Guida per l'insegnante Ambito linguistico-espressivo e ... - Capitello
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2 Dentro Il libro di Italiano<br />
2 Scopriamo le unità didattiche<br />
6 Il laboratorio delle stagioni<br />
10 Per insegnare e apprendere la grammatica<br />
11 Progettazione annuale di italiano<br />
18 Le letture di Olmo Racconta<br />
59 Prove d’ingresso 1- 3<br />
62 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sul testo descrittivo<br />
63 Verifiche 1- 3<br />
66 Riflessione linguistica 1<br />
67 Verifiche 4<br />
68 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sul testo narrativo<br />
69 Verifiche 5-9<br />
74 Riflessione linguistica 2<br />
75 Verifiche 10<br />
76 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sulla favola e sulla fiaba<br />
77 Verifiche 11-13<br />
80 Riflessione linguistica 3<br />
81 Verifiche 14<br />
82 Suggerimenti <strong>per</strong> lavorare sul testo poetico<br />
83 Verifiche 15<br />
84 La musica<br />
86 Come lavorare<br />
88 I canti e le schede<br />
94 Dentro Il libro delle discipline<br />
95 Come si lavora con Il libro delle Discipline<br />
96 Progettazione annuale di Storia<br />
101 Prova d’ingresso<br />
102 Verifiche 1-2<br />
104 Progettazione annuale di Geografia<br />
106 Prova d’ingresso<br />
107 Verifiche 1-2<br />
<strong>Guida</strong> <strong>per</strong> l’insegnante<br />
<strong>Ambito</strong> <strong>linguistico</strong>-<strong>espressivo</strong><br />
e antropologico
OLMO BLA BLA 2<br />
DENTRO IL LIBRO DI ITALIANO<br />
Il progetto Olmo Bla Bla <strong>per</strong> la classe seconda è una proposta didattica ed educativa che vede sempre il<br />
lettore protagonista e costruttore del proprio sa<strong>per</strong>e.<br />
SCOPRIAMO LE UNITÀ DIDATTICHE<br />
Tutto l’apparato didattico di Olmo Bla Bla parte dai bisogni e dagli interessi reali del bambino, ma in<br />
modo particolare il libro di Italiano, che si apre e si chiude in maniera davvero innovativa.<br />
La prima unità presenta così semplici brani scritti in stampato maiuscolo: l’uso di questo carattere facilita<br />
sicuramente il bambino che ricomincia a leggere e lo motiva a continuare.<br />
L’ultima unità propone invece strategie<br />
<strong>per</strong> animare la lettura, <strong>per</strong> provare tutto<br />
il piacere di leggere, <strong>per</strong> divertirsi leggendo<br />
con i compagni e ascoltando insieme<br />
la lettura di un racconto.<br />
Se la lettura dev’essere un piacere e<br />
un’occasione <strong>per</strong> l’alunno <strong>per</strong> scoprire,<br />
imparare e conoscere, dobbiamo creare<br />
concretamente un ambiente didattico<br />
ed educativo che favorisca il raggiungimento<br />
di questi obiettivi trasversali.<br />
Il progetto editoriale Olmo Bla<br />
Bla è pensato proprio <strong>per</strong> raggiungere<br />
questi fini.<br />
2
Il libro di Italiano anche <strong>per</strong> la classe seconda è diviso in unità mensili che vanno da settembre a giugno.<br />
Questa particolare attenzione al tempo che passa, alle stagioni, alle feste e alle ricorrenze aiuta il bambino a<br />
comprendere e a s<strong>per</strong>imentare il concetto di “tempo che scorre”, che determina cambiamenti in lui e nel<br />
mondo naturale che lo circonda e che scandisce le sue sco<strong>per</strong>te e le sue conquiste a scuola.<br />
I mesi che passano e le unità didattiche che si susseguono con obiettivi <strong>linguistico</strong>-espressivi diversi e specifici<br />
rappresentano di fatto le varie tappe del <strong>per</strong>corso d’apprendimento dell’alunno.<br />
Gli obiettivi linguistici si possono verificare e consolidare con le attività del Laboratorio di scrittura, presente<br />
alla fine di alcune unità.<br />
3<br />
dentro il LIBRO DI I TALIANO 2<br />
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO LABORATORIO DI SCRITTURA<br />
SETTEMBRE<br />
migliorare la lettura ad alta voce<br />
OTTOBRE<br />
comprendere descrizioni di <strong>per</strong>sone e animali<br />
NOVEMBRE<br />
riconoscere le parti fondamentali del testo<br />
narrativo<br />
DICEMBRE<br />
riconoscere gli elementi fondamentali del testo<br />
narrativo<br />
GENNAIO<br />
sa<strong>per</strong> usare i connettivi temporali<br />
FEBBRAIO<br />
conoscere e comprendere il testo regolativo<br />
MARZO<br />
comprendere la struttura della favola e sa<strong>per</strong>la<br />
rielaborare<br />
APRILE<br />
comprendere la struttura della fiaba e sa<strong>per</strong>la<br />
rielaborare<br />
MAGGIO<br />
comprendere lo scopo e la struttura di semplici<br />
filastrocche<br />
GIUGNO<br />
leggere <strong>per</strong> divertirsi<br />
OTTOBRE<br />
scrivere semplici descrizioni di <strong>per</strong>sone e di<br />
animali<br />
NOVEMBRE<br />
scrivere semplici racconti realistici e fantastici in<br />
modo guidato<br />
GENNAIO<br />
sa<strong>per</strong> scrivere un riassunto in modo guidato<br />
MARZO<br />
scrivere un fumetto <strong>per</strong> rielaborare una favola<br />
APRILE<br />
scrivere una fiaba seguendo una traccia<br />
MAGGIO<br />
scrivere parole in rima e semplici calligrammi
OLMO BLA BLA 2<br />
Le pagine di a<strong>per</strong>tura sono state pensate <strong>per</strong> aiutare il bambino a diventare un abile lettore, <strong>per</strong> creargli occasioni<br />
<strong>per</strong> esprimersi e <strong>per</strong> raccontare le proprie es<strong>per</strong>ienze e <strong>per</strong> avvicinarlo al tema e all’obiettivo <strong>linguistico</strong><br />
dell’unità.<br />
Per questo motivo le pagine di a<strong>per</strong>tura sono strutturate in modo ben preciso.<br />
La pagina di sinistra presenta un brano da leggere che introduce il tema dell’unità; con il comando Io<br />
leggo propone un’attività mirata a migliorare la lettura del bambino, sia in termini di velocità che di<br />
espressività.<br />
La pagina di destra presenta invece un testo sul tema dell’unità da completare e da sviluppare attraverso il<br />
racconto orale dell’es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong>sonale del bambino, come indica il comando Io protagonista .<br />
4
All’interno di ciascuna unità si avvia il lettore a una prima analisi delle varie tipologie testuali in modo graduale<br />
e interattivo e si favorisce la produzione scritta con proposte o<strong>per</strong>ative diversificate e divertenti.<br />
Il comando Occhio ai colori! , attraverso l’uso dei colori, guida il bambino<br />
alla sco<strong>per</strong>ta di testi diversi (descrittivo - narrativo - favola - fiaba) <strong>per</strong><br />
conoscerne la struttura e gli elementi da cui sono composti.<br />
Il comando Dentro la descrizione (di volta in volta riferito al racconto,<br />
alle informazioni, alle regole, al fumetto, alla fiaba, alla filastrocca)<br />
aiuta il lettore ad approfondire e a consolidare le conoscenze acquisite su<br />
una tipologia testuale e a orientarsi nel testo letto.<br />
Il comando Io scrivo propone suggerimenti e idee <strong>per</strong> scrivere e rielaborare<br />
testi diversi.<br />
Il comando Io rifletto sulla lingua avvia il bambino alla conoscenza<br />
dei primi elementi di morfologia e sintassi. È importante e utile<br />
che l’attività grammaticale sia svolta partendo da un brano di lettura,<br />
<strong>per</strong>ché solo in questo modo la comprensione delle funzioni delle parole<br />
potrà essere davvero significativa.<br />
All’interno di ciascuna unità si propongono letture che offrono lo spunto<br />
<strong>per</strong> parlare di cittadinanza attiva.<br />
Queste pagine vogliono essere occasioni <strong>per</strong> discutere e <strong>per</strong> porsi in discussione<br />
su argomenti legati alle varie educazioni (ambientale, alla salute,<br />
alimentare, affettiva, stradale).<br />
5<br />
dentro il LIBRO DI I TALIANO 2
IL LABORATORIO DELLE STAGIONI<br />
Alcune unità del libro si chiudono con un appuntamento di grande interesse <strong>per</strong> tutti i bambini: la stagione o<br />
la festa del <strong>per</strong>iodo dell’anno in cui stanno vivendo, cui sono legate tante attività espressive e musicali divertenti.<br />
Il progetto Olmo Bla Bla <strong>per</strong> la classe seconda si caratterizza proprio <strong>per</strong> un grande laboratorio <strong>linguistico</strong><strong>espressivo</strong>-musicale<br />
sulle stagioni.<br />
Le attività relative al laboratorio sulle stagioni si trovano, oltre che nel libro di italiano del bambino, in:<br />
Olmo racconta, grande libro <strong>per</strong> la classe;<br />
Io imparo, fascicolo <strong>per</strong> il bambino.<br />
Il laboratorio delle stagioni si sviluppa attraverso varie fasi.<br />
1ª fase: si entra nella stagione<br />
Strumenti:<br />
il libro di italiano (Libro rosso)<br />
Sul libro di italiano, dove ritorna protagonista il magico albero Olmo Bla Bla con il suo vestito adatto alla stagione,<br />
il bambino:<br />
osserva l’immagine e completa un semplice testo;<br />
legge, comprende e impara a memoria una poesia.<br />
Autunno<br />
Halloween<br />
Inverno<br />
Natale<br />
Carnevale<br />
Primavera<br />
Pasqua<br />
Estate<br />
OLMO BLA BLA 2<br />
LIBRO D’ITALIANO<br />
pp. 14-15<br />
pp. 32-33<br />
pp. 64-65<br />
pp. 66-69<br />
pp. 92-93<br />
pp. 108-109<br />
pp. 122-123<br />
pp. 146-147<br />
Segnaliamo il rimando al grande libro <strong>per</strong> la classe Olmo racconta e al CD <strong>per</strong> ascoltare le storie di Olmo<br />
e cantare insieme a lui.<br />
6
2ª fase: l’ascolto attivo<br />
Strumenti:<br />
Olmo racconta<br />
Io imparo (Libro verde)<br />
CD audio<br />
L’insegnante mostra alla classe il grande libro Olmo racconta e legge <strong>per</strong>sonalmente oppure utilizza il CD<br />
<strong>per</strong> far ascoltare ai bambini la storia d’autunno, d’inverno, di primavera o d’estate.<br />
Poi invita i bambini a svolgere l’attività di verifica dell’ascolto presente sul fascicolo Io imparo.<br />
La storia d’autunno<br />
La storia d’inverno<br />
La storia di primavera<br />
La storia d’estate<br />
3ª fase: si fa musica<br />
Nel librone Olmo racconta, nel fascicolo Io imparo e nel CD si articolano tutte le attività del <strong>per</strong>corso musicale,<br />
elaborato come <strong>per</strong> la classe prima dal professor Giorgio Guiot.<br />
Il canto d’autunno<br />
Il canto d’inverno<br />
Il canto di Carnevale<br />
Il canto di primavera<br />
Il canto d’estate<br />
pp. 14-15<br />
pp. 64-65<br />
pp. 108-109<br />
pp. 146-147<br />
pp. 14-15<br />
pp. 64-65<br />
pp. 192-93<br />
pp. 108-109<br />
pp. 146-147<br />
7<br />
dentro il LIBRO DI I TALIANO 2<br />
LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE<br />
pp. 2-6<br />
pp. 13-14<br />
pp. 25-27<br />
pp. 35-36<br />
scheda 2<br />
scheda 6<br />
scheda 13<br />
scheda 16<br />
LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE<br />
p. 7<br />
p. 17<br />
p. 24<br />
p. 28<br />
p. 37<br />
scheda 3<br />
schede 7, 8<br />
scheda 14<br />
schede 17, 18
OLMO BLA BLA 2<br />
4ª fase: appuntamento con l’arte<br />
Strumenti:<br />
Olmo racconta<br />
Io imparo<br />
L’insegnante invita i bambini innanzitutto a osservare la riproduzione di un quadro relativo alla stagione del<br />
momento che si trova in Olmo racconta, in seguito a eseguire insieme una lettura dell’immagine e una rielaborazione<br />
del dipinto utilizzando diverse tecniche pittoriche.<br />
Il quadro d’autunno<br />
Costruire l’autunno<br />
Creo e costruisco:<br />
Halloween<br />
Il quadro d’inverno<br />
Costruire l’inverno<br />
Creo e costruisco:<br />
Natale<br />
Creo e costruisco:<br />
Carnevale<br />
Il quadro di primavera<br />
Costruire la primavera<br />
Creo e costruisco:<br />
Pasqua<br />
Il quadro d’estate<br />
Colorare l’estate<br />
Gioco con l’estate<br />
LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE<br />
pp. 14-15 p. 8<br />
p. 9<br />
pp. 64-65 p. 15<br />
p. 16<br />
pp. 108-109 p. 29<br />
p. 30<br />
pp. 146-147 p. 38<br />
p. 39<br />
8<br />
scheda 4<br />
scheda 9<br />
scheda 11<br />
scheda 15<br />
scheda 19
5ª fase: appuntamento con il teatro<br />
Strumenti:<br />
Olmo racconta<br />
9<br />
dentro il LIBRO DI ITALIANO<br />
L’insegnante propone ai bambini di recitare un copione che ha come argomento la stagione del momento e<br />
che si trova nel grande libro <strong>per</strong> la classe.<br />
Il testo da drammatizzare è accompagnato anche da alcuni suggerimenti che illustrano come realizzare i costumi<br />
necessari <strong>per</strong> andare in scena.<br />
Recitare l’autunno<br />
Costruire gli abiti<br />
di scena<br />
Recitare il Natale<br />
Costruire gli abiti<br />
di scena<br />
Recitare la primavera<br />
Costruire gli abiti<br />
di scena<br />
Recitare l’estate<br />
Costruire gli abiti<br />
di scena<br />
LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA<br />
pp. 14-15 pp. 10-11<br />
p. 12<br />
pp. 66-69 pp. 20-21<br />
p. 22<br />
pp. 108-109 pp. 31-32<br />
p. 33<br />
pp. 146-147 pp. 40-41<br />
p. 42
OLMO BLA BLA 2<br />
PER INSEGNARE E APPRENDERE LA<br />
GRAMMATICA<br />
La riflessione sulla lingua è presente nel libro di italiano sia come attività che prende spunto dalla lettura di<br />
un racconto e introdotta dal comando Io rifletto sulla lingua sia come unità specifica dedicata all’ortografia,<br />
alla sintassi e alla morfologia.<br />
La grammatica di Olmo Bla Bla segue questo <strong>per</strong>corso didattico.<br />
1 - Dal contesto narrativo…<br />
L’alunno ascolta, da Olmo che narra nel CD oppure dall’insegnante che legge, una storia presente in Olmo<br />
racconta, <strong>per</strong> consolidare l’alfabeto o <strong>per</strong> iniziare a riflettere sui primi elementi di sintassi e di morfologia.<br />
2 - alla riflessione sulla lingua<br />
In tutto il libro di italiano, e in modo particolare da pagina 148 a pagina 191, il lettore ha a disposizione spiegazioni<br />
e tanti facili esercizi grammaticali.<br />
3 - alla produzione scritta<br />
Nel fascicolo Io imparo l’alunno ha a disposizione numerose attività <strong>per</strong> consolidare e potenziare l’ortografia<br />
e <strong>per</strong> esercitarsi a scrivere (<strong>per</strong>corso di scrittura).<br />
Esemplifichiamo<br />
1 - Lettura dell’insegnante da Olmo racconta, a pagina 49, della storia «Il gigante Adalberto» oppure ascolto<br />
della stessa storia dal CD.<br />
2 - A pagina 182 del libro di italiano il bambino trova spiegazioni ed esercizi sui nomi comuni.<br />
3 - Nelle schede 52, 53 e 54 del fascicolo Io imparo c’è un breve <strong>per</strong>corso di scrittura di un testo narrativo.<br />
10
progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />
PROGETTAZIONE ANNUALE<br />
DI ITALIANO<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
È SETTEMBRE…<br />
arrivederci vacanze!<br />
Riflessione linguistica<br />
Il laboratorio delle stagioni<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo letto<br />
eseguendo semplici comandi<br />
Comprendere il significato delle<br />
parole deducendolo dal contesto<br />
Completare un testo descrittivo<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con il suono GLI<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con il suono CQU<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con i suoni duri e dolci di<br />
C e G<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con il suono GN<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con i suoni MP-MB<br />
Riconoscere i nomi propri<br />
Riconoscere i nomi comuni<br />
11<br />
6, 8-13, 15<br />
7, 13<br />
8-12, 15<br />
10-12<br />
14<br />
8, 156-157<br />
9, 160<br />
10-11, 150-153<br />
12, 154-155<br />
13, 163<br />
9, 183<br />
11, 182<br />
Autunno (pp. 14-15 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />
Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />
Leggere un’immagine e riconoscerne i vari piani<br />
Mettere in atto la tecnica del collage<br />
Recitare la storia d’autunno<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />
Ascoltare e cantare il canto d’autunno<br />
pp. 2-6<br />
p. 8<br />
p. 9<br />
pp. 10-11<br />
p. 12<br />
p. 7<br />
scheda 2<br />
scheda 3
OLMO BLA BLA 2<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è OTTOBRE…<br />
ritratti a scuola!<br />
Riflessione linguistica<br />
Il laboratorio delle stagioni<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo<br />
descrittivo (<strong>per</strong>sona, animale)<br />
Completare un testo descrittivo<br />
Scrivere un semplice testo<br />
descrittivo<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con le doppie<br />
Scrivere in modo corretto<br />
parole con il suono CU<br />
Riconoscere gli articoli<br />
Riconoscere gli aggettivi<br />
qualificativi<br />
Conoscere e utilizzare il verbo<br />
essere<br />
16-29<br />
17<br />
20-29<br />
18, 21, 23, 29<br />
23, 25, 27, 30-31<br />
19, 162<br />
27, 160-161<br />
19, 186-187<br />
21-22, 188<br />
24, 170-171<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è NOVEMBRE…<br />
giro, giro e guardo intorno!<br />
Educazione ambientale<br />
Autunno - Halloween (pp. 32-33 del libro di italiano) IO IMPARO<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare addobbi <strong>per</strong> Halloween<br />
Servirsi della voce <strong>per</strong> riprodurre suoni e rumori<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
(le parti del racconto)<br />
Completare un testo narrativo<br />
Scrivere un semplice testo<br />
narrativo<br />
Comprendere un testo<br />
informativo<br />
Rispettare gli animali<br />
Comprendere i problemi legati<br />
all’inquinamento<br />
12<br />
34-47<br />
35<br />
36-41, 44-47<br />
35<br />
48-49<br />
42-45<br />
40-41<br />
46-47<br />
scheda 4<br />
scheda 5
Il laboratorio delle stagioni<br />
progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è DICEMBRE…<br />
tutti in famiglia!<br />
Riflessione linguistica<br />
Educazione affettiva<br />
Educazione alimentare<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Imparare a memoria un testo<br />
poetico<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo poetico<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
(<strong>per</strong>sonaggi, luogo, tempo)<br />
Comprendere il significato delle<br />
parole dal contesto<br />
Riordinare i fatti di un racconto<br />
Scrivere un semplice testo<br />
narrativo in modo guidato<br />
Completare un testo narrativo<br />
Completare un testo descrittivo<br />
Individuare i tempi delle azioni<br />
(presente, passato, futuro)<br />
Esprimere le proprie emozioni<br />
Conoscere i princìpi di una<br />
alimentazione corretta<br />
13<br />
50-68<br />
55, 69<br />
51, 54, 59, 61, 63, 66<br />
55, 59, 65, 68<br />
52, 54, 57, 62<br />
68<br />
53<br />
54, 56, 63<br />
51<br />
55, 64<br />
58, 191<br />
55<br />
60-61<br />
Inverno (pp. 64-65 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />
Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />
Leggere un’immagine e distinguere i colori<br />
Manipolare materiali plastici<br />
Recitare il Natale<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />
Ascoltare e cantare il canto d’inverno<br />
Giocare con i ritmi musicali<br />
Costruire una partitura non convenzionale<br />
pp. 13-14, 18-19<br />
p. 15<br />
p. 16<br />
pp. 20-21<br />
p. 22<br />
p. 17<br />
scheda 6<br />
scheda 9<br />
schede 7, 8<br />
scheda 10
OLMO BLA BLA 2<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è GENNAIO…<br />
amici in tutto il mondo!<br />
Riflessione linguistica<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo poetico<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
(fatti, connettivi temporali)<br />
Comprendere un testo<br />
descrittivo (su un oggetto)<br />
Completare un testo narrativo<br />
Scrivere un semplice testo<br />
narrativo<br />
Avvio al riassunto<br />
Scrivere una breve descrizione<br />
di un oggetto<br />
Riconoscere e usare gli articoli<br />
indeterminativi<br />
Riconoscere i tempi delle azioni<br />
14<br />
70-81<br />
71, 76-77<br />
77<br />
70, 73, 75, 78-81<br />
78<br />
71, 79<br />
74<br />
73, 75, 80-81<br />
78<br />
76, 187<br />
77, 191<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è FEBBRAIO…<br />
giochi di ieri e di oggi!<br />
Riflessione linguistica<br />
Arte e immagine - Musica<br />
Il laboratorio delle stagioni<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo<br />
regolativo<br />
Comprendere un testo poetico<br />
(le conte e le filastrocche)<br />
Imparare a memoria filastrocche<br />
Completare un testo narrativo<br />
Riconoscere parole in rima<br />
Usare in modo corretto<br />
l’accento<br />
Riconoscere i nomi singolari e<br />
plurali<br />
Leggere un’immagine e<br />
riconoscere alcuni dettagli<br />
82-90, 92-93<br />
83-84, 92<br />
84-87<br />
88-90<br />
88<br />
83<br />
88<br />
89, 168-169<br />
84, 185<br />
Inverno - Carnevale (pp. 92-93 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />
Ascoltare e imparare a memoria una poesia<br />
p. 23<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare maschere<br />
scheda 11<br />
Ascoltare e cantare la canzone di Carnevale<br />
p. 24<br />
Costruire una partitura non convenzionale<br />
scheda 10<br />
91
progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è MARZO…<br />
parlano gli animali!<br />
Riflessione linguistica<br />
Educazione ambientale<br />
Il laboratorio delle stagioni<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
(la favola)<br />
Comprendere un fumetto<br />
Comprendere un testo poetico<br />
Scrivere un riassunto<br />
Completare un testo narrativo<br />
Scrivere un fumetto<br />
Completare un testo descrittivo<br />
Conoscere i diversi significati<br />
del verbo avere<br />
Conoscere e mettere in atto<br />
comportamenti corretti <strong>per</strong> non<br />
inquinare<br />
Conoscere e mettere in atto<br />
comportamenti corretti con gli<br />
animali<br />
15<br />
94-106, 109<br />
99<br />
97, 101, 104-107<br />
98-99<br />
102, 109<br />
105<br />
95<br />
99, 101, 107<br />
108<br />
96, 174-175<br />
100-101<br />
102-103<br />
Primavera (pp. 108-109 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />
Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />
Leggere un’immagine e osservare la disposizione del soggetto<br />
Manipolare materiali plastici<br />
Recitare la storia di primavera<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />
Ascoltare e cantare il canto di primavera<br />
Imparare a cantare raccontando (a ritmo di rap)<br />
pp. 25-27<br />
p. 29<br />
p. 30<br />
pp. 31-32<br />
p. 33<br />
p. 28<br />
scheda 13<br />
scheda 14<br />
scheda 12
OLMO BLA BLA 2<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è APRILE…<br />
a spasso nelle fiabe!<br />
Riflessione linguistica<br />
Il laboratorio delle stagioni<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
(la fiaba)<br />
Comprendere un testo poetico<br />
Riordinare i fatti di un racconto<br />
Completare un testo narrativo<br />
Completare una fiaba<br />
Scrivere una fiaba in modo<br />
guidato<br />
Riconoscere il concetto di frase<br />
Riconoscere il predicato e il<br />
soggetto di una frase<br />
110-120, 122-123<br />
111, 123<br />
112-119<br />
123<br />
116-117<br />
111<br />
116-117, 120<br />
121<br />
114, 178<br />
118, 179-180<br />
Primavera - Pasqua (pp. 122-123 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />
Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />
p. 34<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare uova dipinte<br />
scheda 15<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è MAGGIO...<br />
una ciliegia tira l’altra!<br />
Riflessione linguistica<br />
Leggere con espressività un<br />
testo<br />
Conoscere il significato delle<br />
parole dal contesto<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
Comprendere un testo poetico<br />
(la filastrocca)<br />
Completare un testo narrativo<br />
Scrivere parole in rima<br />
Scrivere una semplice<br />
filastrocca<br />
Scrivere un riassunto<br />
Riconoscere il soggetto in una<br />
frase<br />
16<br />
124-135<br />
132<br />
125, 129<br />
130-131<br />
126-129, 132-135<br />
125<br />
127<br />
131<br />
130-131<br />
129, 179-180
progettazione ANNUALE-ITALIANO<br />
UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
è GIUGNO…<br />
tutti in vacanza!<br />
Il laboratorio delle stagioni<br />
Leggere un testo con<br />
espressività utilizzando strategie<br />
diverse<br />
Riferire con chiarezza<br />
es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali<br />
Comprendere un testo narrativo<br />
Comprendere un testo poetico<br />
Completare un testo narrativo<br />
Completare un testo descrittivo<br />
17<br />
136-147<br />
137<br />
140-145<br />
147<br />
137<br />
146<br />
Estate (pp. 146-147 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO<br />
Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione<br />
Leggere un’immagine e osservarne le linee<br />
Colorare un’immagine<br />
Recitare la storia d’estate<br />
Utilizzare materiali diversi <strong>per</strong> realizzare gli abiti di scena<br />
Ascoltare e cantare il canto d’estate<br />
pp. 35-36<br />
p. 38<br />
p. 39<br />
pp. 40-41<br />
p. 42<br />
p. 37<br />
scheda 16<br />
scheda 18<br />
scheda 17
OLMO BLA BLA 2<br />
LE LETTURE DI OLMO RACCONTA<br />
Come ricorderete dalla classe prima, l’uso dell’allegato Olmo racconta parte dalla sua collocazione sulla cattedra,<br />
in modo che tutti gli alunni possano osservare con comodità e <strong>per</strong> tutto il tempo necessario le illustrazioni.<br />
Alcuni vorranno anche avvicinarsi, toccarlo, girare le pagine… tutto mentre l’insegnante cerca di leggere<br />
la storia o di cantare la canzone insieme ai bambini.<br />
Per questo motivo abbiamo pensato di rendere l’utilizzo del libro Olmo racconta ancora più pratico, riportandone<br />
qui nella guida le pagine contenenti i testi delle storie da leggere e quelli delle canzoni da imparare<br />
a cantare.<br />
L’insegnante sarà così completamente autonomo rispetto al librone che, proprio <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> la classe, potrà<br />
essere a disposizione dei bambini nel miglior modo possibile.<br />
18
19<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 2
Olmo racconta p. 3<br />
20
21<br />
Olmo racconta p. 4
Olmo racconta p. 5<br />
22
23<br />
Olmo racconta p. 6
Olmo racconta p. 7<br />
24
25<br />
Olmo racconta p. 10
26<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 11
27<br />
Olmo racconta p. 13
Olmo racconta p. 14<br />
28
29<br />
Olmo racconta p. 17
30<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 18
31<br />
Olmo racconta p. 19
32<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 20
33<br />
Olmo racconta p. 21
34<br />
Olmo racconta p. 23
35<br />
Olmo racconta p. 24
36<br />
Olmo racconta p. 25
37<br />
Olmo racconta p. 26
38<br />
Olmo racconta p. 27
39<br />
Olmo racconta p. 28
40<br />
Olmo racconta p. 31
41<br />
Olmo racconta p. 32
Olmo racconta p. 34<br />
42
43<br />
Olmo racconta p. 35
44<br />
Olmo racconta p. 36
45<br />
Olmo racconta p. 37
46<br />
Olmo racconta p. 40
47<br />
Olmo racconta p. 41
48<br />
Olmo racconta p. 43
49<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 44
Olmo racconta p. 45<br />
50
51<br />
Olmo racconta p. 46
Olmo racconta p. 47<br />
52
53<br />
Olmo racconta p. 48
Olmo racconta p. 49<br />
54
55<br />
Olmo racconta p. 50
Olmo racconta p. 51<br />
56
57<br />
Olmo racconta p. 52
58<br />
Olmo racconta p. 53
1<br />
Italiano 2<br />
LEGGERE E SCRIVERE PAROLE<br />
Leggi e scrivi le parole al posto del disegno.<br />
Marianna nel suo .......................................<br />
ha messo i .......................................,<br />
l’ .......................................,<br />
i .......................................,<br />
i .......................................,<br />
e i ........................................<br />
Aggiunge anche uno spuntino<br />
<strong>per</strong> la merenda del mattino.<br />
Marianna con il ....................................... in gola<br />
si avvia verso la ........................................<br />
S. Arnould, in Storie <strong>per</strong> tutte le stagioni, Einaudi Ragazzi<br />
59<br />
prova d’ingresso 1
prova d’ingresso 2<br />
1<br />
Leggi le frasi e illustra la storia nei riquadri.<br />
In una spiaggia piena di<br />
ombrelloni varie <strong>per</strong>sone<br />
prendevano il sole; alcuni<br />
bambini giocavano vicino<br />
all’acqua.<br />
Italiano 2<br />
LEGGERE E DISEGNARE<br />
Improvvisamente il cielo si<br />
