />

storie.<br />

Virgole e punti Fotocopiamo e leggiamo con i bambini le filastrocche di Gianni<br />

Rodari relative alla punteggiatura, tratte da Filastrocche in cielo e<br />

in terra, Einaudi Ragazzi. Possiamo inoltre realizzare un cartellone<br />

da appendere alla parete dove i segni di punteggiatura siano<br />

disegnati come <strong>per</strong>sonaggi dei fumetti e spieghino in una<br />

«nuvoletta» la loro funzione.<br />

80<br />

pp. 178-179<br />

pp. 180-181<br />

p. 176


1<br />

Italiano 2<br />

Collega le parole <strong>per</strong> formare le frasi. Riscrivile sotto e colora di rosso il<br />

soggetto (chi fa l’azione) e di verde il predicato (l’azione che viene<br />

compiuta).<br />

Le<br />

1 - Il pagliaccio ride.<br />

2 - ..............................................................................................................................................<br />

3 - ..............................................................................................................................................<br />

4 - ..............................................................................................................................................<br />

2<br />

3<br />

Il<br />

Gli<br />

Il<br />

Scrivi tre predicati (azioni) adatti a ciascun soggetto.<br />

La maestra<br />

Scrivi <strong>per</strong> ogni disegno una frase formata da soggetto (chi?) e predicato<br />

(che cosa fa?).<br />

..............................................<br />

..............................................<br />

SOGGETTO E PREDICATO<br />

....................................<br />

....................................<br />

....................................<br />

pagliaccio<br />

farfalle<br />

fiore<br />

sciatori<br />

81<br />

Il treno<br />

..............................................<br />

..............................................<br />

verifica 14<br />

sboccia<br />

sciano<br />

ride<br />

volano<br />

....................................<br />

....................................<br />

....................................<br />

..............................................<br />

..............................................


OLMO BLA BLA 2<br />

SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />

SUL TESTO POETICO<br />

Per comprendere<br />

Suggeriamo di leggere ai bambini molte filastrocche, <strong>per</strong> aiutarli a comprendere i diversi scopi di questo divertente<br />

tipo di testo poetico. Leggiamo quindi conte, ninne nanne e altre filastrocche <strong>per</strong> giocare e divertirsi<br />

con le parole.<br />

Filastrocche e poesie offrono occasioni <strong>per</strong> potenziare le abilità di lettura, <strong>per</strong> ampliare il bagaglio lessicale,<br />

<strong>per</strong> utilizzare la lingua in modo creativo e soprattutto <strong>per</strong> esprimere emozioni e stati d’animo.<br />

Per scrivere<br />

Suggeriamo le seguenti attività.<br />

1 - Dividiamo la classe in piccoli gruppi, <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere a tutti i componenti di partecipare. Consegniamo a<br />

ciascun gruppo un foglio. L’insegnante scrive alla lavagna una parola, <strong>per</strong> esempio «caramella», e chiede a<br />

ogni gruppo di scrivere parole che rimino con essa. Vince la squadra che, entro il tempo stabilito, individua<br />

più parole.<br />

2 - Con questa attività i bambini passano alla produzione dei primi versi.<br />

Si tratta di un gioco divertente, in cui i bambini sono invitati a costruire due o più versi cercando parole in rima<br />

con il proprio nome o cognome. Gli alunni possono creare così testi simpatici e divertenti. Ecco alcuni<br />

esempi.<br />

Martina Pampolli<br />

va in giro in mezzo ai polli.<br />

Il mio nome è Tommaso<br />

e sono un gran ficcanaso!<br />

È possibile riunire i versi composti da ogni alunno in un’unica filastrocca.<br />

3 - Leggiamo ai bambini filastrocche di Silvia Roncaglia (Princi<strong>per</strong>se e filastrane, Nuove Edizioni Romane), di<br />

Bruno Tognolini (Rima Rimani, Nord-Sud Edizioni), di Roberto Piumini (Io mi ricordo Quieto Patato, Nuove<br />

Edizioni Romane) e invitiamoli a scrivere alla maniera di questi autori.<br />

82


1<br />

Italiano 2<br />

Completa ogni frasi scegliendo la parola in rima più adatta.<br />

Un omino col cappotto<br />

portava in spalla un gran .........................<br />

(fagotto - biscotto - bassotto)<br />

Si posa una farfalla<br />

sopra una primula .........................<br />

(palla - gialla - balla)<br />

La mamma fa le frittelle<br />

io ne mangio a .........................<br />

(crepapelle - caramelle - crespelle)<br />

2<br />

Osserva il disegno e completa la filastrocca.<br />

Attento/a alle rime!<br />

C’era una volta un ............................<br />

senza ............................<br />

che dormiva come un ............................<br />

dentro un ............................<br />

3<br />

SCRIVERE PAROLE IN RIMA<br />

Utilizza queste tre parole <strong>per</strong> scrivere una breve filastrocca.<br />

pavone ombrellone pallone<br />

..............................................................................................<br />

..............................................................................................<br />

..............................................................................................<br />

..............................................................................................<br />

..............................................................................................<br />

83<br />

verifica 15


OLMO BLA BLA 2<br />

LA MUSICA<br />

Questa parte della guida <strong>per</strong> gli insegnanti riguarda il <strong>per</strong>corso dedicato all’educazione musicale <strong>per</strong> le classi<br />

seconda e terza e contiene riflessioni, indicazioni didattiche e metodologiche e consigli <strong>per</strong> le singole attività<br />

<strong>per</strong> entrambe le classi. Separatamente verranno poi presentate le attività collegate ai canti e alle schede.<br />

Si è scelto di concepire la parte relativa all’educazione musicale in modo che sia strettamente collegata con<br />

l’argomento del libro. Così, come <strong>per</strong> la classe prima, la canzone di Olmo costituisce una «sigla» che introduce<br />

il contenuto centrale della proposta didattica. In classe prima era le stagioni, in seconda si parla molto<br />

di parole, in terza di racconti e poesia. Anche gli altri canti e le varie attività sono strettamente collegati al libro<br />

e sviluppano un <strong>per</strong>corso educativo musicale partendo da racconti e argomenti che si trovano sul libro di<br />

italiano.<br />

La s<strong>per</strong>anza è che, in questo modo, gli insegnanti e i bambini siano particolarmente invogliati a imparare i<br />

canti e a svolgere le attività presentate, interpretandole come gioco che rinforza i contenuti del libro più che<br />

come disciplina a sé stante. Sovente infatti la componente «tecnica» della musica spaventa e molti insegnanti,<br />

che non hanno competenze in materia, vi si avvicinano con timore e soggezione (o, anche, non vi si avvicinano<br />

affatto).<br />

La progettazione sviluppata nei <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> le classi seconda e terza della scuola primaria è coerente con i<br />

contenuti delle indicazioni ministeriali <strong>per</strong> l’educazione alla musica e si può riassumere nei seguenti ambiti.<br />

Ascolto Comprende affinamento della <strong>per</strong>cezione, giochi <strong>per</strong> l’ascolto reciproco e <strong>per</strong> l’ascolto di musiche<br />

di vario genere. È molto importante che bambini e insegnanti maturino l’idea che il termine «ascolto» debba<br />

essere inteso in senso molto ampio e non semplicemente come «sentire la musica». L’ascolto può essere<br />

continuamente migliorato e approfondito e investe non solo le orecchie ma tutte le funzioni <strong>per</strong>cettive in generale,<br />

la capacità di porsi in relazione con gli altri, di fare gruppo, di sa<strong>per</strong> ascoltare anche con la mente,<br />

con il corpo, con la sensibilità.<br />

Canto e voce Si mira a un utilizzo consapevole della propria voce, alla ricerca di una migliore efficienza ed<br />

efficacia della voce cantata e parlata, ad attività <strong>per</strong> lo sviluppo del linguaggio, ad attività di canto di insieme.<br />

La voce è strumento privilegiato di espressione di sé ed è stato il primo e il più importante mezzo di comunicazione<br />

tra le <strong>per</strong>sone. Lavorare con la voce <strong>per</strong> affinarla, esplorarla e utilizzarla ricercandone le potenzialità<br />

espressive ed estetiche significa rinforzare le capacità e le competenze del bambino e dell’adulto.<br />

Alfabetizzazione Sono presentati elementi di alfabetizzazione ritmica e melodica, con giochi e attività di<br />

decodificazione del segno musicale secondo il principio di avvicinarsi prima al suono e poi al segno musicale.<br />

La programmazione non sfocia in un vero e proprio <strong>per</strong>corso, <strong>per</strong> il quale occorrerà rivolgersi a testi specializzati,<br />

ma afferma in modo chiaro la necessità di prendere in considerazione non solo il fatto sonoro ma<br />

anche la sua codificazione.<br />

Nel fascicolo Io imparo sono stati quindi inseriti gli spartiti dei canti (che sarà importante seguire durante il<br />

canto e l’ascolto), così come sono proposti semplici <strong>per</strong>corsi di alfabetizzazione ritmica e ritmico-melodica,<br />

che si spingono fino ai giochi e agli esercizi a due o tre voci indipendenti, talvolta mascherati da semplici attività<br />

di accompagnamento al canto come ostinati vocali o sonorizzazioni con l’utilizzo delle parole.<br />

Relazione L’attività musicale proposta è stata progettata <strong>per</strong> essere realizzata nella dinamica del «cerchio»,<br />

che stimola bambini e insegnanti a un’attività espressiva in cui la relazione è l’elemento chiave. L’ascolto, lo<br />

sguardo, l’intesa e la relazione sono quindi elementi alla base dell’apprendimento musicale, laddove la cosa<br />

più importante non è tanto misurare le competenze acquisite da ciascuno, quanto il fatto che le attività vengano<br />

svolte in una dimensione di gruppo e con la collaborazione di tutti. È essenziale che l’insegnante favorisca<br />

e alimenti questa dinamica, soprattutto nello sviluppo delle proposte di divisione in più gruppi che sono<br />

chiamati a relazionarsi tra loro e negli eventuali sviluppi delle attività con approfondimenti e nuovi giochi.<br />

Interdisciplinarità La presenza del <strong>per</strong>corso musicale all’interno del libro di italiano è segno di un preciso<br />

intento di carattere interdisciplinare. In più occasioni le attività suggeriscono collegamenti con la produzione<br />

linguistica, con l’osservazione di segni e linee, con la classificazione di fatti, con la precisa scansione di eventi<br />

sonori nel tempo e nello spazio, con l’invito a utilizzare topologicamente lo spazio fisico a disposizione.<br />

Sarà cura dell’insegnante riconoscere e sviluppare tutti questi collegamenti, utilizzando magari anche le nuove<br />

tecnologie <strong>per</strong> favorire ricerche, approfondimenti ed es<strong>per</strong>ienze di ascolto musicale su siti Internet specializzati.<br />

84


Gli strumenti di lavoro forniti dal progetto sono vari, come specificato di seguito.<br />

Libri di testo Sono presenti alcune pagine sia nel libro Olmo racconta che nel fascicolo Io imparo con musiche,<br />

testi, indicazioni, proposte o<strong>per</strong>ative e verifiche, proposte di ascolto e di attività interdisciplinari collegate<br />

alla lingua italiana, all’ambito logico-matematico, all’educazione motoria, all’educazione artistica. I contenuti<br />

dei libri sono parzialmente integrati da questa guida <strong>per</strong> l’insegnante, che contiene alcune osservazioni<br />

e proposte o<strong>per</strong>ative aggiuntive che <strong>per</strong> motivi di spazio non sono state inserite nei testi citati.<br />

CD audio Contiene la registrazione dei canti e di buona parte delle proposte o<strong>per</strong>ative parlate e cantate<br />

eseguita dal coro «Cantabile zero18». Le registrazioni presentano ciò che si può considerare un buon risultato<br />

finale dell’attività ma anche alcuni dei passaggi <strong>per</strong> costruire le situazioni poliritmiche e polifoniche più<br />

complesse.<br />

Accanto alle registrazioni dei canti in alcune occasioni sono proposte le semplici basi musicali, che potranno<br />

essere utilizzate dalla classe <strong>per</strong> eseguire il canto. Si raccomanda di fare della registrazione del coro un’occasione<br />

di ascolto e della base musicale uno strumento <strong>per</strong> accompagnare il proprio canto. Cantare insieme al<br />

coro o «sul» coro è pressoché inutile e può anzi far <strong>per</strong>dere l’attenzione dei bambini su qual è l’obiettivo finale.<br />

Altri materiali La metodologia di riferimento è la cosiddetta «metodologia Goitre». A questo proposito si<br />

rimanda direttamente alle o<strong>per</strong>e di Roberto Goitre, pubblicate dalla Suvini Zerboni di Milano (tra i vari titoli si<br />

segnalano Cantar Leggendo, con un’ampia guida didattica, Far musica è… e Il castello incantato, sviluppato<br />

dai «Piccoli Cantori» di Torino). Si ritengono inoltre interessanti le pubblicazioni proposte dall’Associazione<br />

Cantascuola di Torino, che contengono <strong>per</strong>corsi di alfabetizzazione <strong>per</strong> bambini, di formazione <strong>per</strong> gli insegnanti<br />

e un’ampia proposta <strong>per</strong> l’introduzione e la valorizzazione del canto popolare nella scuola primaria.<br />

Per quanto riguarda le es<strong>per</strong>ienze e altri materiali didattici, si rimanda ai siti Internet che fanno riferimento alle<br />

attività di Giorgio Guiot:<br />

HYPERLINK "http://www.giorgioguiot.it" www.giorgioguiot.it<br />

HYPERLINK "http://www.cantascuola.it" www.cantascuola.it<br />

HYPERLINK "http://www.cantabile.it" www.cantabile.it<br />

Questi siti contengono informazioni su iniziative in corso, materiali didattici, spunti progettuali, bibliografie e<br />

rimandi ad altri siti.<br />

85<br />

MUSICA


OLMO BLA BLA 2<br />

COME LAVORARE<br />

Presentiamo ora alcune indicazioni di carattere generale <strong>per</strong> gli insegnanti, <strong>per</strong>ché possano aiutare gli alunni<br />

a utilizzare la voce e il canto in modo appropriato.<br />

Giochi di riscaldamento vocale <strong>per</strong> sciogliere la voce<br />

1. Lasciare che i bambini stiano seduti ma insistere <strong>per</strong> una postura eretta, sul bordo della sedia e con i piedi<br />

appoggiati saldamente a terra.<br />

2. Se in questa posizione si china il busto appoggiando i gomiti sulle ginocchia, la respirazione che verrà attivata<br />

sarà probabilmente quella diaframmatica o diaframmatico-costale, adatta al canto (non c’è spazio <strong>per</strong><br />

quella toracica, in quanto le spalle non possono muoversi).<br />

3. Giocare un po’ con l’esplorazione boccale e con il coinvolgimento del diaframma:<br />

a. fare linguacce;<br />

b. fare <strong>per</strong>nacchie (con la lingua di fuori), brevi ma «intense»;<br />

c. simulare un «vomitino»: bocca a<strong>per</strong>ta, lingua in fuori ma collegata al rientro improvviso della pancia.<br />

4. Abbaiare. Così come si vede fare dai cani, e soprattutto da quelli piccoli, fare delle abbaiate brevi ma intense,<br />

non troppo ravvicinate nel tempo. L’abbaiata (come il vomitino) deve essere direttamente collegata a<br />

un rientro significativo della pancia.<br />

Se questi giochi danno un po’ di dolore o di fastidio a livello diaframmatico, vuol dire che stanno avendo effetto<br />

e che sono condotti correttamente.<br />

5. Mandare fuori il fiato improvvisamente, con uno sbuffo, rientrando con la pancia, senza aver prima fatto<br />

un’inspirazione. Dopo, riprendere fiato ritornando in posizione «di riposo» con la pancia.<br />

6. La gomma bucata. Abbiamo bucato e l’aria esce molto molto lentamente, con un «sshhhhh» sonoro di almeno<br />

15 secondi.<br />

7. Lo spray. Volano un sacco di zanzare ma l’insegnante utilizza uno speciale spray: la mano avanti, con le<br />

quattro dita chiuse e il pollice in alto (come <strong>per</strong> fare OK). Quando il pollice si abbassa, i bambini fanno un intenso<br />

sshhhhh, interrompendosi non appena il pollice viene alzato di nuovo. Da fare 4-5 volte con interruzioni,<br />

ma sempre della stessa durata.<br />

8. Le zanzare. Questa volta i bambini sono le zanzare ed emettono uno «zzzzzzz» sonoro e lungo, a bocca<br />

chiusa, con dei glissati (glissato = suono continuo che scende e/o sale) piuttosto rapidi. Per educare al significato<br />

di «glissato», si può accompagnare l’andamento della voce con il movimento ascendente o discendente<br />

delle braccia. L’insegnante potrà anche azionare lo spray: a quel punto la zanzara si stordisce e il suo<br />

suono precipita velocemente verso il basso con un glissato discendente.<br />

9. Mangio la mela. Facciamo finta di mangiare una mela a grossi morsi. Facciamo sentire un sonoro<br />

«gnammmm», che prosegue anche durante la finta masticazione, molto prolungata e con un movimento accentuato<br />

della bocca, della lingua e della mandibola.<br />

10. Abbaiare 2. Partendo dal gioco delle abbaiate, invece di un uso casuale e improvviso della voce chiedere<br />

di emettere suoni intonati. Sarà quindi un «aaahh» dapprima a colpi, le volte successive più lungo e piuttosto<br />

sonoro, a bocca spalancata e su un suono preciso previsto dall’insegnante: si consiglia un suono compreso<br />

tra il fa e il sol, cioè qualche volta fa, qualche volta fa diesis, qualche volta sol. Non ci si preoccupi di<br />

chiedere un attacco del suono un po’ brusco: a volte i bambini, <strong>per</strong> emettere pienamente la voce, hanno bisogno<br />

di mettere «in tensione» l’apparato fonatorio. Prima cogliete la loro capacità di cantare, poi lavorerete<br />

su come lo faranno.<br />

Converrà chiedere di fare questo gioco anche a ciascuno separatamente, non tanto <strong>per</strong> ascoltare i bambini<br />

individualmente, quanto <strong>per</strong> consentire a chi non lo sta facendo di ascoltare e di capire come si fa.<br />

86


Estensione dei canti<br />

I canti proposti rimangono generalmente nell’intervallo di quinta. Qualche volta l’estensione è maggiore e<br />

può raggiungere l’ottava (soprattutto con lo slancio melodico della dominante inferiore, <strong>per</strong> esempio in «Lola<br />

mangia tutto») ma si tratta di brevi episodi, tratti <strong>per</strong>lopiù dallo stile del canto popolare.<br />

È importante dire come questo intervallo di quinta sia adatto ai bambini di questa età ma non sia il «grado<br />

zero» dell’avvicinamento al canto. Diamo qui infatti <strong>per</strong> acquisito che tutti i bambini abbiano già lavorato<br />

in prima con estensioni più ridotte, tipiche del canto infantile (<strong>per</strong> esempio canti nelle estensioni solmi<br />

e la-sol-mi).<br />

Pur non trattandosi di un «metodo» di canto e neppure di una pubblicazione specialistica di educazione musicale,<br />

nel progetto Olmo Bla Bla l’estensione melodica dei canti è presentata curando gli aspetti ergonomici<br />

vocali e preparando quindi gradualmente e progressivamente l’allievo alle difficoltà del canto e ai movimenti<br />

melodici più impegnativi.<br />

È importante infine ricordare che accanto agli aspetti dell’estensione del canto, cioè quante sono le differenti<br />

note che compongono il canto, dalla più grave alla più acuta, un aspetto fondamentale riguarda la tessitura<br />

in cui viene proposta la canzone.<br />

Tessitura dei canti<br />

Sulla partitura e nel CD audio i canti sono proposti a un’altezza mediamente comoda <strong>per</strong> i bambini e <strong>per</strong> i<br />

ragazzi. Può darsi che <strong>per</strong> gli insegnanti i canti risultino un po’ acuti: ciò dipende dalla generale condizione<br />

di affaticamento vocale nella quale si trovano e da un graduale progressivo abbassamento della voce che<br />

può subentrare nel tempo. Ma generalmente i bambini hanno appunto una tessitura più acuta degli adulti<br />

ed è di fondamentale importanza agire correttamente nel rispetto della loro voce!<br />

Questo non significa che i canti possano essere proposti solo a questa altezza: vi saranno sicuramente bambini<br />

che preferiranno eseguire il canto un po’ più in basso, trovandolo più comodo. Si consiglia di scegliere<br />

di volta in volta altezze leggermente diverse (mezzo tono o un tono più in alto o più in basso), in modo da<br />

dare a tutti l’occasione di s<strong>per</strong>imentare tessiture differenti e quindi di esplorare con più completezza la propria<br />

voce.<br />

Occorre <strong>per</strong>ò ricordare di essere cauti e attenti negli eventuali sforzi vocali, che potrebbero verificarsi sia a<br />

causa della scarsa conoscenza della propria voce (malmenage vocale), o della scarsa conoscenza dei problemi<br />

vocali da parte dell’insegnante, o dell’eventuale surmenage dovuto a sforzo eccessivo e improvviso da<br />

parte di chi non ha mai cantato in precedenza in particolari tessiture acute o gravi. Quindi mai insistere e far<br />

sempre precedere la pratica vocale da un breve «riscaldamento» fatto di giochi di respirazione e di vocalizzazioni<br />

libere.<br />

Come insegnare un canto<br />

Aggiungiamo da ultimo pochi brevissimi consigli.<br />

1. Proporre più volte il canto ai bambini, eseguito con la nostra voce (meglio) o, se non si può fare diversamente,<br />

ascoltandolo dal CD audio. Pretendere ascolto, silenzio e attenzione ai minimi particolari.<br />

2. Ripetere il canto a piccoli pezzi, soffermandosi anche più volte su ciascuna frase o semifrase. Instaurare<br />

una dinamica di modelling, <strong>per</strong> cui alla proposta dell’insegnante segua immediatamente la risposta dei bambini<br />

(questo consente di mantenere ritmo, intonazione, tensione respiratoria e attenzione).<br />

