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Lesioni da pressione 2010 studenti.pdf - Infermieristica Rimini

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LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

E’ definita lesione <strong>da</strong> decubito (L.d.D)una<br />

lesione tessutale a evoluzione necrotica<br />

che interessa la cute, il derma e gli strati<br />

sottocutanei fino a raggiungere, nei casi<br />

più gravi, la muscolatura e le ossa ad<br />

evoluzione necrotica.<br />

E.P.U.A.P


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

Le lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> colpiscono persone<br />

di tutte le età comportando elevati costi sia<br />

in termini di sofferenza umana che di<br />

impiego di risorse.<br />

Dal punto di vista epidemiologico è un<br />

fenomeno rilevante, in RER la prevalenza<br />

del fenomeno si attesta a circa il 7,1%<br />

(<strong>da</strong>ti studio AGS, anno 2000,2001)


CAUSE: FATTORI LOCALI<br />

PRESSIONE<br />

S’intende una forza applicata perpendicolarmente ad<br />

un’unità di superficie. Lo sviluppo dell’ulcera <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> si<br />

raggiunge quando la forza comprimente fra superficie corporea e<br />

piano di appoggio è più intensa della <strong>pressione</strong> del sangue nel<br />

distretto arteriolo-capillare,per cui viene a crearsi un’ischemia<br />

persistente.<br />

Ciò si verifica quando in un’area di cute si applica una forza<br />

pressoria superiore a 32 mmHg per un periodo di tempo<br />

sufficientemente prolungato.


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

Com<strong>pressione</strong> :<br />

ISCHEMIA<br />

CONGESTIONE VENOSA<br />

TROMBOSI VENOSA<br />

NECROSI


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

NANO - RICCI<br />

1<br />

3<br />

2<br />

1 - Vascolarizzazione<br />

normale tra cute e piano<br />

osseo<br />

2 - La <strong>pressione</strong> causa ischemia profon<strong>da</strong>, ma la cute è integra e non non<br />

mostra<br />

segni di sofferenza grazie ad anastomosi vicarianti<br />

3 - La <strong>pressione</strong> causa ischemia anche in superficie; la cute mostra i primi<br />

segni di sofferenza (eritema persistente, flittene) flittene<br />

4 - Cono rovesciato di<br />

necrosi ed escara cutanea<br />

4<br />

NANO - RICCI<br />

NANO - RICCI NANO - RICCI


CAUSE: FATTORI LOCALI<br />

FORZE DI STIRAMENTO O DI TAGLIO<br />

I segmenti corporei tendono a scivolare <strong>da</strong> una posizione<br />

ad un’altra se non vengono sorretti <strong>da</strong> idonea postura<br />

determinando,a livello della cute interessata, una<br />

<strong>pressione</strong> diretta con effetto stiramento, possibile<br />

angolazione, microtrombosi locali con conseguente<br />

necrosi tessutale profon<strong>da</strong>.


CAUSE: FATTORI LOCALI<br />

ATTRITO O FRIZIONE<br />

E’ la forza esercitata <strong>da</strong> due superfici che si<br />

muovono una contro l’altra; può asportare gli strati<br />

dell’epidermide e rendere più suscettibile la cute agli<br />

eventi lesivi.<br />

Gli effetti sono potenziati <strong>da</strong>ll’esposizione<br />

prolungata della cute all’umidità.


CAUSE: FATTORI LOCALI<br />

MACERAZIONE<br />

L’ambiente umido e la modificazione del PH<br />

favoriscono la penetrazione dei batteri<br />

nell’epidermide creando fenomeni irritativi che la<br />

rendono più sensibile all’ischemia.


Eziologia delle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong><br />

FORZA DI<br />

COMPRESSIONE<br />

FORZA DI<br />

STIRAMENTO


Eziologia delle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong><br />

Osso<br />

Superficie cutanea<br />

Area di<br />

massima<br />

<strong>pressione</strong>


CAUSE: FATTORI SISTEMICI<br />

ETA’<br />

I pazienti anziani dimostrano un’aumentata suscettibilità a<br />

causa delle modificazioni della cute legate all’invecchiamento:<br />

diminuzione del tessuto adiposo, diminuita percezione del<br />

dolore, ridotta risposta immunitaria, rallentamento della<br />

guarigione delle ferite.<br />

MALATTIE ARTERIOSE (ipotensione)<br />

MALATTIE CRONICHE<br />

(diabete, insufficienza renale, m. neuromuscolari)


CAUSE: FATTORI SISTEMICI<br />

RIDUZIONE DELLA MOBILITA’<br />

Ogni malattia o condizione che riduca nel paziente l’abilità a<br />

muoversi liberamente aggrava il rischio d’insorgenza di LdD.<br />

MALNUTRIZIONE<br />

E’ uno dei maggiori fattori di rischio intrinseci.<br />

L’ipoalbuminemia risulta essere elemento comune nell’80%<br />

dei pazienti con LdD.<br />

IPERTERMIA<br />

Ogni aumento di temperatura di un grado centigrado<br />

comporta un incremento del 100% delle richieste<br />

metaboliche.