oscurò <strong>per</strong>ché grossi nuvoloni<br />
neri coprirono il sole.<br />
Si alzò un forte vento, che<br />
rovesciò molti ombrelloni e ne<br />
portò via altri. Cominciò a<br />
piovere a dirotto.<br />
La gente fuggì dalla spiaggia,<br />
che in poco tempo rimase<br />
deserta.<br />
60
1<br />
Italiano 2<br />
LEGGERE E RIORDINARE<br />
Leggi e riordina le vignette assegnando a ciascuna un numero.<br />
Una domenica mattina la<br />
strega Stellina salì sulla sua<br />
scopa magica e volò prima<br />
sopra gli alberi e poi sempre<br />
più in alto, fra le nuvole.<br />
All’improvviso cominciò a<br />
soffiare un vento talmente<br />
forte che rovesciò la scopa e<br />
la povera strega cadde<br />
nell’aria come una foglia<br />
d’autunno.<br />
– Aiuto! Aiuto! – gridava<br />
dis<strong>per</strong>atamente Stellina<br />
mentre precipitava giù.<br />
Per fortuna arrivò la cicogna<br />
Carlotta che, aprendo il<br />
becco, l’afferrò <strong>per</strong> il vestito<br />
e la portò in volo fino a casa,<br />
posandola delicatamente<br />
davanti alla porta.<br />
Stellina poté tirare<br />
finalmente un sospiro di<br />
sollievo.<br />
A. Barnes e B. Doumerc, La strega<br />
Stellina, in «Pimpa», Franco Panini<br />
61<br />
prova d’ingresso 3
OLMO BLA BLA 2<br />
SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />
SUL TESTO DESCRITTIVO<br />
Per comprendere<br />
1 - Fotocopiamo alcune descrizioni di <strong>per</strong>sonaggi e facciamo lavorare i bambini in piccoli gruppi, chiedendo<br />
loro di tracciare con i colori indicati il seguente schema descrittivo:<br />
Chi è? rosso<br />
Com’è? (aspetto fisico) verde<br />
Che tipo è? (carattere) arancione<br />
Che cosa gli piace o non gli piace fare? azzurro<br />
Per scrivere<br />
1 - Chiediamo ai bambini di ritagliare da giornali e riviste alcuni volti di <strong>per</strong>sone e di combinare insieme le<br />
varie parti (gli occhi di uno, la bocca di un altro…), creando delle «strane creature». Invitiamoli poi a osservare<br />
queste nuove facce e a rispondere oralmente alle domande Chi è? Com’è? Che cosa fa?<br />
Infine realizziamo un cartellone da appendere al muro con i volti e le descrizioni delle «strane creature».<br />
2 - Chiediamo a ciascun bambino di<br />
disegnare e di descrivere sul quaderno<br />
un familiare, seguendo lo schema<br />
che conosce già.<br />
Chi è? (Qual è il suo nome? Qual è<br />
la parentela?)<br />
Com’è? (Qual è il suo aspetto fisico?<br />
Alto, basso, magro, robusto…)<br />
Che tipo è? (Qual è il suo carattere?<br />
È buffo e giocherellone? Oppure<br />
è serio e severo?)<br />
Che cosa gli piace fare? (Che cosa<br />
ama fare? E che cosa non sopporta<br />
fare?)<br />
62
1<br />
Italiano 2<br />
Leggi e rispondi alle domande che trovi all’interno del testo.<br />
Momo era piccola e magrolina. Aveva una testa selvaggia<br />
con tanti ricci neri. Aveva grandi occhi neri e i piedi quasi<br />
dello stesso colore.<br />
Perché?<br />
Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe diverse<br />
<strong>per</strong> forma e <strong>per</strong> colore e soprattutto larghe.<br />
Momo non possedeva niente, al di fuori di quello che trovava<br />
qua e là o che le regalavano.<br />
La sottana, che le arrivava fino alle caviglie, era rossa, gialla,<br />
verde, insomma era fatta di toppe di tutti i colori. Sopra la<br />
gonna portava una vecchia giacca lunga e larga con le<br />
maniche di molto rimboccate ai polsi. Ma Momo non voleva<br />
accorciarle.<br />
Perché?<br />
Michael Ende, Momo, Sei<br />
2<br />
LA DESCRIZIONE DI UNA PERSONA<br />
Rispondi alle domande e completa.<br />
Chi è Momo? ......................................................................................................................<br />
Colora in verde la parte del testo che descrive l’aspetto fisico di Momo,<br />
poi completa.<br />
Momo è una bambina ..........................................................................................., ha<br />
....................................................................................................................................................,<br />
................................................................................................................................................... .<br />
Colora in giallo la parte del testo che descrive l’abbigliamento di Momo,<br />
poi rispondi alle domande.<br />
Come sono le sue scarpe? .........................................................................................<br />
Com’è la sua sottana? ...................................................................................................<br />
Com’è la sua giacca? .....................................................................................................<br />
63<br />
verifica 1
verifica 2Italiano 2<br />
1<br />
Leggi attentamente la storia.<br />
Guli è il gatto di Mara. Il suo vero<br />
nome è Guglielmo ma è troppo<br />
lungo, <strong>per</strong> questo tutti lo chiamano<br />
così.<br />
Ha il pelo lungo, grigio e bianco.<br />
È grasso e pigrone: passa le sue<br />
giornate acciambellato sul divano a<br />
dormire. Quando Mara torna da<br />
scuola, <strong>per</strong>ò, si sveglia e le corre<br />
incontro. Allora Mara lo prende in<br />
braccio e lo accarezza e Guli,<br />
felice, fa le fusa: ron ron ron…<br />
2<br />
LA DESCRIZIONE DI UN ANIMALE<br />
Collega le parole in modo da formare frasi che descrivano il gatto e la<br />
sua padroncina, poi riscrivile sotto.<br />
Guli è<br />
Guli ha<br />
Guli passa<br />
Mara accarezza<br />
Guli fa<br />
il pelo<br />
le giornate<br />
un gatto<br />
le fusa<br />
il gattone<br />
Guli è un gatto pigrone.<br />
Guli ..........................................................................................................................................<br />
Guli ..........................................................................................................................................<br />
Mara ........................................................................................................................................<br />
Guli ..........................................................................................................................................<br />
64<br />
dormendo<br />
lungo<br />
pigrone<br />
felice<br />
in braccio
1<br />
2<br />
Leggi il brano e rispondi alle domande.<br />
Ora osserva Minù e descrivila aiutandoti con lo schema.<br />
Chi è? .................................................<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
Com’è? .............................................<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
Che cosa le piace fare? ...........<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
................................................................<br />
Italiano 2<br />
COMPRENDERE E DESCRIVERE<br />
Un giorno Minù, la piccola gattina tigrata di Meo, presa da una<br />
gran curiosità abbandonò la calda e accogliente cesta dove<br />
abitava con mamma gatta e i suoi fratelli, <strong>per</strong> esplorare il mondo e<br />
incontrare nuovi amici.<br />
Chi era Minù? ....................................................................................................................<br />
Dove abitava? ...................................................................................................................<br />
Con chi abitava? ..............................................................................................................<br />
Che cosa fece un giorno? ..........................................................................................<br />
Perché? .................................................................................................................................<br />
65<br />
verifica 3
OLMO BLA BLA 2<br />
RIFLESSIONE LINGUISTICA 1<br />
È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche: i suoni SCI e SCE, i suoni CU-<br />
CQU-QU, le lettere doppie, la divisione in sillabe.<br />
Inoltre si avvia l’alunno a una prima riflessione sulla funzione delle parole, introducendo i nomi comuni e propri<br />
e gli aggettivi qualificativi.<br />
OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO<br />
Riconoscere la<br />
funzione dei<br />
nomi comuni<br />
Riconoscere la<br />
funzione dei<br />
nomi propri<br />
Nomi maschili e<br />
nomi femminili<br />
Nomi singolari e<br />
nomi plurali<br />
Gli aggettivi<br />
qualificativi<br />
Il gioco delle etichette: chiediamo ai bambini di guardarsi<br />
attorno e di scrivere su dei bigliettini come si chiamano le cose, le<br />
<strong>per</strong>sone e gli animali che vedono. Attaccheranno poi i bigliettini ai<br />
rispettivi elementi, come se fossero delle etichette.<br />
Il gioco dei cartellini: prepariamo numerosi foglietti con scritti<br />
nomi comuni di diverso genere; i bambini a turno ne pescheranno<br />
uno e diranno se si tratta di un nome comune di animale, di<br />
<strong>per</strong>sona o di cosa.<br />
È utile far capire ai bambini che le parole-nome si possono<br />
disegnare e che servono <strong>per</strong> dirci chi è una <strong>per</strong>sona o che cos’è<br />
un oggetto o un animale.<br />
Il gioco delle presentazioni: chiediamo ai bambini di scegliersi<br />
un altro nome e di camminare liberamente <strong>per</strong> l’aula. Al battere<br />
delle nostre mani si devono fermare e presentarsi a coppie,<br />
pronunciando il nome che hanno scelto; <strong>per</strong> esempio una<br />
bambina dice: «Ciao! Io sono Guendalina! E tu come ti chiami?» e<br />
il suo compagno risponde: «Ciao, io sono Samir».<br />
Bingo: chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio dieci nomi a<br />
piacere, maschili e femminili. Mettiamo in un sacchetto foglietti<br />
con scritto «femminile» o «maschile» ed estraiamoli uno alla volta;<br />
i bambini cancelleranno dalla loro lista un nome femminile o<br />
maschile a seconda di ciò che sarà stato estratto. Vince chi<br />
cancella <strong>per</strong> primo tutti i nomi del proprio elenco.<br />
Bingo: chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio dieci nomi a<br />
piacere, singolari e plurali. Mettiamo in un sacchetto foglietti con<br />
scritto «singolare» o «plurale» ed estraiamoli uno alla volta; i<br />
bambini cancelleranno dalla loro lista un nome singolare o plurale<br />
a seconda di ciò che sarà stato estratto. Vince chi cancella <strong>per</strong><br />
primo tutti i nomi del proprio elenco.<br />
Indovina e scopri: aiutiamo i bambini a indovinare un oggetto<br />
che abbiamo pensato descrivendolo con vari aggettivi, <strong>per</strong><br />
esempio: «È giallo, caldo, splendente, rotondo…» oppure «È<br />
rossa, rotonda, dolce, saporita, succosa…».<br />
Gioco dei cinque sensi: inseriamo in un sacchetto alcuni oggetti<br />
e chiediamo ai bambini a turno di pescarne uno e di descriverlo<br />
utilizzando i cinque sensi. Per esempio, se il bambino trova una<br />
lattina piena può dire che è fredda, dura, liscia, rossa…<br />
È utile far capire ai bambini che le parole-qualità non si possono<br />
disegnare e che servono <strong>per</strong> dirci com’è una <strong>per</strong>sona, una cosa o<br />
un animale.<br />
66<br />
p. 182<br />
p. 183<br />
p. 184<br />
p. 185<br />
pp. 188-189
1<br />
Italiano 2<br />
Colora di rosso la parte con i nomi comuni di <strong>per</strong>sona, di verde quella<br />
con i nomi comuni di animale, di azzurro quella con i nomi comuni di cosa e<br />
di giallo quella con gli aggettivi qualificativi (le qualità).<br />
allegro<br />
simpatico<br />
pesante<br />
NOMI E QUALITÀ<br />
veloce vigile<br />
libro<br />
auto<br />
cane<br />
elefante<br />
maestra<br />
67<br />
topo<br />
gatto<br />
sedia<br />
telefono<br />
imbianchino<br />
verifica 4<br />
dottore
OLMO BLA BLA 2<br />
SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />
SUL TESTO NARRATIVO<br />
Per comprendere<br />
1 - Leggiamo insieme testi che abbiano ben evidenti un inizio, una vicenda e una conclusione. Poi facciamo<br />
raccontare e drammatizzare a tre o quattro bambini la parte iniziale, la vicenda e la conclusione.<br />
Possiamo anche utilizzare dei cartellini con scritto «inizio» - «vicenda» - «conclusione», in modo che i bambini<br />
raccontino i vari pezzi della storia letta mostrando prima il cartellino della parte che narreranno.<br />
2 - Per far comprendere agli alunni che ogni racconto è formato da tre parti, consigliamo all’insegnante di<br />
leggere brevi testi in modo bizzarro.<br />
Leggiamo quindi l’inizio di un racconto e la vicenda, ma non la conclusione: i bambini si renderanno subito<br />
conto che manca qualche cosa. Invitiamoli allora a raccontare loro un finale e poi leggiamo quello previsto<br />
dal racconto.<br />
Leggiamo un racconto in modo sbagliato: prima la conclusione, poi l’inizio e infine la vicenda.<br />
Leggiamo un racconto senza la vicenda e chiediamo<br />
ai bambini di inventarla.<br />
Inizio<br />
3 - Dopo la lettura di un testo narrativo, invitiamo i<br />
bambini a disegnare sul quaderno le tre parti del<br />
racconto, inizio - vicenda - conclusione, e a scrivere<br />
una didascalia <strong>per</strong> ciascuna parte.<br />
Per scrivere<br />
1 - Consegniamo agli alunni testi narrativi con una<br />
parte mancante e invitiamoli a completarli.<br />
2 - Consegniamo ai bambini tre o quattro vignette<br />
che illustrino una storia e chiediamo loro di riordinarle<br />
e di raccontare a voce i fatti, spiegando qual è la<br />
vignetta che rappresenta l’inizio della storia, quali<br />
sono le vignette che illustrano la vicenda e qual è la<br />
vignetta che conclude la storia.<br />
3 - Chiediamo ai bambini di disegnare sul quaderno<br />
una breve storia suddivisa in tre parti, sotto le quali<br />
scriveranno «prima» - «dopo» - «infine».<br />
68<br />
Vicenda<br />
Conclusione
1<br />
Italiano 2<br />
LE PARTI DEL TESTO NARRATIVO<br />
Incolla in ordine di successione sul quaderno le vignette dopo averle<br />
ritagliate, scrivendo sui puntini «inizio» - «vicenda» - «conclusione».<br />
Scrivi poi <strong>per</strong> ciascuna vignetta una didascalia e racconta a voce la storia<br />
dall’inizio alla fine.<br />
69<br />
verifica 5<br />
✁.................................................................................................................................................<br />
✁.................................................................................................................................................<br />
✁.................................................................................................................................................
verifica 6Italiano 2<br />
LA VICENDA DI UN TESTO NARRATIVO<br />
1<br />
Leggi con attenzione l’inizio e la conclusione della storia e scrivi tu la<br />
vicenda.<br />
70<br />
Inizio<br />
Un pomeriggio Gastone andò a<br />
riposarsi sulla scogliera. Mentre<br />
la brezza gli carezzava la fronte<br />
si addormentò.<br />
Lo svegliarono delle grida. A un<br />
gruppo di foche che giocavano<br />
lì vicino era caduto in acqua il<br />
pallone.<br />
Vicenda<br />
Allora Gastone (che cosa fa?)<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
Conclusione<br />
E, con un colpo di naso, lanciò<br />
la palla sulla scogliera.<br />
Attilio Locatelli, Gastone ha paura<br />
dell’acqua, Piemme
1<br />
Leggi la storia e scrivi tu il finale.<br />
Italiano 2<br />
LA CONCLUSIONE DI UN TESTO<br />
Un giorno la principessa<br />
Matilde decise di andare nel<br />
bosco a dipingere, così partì<br />
dal castello portando con sé<br />
una grande tela bianca,<br />
barattoli di colore e tanti<br />
pennelli. Ma ben presto si<br />
stancò di disegnare.<br />
Vide allora la strega Nasona,<br />
che dormiva sotto un albero<br />
con la sua topina, e le venne<br />
un’idea davvero stupenda. Si<br />
mise subito al lavoro con<br />
molta delicatezza e dipinse il<br />
naso della strega, che continuò<br />
tranquilla a sognare. Ma, dopo<br />
aver fatto un grande sbadiglio,<br />
Nasona si svegliò, si guardò il naso,<br />
guardò Matilde e si arrabbiò tantissimo.<br />
– Mi vendicherò, brutta principessa lentigginosa…<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
....................................................................................................................................................<br />
71<br />
verifica 7
verifica 8Italiano 2<br />
1<br />
Osserva i gruppi di disegni e in ciascuno scegli un elemento, segnandolo<br />
con una X . Rispondi alle domande: Chi? Dove? Quando? e racconta una<br />
breve storia.<br />
Chi?<br />
Dove?<br />
Quando?<br />
CHI, DOVE, QUANDO<br />
72
1<br />
Italiano 2<br />
GLI ELEMENTI DEL TESTO NARRATIVO<br />
Osserva il disegno, immagina che cosa potrebbe accadere in seguito e,<br />
con l’aiuto delle domande, scrivi sul quaderno un breve testo narrativo.<br />
Chi è il <strong>per</strong>sonaggio principale?<br />
Che cosa fa?<br />
Quando si svolge l’azione?<br />
Dove?<br />
Che cosa accade, a un certo punto?<br />
Come finisce la storia?<br />
73<br />
verifica 9
OLMO BLA BLA 2<br />
RIFLESSIONE LINGUISTICA 2<br />
È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche: l’apostrofo, l’accento, E-È, l’uso<br />
dell’H.<br />
Inoltre si introducono gli articoli e i verbi.<br />
OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO<br />
Gli articoli Il gioco dei comandi: diamo ai bambini delle consegne orali, <strong>per</strong><br />
esempio diciamo: «Tocca uno zaino», «Tocca lo zaino di<br />
Eleonora».<br />
Discutiamo insieme ponendo ai bambini delle domande: al primo<br />
comando quale zaino è stato toccato? Sarebbe stato lo stesso se<br />
fosse stato toccato un altro zaino? Nel secondo caso è stato<br />
toccato uno zaino preciso (determinato)? Sarebbe stato lo stesso<br />
se fosse stato toccato un altro zaino? Che cosa significa<br />
determinato? E indeterminato?<br />
Giochi veloci: dopo la spiegazione, invitiamo i bambini a<br />
rispondere a domande come questa: «Sto pensando a un articolo<br />
determinativo femminile singolare. Qual è?».<br />
I verbi Il gioco del mimo: prepariamo tanti bigliettini con scritte delle<br />
semplici azioni e mettiamoli in un sacchetto; chiediamo a un<br />
bambino di pescarne uno e di mimare l’azione suggerita. Gli altri<br />
dovranno indovinarla. Chi indovina pesca a sua volta un<br />
bigliettino.<br />
Il verbo essere Gioca e scopri con il verbo essere: i bambini devono indovinare<br />
un oggetto, una <strong>per</strong>sona o un animale da noi pensato ponendo<br />
domande precedute dal verbo essere: «È giallo?», «È sotto il<br />
banco?», «È simpatico?».<br />
Discutiamo insieme sul significato di questa parola (è) e scopriamo<br />
insieme che cosa spiega.<br />
Il verbo avere Gioca e scopri con il verbo avere: invitiamo i bambini a<br />
rispondere a queste domande: «Che cos’hai nel cuore, nello<br />
zaino, sopra il banco?». I bambini rispondono a turno; <strong>per</strong>de il<br />
turno chi dimentica di usare HO.<br />
74<br />
pp. 186-187<br />
p. 190<br />
p. 170<br />
pp. 174-175
1<br />
Italiano 2<br />
Scrivi nella tabella i nomi degli animali illustrati sia con l’articolo<br />
determinativo sia con quello indeterminativo. Attento all’apostrofo!<br />
2<br />
ARTICOLI E VERBI<br />
Per ogni animale colora le azioni che non sono adatte.<br />
75<br />
verifica 10<br />
Con l’articolo determinativo Con l’articolo indeterminativo<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
......................................................................<br />
canta vola morde abbaia<br />
miagola guizza cammina nuota<br />
nuota bela scodinzola nitrisce<br />
salta pulisce gracida nuota
OLMO BLA BLA 2<br />
SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />
SULLA FAVOLA E SULLA FIABA<br />
Per comprendere<br />
Le favole e le fiabe possono diventare spunti <strong>per</strong> attività teatrali, importanti <strong>per</strong> la crescita del bambino, oppure<br />
ottime occasioni <strong>per</strong> utilizzare la tecnica del fumetto.<br />
Suggeriamo quindi di:<br />
drammatizzare e far vivere in prima <strong>per</strong>sona la storia fantastica letta, facendo seguire anche una discussione<br />
in cui si cercherà di far emergere sensazioni e stati d’animo provati;<br />
recitare la storia utilizzando i burattini;<br />
rielaborare la storia con il linguaggio pittorico oppure con quello dei fumetti;<br />
creare con il linguaggio grafico <strong>per</strong>sonaggi e luoghi fantastici e inventare altre storie;<br />
utilizzare la tecnica del mimo;<br />
utilizzare il linguaggio musicale <strong>per</strong> immedesimarsi in determinati <strong>per</strong>sonaggi.<br />
Per scrivere<br />
1 - Aiutiamo gli alunni a utilizzare Internet e guidiamoli a cercare il sito www.imparareascrivere.it, dove nell’area<br />
«Giochi» possono scrivere e animare la loro fiaba.<br />
2 - Cerchiamo in biblioteca, nella collana «Carte in tavola» della casa editrice Fatatrac, le fiabe classiche e invitiamo<br />
i bambini a giocare con le tessere proposte, a ricomporre la fiaba e a raccontarla a voce.<br />
3 - Facciamo disegnare ai bambini <strong>per</strong>sonaggi, luoghi, oggetti magici delle fiabe che già conoscono; mescoliamo<br />
queste immagini e facciamo raccontare e scrivere ai bambini nuove fiabe.<br />
Per rielaborare una fiaba<br />
Le fiabe più celebri ci offrono l’opportunità di giocare e di rielaborare i testi.<br />
1 - Disegniamo su cartoncini gli oggetti che appartengono ai più famosi <strong>per</strong>sonaggi delle fiabe, <strong>per</strong> esempio<br />
stivali, panierino, mela, scarpetta, sassolini… Facciamo pescare una carta e stimoliamo i bambini a raccontare<br />
verbalmente la storia dell’oggetto in essa raffigurato, aiutandoli con le domande: che cos’è questo?<br />
A chi appartiene? Che potere ha questo oggetto?<br />
2- In un secondo momento possiamo utilizzare gli oggetti pescati <strong>per</strong> inventare nuove storie, <strong>per</strong> esempio:<br />
«C’era una volta un lupo con gli stivali che…».<br />
Per inventare fiabe<br />
1 - Con i bambini proviamo a raccontare una fiaba classica, come <strong>per</strong> esempio Biancaneve, ma in modo tale<br />
che tutto sia ribaltato, <strong>per</strong> cui la matrigna è buona e cerca di aiutare la povera Biancaneve, catturata dai sette<br />
nani cattivi.<br />
2 - Immaginiamo di andare a intervistare una strega cattiva come quella di Hänsel e Gretel. Le si potrà chiedere<br />
la ricetta della sua casetta di marzapane, come trascorre il suo tempo libero, i cibi che le piacciono di<br />
più…<br />
76
1<br />
Italiano 2<br />
PRODURRE UNA FAVOLA<br />
Con questo labirinto puoi inventare più di una favola. Aiutati con le<br />
indicazioni.<br />
Parti dalla scimmia, segui uno dei due <strong>per</strong>corsi e trova l’altro<br />
<strong>per</strong>sonaggio.<br />
Dal <strong>per</strong>sonaggio trovato scegli ancora un <strong>per</strong>corso e trova il<br />
luogo.<br />
Ora, con <strong>per</strong>sonaggi e luogo, puoi inventare la tua favola.<br />
77<br />
verifica 11
verifica 12Italiano 2<br />
1<br />
Osserva il disegno, leggi e completa la fiaba.<br />
C’era una volta una ...........................................<br />
che viveva in un bellissimo castello.<br />
Aveva tanti gioielli, ma il suo<br />
preferito era un anello d’oro.<br />
Un giorno, mentre faceva il bagno<br />
nel lago, l’anello le si sfilò e andò a<br />
fondo.<br />
La principessa, dis<strong>per</strong>ata, cominciò<br />
a piangere.<br />
Allora un ....................................... le parlò:<br />
– Ti aiuterò io, non piangere, piccina.<br />
Il ranocchio si tuffò nell’acqua e<br />
dopo un po’ ritrovò l’anello d’oro.<br />
La principessa, contenta, lo voleva<br />
ringraziare con un dono ma il<br />
ranocchio parlò ancora:<br />
– Ti darò l’anello, ma in cambio<br />
voglio un .................. da te.<br />
La principessa pensò: «Come posso dare<br />
un bacio a un ranocchio così viscido e<br />
brutto?». Ma le promesse vanno mantenute… e<br />
lo baciò.<br />
In quell’istante il ranocchio si trasformò in un bellissimo<br />
........................................................ .<br />
E così il principe e la principessa si sposarono e<br />
............................................................................................................................ .<br />
2<br />
COMPRENDERE UNA FIABA<br />
Colora di rosso il protagonista, di verde la difficoltà da su<strong>per</strong>are, di<br />
azzurro l’aiutante e di giallo il lieto fine.<br />
78
1<br />
Italiano 2<br />
PRODURRE UNA FIABA<br />
Con questo labirinto puoi inventare varie fiabe. Segui le indicazioni.<br />
Scegli un <strong>per</strong>sonaggio e inizia il <strong>per</strong>corso: potrai incontrare altri<br />
<strong>per</strong>sonaggi, difficoltà e oggetti magici.<br />
Quando avrai fatto almeno 3 incontri, inventa la tua fiaba.<br />
Dopo, potrai ripartire da un altro <strong>per</strong>sonaggio, fare incontri<br />
diversi e inventare un’altra fiaba.<br />
79<br />
verifica 13
OLMO BLA BLA 2<br />
RIFLESSIONE LINGUISTICA 3<br />
È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche e dell’uso della punteggiatura.<br />
Inoltre si avvia l’alunno alla conoscenza dei primi elementi di sintassi: frase minima, predicato e soggetto.<br />
OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO<br />
Dalle parole alla<br />
frase<br />
Leggiamo ai bambini un libro breve oppure un racconto, poi<br />
consegniamo a ciascuno una busta contenente dei biglietti con<br />
scritte delle parole: chiediamo loro di ricomporre una frase<br />
riferibile alla storia ascoltata.<br />
La frase minima Leggiamo ai bambini una storia, poi invitiamoli a formulare delle<br />
frasi relative a essa e a scriverle su dei foglietti; facciamo tagliare<br />
le frasi scritte in vari pezzi chiedendo: «Dove si può tagliare? Quali<br />
informazioni ci danno i pezzi tagliati? Quanti pezzi si possono<br />
ottenere? Che cosa rimane alla fine?».<br />
Invitiamo i bambini a realizzare su delle striscioline di carta dei<br />
piccoli disegni e a scrivere sotto ciascuno una didascalia che<br />
risponda a queste due domande: Chi è? Che cosa fa?<br />
Possiamo poi suggerire di drammatizzare o mimare queste mini<br />
storie.<br />
Virgole e punti Fotocopiamo e leggiamo con i bambini le filastrocche di Gianni<br />
Rodari relative alla punteggiatura, tratte da Filastrocche in cielo e<br />
in terra, Einaudi Ragazzi. Possiamo inoltre realizzare un cartellone<br />
da appendere alla parete dove i segni di punteggiatura siano<br />
disegnati come <strong>per</strong>sonaggi dei fumetti e spieghino in una<br />
«nuvoletta» la loro funzione.<br />
80<br />
pp. 178-179<br />
pp. 180-181<br />
p. 176
1<br />
Italiano 2<br />
Collega le parole <strong>per</strong> formare le frasi. Riscrivile sotto e colora di rosso il<br />
soggetto (chi fa l’azione) e di verde il predicato (l’azione che viene<br />
compiuta).<br />
Le<br />
1 - Il pagliaccio ride.<br />
2 - ..............................................................................................................................................<br />
3 - ..............................................................................................................................................<br />
4 - ..............................................................................................................................................<br />
2<br />
3<br />
Il<br />
Gli<br />
Il<br />
Scrivi tre predicati (azioni) adatti a ciascun soggetto.<br />
La maestra<br />
Scrivi <strong>per</strong> ogni disegno una frase formata da soggetto (chi?) e predicato<br />
(che cosa fa?).<br />
..............................................<br />
..............................................<br />
SOGGETTO E PREDICATO<br />
....................................<br />
....................................<br />
....................................<br />
pagliaccio<br />
farfalle<br />
fiore<br />
sciatori<br />
81<br />
Il treno<br />
..............................................<br />
..............................................<br />
verifica 14<br />
sboccia<br />
sciano<br />
ride<br />
volano<br />
....................................<br />
....................................<br />
....................................<br />
..............................................<br />
..............................................