3. Cantare sovente a piccoli gruppi, o addirittura richiedere una risposta individuale, non tanto <strong>per</strong> verificare<br />

l’apprendimento quanto <strong>per</strong> stimolare l’ascolto e la capacità critica di chi non sta cantando. Chi non sta cantando<br />

potrà anche essere invitato a fare commenti su ciò che ha ascoltato.<br />

4. Dopo aver appreso il canto a piccoli pezzi e averlo ripreso a pezzi più lunghi, si può ritornare ad ascoltare<br />

il canto sul CD. È importante in questa fase limitarsi all’ascolto, che a questo punto sarà molto più consapevole<br />

e consentirà di cogliere particolari che prima forse erano sfuggiti.<br />

Quando gli allievi avranno appreso il canto, sarà importante proporlo con un’ampia gamma di variazioni: accompagnato<br />

con gesti-suono, movimenti, note pedale, esecuzioni antifonali, e così via. Questo <strong>per</strong> poter<br />

<strong>per</strong>seguire un continuo miglioramento e ricercare l’attenzione e l’ascolto.<br />

Nel fascicolo Io imparo vi sono numerose proposte in merito, anche se le idee migliori verranno agli insegnanti<br />

e agli allievi stessi.<br />

87<br />

MUSICA


OLMO BLA BLA 2<br />

I CANTI E LE SCHEDE<br />

Il <strong>per</strong>corso musicale <strong>per</strong> la classe seconda prosegue nella pratica del canto iniziata in prima, proponendo<br />

nuove canzoni da imparare <strong>per</strong> imitazione dalla voce dell’insegnante e utilizzando, senza eccedere, le basi<br />

musicali. Le canzoni sono collegate al testo e ad alcuni racconti che sono sembrati suggestivi ed evocativi.<br />

A partire dalle suggestioni di questi canti e approfondendone alcuni già proposti nella classe prima («Cantiamo<br />

con Olmo», «Viene autunno…», «Guanto di lana», «Fili d’erba») si avvia un <strong>per</strong>corso di conoscenza del<br />

linguaggio musicale e di prima alfabetizzazione ritmica e melodica. Allo stesso modo vengono proposti procedimenti<br />

quali gli ostinati ritmici e le note pedale.<br />

Accanto al <strong>per</strong>corso di educazione vocale (ascolto, riconoscimento, controllo della propria voce, e così via) e<br />

di acquisizione di competenze rispetto al simbolo musicale, vengono proposte es<strong>per</strong>ienze di sonorizzazione<br />

e di costruzione di partiture simboliche o aleatorie, alcune delle quali si appoggiano a stimoli grafici o pittorici.<br />

Ecco quindi che si affrontano le tematiche dell’improvvisazione e della creazione di suoni mediante attività<br />

interdisciplinari che coinvolgono tutto il gruppo-classe.<br />

Olmo Bla Bla (scheda 1 di Io imparo)<br />

La «sigla» di Olmo <strong>per</strong> la classe seconda si arricchisce di una nuova melodia,<br />

che si aggiunge a quella della classe prima (Olmo racconta 1, p. 81). Il testo è<br />

molto semplice e ricalca alcuni dei contenuti del libro di seconda.<br />

Dal tetracordo della canzone di classe prima (mi-sol-la) si giunge a una estensione<br />

di quinta (mi-sol-la-si); quindi la voce si spinge un po’ più in alto fino a<br />

raggiungere l’estensione complessiva di un’ottava.<br />

Sarà cura dell’insegnante utilizzare questo canto come vera e propria sigla.<br />

Questo significa eseguire la canzone ogni volta che si inizia l’attività musicale,<br />

oppure quando vengono introdotti nuovi racconti o nuove letture.<br />

L’amicizia che si potrà instaurare con Olmo e con la sua capacità di raccontare<br />

potrà diventare una delle leve <strong>per</strong> interessare i bambini e <strong>per</strong> fare dell’attività<br />

musicale un momento speciale, che magari si può sviluppare con un setting<br />

particolare (un’aula apposita, le sedie in cerchio o altre modalità).<br />

Canto d’autunno (p. 7 di Olmo racconta)<br />

Il primo canto ha una melodia semplice, costruita tecnicamente su<br />

due tetracordi: sol-la-sol-mi come «proposta» in ciascuna frase musicale<br />

e mi-fa-mi-do come risposta.<br />

Il succedersi delle stesse combinazioni melodiche, che sicuramente<br />

non sfuggirà all’ascolto, può suggerire un’esecuzione «antifonale»<br />

del canto, cioè a due gruppi che propongono e rispondono.<br />

Questa dinamica di alternanza e di ascolto vuole preparare gli allievi<br />

a quello che sarà uno dei principali argomenti del programma musicale<br />

dell’anno: stimolare all’ascolto dell’altro fino ad assumere una<br />

relativa indipendenza tra più voci o più frammenti parlati.<br />

Sarebbe auspicabile che gli allievi, sotto la guida dell’insegnante,<br />

provassero a scrivere altri versi <strong>per</strong> proseguire quelli proposti.<br />

88


Sempre collegata all’autunno è la scheda 3 di Io imparo. In essa viene riproposta<br />

la canzone «Viene autunno…» già conosciuta l’anno precedente (Olmo racconta<br />

1, p. 12), ma con un’importante variante relativa a una seconda voce costruita<br />

con il principio della cosiddetta «nota pedale».<br />

La seconda voce è veramente molto semplice e consiste quasi esclusivamente<br />

nella ripetizione di un solo suono che viene mantenuto <strong>per</strong> più tempo.<br />

L’esecuzione contemporanea delle due voci darà luogo talvolta all’incontro tra<br />

due suoni (nelle tre frasi del canto rispettivamente sol-mi, mi-do e sol-do), educando<br />

così l’orecchio dei bambini a riconoscere l’unisono (quando i suoni sono<br />

uguali) e gli intervalli di terza e di quinta, che costituiscono l’accordo maggiore.<br />

È importante dire che ripetere più volte lo stesso suono può essere difficile.<br />

Occorrerà infatti recitare tutta la frase come se si appoggiasse su un unico suono<br />

molto lungo e non su più suoni della stessa altezza (cioè come se non ci fossero<br />

otto sol ma uno solo, su cui si canta tutta la frase, ovviamente «a ritmo»).<br />

Per prepararsi a questa difficoltà è opportuno suddividere lo studio della seconda voce in più fasi:<br />

1. Intonare VIENE AUTUNNO omettendo le parole «foglie gialle» <strong>per</strong> prolungare di molto la parola «autunno»;<br />

2. recitare la frase VIENE AUTUNNO FOGLIE GIALLE tutta in un soffio, cercando di collegare al massimo le<br />

parole che la compongono come se fossero unite;<br />

3. eseguire la frase cantata <strong>per</strong> intero, così come proposta sul CD.<br />

Lo stesso procedimento dovrà essere seguito <strong>per</strong> le frasi successive.<br />

MUSICA<br />

Il mio risveglio (scheda 5 di Io imparo)<br />

La scheda propone di ricreare una «sonorizzazione» dei suoni e dei rumori della<br />

mattina.<br />

Una raccolta di questi suoni (la sveglia, la colazione, l’acqua che scorre…) potrà<br />

portare alla costruzione di un racconto fatto di parole e frasi e a un insieme di<br />

situazioni sonore realizzate con la voce o con oggetti. Queste situazioni potranno<br />

accompagnare il racconto (un eventuale narratore è affiancato da una squadra<br />

di «rumoristi», che creano una sorta di colonna sonora) oppure sostituirlo,<br />

con la creazione di un racconto senza parole.<br />

Occorre sicuramente dire che situazioni creative di questo tipo suscitano generalmente<br />

entusiasmo nei bambini e sgomento tra gli insegnanti, che possono<br />

sentirsi impreparati nel gestire momenti piuttosto aleatori. Però se dopo aver dedicato un po’ di tempo a far<br />

comprendere il gioco ci si prefigge un obiettivo chiaro (fare una registrazione, dipingere un cartellone), l’attività<br />

sarà sicuramente soddisfacente e anzi in più occasioni i bambini potranno chiedere essi di «sonorizzare»<br />

le situazioni che verranno proposte.<br />

Lola mangia tutto (p. 17 di Olmo racconta)<br />

È una canzone semplice e allegra, che può anche diventare un gioco<br />

divertente.<br />

Gli usi e gli abusi alimentari, che nell’infanzia assumono sovente la<br />

caratteristica del non voler assaggiare cibi sconosciuti, sono al centro<br />

di una melodia che distingue chiaramente una parte A strofica e una<br />

parte B del ritornello.<br />

Vi sono più possibilità esecutive: dall’individuazione di un piccolo<br />

gruppo di allievi che esegua le strofe (o di gruppi di solisti che si alternino<br />

nelle diverse strofe) al gioco di movimento dove in corrispondenza<br />

del ritornello «Lola Lola…» ci si muove nell’aula <strong>per</strong> ritornare<br />

a posto <strong>per</strong> tempo. Un’ulteriore proposta di gioco, molto amata<br />

dai bambini, consiste nel verificare chi di loro è in grado di cantare<br />

il «Bum!» finale solo nell’ultimo ritornello dopo la terza strofa. Ci<br />

sarà sempre qualcuno meno attento che dirà «Bum!» anche nei ritornelli<br />

precedenti e questa sarà una buona occasione <strong>per</strong> inventare<br />

una penitenza o creare un gioco a eliminazione.<br />

89


OLMO BLA BLA 2<br />

Canto d’inverno (scheda 7 di Io imparo)<br />

La filastrocca «Guanto di lana», già imparata in prima (Olmo racconta 1, p. 42),<br />

potrà essere arricchita con nuovi elementi. La ripetizione continua di singole<br />

parole o brevi frasi, che dà vita a un procedimento definito «ostinato», potrà<br />

creare una situazione poliritmica (cioè di più ritmi contemporaneamente), che<br />

nel caso più ricco prevede quattro voci sovrapposte.<br />

Dall’esempio musicale della scheda è evidente che il castello di ostinati che si<br />

viene a creare prevede figurazioni ritmiche di valore sempre decrescente (otto<br />

sillabe nella frase «forte vento son contento», quattro in «lana scaldi», due in<br />

«bianca»). Questo procedimento, che nel linguaggio musicale si chiama «diminuzione»,<br />

potrebbe trovare un’interessante corrispondenza nel campo della misurazione<br />

delle lunghezze e delle distanze, magari utilizzando i regoli <strong>per</strong> aiutare<br />

i bambini a comprendere il collegamento tra durata delle sillabe e lunghezza<br />

del regolo. Ecco allora che le figurazioni ritmiche di croma, semiminima e minima<br />

potrebbero trovare un parallelo con la lunghezza di diversi segmenti e introdurre così un principio di misura<br />

non solo della lunghezza ma anche della durata.<br />

Sul CD audio i giochi legati agli ostinati vocali sono rappresentati da un esempio musicale, in cui le frasi vengono<br />

presentate a una a una e poi sovrapposte.<br />

Guanto di lana (scheda 8 di Io imparo)<br />

Se in classe prima l’insegnante avrà chiesto ai bambini di osservare Olmo racconta<br />

mentre venivano eseguiti i canti e le filastrocche, l’approccio ai simboli<br />

musicali sarà già stato in qualche modo preparato.<br />

Questa scheda propone ai bambini di tradurre alcuni simboli in sillabe cantate,<br />

sempre uguali in corrispondenza dello stesso simbolo grafico.<br />

Ecco quindi i TA e i TI. I TI uniti a due a due vengono cantati come TITTI;<br />

la nota bianca, invece, sarà un TA prolungato <strong>per</strong> due impulsi, convenzionalmente<br />

indicato come TA-A.<br />

Scrivere, inventare, leggere e cantare successioni di simboli potrà essere un<br />

gioco compilativo che i bambini eseguono volentieri alla lavagna, dando magari<br />

vita a piccole sfide a squadre.<br />

Giochi di bambini (scheda 10 di Io imparo)<br />

Analogamente a quanto già richiesto nella scheda 5, ecco una proposta <strong>per</strong> sonorizzare<br />

una situazione. Questa volta si parte da un quadro, che ritrae una situazione<br />

gradevole <strong>per</strong> i bambini e sicuramente ripetibile.<br />

I <strong>per</strong>corsi sonori legati a questo quadro possono essere numerosi.<br />

Potremmo <strong>per</strong> esempio partire dall’osservazione dei giochi illustrati nel quadro<br />

e scoprire che alcuni di questi sono sconosciuti e altri non più praticati… Se il<br />

quadro fosse stato dipinto ai giorni nostri, quali sarebbero i giochi rappresentati?<br />

I suoni dei giochi di oggi sarebbero diversi dai suoni dei giochi raffigurati nel<br />

quadro?<br />

La proposta della partitura sonora merita sicuramente di essere sviluppata in<br />

più fasi. Innanzitutto occorrerà partire dalla riflessione su quali tipi di suono si<br />

possono sentire facendo i vari giochi: oggetti che sfregano, palle che rimbalzano,<br />

bambini che ridono, colpi di bastone?<br />

In una seconda fase si cercherà di trovare uno o più simboli che possano esprimere ciascuno dei suoni che i<br />

bambini avranno concordato tra loro. I segni grafici potranno essere diversi: da una striscia di colore alla linea<br />

o al punto fatto con la matita, dal disegno libero al vero e proprio simbolo!<br />

Successivamente si dovranno organizzare i diversi segni grafici e simbolici in una partitura, cioè si dovranno<br />

proporre un <strong>per</strong>corso o una storia sonora da raccontare, prevedendo un «prima» e un «dopo» e una serie di<br />

suggerimenti più o meno espliciti <strong>per</strong> suggerire modalità esecutive e situazioni sonore da ricreare.<br />

90


Durante queste attività si affacceranno considerazioni espressive e problematiche legate all’organizzazione<br />

del foglio (o del cartellone) e sarà dunque necessario organizzare un’efficiente dinamica di gruppo.<br />

L’obiettivo finale di questa attività potrebbe essere la registrazione della partitura preparata dai bambini. È<br />

preferibile la registrazione all’esecuzione pubblica (che potrà comunque avvenire successivamente) <strong>per</strong>ché il<br />

ri-ascolto attento del risultato dell’esecuzione porterà sicuramente ad altre osservazioni e a ulteriori miglioramenti<br />

e precisazioni nella partitura.<br />

91<br />

MUSICA<br />

Lo scherzo di Carnevale (p. 24 di Olmo racconta)<br />

Questa canzone prende spunto da un racconto presente nel libro di<br />

italiano (a p. 92) ed è divisa in due parti A e B nettamente distinte,<br />

che si succedono secondo la sequenza A-B-A (dopo la seconda parte<br />

ritorna la prima).<br />

Nel racconto dello scherzo (la parte centrale) si è voluta creare una<br />

situazione in cui i bambini devono cantare molto a lungo senza prendere<br />

fiato; sarà <strong>per</strong>tanto importante insistere su una respirazione efficace<br />

dopo le parole «dove finirà».<br />

Una possibile variante nell’esecuzione del canto è realizzare la parte<br />

centrale B con due semicori, in cui i gruppi si alternano nel cantare le<br />

diverse frasi:<br />

Gruppo 1<br />

«ma che scherzo divertente<br />

oggi è proprio carnevale»<br />

Gruppo 2<br />

«la maestra c’è cascata<br />

dicon che ogni scherzo vale»<br />

Come sempre tutti i giochi in cui ci si alterna a breve, con la consegna<br />

di mantenere un ritmo e un tempo, sono utili allo sviluppo dell’attenzione<br />

reciproca e servono a costruire uno spirito di squadra tra i componenti dello stesso gruppo.<br />

Occorre ancora osservare che l’inizio del canto «zomp, zomp, zomp», poiché ritmico e con suoni piuttosto<br />

acuti, sarà cantato in modo efficace solo con un buon utilizzo del diaframma e con un’ampia a<strong>per</strong>tura della<br />

bocca.<br />

Il rap degli animali (scheda 12 di Io imparo)<br />

Il rap presente nel libro di italiano (a p. 102) diviene punto di partenza <strong>per</strong> una<br />

nuova es<strong>per</strong>ienza di creazione di ostinati ritmici.<br />

Nella partitura proposta e registrata anche nel CD audio si sono volute sovrapporre<br />

due differenti modalità d’intervento, e cioè la semplice esecuzione di versi<br />

di animali e l’utilizzo dei gesti-suono in accompagnamento al parlato.<br />

I gesti-suono qui utilizzati sono il battito delle mani e il battito dei piedi (alternando<br />

piede destro e piede sinistro, quasi a formare una sorta di balletto) ma<br />

potranno anche essere proposti il battito delle mani sulle ginocchia o lo schiocco<br />

delle dita, con altre figurazioni ritmiche.<br />

L’effetto d’insieme è piuttosto gradevole e la fantasia dei bambini potrà arricchire<br />

ulteriormente questo risultato con movimenti coordinati, versi, scenette.<br />

È molto importante che nella recita della filastrocca sia mantenuto lo spirito del<br />

rap, che sia cioè molto ritmata, non troppo veloce e che preveda pochi momenti<br />

in cui si prende fiato <strong>per</strong> non rallentare la voce, ottenendo un effetto blando e poco incisivo.


OLMO BLA BLA 2<br />

Canto di primavera (p. 28 di Olmo racconta)<br />

Con il canto di primavera si introduce il primo pensiero polifonico,<br />

cioè di canto a più voci.<br />

La voce più grave, nella quale sarà bene che si esercitino tutti i bambini,<br />

magari alternandosi con chi canta la melodia già conosciuta in<br />

prima (Olmo racconta 1, p. 60), è molto semplice e si articola su due<br />

soli suoni, ma introduce gli allievi all’ascolto delle due voci e al senso<br />

delle armonie di tonica e dominante.<br />

Sarà opportuno che l’insegnante faccia ascoltare più volte la registrazione<br />

sul CD audio, sia della sola traccia della seconda voce, sia delle<br />

due voci riunite con la base musicale.<br />

Probabilmente <strong>per</strong> alcuni bambini sa<strong>per</strong> alternare correttamente i<br />

suoni della seconda voce sarà molto naturale e riconoscibile, mentre<br />

<strong>per</strong> altri sarà una vera conquista, da raggiungere poco <strong>per</strong> volta.<br />

Si potrà eseguire il canto con la base musicale sia a due voci sia a<br />

voci singole, <strong>per</strong> trovare alla melodia principale e a quella di accompagnamento<br />

il giusto ruolo.<br />

La realizzazione a due voci darà ai bambini molta soddisfazione anche<br />

in assenza della base, poiché la dinamica dell’ascolto si sposta<br />

dalla musica alla nuova voce che viene realizzata, differente dalla<br />

propria e proveniente da una voce umana, certo più interessante ed emozionante di una base musicale elettronica.<br />

Parallelamente all’es<strong>per</strong>ienza legata al canto della seconda voce con i suoni di<br />

tonica e dominante, la melodia di «fili d’erba in mezzo al prato» si presta all’introduzione<br />

dei suoni do-re-mi e, in prospettiva, alle prime es<strong>per</strong>ienze di lettura<br />

melodica.<br />

Come ricorda la scheda 14 di Io imparo, la parola «primavera» è costruita sui<br />

suoni mi-re-do-do.<br />

Per conoscere e ri-conoscere questi suoni sarà molto utile un semplice gioco di<br />

movimento, in cui i bambini assumano la posizione in piedi con le braccia in alto<br />

in corrispondenza del mi, in piedi con le braccia lungo il corpo in corrispondenza<br />

del re e accovacciati o seduti quando riconoscono il do.<br />

Il gioco della ginnastica musicale può essere svolto in molti modi. Tra i tanti, ecco<br />

due piccole proposte.<br />

Gioco <strong>per</strong> collegare suono/movimento. L’insegnante (o un allievo) canta molto<br />

lentamente una successione di suoni denominandoli do, re, mi. Gli allievi, rimanendo<br />

in silenzio, assumono <strong>per</strong> ciascun suono la posizione corrispondente.<br />

Gioco di riconoscimento. L’insegnante (o un allievo) canta molto lentamente una successione di suoni do,<br />

re, mi senza <strong>per</strong>ò dirne il nome (può cantare semplicemente «la la la»): gli allievi cercano di riconoscere il<br />

suono cantato dall’insegnante e, rimanendo in silenzio, assumono la posizione del suono che ritengono di<br />

aver riconosciuto.<br />

La «ginnastica musicale» si rivelerà gioco molto utile, poiché raccoglie gli elementi dell’ascolto, del riconoscimento<br />

e del collegamento tra suono e stimolo motorio.<br />

92


93<br />

MUSICA<br />

Canto d’estate (p. 37 di Olmo racconta)<br />

Una canzone leggera e divertente tratta da un testo di Roberto Piumini.<br />

Si tratta di un canto «<strong>per</strong> accumulo», in cui le caratteristiche della ciliegia<br />

vengono aggiunte poco alla volta e sempre riassunte (come<br />

anche in «Alla fiera dell’est» di Angelo Branduardi, dove il <strong>per</strong>corso<br />

avviene a ritroso, o in numerosi canti popolari infantili). In questa melodia<br />

si procede <strong>per</strong> accumulo anche con i gradi della scala, dai suoni<br />

do e re fino a raggiungere il sol (non sfuggirà come ogni volta vi<br />

sia il ritorno, <strong>per</strong> salto, alla nota di partenza):<br />

«rotonda»<br />

«rotonda e rossa»<br />

«rotonda rossa e dolce»<br />

«rotonda rossa dolce e saporita»<br />

do re do<br />

do re mi do<br />

do re mi fa do<br />

do re mi fa sol do<br />

La frase finale «cinque come le mie dita» servirà quindi a contare non<br />

solo le ciliegie, ma anche i suoni da do a sol, proposta di «pre-alfabetizzazione»<br />

che forse qualche insegnante potrà decidere di cogliere ed eventualmente di approfondire a<br />

seconda delle sue competenze tecniche musicali.<br />

Le tre posizioni del gioco della «ginnastica musicale» suggeriscono che anche<br />

nella scrittura delle note musicali a differente altezza del suono corrisponde differente<br />

altezza dei segni musicali scritti.<br />

Dopo alcuni secoli di ricerca e di tentativi, nella storia della musica si giunse all’efficace<br />

soluzione di organizzare le altezze dei suoni <strong>per</strong> mezzo di segni scritti<br />

a diverse altezze su un sistema di linee orizzontali parallele (inizialmente quattro,<br />

poi cinque). Per noi che iniziamo a esercitarci su tre soli suoni, al momento<br />

è sufficiente una sola riga o, al massimo, due (scheda 17 di Io imparo).<br />

Utilizzando una sola linea, i suoni do re mi saranno posti rispettivamente immediatamente<br />

al di sotto, in corrispondenza e immediatamente al di sopra della linea.<br />

Per comprendere meglio e fissare quest’informazione saranno necessari<br />

un po’ di esercizi, nei quali i bambini saranno invitati sia a scrivere il nome corretto<br />

della nota, sia a cantare la melodia nominando i suoni riconosciuti dalla<br />

loro posizione sulla riga.<br />

Gli insegnanti che ritenessero di aver su<strong>per</strong>ato brillantemente con i loro allievi tutti i passaggi presentati fino<br />

a questo momento, potranno provare a collegare gli aspetti della lettura ritmica a quelli della lettura melodica,<br />

presentando successioni di suoni do-re-mi, ciascuno dei quali con una precisa durata (TA, TITTI oppure<br />

TA-A).<br />

Un quadro da cantare (scheda 18 di Olmo racconta)<br />

Un’altra es<strong>per</strong>ienza di sonorizzazione di un quadro, in cui si propongono suggestioni<br />

basate sul colore, su un paesaggio e sulle emozioni che questo dipinto<br />

suscita.<br />

Viene infatti richiesto di «ascoltarsi dentro» e di scegliere un particolare del<br />

quadro <strong>per</strong> cantarlo con la propria voce oppure <strong>per</strong> esprimersi con suoni derivanti<br />

dall’utilizzo coerente di oggetti o strumenti musicali. Per aiutare i bambini<br />

in questa forma di espressione, che forse potrebbe risultare difficile <strong>per</strong> qualcuno<br />

di loro, si è anche pensato di proporre un più semplice gioco di invenzione<br />

e improvvisazione: dare voce alle proprie emozioni costruendo un testo che vada<br />

ad arricchire il canto «Viene estate…» proposto in classe prima (Io imparo 1,<br />

scheda 49).<br />

Una volta inventato un testo adatto, le parole potrebbero poi essere accompagnate<br />

da altri suoni, che servano ad esprimere sonoramente le emozione suscitate<br />

dal quadro.


