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orizzonten8

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Mensile di<br />

attualità e cultura<br />

Anno 1 N. 8<br />

Ottobre 2014<br />

VIGEVANO<br />

DAL CASTeLLO AL DUOMO<br />

un occhio in cucina<br />

i brigadeiros<br />

Un dolce tradizionale brasiliano<br />

dalla curiosa storia...<br />

tartufo IN PIEMONTE<br />

LA FIERA INTERNAZIONALE<br />

Del tartufo dI ALBA<br />

aspiranti modelle<br />

La liberatoria:<br />

un obbligo, non una facoltà.<br />

un nuovo modello<br />

per fare scuola<br />

Studiato un nuovo metodo didattico<br />

per vincere la dispersione scolastica.<br />

I grandi della fotografia: RICHARD AVEDON


2 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 3


IN PRIMO PIANO<br />

6 Presentato a Bari un nuovo<br />

modello per fare scuola.<br />

8 Hugo Ferreira Da Silva.<br />

14 Aspiranti modelle<br />

La liberatoria è un obbligo, non<br />

una facoltà.<br />

20 I Castelli d’Italia<br />

Vigevano: alla scoperta della<br />

Piazza, del Castello e del Duomo.<br />

cultura<br />

30 Sicilia: terra d’amuri!<br />

34 “Lancio spaziale”<br />

in via Margutta.<br />

48 I grandi della fotografia:<br />

Richard Avedon.<br />

notizie e curiosità<br />

38 Tartufi in Piemonte<br />

La Fiera Internazionale di Alba<br />

e non solo...<br />

46 Forza dei Consumatori<br />

verso il riconoscimento<br />

nazionale.<br />

rubriche<br />

52 Fotografando<br />

54 Un occhio in cucina<br />

I Brigadeiros<br />

56 Lo sapevate che<br />

Il Crespigno.<br />

59 Oroscopo del mese.<br />

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna<br />

parte della pubblicazione può essere<br />

riprodotta, rielaborata o diffusa senza<br />

espressa autorizzazione. della Direzione.<br />

Le opinioni espresse negli articoli<br />

impegnano solo gli autori e non coinvolgono<br />

né rappresentano il pensiero<br />

della Direzione.<br />

4 • Orizzonte Magazine


EDITORIALE<br />

La scuola lavora per contrastare il problema della<br />

dispersione scolastica; è alla ricerca di nuove soluzioni<br />

per indurre i giovani a non abbandonare lo studio e<br />

convincere i meno giovani a tornare nelle aule, a suo<br />

tempo abbandonate per entrare nel mondo del lavoro.<br />

A questo scopo si mette in discussione, studiando<br />

metodi ed elaborando progetti per un insegnamento<br />

diverso, che consenta agli alunni di “star bene” a scuola,<br />

che proponga attività e argomenti di loro interesse,<br />

che esalti le loro capacità e ne aumenti l’autostima.<br />

A Bari è stato realizzato un Progetto da cui è scaturito<br />

un nuovo prototitpo di didattica, che ha coinvolto<br />

alunni e docenti, ciascuno nella propria specificità. E<br />

se i docenti sono tornati sui banchi per imparare a<br />

scoprire e gestire le potenzialità dei ragazzi, gli alunni<br />

hanno affrontato attività pratiche, di loro interesse,<br />

attraverso le quali hanno acquisito nozioni ma anche<br />

attivato la loro creatività e costruito una base di competenze<br />

da spendere nel mondo del lavoro.<br />

Di questo parliamo in questo numero di Orizzonte<br />

Magazine, insieme al consueto panorama di argomenti<br />

che ogni mese proponiamo ai nostri lettori. Sempre<br />

in primo piano “Nuovi Volti all’Orizzonte”, che questa<br />

volta propone un giovanissimo modello brasiliano, e il<br />

consueto articolo sulla professione di fotomodella, che<br />

fornisce informazioni utili per tutti coloro che intendessero<br />

inserirsi in questo ambiente.<br />

Per i “Castelli d’Italia” raccontiamo poi la storia e<br />

le caratteristiche della spettacolare piazza di Vigevano<br />

e del castello annesso, fra i più grandi d’Europa e<br />

progettato come una città nella città. Poi raccontiamo<br />

della Fiera Internazionale delTartufo Bianco di Alba,<br />

dei grando della fotografia, con un articolo dedicato a<br />

Richard Avedon, e di varie altre cose.<br />

Un numero tutto da gustare dunque; mettetevi comodi<br />

e buona lettura!<br />

Orizzonte Magazine<br />

Mensile di attualità e cultura<br />

Anno 1 n. 8 - Ottobre 2014<br />

Reg. trib. di Bari n° 19/2014<br />

Franco Ardito<br />

Direttore Responsabile<br />

Angelo Ferri<br />

Direttore Editoriale<br />

Redazione<br />

via Dei Mille, 50/A - 70126 Bari (BA)<br />

tel.: 080 4591214<br />

e-mail: orizzonte-magazine@libero.it<br />

www.orizzontemagazine.it<br />

La collaborazione avviene su invito.<br />

Articoli e materiali non si restituiscono.<br />

La Direzione si riserva di adattare<br />

testi, illustrazioni e fotografie alle<br />

esigenze della pubblicazione.<br />

Articoli e immagini vanno inviati per e-<br />

mail a: orizzonti-magazine@libero.it<br />

Gli articoli dovranno pervenire in<br />

formato doc o docx e le immagini in<br />

formato jpeg, con una risoluzione<br />

non inferiore a 300 ppi.<br />

Orizzonte Magazine • 5


presentato a bari<br />

un nuovo modello per far<br />

di Franco Ardito<br />

U<br />

n Progetto per contrastare<br />

la dispersione<br />

scolastica e<br />

promuovere le pari<br />

opportunità e l’inclusione sociale<br />

è stato realizzato a Bari, da parte<br />

dell’ I.I.S.S. “G. Marconi” capofila<br />

di una rete che coinvolge la S.M.S.<br />

“Amedeo d’Aosta”, l’I.P.S.I.A.<br />

“Santarella”, l’I.S.U.E. (Istituto di<br />

Scienze Umane ed Esistenziali),<br />

l’A.D.S. “S. Giuseppe”, il Sindacato<br />

Autonomo di Polizia e l’Associazione<br />

“Libera: Associazioni,<br />

Nomi e Numeri contro le mafie”.<br />

Il Progetto, denominato F3 “Crescere<br />

in Coesione”, è finanziato<br />

con fondi della Comunità Europea<br />

ed ha come obiettivo la ricerca<br />

di nuovi metodi didattici che<br />

riescano ad interessare l’alunno,<br />

a farlo “star bene” a scuola e ad<br />

aiutarlo a riconoscere e utilizzare<br />

le sue competenze.<br />

Nei giorni scorsi il Progetto è stato<br />

presentato alla città attraverso<br />

una manifestazione in Piazza<br />

del Ferrarese dal titolo: la “Scuola<br />

delle Attività”, una rassegna di<br />

attività e materiali prodotti dagli<br />

alunni nel corso del Progetto. Alla<br />

manifestazione ha fatto seguito<br />

nei giorni successivi una “Lezione<br />

Aperta” tenuta da esperti I.S.U.E.,<br />

che fa parte integrante del corso<br />

di fomazione rivolta ai docenti,<br />

allo scopo di inserirli al meglio in<br />

questo nuovo concetto di scuola.<br />

Il Progetto si fonda infatti su un’i-<br />

6 • Orizzonte Magazine


Manifestazione inaugurale della<br />

“Lezione Aperta”. Nella foto la<br />

Preside dell’I.I.S.S. “G. Marconi”,<br />

prof.ssa Anna Grazia De Marzo,<br />

fra i Proff. Boscaino e Buffardi,<br />

dell’I.S.U.E.<br />

Sotto: il manifesto realizzato per<br />

l’occasione dagli stessi alinni che<br />

hanno patecipato al Progetto.<br />

e scuola<br />

un nuovo modello<br />

per fare scuola<br />

creare interesse per vincere la dispersione<br />

dea di scuola non più come luogo<br />

in cui “si fa lezione” nella maniera<br />

tradizionale, ma un luogo in ci<br />

si svolgano tante attività diverse,<br />

tutte con lo scopo di far crescere<br />

gli alunni non solo in termini di<br />

conoscenze, ma anche nella voglia<br />

di stare a scuola, nell’interesse<br />

per ciò che si fa, nello star bene<br />

con se stessi e con gli altri.<br />

Ne è scaturito un prototipo di<br />

didattica innovativo e trasferibile,<br />

che potrà essere adottato anche<br />

da altre unità didattiche sul territorio<br />

nazionale.<br />

Orizzonte Magazine • 7


Le foto del servizio sono di Angelo Ferri Ph<br />

Hugo Ferreira Da Silva<br />

di Angelo Ferri<br />

U<br />

n fisico sportivo di<br />

un metro e settantanove<br />

d’altezza, una<br />

taglia 44 e un nome<br />

brasiliano: Hugo Ferreira da Silva<br />

è l’ultima scoperta del progetto<br />

“Nuovi Volti all’Orizzonte” promosso<br />

dalla nostra rivista. Hugo<br />

ha 16 anni e tutte le insicurezze<br />

tipiche di questa età, alle quali si<br />

8 • Orizzonte Magazine


aggiungono l’origine straniera, la<br />

voglia d’integrarsi e gli ovvii sogni<br />

nel cassetto, che a sedici anni<br />

sono una costante. “Il mio sogno<br />

più grande - dice - è sempre stato<br />

quello di fare il modello; ho iniziato<br />

ad appassionarmi alla moda fin da<br />

quando ero piccolo, ho avuto anche<br />

opportunità di fare sfilate e pubblicità<br />

ma non ho mai accettato, anche<br />

se mi sarebbe piaciuto: non mi<br />

sentivo pronto, ero ancora troppo<br />

timido e insicuro.”<br />

Hugo è in Italia da quattro anni e<br />

appena giunto ha cominciato a gio-<br />

Orizzonte Magazine • 9


care a basket; lo sport gli piace e<br />

di specialità ne ha provate diverse:<br />

calcio, pallavolo, boxe, kickboxing,<br />

capoeira, salto in lungo, nuoto, per<br />

poi tornare al basket. D’altronde<br />

lo sport serve anche a fare nuove<br />

amicizie e certo rappresenta<br />

un’opportunità per un ragazzo<br />

straniero che vuole integrarsi nel<br />

suo nuovo ambiente.<br />

Ma c’era il problema della lingua;<br />

Hugo ha dovuto ripetere la prima<br />

media perché a scuola non capiva<br />

e non riusciva a farsi capire; poi,<br />

come dice lui stesso, “grazie alla<br />

mia forza di volontà e allo studio<br />

l’ho imparata velocemente.”<br />

In effetti la volontà non gli manca.<br />

Adesso frequenta il secondo<br />

anno di un Istituto Professionale,<br />

settore dei servizi commerciali.<br />

ha una serie di amici, con i quali<br />

condivide sogni e interessi, e si<br />

è perfettamente inserito nel suo<br />

10 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 11


nuovo ambiente.<br />

Al di là dell’indirizzo dei suoi studi,<br />

da grande gli piacerebbe fare<br />

lo psicologo; in ogni caso il suo<br />

interesse principale riguarda il<br />

sttore della moda. Ne segue gli<br />

indirizzi, studia sul web i filmati<br />

delle sfilate, per comprendere il<br />

mestiere e carpire i segreti dei<br />

modelli professionisti.<br />

Ora si sente pronto per entrare a<br />

far parte di questo mondo, anche<br />

se sa di avere ancora tanto da imparare;<br />

“ma - dice - una cosa la so<br />

già, ed è che se credi in qualcosa,<br />

devi crederci fino in fondo.”<br />

12 • Orizzonte Magazine


Orizzonte Magazine • 13


model: Miriana Giustolisi<br />

fotografo: Angelo Ferri Ph<br />

art director: Angelo Ferri<br />

ASPIRANTI MODELLE<br />

LA LIBERATORIA è UN OBBLIGO,<br />

NON UNA FACOLTA’<br />

di Fabrizio Capra<br />

14 • Orizzonte Magazine


Q<br />

uello che andiamo<br />

ad affrontare<br />

in questo numero<br />

per la rubrica<br />

“Aspiranti Fotomodelle” è un tema<br />

spinoso: la liberatoria.<br />

Rispondo subito a una prima domanda<br />

