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Fabio Aru

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Anno VI/VII - N˚ 12/1 - Dicembre/Gennaio 2015<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

<strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong><br />

eccellenza<br />

italiana


CECINA, LA PERLA<br />

DEGLI ETRUSCHI<br />

Le Città della Bicicletta<br />

1<br />

IL BLU COBALTO DELLA COSTA INCONTRA IL VERDE RIGOGLIOSO DELLE COLLINE<br />

LIVORNESI. CARTOLINA IDEALE, IL PROSSIMO 1° MARZO, PER LA GRANFONDO<br />

INKOSPOR<br />

Cecina, Bandiera Blu dell’Unione Europea<br />

e la sua marina, incastonate tra<br />

l’azzurro del mare ed il verde della campagna<br />

della Costa degli Etruschi, sono<br />

località molto amate dai turisti di tutto<br />

il mondo per le loro risorse storiche ed<br />

ambientali.<br />

Le origini di Cecina sono antichissime,<br />

tanto che recenti studi e ritrovamenti le<br />

fanno risalire al periodo neolitico.<br />

Presso il Museo Civico Archeologico<br />

Guerrazzi, allestito nella settecentesca<br />

Villa La Cinquantina, sede di importanti<br />

mostre, sono conservati suggestivi<br />

reperti arcaici ed etrusco-romani: nelle<br />

dodici sale sono esposti monili, oggetti<br />

in bronzo, ceramiche e suppellettili di<br />

provenienza locale, oltre ad eccezionali<br />

reperti prestati dai musei etruschi di Firenze<br />

e di Volterra. Sui resti visitabili della<br />

Villa romana di San Vincenzino, complesso<br />

residenziale che risale al periodo tra<br />

il I secolo a.C ed il V secolo d.C., sono<br />

visibili le fondazioni, i<br />

mosaici, i pavimenti ed<br />

una ancora intatta cisterna<br />

sotterranea.<br />

Cecina è anche una<br />

cittadina vivace e moderna,<br />

famosa per i suoi<br />

negozi che propongono<br />

un’ampia gamma di prodotti<br />

di qualità.<br />

Il corso e la piazza principale,<br />

chiusi al traffico,<br />

sono luoghi di shopping<br />

e di ritrovo per i giovani e<br />

le famiglie. Ristoranti, pub,<br />

trattorie, enoteche offrono<br />

un’ottima cucina a base di<br />

pesce e selvaggina.<br />

Un’immagine panoramica delle colline in Val di Cecina<br />

Una baia caratteristica<br />

nella costa a Cecina<br />

Ricca è la programmazione<br />

teatrale e particolarmente<br />

vivace la<br />

vita sportiva, grazie alle<br />

numerose e moderne<br />

strutture presenti, tra<br />

le quali un attrezzatissimo<br />

bocciodromo, il<br />

Parco acquatico ed un<br />

importante centro ippico.<br />

Ma Cecina è anche<br />

una città dalla grande<br />

cultura cicloturistica,<br />

che il prossimo anno,<br />

il 1° marzo, ospiterà la<br />

Granfondo Inkospor.<br />

Durante tutto l’anno si<br />

svolgono eventi, iniziative<br />

folkloristiche, feste,<br />

sagre ed un celebre<br />

mercato settimanale<br />

anima le vie del centro.


2<br />

PISA,<br />

CAPITALE DELLA CULTURA<br />

DA GALILEO ALLA NORMALE, SULLE “SPALLETTE” DELL’ARNO UNA DELLE CITTÀ<br />

TOSCANE DI MAGGIOR FASCINO<br />

Le Città della Bicicletta<br />

Luminaria di San Ranieri,<br />

il capodanno pisano<br />

SSesto comune della Toscana per popolazione,<br />

Pisa – secondo un’antica leggenda<br />

– sarebbe stata fondata da alcuni mitici profughi<br />

troiani provenienti dall’omonima città<br />

greca di Pisa, posta un tempo nella valle del<br />

fiume Alfeo, nel Peloponneso. La città, che<br />

diede i natali a Galileo Galilei, sorge a pochi<br />

chilometri dalla foce del fiume Arno, in<br />

un’area pianeggiante denominata Valdarno<br />

inferiore, chiusa a nord dai Monti Pisani.<br />

Tra i monumenti più importanti della città<br />

va annoverata la celebre piazza del Duomo,<br />

detta Piazza dei Miracoli, dichiarata<br />

Patrimonio dell’Umanità, con la Cattedrale<br />

edificata in marmi bianchi e colorati, tra il<br />

1063 e il 1118, in stile romanico pisano,<br />

con il portale in bronzo di San Ranieri<br />

e il pulpito di Giovanni Pisano.<br />

Nella piazza svetta la caratteristica<br />

Torre pendente, campanile del XII<br />

secolo, alta 56 metri, che acquisì la<br />

sua caratteristica inclinazione dieci<br />

anni dopo l’inizio della sua costruzione,<br />

oggi uno dei monumenti italiani<br />

più conosciuti al mondo. L’inclinazione<br />

si è protratta per moltissimi<br />

anni, fino ad arrestarsi dopo i lavori<br />

di restauro conclusisi nei primi del<br />

XXI secolo.<br />

A Pisa è da notare la presenza di<br />

almeno tre campanili inclinati: uno,<br />

il più noto, appunto in Piazza del<br />

Duomo; il secondo è il campanile<br />

della chiesa di San Nicola, situato<br />

in via Santa Maria, nelle vicinanze di<br />

Lungarno Pacinotti; il terzo, situato a<br />

circa metà strada del viale delle Piagge<br />

(lungofiume, nella parte est della<br />

città), è il campanile della chiesa di San Michele<br />

degli Scalzi (in questo caso anche la<br />

chiesa ha una significativa pendenza).<br />

I quattro quartieri del centro storico della<br />

città rivivono le loro tradizioni nel Gioco del<br />

Ponte, una delle principali manifestazioni<br />

storiche che si svolge nel mese di giugno,<br />

in occasione delle festività legate al patrono<br />

San Ranieri. All’imbrunire del 16 giugno,<br />

per tutta la notte, i Lungarni spengono le<br />

proprie luci e si illuminano con candele poste<br />

su telai che ricalcano i profili dei ponti e<br />

delle finestre dei palazzi: è la magica atmosfera<br />

della Luminara.<br />

I quartieri del centro storico di Pisa mantengono<br />

una loro identità dal sapore medievale;<br />

basta addentrarsi nelle vie e nei<br />

vicoli che si dipartono dall’asse nord-sud<br />

Corso Italia – Borgo Stretto. Passeggiare<br />

per quelle strade consente di scoprire angoli<br />

e piazze altamente suggestive, chiese<br />

di antica bellezza, trattorie a base di cucina<br />

tipica toscana.<br />

Pisa ospita il più rilevante aeroporto della<br />

Regione, il “Galileo Galilei” che vanta collegamenti<br />

nazionali e intercontinentali diretti.<br />

La città è sede di ben tre tra le più importanti<br />

istituzioni universitarie d’Italia e d’Europa,<br />

l’Università di Pisa, la Scuola Normale<br />

Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna,<br />

nonché il Consiglio Nazionale delle Ricerche<br />

e numerosi istituti di ricerca.<br />

Una suggestiva immagine notturna del Duomo e della Torre di Pisa


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SOMMARIO<br />

18<br />

Riccardo Magrini<br />

a cura di Paolo Mei<br />

22<br />

ACSI, un 2014 con lode<br />

a cura della Redazione<br />

26<br />

Ruote Roventi<br />

a cura di Roberto Sgalla<br />

36<br />

Protagonisti<br />

a cura di Paolo Mei<br />

42<br />

A tu per tu con il Ct<br />

a cura di Luciana Rota<br />

52<br />

Il Coach<br />

a cura di Iader Fabbri<br />

58<br />

Donna In... Bici<br />

a cura di Roberto Feroli<br />

72<br />

Il telaio ideale<br />

a cura di Roberto Zanetti<br />

80<br />

Mente in sella<br />

a cura di Claudia Maffi<br />

86<br />

Trentino MTB, premiati i migliori<br />

a cura di Newspower<br />

92<br />

Oltre l’ostacolo<br />

a cura di Roberto Zanetti<br />

108<br />

Gran galà IMA Scapin,<br />

ed è grande festa<br />

a cura di Aldo Zanardi<br />

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Inbici Magazine Direzione e Amministrazione Via Delle Scalette, 431 - 47521 Cesena (FC)<br />

Direttore Responsabile Roberto Feroli In Redazione Roberto Feroli, Dr. Roberto Sgalla, Paolo Aghini Lombardi, Fabrizio Fagioli (Equipe<br />

Velòsystem), Dr. Iader Fabbri, Equipe Enervit, Gian Paolo Mondini, Nicoletta Brina, Matteo Gozzoli, Aldo Zanardi, Ricky Mezzera, Mario<br />

Facchini, Andrea Pelo Di Giorgio, Dr. Maurizio Radi, Gianluca Barbieri, Roberto Bettini, Paolo Mei, Roberto Zanetti, Dr. Alessandro Gardini,<br />

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Newspower Archivio fotografico Gianni Rocchi Distribuzione Italian Business Management LTD Responsabile Grafica Loredana Cramarossa<br />

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Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale di articoli, foto e disegni senza autorizzazioni della SARA FALCO EDITORE.


6<br />

PIT-STOP NELLA NATURA<br />

a cura di ROBERTO ZANETTI<br />

Cycle<br />

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IL RESORT CHIANTI VILLAGE MORROCCO È STATO INAUGURATO NELLA PRIMAVERA DEL 2012 E PROPONE<br />

AI SUOI OSPITI UN SOGGIORNO COMPLETO DI OGNI CONFORT, TRA BENESSERE, RELAX E BUONA CUCINA<br />

Dove si trova<br />

UUbicato in una delle posizioni più esclusive<br />

della Toscana – a pochi passi dai luoghi<br />

simbolo della regione, quali Firenze, Siena,<br />

Monteriggioni, Volterra e l’incantevole San<br />

Gimignano – il Resort Chianti Village Morrocco<br />

è adagiato sulle splendide colline del<br />

Chianti; una terra ricca di storia, cultura,<br />

buona cucina e ottimo vino apprezzato in<br />

tutto il mondo.<br />

Affascinante e “country-chic”, il Resort<br />

Chianti Village Morrocco è composto da<br />

uno splendido edificio a ferro di cavallo che<br />

si affaccia su una grande piscina (essendo i<br />

primi di novembre, per ovvi motivi climatici,<br />

non abbiamo potuto usufruirne) contornata<br />

da un curatissimo parco ombreggiato,<br />

nel quale si può tranquillamente passeggiare,<br />

leggere e rilassarsi. All’interno, il Resort<br />

è arredato con un design moderno<br />

e confortevole, per accogliere gli ospiti in<br />

un clima di eleganza informale e rendere il<br />

soggiorno piacevolmente riposante.<br />

A completare la struttura e renderla ancora<br />

più efficiente è poi l’ottimo ristorante<br />

“Chianti Restaurant Morrocco” che propone<br />

pranzi leggeri e piatti tradizionali per la<br />

sera (ideali per sportivi come noi) e la sala<br />

riunioni (45 posti disponibili, attrezzata con<br />

proiettore e connessione Wi-Fi) che, in<br />

caso di meeting aziendali, convegni o cerimonie<br />

risulta essere una utilissima location<br />

oltre che una base d’appoggio molto<br />

strategica.<br />

Il soggiorno<br />

Il Resort Chianti Village Morrocco dispone<br />

di 56 appartamenti (15 monolocali, 33 bilocali<br />

e 8 trilocali), tutti decorati con l’eleganza<br />

e la sobrietà che da sempre contraddistingue<br />

il gusto toscano per la bellezza<br />

dei dettagli. Delle abitazioni per famiglie,<br />

coppie, o singoli a tutti gli effetti; sistemazioni<br />

ad hoc per ogni esigenza e per ogni<br />

persona.<br />

Gli ospiti sono accolti in ambienti confortevoli,<br />

arredati con mobili funzionali e di design,<br />

pregevoli decorazioni e modernissimi<br />

bagni. Tutti gli appartamenti sono dotati di<br />

ampie terrazze arredate dove godersi il panorama<br />

e la brezza della sera, magari con<br />

un ottimo bicchiere di vino (rigorosamente<br />

Chianti, ovvio!) fra le mani. Tutti gli appartamenti<br />

sono dotati di televisori a schermo<br />

piatto LCD e cucine alla moda accessoriate<br />

di tutti i migliori elettrodomestici.<br />

I servizi disponibili<br />

Il Centro Business del Resort Chianti Village<br />

Morrocco, perfettamente integrato con<br />

l’ambiente, è adibito per organizzare alla<br />

perfezione qualsiasi evento: dal transfer<br />

dall’aeroporto via terra o in elicottero, all’invio<br />

di documenti via fax, all’organizzazione<br />

di coffe break o di pranzi leggeri durante le<br />

pause, servizio di traduzione, servizi fotografici<br />

e video.<br />

Il Bar è a disposizione per cocktail, spuntini<br />

e bevande durante tutto il giorno e fino a<br />

tarda sera. Ideale per rinfrescarsi durante<br />

la giornata in piscina o per un aperitivo<br />

mentre ci si gode un idilliaco tramonto sulle<br />

colline toscane adiacenti alla struttura.<br />

La Piscina (16x8 metri), inoltre, aperta<br />

da mattina a sera, è attrezzata di comodissime<br />

sdraio, ombrelloni e tavolini per il<br />

comfort degli ospiti che vogliono godersi<br />

un piacevole e rinfrescate relax.<br />

Indirizzo e contatti<br />

Resort Chianti Village Morrocco<br />

Strada Morrocco, 36/A<br />

50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)<br />

Tel. +39 055 8059418<br />

Fax: +39 0558059416<br />

Web site: www.chiantivillage.it<br />

E-mail: info@chiantivillage.it


ENJOY<br />

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INTERNATIONAL BIKE EXHIBITION VERONA 11/14 settembre 2015<br />

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8<br />

LA MARCIALONGA<br />

CONQUISTA DAL 1971<br />

a cura di NEWSPOWER<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

7 min<br />

NATA DALL’IDEA DI QUATTRO AMICI,<br />

HA DA SUBITO ATTIRATO SPORTIVI DA TUTTO IL MONDO<br />

Una suggestiva immagine della Marcialonga<br />

pressoffice@newspower.it<br />

INSIEME ALLA CYCLING ED ALLA RUNNING, FORMA UN TRITTICO PER ATLETI DI DISCIPLINE ACCOMUNATE<br />

DAL SACRIFICIO E DALLA SFIDA PRIMA DI TUTTO A SE STESSI. TUTTO NELLA IMPONENTE NATURA DELLE<br />

VALLI DI FIEMME E FASSA<br />

TTra le valli di Fiemme e Fassa, ai piedi dei<br />

monumentali massicci dolomitici, si narrano<br />

leggende di principesse e gnomi, re<br />

e regine, abitanti dei boschi e magiche<br />

creature che popolano luoghi incantati tra<br />

laghi ghiacciati e nevi perenni. E tra le mitiche<br />

storie che questo angolo di Trentino<br />

può raccontare con orgoglio e piacere c’è<br />

anche la Marcialonga, nata quasi come<br />

scommessa ma presto divenuta leggenda.<br />

La scintilla si dipanò dall’impresa di Franco<br />

Nones alle Olimpiadi di Grenoble di oltre<br />

45 anni fa, quando in quel 7 febbraio 1968<br />

il fiemmese mise in fila nordici, sovietici e<br />

germanici nella 30 km in classico. Fu un<br />

oro semplicemente fenomenale; l’intero<br />

paese, il nostro, si emozionò davanti ad<br />

una gara di fondo, come mai successo<br />

prima di allora, e in tutta la Val di Fiemme<br />

l’entusiasmo crebbe a dismisura.<br />

Nel frattempo, in quel di Mora, in Svezia,<br />

la leggendaria Vasaloppet attirava l’attenzione<br />

di migliaia e tra questi c’era anche<br />

un nutrito gruppo di trentini. Siamo alla<br />

fine degli anni Sessanta e proprio al ritorno<br />

da una “Vasa” un pensiero prese vita nelle<br />

menti di Giulio Giovannini, Roberto Moggio,<br />

Mario Cristofolini e Nele Zorzi: «Perché<br />

non ricreiamo una Vasaloppet anche da<br />

noi». Ecco servita l’idea Marcialonga dai<br />

suoi padri fondatori e il 7 febbraio 1971 ci<br />

fu il primo colpo di cannone per il via della<br />

prima granfondo italiana.<br />

L’edizione di debutto, che tra gli altri vedeva<br />

allo start, e secondo poi al traguardo,<br />

proprio l’olimpionico di casa Nones, portò<br />

subito oltre mille partecipanti alla corte<br />

della Marcialonga, ed in soli quattro inverni<br />

questo numero lievitò a quasi 7000. I vichinghi,<br />

gli inventori del fondo, si appassionarono<br />

alla Marcialonga fin dai primi anni,<br />

facendosi inoltre precursori di una nuova<br />

tecnica ancora sconosciuta ai più, lo “skating”,<br />

o tecnica libera. Per i primi inverni,<br />

La partenza della Marcialonga 2014<br />

l’evento che univa le valli di Fassa e Fiemme<br />

a bordo di sci stretti era riservato esclusivamente<br />

agli uomini, ma nel 1978 la skimarathon<br />

trentina aprì le porte alle donne e<br />

ancora oggi l’atleta con il maggior numero<br />

di ori al collo è Maria Canins Bonaldi, la cui<br />

striscia di vittorie consecutive dal 1979 al<br />

1988 non è stata ancora spodestata, nemmeno<br />

da un uomo.<br />

Nel corso dei decenni la Marcialonga ha<br />

incoronato big del fondo come Maurilio De<br />

Zolt, Giorgio Vanzetta, Michail Botvinov e<br />

Guidina Dal Sasso, fino ai più recenti Joergen<br />

e Anders Aukland, Hilde Pedersen,<br />

Jerry Ahrlin, Cristina Paluselli e Jenny<br />

Hansson. L’edizione dello scorso gennaio<br />

è stata vinta dal norvegese Simen Oestensen<br />

e dalla russa Julia Tikhonova davanti<br />

agli altri scandinavi Dahl e Aukland, alla<br />

svizzera Boner e alla svedese Lofström. Il<br />

primo italiano a tagliare il traguardo di Cavalese<br />

è stato il trentino Bruno Debertolis,<br />

foto NEWSPOWER


9<br />

foto NEWSPOWER<br />

Un’immagine della Marcialonga Running<br />

in undicesima piazza ad un minuto e mezzo<br />

dal vincitore.<br />

La Marcialonga non è solo agonismo e<br />

numeri (ad oggi, con l’edizione numero 42<br />

il prossimo 25 gennaio, il totale iscritti ha<br />

sfondato quota 215.000), ma è un evento<br />

che fa promozione allo sci di fondo e al<br />

turismo in Trentino, che incoraggia lo sport<br />

giovanile, che si basa sul volontariato, che<br />

sostiene la solidarietà. Una manifestazione<br />

che in Italia e nel mondo, nei circuiti<br />

Worldloppet, Ski Classics e FIS Marathon<br />

Cup, ha fatto rivivere la passione della tecnica<br />

classica (dal 2003 unica ammessa<br />

alla Marcialonga). Marcialonga per tutti e<br />

per tutto il pianeta insomma, viste anche le<br />

presenze da ogni continente.<br />

Negli anni il sempre attivo comitato organizzatore,<br />

oggi capitanato da Angelo Corradini<br />

e Gloria Trettel, ha catturato l’attenzione<br />

di migliaia di fondisti che possono<br />

essere parte di Marcialonga grazie alla Minimarcialonga,<br />

ma anche alla Marcialonga<br />

Stars in favore della LILT, alla Marcialonga<br />

Young o alla più recente Marcialonga Story,<br />

che nella mattinata del sabato riporta in<br />

pista lo sci di fondo dei padri, con attrezzature<br />

ed abbigliamento vintage che diventano<br />

un must e creano l’occasione perfetta<br />

foto NEWSPOWER<br />

per rivivere quei momenti primordiali in cui<br />

un’idea di… fondo si trasformava in mito e<br />

leggenda di granfondo.<br />

Tra le migliaia di presenti alla Marcialonga<br />

invernale, sia nella variante lunga da 70 km,<br />

da Moena a Cavalese, sia nella light di 45<br />

km da Moena a Predazzo, ci sono sempre<br />

tanti appassionati delle due ruote, sia<br />

strette che grasse, e le similitudini tra le due<br />

discipline sono presto individuabili. L’impegno,<br />

il sacrificio, la sfida contro gli avversari<br />

e contro sé stessi nel marciare per decine<br />

di chilometri e risalire quella temibile salita<br />

di Cascata che chiude la Marcialonga sono<br />

esattamente gli stessi dell’attaccare un<br />

passo dolomitico e giungere in vetta tornante<br />

dopo tornante. A questo proposito,<br />

a metà giugno del 2015 – domenica 14 per<br />

Gruppo di atleti alla Marcialonga Cycling Craft<br />

foto NEWSPOWER<br />

la precisione – tornerà anche la Marcialonga<br />

Cycling Craft, la granfondo su strada che<br />

nei suoi due percorsi trasporta i concorrenti<br />

sui passi Lavazé, San Pellegrino e Valles.<br />

Divertimento assicurato quindi in casa Marcialonga<br />

non solamente d’inverno, ma anche<br />

a fine primavera prossima. E per chi<br />

avesse la passione della corsa, ecco servita<br />

la Marcialonga Running di inizio settembre.<br />

Tris di primi che soddisfa ogni palato<br />

tra le vallate di Fiemme e Fassa, di bianco o<br />

di verde vestite non importa, e che forma la<br />

stuzzicante Combinata Punto3 Craft con i<br />

tempi delle tre gare a sommarsi in un’unica<br />

classifica con premi speciali tutti da scoprire<br />

anche su www.marcialonga.it.


10<br />

L’EDITORIALE<br />

l’editore MAURIZIO ROCCHI<br />

Sotto l’albero con INBICI<br />

Ed eccoci arrivati a dicembre,<br />

il mese consacrato alle<br />

feste.<br />

Per l’ultimo numero del 2014,<br />

INBICI vi ha preparato un’edizione<br />

di Natale che, come<br />

tutti sanno, non è un giorno<br />

o una stagione, ma uno stato<br />

d’animo. Come il sorriso di<br />

un simpatico e ironico Riccardo<br />

Magrini ciclista ed opinionista<br />

di Eurosport. Come<br />

l’amore che lega Silvia Bertocco,<br />

la nostra donna INBI-<br />

CI di questo mese, alle due<br />

ruote. Come la passione che<br />

anima gli organizzatori della<br />

Marcialonga, quelli della<br />

Granfondo Selle Italia Via del<br />

Sale o del Trentino MTB.<br />

All’interno della rivista troverete,<br />

come sempre, un focus<br />

sulle ciclo-aziende più<br />

dinamiche (come KTM), lo<br />

spazio legato all’amarcord<br />

(Giannetto Cimurri), gli approfondimenti<br />

tecnici (come<br />

Il telaio ideale).<br />

Ricordando agli sportivi, in<br />

particolare a coloro che temono<br />

i bagordi della festa,<br />

«che non si ingrassa da Natale<br />

a Capodanno, ma da<br />

Capodanno a Natale», porgiamo<br />

a tutti i lettori di INBICI<br />

i nostri più sinceri auguri di<br />

buone feste e di un prosperoso<br />

anno nuovo.