OLMO BLA BLA 2<br />
SUGGERIMENTI PER LAVORARE<br />
SUL TESTO POETICO<br />
Per comprendere<br />
Suggeriamo di leggere ai bambini molte filastrocche, <strong>per</strong> aiutarli a comprendere i diversi scopi di questo divertente<br />
tipo di testo poetico. Leggiamo quindi conte, ninne nanne e altre filastrocche <strong>per</strong> giocare e divertirsi<br />
con le parole.<br />
Filastrocche e poesie offrono occasioni <strong>per</strong> potenziare le abilità di lettura, <strong>per</strong> ampliare il bagaglio lessicale,<br />
<strong>per</strong> utilizzare la lingua in modo creativo e soprattutto <strong>per</strong> esprimere emozioni e stati d’animo.<br />
Per scrivere<br />
Suggeriamo le seguenti attività.<br />
1 - Dividiamo la classe in piccoli gruppi, <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere a tutti i componenti di partecipare. Consegniamo a<br />
ciascun gruppo un foglio. L’insegnante scrive alla lavagna una parola, <strong>per</strong> esempio «caramella», e chiede a<br />
ogni gruppo di scrivere parole che rimino con essa. Vince la squadra che, entro il tempo stabilito, individua<br />
più parole.<br />
2 - Con questa attività i bambini passano alla produzione dei primi versi.<br />
Si tratta di un gioco divertente, in cui i bambini sono invitati a costruire due o più versi cercando parole in rima<br />
con il proprio nome o cognome. Gli alunni possono creare così testi simpatici e divertenti. Ecco alcuni<br />
esempi.<br />
Martina Pampolli<br />
va in giro in mezzo ai polli.<br />
Il mio nome è Tommaso<br />
e sono un gran ficcanaso!<br />
È possibile riunire i versi composti da ogni alunno in un’unica filastrocca.<br />
3 - Leggiamo ai bambini filastrocche di Silvia Roncaglia (Princi<strong>per</strong>se e filastrane, Nuove Edizioni Romane), di<br />
Bruno Tognolini (Rima Rimani, Nord-Sud Edizioni), di Roberto Piumini (Io mi ricordo Quieto Patato, Nuove<br />
Edizioni Romane) e invitiamoli a scrivere alla maniera di questi autori.<br />
82
1<br />
Italiano 2<br />
Completa ogni frasi scegliendo la parola in rima più adatta.<br />
Un omino col cappotto<br />
portava in spalla un gran .........................<br />
(fagotto - biscotto - bassotto)<br />
Si posa una farfalla<br />
sopra una primula .........................<br />
(palla - gialla - balla)<br />
La mamma fa le frittelle<br />
io ne mangio a .........................<br />
(crepapelle - caramelle - crespelle)<br />
2<br />
Osserva il disegno e completa la filastrocca.<br />
Attento/a alle rime!<br />
C’era una volta un ............................<br />
senza ............................<br />
che dormiva come un ............................<br />
dentro un ............................<br />
3<br />
SCRIVERE PAROLE IN RIMA<br />
Utilizza queste tre parole <strong>per</strong> scrivere una breve filastrocca.<br />
pavone ombrellone pallone<br />
..............................................................................................<br />
..............................................................................................<br />
..............................................................................................<br />
..............................................................................................<br />
..............................................................................................<br />
83<br />
verifica 15
OLMO BLA BLA 2<br />
LA MUSICA<br />
Questa parte della guida <strong>per</strong> gli insegnanti riguarda il <strong>per</strong>corso dedicato all’educazione musicale <strong>per</strong> le classi<br />
seconda e terza e contiene riflessioni, indicazioni didattiche e metodologiche e consigli <strong>per</strong> le singole attività<br />
<strong>per</strong> entrambe le classi. Separatamente verranno poi presentate le attività collegate ai canti e alle schede.<br />
Si è scelto di concepire la parte relativa all’educazione musicale in modo che sia strettamente collegata con<br />
l’argomento del libro. Così, come <strong>per</strong> la classe prima, la canzone di Olmo costituisce una «sigla» che introduce<br />
il contenuto centrale della proposta didattica. In classe prima era le stagioni, in seconda si parla molto<br />
di parole, in terza di racconti e poesia. Anche gli altri canti e le varie attività sono strettamente collegati al libro<br />
e sviluppano un <strong>per</strong>corso educativo musicale partendo da racconti e argomenti che si trovano sul libro di<br />
italiano.<br />
La s<strong>per</strong>anza è che, in questo modo, gli insegnanti e i bambini siano particolarmente invogliati a imparare i<br />
canti e a svolgere le attività presentate, interpretandole come gioco che rinforza i contenuti del libro più che<br />
come disciplina a sé stante. Sovente infatti la componente «tecnica» della musica spaventa e molti insegnanti,<br />
che non hanno competenze in materia, vi si avvicinano con timore e soggezione (o, anche, non vi si avvicinano<br />
affatto).<br />
La progettazione sviluppata nei <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> le classi seconda e terza della scuola primaria è coerente con i<br />
contenuti delle indicazioni ministeriali <strong>per</strong> l’educazione alla musica e si può riassumere nei seguenti ambiti.<br />
Ascolto Comprende affinamento della <strong>per</strong>cezione, giochi <strong>per</strong> l’ascolto reciproco e <strong>per</strong> l’ascolto di musiche<br />
di vario genere. È molto importante che bambini e insegnanti maturino l’idea che il termine «ascolto» debba<br />
essere inteso in senso molto ampio e non semplicemente come «sentire la musica». L’ascolto può essere<br />
continuamente migliorato e approfondito e investe non solo le orecchie ma tutte le funzioni <strong>per</strong>cettive in generale,<br />
la capacità di porsi in relazione con gli altri, di fare gruppo, di sa<strong>per</strong> ascoltare anche con la mente,<br />
con il corpo, con la sensibilità.<br />
Canto e voce Si mira a un utilizzo consapevole della propria voce, alla ricerca di una migliore efficienza ed<br />
efficacia della voce cantata e parlata, ad attività <strong>per</strong> lo sviluppo del linguaggio, ad attività di canto di insieme.<br />
La voce è strumento privilegiato di espressione di sé ed è stato il primo e il più importante mezzo di comunicazione<br />
tra le <strong>per</strong>sone. Lavorare con la voce <strong>per</strong> affinarla, esplorarla e utilizzarla ricercandone le potenzialità<br />
espressive ed estetiche significa rinforzare le capacità e le competenze del bambino e dell’adulto.<br />
Alfabetizzazione Sono presentati elementi di alfabetizzazione ritmica e melodica, con giochi e attività di<br />
decodificazione del segno musicale secondo il principio di avvicinarsi prima al suono e poi al segno musicale.<br />
La programmazione non sfocia in un vero e proprio <strong>per</strong>corso, <strong>per</strong> il quale occorrerà rivolgersi a testi specializzati,<br />
ma afferma in modo chiaro la necessità di prendere in considerazione non solo il fatto sonoro ma<br />
anche la sua codificazione.<br />
Nel fascicolo Io imparo sono stati quindi inseriti gli spartiti dei canti (che sarà importante seguire durante il<br />
canto e l’ascolto), così come sono proposti semplici <strong>per</strong>corsi di alfabetizzazione ritmica e ritmico-melodica,<br />
che si spingono fino ai giochi e agli esercizi a due o tre voci indipendenti, talvolta mascherati da semplici attività<br />
di accompagnamento al canto come ostinati vocali o sonorizzazioni con l’utilizzo delle parole.<br />
Relazione L’attività musicale proposta è stata progettata <strong>per</strong> essere realizzata nella dinamica del «cerchio»,<br />
che stimola bambini e insegnanti a un’attività espressiva in cui la relazione è l’elemento chiave. L’ascolto, lo<br />
sguardo, l’intesa e la relazione sono quindi elementi alla base dell’apprendimento musicale, laddove la cosa<br />
più importante non è tanto misurare le competenze acquisite da ciascuno, quanto il fatto che le attività vengano<br />
svolte in una dimensione di gruppo e con la collaborazione di tutti. È essenziale che l’insegnante favorisca<br />
e alimenti questa dinamica, soprattutto nello sviluppo delle proposte di divisione in più gruppi che sono<br />
chiamati a relazionarsi tra loro e negli eventuali sviluppi delle attività con approfondimenti e nuovi giochi.<br />
Interdisciplinarità La presenza del <strong>per</strong>corso musicale all’interno del libro di italiano è segno di un preciso<br />
intento di carattere interdisciplinare. In più occasioni le attività suggeriscono collegamenti con la produzione<br />
linguistica, con l’osservazione di segni e linee, con la classificazione di fatti, con la precisa scansione di eventi<br />
sonori nel tempo e nello spazio, con l’invito a utilizzare topologicamente lo spazio fisico a disposizione.<br />
Sarà cura dell’insegnante riconoscere e sviluppare tutti questi collegamenti, utilizzando magari anche le nuove<br />
tecnologie <strong>per</strong> favorire ricerche, approfondimenti ed es<strong>per</strong>ienze di ascolto musicale su siti Internet specializzati.<br />
84
Gli strumenti di lavoro forniti dal progetto sono vari, come specificato di seguito.<br />
Libri di testo Sono presenti alcune pagine sia nel libro Olmo racconta che nel fascicolo Io imparo con musiche,<br />
testi, indicazioni, proposte o<strong>per</strong>ative e verifiche, proposte di ascolto e di attività interdisciplinari collegate<br />
alla lingua italiana, all’ambito logico-matematico, all’educazione motoria, all’educazione artistica. I contenuti<br />
dei libri sono parzialmente integrati da questa guida <strong>per</strong> l’insegnante, che contiene alcune osservazioni<br />
e proposte o<strong>per</strong>ative aggiuntive che <strong>per</strong> motivi di spazio non sono state inserite nei testi citati.<br />
CD audio Contiene la registrazione dei canti e di buona parte delle proposte o<strong>per</strong>ative parlate e cantate<br />
eseguita dal coro «Cantabile zero18». Le registrazioni presentano ciò che si può considerare un buon risultato<br />
finale dell’attività ma anche alcuni dei passaggi <strong>per</strong> costruire le situazioni poliritmiche e polifoniche più<br />
complesse.<br />
Accanto alle registrazioni dei canti in alcune occasioni sono proposte le semplici basi musicali, che potranno<br />
essere utilizzate dalla classe <strong>per</strong> eseguire il canto. Si raccomanda di fare della registrazione del coro un’occasione<br />
di ascolto e della base musicale uno strumento <strong>per</strong> accompagnare il proprio canto. Cantare insieme al<br />
coro o «sul» coro è pressoché inutile e può anzi far <strong>per</strong>dere l’attenzione dei bambini su qual è l’obiettivo finale.<br />
Altri materiali La metodologia di riferimento è la cosiddetta «metodologia Goitre». A questo proposito si<br />
rimanda direttamente alle o<strong>per</strong>e di Roberto Goitre, pubblicate dalla Suvini Zerboni di Milano (tra i vari titoli si<br />
segnalano Cantar Leggendo, con un’ampia guida didattica, Far musica è… e Il castello incantato, sviluppato<br />
dai «Piccoli Cantori» di Torino). Si ritengono inoltre interessanti le pubblicazioni proposte dall’Associazione<br />
Cantascuola di Torino, che contengono <strong>per</strong>corsi di alfabetizzazione <strong>per</strong> bambini, di formazione <strong>per</strong> gli insegnanti<br />
e un’ampia proposta <strong>per</strong> l’introduzione e la valorizzazione del canto popolare nella scuola primaria.<br />
Per quanto riguarda le es<strong>per</strong>ienze e altri materiali didattici, si rimanda ai siti Internet che fanno riferimento alle<br />
attività di Giorgio Guiot:<br />
HYPERLINK "http://www.giorgioguiot.it" www.giorgioguiot.it<br />
HYPERLINK "http://www.cantascuola.it" www.cantascuola.it<br />
HYPERLINK "http://www.cantabile.it" www.cantabile.it<br />
Questi siti contengono informazioni su iniziative in corso, materiali didattici, spunti progettuali, bibliografie e<br />
rimandi ad altri siti.<br />
85<br />
MUSICA
OLMO BLA BLA 2<br />
COME LAVORARE<br />
Presentiamo ora alcune indicazioni di carattere generale <strong>per</strong> gli insegnanti, <strong>per</strong>ché possano aiutare gli alunni<br />
a utilizzare la voce e il canto in modo appropriato.<br />
Giochi di riscaldamento vocale <strong>per</strong> sciogliere la voce<br />
1. Lasciare che i bambini stiano seduti ma insistere <strong>per</strong> una postura eretta, sul bordo della sedia e con i piedi<br />
appoggiati saldamente a terra.<br />
2. Se in questa posizione si china il busto appoggiando i gomiti sulle ginocchia, la respirazione che verrà attivata<br />
sarà probabilmente quella diaframmatica o diaframmatico-costale, adatta al canto (non c’è spazio <strong>per</strong><br />
quella toracica, in quanto le spalle non possono muoversi).<br />
3. Giocare un po’ con l’esplorazione boccale e con il coinvolgimento del diaframma:<br />
a. fare linguacce;<br />
b. fare <strong>per</strong>nacchie (con la lingua di fuori), brevi ma «intense»;<br />
c. simulare un «vomitino»: bocca a<strong>per</strong>ta, lingua in fuori ma collegata al rientro improvviso della pancia.<br />
4. Abbaiare. Così come si vede fare dai cani, e soprattutto da quelli piccoli, fare delle abbaiate brevi ma intense,<br />
non troppo ravvicinate nel tempo. L’abbaiata (come il vomitino) deve essere direttamente collegata a<br />
un rientro significativo della pancia.<br />
Se questi giochi danno un po’ di dolore o di fastidio a livello diaframmatico, vuol dire che stanno avendo effetto<br />
e che sono condotti correttamente.<br />
5. Mandare fuori il fiato improvvisamente, con uno sbuffo, rientrando con la pancia, senza aver prima fatto<br />
un’inspirazione. Dopo, riprendere fiato ritornando in posizione «di riposo» con la pancia.<br />
6. La gomma bucata. Abbiamo bucato e l’aria esce molto molto lentamente, con un «sshhhhh» sonoro di almeno<br />
15 secondi.<br />
7. Lo spray. Volano un sacco di zanzare ma l’insegnante utilizza uno speciale spray: la mano avanti, con le<br />
quattro dita chiuse e il pollice in alto (come <strong>per</strong> fare OK). Quando il pollice si abbassa, i bambini fanno un intenso<br />
sshhhhh, interrompendosi non appena il pollice viene alzato di nuovo. Da fare 4-5 volte con interruzioni,<br />
ma sempre della stessa durata.<br />
8. Le zanzare. Questa volta i bambini sono le zanzare ed emettono uno «zzzzzzz» sonoro e lungo, a bocca<br />
chiusa, con dei glissati (glissato = suono continuo che scende e/o sale) piuttosto rapidi. Per educare al significato<br />
di «glissato», si può accompagnare l’andamento della voce con il movimento ascendente o discendente<br />
delle braccia. L’insegnante potrà anche azionare lo spray: a quel punto la zanzara si stordisce e il suo<br />
suono precipita velocemente verso il basso con un glissato discendente.<br />
9. Mangio la mela. Facciamo finta di mangiare una mela a grossi morsi. Facciamo sentire un sonoro<br />
«gnammmm», che prosegue anche durante la finta masticazione, molto prolungata e con un movimento accentuato<br />
della bocca, della lingua e della mandibola.<br />
10. Abbaiare 2. Partendo dal gioco delle abbaiate, invece di un uso casuale e improvviso della voce chiedere<br />
di emettere suoni intonati. Sarà quindi un «aaahh» dapprima a colpi, le volte successive più lungo e piuttosto<br />
sonoro, a bocca spalancata e su un suono preciso previsto dall’insegnante: si consiglia un suono compreso<br />
tra il fa e il sol, cioè qualche volta fa, qualche volta fa diesis, qualche volta sol. Non ci si preoccupi di<br />
chiedere un attacco del suono un po’ brusco: a volte i bambini, <strong>per</strong> emettere pienamente la voce, hanno bisogno<br />
di mettere «in tensione» l’apparato fonatorio. Prima cogliete la loro capacità di cantare, poi lavorerete<br />
su come lo faranno.<br />
Converrà chiedere di fare questo gioco anche a ciascuno separatamente, non tanto <strong>per</strong> ascoltare i bambini<br />
individualmente, quanto <strong>per</strong> consentire a chi non lo sta facendo di ascoltare e di capire come si fa.<br />
86
Estensione dei canti<br />
I canti proposti rimangono generalmente nell’intervallo di quinta. Qualche volta l’estensione è maggiore e<br />
può raggiungere l’ottava (soprattutto con lo slancio melodico della dominante inferiore, <strong>per</strong> esempio in «Lola<br />
mangia tutto») ma si tratta di brevi episodi, tratti <strong>per</strong>lopiù dallo stile del canto popolare.<br />
È importante dire come questo intervallo di quinta sia adatto ai bambini di questa età ma non sia il «grado<br />
zero» dell’avvicinamento al canto. Diamo qui infatti <strong>per</strong> acquisito che tutti i bambini abbiano già lavorato<br />
in prima con estensioni più ridotte, tipiche del canto infantile (<strong>per</strong> esempio canti nelle estensioni solmi<br />
e la-sol-mi).<br />
Pur non trattandosi di un «metodo» di canto e neppure di una pubblicazione specialistica di educazione musicale,<br />
nel progetto Olmo Bla Bla l’estensione melodica dei canti è presentata curando gli aspetti ergonomici<br />
vocali e preparando quindi gradualmente e progressivamente l’allievo alle difficoltà del canto e ai movimenti<br />
melodici più impegnativi.<br />
È importante infine ricordare che accanto agli aspetti dell’estensione del canto, cioè quante sono le differenti<br />
note che compongono il canto, dalla più grave alla più acuta, un aspetto fondamentale riguarda la tessitura<br />
in cui viene proposta la canzone.<br />
Tessitura dei canti<br />
Sulla partitura e nel CD audio i canti sono proposti a un’altezza mediamente comoda <strong>per</strong> i bambini e <strong>per</strong> i<br />
ragazzi. Può darsi che <strong>per</strong> gli insegnanti i canti risultino un po’ acuti: ciò dipende dalla generale condizione<br />
di affaticamento vocale nella quale si trovano e da un graduale progressivo abbassamento della voce che<br />
può subentrare nel tempo. Ma generalmente i bambini hanno appunto una tessitura più acuta degli adulti<br />
ed è di fondamentale importanza agire correttamente nel rispetto della loro voce!<br />
Questo non significa che i canti possano essere proposti solo a questa altezza: vi saranno sicuramente bambini<br />
che preferiranno eseguire il canto un po’ più in basso, trovandolo più comodo. Si consiglia di scegliere<br />
di volta in volta altezze leggermente diverse (mezzo tono o un tono più in alto o più in basso), in modo da<br />
dare a tutti l’occasione di s<strong>per</strong>imentare tessiture differenti e quindi di esplorare con più completezza la propria<br />
voce.<br />
Occorre <strong>per</strong>ò ricordare di essere cauti e attenti negli eventuali sforzi vocali, che potrebbero verificarsi sia a<br />
causa della scarsa conoscenza della propria voce (malmenage vocale), o della scarsa conoscenza dei problemi<br />
vocali da parte dell’insegnante, o dell’eventuale surmenage dovuto a sforzo eccessivo e improvviso da<br />
parte di chi non ha mai cantato in precedenza in particolari tessiture acute o gravi. Quindi mai insistere e far<br />
sempre precedere la pratica vocale da un breve «riscaldamento» fatto di giochi di respirazione e di vocalizzazioni<br />
libere.<br />
Come insegnare un canto<br />
Aggiungiamo da ultimo pochi brevissimi consigli.<br />
1. Proporre più volte il canto ai bambini, eseguito con la nostra voce (meglio) o, se non si può fare diversamente,<br />
ascoltandolo dal CD audio. Pretendere ascolto, silenzio e attenzione ai minimi particolari.<br />
2. Ripetere il canto a piccoli pezzi, soffermandosi anche più volte su ciascuna frase o semifrase. Instaurare<br />
una dinamica di modelling, <strong>per</strong> cui alla proposta dell’insegnante segua immediatamente la risposta dei bambini<br />
(questo consente di mantenere ritmo, intonazione, tensione respiratoria e attenzione).<br />
3. Cantare sovente a piccoli gruppi, o addirittura richiedere una risposta individuale, non tanto <strong>per</strong> verificare<br />
l’apprendimento quanto <strong>per</strong> stimolare l’ascolto e la capacità critica di chi non sta cantando. Chi non sta cantando<br />
potrà anche essere invitato a fare commenti su ciò che ha ascoltato.<br />
4. Dopo aver appreso il canto a piccoli pezzi e averlo ripreso a pezzi più lunghi, si può ritornare ad ascoltare<br />
il canto sul CD. È importante in questa fase limitarsi all’ascolto, che a questo punto sarà molto più consapevole<br />
e consentirà di cogliere particolari che prima forse erano sfuggiti.<br />
Quando gli allievi avranno appreso il canto, sarà importante proporlo con un’ampia gamma di variazioni: accompagnato<br />
con gesti-suono, movimenti, note pedale, esecuzioni antifonali, e così via. Questo <strong>per</strong> poter<br />
<strong>per</strong>seguire un continuo miglioramento e ricercare l’attenzione e l’ascolto.<br />
Nel fascicolo Io imparo vi sono numerose proposte in merito, anche se le idee migliori verranno agli insegnanti<br />
e agli allievi stessi.<br />
87<br />
MUSICA
OLMO BLA BLA 2<br />
I CANTI E LE SCHEDE<br />
Il <strong>per</strong>corso musicale <strong>per</strong> la classe seconda prosegue nella pratica del canto iniziata in prima, proponendo<br />
nuove canzoni da imparare <strong>per</strong> imitazione dalla voce dell’insegnante e utilizzando, senza eccedere, le basi<br />
musicali. Le canzoni sono collegate al testo e ad alcuni racconti che sono sembrati suggestivi ed evocativi.<br />
A partire dalle suggestioni di questi canti e approfondendone alcuni già proposti nella classe prima («Cantiamo<br />
con Olmo», «Viene autunno…», «Guanto di lana», «Fili d’erba») si avvia un <strong>per</strong>corso di conoscenza del<br />
linguaggio musicale e di prima alfabetizzazione ritmica e melodica. Allo stesso modo vengono proposti procedimenti<br />
quali gli ostinati ritmici e le note pedale.<br />
Accanto al <strong>per</strong>corso di educazione vocale (ascolto, riconoscimento, controllo della propria voce, e così via) e<br />
di acquisizione di competenze rispetto al simbolo musicale, vengono proposte es<strong>per</strong>ienze di sonorizzazione<br />
e di costruzione di partiture simboliche o aleatorie, alcune delle quali si appoggiano a stimoli grafici o pittorici.<br />
Ecco quindi che si affrontano le tematiche dell’improvvisazione e della creazione di suoni mediante attività<br />
interdisciplinari che coinvolgono tutto il gruppo-classe.<br />
Olmo Bla Bla (scheda 1 di Io imparo)<br />
La «sigla» di Olmo <strong>per</strong> la classe seconda si arricchisce di una nuova melodia,<br />
che si aggiunge a quella della classe prima (Olmo racconta 1, p. 81). Il testo è<br />
molto semplice e ricalca alcuni dei contenuti del libro di seconda.<br />
Dal tetracordo della canzone di classe prima (mi-sol-la) si giunge a una estensione<br />
di quinta (mi-sol-la-si); quindi la voce si spinge un po’ più in alto fino a<br />
raggiungere l’estensione complessiva di un’ottava.<br />
Sarà cura dell’insegnante utilizzare questo canto come vera e propria sigla.<br />
Questo significa eseguire la canzone ogni volta che si inizia l’attività musicale,<br />
oppure quando vengono introdotti nuovi racconti o nuove letture.<br />
L’amicizia che si potrà instaurare con Olmo e con la sua capacità di raccontare<br />
potrà diventare una delle leve <strong>per</strong> interessare i bambini e <strong>per</strong> fare dell’attività<br />
musicale un momento speciale, che magari si può sviluppare con un setting<br />
particolare (un’aula apposita, le sedie in cerchio o altre modalità).<br />
Canto d’autunno (p. 7 di Olmo racconta)<br />
Il primo canto ha una melodia semplice, costruita tecnicamente su<br />
due tetracordi: sol-la-sol-mi come «proposta» in ciascuna frase musicale<br />
e mi-fa-mi-do come risposta.<br />
Il succedersi delle stesse combinazioni melodiche, che sicuramente<br />
non sfuggirà all’ascolto, può suggerire un’esecuzione «antifonale»<br />
del canto, cioè a due gruppi che propongono e rispondono.<br />
Questa dinamica di alternanza e di ascolto vuole preparare gli allievi<br />
a quello che sarà uno dei principali argomenti del programma musicale<br />
dell’anno: stimolare all’ascolto dell’altro fino ad assumere una<br />
relativa indipendenza tra più voci o più frammenti parlati.<br />
Sarebbe auspicabile che gli allievi, sotto la guida dell’insegnante,<br />
provassero a scrivere altri versi <strong>per</strong> proseguire quelli proposti.<br />
88
Sempre collegata all’autunno è la scheda 3 di Io imparo. In essa viene riproposta<br />
la canzone «Viene autunno…» già conosciuta l’anno precedente (Olmo racconta<br />
1, p. 12), ma con un’importante variante relativa a una seconda voce costruita<br />
con il principio della cosiddetta «nota pedale».<br />
La seconda voce è veramente molto semplice e consiste quasi esclusivamente<br />
nella ripetizione di un solo suono che viene mantenuto <strong>per</strong> più tempo.<br />
L’esecuzione contemporanea delle due voci darà luogo talvolta all’incontro tra<br />
due suoni (nelle tre frasi del canto rispettivamente sol-mi, mi-do e sol-do), educando<br />
così l’orecchio dei bambini a riconoscere l’unisono (quando i suoni sono<br />
uguali) e gli intervalli di terza e di quinta, che costituiscono l’accordo maggiore.<br />
È importante dire che ripetere più volte lo stesso suono può essere difficile.<br />
Occorrerà infatti recitare tutta la frase come se si appoggiasse su un unico suono<br />
molto lungo e non su più suoni della stessa altezza (cioè come se non ci fossero<br />
otto sol ma uno solo, su cui si canta tutta la frase, ovviamente «a ritmo»).<br />
Per prepararsi a questa difficoltà è opportuno suddividere lo studio della seconda voce in più fasi:<br />
1. Intonare VIENE AUTUNNO omettendo le parole «foglie gialle» <strong>per</strong> prolungare di molto la parola «autunno»;<br />
2. recitare la frase VIENE AUTUNNO FOGLIE GIALLE tutta in un soffio, cercando di collegare al massimo le<br />
parole che la compongono come se fossero unite;<br />
3. eseguire la frase cantata <strong>per</strong> intero, così come proposta sul CD.<br />
Lo stesso procedimento dovrà essere seguito <strong>per</strong> le frasi successive.<br />
MUSICA<br />
Il mio risveglio (scheda 5 di Io imparo)<br />
La scheda propone di ricreare una «sonorizzazione» dei suoni e dei rumori della<br />
mattina.<br />
Una raccolta di questi suoni (la sveglia, la colazione, l’acqua che scorre…) potrà<br />
portare alla costruzione di un racconto fatto di parole e frasi e a un insieme di<br />
situazioni sonore realizzate con la voce o con oggetti. Queste situazioni potranno<br />
accompagnare il racconto (un eventuale narratore è affiancato da una squadra<br />
di «rumoristi», che creano una sorta di colonna sonora) oppure sostituirlo,<br />
con la creazione di un racconto senza parole.<br />
Occorre sicuramente dire che situazioni creative di questo tipo suscitano generalmente<br />
entusiasmo nei bambini e sgomento tra gli insegnanti, che possono<br />
sentirsi impreparati nel gestire momenti piuttosto aleatori. Però se dopo aver dedicato un po’ di tempo a far<br />
comprendere il gioco ci si prefigge un obiettivo chiaro (fare una registrazione, dipingere un cartellone), l’attività<br />
sarà sicuramente soddisfacente e anzi in più occasioni i bambini potranno chiedere essi di «sonorizzare»<br />
le situazioni che verranno proposte.<br />
Lola mangia tutto (p. 17 di Olmo racconta)<br />
È una canzone semplice e allegra, che può anche diventare un gioco<br />
divertente.<br />
Gli usi e gli abusi alimentari, che nell’infanzia assumono sovente la<br />
caratteristica del non voler assaggiare cibi sconosciuti, sono al centro<br />
di una melodia che distingue chiaramente una parte A strofica e una<br />
parte B del ritornello.<br />
Vi sono più possibilità esecutive: dall’individuazione di un piccolo<br />
gruppo di allievi che esegua le strofe (o di gruppi di solisti che si alternino<br />
nelle diverse strofe) al gioco di movimento dove in corrispondenza<br />
del ritornello «Lola Lola…» ci si muove nell’aula <strong>per</strong> ritornare<br />
a posto <strong>per</strong> tempo. Un’ulteriore proposta di gioco, molto amata<br />
dai bambini, consiste nel verificare chi di loro è in grado di cantare<br />
il «Bum!» finale solo nell’ultimo ritornello dopo la terza strofa. Ci<br />
sarà sempre qualcuno meno attento che dirà «Bum!» anche nei ritornelli<br />
precedenti e questa sarà una buona occasione <strong>per</strong> inventare<br />
una penitenza o creare un gioco a eliminazione.<br />
89
OLMO BLA BLA 2<br />
Canto d’inverno (scheda 7 di Io imparo)<br />
La filastrocca «Guanto di lana», già imparata in prima (Olmo racconta 1, p. 42),<br />
potrà essere arricchita con nuovi elementi. La ripetizione continua di singole<br />
parole o brevi frasi, che dà vita a un procedimento definito «ostinato», potrà<br />
creare una situazione poliritmica (cioè di più ritmi contemporaneamente), che<br />
nel caso più ricco prevede quattro voci sovrapposte.<br />
Dall’esempio musicale della scheda è evidente che il castello di ostinati che si<br />
viene a creare prevede figurazioni ritmiche di valore sempre decrescente (otto<br />
sillabe nella frase «forte vento son contento», quattro in «lana scaldi», due in<br />
«bianca»). Questo procedimento, che nel linguaggio musicale si chiama «diminuzione»,<br />
potrebbe trovare un’interessante corrispondenza nel campo della misurazione<br />
delle lunghezze e delle distanze, magari utilizzando i regoli <strong>per</strong> aiutare<br />
i bambini a comprendere il collegamento tra durata delle sillabe e lunghezza<br />
del regolo. Ecco allora che le figurazioni ritmiche di croma, semiminima e minima<br />
potrebbero trovare un parallelo con la lunghezza di diversi segmenti e introdurre così un principio di misura<br />
non solo della lunghezza ma anche della durata.<br />
Sul CD audio i giochi legati agli ostinati vocali sono rappresentati da un esempio musicale, in cui le frasi vengono<br />
presentate a una a una e poi sovrapposte.<br />
Guanto di lana (scheda 8 di Io imparo)<br />
Se in classe prima l’insegnante avrà chiesto ai bambini di osservare Olmo racconta<br />
mentre venivano eseguiti i canti e le filastrocche, l’approccio ai simboli<br />
musicali sarà già stato in qualche modo preparato.<br />
Questa scheda propone ai bambini di tradurre alcuni simboli in sillabe cantate,<br />
sempre uguali in corrispondenza dello stesso simbolo grafico.<br />
Ecco quindi i TA e i TI. I TI uniti a due a due vengono cantati come TITTI;<br />
la nota bianca, invece, sarà un TA prolungato <strong>per</strong> due impulsi, convenzionalmente<br />
indicato come TA-A.<br />
Scrivere, inventare, leggere e cantare successioni di simboli potrà essere un<br />
gioco compilativo che i bambini eseguono volentieri alla lavagna, dando magari<br />
vita a piccole sfide a squadre.<br />
Giochi di bambini (scheda 10 di Io imparo)<br />
Analogamente a quanto già richiesto nella scheda 5, ecco una proposta <strong>per</strong> sonorizzare<br />
una situazione. Questa volta si parte da un quadro, che ritrae una situazione<br />
gradevole <strong>per</strong> i bambini e sicuramente ripetibile.<br />
I <strong>per</strong>corsi sonori legati a questo quadro possono essere numerosi.<br />
Potremmo <strong>per</strong> esempio partire dall’osservazione dei giochi illustrati nel quadro<br />
e scoprire che alcuni di questi sono sconosciuti e altri non più praticati… Se il<br />
quadro fosse stato dipinto ai giorni nostri, quali sarebbero i giochi rappresentati?<br />
I suoni dei giochi di oggi sarebbero diversi dai suoni dei giochi raffigurati nel<br />
quadro?<br />
La proposta della partitura sonora merita sicuramente di essere sviluppata in<br />
più fasi. Innanzitutto occorrerà partire dalla riflessione su quali tipi di suono si<br />
possono sentire facendo i vari giochi: oggetti che sfregano, palle che rimbalzano,<br />
bambini che ridono, colpi di bastone?<br />
In una seconda fase si cercherà di trovare uno o più simboli che possano esprimere ciascuno dei suoni che i<br />
bambini avranno concordato tra loro. I segni grafici potranno essere diversi: da una striscia di colore alla linea<br />
o al punto fatto con la matita, dal disegno libero al vero e proprio simbolo!<br />
Successivamente si dovranno organizzare i diversi segni grafici e simbolici in una partitura, cioè si dovranno<br />
proporre un <strong>per</strong>corso o una storia sonora da raccontare, prevedendo un «prima» e un «dopo» e una serie di<br />
suggerimenti più o meno espliciti <strong>per</strong> suggerire modalità esecutive e situazioni sonore da ricreare.<br />
90
Durante queste attività si affacceranno considerazioni espressive e problematiche legate all’organizzazione<br />
del foglio (o del cartellone) e sarà dunque necessario organizzare un’efficiente dinamica di gruppo.<br />
L’obiettivo finale di questa attività potrebbe essere la registrazione della partitura preparata dai bambini. È<br />
preferibile la registrazione all’esecuzione pubblica (che potrà comunque avvenire successivamente) <strong>per</strong>ché il<br />
ri-ascolto attento del risultato dell’esecuzione porterà sicuramente ad altre osservazioni e a ulteriori miglioramenti<br />
e precisazioni nella partitura.<br />
91<br />
MUSICA<br />
Lo scherzo di Carnevale (p. 24 di Olmo racconta)<br />
Questa canzone prende spunto da un racconto presente nel libro di<br />
italiano (a p. 92) ed è divisa in due parti A e B nettamente distinte,<br />
che si succedono secondo la sequenza A-B-A (dopo la seconda parte<br />
ritorna la prima).<br />
Nel racconto dello scherzo (la parte centrale) si è voluta creare una<br />
situazione in cui i bambini devono cantare molto a lungo senza prendere<br />
fiato; sarà <strong>per</strong>tanto importante insistere su una respirazione efficace<br />
dopo le parole «dove finirà».<br />
Una possibile variante nell’esecuzione del canto è realizzare la parte<br />
centrale B con due semicori, in cui i gruppi si alternano nel cantare le<br />
diverse frasi:<br />
Gruppo 1<br />
«ma che scherzo divertente<br />
oggi è proprio carnevale»<br />
Gruppo 2<br />
«la maestra c’è cascata<br />
dicon che ogni scherzo vale»<br />
Come sempre tutti i giochi in cui ci si alterna a breve, con la consegna<br />
di mantenere un ritmo e un tempo, sono utili allo sviluppo dell’attenzione<br />
reciproca e servono a costruire uno spirito di squadra tra i componenti dello stesso gruppo.<br />
Occorre ancora osservare che l’inizio del canto «zomp, zomp, zomp», poiché ritmico e con suoni piuttosto<br />
acuti, sarà cantato in modo efficace solo con un buon utilizzo del diaframma e con un’ampia a<strong>per</strong>tura della<br />
bocca.<br />
Il rap degli animali (scheda 12 di Io imparo)<br />
Il rap presente nel libro di italiano (a p. 102) diviene punto di partenza <strong>per</strong> una<br />
nuova es<strong>per</strong>ienza di creazione di ostinati ritmici.<br />
Nella partitura proposta e registrata anche nel CD audio si sono volute sovrapporre<br />
due differenti modalità d’intervento, e cioè la semplice esecuzione di versi<br />
di animali e l’utilizzo dei gesti-suono in accompagnamento al parlato.<br />
I gesti-suono qui utilizzati sono il battito delle mani e il battito dei piedi (alternando<br />
piede destro e piede sinistro, quasi a formare una sorta di balletto) ma<br />
potranno anche essere proposti il battito delle mani sulle ginocchia o lo schiocco<br />
delle dita, con altre figurazioni ritmiche.<br />
L’effetto d’insieme è piuttosto gradevole e la fantasia dei bambini potrà arricchire<br />
ulteriormente questo risultato con movimenti coordinati, versi, scenette.<br />
È molto importante che nella recita della filastrocca sia mantenuto lo spirito del<br />
rap, che sia cioè molto ritmata, non troppo veloce e che preveda pochi momenti<br />
in cui si prende fiato <strong>per</strong> non rallentare la voce, ottenendo un effetto blando e poco incisivo.