che molti si fanno: “Quando<br />

occorre firmare una liberatoria<br />

fotografica?”. La risposta è semplice:<br />

SEMPRE!<br />

Quando si fotografano delle persone,<br />

che si tratti di ritratti singoli<br />

o di gruppo, e nella fotografia i<br />

volti di una o più persone sono<br />

riconoscibili, per poter esporre o<br />

utilizzare le immagini in pubblico<br />

(internet, giornali, mostre, ecc.)<br />

è necessario, per legge, possedere<br />

una liberatoria firmata da<br />

ciascuno.<br />

Chi dice che la liberatoria non è<br />

sempre necessaria non dice il vero.<br />

Lo affermano gli articoli 96, 97 e<br />

98 della Legge n. 633 del 22 aprile<br />

1941 (legge sul diritto d’autore):<br />

Art. 96 – Il ritratto di una persona<br />

non può essere esposto, riprodotto<br />

o messo in commercio, senza il consenso<br />

di questa, salve le disposizioni<br />

dell’articolo seguente. Dopo la morte<br />

della persona ritratta si applicano<br />

le disposizioni del secondo, terzo<br />

e quarto comma dell’art.93.<br />

Art. 97 – Non occorre il consenso<br />

della persona ritrattata quando la<br />

riproduzione dell’immagine è giustificata<br />

dalla notorietà o dall’ufficio<br />

pubblico coperto, da necessità di<br />

giustizia o di polizia, da scopi scientifici,<br />

didattici e culturali, o quando<br />

la riproduzione è collegata a fatti,<br />

avvenimenti, cerimonie di interesse<br />

pubblico o svoltisi in pubblico. Il ritratto<br />

non può tuttavia essere esposto<br />

o messo in commercio, quando<br />

l’esposizione o messa in commercio<br />

rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione<br />

o anche al decoro della<br />

persona ritratta.<br />

Art. 98 – Salvo patto contrario, il<br />

ritratto fotografico eseguito su commissione<br />

può dalla persona fotografata<br />

o dai suoi successori o aventi<br />

causa essere pubblicato, riprodotto<br />

o fatto riprodurre senza il consenso<br />

del fotografo, salvo pagamento<br />

a favore di quest’ultimo, da parte<br />

di chi utilizza commercialmente la<br />

riproduzione, di un equo corrispettivo.<br />

Il nome del fotografo, allorché figuri<br />

sulla fotografia originaria, deve<br />

essere indicato. (omissis….).<br />

Pertanto la necessità della liberatoria<br />

si basa su questi due punti:<br />

1) la liberatoria è un contratto<br />

che regola il rapporto fotografico<br />

tra il fotografo e la fotomodella;<br />

2) la liberatoria, anche ai sensi<br />

della legge sulla privacy, attesta il<br />

consenso all’utilizzo dei dati personali<br />

e alla pubblicazione delle<br />

immagini.<br />

Rammento anche che l’autorizzazione<br />

è richiesta espressamente<br />

per legge in caso di pubblicazione,<br />

pertanto è reato pubblicare<br />

una fotografia senza il consenso<br />

del soggetto fotografato.<br />

Alla luce di quanto riportato fino<br />

a ora, sottoscrivere la liberatoria<br />

è un obbligo e serve a tutelare<br />

entrambi i soggetti e a stabilire<br />

tutte le condizioni relative al servizio<br />

fotografico effettuato.<br />

La liberatoria va compilata in du-<br />

Orizzonte Magazine • 15


modella: Francesca Giai<br />

fotografo: Fabio Carbonara<br />

art director: Fabrizio Capra<br />

che la firma di un solo genitore in<br />

quanto la patria potestà sul minore<br />

è congiunta;<br />

- se i genitori sono separati, divorziati,<br />

conviventi o sposati solo<br />

in chiesa diventa obbligatoria la<br />

firma di entrambi, fatto salvo il<br />

caso in cui la patria potestà venga<br />

riconosciuta da un giudice solo a<br />

uno dei due.<br />

Ricordo, inoltre, che la liberatoria<br />

plice copia (una per il fotografo e<br />

una per la fotomodella) e firmata<br />

da entrambe le parti. Nel caso la<br />

fotomodella sia minorenne, a sottoscriverla<br />

devono essere i genitori<br />

o chi esercita la patria potestà.<br />

Nella situazione specifica della fotomodella<br />

minorenne vi sono due<br />

casistiche che provo a riassumere:<br />

- se i genitori sono sposati legalmente<br />

può essere sufficiente andeve<br />

essere conservata: è importante<br />

possederne copia in caso di<br />

controversie.<br />

In ogni caso non c’è liberatoria<br />

che si può far valere se si pubblicano<br />

immagini che in qualche<br />

modo risultino lesive della dignità<br />

e del decoro della persona ritratta.<br />

Gli elementi essenziali che devono<br />

essere inseriti in liberatoria<br />

sono:<br />

- le generalità della modella: cognome<br />

e nome, data e luogo di<br />

nascita, indirizzo di residenza;<br />

- il luogo in cui è stato realizzato<br />

il servizio;<br />

- il genere di fotografia realizzate;<br />

- il consenso alla pubblicazione e<br />

l’eventuale possibilità di consentire<br />

a persone terze la pubblicazione<br />

(art director, mua, hair stylist,<br />

ecc.);<br />

- il consenso al trattamento dei<br />

dati ai fini della legge sulla privacy<br />

e i dati del fotografo al quale si<br />

accorda il consenso;<br />

- il tipo di rapporto che è stato<br />

stabilito (tfp, tfcd, con compenso,<br />

ecc.);<br />

- i termini entro i quali la fotomodella<br />

concede il diritto all’utilizzo<br />

dell’immagine;<br />

- i termini e le condizioni di consegna<br />

delle foto.<br />

Poiché riveste anche valenza contrattuale,<br />

la liberatoria può essere<br />

integrata con altri elementi concordati<br />

tra le parti (chi fosse interessato<br />

può richiedere una bozza<br />

di liberatoria che ho elaborato<br />

scrivendo alla mia mail fcapra.beautiesmodel@gmail.com).<br />

16 • Orizzonte Magazine


modella: Nerina Diamante<br />

fotografo: Angelo Ferri Ph<br />

art director: Angelo Ferri<br />

Consideriamo infine un ultimo<br />

aspetto dell’argomento: la liberatoria<br />

può essere revocata?<br />

Una ragazza potrebbe, nel corso<br />

della propria esistenza, decidere<br />

di non voler più fare la fotomodella:<br />

i motivi che la portano a<br />

questa decisione possono essere<br />

tanti e spesso la prima cosa a cui<br />

pensa è di chiedere ai fotografi<br />

con cui ha collaborato di eliminare<br />

le foto che la ritraggono.<br />

A parole sembra semplice ma in<br />

sostanza tutto è estremamente<br />

complesso.<br />

Innanzitutto, come abbiamo già<br />

affermato, la liberatoria è un “contratto”<br />

che si stipula tra chi “scatta”<br />

e chi “posa”, con quest’ultimo<br />

soggetto che autorizza all’utilizzo<br />

delle immagini, espressamente rinunciando<br />

alla propria riservatezza,<br />

che è garantita per legge.<br />

Pertanto per bloccare la pubblicazione<br />

delle foto è necessario<br />

inviare al fotografo una revoca<br />

scritta della liberatoria, che deve<br />

essere sempre accompagnata da<br />

valide, precise e gravi motivazioni<br />

che portano a far valere questo<br />

diritto: un fidanzato geloso, il<br />

matrimonio, la scelta di cambiar<br />

vita… non sono di per sé validi<br />

motivi per chiedere la revoca di<br />

una liberatoria e se una revoca<br />

suffragata da questi motivi viene<br />

impugnata davanti a un giudice<br />

normalmente quest’ultimo darà<br />

ragione al fotografo.<br />

Bisogna notare che la revoca ha<br />

effetto dal momento in cui viene<br />

ufficialmente e formalmente ricevuta<br />

dal fotografo. Questo significa<br />

che quanto pubblicato prima<br />

di quella data è stato pubblicato<br />

lecitamente e pertanto non se<br />

ne può richiedere “formalmente”<br />

l’eliminazione.<br />

Con la revoca della liberatoria, in<br />

sostanza, la modella dice al fotografo<br />

che da quel momento non<br />

è più autorizzato a pubblicare le<br />

foto che la ritraggono ma non<br />

può obbligarlo a “cancellare” tutto<br />

quanto ha pubblicato precedentemente<br />

alla revoca.<br />

Addirittura se le foto fanno parte<br />

di un progetto o di un qualcosa<br />

di più articolato (non parlo delle<br />

singole foto scattate per puro<br />

diletto) il fotografo potrebbe avvalersi<br />

del diritto di chiedere un<br />

indennizzo.<br />

Questo è quanto succede applicando<br />

la legge.<br />

Orizzonte Magazine • 17


model: Mariangela Lauria<br />

fotografo: Sergio Bitetto<br />

art director: Fabrizio Capra<br />

Tuttavia esiste sempre la regola<br />

del buon senso, e se tra le due<br />

parti in causa non sorgono problemi<br />

particolari il fotografo, con<br />

un accordo bonario, potrebbe<br />

anche acconsentire a eliminare le<br />

foto della ragazza; però è bene<br />

ricordare che non è un suo obbligo<br />

ma solo la sua disponibilità<br />

ad andare incontro alle esigenze<br />

della ragazza.<br />

Concludiamo anche questo articolo<br />

con il tradizionale parere dell’amica<br />

fotomodella genovese Stefania<br />

Merello che cura sul suo blog<br />

lo spazio “Diventare fotomodelle”<br />

(http://smerello72.123homepage.it/).<br />

“Eccomi a commentare un tema<br />

delicato ma importante. Penso che<br />

sia una tutela avere la liberatoria,<br />

specialmente quando si lavora con<br />

fotografi che non si conoscono. Personalmente,<br />

sono stata fortunata,<br />

nel senso che non ho avuto problematiche<br />

anche quando ho scattato<br />

senza ‘il pezzo di carta’ firmato.<br />

Ritengo sia fondamentale essere<br />

chiare fin dal principio. Se non amate<br />

che le vostre immagini vengano<br />

pubblicate sul web, oppure che<br />

siano esposte in pubblico, dovete<br />

chiarirlo subito e metterlo appunto<br />

“nero su bianco”. Nel caso ci siano<br />

poi esigenze diverse nel tempo, sia<br />

per il fotografo sia per la modella,<br />

credo ci possa essere anche un accordo<br />

bonario di reciproco rispetto<br />

nel comunicarlo. Sono del parere<br />

che buon senso e correttezza siano<br />

le regole di base, al di là di un<br />

accordo scritto. Per esperienza, una<br />

volta che mettete semplicemente<br />

un’immagine su Facebook “diventa<br />

di tutti” in ogni senso, per cui una<br />

tutela a ‘copertura totale’ non esiste,<br />

nel senso che se qualche personaggio<br />

scorretto, ne fa un uso improprio,<br />

ovviamente dovrete correre<br />

ai ripari legalmente”.<br />

Ringrazio, infine, per avermi illuminato<br />

con un suo intervento<br />

sulla “revoca della liberatoria” l’amico<br />

fotografo Giovanni Battista<br />

Carlo Sambuelli.<br />

18 • Orizzonte Magazine


nuovi volti all’orizzonte<br />

«NUOVI volti all’orizzonte» è un progetto di<br />

ORIZZONTE MAGAZINE con l’obiettivo di cercare attraverso il<br />

web NUOVI VOLTI FEMMINILI da proporre come<br />

FOTOMODELLE - INDOSSATRICI - RAGAZZE IMMAGINE - HOSTESS<br />

per la realizzazione di<br />

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Le interessate possono aderire attraverso il sito web<br />