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

SEDI: potenzialmente in tutti<br />

i punti di contatto con un<br />

piano di appoggio<br />

Compaiono, in particolare<br />

sulla parte bassa del corpo:<br />

Sacro (36-43%)<br />

Grande trocantere (12-17%)<br />

Tallone (11-12%)<br />

Tuberosità ischiatiche (5-15%)<br />

Malleoli laterali (6-7%)<br />

COMPLICANZE: sepsi -<br />

ostiomielite


Sede lesioni<br />

DECUBITO SUPINO:<br />

Area occipitale, olecranica, scapolare, sacrale, regioni ischiatiche,<br />

calcaneare, apofisi spinose<br />

DECUBITO PRONO:<br />

Padiglione auricolare, area temporale-zigomatico mandibolare,<br />

claveare, sternale, patellare, dorsale del piede, spine ilache anterosuperiori<br />

DECUBITO LATERALE:<br />

Trocanteri, malleoli, cresta iliaca, ginocchia, bordo esterno del<br />

piede, spalla, regione scapolare, gomiti, padiglioni auricolari,<br />

zigomi<br />

POSIZIONE SEDUTA:<br />

Area ischiatica, cresta iliaca, area sacrale, apofisi spinose,<br />

spine della scapola e nuca, calcagni e ginocchia


Ipertermia della cute sana che non scompare dopo<br />

scarico della <strong>pressione</strong>.Segno anticipatore della<br />

insorgenza della lesione <strong>da</strong> decubito legata alla<br />

presenza di <strong>pressione</strong> in quella sede. La discromia<br />

cutanea, il colore, l’edema, l’indurimento possono<br />

anche essere utilizzati come parametri di valutazione,<br />

in particolare<br />

nei soggetti<br />

di razza scura<br />

Stadio I


Lesione cutanea a spessore parziale che coinvolge<br />

l’epidermide, il derma od entrambi.<br />

La lesione è superficiale e clinicamente si presenta come<br />

un’abrasione, una vescicola(o bolla) o un cratere/cavità<br />

poco profon<strong>da</strong>.<br />

Stadio II


Stadio III<br />

Lesione cutanea a tutto spessore con degenerazione o<br />

necrosi del tessuto sottocutaneo, che si può estendere fino<br />

alla sottostante fascia muscolare senza però attraversarla.


STADIO III


Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti,<br />

necrosi e <strong>da</strong>nno ai muscoli, ossa e strutture di supporto<br />

(tendini, capsule articolari).<br />

Stadio IV


MISURAZIONE DELLA LESIONE<br />

•LUNGHEZZA ED AMPIEZZA: si<br />

misurano tracciando una linea <strong>da</strong> un capo all’altro<br />

della lesione<br />

•PROFONDITA’: si può misurare inserendo<br />

all’interno della ferita un tampone di<br />

cotone (15 cm circa) sterile e flessibile


L’INFERMIERE E’RESPONSABILE<br />

DELL’ASSISTENZA GENERALE INFERMIERISTICA<br />

PERTANTO (D.M. 739/94)<br />

HA UN RUOLO IMPORTANTE<br />

NELL’INDIVIDUAZIONE DELLE AZIONI DI<br />

PREVENZIONE E CURA, PER LE QUALI E’<br />

INDISPENSABILE IL LAVORO D’ EQUIPE


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

Le conoscenze eziopatogenetiche delle LdD ci<br />

impongono la pianificazione di due momenti<br />

fon<strong>da</strong>mentali dell’ass.za inf.ca:<br />

1) LA PREVENZIONE, si attua in primo luogo mediante:<br />

A) L’IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO (UTILIZZO DI<br />

APPOSITE SCALE DI VALUTAZIONE)<br />

e<br />

B) RIDUZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO (Ridurre la <strong>pressione</strong> a<br />