OLMO BLA BLA 2<br />
Canto di primavera (p. 28 di Olmo racconta)<br />
Con il canto di primavera si introduce il primo pensiero polifonico,<br />
cioè di canto a più voci.<br />
La voce più grave, nella quale sarà bene che si esercitino tutti i bambini,<br />
magari alternandosi con chi canta la melodia già conosciuta in<br />
prima (Olmo racconta 1, p. 60), è molto semplice e si articola su due<br />
soli suoni, ma introduce gli allievi all’ascolto delle due voci e al senso<br />
delle armonie di tonica e dominante.<br />
Sarà opportuno che l’insegnante faccia ascoltare più volte la registrazione<br />
sul CD audio, sia della sola traccia della seconda voce, sia delle<br />
due voci riunite con la base musicale.<br />
Probabilmente <strong>per</strong> alcuni bambini sa<strong>per</strong> alternare correttamente i<br />
suoni della seconda voce sarà molto naturale e riconoscibile, mentre<br />
<strong>per</strong> altri sarà una vera conquista, da raggiungere poco <strong>per</strong> volta.<br />
Si potrà eseguire il canto con la base musicale sia a due voci sia a<br />
voci singole, <strong>per</strong> trovare alla melodia principale e a quella di accompagnamento<br />
il giusto ruolo.<br />
La realizzazione a due voci darà ai bambini molta soddisfazione anche<br />
in assenza della base, poiché la dinamica dell’ascolto si sposta<br />
dalla musica alla nuova voce che viene realizzata, differente dalla<br />
propria e proveniente da una voce umana, certo più interessante ed emozionante di una base musicale elettronica.<br />
Parallelamente all’es<strong>per</strong>ienza legata al canto della seconda voce con i suoni di<br />
tonica e dominante, la melodia di «fili d’erba in mezzo al prato» si presta all’introduzione<br />
dei suoni do-re-mi e, in prospettiva, alle prime es<strong>per</strong>ienze di lettura<br />
melodica.<br />
Come ricorda la scheda 14 di Io imparo, la parola «primavera» è costruita sui<br />
suoni mi-re-do-do.<br />
Per conoscere e ri-conoscere questi suoni sarà molto utile un semplice gioco di<br />
movimento, in cui i bambini assumano la posizione in piedi con le braccia in alto<br />
in corrispondenza del mi, in piedi con le braccia lungo il corpo in corrispondenza<br />
del re e accovacciati o seduti quando riconoscono il do.<br />
Il gioco della ginnastica musicale può essere svolto in molti modi. Tra i tanti, ecco<br />
due piccole proposte.<br />
Gioco <strong>per</strong> collegare suono/movimento. L’insegnante (o un allievo) canta molto<br />
lentamente una successione di suoni denominandoli do, re, mi. Gli allievi, rimanendo<br />
in silenzio, assumono <strong>per</strong> ciascun suono la posizione corrispondente.<br />
Gioco di riconoscimento. L’insegnante (o un allievo) canta molto lentamente una successione di suoni do,<br />
re, mi senza <strong>per</strong>ò dirne il nome (può cantare semplicemente «la la la»): gli allievi cercano di riconoscere il<br />
suono cantato dall’insegnante e, rimanendo in silenzio, assumono la posizione del suono che ritengono di<br />
aver riconosciuto.<br />
La «ginnastica musicale» si rivelerà gioco molto utile, poiché raccoglie gli elementi dell’ascolto, del riconoscimento<br />
e del collegamento tra suono e stimolo motorio.<br />
92
93<br />
MUSICA<br />
Canto d’estate (p. 37 di Olmo racconta)<br />
Una canzone leggera e divertente tratta da un testo di Roberto Piumini.<br />
Si tratta di un canto «<strong>per</strong> accumulo», in cui le caratteristiche della ciliegia<br />
vengono aggiunte poco alla volta e sempre riassunte (come<br />
anche in «Alla fiera dell’est» di Angelo Branduardi, dove il <strong>per</strong>corso<br />
avviene a ritroso, o in numerosi canti popolari infantili). In questa melodia<br />
si procede <strong>per</strong> accumulo anche con i gradi della scala, dai suoni<br />
do e re fino a raggiungere il sol (non sfuggirà come ogni volta vi<br />
sia il ritorno, <strong>per</strong> salto, alla nota di partenza):<br />
«rotonda»<br />
«rotonda e rossa»<br />
«rotonda rossa e dolce»<br />
«rotonda rossa dolce e saporita»<br />
do re do<br />
do re mi do<br />
do re mi fa do<br />
do re mi fa sol do<br />
La frase finale «cinque come le mie dita» servirà quindi a contare non<br />
solo le ciliegie, ma anche i suoni da do a sol, proposta di «pre-alfabetizzazione»<br />
che forse qualche insegnante potrà decidere di cogliere ed eventualmente di approfondire a<br />
seconda delle sue competenze tecniche musicali.<br />
Le tre posizioni del gioco della «ginnastica musicale» suggeriscono che anche<br />
nella scrittura delle note musicali a differente altezza del suono corrisponde differente<br />
altezza dei segni musicali scritti.<br />
Dopo alcuni secoli di ricerca e di tentativi, nella storia della musica si giunse all’efficace<br />
soluzione di organizzare le altezze dei suoni <strong>per</strong> mezzo di segni scritti<br />
a diverse altezze su un sistema di linee orizzontali parallele (inizialmente quattro,<br />
poi cinque). Per noi che iniziamo a esercitarci su tre soli suoni, al momento<br />
è sufficiente una sola riga o, al massimo, due (scheda 17 di Io imparo).<br />
Utilizzando una sola linea, i suoni do re mi saranno posti rispettivamente immediatamente<br />
al di sotto, in corrispondenza e immediatamente al di sopra della linea.<br />
Per comprendere meglio e fissare quest’informazione saranno necessari<br />
un po’ di esercizi, nei quali i bambini saranno invitati sia a scrivere il nome corretto<br />
della nota, sia a cantare la melodia nominando i suoni riconosciuti dalla<br />
loro posizione sulla riga.<br />
Gli insegnanti che ritenessero di aver su<strong>per</strong>ato brillantemente con i loro allievi tutti i passaggi presentati fino<br />
a questo momento, potranno provare a collegare gli aspetti della lettura ritmica a quelli della lettura melodica,<br />
presentando successioni di suoni do-re-mi, ciascuno dei quali con una precisa durata (TA, TITTI oppure<br />
TA-A).<br />
Un quadro da cantare (scheda 18 di Olmo racconta)<br />
Un’altra es<strong>per</strong>ienza di sonorizzazione di un quadro, in cui si propongono suggestioni<br />
basate sul colore, su un paesaggio e sulle emozioni che questo dipinto<br />
suscita.<br />
Viene infatti richiesto di «ascoltarsi dentro» e di scegliere un particolare del<br />
quadro <strong>per</strong> cantarlo con la propria voce oppure <strong>per</strong> esprimersi con suoni derivanti<br />
dall’utilizzo coerente di oggetti o strumenti musicali. Per aiutare i bambini<br />
in questa forma di espressione, che forse potrebbe risultare difficile <strong>per</strong> qualcuno<br />
di loro, si è anche pensato di proporre un più semplice gioco di invenzione<br />
e improvvisazione: dare voce alle proprie emozioni costruendo un testo che vada<br />
ad arricchire il canto «Viene estate…» proposto in classe prima (Io imparo 1,<br />
scheda 49).<br />
Una volta inventato un testo adatto, le parole potrebbero poi essere accompagnate<br />
da altri suoni, che servano ad esprimere sonoramente le emozione suscitate<br />
dal quadro.
OLMO BLA BLA 2<br />
Nei <strong>per</strong>corsi disciplinari di storia e geografia<br />
presenti nel libro delle discipline<br />
<strong>per</strong> la classe seconda i vari concetti<br />
vengono introdotti dalla narrazione di<br />
una storia presente in Olmo racconta e<br />
si basano su un approccio metodologico<br />
pratico. Infatti il testo risulta essere<br />
molto o<strong>per</strong>ativo e centrato sulle es<strong>per</strong>ienze<br />
di vita dei bambini.<br />
DENTRO IL LIBRO<br />
DELLE DISCIPLINE<br />
Entrambe le discipline si articolano in unità, strutturate intorno ai concetti fondamentali relativi alla dimensione<br />
temporale, quali le relazioni tra gli eventi, la misura del tempo e la ricostruzione del passato, e alla dimensione<br />
spaziale, quali l’orientamento, la rappresentazione cartografica e la lettura del paesaggio.<br />
Le attività proposte seguono il principio della gradualità: prendono l’avvio dalle conoscenze pregresse degli<br />
alunni ( Faccio il punto! ) e dalle loro curiosità, <strong>per</strong> snodarsi in <strong>per</strong>corsi che li guidano a riflettere e a raggiungere<br />
conclusioni relative agli argomenti trattati.<br />
Le pagine So imparare? chiudono ogni <strong>per</strong>corso con verifiche <strong>per</strong> il riepilogo delle conoscenze e delle<br />
abilità apprese.<br />
Nelle sezioni disciplinari di storia e di geografia si trovano anche pagine di Laboratorio cittadinanza<br />
attiva : in particolare nella sezione di storia trova posto la riflessione legata ai diritti e ai doveri dei bambini<br />
<strong>per</strong> crescere sani e felici, mentre nella sezione di geografia vengono affrontati i temi dell’educazione stradale<br />
e dell’educazione ambientale.<br />
94
dentro il LIBRO delle DISCIPLINE 2<br />
COME SI LAVORA CON IL LIBRO DELLE<br />
DISCIPLINE<br />
Come <strong>per</strong> la classe prima Olmo Bla Bla, l’albero magico, accompagna il bambino nella conoscenza dei linguaggi<br />
specifici della storia e della geografia con una storia.<br />
Dopo l’ascolto l’alunno ha a disposizione, <strong>per</strong> potenziare le sue competenze, le schede disciplinari del fascicolo<br />
Io imparo e le proposte o<strong>per</strong>ative sul libro delle discipline.<br />
Illustriamo qui di seguito le sequenze didattiche relative a una fase del <strong>per</strong>corso di storia.<br />
Obiettivo: riconoscere le relazioni di contemporaneità<br />
1. L’insegnante legge da<br />
Olmo racconta o fa ascoltare<br />
dal CD la storia che<br />
introduce il contenuto<br />
disciplinare.<br />
95<br />
3. L’alunno lavora sul<br />
libro delle discipline.<br />
2. L’alunno ascolta, osserva,<br />
poi lavora sul fascicolo Io<br />
imparo.
OLMO BLA BLA 2<br />
PROGETTAZIONE ANNUALE<br />
DI STORIA<br />
In questa sezione vengono ripresi e consolidati alcuni concetti temporali importanti. Gli alunni sono chiamati<br />
a ricordare episodi legati al <strong>per</strong>iodo delle vacanze ed es<strong>per</strong>ienze di vita quotidiana; tali ricordi ed es<strong>per</strong>ienze<br />
offrono lo spunto <strong>per</strong> riflettere sulle relazioni di successione, contemporaneità e causalità.<br />
CONTENUTI (LIBRO BLU) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
Il tempo e le azioni<br />
La successione<br />
La contemporaneità<br />
La relazione causa-effetto<br />
La misura del tempo<br />
L’orologio<br />
Intuire i significati della parola «tempo» (il<br />
tempo che passa e trasforma, il tempo meteorologico,<br />
il tempo ciclico, il tempo <strong>per</strong>sonale)<br />
Riconoscere la relazione di successione delle<br />
azioni e delle situazioni<br />
Comprendere il significato della linea del tempo<br />
e sa<strong>per</strong>la utilizzare<br />
Riconoscere relazioni di contemporaneità in<br />
es<strong>per</strong>ienze narrate e vissute (nello stesso momento,<br />
in luoghi diversi)<br />
Individuare relazioni di causa-effetto<br />
Formulare ipotesi sugli effetti possibili di una<br />
causa<br />
Conoscere gli strumenti <strong>per</strong> misurare il tempo<br />
(calendario, settimana, giorno, mese, anno)<br />
Misurare la durata di un giorno<br />
Conoscere e utilizzare l’orologio (ore e minuti)<br />
Il tempo e la storia<br />
Cogliere i cambiamenti avvenuti nel tempo<br />
Modi di vita e oggetti del passato Confrontare gli oggetti di oggi con quelli del<br />
passato (i giocattoli di ieri e di oggi)<br />
Individuare analogie e differenze tra passato<br />
e presente (la scuola di ieri e di oggi)<br />
La storia <strong>per</strong>sonale<br />
Rilevare i cambiamenti delle <strong>per</strong>sone nel tempo<br />
Le fonti<br />
Ricavare informazioni sul passato da fonti di<br />
diverso tipo (fonti materiali, visive, orali, scritte)<br />
Ordinare fatti ed eventi sulla linea del tempo<br />
Educazione alla cittadinanza: conoscere i diritti<br />
e i doveri dei bambini<br />
96<br />
97<br />
98<br />
99<br />
100-101<br />
102<br />
103<br />
104-105<br />
106<br />
107-109<br />
110<br />
111<br />
112-113<br />
114<br />
115-120<br />
121<br />
122-123<br />
Anche i racconti di Olmo Bla Bla aiutano a scoprire i primi concetti dell’ambito storico e offrono tante proposte<br />
o<strong>per</strong>ative.<br />
OLMO RACCONTA LIBRO VERDE CONTENUTI<br />
In vacanza dal nonno p. 57 schede 60, 61 La successione<br />
La contemporaneità<br />
La storia dell’orologio pp. 58-60 schede 62, 63, 64, 65 I cambiamenti nel tempo<br />
Come è stato fatto nella sezione di italiano, riportiamo qui di seguito i testi <strong>per</strong> la lettura dell’insegnante di<br />
Olmo racconta dedicati alla storia.
97<br />
Olmo racconta p. 57
98<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 58
99<br />
Olmo<br />
racconta<br />
p. 59
100<br />
Olmo racconta p. 60
1<br />
storia 2<br />
Colora di azzurro i riquadri che indicano il tempo che passa (storico) e di<br />
giallo quelli che rappresentano il tempo che fa (meteorologico).<br />
2<br />
IL SIGNIFICATO DI «TEMPO»<br />
Oggi c’è bel tempo. Evviva!<br />
Ieri la mamma non ha avuto tempo <strong>per</strong> stirare.<br />
Leggi e poi disegna la situazione in quattro sequenze.<br />
Il coniglio uscì dalla conigliera, andò nell’orto, prese una carota,<br />
poi se la mangiò.<br />
La storia che hai disegnato si riferisce al:<br />
tempo meteorologico. tempo storico.<br />
101<br />
prova d’ingresso<br />
Aspetto con ansia il tempo di partire <strong>per</strong> le vacanze.<br />
Non mi piace il tempo nuvoloso.<br />
Alla televisione hanno detto che ci sarà tempo nevoso.<br />
Per costruire un pupazzo di neve ci vuole poco tempo.<br />
1 2<br />
3 4
verifica 1 storia 2<br />
1<br />
Leggi e scrivi una possibile conseguenza che può avere ciascuna<br />
situazione.<br />
PERCIÒ<br />
la maestra .............................................................................................................................<br />
2<br />
CAUSE E CONSEGUENZE<br />
Maestra, ho<br />
dimenticato il<br />
quaderno e il libro a<br />
casa.<br />
Filippo, se hai bisogno<br />
della gomma te la<br />
presto io!<br />
PERCIÒ<br />
Filippo ...................................................................................................................................<br />
Completa le frasi scrivendo i possibili effetti.<br />
Domani dovrò uscire molto presto, <strong>per</strong>ciò .......................................................<br />
.....................................................................................................................................................<br />
Marco è caduto dallo scivolo, <strong>per</strong>ciò ...................................................................<br />
.....................................................................................................................................................<br />
102
1<br />
2<br />
Italiano 2<br />
Leggi che ore sono e disegna in ogni orologio la lancetta che manca.<br />
Disegna le lancette <strong>per</strong> segnare gli orari indicati.<br />
A scuola:<br />
A casa:<br />
UTILIZZO L’OROLOGIO<br />
Sono le 3.00 Sono le 8.00<br />
Sono le 9.15 Sono le 4.30<br />
103<br />
verifica 2<br />
l’inizio delle lezioni, la fine della ricreazione.<br />
quando ti svegli, quando guardi i cartoni animati.<br />
quando ceni, quando vai a letto.
OLMO BLA BLA 2<br />
PROGETTAZIONE ANNUALE<br />
DI GEOGRAFIA<br />
Anche il <strong>per</strong>corso di geografia, in continuità con il lavoro iniziato nella classe prima, presenta proposte o<strong>per</strong>ative<br />
che vogliono favorire e potenziare la conoscenza della realtà da parte del bambino attraverso una metodologia<br />
basata sulle coordinate spazio-temporali, cioè attraverso quegli strumenti che l’alunno sta costruendo<br />
gradualmente e con i quali può o<strong>per</strong>are ed esplorare la realtà in cui vive direttamente e in maniera<br />
significativa.<br />
CONTENUTI (LIBRO BLU) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE<br />
Mi oriento nello spazio<br />
Percorsi<br />
Tipi di spazi<br />
Disegno lo spazio<br />
La pianta<br />
Leggo il paesaggio<br />
Le trasformazioni del paesaggio<br />
Individuare una definizione <strong>per</strong>sonale di<br />
«spazio»<br />
Conoscere le coordinate geografiche e i punti<br />
di riferimento<br />
Compiere <strong>per</strong>corsi in base a punti di riferimento<br />
Distinguere elementi fissi e mobili<br />
Riconoscere spazi pubblici e privati e la loro<br />
funzione<br />
Cogliere la differenza tra spazi chiusi e a<strong>per</strong>ti<br />
Educazione stradale: conoscere le regole della<br />
strada e i segnali stradali<br />
104<br />
125<br />
126<br />
127<br />
128<br />
130<br />
131<br />
129<br />
Riflettere sui punti di osservazione<br />
132-133<br />
Comprendere il concetto di «pianta» 134<br />
Comprendere il concetto di «scala» (ridurre) 135<br />
Sa<strong>per</strong> disegnare una pianta (la pianta dell’aula)<br />
Sa<strong>per</strong>e che cos’è una legenda e conoscere i<br />
136-137<br />
simboli correlati<br />
138-140<br />
Sa<strong>per</strong>e utilizzare una pianta (lo stradario)<br />
Individuare elementi naturali e artificiali di un<br />
141<br />
paesaggio e le principali relazioni (bisogni) 142<br />
Riconoscere la funzione degli elementi artificiali<br />
Individuare gli interventi della natura sul pae-<br />
143<br />
saggio<br />
Educazione ambientale: attivare comportamen-<br />
144<br />
ti positivi nei confronti dell’ambiente<br />
145<br />
Anche i racconti di Olmo Bla Bla e alcune schede di Io imparo aiutano a scoprire i primi concetti dell’ambito<br />
geografico e offrono tante proposte o<strong>per</strong>ative.<br />
OLMO RACCONTA LIBRO VERDE CONTENUTI<br />
Al parco p. 61 schede 66-69 Leggere e disegnare lo spazio<br />
Come è stato fatto nella sezione di italiano, riportiamo qui di seguito i testi <strong>per</strong> la lettura dell’insegnante di<br />
Olmo racconta dedicati alla geografia.
105<br />
Olmo racconta p. 61
prova d’ingresso<br />
1<br />
Edo è stato invitato a casa di Gaia <strong>per</strong> la sua festa di compleanno. Leggi<br />
le istruzioni che Gaia gli ha dato <strong>per</strong>ché non sbagli strada, poi segna il<br />
<strong>per</strong>corso che Edo deve fare.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
2<br />
geografia 2<br />
SEGUIRE UN PERCORSO<br />
Percorri via Mazzini fino alla piazza, poi attraversa<br />
la strada sulle strisce pedonali. Prosegui dritto<br />
fino al parco. Poi attraversa a sinistra sulle strisce:<br />
io abito sopra il bar.<br />
A B C D E F<br />
Scrivi le coordinate dei luoghi indicati e rispondi.<br />
Casa di Edo: ....................................................<br />
Casa di Gaia: ...................................................<br />
Piazza: .................................................................<br />
Qual è il punto di riferimento che <strong>per</strong>mette a Edo di riconoscere la<br />
casa di Gaia? ...................................................<br />
106
1<br />
Geografia 2<br />
LEGGERE UNA PIANTA<br />
Osserva il disegno e collega con una freccia ogni cartellino allo spazio<br />
giusto.<br />
107<br />
verifica 1<br />
bagni laboratorio d’informatica<br />
cucina mensa
verifica 2 geografia 2<br />
1<br />
Disegna nello spazio un paesaggio di montagna che contenga elementi<br />
naturali ed elementi artificiali, in particolare un ponte, una strada, un rifugio<br />
e un albergo. Poi colora.<br />
2<br />
Colora in verde gli elementi naturali e in rosso quelli artificiali, poi<br />
disegnali sul quaderno inseriti in un paesaggio di mare.<br />
3<br />
Scrivi il nome di almeno tre elementi artificiali che possono essere<br />
presenti sia in un paesaggio di montagna sia in un paesaggio di mare.<br />
....................................................................................................................................................<br />
4<br />
LEGGERE UN PAESAGGIO<br />
faro isola albergo scogli parcheggio<br />
Sottolinea nell’elenco in giallo gli elementi che inseriresti in un<br />
paesaggio di città e in verde quelli che inseriresti in un paesaggio di<br />
campagna.<br />
allevamento di maiali parcheggio sotterraneo piscina<br />
campo di patate frutteto parco-giochi ruscello<br />
108
APPUNTI<br />
...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
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...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
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109<br />
OLM O BLA BLA 2
OLMO BLA BLA 2<br />
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...........................................................................................................................................<br />
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...........................................................................................................................................<br />
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110
OLM O BLA BLA 2<br />
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...........................................................................................................................................<br />
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...........................................................................................................................................<br />
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111
OLMO BLA BLA 2<br />
...........................................................................................................................................<br />
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...........................................................................................................................................<br />
...........................................................................................................................................<br />
112
Laboratorio<br />
Convivenza Civile<br />
IL PESCIOLINO<br />
TANTETINTE<br />
2
114<br />
Da un laboratorio<br />
di educazione interculturale a…<br />
Ciò che vi apprestate a leggere affonda le proprie radici in un'es<strong>per</strong>ienza<br />
acquisita nel tempo, a diretto contatto con i bambini.<br />
Alcuni anni or sono Rosanna e io, riflettendo sulle attività svolte nelle classi fino<br />
a quel momento, in ambiti diversi, iniziammo a confrontarci, a “raccontarci”, a<br />
mettere in comune la nostra idea di intercultura; erano infatti attività <strong>per</strong> lo più<br />
legate alla mondialità e all’incontro con l’altro.<br />
Così, a poco a poco, l’ipotesi di un <strong>per</strong>corso che rispecchiasse i nostri obiettivi e<br />
i nostri desideri cominciò a prendere forma.<br />
Volevamo utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, al fine di rendere comprensibile<br />
la tematica in questione anche ai più piccoli. Il nostro intento era<br />
quello di suscitare nei bambini la curiosità verso altri paesi e altre genti, stimolare<br />
la loro fantasia e la loro creatività in un clima di collaborazione, creare<br />
un’atmosfera divertente e un ambiente favorevole all’ascolto, <strong>per</strong> inviare messaggi<br />
importanti che <strong>per</strong>mettessero di riflettere e discutere insieme. Il desiderio<br />
di “entrare nel mondo altro” guardandolo con gli occhi dei bambini ci <strong>per</strong>mise di<br />
individuare nel racconto e nel gioco gli strumenti privilegiati <strong>per</strong> approcciarsi<br />
alle altre culture.<br />
La scelta dell’ambiente in cui sviluppare il <strong>per</strong>corso fu immediata: il Mar<br />
Mediterraneo era il luogo che rispondeva alle nostre esigenze, <strong>per</strong> via della sua<br />
collocazione “tra le terre”, luogo di incontro e scontro tra popoli e culture, ponte<br />
naturale fra mondi diversi.<br />
Il pesciolino Tantetinte, bello, sognatore e curiosone, avrebbe intrapreso un<br />
viaggio nel Mar Mediterraneo, affrontato il distacco dalla famiglia, conosciuto la<br />
paura, incontrato <strong>per</strong>sonaggi, esplorato luoghi lontani, e, <strong>per</strong> rendere la narrazione<br />
più vivace e coinvolgente, il tutto sarebbe stato arricchito dall’animazione<br />
dei <strong>per</strong>sonaggi e dello scenario in cui si svolgeva l’avventura oltre che da attività<br />
di gioco, di drammatizzazione, di riflessione.<br />
Così, nacque la proposta del laboratorio di educazione interculturale dal<br />
titolo “Le avventure di Tantetinte nel Mar Mediterraneo 1 ”, rivolto alle<br />
scuole e alle biblioteche.<br />
1 Il laboratorio di educazione interculturale dal titolo “Le avventure di Tantetinte nel Mar<br />
Mediterraneo”, elaborato e condotto da Sandra Dema e Rosanna Di Lorenzo, è stato proposto<br />
<strong>per</strong> quattro anni in molte scuole della provincia di Torino e alla Fiera del Libro del<br />
2000; ha visto la partecipazione di circa 1.500 bambini.