www.orizzontemagazine.it<br />

alla pagina: Nuovi Volti all’Orizzonte<br />

inviando una foto e contatto telefonico.<br />

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Orizzonte Magazine • 19


I CASTELLI D’Italia<br />

VIGEVANO:<br />

ALLA SCOPERTA DELLA PIAZZA,<br />

DEL CASTELLO E DEL DUOMO<br />

di Fabrizio Capra<br />

U<br />

na piazza (Ducale), un<br />

castello (Sforzesco) e<br />

un duomo (dedicato<br />

a Sant’Ambrogio) che<br />

ha cambiato orientamento alla<br />

sua facciata…<br />

Ci troviamo in provincia di Pavia,<br />

per la precisione a Vigevano.<br />

Piazza Ducale accoglie il visitatore<br />

con la magnificenza del suo stile<br />

rinascimentale, che rappresenta<br />

uno dei migliori esempi dell’architettura<br />

lombarda del XV secolo.<br />

A volerla fu Ludovico il Moro, che<br />

la immaginò come anticamera del<br />

castello, nel frattempo trasformato<br />

a tutti gli effetti in palazzo<br />

ducale; i lavori ebbero inizio nel<br />

1492 sotto la direzione di Ambrogio<br />

da Corte, Maestro di Camera<br />

del Duca, e terminarono<br />

due anni dopo.<br />

Ecco come si presenta oggi la<br />

piazza agli occhi del visitatore:<br />

lunga 138 metri e larga 46, è edificata<br />

su tre lati con edifici omogenei,<br />

facciata e portici uniformi<br />

a contorno di un forum che va a<br />

ricalcare il modello romano descritto<br />

da Vitruvio. Il quarto lato<br />

è occupato dal Duomo a destra<br />

del quale, in posizione sopraelevata,<br />

troviamo il Castello.<br />

All’epoca di Ludovico il Moro<br />

la piazza si presentava con un<br />

aspetto diverso: due archi trionfali<br />

interrompevano i portici in<br />

corrispondenza delle attuali via<br />

del Popolo e via Silva, mentre<br />

una lunga rampa di pietra, percorribile<br />

da cavalli e carri, interrompeva<br />

il lato sud della piazza e<br />

consentiva l’accesso al castello, in<br />

linea con l’ingresso attuale sotto<br />

la Torre. Il lato ovest continuava<br />

fino alla scarpata del castello; alcune<br />

arcate, con le colonne originali,<br />

attualmente sono inserite nel<br />

caffè Commercio. Era completamente<br />

assente la facciata barocca<br />

del Duomo.<br />

Nel 1680 il vescovo Juan Caramuel<br />

y Lobkowitz ne fece modificare<br />

definitivamente l’assetto,<br />

20 • Orizzonte Magazine


eliminando la rampa d’accesso<br />

al castello e i due archi trionfali,<br />

facendo inserire uno scalone a<br />

completamento del tratto mancante<br />

del lato sud e inglobando<br />

nel corpo sud una parte del lato<br />

ovest, verso il castello. Furono<br />

inoltre introdotti portici e arcate<br />

sorretti da 84 colonne, con capitelli<br />

tutti diversi e un medaglione<br />

su ogni colonna, che ritrae personaggi<br />

dell’epoca romana e rinascimentale<br />

con la presenza di<br />

motti e proverbi. Infine il Caramuel<br />

fece costruire la nuova facciata<br />

della cattedrale: l’espediente<br />

architettonico rendeva simmetrico<br />

il duomo rispetto alla piazza<br />

Orizzonte Magazine • 21


Il Castello<br />

Il Castello di Vigevano, con la Piazza<br />

Ducale che funge da regale atrio<br />

d’ingresso, si può considerare una<br />

piccola città nella città, essendo<br />

per estensione uno dei più grandi<br />

complessi fortificati d’Europa.<br />

Il primo nucleo risale all’età lone<br />

mutava la “funzione politica” di<br />

quest’ultima portandolo da “ingresso”<br />

del castello (potere civile)<br />

a “anticamera nobile” del duomo<br />

(potere ecclesiastico).<br />

La statua di San Giovanni Napomuceno,<br />

che ancora oggi caratterizza<br />

il lato occidentale della<br />

piazza, venne collocata dagli occupanti<br />

austriaci nella prima metà<br />

del Settecento.<br />

La pavimentazione con ciottoli<br />

e lastre di serizzo risale alla metà<br />

dell’Ottocento, quando venne<br />

sostituita anche la pavimentazione<br />

dei portici, originariamente<br />

in mattoni a spina di pesce, con<br />

quella attuale. Nel 1911, ad opera<br />

dell’architetto Moretti, fu realizzato<br />

il disegno con ciottoli bianchi e<br />

neri provenienti dal Ticino e vennero<br />

inseriti i lampioni in ghisa. Tra<br />

il 1905 e il 1910 venne realizzato<br />

un ampio restauro, a opera dei<br />

pittori vigevanesi Casimiro Ottone<br />

e Luigi Bocca, che riportò alla<br />

luce i lacerti degli affreschi sforzeschi,<br />

nascosti dalle pitture settecentesche,<br />

integrandoli con una<br />

nuova decorazione pittorica in stile<br />

rinascimentale. Durante i lavori<br />

furono rifatti i tetti, con la realizzazione<br />

di camini dalle differenti<br />

forme e installati i lampioni attuali.<br />

Tra il 1992 e il 1996, in occasione<br />

del 500° anniversario della sua<br />

costruzione, venne eseguita la ripittura<br />

della decorazione di inizio<br />

secolo e il restauro di ciò che resta<br />

degli affreschi sforzeschi originari.<br />

Oggi la piazza rappresenta il salotto<br />

di Vigevano, cuore antico e<br />

moderno della città, uno spazio<br />

scenografico di grande suggestio-<br />

ne e armonia. I portici, una volta<br />

occupati dalle botteghe di commercianti<br />

in lana e seta, ospitano<br />

caffè, bar, gallerie d’arte e negozi<br />

per lo shopping di qualità.<br />

Piazza Ducale rappresenta ancora<br />

oggi l’accesso principale al Castello.<br />

Salendo lo scalone sotto la<br />

Torre del Bramante si può accedere<br />

al cortile e visitare gli spazi<br />

già recuperati, o salire sulla Torre<br />

stessa per un visione d’insieme di<br />

tutta la città.<br />

22 • Orizzonte Magazine


gobarda (VII-X secolo), mentre la<br />

sua trasformazione in residenza<br />

signorile si deve ai Visconti, specialmente<br />

a Luchino Visconti, e<br />

agli Sforza, in particolare a Ludovico<br />

il Moro. Certo è l’intervento<br />

del Bramante nella fase progettuale<br />

mentre Leonardo Da Vinci,<br />

che era presente ai lavori, ne<br />

trasse ispirazione per alcuni disegni<br />

contenuti nei suoi codici. Con<br />

la fine della dinastia sforzesca<br />

(1535) il castello passò agli spagnoli<br />

e iniziò il suo lento declino.<br />

Nel 1696 i plenipotenziari dei governi<br />

europei, qui convenuti per<br />

firmare la pace di Vigevano, lo<br />

dichiarano inagibile e quando agli<br />

inizi del Settecento diventò sede<br />

di una guarnigione austriaca, vi furono<br />

avviate trasformazioni radicali.<br />

Verso la metà dell’Ottocento<br />

divenne Caserma dell’Esercito<br />

Sardo e quindi del Regio Esercito<br />

Italiano, rimanendo sede militare<br />

fino al 1968.<br />

Situato sul terrazzo naturale della<br />

valle del Ticino, nel punto più alto<br />

di Vigevano, il complesso architettonico<br />

del Castello rappresenta<br />

uno dei complessi fortificati più<br />

grandi d’Europa. Si presenta come<br />

un insieme di edifici inseriti in un<br />

perimetro comune che occupa<br />

una superficie di oltre 70mila metri<br />

quadri, 25mila dei quali coperti,<br />

a cui vanno aggiunti i 36mila metri<br />

quadri di cortile; una superficie<br />

enorme, che potrebbe contenere<br />

due volte Buckingham Palace, tre<br />

volte la basilica di San Pietro e sei<br />

volte il Duomo di Milano.<br />

Complesso fortificato per rispondere<br />

ad esigenze difensive e militari,<br />

ma anche residenza di prestigio,<br />

di rappresentanza, come<br />

luogo preferito per gli svaghi e<br />

diletti della corte: in tal senso rappresenta<br />

sia una anticipazione del<br />

palazzo rinascimentale, spesso<br />

evolutosi proprio da un castello<br />

preesistente (si pensi a Urbino e<br />

a Mantova), sia una versione raffinata<br />

della tradizionale cittadella<br />

viscontea.<br />

Totalmente separato dalla città e<br />

occultato alla vista dalle case che<br />

vi si addossano, il Castello di Vigevano<br />

appare nel suo insieme<br />

grandioso e molto suggestivo.<br />

Il complesso è costituito dalla torre<br />

d’ingresso, detta del Bramante,<br />

tre grandi scuderie, delle quali<br />

quella vicina alla torre è detta “di<br />

Ludovico”, un atrio d’ingresso neogotico,<br />

un corpo con loggiato,<br />

detto falconiera, un ponte con<br />

loggia aerea, l’edificio principale<br />

(il maschio), due corpi ottocenteschi<br />

posti tra il maschio e la torre,<br />

il grande edificio della strada<br />

sopraelevata coperta e la rocca<br />

vecchia posta a est, che racchiude<br />

una grandiosa cavallerizza. Gli<br />

edifici sono tutti legati tra di loro<br />

in modo tale da apparire come<br />

una struttura unica con molte articolazioni.<br />

La Torre del Bramante<br />

La Torre, situata nel punto più alto<br />

della città, risale al 1198 e fu<br />

terminata dal Bramante alla fine<br />

del XV secolo, mentre nel XVII<br />

secolo fu aggiunto il cupolino barocco<br />

“a cipolla”, in sostituzione<br />

dell’originaria guglia conica. Alta<br />

ben 75 metri dal livello della<br />

piazza, la Torre del Bramante è<br />

l’attuale Torre Civica della città di<br />

Vigevano, di cui da sempre ne è il<br />

simbolo.<br />

L’edificio ha una forma originale,<br />

costituita da sezioni che vanno<br />

gradualmente restringendosi<br />

man mano che ci si avvicina alla<br />

cima. Dal primo terrazzo è possibile<br />

godere di una suggestiva<br />

visuale della Piazza Ducale, del<br />

Castello e di tutta la città. La<br />

cella campanaria, inaccessibile al<br />

pubblico, ospita “il campanone”,<br />

una grande campana seicentesca<br />

collegata all’orologio della Torre,<br />

che nell’ottocento fu resa “fessa”<br />

attraverso il taglio di uno spicchio,<br />

allo scopo attutirne il suono<br />

durante la notte e permet-<br />

Orizzonte Magazine • 23


tere agli abitanti della Piazza di<br />

dormire.<br />

Le scuderie ducali<br />

La scuderia di Ludovico il Moro<br />

è la più recente delle tre scuderie<br />

ducali. Edificata nel 1490 circa<br />

su richiesta di Ludovico il Moro,<br />

è consequenziale rispetto alle altre<br />

due esistenti. Lunga 94 metri<br />

e larga 12, si presenta all’interno<br />

tripartita da monolitiche colonne<br />

di serizzo. Ludovico il Moro fece<br />

affrescare le tre scuderie con decorazioni<br />

tipicamente bramantesche<br />

a disegni geometrici e finte<br />

architetture.<br />

La seconda scuderia fu realizzata<br />

nel 1473 da Galeazzo Maria Sforza;<br />

ha due piani e presenta un’impostazione<br />

che rispecchia ancora<br />

lo stile gotico. Il piano terra è a<br />

vani divisi in tre navate e campate<br />

con colonne in serizzo e volte a<br />

crociera; attualmente è utilizzato<br />

per mostre temporanee. Il piano<br />

superiore ospita il Museo Internazionale<br />

della calzatura e la Pinacoteca.<br />

Sul lato posteriore si apre<br />

un cortile con tettoie e colonne,<br />

anticamente adibito alla ferratura<br />

dei cavalli.<br />

La terza scuderia è ubicata oltre<br />

il portone neogotico d’ingresso<br />

al Castello (corso Repubblica) ed<br />

è collegata all’edificio della Falconiera.<br />

Si presenta suddivisa in tre<br />

navate; l’esilità delle colonne e le<br />

proporzioni tra gli elementi portano<br />

a pensare a una datazione<br />

anteriore rispetto alla seconda<br />

scuderia. È sede del Museo Archeologico<br />

Nazionale della Lomellina<br />

(ingresso libero).<br />

Il Maschio<br />

Il maschio corrisponde all’antico<br />

castrum probabilmente di origine<br />

longobarda. Documenti datati<br />

intorno al XII-XIII secolo parlano<br />

di un complesso castellano che<br />

occupava l’altura poligonale al cui<br />

centro sorgeva il castello, che era<br />

“fortissimo” e aveva per prima difesa<br />

una gran fossa.<br />

Fino al 1340 il Maschio svolgeva<br />

una funzione di difesa per coloro<br />

che vi abitavano e di rifugio sicuro<br />

per gli abitanti del borgo e dei sobborghi;<br />

dal 1345 iniziò la sua trasformazione<br />

in palazzo ducale. Fu<br />

soprattutto Ludovico il Moro, con<br />

il contributo di Donato Bramante,<br />

a conferirgli l’aspetto di un palazzo<br />

rinascimentale. Grazie all’opera di<br />

artisti e artigiani lombardi gli ampi<br />

saloni vennero affrescati e magnificamente<br />

arredati per accogliere la<br />

corte ducale, personaggi illustri e<br />

sovrani, ma anche sale per i giochi<br />

e il divertimento.<br />

24 • Orizzonte Magazine


La Falconiera<br />

Il nome della Falconiera deriva<br />

dalla sua destinazione ad allevamento<br />

dei falchi da preda. La sua<br />

costruzione è databile intorno al<br />

1488 e la parte più antica è costituita<br />