OLMO BLA BLA 2<br />

Nei <strong>per</strong>corsi disciplinari di storia e geografia<br />

presenti nel libro delle discipline<br />

<strong>per</strong> la classe seconda i vari concetti<br />

vengono introdotti dalla narrazione di<br />

una storia presente in Olmo racconta e<br />

si basano su un approccio metodologico<br />

pratico. Infatti il testo risulta essere<br />

molto o<strong>per</strong>ativo e centrato sulle es<strong>per</strong>ienze<br />

di vita dei bambini.<br />

DENTRO IL LIBRO<br />

DELLE DISCIPLINE<br />

Entrambe le discipline si articolano in unità, strutturate intorno ai concetti fondamentali relativi alla dimensione<br />

temporale, quali le relazioni tra gli eventi, la misura del tempo e la ricostruzione del passato, e alla dimensione<br />

spaziale, quali l’orientamento, la rappresentazione cartografica e la lettura del paesaggio.<br />

Le attività proposte seguono il principio della gradualità: prendono l’avvio dalle conoscenze pregresse degli<br />

alunni ( Faccio il punto! ) e dalle loro curiosità, <strong>per</strong> snodarsi in <strong>per</strong>corsi che li guidano a riflettere e a raggiungere<br />

conclusioni relative agli argomenti trattati.<br />

Le pagine So imparare? chiudono ogni <strong>per</strong>corso con verifiche <strong>per</strong> il riepilogo delle conoscenze e delle<br />

abilità apprese.<br />

Nelle sezioni disciplinari di storia e di geografia si trovano anche pagine di Laboratorio cittadinanza<br />

attiva : in particolare nella sezione di storia trova posto la riflessione legata ai diritti e ai doveri dei bambini<br />

<strong>per</strong> crescere sani e felici, mentre nella sezione di geografia vengono affrontati i temi dell’educazione stradale<br />

e dell’educazione ambientale.<br />

94


dentro il LIBRO delle DISCIPLINE 2<br />

COME SI LAVORA CON IL LIBRO DELLE<br />

DISCIPLINE<br />

Come <strong>per</strong> la classe prima Olmo Bla Bla, l’albero magico, accompagna il bambino nella conoscenza dei linguaggi<br />

specifici della storia e della geografia con una storia.<br />

Dopo l’ascolto l’alunno ha a disposizione, <strong>per</strong> potenziare le sue competenze, le schede disciplinari del fascicolo<br />

Io imparo e le proposte o<strong>per</strong>ative sul libro delle discipline.<br />

Illustriamo qui di seguito le sequenze didattiche relative a una fase del <strong>per</strong>corso di storia.<br />

Obiettivo: riconoscere le relazioni di contemporaneità<br />

1. L’insegnante legge da<br />

Olmo racconta o fa ascoltare<br />

dal CD la storia che<br />

introduce il contenuto<br />

disciplinare.<br />

95<br />

3. L’alunno lavora sul<br />

libro delle discipline.<br />

2. L’alunno ascolta, osserva,<br />

poi lavora sul fascicolo Io<br />

imparo.


OLMO BLA BLA 2<br />

PROGETTAZIONE ANNUALE<br />

DI STORIA<br />

In questa sezione vengono ripresi e consolidati alcuni concetti temporali importanti. Gli alunni sono chiamati<br />

a ricordare episodi legati al <strong>per</strong>iodo delle vacanze ed es<strong>per</strong>ienze di vita quotidiana; tali ricordi ed es<strong>per</strong>ienze<br />

offrono lo spunto <strong>per</strong> riflettere sulle relazioni di successione, contemporaneità e causalità.<br />

CONTENUTI (LIBRO BLU) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

Il tempo e le azioni<br />

La successione<br />

La contemporaneità<br />

La relazione causa-effetto<br />

La misura del tempo<br />

L’orologio<br />

Intuire i significati della parola «tempo» (il<br />

tempo che passa e trasforma, il tempo meteorologico,<br />

il tempo ciclico, il tempo <strong>per</strong>sonale)<br />

Riconoscere la relazione di successione delle<br />

azioni e delle situazioni<br />

Comprendere il significato della linea del tempo<br />

e sa<strong>per</strong>la utilizzare<br />

Riconoscere relazioni di contemporaneità in<br />

es<strong>per</strong>ienze narrate e vissute (nello stesso momento,<br />

in luoghi diversi)<br />

Individuare relazioni di causa-effetto<br />

Formulare ipotesi sugli effetti possibili di una<br />

causa<br />

Conoscere gli strumenti <strong>per</strong> misurare il tempo<br />

(calendario, settimana, giorno, mese, anno)<br />

Misurare la durata di un giorno<br />

Conoscere e utilizzare l’orologio (ore e minuti)<br />

Il tempo e la storia<br />

Cogliere i cambiamenti avvenuti nel tempo<br />

Modi di vita e oggetti del passato Confrontare gli oggetti di oggi con quelli del<br />

passato (i giocattoli di ieri e di oggi)<br />

Individuare analogie e differenze tra passato<br />

e presente (la scuola di ieri e di oggi)<br />

La storia <strong>per</strong>sonale<br />

Rilevare i cambiamenti delle <strong>per</strong>sone nel tempo<br />

Le fonti<br />

Ricavare informazioni sul passato da fonti di<br />

diverso tipo (fonti materiali, visive, orali, scritte)<br />

Ordinare fatti ed eventi sulla linea del tempo<br />

Educazione alla cittadinanza: conoscere i diritti<br />

e i doveri dei bambini<br />

96<br />

97<br />

98<br />

99<br />

100-101<br />

102<br />

103<br />

104-105<br />

106<br />

107-109<br />

110<br />

111<br />

112-113<br />

114<br />

115-120<br />

121<br />

122-123<br />

Anche i racconti di Olmo Bla Bla aiutano a scoprire i primi concetti dell’ambito storico e offrono tante proposte<br />

o<strong>per</strong>ative.<br />

OLMO RACCONTA LIBRO VERDE CONTENUTI<br />

In vacanza dal nonno p. 57 schede 60, 61 La successione<br />

La contemporaneità<br />

La storia dell’orologio pp. 58-60 schede 62, 63, 64, 65 I cambiamenti nel tempo<br />

Come è stato fatto nella sezione di italiano, riportiamo qui di seguito i testi <strong>per</strong> la lettura dell’insegnante di<br />

Olmo racconta dedicati alla storia.


97<br />

Olmo racconta p. 57


98<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 58


99<br />

Olmo<br />

racconta<br />

p. 59


100<br />

Olmo racconta p. 60


1<br />

storia 2<br />

Colora di azzurro i riquadri che indicano il tempo che passa (storico) e di<br />

giallo quelli che rappresentano il tempo che fa (meteorologico).<br />

2<br />

IL SIGNIFICATO DI «TEMPO»<br />

Oggi c’è bel tempo. Evviva!<br />

Ieri la mamma non ha avuto tempo <strong>per</strong> stirare.<br />

Leggi e poi disegna la situazione in quattro sequenze.<br />

Il coniglio uscì dalla conigliera, andò nell’orto, prese una carota,<br />

poi se la mangiò.<br />

La storia che hai disegnato si riferisce al:<br />

tempo meteorologico. tempo storico.<br />

101<br />

prova d’ingresso<br />

Aspetto con ansia il tempo di partire <strong>per</strong> le vacanze.<br />

Non mi piace il tempo nuvoloso.<br />

Alla televisione hanno detto che ci sarà tempo nevoso.<br />

Per costruire un pupazzo di neve ci vuole poco tempo.<br />

1 2<br />

3 4


verifica 1 storia 2<br />

1<br />

Leggi e scrivi una possibile conseguenza che può avere ciascuna<br />

situazione.<br />

PERCIÒ<br />

la maestra .............................................................................................................................<br />

2<br />

CAUSE E CONSEGUENZE<br />

Maestra, ho<br />

dimenticato il<br />

quaderno e il libro a<br />

casa.<br />

Filippo, se hai bisogno<br />

della gomma te la<br />

presto io!<br />

PERCIÒ<br />

Filippo ...................................................................................................................................<br />

Completa le frasi scrivendo i possibili effetti.<br />

Domani dovrò uscire molto presto, <strong>per</strong>ciò .......................................................<br />

.....................................................................................................................................................<br />

Marco è caduto dallo scivolo, <strong>per</strong>ciò ...................................................................<br />

.....................................................................................................................................................<br />

102


1<br />

2<br />

Italiano 2<br />

Leggi che ore sono e disegna in ogni orologio la lancetta che manca.<br />

Disegna le lancette <strong>per</strong> segnare gli orari indicati.<br />

A scuola:<br />

A casa:<br />

UTILIZZO L’OROLOGIO<br />

Sono le 3.00 Sono le 8.00<br />

Sono le 9.15 Sono le 4.30<br />

103<br />

verifica 2<br />

l’inizio delle lezioni, la fine della ricreazione.<br />

quando ti svegli, quando guardi i cartoni animati.<br />

quando ceni, quando vai a letto.


OLMO BLA BLA 2<br />

PROGETTAZIONE ANNUALE<br />

DI GEOGRAFIA<br />

Anche il <strong>per</strong>corso di geografia, in continuità con il lavoro iniziato nella classe prima, presenta proposte o<strong>per</strong>ative<br />

che vogliono favorire e potenziare la conoscenza della realtà da parte del bambino attraverso una metodologia<br />

basata sulle coordinate spazio-temporali, cioè attraverso quegli strumenti che l’alunno sta costruendo<br />

gradualmente e con i quali può o<strong>per</strong>are ed esplorare la realtà in cui vive direttamente e in maniera<br />

significativa.<br />

CONTENUTI (LIBRO BLU) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />

Mi oriento nello spazio<br />

Percorsi<br />

Tipi di spazi<br />

Disegno lo spazio<br />

La pianta<br />

Leggo il paesaggio<br />

Le trasformazioni del paesaggio<br />

Individuare una definizione <strong>per</strong>sonale di<br />

«spazio»<br />

Conoscere le coordinate geografiche e i punti<br />

di riferimento<br />

Compiere <strong>per</strong>corsi in base a punti di riferimento<br />

Distinguere elementi fissi e mobili<br />

Riconoscere spazi pubblici e privati e la loro<br />

funzione<br />

Cogliere la differenza tra spazi chiusi e a<strong>per</strong>ti<br />

Educazione stradale: conoscere le regole della<br />

strada e i segnali stradali<br />

104<br />

125<br />

126<br />

127<br />

128<br />

130<br />

131<br />

129<br />

Riflettere sui punti di osservazione<br />

132-133<br />

Comprendere il concetto di «pianta» 134<br />

Comprendere il concetto di «scala» (ridurre) 135<br />

Sa<strong>per</strong> disegnare una pianta (la pianta dell’aula)<br />

Sa<strong>per</strong>e che cos’è una legenda e conoscere i<br />

136-137<br />

simboli correlati<br />

138-140<br />

Sa<strong>per</strong>e utilizzare una pianta (lo stradario)<br />

Individuare elementi naturali e artificiali di un<br />

141<br />

paesaggio e le principali relazioni (bisogni) 142<br />

Riconoscere la funzione degli elementi artificiali<br />

Individuare gli interventi della natura sul pae-<br />

143<br />

saggio<br />

Educazione ambientale: attivare comportamen-<br />

144<br />

ti positivi nei confronti dell’ambiente<br />

145<br />

Anche i racconti di Olmo Bla Bla e alcune schede di Io imparo aiutano a scoprire i primi concetti dell’ambito<br />

geografico e offrono tante proposte o<strong>per</strong>ative.<br />

OLMO RACCONTA LIBRO VERDE CONTENUTI<br />

Al parco p. 61 schede 66-69 Leggere e disegnare lo spazio<br />

Come è stato fatto nella sezione di italiano, riportiamo qui di seguito i testi <strong>per</strong> la lettura dell’insegnante di<br />

Olmo racconta dedicati alla geografia.


105<br />

Olmo racconta p. 61


prova d’ingresso<br />

1<br />

Edo è stato invitato a casa di Gaia <strong>per</strong> la sua festa di compleanno. Leggi<br />

le istruzioni che Gaia gli ha dato <strong>per</strong>ché non sbagli strada, poi segna il<br />

<strong>per</strong>corso che Edo deve fare.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

2<br />

geografia 2<br />

SEGUIRE UN PERCORSO<br />

Percorri via Mazzini fino alla piazza, poi attraversa<br />

la strada sulle strisce pedonali. Prosegui dritto<br />

fino al parco. Poi attraversa a sinistra sulle strisce:<br />

io abito sopra il bar.<br />

A B C D E F<br />

Scrivi le coordinate dei luoghi indicati e rispondi.<br />

Casa di Edo: ....................................................<br />

Casa di Gaia: ...................................................<br />

Piazza: .................................................................<br />

Qual è il punto di riferimento che <strong>per</strong>mette a Edo di riconoscere la<br />

casa di Gaia? ...................................................<br />

106


1<br />

Geografia 2<br />

LEGGERE UNA PIANTA<br />

Osserva il disegno e collega con una freccia ogni cartellino allo spazio<br />

giusto.<br />

107<br />

verifica 1<br />

bagni laboratorio d’informatica<br />

cucina mensa


verifica 2 geografia 2<br />

1<br />

Disegna nello spazio un paesaggio di montagna che contenga elementi<br />

naturali ed elementi artificiali, in particolare un ponte, una strada, un rifugio<br />

e un albergo. Poi colora.<br />

2<br />

Colora in verde gli elementi naturali e in rosso quelli artificiali, poi<br />

disegnali sul quaderno inseriti in un paesaggio di mare.<br />

3<br />

Scrivi il nome di almeno tre elementi artificiali che possono essere<br />

presenti sia in un paesaggio di montagna sia in un paesaggio di mare.<br />

....................................................................................................................................................<br />

4<br />

LEGGERE UN PAESAGGIO<br />

faro isola albergo scogli parcheggio<br />

Sottolinea nell’elenco in giallo gli elementi che inseriresti in un<br />

paesaggio di città e in verde quelli che inseriresti in un paesaggio di<br />

campagna.<br />

allevamento di maiali parcheggio sotterraneo piscina<br />

campo di patate frutteto parco-giochi ruscello<br />

108


APPUNTI<br />

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109<br />

OLM O BLA BLA 2


OLMO BLA BLA 2<br />

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110


OLM O BLA BLA 2<br />

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111


OLMO BLA BLA 2<br />

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112


Laboratorio<br />

Convivenza Civile<br />

IL PESCIOLINO<br />

TANTETINTE<br />

2


114<br />

Da un laboratorio<br />

di educazione interculturale a…<br />

Ciò che vi apprestate a leggere affonda le proprie radici in un'es<strong>per</strong>ienza<br />

acquisita nel tempo, a diretto contatto con i bambini.<br />

Alcuni anni or sono Rosanna e io, riflettendo sulle attività svolte nelle classi fino<br />

a quel momento, in ambiti diversi, iniziammo a confrontarci, a “raccontarci”, a<br />

mettere in comune la nostra idea di intercultura; erano infatti attività <strong>per</strong> lo più<br />

legate alla mondialità e all’incontro con l’altro.<br />

Così, a poco a poco, l’ipotesi di un <strong>per</strong>corso che rispecchiasse i nostri obiettivi e<br />

i nostri desideri cominciò a prendere forma.<br />

Volevamo utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, al fine di rendere comprensibile<br />

la tematica in questione anche ai più piccoli. Il nostro intento era<br />

quello di suscitare nei bambini la curiosità verso altri paesi e altre genti, stimolare<br />

la loro fantasia e la loro creatività in un clima di collaborazione, creare<br />

un’atmosfera divertente e un ambiente favorevole all’ascolto, <strong>per</strong> inviare messaggi<br />

importanti che <strong>per</strong>mettessero di riflettere e discutere insieme. Il desiderio<br />

di “entrare nel mondo altro” guardandolo con gli occhi dei bambini ci <strong>per</strong>mise di<br />

individuare nel racconto e nel gioco gli strumenti privilegiati <strong>per</strong> approcciarsi<br />

alle altre culture.<br />

La scelta dell’ambiente in cui sviluppare il <strong>per</strong>corso fu immediata: il Mar<br />

Mediterraneo era il luogo che rispondeva alle nostre esigenze, <strong>per</strong> via della sua<br />

collocazione “tra le terre”, luogo di incontro e scontro tra popoli e culture, ponte<br />

naturale fra mondi diversi.<br />

Il pesciolino Tantetinte, bello, sognatore e curiosone, avrebbe intrapreso un<br />

viaggio nel Mar Mediterraneo, affrontato il distacco dalla famiglia, conosciuto la<br />

paura, incontrato <strong>per</strong>sonaggi, esplorato luoghi lontani, e, <strong>per</strong> rendere la narrazione<br />

più vivace e coinvolgente, il tutto sarebbe stato arricchito dall’animazione<br />

dei <strong>per</strong>sonaggi e dello scenario in cui si svolgeva l’avventura oltre che da attività<br />

di gioco, di drammatizzazione, di riflessione.<br />

Così, nacque la proposta del laboratorio di educazione interculturale dal<br />

titolo “Le avventure di Tantetinte nel Mar Mediterraneo 1 ”, rivolto alle<br />

scuole e alle biblioteche.<br />

1 Il laboratorio di educazione interculturale dal titolo “Le avventure di Tantetinte nel Mar<br />

Mediterraneo”, elaborato e condotto da Sandra Dema e Rosanna Di Lorenzo, è stato proposto<br />

<strong>per</strong> quattro anni in molte scuole della provincia di Torino e alla Fiera del Libro del<br />

2000; ha visto la partecipazione di circa 1.500 bambini.