LA MAGLIA ANTIVENTO CON TRATTAMENTO<br />

NANOTECNOLOGIA CHE LA RENDE<br />

RESISTENTE ALLA PIOGGIA<br />

LA GIACCA ANTIVENTO<br />

E ANTIPIOGGIA ULTRALEGGERA<br />

IDROREPELLENTE E TRASPIRANTE


12<br />

IN COPERTINA<br />

info@inbici.net<br />

FABIO ARU<br />

L’EROE CHE DALLA SARDEGNA SCALDA I CUORI DEI TIFOSI, PROMETTENDO CON LE SUE PEDALATE ALTRE MILLE,<br />

INTENSE EMOZIONI<br />

SSi potrebbe leggere “Un uomo in fuga<br />

– Cent’anni di ciclismo in Sardegna”, di<br />

Pietro Picciau. Oppure “Gonnosfanadiga”<br />

di Mondo Putzolu. Sono solo due dei libri<br />

che raccontano le tante storie di ciclisti<br />

sardi che hanno saputo suscitare ammirazione<br />

per la loro interpretazione eroica del<br />

pedale. Come per la storia di Ignazio <strong>Aru</strong>,<br />

nato ad a Pirri nel 1937, che con la squadra<br />

dell’Audax ed insieme ad altri 4 ciclisti,<br />

tutti sardi, partecipò al Giro di Sardegna<br />

del 1960, che si concluse allo stadio Amsicora<br />

di Cagliari. O come quelle di Giuseppe<br />

Bratzu, Maurizio Carta, Giacomo Fois,<br />

Giovanni Garau, Antonio Manca, Emiliano<br />

Murtas, Francesco Musa, Natale Pau, Giuseppe<br />

Picciau, Alberto Loddo, tutti ex professionisti.<br />

Ai quali si aggiungono Luciano<br />

Pau e Giuseppe Solla che hanno partecipato<br />

ad alcune gare professionistiche, nel<br />

1999, senza avere poi firmato alcun contratto<br />

professionistico. Ed ancora Domenico<br />

Uccheddu (nelle edizioni del Giro d’Italia<br />

del 1930 e 1931), Giovanni Garau (1961 e<br />

1963) e Giuseppe Bratzu (nel 1969).<br />

Non è emozionante Non è emozionante<br />

pensare che <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong> rappresenti la miglior<br />

discendenza di una serie di eroi che,<br />

seppure avendo negli occhi quello che il<br />

cantante e poeta De Andrè ha definito il<br />

paradiso, ovvero la Sardegna, non hanno<br />

mai risparmiato neppure una goccia di<br />

sudore, sui tratti costieri frastagliati come<br />

sulle catene montuose più interne<br />

A <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong>, nato il 3 luglio 1990 in Sardegna<br />

a San Gavino Monreale, nella provincia<br />

del Medio Campidano, noi di INBICI<br />

abbiamo deciso di dedicare la copertina<br />

dell’ultimo numero di questo 2014. Neppure<br />

un attimo di esitazione: è lui l’atleta a<br />

cui intendiamo rendere omaggio. Per il carattere,<br />

il coraggio, la determinazione, l’applicazione.<br />

Doti indispensabili a chi voglia<br />

diventare un grande di questo sport; e <strong>Fabio</strong><br />

<strong>Aru</strong>, per essere un protagonista assoluto<br />

anche del futuro, ha già ampiamente<br />

dimostrato di avere tutte le caratteristiche.<br />

Compreso, da non sottovalutare avendolo<br />

già vinto Basso, Cunego, Cipollini,<br />

Indurain, Cavendish e l’immortale Marco<br />

Pantani, il Trofeo Bonacossa, che al Giro<br />

d’Italia premia l’impresa più bella. Quella di<br />

<strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong> in questo 2014.<br />

Un talentuoso, forse. Lui che fino al 2008<br />

ha fatto mountain bike e ciclocross, e che<br />

nel 2011, con un bel settebello di successi<br />

tra i dilettanti, tra cui due Giri della Valle<br />

D’Aosta, un signor scalatore, firma un<br />

contratto con l’Astana. Un talentuoso che,<br />

come i suoi antenati, non si sottrae alla<br />

fatica, ma anzi ne fa la divisa da indossare<br />

per spingere sempre, una mezza ruota<br />

avanti, una pedalata dopo l’altra.<br />

Esattamente come nella cronoscalata del<br />

Monte Grappa, Giro Rosa 2014, chiusa al<br />

secondo posto, appena 17 secondi dalla<br />

Maglia Rosa e trionfatore finale Nairo Quintana.<br />

Sempre al Giro di questo 2014 arriva<br />

la sua prima, splendida vittoria, quindicesima<br />

tappa, da Valdengo a Montecampione.<br />

Arriva con un vantaggio di 21 secondi su<br />

<strong>Fabio</strong> Duarte, di 22 secondi su Quintana.<br />

“Spettacol<strong>Aru</strong>” recita un meraviglioso striscione<br />

di altrettanto meravigliosi tifosi. A<br />

lui, a <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong>, 24 anni e tanta capacità<br />

di soffrire puntando il traguardo, là in cima,<br />

a lui INBICI dedica la sua primissima pagina.<br />

Augurando a lui, il miglior talento del<br />

nostro ciclismo, che in sella al suo sogno<br />

possa realizzare anche quelli dei molti,<br />

moltissimi, che a bordo strada o davanti<br />

alla tv continueranno a sussultare davanti<br />

alle sue gesta.


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KTM offre un modello completamente Nuovo di “eBike” per veri corridori di questa categoria!<br />

La Macina Lycan 27 GPS +. Il Nuovo Display “all-in-One” 4,3" Nyon, offre un “Cockpit-Feeling”<br />

di sensazione pura accompagnato da un sistema di navigazione ed informazioni “fitness” con<br />

la fantastica possibilità di connessione Smartphone. Aerodinamica e compatta è la batteria<br />

da 400 Wh che fornisce l'energia necessaria al motore di elevate prestazioni Bosch W 250!<br />

Il telaio offre un massimo Comfort e Prestazioni, accompagnato da un ottimo sistema di<br />

ammortizzamento Fox da 125 mm con un peso totale della bicicletta di soli<br />

20,6 kg. La Macina Lycan 27 GPS è pronta ad accompagnarvi e divertirvi in ogni vosdro viaggio!<br />

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La VIP CARD di INBICI rappresenta un innovativo<br />

passaggio sul mondo bike. Perché<br />

mette in rete una serie di eccellenze,<br />

riconosciute come tali, e quindi a disposizione,<br />

tutte insieme per la prima volta. Ogni<br />

ciclista appassionato delle sue due ruote,<br />

delle granfondo intese come momento di<br />

aggregazione, e perché no, anche interessato<br />

alla galassia INBICI, può avere a disposizione<br />

una serie di opzioni di estremo<br />

interesse.<br />

In primis, l’iscrizione ad 11 Granfondo tra<br />

le più importanti, apprezzate e partecipate.<br />

Da la Selle Italia di Cervia alla Straducale di<br />

Urbino, passando per la Leggendaria Charly<br />

Gaul ed il Giro delle Miniere in Sardegna,<br />

fino alla 5 Terre di Deiva Marina, la Cassani<br />

di Faenza e la Città di Pisa,<br />

ed anche<br />

Laigueglia e l’Aprica, ed altre ancora. Iscrizione<br />

che, per tutti i possessori della VIP<br />

CARD costerà esattamente la metà.<br />

Poi, l’abbonamento per una anno alla nostra<br />

rivista, per poterla ricevere ogni mese<br />

e rimanere così informati su tutto il mondo<br />

della due ruote a pedali, strada e mountain<br />

bike.<br />

Ed ancora la divisa ufficiale di INBICI, un<br />

capo di abbigliamento sportivo tecnico ed<br />

apprezato, che sempre più spesso si può


vedere in azione sulle strade di tutta Italia e<br />

non solo, come testimoniano le foto che riceviamo<br />

e volentieri pubblichiamo.<br />

E poi, una lunga serie di sconti, importanti,<br />

sull’acquisto di materiale delle più prestigiose<br />

aziende fornitrici, da Inkospor a Beltrami TSA,<br />

da Biotex a FRW; materiale, prodotti e servizi<br />

tecnici di prim’ordine, che hanno scelto di<br />

entrare a far parte di questo gruppo al servizio<br />

di voi ciclisti. Una serie di partecipazioni che ci<br />

rende consapevoli della bontà della scelta di<br />

creare e rendere attiva la nostra VIP CARD.<br />

Una precisazione: in realtà la VIP CARD, che offre<br />

una serie di opportunità come detto assolutamente<br />

vantaggiose, si sdoppia, diventando così uno<br />

strumento ancora più interessante. Nella formula<br />

Gold, al costo di 200 euro, offre anche il tesseramento<br />

ACSI per tutto il 2015, ed anche la possibilità<br />

di entrare a far parte del nostro nascente Team, la<br />

Scuderia INBICI. Nella formula Silver da 170 euro,<br />

rivolta invece a chi è già tesserato in una squadra,<br />

proprio il tesseramento viene sostituito da una T-<br />

shirt INBICI della linea History, capo d’abbigliamento<br />

in versione maschile e naturalmente anche femminile.<br />

I motivi per aderire non mancano. Siamo certi la VIP<br />

CARD risulti un valido strumento per avere a propria<br />

disposizione una serie di servizi a prezzi agevolatissimi,<br />

portando ad un risparmio concreto senza dover rinunciare<br />

ad una granfondo o all’acquisto dell’integratore<br />

utile alla vostra performance.


16<br />

A FIRENZE È L’EDIZIONE NUMERO 3<br />

a cura della REDAZIONE<br />

PARTITA CON LE IDEE CHIARE, LA GRANFONDO FIRENZE DE ROSA<br />

SI TERRÀ IL PROSSIMO 19 APRILE<br />

NUMEROSE LE MANIFESTAZIONI COLLATERALI, TRA CUI AMPIO SPAZIO AI PIÙ PICCOLI CON<br />

DIVERTIMENTO, SICUREZZA ED EDUCAZIONE STRADALE. SI TRANSITA PER IL MUGELLO CIRCUIT.<br />

AL VIA ANCHE IL GIRO DELLE CAPITALI<br />

LLa Granfondo che mancava. Fino alla nascita<br />

del Veloce Club Firenze, creata nel 2012<br />

dall’iniziativa di sei appassionati, con l’intendo<br />

di coadiuvare l’ente Fiera e Sicrea nell’organizzazione<br />

dell’evento “BiciFi – Il Festival<br />

della Bicicletta”. Al Festiva si collega da subito<br />

la Granfondo di Firenze, che celebra la<br />

sua “prima” il 2 Marzo 2013; ed è subito un<br />

successo, perché i ciclisti al via sono oltre<br />

2000. Il fascino di Firenze, i numeri, importanti<br />

già da subito, la qualità organizzativa<br />

e l’ovvio interesse di alcune aziende; è così<br />

che la Granfondo Firenze sponsorizzata De<br />

Rosa diventa da subito un appuntamento<br />

fisso del panorama nazionale con l’obiettivo<br />

di crescere rimanendo ben ancorata ai principi<br />

di sicurezza, divertimento, lealtà. Anche<br />

per questo la Granfondo Firenze sarà inserita<br />

nel Circuito Granducato di Toscana, nel<br />

Brevetto dell’Appennino. In più, insieme a<br />

Roma e Torino, è fondatrice del Giro delle<br />

Capitali. Insomma, un bel biglietto da visita.<br />

Così che il 19 aprile del 2015 andrà in scena<br />

l’edizione numero 3. In anni economicamente<br />

difficili, una continuità che conferma<br />

la bontà dell’intuizione del Veloce Club; con<br />

tante piccole sorprese, alcune delle quali<br />

(nel momento in cui scriviamo) ancora da<br />

specificare, come la Ciclalcolica e la Fixed<br />

Florence. Appellativi comunque già riconducibili<br />

a divertimento, amicizia, compagnia.<br />

Ed un focus proprio sulle fixed, altro<br />

elemento del mondo bici che sta sempre<br />

più trovando un proprio spazio.<br />

Allo spazio per i più piccoli, che classicamente<br />

rischia di finire in coda alla fotografia<br />

giornalistica, anche se praticamente sempre<br />

anticipa la Granfondo, dedichiamo invece<br />

subito qualche riga. Non per dovere, ma<br />

per il piacere di condividere l’attenzione che<br />

è giusto dedicare ai piccoli ciclisti, creando<br />

una educazione a ruote e pedali che un giorno<br />

non troppo lontano potrebbe rivelarsi una<br />

carta vincente contro inquinamento, traffico,<br />

ed una lunga serie di malattie dovute alla sedentarietà.<br />

Bambine e bambini, quindi. Per<br />

loro niente categorie o griglie. Ma un percorso<br />

transennato nel parco delle Cascine. Per<br />

tutti medaglia e pane con la crema spalmabile<br />

più famosa d’Italia. Col supporto della Polizia<br />

Municipale in formato educatori e di numerose<br />

scuole di ciclismo. Chi non ha la bici<br />

potrà noleggiarla sul posto, fino ovviamente<br />

ad esaurimento scorte. Iscrizioni on line a 3<br />

euro, sul posto a 5, coll’intero ricavato ad<br />

iniziative legate alla sicurezza nel ricordo di<br />

Tommaso Cavorso, tragicamente ucciso<br />

nel 2010 mentre si allenava con l’Aquila, la<br />

squadra che fu anche di Gino Bartali. Appuntamento<br />

quindi sabato 18 aprile alle 10.<br />

Giorno in cui, tra l’altro, si terrà anche una<br />

cicloturistica enogastronomica, ed anche<br />

in questo caso le info sono reperibili su<br />

granfondofirenze.it.<br />

foto MOMO 3<br />

info@inbici.net<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

5 min<br />

Il percorso. Provato più volte, a settembre<br />

ed anche a fine novembre. Provato perché<br />

diverso da quello dello scorso anno. Con alcune<br />

variazioni che lasciano intatto il fascino<br />

del percorso, anzi in alcuni casi lo esaltano,<br />

ma che aiutano a gestire ancora meglio la<br />

sicurezza. Si parte sempre dal Parco delle<br />

Cascine, ma è stata tolta la deviazione che<br />

dalla discesa della Futa girava verso Panna<br />

e così si andrà giù dritti verso il Lago di<br />

Bilancino. E poi la grande novità, il Mugello<br />

Circuit. Niente più Salita dell’Arrabbiata, che<br />

tanti ha fatto soffrire; si entra dentro il circuito<br />

e si percorre un tratto di strada inedito,<br />

dentro il bosco, con curve in contropendenza,<br />

ripidi strappi, salite e discese nervose,<br />

curve paraboliche a stretto contatto col<br />

mondo dei motori.<br />

A che pro Per la gloria, per il divertimento,<br />

per la splendida cornice. E, perché no,<br />

anche per un prezioso bracciale realizzato<br />

da un artigiano di Firenze, per tutti i primi di<br />

categoria.<br />

Capitolo iscrizioni. In promozione a 38 euro,<br />

che diventano 50 con la maglia commemorativa,<br />

fino al 31 dicembre. Diventano<br />

45, 57 con maglia, fino al 30 marzo 2015,<br />

quindi 45 euro senza possibilità di avere la<br />

maglia fino al 13 aprile. 50 euro secchi e no<br />

maglia nei giorni 17, 18 e 19 aprile. Tutte le<br />

info sulla Granfondo Firenze De Rosa sono<br />

disponibili su granfondofirenze.it


18<br />

RICCARDO MAGRINI<br />

a cura di PAOLO MEI<br />

UNO NESSUNO CENTOMILA<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

13 min<br />

info@inbici.net<br />

Magrini in compagnia del giornalista Andrea Berton durante<br />

una telecronaca di Eurosport<br />

NNato a Montecatini Terme nel 1954, Riccardo Magrini incarna una<br />

moltitudine di ruoli, di figure di riferimento del panorama ciclistico.<br />

Dotato di un innato senso dell’umorismo, Riccardo è stato un apprezzato<br />

professionista nel periodo compreso tra il 1977 e il 1986.<br />

Nella sua carriera sportiva ha vestito le maglie della Fiorella-Mocassini<br />

(con la quale ottenne il passaggio nella massima categoria),<br />

della Inoxpran e della Magniflex, prima di passare alla Metauro<br />

Mobili Pinarello, con la quale ottenne le vittorie più significative<br />

della sua carriera. Il biennio 1982-1983 fu certamente quello più<br />

proficuo dal punto di vista dei risultati, con l’affermazione al Giro<br />

della Provincia di Reggio Calabria nel 1982, ma soprattutto con le<br />

vittorie di tappa al Giro d’Italia e al Tour de France l’anno successivo.<br />

Particolarmente importante e significativa fu proprio quest’ultima,<br />

che arrivò in un momento non certo semplice per il ciclismo<br />

italiano, a secco di vittorie nella Grande Boucle dal lontano 1979.<br />

Chiuse la sua carriera nella stessa formazione che divenne nel<br />

frattempo Vini Ricordi-Pinarello-Sidermec. Il passaggio dalla sella<br />

all’ammiraglia fu del tutto naturale, tanto che dopo alcuni anni<br />

di apprendistato in formazioni minori, il “Magro” divenne direttore<br />

sportivo nel 2002 nella Mercatone Uno di Marco Pantani e nel<br />

2004 nella Domina Vacanze del primatista mondiale di vittorie di<br />

tappa al Giro: Mario Cipollini.<br />

Terminata la carriera dirigenziale nel 2005, Riccardo Magrini è<br />

diventato un apprezzatissimo commentatore televisivo ed opinionista<br />

per Eurosport, pur rimanendo attivo nel mondo ciclistico<br />

ricoprendo vari ruoli commerciali. Lo abbiamo contattato per<br />

una chiacchierata a 360°, un viaggio vero e proprio nel ciclismo,<br />

il Suo ciclismo.<br />

Riccardo Magrini con il campione Marco Pantani


19<br />

Sinteticamente: che corridore<br />

era Magrini dal punto<br />

di vista tecnico<br />

«Un passista scalatore con<br />

l’indole dell’attaccante.»<br />

Riccardo Magrini con i campioni <strong>Fabio</strong> <strong>Aru</strong> e Paolo Tiralongo<br />

Buongiorno Riccardo, intanto benvenuto nel mondo INBICI,<br />

innanzitutto. Un titolo, quello della nostra rivista che pare<br />

essere in estrema sintesi, il senso della sua vita. Una vita in<br />

bici, appunto, ricoprendo un sacco di ruoli: ma come è nata<br />

la sua passione<br />

«Casualmente. Mio padre aveva un cugino, Lauro detto ‘Canardo’,<br />

che era uno dei rari cicloamatori di quel momento (fine anni<br />

’60). Mi fece fare un giro con lui con la mia nuova bici da corsa<br />

regalatami dal mio zio Claudio. Quando tornammo a casa disse<br />

che ero andato bene e senza un minimo di allenamento lo avevo<br />

staccato su una salita e quindi mio zio mi iscrisse ad una società<br />

della zona e cominciai a gareggiare e da lì non mi sono più separato<br />

dal mondo delle due ruote, era il 1971.»<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Spulciando nel suo curriculum<br />

agonistico, si deduce<br />

che lei è uno che ha<br />

vinto certamente poco, ma<br />

ha vinto bene. La tappa<br />

di Montefiascone al Giro<br />

e quella di Ile d’Oléron al<br />

Tour ne sono la testimonianza.<br />

Qual è il significato<br />

di queste due vittorie <br />

«La mia dote era quella di<br />

mettermi a disposizione<br />

della squadra ed in alcune<br />

occasioni prendermi gli<br />

spazi per cercare di pensare<br />

al successo personale. La<br />

Terracina-Montefiascone e<br />

la Nantes-Ile d’Oleron sono<br />

state due perle della mia<br />

carriera da professionista<br />

anche perché, vincere nello<br />

stesso anno sia al Giro che al Tour, rappresenta ancor oggi un<br />

grandissimo risultato.»<br />

Nel 1981 aveva chiuso al trentesimo posto il Giro d’Italia,<br />

mentre il Tour le fu certamente più ostico, come mai il “Magro”<br />

non digeriva la corsa francese<br />

«Il Tour era ed è tuttora una corsa durissima. Nelle mie due partecipazioni<br />

non sono stato particolarmente all’altezza della situazione.<br />

Probabilmente, con il senno del poi, fossi arrivato a<br />

Parigi avrei sicuramente arricchito il mio bagaglio tecnico, ma a<br />

Montecatini in luglio si stava molto meglio e poi dopo la vittoria<br />

di Oleron c’era da festeggiare con gli amici!»<br />

Da DS ha avuto l’onere e<br />

indubbiamente l’onore di<br />

“guidare” tra gli altri, due<br />

icone del ciclismo: Marco<br />

Pantani e Mario Cipollini.<br />

Due uomini che hanno segnato,<br />

nei rispettivi ruoli,<br />

la storia non solo del ciclismo<br />

ma dello sport in<br />

senso assoluto. Chi meglio<br />

di lei può descriverceli<br />

prima di tutto come<br />

persone <br />

«Ha detto bene due icone.<br />

Due veri Capitani. Marco<br />

era un capo che giù dalla<br />

bici si trasformava in un<br />

compagno ideale da godere<br />

tanto fosse generoso e<br />

scherzoso, amava la compagnia.<br />

Mario lo conosco<br />

da quando era ragazzino<br />

e veniva ad allenarsi con il<br />

fratello Cesare. Lo considero<br />

un fratello minore e come<br />

tutti i fratelli quando lo chiami<br />

ed hai bisogno lui c’è.»