dal piano terreno che si presenta<br />

diviso in ampie sale coperte<br />

da volte a lunetta. Il leggiadro<br />

loggiato aereo superiore, recentemente<br />

restaurato, è attribuito<br />

a Donato Bramante e presenta<br />

arcate a tutto sesto sostenute da<br />

esili colonnine di granito, con capitelli<br />

simili a quelli delle scuderie<br />

ducali. Sulle arcate sono stati recuperati<br />

affreschi con motivi decorativi<br />

d’epoca rinascimentale.<br />

Le cronache del tempo narrano<br />

che dall’edificio della Falconiera<br />

venivano fatti levare in volo i falconi<br />

per accompagnare la corte<br />

ducale nelle cacce lungo i boschi<br />

del fiume Ticino e nelle campagne<br />

della Lomellina.<br />

La Sala dell’Affresco prende il nome<br />

dal rinvenimento e recupero<br />

di un’antica testimonianza pittorica<br />

risaliente agli anni di Galeazzo<br />

Maria Sforza (1466-1476), primogenito<br />

di Francesco Sforza. L’affresco,<br />

oggi restaurato, consiste<br />

di lacerti che fanno presumere<br />

come la rappresentazione, in origine,<br />

dovesse apparire vivacissima<br />

dal punto di vista dei colori e affollata<br />

sul piano compositivo. Secondo<br />

gli studiosi si tratta di una<br />

delle rare testimonianze superstiti<br />

delle grandi imprese decorative<br />

avviate da Galeazzo Mario Sforza<br />

nei castelli di Milano e Pavia.<br />

La Loggia delle Dame<br />

La Loggia delle Dame rappresenta<br />

la parte superstite del “Palazzo<br />

delle Dame”, che sorgeva accanto<br />

al Maschio e fu realizzato intorno<br />

al 1490 da Donato Bramante su<br />

incarico di Ludovico il Moro. La<br />

Loggia presenta i caratteri tipici<br />

degli edifici bramanteschi ed è<br />

da supporre che fosse riccamente<br />

decorata da affreschi eseguiti dallo<br />

stesso Bramante; presenta un<br />

profilo a sette arcate a tutto sesto<br />

in marmo bianco, che poggiano<br />

su colonne dai raffinati capitelli<br />

in pietra scura e a motivi floreali.<br />

Era, questa, la residenza riservata<br />

a Beatrice d’Este e alle sue dame<br />

e originariamente si affacciava su<br />

un giardino pensile coltivato con<br />

essenze ricercate, noto come il<br />

“Giardino della Duchessa”. Sotto<br />

la quota del giardino erano interrate<br />

le cantine del Castello. L’eliminazione<br />

del giardino con relativo<br />

sterramento è una conseguenza<br />

dei pesanti e spesso sconside-<br />

Orizzonte Magazine • 25


ati interventi eseguiti nel corso<br />

dell’Ottocento e finalizzati alla trasformazione<br />

del Castello in caserma<br />

per l’esercito regio.<br />

La Cavallerizza<br />

Maestoso edificio con una bellissima<br />

struttura a capriate in legno,<br />

realizzato nel 1837 sull’area della<br />

distrutta Rocca Vecchia. Il progetto<br />

dell’ing. Ludovico Inverardi,<br />

Commissario Delegato del Genio<br />

Militare, rispondeva all’esigenza di<br />

disporre di un maneggio coperto<br />

per i cavalli alloggiati nel castello a<br />

partire dal 1811. Accanto all’attuale<br />

Cavallerizza, oggi ristrutturata<br />

e utilizzata per manifestazioni ed<br />

eventi, sorgeva un analogo edificio<br />

crollato negli anni sessanta in<br />

seguito ad abbondanti nevicate.<br />

Al suo posto ora è stato realizzato<br />

un giardino pubblico.<br />

La strada coperta<br />

E’ un manufatto unico in tutta<br />

l’architettura castellana europea<br />

e rappresenta una delle più formidabili<br />

opere d’ingegneria militare<br />

medievale. La strada coperta,<br />

chiamata anche “strada serrata” o<br />

“pensile”, ha proporzioni gigantesche:<br />

è lunga 167 metri e larga 7.<br />

Supera un dislivello di 10 metri tra<br />

il Maschio del Castello e il luogo<br />

in cui un tempo sorgeva la Rocca<br />

Vecchia, fortilizio affacciato sulle<br />

campagne al limite delle mura.<br />

Fu realizzata nel 1347 da Luchino<br />

Visconti per consentire ai signori<br />

di Milano di entrare e uscire dal<br />

Castello senza essere visti dagli<br />

abitanti del borgo, e di fuggire<br />

in caso di pericoli incombenti. È<br />

una costruzione possente che é<br />

rimasta intatta nella sua colossale<br />

struttura: i militari vi fecero transitare<br />

pesantissimi cingolati fino<br />

alla metà degli anni ‘60 del secolo<br />

scorso, senza alcun danno per<br />

la struttura. La sua realizzazione<br />

portò all’abbattimento di diverse<br />

abitazioni del borgo.<br />

Le strade sotterranee<br />

Si tratta di due imponenti e suggestive<br />

strutture di collegamento<br />

che, in successione, dalle immediate<br />

vicinanze di Piazza Ducale<br />

conducono, attraverso piani rialzati,<br />

all’antico fossato del Maschio<br />

del Castello e alla spazio della<br />

Cavallerizza.<br />

Completamente percorribili grazie<br />

a un recente restauro, si presentano<br />

divise in due sezioni di<br />

grandi dimensioni che ospitano<br />

nel corso dell’anno mostre ed<br />

eventi di richiamo.<br />

Il passaggio, specialmente del secondo<br />

tratto, consente di ammirare<br />

le stratificazioni storiche e<br />

funzionali: da scuderia, a partire<br />

dal XVIII secolo, a luogo di lavoro<br />

per le maestranze della corte<br />

ducale degli Sforza. E’ visibile il locale<br />

adibito a ghiacciaia.<br />

Il Museo della Calzatura<br />

Dedicato a “Pietro Bertolini”, che<br />

fin dagli anni ’30 iniziò a raccogliere<br />

calzature storiche e altri cimeli,<br />

rappresenta, in Italia, l’unico mu-<br />

26 • Orizzonte Magazine


seo pubblico dedicato alla storia<br />

e all’evoluzione della calzatura,<br />

grande patrimonio economico<br />

vigevanese. È diviso in quattro sezioni:<br />

storica, etnica, moderna e<br />

curiosità. Tra i numerosi “pezzi”<br />

esposti è da ammirare la “pianella<br />

di Beatrice d’Este”, ritrovata nel<br />

castello durante lavori.<br />

La Pinacoteca<br />

La Pinacoteca Civica “Casimiro<br />

Ottone” è composta da dieci sale<br />

che ospitano interessanti opere<br />

di artisti lomellini e alcuni strappi<br />

di affreschi originali del XV-XVI<br />

secolo provenienti dalla Piazza<br />

Ducale. Da ammirare una preziosa<br />

opera di Bernardino Ferrari<br />

risalente al 1515.<br />

Informazioni<br />

Il Castello è accessibile per diverse vie:<br />

- direttamente dalla Piazza ducale, attraverso la scalinata sotto<br />

i portici;<br />

- da Corso della Repubblica, angolo via del Popolo, si accede al<br />

cortile principale;<br />

- da via Rocca Vecchia si accede alla’area della Cavallerizza e da<br />

lì, attraverso una delle due strade coperte, si raggiunge il cortile<br />

principale;<br />

- da via XX settembre, attraverso la strada sotterranea,si accede<br />

all’area della Cavallerizza.<br />

Orari<br />

- AREA PRINCIPALE: da lunedì a venerdì 9.00-18.30 - sabato,<br />

domenica e festivi 9.00-19.00<br />

- TORRE DEL BRAMANTE: da martedì a venerdì 10-12; sabato,<br />

domenica e festivi 10,30-12,30/15-18.<br />

- MUSEI CIVICI: (Museo della Calzatura e Pinacoteca) da martedì<br />

a venerdì 14-17,30; sabato, domenica e festivi 10-18<br />

- MUSEO ARCHEOLOGICO: da martedì a sabato 9,00–13,30<br />

Tel.: +390381691636 - email: infopointcastello@comune.vigevano.pv.it<br />

Orizzonte Magazine • 27


Il Duomo<br />

Terminiamo il nostro viaggio con<br />

la visita al Duomo, dedicato a<br />

Sant’Ambrogio. Sorto su una primitiva<br />

chiesa del Trecento, a sua<br />

volta edificata su fondamenta più<br />

antiche, risalenti a prima dell’anno<br />

Mille, fu voluto dal duca Francesco<br />

II Sforza, che ne fece avviare<br />

la costruzione nel 1532 su disegno<br />

di Antonio da Lonate. Della<br />

chiesa trecentesca fu salvata la<br />

parte absidale e alcuni frammenti<br />

degli archetti decorativi del cornicione,<br />

in stile gotico-lombardo.<br />

Dopo la morte del duca, nel 1535,<br />

i lavori si fermarono, riprendendo<br />

diversi anni dopo grazie alle<br />

offerte dei fedeli. I lavori terminarono<br />

nel 1606 ma il completamento<br />

definitivo si ebbe nella<br />

seconda metà del ‘600, quando<br />

il già ricordato vescovo Juan Caramuel<br />

y Lobkowitz progettò e<br />

fece realizzare la straordinaria<br />

facciata scenografica, giustapposta<br />

a quella preesistente per<br />

rimediare all’asimmetria dell’edificio<br />

con la piazza antistante. La<br />

particolare curvatura ellissoidale<br />

e lo straordinario equilibrio architettonico<br />

pongono l’opera tra<br />

gli esempi più raffinati di architettura<br />

barocca.<br />

Durante tutto l’Ottocento si<br />

susseguirono numerosi lavori di<br />

restauro tra cui la costruzione<br />

dell’altare maggiore (1828-1830),<br />

opera di Alessandro Sanquirico,<br />

e la decorazione del grandioso<br />

e luminoso interno a tre navate,<br />

opera di Francesco Gonin, Mauro<br />

Conconi, Vitale Sala, Cesare<br />

Ferrari e del pittore vigevanese<br />

Giovan Battista Garberini.<br />

L’interno è a croce latina a tre navate,<br />

e conserva notevoli opere<br />

d’arte.<br />

La seconda cappella della navata<br />

sinistra, oltre ad un pregevole<br />

altare seicentesco ospita il Polittico<br />

Biffignandi di Bernardino<br />

Ferrari, mentre nella cappella di<br />

San Carlo o del santissimo Sacramento<br />

sono conservate altre due<br />

opere del pittore vigevanese, recentemente<br />

restaurate: il Trittico<br />

Gusberti e un San Tommaso di<br />

Canterbury tra le sante Elena ed<br />

Agata. Nelle altre cappelle laterali<br />

si conservano interessanti dipinti<br />

del ‘500 lombardo, opere di Cesare<br />

Magni e Ferdinando Gatti<br />

(detto il Soiaro). Nel terzo altare<br />

a sinistra dell’ingresso troviamo<br />

un polittico a tempera di scuola<br />

leonardesca.<br />

Sull’altare maggiore spicca un paliotto<br />

settecentesco, con inserite<br />

figure ricamate in seta e oro<br />

tratte da un paramentale cinquecentesco.<br />

Nel transetto destro è<br />

invece possibile ammirare alcuni<br />

dipinti attribuiti a Macrino d’Alba<br />

e Bernardino Ferrari.<br />

Di grande interesse è anche l’organo<br />

a canne che si trova in presbiterio,<br />

nella cantoria di destra,<br />

costruito nel 1782 dai Serassi di<br />

Bergamo e recentemente restaurato.<br />

Il campanile sfrutta come base<br />

una torre trecentesca (probabilmente<br />

l’antica torre civica) su<br />

cui sono stati realizzati un primo<br />

sopralzo, nel 1450, e un secondo<br />

nel 1818, con la costruzione<br />

dell’attuale cella campanaria<br />

sormontata da merli. Nel 1716<br />

venne completata la cupola con<br />

la copertura in rame e nel 1753<br />

28 • Orizzonte Magazine


venne terminata la sacrestia capitolare.<br />

Negli anni ’70 è stato inaugurato,<br />

nei locali dell’antica Sagrestia superiore,<br />

il Museo del Tesoro del<br />

Duomo (con accesso da Piazza<br />

Sant’Ambrogio 14), costituito in<br />

massima parte da doni di Francesco<br />

II Sforza alla novella Diocesi di<br />

Vigevano (1534). Vi sono conservati<br />

preziosi corali e codici miniati<br />

da Agostino e Ferrante Decio, un<br />

pastorale in avorio, un preziosissimo<br />

reliquiario in argento dorato<br />

cesellato di scuola lombarda (XVI<br />

sec.) denominato “La Pace”, calici<br />

e reliquiari di varie epoche, una<br />

paramentale cinquecentesco ri-<br />

camato in oro zecchino e usato<br />

a Monza nel 1805 per l’incoronazione<br />

di Napoleone Bonaparte.<br />

La dotazione più importante è<br />

costituita dalle due serie di arazzi<br />

fiamminghi provenienti da Bruxelles<br />

(1520) e Auderaarde (inizi<br />

XVII sec.), raffiguranti la parabola<br />

del figliol prodigo, storie di Ester<br />

e Assuero, storie di Giuseppe<br />

Ebreo e di Alessandro Magno.<br />

Il Duomo è aperto tutti i giorni nei<br />

seguenti orari: 7-12 e 15.30-19.<br />

Per la realizzazione di questo<br />

articolo si ringraziano per la disponibilità:<br />

- il dottor Gian Paolo Degli Agosti,<br />

responsabile del Castello, che mi<br />

ha accompagnato nella visita a<br />

questo splendido gioiello;<br />

- la signora Giovanna Ognibene,<br />

infopoint castello, utilissima con le<br />

sue informazioni;<br />

- la signorina Martina, eccezionale<br />

e simpatica guida del Museo della<br />

Calzatura e della Pinacoteca.<br />

Per maggiori informazioni su Vigevano<br />

consigliamo di consultare il<br />

sito: http://www.comune.vigevano.<br />

pv.it/turismo<br />

Sabato 25 e domenica 26 ottobre presso il Castello sforzesco si terrà<br />

un’anteprima con l’apertura, dalle 10 alle 18, di alcune sale del “Maschio”<br />