Il seguito di quella bella e ricca es<strong>per</strong>ienza (grazie anche alle numerose sollecitazioni<br />

che in seguito ci sono <strong>per</strong>venute da parte di bambini e insegnanti) è stato<br />

il voler mettere <strong>per</strong> iscritto tutto ciò che avevamo cercato di esprimere attraverso<br />

il racconto orale (seppure animato da <strong>per</strong>sonaggi-burattini) e le attività ludiche,<br />

affinché ciò che fino ad allora era stato vissuto da un numero ridotto di<br />

bambini potesse diventare patrimonio anche di altri.<br />

Abbiamo quindi presentato il testo così com’era alla casa editrice.<br />

Ma… da lì a qui il passo non è stato affatto breve. Infatti, è stato necessario<br />

ampliare il <strong>per</strong>corso <strong>per</strong> renderlo più fruibile e farlo diventare proposta educativa<br />

a tutto tondo; quindi, trarne non solamente un libro da narrare utilizzando i<br />

vari spunti che avevamo ampiamente descritto, ma un progetto didattico <strong>per</strong><br />

l’intero ciclo della scuola primaria.<br />

A questo punto, era necessario svelare ai bambini qualche cosa in più del pesciolino<br />

Tantetinte, affinché potessero sentirlo vicino e amico e potessero comprendere<br />

le sue scelte future.<br />

Tale richiesta, che dapprima sembrava essere lontana dalle nostre iniziali intenzioni,<br />

si rivelò ben presto stimolante.<br />

Indagare nella vita di Tantetinte, interrogarsi su ciò che era stato prima di partire<br />

<strong>per</strong> l’avventura nel Mar Mediterraneo, furono da subito un ottimo esercizio<br />

<strong>per</strong>sonale di ri-sco<strong>per</strong>ta del proprio vissuto. Era come se la storia del pesciolino<br />

colorato fosse solamente stata dimenticata in un angolo della mia mente e non<br />

aspettasse altro che di essere richiamata da qualcuno che desiderava conoscerlo<br />

meglio. A poco a poco iniziarono ad affiorare i ricordi e le tessere del puzzle della<br />

sua vita si unirono <strong>per</strong> raccontarne la storia.<br />

Emersero dapprima le figure di riferimento a lui vicine, i loro gesti affettuosi, le<br />

loro caratteristiche e la collocazione nell’ambiente naturale in cui vivevano; poi<br />

i giochi, gli amici, i compagni di scuola, le marachelle, i sogni, le prime difficoltà<br />

e le trasgressioni, gli incontri fortuiti…<br />

Proprio uno di questi “incontri casuali” venne assunto come base <strong>per</strong> l’aprirsi di<br />

nuovi orizzonti e <strong>per</strong> il rivelarsi di alcune particolarità del pesciolino.<br />

A poco a poco, il protagonista cresceva, incominciava a maturare delle scelte e,<br />

inconsapevolmente, a gettare le basi <strong>per</strong> il suo futuro. Il suo desiderio di scoprire<br />

e di conoscere, alimentato dal nonno che al ritorno dai propri viaggi lo faceva<br />

partecipe delle proprie emozioni, diventarono il trampolino di lancio verso<br />

l’avventura nel Mar Mediterraneo.<br />

Così, ora, pagina dopo pagina, ogni piccolo mistero di Tantetinte viene svelato e<br />

descritto nei racconti che proponiamo <strong>per</strong> i primi tre anni della scuola primaria 2 ,<br />

2 Questi primi tre racconti, corredati dalle rispettive guide <strong>per</strong> l’insegnante, sono stati scritti<br />

e curati da Sandra Dema. Gli altri due sono stati scritti e curati da Sandra Dema e<br />

Rosanna Di Lorenzo.<br />

115


preparando i lettori a intraprendere questo viaggio insieme al protagonista e a<br />

viverne con lui le emozioni, gli incontri e i sentimenti nel racconto proposto <strong>per</strong><br />

la quarta classe, che ri<strong>per</strong>corre in modo più ampio e completo il <strong>per</strong>corso del<br />

laboratorio e ne riprende il titolo.<br />

E poi? Che cosa succederà dopo quel viaggio? Il nostro amico sarà cambiato?<br />

Quali saranno i suoi progetti? Che cosa avrà appreso da quell’avventura?<br />

L’ultimo racconto, <strong>per</strong> la classe quinta, cercherà di fornire alcune risposte a queste<br />

e ad altre domande ponendo in evidenza la maturazione del protagonista sia<br />

in rapporto a ciò che vive sia in rapporto a chi e a che cosa lo circonda, al suo<br />

desiderio di essere partecipe di scelte importanti, al sa<strong>per</strong>si mettere in gioco. Tutti<br />

questi aspetti saranno ancora rafforzati dallo stretto rapporto con il nonno, che<br />

gli svelerà alcuni segreti ed es<strong>per</strong>ienze di vita vissuta.<br />

Ciascun lettore, quindi, potrà trovare le proprie risposte lasciandosi <strong>per</strong>vadere e<br />

coinvolgere da ciò che via via il pesce colorato scoprirà del resto del mondo pur<br />

rimanendo, <strong>per</strong> ora, lì nel suo mare.<br />

Appare evidente come tutto ciò che viene ora descritto sia così intimamente collegato<br />

con l’argomento che avevamo inteso sviluppare durante il laboratorio.<br />

C’è un filo sottile, quasi invisibile che tiene saldamente unite le prime es<strong>per</strong>ienze<br />

di Tantetinte nell’ambito familiare e sociale con tutto ciò che avverrà dopo,<br />

nel momento in cui sia esplicitato il suo desiderio di andare ad esplorare altri<br />

luoghi <strong>per</strong> ampliare i propri orizzonti e fare nuove amicizie.<br />

Non ci si può proiettare verso l’esterno se prima non si è passati attraverso la<br />

conoscenza di sé e degli altri, se non si è prestato attenzione al raccontarsi, allo<br />

scoprirsi, al valorizzare e all’essere valorizzati, al sentirsi protetti, all’imparare a<br />

convivere civilmente <strong>per</strong> la promozione dei diritti di tutti e del rispetto verso ciò<br />

che ci circonda.<br />

Non ci resta a questo punto che porgere i nostri più cari ringraziamenti a tutti i<br />

bambini con i quali abbiamo s<strong>per</strong>imentato il laboratorio e vissuto quell’avventura<br />

e alle loro insegnanti; a Piera Gioda del C.I.S.V., che ha creduto in noi e ci<br />

ha dato la possibilità di “provarci”; alla NOVACOOP, che ha inserito il laboratorio<br />

nelle proprie proposte educative e ci ha “portate” alla Fiera del Libro di<br />

Torino; alle o<strong>per</strong>atrici delle biblioteche di Beinasco, che ci hanno accolto sempre<br />

con molto entusiasmo e disponibilità.<br />

Vorremmo infine dedicare questa proposta educativa a tutti i bambini, affinché<br />

scoprano nel libro uno strumento utile alla loro crescita e capace di trasmettere<br />

momenti di serenità, di rifugio, di pace; e ai nonni, affinché con la loro es<strong>per</strong>ienza<br />

e saggezza continuino a essere figure di riferimento importanti <strong>per</strong> la trasmissione<br />

di sa<strong>per</strong>i.<br />

116


L’incontro con l’altro: come<br />

e <strong>per</strong>ché<br />

Il concetto di intercultura, in questi ultimi anni, è stato al centro di numerose<br />

discussioni in vari ambiti; sociali, culturali, educativi.<br />

Le diverse interpretazioni del termine, la conoscenza della letteratura sull’argomento<br />

e la diretta es<strong>per</strong>ienza nel progettare e attivare <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> cicli didattici<br />

diversi, ci hanno spinto a interrogarci e a confrontarci sul tema. Abbiamo cioè<br />

cercato di approfondire il significato e il valore di questo concetto, maturando<br />

l’esigenza di esplicitare la nostra idea di intercultura e il nostro approccio all’interculturalità;<br />

nel farlo, abbiamo considerato il termine come elemento centrale<br />

di un puzzle, connesso ad altri concetti fondamentali sui quali occorre indagare<br />

e riflettere <strong>per</strong> cercare di comprendere la nuova realtà sociale e culturale che<br />

stiamo vivendo.<br />

Secondo il nostro parere, l’intercultura non è da intendersi come “ricerca dell’esotico”,<br />

ma come attenzione globale al mondo che ci circonda e di cui siamo<br />

parte integrante, nel rispetto delle diversità culturali, religiose, sociali, ambientali;<br />

è comprensione dell’altro, rapporto con l’altro, dove comprendere non significhi<br />

accumulare informazioni o, meramente, parlare degli altri bensì con gli altri;<br />

è ascoltare e rispondere. È l’incontro e l’incrocio tra <strong>per</strong>sone culturalmente<br />

diverse, che si attua attraverso una negoziazione continua di ruoli e di spazi; è il<br />

mettersi in gioco rispettando e valorizzando le regole del gioco altrui nella prospettiva<br />

della salvaguardia e della promozione delle identità.<br />

Nell’incontro con l’altro entra in gioco la comunicazione, qualunque essa sia. Il<br />

comunicare è un atto continuo, che caratterizza costantemente la nostra vita, a<br />

volte in modo im<strong>per</strong>cettibile, a volte più esplicitamente. Lo scambio di parole è<br />

la forma comunicativa di cui si conoscono meglio le regole, a cui si dà più valore,<br />

mentre si <strong>per</strong>dono di vista altri elementi, ugualmente fondamentali <strong>per</strong> tessere<br />

relazioni. Uno sguardo, un saluto, un movimento, un gesto, un colore, un<br />

odore, uno spazio, un silenzio, un suono, una danza, un canto, una poesia, un<br />

gioco… sono anch’essi comunicazione.<br />

La conversazione non cominciava mai all’improvviso, né frettolosamente.<br />

Nessuno premeva con una domanda, importante o meno che fosse, e nessuno<br />

veniva incalzato a rispondere. Il vero modo cortese <strong>per</strong> avviare e condurre una<br />

conversazione richiedeva una pausa <strong>per</strong> avere il tempo di pensare. Il silenzio<br />

aveva un grande significato <strong>per</strong> il Lakota, il quale lasciava all’interlocutore<br />

un intervallo di silenzio <strong>per</strong> dovere di gentilezza e <strong>per</strong> riguardo alla regola<br />

secondo cui il pensiero viene prima della parola.<br />

(Luther Standing Bear, capo dei Sioux Oglala, da Canti della prateria. Voci di pace,<br />

d’amore e di saggezza del popolo indiano, Edicart)<br />

117


Prendersi del tempo <strong>per</strong> fare spazio nella propria vita, dedicare tempo al silenzio<br />

e all’ascolto sembrano es<strong>per</strong>ienze facili, obiettivi raggiungibili senza grandi sforzi.<br />

Eppure non è così semplice. Entrare in dialogo con sé stessi significa prendere<br />

contatto con le emozioni che abitano dentro di noi, prima ancora di aprirsi<br />

agli altri.<br />

La strada dell’autosco<strong>per</strong>ta è serpeggiante. Si parte <strong>per</strong> una direzione ed ecco,<br />

ad un certo punto, si gira e se ne prende un’altra. Si procede dal bisogno di<br />

conoscere sé stessi a quello di conoscere gli altri. Quanto è importante conoscere<br />

sé stessi senza schermi, altrettanto lo è scoprire le parti di sé non ancora<br />

giunte a livello cosciente. Quando ci si è denudati fino ad arrivare all’essenza<br />

si può cominciare ad aggiungere alla propria natura ciò che le manca.<br />

118<br />

(Deena Metzger, Scrivere <strong>per</strong> crescere: una guida <strong>per</strong> i mondi interiori, Astrolabio)<br />

Se la narrazione è vita, è sco<strong>per</strong>ta, è legame, è relazione, tanto più è collegata<br />

con il tempo e lo spazio a essa dedicati. È importante, quindi, creare le condizioni<br />

spazio-temporali <strong>per</strong>ché ciò avvenga, recu<strong>per</strong>are una dimensione di “lentezza”<br />

e abbandonare la fretta che condiziona la vita e le relazioni e a cui i bambini<br />

sono inevitabilmente sottoposti.<br />

Lentezza è quella velocità che mi <strong>per</strong>mette di camminare in modo da vedere<br />

dove sto mettendo i piedi e quindi che cosa sto rischiando di calpestare, <strong>per</strong><br />

poter cambiare eventualmente il mio passo.<br />

(Gianni Caligaris, Atti del convegno “Abitare il limite”, Cem Mondialità)<br />

La consapevolezza che sia sempre più necessario fornire ai bambini e ai ragazzi<br />

la possibilità di crescere in un clima di fiducia, di rispetto, di ascolto, di solidarietà,<br />

porta gli educatori (insegnanti, genitori…) a interrogarsi su quali metodi<br />

e/o strategie sia opportuno adottare <strong>per</strong> avviare processi di valorizzazione, di<br />

convivenza pacifica, di relazione positiva.<br />

Ogni alunno, fin dai primi giorni di scuola, si misura con compagni e insegnanti<br />

che non conosce, in un ambiente del tutto nuovo. La classe si forma, si plasma,<br />

diventa una comunità che rispecchia, in scala ridotta, la società dove convivono<br />

<strong>per</strong>sone molto diverse fra loro <strong>per</strong> cultura, religione, target sociale.<br />

Nella classe si ripropone la stessa varietà che esiste al di fuori di essa e, <strong>per</strong> questo,<br />

imparare a convivere nel piccolo gruppo aiuta a conoscersi meglio, a crescere,<br />

a capirsi, ad arricchire le proprie es<strong>per</strong>ienze, a collaborare, a maturare.<br />

L'incontro fra bambini della stessa classe, fra insegnanti e alunni, fra genitori e<br />

figli favorisce la sco<strong>per</strong>ta dell'alterità-identità e la sua valorizzazione nella pratica<br />

quotidiana; partendo da questo assunto, si può tranquillamente affermare che la<br />

scuola è davvero uno dei luoghi privilegiati <strong>per</strong> valorizzare le proposte proprie<br />

dell’Educazione alla convivenza civile, intendendo con questo concetto non solo la<br />

pratica del bene comune pubblico ma anche il buon comportamento privato.


Il progetto didattico<br />

Quello di Il pesciolino Tantetinte è un progetto che si articola seguendo un<br />

andamento lineare e progressivo che cresce come crescono i bambini, i veri protagonisti<br />

di questo <strong>per</strong>corso.<br />

Un aspetto importante, se è vero che la scuola dev’essere sede certa <strong>per</strong> lo sviluppo<br />

dell’Educazione alla convivenza civile, è dato dal fatto che le diverse<br />

tappe, siano esse di lettura o più immediatamente o<strong>per</strong>ative, hanno proprio<br />

come obiettivo privilegiato quello di offrire spunti ampi e mirati <strong>per</strong> avvicinare<br />

i bambini ai temi delle diverse educazioni; soprattutto i nuclei tematici dell’affettività,<br />

della cittadinanza, dell’ambiente, sono i cardini dell’intera struttura progettuale,<br />

che si pongono alla riflessione e all’introiezione <strong>per</strong>sonale attraverso i<br />

<strong>per</strong>sonaggi, le vicende, le relazioni della narrazione.<br />

La base narrativa del progetto è costituita da cinque brevi racconti, in cui vengono<br />

utilizzati concetti e linguaggi differenti, tenendo conto delle tappe evolutive<br />

dei piccoli lettori.<br />

Il protagonista e gli altri <strong>per</strong>sonaggi della storia diventano così il tramite <strong>per</strong><br />

ascoltarsi, conoscersi e raccontarsi, sono il mezzo attraverso cui si attuano quei<br />

processi naturali ed essenziali <strong>per</strong> entrare in rapporto con l’altro, intendendo <strong>per</strong><br />

altro chi è altro da sé.<br />

Vengono quindi usate le situazioni, i luoghi e le emozioni dei <strong>per</strong>sonaggi <strong>per</strong><br />

favorire l’autobiografia, ri<strong>per</strong>correndo momenti della propria vita in relazione<br />

agli altri e alle es<strong>per</strong>ienze familiari e sociali; <strong>per</strong> sviluppare la fantasia e la creatività,<br />

elementi indispensabili <strong>per</strong> leggere la quotidianità in modo originale; <strong>per</strong><br />

rapportarsi con l’ambiente in cui si è inseriti e abitarlo nel senso di sentirlo proprio<br />

e averne cura; <strong>per</strong> interrogarsi sulle situazioni difficili vicine e lontane e<br />

incominciare a proporre soluzioni.<br />

Alcuni argomenti sono ripresi più volte, sotto diversi punti di vista, nelle numerose<br />

schede di approfondimento durante l’intero <strong>per</strong>corso, affinché possano essere<br />

elaborati e interiorizzati, possano sedimentarsi e maturare insieme ai bambini.<br />

Nel primo racconto dal titolo Un pesciolino curioso che si chiama<br />

Tantetinte, l’obiettivo è fare la conoscenza del protagonista e dell’ambiente<br />

familiare in cui cresce e dei suoi i legami affettivi, scoprirne le emozioni, le curiosità<br />

e i giochi, le prime spinte verso l’altro.<br />

Nel secondo racconto, Tantetinte e i segreti del nonno Amilcare, il pesciolino<br />

colorato rafforza i legami di amicizia, condivide i segreti del nonno, esplicita<br />

i suoi sogni e desideri; inizia a scoprire l’ambiente circostante, a interrogarsi e<br />

a proporre delle soluzioni.<br />

Nel successivo Tantetinte si mette alla prova il tema centrale è costituito<br />

119


dalla valorizzazione delle proprie capacità, nodo attorno al quale ruotano altri<br />

argomenti altrettanto importanti quali la relazione tra coetanei e tra adultobambino,<br />

la capacità di mettersi in gioco, la voglia di sa<strong>per</strong>e, conoscere e curiosare<br />

<strong>per</strong> entrare in rapporto con l’altro.<br />

Nel quarto racconto dal titolo Le avventure di Tantetinte nel Mar Me -<br />

diterraneo il protagonista, stimolato dai racconti del nonno, interiorizzati e<br />

accresciuti nel tempo, matura il desiderio di allargare le sue conoscenze. In questo<br />

modo si evidenzia la crescita individuale che gli <strong>per</strong>mette di distaccarsi serenamente<br />

dalla famiglia e intraprendere un viaggio che lo porterà a vivere nuove<br />

e ricche es<strong>per</strong>ienze.<br />

Il quinto e ultimo racconto, dal titolo Tantetinte scopre il mondo, ha inizio<br />

dal ritorno a casa del pesciolino con un ricco bagaglio di conoscenze, <strong>per</strong> proseguire<br />

con il rafforzamento del rapporto tra il protagonosta e il nonno Amilcare,<br />

che lo rende partecipe di alcune es<strong>per</strong>ienze di vita vissuta. Questi racconti aiutano<br />

Tantetinte ad accrescere il proprio senso di responsabilità, l’autonomia e la<br />

capacità di prendere decisioni, di progettare il proprio futuro ponendosi delle<br />

domande <strong>per</strong> ipotizzare soluzioni possibili alle difficoltà che di volta in volta gli<br />

si presenteranno.<br />

Ciascuno dei racconti è parte di un pacchetto didattico (un pacchetto <strong>per</strong> ogni<br />

anno della scuola primaria) ciascuno dei quali è costituito, oltre che dal racconto,<br />

da schede-attività rivolte ai bambini e da una guida <strong>per</strong> l’insegnante 3 .<br />

Quest’ultima è articolata in “correnti”, schede-paese (solo <strong>per</strong> le classi terza,<br />

quarta e quinta) e una bibliografia di approfondimento.<br />

Ogni corrente è contraddistinta da un colore che richiama quello del mare e<br />

delle sue varie profondità (si parte dal verde <strong>per</strong> la prima classe <strong>per</strong> arrivare al<br />

blu oltremare <strong>per</strong> la classe quinta).<br />

Le correnti identificano gli argomenti da seguire durante il <strong>per</strong>corso; all’interno<br />

di esse si trovano le “onde” (costituite dalle schede di approfondimento), i “fondali<br />

sabbiosi”, gli “anfratti nascosti”… (costituiti dalle schede o<strong>per</strong>ative).<br />

Le schede di approfondimento <strong>per</strong>mettono di sviluppare gli argomenti proposti<br />

dalle correnti. Si riferiscono ai momenti immediatamente successivi alla lettura<br />

del racconto in cui si ricordano i fatti e i luoghi, si accolgono le emozioni, si smon-<br />

120<br />

3 La guida <strong>per</strong> l’insegnante è stata realizzata tenendo conto di ciò che ha mosso le nostre<br />

emozioni, della metodologia e degli strumenti adottati nel condurre il lavoro in classe e<br />

delle indicazioni ministeriali (Piani di studio <strong>per</strong>sonalizzati <strong>per</strong> la scuola primaria), nella<br />

convinzione che l’incontro con l’altro debba essere elaborato e interiorizzato giorno dopo<br />

giorno, in ogni relazione umana, iniziando fin da piccoli ad aprire le porte, le nostre porte,<br />

alla conoscenza, alla collaborazione, alla solidarietà, alla pace, al rispetto…


tano e si rimontano i <strong>per</strong>sonaggi. Sono collegamenti tra fantastico e reale, il passaggio<br />

segreto che consente di entrare nelle nostre “case” senza fare rumore…<br />

Le schede o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong>mettono di entrare più facilmente nell'argomento trattato<br />

di volta in volta, trasportati dalle onde. Sono i luoghi delle soste <strong>per</strong> riflettere,<br />

s<strong>per</strong>imentare insieme, fantasticare e giocare seguendo le indicazioni delle<br />

attività proposte.<br />

Racconto e<br />

schede-attività<br />

<strong>per</strong> i bambini<br />

Correnti<br />

Onde<br />

(schede di<br />

approfondimento)<br />

Fondali, anfratti…<br />

(schede o<strong>per</strong>ative)<br />

Pacchetto<br />

didattico <strong>per</strong><br />

ciascun anno<br />

<strong>Guida</strong> <strong>per</strong> l’insegnante<br />

Schede-paese<br />

(dalla terza alla<br />

quinta)<br />

La fiaba, la ricetta,<br />

appunti linguistici,<br />

giochi…<br />

Bibliografia<br />

Le schede-paese (dalla terza alla quinta classe) forniscono note diverse sui paesi<br />

citati nei racconti: una fiaba, una ricetta, appunti sulla lingua, giochi…<br />

A questo punto riteniamo che sia importante, nelle pagine successive, offrire<br />

alcune precisazioni rispetto alla metodologia adottata (tecniche e strumenti).<br />

Utilizzeremo alcune tecniche che stimoleranno il dialogo, il confronto, la coo<strong>per</strong>azione,<br />

ma che, allo stesso tempo, esigeranno il rispetto di regole di comportamento<br />

(il brainstorming, il circle-time, la narrazione di sé).<br />

Uno dei punti cardine di queste tecniche è acquisire un metodo utile <strong>per</strong> il lavoro<br />

di gruppo; i bambini, facendo es<strong>per</strong>ienza di ascolto attivo in gruppo, entrano<br />

in una dimensione di consapevolezza e di apprendimento che facilita la sco<strong>per</strong>ta<br />

dello spazio interiore, il decentramento e la ricostruzione <strong>per</strong>sonale e collettiva.<br />

121


Tecniche<br />

Il brainstorming (“tempesta dei cervelli”) è una tecnica che può essere impiegata<br />

in vari contesti e situazioni. Permette di analizzare insieme un problema o<br />

un fatto, lasciando libertà di esprimere le proprie <strong>per</strong>cezioni, le proprie idee e,<br />

soprattutto, facendone nascere altre nuove.<br />

La traduzione italiana letterale richiama subito alla mente una dimensione di<br />

velocità, di creatività, di libertà e forse è proprio in questa dinamicità che si<br />

nascondono la forza del brainstorming e la sua efficacia, tanto da poterlo considerare<br />

come un gioco. Un gioco che, se ben condotto, <strong>per</strong>mette ai componenti<br />

del gruppo di liberarsi, di disinibirsi, di lasciarsi andare; un’es<strong>per</strong>ienza durante la<br />

quale le idee si moltiplicano, si accavallano, crescono.<br />

Il gioco funziona se viene preparato in modo adeguato. Per la sua riuscita, sono<br />

da tenere in considerazione tre fattori importanti: il tempo, lo spazio, il ruolo del<br />

conduttore.<br />

Poiché è un gioco basato sulla velocità, se dura troppo diventa noioso e la creatività<br />

viene meno. È quindi compito del conduttore sa<strong>per</strong> comprendere quando<br />

è il momento di passare a un'altra domanda.<br />

Non è un gioco di movimento fisico ma di movimento di idee; <strong>per</strong>tanto, creare<br />

uno spazio adeguato, diverso da quello organizzato <strong>per</strong> una lezione frontale, è<br />

indispensabile <strong>per</strong> la sua buona riuscita.<br />

Il setting consigliato prevede la disposizione delle sedie in semicerchio, rivolte<br />

verso la lavagna o il cartellone, in modo da <strong>per</strong>mettere ai partecipanti di vedere<br />

bene tutto ciò che viene annotato e anche di osservare le espressioni e gli atteggiamenti<br />

dei compagni. Questo è un modo <strong>per</strong> “racchiudere” l'energia che scaturisce<br />

dal gioco all'interno del gruppo e di governarla facendola rimbalzare dall’uno<br />

all'altro come una palla.<br />

Il conduttore ha un ruolo fondamentale nella conduzione del gioco: a lui spetta<br />

il compito di raccogliere le idee, di analizzarle e di selezionarle coinvolgendo i<br />

partecipanti sul tema proposto, sollecitare le risposte, controllare i tempi.<br />