20<br />

Ha uno o più aneddoti curiosi riguardanti il pirata e il re<br />

leone <br />

«Marco amava cantare e spesso lo prendevo in giro dicendogli<br />

che era stonato. Una sera eravamo in un albergo e lo sfidai<br />

al microfono, c’era un pianista che faceva pianobar. Partì lui<br />

con ‘Gente di mare’ cantata benissimo e io risposi con ‘Una<br />

carezza in un pugno’; il pubblico presente si spellò le mani<br />

da quanti furono gli applausi. Naturalmente lui era convinto di<br />

aver cantato meglio. Glielo lasciai credere. Con Mario ricordo<br />

in un ritiro in Sud Africa le sfide alla Playstation con MotoGP,<br />

si giocava delle ore nei pomeriggi dopo gli allenamenti e non<br />

c’era possibilità di smettere, si giocava ininterrottamente sino<br />

a quando ad un certo punto lo battevo: ecco quella era l’ultima<br />

gara. Vincenti si nasce…»<br />

Chiusa la parentesi agonistica, nel 2005 si aprono per lei<br />

le porte della TV, con la possibilità di diventare commentatore<br />

ed opinionista televisivo. Cos’è meglio: il vento in<br />

faccia, il sedile scomodo dell’ammiraglia oppure un televisore,<br />

due cuffie e un microfono <br />

«Il meglio per me deve ancora venire. Sono passaggi della vita ed<br />

io sono stato fortunato. Da corridore ho avuto belle soddisfazioni<br />

ho visitato tantissimi posti nel modo, mi sono divertito. Da direttore<br />

ho cercato di trasmettere ciò che mi avevano insegnato le<br />

corse ed i miei maestri. Con Eurosport cerco di dare a chi segue<br />

le telecronache in TV la sensazione di essere lì in mezzo al gruppo<br />

o a bordo dell’ammiraglia. Il meglio deve ancora arrivare.»<br />

Per uno che imita alla perfezione Adriano De Zan, approdare<br />

ad una TV come Eurosport dev’essere una gran bella<br />

soddisfazione. Da dove nasce il mito dell’imitazione di questa<br />

voce indimenticabile del ciclismo <br />

Magrini in ammiraglia alla Domina Vacanze<br />

«Adriano voleva bene al ciclismo ed aveva un grandissimo rispetto<br />

per i corridori dal campione al gregario, un gran signore.<br />

Un uomo di cultura e grande conoscenza dello sport. Lui<br />

veniva sempre a Montecatini Terme, ci era affezionato, ed io lo<br />

andavo a trovare in albergo, a me venivano bene le caratterizzazioni<br />

ed un giorno, dopo aver fatto l’imitazione di Jerry Lewis<br />

e Adriano Celentano, mi disse “ma fai anche la mia”. Mi autorizzò<br />

ridendo e quando vinsi a Montefiascone la tappa del Giro,<br />

nel dopo tappa in TV, mi fece dire l’ordine d’arrivo imitando la<br />

sua voce. Dopo la sua scomparsa non lo volevo più fare, poi<br />

suo figlio Davide un giorno mi chiese come avrebbe descritto<br />

suo padre una fase di corsa e di lì sono ripartito e credo di<br />

rendergli omaggio ricordandolo così.»<br />

Lei ha anche più di un soprannome: “Rick Van Magren” e “Il<br />

Magro”, appunto. Ma a chi dobbiamo questa etimologia<br />

«Il Magro è il diminutivo del mio cognome, Ric Van Magren nasce<br />

dal fascino delle corse del Belgio.»<br />

Torniamo alla TV: con una serie di neologismi lei ha rivoluzionato<br />

il modo di commentare le corse ciclistiche, parliamo<br />

di “scatto del fagiano”, “giro del pagliaio” e molti altri.<br />

foto BETTINIPHOTO


foto BETTINIPHOTO<br />

Commentare non è semplice, le dirette sono lunghe e probabilmente<br />

le battute e la simpatia sono il suo marchio di<br />

fabbrica. Il successo del commentatore è nella competenza,<br />

nella simpatia e nella capacità di non annoiare. E poi ci sono i<br />

suoi compagni di cabina, per esempio Andrea Berton.<br />

«Andrea Berton lo seguivo in coppia con Marco Saligari da<br />

sempre e mi piaceva moltissimo poi con Franco Cribiori era il<br />

massimo, mia mamma non perdeva una telecronaca. Un giorno<br />

Andrea mi chiamò al telefono e mi chiese se avessi potuto<br />

fare qualche telecronaca per coprire le tante gare nel palinsesto<br />

di Eurosport, grazie ad Andrea mi trovo ormai da nove anni in<br />

cabina a raccontarvi il ciclismo, anche con le mie bischerate.»<br />

Poi è arrivato un altro straordinario telecronista: Salvo Aiello,<br />

amante della vita e dello sport, filosofo per auto-definizione.<br />

Siete affiatati, amici. Conoscete, coinvolgete, talvolta<br />

scherzando. Un mix esplosivo. Andate così d’accordo che è<br />

bello ascoltarvi anche quando le vostre voci si accavallano.<br />

Qual è il vostro segreto<br />

«Solo uno: l’amicizia.»<br />

Tra le tappe commentate, qual è quella che non dimenticherà<br />

mai<br />

«Le vittorie di Bettini e Ballan ai campionati del mondo di Stoccarda<br />

e Varese.»<br />

2014, l’anno del Tour de France vinto da Vincenzo Nibali. Se<br />

Froome non fosse caduto a più riprese e Contador non si<br />

fosse fratturato avrebbe vinto lo stesso lo squalo<br />

«È la domanda più in voga dopo il Tour. Quello che conta è che<br />

abbia vinto Vincenzo Nibali, un italiano con due francesi sul podio<br />

a Parigi non ha prezzo. Se avesse vinto uno di loro i francesi<br />

non si sarebbero posti la domanda.»<br />

Il signor Tinkov recentemente ha fatto una proposta: pagare<br />

Nairo Quintana, Chris Froome, Alberto Contador e Vincenzo<br />

Nibali per averli al via, nel 2015 a tutti e tre i grandi Giri. Provocazione<br />

o cos’altro<br />

«Credo che il desiderio di vederli tutti insieme a lottare per la vittoria<br />

sia comune per tutti gli appassionati e Tinkov è un amante<br />

del ciclismo ed in più con le risorse economiche per provocare.»<br />

Parliamo di sprinters: l’uomo dell’Isola di Man, Mark Cavendish<br />

ha vissuto un’annata da dimenticare. Che ci dice<br />

Rick Van Magren È definitivamente tramontato o dobbiamo<br />

aspettarci un “Cannonball” capace di tornare a lottare<br />

con Kittel<br />

«Cav è l’espressione della velocità, Kittel della potenza. Credo<br />

che la velocità nel 2015 prevarrà.»<br />

Spesso si dice che il ciclismo italiano, quello delle classiche,<br />

è in forte crisi. Eppure l’ultimo Giro ha messo in primo<br />

piano alcune personalità interessanti, o no<br />

«Purtroppo siamo ancora distanti dalle altre nazioni per le classiche<br />

di un giorno.»<br />

Quanto dovremo aspettare per ritrovare un azzurro in maglia<br />

iridata<br />

«Davide Cassani è bravo e capace: credo che il nostro C.T. ci<br />

metterà poco a tirare fuori il corridore vincente.»<br />

L’intervista è finita, l’abbiamo messa sotto torchio e la ringraziamo<br />

davvero. Arrivati a questo punto, faccia finta di<br />

avere il microfono e saluti i telespettatori, che in questo<br />

caso sono i nostri lettori.<br />

«Amiche ed amici, incatricchiati delle due ruote arrivederci al<br />

prossimo Veglione del Tritello.»


22<br />

ACSI, UN 2014 CON LODE<br />

a cura della REDAZIONE<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

5 min<br />

info@inbici.net<br />

UNA STAGIONE DA INCORNICIARE, PER NUMERI E QUALITÀ ESPRESSE<br />

UN PROGETTO BEN DEFINITO PER IL NUOVO ANNO A PARTIRE DAL PRIMO IMPORTANTE APPUNTAMENTO DEL<br />

18 GENNAIO<br />

IIl 2014 di ACSI passa da Riccione; dove a fine novembre si è<br />

tenuta l’Assemblea Nazionale, e dove a metà dicembre, nella<br />

giornata di domenica 14, si sono svolte le premiazioni conclusive,<br />

a sigillo di una stagione ricca di positivi cambiamenti.<br />

Non troverà invece fine il lavoro dell’Avvocato Emiliano Borgna.<br />

Senza soluzione di continuità l’impegno che il Responsabile Nazionale<br />

ACSI Settore Ciclismo, che nel corso del 2014 ha saputo<br />

inquadrare lo scenario di riferimento apportando quelle correzioni<br />

necessarie, a volte coraggiose, di sicuro volte con certosina<br />

continuità a rimodellare in meglio un Settore che ha così potuto<br />

godere di una notevolissima crescita nello spazio di pochi mesi.<br />

Coraggiose ma necessarie, si diceva, alcune decisioni; tutte<br />

stanno dando ragione a questa sorta di nuovo corso. In primis,<br />

sotto il profilo dei numeri, perché ACSI Settore Ciclismo continua<br />

a crescere, in termini di tesserati ma anche di manifestazioni, visto<br />

il numero sempre maggiore di organizzatori che chiedono di<br />

foto NEWSPOWER<br />

Antonino Viti presidente dell’ACSI con l’Avvocato Emiliano Borgna<br />

Responsabile Nazionale ACSI Settore Ciclismo<br />

poter<br />

portare il<br />

loro piccolo<br />

grande evento<br />

all’interno di ACSI.<br />

Ma anche sotto il profilo<br />

della qualità e dell’attenzione,<br />

che significa che anche la<br />

nuova ASD che sta nascendo, in un<br />

lontano territorio della provincia italiana, potrà<br />

essere da subito curata con particolare attenzione, entrando da<br />

subito nel mondo ACSI con le migliori condizioni in assoluto.<br />

Nel rileggere una stagione di grandi novità ed identificare il programma<br />

del 2015, il presidente nazionale ACSI Antonino Viti<br />

ha favorevolmente commentato l’attività svolta: «Quest’anno<br />

abbiamo avuto la riprova che lavorando nella giusta maniera si<br />

ottengono risultati significativi. Soprattutto quando lo sport si riappropria<br />

dei suoi migliori valori, quelli in grado di unire le persone<br />

– questo il suo commento – Abbiamo avuto molte richieste di<br />

nuove adesioni durante il 2014, altre ne avremo per il prossimo<br />

anno. Abbiamo accresciuto anche il numero delle manifestazioni<br />

e dei partecipanti, e questo non è poco, considerando anche<br />

quanto l’aspetto economico possa essere determinante in anni<br />

così difficili».<br />

«Anche per questo – specifica l’Avvocato Emiliano Borgna – abbiamo<br />

diminuito il costo del tesseramento 2015, passandolo da<br />

38 a 32 euro senza ovviamente calare in alcun modo tutele e caratteristiche.<br />

Anzi, dopo quella con Prestigio di San Marino e con<br />

l’azienda di abbigliamento sportivo Factory stiamo stabilendo una<br />

lunga serie di partnership qualificate in grado di offrire significative<br />

scontistiche a tutti i tesserati. Quello che è importante sottolineare<br />

– aggiunge Borgna – è che ACSI Settore Ciclismo sta facendo


23<br />

registrare una netta crescita,<br />

in termini di quantità<br />

e soprattutto di qualità. Significa<br />

che l’opera di rinnovamento<br />

che abbiamo<br />

intrapreso e che porteremo<br />

avanti anche il prossimo<br />

anno sta dando i propri frutti.<br />

È una giusta direzione,<br />

quella intrapresa: cambiare<br />

dove necessario, aprendo<br />

interessanti spazi di crescita<br />

grazie a nuovi qualificati responsabili<br />

sui vari territori».<br />

La recente assemblea nazionale<br />

è stata anche la<br />

giusta occasione per riproporre<br />

temi e numeri<br />

dell’anno che si sta andando<br />

a chiudere, mettendo<br />

sul tavolo i progetti per il 2015 alle porte. Ampia, totale, la condivisione<br />

del documento programmatico da parte dei presenti,<br />

a testimoniare un Settore Ciclismo quanto mai unito e pronto<br />

alle nuove sfide che il futuro saprà porre. Ancor più vicino nel<br />

tempo, il giorno delle premiazioni, lo scorso 14 dicembre, in cui<br />

l’avvocato Borgna ed il proprio staff hanno messo al collo tutte<br />

le medaglie ai migliori, singoli e team, del Campionato Italiano<br />

fondo, medio fondo e granfondo ACSI 2014. Medaglie, poi attestati,<br />

le maglie tricolori, fiori ed altri premi ancora, davanti ad<br />

oltre 200 persone giunte a sugellare la chiusura dell’anno e per<br />

presentare, è il caso degli organizzatori, le tante manifestazioni<br />

del calendario 2015.<br />

Ma la chiusura dell’anno con un giusto e meritato momento di<br />

festa non rallenta in alcuna maniera un’attività che appena un<br />

mese più avanti, il 18 gennaio, vedrà di nuovo ACSI protagonista<br />

con il Campionato Europeo Ciclocross a Borgosesia, più precisamente<br />

in località Bettole Sesia, in provincia di Vercelli. L’ennesima<br />

testimonianza di un attivismo sano e ragionato, dove è<br />

importante creare eventi e manifestazioni ma dove lo è ancora di<br />

più saperlo fare con una qualità organizzativa che faccia di ACSI<br />

Settore Ciclismo sempre più il giusto e naturale riferimento degli<br />

sportivi, siano essi organizzatori oppure atleti.<br />

foto GIORGIO BIANCHI


foto BETTINIPHOTO<br />

PARTITA L’ULTIMA CORSA ALLE ISCRIZIONI!<br />

NUOVE GRIGLIE DI PARTENZA: CHI VA FORTE PARTE DAVANTI!<br />

NOVITÀ HOTEL: GRIGLIA GIALLA PER LE PRIME 250 PRENOTAZIONI<br />

NUOVA SFIDA CIMA PANTANI: CRONOSCALATA IN 60 SECONDI<br />

È scattata dal 1° dicembre l’ultima tranche di iscrizioni per<br />

l’edizione a numero chiuso della Granfondo Selle Italia Via<br />

del Sale del prossimo 12 aprile a Cervia, come ormai da tradizione<br />

nella splendida location del Fantini Club.<br />

Dopo il travolgente successo della scorsa edizione, e le numerose<br />

richieste ricevute dagli amici ciclisti che non sono<br />

riusciti ad iscriversi, per l’edizione 2015 gli organizzatori hanno<br />

deciso di portare da 3500 a 4500 il numero chiuso delle<br />

iscrizioni. La quota è di 35 euro ed è possibile iscriversi dal<br />

sito granfondoselleitalia.com (online con carta di credito, oppure<br />

scaricando il modulo in pdf).<br />

La granfondo Selle Italia Via del Sale, è prova del Campionato<br />

Nazionale ACSI, prova Prestigio 2015, e prova del Circuito<br />

degli Italici. Confermato anche il Trofeo SAP<br />

Sport Ravenna e Trofeo CESP, riservato a tutti<br />

gli appartenenti alle Forze Armate o Forze<br />

dell’Ordine, a cui si aggiunge la novità del<br />

Campionato Medici e Odontoiatri, che riserva<br />

una speciale Classifica riservata a<br />

tutti gli iscritti all’ordine.<br />

NUOVE GRIGLIE DI PARTENZA:<br />

CHI VA FORTE PARTE DAVANTI!<br />

Sono stati definiti i nuovi criteri per la<br />

composizione delle griglie 2015. Un<br />

premio speciale va ai meriti ciclistici dei<br />

partecipanti alle due ultime edizioni:<br />

chi ha partecipato alla granfondo Selle<br />

Italia 2013 o 2014 potrà infatti entrare<br />

nelle griglie Rossa e Gialla in base ai<br />

tempi registrati.<br />

NUOVA SFIDA CIMA PANTANI:<br />

CRONOSCALATA IN 60 SECONDI<br />

Per tutti i ciclisti che affronteranno<br />

l’apprezzato percorso lungo 150 km, la<br />

gara si arricchisce ancora una volta di<br />

una sfida speciale sulla mitica Cima di<br />

Pantani, a Montevecchio (altezza m 373<br />

– km 4 – pendenza max 14%-15%). Una sfida in sessanta<br />

secondi, intesi come tempo da battere e da rispettare,<br />

dove per vincere non occorre arrivare primi! Anche per la<br />

Cronoscalata di Cima Pantani il regolamento 2015 riserva<br />

un’attenzione speciale alla velocità, abbassando il timing<br />

di un minuto rispetto alla scorsa edizione. Così ad essere<br />

premiati con lo speciale diploma cronoscalata, saranno<br />

tutti i ciclisti che, indipendentemente dalla posizione<br />

in classifica finale, riusciranno ad affrontare la salita in un<br />

tempo compreso fra i 18 ed i 19 minuti (anziché fra 19 e<br />

20 minuti) calcolato sul tratto segnalato da inizio salita,<br />

ossia il Bivio Montevecchio, fino al cippo di Cima Pantani.<br />

NOVITÀ HOTEL: PRENOTA SUBITO E PARTI DAVANTI!<br />

Anche per l’edizione 2015, la Granfondo Selle Italia<br />

Via del Sale dedica grande attenzione alla qualità<br />

del servizio hotel. Novità: a tutte le prenotazioni<br />

per due notti ed alle prime 250 per una<br />

notte, sarà riservata la partenza in griglia<br />

gialla (num dal 1001 al 2700), oltre alla<br />

possibilità di lasciare la camera al pomeriggio,<br />

dopo la doccia. Chi invece<br />

sceglierà uno dei pacchetti tre notti,<br />

potrà partire in griglia Rossa (num dal<br />

51 al 1000).<br />

Mentre per chi vorrà trascorrere qualche<br />

giorno a Cervia-Milano Marittima<br />

ed allenarsi sulle strade della<br />

Granfondo Selle Italia Via del Sale<br />

nei giorni che precedono la granfondo,<br />

Sportur Club Hotel, proprio<br />

di fronte a Fantini Club, propone<br />

una speciale Bike Vacanza<br />

con soggiorni da 3 a<br />

5 notti (info e prenotazioni<br />

su www.sporturhotel.com).<br />

Tutte le info sono sul sito<br />

granfondoselleitalia.com


19°<br />

NUMERO CHIUSO<br />

4.500<br />

APERTURA<br />

ISCRIZIONI<br />

12 APRILE 2015<br />

CERVIA, FANTINI CLUB<br />

1° DICEMBRE<br />

CON LA<br />

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PAGHI SOLO<br />

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DELL’ISCRIZIONE<br />

Info e iscrizioni: www.granfondoselleitalia.com<br />

Info: +39 0544 974395<br />

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26<br />

a cura di ROBERTO SGALLA<br />

RUOTE ROVENTI<br />

LA VALUTAZIONE<br />

FUNZIONALE DEL CICLISTA<br />

ANALISI DELLA FREQUENZA CARDIACA COSTANTE,<br />

RILEVAZIONE DEL CONSUMO DI OSSIGENO E SOGLIA ANAEROBICA:<br />

LA “PRESTAZIONE PERFETTA” PARTE IN PRIMIS DA QUESTI PARAMETRI<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

8 min<br />

LLa preparazione sportiva quando vuole essere razionale e scientifica<br />

non può non tenere conto di un aspetto fondamentale, quale la<br />

valutazione funzionale dell’atleta allo scopo di ottimizzare l’impegno<br />

svolto sulla bici in termini prestativi, nonché per trarre il massimo<br />

beneficio fisico dalla pratica realizzata in termini di benessere.<br />

Una valutazione funzionale necessita di un sistema riproduttivo della<br />

pedalata, di una analisi della frequenza cardiaca costante, della<br />

rilevazione del consumo di ossigeno e della soglia anaerobica.<br />

Per far questo i principali test utilizzati per la valutazione del ciclista<br />

sono quelli che vanno a valutare le caratteristiche fisiologiche<br />

maggiormente coinvolte nel definirne il profilo funzionale. Tra questi<br />

ricordiamo:<br />

Test della soglia anaerobica (SA) è fondamentale per individuare<br />

la frequenza cardiaca alla soglia e i Watt di potenza sviluppati alla<br />

soglia. Questo test è particolarmente utile per seguire nel tempo<br />

gli effetti dell’allenamento di un atleta confrontato con se stesso.<br />

Sulla base della definizione di massimo lattato allo stato stazionario<br />

(MLSS) la SA può essere valutata tramite la metodologia diretta<br />

di tipo rettangolare che però richiede più prove di lunga<br />

durata (almeno 30 minuti) diverse tra loro per quanto riguarda<br />

il carico di lavoro, ciascuna a intensità costante<br />

(Faina et al, 1988).<br />

Durante ogni prova<br />

sono necessari più<br />

rilievi della lattatemia<br />

(ogni 5-10 min)<br />

per verificare l’eventuale<br />

aumento,<br />

in modo da trovare,<br />

procedendo per<br />

tentativi, quale sia<br />

l’intensità del carico<br />

più elevata che può<br />

essere mantenuta<br />

senza accumulo di lattato nel sangue (Soglia Anaerobica Reale<br />

SAR). Essendo una metodica troppo lunga e poco pratica, la SA<br />

viene di solito valutata utilizzando metodiche indirette, attraverso<br />

test incrementali, ossia metodiche che analizzano il transient,<br />

cioè le variazioni dell’andamento di alcuni parametri (per esempio<br />

quello lattatemico, ventilatorio, cardiaco, ecc.) durante il passaggio<br />

dal solo metabolismo aerobico a quello misto<br />

aerobico-anaerobico. Fino al 1976 quando Mader<br />

suggerì di considerare come intensità di SA il carico<br />

di lavoro corrispondente al valore di 4 mM di lattato<br />

ematico, l’unico metodo utilizzato era stato il rilievo<br />

della variazione dell’andamento della Ventilazione<br />

(VE) relativamente a quello del VO2 (Wasserman<br />

et al 1973); la VE ha infatti, durante una<br />

prova a carichi crescenti, una relazione lineare<br />

con il VO2 fino ad un determinato carico<br />

oltre il quale (Ventilation Breaking Point) essa<br />

aumenta più di quanto non aumenti il VO2 diventando<br />

sproporzionata rispetto alle richieste<br />

organiche di ossigeno. Tale punto può essere<br />

considerato la SA del soggetto.<br />

Un altro metodo per la determinazione della<br />

SA è il metodo Conconi, un test da campo che<br />

mette in relazione la frequenza cardiaca con<br />

il carico lavorativo e indica, nel punto in cui<br />

generalmente si perde la relazione lineare tra<br />

questi due parametri, la frequenza cardiaca<br />

e l’intensità della SA. Questo avverrebbe<br />

poiché, a causa, o in coincidenza, della<br />

produzione di ATP l’intensità<br />

lavorativa aumenterebbe<br />

più della<br />

FC, facendo<br />

anche<br />

registrare<br />

un aumento<br />

brusco<br />

del polso<br />

di ossigeno


27<br />

Test Anaerobici: tra i test anaerobici il WINGATE, è sicuramente,<br />

il più diffuso. Proposto nel 1974 da Ayalon et al. il test consiste<br />

nell’effettuare una prova al cicloergometro ad attrito frazionale<br />

della durata di 30 secondi; il soggetto è invitato a pedalare alla<br />

massima velocità possibile contro una resistenza costante che<br />

di norma è relativa al peso corporeo. Alla fine del test vengono<br />

misurati 3 parametri: il picco di potenza, che rappresenta la più<br />

alta potenza sviluppata (tale picco si raggiunge normalmente entro<br />

i primi 5 secondi); la potenza media, definita come valore di<br />

potenza media sviluppata durante i 30 secondi; il decremento di<br />

potenza, dal suo livello massimo al suo livello minimo.<br />

Dott.ssa Maria Rosaria Squeo, Dott.ssa Eliana Tranchita<br />

scuola di specializzazione in medicina dello Sport<br />

Sapienza Università di Roma<br />

Bibliografia<br />

Dal Monte A., Faina M; Valutazione dell’atleta, Analisi funzionale e biomeccanica<br />

della capacità di prestazione. Scienza dello Sport. UTET (2000)<br />

Carbonieri S. www.ciclismopassione.com. La valutazione funzionale che<br />

cos’ è e perché è utile (2014)<br />

Faina M., Sardella F., Marini C., La soglia anaerobica, Progressi in medicina<br />

dello sport, Aulo Gaggi, Bologna, 37:7, 1988<br />

(V’O2/FC). Il metodo proposto da Mader (Mader et al., 1976) si<br />

basa sulla determinazione della curva lattatemica durante alcune<br />

prove (3-4) a carichi crescenti, ciascuno della durata di 5-6 min,<br />

con una pausa tra ciascun carico e il successivo sufficiente a effettuare<br />

il prelievo di sangue. Lo scopo è quello di evidenziare<br />

il passaggio della curva lattatemica attraverso il valore di 4 mM.<br />

Questo valore secondo l’autore rappresenta il punto di SA.<br />

Test del massimo consumo di ossigeno (VO2 max) per calcolare<br />

la “cilindrata” del motore aerobico dell’atleta. Si tratta fondamentalmente<br />

di un test incrementale massimale al cicloergometro con<br />

incrementi del carico di lavoro di intensità e durata variabile fino al<br />

raggiungimento del massimo carico tollerabile o del VO2max. Il VO-<br />

2max (o massimo consumo di ossigeno) è il parametro di valutazione<br />

funzionale che, meglio di tutti gli altri, rende l’idea delle potenzialità<br />

prestative di un ciclista. Da un test di valutazione del VO2max si<br />

può individuare un potenziale campione dal resto della popolazione<br />

ciclistica. Possiamo definirlo come la “quantità massima di ossigeno<br />

che un individuo può utilizzare per fini energetici nell’arco di un<br />

minuto”. L’ossigeno respirato dai polmoni si riversa nel sangue e,<br />

attraverso arterie e capillari, va a fornire energia ai mitocondri, le<br />

componenti della cellula specializzate nella resintesi dell’ATP di derivazione<br />

aerobica. Quindi, più ossigeno arriva ai muscoli, maggiore<br />

sarà la capacità di prestazioni. Il valore del VO2max è allenabile ed<br />

è strettamente legato alle caratteristiche genetiche dell’individuo.<br />

Dai test effettuati in fisiologia dello sport è stato constatato che i miglioramenti<br />

che si possono ottenere sono molto variabili e variano<br />

da individuo ad individuo. Applicando lo stesso protocollo di allenamento,<br />

si sono registrati miglioramenti variabili addirittura tra il 5 e il<br />

50%. Inoltre è stato dimostrato che l’efficacia dell’allenamento sul<br />

VO2max è riscontrabile nelle prime 8-12 settimane di allenamento,<br />

dopodiché i carichi di lavoro non portano più benefici apprezzabili.<br />

L’individuo più dotato geneticamente raggiungerà valori di 75-85<br />

ml/min/kg mentre il cicloamatore di medio livello si attesterà su valori<br />

di circa 55-65 ml/min/kg.