restaurate e recuperate. L’anteprima sarà impreziosita con una<br />

mostra dedicata al genio di “Leonardo da Vinci”.<br />

L’iniziativa sarà replicata i giorni 1 e 2 novembre.<br />

Durante il periodo<br />

visconteo-sforzesco<br />

Vigevano raggiunse<br />

il suo massimo<br />

splendore,<br />

divenendo<br />

residenza ducale e<br />

centro commerciale<br />

di notevole<br />

importanza per<br />

la lavorazione dei<br />

panni di lana e di<br />

lino.”<br />

Orizzonte Magazine • 29


SICILIA,<br />

TERRA D’AMURI!<br />

di Elisa Stanchi<br />

C<br />

he tu sia un emigrante di ritorno oppure<br />

un turista curioso, dopo aver attraversato<br />

lo Stretto di Messina o essere<br />

atterrato in uno dei tanti aeroporti<br />

dell’Isola sappi già che, andando via, la Sicilia ti mancherà<br />

e dovrai presto o tardi tornarci.<br />

Saranno ad incantarti o, forse meglio, a stregarti, i<br />

suoi colori, i suoi profumi, la varietà dei suoi paesag-<br />

30 • Orizzonte Magazine


gi, la limpidezza del cielo che varia di colore da zona<br />

a zona, il mare cristallino, spesso riserva naturale, le<br />

lunghe spiagge sabbiose o le rocce a picco sul mare,<br />

il calore unico ed il senso di ospitalità della sua gente,<br />

il tripudio di sapori della cucina isolana....<br />

Avrai uno o forse mille motivi per tornare a vivere le<br />

emozioni che sa regalare questa terra magica, ricca di<br />

storia e cultura, culla di tante civiltà eppure per certi<br />

versi ancora selvaggia e ricca di contraddizioni.<br />

Una terra infinita, capace di stupire sempre: viaggio<br />

dopo viaggio, ci sarà sempre un posto nuovo da scoprire<br />

o rivedere con piacere.<br />

D’altronde, come scriveva Goethe nel 1787, solo chi<br />

avrà conosciuto la Sicilia potrà dire di conoscere veramente<br />

l’Italia.<br />

Ma la cosa più straordinario che si prova visitando<br />

Orizzonte Magazine • 31


questa terra è rendersi conto di quando sia facile<br />

essere felici in Sicilia.<br />

Perchè la Sicilia è storia, è architettura, è sole, mare,<br />

vacanze, buona tavola, arancini e cannoli. E’ terra<br />

di vento, di incantevoli isole minori e di alte e verdi<br />

montagne, di piazze splendide con panchine al sole,<br />

di città eleganti e maestose, di piccolo borghi con<br />

casette basse, bianche ed azzurre, di porticcioli affascinanti<br />

pieni di barche colorate di legno dipinto.<br />

E’ poi è patria di antiche tradizioni, di valori, di dialetto,<br />

di successi televisivi alla Montalbano e di pagine<br />

drammatiche di storia moderna.<br />

Ma soprattutto la vera Sicilia è nel sorriso della gente,<br />

che ti accoglie come se fossi in famiglia, come se fossi<br />

tornato a casa.<br />

Sì perchè andare in Sicilia è un po’ come tornare a<br />

32 • Orizzonte Magazine


casa, anche se non è la tua terra d’origine, e quando<br />

devi andar via già ti manca, come se fosse una persona.<br />

Ti manca soprattutto perchè in Sicilia si vive a un altro<br />

ritmo. Come diceva Francine Prose nell’ “Odissea Siciliana”:<br />

“E’ facile essere felici in Sicilia, ma è un’operazione<br />

che richiede un adattamento biologico oltre che culturale:<br />

bisogna imparare a vivere il tempo alla maniera siciliana”.<br />

All’inizio può anhe irritare, abituati come si è a ritmi<br />

forsennati, ma poi piano piano ci si accorge che a vivere<br />

con lentezza si vive bene e che qui si è ritrovato<br />

il vero ritmo naturale della vita. E così quando vai via<br />

dalla Sicilia, quando l’aereo decolla o devi attraversare<br />

in direzione opposta lo Stretto di Messina, non<br />

stai lasciando un luogo, stai lasciando un modo di<br />

vivere, che ti ha reso più felice.<br />

E vorresti subito tornare.<br />

Orizzonte Magazine • 33


tisti e curiosi sono intervenuti per<br />

l’inaugurazione della personale di<br />

Francesco Bancheri, artista romano<br />

36enne, intitolata “Lancio<br />

Spaziale”.<br />

Un viaggio artistico, di forte ispirazione<br />

dadaista, tra scheletri di<br />

animali, composizioni fantascieninaugurata<br />

la mostra<br />

di francesco bancheri<br />

“LANCIO SPAZIALE”<br />

in via margutta<br />

di Salvatore Cagnazzo<br />

U<br />

na serata “spaziale”<br />

con oltre 300 ospiti<br />

per dare ufficialmente<br />

il via alla nuova<br />

stagione espositiva e artistica<br />

de Il Margutta RistorArte, in via<br />

Margutta 118, nel cuore mondano<br />

di Roma. Amici, giornalisti, ar-<br />

34 • Orizzonte Magazine


tifiche, ritratti multicolori, mongolfiere<br />

volanti e scimmie che<br />

sparano raggi dagli occhi.<br />

Tra i tanti invitati alla corte di Tina<br />

Vannini, la contessa Elena Aceto<br />

di Capriglia, l’attrice Maria Rosaria<br />

Omaggio, il gallerista Carmine Siniscalco,<br />

l’attore Simon Grechi, la<br />

speaker radiofonica Rosaria Renna,<br />

il conduttore Roly Kornblit, la<br />

conduttrice radiofonica Roberta<br />

Beta, l’ex Miss Italia Nadia Bengala.<br />

Ma anche tantissimi giovani,<br />

professionisti e amanti dell’arte,<br />

a dimostrazione che l’arte non è<br />

un bene per pochi, ma un piacere<br />

per tutte le età.<br />

La mostra, organizzata dalla padrona<br />

di casa Tina Vannini e curata<br />

da Francesca Barbi Marinetti,<br />

visitabile gratuitamente sino al 25<br />

ottobre, propone ventiquattro<br />

opere esposte. “Lancio spaziale<br />

- spiega Bancheri - è la sintesi<br />

Orizzonte Magazine • 35


di una mia ricerca lavorativa e artistica<br />

durata sei anni, realizzata<br />

esclusivamente con la tecnica del<br />

collage. Nei miei quadri ho utilizzato<br />

ritagli di quotidiani, per creare un<br />

nuovo mix di messaggi che esulano<br />

dall’ordinario e dalla standardizzazione<br />

della notizia e del fatto, per<br />

andare alla ricerca del “non detto”<br />

e del “nascosto”.<br />

“Il mondo artistico di Bancheri -<br />

spiega la curatrice Francesca Barbi<br />

Marinetti - offre una concezione<br />

del tempo, e quindi di velocità, rivisitata.<br />

Sono il caso e il gioco a fare<br />

da guida. Non solo in quanto motori<br />

principali della libertà creativa ma<br />

perché concetti chiave di una poetica,<br />

di un approccio esistenziale<br />

e quindi di un riposizionamento del<br />

valore delle cose”.<br />

Durante il vernissage è stato offerto<br />

un ricco aperitivo, rigorosamente<br />

vegetariano, con un forte<br />

richiamo all’atmosfera spaziale e<br />

fantastica della serata inaugurale:<br />

Sfere di caprino con cuore di<br />

uva in crosta di pistacchi, Pianeti di<br />

zucchine e curry croccanti, Pioggia<br />

di meteorite nera con riso Venere<br />

e verdurine colorate, Buco nero<br />

fondente e biscotti stellari e Navicelle<br />

di frutta e crema. Il tutto<br />

bagnato da analcolici e bollicine.<br />

La serata è proseguita, tra brindisi<br />

e risate, con la cena, durante la<br />

quale sono stati serviti i seguenti<br />

piatti: Soufflé di brie con miele e<br />

insalatina di zucchine crude, granella<br />

di noci e germogli; Casarecce<br />

alla siciliana con melanzane,<br />

olive, capperi e ricotta salata bio;<br />

Schiacciatina di scarola croccante,<br />

mandorle, uvetta e caponatina alle<br />

erbe; Tortino caprese tiepido<br />

al cioccolato bianco con gelato<br />

al pistacchio e scorzette di lime<br />

candite.<br />

Bancheri si è<br />

fatto conoscere e<br />

apprezzare per la sua<br />

raffinata tecnica del<br />

collage, attraverso<br />

cui mescola uno<br />

stile d’impronta<br />

dada e surrealista<br />

all’immaginario<br />

contemporaneo.”<br />

36 • Orizzonte Magazine


Carmen Di Muro<br />

Essere è Amore<br />

dal Pensiero alla Materia<br />

Un viaggio di sola andata attraverso la filosofia, la biologia molecolare e la fisica quantistica, che si integra<br />

con la spiritualità per raggiungere l’interiorità dell’uomo e riportarci alla grandezza dell’esistenza, ma in<br />

particolar modo alla grandezza di noi stessi che siamo artefici ed esperti artigiani della nostra personale<br />

esperienza nel qui e ora della nostra vita. “Tutto è Uno. Noi siamo Uno.” In noi c’è una scintilla divina che<br />

vibra e si mette in accordo con tutto il reale, trasformando ogni cosa si trovi sulla propria traiettoria d’azione.<br />