livello di superfici di appoggio-prevenzione forze di stiramento,<br />

prevenzione dell’attrito, prevenzione della macerazione cutanea………..)<br />

2)IL TRATTAMENTO ( PRECEDUTO SEMPRE DA OPPORTUNA<br />

STADIAZIONE ) :<br />

A) DETERSIONE - B) DEBRIDEMENT - C)MEDICAZIONE


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

PREVENZIONE<br />

INSIEME di PROGRAMMI e<br />

STRATEGIE UTILI ad IMPEDIRE<br />

L’INSORGENZA e lo SVILUPPO di<br />

LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

SCOPI DELLA PREVENZIONE<br />

•Riduzione Riduzione della PREVALENZA delle LdD<br />

•<br />

Miglioramento della qualità di vita dei<br />

pazienti<br />

•Riduzione Riduzione del carico di lavoro<br />

•Aumento Aumento della qualità dell’assistenza<br />

•Riduzione Riduzione dei costi di gestione


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

•<br />

MISURE PREVENTIVE<br />

Generali<br />

Identificazione del paziente a rischio<br />

•Compenso Compenso della patologia di base<br />

•Corretto Corretto apporto nutrizionale (dieta,<br />

alimentazione enterale e parenterale)<br />

Locali<br />

•Igiene Igiene e pulizia, soprattutto delle zone a rischio<br />

•Protezione Protezione della cute<br />

•Controllo Controllo dell’incontinenza<br />

•Mobilizzazione Mobilizzazione attiva e passiva<br />

•Riduzione Riduzione delle cause esterne di lesione mediante<br />

un…<br />

…corretto utilizzo dei presidi


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

Scala di BRADEN PAZIENTE NON A RISCHIO > 16<br />

PAZIENTE A RISCHIO < 16 PAZIENTE AD ALTO RISCHIO < 12/13<br />

Percezione<br />

sensoriale<br />

Assente<br />

1<br />

Molto<br />

limitata<br />

2<br />

Leggermente<br />

limitata<br />

3<br />

Normale<br />

4<br />

Umidità<br />

Cutanea<br />

Costante<br />

1<br />

Molto<br />

2<br />

A volte<br />

3<br />

Raramente<br />

4<br />

Attività Mobilità Nutrizione Scivolamento,<br />

frizione<br />

A letto<br />

1<br />

In poltrona<br />

2<br />

Cammino<br />

saltuario<br />

3<br />

Cammino<br />

frequente<br />

4<br />

Immobile<br />

1<br />

Molto limitata<br />

2<br />

Leggermente<br />

limitata<br />

3<br />

Limitazioni<br />

assenti<br />

4<br />

Molto scarsa<br />

1<br />

Inadeguata<br />

2<br />

Adeguata<br />

3<br />

Ottima<br />

4<br />

Richiede<br />

assistenza<br />

1<br />

Problema<br />

potenziale<br />

2<br />

Problema non<br />

evidente<br />

3


INDICATORI VARIABILI<br />

Percesione Sensoriale<br />

Abilità a rispondere in<br />

modo corretto alla<br />

sensazione di disagio<br />

correlata alla<br />

<strong>pressione</strong>.<br />

UMIDITA'<br />

Grado di esposizione<br />

della pelle all'umidità<br />

ATTIVITA'<br />

Grado di attività fisica.<br />

MOBILITA'<br />

Capacità di cambiare e<br />

di controllare le<br />

posizioni del corpo.<br />

NUTRIZIONE<br />

Assunzione usuale di<br />

cibo.<br />

FRIZIONE E<br />

SCIVOLAMENTO<br />

4 3 2 1<br />

Non Limitata.<br />

Risponde agli ordini verbali. Non ha<br />

deficit sensoriale che limiti la capacità di<br />

sentire ed esprimere il dolore o il disagio.<br />

Raramente Bagnato.<br />

La pelle è abitualmente asciutta. Le<br />

lenzuola sono cambiate ad intervalli di<br />

routine.<br />

Cammina Frequente-mente.<br />

Cammina al di fuori della camera<br />

almeno due volte al giorno e dentro la<br />

camera 1 volta ogni due ore (al di fuori<br />

delle ore del riposo).<br />

Limitazioni assenti.<br />

Si sposta frequentemente e senza<br />

assistenza.<br />

Eccellente.<br />

Mangia la maggior parte del cibo. Non<br />

rifiuta mai un pasto. Talvolta mangia tra<br />

i pasti. Non necessita di integratori.<br />

Leggermente Limitata.<br />

Risponde agli ordini verbali ma<br />

non può comunicare sempre il<br />

suo disagio o il bisogno di<br />

cambiare posizione.<br />

O<br />

Ha impedimento al sensorio che<br />

limita la capacità di avvertire il<br />