foto BETTINIPHOTO


UEC ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS 2014,<br />

GUADELOUPE – FRANCIA


30<br />

PIER FILIPPO CAPELLO<br />

a cura di ANDREA AGOSTINI<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

7 min<br />

info@inbici.net<br />

PIER FILIPPO CAPELLO, MILANESE, CLASSE 1970, SPOSATO, CON DUE BIMBE, AVVOCATO, ESPERTO DI DIRITTO<br />

SPORTIVO CON UN’ESPERIENZA VENTENNALE. TRA SUOI ASSISTITI ATLETI DI DIVERSE DISCIPLINE COME CICLISTI,<br />

CALCIATORI, TRIATLETI, RUGBISTI<br />

AAvvocato Capello, come nasce questa sua specializzazione<br />

«Be’, devo dire che la cosa è stata abbastanza naturale essendo<br />

il figlio di <strong>Fabio</strong> Capello. A casa mia ho sempre respirato aria di<br />

sport e, devo dire nonostante non sia un grande praticante, di<br />

essere un appassionato. Un altro sbocco naturale poteva essere<br />

fare esclusivamente il procuratore nel calcio ma per evitare<br />

conflitti d’interesse quando mio padre era allenatore di club abbiamo<br />

deciso di soprassedere, e per questo per anni mi sono<br />

occupato di seguire i calciatori solo per quanto riguarda aspetti<br />

contrattuali e gestionali. Oggi, con una esperienza ormai ventennale<br />

acquisita sul campo e con mio padre allenatore di Nazionali<br />

(oggi CT della Russia, ndr) e quindi fuori da certe dinamiche di<br />

mercato, ho deciso di affiancare alla normale attività di avvocato<br />

specializzato nel diritto sportivo anche questa strada, che<br />

ho intrapreso insieme ad una serie di professionisti con diverse<br />

competenze in materia, dando vita ad una struttura che si chiama<br />

K4sport con sede a Milano.»<br />

Cosa è cambiato nel mondo dello sport e soprattutto nel mondo<br />

del ciclismo, visto che è uno dei suoi cavalli di battaglia<br />

«Direi tantissimo anche se non va di moda dirlo nel ciclismo.<br />

A mio avviso questo è la disciplina che ha operato i cambiamenti<br />

più radicali, in principale modo in materia di controlli<br />

antidoping.»<br />

Mi scusi, ma non sembra visto che troviamo spesso articoli<br />

su questa materia sui giornali.<br />

«Lei ha ragione, ma solo perché da un lato la prevenzione e i controlli<br />

funzionano più che in altre discipline, e dall’altro il ciclismo va<br />

sui giornali per questioni ‘di doping’ solo quando qualche atleta<br />

risulta positivo, e mai quando invece sono approvate (e applicate…)<br />

norme tra le più serie e severe. Il vero cambiamento è avvenuto<br />

con la Legge 376/2001, la cosiddetta legge doping. Da quel<br />

momento in avanti è cambiato il mondo. Detto che siamo uno<br />

degli unici paesi dove il doping è anche un reato per la legge dello


foto FEDERICO DE LUCA<br />

31<br />

forse in un campionato del mondo<br />

di calcio o, in misura ancora maggiore,<br />

nelle olimpiadi, ma è anche<br />

vero che uno dei pochi stati dove<br />

c’è una legge penale sul doping è<br />

l’Italia. Inoltre il fatto che il doping<br />

sia reato permette ai PM e ai NAS<br />

d’intervenire direttamente senza<br />

doversi preoccupare o aspettare<br />

una qualsiasi attività della giustizia<br />

sportiva; e poi, il lavoro di prevenzione<br />

in uno sport itinerante come il<br />

ciclismo fa più rumore.»<br />

Stato, e quindi si rischia la galera, devo dire che questo sport ha<br />

fatto passi da gigante.»<br />

In che senso<br />

«Nel senso che dai vertici del ciclismo mondiale alle corsette amatoriali<br />

della domenica è ben chiaro a tutti qual è il rischio di chi assume<br />

o tenta di assumere sostanze dopanti. C’è stata quindi una<br />

presa di coscienza enorme rispetto al problema, cosa che invece<br />

non è in altre discipline, anche più ‘blasonate’. Oggi la percezione<br />

è solo negativa, ma per un atleta che rischia e viene beccato, quasi<br />

sempre, ce ne sono una miriade che oggi hanno una mentalità<br />

assolutamente pulita. Io il problema l’ho visto e lo vedo da dentro<br />

e posso garantire che c’è maggiore consapevolezza e il futuro<br />

sarà migliore. Questo sport dovrebbe essere preso ad esempio<br />

per quello che ha fatto negli ultimi 10, 15 anni.»<br />

Cosa c’è di diverso rispetto ad altri sport<br />

«Di diverso, in senso positivo, questa consapevolezza della lotta<br />

al doping dai vertici fino alla base. In altri sport quest’attenzione<br />

c’è solo all’apice. In senso negativo, invece, la capacità di ottenere<br />

introiti sganciati dalle sponsorizzazioni, che la crisi ha contratto sensibilmente<br />

in tutto il pianeta, purtroppo. Il Calcio ad esempio, così<br />

come il rugby, ha capito già a metà degli anni ’90 che i soldi, quelli<br />

veri, sarebbero arrivati sempre più dagli introiti televisivi e avrebbero<br />

dovuto essere distribuiti a tutti i livelli in misura proporzionale.»<br />

Ma mi scusi perché, se il Ciclismo ha fatto enormi progressi<br />

nella lotta al doping,<br />

è sempre sotto la<br />

lente d’ingrandimento<br />

in senso negativo<br />

«A mio avviso, oltre<br />

a patire comunque<br />

l’onda lunga di una<br />

gestione che per<br />

anni è stata ‘leggera’,<br />

è forse una delle<br />

poche discipline che<br />

permette di trovare<br />

almeno 200 atleti tutti<br />

insieme in un posto,<br />

quindi è chiaro che<br />

chi fa i controlli sa che<br />

tra cento o duecento<br />

atleti magari uno furbo<br />

lo trova. La stessa<br />

cosa può accadere<br />

Qual è un altro aspetto tipico del<br />

ciclismo<br />

«Be’, direi l’aspetto fiscale. Essendo<br />

un’attività ‘worldwide’ incrocia<br />

aspetti fiscali differenti. Per certi<br />

versi, è come il motociclismo, se<br />

dovessi fare un paragone. I ciclisti sono di nazionalità diverse e<br />

corrono per Team di altrettanti paesi e quindi, sottoposti a regimi<br />

fiscali differenti, ed è chiaro che qualcuno che prova a fare il<br />

furbo infilandosi nelle pieghe dei vari regolamenti lo si trova sempre.<br />

Ma le cose non possono durare. Serve una linea unica, magari<br />

come nel calcio con il fair-play finanziario. Certo una simile<br />

regolamentazione non può venire imposta solo dall’UCI, perché<br />

non avrebbe sufficiente autorità in tal senso. Deve essere forse<br />

un’autoregolamentazione, che metta in maniera oggettiva sullo<br />

stesso piano i vari team accasati in diversi paesi del mondo.<br />

Potrebbe venire dagli stessi ciclisti. Forse all’inizio potrebbero<br />

obiettare perché potrebbe essere controproducente per qualcuno<br />

di loro, ma col passare del tempo verrebbero fuori gli aspetti<br />

positivi e un futuro più stabile, per tutto il movimento.»<br />

Se dovesse dare un consiglio a questo sport<br />

«Direi di lavorare molto sull’aspetto comunicativo, sia per quanto<br />

attiene il livello top, sia per quanto attiene alla promozione<br />

tra i giovani. Oggi la gente comune pensa che fare ciclismo sia<br />

fondamentalmente pericoloso e che sia uno sport individuale.<br />

Mentre, per usare ancora due esempi scontati, fare calcio o<br />

rugby viene percepito come uno sport in cui non si è in pericolo<br />

e si impara a far gruppo o spogliatoio, come si dice in gergo.<br />

Luoghi comuni sbagliati dal mio punto di vista. Oggi andare<br />

in bici non è molto più pericoloso di 20 anni fa e rimane una<br />

scuola di vita incredibile. La bici insegna a lottare, a fare sacrifici<br />

per cercare una vittoria che rimane molto difficile da raggiungere.<br />

Vince uno<br />

su 200 partenti e non<br />

la squadra, ma nessuno<br />

vince senza una<br />

squadra con spirito<br />

di gruppo. Potremmo<br />

definirlo uno sport<br />

individuale dove la<br />

squadra è fondamentale.<br />

Se vogliamo una<br />

disciplina atipica che<br />

ha moltissimi similitudini<br />

con la vita di tutti<br />

i giorni. Ecco io se<br />

dovessi dare un consiglio<br />

direi di lavorare<br />

sulla comunicazione<br />

per fare emergere tutti<br />

gli aspetti positivi di<br />

questa disciplina.»


32<br />

CENTRO<br />

a cura<br />

della REDAZIONE<br />

CITTÀ<br />

L’AUMENTO ESPONENZIALE DELLE BICICLETTE<br />

NELLE CITTÀ ITALIANE SOLLEVA NUOVI PROBLEMI<br />

E NUOVI INTERROGATIVI.<br />

CIPRIANO (ANEIS): «NECESSARIA UNA POLIZZA,<br />

COME GIÀ ACCADE IN SVIZZERA»<br />

ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA PER I CICLISTI<br />

Sarà la crisi, la voglia di mantenersi in forma o una rediviva coscienza<br />

ecologica, sta di fatto che, in Italia (come in tutta Europa,<br />

del resto), continua a crescere in maniera esponenziale il numero<br />

di persone che, in alternativa all’auto, sceglie di spostarsi utilizzando<br />

la bicicletta.<br />

L’utilizzo della bicicletta, del resto, non è soggetto ad alcun obbligo<br />

o limitazione. Non servono patenti e neppure assicurazioni.<br />

Se si escludono i corsi di educazione alla mobilità che cominciano<br />

a comparire nei programmi didattici delle scuole dell’infanzia, il<br />

ciclista può essere, in linea teorica, un perfetto analfabeta della<br />

circolazione. Che non conosce la segnaletica, l’obbligo della precedenza<br />

e neppure la differenza fra un senso unico e un divieto di<br />

transito. Eppure, recitano le statistiche del Ministero dei trasporti,<br />

negli ultimi anni si è registrato un numero crescente di incidenti<br />

causati da ciclisti a causa della loro non osservanza (o non conoscenza)<br />

delle norme del codice stradale.<br />

Ad esempio, a Milano su un totale di 819 sinistri stradali, 15 (0,6%)<br />

sono stati causati da una bicicletta, contro i cinque causati da<br />

bus/tram. L’Osservatorio Utenze Deboli ha reso noto che «negli<br />

ultimi dieci anni la media degli incidenti che hanno coinvolto ciclisti<br />

e pedoni è stata di circa 180 incidenti all’anno su tutto il territorio<br />

nazionale», con circa 2-3 decessi ogni anno.<br />

Questi comportamenti – si evince dalle ultime ricerche demoscopiche<br />

– hanno reso la categoria dei ciclisti invisa agli automobilisti,<br />

anche alla luce della non obbligatorietà per i ciclisti a sottoscrivere<br />

polizze assicurative. E così, malgrado dall’inizio dell’anno ad oggi<br />

siano ben 296 i ciclisti morti in seguito ad incidenti stradali (in pratica<br />

uno al giorno), a finire sotto processo, talvolta, è la cosiddetta<br />

“utenza debole”.<br />

Da una recente indagine, ad esempio, è emerso che il 58% degli<br />

automobilisti intervistati denuncia «la mancanza di attenzione<br />

nell’immettersi nelle strade», il 44% degli intervistati fa notare «che<br />

rari sono i ciclisti che usano segnalatori luminosi o sono almeno<br />

muniti di catarifrangente durante le ore notturne», infine il 40%<br />

punta il dito «sul loro cambio improvviso di direzione senza segnalazione<br />

alcuna».<br />

«Quello dei ciclisti indisciplinati è divenuto un problema serio in molte<br />

città italiane dove la percentuale di chi sceglie questo mezzo è molto<br />

alta – spiega a Il Sole 24 Ore l’avvocato Luigi Cipriano, presidente<br />

dell’ANEIS, l’associazione nazionale esperti infortunistica stradale –.<br />

Mi è capitato di trattare danni subiti da pedoni urtati da ciclisti che<br />

transitavano irregolarmente sui marciapiedi, o di seguire casi in cui<br />

i ciclisti sono stati causa di incidenti e tamponamenti tra automobili.<br />

Fermo restando che chiunque causi danni a cose o persone è tenuto<br />

al risarcimento, ex art. 2043 del Codice Civile, credo che sia opportuna<br />

una maggiore diffusione della cultura civica, magari proprio a partire<br />

dalle scuole, e per chi utilizza la bici suggerirei un’adeguata polizza<br />

assicurativa. Sebbene questa prospettiva possa sembrare surreale<br />

nel nostro Paese, in altri, come ad esempio la Svizzera – conclude<br />

Cipriano – le assicurazioni per i ciclisti sono già obbligatorie».


foto BETTINIPHOTO<br />

ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS 2014,<br />

BAIE-MAHAULT (GUADELOUPE-FRANCIA)<br />

VELOCITÀ SQUADRE DONNE - ITALIA


34<br />

LA “MANO SANTA” DEI CAMPIONI<br />

a cura di FEDERICO TOSI<br />

info@inbici.net<br />

UN LIBRO RICORDA IL PROFILO E LA VITA DI GIANNETTO CIMURRI, UMILE MA PREZIOSISSIMO PERSONAGGIO<br />

DEL CICLISMO CHE, OLTRE AI MUSCOLI, RICOSTRUÌ L’ANIMA DI TANTI CAMPIONI<br />

Giannetto Cimurri al rifornimento di una gara in attesa dei corridori<br />

IIn un mondo in cui i soprannomi sono quasi un ‘tic’, lui lo<br />

chiamavano la ‘mano santa dei campioni’. E in effetti, nelle<br />

istantanee d’epoca, che ritraggono Giannetto Cimurri intento<br />

a maneggiare i muscoli d’argilla degli assi del pedale, in<br />

quegli affreschi in bianco e nero, che raccontano il ciclismo<br />

eroico e polveroso degli anni venti, si coglie un rivolo di liturgica<br />

sacralità.<br />

‘Mano santa’ (o il ‘mago’) sorrideva di fronte a questa nomea.<br />

Perché Giannetto Cimurri non faceva nulla di santo o<br />

misterioso: semplicemente sorrideva ai suoi “ragazzi” e poi<br />

li curava con le sue mani e con le creme fatte in casa con<br />

decotti di erbe e chiara d’uovo.<br />

Un eccellente libro di Paolo Alberati con prefazione di Romano<br />

Prodi dato alle stampe nella primavera di un anno fa,<br />

ricorda il profilo e la vita di questo umile, ma preziosissimo<br />

personaggio del ciclismo, mancato nel giorno di Natale del<br />

2002 alla veneranda età di 97 anni.<br />

Oltre mezzo secolo di carriera sfilano nel bel libro della Giunti Editore<br />

attraverso fotografie uniche e rarissime. Ci sono tutti gli ‘eroi<br />

della strada’ dell’epoca sullo sfondo di un’Italia che cerca di risollevarsi<br />

dai disastri della guerra. Ma soprattutto c’è un ciclismo con il<br />

suo fascinoso potere catartico: la fatica e il sudore dell’atleta come<br />

metafora di un’esistenza da ricostruire. E, filo conduttore dell’opera<br />

editoriale, c’è tutta la forza di ‘mano santa’-Cimurri, il confidente,<br />

l’amico, il guaritore, il fratello di tanti campioni. Per questo un piccolo<br />

massaggiatore che vive in prima persona l’epopea dei Binda, dei<br />

Coppi, dei Bartali, dei Magni, dei Taccone, dei Baldini, dei Moser,<br />

dei Merckx, degli Adorni, delle tante nazionali azzurre e olimpiche,<br />

diventa anche lui un mito. Perché Cimurri, nato a Reggio il 27 settembre<br />

del 1905, ha<br />

ricostruito i muscoli,<br />

ma anche l’anima, la<br />

forza e l’equilibrio di<br />

questi campioni.<br />

Il massaggiatore, che<br />

ha vissuto le grandi<br />

pagine del ciclismo<br />

antico e moderno,<br />

ha avuto anche il<br />

merito di raccogliere<br />

cimeli, ricordi e dediche<br />

commoventi,<br />

che trasudano gratitudine<br />

vera. Trentaquattro<br />

anni come<br />

massaggiatore della<br />

Nazionale di ciclismo,<br />

con al suo attivo 40 Giri<br />

d’Italia, 8 Olimpiadi, 74<br />

Campionati del Mondo fra<br />

strada, pista e ciclocross.<br />

Fiorenzo Magni dice che<br />

«Cimurri era capace di<br />

massaggiarti anche l’anima».<br />

Più che massaggiatore<br />

era ‘soigneur’,<br />

termine francese che<br />

significa «colui che si<br />

prende cura di…». Praticamente,<br />

come scrisse<br />

Ermanno Mioli centrando<br />

l’obiettivo, un «Buon<br />

Samaritano» per tutta la<br />

vita. E quanto ci farebbe<br />

comodo nel ciclismo di<br />

oggi qualche Cimurri in<br />

più e qualche stregone in<br />

meno…<br />

Cimurri si prende cura dei muscoli di Magni<br />

Giannetto Cimurri a fianco<br />

del campionissimo Fausto Coppi


REVElATOR<br />

PRESTIGE Di2<br />

2 ×11<br />

CD<br />

2 ×11 GEARS<br />

GEARS<br />

design by groupe- dejour.de<br />

REVELATOR PRESTIGE<br />

La nuova Revelator Prestige offre performances<br />

di altissimo livello grazie al peso di soli 6,7 kg. La<br />

Revelator Prestige è composta dal telaio top di gamma<br />

e dagli elementi Ritchey WCS come il reggisella, la<br />

serie sterzo e il manubrio. L’allestimento con il gruppo<br />

Dura Ace Di2 e con le ruote Mavic Cosmic Carbon,<br />

ottimizzano le prestazioni di alto livello.<br />

KTM-BIKES.AT


36<br />

a cura di PAOLO MEI<br />

PROTAGONISTI<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

5 min<br />

NICCOLÒ BONIFAZIO,<br />

LO SPRINTER CHE SOGNA LA SANREMO<br />

info@inbici.net<br />

È GIOVANISSIMO, ABITA A IMPERIA, A POCHI KM DAL POGGIO E DALL’ARRIVO DELLA MILANO-SANREMO. HA UN<br />

FISICO COMPATTO CHE GLI PERMETTE ALLO STESSO TEMPO DI TENERE IN SALITA E DI ESSERE IMPLACABILE IN<br />

VOLATA. SI ACCINGE A RIPARTIRE PER LA SECONDA STAGIONE TRA I PROFESSIONISTI, CON ALL’ATTIVO GIÀ ALCUNE<br />

VITTORIE DI PESO NELLA CATEGORIA PIÙ IMPORTANTE<br />

Dubai Tour 2014<br />

BBuongiorno Niccolò e benvenuto tra i lettori di INBICI.<br />

Possiamo affermare che il responsabile dei suoi successi<br />

sia nonno Goffredo<br />

«Buongiorno a voi, sì, penso proprio che sia il responsabile!<br />

Più che altro ha acceso in me la passione ma purtroppo da un<br />

paio d’anni non è più con noi. Credo che sarebbe stato molto<br />

contento dei miei ultimi risultati.»<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Da under 23, sette vittorie nel 2012, sette anche nel 2013.<br />

La continuità era il suo forte già da dilettante. Talento, abnegazione<br />

e cos’altro<br />

«Semplicemente mi impegno dalla prima corsa dell’anno sino<br />

all’ultima, con continuità. Continuerò così sino a quando la testa<br />

e il fisico me lo consentiranno.»<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Niccolò Bonifazio vincitore della Coppa Agostoni 2014


Niccolò Bonifazio<br />

37<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Agli appassionati è rimasta impressa<br />

una sua vittoria da Under 23, in uno<br />

sprint: nemmeno una ruota a terra e<br />

una sbandata finale le impedirono di<br />

stravincere. Ce ne parla<br />

«In realtà successe che il meccanico mi<br />

cambiò la catena prima della corsa e<br />

come ben sapete se la catena è nuova e<br />

i pignoni usurati, succede che la catena<br />

‘sgrana’. Insomma, alla fine, oltre al problema<br />

alla trasmissione, presi una buca<br />

ma alla fine andò tutto bene: rischiai la<br />

caduta ma vinsi ugualmente!»<br />

Poi il 2014, l’arrivo nella massima categoria,<br />

e subito nel World Tour, alla corte<br />

di Saronni nella Lampre Merida, al<br />

fianco di campioni navigati ed esperti.<br />

Com’è stato l’impatto<br />

«Certamente duro, da dilettante i ritmi<br />

erano diversi. Qui, tra i professionisti non<br />

si scherza più.»<br />

E a proposito di 2014, se da un lato<br />

per uno sprinter forse è più semplice<br />

raggiungere la vittoria, dobbiamo dire<br />

che lei è stato bravissimo: 5 vittorie,<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Giro delle Fiandre 2014


38<br />

tra cui l’Agostoni, un banco di prova importante. Se lo<br />

aspettava<br />

«Sinceramente non me l’aspettavo. Speravo di far bene, ma<br />

vincere è stato un sogno. Insomma, raccolgo quel che viene,<br />

ma certamente l’importante è raccogliere il meglio.»<br />

Ha un modello sportivo a cui si ispira<br />

«No, almeno non nel ciclismo. D’altra parte ammiro in maniera<br />

particolare un campione del motociclismo: Valentino Rossi.»<br />

Lo sa che fisicamente somiglia a Cavendish. Somiglianza<br />

fisica a parte, avete, secondo lei, altri punti in comune<br />

«Non credo di assomigliargli così tanto: l’unico punto in comune<br />

è il fatto di essere entrambi sprinter.»<br />

Un anno tra i pro. Chi l’ha impressionata di più nel gruppo<br />

a livello di carisma<br />

«Un mio compagno di squadra: Filippo Pozzato. Pippo è una<br />

persona molto carismatica e soprattutto molto intelligente.»<br />

Pedalare tra i professionisti è una sorta di premio alla carriera<br />

per un giovanissimo. Ma è anche un punto di partenza<br />

per spiccare il volo verso la storia dello sport. E se<br />

parlassimo di Milano-Sanremo<br />

Niccolò Bonifazio con Mark Cavendish al Tour of Turkey 2014<br />

foto BETTINIPHOTO


foto BETTINIPHOTO<br />

39<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

«Non credo sia esattamente un premio,<br />

dal momento che con la fatica nelle<br />

categorie inferiori, credo di meritarmelo.<br />

Comunque, spero per il 2015 di attaccare<br />

il numero sulla schiena per la<br />

Classicissima.»<br />

Programmi per il 2015<br />

«Proprio adesso, stiamo pianificando<br />

con il Team la nuova stagione.»<br />

Ha già ripreso la preparazione<br />

«Per ora vado due volte la settimana in<br />

palestra, oltre a qualche uscita in bicicletta,<br />

ma semplicemente per tenermi<br />

in forma e per tonificare la muscolatura.<br />

I lavori importanti arriveranno da gennaio<br />

in avanti.»<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Grazie mille Niccolò! Le auguriamo<br />

un brillante 2015!<br />

«Grazie a voi!»