di Daniela Gagliano<br />

edizionigagliano@gmail.com


TARTUFO IN PIEMONTE:<br />

LA FIERA INTERNAZIONALE DI ALBA…<br />

E NON SOLO!<br />

di Fabrizio Capra<br />

U<br />

na fiera internazionale,<br />

cinque nazionali e<br />

quattordici regionali:<br />

questi i numeri che<br />

decretano il Piemonte patria di<br />

Sua Maestà il Tartufo; un patrimonio<br />

legato alla cultura, tradizione,<br />

turismo, gastronomia e all’economia<br />

della regione, in particolare<br />

di quattro provincie: Alessandria,<br />

Asti, Cuneo e Torino.<br />

Si narra che fu un fulmine di Zeus<br />

in persona, il signore degli dei, a<br />

fertilizzare il punto della terra da<br />

cui nacque in seguito una preziosa<br />

perla: il tartufo.<br />

Mito o realtà, ciò che è certo è<br />

che da sempre questo pregiato<br />

fungo “ipogeo” (il tartufo non è<br />

un tubero, ma un fungo della stessa<br />

famiglia dei porcini che però<br />

nasce e cresce sottoterra) seduce<br />

ogni tipo di palato, circondato da<br />

un’affascinante aura di mistero.<br />

Lo sa bene il Piemonte, tra i pochi<br />

luoghi al mondo dove si può trovare<br />

e dove il Tuber Magnatum<br />

Pico - tartufo bianco d’Alba - può<br />

vantare da quasi un secolo un vero<br />

e proprio distretto, che fa di<br />

Alba la capitale mondiale.<br />

A valorizzare questa eccellenza<br />

38 • Orizzonte Magazine


piemontese ci pensano le Fiere<br />

del Tartufo, presentate nei giorni<br />

scorsi in una conferenza stampa<br />

organizzata presso la prestigiosa<br />

sede del Circolo dei Lettori a<br />

Torino.<br />

Il direttore del Centro Nazionale<br />

Studi Tartufo di Alba, Mauro Carbone,<br />

ha espresso la sua soddisfazione<br />

per come sta procedendo<br />

quest’annata di raccolta iniziata<br />

da pochissimi giorni, anticipando<br />

la costituzione di un “Truffle<br />

Club” che riunirà ristoranti d’eccezione<br />

che propongono il Tartufo<br />

Bianco Piemontese nelle loro<br />

ricette e dove è la capacità del<br />

ristoratore a rendere unico un<br />

prodotto che è già unico per suo<br />

conto e che trasmette una emozione<br />

straordinaria.<br />

A seguire, l’Assessore Regionale allo<br />

Sviluppo della Montagna, Alberto<br />

Valmaggia, ha sottolineato come<br />

è importante tutelare, preservare<br />

e valorizzare l’ambiente e le aree<br />

a vocazione tartufigena, evidenziando<br />

come diventa necessario<br />

fare rete per presentare in modo<br />

univoco un territorio, un prodotto,<br />

una cultura, una tradizione.<br />

Antonella Parigi, Assessore Regionale<br />

al Turismo, ha invece,<br />

messo in rilievo il fatto che il tartufo<br />

è uno dei grandi poli di attrazione<br />

del turismo piemontese,<br />

dove il paesaggio è un motore<br />

economico che coinvolge tutto il<br />

tessuto del territorio.<br />

Queste le Fiere in programma:<br />

Internazionale<br />

Fiera internazionale del Tartufo<br />

bianco d’Alba, in provincia di Cuneo,<br />

giunta alla sua edizione numero<br />

84 che è in programma dal<br />

11 ottobre al 16 novembre 2014<br />

Nazionali<br />

Provincia di Asti<br />

Moncalvo (19 e 26 ottobre) e<br />

Montechiaro d’Asti (9 novembre)<br />

Provincia di Torino<br />

Rivalba (9 novembre)<br />

Provincia di Alessandria<br />

Murisengo (16 e 23 novembre) e<br />

San Sebastiano Curone (16 e 23<br />

novembre)<br />

Regionali<br />

Provincia di Asti<br />

Montiglio Monferrato (5 e 12 ottobre),<br />

Mombercelli (19 ottobre),<br />

San Damiano d’Asti (2 e 3 novembre),<br />

Canelli (9 novembre),<br />

Asti (15 e 16 novembre) e Cortazzone<br />

(7 dicembre)<br />

Provincia di Alessandria<br />

Odalengo Piccolo (12 ottobre),<br />

Bergamasco (12 ottobre), Trisobbio<br />

(26 ottobre) e Acqui Terme<br />

(23 novembre)<br />

Provincia di Cuneo<br />

Mondovì (1/3 novembre), Vezza<br />

d’Alba (22 e 23 novembre), Santo<br />

Stefano Belbo (7 dicembre) e<br />

Scagnello (8 e 9 marzo).<br />

Ecco, invece, nel dettaglio la Fiera<br />

del Tartufo di Alba, che, come già<br />

detto prenderà il via il prossimo<br />

11 ottobre con tante novità.<br />

Il prezzo decisamente conveniente<br />

del tartufo bianco d’Alba non<br />

è di certo l’unica ragione per visitare<br />

le Langhe. Il celebre “Tuber<br />

magnutum Pico” si appresta a vivere<br />

un’altra stagione da protagonista<br />

con l’inizio dell’84ª edizione<br />

della Fiera Internazionale del Tartufo<br />

Bianco d’Alba, in programma<br />

ad Alba da sabato 11 ottobre a<br />

domenica 16 novembre.<br />

Un angolo d’Italia sempre più apprezzato,<br />

ad ogni latitudine, come<br />

dimostra il recente inserimento<br />

del paesaggio vitivinicolo delle<br />

Langhe, Roero e Monferrato nella<br />

prestigiosa lista dei siti patrimonio<br />

dell’umanità dell’UNESCO.<br />

Si tratta di un risultato ottenuto<br />

grazie alla costante e appassiona-<br />

Orizzonte Magazine • 39


ta dedizione<br />

di persone<br />

che da generazioni<br />

coltivano i vigneti<br />

seguendo tradizioni e sapere<br />

contadino, e che hanno fatto di<br />

Langhe-Roero e Monferrato un<br />

territorio di eccezionale valore<br />

universale.<br />

Proprio per celebrare questa<br />

occasione da sabato 20 settembre<br />

a domenica 16 novembre in<br />

Piazza Savona si terrà un’esposizione<br />

fotografica dal titolo: “Un<br />

Patrimonio da scoprire”, relativo<br />

ai paesaggi vitivinicoli di Langhe-<br />

Roero e Monferrato, 50° sito<br />

italiano iscritto nel Patrimonio<br />

UNESCO. Ospiti i paesaggi vitivinicoli<br />

europei. Inoltre l’11 ottobre,<br />

presso il Palazzo Comunale<br />

di Alba, si svolgerà un Forum<br />

internazionale dei siti UNESCO<br />

- Paesaggi vitivinicoli europei.<br />

Ed ecco gli eventi previsti in<br />

occasione della Fiera:<br />

Alba Truffle Show:<br />

al Cortile della Maddalena<br />

un nuovo format di eventi<br />

gourmet.<br />

Quest’anno la kermesse si distinguerà<br />

per il suo altissimo profilo<br />

enogastronomico: l’Ente Fiera<br />

del Tartufo Bianco d’Alba, in collaborazione<br />

con il Centro Nazionale<br />

Studi Tartufo e con i più grandi<br />

cuochi del territorio, ha organizzato<br />

“Alba Truffle Show”: un inedito<br />

contenitore di eventi, laboratori,<br />

dibattiti dedicati al tartufo bianco<br />

d’Alba e alle altre eccellenze della<br />

cucina<br />

piemontese.<br />

Rivolto sia agli<br />

adulti che ai bambini,<br />

lo Show si declinerà attraverso<br />

varie iniziative gourmet,<br />

in programma ogni sabato e domenica<br />

della Fiera, presso il Cortile<br />

della Maddalena, la sede che<br />

ospita il Mercato Mondiale del<br />

tartufo bianco d’Alba.<br />

Il main sponsor di “Alba Truffle<br />

show” sarà Saclà, marchio storico<br />

dell’alimentare italiano particolar-<br />

mente<br />

legato<br />

al territorio piemontese - l’azienda<br />

ha sede nella vicina Asti - che metterà<br />

al centro della sua partecipazione<br />

la nuova linea di prodotti di<br />

alta qualità 100% italiana - “Casa<br />

Saclà” - interpretata anche attraverso<br />

le ricette creative del grande<br />

chef Stefano Paganini in un<br />

“momento foodies” che si svolgerà<br />

ogni sabato alle 17.30.<br />

40 • Orizzonte Magazine


L a<br />

s t o r i c a<br />

azienda sarà protagonista di<br />

diversi momenti gourmet ispirati<br />

alla riscoperta dell’“aperitivo<br />

all’italiana”, realizzato solo con<br />

materie prime del territorio, che<br />

verrà offerto ai tanti appassionati<br />

che giungeranno al Cortile<br />

della Maddalena.<br />

Infine Saclà presenterà durante<br />

la kermesse un nuovo prodotto<br />

limited edtiion: “Acciughe e tartufo<br />

bianco di Alba”, che vuole essere<br />

un omaggio a due alimenti tipici<br />

della cucina piemontese.<br />

FOODIES MOMENTS: Quando<br />

la tradizione incontra i grandi<br />

chéf.<br />

Sulla scia del successo degli scorsi<br />

anni i grandi cuochi del territorio<br />

piemontese - da Maurizio Garola<br />

a Ugo Alciati, da Davide Palluda<br />

ad Alessandro Boglione da Walter<br />

Ferretto a Pasquale Laera fino<br />

ai fratelli Manuel e Christian<br />

Costardi - saranno protagonisti<br />

di indimenticabili “Foodies Moments”<br />

deliziando il pubblico<br />

presente al Cortile della Maddalena<br />

con divertenti cooking show,<br />

per far conoscere il tartufo bianco<br />

d’Alba, le eccellenze locali, le<br />

origini dei prodotti e il modo di<br />

cucinarli. Sabato dopo sabato, alle<br />

ore 11.00, si svolgerà un tema<br />

della cucina di territorio in abbinamento<br />

ad un grande vino di<br />

Langhe e Roero: le paste all’uovo,<br />

le carni piemontesi, i pesci<br />

salati della tradizione, i formaggi<br />

DOP del Piemonte, il riso, i<br />

dolci... naturalmente reinterpretati<br />

e rivisitati dalla creatività che<br />

solo i grandi chef sanno dare.<br />

DA CHEF RUBIO A SIMONE<br />

RUGIATI, tanti gli ospiti presenti<br />

ad ALBA TRUFFLE SHOW<br />

Ma non solo. Alba Truffle Show<br />

ospiterà anche chef televisivi: da<br />

Simone Rugiati a Chef Rubio, e<br />

poi Matteo Baronetto, chef “Del<br />

Cambio” e già sous chef di Carlo<br />

Cracco, oltre a cuochi di fama internazionale<br />

come Ken Frank, del<br />

ristorante La Toque di Napa (California).<br />

Ci saranno poi importanti<br />

giornalisti del settore, come Anna<br />

Prandoni, Direttore de “La Cucina<br />

Italiana”, che darà vita al divertente<br />

format intitolato “5 donne in<br />

cerca di pasta”, nel quale cinque<br />

signore - una mamma, una nonna,<br />

una chef stellata, una cuoca della<br />

mensa e appunto una giornalista -<br />

diranno cosa è per loro la pasta.<br />

C’è da scommettere che ci sarà<br />

da divertirsi…<br />

ENRICO CRIPPA, 3 STELLE MI-<br />

CHELIN, PRESENTA IL LIBRO<br />

“100% ALBA”<br />

Alba Truffle Show è anche un’importante<br />

vetrina per raccontare<br />

la cultura del cibo e dei suoi protagonisti.<br />

Dalla A di agnolotto alla<br />

T di tartufo c’è un intero mondo<br />

fatto di tradizione, dedizione<br />

e innovazione. Questo è “100%<br />

Alba”, il volume edito da Electa<br />

Mondadori che racconta in maniera<br />

inconsueta la storia dello<br />

chef Enrico Crippa e della famiglia<br />

Ceretto. Un libro che illustra un<br />

cammino dolce e tortuoso, come<br />

le strade di Langa, che parte<br />

dal vino e arriva all’alta cucina<br />

passando per il territorio e l’arte<br />

contemporanea. A presentarlo<br />

domenica 2 novembre, alle ore<br />

17.00, insieme ad Enrico Crippa<br />

ci sarà lo scatenato duo di Radio<br />

Deejay La Pina e Diego.<br />

WINE TASTING EXPERIENCE:<br />

protagonisti Barolo, Barbaresco<br />

e altre eccellenze vinicole-<br />

Nel contesto di Alba Truffle Show<br />

non poteva mancare uno spazio<br />

esclusivo riservato ai celebri vini<br />

piemontesi. Ogni sabato alle 17.30<br />

Orizzonte Magazine • 41


e ogni domenica alle 15.30 sono in<br />

programma una serie di appuntamenti<br />

speciali con le Wine Tasting<br />

Experience, l’originale formula di<br />

degustazione ideata dalla “Strada<br />

del Barolo e grandi vini di Langa” dove<br />

sarà possibile degustare Barolo,<br />

Barbaresco e molte altre eccellenze<br />

dello straordinario patrimonio<br />

vitivinicolo di Langhe e Roero.<br />

”FOODIES MOMENTS JU-<br />

NIOR” torna dopo il grande<br />

successo dello scorso anno.<br />

Infine l’iniziativa rivolta ai più piccoli,<br />

da segnare in agenda soprattutto<br />

per chi giungerà ad Alba<br />

con bambini al seguito. Parliamo<br />

dei “Foodies Moments Junior”.<br />

Ogni domenica alle ore 16.30<br />

presso il Cortile della Maddalena,<br />

ci saranno corsi gratuiti di cucina<br />

dedicati a giovani e giovanissimi<br />

(3-14 anni), pensati per avvicinare<br />

le nuove generazioni ai prodotti<br />

del territorio e ad una sana e<br />

consapevole alimentazione.<br />

Guida d’eccezione sarà lo chef<br />

Diego Bongiovanni, direttamente<br />

dalla “Prova del Cuoco”, ideatore<br />

del “Mani in pasta tour”. Si<br />

tratta di un progetto formativo<br />

finalizzato a promuovere verso i<br />

giovani una corretta alimentazione,<br />

che passa anche per lo studio<br />

delle tradizioni del territorio, la<br />

conoscenza dei frutti e della loro<br />

stagionalità, la valorizzazione dei<br />

prodotti tipici. Tutto si svolgerà in<br />

un ambiente ludico, che alternerà<br />

momenti di spiegazione teorica<br />

ad esercitazioni pratiche.<br />

IL MERCATO MONDIALE DEL<br />

TARTUFO: per scegliere all’insegna<br />

della qualità.<br />

Un luogo unico dove confondersi<br />

con questo straordinario prodotto,<br />

immergendosi in un’atmosfera<br />

profumata e suggestiva. Presso<br />

il Mercato Mondiale del Tartufo<br />

Bianco di Alba, aperto ogni sabato<br />

e domenica dall’11 ottobre al 16<br />

Novembre (ore 09.00 – 20.00),<br />

tutti gli appassionati del “Tuber<br />

magnatum Pico” avranno la possibilità<br />