Le regole che servono a impiegare proficuamente questa tecnica sono semplici,<br />

ma è necessario che vengano applicate con rigore:<br />

1) non sono ammessi commenti e critiche mentre le idee vengono espresse, poiché<br />

questo provocherebbe l'inibizione dei ragionamenti e lo scoraggiamento<br />

dei più timidi. Sono da evitare le espressioni (anche mimiche) di disappunto<br />

e le manifestazioni di insofferenza ("Questo è già stato detto"…), <strong>per</strong>ché chi<br />

partecipa si senta libero di esprimere il proprio pensiero;<br />

2) lasciare emergere tutte le idee a ruota libera e senza censura;<br />

3) tenere presente che, <strong>per</strong> trovare una soluzione alla questione di cui si discute,<br />

quante più idee vengono espresse, meglio è;<br />

122


4) valorizzare le combinazioni di idee e il loro arricchimento;<br />

5) concentrarsi, quindi cercare di evitare qualsiasi tipo di imprevisto;<br />

6) nel caso in cui non scaturiscano più idee, trovare il modo di stimolarle senza<br />

arrendersi.<br />

Innanzitutto, si definisce insieme il problema, la situazione che si desidera<br />

smontare, modificare, rinnovare, su<strong>per</strong>are e risolvere.<br />

Si descrivono dettagliatamente le cause che determinano il problema; poi, si<br />

prova a identificare un paio di domande che possano stimolare le proposte.<br />

Le idee, a questo punto, dovrebbero scaturire a ruota libera, dando sfogo alla<br />

creatività e alla originalità.<br />

Si annota tutto ciò che viene proposto su un cartellone o sulla lavagna e si passa<br />

alla fase successiva, quella della selezione delle idee.<br />

Ha inizio così il confronto e la scelta degli elementi e dei concetti più condivisi,<br />

che possono portare alla soluzione del problema.<br />

Il circle-time (“tempo del cerchio”) è una modalità didattica che <strong>per</strong>mette a tutti<br />

i membri del gruppo di mettere in comune idee, proposte, problemi, di raccontare<br />

es<strong>per</strong>ienze, di farsi ascoltare.<br />

Anche <strong>per</strong> l’applicazione di questa tecnica è fondamentale prestare molta attenzione<br />

allo spazio e al tempo.<br />

Il cerchio è inteso come confine che racchiude e avvolge, come protezione da ciò<br />

che è fuori; favorisce la comunicazione, <strong>per</strong>mette di interloquire guardandosi, di<br />

sviluppare specifiche strategie di conoscenza reciproca, di riflettere insieme.<br />

È importante <strong>per</strong>ò lasciare a ciascuno il tempo di esprimersi senza fretta, affinché<br />

la mente si liberi naturalmente.<br />

Il conduttore non ha un ruolo rigido e definito, non dirige la discussione, ma la<br />

agevola; all'avvio dell'es<strong>per</strong>ienza, dà lo spunto <strong>per</strong> la riflessione, offre il proprio<br />

sostegno, interviene con proposte che possano portare la discussione su strade<br />

nuove qualora il gruppo rischi di dis<strong>per</strong>dersi, tenendo <strong>per</strong>ò presente che i veri<br />

protagonisti di questa crescita di autonomia e responsabilità sono i componenti<br />

del gruppo.<br />

Naturalmente, affinché il metodo sia efficace, è importante che se ne chiariscano<br />

le regole e che queste siano accettate e condivise:<br />

1) ciascuno, prima di parlare, deve aspettare che il compagno abbia terminato;<br />

2) non si fanno commenti e critiche mentre qualcuno sta esprimendo le proprie<br />

idee (né verbalmente né gestualmente);<br />

3) bisogna rispettare i tempi di elaborazione di ciascuno.<br />

È una tecnica che può essere utilizzata in momenti particolari, quando il gruppo<br />

sente il bisogno di riunirsi <strong>per</strong> parlare, <strong>per</strong> discutere, <strong>per</strong> mettere in comune<br />

i propri pensieri oppure come appuntamento fisso settimanale.<br />

123


Raccontare es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali in un clima di ascolto e rispetto è un modo <strong>per</strong><br />

far entrare gli altri nella propria "casa", senza far rumore.<br />

La narrazione di sé muove le emozioni di chi racconta e di chi ascolta, accomuna<br />

sentimenti e stati d'animo e <strong>per</strong>mette di rivivere suggestioni utili al confronto<br />

e alla sco<strong>per</strong>ta dell'altro.<br />

Il sé, raccontato esplicitamente o attraverso metafore e/o eventi, necessita di<br />

tempo e di spazio adeguati, <strong>per</strong>ché è vita, è legame, è relazione.<br />

Utilizzare la fiaba, come mezzo <strong>per</strong> arrivare al racconto autobiografico, <strong>per</strong>mette<br />

anche a chi è più riservato di parlare di sé e di esprimere il proprio punto di vista.<br />

Strumenti<br />

Parallelamente alla proposta di una modalità didattica adeguata, il <strong>per</strong>corso si<br />

snoda attraverso la sollecitazione di numerosi canali comunicativi <strong>per</strong> mezzo<br />

delle conte, del gioco, della musica, della danza, della drammatizzazione…<br />

In questo modo si favoriscono il confronto, la coo<strong>per</strong>azione, la manipolazione,<br />

il linguaggio, l'espressività in un clima piacevole e stimolante.<br />

Trattandosi di un <strong>per</strong>corso interculturale, si comprende come tutto ciò sia tanto più<br />

interessante e arricchente quanto più si intreccia alla sco<strong>per</strong>ta dell'altro mediante<br />

l'utilizzo delle schede-paese e non solo fornite nel pacchetto didattico relativamente<br />

ai <strong>per</strong>corsi proposti <strong>per</strong> la terza, la quarta e la quinta classe.<br />

Le conte sono quelle filastrocche divertenti e musicali che vengono usate dai<br />

bambini <strong>per</strong> stabilire, in una forma accettata da tutti, chi debba "stare sotto" in<br />

un gioco di gruppo e/o di movimento. Sono affascinanti, <strong>per</strong>ché ammettono<br />

tutto, anche l'uso del non-sense; assomigliano a formule magiche, sono vive come<br />

vivi sono i bambini.<br />

Le conte sono una delle rare tradizioni orali ancora presenti nella nostra società<br />

ed è proprio grazie ai bambini e alla loro capacità di utilizzarle, di stravolgerle,<br />

di condividerle, che non invecchiano mai.<br />

Sono anche un mezzo <strong>per</strong> parlare la lingua dell'altro pur non conoscendone il<br />

significato; <strong>per</strong> giocare (con i suoni emessi dalla nostra voce) a formare parole che<br />

non appartengono a nessuna lingua e, <strong>per</strong>tanto, più facilmente condivisibili.<br />

Il gioco è un bisogno fondamentale nella vita del bambino e, come tale, necessita<br />

di essere considerato come aspetto inscindibile dalla sua crescita affettiva ed<br />

emotiva e dalla sua maturità.<br />

Il gioco rappresenta una modalità con la quale il bambino si rapporta a sé stesso,<br />

agli altri e alle cose. Può essere paragonato a un laboratorio <strong>per</strong> crescere,<br />

dove il bambino, divertendosi, esplora il mondo circostante, apprende, modifica<br />

le informazioni, acquisisce regole e stili di comportamento sociale, s<strong>per</strong>imenta<br />

124


abitudini e situazioni diverse dalla propria realtà. Il gioco è, quindi, occasione di<br />

socializzazione e apprendimento, terreno fertile <strong>per</strong> promuovere lo sviluppo globale<br />

di ciascun individuo; è un’es<strong>per</strong>ienza che coinvolge tutti, che crea vincoli e<br />

legami d’amicizia, che fa entrare nel mondo e scoprire le differenze, fa dialogare<br />

i bambini di realtà culturali diverse.<br />

Il primo ritmo che ciascun individuo <strong>per</strong>cepisce è il battito del cuore materno,<br />

che lo accompagna <strong>per</strong> i primi nove mesi di vita; è come una dolce musica, che<br />

mette in comunicazione madre e figlio e crea un legame tra loro; la musica crea<br />

punti di contatto tra <strong>per</strong>sone appartenenti a culture diverse, è un linguaggio universale<br />

attraverso il quale si esprimono emozioni, sentimenti, stati d’animo.<br />

La danza è una forma espressiva che, attraverso i movimenti del corpo, <strong>per</strong>mette<br />

di lasciarsi andare, di entrare in contatto con gli altri utilizzando un linguaggio<br />

universale che accomuna popoli e culture diverse.<br />

Ogni popolo, fin dai tempi più antichi, ha utilizzato la danza <strong>per</strong> esprimere sentimenti<br />

ed emozioni, <strong>per</strong> marcare i momenti cruciali dell’esistenza (la nascita, la<br />

creazione di una nuova famiglia, la morte…), <strong>per</strong> celebrare riti propiziatori.<br />

Diverse sono le forme di danza che appartengono alla cultura di ciascun popolo,<br />

strettamente legate a musiche e ritmi che le caratterizzano.<br />

La fiaba rappresenta uno strumento <strong>per</strong> scoprire il patrimonio culturale delle<br />

popolazioni altre nella loro specificità e complessità. Riteniamo sia la chiave di<br />

lettura ideale <strong>per</strong> farci sentire più vicine culture diverse, individuando i punti di<br />

contatto significativi e valorizzando le differenze; <strong>per</strong>mette, inoltre, di condividere<br />

eventi meravigliosi in una coesistenza di magico, fantastico e reale.<br />

Nella fiaba, infatti, il pensiero, la fantasia, la realtà si intrecciano e si amalgamano<br />

dando la possibilità a ognuno di riflettere sulla quotidianità e di allargare i<br />

propri orizzonti; la fiaba è uno strumento senza frontiere, un ponte che <strong>per</strong>mette,<br />

e a volte facilita, la comunicazione tra <strong>per</strong>sone culturalmente diverse,<br />

qualsiasi sia la provenienza o il colore della pelle.<br />

Il teatro può essere considerato un grande gioco, che coinvolge ogni <strong>per</strong>sona fin<br />

dalla nascita.<br />

Spesso, quando si parla di teatro, si pensa immediatamente agli attori che recitano<br />

sul palcoscenico; invece, senza rendersene conto, ciascuno di noi usa il proprio<br />

corpo <strong>per</strong> esprimere sentimenti, emozioni, <strong>per</strong> attirare l’attenzione, <strong>per</strong><br />

comunicare, <strong>per</strong> raccontarsi, <strong>per</strong> fare finta che…<br />

I bambini soprattutto, in modo spontaneo, assumono ruoli diversi, utilizzando la<br />

drammatizzazione e il gioco simulato in modo spontaneo. Travestirsi, camuffarsi,<br />

imitare, non sono altro che modi diversi <strong>per</strong> fare teatro; indossare una maschera<br />

<strong>per</strong>mette a chi la utilizza di giocare a essere qualcun altro o qualcos’altro.<br />

125


PERCORSO: CORRENTE VERDE-AZZURRA; ONDA DELLA CURIOSITÀ; ANFRATTO<br />

NASCOSTO<br />

Per la classe seconda, rispetto alla prima, con la corrente verde-azzurra viene proposto<br />

un <strong>per</strong>corso più approfondito di conoscenza di sé e dei <strong>per</strong>sonaggi del racconto,<br />

attraverso tematiche e argomenti molto vicini ai bambini.<br />

L’onda della curiosità comprende diversi momenti, ciascuno individuabile <strong>per</strong> un proprio<br />

messaggio. Ogni momento non è necessariamente legato a una singola parte del<br />

racconto (può capitare che, <strong>per</strong> cogliere al meglio un approfondimento/argomento proposto,<br />

sia necessario leggere più parti). Ogni scheda di approfondimento, oltre a una<br />

breve introduzione all’argomento, riporta le seguenti indicazioni:<br />

messaggio;<br />

obiettivi;<br />

metodologia suggerita;<br />

Nell’anfratto nascosto ogni messaggio lanciato dall'onda della curiosità trova il proprio<br />

spazio ricco di riflessioni, attività, giochi.<br />

Le attività suggerite sono numerose e prevedono, a volte, tempi di svolgimento abbastanza<br />

lunghi. Pertanto, è importante stabilire a priori con quale cadenza utilizzare le<br />

schede/proposta (settimanale, bisettimanale…), tenendo conto del tempo richiesto <strong>per</strong><br />

lo svolgimento dell'attività.<br />

È auspicabile che si considerino le schede o<strong>per</strong>ative come parte integrante del proprio<br />

programma didattico e, quindi, il loro utilizzo sia almeno settimanale, in modo che l'intero<br />

<strong>per</strong>corso accompagni tutto l'anno scolastico.<br />

Ogni scheda o<strong>per</strong>ativa riporta le seguenti indicazioni:<br />

riferimento della scheda/proposta (A, B, C…);<br />

lettera che individua il tipo di attività proposta (G = gioco, M = manualità, D = drammatizzazione,<br />

R = riflessione);<br />

titolo dell'attività;<br />

indicazione del tipo di attività (individuale e/o collettiva);<br />

tempo necessario <strong>per</strong> la sua realizzazione;<br />

obiettivo;<br />

materiale occorrente;<br />

istruzioni <strong>per</strong> l'esecuzione.<br />

126<br />

GUIDA PER LA CLASSE SECONDA


Primo approfondimento<br />

Riepilogo degli approfondimenti e<br />

delle attività <strong>per</strong> la classe seconda<br />

È bello <strong>per</strong>dersi nei ricordi!<br />

SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />

PROPOSTA (in ore)<br />

A Come assomigli al nonno! 1<br />

B La fisarmonica della crescita 1 e 1/2<br />

C Il nostro baule dei ricordi 1 e 1/2<br />

Secondo approfondimento<br />

Il regalo più grande che mi puoi fare è…<br />

SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />

PROPOSTA (in ore)<br />

A Questo dono è <strong>per</strong>… 1<br />

B Arriva un bastimento carico di… 1 e 1/2<br />

C I nostri doni dalle vacanze 1<br />

Terzo approfondimento<br />

Così buoni da leccarsi le pinnette<br />

SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />

PROPOSTA (in ore)<br />

A Tantetinte ha assaggiato i lokum, e tu? 1<br />

B Gusta tu che gusto io 1<br />

C Artisti incompresi 1<br />

127


Quarto approfondimento<br />

128<br />

Stanotte ho fatto un sogno che…<br />

SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />

PROPOSTA (in ore)<br />

A Oh… come mi piacerebbe! 1<br />

B La ruota dei sogni 1/2<br />

C Ti piacerebbe… 1 e 1/2<br />

Quinto approfondimento<br />

Sono grande, ma ho anch’io bisogno di te<br />

SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />

PROPOSTA (in ore)<br />

A Ho bisogno di te 1<br />

B Chiedo una mano a… 1 e 1/2<br />

C Immergiamoci nelle situazioni 1 e 1/2<br />

Sesto approfondimento<br />

Sento che devo fare qualcosa<br />

SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />

PROPOSTA (in ore)<br />

A Che cosa c'è in fondo al dirupo scosceso? 1/2<br />

B Intervenire 1<br />

C Chi chiede aiuto? 1


BIBLIOGRAFIA utilizzata e consigliata<br />

Libri<br />

Raffaele Mantegazza (a cura di), Per una pedagogia narrativa. Riflessioni, tracce, progetti, EMI<br />

Cristina Maestrello, Cristina Carpani, Condividere il mondo. Per educare i bambini alla mondialità,<br />

EMI<br />

Giuliana Martirani, Miriam ZZZ. Un sogno di pace, giustizia e salvaguardia del creato. A dream of<br />

peace, justice and green world, EMI<br />

AA. VV., Una scuola a colori. Temi di educazione interculturale, L’Harmattan Italia<br />

Daniele Novara, Lino Ronda, Scegliere la pace 3 voll.: <strong>Guida</strong> metodologica, Educazione al disarmo,<br />

Educazione ai rapporti), Edizioni Gruppo Abele<br />

Eliane Whitehouse, Warwick Pudney, Ho un vulcano nella pancia. Come aiutare i bambini ad<br />

affrontare la rabbia, Edizioni Gruppo Abele<br />

Silvia Bonino, Bambini e nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele<br />

Rosemarie Portmann, Anche i cattivi giocano. Giochi <strong>per</strong> gestire l’aggressività, La meridiana<br />

Piera Gioda, Carla Merana, Maria Varano, Fiabe e intercultura, EMI<br />

Graziella Favaro, Amici venuti da lontano. Testo di didattica interculturale <strong>per</strong> le classi del secondo<br />

ciclo, Nicola Milano editore<br />

Paola Catta, Giancarlo Perempruner, Ieri giochi e domani. Manuale di giochi e giocattoli di terra,<br />

aria, acqua, fuoco & affini, dalla tradizione popolare all’oggi, Elle Di Ci<br />

Angela Ragusa, Nicoletta Pagano, Tanti modi di mangiare, La biblioteca<br />

Marco Aime, Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita raccontati ai bambini, EMI<br />

Paola Maniotti, Il mondo in gioco. Percorsi ludici e re<strong>per</strong>torio di giochi <strong>per</strong> l’educazione interculturale,<br />

Edizioni Gruppo Abele<br />

Michel Ghazal, Mangia la minestra e taci! Un altro approccio ai conflitti genitori-figli, Edizioni<br />

Gruppo Abele<br />

Sigrid Loos, Novantanove giochi coo<strong>per</strong>ativi, Edizioni Gruppo Abele<br />

Emanuela Bompiani, Io gioco tu giochi noi giochiamo, Bompiani<br />

Nicoletta Spallitta, Streghe briganti diavoli e santi. Racconti e leggende della Sicilia, Gribaudo<br />

Periodici<br />

“Cem mondialità”, mensile di educazione interculturale (rivista del Centro educazione alla<br />

mondialità dei Missionari Saveriani di Parma, con sede a Brescia) edito da: Centro Saveriano<br />

Animazione Missionaria, via Piamarta 9, Brescia.<br />

“Volontari <strong>per</strong> lo sviluppo”, mensile edito da un consorzio di 14 organizzazioni non governative<br />

italiane diffuso in abbonamento postale e in libreria in tutte le regioni italiane.<br />

Redazione c/o C.I.S.V., corso Chieri 121/6, 10132 Torino.<br />

Siti internet (al momento della stesura del testo erano accessibili)<br />

Sulla Sicilia: http://www.irsap-agrigentum.it/cuntastorie<br />

http://web.tiscali.it/catania_tradizioni/giochi.htm<br />

http://sicilia.s5.com/proverbi.htm<br />

Sull’Albania: http://www.albanian.com (in lingua albanese e inglese)<br />

http://albania.e-text.it/notizie/notizie.htm<br />

http://www.arbitalia.it/<br />

http://www.socrates-me-too.org (interculturalità e plurilinguismo)<br />

129


La ricerca delle nostre radici e della nostra storia sono strettamente<br />

collegate ai ricordi nostri e di chi ci sta intorno. Essi ci riportano al passato,<br />

a ciò che siamo stati, e sono importanti <strong>per</strong> costruire il nostro futuro.<br />

130<br />

Messaggio “È bello <strong>per</strong>dersi nei ricordi!”<br />

CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />

… Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un "racconto"<br />

e che questo è noi stessi, la nostra identità (…) poiché ciascuno<br />

di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente<br />

da noi, in noi e attraverso di noi, attraverso le nostre<br />

<strong>per</strong>cezioni, attraverso i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le<br />

nostre azioni, e non ultimo, il nostro discorso, i nostri racconti<br />

orali…<br />

(Oliver Sacks, L'uomo che scambiò sua moglie <strong>per</strong> un cappello, Adelphi)<br />

onda della curiosità<br />

Obiettivi Conoscere la propria storia <strong>per</strong>sonale. Comprendere che ciò che<br />

siamo è correlato con ciò che abbiamo vissuto. Conoscere le storie<br />

degli altri <strong>per</strong> scoprirli e comprenderli meglio.


onda della curiosità<br />

Metodologia Nelle parti 1 e 2 del racconto <strong>per</strong> la seconda (“Il baule dei ricordi”<br />

e “Un giorno di festa”), Tantetinte è spinto dal desiderio di<br />

scoprire che cosa contenga il baule dei ricordi di cui ha sentito parlare da papà<br />

Antonio.<br />

Le trottole diventano elemento comune a entrambi i <strong>per</strong>sonaggi; <strong>per</strong> il papà<br />

sono lo stimolo <strong>per</strong> ricordare il passato e <strong>per</strong> Tantetinte sono lo spunto <strong>per</strong> entrare<br />

nel passato del genitore e collegarlo con la sua ancora breve es<strong>per</strong>ienza.<br />

Così, dopo aver cercato, guardato e sco<strong>per</strong>to ciò che il baule contiene, si ricostruisce<br />

pezzo su pezzo la storia della famiglia, facendo conoscenza con i parenti<br />

più lontani attraverso il racconto di chi li ha conosciuti, l’osservazione curiosa<br />

e delle semplici fotografie.<br />

Più in particolare, con i dati che emergono dalla lettura della prima parte ("Il<br />

baule dei ricordi"), si sottopongono i bambini a un test di memoria.<br />

La scheda/proposta A riporta due vignette che rappresentano altrettante famiglie,<br />

ma una sola di queste corrisponde alla famiglia Vivacetti. Dopo aver verificato,<br />

da parte dei bambini, la corretta individuazione della famiglia del pesciolino,<br />

possono essere ricordati insieme i nomi e le caratteristiche di ciascun componente<br />

(mestiere, particolarità…); queste ultime possono essere, eventualmente,<br />

aggiunte sull'albero genealogico preparato durante le attività <strong>per</strong> il primo anno.<br />

Successivamente, attraverso una discussione mirata, si può passare a ricostruire<br />

la storia <strong>per</strong>sonale di ciascun bambino; questo servirà allo svolgimento dell’attività<br />

successiva. Sarà anche utile procurarsi uno specchio da tenere in classe;<br />

questo oggetto potrà servire <strong>per</strong> far notare i cambiamenti che avvengono in ciascuno<br />

di loro con il passare del tempo.<br />

Consegnare la scheda/proposta B, su cui sono riportate una serie di affermazioni<br />

da completare che ri<strong>per</strong>corrono le tappe salienti della vita dei bambini e che corrispondono<br />

ad altrettanti spazi. All'interno di ciascuno di essi, ogni bambino<br />

deve completare l'informazione richiesta ed eseguire il disegno corrispondente.<br />