dolore o il disagio in 1 o 2<br />

estremità.<br />

Occasionalmente Bagnato. La<br />

pelle è occasionalmente umi<strong>da</strong>,<br />

richiede un cambio di lenzuola<br />

extra 1 volta al giorno.<br />

Cammina Occasionalmen-te.<br />

Cammina occasionalmente<br />

durante il giorno ma per brevi<br />

distanza con o senza aiuto.<br />

Trascorre la maggior parte di<br />

ogni turno a letto o sulla sedia.<br />

Parzialmente Limitata.<br />

Cambia frequentemente la<br />

posizione con minimi<br />

spostamenti del corpo.<br />

Adeguata.<br />

Mangia più della metà dei pasti,<br />

4 porzioni o più di proteine al<br />

giorno. Usualmente assume<br />

integratori.<br />

O<br />

Si alimenta artificialmente con<br />

TPN, assumendo il quantitativo<br />

nutrizionale necessario.<br />

Senza Problemi Apparen-ti.<br />

Si sposta nel letto e sulla sedia in<br />

modo autonomo ed ha sufficiente<br />

forza muscolare per sollevarsi<br />

completamente durante i<br />

movimenti.<br />

Molto Limitata.<br />

Risponde solo agli stimoli<br />

dolorosi. Non può comunicare il<br />

proprio disagio se non ge-mendo<br />

o agitandosi.<br />

O<br />

Ha impedimento al sensorio che<br />

limita la percezione del dolore o<br />

disagio almeno per la metà del<br />

corpo.<br />

Spesso Bagnato.<br />

Pelle sovente ma non sempre<br />

umi<strong>da</strong>. Le lenzuola devono<br />

essere cambiate almeno 1 volta<br />

per turno.<br />

In Poltrona.<br />

Capacità di camminare<br />

severemente limitata o<br />

inesistente. Non mantiene la<br />

posizione eretta e/o deve essere<br />

assistito nello spostamento sulla<br />

sedia o sulla sedia a rotelle.<br />

Molto Limitata.<br />

Cambia occasionalmente<br />

posizione del corpo o delle<br />

estremità, ma è incapace di fare<br />

frequenti o significativi<br />

cambiamenti di posizione senza<br />

aiuto.<br />

Probabilmente Inadeguata.<br />

Raramente mangia un pasto<br />

completo, generalmente man-gia<br />

la metà dei cibi offerti. Le<br />

proteine assunte includono 3<br />

porzioni di carne o latticini al<br />

giorno, occasionalmente<br />

integratori alimentari.<br />

O<br />

Riceve meno quantità ottimale<br />

di dieta liqui<strong>da</strong> o enterale (con<br />

sondino).<br />

Problema Potenziale.<br />

Si muove poco e necessita di<br />

assistenza minima. Durante lo<br />

spostamento la cute fa attrito<br />

con le lenzuola o con il piano<br />

della poltrona, occasionalmente<br />

può slittare.<br />

Scala di Braden<br />

Completamente Limitata.<br />

Non vi è risposta (non geme, non si contrae o afferra)allo<br />

stimolo doloroso, a causa del diminuito livello di<br />

coscienza od alla se<strong>da</strong>zione.<br />

O<br />

Limitata capacità di percepire dolore in molte zone del<br />

corpo.<br />

Costantemente Bagnato.<br />

La pelle è mantenuta costantemente umi<strong>da</strong> <strong>da</strong>lla<br />

traspirazione, <strong>da</strong>ll'urina, ecc. Ogni volta che il paziente<br />

si muove o si gira lo si trova sempre bagnato.<br />

Completamente Allettato.<br />

Costretto a letto.<br />

Completamente immobile.<br />

Non può fare alcun cambiamento di posizione senza<br />

assistenza.<br />

Molto Povera.<br />

Non mangia mai un pasto completo. Raramente mangia<br />

più di 1/3 di qualsiasi cibo offerto. 2 o meno porzioni di<br />

proteine al giorno. Assume pochi liquidi e nessun<br />

integratore.<br />

O<br />

E' a digiuno o mantenuto con fleboclisi o beve bevande<br />

per più di 5 giorni.<br />

Problema.<br />

Richiede <strong>da</strong> una moderata ad una massima assistenza nei<br />

movimenti. Frequentemente scivola nel letto o nella<br />

poltrona. Frequentemente richiede riposizionamenti con<br />

la massima assistenza. Sono presenti spasticità,<br />

contratture, agitazione, che causano costante attrito<br />

contro il iano del letto o della poltrona.