Il seguito di quella bella e ricca es<strong>per</strong>ienza (grazie anche alle numerose sollecitazioni<br />
che in seguito ci sono <strong>per</strong>venute da parte di bambini e insegnanti) è stato<br />
il voler mettere <strong>per</strong> iscritto tutto ciò che avevamo cercato di esprimere attraverso<br />
il racconto orale (seppure animato da <strong>per</strong>sonaggi-burattini) e le attività ludiche,<br />
affinché ciò che fino ad allora era stato vissuto da un numero ridotto di<br />
bambini potesse diventare patrimonio anche di altri.<br />
Abbiamo quindi presentato il testo così com’era alla casa editrice.<br />
Ma… da lì a qui il passo non è stato affatto breve. Infatti, è stato necessario<br />
ampliare il <strong>per</strong>corso <strong>per</strong> renderlo più fruibile e farlo diventare proposta educativa<br />
a tutto tondo; quindi, trarne non solamente un libro da narrare utilizzando i<br />
vari spunti che avevamo ampiamente descritto, ma un progetto didattico <strong>per</strong><br />
l’intero ciclo della scuola primaria.<br />
A questo punto, era necessario svelare ai bambini qualche cosa in più del pesciolino<br />
Tantetinte, affinché potessero sentirlo vicino e amico e potessero comprendere<br />
le sue scelte future.<br />
Tale richiesta, che dapprima sembrava essere lontana dalle nostre iniziali intenzioni,<br />
si rivelò ben presto stimolante.<br />
Indagare nella vita di Tantetinte, interrogarsi su ciò che era stato prima di partire<br />
<strong>per</strong> l’avventura nel Mar Mediterraneo, furono da subito un ottimo esercizio<br />
<strong>per</strong>sonale di ri-sco<strong>per</strong>ta del proprio vissuto. Era come se la storia del pesciolino<br />
colorato fosse solamente stata dimenticata in un angolo della mia mente e non<br />
aspettasse altro che di essere richiamata da qualcuno che desiderava conoscerlo<br />
meglio. A poco a poco iniziarono ad affiorare i ricordi e le tessere del puzzle della<br />
sua vita si unirono <strong>per</strong> raccontarne la storia.<br />
Emersero dapprima le figure di riferimento a lui vicine, i loro gesti affettuosi, le<br />
loro caratteristiche e la collocazione nell’ambiente naturale in cui vivevano; poi<br />
i giochi, gli amici, i compagni di scuola, le marachelle, i sogni, le prime difficoltà<br />
e le trasgressioni, gli incontri fortuiti…<br />
Proprio uno di questi “incontri casuali” venne assunto come base <strong>per</strong> l’aprirsi di<br />
nuovi orizzonti e <strong>per</strong> il rivelarsi di alcune particolarità del pesciolino.<br />
A poco a poco, il protagonista cresceva, incominciava a maturare delle scelte e,<br />
inconsapevolmente, a gettare le basi <strong>per</strong> il suo futuro. Il suo desiderio di scoprire<br />
e di conoscere, alimentato dal nonno che al ritorno dai propri viaggi lo faceva<br />
partecipe delle proprie emozioni, diventarono il trampolino di lancio verso<br />
l’avventura nel Mar Mediterraneo.<br />
Così, ora, pagina dopo pagina, ogni piccolo mistero di Tantetinte viene svelato e<br />
descritto nei racconti che proponiamo <strong>per</strong> i primi tre anni della scuola primaria 2 ,<br />
2 Questi primi tre racconti, corredati dalle rispettive guide <strong>per</strong> l’insegnante, sono stati scritti<br />
e curati da Sandra Dema. Gli altri due sono stati scritti e curati da Sandra Dema e<br />
Rosanna Di Lorenzo.<br />
115
preparando i lettori a intraprendere questo viaggio insieme al protagonista e a<br />
viverne con lui le emozioni, gli incontri e i sentimenti nel racconto proposto <strong>per</strong><br />
la quarta classe, che ri<strong>per</strong>corre in modo più ampio e completo il <strong>per</strong>corso del<br />
laboratorio e ne riprende il titolo.<br />
E poi? Che cosa succederà dopo quel viaggio? Il nostro amico sarà cambiato?<br />
Quali saranno i suoi progetti? Che cosa avrà appreso da quell’avventura?<br />
L’ultimo racconto, <strong>per</strong> la classe quinta, cercherà di fornire alcune risposte a queste<br />
e ad altre domande ponendo in evidenza la maturazione del protagonista sia<br />
in rapporto a ciò che vive sia in rapporto a chi e a che cosa lo circonda, al suo<br />
desiderio di essere partecipe di scelte importanti, al sa<strong>per</strong>si mettere in gioco. Tutti<br />
questi aspetti saranno ancora rafforzati dallo stretto rapporto con il nonno, che<br />
gli svelerà alcuni segreti ed es<strong>per</strong>ienze di vita vissuta.<br />
Ciascun lettore, quindi, potrà trovare le proprie risposte lasciandosi <strong>per</strong>vadere e<br />
coinvolgere da ciò che via via il pesce colorato scoprirà del resto del mondo pur<br />
rimanendo, <strong>per</strong> ora, lì nel suo mare.<br />
Appare evidente come tutto ciò che viene ora descritto sia così intimamente collegato<br />
con l’argomento che avevamo inteso sviluppare durante il laboratorio.<br />
C’è un filo sottile, quasi invisibile che tiene saldamente unite le prime es<strong>per</strong>ienze<br />
di Tantetinte nell’ambito familiare e sociale con tutto ciò che avverrà dopo,<br />
nel momento in cui sia esplicitato il suo desiderio di andare ad esplorare altri<br />
luoghi <strong>per</strong> ampliare i propri orizzonti e fare nuove amicizie.<br />
Non ci si può proiettare verso l’esterno se prima non si è passati attraverso la<br />
conoscenza di sé e degli altri, se non si è prestato attenzione al raccontarsi, allo<br />
scoprirsi, al valorizzare e all’essere valorizzati, al sentirsi protetti, all’imparare a<br />
convivere civilmente <strong>per</strong> la promozione dei diritti di tutti e del rispetto verso ciò<br />
che ci circonda.<br />
Non ci resta a questo punto che porgere i nostri più cari ringraziamenti a tutti i<br />
bambini con i quali abbiamo s<strong>per</strong>imentato il laboratorio e vissuto quell’avventura<br />
e alle loro insegnanti; a Piera Gioda del C.I.S.V., che ha creduto in noi e ci<br />
ha dato la possibilità di “provarci”; alla NOVACOOP, che ha inserito il laboratorio<br />
nelle proprie proposte educative e ci ha “portate” alla Fiera del Libro di<br />
Torino; alle o<strong>per</strong>atrici delle biblioteche di Beinasco, che ci hanno accolto sempre<br />
con molto entusiasmo e disponibilità.<br />
Vorremmo infine dedicare questa proposta educativa a tutti i bambini, affinché<br />
scoprano nel libro uno strumento utile alla loro crescita e capace di trasmettere<br />
momenti di serenità, di rifugio, di pace; e ai nonni, affinché con la loro es<strong>per</strong>ienza<br />
e saggezza continuino a essere figure di riferimento importanti <strong>per</strong> la trasmissione<br />
di sa<strong>per</strong>i.<br />
116
L’incontro con l’altro: come<br />
e <strong>per</strong>ché<br />
Il concetto di intercultura, in questi ultimi anni, è stato al centro di numerose<br />
discussioni in vari ambiti; sociali, culturali, educativi.<br />
Le diverse interpretazioni del termine, la conoscenza della letteratura sull’argomento<br />
e la diretta es<strong>per</strong>ienza nel progettare e attivare <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> cicli didattici<br />
diversi, ci hanno spinto a interrogarci e a confrontarci sul tema. Abbiamo cioè<br />
cercato di approfondire il significato e il valore di questo concetto, maturando<br />
l’esigenza di esplicitare la nostra idea di intercultura e il nostro approccio all’interculturalità;<br />
nel farlo, abbiamo considerato il termine come elemento centrale<br />
di un puzzle, connesso ad altri concetti fondamentali sui quali occorre indagare<br />
e riflettere <strong>per</strong> cercare di comprendere la nuova realtà sociale e culturale che<br />
stiamo vivendo.<br />
Secondo il nostro parere, l’intercultura non è da intendersi come “ricerca dell’esotico”,<br />
ma come attenzione globale al mondo che ci circonda e di cui siamo<br />
parte integrante, nel rispetto delle diversità culturali, religiose, sociali, ambientali;<br />
è comprensione dell’altro, rapporto con l’altro, dove comprendere non significhi<br />
accumulare informazioni o, meramente, parlare degli altri bensì con gli altri;<br />
è ascoltare e rispondere. È l’incontro e l’incrocio tra <strong>per</strong>sone culturalmente<br />
diverse, che si attua attraverso una negoziazione continua di ruoli e di spazi; è il<br />
mettersi in gioco rispettando e valorizzando le regole del gioco altrui nella prospettiva<br />
della salvaguardia e della promozione delle identità.<br />
Nell’incontro con l’altro entra in gioco la comunicazione, qualunque essa sia. Il<br />
comunicare è un atto continuo, che caratterizza costantemente la nostra vita, a<br />
volte in modo im<strong>per</strong>cettibile, a volte più esplicitamente. Lo scambio di parole è<br />
la forma comunicativa di cui si conoscono meglio le regole, a cui si dà più valore,<br />
mentre si <strong>per</strong>dono di vista altri elementi, ugualmente fondamentali <strong>per</strong> tessere<br />
relazioni. Uno sguardo, un saluto, un movimento, un gesto, un colore, un<br />
odore, uno spazio, un silenzio, un suono, una danza, un canto, una poesia, un<br />
gioco… sono anch’essi comunicazione.<br />
La conversazione non cominciava mai all’improvviso, né frettolosamente.<br />
Nessuno premeva con una domanda, importante o meno che fosse, e nessuno<br />
veniva incalzato a rispondere. Il vero modo cortese <strong>per</strong> avviare e condurre una<br />
conversazione richiedeva una pausa <strong>per</strong> avere il tempo di pensare. Il silenzio<br />
aveva un grande significato <strong>per</strong> il Lakota, il quale lasciava all’interlocutore<br />
un intervallo di silenzio <strong>per</strong> dovere di gentilezza e <strong>per</strong> riguardo alla regola<br />
secondo cui il pensiero viene prima della parola.<br />
(Luther Standing Bear, capo dei Sioux Oglala, da Canti della prateria. Voci di pace,<br />
d’amore e di saggezza del popolo indiano, Edicart)<br />
117
Prendersi del tempo <strong>per</strong> fare spazio nella propria vita, dedicare tempo al silenzio<br />
e all’ascolto sembrano es<strong>per</strong>ienze facili, obiettivi raggiungibili senza grandi sforzi.<br />
Eppure non è così semplice. Entrare in dialogo con sé stessi significa prendere<br />
contatto con le emozioni che abitano dentro di noi, prima ancora di aprirsi<br />
agli altri.<br />
La strada dell’autosco<strong>per</strong>ta è serpeggiante. Si parte <strong>per</strong> una direzione ed ecco,<br />
ad un certo punto, si gira e se ne prende un’altra. Si procede dal bisogno di<br />
conoscere sé stessi a quello di conoscere gli altri. Quanto è importante conoscere<br />
sé stessi senza schermi, altrettanto lo è scoprire le parti di sé non ancora<br />
giunte a livello cosciente. Quando ci si è denudati fino ad arrivare all’essenza<br />
si può cominciare ad aggiungere alla propria natura ciò che le manca.<br />
118<br />
(Deena Metzger, Scrivere <strong>per</strong> crescere: una guida <strong>per</strong> i mondi interiori, Astrolabio)<br />
Se la narrazione è vita, è sco<strong>per</strong>ta, è legame, è relazione, tanto più è collegata<br />
con il tempo e lo spazio a essa dedicati. È importante, quindi, creare le condizioni<br />
spazio-temporali <strong>per</strong>ché ciò avvenga, recu<strong>per</strong>are una dimensione di “lentezza”<br />
e abbandonare la fretta che condiziona la vita e le relazioni e a cui i bambini<br />
sono inevitabilmente sottoposti.<br />
Lentezza è quella velocità che mi <strong>per</strong>mette di camminare in modo da vedere<br />
dove sto mettendo i piedi e quindi che cosa sto rischiando di calpestare, <strong>per</strong><br />
poter cambiare eventualmente il mio passo.<br />
(Gianni Caligaris, Atti del convegno “Abitare il limite”, Cem Mondialità)<br />
La consapevolezza che sia sempre più necessario fornire ai bambini e ai ragazzi<br />
la possibilità di crescere in un clima di fiducia, di rispetto, di ascolto, di solidarietà,<br />
porta gli educatori (insegnanti, genitori…) a interrogarsi su quali metodi<br />
e/o strategie sia opportuno adottare <strong>per</strong> avviare processi di valorizzazione, di<br />
convivenza pacifica, di relazione positiva.<br />
Ogni alunno, fin dai primi giorni di scuola, si misura con compagni e insegnanti<br />
che non conosce, in un ambiente del tutto nuovo. La classe si forma, si plasma,<br />
diventa una comunità che rispecchia, in scala ridotta, la società dove convivono<br />
<strong>per</strong>sone molto diverse fra loro <strong>per</strong> cultura, religione, target sociale.<br />
Nella classe si ripropone la stessa varietà che esiste al di fuori di essa e, <strong>per</strong> questo,<br />
imparare a convivere nel piccolo gruppo aiuta a conoscersi meglio, a crescere,<br />
a capirsi, ad arricchire le proprie es<strong>per</strong>ienze, a collaborare, a maturare.<br />
L'incontro fra bambini della stessa classe, fra insegnanti e alunni, fra genitori e<br />
figli favorisce la sco<strong>per</strong>ta dell'alterità-identità e la sua valorizzazione nella pratica<br />
quotidiana; partendo da questo assunto, si può tranquillamente affermare che la<br />
scuola è davvero uno dei luoghi privilegiati <strong>per</strong> valorizzare le proposte proprie<br />
dell’Educazione alla convivenza civile, intendendo con questo concetto non solo la<br />
pratica del bene comune pubblico ma anche il buon comportamento privato.
Il progetto didattico<br />
Quello di Il pesciolino Tantetinte è un progetto che si articola seguendo un<br />
andamento lineare e progressivo che cresce come crescono i bambini, i veri protagonisti<br />
di questo <strong>per</strong>corso.<br />
Un aspetto importante, se è vero che la scuola dev’essere sede certa <strong>per</strong> lo sviluppo<br />
dell’Educazione alla convivenza civile, è dato dal fatto che le diverse<br />
tappe, siano esse di lettura o più immediatamente o<strong>per</strong>ative, hanno proprio<br />
come obiettivo privilegiato quello di offrire spunti ampi e mirati <strong>per</strong> avvicinare<br />
i bambini ai temi delle diverse educazioni; soprattutto i nuclei tematici dell’affettività,<br />
della cittadinanza, dell’ambiente, sono i cardini dell’intera struttura progettuale,<br />
che si pongono alla riflessione e all’introiezione <strong>per</strong>sonale attraverso i<br />
<strong>per</strong>sonaggi, le vicende, le relazioni della narrazione.<br />
La base narrativa del progetto è costituita da cinque brevi racconti, in cui vengono<br />
utilizzati concetti e linguaggi differenti, tenendo conto delle tappe evolutive<br />
dei piccoli lettori.<br />
Il protagonista e gli altri <strong>per</strong>sonaggi della storia diventano così il tramite <strong>per</strong><br />
ascoltarsi, conoscersi e raccontarsi, sono il mezzo attraverso cui si attuano quei<br />
processi naturali ed essenziali <strong>per</strong> entrare in rapporto con l’altro, intendendo <strong>per</strong><br />
altro chi è altro da sé.<br />
Vengono quindi usate le situazioni, i luoghi e le emozioni dei <strong>per</strong>sonaggi <strong>per</strong><br />
favorire l’autobiografia, ri<strong>per</strong>correndo momenti della propria vita in relazione<br />
agli altri e alle es<strong>per</strong>ienze familiari e sociali; <strong>per</strong> sviluppare la fantasia e la creatività,<br />
elementi indispensabili <strong>per</strong> leggere la quotidianità in modo originale; <strong>per</strong><br />
rapportarsi con l’ambiente in cui si è inseriti e abitarlo nel senso di sentirlo proprio<br />
e averne cura; <strong>per</strong> interrogarsi sulle situazioni difficili vicine e lontane e<br />
incominciare a proporre soluzioni.<br />
Alcuni argomenti sono ripresi più volte, sotto diversi punti di vista, nelle numerose<br />
schede di approfondimento durante l’intero <strong>per</strong>corso, affinché possano essere<br />
elaborati e interiorizzati, possano sedimentarsi e maturare insieme ai bambini.<br />
Nel primo racconto dal titolo Un pesciolino curioso che si chiama<br />
Tantetinte, l’obiettivo è fare la conoscenza del protagonista e dell’ambiente<br />
familiare in cui cresce e dei suoi i legami affettivi, scoprirne le emozioni, le curiosità<br />
e i giochi, le prime spinte verso l’altro.<br />
Nel secondo racconto, Tantetinte e i segreti del nonno Amilcare, il pesciolino<br />
colorato rafforza i legami di amicizia, condivide i segreti del nonno, esplicita<br />
i suoi sogni e desideri; inizia a scoprire l’ambiente circostante, a interrogarsi e<br />
a proporre delle soluzioni.<br />
Nel successivo Tantetinte si mette alla prova il tema centrale è costituito<br />
119
dalla valorizzazione delle proprie capacità, nodo attorno al quale ruotano altri<br />
argomenti altrettanto importanti quali la relazione tra coetanei e tra adultobambino,<br />
la capacità di mettersi in gioco, la voglia di sa<strong>per</strong>e, conoscere e curiosare<br />
<strong>per</strong> entrare in rapporto con l’altro.<br />
Nel quarto racconto dal titolo Le avventure di Tantetinte nel Mar Me -<br />
diterraneo il protagonista, stimolato dai racconti del nonno, interiorizzati e<br />
accresciuti nel tempo, matura il desiderio di allargare le sue conoscenze. In questo<br />
modo si evidenzia la crescita individuale che gli <strong>per</strong>mette di distaccarsi serenamente<br />
dalla famiglia e intraprendere un viaggio che lo porterà a vivere nuove<br />
e ricche es<strong>per</strong>ienze.<br />
Il quinto e ultimo racconto, dal titolo Tantetinte scopre il mondo, ha inizio<br />
dal ritorno a casa del pesciolino con un ricco bagaglio di conoscenze, <strong>per</strong> proseguire<br />
con il rafforzamento del rapporto tra il protagonosta e il nonno Amilcare,<br />
che lo rende partecipe di alcune es<strong>per</strong>ienze di vita vissuta. Questi racconti aiutano<br />
Tantetinte ad accrescere il proprio senso di responsabilità, l’autonomia e la<br />
capacità di prendere decisioni, di progettare il proprio futuro ponendosi delle<br />
domande <strong>per</strong> ipotizzare soluzioni possibili alle difficoltà che di volta in volta gli<br />
si presenteranno.<br />
Ciascuno dei racconti è parte di un pacchetto didattico (un pacchetto <strong>per</strong> ogni<br />
anno della scuola primaria) ciascuno dei quali è costituito, oltre che dal racconto,<br />
da schede-attività rivolte ai bambini e da una guida <strong>per</strong> l’insegnante 3 .<br />
Quest’ultima è articolata in “correnti”, schede-paese (solo <strong>per</strong> le classi terza,<br />
quarta e quinta) e una bibliografia di approfondimento.<br />
Ogni corrente è contraddistinta da un colore che richiama quello del mare e<br />
delle sue varie profondità (si parte dal verde <strong>per</strong> la prima classe <strong>per</strong> arrivare al<br />
blu oltremare <strong>per</strong> la classe quinta).<br />
Le correnti identificano gli argomenti da seguire durante il <strong>per</strong>corso; all’interno<br />
di esse si trovano le “onde” (costituite dalle schede di approfondimento), i “fondali<br />
sabbiosi”, gli “anfratti nascosti”… (costituiti dalle schede o<strong>per</strong>ative).<br />
Le schede di approfondimento <strong>per</strong>mettono di sviluppare gli argomenti proposti<br />
dalle correnti. Si riferiscono ai momenti immediatamente successivi alla lettura<br />
del racconto in cui si ricordano i fatti e i luoghi, si accolgono le emozioni, si smon-<br />
120<br />
3 La guida <strong>per</strong> l’insegnante è stata realizzata tenendo conto di ciò che ha mosso le nostre<br />
emozioni, della metodologia e degli strumenti adottati nel condurre il lavoro in classe e<br />
delle indicazioni ministeriali (Piani di studio <strong>per</strong>sonalizzati <strong>per</strong> la scuola primaria), nella<br />
convinzione che l’incontro con l’altro debba essere elaborato e interiorizzato giorno dopo<br />
giorno, in ogni relazione umana, iniziando fin da piccoli ad aprire le porte, le nostre porte,<br />
alla conoscenza, alla collaborazione, alla solidarietà, alla pace, al rispetto…
tano e si rimontano i <strong>per</strong>sonaggi. Sono collegamenti tra fantastico e reale, il passaggio<br />
segreto che consente di entrare nelle nostre “case” senza fare rumore…<br />
Le schede o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong>mettono di entrare più facilmente nell'argomento trattato<br />
di volta in volta, trasportati dalle onde. Sono i luoghi delle soste <strong>per</strong> riflettere,<br />
s<strong>per</strong>imentare insieme, fantasticare e giocare seguendo le indicazioni delle<br />
attività proposte.<br />
Racconto e<br />
schede-attività<br />
<strong>per</strong> i bambini<br />
Correnti<br />
Onde<br />
(schede di<br />
approfondimento)<br />
Fondali, anfratti…<br />
(schede o<strong>per</strong>ative)<br />
Pacchetto<br />
didattico <strong>per</strong><br />
ciascun anno<br />
<strong>Guida</strong> <strong>per</strong> l’insegnante<br />
Schede-paese<br />
(dalla terza alla<br />
quinta)<br />
La fiaba, la ricetta,<br />
appunti linguistici,<br />
giochi…<br />
Bibliografia<br />
Le schede-paese (dalla terza alla quinta classe) forniscono note diverse sui paesi<br />
citati nei racconti: una fiaba, una ricetta, appunti sulla lingua, giochi…<br />
A questo punto riteniamo che sia importante, nelle pagine successive, offrire<br />
alcune precisazioni rispetto alla metodologia adottata (tecniche e strumenti).<br />
Utilizzeremo alcune tecniche che stimoleranno il dialogo, il confronto, la coo<strong>per</strong>azione,<br />
ma che, allo stesso tempo, esigeranno il rispetto di regole di comportamento<br />
(il brainstorming, il circle-time, la narrazione di sé).<br />
Uno dei punti cardine di queste tecniche è acquisire un metodo utile <strong>per</strong> il lavoro<br />
di gruppo; i bambini, facendo es<strong>per</strong>ienza di ascolto attivo in gruppo, entrano<br />
in una dimensione di consapevolezza e di apprendimento che facilita la sco<strong>per</strong>ta<br />
dello spazio interiore, il decentramento e la ricostruzione <strong>per</strong>sonale e collettiva.<br />
121
Tecniche<br />
Il brainstorming (“tempesta dei cervelli”) è una tecnica che può essere impiegata<br />
in vari contesti e situazioni. Permette di analizzare insieme un problema o<br />
un fatto, lasciando libertà di esprimere le proprie <strong>per</strong>cezioni, le proprie idee e,<br />
soprattutto, facendone nascere altre nuove.<br />
La traduzione italiana letterale richiama subito alla mente una dimensione di<br />
velocità, di creatività, di libertà e forse è proprio in questa dinamicità che si<br />
nascondono la forza del brainstorming e la sua efficacia, tanto da poterlo considerare<br />
come un gioco. Un gioco che, se ben condotto, <strong>per</strong>mette ai componenti<br />
del gruppo di liberarsi, di disinibirsi, di lasciarsi andare; un’es<strong>per</strong>ienza durante la<br />
quale le idee si moltiplicano, si accavallano, crescono.<br />
Il gioco funziona se viene preparato in modo adeguato. Per la sua riuscita, sono<br />
da tenere in considerazione tre fattori importanti: il tempo, lo spazio, il ruolo del<br />
conduttore.<br />
Poiché è un gioco basato sulla velocità, se dura troppo diventa noioso e la creatività<br />
viene meno. È quindi compito del conduttore sa<strong>per</strong> comprendere quando<br />
è il momento di passare a un'altra domanda.<br />
Non è un gioco di movimento fisico ma di movimento di idee; <strong>per</strong>tanto, creare<br />
uno spazio adeguato, diverso da quello organizzato <strong>per</strong> una lezione frontale, è<br />
indispensabile <strong>per</strong> la sua buona riuscita.<br />
Il setting consigliato prevede la disposizione delle sedie in semicerchio, rivolte<br />
verso la lavagna o il cartellone, in modo da <strong>per</strong>mettere ai partecipanti di vedere<br />
bene tutto ciò che viene annotato e anche di osservare le espressioni e gli atteggiamenti<br />
dei compagni. Questo è un modo <strong>per</strong> “racchiudere” l'energia che scaturisce<br />
dal gioco all'interno del gruppo e di governarla facendola rimbalzare dall’uno<br />
all'altro come una palla.<br />
Il conduttore ha un ruolo fondamentale nella conduzione del gioco: a lui spetta<br />
il compito di raccogliere le idee, di analizzarle e di selezionarle coinvolgendo i<br />
partecipanti sul tema proposto, sollecitare le risposte, controllare i tempi.<br />
Le regole che servono a impiegare proficuamente questa tecnica sono semplici,<br />
ma è necessario che vengano applicate con rigore:<br />
1) non sono ammessi commenti e critiche mentre le idee vengono espresse, poiché<br />