Far ritagliare le parti lungo le linee tratteggiate e unirle tra loro <strong>per</strong> formare un<br />

libriccino a fisarmonica.<br />

La terza attività (scheda/proposta C) suggerisce di costruire insieme il baule dei<br />

ricordi di classe. Questo può diventare un modo <strong>per</strong> far comprendere meglio e<br />

fissare l'attenzione sulla loro crescita durante gli anni che trascorreranno insieme<br />

in un ambito diverso da quello familiare. L’utilizzo iniziale del baule può<br />

informarsi alla seguente traccia:<br />

– quali sono gli oggetti che fanno già parte della loro storia insieme, iniziata l'an-<br />

131


onda della curiosità<br />

no passato? (Sicuramente una foto di classe, qualche cartolina, qualche oggetto<br />

o giochino che ha caratterizzato il loro <strong>per</strong>corso…)<br />

– L’anno passato erano stati assegnati a qualcuno degli incarichi? Ora sono cambiati<br />

o sono uguali?<br />

– I bambini si ricordano “chi doveva fare cosa” l'anno passato?<br />

La <strong>per</strong>sonalizzazione del baule è consigliabile che venga decisa insieme ai bambini,<br />

approfittandone <strong>per</strong> utilizzare vario materiale di recu<strong>per</strong>o come bottoni,<br />

<strong>per</strong>line, carta crespa, carta velina eccetera che si abbia a disposizione.<br />

Al termine di tutte queste attività si avranno a disposizione numerosi dati <strong>per</strong>sonali<br />

e di gruppo che serviranno <strong>per</strong> continuare ad approfondire la reciproca<br />

conoscenza.<br />

132


A<br />

Scheda/proposta<br />

Attività collettiva<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1h<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

stimolare il ricordo.<br />

anfratto nascosto<br />

R COME ASSOMIGLI AL NONNO!<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

una fotocopia della<br />

scheda <strong>per</strong> ciascun<br />

bambino<br />

(eventualmente, l’albero<br />

genealogico già predisposto<br />

lo scorso anno)<br />

Consegnare la scheda e far scegliere<br />

i bambini. Se è possibile, le in -<br />

for mazioni sulle caratteristiche dei<br />

<strong>per</strong>sonaggi possono essere ag giunti<br />

all’albero genealogico della famiglia<br />

Vivacetti (vedi scheda di<br />

approfondimento precedente).<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

– Solo una delle due vignette ritrae esattamente la famiglia di Tantetinte.<br />

Quale? Segnala con una crocetta.<br />

133


anfratto nascosto<br />

134<br />

B<br />

Scheda/proposta<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h e 1/2<br />

Obiettivo<br />

ricostruire la storia <strong>per</strong>sonale<br />

di ciascun bambino<br />

attraverso le informazioni<br />

emerse.<br />

B R.M<br />

Quando sono nato/a era<br />

(giorno/notte) ........................<br />

Mi piaceva tanto succhiare il<br />

........................ dalla mamma<br />

o dal biberon.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

la fotocopia della<br />

scheda <strong>per</strong> ciascun<br />

bambino<br />

pennarelli e/o colori<br />

forbici dalla punta<br />

arrotondata<br />

colla<br />

LA FISARMONICA DELLA<br />

CRESCITA<br />

Consegnare la scheda fotocopiata.<br />

All'interno di ciascun spazio,<br />

ogni bambino deve com pletare<br />

l’informazione richiesta (se possibile)<br />

e fare il disegno corrispondente.<br />

Poi, gli spazi si pos-<br />

sono ritagliare lungo le linee tratteggiate e unire tra loro,<br />

<strong>per</strong> confezionare un libriccino <strong>per</strong>sonale a fisarmonica.<br />

Appena nato/a ho subito<br />

iniziato a ................................<br />

Di notte ero ...........................


Ho iniziato a camminare<br />

quando avevo ......... anni.<br />

Mi piaceva giocare con<br />

...............................................<br />

Questi erano alcuni miei amichetti<br />

e amichette: ...............<br />

..............................................<br />

anfratto nascosto<br />

La mia prima parola è stata:<br />

«..........................................».<br />

A tre anni ho iniziato la scuola<br />

ed ero ....................................<br />

Avevo un triciclo di colore<br />

...............................................<br />

135


anfratto nascosto<br />

Il mio gioco preferito era<br />

...............................................<br />

Mi piace mangiare ..................<br />

...............................................<br />

136<br />

Scheda/proposta<br />

Attività collettiva<br />

Tempo: 1 h e 1/2<br />

Obiettivo<br />

recu<strong>per</strong>are insieme i ricordi<br />

(materiali e non) dell'anno<br />

precedente.<br />

C M<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

uno scatolone<br />

materiale di recu<strong>per</strong>o<br />

Il primo giorno di scuola primaria<br />

ero ...........................<br />

In vacanza mi piace andare<br />

...............................................<br />

IL NOSTRO BAULE DEI RICORDI<br />

Realizzato il baule dallo scatolone,<br />

vi si potranno custodire tutti i ricordi<br />

che si riterranno significativi<br />

della vita in comune della classe,<br />

siano essi oggetti o appunti, regali-<br />

ni, pensieri scritti riguardi all’organizzazione di compiti<br />

e/o attività…


CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />

Rabbi Isacco Eisik diceva: "La soluzione della vita è: dà e prendi.<br />

Ognuno deve dare e ricevere. Chi non fa l'una cosa e l'altra è un<br />

albero sterile".<br />

(Martin Buber, I racconti del Chassidim, Garzanti)<br />

onda della curiosità<br />

Il dono si fa e si riceve.<br />

Il dono parla, è un pezzo di noi che passa a un'altra <strong>per</strong>sona.<br />

Il dono è un oggetto, un gesto, uno sguardo, un aiuto… è legato ai nostri sentimenti,<br />

al desiderio di incontrare l'altro… è una traccia che lasciamo a chi la<br />

vuole raccogliere.<br />

Messaggio “Il regalo più grande che mi puoi fare è…”<br />

Obiettivi Riconoscere l'importanza del sa<strong>per</strong> donare. Apprezzare ogni piccolo<br />

dono che riceviamo. Riflettere sui vari gesti altruistici che<br />

sono legati all'atto del donare.<br />

Metodologia Quante volte avremo sentito o detto la frase: "Il regalo più grande<br />

che mi puoi fare è…"? È un modo <strong>per</strong> comunicare un desiderio,<br />

<strong>per</strong> sentire l'altro più vicino a sé, ma è anche una richiesta di cambiamento dell'altro<br />

verso di noi secondo i nostri parametri, secondo il nostro punto di vista.<br />

137


onda della curiosità<br />

Cercheremo di approfondire e comprendere i vari aspetti ed elementi che si riferiscono<br />

all'atto del "donare" dopo la lettura della quarta parte, dal titolo "È<br />

tempo di scuola"; in questo contesto si fa riferimento soprattutto al dono come<br />

oggetto regalato, ma scelto tenendo conto delle caratteristiche di chi lo riceve.<br />

La riflessione continua stimolando i bambini a pensare al significato più profondo<br />

del dono e ai vari tipi di gesti altruistici che conoscono.<br />

È un'emozione grande <strong>per</strong> tutti i pesciolini, quando la maestra rivela che dentro<br />

il sacchetto c'è un regalino <strong>per</strong> ciascuno! Nessuno se l'aspettava, ma la sorpresa<br />

è ancora più gradita quando <strong>l'insegnante</strong> comunica addirittura che sono tutti<br />

doni diversi. Infatti, li ha acquistati pensando proprio a ciascuno di loro e alle<br />

loro caratteristiche; ne indica il luogo di provenienza e ne motiva la scelta.<br />

Tantetinte rimane sconcertato quando, all'interno del suo pacchettino, trova un<br />

oggetto uguale a quello che egli aveva precedentemente donato al suo amico Tiri<br />

(vedi racconto <strong>per</strong> la classe prima, parte 16, “Si parte”): una trottolina colorata.<br />

È come se qualcuno avesse sco<strong>per</strong>to un suo piccolo segreto…<br />

La prima attività (scheda/proposta A) è un gioco di immaginazione in cui i bambini<br />

devono formulare delle ipotesi rispetto ai regali che sono stati donati ai<br />

pesciolini da parte della maestra.<br />

Non hanno molte informazioni, ma possono ricostruire gli spostamenti della signorina<br />

Cannolicchio utilizzando le indicazioni che sono riportate sulla scheda.<br />

Questa attività risulta stimolante sia <strong>per</strong> le ipotesi che vengono formulate da ciascuno<br />

sia <strong>per</strong>ché introduce la riflessione sul significato del fare un dono e/o ricevere<br />

un dono utilizzando le seguenti domande-guida:<br />

– è difficile fare un dono a qualcuno che non si conosce molto bene?<br />

– Che cosa significa “donare”?<br />

– È più importante contare quanti regali si sono ricevuti (ad esempio al compleanno)<br />

oppure da chi sono stati fatti?<br />

– Preferisci ricevere un grande dono che sai già ti sarà regalato da una <strong>per</strong>sona<br />

a cui non sei molto legato oppure un piccolo pensiero a sorpresa da chi ti è vicino,<br />

da chi ti è amico?<br />

– Quali emozioni provi quando ricevi un dono e quando lo fai?<br />

– Il dono è sempre soltanto l'espressione di un passaggio di oggetti da una <strong>per</strong>sona<br />

a un'altra?<br />

– Ci sono altre forme di dono?<br />

– Aiutare qualcuno non è forse una forma di dono, un modo altruistico <strong>per</strong> dedicare<br />

a qualcuno del tempo, delle parole, dei gesti…?<br />

138


onda della curiosità<br />

In un momento successivo (scheda/proposta B), <strong>per</strong> stimolare la creatività dei<br />

bambini e la conferma dei legami di amicizia, si propone di pensare a un compagno/una<br />

compagna a cui si vuole fare un dono e di prepararlo con cura anche<br />

nei particolari (la carta <strong>per</strong> il pacco, il nastrino, la scatolina...), utilizzando materiali<br />

di recu<strong>per</strong>o.<br />

La terza attività, scheda/proposta C, prevede che ogni bambino immagini di essere<br />

ancora in vacanza e scriva una cartolina a un compagno/una compagna indirizzandogli/le<br />

un messaggio con il quale si impegna a donare qualcosa, a prestare<br />

qualcosa o a fare qualcosa <strong>per</strong> lui/lei. Per terminare il gioco, le cartoline vengono<br />

imbucate e recapitate ai destinatari.<br />

È importante sottolineare l'importanza di ciò che si scrive sulle cartoline: è un<br />

impegno verso qualcuno, che deve essere mantenuto e di cui rimane la traccia.<br />

Questa attività è cioè utile <strong>per</strong> riflettere sull'importanza della responsabilità di<br />

ciascuno rispetto a ciò che dice e/o fa. Inoltre, pone l'attenzione su quanto sia<br />

bello e piacevole scoprire gli altri sia attraverso il dono che si fa loro (quindi l’impegno<br />

<strong>per</strong> pensarlo) sia attraverso il dono che da loro si riceve (come ci vedono<br />

gli altri).<br />

139


anfratto nascosto<br />

140<br />

A<br />

Scheda/proposta<br />

Attività a gruppi<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

coo<strong>per</strong>are <strong>per</strong> ricordare e<br />

immaginare.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

sufficienti fotocopie<br />

della scheda<br />

(p. 29)<br />

fogli e matite<br />

pennarelli e/o<br />

colori<br />

G.R<br />

QUESTO DONO È PER...<br />

Dividere i bambini in gruppi di 4-5 elementi. Consegnare<br />

a ciascun gruppo la fotocopia molto ingrandita della scheda<br />

con la cartina. Ogni gruppo, <strong>per</strong> riuscire a ricostruire il<br />

viaggio compiuto dalla signorina Cannolicchio, deve risolvere<br />

gli anagrammi e inserire il nome delle città sulla cartina,<br />

seguendo i numeri; gli anagrammi si riferiscono a<br />

queste città: 1 Pozzallo, 2 Gela, 3 Licata, 4 Agrigento, 5<br />

Sciacca, 6 Marsala, 7 Trapani, 8 Palermo, 9 Cefalù, 10<br />

Messina, 11 Catania, 12 Siracusa.<br />

Inoltre, il gruppo deve risolvere gli indovinelli (a pagina<br />

30) deducendo il nome del pesciolino destinatario e del<br />

relativo regalo. Ad esempio, indovinello: "L’anno passato<br />

giocava spesso con una simile"; risposta: il pesciolino è<br />

Tantetinte, il regalo è la trottola colorata.<br />

Una volta risolti tutti gli indovinelli, si possono far disegnare<br />

a parte gli oggetti regalati e i pesciolini a cui sono<br />

stati donati, poi incollarli vicino al nome della città in cui<br />

la maestra Cannolicchio li ha acquistati, dando le indicazioni<br />

ai bambini secondo questi abbinamenti:<br />

– fischietto e zufolo a Catania;<br />

– trottola colorata e normale a Trapani;<br />

– scacciapensieri a Messina;<br />

– pupo siciliano e carrettino a Palermo;<br />

– spilla e collana a Marsala;<br />

– foglio di papiro a Siracusa;<br />

– pupaccena e torrone a Licata;<br />

– borsetta a Sciacca;<br />

– borraccia a Cefalù;<br />

– coltellino ad Agrigento.


anfratto nascosto<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

7 ...................<br />

6 ...................<br />

5 ...................<br />

8 ...................<br />

4 ...................<br />

9 ...................<br />

3 ...................<br />

2 ................... 12<br />

.................<br />

1 ...................<br />

Volete scoprire qual è stato il <strong>per</strong>corso del viaggio compiuto dalla signorina<br />

Cannolicchio durante le vacanze? Anagrammate queste parole <strong>per</strong><br />

scoprire le località; poi, seguendo i numeri, scrivetele sulla cartina al<br />

posto dei puntini.<br />

1 LAZZOPLO, 2 ELGA, 3 CATILA, 4 GERIGANTO, 5 CASCACI, 6 LARASMA,<br />

7 INPRATA, 8 MERPOLA, 9 FACELÙ, 10 SANEMIS, 11 ATANICA 12 USCI-<br />

RASA<br />

10<br />

...................<br />

11<br />

.................<br />

141


anfratto nascosto<br />

INDOVINELLI<br />

– Può portarlo dal papà quando è arrugginito<br />

– Nel racconto, riceve il primo regalo<br />

– Potrà usarlo <strong>per</strong> scrivere e prendere appunti,<br />

come è sempre pronto a fare<br />

– È un golosone di … il vostro amico … (fa rima)<br />

– Il suo nome ha la stessa iniziale del regalo che<br />

ha ricevuto ed è una pesciolina<br />

– L’anno passato giocava spesso con una simile<br />

– Anche il suo nome sembra formato da due parole<br />

come il regalo adatto a lui<br />

– È <strong>per</strong> la pesciolina con il nome che fa rima con<br />

il regalo stesso<br />

– L’ho comprato a …ù <strong>per</strong> …ù, che ha sempre sete<br />

specie quando andiamo in gita<br />

– La regalo a chi la farà girellare, anzi, girare<br />

benissimo<br />

– È come quelli che costruisce il nonno di<br />

Tantetinte e fa rima con il nome del pesciolino a<br />

cui lo regalo<br />

– Da grande vuole fare l’artigiano come il papà,<br />

<strong>per</strong> costruirsi il …, che fa rima con il suo nome<br />

– Penso che stia molto bene intorno al suo collo<br />

lungo e magro<br />

– Lo do a C…o <strong>per</strong> suonare un saltarello<br />

– È molto generosa con i suoi compagni e ne offre<br />

a tutti; ora ne avrà da gustare una tutta <strong>per</strong> sé<br />

142<br />

RISPOSTE (il pesciolino, il regalo)<br />

(Ferretto, il coltellino)<br />

(Pianuzza, il fischietto)<br />

(Carcino, il foglio di papiro)<br />

(Sparaglione, torrone)<br />

(Seppietta, la spilla)<br />

(Tantetinte, trottola colorata)<br />

(Succiascoglio, lo scacciapensieri)<br />

(Fiammetta, la borsetta)<br />

(Fanfarù, la borraccia)<br />

(Girella, la trottola normale)<br />

(Sciarrano, il pupo siciliano)<br />

(Guarracino, il carrettino)<br />

(Alice, la collanina)<br />

(Cicirello, lo zufolo)<br />

(Marvizzella, la pupaccena)<br />

La pupaccena è una statuina di zucchero<br />

vivacemente colorata, che può<br />

essere considerata come un gioco ed è<br />

alta da 20 a 60 centimetri.


B<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h e 1/2<br />

Obiettivo<br />

approfondire la conoscenza<br />

dell’altro attraverso il<br />

dono.<br />

AC<br />

Scheda/proposta<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

imparare a donare anche<br />

a chi non sentiamo vicino.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

fotocopie delle<br />

“cartoline” (una <strong>per</strong><br />

ciascun bambino)<br />

colori<br />

cassetta della po -<br />

sta (da preparare pri -<br />

ma con una scatola)<br />

cartellone o nastro<br />

di stoffa<br />

mollette da bucato<br />

colla<br />

M ARRIVA UN BASTIMENTO<br />

CARICO DI...<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

fogli<br />

pennarelli o matite<br />

materiale vario di<br />

recu<strong>per</strong>o (nastrini,<br />

carte colorate, colla,<br />

mollette da bucato di<br />

legno, pezzi di cartoncini,<br />

ritagli di legno,<br />

rocchetti di filo...)<br />

anfratto nascosto<br />

Ciascun bambino deve innanzitutto<br />

decidere a chi vuole fare un<br />

regalino e che cosa vuole regalargli.<br />

Poi, utilizzando il materiale<br />

messo a disposizione (magari allestendo<br />

un vero banco del mercato),<br />

preparare il dono <strong>per</strong> l'amico/a<br />

a cui è destinato.<br />

G.R.M I NOSTRI DONI DALLE<br />

VACANZE<br />

Scritto il nome di ogni bambino sulle cartoline in bianco<br />

predisposte (semplici rettangoli di carta), <strong>l'insegnante</strong>,<br />

mimando un aereo che d'estate inonda le spiagge con<br />

volantini pubblicitari, le lancia dall'alto. I bambini ne raccolgono<br />

una ciascuno e vi indicano ciò che desiderano regalare<br />

al compagno-destinatario toccato in sorte (un dono, un<br />

prestito o un pensiero gentile). Le cartoline, una volta compilate<br />

e abbellite con disegni, vengono imbucate nella cassetta<br />

della posta. Il “postino” (l’insegnante) svuota la cassetta<br />

e inizia a “recapitarle”. Poi, ognuno dice ad alta voce da<br />

chi ha ricevuto la cartolina e che cosa gli è stato donato.<br />

Le cartoline possono essere appese <strong>per</strong> mezzo di mollette<br />

a un nastro di stoffa o fissate su un cartellone dal titolo “I<br />

nostri doni dalle vacanze”, sul quale siano stati praticati<br />

tanti tagli quanti sono i bambini. Ciò consente di infilare<br />

le cartoline e poterle consultare qualora qualcuno si<br />

dimenticasse dell'impegno preso con il compagno.<br />

143


Il cibo non è solo un bisogno fondamentale e un diritto <strong>per</strong><br />

tutti gli esseri umani ma rappresenta anche, e sempre di più, una forma di comunicazione<br />

non verbale di grande importanza. È uno dei mezzi distintivi che, insieme<br />

alla lingua, caratterizzano in modo evidente <strong>per</strong>sone appartenenti a culture<br />

diverse; è uno dei mezzi privilegiati attraverso il quale si può entrare in rapporto<br />

con l'altro scoprendone i gusti, gli usi, i rituali legati alle sue tradizioni.<br />

144<br />

onda della curiosità<br />

CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />

… Una fila interminabile si accalcava in attesa d'esser servita.<br />

"Vieni, assaggiane una cucchiaiata" mi propose il mio ospite<br />

colombiano.<br />

Dapprima rifiutai nella maniera più diplomatica possibile. Ma<br />

davanti all'ironia dei passanti e al timore di "<strong>per</strong>dere la faccia",<br />

finii <strong>per</strong> accettare. Presi il cucchiaio meno pieno, chiusi gli occhi, mi<br />

irrigidii e, con un nodo allo stomaco, mi sforzai di immaginare che<br />

stavo gustando un buon gelato. E portai la porzione alla bocca: le<br />

formiche erano croccanti e il loro sapore molto forte mi fece pensare<br />

a una salsiccia col pepe…<br />

(Bruno Comby, Una raffinata cucina alternativa <strong>per</strong> il nostro futuro, Piemme)


Messaggio “Così buoni da leccarsi le pinnette”<br />

Obiettivo Conoscere gli altri attraverso i loro gusti e i loro cibi.<br />

onda della curiosità<br />

Metodologia “Lokum, kahvè e… cannoli siciliani” è il titolo della quinta parte<br />

del racconto, da cui trae spunto questo approfondimento che<br />

riguarda proprio uno degli aspetti fondamentali legati alla natura di tutti gli esseri<br />

viventi: il cibo.<br />

Chi di noi, recandosi in un'altra regione o in un altro paese non è curioso di<br />

assaggiare e portare a casa un cibo o una ricetta del luogo appena visitato?<br />

Anche il nonno Amilcare, dal suo viaggio in Turchia, porta con sé una specialità<br />

del luogo (i lokum) e la ricetta <strong>per</strong> preparare il kahvè secondo l'uso di quel paese.<br />

In questo modo accende subito la curiosità dei nipotini e, intanto, fornisce<br />

importanti informazioni che riguardano quella terra lontana.<br />

Tutto ciò suscita anche una domanda ingenua da parte della nipotina golosa:<br />

"Ma pelché vai semple in gilo? Non ti piace stale qui con noi?". A questa domanda<br />

il nonno, naturalmente, risponde evidenziando il suo desiderio di viaggiare<br />

<strong>per</strong> conoscere.<br />

Poi Colorina, fidandosi forse del giudizio del nonno o <strong>per</strong> pura golosità, assaggia<br />

i lokum. Questi dolcetti incontrano subito il suo gusto, li apprezza e si lecca le<br />

pinnette (segno evidente della sua soddisfazione).<br />

La piccola ha quindi o<strong>per</strong>ato una scelta legata al suo gusto <strong>per</strong>sonale e non certo<br />

al luogo di provenienza del cibo.<br />

La prima attività (scheda/proposta A) propone di far rilevare ai bambini quanti<br />

cibi, originari di altri paesi, siano ormai diventati di consumo comune e figurino<br />

nel nostro linguaggio quotidiano. Senza rendercene conto infatti, consumiamo<br />

quotidianamente alimenti che, <strong>per</strong> i loro stessi nomi, ci richiamano immediatamente<br />

altri luoghi, più o meno lontani.<br />

Se si preferisce rendere collettivo il gioco proposto dall’attività, la scheda può<br />

essere fotocopiata (ingrandendola) e incollata su cartoncino. I vari pezzi possono<br />

poi essere ritagliati <strong>per</strong> unirli a comporre la “sagoma” del cibo stesso.<br />