Condizione<br />

fisica<br />

Buona<br />

4<br />

Mediocre<br />

3<br />

Scadente<br />

2<br />

Molto<br />

scadente<br />

1<br />

LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

NORTON Score<br />

Stato<br />

mentale<br />

Vigile<br />

4<br />

Apatico<br />

3<br />

Confuso<br />

2<br />

Incosciente<br />

1<br />

Attività Mobilità Incontinenza<br />

Cammina<br />

4<br />

Cammina<br />

con aiuto<br />

3<br />

Sta seduto<br />

2<br />

Sta a letto<br />

1<br />

Autonoma<br />

4<br />

Ridotta<br />

3<br />

Molto<br />

limitata<br />

2<br />

Immobile<br />

1<br />

Assente<br />

4<br />

Saltuaria<br />

3<br />

Abituale<br />

2<br />

Doppia<br />

1


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

NORTON Score (modificato Stotts) Stotts<br />

Condizione<br />

fisica<br />

Buona<br />

4<br />

Mediocre<br />

3<br />

Scadente<br />

2<br />

Molto<br />

scadente<br />

1<br />

Stato<br />

m entale<br />

Vigile<br />

4<br />

Apatico<br />

3<br />

Confuso<br />

2<br />

Incosciente<br />

1<br />

Attività Mobilità Incontinenza<br />

Cam m ina<br />

4<br />

Cam m ina<br />

con aiuto<br />

3<br />

Sta seduto<br />

2<br />

Sta a letto<br />

1<br />

Autonom a<br />

4<br />

Ridotta<br />

3<br />

Molto<br />

lim itata<br />

2<br />

Im m obile<br />

1<br />

Assente<br />

4<br />

Saltuaria<br />

3<br />

Abituale<br />

2<br />

Doppia<br />

1<br />

>16: basso rischio 16-12: medio rischio


LESIONI <strong>da</strong> PRESSIONE<br />

Scala di WATERLOW<br />

COSTITUZIONE CUTE A RISCHIO SESSO – ETA’ RISCHI SPECIALI<br />

Media 0 Sana 0 Maschio 1 ANOSSIA TISSUTALE<br />

Sopra la media 1 Cartacea 1 Femmina 2 Cachessia senile 8<br />

Obesa 2 Secca 1 14 – 49 1 Insufficienza cardiaca 5<br />

Sotto la media 3 Edematosa 1 50 – 64 2 Vasculopatie periferiche 5<br />

CONTINENZA Collosa 1 65 – 74 3 Anemia 2<br />

Completa 0 Colore alterato 2 75 – 80 4 Fumo 1<br />

Catetere/Racc.est. 0 Lesionata 3 oltre 80 5 DEFICIT NEUROLOGICO<br />

Occasionale 1 MOBILITA’ ALIMENTAZIONE Diabete 4-6<br />

Fecale 2 Completa 0 Media 0 Paraplegia 4-6<br />

Doppia 3 Agitazione 1 Scarsa 1 Motorio/sensoriale 4-6<br />

Apatia 2 SNG 2 CHIRURGIA - TRAUMI<br />

Ridotta 3 Solo liqui<strong>da</strong> 2 Ortopedia sotto la cintola 5<br />

Atonia 4 NPT/Anoressia 3 Spinale 5<br />

Allettamento 5 Letto operatorio > 2 ore 5<br />

FARMACI<br />

Sterodi, FANS, Citotossici 4<br />

SCORE 10 – 15 a rischio 16 – 20 ad alto rischio oltre 20 ad altissimo rischio


LINEE GUIDA A.H.C.P.R.<br />

Agency for Healt Care Policy and Research<br />

(Agenzia per la politica della salute e della ricerca) ricerca<br />

Prima edizione nel 1994<br />

Basate su oltre 1700 testi , 45.000 abstracts e 333 referenze<br />

Sottoposte al controllo di oltre 400 revisori<br />

EVIDENZE<br />

Nell’analisi dell’efficacia della relazione causale che supporta ciascuna<br />

RACCOMANDAZIONE viene tenuta una classificazione delle affermazioni<br />

secondo i seguenti<br />

criteri:<br />

VALIDITA’ DELL’ AFFERMAZIONE:<br />

DI TIPO A : c’è una buona evidenza fon<strong>da</strong>ta su basi sperimentali e ricerche<br />

per supportare questo tipo di suggerimento;<br />

DI TIPO B : c’è una ragionevole evidenza sperimentale che supporta questa<br />

raccoman<strong>da</strong>zione;<br />

DI TIPO C: la raccoman<strong>da</strong>zione è basata sulla opinione degli esperti e sul<br />

consenso di un gruppo di consulenti.


Le evidenze in tema di prevenzione<br />

Il rischio di un paziente dovrebbe essere rivalutato<br />

periodicamente, secondo una scala accettata, e a intervalli<br />

regolari (A -AHCPR 1994)<br />

Le scale di rischio dovrebbero essere utilizzate solo<br />

come pro-memoria e non sostituire il giudizio clinico (I -<br />

RCN 2000)<br />

(1 - NICE - 2001)


Le evidenze in tema di prevenzione<br />

Evitare il massaggio sopra le prominenze ossee (B -<br />

AHCPR 1994)<br />

I seguenti fattori estrinseci provocano un <strong>da</strong>nno<br />

tissutale e dovrebbero essere eliminati o ridotti per<br />

prevenire le lesioni: la <strong>pressione</strong>, le frizioni e le frizioni<br />

di taglio (2 NICE 2001)


Le evidenze in tema di prevenzione<br />

Ogni individuo allettato che viene considerato a<br />

rischio per LdD dovrebbe essere posizionato e<br />

mobilizzato almeno ogni due ore (B - AHCPR<br />

1994) ….. se ciò è giudicato sicuro <strong>da</strong> un punto di<br />

vista medico (B - EPUAP 2000)