ISOLA D’ELBA<br />

TEATRO NATURALE PER BIKER<br />

E CICLOAMATORI<br />

foto ROBERTO RIDI<br />

I GRANDI AUTORI DELL’ANTICHITÀ CLASSICA NARRANO CHE, NEL PRIMO MILLENNIO A.C.,<br />

SU DI UNA BIANCA SPIAGGIA DELL’ANTICA “AITHALÌA”, APPRODARONO I 50 MITOLOGICI EROI CHIAMATI<br />

ARGONAUTI, GUIDATI DAL GRECO GIASONE ALLA RICERCA DEL “VELLO D’ORO”. QUI IL MITO VUOLE CHE,<br />

ASCIUGANDOSI IL SUDORE CON DEI CIOTTOLI POROSI, LASCIARONO IN ESSI DELLE STRIATURE<br />

DI COLORE GRIGIO AZZURRO, ANCORA OGGI VISIBILI FRA I SASSI BIANCHI DELLA STESSA SPIAGGIA<br />

Aithalìa non poteva che essere l’Isola<br />

d’Elba e la spiaggia degli Argonauti era<br />

l’attuale spiaggia “delle Ghiaie”, nei pressi<br />

di Portoferraio. È proprio la bellezza di<br />

queste coste che ha donato all’isola una<br />

fama internazionale. Oggi, il turismo è attratto<br />

dalla variegata offerta balneare, ma<br />

non bisogna fermarsi solo a contemplare<br />

le spiagge incontaminate. L’isola è ricca di<br />

natura e storia, che val la pena esplorare.<br />

Sebbene abitata già in era paleolitica, l’isola<br />

divenne conosciuta per mezzo degli<br />

Etruschi che intuirono la grande ricchezza<br />

di minerali presenti nel sottosuolo (soprattutto<br />

il ferro) e avviarono lo sfruttamento<br />

minerario. Così l’isola d’Elba conobbe la<br />

dominazione dei romani, la potenza dei<br />

Medici e i fasti napoleonici; fu meta e crocevia<br />

delle principali rotte del Mediterraneo<br />

occidentale, come lo è tuttora per le più<br />

importanti destinazioni crocieristiche.<br />

L’isola è la più grande dell’Arcipelago toscano,<br />

all’interno del quale fa parte del<br />

Parco Nazionale omonimo, con sede in<br />

Portoferraio. Partiamo, quindi, da questa<br />

città per fare un breve tour virtuale: l’antica<br />

Fabricia è oggi il più grande centro<br />

dell’isola, caratterizzato dagli imponenti<br />

bastioni medicei lungo tutta l’area portuale<br />

che oggi ospita gare veliche internazionali.<br />

Dal Forte Falcone si vede la Villa dei Mulini,<br />

che fu la residenza invernale di Napoleone<br />

Bonaparte, qui esiliato per dieci anni<br />

dal 1814. Nel comune si trova anche la<br />

sua residenza estiva, la Villa di San Martino.<br />

Entrambi gli edifici oggi sono musei.<br />

Lungo la costa Nord, che ospita una riserva<br />

marina di tutela biologica, s’incontra il<br />

golfo con Enfola, Viticcio, Biodola, e Scaglieri,<br />

zone caratterizzate da spiagge con<br />

sabbia finissima dorata e acqua cristallina,<br />

mete turistiche d’eccellenza internazionale,<br />

animate giorno e notte da numerose<br />

attrazioni. Più a ovest troviamo Marciana<br />

Marina, il più piccolo comune della Toscana,<br />

risalente al XII secolo, con l’aspetto di<br />

un antico borgo di pescatori e la sua Torre<br />

Pisana costruita in difesa dai Saraceni. Alle<br />

spalle del borgo marino c’è Marciana, fra<br />

gli insediamenti più antichi dell’isola, che<br />

rivela scorci suggestivi e offre la possibilità<br />

di visitare il Monte Capanne. Un vero e proprio<br />

paesaggio montano fruibile per mezzo<br />

di una cabinovia o a piedi, camminando<br />

fra boschi con torrenti, funghi, lecceti e<br />

castagneti. Dalla cima del monte a 1019<br />

m è possibile ammirare tutto l’Arcipelago<br />

toscano. Torniamo al mare con le diverse<br />

località balneari dal fondale trasparente,<br />

ideale per le immersioni. Spingendosi verso<br />

sud, s’incontrano due fra le spiagge più<br />

frequentate, quella di Cavoli, ideale anche<br />

in bassa stagione per il suo clima sempre<br />

mite, e Fetovaia in un’insenatura protetta<br />

dal vento. Siamo nel comune di Campo<br />

nell’Elba, con una grande ricettività turistica<br />

(anche per i giovani), non a caso la<br />

vicina Marina di Campo ospita l’unico aeroporto<br />

dell’isola. Nell’entroterra le frazioni<br />

di San Piero e Sant’Ilario mostrano ancora<br />

il loro aspetto originario prima dello sviluppo<br />

turistico. In queste zone si producono<br />

degli ottimi vini fra cui l’Aleatico, pregiato<br />

vino liquoroso. Ci avviciniamo, poi, al golfo<br />

di Lacona con una spiaggia di sabbia chiarissima<br />

e bellissimi fondali ricchi di spugne<br />

e coralli. Dopo Norsi si può proseguire verso<br />

Capoliveri col nucleo storico sul Monte<br />

Calamita di origini romane e un’espansione<br />

più recente. La città fu dedicata al dio<br />

Bacco e ancora oggi i vigneti donano un<br />

ottimo vino celebrato nella caratteristica<br />

Festa dell’Uva. Il Monte Calamita, area<br />

mineralogica di grande interesse, è meta<br />

di escursioni a cavallo e ideale per la vista<br />

sulle splendide scogliere.<br />

Giungiamo, quindi, sulla parte orientale<br />

dell’isola, dove Porto Azzurro domina la<br />

costa col forte San Giacomo, al quale si<br />

accede attraverso stretti vicoli. Oggi la cittadina,<br />

che una volta era abitata da agricoltori<br />

e pescatori, è frequentata specialmente<br />

dalle imbarcazioni private dei turisti<br />

in alta stagione. Da qui si possono visitare<br />

la nota spiaggia “del Barbarossa” dalla<br />

sabbia ocra, la spiaggia “reale”, e la Valle<br />

del Monserrato, col suo santuario. La costa<br />

orientale era nota già in epoca etrusca<br />

per le sue miniere di ferro i cui giacimenti<br />

sono stati sfruttati fino all’esaurimento.<br />

A Rio nell’Elba, infatti, è possibile ancora<br />

ammirare nel museo le collezioni di minerali<br />

appartenenti agli antichi minatori. Il centro<br />

abitato d’estate si popola di eventi e rievocazioni<br />

storiche. Da questo paese in passato<br />

alcuni abitanti si spostarono sul mare,<br />

a Rio Marina, area nota per la produzione<br />

di miele di alta qualità e del tipico dolce, la<br />

schiaccia briaca.<br />

Percorrendo il lungomare più a Nord ci<br />

si avvicina al punto dal quale l’Italia dista<br />

solo 10 km, con Piombino in lontananza.<br />

Qui i paesaggi sono stupefacenti e i fondali,<br />

per chi ha la possibilità di immergersi,<br />

sono indimenticabili. E si ritorna poi verso<br />

Portoferraio, passando per il castello del<br />

Volterraio dove di nuovo le immagini della<br />

storia, fra etruschi, medioevo e incursioni<br />

piratesche, dettate dai resti e dalle fortezze,<br />

si mescolano al verde lussureggiante<br />

delle valli e alle spiagge incontaminate.


42<br />

A TU PER TU CON IL CT<br />

a cura di LUCIANA ROTA<br />

IL CICLISMO (DA PEDALARE)<br />

SECONDO DAVIDE CASSANI<br />

È stato il commentatore televisivo RAI, ex<br />

ciclista su strada e dirigente sportivo italiano,<br />

professionista dal 1982 al 1996, vinse<br />

due tappe al Giro d’Italia. Ora è impegnato<br />

tutte le settimane in radio con il programma<br />

DeeJay Training Center – su DJ – ogni<br />

domenica alle 12, per un’ora, dispensa<br />

consigli e aneddoti nel corso del programma<br />

ideato per chi “lo sport lo fa”, condotto<br />

da Linus con l’olimpionico della maratona<br />

Stefano Baldini. Un programma sponsored<br />

by Enervit.<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

8 min<br />

Davide Cassani salutato dal pubblico alla partenza di una tappa del Giro d’Italia 2014<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

Davide Cassani non è solo il Ct della Nazionale,<br />

che nel 2015 vedrà Enervit fornitore<br />

ufficiale, è anche e soprattutto uno di noi<br />

che va in bici (e corre a piedi) per piacere e<br />

per soddisfazione personale. È aggiornato<br />

sulle tecniche di allenamento, sul ciclismo<br />

professionale e quello amatoriale, sa tutto<br />

di preparazione, strumenti, mezzi e anche<br />

integrazione sportiva. Non a caso è ambasciatore<br />

di Enervit insieme con Stefano<br />

Baldini. I due seguono strategie e metodi<br />

suggeriti in anni e anni di Ricerca dalla<br />

Equipe Enervit, che ha collezionato grandi<br />

risultati nello sport azzurro e messo a punto<br />

prodotti innovativi.<br />

Ecco un’intervista su come si affronta una<br />

granfondo secondo Davide che ci guida<br />

in questo nuovo 2015. Sarà un anno decisamente<br />

“In Bici” per passione. Per sport.<br />

«È una giornata che andrebbe dedicata<br />

al riposo, con la sola eccezione di quella<br />

che in gergo ciclistico chiamiamo ‘sgambata’,<br />

utile soprattutto se avete passato<br />

qualche ora in auto per recarvi nel luogo<br />

dell’evento.»<br />

In cosa consiste la sgambata<br />

«Si tratta di un’uscita in bicicletta che ha la<br />

funzione di un rodaggio in vista della gara.<br />

Il miglior modo per interpretarla è quello di<br />

fare un’ora su percorso ondulato, magari<br />

con una salita di un paio di km, da affrontare<br />

in progressione fino ad arrivare alla<br />

frequenza cardiaca di soglia. Il resto dell’uscita<br />

può essere condotto in agilità.»<br />

Quali consigli si sente di dare a un cicloamatore<br />

che deve partecipare ad<br />

una granfondo<br />

«Qualunque sia il suo livello di preparazione,<br />

suggerisco di studiarsi bene il percorso<br />

e di gestire lo sforzo in base a questo; pianificando<br />

i momenti di recupero ma anche<br />

dove e come assumere gli integratori.»<br />

Ci spiega meglio questo concetto<br />

«I percorsi delle granfondo sono molto diversi<br />

tra loro: spesso presentano altimetrie<br />

con dislivelli importanti. Sarà quindi utilissimo<br />

capire quanto dureranno le salite, la<br />

difficoltà delle discese, quali e quanti tratti<br />

di pianura ci sono. In base a queste informazioni<br />

possiamo pianificare dove tirare il<br />

fiato per recuperare, dove avremo la possibilità<br />

di mangiare, quanto tempo trascorrerà<br />

tra una salita e l’altra.»<br />

Informazioni preziose per arrivare al traguardo<br />

con ancora energie disponibili e<br />

Quando ha iniziato a pedalare<br />

«Il colpo di fulmine l’ho avuto all’età di 7<br />

anni, mio padre mi portò a vedere i mondiali<br />

di Ciclismo ad Imola, vinti da Vittorio Adorni.<br />

Quel giorno, nonostante la giovane età,<br />

decisi fermamente che avrei fatto il ciclista.<br />

Mio padre mi vietò di correre fino all’età di<br />

14 anni, nonostante ciò quando la gente<br />

mi chiedeva cosa avrei fatto da grande ho<br />

sempre risposto che avrei corso in bicicletta.<br />

Fu una vera e propria folgorazione.»<br />

Il Ct della nazionale Davide Cassani con Linus e Stefano Baldini<br />

Come si alimenta la settimana prima<br />

della gara<br />

«In questa settimana mi alleno meno proprio<br />

per ricaricare le batterie in vista della<br />

gara. E anche a tavola non serve esagerare:<br />

il rischio è quello di ingolfarsi. Bisogna<br />

mantenere una dieta equilibrata e varia evitando<br />

le abbuffate.»<br />

Come va gestito il giorno prima di una<br />

granfondo


Davide Cassani durante la conferenza stampa<br />

ai campionati del Mondo Ponferrada 2014<br />

43<br />

il recupero. Noi non abbiamo<br />

tutte quelle possibilità<br />

e le gare non sono<br />

così ravvicinate, ma qualche<br />

segreto possiamo<br />

rubarlo.»<br />

magari col sorriso… Detta da te sembra<br />

facile, ma per i non professionisti<br />

«Con gli strumenti oggi a disposizione di<br />

un ciclista, è facile studiare un percorso<br />

che non si è mai affrontato e, allo stesso<br />

tempo, monitorare lo sforzo durante la<br />

gara. A questo punto si potrà impostare<br />

preventivamente la nostra strategia di integrazione,<br />

adattandola al percorso; questo<br />

ci permetterà di ritardare l’esaurimento<br />

delle nostre energie.»<br />

Come va gestito l’allenamento<br />

«Io vedo tanti cicloamatori che si allenano<br />

sempre a tutta: in ogni allenamento profondono<br />

il massimo dello sforzo, non conoscono<br />

l’importanza del recupero e poi<br />

magari la domenica sono svuotati! Basta<br />

seguire alcune regole fondamentali: allenamento,<br />

recupero, riposo e alimentazione<br />

vanno gestiti con la stessa importanza,<br />

molti si concentrano solo sull’allenamento.»<br />

Per la bicicletta quali suggerimenti si<br />

sente di dare<br />

«Se si possiede già una bicicletta o si deve<br />

procedere all’acquisto, consiglio di prevedere<br />

una visita da un biomeccanico. Non<br />

esiste una posizione valida per tutti. Saranno<br />

le nostre caratteristiche fisiche a dettare<br />

la nostra posizione in sella. Anche la<br />

scelta della componentistica ci potrà<br />

essere di aiuto. Queste informazioni,<br />

considerando il tipo di attività<br />

che intenderemo fare, ci daranno<br />

la nostra posizione ottimale<br />

in bicicletta.»<br />

La famigerata crisi di fame,<br />

come si può combattere<br />

«Solo chi l’ha provata sa di cosa<br />

si tratta. Quando arriva la crisi è<br />

sempre troppo tardi: la prestazione<br />

è ormai compromessa!<br />

Anche i professionisti ogni tanto<br />

ancora ci cascano, dimenticandosi<br />

di mangiare. Oggi nel plotone con le radioline,<br />

sono i direttori sportivi che ricordano ai<br />

corridori di bere e mangiare con costanza.»<br />

E per un cicloamatore che non ha il direttore<br />

sportivo<br />

«La regola è semplice: bere un sorso di<br />

acqua o sali minerali ogni 15/20 minuti, e<br />

non lasciar mai passare più di 45/60 minuti<br />

senza mangiare. Nelle prime ore suggerisco<br />

alimenti solidi: si possono preparare le<br />

barrette aprendole prima. Nelle ultime ore<br />

di corsa è bene passare a un’integrazione<br />

liquida a base di carboidrati: si tratta di miscele<br />

di pronto utilizzo, solo chi le ha provate<br />

sa quanto siano utili in certi momenti.»<br />

Come va gestito il recupero<br />

«I professionisti che vediamo nei grandi Giri,<br />

dal primo minuto in cui scendono dalla bicicletta,<br />

compiono<br />

tutta una serie di<br />

azioni volte a<br />

velocizzare ed<br />

ottimizzare<br />

Ci fa qualche esempio<br />

«Nei primissimi minuti,<br />

entro la prima mezz’ora,<br />

integriamo con soluzioni<br />

liquide a base di carboidrati,<br />

vitamine e aminoacidi.<br />

Poi pensiamo al<br />

riposo e al recupero delle<br />

energie. Durante la doccia<br />

possiamo tonificare le<br />

gambe alternando getti di<br />

acqua fredda e calda per<br />

velocizzare l’eliminazione<br />

delle tossine dai muscoli.<br />

In una seconda fase un’alimentazione<br />

con una quota di proteine sarà utile per il<br />

recupero muscolare. Alcuni corridori integrano<br />

con proteine in polvere, magari prima<br />

di andare a dormire. Un buona dormita<br />

completa il recupero verso il prossimo<br />

allenamento.»<br />

foto BETTINIPHOTO<br />

La pratica della mountain bike ha esigenze<br />

diverse<br />

«Per chi partecipa alle granfondo in MTB,<br />

le regole sono sostanzialmente le stesse.<br />

Visto il maggior impegno nelle discese per<br />

via di percorsi più tecnici, forse è preferibile<br />

un’integrazione liquida. In questo caso,<br />

una delle due borracce potrebbe essere<br />

dedicata ai sali minerali e l’altra a una soluzione<br />

di carboidrati come i cheerpack o<br />

le maltodestrine sciolti in acqua. In questo<br />

modo se non riusciremo a mangiare le<br />

barrette, avremo comunque carboidrati<br />

disponibili.»<br />

Il Ct Davide Cassani con il campione Vincenzo Nibali<br />

durante un allenamento della nazionale<br />

foto BETTINIPHOTO


FIXED BIKE<br />

INTERAMENTE<br />

IN LEGNO<br />

BREAD&STYLE<br />

COMMERCIALIZZA<br />

LA PRIMA BICI<br />

DI LEGNO<br />

PER IL MERCATO<br />

ITALIANO<br />

Arriva in Italia la prima fixed<br />

bike realizzata interamente<br />

in legno!<br />

Design olandese, progettata<br />

da Jan Gunneweg la Bough<br />

Bike è destinata ad aprire<br />

una nuova strada e rappresenta<br />

una scelta totalmente<br />

ecosostenibile per i cultori<br />

delle due ruote a pedali.<br />

La sensazione di calore<br />

che si prova, dovuta al legno,<br />

si trasmette a tutto il corpo<br />

donando pace e tranquillità.<br />

Il comfort dovuto al legno<br />

(capace di assorbire molte<br />

più vibrazioni dei più comuni<br />

material utilizzati) vi permetterà<br />

di percorrere lunghe tratte<br />

cittadine in perfetto relax.<br />

La bough Bike è<br />

personalizzabile scegliendo tre<br />

tipologie di colore della sella<br />

e delle gomme, in più è<br />

possibile scegliere tre altezze<br />

differenti per il manubrio.<br />

Per il suo messaggio green<br />

ed ecofriendly, la wood bike<br />

Olandese ha riscontrato molto<br />

successo nelle aziende.<br />

Molti imprenditori hanno<br />

deciso, infatti, di acquistare<br />

una bici personalizzata con<br />

il loro brand (per pubblicizzare<br />

la loro etica ambientale)<br />

esponendola all’ingresso<br />

delle loro società o, in altri casi,<br />

permettendo ai loro dipendenti<br />

di utilizzarla per muoversi<br />

all’interno degli stabilimenti.<br />

Per saperne di più non esitare<br />

a contattarci, saremo lieti<br />

di rispondere a tutte le tue<br />

curiosità.<br />

www.breadandstyle.com


46<br />

GRANFONDO INTERNAZIONALE<br />

DELLE CINQUE TERRE<br />

a cura di PAOLO MEI<br />

info@inbici.net<br />

LA GRANFONDO INTERNAZIONALE DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA SPEZZINA GIOCA D’ANTICIPO E PROPONE<br />