questo provocherebbe l'inibizione dei ragionamenti e lo scoraggiamento<br />
dei più timidi. Sono da evitare le espressioni (anche mimiche) di disappunto<br />
e le manifestazioni di insofferenza ("Questo è già stato detto"…), <strong>per</strong>ché chi<br />
partecipa si senta libero di esprimere il proprio pensiero;<br />
2) lasciare emergere tutte le idee a ruota libera e senza censura;<br />
3) tenere presente che, <strong>per</strong> trovare una soluzione alla questione di cui si discute,<br />
quante più idee vengono espresse, meglio è;<br />
122
4) valorizzare le combinazioni di idee e il loro arricchimento;<br />
5) concentrarsi, quindi cercare di evitare qualsiasi tipo di imprevisto;<br />
6) nel caso in cui non scaturiscano più idee, trovare il modo di stimolarle senza<br />
arrendersi.<br />
Innanzitutto, si definisce insieme il problema, la situazione che si desidera<br />
smontare, modificare, rinnovare, su<strong>per</strong>are e risolvere.<br />
Si descrivono dettagliatamente le cause che determinano il problema; poi, si<br />
prova a identificare un paio di domande che possano stimolare le proposte.<br />
Le idee, a questo punto, dovrebbero scaturire a ruota libera, dando sfogo alla<br />
creatività e alla originalità.<br />
Si annota tutto ciò che viene proposto su un cartellone o sulla lavagna e si passa<br />
alla fase successiva, quella della selezione delle idee.<br />
Ha inizio così il confronto e la scelta degli elementi e dei concetti più condivisi,<br />
che possono portare alla soluzione del problema.<br />
Il circle-time (“tempo del cerchio”) è una modalità didattica che <strong>per</strong>mette a tutti<br />
i membri del gruppo di mettere in comune idee, proposte, problemi, di raccontare<br />
es<strong>per</strong>ienze, di farsi ascoltare.<br />
Anche <strong>per</strong> l’applicazione di questa tecnica è fondamentale prestare molta attenzione<br />
allo spazio e al tempo.<br />
Il cerchio è inteso come confine che racchiude e avvolge, come protezione da ciò<br />
che è fuori; favorisce la comunicazione, <strong>per</strong>mette di interloquire guardandosi, di<br />
sviluppare specifiche strategie di conoscenza reciproca, di riflettere insieme.<br />
È importante <strong>per</strong>ò lasciare a ciascuno il tempo di esprimersi senza fretta, affinché<br />
la mente si liberi naturalmente.<br />
Il conduttore non ha un ruolo rigido e definito, non dirige la discussione, ma la<br />
agevola; all'avvio dell'es<strong>per</strong>ienza, dà lo spunto <strong>per</strong> la riflessione, offre il proprio<br />
sostegno, interviene con proposte che possano portare la discussione su strade<br />
nuove qualora il gruppo rischi di dis<strong>per</strong>dersi, tenendo <strong>per</strong>ò presente che i veri<br />
protagonisti di questa crescita di autonomia e responsabilità sono i componenti<br />
del gruppo.<br />
Naturalmente, affinché il metodo sia efficace, è importante che se ne chiariscano<br />
le regole e che queste siano accettate e condivise:<br />
1) ciascuno, prima di parlare, deve aspettare che il compagno abbia terminato;<br />
2) non si fanno commenti e critiche mentre qualcuno sta esprimendo le proprie<br />
idee (né verbalmente né gestualmente);<br />
3) bisogna rispettare i tempi di elaborazione di ciascuno.<br />
È una tecnica che può essere utilizzata in momenti particolari, quando il gruppo<br />
sente il bisogno di riunirsi <strong>per</strong> parlare, <strong>per</strong> discutere, <strong>per</strong> mettere in comune<br />
i propri pensieri oppure come appuntamento fisso settimanale.<br />
123
Raccontare es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>sonali in un clima di ascolto e rispetto è un modo <strong>per</strong><br />
far entrare gli altri nella propria "casa", senza far rumore.<br />
La narrazione di sé muove le emozioni di chi racconta e di chi ascolta, accomuna<br />
sentimenti e stati d'animo e <strong>per</strong>mette di rivivere suggestioni utili al confronto<br />
e alla sco<strong>per</strong>ta dell'altro.<br />
Il sé, raccontato esplicitamente o attraverso metafore e/o eventi, necessita di<br />
tempo e di spazio adeguati, <strong>per</strong>ché è vita, è legame, è relazione.<br />
Utilizzare la fiaba, come mezzo <strong>per</strong> arrivare al racconto autobiografico, <strong>per</strong>mette<br />
anche a chi è più riservato di parlare di sé e di esprimere il proprio punto di vista.<br />
Strumenti<br />
Parallelamente alla proposta di una modalità didattica adeguata, il <strong>per</strong>corso si<br />
snoda attraverso la sollecitazione di numerosi canali comunicativi <strong>per</strong> mezzo<br />
delle conte, del gioco, della musica, della danza, della drammatizzazione…<br />
In questo modo si favoriscono il confronto, la coo<strong>per</strong>azione, la manipolazione,<br />
il linguaggio, l'espressività in un clima piacevole e stimolante.<br />
Trattandosi di un <strong>per</strong>corso interculturale, si comprende come tutto ciò sia tanto più<br />
interessante e arricchente quanto più si intreccia alla sco<strong>per</strong>ta dell'altro mediante<br />
l'utilizzo delle schede-paese e non solo fornite nel pacchetto didattico relativamente<br />
ai <strong>per</strong>corsi proposti <strong>per</strong> la terza, la quarta e la quinta classe.<br />
Le conte sono quelle filastrocche divertenti e musicali che vengono usate dai<br />
bambini <strong>per</strong> stabilire, in una forma accettata da tutti, chi debba "stare sotto" in<br />
un gioco di gruppo e/o di movimento. Sono affascinanti, <strong>per</strong>ché ammettono<br />
tutto, anche l'uso del non-sense; assomigliano a formule magiche, sono vive come<br />
vivi sono i bambini.<br />
Le conte sono una delle rare tradizioni orali ancora presenti nella nostra società<br />
ed è proprio grazie ai bambini e alla loro capacità di utilizzarle, di stravolgerle,<br />
di condividerle, che non invecchiano mai.<br />
Sono anche un mezzo <strong>per</strong> parlare la lingua dell'altro pur non conoscendone il<br />
significato; <strong>per</strong> giocare (con i suoni emessi dalla nostra voce) a formare parole che<br />
non appartengono a nessuna lingua e, <strong>per</strong>tanto, più facilmente condivisibili.<br />
Il gioco è un bisogno fondamentale nella vita del bambino e, come tale, necessita<br />
di essere considerato come aspetto inscindibile dalla sua crescita affettiva ed<br />
emotiva e dalla sua maturità.<br />
Il gioco rappresenta una modalità con la quale il bambino si rapporta a sé stesso,<br />
agli altri e alle cose. Può essere paragonato a un laboratorio <strong>per</strong> crescere,<br />
dove il bambino, divertendosi, esplora il mondo circostante, apprende, modifica<br />
le informazioni, acquisisce regole e stili di comportamento sociale, s<strong>per</strong>imenta<br />
124
abitudini e situazioni diverse dalla propria realtà. Il gioco è, quindi, occasione di<br />
socializzazione e apprendimento, terreno fertile <strong>per</strong> promuovere lo sviluppo globale<br />
di ciascun individuo; è un’es<strong>per</strong>ienza che coinvolge tutti, che crea vincoli e<br />
legami d’amicizia, che fa entrare nel mondo e scoprire le differenze, fa dialogare<br />
i bambini di realtà culturali diverse.<br />
Il primo ritmo che ciascun individuo <strong>per</strong>cepisce è il battito del cuore materno,<br />
che lo accompagna <strong>per</strong> i primi nove mesi di vita; è come una dolce musica, che<br />
mette in comunicazione madre e figlio e crea un legame tra loro; la musica crea<br />
punti di contatto tra <strong>per</strong>sone appartenenti a culture diverse, è un linguaggio universale<br />
attraverso il quale si esprimono emozioni, sentimenti, stati d’animo.<br />
La danza è una forma espressiva che, attraverso i movimenti del corpo, <strong>per</strong>mette<br />
di lasciarsi andare, di entrare in contatto con gli altri utilizzando un linguaggio<br />
universale che accomuna popoli e culture diverse.<br />
Ogni popolo, fin dai tempi più antichi, ha utilizzato la danza <strong>per</strong> esprimere sentimenti<br />
ed emozioni, <strong>per</strong> marcare i momenti cruciali dell’esistenza (la nascita, la<br />
creazione di una nuova famiglia, la morte…), <strong>per</strong> celebrare riti propiziatori.<br />
Diverse sono le forme di danza che appartengono alla cultura di ciascun popolo,<br />
strettamente legate a musiche e ritmi che le caratterizzano.<br />
La fiaba rappresenta uno strumento <strong>per</strong> scoprire il patrimonio culturale delle<br />
popolazioni altre nella loro specificità e complessità. Riteniamo sia la chiave di<br />
lettura ideale <strong>per</strong> farci sentire più vicine culture diverse, individuando i punti di<br />
contatto significativi e valorizzando le differenze; <strong>per</strong>mette, inoltre, di condividere<br />
eventi meravigliosi in una coesistenza di magico, fantastico e reale.<br />
Nella fiaba, infatti, il pensiero, la fantasia, la realtà si intrecciano e si amalgamano<br />
dando la possibilità a ognuno di riflettere sulla quotidianità e di allargare i<br />
propri orizzonti; la fiaba è uno strumento senza frontiere, un ponte che <strong>per</strong>mette,<br />
e a volte facilita, la comunicazione tra <strong>per</strong>sone culturalmente diverse,<br />
qualsiasi sia la provenienza o il colore della pelle.<br />
Il teatro può essere considerato un grande gioco, che coinvolge ogni <strong>per</strong>sona fin<br />
dalla nascita.<br />
Spesso, quando si parla di teatro, si pensa immediatamente agli attori che recitano<br />
sul palcoscenico; invece, senza rendersene conto, ciascuno di noi usa il proprio<br />
corpo <strong>per</strong> esprimere sentimenti, emozioni, <strong>per</strong> attirare l’attenzione, <strong>per</strong><br />
comunicare, <strong>per</strong> raccontarsi, <strong>per</strong> fare finta che…<br />
I bambini soprattutto, in modo spontaneo, assumono ruoli diversi, utilizzando la<br />
drammatizzazione e il gioco simulato in modo spontaneo. Travestirsi, camuffarsi,<br />
imitare, non sono altro che modi diversi <strong>per</strong> fare teatro; indossare una maschera<br />
<strong>per</strong>mette a chi la utilizza di giocare a essere qualcun altro o qualcos’altro.<br />
125
PERCORSO: CORRENTE VERDE-AZZURRA; ONDA DELLA CURIOSITÀ; ANFRATTO<br />
NASCOSTO<br />
Per la classe seconda, rispetto alla prima, con la corrente verde-azzurra viene proposto<br />
un <strong>per</strong>corso più approfondito di conoscenza di sé e dei <strong>per</strong>sonaggi del racconto,<br />
attraverso tematiche e argomenti molto vicini ai bambini.<br />
L’onda della curiosità comprende diversi momenti, ciascuno individuabile <strong>per</strong> un proprio<br />
messaggio. Ogni momento non è necessariamente legato a una singola parte del<br />
racconto (può capitare che, <strong>per</strong> cogliere al meglio un approfondimento/argomento proposto,<br />
sia necessario leggere più parti). Ogni scheda di approfondimento, oltre a una<br />
breve introduzione all’argomento, riporta le seguenti indicazioni:<br />
messaggio;<br />
obiettivi;<br />
metodologia suggerita;<br />
Nell’anfratto nascosto ogni messaggio lanciato dall'onda della curiosità trova il proprio<br />
spazio ricco di riflessioni, attività, giochi.<br />
Le attività suggerite sono numerose e prevedono, a volte, tempi di svolgimento abbastanza<br />
lunghi. Pertanto, è importante stabilire a priori con quale cadenza utilizzare le<br />
schede/proposta (settimanale, bisettimanale…), tenendo conto del tempo richiesto <strong>per</strong><br />
lo svolgimento dell'attività.<br />
È auspicabile che si considerino le schede o<strong>per</strong>ative come parte integrante del proprio<br />
programma didattico e, quindi, il loro utilizzo sia almeno settimanale, in modo che l'intero<br />
<strong>per</strong>corso accompagni tutto l'anno scolastico.<br />
Ogni scheda o<strong>per</strong>ativa riporta le seguenti indicazioni:<br />
riferimento della scheda/proposta (A, B, C…);<br />
lettera che individua il tipo di attività proposta (G = gioco, M = manualità, D = drammatizzazione,<br />
R = riflessione);<br />
titolo dell'attività;<br />
indicazione del tipo di attività (individuale e/o collettiva);<br />
tempo necessario <strong>per</strong> la sua realizzazione;<br />
obiettivo;<br />
materiale occorrente;<br />
istruzioni <strong>per</strong> l'esecuzione.<br />
126<br />
GUIDA PER LA CLASSE SECONDA
Primo approfondimento<br />
Riepilogo degli approfondimenti e<br />
delle attività <strong>per</strong> la classe seconda<br />
È bello <strong>per</strong>dersi nei ricordi!<br />
SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />
PROPOSTA (in ore)<br />
A Come assomigli al nonno! 1<br />
B La fisarmonica della crescita 1 e 1/2<br />
C Il nostro baule dei ricordi 1 e 1/2<br />
Secondo approfondimento<br />
Il regalo più grande che mi puoi fare è…<br />
SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />
PROPOSTA (in ore)<br />
A Questo dono è <strong>per</strong>… 1<br />
B Arriva un bastimento carico di… 1 e 1/2<br />
C I nostri doni dalle vacanze 1<br />
Terzo approfondimento<br />
Così buoni da leccarsi le pinnette<br />
SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />
PROPOSTA (in ore)<br />
A Tantetinte ha assaggiato i lokum, e tu? 1<br />
B Gusta tu che gusto io 1<br />
C Artisti incompresi 1<br />
127
Quarto approfondimento<br />
128<br />
Stanotte ho fatto un sogno che…<br />
SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />
PROPOSTA (in ore)<br />
A Oh… come mi piacerebbe! 1<br />
B La ruota dei sogni 1/2<br />
C Ti piacerebbe… 1 e 1/2<br />
Quinto approfondimento<br />
Sono grande, ma ho anch’io bisogno di te<br />
SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />
PROPOSTA (in ore)<br />
A Ho bisogno di te 1<br />
B Chiedo una mano a… 1 e 1/2<br />
C Immergiamoci nelle situazioni 1 e 1/2<br />
Sesto approfondimento<br />
Sento che devo fare qualcosa<br />
SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO<br />
PROPOSTA (in ore)<br />
A Che cosa c'è in fondo al dirupo scosceso? 1/2<br />
B Intervenire 1<br />
C Chi chiede aiuto? 1
BIBLIOGRAFIA utilizzata e consigliata<br />
Libri<br />
Raffaele Mantegazza (a cura di), Per una pedagogia narrativa. Riflessioni, tracce, progetti, EMI<br />
Cristina Maestrello, Cristina Carpani, Condividere il mondo. Per educare i bambini alla mondialità,<br />
EMI<br />
Giuliana Martirani, Miriam ZZZ. Un sogno di pace, giustizia e salvaguardia del creato. A dream of<br />
peace, justice and green world, EMI<br />
AA. VV., Una scuola a colori. Temi di educazione interculturale, L’Harmattan Italia<br />
Daniele Novara, Lino Ronda, Scegliere la pace 3 voll.: <strong>Guida</strong> metodologica, Educazione al disarmo,<br />
Educazione ai rapporti), Edizioni Gruppo Abele<br />
Eliane Whitehouse, Warwick Pudney, Ho un vulcano nella pancia. Come aiutare i bambini ad<br />
affrontare la rabbia, Edizioni Gruppo Abele<br />
Silvia Bonino, Bambini e nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele<br />
Rosemarie Portmann, Anche i cattivi giocano. Giochi <strong>per</strong> gestire l’aggressività, La meridiana<br />
Piera Gioda, Carla Merana, Maria Varano, Fiabe e intercultura, EMI<br />
Graziella Favaro, Amici venuti da lontano. Testo di didattica interculturale <strong>per</strong> le classi del secondo<br />
ciclo, Nicola Milano editore<br />
Paola Catta, Giancarlo Perempruner, Ieri giochi e domani. Manuale di giochi e giocattoli di terra,<br />
aria, acqua, fuoco & affini, dalla tradizione popolare all’oggi, Elle Di Ci<br />
Angela Ragusa, Nicoletta Pagano, Tanti modi di mangiare, La biblioteca<br />
Marco Aime, Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita raccontati ai bambini, EMI<br />
Paola Maniotti, Il mondo in gioco. Percorsi ludici e re<strong>per</strong>torio di giochi <strong>per</strong> l’educazione interculturale,<br />
Edizioni Gruppo Abele<br />
Michel Ghazal, Mangia la minestra e taci! Un altro approccio ai conflitti genitori-figli, Edizioni<br />
Gruppo Abele<br />
Sigrid Loos, Novantanove giochi coo<strong>per</strong>ativi, Edizioni Gruppo Abele<br />
Emanuela Bompiani, Io gioco tu giochi noi giochiamo, Bompiani<br />
Nicoletta Spallitta, Streghe briganti diavoli e santi. Racconti e leggende della Sicilia, Gribaudo<br />
Periodici<br />
“Cem mondialità”, mensile di educazione interculturale (rivista del Centro educazione alla<br />
mondialità dei Missionari Saveriani di Parma, con sede a Brescia) edito da: Centro Saveriano<br />
Animazione Missionaria, via Piamarta 9, Brescia.<br />
“Volontari <strong>per</strong> lo sviluppo”, mensile edito da un consorzio di 14 organizzazioni non governative<br />
italiane diffuso in abbonamento postale e in libreria in tutte le regioni italiane.<br />
Redazione c/o C.I.S.V., corso Chieri 121/6, 10132 Torino.<br />
Siti internet (al momento della stesura del testo erano accessibili)<br />
Sulla Sicilia: http://www.irsap-agrigentum.it/cuntastorie<br />
http://web.tiscali.it/catania_tradizioni/giochi.htm<br />
http://sicilia.s5.com/proverbi.htm<br />
Sull’Albania: http://www.albanian.com (in lingua albanese e inglese)<br />
http://albania.e-text.it/notizie/notizie.htm<br />
http://www.arbitalia.it/<br />
http://www.socrates-me-too.org (interculturalità e plurilinguismo)<br />
129
La ricerca delle nostre radici e della nostra storia sono strettamente<br />
collegate ai ricordi nostri e di chi ci sta intorno. Essi ci riportano al passato,<br />
a ciò che siamo stati, e sono importanti <strong>per</strong> costruire il nostro futuro.<br />
130<br />
Messaggio “È bello <strong>per</strong>dersi nei ricordi!”<br />
CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />
… Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un "racconto"<br />
e che questo è noi stessi, la nostra identità (…) poiché ciascuno<br />
di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente<br />
da noi, in noi e attraverso di noi, attraverso le nostre<br />
<strong>per</strong>cezioni, attraverso i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le<br />
nostre azioni, e non ultimo, il nostro discorso, i nostri racconti<br />
orali…<br />
(Oliver Sacks, L'uomo che scambiò sua moglie <strong>per</strong> un cappello, Adelphi)<br />
onda della curiosità<br />
Obiettivi Conoscere la propria storia <strong>per</strong>sonale. Comprendere che ciò che<br />
siamo è correlato con ciò che abbiamo vissuto. Conoscere le storie<br />
degli altri <strong>per</strong> scoprirli e comprenderli meglio.
onda della curiosità<br />
Metodologia Nelle parti 1 e 2 del racconto <strong>per</strong> la seconda (“Il baule dei ricordi”<br />
e “Un giorno di festa”), Tantetinte è spinto dal desiderio di<br />
scoprire che cosa contenga il baule dei ricordi di cui ha sentito parlare da papà<br />
Antonio.<br />
Le trottole diventano elemento comune a entrambi i <strong>per</strong>sonaggi; <strong>per</strong> il papà<br />
sono lo stimolo <strong>per</strong> ricordare il passato e <strong>per</strong> Tantetinte sono lo spunto <strong>per</strong> entrare<br />
nel passato del genitore e collegarlo con la sua ancora breve es<strong>per</strong>ienza.<br />
Così, dopo aver cercato, guardato e sco<strong>per</strong>to ciò che il baule contiene, si ricostruisce<br />
pezzo su pezzo la storia della famiglia, facendo conoscenza con i parenti<br />
più lontani attraverso il racconto di chi li ha conosciuti, l’osservazione curiosa<br />
e delle semplici fotografie.<br />
Più in particolare, con i dati che emergono dalla lettura della prima parte ("Il<br />
baule dei ricordi"), si sottopongono i bambini a un test di memoria.<br />
La scheda/proposta A riporta due vignette che rappresentano altrettante famiglie,<br />
ma una sola di queste corrisponde alla famiglia Vivacetti. Dopo aver verificato,<br />
da parte dei bambini, la corretta individuazione della famiglia del pesciolino,<br />
possono essere ricordati insieme i nomi e le caratteristiche di ciascun componente<br />
(mestiere, particolarità…); queste ultime possono essere, eventualmente,<br />
aggiunte sull'albero genealogico preparato durante le attività <strong>per</strong> il primo anno.<br />
Successivamente, attraverso una discussione mirata, si può passare a ricostruire<br />
la storia <strong>per</strong>sonale di ciascun bambino; questo servirà allo svolgimento dell’attività<br />
successiva. Sarà anche utile procurarsi uno specchio da tenere in classe;<br />
questo oggetto potrà servire <strong>per</strong> far notare i cambiamenti che avvengono in ciascuno<br />
di loro con il passare del tempo.<br />
Consegnare la scheda/proposta B, su cui sono riportate una serie di affermazioni<br />
da completare che ri<strong>per</strong>corrono le tappe salienti della vita dei bambini e che corrispondono<br />
ad altrettanti spazi. All'interno di ciascuno di essi, ogni bambino<br />
deve completare l'informazione richiesta ed eseguire il disegno corrispondente.<br />
Far ritagliare le parti lungo le linee tratteggiate e unirle tra loro <strong>per</strong> formare un<br />
libriccino a fisarmonica.<br />
La terza attività (scheda/proposta C) suggerisce di costruire insieme il baule dei<br />
ricordi di classe. Questo può diventare un modo <strong>per</strong> far comprendere meglio e<br />
fissare l'attenzione sulla loro crescita durante gli anni che trascorreranno insieme<br />
in un ambito diverso da quello familiare. L’utilizzo iniziale del baule può<br />
informarsi alla seguente traccia:<br />
– quali sono gli oggetti che fanno già parte della loro storia insieme, iniziata l'an-<br />
131
onda della curiosità<br />
no passato? (Sicuramente una foto di classe, qualche cartolina, qualche oggetto<br />
o giochino che ha caratterizzato il loro <strong>per</strong>corso…)<br />
– L’anno passato erano stati assegnati a qualcuno degli incarichi? Ora sono cambiati<br />
o sono uguali?<br />
– I bambini si ricordano “chi doveva fare cosa” l'anno passato?<br />
La <strong>per</strong>sonalizzazione del baule è consigliabile che venga decisa insieme ai bambini,<br />
approfittandone <strong>per</strong> utilizzare vario materiale di recu<strong>per</strong>o come bottoni,<br />
<strong>per</strong>line, carta crespa, carta velina eccetera che si abbia a disposizione.<br />
Al termine di tutte queste attività si avranno a disposizione numerosi dati <strong>per</strong>sonali<br />
e di gruppo che serviranno <strong>per</strong> continuare ad approfondire la reciproca<br />
conoscenza.<br />
132
A<br />
Scheda/proposta<br />
Attività collettiva<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1h<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
stimolare il ricordo.<br />
anfratto nascosto<br />
R COME ASSOMIGLI AL NONNO!<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
una fotocopia della<br />
scheda <strong>per</strong> ciascun<br />
bambino<br />
(eventualmente, l’albero<br />
genealogico già predisposto<br />
lo scorso anno)<br />
Consegnare la scheda e far scegliere<br />
i bambini. Se è possibile, le in -<br />
for mazioni sulle caratteristiche dei<br />
<strong>per</strong>sonaggi possono essere ag giunti<br />
all’albero genealogico della famiglia<br />
Vivacetti (vedi scheda di<br />
approfondimento precedente).<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
– Solo una delle due vignette ritrae esattamente la famiglia di Tantetinte.<br />
Quale? Segnala con una crocetta.<br />
133
anfratto nascosto<br />
134<br />
B<br />
Scheda/proposta<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h e 1/2<br />
Obiettivo<br />
ricostruire la storia <strong>per</strong>sonale<br />
di ciascun bambino<br />
attraverso le informazioni<br />
emerse.<br />
B R.M<br />
Quando sono nato/a era<br />
(giorno/notte) ........................<br />
Mi piaceva tanto succhiare il<br />
........................ dalla mamma<br />
o dal biberon.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
la fotocopia della<br />
scheda <strong>per</strong> ciascun<br />
bambino<br />
pennarelli e/o colori<br />
forbici dalla punta<br />
arrotondata<br />
colla<br />
LA FISARMONICA DELLA<br />
CRESCITA<br />
Consegnare la scheda fotocopiata.<br />
All'interno di ciascun spazio,<br />
ogni bambino deve com pletare<br />
l’informazione richiesta (se possibile)<br />
e fare il disegno corrispondente.<br />
Poi, gli spazi si pos-<br />
sono ritagliare lungo le linee tratteggiate e unire tra loro,<br />
<strong>per</strong> confezionare un libriccino <strong>per</strong>sonale a fisarmonica.<br />
Appena nato/a ho subito<br />
iniziato a ................................<br />
Di notte ero ...........................