Successivamente all’attività è bene sollecitare i bambini a intervistare i nonni e/o<br />

i genitori, <strong>per</strong> conoscere (se non lo sapessero ancora) la loro regione o il loro<br />

paese d'origine e farsi raccontare qualcosa di un cibo o farsi scrivere una ricetta<br />

tradizionale. In questo modo i bambini avranno la possibilità di scoprire e mantenere<br />

un legame con il passato e con le tradizioni di famiglia, conoscere nuove<br />

ricette, confrontare ricette simili o addirittura uguali, pur se appartenenti a luo-<br />

145


onda della curiosità<br />

ghi diversi. Tutte queste informazioni e ricette potranno essere raccolte in un<br />

libriccino da regalare a ciascun bambino o potranno essere fissate su un cartellone<br />

in classe. L'attività risulterà ancora più interessante se in classe sono presenti<br />

bimbi di altre culture.<br />

Un altro spunto di riflessione legato a quanto illustrato prima deriva dalla seconda<br />

attività (scheda/proposta B), centrata sulla sco<strong>per</strong>ta dei gusti <strong>per</strong>sonali e dei<br />

compagni, consentendo in tal modo confronti e la nascita di stimoli ad assaggiare<br />

cibi nuovi.<br />

L'ultima attività (scheda/proposta C) è un modo <strong>per</strong> divertirsi a dipingere, decorare<br />

o costruire qualcosa utilizzando cereali, pasta, pezzi di carota, foglie di insalata,<br />

qualche fetta di pane a cassetta…<br />

146


A<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

scoprire insieme quali cibi<br />

di altri paesi conoscono i<br />

bambini e che sono ormai<br />

entrati a far parte della<br />

nostra cultura e del linguaggio<br />

comune.<br />

G.R<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

fotocopie della<br />

scheda, una <strong>per</strong><br />

ciascun bambino<br />

pennarelli<br />

anfratto nascosto<br />

TANTETINTE HA ASSAGGIATO<br />

I LOKUM, E TU?<br />

Fotocopiare la scheda sotto. Ogni<br />

bambino deve cercare di comporre<br />

le parole “unendone” i pezzi con<br />

un tratto di pennarello e scriverle<br />

sulle righe.<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

...................................................................................................................<br />

...................................................................................................................<br />

147


anfratto nascosto<br />

148<br />

B<br />

Scheda/proposta<br />

Attività a coppie<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

conoscere e rispettare i<br />

gusti degli altri.<br />

M GUSTA TU CHE GUSTO IO<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

fotocopie della<br />

scheda<br />

Consegnare a ogni bambino la pri ma<br />

scheda (o una analoga) e poi dividerli<br />

a coppie. Si devono intervistare<br />

a vicenda e compilare la scheda.<br />

Terminata questa fase, <strong>l'insegnante</strong> intervista a sua volta i<br />

bambini rispetto ai loro gusti e riporta i dati sugli ultimi<br />

due schemi (di cui forniamo solo un campione) <strong>per</strong> avere<br />

un quadro più generale della situazione.<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

Quali sono i cibi, in generale, che ti piacciono di più? ..............................<br />

.................................................................................................................<br />

Quali sono quelli di cui non potresti fare a meno? ...................................<br />

.................................................................................................................<br />

Indica tra i cibi che ti piacciono i tre che preferisci: .................................<br />

.................................................................................................................<br />

Indica tre cibi che non ti piacciono affatto: ..............................................<br />

.................................................................................................................<br />

I CIBI CHE PIACCIONO DI PIÙ<br />

ELENCO DEI CIBI QUANTE VOLTE SONO STATI SCELTI TOTALE<br />

I CIBI CHE PIACCIONO DI MENO<br />

ELENCO DEI CIBI QUANTE VOLTE SONO STATI SCELTI TOTALE


Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

o collettiva<br />

C M<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

improvvisarsi artisti utilizzando<br />

i cibi.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

chicchi, legumi,<br />

cereali, foglie di<br />

insalata, fette di<br />

pane a cassetta,<br />

pasta di vari formati,<br />

pezzi di carota,<br />

cavolfiori, chicchi di<br />

caffè, patate, broccoli,<br />

cavoletti o altre<br />

verdure e frutta<br />

ARTISTI INCOMPRESI<br />

anfratto nascosto<br />

Proponiamo di utilizzare alimenti<br />

consumati normalmente <strong>per</strong> artisti,<br />

<strong>per</strong> ora… forse un po' incompresi.<br />

Con le verdure si possono fare<br />

degli stampini <strong>per</strong> abbellire una<br />

carta da lettere; con il pane, dopo<br />

averlo tagliato dandogli la forma<br />

desiderata, si possono fare dei timbri;<br />

con la pasta si possono realizzare<br />

dei mini-burattini; con i legumi<br />

e i cereali si possono riempire<br />

gli spazi di un disegno inventato<br />

incollandoli…<br />

149


150<br />

Come bolle di sapone<br />

si muovono nell'aria senza nome<br />

leggeri e trasparenti<br />

silenziosi e lievi<br />

salgono in cielo liberi di andare<br />

nessuna nuvola li può fermare<br />

danzano e vagano<br />

alla ricerca dei pensieri<br />

che li faccian trasformare<br />

... non più sogni né desideri.<br />

(Sandra Dema)<br />

onda della curiosità<br />

CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />

Sognare... desiderare... fantasticare… sono i nostri modi <strong>per</strong><br />

proiettarci nel futuro, <strong>per</strong> rivolgerci al domani, inconsciamente, senza remore o<br />

inibizioni. Nei sogni tutto è <strong>per</strong>messo, la fantasia trova terreno fertile e l'immaginazione<br />

si mescola, a volte, con la realtà.<br />

Spesso, parlando di sogni, si pensa a qualcosa di irrealizzabile, a un'utopia. Non<br />

a caso, infatti, il sogno ci porta con la mente al sonno, a quel momento magico<br />

in cui i nostri pensieri si sentono liberi di andare…<br />

Ma il sogno è proprio solamente fantasia oppure risponde a un'esigenza, diventa<br />

bisogno e quindi realtà?<br />

E il desiderio, che cos'è?<br />

Messaggio “Stanotte ho fatto un sogno che…”<br />

Obiettivi Scoprire che i sogni possono diventare realtà. Diventare consapevoli<br />

dei nostri sogni e desideri. Condividere un sogno e cercare<br />

di realizzarlo.


onda della curiosità<br />

Metodologia Una caratteristica del protagonista Tantetinte, che si <strong>per</strong>cepisce<br />

sin dal racconto <strong>per</strong> la classe prima, è quella di essere un grande<br />

sognatore: ama, infatti, farsi cullare e lasciarsi andare a immaginare. Incontrare<br />

i protagonisti delle storie del nonno (grande viaggiatore), <strong>per</strong> ora, resta soltanto<br />

un sogno, nel quale Tantetinte si crogiola e dal quale si lascia avvolgere.<br />

Questa capacità di ascoltare e di fantasticare sono i primi segni di uno sviluppo<br />

posteriore, che gettano le basi <strong>per</strong> la sua crescita, <strong>per</strong> la sua maturazione e <strong>per</strong><br />

la costruzione di un progetto di vita.<br />

Già nel racconto <strong>per</strong> la prima classe, il pesce colorato manifesta a<strong>per</strong>tamente un<br />

grande desiderio, realizzatosi grazie all'aiuto del pesce angelo Tiri (fare le capriole<br />

come lui); ora, via via che si procede nella lettura della sesta, settima e ottava<br />

parte del racconto (“Una notte agitata”, “Condividere un desiderio” e “La stanza<br />

segreta”) se ne rivela, con forza, un altro: quello di entrare nella stanza segreta<br />

del nonno.<br />

Pertanto, la prima attività (scheda/proposta A) prevede di rivivere le emozioni del<br />

pesciolino drammatizzando le parti del racconto letti (sesto, settimo e ottavo),<br />

non mancando di ricordare come egli sia, appunto, ricco di sogni e aspirazioni.<br />

Il pesciolino ha fatto un sogno, in cui ha immaginato di essere nella stanza segreta<br />

del nonno e questo sogno ha stimolato un desiderio.<br />

Far riflettere utilizzando le seguenti domande-guida:<br />

– come fa Tantetinte a realizzare il suo desiderio?<br />

– Dopo averlo realizzato, come si sente?<br />

– Ci sono state delle conseguenze dalla realizzazione di questo desiderio?<br />

– Perché Tantetinte, se desiderava tanto entrare nella stanza segreta, non ha<br />

chiesto il <strong>per</strong>messo al nonno, ma si è fatto aiutare dall'amico Ferretto?<br />

Un elemento importante da far notare è il fatto che Tantetinte ha bisogno di<br />

qualcun altro <strong>per</strong> arrivare a realizzare i suoi desideri: di Tiri, <strong>per</strong> imparare a fare<br />

le capriole (nel racconto <strong>per</strong> la prima classe); dell'amico Ferretto, <strong>per</strong> accedere<br />

alla stanza segreta. Eventualmente, anche queste informazioni si potrebbero<br />

annotare sulla carta d'identità del pesciolino colorato (se disponibile dal racconto<br />

dell’anno precedente).<br />

In un momento successivo (scheda/proposta B) si creano le condizioni <strong>per</strong> liberare<br />

i sogni e i desideri che sono dentro ciascuno, con l'aiuto della fantasia; al<br />

termine di questa “esplorazione”, ci si può riunire in cerchio <strong>per</strong> lasciare a tutti<br />

la possibilità di raccontare ciò che hanno provato, sentito, sognato, durante questo<br />

momento.<br />

151


onda della curiosità<br />

Per riflettere insieme, si può adottare questa domanda-stimolo: “Per realizzare il<br />

mio desiderio avrei bisogno di…” (… essere molto…; … avere molto…; … di altre<br />

<strong>per</strong>sone; … di tempo; … di spazio; … di una bacchetta magica; … di altro …)<br />

A volte i nostri desideri, nel realizzarsi, possono “scontrarsi” con quelli di qualcun<br />

altro o impedirne la soddisfazione. Per esempio: “Io desidero tanto giocare<br />

in camera e mia sorella non vuole <strong>per</strong>ché dice che deve ascoltare la musica”. Che<br />

cosa faccio allora?<br />

– Cerco di parlarne;<br />

– reagisco subito (picchio, urlo, mi offendo);<br />

– voglio averla vinta a tutti i costi;<br />

– chiedo aiuto a qualcuno;<br />

– lascio <strong>per</strong>dere;<br />

– altro (…).<br />

La terza attività (scheda/proposta C) prevede la collaborazione di tutti <strong>per</strong> immaginare<br />

il desiderio di un altro compagno. Presuppone quindi una buona conoscenza<br />

degli altri e la disponibilità ad accettare che la fantasia altrui costruisca il<br />

proprio sogno.<br />

152


A<br />

Scheda/proposta<br />

Attività collettiva<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

ri<strong>per</strong>correre un grande<br />

desiderio di Tantetinte.<br />

B<br />

A<br />

Scheda/proposta<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1/2 h<br />

Obiettivo<br />

sognare, desiderare, volare<br />

con la fantasia, rilassarsi.<br />

C<br />

A<br />

Scheda/proposta<br />

Scheda/proposta<br />

Attività di gruppo<br />

Tempo: 1 h e 1/2<br />

Obiettivo<br />

mettere a frutto la conoscenza<br />

dell’altro usando la<br />

propria fantasia.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

uno spazio idoneo<br />

un registratore e<br />

una cassetta con<br />

musica rilassante<br />

D<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

uno spazio idoneo<br />

<strong>per</strong> la rappresentazione<br />

anfratto nascosto<br />

OH... COME MI PIACEREBBE!<br />

Dopo aver ricordato con i bambini<br />

quanto Tantetinte sia ricco di desideri,<br />

dividerli a gruppi e assegnare<br />

a ciascun gruppo il compito di<br />

drammatizzare le parti del raccon-<br />

to citate nella scheda di approfondimento.<br />

G<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

uno spazio idoneo<br />

un registratore e<br />

una cassetta con<br />

musica rilassante<br />

LA RUOTA DEI SOGNI<br />

Far sistemare i bambini a raggera,<br />

distesi sul pavimento. Suggerire loro<br />

di chiudere gli occhi, di rilassarsi<br />

ascoltando la musica e di far volare<br />

la fantasia nel mondo dei sogni.<br />

Quando <strong>l'insegnante</strong> lo riterrà<br />

opportuno interrom<strong>per</strong>à l’ascolto e li stimolerà a raccontare<br />

che cosa hanno “sognato”.<br />

G<br />

TI PIACEREBBE...<br />

Disporsi in cerchio; al centro dello spazio così delimitato si<br />

mette una sedia, sulla quale va a sedersi volontariamente<br />

un bambino, mentre un altro sta in piedi dietro di lui. Il<br />

bambino in piedi inizia a fantasticare riferendosi al bambino<br />

seduto. Per esempio dicendo: “A te, Giovanni, piacerebbe<br />

essere uno gnomo e vivere nella foresta spaziale…”.<br />

Il bambino seduto può correggere e/o aggiungere elementi,<br />

in modo che il “sogno” prenda forma in modo più dettagliato.<br />

Anche gli altri bambini possono intervenire con<br />

dei suggerimenti. Quando il bambino in piedi riterrà di<br />

aver espresso tutto quello che pensava l'altro potesse desiderare,<br />

chiede il cambio turno.<br />

153


154<br />

onda della curiosità<br />

CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />

Non negare un beneficio a chi ne ha<br />

bisogno, se è in tuo potere farlo.<br />

(dalla Bibbia)<br />

L'adulto ha un ruolo fondamentale nella crescita del bambino,<br />

ha il potere di plasmarne la vita e la <strong>per</strong>sonalità ed è anche un modello di comportamento.<br />

Il bambino, dal canto suo, osserva, imita, apprende da chi gli sta intorno<br />

modi e regole di convivenza e le interiorizza. Anche se, a prima vista, la relazione<br />

adulto-bambino può apparire di totale dipendenza del piccolo dal grande, in realtà<br />

non è così; il bambino è in grado di dare molto all'adulto che gli sta accanto e restituire<br />

gratitudine. Basta pensare all'emozione che suscita in noi il sorriso di un<br />

bimbo, la sua prima parola pronunciata, una carezza, un bacio… Piccoli gesti che<br />

aiutano l'adulto, a volte, a su<strong>per</strong>are le normali difficoltà quotidiane…<br />

Messaggio “Sono grande, ma ho anch'io bisogno di te”<br />

Obiettivi Riflettere sul significato delle richieste d'aiuto che facciamo ai<br />

bambini. Comprendere e valorizzare il gesto o la parola che ci<br />

viene donata <strong>per</strong> aiutarci. Soffermarsi sull'importanza del modo con il quale viene<br />

richiesto l'aiuto.<br />

Metodologia L'argomento di questo approfondimento, dopo una prima lettura<br />

della decima parte ("Un segreto del nonno"), può non essere<br />

colto immediatamente; la frase del nonno "Però ho bisogno di un aiutante e<br />

penso che tu…", se viene letta ponendo attenzione al suo significato più profon-


onda della curiosità<br />

do, può essere lo stimolo a riflettere insieme sul messaggio che racchiude.<br />

A questo punto del racconto è già evidente il forte legame che c'è tra nonno e<br />

nipote, ma in questa parte la loro relazione mostra anche un altro aspetto<br />

importante, che si manifesta con la richiesta di aiuto da parte dell'adulto verso<br />

il piccolo, <strong>per</strong> poter realizzare il proprio desiderio. Non è una richiesta fine a sé<br />

stessa; è piuttosto la valorizzazione del nipote, è un modo <strong>per</strong> farlo sentire parte<br />

di un progetto, è la condivisione di un pensiero insieme a lui, è un modo <strong>per</strong> collegare<br />

e tenere unite le due generazioni.<br />

Anche noi, nella nostra vita quotidiana, dobbiamo imparare a fermarci e a riflettere<br />

su quante e quali richieste di aiuto facciamo ai nostri alunni e/o figli, anche<br />

senza rendercene conto.<br />

Poniamoci alcune domande:<br />

– come adulti, abbiamo bisogno del bambino? Perché?<br />

– Siamo capaci di accettare di avere questo bisogno?<br />

– Siamo in grado di chiedere aiuto a un bambino?<br />

– Come esprimiamo questa necessità?<br />

– Siamo capaci di valorizzare e cogliere ogni piccolo gesto o parola detta da un<br />

bambino <strong>per</strong> aiutarci?<br />

Se, come adulti, il primo passo è riconoscere di aver bisogno del bambino, il<br />

secondo sarà quello di scendere dal nostro piedistallo e di guardare il mondo con<br />

occhi diversi, quelli dei bambini appunto. Essere consapevoli di quanto i bambini<br />

possano insegnarci, essere ancora capaci di stupirci, di fantasticare, di essere<br />

veri, spontanei e ingenui, di ascoltare ciò che hanno da dirci, è un modo <strong>per</strong><br />

stare accanto ai propri figli crescendo insieme a loro.<br />

I piccoli aiuti materiali che richiediamo, in classe o in casa (apparecchiare, sparecchiare,<br />

distribuire il sapone, bagnare le piantine…), sono dei messaggi chiari<br />

che noi lanciamo e che vogliamo siano raccolti. A questi dobbiamo aggiungere<br />

tutte quelle forme gratuite di aiuto (sguardo, abbraccio, interessamento…) che<br />

ci arrivano quotidianamente dai bambini e che ci procurano giovamento anche<br />

se a volte non riusciamo a <strong>per</strong>cepirli e a valorizzarli come tali.<br />

Cerchiamo allora di utilizzarli <strong>per</strong>:<br />

– valorizzare le capacità e le disponibilità dei bambini;<br />

– cogliere e far cogliere l'importanza del gesto che viene compiuto;<br />

– sottolineare lo spirito di collaborazione che si instaura tra il richiedente aiuto<br />

e chi lo presta.<br />

I bambini, dal canto loro, devono sentire di essere importanti <strong>per</strong> <strong>l'insegnante</strong>,<br />

155


onda della curiosità<br />

<strong>per</strong> i genitori, <strong>per</strong> i nonni ecc. Anche se piccoli possono essere di grande aiuto<br />

nel fare cose che gli adulti, a volte, non sono più in grado di compiere (<strong>per</strong> portare<br />

un solo, familiare esempio, infilare il filo nell’ago alla nonna, che non vede<br />

più molto bene). Perché ciò avvenga è sicuramente importante il tipo di relazione<br />

che si instaura tra i soggetti e il modo in cui viene chiesto l'aiuto.<br />

Se una sera, <strong>per</strong> esempio, torniamo a casa dal lavoro con un forte mal di testa e<br />

non abbiamo voglia di sentire nessun rumore, <strong>per</strong> manifestare il nostro disagio<br />

possiamo scegliere tra due strade:<br />

– la più istintiva è quella di esigere silenzio subito, con una richiesta secca: "Sta'<br />

zitto e smettila, ché ho mal di testa…";<br />

– l'altra, più difficile e che richiede più tempo, è quella di spiegare il motivo <strong>per</strong><br />

cui abbiamo mal di testa (il molto lavoro…) e domandare al bambino come<br />

pensa di poterci aiutare, sottolineando in tal modo l'importanza di ciò che ci<br />

verrà proposto.<br />

Alle soluzioni suggerite noi possiamo aggiungere un “beneficio” che pensiamo<br />

di poterne ricavare, rafforzando in tal modo la valorizzazione del suo gesto.<br />

Facciamo un esempio della situazione sopra descritta (“Ritorno dal lavoro con il<br />

mal di testa”):<br />

156<br />

Proposte del bambino Beneficio dell'adulto<br />

"Posso stare zitto e andare in camera<br />

mia…"<br />

Posso sedermi qui sul divano, vicino<br />

a te…"<br />

"Andiamo insieme sul lettone, al<br />

buio…"<br />

"… e puoi scegliere un gioco che poi<br />

faremo insieme…"<br />

"… e puoi farmi qualche massaggio<br />

sulla testa con le tue manine…"<br />

"… e sottovoce mi racconti una bella<br />

storia…"<br />

Forse, il mal di testa non passerà, ma sicuramente il bambino <strong>per</strong>cepirà di aver<br />

contribuito a fare stare meglio il genitore…<br />

Passiamo ora alle proposte o<strong>per</strong>ative.<br />

La prima attività (scheda/proposta A) vuole stimolare i bambini a ricordare il<br />

momento raccontato nella decima parte ("Un segreto del nonno"), disegnandolo<br />

nello spazio apposito, e a cercare di ricordare se ci siano stati altri frangenti<br />

(anche nel racconto <strong>per</strong> la prima classe, se possibile) in cui qualche pesce adul-


onda della curiosità<br />

to abbia chiesto un aiuto o un piccolo favore a Tantetinte o ad altri giovani <strong>per</strong>sonaggi<br />

della storia, o, in ogni caso, se ne sia avvantaggiato.<br />

Successivamente, occorre far riflettere i bambini su quanto hanno <strong>per</strong>cepito,<br />

ponendo loro alcune domande-guida:<br />

– <strong>per</strong>ché questa volta il nonno chiede aiuto a Tantetinte <strong>per</strong> andare in giro con<br />

il carrettino?<br />

– Se il nipote non accettasse, il nonno partirebbe ugualmente?<br />

– Il nonno è appena tornato da un viaggio lunghissimo compiuto da solo in un<br />

paese lontano: come mai ora ha bisogno della compagnia di Tantetinte? Si sente<br />

forse troppo anziano <strong>per</strong> affrontare un nuovo viaggio?<br />

Quando si chiede aiuto a qualcuno, spesso si usa dire: "Mi dai una mano a…?".<br />

Prendendo spunto da questa frase, la seconda attività (scheda/proposta B) ha<br />

come obiettivo di rendere più… tangibile l'argomento, proponendo di costruire<br />

delle mani che rappresentino le richieste di aiuto nate e raccolte nell’ambito<br />

della classe, ma non solo; la proposta, infatti, è estendibile anche all’ambito<br />

familiare, <strong>per</strong> “raccogliere” le richieste d’aiuto che <strong>per</strong>vengano ai bambini da<br />

parte degli adulti che stanno loro intorno. L’attività può essere utile <strong>per</strong> far<br />

emergere con quante modalità si possano esprimere richieste di “vicinanza” e di<br />

condivisione.<br />

L'ultima attività (scheda/proposta C) presenta un elenco di situazioni abbastanza<br />

comuni, in cui i bambini sono coinvolti e in merito alle quali sono chiamati a trovare<br />

delle soluzioni. Si può svolgere individualmente o a gruppi. Terminata la<br />

prima fase ci si può riunire in cerchio <strong>per</strong> riflettere insieme e <strong>per</strong> confrontarsi sulle<br />

soluzioni individuate. Sarà interessante far emergere le differenti proposte analizzandole<br />

e valorizzandole <strong>per</strong> comprendere, anche in questo caso, quanti siano i<br />

punti di vista possibili rispetto a una stessa situazione.<br />

157


anfratto nascosto<br />

158<br />

A<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

ricordare e comprendere il<br />

messaggio lanciato dal<br />

nonno a Tantetinte.<br />

R.M<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

la fotocopia della<br />

scheda <strong>per</strong> ogni<br />

bambino<br />

pennarelli e/o<br />

colori<br />

HO BISOGNO DI TE<br />

Consegnare la scheda fotocopiata a<br />

ciascun bambino e, successivamente<br />

all’esecuzione dei disegni e alla<br />

risposta richiesta, proporre le<br />

domande-guida della scheda di<br />

approfondimento alle pagine 44-45.<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

Il nonno Amilcare vuole andare in giro con il suo carrettino ma dice che ha<br />

bisogno di un aiutante. Chi è questo aiutante? ..........................................<br />

Prova a disegnare la scena in cui il nonno chiede aiuto.<br />

Ti ricordi qualche altro momento del racconto in cui un pesce adulto (zia<br />

Rosalia, mamma, papà, maestra…) viene aiutato da Tantetinte o da un<br />

altro pesciolino? Se sì, quale? ..................................................................<br />

.................................................................................................................