LA GRIGLIA DI NATALE AD UN PREZZO SCONTATO NELL’ANNO DEL TRANSITO DEL GIRO D’ITALIA SULLE PROPRIE STRADE<br />

A partire dal 15 dicembre apriranno le iscrizioni per la La partenza di una precedente edizione della Granfondo Internazionale Cinque Terre<br />

ventunesima edizione della Granfondo ligure: prezzo<br />

foto PLAYFULL NIKON<br />

specialissimo di soli 30 euro per coloro che aderiranno<br />

alla Griglia di Natale, grazie alla quale si potrà ottenere la<br />

partenza in prima griglia.<br />

L’inverno a Deiva Marina è ormai alle porte ma lo staff organizzativo<br />

della Granfondo delle Cinque Terre e della Riviera<br />

Spezzina, coordinato da Massimo Nunziati e Franco<br />

Belloglio è al lavoro incessantemente con l’obiettivo di<br />

rilanciare, giocando d’anticipo, il loro appuntamento per<br />

il 2015.<br />

L’ormai classica Granfondo delle Cinque Terre, in programma<br />

il prossimo 13 settembre, arriverà al termine di<br />

un fine settimana dedicato al ciclismo con la possibilità di<br />

usufruire a prezzo agevolato della “Griglia di Natale”, al costo<br />

di soli 30 euro. Le iscrizioni apriranno il 15 dicembre<br />

prossimo e sino al 31dicembre 2014 sarà possibile ottenere<br />

la prima griglia per l’ormai classica corsa di settembre.<br />

A partire dal 1 gennaio 2015 il costo dell’iscrizione sarà<br />

di 35 euro sino alle ore 24 di giovedi 10 settembre 2015.<br />

Oltre questa data e sino a sabato 12 settembre la quota<br />

sarà di 45 euro.<br />

La partenza del Giro d’Italia del 2015 proprio dalla Liguria ha certamente<br />

motivato il comitato organizzatore, visto che una delle<br />

primissime tappe della corsa rosa transiterà proprio sul percorso<br />

della creatura del duo Nunziati-Belloglio. Alla luce di questa scelta<br />

di RCS e in onore del Giro, la salita da Levanto al Passo Termine<br />

diventerà cronoscalata: una gara nella gara che consentirà al<br />

vincitore di vincere il memorial Luigi Visini, indimenticata figura del<br />

comitato organizzatore.<br />

Le distanze di gara saranno di 89 km per la medio fondo e circa<br />

160 km per la granfondo.<br />

Le novità per l’edizione numero ventuno non sono finite: il comitato<br />

organizzatore ha deciso infatti di spostare la location delle<br />

iscrizioni (che sino all’edizione 2014 era a circa 1,5 km di distanza<br />

dalla zona di partenza/arrivo) portandola nel lungomare, al fine<br />

di avvicinare tutti gli appassionati e gli accompagnatori nel cuore<br />

della corsa già nei giorni precedenti.<br />

Le eccellenze culinarie delle Cinque Terre, quali il pesce ed il<br />

miele saranno al centro della scena e faranno parte integrante<br />

dell’edizione 2015, attraverso la quale sarà possibile degustare<br />

le prelibatezze liguri.<br />

Confermato l’appuntamento del venerdì 11 settembre con l’elezione<br />

di Miss Granfondo, sul lungomare di Deiva Marina, evento<br />

che negli ultimi due anni ha avvicinato un grande pubblico nella<br />

location di partenza, mentre sabato 12 ci sarà la gimkana per i<br />

più piccoli.<br />

La Granfondo delle Cinque Terre sarà ancora una volta prova unica<br />

di Coppa del Mondo ACSI e la gara farà parte del Circuito Costa<br />

Ligure, del Circuito Dalzero e del Circuito Unesco Cycling Tour.<br />

Per rimanere aggiornati sull’evento, il sito internet è www.granfondo5terre.com,<br />

oltre alla pagina Facebook attraverso la quale sarà<br />

possibile scoprire passo dopo passo tutte le novità del 2015.


48<br />

GRANFONDO FI’ZI:K<br />

a cura di NEWSPOWER<br />

pressoffice@newspower.it<br />

MAROSTICA E FI’ZI:K A BRACCETTO<br />

NEL SEGNO DELLA PASSIONE PER IL CICLISMO<br />

A Marostica la passione per il ciclismo è di<br />

casa e in primavera viene consacrata dalla<br />

Granfondo fi’zi:k, una gara che nel giro di un<br />

lustro si è conquistata un posto di primo piano<br />

nel panorama ciclofondistico nazionale<br />

ma non solo, vista la crescente presenza di<br />

ciclisti stranieri. La cittadina medievale vicentina,<br />

tradizionalmente molto legata al mondo<br />

delle due ruote, ogni anno celebra il ciclismo<br />

e i suoi appassionati alla GF fi’zi:k, che anche<br />

il prossimo anno propone un doppio<br />

appuntamento: la Krono fi’zi:k-La Rosina a<br />

marzo e la prova in linea in calendario domenica<br />

26 aprile. La scorsa stagione, infatti,<br />

gli organizzatori hanno voluto affiancare<br />

alla granfondo una cronoscalata all’ascesa<br />

simbolo di Marostica, la salita della Rosina.<br />

La Krono unisce quindi due luoghi che, per<br />

ragioni diverse, hanno fatto la storia di Marostica<br />

come Piazza degli Scacchi e la famosa<br />

erta, divenuta nel corso degli anni un vero<br />

e proprio punto di riferimento per cicloamatori<br />

e pro, tanto che l’indimenticato Alfredo<br />

Martini spesso soleva complimentarsi con<br />

gli appassionati vicentini che portarono alla<br />

ribalta la Rosina: «Avete reso una salita di<br />

2 km famosa come lo Stelvio e le grandi<br />

salite del ciclismo». La Krono, lunga circa 5<br />

km, sarà un vero e proprio prologo in vista<br />

della prova in linea, dato che i primi classificati<br />

nella cronometro avranno poi diritto ad<br />

un posto a ridosso dei migliori nella Griglia<br />

delle Regine del main event del 26 aprile.<br />

Il 2015 della Granfondo fi’zi:k riserva parecchie<br />

novità agli appassionati, a partire dai<br />

percorsi che da due diventano tre: il numero<br />

perfetto per andare incontro alle esigenze<br />

sia degli agonisti e dei più allenati, sia di coloro<br />

che a inizio stagione non hanno ancora<br />

tanti chilometri nelle gambe o di chi vuole<br />

approcciarsi per la prima volta al mondo<br />

delle granfondo. Tutte e tre le proposte della<br />

Granfondo fi’zi:k, con partenza e arrivo nel<br />

cuore di Marostica, permetteranno agli appassionati<br />

di godersi gli splendidi paesaggi<br />

primaverili sulle colline attorno a Marostica<br />

e, nel caso dei due itinerari più lunghi, le salite<br />

dell’Altopiano di Asiago, come sempre<br />

decisive per gli esiti della corsa. Scendendo<br />

un po’ più nel particolare, il percorso corto<br />

misura circa 80 km, mentre il medio ed il<br />

lungo si attestano rispettivamente sui 110<br />

e 165 km. Tutti e tre i tracciati presentano<br />

nelle fasi iniziali la salita di Salcedo, dopodiché<br />

il “corto” proseguirà verso Lusiana per<br />

poi ridiscendere verso Marostica, mentre gli<br />

altri due itinerari si snoderanno sulle strade<br />

dell’Altopiano di Asiago con le salite di Castelletto<br />

di Rotzo, della Verenetta e, per gli<br />

stakanovisti del lungo, Monte Corno, prima<br />

della picchiata finale verso il traguardo.<br />

Le iscrizioni alla Granfondo fi’zi:k sono in<br />

foto NEWSPOWER<br />

piena corsa e sul sito ufficiale della manifestazione<br />

si possono trovare tutti i dettagli<br />

sull’evento. I vantaggi per chi si iscrive fin da<br />

subito sono tanti: per il 2015, infatti, gli organizzatori<br />

dell’ASD B-Sport e di Studio RX<br />

hanno deciso di abbassare i costi e, fino al<br />

31 dicembre, è possibile strappare un posto<br />

in griglia a soli 26 € per gli uomini e 20<br />

€ per le donne ottenendo un avanzamento<br />

di griglia, sempre molto comodo in sede di<br />

partenza. Le ladies, inoltre, avranno un prezzo<br />

agevolato anche nelle successive finestre<br />

d’iscrizioni, mentre per gli stranieri quota<br />

bloccata a 10 €.<br />

La Granfondo fi’zi:k è la seconda tappa<br />

dell’apprezzato Alé Challenge ed apre anche<br />

il neonato circuito Maglia Nera By Pinarello,<br />

oltre ad essere prova valida per il Campionato<br />

Nazionale e Provinciale ACSI Vicenza.<br />

La gara del 26 aprile nella prossima stagione<br />

sarà anche gemellata con la Granfondo<br />

Città di Asolo, che proprio come Marostica<br />

è una delle città murate più famose del Veneto:<br />

i partecipanti alla GF fi’zi:k (iscritti singoli<br />

o abbonati) potranno prendere parte alla<br />

Granfondo Città di Asolo al costo promozionale<br />

di 15 €. Insomma, dopo aver rimesso<br />

la bici in garage con l’arrivo dell’inverno vale<br />

la pena assicurarsi un posto in prima fila alla<br />

Granfondo fi’zi:k 2015.<br />

Info: www.granfondofizik.it<br />

La partenza dell’edizione 2014<br />

foto NEWSPOWER


foto BETTINIPHOTO


2014 UEC ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS,<br />

BAIE-MAHAULT (GUADELOUPE- FRANCIA)


52<br />

a cura di IADER FABBRI<br />

IL COACH<br />

info@inbici.net<br />

LE PROPRIETÀ<br />

DELLE BACCHE DI AÇAI<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

5 min<br />

LA LORO STORIA COMMERCIALE INIZIA NEGLI ANNI ’70 IN BRASILE.<br />

POSSIEDONO DAVVERO UNA GRANDE VARIETÀ DI VALORI NUTRIZIONALI<br />

OPPURE LE PROPRIETÀ SONO ESASPERATE PER RAGIONI DI MARKETING<br />

L’<br />

può raggiungere un’altezza di circa 25<br />

L’Açai (si pronuncia assaì) è il frutto<br />

dell’açaizero, una palma fruttifera della famiglia<br />

dell’Euterpe Oleracea, che cresce<br />

spontaneamente nella zona nord della foresta<br />

amazzonica, in terreno fertile laddove<br />

l’acqua è più abbondante. Questa palma<br />

metri, cresce solo in alcuni stati del Brasile,<br />

nel nord ed in particolare negli stati del<br />

Parà e del Amapà.<br />

CARATTERISTICHE<br />

DEL FRUTTO DI AÇAI<br />

Il frutto matura fra luglio e dicembre ed è<br />

una grossa bacca color porpora scuro, di<br />

forma sferica, del peso medio di un grammo<br />

e il cui nocciolo occupa quasi l’80%<br />

del frutto. La polpa ha una consistenza<br />

granulosa. Le bacche di açaì pendono<br />

dai rami delle palme e tradizionalmente<br />

si raccolgono a mano: gli uomini della<br />

tribù si arrampicano sull’albero e tagliano<br />

i rami nella parte superiore della pianta.<br />

Ma le proprietà naturali dell’açai restano<br />

attive solo per 24 ore dopo la raccolta:<br />

le bacche devono dunque essere caricate<br />

in ceste e trasportate subito dopo il<br />

loro raccolto, durante la notte, in maniera<br />

che i mercati di Belem abbiano i prodotti<br />

la mattina seguente. Ogni palma di açaì<br />

produce circa 20 kg di frutti all’anno ed il<br />

succo prodotto da questi frutti è diventato<br />

il prodotto economicamente più importante<br />

dopo il legno. Belem, in Brasile, impiega<br />

più di 30.000 persone nella<br />

produzione, raccolta e<br />

vendita dell’Açai. Per centinaia di anni le<br />

bacche di Açai sono state un alimento tradizionale<br />

dei popoli indigeni del Rio degli<br />

Amazzoni, tanto da diventare parte della<br />

loro tradizione folkloristica, trovando strada<br />

nella leggenda così come nella tradizione<br />

culinaria. Anche se crescono in terreni<br />

che distano migliaia di chilometri da Rio de<br />

Janeiro, è stato proprio qui che le bacche<br />

hanno guadagnato per prima la loro fama<br />

di super alimento e la stima di migliaia di<br />

persone. Le bacche di Açai vengono portate<br />

in città negli anni ’70-80 dai brasiliani<br />

del nord trasferiti a Rio. Le Bacche di Açai<br />

hanno iniziato ad essere largamente consumate<br />

dai cariocas (abitanti nativi di Rio)<br />

come fonte naturale di energia quotidiana.<br />

I media di tutto il mondo ne parlano già<br />

da qualche tempo, sostenendo che nonostante<br />

le piccole dimensioni, le bacche di<br />

Açai hanno un’enorme varietà di valori nutrizionali<br />

come pochi altri frutti al mondo e<br />

visto la grande risonanza che è stata data<br />

alle eccezionali proprietà di questo frutto<br />

e le conseguenti grandi richieste del mercato,<br />

le coltivazioni si sono estese anche<br />

in molte regioni del Sudamerica. Si consumano<br />

sotto forma di barrette, di perle,<br />

capsule, succhi o bevande. Si producono<br />

anche preparati cosmetici. Tutto ciò ha fatto<br />

sì che il mondo dell’integrazione le proponesse<br />

come una specie di superfrutto<br />

utile in varie situazioni (secondo alcuni funzionerebbe<br />

infatti oltre che come antiossidante,<br />

anche come energizzante, come<br />

coadiuvante per il<br />

dimagrimento,<br />

come ipocolesterolemizzante,<br />

per<br />

la prevenzione e il<br />

contrasto del cancro<br />

e delle malattie<br />

su base infiammatoria,<br />

Chi è IADER FABBRI<br />

Classe ’78, dalla sua esperienza<br />

di atleta, matura la voglia<br />

di approfondire le proprie conoscenze,<br />

passando dall’insegnamento di varie<br />

discipline a trainer in molti eventi<br />

per aziende sportive, lavorando come<br />

mental coach e preparatore atletico.<br />

Finiti gli studi da dietista si laurea<br />

presso la facoltà di Scienze<br />

del Farmaco dell’Università degli Studi<br />

di Camerino in Scienze e Tecnologie<br />

del Fitness e dei prodotti della salute.<br />

Partecipa come relatore a congressi<br />

e conferenze e offre consulenze<br />

ad aziende di integrazione alimentare<br />

e a varie società sportive.<br />

Iader è Consulente in ambito<br />

Nutrizionale per tutte le nazionali<br />

di Ciclismo della Federazione<br />

Ciclistica Italiana, Strada, MTB e<br />

BMX. È preparatore del Team Gresini<br />

Racing di Motomondiale e membro<br />

dell’equipe medico-scientifica<br />

della Nazionale Italiana di Football<br />

Americano. Oggi esercita la sua<br />

attività di professionista presso il suo<br />

Poliambulatorio “FIT” a Faenza.<br />

autoimmune ed allergica, come protezione<br />

dal colesterolo in eccesso e dalle malattie<br />

cardiovascolari e tanto altro).<br />

MA QUANTO C’È DI VERO<br />

Dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti<br />

e Nutrizione Umana dell’Università della<br />

Florida (USA), l’Açai è riconosciuto come<br />

un alimento interessante per l’utilizzo in<br />

prodotti nutraceutici grazie alle numerose<br />

proprietà funzionali che possiede. Ma<br />

vediamo di analizzare i reali benefici che<br />

possiede la bacca di Açai e ciò che invece<br />

è da ridimensionare, perché esasperato a<br />

causa di semplici fini pubblicitari e di marketing.<br />

Se si considerano i valori nutrizionali,<br />

si può apprezzare l’alto contenuto in


53<br />

una probabile azione antitumorale, antiinfiammatoria<br />

e di fludificazione del sangue,<br />

ma in concentrazioni molto basse, mentre<br />

è buono il contenuto proteico e lipidico,<br />

con prevalenza di acidi grassi monoinsaturi<br />

(acido oleico – 54% c.a.) e discrete<br />

percentuali di polinsaturi (principalmente<br />

acido linoleico 12,5% c.a.) e di uno degli<br />

acidi grassi più aterogeni, l’acido palmitico<br />

(26,7% c.a.). Si può concludere che prima<br />

di decantare come eccezionali e portentose<br />

le qualità di questo frutto, la prudenza è<br />

d’obbligo: gli attuali studi scientifici che riguardano<br />

l’Açai lo classificano sicuramente<br />

come un ottimo antiossidante, ma altri<br />

frutti più comuni e più facilmente reperibili<br />

hanno altrettante e ugualmente ottime caratteristiche<br />

in tal senso. Il suo consumo<br />

è certamente da raccomandare, ma senza<br />

esasperarne virtù e decantare proprietà<br />

inesistenti.<br />

antocianine – antiossidanti tipici della frutta<br />

con tonalità rosso scure, blu e nere,<br />

come uva e mirtillo – che hanno un effetto<br />

protettivo sul micro e macrocircolo (utili<br />

in presenza di fragilità capillare e relative<br />

manifestazioni). Proprio come nell’uva,<br />

le antocianidine, i relativi glicosidi e gli altri<br />

polifenoli, si concentrano nella buccia,<br />

raggiungendo concentrazioni superiori a<br />

quelle dei frutti di bosco. Ma, in ogni caso,<br />

il potere antiossidante complessivo è paragonabile<br />

a quello di altri frutti noti da tempo<br />

per le stesse proprietà, tanto che per uno<br />

studio americano del 2008, il valore antiossidante<br />

del succo di Açai risulta inferiore a<br />

quello del succo di melograno, del vino rosso,<br />

del mirtillo, anche se superiore a quello<br />

dei succhi di arancia, mela e del tè freddo.<br />

Le bacche di Açai possiedono discrete,<br />

ma non certo eccezionali, percentuali di<br />

calcio, ferro e vitamine A e C, oltre che una<br />

massiccia presenza di fibre e fitosteroli.<br />

È presente il Resveratrolo, un fenolo non<br />

flavonoide contenuto principalmente nella<br />

buccia dell’acino d’uva, a cui è attribuita


54<br />

SICUREZZA IN GARA<br />

a cura di GIANLUCA BARBIERI<br />

PIANO SANITARIO:<br />

UN SERVIZIO OBBLIGATORIO CHE NON DEV’ESSERE SOTTOVALUTATO<br />

gianlucabarbieri.inbici@gmail.com<br />

PROFONDA È LA DIFFERENZA TRA PIANO SANITARIO PER GARE SU STRADA E PER MOUNTAIN BIKE: VEDIAMO PERCHÉ<br />

CChi ha l’opportunità di seguire in toto il<br />

mondo del ciclismo, potrà aver notato la<br />

differenza che c’è tra la preparazione di una<br />

gara su strada ed una di mountain bike.<br />

In questo numero parliamo di un segmento<br />

della corsa che molto spesso viene gestito<br />

con superficialità o magari lasciato al caso,<br />

da parte dell’organizzatore, che questa<br />

materia dovrebbe conoscerla a memoria<br />

a tutela anche dei propri interessi: il “piano<br />

sanitario”.<br />

Prendiamo spunto da alcuni fatti successi in<br />

diverse granfondo per fare una riflessione su<br />

cosa è accaduto e come si dovrebbe intervenire<br />

per evitare spiacevoli inconvenienti.<br />

Parliamo in particolare di un caso accaduto<br />

ad un biker che durante una granfondo<br />

di MTB è caduto rompendosi il femore: inizialmente<br />

la prognosi sembrava ben più<br />

importante. L’ambulanza ha ritardato l’intervento<br />

perché, a detta dei sanitari, non era<br />

del posto e non conosceva bene la zona<br />

d’intervento; a detta poi dei responsabili del<br />

servizio, la stessa ambulanza ha ritardato rispetto<br />

l’orario di ritrovo con i responsabili di<br />

percorso, dove questi smistavano le varie<br />

squadre di controllo e soccorso sul percorso.<br />

Le riflessioni che vogliamo portare ai nostri<br />

lettori sono le seguenti:<br />

• rimarcare da parte dell’organizzatore la<br />

puntualità di tutto il personale rispetto<br />

l’orario di ritrovo: un eventuale ritardo anche<br />

di una sola squadra crea scompiglio;<br />

• nella mountain bike la conoscenza dei<br />

percorsi di gara diventa determinante a<br />

differenza delle gare su strada, poiché<br />

l’ambulanza nel secondo caso segue la<br />

corsa, nel primo deve cercare il punto<br />

d’incidente;<br />

• se alcune squadre di soccorso non<br />

conoscono il territorio perché a supporto,<br />

devono essere formate squadre<br />

miste, cioè con almeno un addetto che<br />

conosca bene i sentieri ed i luoghi; nel<br />

caso i gruppi di soccorso non conoscano<br />

il territorio, va fatta per tempo<br />

formazione;<br />

• nel caso di trasporto dell’infortunato, attraverso<br />

elisoccorso, almeno un sanitario<br />

(medico) deve accompagnare il ferito al<br />

punto d’incontro per verificarne sempre<br />

la stabilità (anche solo per tenergli la<br />

mano);<br />

• mettere in contatto per tempo il medico<br />

di gara con i gruppi di volontari, per predisporre<br />

a tempo debito, le modalità di<br />

soccorso ed il materiale in dotazione ai<br />

mezzi di soccorso;<br />

• importantissimo il servizio radio dedicato<br />

all’apparato sanitario e collegato al Direttore<br />

di Corsa.<br />

Queste sono solo alcune considerazioni<br />

legate al piano sanitario: ovviamente è una<br />

materia vasta e le possibilità per addentrarsi<br />

in modo specifico sono molte.<br />

L’importante è ricordarsi che partire con<br />

l’organizzazione di una gara, avendo un<br />

piano sanitario ben curato, significa essere<br />

già a metà dell’opera.