di vedere, toccare, annusare<br />

tanti e tanti tartufi. Ogni Tuber<br />

magnatum Pico viene controllato<br />

- prima dell’apertura al pubblico -<br />

da una Commissione Qualità che<br />

resta a disposizione dei clienti per<br />

tutta la durata della Fiera, con la<br />

funzione di “Sportello del Consumatore”.<br />

Obiettivo di questo progetto è<br />

quello di informare sui diritti degli<br />

acquirenti di tartufo fresco nel<br />

periodo della Fiera Internazionale<br />

del Tartufo Bianco d’Alba, e di<br />

raccogliere suggerimenti e segnalazioni<br />

circa esigenze ed eventuali<br />

42 • Orizzonte Magazine


Studio Vangi<br />

commercialisti in Modugno<br />

via S. Teresa, 14 - 70126 Modugno (BA)<br />

www.studiovangi.it<br />

Orizzonte Magazine • 43


problemi. Al Mercato del Tartufo,<br />

tutti i tartufi bianchi di Alba sopra<br />

i 10 grammi vengono venduti in<br />

sacchetti numerato che valgono<br />

come garanzia e che danno diritto<br />

al cambio se il tartufo risulti<br />

insoddisfacente.<br />

GLI EVENTI FOLKLORISTICI:<br />

dall’investitura del Podestà al Palio<br />

degli Asini.<br />

Quest’ultimo è l’evento che precede<br />

la Fiera Internazionale del<br />

Tartufo Bianco d’Alba. Il Palio degli<br />

Asini si terrà domenica 5 ottobre<br />

e vedrà asini e fantini sfidarsi<br />

per accaparrarsi il Palio. Sarà preceduto<br />

il 27 settembre dall’investitura<br />

del Podestà, che animerà il<br />

centro storico di Alba rievocando<br />

antichi cerimoniali.<br />

Protagonisti come sempre saranno<br />

i Borghi albesi mentre il Sindaco<br />

per una sera vestirà i panni<br />

della più alta carica della magistratura<br />

medievale.<br />

Sabato 18 ottobre sarà invece la<br />

volta del Baccanale del Tartufo,<br />

che ripropone le festività tipiche<br />

di un’epoca antica. Non mancheranno<br />

le musiche, mentre un<br />

migliaio di figuranti in costume<br />

animeranno Alba, riportando indietro<br />

l’orologio del tempo.<br />

Il giorno dopo, domenica 19 ottobre,<br />

appuntamento con “Il Borgo si<br />

Rievoca”: mentre le piazze e le vie<br />

delle Città saranno nuovamente<br />

animate attraverso la rievocazione<br />

di semplici momenti di vita quotidiana,<br />

inscenati dai singoli borghi,<br />

sarà possibile degustare i prodotti<br />

tipici della cucina piemontese.<br />

WERNER HERZOG: il 13 novembre<br />

il regista tedesco ad Alba.<br />

In occasione delle Fiera Internazionale<br />

del Tartufo di Alba, l’Associazione<br />

Culturale “Collisioni”, in<br />

collaborazione con Regione Piemonte,<br />

l’Ente Fiera e Film Commission<br />

Torino Piemonte, proporrà<br />

un momento di riflessione sul<br />

tema “Paesaggio e cinema”. L’evento<br />

si svolgerà giovedì 13 novembre<br />

presso il Teatro Sociale di Alba,<br />

con inizio alle ore 21, ed avrà come<br />

protagonista il regista tedesco<br />

Werner Herzog che sarà ospite<br />

del territorio per alcuni giorni.<br />

Dopo una serie di proiezioni<br />

commentate, dialogando con<br />

Marco Muller, Herzog offrirà una<br />

esclusiva lectio dedicata al tema<br />

del paesaggio.<br />

Tutte le informazioni sono disponibili<br />

sul sito www.fieradeltartufo.org<br />

44 • Orizzonte Magazine


Agenzia di rappresentanza e distribuzione Moda.<br />

Abbigliamento Donna, Pret a Porter, Sposa, Cerimonia e Maglieria.<br />

Responsabile della distribuzione in Puglia e Basilicata dei marchi:<br />

mimì la rue<br />

Via Giuseppe Colucci, 2 - 70019 Triggiano (BA)<br />

www.dicandiafashion.com - e-mail: dicandiafashion@gmail.com<br />

Orizzonte Magazine • 45


forza dei<br />

consumatori:<br />

verso il<br />

riconoscimento<br />

nazionale<br />

E<br />

bbene si! Forza dei<br />

Consumatori sta cercando<br />

VOI!<br />

Attraverso le pagine<br />

di Orizzonte Magazine riapriamo<br />

la campagna mirata a continuare<br />

l’espansione su tutto il territorio<br />

nazionale, mediante l’apertura<br />

di Sedi Delegate dell’Associazione.<br />

Avvocati, praticanti avvocati,<br />

commercialisti, laureati e laureandi<br />

in discipline giuridiche o<br />

economiche, e più in generale<br />

chiunque si senta mosso da autentica<br />

passione per la tutela dei<br />

diritti dei cittadini e delle piccole<br />

e medie imprese, nella sua qualità<br />

di consumatore, risparmiatore,<br />

utente di beni e servizi, contribuente,<br />

può contattare la Segreteria<br />

Nazionale dell’Associazione<br />

all’indirizzo mail info@forzadeiconsumatori.it,<br />

oppure scrivere<br />

direttamente al Presidente, all’indirizzo<br />

presidente@forzadeiconsumatori.it<br />

o ancora telefonando al<br />

numero 340 2849248. Ulteriori<br />

recapiti sono reperibili direttamente<br />

sul nostro sito web: www.<br />

forzadeiconsumatori.it<br />

Il vostro studio, la vostra casa, qualunque<br />

luogo è idoneo a divenire<br />

Sede Delegata, poiché l’unica cosa<br />

che conta siete voi, il vostro entusiasmo,<br />

la vostra professionalità e.<br />

soprattutto, la vostra passione.<br />

La strada da percorrere verso il<br />

riconoscimento nazionale è molto<br />

lunga, ma possiamo e dobbiamo<br />

farcela. Siamo già presenti in<br />

numerose regioni e città Italiane,<br />

e in questo nostro primo anno<br />

di vita (dal 5 Marzo 2014 al<br />

5 Marzo 2015) continueremo ad<br />

espanderci ovunque per poi, nei<br />

successivi due anni, raccogliere<br />

il numero di associati necessario<br />

per ottenere il riconoscimento<br />

nazionale.<br />

Chi inizia ora potrà dire di essere<br />

stato tra i primi pilastri di quella che<br />

sarà l’Associazione più coraggiosa<br />

e capace di tutelare i deboli, nelle<br />

piccole come nelle grandi proble-<br />

46 • Orizzonte Magazine


matiche: dagli abusi perpetrati da<br />

banche e società di fornitura fino ai<br />

casi a risonanza nazionale.<br />

Se siete interessati non esitate a<br />

contattarci e vi sarà fornito ogni<br />

tipo di delucidazione, relativa ai<br />

rapporti tra Sede Locale e Sede<br />

Nazionale, e qualunque altra spiegazione<br />

in merito all’acquisizione e<br />

gestione dei futuri associati.<br />

A vostra disposizione<br />

sul sito www.forzadeiconsumatori.it<br />

- sezione<br />

“Area Donwnload”,<br />

è caricato<br />

in file PDF<br />

lo Statuto<br />

dell’Associazione,<br />

l’Atto Costitutivo, il Regolamento<br />

Nazionale, il Modulo di<br />

Adesione a Socio, il Modulo per<br />

convenzionarvi e richiedere di divenire<br />

referenti di Sedi Delegate<br />

ed ogni e qualsivoglia ulteriore documentazione.<br />

Tutto questo è anhe possibile<br />

trovarlo nell’ormai nutrito Gruppo<br />

Facebook del Coordinamento<br />

Nazionale Forza dei Consumatori,<br />

al quale potrete iscrivervi e che<br />

attualmente conta oltre i 15.000<br />

membri.<br />

Ricordate sempre che l’Unione<br />

Fa la Forza (dei Consumatori).<br />

Il Presidente<br />

avv. Leopoldo Di Nanna<br />

Orizzonte Magazine • 47


i grandi<br />

della fotografia<br />

RICHARD AVEDOn<br />

di Angelo Ferri<br />

R<br />

ichard Avedon nasce il<br />

15 maggio del 1923 a<br />

New York; dopo la<br />

sua adolescenza comincia<br />

a studiare filosofia alla Columbia<br />

University. Giovane sempre<br />

in cerca di forti emozioni, ben<br />

presto gli studi gli si rivelano noiosi<br />

e nel 1942 abbandona gli studi<br />

per arruolarsi come fotografo<br />

nella Marina Militare. Comincia<br />

cosi la sua carriera<br />

fotografica, scattando<br />

foto segnaletiche<br />

e ritratti ai suoi compagni<br />

di camerata.<br />

Nel 1944 ha un incontro<br />

decisivo con Alexey Brodovitch,<br />

leggendario art director<br />

di Harper’s Bazar, ed<br />

inizia una collaborazione artistica<br />

che li porta, nel 1959, a<br />

48 • Orizzonte Magazine


ealizzare Observations, libro di<br />

ritratti che desta molto scalpore<br />

e per il quale Brodovitch ha curato<br />

la veste grafica e Truman Capote<br />

i testi.<br />

Già dal 1955 aveva cominciato<br />

a farsi notare come fotografo,<br />

con la sua innovativa intuizione<br />

di portare le modelle fuori dallo<br />

studio per creare foto innovative<br />

e coinvolgenti. E’ dell’agosto di<br />

quell’anno la sua più celebre foto<br />

di moda e certo una delle più<br />

originali del periodo, “Dovima e<br />

gli elefanti”, realizzata al Cirque<br />

d’Hiver di Parigi per Harper’s Bazaar.<br />

La modella indossa un abito<br />

di Christian Dior, disegnato da un<br />

emergente Yves Saint Laurent.<br />

Il 22 novembre 1963 realizza in Times<br />

Square una serie di foto a persone<br />

che mostrano il giornale che<br />

parla dell’assassinio di Kennedy.<br />

Nel 1965 Avedon passa da Bazaar<br />

a Vogue quindi, nei primi anni ‘70,<br />

pubblica con Arbus un libro su<br />

Alice nel paese delle meraviglie,<br />

nel quale le fotografie hanno un<br />

aspetto teatrale per la sequenzialità<br />

e la gestualità studiata dei<br />

personaggi fotografati.<br />

Nel 1974 espone al MOMA di<br />

New York una serie di immagini<br />

sulla lenta morte del padre Jacob<br />

Israel Avedon, sconvolgendo critica<br />

e pubblico: una commovente<br />

testimonianza dell’inevitabile<br />

declino di una personalità forte<br />

nonché una tenera testimonianza<br />

del suo rapporto con il genitore.<br />

Più tardi, pubblica “In the American<br />

West”, un libro che infrange<br />

il mito del West a stelle e strisce<br />

(tipico dei cowboy) focalizzando<br />

l’attenzione su minatori, braccianti,<br />

piccoli impiegati e disoccupati.<br />

In seguito realizza<br />

una serie dedicata ai malati<br />

di mente del Louisiana<br />

State Hospital e, come<br />

disgustata presa di posizione<br />

contro la guerra,<br />

una sequenza sulle<br />

vittime del napalm in<br />

Vietnam.<br />

Sono queste le uniche<br />

sue opere in cui appaiano<br />

chiaramente cenni<br />

alla violenza che Avedon<br />

ha sempre rifiutato di rappresentare:<br />

“le immagini di<br />

violenza producono nuova violenza”,<br />

sosteneva. Le sue opere sono<br />

esposte a New York al MO-<br />

MA, al Metropolitan Museum e<br />

al Whitney Museum of American<br />

Art. Nel 1994 il Museum Ludwig


ha organizza una imponente retrospettiva<br />

e una rassegna delle<br />

sue fotografie di moda.<br />

Richard Avedon è considerato<br />

uno dei più grandi fotografi della<br />

storia e il suo stile è inconfondibile<br />

in qualunque genere<br />

abbia visitato. Alcuni suoi ritratti<br />

costituiscono vere pietre miliari<br />

della storia della fotografia: Ezra<br />

Pound, Andy Warhol e i membri<br />

della “Warhol factory”, Marilyn<br />

Monroe, Ronald Reagan, la famiglia<br />

Ginsberg, i “Chicago Seven”.<br />

Nei ritratti cercava di andare oltre<br />

l’immagine per mettere in evidenza<br />

la personalità del soggetto,<br />

come l’atteggiamento battagliero<br />

del diavolo-Chaplin alla vigilia del<br />

suo esilio dagli USA a causa delle<br />

sue convinzioni politiche,<br />

Non ha mai avuto alcun riguardo a<br />

portare alla luce gli aspetti più intimi<br />

dei protagonisti-soggetti; questo<br />

ha attirato molta attenzionie<br />

sulla sua figura professionale ma<br />

anche qualche timore da parte dei<br />

soggetti fotografati; “Sia clemente<br />

con me”, lo supplicò Henry Kissinger<br />

prima di una session.<br />

Non fotografò solo personaggi<br />

celebri ma anche gente comune,<br />

sempre cercando di andare oltre<br />

la superficie per descriverne carattere<br />

e sentimenti. La sua protagonista<br />

era la gente anche nel reportage,<br />

come quando nella notte<br />

di San Silvestro 1989, in occasione<br />

della caduta del muro di Berlino,<br />

fotografò la folla in festa accanto<br />

alla Porta di Brandeburgo.<br />

Anziché tradizionali reportage<br />

fotografici, Avedon ha sempre<br />

proposto una sua personale selezione<br />

di significati simbolici, che<br />

spesso esprimono le sue stesse<br />

idee politiche e ideologiche.<br />

Nella moda, infine, fu il primo ad<br />

abbandonare gli artifici della fotografia<br />

creata in studio, con le sue<br />

pose studiate e innaturali, preferendo<br />

portare le modelle on the<br />

road, nei café e nei salotti di Parigi.<br />

Ciò segnò l’inizio di una nuo-<br />

50 • Orizzonte Magazine


va era della fashion photography<br />

e il suo approccio sempre più<br />

minimal lo fece diventare un<br />

esempio per un’intera generazione<br />

di fotografi.<br />

Avedon è un<br />

fotografo del<br />

Novecento ma il suo<br />

lavoro ha radici nello<br />

stile ottocentesco,<br />

mescolato al<br />

divismo del cinema<br />

statunitense degli<br />

anni Trenta.”<br />

Orizzonte Magazine • 51


Ogni mese la Redazione selezionerà una serie di immagini che saranno pubblicate su<br />

Orizzonte Magazine, sul sito web e sulla pagina Facebook della rivista.<br />

Le foto dovranno essere in formato jpeg e andranno inviate, senza watermark o scritte:<br />