Le evidenze in tema di prevenzione<br />

Ogni individuo valutato per essere a rischio di LdD<br />

dovrebbe essere posizionato, quando è nel letto, su un<br />

dispositivo che riduca la <strong>pressione</strong>, come materassi di<br />

schiuma, ad aria statica, ad aria circolante, di gel o ad<br />

acqua (B - AHCPR 1994)<br />

La decisione circa gli ausili <strong>da</strong> adottare per ridistribuire<br />

la <strong>pressione</strong> dovrebbe basarsi su una valutazione<br />

complessiva del soggetto e non solamente sulla base del<br />

punteggio ottenuto in una scala di valutazione del rischio<br />

(I RCN 2000)


Le evidenze in tema di prevenzione<br />

Non dovrebbero essere utilizzati:<br />

- guanti ripieni di acqua<br />

- il vello sintetico e quello naturale di pecora<br />

- dispositivi circolari (II RCN 2000)


Terapia causale<br />

Un buon presidio antidecubito!<br />

Nb:un presidio antidecubito deve essere inteso<br />

come un supporto e non un sostitutivo la<br />

mobilizzazione!


Presidi antidecubito<br />

Mezzi per contrastare la <strong>pressione</strong>:<br />

Aumento della superficie di appoggio<br />

uso di materiali ad elevata fluidità<br />

alternanza delle zone corporee sottoposte a <strong>pressione</strong><br />

Mezzi per contrastare le frizioni:<br />

Fodere di copertura che riducono gli attriti<br />

uso di prodotti lubrificanti e/o film cutanei


Presidi antidecubito<br />

Mezzi per contrastare le frizioni di taglio:<br />

Uso di materiali ad elevata fluidità che facilitano gli<br />

spostamenti spontanei o provocati(Teli ad alto scorrimento)<br />

conformabilità alla superficie di appoggio su posture diverse<br />

e a maggior rischio<br />

Mezzi per contrastare la umidità e temperatura:<br />

permeabilità della copertura<br />

permeabilità della copertura e cessione di aria<br />

permeabilità bidirezionale della copertura e cessione d’aria<br />

riscal<strong>da</strong>mento della superficie.


Bottom out (toccare il fondo)<br />

Il fenomeno del toccare il fondo corrisponde al fatto che quando una<br />

prominenza ossea agisce su una superficie può accadere che questa sia<br />

talmente compressa <strong>da</strong> far collabire i due margini inferiore e superiore<br />

annullando nei fatti l’azione del prodotto<br />

Espansi troppo soffici<br />

Cuscini o materassi ad aria sgonfi<br />

Materassi troppo sottili<br />

Esistono tecniche specifiche per il controllo di questo fenomeno


Effetto amaca<br />

Effetto creato <strong>da</strong> coperture non elastiche<br />

quando si tendono contro i bordi del materasso<br />

o del cuscino; questo va a vanificare di molto<br />

l’effetto antidecubito aumentando le pressioni<br />

sulle prominenze ossee<br />

Utilizzo di coperture elastiche e/o di coperture<br />

“abbon<strong>da</strong>nti” in modo che la copertura non<br />

abbia possibilità di tendersi.


TRATTAMENTO:STADIAZIONE**<br />

classificazione EPUAP<br />

I GRADO Eritema persistente<br />

II GRADO Lesione della cute (epidermica o<br />

dermoepidermica)<br />

dermoepidermica<br />

III GRADO Interessamento del grasso<br />

sottocutaneo con esclusione della fascia<br />

IV GRADO Lesione estesa a fascia, muscoli<br />

e osso


TRATTAMENTO:DETERSIONE<br />

Utilizzare soluzione salina o Ringer<br />

lattato(attenzione alla temperatura)<br />

Utilizzare una <strong>pressione</strong> sufficiente per<br />

pulire la ferita senza causare <strong>da</strong>nni al letto<br />

della stessa<br />

Non utilizzare antisettici per la detersione<br />

delle lesioni


TRATTAMENTO : DEDRIDEMENT<br />

Per debridement si intende la rimozione di tessuto<br />

devitalizzato della ferita. E’ necessario in quanto:<br />

- viene rimosso un terreno che potrebbe favorire le infezioni<br />

- viene facilitata la riparazione dei tessuti,<br />

- viene valutata in maniera più reale le dimensione della<br />

lesione.<br />

tipi di debridement(sbrigliamento):<br />

- chirurgico (eseguita <strong>da</strong> persona competente)<br />

- enzimatico ( enzimi proteolitici applicati sulla ferita)<br />

- autolitico (idrogeli o idrocolloidi)


TRATTAMENTO:MEDICAZIONI<br />

Utilizzo di medicazioni avanzate (idrogeli,<br />

idrocolloidi, alginati ) che mantengono<br />

l’ambiente umido all’interno della lesione,<br />

favorendone così la cicatrizzazione.