foto BETTINIPHOTO<br />

ELITE TRACK EUROPEAN CHAMPIONSHIPS<br />

2014 GUADELOUPE – FRANCIA


56<br />

RIDE FOR LIFE 2014<br />

a cura di PAOLO MEI<br />

Volata al fotofinish tra Sonny Colbrelli, Alessandro Malguti e Pippo Pozzato<br />

info@inbici.net<br />

DUE MAGNIFICHE GIORNATE PER UNA NOBILE CAUSA!<br />

QQuello che vi raccontiamo su INBICI è solo<br />

una sintesi di due giornate memorabili, nei<br />

giorni 15 e 16 novembre 2014. Ride for<br />

Life, tre paroline per un grande, ambizioso<br />

obiettivo: raccogliere i fondi per la cura<br />

delle lesioni spinali. Un fine nobile, da raggiungere<br />

con dei mezzi molto particolari:<br />

i campioni. Nato grazie all’unione di due<br />

associazioni, la Riders 4 Riders e la Marina<br />

Romoli Onlus ben 5 anni fa, questo evento<br />

richiama un ottimo numero di personaggi<br />

dello sport e non solo.<br />

Per la seconda volta consecutiva questa<br />

iniziativa lodevole si è svolta in provincia<br />

di Pavia, nella pista “South Milano” di Ottobiano.<br />

Una sorta di oasi ideale per gli<br />

appassionati dei motori, la location (i cui<br />

proprietari sono Luca e Roberto Gualini)<br />

ha dimostrato di essere molto versatile e<br />

accogliente.<br />

Nella pista pavese è possibile cimentarsi in<br />

gare di Kart, di scooter, di Super Motard, di<br />

Cross, Minicross e, per l’occasione, anche<br />

di ciclismo.<br />

Due le giornate di “gara”, anche se il termine<br />

“gara” non descrive alla perfezione<br />

quello che è l’intento, che ha visto da una<br />

parte i ciclisti, gli amici di Marina Romoli<br />

(che dal 2010 è costretta a vivere su una<br />

sedia a rotelle a causa di un incidente in<br />

allenamento in bici), presidente della Marina<br />

Romoli Onlus e Loredana Longo (la vice<br />

Il gruppo di Ride for Life<br />

presidente); dall’altra i “cugini” motociclisti,<br />

sotto la regia di Dante Badiali.<br />

Il sabato è stato condizionato da un vero<br />

e proprio nubifragio che non ha risparmiato<br />

la pista di Ottobiano. Ciò nonostante,<br />

i duathleti si sono sfidati, sotto la pioggia<br />

battente dando spettacolo. Poche ore più<br />

tardi è stata la volta dei ciclisti amatori che<br />

si sono sfidati su una gara “tipo pista” nella<br />

pista dei Kart, con l’organizzazione del<br />

Team Loda Millennium, di Nicola Loda, ex<br />

pro bresciano.<br />

La serata è stata memorabile, con cena e<br />

intervento sul palco di campioni di tantissimi<br />

sport, a partire dai ciclisti con Filippo<br />

Pozzato, Luca Paolini, il campione italiano<br />

Downhill Elite Alan Beggin, Giacomo Nizzolo,<br />

Matteo Pelucchi, Manuel Quinziato<br />

(fresco campione del mondo nella cronosquadre<br />

di Ponferrada), Niccolò Bonifazio.<br />

I motociclisti erano presenti con Marco<br />

Melandri, Andrea Dovizioso, Loris Capirossi,<br />

Carlos Checa, Alex Salvini, Alessandro<br />

Lupino. I triathleti erano presenti con Alessandro<br />

Fabian, Daniel Hofer, l’italo argentino<br />

Fontana e Charlotte Bonin. Presenti<br />

anche il campione olimpico di Atene 2004<br />

alla sbarra Igor Cassina e il recordman di<br />

velocità sugli sci Ivan Origone.<br />

La domenica grandi esibizioni con la gara<br />

di Pit Bike e Motocross, con dominio di<br />

Max Verderosa, Andrea Dovizioso e David<br />

Philippaerts. Alla gara ha partecipato anche<br />

il bronzo olimpico della MTB Marco<br />

Aurelio Fontana.<br />

Poco dopo a dominare la scena sono stati<br />

i professionisti del ciclismo, dove a prevalere<br />

è stato Sonny Colbrelli, davanti a<br />

Matthias Brandle e Francesco Lasca, che<br />

hanno anticipato lo spettacolo del Motocross<br />

Freestyle.<br />

Al pomeriggio, il momento clou: il trofeo<br />

Antonelli, la staffetta in bici a squadre. Le<br />

squadre erano quasi interamente composte<br />

rispettivamente da un ciclista e da<br />

un motociclista. Vittoria di Sonny Colbrelli<br />

in coppia col campione di MXGP Davide<br />

Guarnieri. Secondi, i due ciclisti Simone<br />

Ponzi e Alessandro Malguti. Terzi Pippo<br />

Pozzato e Macho Melandri. Alla gara ha<br />

partecipato anche Adriano Malori e Andrea<br />

Guardini giunti a Ottobiano solo di domenica,<br />

cosi come il nuotatore Filippo Magnini,<br />

altra star della manifestazione.<br />

La giornata si è conclusa con la kermesse<br />

dei go kart, che ha visto al via, tra gli altri il<br />

pilota Ferrari Federico Leo, l’ex professionista<br />

Claudio Chiappucci e il commentatore<br />

della Superbike Guido Meda.<br />

Il ricavato della manifestazione è stato interamente<br />

devoluto, in collaborazione con<br />

la fondazione Wings For Life, alle ricerche<br />

del professor Gregoire Courtine l’EPFL di<br />

Losanna, in Svizzera.


PRIMA<br />

DURANTE<br />

DOPO<br />

OGNI ALLENAMENTO E OGNI GARA<br />

Prima<br />

Durante<br />

Dopo<br />

Official partner<br />

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www.enervitsport.com


58<br />

Silvia Bertocco<br />

«Per me è un onore essere presidente, ma<br />

anche un impegno consistente. Ho la fortuna<br />

di avere l’appoggio di tutta la squadra.<br />

Così ogni tanto nasce una nuova idea,<br />

e subito di me pensano… chissà cosa starà<br />

architettando questa volta…poi però ci<br />

mettiamo al lavoro ed in genere traduciamo<br />

in realtà quanto prima avevamo solo<br />

immaginato. Siamo una squadra che non<br />

solo partecipa, ma sa anche organizzare,<br />

ha voglia di farlo.»<br />

Tra idee e progetti, ecco affiorare tutto lo<br />

slancio necessario per dare vita al Campionato<br />

Europeo di Ciclocross, il prossimo<br />

18 gennaio a Borgosesia, località Bettole<br />

Sesia (VC).<br />

«Uno sforzo importante. Ci attendiamo la<br />

presenza di molti corridori, anche dagli stati<br />

limitrofi. Abbiamo iniziato la preparazione<br />

all’evento già diversi mesi fa; abbiamo ottenuto<br />

il patrocinio del Comune di Borgosesia,<br />

numerose convenzioni e l’appoggio<br />

fattivo di diverse aziende che hanno accettato<br />

di essere sponsor dell’evento. Per noi<br />

è un punto di partenza.»<br />

Lo sforzo “importante”, come lo definisce<br />

Silvia, lo si potrà constatare anche al momento<br />

delle premiazioni.<br />

«Sì! Tutti i primi classificati riceveranno una<br />

medaglia d’oro. Non è cosa che si vede<br />

tutti i giorni.»<br />

Donna In... Bici<br />

Torniamo alla giornata del 18 gennaio<br />

2015.<br />

a cura di ROBERTO FEROLI<br />

SILVIA BERTOCCO, UN VULCANO DI IDEE<br />

IN ROSA, DAI CAMPIONATI EUROPEI<br />

DI CICLOCROSS ALLO SCAMBIO DI RICETTE<br />

«IN BICI NON SACRIFICO LA MIA FEMMINILITÀ!».<br />

SILVIA BERTOCCO SI RACCONTA COME DONNA,<br />

MADRE E PRESIDENTE DI UNA SOCIETÀ<br />

DI 30 UOMINI E 4 RAGAZZE<br />

«Siamo una società che è sul campo da<br />

oltre 30 anni. Personalmente, sono presidente<br />

per la prima volta da questo 2014.<br />

30 corridori, tutti amatori, con 3 donne che<br />

stanno per diventare 4. Siamo nati come<br />

crossisti, una delle squadre più numerose in<br />

assoluto, ma abbiamo anche chi va su MTB<br />

e strada, io per prima. Cerchiamo di occupare<br />

tutte le specialità in tutte le categorie.»<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

6 min<br />

Presentazione fugace ma efficace di Silvia<br />

Bertocco, presidente del Velo Club Valsesia,<br />

in provincia di Vercelli. La nostra donna<br />

INBICI di dicembre ha il piglio di chi dirige<br />

una squadra, mescolando buone idee,<br />

tanta concretezza, ed un sorriso che ingentilisce<br />

anche i progetti che a prima vista<br />

possano apparire più complessi.


La concentrazione di Silvia (al centro) durante una gara<br />

59<br />

«Il percorso sarà tracciato da un nostro<br />

collaboratore, uno dei massimi<br />

esponenti italiani di questo sport; in<br />

genere disegniamo percorsi sempre<br />

molto tecnici, è una delle nostre caratteristiche.<br />

Per l’occasione aggiungeremo<br />

anche una tribuna, ed una pedana come<br />

ostacolo. Utilizzeremo il parco cinofilo di<br />

Bettola, che è già stato usato per altri appuntamenti<br />

sia nazionali che internazionali;<br />

credo che questo aspetto giocherà a nostro<br />

favore.»<br />

Iscrizioni aperte, quindi. Ora però andiamo<br />

ad indagare come Silvia Bertocco, moglie,<br />

madre e presidente, gestisce il proprio<br />

tempo. Come riesce, in sostanza, a far<br />

quadrare il cerchio delle tante iniziative e<br />

della quotidianità.<br />

vedo che i miei ragazzi sono sempre pronti.<br />

Quando confesso loro di avere in mente<br />

di fare una cosa, mi appoggiano sempre,<br />

e questo è un grande aiuto, Insomma, pian<br />

piano, e col buon senso, si va avanti e si<br />

cerca di far conciliare tutti gli impegni. Della<br />

presidentessa, del marito, di mia figlia,<br />

senza dimenticare il nostro cane.»<br />

Come sempre, diamo anche una sbirciatina<br />

al ciclismo femminile più in generale…<br />

«In generale mi pare che la presenza femminile<br />

in questo ambiente sia veramente<br />

limitata. Poche a correre,<br />

ed una sola altra presidente<br />

che io conosca,<br />

in provincia di Varese,<br />

Alessia Della Valle degli<br />

Scorpioni. Per quel che riguarda<br />

il ciclocross, vedo<br />

una decina di ragazze su<br />

ogni linea di partenza, e<br />

questo mi conforta. L’ambiente<br />

è buono e l’agonismo<br />

è di quello sano, del<br />

tipo che dopo aver dato<br />

il massimo in gara ci si<br />

scambiano le ricette ed i<br />

segreti in cucina!»<br />

Silvia perché consigliare<br />

la bici ad una ragazza<br />

«Io innanzitutto poso dire<br />

che la bici regala molte<br />

soddisfazioni. Come mi è<br />

stato insegnato, pedalare<br />

è una sfida prima di tutti<br />

con se stessi, e solo poi<br />

con gli altri. È un continuo<br />

superarsi, arrivare ad una<br />

meta e spostarla sempre un po’ più avanti.<br />

Ma alla fine sei tu, e se non arrivi, riprovi<br />

la volta dopo. È poi chiaro che per essere<br />

un minimo competitivo devi essere pronta<br />

a qualche sacrificio, anche solo per il fatto<br />

che per allenarsi serve tempo. Ma non<br />

sacrifico la mia femminilità! Anzi, anche in<br />

questo ambiente si può esprimere se stesse,<br />

senza risultare mascoline o fuori luogo.<br />

E poi succede anche che a volte riusciamo<br />

a mettere la ruota davanti a qualche ometto,<br />

il che è sempre una bella soddisfazione.<br />

Ci sono da raccogliere anche tante soddisfazioni<br />

a livello fisico ed atletico.»<br />

«Intanto, specifichiamo<br />

che siamo una famiglia<br />

di corridori; quindi ci<br />

dividiamo i vari compiti.<br />

E comprendiamo<br />

se anche una volta il<br />

pavimento non è pulito<br />

come vorremmo,<br />

significa che qualcuno<br />

è andato ad allenarsi,<br />

perché magari fuori c’è<br />

una imperdibile giornata<br />

di sole. Diciamo che se<br />

la famiglia comprende,<br />

allora va bene così. Poi,<br />

certo, siamo sempre di<br />

corsa. Ed esiste anche<br />

una responsabilità in<br />

più come presidente<br />

della società. Alla fine,<br />

sono grandi soddisfazioni;<br />

come presidente<br />

Silvia Bertocco premiata con la maglia di campione regionale piemontese della montagna


60<br />

CHARLY GAUL, EDIZIONE NUMERO 10!<br />

a cura di NEWSPOWER<br />

pressoffice@newspower.it<br />

PRIMA DI TORNARE SUL MONTE BONDONE, DOMENICA 19 LUGLIO,<br />

LA TRADIZIONALE CRONOMETRO NELLA VALLE DEI LAGHI<br />

foto NEWSPOWER<br />

MANIFESTAZIONE CHE TAGLIA UN TRAGUARDO IMPORTANTE, E LO CELEBRA ANCHE CON<br />

LA CICLOSTORICA ED IL SUO PERCORSO DISEGNATO DA FRANCESCO MOSER. BICICLETTA<br />

SÌ, MA INSIEME A QUALCHE GIORNO DI RIPOSO NELLO SPLENDIDO TRENTINO… PERCHÉ NO<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

5 min<br />

CCon il numero 10 salta in sella La Leggendaria Charly Gaul. Proprio<br />

così, il 2015 è l’anno della decima edizione della popolare<br />

granfondo trentina, che nella sua denominazione per esteso ci<br />

ricorda come i due fulcri siano la città di Trento e la montagna che<br />

la domina, il Monte Bondone. “La Leggendaria Charly Gaul Trento<br />

Monte Bondone” è pronta a tornare dal 17 al 19 luglio prossimi e<br />

la proposta è di quelle imperdibili per gli appassionati di bicicletta,<br />

di grandi sfide, di natura e di luoghi mitici delle due ruote.<br />

Prima giornata dedicata ai velocisti, a chi sulla bicicletta ricerca<br />

il brivido e l’adrenalina, che di certo troverà nella prova a cronometro<br />

in Valle dei Laghi lungo un suggestivo tracciato di 24 km<br />

a “bordo laghi” e tra antichi borghi e coltivazioni di viti e frutteti.<br />

Domenica 19 luglio saranno invece i granfondisti e gli amanti della<br />

salita a… salire in cattedra per la gara regina della settimana.<br />

Sui tracciati Granfondo e Mediofondo si raccoglieranno centinaia<br />

La partenza dell’edizione 2014<br />

foto NEWSPOWER<br />

di ciclisti, inclusi alcuni volti noti del pianeta bici che ogni anno<br />

onorano l’evento di Trento, e tra la Città del Concilio – sede di<br />

partenza dal “salotto” di Piazza Duomo – i vicini centri di Gardolo<br />

e Lavis e la Val di Cembra, dove ha sede un primo GPM, se ne<br />

vedranno già delle belle. Al ritorno a Trento, i mediofondisti imboccheranno<br />

la mitica Salita Charly Gaul verso la cima del Monte<br />

Bondone da raggiungere dopo 57 km complessivi di gara, mentre<br />

coloro che avranno scelto la variante più impegnativa di 141 km<br />

si allungheranno ancora attraverso la Valle dell’Adige e saliranno<br />

il Monte Bondone una prima volta dal versante di Garniga Terme<br />

per poi scendere a tutta verso la Valle dei Laghi e Toblino con il<br />

suo romantico castello. Rimarrà poi da affrontare l’ultima fatica<br />

sul Monte Bondone dalla strada di Sopramonte e Candriai, per<br />

giungere infine al traguardo allestito a 1650 metri di quota.<br />

Negli ultimi anni le iscrizioni si sono attestate su una media di 2500<br />

da ogni angolo del pianeta e per la 10 a edizione si punta di sicuro a<br />

confermare queste cifre e, perché no, andare oltre.<br />

Gli organizzatori dell’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi<br />

e dell’ASD Charly Gaul Internazionale hanno ottenuto anche per il<br />

2015 l’inclusione del loro evento come unico sul territorio italiano<br />

nell’UCI World Cycling Tour, la serie che dà l’accesso ai Campionati<br />

del Mondo Amatori e Master, e per la “giornata di mezzo” tra la crono<br />

e la granfondo – ovvero sabato 18 luglio – verrà anche proposta<br />

una novità in salsa vintage che di certo farà la gioia di chi segue il<br />

ciclismo da sempre. Si tratta di una cicloturistica d’epoca in sella<br />

a bici storiche, dove viene anche raccomandato un abbigliamento<br />

originale o per lo meno in tema, per un tuffo completo nella storia<br />

di questo sport, quella scritta dai grandi miti come Charly Gaul e<br />

dalla famiglia Moser cui l’evento è dedicato in particolar modo. La<br />

ciclostorica del 18 luglio, è inserita nel Giro d’Italia d’Epoca, un circuito<br />

che raccoglie i più importanti eventi nazionali di questo genere<br />

e a Trento anticiperà la spumeggiante serata di festeggiamenti per<br />

il decennale de “La Leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone”.<br />

Il percorso “disegnato” da Francesco Moser è ancora topsecret,<br />

sarà illustrato a breve in una conferenza stampa a Trento.<br />

La Leggendaria Charly Gaul stuzzica nuovamente l’appetito degli<br />

appassionati per un’intera settimana o quasi, dove poter scoprire<br />

la città di Trento, la Valle dei Laghi, le salite del Monte Bondone e<br />

pedalare dalle Dolomiti al Lago di Garda. Si chiama Bike Tour Leggendario,<br />

tutto da godere sulle strade della granfondo di luglio,<br />

ma non solo, perché le iniziative collaterali non mancano con ad<br />

esempio la Guest Card Trentino che dà l’accesso ai maggiori musei<br />

della provincia di Trento, o una visita guidata al centro storico<br />

di quella che fu anche Tridentum di epoca romana. Il sito ufficiale<br />

www.laleggendariacharlygaul.it è il primo passo per avere tutte<br />

le informazioni del caso e scoprire anche le quote di iscrizione a<br />

#laleggendaria10 come viene appellata la gara in gergo social.<br />

Nel 2014 La “Leggendaria Charly Gaul” ha inserito nel regolamento<br />

il Requisito Etico, inteso a valorizzare e qualificare ancor più<br />

l’evento da un punto di vista dell’onestà circa sanzioni sportive<br />

o precedenti di fatti relativi al doping dei concorrenti. Anche per<br />

il 2015 la manifestazione trentina conferma tale requisito e sarà<br />

ad alto profilo etico affinché lo sport sia divertimento, agonismo,<br />

amicizia ed esempio di correttezza e pulizia per chiunque.


foto BETTINIPHOTO


ZONHOVEN SUPERPRESTIGE CICLOCROSS<br />

SVEN NYS & TOM MEEUSEN


64<br />

PROTEZIONE TOTALE<br />

a cura del Dr. ALESSANDRO GARDINI<br />

PREVENIRE LE INFEZIONI RESPIRATORIE<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

6 min<br />

alessandrogardini@gmail.com<br />

L’<br />

e, a volte, dolori articolari che ci costringono<br />

L’attività fisica, intensa e prolungata, causa<br />

importanti cambiamenti nel nostro sistema<br />

immunitario, incrementando il rischio delle<br />

cosiddette malattie da raffreddamento. Queste<br />

si manifestano con una serie di sintomi<br />

quali mal di gola, tosse, raffreddore, febbre<br />

a lasciare la nostra bici in garage e abbandonare<br />

gli allenamenti. Queste infezioni sono<br />

causate da virus e batteri ospiti delle prime<br />

vie aeree che diventano infettivi in concomitanza<br />

con l’esposizione ai primi freddi ed ai<br />

bruschi sbalzi di temperatura.<br />

Per mantenere sempre in forma il nostro<br />

sistema immunitario, pronto a sconfiggere<br />

questi agenti esterni, la dieta gioca un ruolo<br />

fondamentale. Bere molto e consumare<br />

adeguate porzioni di frutta e verdura è indispensabile<br />

per mantenere in equilibrio i nostri<br />

sistemi di difesa. Le vitamine ed i sali minerali<br />

sviluppano la nostra capacità di resistenza,<br />

prima fra tutte la vitamina C, che stimola per<br />

l’appunto le difese immunitarie. È consigliato<br />

quindi il supplemento nutrizionale, sia negli<br />

atleti professionisti che amatoriali, nei periodi<br />

invernali e di allenamento ad alta intensità,<br />

per questo la troviamo nella maggior parte<br />

degli integratori per il work-out.<br />

Un altro fattore importantissimo per il mantenimento<br />

dell’immunità e della capacità<br />

difensiva dell’individuo è rappresentato<br />

dall’integrità della parte intestinale e da una<br />

corretta digestione e regolarità. Più del 70%<br />

del nostro sistema immunitario è situato a<br />

livello intestinale, ed è proprio a questo livello<br />

che possiamo agire con prodotti specifici<br />

per sostenere fisiologicamente il sistema<br />

immunitario.<br />

Recenti studi clinici condotti da ricercatori<br />

nell’Università americana di Houston, ed in<br />

Europa dell’Università di Bratislava, hanno<br />

dimostrato che l’efficacia del sistema immunitario<br />

dopo un allenamento intenso e prolungato<br />

nel tempo decade rapidamente nelle<br />

due ore fino alle sei dopo l’esercizio, poi si<br />

ripristina gradualmente nelle ventiquattro ore<br />

successive. Si crea così un periodo finestra<br />

durante il quale gli atleti sono molto suscettibili<br />

all’attacco di virus e batteri, aumentano il<br />

rischio di ammalarsi per patologie respiratorie<br />

con conseguente incapacità di recarsi al<br />

lavoro, a scuola e quindi di praticare regolare<br />

attività fisica.<br />

Questi studi sono stati condotti su una particolare<br />

classe di derivati vegetali, i cosiddetti<br />

Beta-Glucani che possiedono importanti<br />

proprietà immunostimolanti.<br />

Il più comune, almeno in Italia, prende il<br />

nome di Pleuran (Imunoglukan P4H), un glucopolisaccaride<br />

(zucchero) isolato dal fungo<br />

commestibile del Pleurotus Ostreatus, non<br />

metabolizzabile e assorbibile dall’uomo, utilizzabile<br />

anche da soggetti allergici e diabetici.<br />

Grazie a questa proprietà risulta in grado,<br />

a livello intestinale, di attivare direttamente<br />

le cellule del sistema immunitario (leucociti)<br />

stimolando la produzione dei mediatori (citochine<br />

e altri), con un meccanismo definito<br />

di mimetismo molecolare. Come risultato vi<br />

è lo sviluppo di azioni immunitarie protettive.<br />

L’Imunoglukan si utilizza da settembre a<br />

marzo alla dose di 100 mg al giorno.<br />

Particolare importanza, nell’aumentare le<br />

difese del nostro organismo, hanno anche<br />

i derivati vegetali più noti quali l’Echinacea<br />

Angustifolia, l’Uncaria Tomentosa e il Ribes<br />

Nigrum.<br />

Nota fin dall’antichità, l’Echinacea, veniva<br />

utilizzata dagli Indiani d’America per le sue<br />

proprietà curative sulle malattie da raffreddamento.<br />

Questa caratteristica è dovuta a<br />

due principi attivi: l’echinacoside con proprietà<br />

di antibatteriche ed i polisaccaridi con<br />

potente azione attivatrice sulle cellule del sistema<br />

immunitario. Si utilizza da settembre<br />

a marzo sia in fase preventiva che in fase<br />

acuta. La dose dipende dalla formulazione<br />

che viene consigliata, affidandosi sempre a<br />

professionisti del settore. Non presenta particolari<br />

effetti collaterali, se non rari casi di<br />

episodi allergici, dermatite, diarrea, nausea<br />

e vomito. È controindicata nelle malattie autoimmuni,<br />

nell’AIDS, nella tubercolosi e nelle<br />

malattie con disturbi sistemici progressivi.<br />

L’Uncaria Tomentosa possiede invece principi<br />

attivi con particolare azione sulla replicazione<br />

di virus e batteri e su differenti fasi<br />

del sistema immunitario. Generalmente si<br />

assume alla dose di 300 mg/giorno. Purtroppo<br />

presenta la peculiarità di interferire<br />

con alcuni livelli ormonali (estradiolo e progesterone)<br />

per cui è bene evitarla per lunghi<br />

periodi, se si utilizzano contraccettivi, inoltre<br />

può interferire con la terapia antipertensiva.<br />

In altri soggetti non dimostra effetti collaterali<br />

di rilievo.<br />

Il Ribes nero, particolarmente apprezzato<br />

come frutto di bosco, è invece ricco di<br />

sostanze che dimostrano un’importante<br />

azione antinfiammatoria e antiflogistica, con<br />

un’azione simile al cortisone. Per queste caratteristiche<br />

si può associare ai precedenti<br />

nei periodi in cui si presentano disturbi articolari<br />

oltre che respiratori.<br />

L’associazione di questi ultimi preparati con<br />

l’Imunoglukan o altri Beta-glucani, vitamina<br />

C e Zinco, risulta importante ed utile tutte le<br />

volte che a causa di stress fisici, mentali ed<br />

ambientali ci troviamo di fronte ad un calo di<br />

difese e conseguenti patologie respiratorie<br />

ricorrenti. Sono tutti utilizzabili da soli o anche<br />

in associazione ai farmaci che ci vengono<br />

consigliati dal medico o dallo specialista,<br />

quali i vaccini antinfluenzali o i lisati batterici<br />

utilizzati spesso nelle terapie farmaceutiche<br />

di prevenzione.