Ho iniziato a camminare<br />
quando avevo ......... anni.<br />
Mi piaceva giocare con<br />
...............................................<br />
Questi erano alcuni miei amichetti<br />
e amichette: ...............<br />
..............................................<br />
anfratto nascosto<br />
La mia prima parola è stata:<br />
«..........................................».<br />
A tre anni ho iniziato la scuola<br />
ed ero ....................................<br />
Avevo un triciclo di colore<br />
...............................................<br />
135
anfratto nascosto<br />
Il mio gioco preferito era<br />
...............................................<br />
Mi piace mangiare ..................<br />
...............................................<br />
136<br />
Scheda/proposta<br />
Attività collettiva<br />
Tempo: 1 h e 1/2<br />
Obiettivo<br />
recu<strong>per</strong>are insieme i ricordi<br />
(materiali e non) dell'anno<br />
precedente.<br />
C M<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
uno scatolone<br />
materiale di recu<strong>per</strong>o<br />
Il primo giorno di scuola primaria<br />
ero ...........................<br />
In vacanza mi piace andare<br />
...............................................<br />
IL NOSTRO BAULE DEI RICORDI<br />
Realizzato il baule dallo scatolone,<br />
vi si potranno custodire tutti i ricordi<br />
che si riterranno significativi<br />
della vita in comune della classe,<br />
siano essi oggetti o appunti, regali-<br />
ni, pensieri scritti riguardi all’organizzazione di compiti<br />
e/o attività…
CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />
Rabbi Isacco Eisik diceva: "La soluzione della vita è: dà e prendi.<br />
Ognuno deve dare e ricevere. Chi non fa l'una cosa e l'altra è un<br />
albero sterile".<br />
(Martin Buber, I racconti del Chassidim, Garzanti)<br />
onda della curiosità<br />
Il dono si fa e si riceve.<br />
Il dono parla, è un pezzo di noi che passa a un'altra <strong>per</strong>sona.<br />
Il dono è un oggetto, un gesto, uno sguardo, un aiuto… è legato ai nostri sentimenti,<br />
al desiderio di incontrare l'altro… è una traccia che lasciamo a chi la<br />
vuole raccogliere.<br />
Messaggio “Il regalo più grande che mi puoi fare è…”<br />
Obiettivi Riconoscere l'importanza del sa<strong>per</strong> donare. Apprezzare ogni piccolo<br />
dono che riceviamo. Riflettere sui vari gesti altruistici che<br />
sono legati all'atto del donare.<br />
Metodologia Quante volte avremo sentito o detto la frase: "Il regalo più grande<br />
che mi puoi fare è…"? È un modo <strong>per</strong> comunicare un desiderio,<br />
<strong>per</strong> sentire l'altro più vicino a sé, ma è anche una richiesta di cambiamento dell'altro<br />
verso di noi secondo i nostri parametri, secondo il nostro punto di vista.<br />
137
onda della curiosità<br />
Cercheremo di approfondire e comprendere i vari aspetti ed elementi che si riferiscono<br />
all'atto del "donare" dopo la lettura della quarta parte, dal titolo "È<br />
tempo di scuola"; in questo contesto si fa riferimento soprattutto al dono come<br />
oggetto regalato, ma scelto tenendo conto delle caratteristiche di chi lo riceve.<br />
La riflessione continua stimolando i bambini a pensare al significato più profondo<br />
del dono e ai vari tipi di gesti altruistici che conoscono.<br />
È un'emozione grande <strong>per</strong> tutti i pesciolini, quando la maestra rivela che dentro<br />
il sacchetto c'è un regalino <strong>per</strong> ciascuno! Nessuno se l'aspettava, ma la sorpresa<br />
è ancora più gradita quando <strong>l'insegnante</strong> comunica addirittura che sono tutti<br />
doni diversi. Infatti, li ha acquistati pensando proprio a ciascuno di loro e alle<br />
loro caratteristiche; ne indica il luogo di provenienza e ne motiva la scelta.<br />
Tantetinte rimane sconcertato quando, all'interno del suo pacchettino, trova un<br />
oggetto uguale a quello che egli aveva precedentemente donato al suo amico Tiri<br />
(vedi racconto <strong>per</strong> la classe prima, parte 16, “Si parte”): una trottolina colorata.<br />
È come se qualcuno avesse sco<strong>per</strong>to un suo piccolo segreto…<br />
La prima attività (scheda/proposta A) è un gioco di immaginazione in cui i bambini<br />
devono formulare delle ipotesi rispetto ai regali che sono stati donati ai<br />
pesciolini da parte della maestra.<br />
Non hanno molte informazioni, ma possono ricostruire gli spostamenti della signorina<br />
Cannolicchio utilizzando le indicazioni che sono riportate sulla scheda.<br />
Questa attività risulta stimolante sia <strong>per</strong> le ipotesi che vengono formulate da ciascuno<br />
sia <strong>per</strong>ché introduce la riflessione sul significato del fare un dono e/o ricevere<br />
un dono utilizzando le seguenti domande-guida:<br />
– è difficile fare un dono a qualcuno che non si conosce molto bene?<br />
– Che cosa significa “donare”?<br />
– È più importante contare quanti regali si sono ricevuti (ad esempio al compleanno)<br />
oppure da chi sono stati fatti?<br />
– Preferisci ricevere un grande dono che sai già ti sarà regalato da una <strong>per</strong>sona<br />
a cui non sei molto legato oppure un piccolo pensiero a sorpresa da chi ti è vicino,<br />
da chi ti è amico?<br />
– Quali emozioni provi quando ricevi un dono e quando lo fai?<br />
– Il dono è sempre soltanto l'espressione di un passaggio di oggetti da una <strong>per</strong>sona<br />
a un'altra?<br />
– Ci sono altre forme di dono?<br />
– Aiutare qualcuno non è forse una forma di dono, un modo altruistico <strong>per</strong> dedicare<br />
a qualcuno del tempo, delle parole, dei gesti…?<br />
138
onda della curiosità<br />
In un momento successivo (scheda/proposta B), <strong>per</strong> stimolare la creatività dei<br />
bambini e la conferma dei legami di amicizia, si propone di pensare a un compagno/una<br />
compagna a cui si vuole fare un dono e di prepararlo con cura anche<br />
nei particolari (la carta <strong>per</strong> il pacco, il nastrino, la scatolina...), utilizzando materiali<br />
di recu<strong>per</strong>o.<br />
La terza attività, scheda/proposta C, prevede che ogni bambino immagini di essere<br />
ancora in vacanza e scriva una cartolina a un compagno/una compagna indirizzandogli/le<br />
un messaggio con il quale si impegna a donare qualcosa, a prestare<br />
qualcosa o a fare qualcosa <strong>per</strong> lui/lei. Per terminare il gioco, le cartoline vengono<br />
imbucate e recapitate ai destinatari.<br />
È importante sottolineare l'importanza di ciò che si scrive sulle cartoline: è un<br />
impegno verso qualcuno, che deve essere mantenuto e di cui rimane la traccia.<br />
Questa attività è cioè utile <strong>per</strong> riflettere sull'importanza della responsabilità di<br />
ciascuno rispetto a ciò che dice e/o fa. Inoltre, pone l'attenzione su quanto sia<br />
bello e piacevole scoprire gli altri sia attraverso il dono che si fa loro (quindi l’impegno<br />
<strong>per</strong> pensarlo) sia attraverso il dono che da loro si riceve (come ci vedono<br />
gli altri).<br />
139
anfratto nascosto<br />
140<br />
A<br />
Scheda/proposta<br />
Attività a gruppi<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
coo<strong>per</strong>are <strong>per</strong> ricordare e<br />
immaginare.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
sufficienti fotocopie<br />
della scheda<br />
(p. 29)<br />
fogli e matite<br />
pennarelli e/o<br />
colori<br />
G.R<br />
QUESTO DONO È PER...<br />
Dividere i bambini in gruppi di 4-5 elementi. Consegnare<br />
a ciascun gruppo la fotocopia molto ingrandita della scheda<br />
con la cartina. Ogni gruppo, <strong>per</strong> riuscire a ricostruire il<br />
viaggio compiuto dalla signorina Cannolicchio, deve risolvere<br />
gli anagrammi e inserire il nome delle città sulla cartina,<br />
seguendo i numeri; gli anagrammi si riferiscono a<br />
queste città: 1 Pozzallo, 2 Gela, 3 Licata, 4 Agrigento, 5<br />
Sciacca, 6 Marsala, 7 Trapani, 8 Palermo, 9 Cefalù, 10<br />
Messina, 11 Catania, 12 Siracusa.<br />
Inoltre, il gruppo deve risolvere gli indovinelli (a pagina<br />
30) deducendo il nome del pesciolino destinatario e del<br />
relativo regalo. Ad esempio, indovinello: "L’anno passato<br />
giocava spesso con una simile"; risposta: il pesciolino è<br />
Tantetinte, il regalo è la trottola colorata.<br />
Una volta risolti tutti gli indovinelli, si possono far disegnare<br />
a parte gli oggetti regalati e i pesciolini a cui sono<br />
stati donati, poi incollarli vicino al nome della città in cui<br />
la maestra Cannolicchio li ha acquistati, dando le indicazioni<br />
ai bambini secondo questi abbinamenti:<br />
– fischietto e zufolo a Catania;<br />
– trottola colorata e normale a Trapani;<br />
– scacciapensieri a Messina;<br />
– pupo siciliano e carrettino a Palermo;<br />
– spilla e collana a Marsala;<br />
– foglio di papiro a Siracusa;<br />
– pupaccena e torrone a Licata;<br />
– borsetta a Sciacca;<br />
– borraccia a Cefalù;<br />
– coltellino ad Agrigento.
anfratto nascosto<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
7 ...................<br />
6 ...................<br />
5 ...................<br />
8 ...................<br />
4 ...................<br />
9 ...................<br />
3 ...................<br />
2 ................... 12<br />
.................<br />
1 ...................<br />
Volete scoprire qual è stato il <strong>per</strong>corso del viaggio compiuto dalla signorina<br />
Cannolicchio durante le vacanze? Anagrammate queste parole <strong>per</strong><br />
scoprire le località; poi, seguendo i numeri, scrivetele sulla cartina al<br />
posto dei puntini.<br />
1 LAZZOPLO, 2 ELGA, 3 CATILA, 4 GERIGANTO, 5 CASCACI, 6 LARASMA,<br />
7 INPRATA, 8 MERPOLA, 9 FACELÙ, 10 SANEMIS, 11 ATANICA 12 USCI-<br />
RASA<br />
10<br />
...................<br />
11<br />
.................<br />
141
anfratto nascosto<br />
INDOVINELLI<br />
– Può portarlo dal papà quando è arrugginito<br />
– Nel racconto, riceve il primo regalo<br />
– Potrà usarlo <strong>per</strong> scrivere e prendere appunti,<br />
come è sempre pronto a fare<br />
– È un golosone di … il vostro amico … (fa rima)<br />
– Il suo nome ha la stessa iniziale del regalo che<br />
ha ricevuto ed è una pesciolina<br />
– L’anno passato giocava spesso con una simile<br />
– Anche il suo nome sembra formato da due parole<br />
come il regalo adatto a lui<br />
– È <strong>per</strong> la pesciolina con il nome che fa rima con<br />
il regalo stesso<br />
– L’ho comprato a …ù <strong>per</strong> …ù, che ha sempre sete<br />
specie quando andiamo in gita<br />
– La regalo a chi la farà girellare, anzi, girare<br />
benissimo<br />
– È come quelli che costruisce il nonno di<br />
Tantetinte e fa rima con il nome del pesciolino a<br />
cui lo regalo<br />
– Da grande vuole fare l’artigiano come il papà,<br />
<strong>per</strong> costruirsi il …, che fa rima con il suo nome<br />
– Penso che stia molto bene intorno al suo collo<br />
lungo e magro<br />
– Lo do a C…o <strong>per</strong> suonare un saltarello<br />
– È molto generosa con i suoi compagni e ne offre<br />
a tutti; ora ne avrà da gustare una tutta <strong>per</strong> sé<br />
142<br />
RISPOSTE (il pesciolino, il regalo)<br />
(Ferretto, il coltellino)<br />
(Pianuzza, il fischietto)<br />
(Carcino, il foglio di papiro)<br />
(Sparaglione, torrone)<br />
(Seppietta, la spilla)<br />
(Tantetinte, trottola colorata)<br />
(Succiascoglio, lo scacciapensieri)<br />
(Fiammetta, la borsetta)<br />
(Fanfarù, la borraccia)<br />
(Girella, la trottola normale)<br />
(Sciarrano, il pupo siciliano)<br />
(Guarracino, il carrettino)<br />
(Alice, la collanina)<br />
(Cicirello, lo zufolo)<br />
(Marvizzella, la pupaccena)<br />
La pupaccena è una statuina di zucchero<br />
vivacemente colorata, che può<br />
essere considerata come un gioco ed è<br />
alta da 20 a 60 centimetri.
B<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h e 1/2<br />
Obiettivo<br />
approfondire la conoscenza<br />
dell’altro attraverso il<br />
dono.<br />
AC<br />
Scheda/proposta<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
imparare a donare anche<br />
a chi non sentiamo vicino.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
fotocopie delle<br />
“cartoline” (una <strong>per</strong><br />
ciascun bambino)<br />
colori<br />
cassetta della po -<br />
sta (da preparare pri -<br />
ma con una scatola)<br />
cartellone o nastro<br />
di stoffa<br />
mollette da bucato<br />
colla<br />
M ARRIVA UN BASTIMENTO<br />
CARICO DI...<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
fogli<br />
pennarelli o matite<br />
materiale vario di<br />
recu<strong>per</strong>o (nastrini,<br />
carte colorate, colla,<br />
mollette da bucato di<br />
legno, pezzi di cartoncini,<br />
ritagli di legno,<br />
rocchetti di filo...)<br />
anfratto nascosto<br />
Ciascun bambino deve innanzitutto<br />
decidere a chi vuole fare un<br />
regalino e che cosa vuole regalargli.<br />
Poi, utilizzando il materiale<br />
messo a disposizione (magari allestendo<br />
un vero banco del mercato),<br />
preparare il dono <strong>per</strong> l'amico/a<br />
a cui è destinato.<br />
G.R.M I NOSTRI DONI DALLE<br />
VACANZE<br />
Scritto il nome di ogni bambino sulle cartoline in bianco<br />
predisposte (semplici rettangoli di carta), <strong>l'insegnante</strong>,<br />
mimando un aereo che d'estate inonda le spiagge con<br />
volantini pubblicitari, le lancia dall'alto. I bambini ne raccolgono<br />
una ciascuno e vi indicano ciò che desiderano regalare<br />
al compagno-destinatario toccato in sorte (un dono, un<br />
prestito o un pensiero gentile). Le cartoline, una volta compilate<br />
e abbellite con disegni, vengono imbucate nella cassetta<br />
della posta. Il “postino” (l’insegnante) svuota la cassetta<br />
e inizia a “recapitarle”. Poi, ognuno dice ad alta voce da<br />
chi ha ricevuto la cartolina e che cosa gli è stato donato.<br />
Le cartoline possono essere appese <strong>per</strong> mezzo di mollette<br />
a un nastro di stoffa o fissate su un cartellone dal titolo “I<br />
nostri doni dalle vacanze”, sul quale siano stati praticati<br />
tanti tagli quanti sono i bambini. Ciò consente di infilare<br />
le cartoline e poterle consultare qualora qualcuno si<br />
dimenticasse dell'impegno preso con il compagno.<br />
143
Il cibo non è solo un bisogno fondamentale e un diritto <strong>per</strong><br />
tutti gli esseri umani ma rappresenta anche, e sempre di più, una forma di comunicazione<br />
non verbale di grande importanza. È uno dei mezzi distintivi che, insieme<br />
alla lingua, caratterizzano in modo evidente <strong>per</strong>sone appartenenti a culture<br />
diverse; è uno dei mezzi privilegiati attraverso il quale si può entrare in rapporto<br />
con l'altro scoprendone i gusti, gli usi, i rituali legati alle sue tradizioni.<br />
144<br />
onda della curiosità<br />
CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />
… Una fila interminabile si accalcava in attesa d'esser servita.<br />
"Vieni, assaggiane una cucchiaiata" mi propose il mio ospite<br />
colombiano.<br />
Dapprima rifiutai nella maniera più diplomatica possibile. Ma<br />
davanti all'ironia dei passanti e al timore di "<strong>per</strong>dere la faccia",<br />
finii <strong>per</strong> accettare. Presi il cucchiaio meno pieno, chiusi gli occhi, mi<br />
irrigidii e, con un nodo allo stomaco, mi sforzai di immaginare che<br />
stavo gustando un buon gelato. E portai la porzione alla bocca: le<br />
formiche erano croccanti e il loro sapore molto forte mi fece pensare<br />
a una salsiccia col pepe…<br />
(Bruno Comby, Una raffinata cucina alternativa <strong>per</strong> il nostro futuro, Piemme)
Messaggio “Così buoni da leccarsi le pinnette”<br />
Obiettivo Conoscere gli altri attraverso i loro gusti e i loro cibi.<br />
onda della curiosità<br />
Metodologia “Lokum, kahvè e… cannoli siciliani” è il titolo della quinta parte<br />
del racconto, da cui trae spunto questo approfondimento che<br />
riguarda proprio uno degli aspetti fondamentali legati alla natura di tutti gli esseri<br />
viventi: il cibo.<br />
Chi di noi, recandosi in un'altra regione o in un altro paese non è curioso di<br />
assaggiare e portare a casa un cibo o una ricetta del luogo appena visitato?<br />
Anche il nonno Amilcare, dal suo viaggio in Turchia, porta con sé una specialità<br />
del luogo (i lokum) e la ricetta <strong>per</strong> preparare il kahvè secondo l'uso di quel paese.<br />
In questo modo accende subito la curiosità dei nipotini e, intanto, fornisce<br />
importanti informazioni che riguardano quella terra lontana.<br />
Tutto ciò suscita anche una domanda ingenua da parte della nipotina golosa:<br />
"Ma pelché vai semple in gilo? Non ti piace stale qui con noi?". A questa domanda<br />
il nonno, naturalmente, risponde evidenziando il suo desiderio di viaggiare<br />
<strong>per</strong> conoscere.<br />
Poi Colorina, fidandosi forse del giudizio del nonno o <strong>per</strong> pura golosità, assaggia<br />
i lokum. Questi dolcetti incontrano subito il suo gusto, li apprezza e si lecca le<br />
pinnette (segno evidente della sua soddisfazione).<br />
La piccola ha quindi o<strong>per</strong>ato una scelta legata al suo gusto <strong>per</strong>sonale e non certo<br />
al luogo di provenienza del cibo.<br />
La prima attività (scheda/proposta A) propone di far rilevare ai bambini quanti<br />
cibi, originari di altri paesi, siano ormai diventati di consumo comune e figurino<br />
nel nostro linguaggio quotidiano. Senza rendercene conto infatti, consumiamo<br />
quotidianamente alimenti che, <strong>per</strong> i loro stessi nomi, ci richiamano immediatamente<br />
altri luoghi, più o meno lontani.<br />
Se si preferisce rendere collettivo il gioco proposto dall’attività, la scheda può<br />
essere fotocopiata (ingrandendola) e incollata su cartoncino. I vari pezzi possono<br />
poi essere ritagliati <strong>per</strong> unirli a comporre la “sagoma” del cibo stesso.<br />
Successivamente all’attività è bene sollecitare i bambini a intervistare i nonni e/o<br />
i genitori, <strong>per</strong> conoscere (se non lo sapessero ancora) la loro regione o il loro<br />
paese d'origine e farsi raccontare qualcosa di un cibo o farsi scrivere una ricetta<br />
tradizionale. In questo modo i bambini avranno la possibilità di scoprire e mantenere<br />
un legame con il passato e con le tradizioni di famiglia, conoscere nuove<br />
ricette, confrontare ricette simili o addirittura uguali, pur se appartenenti a luo-<br />
145
onda della curiosità<br />
ghi diversi. Tutte queste informazioni e ricette potranno essere raccolte in un<br />
libriccino da regalare a ciascun bambino o potranno essere fissate su un cartellone<br />
in classe. L'attività risulterà ancora più interessante se in classe sono presenti<br />
bimbi di altre culture.<br />
Un altro spunto di riflessione legato a quanto illustrato prima deriva dalla seconda<br />
attività (scheda/proposta B), centrata sulla sco<strong>per</strong>ta dei gusti <strong>per</strong>sonali e dei<br />
compagni, consentendo in tal modo confronti e la nascita di stimoli ad assaggiare<br />
cibi nuovi.<br />
L'ultima attività (scheda/proposta C) è un modo <strong>per</strong> divertirsi a dipingere, decorare<br />
o costruire qualcosa utilizzando cereali, pasta, pezzi di carota, foglie di insalata,<br />
qualche fetta di pane a cassetta…<br />
146
A<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
scoprire insieme quali cibi<br />
di altri paesi conoscono i<br />
bambini e che sono ormai<br />
entrati a far parte della<br />
nostra cultura e del linguaggio<br />
comune.<br />
G.R<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
fotocopie della<br />
scheda, una <strong>per</strong><br />
ciascun bambino<br />
pennarelli<br />
anfratto nascosto<br />
TANTETINTE HA ASSAGGIATO<br />
I LOKUM, E TU?<br />
Fotocopiare la scheda sotto. Ogni<br />
bambino deve cercare di comporre<br />
le parole “unendone” i pezzi con<br />
un tratto di pennarello e scriverle<br />
sulle righe.<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
...................................................................................................................<br />
...................................................................................................................<br />
147
anfratto nascosto<br />
148<br />
B<br />
Scheda/proposta<br />
Attività a coppie<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
conoscere e rispettare i<br />
gusti degli altri.<br />
M GUSTA TU CHE GUSTO IO<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
fotocopie della<br />
scheda<br />
Consegnare a ogni bambino la pri ma<br />
scheda (o una analoga) e poi dividerli<br />
a coppie. Si devono intervistare<br />
a vicenda e compilare la scheda.<br />
Terminata questa fase, <strong>l'insegnante</strong> intervista a sua volta i<br />
bambini rispetto ai loro gusti e riporta i dati sugli ultimi<br />
due schemi (di cui forniamo solo un campione) <strong>per</strong> avere<br />
un quadro più generale della situazione.<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
Quali sono i cibi, in generale, che ti piacciono di più? ..............................<br />
.................................................................................................................<br />
Quali sono quelli di cui non potresti fare a meno? ...................................<br />
.................................................................................................................<br />
Indica tra i cibi che ti piacciono i tre che preferisci: .................................<br />
.................................................................................................................<br />
Indica tre cibi che non ti piacciono affatto: ..............................................<br />
.................................................................................................................<br />
I CIBI CHE PIACCIONO DI PIÙ<br />
ELENCO DEI CIBI QUANTE VOLTE SONO STATI SCELTI TOTALE<br />
I CIBI CHE PIACCIONO DI MENO<br />
ELENCO DEI CIBI QUANTE VOLTE SONO STATI SCELTI TOTALE
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
o collettiva<br />
C M<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
improvvisarsi artisti utilizzando<br />
i cibi.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
chicchi, legumi,<br />
cereali, foglie di<br />
insalata, fette di<br />
pane a cassetta,<br />
pasta di vari formati,<br />
pezzi di carota,<br />
cavolfiori, chicchi di<br />
caffè, patate, broccoli,<br />
cavoletti o altre<br />
verdure e frutta<br />
ARTISTI INCOMPRESI<br />
anfratto nascosto<br />
Proponiamo di utilizzare alimenti<br />
consumati normalmente <strong>per</strong> artisti,<br />
<strong>per</strong> ora… forse un po' incompresi.<br />
Con le verdure si possono fare<br />
degli stampini <strong>per</strong> abbellire una<br />
carta da lettere; con il pane, dopo<br />
averlo tagliato dandogli la forma<br />
desiderata, si possono fare dei timbri;<br />
con la pasta si possono realizzare<br />
dei mini-burattini; con i legumi<br />
e i cereali si possono riempire<br />
gli spazi di un disegno inventato<br />
incollandoli…<br />
149
150<br />
Come bolle di sapone<br />
si muovono nell'aria senza nome<br />
leggeri e trasparenti<br />
silenziosi e lievi<br />
salgono in cielo liberi di andare<br />
nessuna nuvola li può fermare<br />
danzano e vagano<br />
alla ricerca dei pensieri<br />
che li faccian trasformare<br />
... non più sogni né desideri.<br />
(Sandra Dema)<br />
onda della curiosità<br />
CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />
Sognare... desiderare... fantasticare… sono i nostri modi <strong>per</strong><br />
proiettarci nel futuro, <strong>per</strong> rivolgerci al domani, inconsciamente, senza remore o<br />
inibizioni. Nei sogni tutto è <strong>per</strong>messo, la fantasia trova terreno fertile e l'immaginazione<br />
si mescola, a volte, con la realtà.<br />
Spesso, parlando di sogni, si pensa a qualcosa di irrealizzabile, a un'utopia. Non<br />
a caso, infatti, il sogno ci porta con la mente al sonno, a quel momento magico<br />
in cui i nostri pensieri si sentono liberi di andare…<br />
Ma il sogno è proprio solamente fantasia oppure risponde a un'esigenza, diventa<br />
bisogno e quindi realtà?<br />
E il desiderio, che cos'è?<br />
Messaggio “Stanotte ho fatto un sogno che…”<br />
Obiettivi Scoprire che i sogni possono diventare realtà. Diventare consapevoli<br />
dei nostri sogni e desideri. Condividere un sogno e cercare<br />
di realizzarlo.