Stadiazione delle LdD sec. NPUAP<br />

•La La presenza di necrosi non permette una<br />

corretta stadiazione;<br />

stadiazione<br />

•la la cute pigmentata rende difficile la<br />

stadiazione del primo stadio<br />

•la la stadiazione secondo NPUAP non può<br />

accompagnare l’evolversi della lesione<br />

essendo il processo riparativo dei tessuti un<br />

esito cicatriziale


Modello di classificazione sul concetto<br />

del colore (WCS - Wound Care Society 1984)<br />

Il continuum della guarigione delle lesioni<br />

Nero: escara o necrosi<br />

Obiettivo:detergere e rimuovere la necrosi<br />

Giallo: necrosi gialla - slough –<br />

Obiettivo :sbrigliare,detergere,assorbire l’essu<strong>da</strong>to e l’odore<br />

Rosso: granulazione<br />

Obiettivo :fornire un buon isolamento termico,una protezione al<br />

tessuto neoformato e un ambiente umido adeguato


Cute a rischio di LdD ( I stadio)<br />

•Obiettivo: Obiettivo:ripristinare ripristinare la vascolarizzazione e prevenire<br />

l’ulcerazione cutanea.fase ancora reversibile<br />

•Detersione Detersione: : soluzione salina o Ringer Lattato<br />

•Applicazione Applicazione : (ogni 5-7 giorni)<br />

•crema crema idratante ad azione emolliente e<br />

protettiva<br />

•film film di poliuretano (Opsite Opsite Flexiflix) Flexiflix<br />

•idrocolloidi idrocolloidi sottili (Duoderm Duoderm CGF)


Trattamento dell’ulcera necrotica<br />

(non si può stadiare) stadiare<br />

•Obiettivo: Obiettivo: rimozione del tessuto necrotico<br />

Detersione: Detersione:<br />

soluzione salina o Ringer Lattato<br />

•Applicazione Applicazione : (ogni 24 o 48 ore a secon<strong>da</strong> dello<br />

sbrigliamento) idrolisi dei tessuti necrotici<br />

debridement proteolitico debridement chirurgico<br />

•idrogel idrogel (intrasite ( intrasite gel)<br />

•pellicola pellicola trasparente<br />

•Eventuale Eventuale costruzione nicchia contenitiva


Lesione necrotica post escarectomia(2°-3° escarectomia(2°-3°<br />

stadio)<br />

•Obiettivo: Obiettivo: rimozione del tessuto necrotico<br />

Detersione: Detersione:<br />

soluzione salina o Ringer Lattato(no Lattato(no<br />

antisettici)<br />

•Applicazione Applicazione :<br />

•idrogel idrogel + pellicola trasparente(lesione trasparente(lesione<br />

superficiale)<br />

•idrogel idrogel + schiuma di poliuretano<br />

•idrogel idrogel + schiuma di poliuretano in confezione<br />

cavity (se ferita cavitaria)<br />

cavitaria


Lesione essu<strong>da</strong>nte<br />

•Obiettivo: Obiettivo: contenere la produzione di essu<strong>da</strong>to per<br />

evitare la macerazione della cute circostante e<br />

l’essiccamento della ferita.<br />

•Detersione Detersione: : soluzione salina o Ringer Lattato<br />

•Applicazione Applicazione :<br />

•Idrofibra Idrofibra(Acquacel Acquacel) ) + medicazione secon<strong>da</strong>ria<br />

•schiuma schiuma di poliuretano<br />

Cambio medicazione a secon<strong>da</strong> della necessità


Lesione infetta<br />

•idrogel idrogel<br />

•idrofibra idrofibra<br />

•argento argento sulfadiazina<br />

E’ possibile utilizzare clorexidina 0,05% o<br />

acqua ossigenata per rimuovere tessuti<br />

necrotici; lavare con soluzione fisiologica o<br />

ringer lattato per attenuare l’effetto citotossico<br />

ma solo per il tempo strettamente necessario


Lesione detersa ad umidità regolare<br />

•idrocolloidi idrocolloidi<br />

•schiuma schiuma di poliuretano


Lesione eccessivamente<br />

asciutta<br />

•idrogel idrogel + film semipermeabile<br />

•idrocolloidi idrocolloidi


Lesione sanguinante<br />

•idrofibra idrofibra<br />

•impacchi impacchi di ringer<br />

lattato


Lesione in<br />

riepitelizzazione<br />

•idrocolloidi idrocolloidi sottili<br />

•pellicole pellicole trasparenti


ULCERA NECROTICA (Necrosi - colore nero)<br />

Quando c’è escara non si può stadiare.