AB<br />

Scheda/proposta<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h e 1/2<br />

Obiettivo<br />

recu<strong>per</strong>are il senso dell'aiuto<br />

disinteressato.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

colori, cartoncini,<br />

colla<br />

foglio di cartoncino<br />

grande (70 x 100<br />

cm)<br />

forbici dalla punta<br />

arrotondata<br />

M<br />

CHIEDO UNA MANO A...<br />

anfratto nascosto<br />

Ogni bambino ha a disposizione un cartoncino su cui traccia<br />

la sagoma della propria mano; poi, la colora, la ritaglia<br />

e scrive il proprio nome su un braccialetto da mettere al<br />

polso della sagoma.<br />

Quindi, sul cartoncino grande, si praticano tanti tagli<br />

quanti sono i bambini più le insegnanti, disposti come si<br />

desidera (ad esempio a forma di cerchio o semicerchio) e<br />

se ne scrive il titolo: “Chiedo una mano a…”.<br />

Le mani ritagliate in precedenza vengono incollate su delle<br />

strisce di cartoncino, <strong>per</strong> consentire di infilarle dentro i<br />

tagli, rivolte all’esterno: a questo punto sono… a disposizione<br />

di chi ha bisogno di aiuto.<br />

Sul cartellone risulterà un <strong>per</strong>imetro formato da tante<br />

sagome di mani rivolte verso l'esterno, in attesa di essere<br />

usate. Se, ad esempio, <strong>l'insegnante</strong> vuole chiedere aiuto a<br />

un bambino, prende la propria mano e quella del bambino<br />

e le reinserisce nei tagli posizionandole verso l'interno<br />

dicendo: "Chiedo una mano a…. <strong>per</strong>…"; il bambino interpellato<br />

sarà libero di accettare o meno la richiesta. Nel caso<br />

in cui si renda disponibile, si potranno collegare le due<br />

mani tracciando delle frecce (una di andata, dalla mano<br />

della maestra verso quella del bambino, e un'altra al contrario,<br />

di ritorno) differenziandole <strong>per</strong><br />

colore. In tal modo si creerà una sorta<br />

di “ragnatela” che rappresenterà l'intreccio<br />

di aiuti che si è verificato in un<br />

certo <strong>per</strong>iodo, magari prestabilito.<br />

N.B.: anche e soprattutto le insegnanti<br />

è bene che partecipino preparando<br />

le sagome delle loro mani.<br />

La proposta o<strong>per</strong>ativa di questa attività<br />

può essere suggerita ai bambini<br />

come attività da svolgere analogamente<br />

a casa, <strong>per</strong> una costruzione<br />

159


anfratto nascostodelle mani… in famiglia.<br />

NOMI<br />

BAMBINI<br />

Anna<br />

ha aiutato…<br />

Claudia<br />

ha aiutato…<br />

Mattia<br />

ha<br />

aiutato…<br />

Paolo<br />

ha aiutato…<br />

160<br />

LUNEDÌ<br />

La mamma<br />

ad apparecchiare<br />

Il nonno a<br />

riparare la<br />

porta<br />

Sempre in riferimento<br />

all’ambito familiare, si può<br />

predisporre in classe un cartellone<br />

(vedi lo schema a<br />

fondo pagina dal titolo<br />

“Cartel lone degli aiuti”) sul<br />

quale annotare settimanalmente<br />

le richieste d’aiuto<br />

che i bambini ab biano ricevuto<br />

a casa da adulti e alle<br />

quali abbiano risposto.<br />

CARTELLONE DEGLI AIUTI<br />

Predisporre il cartellone degli aiuti prendendo spunto dal<br />

seguente schema (può essere settimanale o mensile) e<br />

preparare tante fotocopie di una piccola sagoma di mano<br />

da incollare nella casella che contiene la richiesta di aiuto<br />

descritta.<br />

MARTEDÌ MERCOLEDÌ<br />

Il papà a<br />

bagnare le<br />

piante<br />

GIOVEDÌ<br />

La sorella a<br />

ritrovare<br />

Bobbo<br />

VENERDÌ SABATO DOMENICA


Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

o collettiva<br />

Tempo: 1 h e 1/2<br />

Obiettivo<br />

riflettere su alcune situazioni<br />

abbastanza comuni<br />

di richieste d'aiuto e trovarvi<br />

delle soluzioni.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

fotocopie della<br />

scheda (qui e alla<br />

pagina seguente)<br />

B)<br />

Sei appena uscita/o<br />

da scuola e<br />

vuoi correre a<br />

casa a guardare i<br />

cartoni, ma…<br />

C R<br />

… una <strong>per</strong>sona<br />

an ziana, all'incrocio,<br />

ti domanda<br />

se puoi aiutarla<br />

ad attraversare la<br />

strada.<br />

IMMERGIAMOCI<br />

NELLE SITUAZIONI<br />

Tu ti guardi intorno<br />

e sbuffi, <strong>per</strong>ché<br />

sai che man -<br />

ca poco all'inizio<br />

della trasmissione.<br />

Questa <strong>per</strong>sona<br />

deve <strong>per</strong>ò proprio<br />

ritornare a<br />

casa <strong>per</strong> prendere<br />

una medicina.<br />

anfratto nascosto<br />

Decidere innanzitutto se l'attività viene svolta individualmente<br />

o a gruppi e se si preferisce consegnare la scheda<br />

con tutte le situazioni ipotizzate oppure proporre una sola<br />

situazione tra quelle suggerite. Naturalmente, se si opta<br />

<strong>per</strong> il lavoro collettivo, le soluzioni relative a ogni situazione<br />

saranno l'espressione del gruppo.<br />

La consegna è di leggere attentamente le situazioni elencate,<br />

immaginare di doverle affrontare e proporvi delle<br />

soluzioni.<br />

Quando tutti avranno terminato, riunirsi in cerchio e<br />

ri<strong>per</strong>correre le varie situazioni ascoltando attentamente<br />

ciò che emerge (da ciascun bambino o da ciascun gruppo).<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

DESCRIZIONE SITUAZIONE RIFLESSIONE SOLUZIONE<br />

A)<br />

Il papà torna a<br />

casa con un forte<br />

mal di testa…<br />

Tu stai ascoltando<br />

la musica che ti<br />

piace a tutto<br />

volume.<br />

Entrambi avete<br />

del le esigenze di -<br />

verse. Il papà de -<br />

sidera che gli passi<br />

il mal di testa e tu<br />

poter continuare<br />

ad ascol tare la<br />

musica.<br />

Che cosa suggerisci<br />

di fare?<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

Che fai?<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

161


anfratto nascosto<br />

C)<br />

Il nonno ti telefona<br />

<strong>per</strong> chiederti<br />

se puoi andare a<br />

im bucare una lettera<br />

urgente, <strong>per</strong>ché<br />

non si sente<br />

molto bene…<br />

D)<br />

La maestra, du -<br />

rante l'intervallo,<br />

ti chiede di andare<br />

dalla o<strong>per</strong>atrice a<br />

domandarle una<br />

ca momilla, <strong>per</strong>ché<br />

ha un po’ di mal di<br />

stomaco…<br />

E)<br />

Tua sorella ti ha<br />

<strong>per</strong>messo di usare<br />

la sua macchina<br />

fotografica, a pat -<br />

to che tu possa<br />

restituirgliela ap -<br />

pena te la chiede…<br />

F)<br />

Hai trovato un<br />

gattino molto piccolo<br />

che, evidentemente,<br />

ha tanto<br />

bisogno di essere<br />

accolto…<br />

162<br />

Proprio in quell'istante<br />

suo na alla<br />

porta il tuo amico<br />

del cuo re, che ti<br />

invita ad andare al<br />

parco con lui…<br />

Tu stai giocando<br />

con i tuoi amici a<br />

un gioco che ti<br />

piace tanto…<br />

Il tuo migliore a -<br />

mico vede la macchina<br />

fotografica e<br />

ti chiede di prestargliela<br />

<strong>per</strong> un<br />

fi ne settimana in<br />

modo da poterla<br />

usare in gita…<br />

Sai di non poterlo<br />

tenere, <strong>per</strong>ché i<br />

tuoi genitori non<br />

te lo <strong>per</strong>metterebbero.<br />

Sei combattuto/a:<br />

sai che se il nonno<br />

ti ha chiesto questo<br />

favore significa<br />

che ne ha proprio<br />

bisogno, ma vuoi<br />

anche andare con<br />

il tuo amico<br />

Vorresti continuare<br />

a giocare, ma ti<br />

dispiace non aiutare<br />

la maestra…<br />

Vorresti accontentare<br />

il tuo amico<br />

ma vuoi anche ri -<br />

spettare l’accordo<br />

preso con tua so -<br />

rella…<br />

Vuoi aiutare la<br />

bestiola ma senza<br />

portarla a casa…<br />

Quale soluzione<br />

puoi trovare <strong>per</strong><br />

soddisfare le due<br />

esigenze?<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

Che cosa pensi di<br />

fare?<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

Che cosa pensi di<br />

fare?<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

Come puoi fare<br />

qualcosa?<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................<br />

........................


CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />

Lungo un sentiero ripido e pietroso incontrai un giorno una bambina<br />

che recava sulla schiena il suo fratellino.<br />

– Cara bambina – le dissi – come fai a portare un carico così<br />

pesante?<br />

Ella mi guardò e disse: – Non è un carico, signore, è mio fratello!<br />

Restai interdetto. La parola di quella bambina si<br />

è impressa nel mio cuore. E quando il<br />

dolore degli uomini si fa sentire,<br />

quando ogni coraggio mi<br />

abbandona, la parola di quella<br />

bambina me lo ricorda:<br />

“Non è un carico quanto stai<br />

portando, è tuo fratello".<br />

onda della curiosità<br />

Proprio <strong>per</strong> il fatto che viviamo in una<br />

comunità, siamo costantemente interpellati e coinvolti in situazioni che richiedono<br />

il nostro intervento diretto o indiretto.<br />

In base a che cosa decidiamo se prenderci a cuore un problema oppure no?<br />

Che cosa ci spinge ad agire? La nostra scala di valori, il senso del dovere, la<br />

responsabilità, la coerenza tra il pensiero e l'azione?<br />

Sono domande a cui non è facile rispondere, <strong>per</strong>ché entrano in gioco molti fattori<br />

spesso concatenati tra loro; è necessario individuare e interpretare le motivazioni<br />

e i bisogni reali di chi chiede aiuto o è in difficoltà <strong>per</strong> poter dare una<br />

risposta adeguata e adottare la strategia più efficace.<br />

Quante volte siamo testimoni di diritti negati e/o non riconosciuti, di abusi, di<br />

sfruttamento… Se abbiamo interiorizzato e o<strong>per</strong>iamo in ogni situazione il<br />

decentramento, cioè ci spostiamo dall'io al tu, riusciremo a “entrare” più facilmente<br />

nell’altro e a metterci nei suoi panni assumendo su di noi la sua difficoltà.<br />

163


onda della curiosità<br />

164<br />

Messaggio “Sento che devo fare qualcosa”<br />

Obiettivi Percepire la necessità di aiuto che ci viene lanciata. Riflettere sul<br />

significato della responsabilità. Indagare i motivi che spingono a<br />

intervenire in certe situazioni.<br />

Metodologia L'approfondimento che viene proposto dopo la lettura dell'undicesima<br />

parte ("Una sco<strong>per</strong>ta <strong>per</strong>icolosa") e delle seguenti si riferisce<br />

alla responsabilità di ciascuno di fronte a una situazione di <strong>per</strong>icolo o di<br />

bisogno da parte di qualcuno.<br />

I due pesciolini, Tantetinte e Ferretto, spinti dalla curiosità, fanno una sco<strong>per</strong>ta<br />

e, senza rendersene conto, corrono un serio <strong>per</strong>icolo.<br />

Capiscono di aver assistito a delle o<strong>per</strong>azioni losche, che li hanno insospettiti, e<br />

decidono di ritornare sul luogo incriminato <strong>per</strong> scoprire altri indizi (nella lettura<br />

arrivare fino a "Intanto, Ferretto e Tantetinte decidono di ritornare al dirupo<br />

scosceso il giorno seguente, <strong>per</strong> scoprire altre cose”, parte 12, “Che fare?”).<br />

A questo punto, consegnare la scheda/proposta A e invitare i bambini a esaurirla<br />

rispondendo anche alle domande; terminata questa fase, continuare nella lettura<br />

del racconto fino al termine della tredicesima puntata (“«Intervenire» è la<br />

parola d'ordine”).<br />

Quindi, riunirsi in cerchio e discutere insieme partendo dalle ipotesi fatte dai<br />

bambini e dalle loro riflessioni, utilizzando le seguenti domande-stimolo:<br />

– che cosa hanno sco<strong>per</strong>to?<br />

– Era in <strong>per</strong>icolo la loro vita?<br />

– Che cosa era in <strong>per</strong>icolo, oltre allo loro vita?<br />

– Perché hanno scelto di andare fino in fondo alla faccenda?<br />

– Che cosa ha spinto i due pesciolini ad agire così?<br />

– Hanno reagito istintivamente o hanno riflettuto?<br />

– Si sono trovati entrambi d'accordo sulla strategia da adottare?<br />

– Che cosa era importante <strong>per</strong> loro? Perché?<br />

– Hanno chiesto aiuto a qualcuno?<br />

– Se non ci fosse stato il nonno, che cosa avrebbero fatto?<br />

– Sarebbero riusciti nel loro intento?<br />

– Potevano trovare un'altra soluzione?<br />

– Hanno pensato alle conseguenze a cui potevano andare incontro?<br />

Lasciare il tempo necessario <strong>per</strong> esprimersi e, successivamente, far emergere


onda della curiosità<br />

l'importanza di sa<strong>per</strong> valutare la situazione e la reale necessità di prendere una<br />

decisione.<br />

Il processo di analisi della situazione è, a volte, così veloce e inconsapevole che,<br />

in apparenza, può sembrare istintivo; altre volte, invece, si esprime in una maggiore<br />

e ponderata riflessione, ma spesso è preceduto da una valutazione dei costi<br />

e delle conseguenze che le decisioni hanno, in primo luogo, su sé stessi e, in<br />

secondo luogo, sull'altro e/o sul contesto.<br />

La seconda attività (scheda/proposta B) prevede la drammatizzazione dell’avventura<br />

al dirupo scosceso così com’è e di due altre ipotesi (o più) tra quelle che verranno<br />

formulate dai bambini.<br />

In tal modo si confrontano le diverse interpretazioni della realtà e si mettono in<br />

luce gli aspetti più evidenti che emergono dalle tre (o più) situazioni proposte.<br />

Proprio partendo dalla loro sensibilità verso il rispetto <strong>per</strong> la natura e gli animali<br />

(messi in <strong>per</strong>icolo dai malviventi del racconto) si favorirà lo sviluppo della successiva<br />

attività (scheda/proposta C, in due varianti).<br />

Con l'ausilio di questa scheda, infatti, si focalizza l'attenzione sulle domande di<br />

aiuto che ci arrivano da più parti ogni giorno e verso le quali ci sentiamo più<br />

pronti a dare delle risposte.<br />

L’attività è articolata secondo due varianti, in merito alle quali si esprimono le<br />

seguenti riflessioni:<br />

– variante 1) lascia spazio a una scelta più libera, ma può comportare il rischio<br />

che i bambini si facciano distrarre più facilmente dalle pagine pubblicitarie e non<br />

colgano appieno la consegna;<br />

– variante 2) l’ambito di scelta è più ristretto ma questa è supportata della spiegazione<br />

del contesto e della situazione a cui si riferisce l'immagine; questa<br />

variante presuppone anche un maggior lavoro <strong>per</strong> <strong>l'insegnante</strong>, richiesto dalla<br />

preparazione del materiale e dalla sua classificazione.<br />

Quale che sia la variante preferita, al termine, riunirsi in cerchio in modo che<br />

ogni bambino mostri ai compagni l'immagine che ha scelto, motivando la sua<br />

decisione e raccontando che cosa ha immaginato in proposito.<br />

Dopo, <strong>l'insegnante</strong>, nel caso abbia scelto la variante 2, inquadra e illustra la<br />

situazione a cui si riferisce l’immagine scelta medesima.<br />

Questa attività dà l'opportunità di introdurre il tema dei valori in cui hanno<br />

dimostrato di credere i bambini (rispetto <strong>per</strong> l'ambiente, <strong>per</strong> gli animali, <strong>per</strong> altri<br />

bambini come loro che soffrono…).<br />

165


anfratto nascosto<br />

166<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1/2 h<br />

Obiettivo<br />

ricordare le responsabilità<br />

di ciascuno verso il mondo<br />

che ci circonda e riflettere<br />

sul tema.<br />

A M.R<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

fotocopie della<br />

scheda<br />

pennarelli e/o<br />

colori<br />

CHE COSA C'È IN FONDO AL<br />

DIRUPO SCOSCESO?<br />

Fotocopiare la scheda e consegnarla<br />

a ciascun bambino. Esaurite le consegne,<br />

procedere nella lettura e<br />

nella discussione come indicato<br />

nella scheda di approfondimento.<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

Tantetinte e Ferretto arrivano al dirupo scosceso e… cosa scoprono? Prova<br />

a disegnare nello spazio come immagini la scena.<br />

– Secondo te come continua la storia?<br />

– Se tu ti fossi trovato/a in una simile situazione che cosa avresti fatto?<br />

– Che cosa ti avrebbe spinto ad agire così?


B<br />

Scheda/proposta<br />

Attività collettiva<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

drammatizzare l’avventura<br />

effettivamente narrata<br />

nelle parti 11, 12 e 13, e<br />

secondo altri sviluppi.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

uno spazio idoneo<br />

C<br />

Scheda/proposta<br />

Attività individuale<br />

Tempo: 1 h<br />

Obiettivo<br />

raccogliere e accogliere<br />

una richiesta di aiuto o un<br />

bisogno.<br />

MATERIALE OCCORRENTE<br />

giornali<br />

riviste<br />

colla<br />

forbici dalla punta<br />

arrotondata<br />

fogli<br />

R.D<br />

M<br />

INTERVENIRE<br />

CHI CHIEDE AIUTO?<br />

anfratto nascosto<br />

Ricordare quanti sono i <strong>per</strong>sonaggi che entrano in gioco in<br />

questa fase del racconto (parti 11, 12 e 13): Tantetinte e<br />

Ferretto, un pesce cane, due pesci scorfano, tre loschi pesci,<br />

il nonno, due autisti, un certo numero di pesci poliziotto.<br />

Dividere i bambini in tanti gruppi quante sono le ipotesi<br />

che verranno rappresentate. Assegnare i vari <strong>per</strong>sonaggi e<br />

lasciare un po' di tempo <strong>per</strong> i preparativi.<br />

Far rappresentare a turno ed evidenziare, successivamente,<br />

le differenze che saranno emerse fra le diverse storie<br />

rappresentate e registrare le preferenze.<br />

Variante 1: Mettere a disposizione dei bambini giornali e<br />

riviste. Ognuno deve cercare un’immagine di <strong>per</strong>sone,<br />

animali e/o paesaggi che “chiedono aiuto”, che hanno<br />

“bisogno di una mano”. Dopo averla individuata la incollano<br />

sulla scheda (alla pagina seguente) e rispondono alle<br />

domande, che saranno discusse insieme.<br />

Variante 2: L'insegnante ha scelto in precedenza le immagini<br />

e ha inoltre recu<strong>per</strong>ato le informazioni che si riferiscono<br />

a ciascuna di esse. Quindi, mette a disposizione il<br />

materiale e invita i bambini a scegliere la fotografia che li<br />

colpisce di più, a incollarla sulla scheda (è la stessa della<br />

variante 1) e a rispondere alle domande. Terminato il<br />

lavoro individuale, dopo aver ascoltato le riflessioni dei<br />

bambini, svela a quali situazioni reali si riferiscano.<br />

Successivamente, può condurre i bambini a riflettere<br />

insieme, stimolandoli con le seguenti domande (valide <strong>per</strong><br />

entrambe le varianti): come si potrebbe intervenire? Che<br />

cosa possiamo fare noi? Ci sono organizzazioni che se ne<br />

stanno già occupando? Ne conoscete qualcuna?<br />

167


anfratto nascosto<br />

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />

Incolla qui l’immagine che hai scelto e rifletti sulle risposte da dare.<br />

– Quale messaggio «senti»?<br />

– Prova a immaginare che cosa è successo.<br />

– Perché?<br />

– Dove vive la <strong>per</strong>sona/l’animale o dove si trova questo luogo?<br />

– Perché hai scelto questa fotografia?<br />

168

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