alla casella e-mail: orizzonte-magazine@libero.it<br />

corredate di nome e cognome dell’autore e di una breve didascalia.<br />

Pierpaolo Riccardi<br />

FRANCESCO PASCAZIO<br />

Angelo Ferri<br />

Angelo Ferri Ph<br />

52 • Orizzonte Magazine<br />

Antonio Sereno


Claudio Minervino<br />

Claudio Mirelli<br />

Alessandra Bellino<br />

Orizzonte Magazine • 53


i brigadeiros<br />

di Ornella Mirelli<br />

L<br />

e elezioni presidenziali<br />

del 1945 in Brasile furono<br />

particolarmente<br />

importanti, sia perché il<br />

Paese usciva da un regime autoritario<br />

e sia perché per la prima<br />

volta veniva concesso il voto alle<br />

donne. Il candidato dell’Unione<br />

Democratica Nazionale era il<br />

Brigadeiro (Generale di Brigata)<br />

Eduardo Gomes, eroico aviatore<br />

e noto rivoluzionario più volte incarcerato<br />

dal regime.<br />

Gomes, che era anche un bell’uomo,<br />

aitante, molto affascinante e<br />

celibe, riscuoteva un notevole successo<br />

fra le neo-elettrici, che egli<br />

peraltro cercò di sollecitare con<br />

uno slogan particolarmente indirizzato<br />

a loro: “Vote no Brigadeiro<br />

que é bonito e é solteiro” (Votate<br />

il Brigadeiro che è bello e celibe).<br />

Si racconta che nella città di San<br />

Paolo un ruppo di sue sostenitrici,<br />

per favorirne la candidatura, si<br />

mise ad organizzare feste in suo<br />

onore, nel corso delle quali venivano<br />

offerti e venduti dolcini a<br />

base di latte condensato e cacao,<br />

che vennero per l’appunto chiamato<br />

“brigadeiros”.<br />

Fascino e dolcini, tuttavia, non bastarono<br />

a farlo eleggere; Gomes<br />

fu sconfitto da Gaspar Dutra ma<br />

la fama dei Brigadeiros lo consegnò<br />

ugualmente alla storia.<br />

Questo si racconta, ma forse la<br />

vera origine è quella che riporta<br />

la chef Jiuliana Motter nel suo “Livro<br />

do brigadeiro”: a quanto pare<br />

i golosi dolcetti sarebbero nati<br />

nel Rio Grande do Sul col nome<br />

di “negrinhos” e solo in seguito,<br />

essendo particolarmente graditi<br />

al Brigadeiro Eduardo Gomes, ne<br />

avrebbero preso l’appellativo.<br />

Quale che sia la verità, i brigadeiros<br />

sono entrati a pieno titolo<br />

nella cucina tradizionale<br />

brasiliana e<br />

non mancano mai ad<br />

ogni ricevimento che<br />

si rispetti.<br />

Brigadeiros<br />

Ingredienti:<br />

dosi per circa 20 brigadeiros:<br />

400 gr di latte condesato<br />

3-4 cucchiai di cacao<br />

amaro di buona qualità<br />

1/2 cucchiaio di rum<br />

codette di cioccolato<br />

poco burro per ungersi le mani<br />

Setacciate il cacao e scioglietelo<br />

con un paio di cucchiai di latte<br />

condensato, quindi mescolatelo<br />

al resto del latte e mettete tutto<br />

in un pentolino dal fondo spesso.<br />

54 • Orizzonte Magazine


una “polpettina”. Adagiatelala subito<br />

sulle codette di cioccolato per<br />

ricoprilrla completamente e mettetela<br />

in un pirottino. Continuate<br />

fino all’esaurimento del composto.<br />

Ecco i vostri Brigadeiros pronti per<br />

essere gustati dopo un breve riposo<br />

in frigo. Serviteli a fine pasto col<br />

caffè o con un amaro.<br />

Cuocete il composto a fuoco medio,<br />

mescolando continuamente<br />

con un cucchiaio di legno, fino a<br />

che non comincerà a staccarsi dalle<br />

pareti del tegame e, tracciando<br />

una linea col cucchiaio al centro<br />

della crema, questa rimarrà divisa<br />

in due parti. Aggiugete il rum, me-<br />

scolate ancora e togliete dal fuoco.<br />

Versate il composto in un piatto e<br />

ponetelo in frigo per circa 30 minuti<br />

e comunque fio a che non sarà<br />

freddo e sodo. Dopodichè, ungetevi<br />

le mani con il burro, prendete<br />

un cucchiaino colmo di impasto,<br />

rotolatelo tra le mani e formate<br />

Continua la collaborazione<br />

di Orizzonte Magazine con<br />

Ammodomio, uno fra i più<br />

seguiti blog di cucina del web.<br />

Ammodomio è all’indirizzo<br />

www.ammodomio.blogspot.it<br />

Orizzonte Magazine • 55


lo<br />

sapevate<br />

che<br />

IL CRESPIGNO<br />

(Sonchus oleraceus)<br />

Famiglia: Asteraceae<br />

Nome SCENTIFICO:<br />

Sonchus oleraceus<br />

pianta comune in tutta<br />

Italia, isole comprese, fino<br />

alla media montagna<br />

Il crespigno è una pianta polimorfa,<br />

assai comune e nota per il suo<br />

1.<br />

uso alimentare, presente nelle<br />

regioni eurasiatiche e pressoché<br />

cosmopolita. In Italia si può trovare<br />

in tutto il territorio, dal livello del mare fino<br />

alla media montagna. Cresce bene su diversi tipi di<br />

suolo, in quelli<br />

coltivati e negli orti come negli incolti e nei ruderi,<br />

lungo i muri e i bordi delle strade, frequente anche<br />

nelle aree urbane, tanto da poter essere considerato<br />

talvolta pianta infestante.<br />

Pianta erbacea annuale o biennale, alta anche fino<br />

ad un metro e talvolta oltre, ha fusto cavo e debole,<br />

spesso cedevole, ramificato e radice a fittone.<br />

I fiori ligulati sono di colore giallo, più intenso verso<br />

il centro. Raggruppati in capolini, compaiono da<br />

marzo a ottobre, anche se non rimangono aperti a<br />

lungo durante il giorno perché non sopportano una<br />

lunga esposizione al sole.<br />

56 • Orizzonte Magazine


I frutti sono acheni oblunghi con<br />

2.<br />

coste longitudinali.<br />

La varietà fogliare, soprattutto<br />

quella basale, è notevole, tanto che<br />

non è facile distinguerlo da specie<br />

simili e sottospecie per via delle foglie (più facile la distinzione<br />

per gli acheni).<br />

Le foglie basali sono comunque glabre come i fusti, per<br />

lo più glauche, tenere e molli e riunite a rosetta, in genere<br />

partite a lobi, più o meno ampi, anche triangolari,<br />

con margini finemente dentati, ma possono anche essere<br />

spatolate o lanceolate, talvolta roncinate. Quelle<br />

del fusto sono più ridotte e più regolari, amplessicauli,<br />

acute in cima, talvolta con evidenti nervature. Le foglie<br />

secernono alla rottura un latice bianco, del tutto<br />

innocuo. Il primo termine del binomio scientifico si fa<br />

derivare dal greco “ sónkhos ”, vuoto, molle, con pressoché<br />

sicuro riferimento alla cavità del fusto, mentre il<br />

nome della specie fa riferimento all’appartenenza alle<br />

verdure dell’orto, per estensione alle specie buone da<br />

mangiare. Sembra che Linneo abbia attribuito il nome<br />

al genere rifacendosi al greco “ sogkos ”, che indicava<br />

un cardo, però di incerta individuazione. I nomi comuni<br />

fanno riferimento per lo più al carattere delle foglie<br />

ma abbondano gli etimi locali, essendo pianta utilizzata<br />

da sempre e pressoché ovunque in Italia per scopi alimentari.<br />

Il crespigno è pianta conosciuta<br />

fin dall’antichità per il suo uso<br />

3.<br />

alimentare nella maggior parte<br />

delle regioni mediterranee. Plinio<br />

scrisse che Hecate aveva preparato<br />

un piatto di questa verdura per Teseo, prima<br />

che costui si avventurasse nel labirinto del Minotauro.<br />

In passato essa veniva assunta per svolgere anche<br />

funzioni terapeutiche, usata come astringente e<br />

antiscorbutico, depurativo, diuretico, ecc., ma l’uso<br />

risulta oggi abbandonato a favore di altre specie.<br />

Come altre piante che secernono latice, veniva ritenuta<br />

nelle credenze popolari buona per i periodi<br />

di allattamento, e similmente ad altre specie simili,<br />

le radici tostate venivano usate talvolta, per essere<br />

unite ad altre come succedaneo del caffé.<br />

il crespigno comune; il Sonchus tenerrimus , crespigno<br />

sfrangiato, dalle foglie più profondamente<br />

incise e pressoché senza spine, e il Sonchus arvensis ,<br />

crespigno dei prati, le cui radici in diversi luoghi venivano<br />

utilizzate come classico succedaneo del caffè. Da segnalare<br />

anche il Sonchus asper subsp. Nymanii.<br />

In cucina il crespigno viene usato<br />

crudo per ottime insalate (fra<br />

5.<br />

le erbe migliori), da solo o come<br />

componente di misticanze primaverili<br />

condite con olio, sale, limone<br />

o aceto - buone per accompagnare uova sode - o<br />

cotto, in minestre, zuppe o, come altre erbe amare,<br />

per classiche ripassate in padella, da usare col pane.<br />

Le tenere foglie della rosetta si consumano dopo rapida<br />

cottura - per intero la pianta se il fusto è ancora<br />

assente – e come per altre specie simili si possono<br />

usare come ottimo contorno, sostitutivo anche della<br />

cicoria. Così viene usato in Puglia per accompagnare<br />

la purea di fave e la “ callaredda ”, tipica preparazione<br />

delle Murge a base di carne di agnello.<br />

Caponata di verdure<br />

1 kg di verdure selvatiche (ottima la combinazione<br />

di crespigno, radicchiella, costolina, silene, borragine),<br />

6 cucchiai di olio, 4 spicchi d’aglio, aceto, capperi<br />

secondo il gusto, 50 g di acciughe, pangrattato abbrustolito,<br />

fettine di limone. Pulire e lavare accuratamente<br />

tutte le erbe. Cuocerle in acqua bollente<br />

salata, strizzarle e ripassarle per dieci minuti circa in<br />

padella con aglio ed olio. Spruzzare con l’aceto mescolando<br />

più volte. Adagiare la “caponata” sul piatto<br />

di servizio, guarnendo con i capperi e le acciughe.<br />

Spolverare il tutto con pan grattato fatto dorare in<br />

precedenza e decorare con fettine di limone.<br />

Sono specie simili e utilizzate per<br />

4.<br />

scopi alimentari più o meno allo<br />

stesso modo: il più spinoso<br />

Sonchus asper , crespigno spinoso,<br />

che ha foglie lisce e opache e acheni<br />

spinosi, utilizzato in maniera diffusa in alcune aree italiane<br />

e del Mediterraneo, anche se il gusto non eguaglia<br />

Orizzonte Magazine • 57


58 • Orizzonte Magazine


OROSCOPO<br />

OTTOBRE 2014<br />

Orizzonte Magazine • 59


ARIETE TORO GEMELLI<br />

Devi riprenderti dopo una scorpacciata<br />

di tensioni e litigate varie,<br />

tra famiglia e conoscenti? Bene,<br />

questo mese potrai decidere se<br />

rendere pan per focaccia oppure<br />

rilassarti e dimenticare quanto<br />

accaduto.Ti aspetta un ottobre<br />

tutto sommato sereno.<br />

I pianeti veloci sono ben disposti,<br />

il Sole è un po’ birbante<br />

e tra i pianeti lenti solo Giove<br />

e Plutone ti infastidiscono. Se ci<br />

saranno fastidi, inevitabili al di là<br />

delle posizioni planetarie, pensa<br />

al passato, ai momenti vissuti che<br />

hai dovuto sopportare. Ne hai<br />

fatti di progressi, in meglio!<br />

Mercurio in Scorpione per tutto<br />

il mese, segno dove è già presente<br />

Saturno, non annuncia un<br />

periodo riposante.Potrebbero<br />

esserci diverse questioni familiari<br />

alla ribalta, problemi di soldi,<br />

decisioni da prendere per un<br />

acquisto importante, situazioni<br />

da affrontare e risolvere.La prima<br />

metà di ottobre sarà la più<br />

nervosa. Cerca di viverla con un<br />

minimo di distacco: ti darà la lontananza<br />

emotiva necessaria per<br />

rimanere lucido.<br />

Impara a liberarti del superfluo:<br />

lasciati alle spalle rimpianti, passato<br />

e cattive abitudini.<br />

Ottobre inizia con un’atmosfera<br />

tranquilla. Se in famiglia ci sono<br />

motivi di dissenso, affrontali subito,<br />

e cerca di trovare una soluzione<br />

che metta tutti d’accordo.<br />

Dal sette Venere entrerà in opposizione<br />

e dal quindici toccherà<br />

a Marte infastidirti. Il cielo indica<br />

una situazione conflittuale, nervosismo<br />

e problemi in arrivo.<br />

Muoviti con cautela, non essere<br />

imprudente e affronta le tensioni<br />

con diplomazia. Niente colpi di<br />

testa!<br />

CANCRO LEONE VERGINE<br />

Mercurio in Scorpione per tutto<br />

il mese, segno dove è già presente<br />

Saturno, annuncia un periodo di<br />

soddisfazioni, di certezze, di cambiamenti<br />

positivi per la tua vita.<br />

Preparati ad accogliere novità<br />

e nuove amicizie, che probabilmente<br />

ti apriranno spiragli insospettati<br />

in altri ambiti.In famiglia,<br />

sei sempre infastidito da Plutone<br />

e Urano, e, come purtroppo sai,<br />

i problemi non mancano mai in<br />

casa: ma avrai a tua disposizione<br />

la lucidità e l’intuito necessari<br />

per trovare ottime soluzioni.<br />

Mercurio in Scorpione per tutto<br />

il mese, segno dove è già presente<br />

Saturno, minaccia confitti<br />

di potere con chi ti circonda.<br />

Occhio ai battibecchi, alle parole<br />

troppo grosse, che potrebbero<br />

far nascere in te un pentimento<br />

tardivo. La situazione potrebbe<br />

ammorbidirsi dal giorno sette<br />

in poi, quando Venere passerà<br />

in Sagittario.Ma se le tensioni<br />

diventano più malleabili, questo<br />

non vuol dire che saranno<br />

risolte: tra il tuo caratterino e i<br />

personaggi che ti circondano, ci<br />

vorrà molto impegno!<br />

Mercurio in Scorpione per tutto<br />

il mese, segno dove è già presente<br />

Saturno, ti regalerà una bella<br />

stabilità.I transiti che ti riguardano<br />

sono positivi, e ti spingono a<br />

migliorare i settori della tua vita<br />

maggiormente insoddisfacenti.<br />

Venere, in dispettosa quadratura<br />

dal giorno sette in poi, metterà<br />

in luce alcune contraddizioni nei<br />

rapporti intimi.Nulla però che tu<br />

non possa risolvere, forte della<br />

razionalità e della tenacia di un<br />

cielo che rimarrà comunque<br />

molto positivo. Nuove amicizie e<br />

vita sociale in primo piano.<br />

60 • Orizzonte Magazine


BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO<br />

Il quadro astrale che ti riguarda,<br />

se consideriamo i pianeti veloci,<br />

è abbastanza positivo.Marte ti incoraggia<br />

fino al quindici, mentre<br />

Venere sarà a tua disposizione<br />

dal sette in poi, regalandoti gioia<br />

di vivere e voglia di gustare tutti i<br />

piaceri!I pianeti lenti invece sono<br />

da tempo ostili: Urano, Plutone,<br />

e Giove mettono alla prova soprattutto<br />

i nativi a cavallo tra prima<br />

e seconda decade con cambiamenti<br />

difficili da accettare.<br />

Appellati alla tua gioia di vivere e<br />

prosegui il tuo cammino.<br />

Mercurio in Scorpione per tutto<br />

il mese ti regalerà una bella<br />

vivacità, la voglia di divertirti, di<br />

conoscere nuova gente e di espandere<br />

il tuo solito giro e le<br />

tue solite abitudini.Peccato per<br />

Marte, dispettoso fino al quindici,<br />

che potrebbe seminare tensioni<br />

e nervosismo con chi ti circonda,<br />

ma soprattutto in famiglia.Bisogna<br />

dire che la tua lingua pepata<br />

non rimarrà a riposo e che non<br />

ti mancherà la risposta pronta.<br />

Con Saturno, sempre nel tuo<br />

segno, sarai lucido e razionale.<br />

Ti aspetta un mese piacevole, vitale,<br />

ricco di novità e di gioia di<br />

vivere, soprattutto nella prima<br />

parte di ottobre. Marte ti favorisce<br />

fino al quindici, regalandoti<br />

forza, tenacia e simpatia.<br />

In seguito, però, sarà in Vergine<br />

e potrebbe complicare i rapporti<br />

interpersonali. La seconda<br />

e ultima parte di ottobre si annuncia<br />

più controversa, tesa, e<br />

potrebbero esserci discussioni e<br />

polemiche in casa e con il vicinato.<br />

Muoviti con prudenza e<br />

non esasperare nessun tipo di<br />

situazione.<br />

CAPRICORNO ACQUARIO PESCI<br />

Ottobre sarà un mese piacevole:<br />

Mercurio in Scorpione regalerà<br />

un tocco fresco alla tua<br />

vita. Preparati ad accogliere novità<br />

e momenti di divertimento<br />

in compagnia.In famiglia, nonostante<br />

i problemi siano sempre<br />

presenti, riuscirai a guardarli da<br />

una visuale diversa.Avrai un atteggiamento<br />

più distaccato, sarai<br />

più dinamico e propositivo. Se<br />

hai voglia di mondanità, avrai la<br />

possibilità di conoscere persone<br />

interessanti.<br />

Questo mese non sarà semplicissimo<br />

da vivere e affrontare.<br />

Mercurio sarà in Scorpione per<br />

tutto ottobre, segno dove è già<br />

presente Saturno.Questi transiti<br />

indicano tensioni, battibecchi<br />

in famiglia o con gli amici, difficoltà<br />

e insoddisfazioni che non<br />

ti aiuteranno a trovare il sorriso.Ma<br />

non demordere: Venere<br />

dal giorno sette ti insegnerà che<br />

cosa è l’ottimismo, la speranza, la<br />

voglia e la possibilità di superare<br />

i momenti difficili. Insomma, puoi<br />

farcela e ce la farai!<br />

Problemi in famiglia? E quando<br />

mai mancano? Anche con stelle<br />

splendide, se ci fai caso, c’è sempre<br />

la pecora nera che deve dare<br />

fastidio oppure un imprevisto<br />

irritante o dispendioso. Beh,<br />

questo mese inizia bene, ma non<br />

prosegue meglio. Dal sette Venere<br />

sarà tesa, mentre dal quindici<br />

ecco che Marte passerà in<br />

Vergine e aumenterà il disaccordo<br />

attorno a te.Conta pure sugli<br />

amici e sulla voglia di dialogare:<br />

Mercurio in ottimo aspetto per<br />

tutto il mese ti darà lucidità e<br />

tanta, tantissima pazienza!<br />

Orizzonte Magazine • 61


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