ULCERA NECROTICA<br />

Medicazione:<br />

Eventuale costruzione nicchia contenitiva


ULCERA NECROTICA POST ESCARECTOMIA<br />

(2° - 3° stadio, nero/giallo)


ULCERA ESSUDANTE<br />

(medio - intensa, 2°-3°-4° stadio)


ULCERA INFETTA<br />

contaminata e non colonizzata)


ULCERA DETERSA AD UMIDITA’ REGOLARE


ULCERA IN RIEPITELIZZAZIONE


Alginati<br />

Descrizione di alcuni prodotti di medicazione<br />

Contengono acido alginico a base di acido mannurronico e<br />

glucurronico (scambio Ca/Na).<br />

Sono molto assorbenti e si a<strong>da</strong>ttano alla forma della lesione<br />

(corde o tamponi). Possono assorbire fino a 20 volte il loro<br />

peso.<br />

Interagiscono con l’essu<strong>da</strong>to e formano un gel morbido.<br />

Mantengono un ambiente umido e impediscono la<br />

macerazione.<br />

Hanno anche una buona proprietà emostatica.<br />

(Nomi commerciali:Algisite*M Algoderm-Kaltostat-Megasorb<br />

ecc)<br />

Richiedono una medicazione secon<strong>da</strong>ria


Descrizione di alcuni prodotti di medicazione<br />

Idrofibre<br />

Sono medicazioni in TNT composte <strong>da</strong> soffici fibre<br />

idrocolloi<strong>da</strong>li che gelificano dopo l’assorbimento<br />

dell’essu<strong>da</strong>to.<br />

Promuovono l’ambiente umido, riducono il rischio<br />

di macerazione della cute perilesionale.<br />

<strong>Lesioni</strong> a essu<strong>da</strong>zione medio intensa, contaminate o<br />

infette, cavitarie, sottominate o fistole.<br />

Hanno alta capacità assorbente, preservano la cute<br />

perilesionale, non aderiscono alla lesione.<br />

Necessitano di una medicazione secon<strong>da</strong>ria.<br />

(Nome commerciale:Acquacel)<br />

Richiedono una medicazione secon<strong>da</strong>ria


Descrizione di alcuni prodotti di medicazione<br />

Idrocolloidi<br />

Medicazioni occludenti o semioccludenti<br />

Sono costituiti <strong>da</strong> gelatina, pectina e<br />

carbossimetilcellulosa.<br />

Sono indicati in lesioni in fase scarsamente<br />

essu<strong>da</strong>nte, granuleggianti e in riepitelizzazione.<br />

Producono un liquido simile al pus con forte<br />

odore, colano ed esercitano attività detergente.<br />

(nome commerciale:Duoderm CGF- Comfeel<br />

Plus-)


Descrizione di alcuni prodotti di medicazione<br />

Idrogeli<br />

Gel amorfi a base di acqua (fino al 70%),<br />

garze imbevute oppure medicazioni in<br />

compressa.<br />

Facilitano il Debridment autolitico, aiutano a<br />

mantenere umi<strong>da</strong> la zona della lesione e<br />

favoriscono la granulazione.<br />

Possono macerare la pelle sana circostante.<br />

Richiedono una medicazione secon<strong>da</strong>ria.<br />

(Nome commerciale:Duoderm gel- Intrasite<br />

gel-ecc)


Descrizione di alcuni prodotti di medicazione<br />

Pellicole trasparenti o film semipermeabili<br />

Membrana in poliuretano adesiva<br />

semipermeabile.<br />

Mantengono condizioni umide, favoriscono la<br />

formazione di tessuto di granulazione e l’autolisi<br />

del tessuto necrotico.<br />

Prevenzione e trattamento di lesioni in fase di<br />

riepitelizzazione o lesioni superficiali.<br />

(nome commerciale: Op-site*(non sterile)-<br />

Epiview(sterile)


Descrizione di alcuni prodotti di medicazione<br />

Medicazioni in schiuma<br />

Assorbenti, antiaderenti, atraumatiche.<br />

Semipermeabili ai gas (vapore acqueo tra ferita ed<br />

esterno).<br />

Bordo adesivo, pellicola di rivestimento che funge <strong>da</strong><br />

ulteriore barriera antibatterica.<br />

Creano un ambiente umido e favoriscono un isolamento<br />

termico alla lesione.<br />

<strong>Lesioni</strong> in fase essu<strong>da</strong>nte di granulazione e<br />

riepitelizzazione, non con tessuto necrotico o infette.<br />

(Nome commerciale: Allevyn* (schiuma / membrana in<br />

poliuretano-)


medicazioni<br />

Non esiste una medicazione ideale per ogni<br />

lesione<br />

e nemmeno una medicazione ideale per ogni<br />

fase della stessa lesione<br />

Nb concetto fon<strong>da</strong>mentale e di provata validità<br />

scientifica è quello secondo il quale:<br />

“il mantenimento dell’ambiente umido,tra lesione<br />

e interfaccia interno della medicazione,garantisce<br />

le migliori prospettive di guarigione”

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