onda della curiosità<br />
Metodologia Una caratteristica del protagonista Tantetinte, che si <strong>per</strong>cepisce<br />
sin dal racconto <strong>per</strong> la classe prima, è quella di essere un grande<br />
sognatore: ama, infatti, farsi cullare e lasciarsi andare a immaginare. Incontrare<br />
i protagonisti delle storie del nonno (grande viaggiatore), <strong>per</strong> ora, resta soltanto<br />
un sogno, nel quale Tantetinte si crogiola e dal quale si lascia avvolgere.<br />
Questa capacità di ascoltare e di fantasticare sono i primi segni di uno sviluppo<br />
posteriore, che gettano le basi <strong>per</strong> la sua crescita, <strong>per</strong> la sua maturazione e <strong>per</strong><br />
la costruzione di un progetto di vita.<br />
Già nel racconto <strong>per</strong> la prima classe, il pesce colorato manifesta a<strong>per</strong>tamente un<br />
grande desiderio, realizzatosi grazie all'aiuto del pesce angelo Tiri (fare le capriole<br />
come lui); ora, via via che si procede nella lettura della sesta, settima e ottava<br />
parte del racconto (“Una notte agitata”, “Condividere un desiderio” e “La stanza<br />
segreta”) se ne rivela, con forza, un altro: quello di entrare nella stanza segreta<br />
del nonno.<br />
Pertanto, la prima attività (scheda/proposta A) prevede di rivivere le emozioni del<br />
pesciolino drammatizzando le parti del racconto letti (sesto, settimo e ottavo),<br />
non mancando di ricordare come egli sia, appunto, ricco di sogni e aspirazioni.<br />
Il pesciolino ha fatto un sogno, in cui ha immaginato di essere nella stanza segreta<br />
del nonno e questo sogno ha stimolato un desiderio.<br />
Far riflettere utilizzando le seguenti domande-guida:<br />
– come fa Tantetinte a realizzare il suo desiderio?<br />
– Dopo averlo realizzato, come si sente?<br />
– Ci sono state delle conseguenze dalla realizzazione di questo desiderio?<br />
– Perché Tantetinte, se desiderava tanto entrare nella stanza segreta, non ha<br />
chiesto il <strong>per</strong>messo al nonno, ma si è fatto aiutare dall'amico Ferretto?<br />
Un elemento importante da far notare è il fatto che Tantetinte ha bisogno di<br />
qualcun altro <strong>per</strong> arrivare a realizzare i suoi desideri: di Tiri, <strong>per</strong> imparare a fare<br />
le capriole (nel racconto <strong>per</strong> la prima classe); dell'amico Ferretto, <strong>per</strong> accedere<br />
alla stanza segreta. Eventualmente, anche queste informazioni si potrebbero<br />
annotare sulla carta d'identità del pesciolino colorato (se disponibile dal racconto<br />
dell’anno precedente).<br />
In un momento successivo (scheda/proposta B) si creano le condizioni <strong>per</strong> liberare<br />
i sogni e i desideri che sono dentro ciascuno, con l'aiuto della fantasia; al<br />
termine di questa “esplorazione”, ci si può riunire in cerchio <strong>per</strong> lasciare a tutti<br />
la possibilità di raccontare ciò che hanno provato, sentito, sognato, durante questo<br />
momento.<br />
151
onda della curiosità<br />
Per riflettere insieme, si può adottare questa domanda-stimolo: “Per realizzare il<br />
mio desiderio avrei bisogno di…” (… essere molto…; … avere molto…; … di altre<br />
<strong>per</strong>sone; … di tempo; … di spazio; … di una bacchetta magica; … di altro …)<br />
A volte i nostri desideri, nel realizzarsi, possono “scontrarsi” con quelli di qualcun<br />
altro o impedirne la soddisfazione. Per esempio: “Io desidero tanto giocare<br />
in camera e mia sorella non vuole <strong>per</strong>ché dice che deve ascoltare la musica”. Che<br />
cosa faccio allora?<br />
– Cerco di parlarne;<br />
– reagisco subito (picchio, urlo, mi offendo);<br />
– voglio averla vinta a tutti i costi;<br />
– chiedo aiuto a qualcuno;<br />
– lascio <strong>per</strong>dere;<br />
– altro (…).<br />
La terza attività (scheda/proposta C) prevede la collaborazione di tutti <strong>per</strong> immaginare<br />
il desiderio di un altro compagno. Presuppone quindi una buona conoscenza<br />
degli altri e la disponibilità ad accettare che la fantasia altrui costruisca il<br />
proprio sogno.<br />
152
A<br />
Scheda/proposta<br />
Attività collettiva<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
ri<strong>per</strong>correre un grande<br />
desiderio di Tantetinte.<br />
B<br />
A<br />
Scheda/proposta<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1/2 h<br />
Obiettivo<br />
sognare, desiderare, volare<br />
con la fantasia, rilassarsi.<br />
C<br />
A<br />
Scheda/proposta<br />
Scheda/proposta<br />
Attività di gruppo<br />
Tempo: 1 h e 1/2<br />
Obiettivo<br />
mettere a frutto la conoscenza<br />
dell’altro usando la<br />
propria fantasia.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
uno spazio idoneo<br />
un registratore e<br />
una cassetta con<br />
musica rilassante<br />
D<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
uno spazio idoneo<br />
<strong>per</strong> la rappresentazione<br />
anfratto nascosto<br />
OH... COME MI PIACEREBBE!<br />
Dopo aver ricordato con i bambini<br />
quanto Tantetinte sia ricco di desideri,<br />
dividerli a gruppi e assegnare<br />
a ciascun gruppo il compito di<br />
drammatizzare le parti del raccon-<br />
to citate nella scheda di approfondimento.<br />
G<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
uno spazio idoneo<br />
un registratore e<br />
una cassetta con<br />
musica rilassante<br />
LA RUOTA DEI SOGNI<br />
Far sistemare i bambini a raggera,<br />
distesi sul pavimento. Suggerire loro<br />
di chiudere gli occhi, di rilassarsi<br />
ascoltando la musica e di far volare<br />
la fantasia nel mondo dei sogni.<br />
Quando <strong>l'insegnante</strong> lo riterrà<br />
opportuno interrom<strong>per</strong>à l’ascolto e li stimolerà a raccontare<br />
che cosa hanno “sognato”.<br />
G<br />
TI PIACEREBBE...<br />
Disporsi in cerchio; al centro dello spazio così delimitato si<br />
mette una sedia, sulla quale va a sedersi volontariamente<br />
un bambino, mentre un altro sta in piedi dietro di lui. Il<br />
bambino in piedi inizia a fantasticare riferendosi al bambino<br />
seduto. Per esempio dicendo: “A te, Giovanni, piacerebbe<br />
essere uno gnomo e vivere nella foresta spaziale…”.<br />
Il bambino seduto può correggere e/o aggiungere elementi,<br />
in modo che il “sogno” prenda forma in modo più dettagliato.<br />
Anche gli altri bambini possono intervenire con<br />
dei suggerimenti. Quando il bambino in piedi riterrà di<br />
aver espresso tutto quello che pensava l'altro potesse desiderare,<br />
chiede il cambio turno.<br />
153
154<br />
onda della curiosità<br />
CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />
Non negare un beneficio a chi ne ha<br />
bisogno, se è in tuo potere farlo.<br />
(dalla Bibbia)<br />
L'adulto ha un ruolo fondamentale nella crescita del bambino,<br />
ha il potere di plasmarne la vita e la <strong>per</strong>sonalità ed è anche un modello di comportamento.<br />
Il bambino, dal canto suo, osserva, imita, apprende da chi gli sta intorno<br />
modi e regole di convivenza e le interiorizza. Anche se, a prima vista, la relazione<br />
adulto-bambino può apparire di totale dipendenza del piccolo dal grande, in realtà<br />
non è così; il bambino è in grado di dare molto all'adulto che gli sta accanto e restituire<br />
gratitudine. Basta pensare all'emozione che suscita in noi il sorriso di un<br />
bimbo, la sua prima parola pronunciata, una carezza, un bacio… Piccoli gesti che<br />
aiutano l'adulto, a volte, a su<strong>per</strong>are le normali difficoltà quotidiane…<br />
Messaggio “Sono grande, ma ho anch'io bisogno di te”<br />
Obiettivi Riflettere sul significato delle richieste d'aiuto che facciamo ai<br />
bambini. Comprendere e valorizzare il gesto o la parola che ci<br />
viene donata <strong>per</strong> aiutarci. Soffermarsi sull'importanza del modo con il quale viene<br />
richiesto l'aiuto.<br />
Metodologia L'argomento di questo approfondimento, dopo una prima lettura<br />
della decima parte ("Un segreto del nonno"), può non essere<br />
colto immediatamente; la frase del nonno "Però ho bisogno di un aiutante e<br />
penso che tu…", se viene letta ponendo attenzione al suo significato più profon-
onda della curiosità<br />
do, può essere lo stimolo a riflettere insieme sul messaggio che racchiude.<br />
A questo punto del racconto è già evidente il forte legame che c'è tra nonno e<br />
nipote, ma in questa parte la loro relazione mostra anche un altro aspetto<br />
importante, che si manifesta con la richiesta di aiuto da parte dell'adulto verso<br />
il piccolo, <strong>per</strong> poter realizzare il proprio desiderio. Non è una richiesta fine a sé<br />
stessa; è piuttosto la valorizzazione del nipote, è un modo <strong>per</strong> farlo sentire parte<br />
di un progetto, è la condivisione di un pensiero insieme a lui, è un modo <strong>per</strong> collegare<br />
e tenere unite le due generazioni.<br />
Anche noi, nella nostra vita quotidiana, dobbiamo imparare a fermarci e a riflettere<br />
su quante e quali richieste di aiuto facciamo ai nostri alunni e/o figli, anche<br />
senza rendercene conto.<br />
Poniamoci alcune domande:<br />
– come adulti, abbiamo bisogno del bambino? Perché?<br />
– Siamo capaci di accettare di avere questo bisogno?<br />
– Siamo in grado di chiedere aiuto a un bambino?<br />
– Come esprimiamo questa necessità?<br />
– Siamo capaci di valorizzare e cogliere ogni piccolo gesto o parola detta da un<br />
bambino <strong>per</strong> aiutarci?<br />
Se, come adulti, il primo passo è riconoscere di aver bisogno del bambino, il<br />
secondo sarà quello di scendere dal nostro piedistallo e di guardare il mondo con<br />
occhi diversi, quelli dei bambini appunto. Essere consapevoli di quanto i bambini<br />
possano insegnarci, essere ancora capaci di stupirci, di fantasticare, di essere<br />
veri, spontanei e ingenui, di ascoltare ciò che hanno da dirci, è un modo <strong>per</strong><br />
stare accanto ai propri figli crescendo insieme a loro.<br />
I piccoli aiuti materiali che richiediamo, in classe o in casa (apparecchiare, sparecchiare,<br />
distribuire il sapone, bagnare le piantine…), sono dei messaggi chiari<br />
che noi lanciamo e che vogliamo siano raccolti. A questi dobbiamo aggiungere<br />
tutte quelle forme gratuite di aiuto (sguardo, abbraccio, interessamento…) che<br />
ci arrivano quotidianamente dai bambini e che ci procurano giovamento anche<br />
se a volte non riusciamo a <strong>per</strong>cepirli e a valorizzarli come tali.<br />
Cerchiamo allora di utilizzarli <strong>per</strong>:<br />
– valorizzare le capacità e le disponibilità dei bambini;<br />
– cogliere e far cogliere l'importanza del gesto che viene compiuto;<br />
– sottolineare lo spirito di collaborazione che si instaura tra il richiedente aiuto<br />
e chi lo presta.<br />
I bambini, dal canto loro, devono sentire di essere importanti <strong>per</strong> <strong>l'insegnante</strong>,<br />
155
onda della curiosità<br />
<strong>per</strong> i genitori, <strong>per</strong> i nonni ecc. Anche se piccoli possono essere di grande aiuto<br />
nel fare cose che gli adulti, a volte, non sono più in grado di compiere (<strong>per</strong> portare<br />
un solo, familiare esempio, infilare il filo nell’ago alla nonna, che non vede<br />
più molto bene). Perché ciò avvenga è sicuramente importante il tipo di relazione<br />
che si instaura tra i soggetti e il modo in cui viene chiesto l'aiuto.<br />
Se una sera, <strong>per</strong> esempio, torniamo a casa dal lavoro con un forte mal di testa e<br />
non abbiamo voglia di sentire nessun rumore, <strong>per</strong> manifestare il nostro disagio<br />
possiamo scegliere tra due strade:<br />
– la più istintiva è quella di esigere silenzio subito, con una richiesta secca: "Sta'<br />
zitto e smettila, ché ho mal di testa…";<br />
– l'altra, più difficile e che richiede più tempo, è quella di spiegare il motivo <strong>per</strong><br />
cui abbiamo mal di testa (il molto lavoro…) e domandare al bambino come<br />
pensa di poterci aiutare, sottolineando in tal modo l'importanza di ciò che ci<br />
verrà proposto.<br />
Alle soluzioni suggerite noi possiamo aggiungere un “beneficio” che pensiamo<br />
di poterne ricavare, rafforzando in tal modo la valorizzazione del suo gesto.<br />
Facciamo un esempio della situazione sopra descritta (“Ritorno dal lavoro con il<br />
mal di testa”):<br />
156<br />
Proposte del bambino Beneficio dell'adulto<br />
"Posso stare zitto e andare in camera<br />
mia…"<br />
Posso sedermi qui sul divano, vicino<br />
a te…"<br />
"Andiamo insieme sul lettone, al<br />
buio…"<br />
"… e puoi scegliere un gioco che poi<br />
faremo insieme…"<br />
"… e puoi farmi qualche massaggio<br />
sulla testa con le tue manine…"<br />
"… e sottovoce mi racconti una bella<br />
storia…"<br />
Forse, il mal di testa non passerà, ma sicuramente il bambino <strong>per</strong>cepirà di aver<br />
contribuito a fare stare meglio il genitore…<br />
Passiamo ora alle proposte o<strong>per</strong>ative.<br />
La prima attività (scheda/proposta A) vuole stimolare i bambini a ricordare il<br />
momento raccontato nella decima parte ("Un segreto del nonno"), disegnandolo<br />
nello spazio apposito, e a cercare di ricordare se ci siano stati altri frangenti<br />
(anche nel racconto <strong>per</strong> la prima classe, se possibile) in cui qualche pesce adul-
onda della curiosità<br />
to abbia chiesto un aiuto o un piccolo favore a Tantetinte o ad altri giovani <strong>per</strong>sonaggi<br />
della storia, o, in ogni caso, se ne sia avvantaggiato.<br />
Successivamente, occorre far riflettere i bambini su quanto hanno <strong>per</strong>cepito,<br />
ponendo loro alcune domande-guida:<br />
– <strong>per</strong>ché questa volta il nonno chiede aiuto a Tantetinte <strong>per</strong> andare in giro con<br />
il carrettino?<br />
– Se il nipote non accettasse, il nonno partirebbe ugualmente?<br />
– Il nonno è appena tornato da un viaggio lunghissimo compiuto da solo in un<br />
paese lontano: come mai ora ha bisogno della compagnia di Tantetinte? Si sente<br />
forse troppo anziano <strong>per</strong> affrontare un nuovo viaggio?<br />
Quando si chiede aiuto a qualcuno, spesso si usa dire: "Mi dai una mano a…?".<br />
Prendendo spunto da questa frase, la seconda attività (scheda/proposta B) ha<br />
come obiettivo di rendere più… tangibile l'argomento, proponendo di costruire<br />
delle mani che rappresentino le richieste di aiuto nate e raccolte nell’ambito<br />
della classe, ma non solo; la proposta, infatti, è estendibile anche all’ambito<br />
familiare, <strong>per</strong> “raccogliere” le richieste d’aiuto che <strong>per</strong>vengano ai bambini da<br />
parte degli adulti che stanno loro intorno. L’attività può essere utile <strong>per</strong> far<br />
emergere con quante modalità si possano esprimere richieste di “vicinanza” e di<br />
condivisione.<br />
L'ultima attività (scheda/proposta C) presenta un elenco di situazioni abbastanza<br />
comuni, in cui i bambini sono coinvolti e in merito alle quali sono chiamati a trovare<br />
delle soluzioni. Si può svolgere individualmente o a gruppi. Terminata la<br />
prima fase ci si può riunire in cerchio <strong>per</strong> riflettere insieme e <strong>per</strong> confrontarsi sulle<br />
soluzioni individuate. Sarà interessante far emergere le differenti proposte analizzandole<br />
e valorizzandole <strong>per</strong> comprendere, anche in questo caso, quanti siano i<br />
punti di vista possibili rispetto a una stessa situazione.<br />
157
anfratto nascosto<br />
158<br />
A<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
ricordare e comprendere il<br />
messaggio lanciato dal<br />
nonno a Tantetinte.<br />
R.M<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
la fotocopia della<br />
scheda <strong>per</strong> ogni<br />
bambino<br />
pennarelli e/o<br />
colori<br />
HO BISOGNO DI TE<br />
Consegnare la scheda fotocopiata a<br />
ciascun bambino e, successivamente<br />
all’esecuzione dei disegni e alla<br />
risposta richiesta, proporre le<br />
domande-guida della scheda di<br />
approfondimento alle pagine 44-45.<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
Il nonno Amilcare vuole andare in giro con il suo carrettino ma dice che ha<br />
bisogno di un aiutante. Chi è questo aiutante? ..........................................<br />
Prova a disegnare la scena in cui il nonno chiede aiuto.<br />
Ti ricordi qualche altro momento del racconto in cui un pesce adulto (zia<br />
Rosalia, mamma, papà, maestra…) viene aiutato da Tantetinte o da un<br />
altro pesciolino? Se sì, quale? ..................................................................<br />
.................................................................................................................
AB<br />
Scheda/proposta<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h e 1/2<br />
Obiettivo<br />
recu<strong>per</strong>are il senso dell'aiuto<br />
disinteressato.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
colori, cartoncini,<br />
colla<br />
foglio di cartoncino<br />
grande (70 x 100<br />
cm)<br />
forbici dalla punta<br />
arrotondata<br />
M<br />
CHIEDO UNA MANO A...<br />
anfratto nascosto<br />
Ogni bambino ha a disposizione un cartoncino su cui traccia<br />
la sagoma della propria mano; poi, la colora, la ritaglia<br />
e scrive il proprio nome su un braccialetto da mettere al<br />
polso della sagoma.<br />
Quindi, sul cartoncino grande, si praticano tanti tagli<br />
quanti sono i bambini più le insegnanti, disposti come si<br />
desidera (ad esempio a forma di cerchio o semicerchio) e<br />
se ne scrive il titolo: “Chiedo una mano a…”.<br />
Le mani ritagliate in precedenza vengono incollate su delle<br />
strisce di cartoncino, <strong>per</strong> consentire di infilarle dentro i<br />
tagli, rivolte all’esterno: a questo punto sono… a disposizione<br />
di chi ha bisogno di aiuto.<br />
Sul cartellone risulterà un <strong>per</strong>imetro formato da tante<br />
sagome di mani rivolte verso l'esterno, in attesa di essere<br />
usate. Se, ad esempio, <strong>l'insegnante</strong> vuole chiedere aiuto a<br />
un bambino, prende la propria mano e quella del bambino<br />
e le reinserisce nei tagli posizionandole verso l'interno<br />
dicendo: "Chiedo una mano a…. <strong>per</strong>…"; il bambino interpellato<br />
sarà libero di accettare o meno la richiesta. Nel caso<br />
in cui si renda disponibile, si potranno collegare le due<br />
mani tracciando delle frecce (una di andata, dalla mano<br />
della maestra verso quella del bambino, e un'altra al contrario,<br />
di ritorno) differenziandole <strong>per</strong><br />
colore. In tal modo si creerà una sorta<br />
di “ragnatela” che rappresenterà l'intreccio<br />
di aiuti che si è verificato in un<br />
certo <strong>per</strong>iodo, magari prestabilito.<br />
N.B.: anche e soprattutto le insegnanti<br />
è bene che partecipino preparando<br />
le sagome delle loro mani.<br />
La proposta o<strong>per</strong>ativa di questa attività<br />
può essere suggerita ai bambini<br />
come attività da svolgere analogamente<br />
a casa, <strong>per</strong> una costruzione<br />
159
anfratto nascostodelle mani… in famiglia.<br />
NOMI<br />
BAMBINI<br />
Anna<br />
ha aiutato…<br />
Claudia<br />
ha aiutato…<br />
Mattia<br />
ha<br />
aiutato…<br />
Paolo<br />
ha aiutato…<br />
160<br />
LUNEDÌ<br />
La mamma<br />
ad apparecchiare<br />
Il nonno a<br />
riparare la<br />
porta<br />
Sempre in riferimento<br />
all’ambito familiare, si può<br />
predisporre in classe un cartellone<br />
(vedi lo schema a<br />
fondo pagina dal titolo<br />
“Cartel lone degli aiuti”) sul<br />
quale annotare settimanalmente<br />
le richieste d’aiuto<br />
che i bambini ab biano ricevuto<br />
a casa da adulti e alle<br />
quali abbiano risposto.<br />
CARTELLONE DEGLI AIUTI<br />
Predisporre il cartellone degli aiuti prendendo spunto dal<br />
seguente schema (può essere settimanale o mensile) e<br />
preparare tante fotocopie di una piccola sagoma di mano<br />
da incollare nella casella che contiene la richiesta di aiuto<br />
descritta.<br />
MARTEDÌ MERCOLEDÌ<br />
Il papà a<br />
bagnare le<br />
piante<br />
GIOVEDÌ<br />
La sorella a<br />
ritrovare<br />
Bobbo<br />
VENERDÌ SABATO DOMENICA
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
o collettiva<br />
Tempo: 1 h e 1/2<br />
Obiettivo<br />
riflettere su alcune situazioni<br />
abbastanza comuni<br />
di richieste d'aiuto e trovarvi<br />
delle soluzioni.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
fotocopie della<br />
scheda (qui e alla<br />
pagina seguente)<br />
B)<br />
Sei appena uscita/o<br />
da scuola e<br />
vuoi correre a<br />
casa a guardare i<br />
cartoni, ma…<br />
C R<br />
… una <strong>per</strong>sona<br />
an ziana, all'incrocio,<br />
ti domanda<br />
se puoi aiutarla<br />
ad attraversare la<br />
strada.<br />
IMMERGIAMOCI<br />
NELLE SITUAZIONI<br />
Tu ti guardi intorno<br />
e sbuffi, <strong>per</strong>ché<br />
sai che man -<br />
ca poco all'inizio<br />
della trasmissione.<br />
Questa <strong>per</strong>sona<br />
deve <strong>per</strong>ò proprio<br />
ritornare a<br />
casa <strong>per</strong> prendere<br />
una medicina.<br />
anfratto nascosto<br />
Decidere innanzitutto se l'attività viene svolta individualmente<br />
o a gruppi e se si preferisce consegnare la scheda<br />
con tutte le situazioni ipotizzate oppure proporre una sola<br />
situazione tra quelle suggerite. Naturalmente, se si opta<br />
<strong>per</strong> il lavoro collettivo, le soluzioni relative a ogni situazione<br />
saranno l'espressione del gruppo.<br />
La consegna è di leggere attentamente le situazioni elencate,<br />
immaginare di doverle affrontare e proporvi delle<br />
soluzioni.<br />
Quando tutti avranno terminato, riunirsi in cerchio e<br />
ri<strong>per</strong>correre le varie situazioni ascoltando attentamente<br />
ciò che emerge (da ciascun bambino o da ciascun gruppo).<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
DESCRIZIONE SITUAZIONE RIFLESSIONE SOLUZIONE<br />
A)<br />
Il papà torna a<br />
casa con un forte<br />
mal di testa…<br />
Tu stai ascoltando<br />
la musica che ti<br />
piace a tutto<br />
volume.<br />
Entrambi avete<br />
del le esigenze di -<br />
verse. Il papà de -<br />
sidera che gli passi<br />
il mal di testa e tu<br />
poter continuare<br />
ad ascol tare la<br />
musica.<br />
Che cosa suggerisci<br />
di fare?<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
Che fai?<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
161
anfratto nascosto<br />
C)<br />
Il nonno ti telefona<br />
<strong>per</strong> chiederti<br />
se puoi andare a<br />
im bucare una lettera<br />
urgente, <strong>per</strong>ché<br />
non si sente<br />
molto bene…<br />
D)<br />
La maestra, du -<br />
rante l'intervallo,<br />
ti chiede di andare<br />
dalla o<strong>per</strong>atrice a<br />
domandarle una<br />
ca momilla, <strong>per</strong>ché<br />
ha un po’ di mal di<br />
stomaco…<br />
E)<br />
Tua sorella ti ha<br />
<strong>per</strong>messo di usare<br />
la sua macchina<br />
fotografica, a pat -<br />
to che tu possa<br />
restituirgliela ap -<br />
pena te la chiede…<br />
F)<br />
Hai trovato un<br />
gattino molto piccolo<br />
che, evidentemente,<br />
ha tanto<br />
bisogno di essere<br />
accolto…<br />
162<br />
Proprio in quell'istante<br />
suo na alla<br />
porta il tuo amico<br />
del cuo re, che ti<br />
invita ad andare al<br />
parco con lui…<br />
Tu stai giocando<br />
con i tuoi amici a<br />
un gioco che ti<br />
piace tanto…<br />
Il tuo migliore a -<br />
mico vede la macchina<br />
fotografica e<br />
ti chiede di prestargliela<br />
<strong>per</strong> un<br />
fi ne settimana in<br />
modo da poterla<br />
usare in gita…<br />
Sai di non poterlo<br />
tenere, <strong>per</strong>ché i<br />
tuoi genitori non<br />
te lo <strong>per</strong>metterebbero.<br />
Sei combattuto/a:<br />
sai che se il nonno<br />
ti ha chiesto questo<br />
favore significa<br />
che ne ha proprio<br />
bisogno, ma vuoi<br />
anche andare con<br />
il tuo amico<br />
Vorresti continuare<br />
a giocare, ma ti<br />
dispiace non aiutare<br />
la maestra…<br />
Vorresti accontentare<br />
il tuo amico<br />
ma vuoi anche ri -<br />
spettare l’accordo<br />
preso con tua so -<br />
rella…<br />
Vuoi aiutare la<br />
bestiola ma senza<br />
portarla a casa…<br />
Quale soluzione<br />
puoi trovare <strong>per</strong><br />
soddisfare le due<br />
esigenze?<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
Che cosa pensi di<br />
fare?<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
Che cosa pensi di<br />
fare?<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
Come puoi fare<br />
qualcosa?<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................<br />
........................
CORRENTE VERDE-AZZURRA<br />
Lungo un sentiero ripido e pietroso incontrai un giorno una bambina<br />
che recava sulla schiena il suo fratellino.<br />
– Cara bambina – le dissi – come fai a portare un carico così<br />
pesante?<br />
Ella mi guardò e disse: – Non è un carico, signore, è mio fratello!<br />
Restai interdetto. La parola di quella bambina si<br />
è impressa nel mio cuore. E quando il<br />
dolore degli uomini si fa sentire,<br />
quando ogni coraggio mi<br />
abbandona, la parola di quella<br />
bambina me lo ricorda:<br />
“Non è un carico quanto stai<br />
portando, è tuo fratello".<br />
onda della curiosità<br />
Proprio <strong>per</strong> il fatto che viviamo in una<br />
comunità, siamo costantemente interpellati e coinvolti in situazioni che richiedono<br />
il nostro intervento diretto o indiretto.<br />
In base a che cosa decidiamo se prenderci a cuore un problema oppure no?<br />
Che cosa ci spinge ad agire? La nostra scala di valori, il senso del dovere, la<br />
responsabilità, la coerenza tra il pensiero e l'azione?<br />
Sono domande a cui non è facile rispondere, <strong>per</strong>ché entrano in gioco molti fattori<br />
spesso concatenati tra loro; è necessario individuare e interpretare le motivazioni<br />
e i bisogni reali di chi chiede aiuto o è in difficoltà <strong>per</strong> poter dare una<br />
risposta adeguata e adottare la strategia più efficace.<br />
Quante volte siamo testimoni di diritti negati e/o non riconosciuti, di abusi, di<br />
sfruttamento… Se abbiamo interiorizzato e o<strong>per</strong>iamo in ogni situazione il<br />
decentramento, cioè ci spostiamo dall'io al tu, riusciremo a “entrare” più facilmente<br />
nell’altro e a metterci nei suoi panni assumendo su di noi la sua difficoltà.<br />
163
onda della curiosità<br />
164<br />
Messaggio “Sento che devo fare qualcosa”<br />
Obiettivi Percepire la necessità di aiuto che ci viene lanciata. Riflettere sul<br />
significato della responsabilità. Indagare i motivi che spingono a<br />
intervenire in certe situazioni.<br />
Metodologia L'approfondimento che viene proposto dopo la lettura dell'undicesima<br />
parte ("Una sco<strong>per</strong>ta <strong>per</strong>icolosa") e delle seguenti si riferisce<br />
alla responsabilità di ciascuno di fronte a una situazione di <strong>per</strong>icolo o di<br />
bisogno da parte di qualcuno.<br />
I due pesciolini, Tantetinte e Ferretto, spinti dalla curiosità, fanno una sco<strong>per</strong>ta<br />
e, senza rendersene conto, corrono un serio <strong>per</strong>icolo.<br />
Capiscono di aver assistito a delle o<strong>per</strong>azioni losche, che li hanno insospettiti, e<br />
decidono di ritornare sul luogo incriminato <strong>per</strong> scoprire altri indizi (nella lettura<br />
arrivare fino a "Intanto, Ferretto e Tantetinte decidono di ritornare al dirupo<br />
scosceso il giorno seguente, <strong>per</strong> scoprire altre cose”, parte 12, “Che fare?”).<br />
A questo punto, consegnare la scheda/proposta A e invitare i bambini a esaurirla<br />
rispondendo anche alle domande; terminata questa fase, continuare nella lettura<br />
del racconto fino al termine della tredicesima puntata (“«Intervenire» è la<br />
parola d'ordine”).<br />
Quindi, riunirsi in cerchio e discutere insieme partendo dalle ipotesi fatte dai<br />
bambini e dalle loro riflessioni, utilizzando le seguenti domande-stimolo:<br />
– che cosa hanno sco<strong>per</strong>to?<br />
– Era in <strong>per</strong>icolo la loro vita?<br />
– Che cosa era in <strong>per</strong>icolo, oltre allo loro vita?<br />
– Perché hanno scelto di andare fino in fondo alla faccenda?<br />
– Che cosa ha spinto i due pesciolini ad agire così?<br />
– Hanno reagito istintivamente o hanno riflettuto?<br />
– Si sono trovati entrambi d'accordo sulla strategia da adottare?<br />
– Che cosa era importante <strong>per</strong> loro? Perché?<br />
– Hanno chiesto aiuto a qualcuno?<br />
– Se non ci fosse stato il nonno, che cosa avrebbero fatto?<br />
– Sarebbero riusciti nel loro intento?<br />
– Potevano trovare un'altra soluzione?<br />
– Hanno pensato alle conseguenze a cui potevano andare incontro?<br />
Lasciare il tempo necessario <strong>per</strong> esprimersi e, successivamente, far emergere
onda della curiosità<br />
l'importanza di sa<strong>per</strong> valutare la situazione e la reale necessità di prendere una<br />
decisione.<br />
Il processo di analisi della situazione è, a volte, così veloce e inconsapevole che,<br />
in apparenza, può sembrare istintivo; altre volte, invece, si esprime in una maggiore<br />
e ponderata riflessione, ma spesso è preceduto da una valutazione dei costi<br />
e delle conseguenze che le decisioni hanno, in primo luogo, su sé stessi e, in<br />
secondo luogo, sull'altro e/o sul contesto.<br />
La seconda attività (scheda/proposta B) prevede la drammatizzazione dell’avventura<br />
al dirupo scosceso così com’è e di due altre ipotesi (o più) tra quelle che verranno<br />
formulate dai bambini.<br />
In tal modo si confrontano le diverse interpretazioni della realtà e si mettono in<br />
luce gli aspetti più evidenti che emergono dalle tre (o più) situazioni proposte.<br />
Proprio partendo dalla loro sensibilità verso il rispetto <strong>per</strong> la natura e gli animali<br />
(messi in <strong>per</strong>icolo dai malviventi del racconto) si favorirà lo sviluppo della successiva<br />
attività (scheda/proposta C, in due varianti).<br />
Con l'ausilio di questa scheda, infatti, si focalizza l'attenzione sulle domande di<br />
aiuto che ci arrivano da più parti ogni giorno e verso le quali ci sentiamo più<br />
pronti a dare delle risposte.<br />
L’attività è articolata secondo due varianti, in merito alle quali si esprimono le<br />
seguenti riflessioni:<br />
– variante 1) lascia spazio a una scelta più libera, ma può comportare il rischio<br />
che i bambini si facciano distrarre più facilmente dalle pagine pubblicitarie e non<br />
colgano appieno la consegna;<br />
– variante 2) l’ambito di scelta è più ristretto ma questa è supportata della spiegazione<br />
del contesto e della situazione a cui si riferisce l'immagine; questa<br />
variante presuppone anche un maggior lavoro <strong>per</strong> <strong>l'insegnante</strong>, richiesto dalla<br />
preparazione del materiale e dalla sua classificazione.<br />
Quale che sia la variante preferita, al termine, riunirsi in cerchio in modo che<br />
ogni bambino mostri ai compagni l'immagine che ha scelto, motivando la sua<br />
decisione e raccontando che cosa ha immaginato in proposito.<br />
Dopo, <strong>l'insegnante</strong>, nel caso abbia scelto la variante 2, inquadra e illustra la<br />
situazione a cui si riferisce l’immagine scelta medesima.<br />
Questa attività dà l'opportunità di introdurre il tema dei valori in cui hanno<br />
dimostrato di credere i bambini (rispetto <strong>per</strong> l'ambiente, <strong>per</strong> gli animali, <strong>per</strong> altri<br />
bambini come loro che soffrono…).<br />
165
anfratto nascosto<br />
166<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1/2 h<br />
Obiettivo<br />
ricordare le responsabilità<br />
di ciascuno verso il mondo<br />
che ci circonda e riflettere<br />
sul tema.<br />
A M.R<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
fotocopie della<br />
scheda<br />
pennarelli e/o<br />
colori<br />
CHE COSA C'È IN FONDO AL<br />
DIRUPO SCOSCESO?<br />
Fotocopiare la scheda e consegnarla<br />
a ciascun bambino. Esaurite le consegne,<br />
procedere nella lettura e<br />
nella discussione come indicato<br />
nella scheda di approfondimento.<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
Tantetinte e Ferretto arrivano al dirupo scosceso e… cosa scoprono? Prova<br />
a disegnare nello spazio come immagini la scena.<br />
– Secondo te come continua la storia?<br />
– Se tu ti fossi trovato/a in una simile situazione che cosa avresti fatto?<br />
– Che cosa ti avrebbe spinto ad agire così?
B<br />
Scheda/proposta<br />
Attività collettiva<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
drammatizzare l’avventura<br />
effettivamente narrata<br />
nelle parti 11, 12 e 13, e<br />
secondo altri sviluppi.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
uno spazio idoneo<br />
C<br />
Scheda/proposta<br />
Attività individuale<br />
Tempo: 1 h<br />
Obiettivo<br />
raccogliere e accogliere<br />
una richiesta di aiuto o un<br />
bisogno.<br />
MATERIALE OCCORRENTE<br />
giornali<br />
riviste<br />
colla<br />
forbici dalla punta<br />
arrotondata<br />
fogli<br />
R.D<br />
M<br />
INTERVENIRE<br />
CHI CHIEDE AIUTO?<br />
anfratto nascosto<br />
Ricordare quanti sono i <strong>per</strong>sonaggi che entrano in gioco in<br />
questa fase del racconto (parti 11, 12 e 13): Tantetinte e<br />
Ferretto, un pesce cane, due pesci scorfano, tre loschi pesci,<br />
il nonno, due autisti, un certo numero di pesci poliziotto.<br />
Dividere i bambini in tanti gruppi quante sono le ipotesi<br />
che verranno rappresentate. Assegnare i vari <strong>per</strong>sonaggi e<br />
lasciare un po' di tempo <strong>per</strong> i preparativi.<br />
Far rappresentare a turno ed evidenziare, successivamente,<br />
le differenze che saranno emerse fra le diverse storie<br />
rappresentate e registrare le preferenze.<br />
Variante 1: Mettere a disposizione dei bambini giornali e<br />
riviste. Ognuno deve cercare un’immagine di <strong>per</strong>sone,<br />
animali e/o paesaggi che “chiedono aiuto”, che hanno<br />
“bisogno di una mano”. Dopo averla individuata la incollano<br />
sulla scheda (alla pagina seguente) e rispondono alle<br />
domande, che saranno discusse insieme.<br />
Variante 2: L'insegnante ha scelto in precedenza le immagini<br />
e ha inoltre recu<strong>per</strong>ato le informazioni che si riferiscono<br />
a ciascuna di esse. Quindi, mette a disposizione il<br />
materiale e invita i bambini a scegliere la fotografia che li<br />
colpisce di più, a incollarla sulla scheda (è la stessa della<br />
variante 1) e a rispondere alle domande. Terminato il<br />
lavoro individuale, dopo aver ascoltato le riflessioni dei<br />
bambini, svela a quali situazioni reali si riferiscano.<br />
Successivamente, può condurre i bambini a riflettere<br />
insieme, stimolandoli con le seguenti domande (valide <strong>per</strong><br />
entrambe le varianti): come si potrebbe intervenire? Che<br />
cosa possiamo fare noi? Ci sono organizzazioni che se ne<br />
stanno già occupando? Ne conoscete qualcuna?<br />
167
anfratto nascosto<br />
Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………<br />
Incolla qui l’immagine che hai scelto e rifletti sulle risposte da dare.<br />
– Quale messaggio «senti»?<br />
– Prova a immaginare che cosa è successo.<br />
– Perché?<br />
– Dove vive la <strong>per</strong>sona/l’animale o dove si trova questo luogo?<br />
– Perché hai scelto questa fotografia?<br />
168