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70<br />

PRESTIGIO E L’ECCELLENZA ITALIANA<br />

a cura della REDAZIONE<br />

info@inbici.net<br />

OUTLET, CICLOSABBIA, ACSI, EVENTS, LAB E GRANFONDO.<br />

IN POCHE PAROLE TUTTE LE NOVITÀ ALL’INSEGNA DEL MADE IN ITALY<br />

SI RINNOVA ANCHE IL RAPPORTO PROFESSIONALE TRA MICHELE BARTOLI E PRESTIGIO. ED IL SUO AMMINISTRATORE<br />

DELEGATO GIANCARLO DI MARCO CONTINUA A SFORNARE IDEE ED A PROPORRE NUOVI PROGETTI, NATURALMENTE<br />

“SU MISURA”<br />

L’<br />

mercato sempre più preparato e quindi<br />

L’anno che sta per chiudersi ha visto al<br />

via una lunga serie di iniziative con cui<br />

Prestigio, l’azienda di San Marino che<br />

costruisce bici totalmente italiane, e su<br />

misura, rafforza la propria posizione in un<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

5 min<br />

esigente. Così, chi si trova nella condizione<br />

di scegliere una nuova bicicletta,<br />

potrà valutare tante voci: la qualità del<br />

prodotto offerto, il rapporto tra costo e<br />

prodotto, ma anche colori e design. E<br />

poi ancora la capacità di innovare e di<br />

saper concretizzare le tante idee che nascono<br />

laddove sono presenti creatività,<br />

artigianalità e quel sano desiderio di fare<br />

bene il proprio mestiere.<br />

Tutto, come sempre, sotto l’occhio vigile di<br />

Michele Bartoli, che possiamo confermare<br />

aver preso davvero a cuore tutto il mondo<br />

Prestigio, a cui consegna spunti e segreti<br />

che solo un campione dalla sua indimenticabile<br />

pedalata può vantare nel proprio<br />

repertorio. Momenti di riflessione alternati<br />

a sollecitazione che tocca poi proprio a<br />

Giancarlo Di Marco, amministratore delegato<br />

di Prestigio, tradurre in realtà.<br />

Il frutto del lavoro di Prestigio lo si può<br />

trovare all’Outlet, come si chiama il punto<br />

vendita. Si trova a San Marino, in via Cesare<br />

Cantù 149, a Dogana di San Marino.<br />

Il luogo giusto in cui poter visionare le bici,<br />

strada e MTB. Un punto di incontro ideale<br />

per i tantissimi appassionati che vogliano<br />

toccare con mano tutta l’eccellenza del<br />

Made in Italy. Per chi invece si trova geograficamente<br />

più distante, ma non vuole<br />

comunque rinunciare ad una bici Prestigio,<br />

ecco il nuovissimo sito web, outletprestigio.<br />

com: luogo, questo virtuale, in cui è possibile<br />

trovare e downloadare l’intero catalogo<br />

sempre aggiornato. Ed eventualmente<br />

procedere ad un comodo e veloce acquisto<br />

on line.<br />

Senza dimenticare che le bici di cui sopra<br />

sono testate in galleria del vento, proprio da<br />

Michele Bartoli, che tra l’altro, attraverso il<br />

Prestigio Lab di cui è il responsabile, potrà<br />

mettervi in sella per farvi rendere al meglio<br />

sulla vostra specialissima, ma anche evitarvi<br />

quei problemi fisici direttamente derivanti<br />

da una postura in sella non adeguata.


71<br />

nazionale, l’avvocato Emiliano Borgna.<br />

La primissima annunciata dalla stessa<br />

ACSI, visto anche il rilievo dell’operazione<br />

che permette a tutti gli associati di<br />

accedere ai prodotti Prestigio con una<br />

notevole scontistica.<br />

E poi, ultimo ma non ultimo, Prestigio<br />

Events, nuovissima struttura dedicata<br />

all’organizzazione di tutto quanto ruota<br />

attorno al mondo Prestigio. Come ad<br />

esempio la prossima Granfondo di San<br />

Marino, primavera 2015. All’insegna del<br />

cicloturismo più vero: partenza alla francese<br />

e classifica collegata solo ad una<br />

cronoscalata. Per tutti, basterà tagliare il<br />

traguardo per potersi sentire i vincitori di<br />

una festa del ciclismo come, proviamo<br />

ad immaginare, ne vedremo probabilmente<br />

sempre più spesso.<br />

Capitolo ciclosabbia. Ciclosabbia Sì, la<br />

novità Prestigio, assolutamente unica nel<br />

panorama italiano, che ha già trovato un<br />

particolare entusiasmo da parte degli operatori<br />

commerciali del mondo dell’estate e<br />

delle coste. Il nostro paese ne è ricchissimo,<br />

oltre 7mila chilometri; c’è spazio quindi,<br />

commerciale e non solo, per l’esplosione<br />

di un mezzo decisamente fuori dagli<br />

schemi, assolutamente unico, sicuramente<br />

divertente. In carbonio ed in alluminio.<br />

Un mezzo che, nei giorni in cui chiudiamo il<br />

nostro numero di dicembre, sta sostenendo<br />

gli ultimissimi test, e che sarà in vendita<br />

nell’Outlet prima della fine di questo 2014.<br />

Un 2014 ricco di idee e di soddisfazioni, si<br />

diceva. Di nuovi progetti ma anche di nuove<br />

partnership. Una su tutte, quella che<br />

Prestigio ha siglato con ACSI Settore Ciclismo,<br />

nella persona del suo responsabile<br />

La nuovissima Bici sabbia by Prestigio


72<br />

IL TELAIO IDEALE<br />

a cura di ROBERTO ZANETTI<br />

foto di ROBERTO ZANETTI e ROBERTO BRENNA<br />

ARGON 18 GALLIUM PRO<br />

A TUTTO GAS!<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

10 min<br />

*mail*<br />

robertozanetti65@gmail.com<br />

AArgon 18, marchio canadese affermato e conosciuto nella disciplina<br />

del triathlon, si è affacciato da alcuni anni anche nel mercato<br />

italiano della bici da corsa affidandosi a Beltrami TSA di Reggio<br />

Emilia, il suo distributore sul territorio nazionale. Una scelta consapevole,<br />

visto che gli Argon 18 sono telai destinati ad un ciclista<br />

evoluto che sa bene cosa vuole acquistare e, soprattutto, desidera<br />

un prodotto molto tecnico curato nei minimi dettagli; inutile,<br />

per la filosofia dell’azienda, produrre e vendere a casaccio. Meglio<br />

mirare a determinati obiettivi e raggiungerli con il massimo della<br />

resa, sia in termini di qualità che di utili. Già, perché gli Argon<br />

18 non rientrano di certo nella categoria degli entry level ma abbracciano<br />

una concezione costruttiva ben precisa, una linea sulla<br />

quale il brand si sta facendo conoscere ed apprezzare anche dal<br />

pubblico più esigente.<br />

Nel nuovo Gallium Pro ciò di cui ci si rende subito conto è una<br />

considerevole diminuzione del peso; non che prima fosse molto<br />

di più ma i sei chilogrammi dell’attuale modello (quello testato)<br />

Test bike


73<br />

riscontrati sulla bilancia sono davvero pochi. Di sicuro, al fine di<br />

ottenere questo risultato, ha contribuito una componentistica di<br />

a prim’ordine cura ... (gruppo New Sram Red 11V e ruote Zipp 404 Firecrest)<br />

che avvalora ancora maggiormente l’audace progetto della<br />

Gallium Pro. Mi pare anche giusto sottolineare come anche il<br />

prezzo del solo kit telaio (telaio+forcella+reggisella) sia estremamente<br />

competitivo: 2410,00 euro al pubblico, IVA inclusa!<br />

Ovvero, in parole povere, parecchi soldi in meno dei principali<br />

concorrenti nella fascia di mercato dei “790,00 grammi” (telai leggeri<br />

da competizione); sempre fermo restando che il Gallium Pro è<br />

prodotto da Argon 18 con una qualità di altissimo livello.<br />

Poi, rispetto alla versione della Gallium Pro da me provata nel<br />

2012, sono rimaste praticamente invariate le caratteristiche di rigidità<br />

e confort; sembrano due cose diametralmente opposte come<br />

il giorno e la notte ma credetemi, è proprio così. Pedalare sulla<br />

Gallium Pro, grazie alla costruzione del telaio con tecnologia HDS<br />

(Horizontal Dual System) e all’ottima componentistica proposta, si<br />

provano sensazioni uniche, difficilmente riscontrabili su mezzi “da<br />

combattimento” come questo.<br />

Caratteristiche tecniche:<br />

• Telaio:<br />

Carbon Monocoque 7050HM Nano Tech<br />

• Cambio:<br />

Sram Red 22 – 11V<br />

• Deragliatore:<br />

Sram Red 22 – attacco a saldare 11V<br />

• Guarnitura:<br />

Sram Red 22 – 11V compact 50x34, pedivelle 170 mm<br />

• Catena:<br />

Sram Red 22 – 11V<br />

• Ruota libera:<br />

Sram Red 11V 11x28<br />

• Movimento centrale:<br />

Press Fit BB 86<br />

• Freni:<br />

Sram New Red<br />

• Forcella:<br />

Carbon Fork Monocoque GA31<br />

• Serie sterzo:<br />

FSA<br />

• Attacco manubrio:<br />

Zipp Service Course SL in alluminio 110 mm<br />

• Piega manubrio:<br />

Zipp Service Course SL-80 in alluminio 42 cm c/c<br />

• Reggisella:<br />

Carbon Seatpost Ø 31,6 – ASP 6550<br />

• Sella:<br />

Prologo Nago Evo Pas Nack<br />

• Cerchi:<br />

Zipp 404 Firecrest full carbon per tubolare<br />

• Coperture:<br />

Tufo S33 Pro24 tubolari<br />

• Mozzi:<br />

Zipp<br />

• Portaborraccia:<br />

Zipp Alumina in alluminio<br />

• Taglie:<br />

XXS-XS-S-M-L-XL<br />

• Colori:<br />

nero opaco/rosso<br />

• Peso telaio:<br />

790 gr (misura M), forcella e viteria esclusa<br />

• Peso bici completa (come in foto):<br />

6,00 kg senza pedali<br />

Test bike


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In vendita a partire da:<br />

Settembre 2014<br />

Tempo di consegna:<br />

Circa un mese dalla data dell’ordine<br />

Prezzo:<br />

• Solo kit telaio Argon 18 Gallium Pro<br />

(telaio+forcella+reggisella): € 2410,00 al pubblico,<br />

IVA inclusa<br />

• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote<br />

Corima Aero MCC: € 7271,00 al pubblico, IVA inclusa<br />

• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote<br />

Corima Viva MCC: € 6856,00 al pubblico, IVA inclusa<br />

• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote<br />

Zipp 404 T (come modello testato in foto): € 6212,00 al<br />

pubblico, IVA inclusa<br />

• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Red 22 + ruote Zipp<br />

404 Cop.: € 6582,00 al pubblico, IVA inclusa<br />

• Argon 18 Gallium Pro + gruppo Sram Force 22 + ruote<br />

Miche: € 4148,00 al pubblico, IVA inclusa<br />

Ma in cosa consiste questa rivoluzionaria tecnologia<br />

In pratica la lavorazione in HDS consente di frazionare in<br />

due parti il telaio tracciando una ipotetica linea orizzontale<br />

a metà. La parte inferiore è stata concepita per ottenere<br />

una maggiore rigidità e di conseguenza rendere il mezzo<br />

più reattivo; quella superiore, invece, deve poter disperdere<br />

ed assorbire le sollecitazione che derivano dal terreno.<br />

Ma questo come avviene Sembra una cosa fantascientifica<br />

ed invece, tramite l’impiego di diverse qualità di<br />

fibre di carbonio disposte a orientamenti accuratamente<br />

studiati, si ottiene un lavoro intelligente e ben fatto.<br />

Sempre dividendo in due la quota ipotetica del telaio,<br />

lavorando sulla lunghezza anteriore (che determina la<br />

Il sistema 3D Hedtube permette una multipla regolazione<br />

integrata dell’altezza del tubo sterzo mantenendo<br />

la massima rigidità sulla parte anteriore del mezzo<br />

stabilità della bici) e su quella<br />

posteriore (che incide sul<br />

posizionamento in sella del<br />

ciclista), si ottengono un bilanciamento<br />

e una stabilità<br />

eccellenti. La Gallium Pro<br />

raggiunge il proprio apice in<br />

fatto di sicurezza e comodità<br />

sfruttando l’offset dello speciale<br />

reggisella in carbonio<br />

(range da 15 a 20 mm), soluzione<br />

perfetta per personalizzare<br />

l’aspetto biomeccanico/<br />

posturale del ciclista e farlo<br />

sentire un tutt’uno con la bici.<br />

La sella Prologo Nago Evo Pas Nack è montata<br />

sullo speciale reggisella ASP-6550 in carbonio Ø 31,6.<br />

Offset variabile da 15 a 20 mm per personalizzare<br />

al meglio la posizione del ciclista<br />

In evidenza:<br />

Anche impegnandomi non<br />

sono riuscito a trovare un<br />

solo componente, nell’allestimento<br />

base della Gallium<br />

Pro, che non sia di “casa Beltrami”<br />

(e tutti di ottima qualità).<br />

Difatti l’azienda emiliana,<br />

distributore esclusivo delle<br />

Argon 18 per l’Italia, ha prov-


75<br />

Accessori e materiali utilizzati per il test<br />

Gli accessori e i materiali che ho usato<br />

per il test sono:<br />

• Casco:<br />

Carrera Nitro<br />

www.carreraworld.com<br />

• Occhiali:<br />

Briko<br />

www.briko.com<br />

• Scarpe:<br />

Lake Cycling mod. CX 401 SPDPLY<br />

www.lakecycling.com<br />

• Abbigliamento:<br />

iNBiCi by Vifra<br />

www.vifra.it<br />

• Strumentazione:<br />

GPS Garmin 500<br />

www.garmin.it<br />

• Pedali:<br />

Speedplay mod. Zero<br />

www.speedplay.com<br />

La forcella monoscocca in carbonio GA31 Pro<br />

e l’imponente ruota Zipp 404 Firecrest full carbon<br />

“gommata” con tubolari Tufo S33 Pro24<br />

La scatola del movimento centrale Press Fit BB 86 è già<br />

predisposta per l’installazione dei gruppi elettronici<br />

veduto ad assemblare in un’unica bella bicicletta tutti i prodotti<br />

dei marchi distribuiti. A partire, solo per citarne qualcuno,<br />

dal semplice nastro manubrio (Prologo) per arrivare fino<br />

al gruppo (Sram) passando dalle ruote (Zipp) o dai tubolari<br />

(Tufo). Insomma, un mezzo che oserei definire più che made<br />

in Italy – made in Beltrami!<br />

Consigli per l’acquisto, perché comprarla<br />

La Gallium Pro è una specialissima dai contenuti tecnici<br />

avanzati, con alle spalle uno studio di progettazione eseguito<br />

con cura maniacale. Leggera (poco più di 6 kg nella versione<br />

testata completa di pedali Speedplay Zero), rigida e al contempo<br />

confortevole, nella colorazione attuale (nero opaco<br />

con livree rosse) mescola aggressività da vera sportiva ed<br />

eleganza di gran classe, il binomio ideale per piacere ad una<br />

clientela polivalente e raffinata.<br />

Il Produttore<br />

Argon 18<br />

www.argon18bike.com<br />

Il Distributore per l’Italia:<br />

Beltrami TSA<br />

Via Euripide, 7 • 42124 Reggio Emilia<br />

Tel: +39 0522 307803 • Fax: +39 0522 703106<br />

E. mail: info@beltramitsa.it • Web site: www.beltramitsa.it


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BIOMECCANICA INBICI<br />

a cura di FABRIZIO FAGIOLI*<br />

VELOSYSTEM ENTRA<br />

NELL’UNIVERSITÀ DEL CICLISMO ITALIANO<br />

PPartirà di slancio il 2015 per Velosystem<br />

® , azienda leader nel mondo della<br />

biomeccanica, che già dal 1° gennaio<br />

sarà presente con un suo centro servizi<br />

all’interno del velodromo più importante<br />

d’Italia, ovvero il Velodromo di Montichiari<br />

in provincia di Brescia. All’interno dell’anello,<br />

Velosystem ® ha infatti installato un<br />

laboratorio biomeccanico completo.<br />

Il laboratorio, che in realtà è un vero centro<br />

servizi per il ciclista, è delimitato da<br />

una struttura trasparente che lo integra<br />

in modo armonico e sinergico con le attività<br />

ed i servizi offerti dalla splendida<br />

struttura di Montichiari. Attualmente il<br />

velodromo di Montichiari viene utilizzato<br />

dalle compagini federali italiana e russa<br />

per i rispettivi atleti delle specialità su pista,<br />

da numerose squadre giovanili del<br />

centro nord Italia oltre ai tantissimi agonisti<br />

professionisti e amatori che si allenano<br />

nell’anello di Montichiari per affinare la<br />

propria preparazione.<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

7 min<br />

info@velosystem.com<br />

ANCHE PER IL 2015 VELOSYSTEM ® CONFERMA LA PARTNERSHIP CON IL VELODROMO LOMBARDO DI MONTICHIARI<br />

CHE SI CONFERMA ESSERE UN LABORATORIO NATURALE PER LO SVILUPPO DI NUOVI SERVIZI<br />

Velosystem inoltre vanta una pregiata<br />

collaborazione con Massimo Casadei,<br />

Il professor Fabrizio Fagioli durante un test<br />

al centro Velosystem® all’interno del velodromo di Montichiari – Brescia<br />

Il velodromo di Montichiari<br />

attuale responsabile tecnico della pista<br />

per la regione Lombardia che proprio<br />

nell’anello di Montichiari svolge la sua<br />

principale attività di tecnico federale.<br />

Il centro servizi Velosystem ® offre un<br />

check up biomeccanico a tutti i frequentatori<br />

del velodromo che desiderano ottimizzare<br />

l’assetto pista, strada, mountain<br />

bike o crono.<br />

L’installazione del laboratorio rappresenta,<br />

insomma, un’espressione dell’avanguardia<br />

tecnologica italiana nel settore<br />

della biomeccanica applicata al ciclismo<br />

e non c’era teatro migliore della splendida<br />

struttura di Montichiari per confermare<br />

la continua crescita e lo sviluppo dei<br />

servizi Velosystem.<br />

Da oggi anche dal velodromo più importante<br />

del Paese Velosystem ® lancia<br />

a tutti gli appassionati il proprio slogan:<br />

“misurati con noi”.<br />

*Responsabile Tecnico<br />

Velosystem®


CYCLING CENTERS<br />

www.velosystem.com<br />

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LabVelò<br />

2 Ruote Biomeccanica<br />

CicliConte<br />

Ciclitalia<br />

Cicli Lazzaretti<br />

CicloMotorSport_DM<br />

Ciclismo Tecnico<br />

FastBike<br />

MABI_Biomeccanica<br />

PowerCycle<br />

RecordBike<br />

Sessantallora<br />

SportEvolution<br />

Studio Aretè<br />

To Shine<br />

Top Speed<br />

Valtellina Bike<br />

Velosystem<br />

Athleia<br />

Bici Mania<br />

BikeCafè<br />

B-MAD<br />

Doctor Bike<br />

Chianti Bike<br />

CicloSport<br />

Fisiology Center<br />

Il Velocipede<br />

Spano Cicli<br />

SportBike<br />

Cesenatico FC<br />

Monza-Brianza MB<br />

Fondi LT<br />

Luzzi CS<br />

Roma RM<br />

Nuoro NU<br />

Pergine V. TN<br />

Piacenza PC<br />

Massagno - Svizzera<br />

Capriolo BS<br />

Malo VI<br />

Carpi MO<br />

Cascina PI<br />

Città di Castello PG<br />

Argenta FE<br />

Novoli LE<br />

Tovo di S. Agata SO<br />

Brasilia Brasile<br />

Varese VA<br />

Terni TR<br />

Pinerolo TO<br />

Civitavecchia RM<br />

Boffalora S.T. MI<br />

Impruneta FI<br />

Crema CR<br />

Forlì FC<br />

Bari BA<br />

Manfredonia FG<br />

Cesenatico FC<br />

0547 675940<br />

348 5179391<br />

0771 537644<br />

0984 543780<br />

06 8553828<br />

0784 39050<br />

331 4266446<br />

334 8984694<br />

+41 79 6237763<br />

333.8786175<br />

0445 607702<br />

331 1769295<br />

328 5516679<br />

338 7989271<br />

0532 852233<br />

0832 711052<br />

0342 770066<br />

(61) 3248 0460<br />

0332 1810073<br />

324 6232614<br />

0121 3258151<br />

0766 3 20 39<br />

02 97255461<br />

055 2020004<br />

0373 278063<br />

338 8723018<br />

080 8964504<br />

0884 536306<br />

0547 673499<br />

L<br />

Laboratorio biomeccanico<br />

professionale offre tutti i servizi<br />

Velosystem<br />

Punto attrezzato per l’offerta<br />

dei servizi base per il comfort<br />

del ciclista


a cura di<br />

ROBERTO ZANETTI<br />

foto di<br />

NATALI SPORTS WEAR<br />

Natali Sports Wear è un’azienda specializzata<br />

nella produzione di abbigliamento sportivo,<br />

principalmente nel mondo del ciclismo e in<br />

tutte le sue categorie, da sempre pronta a<br />

studiare e sviluppare i propri modelli anche<br />

in altri sport come – per esempio – podismo,<br />

pallavolo, calcio, triathlon, biathlon e<br />

abbigliamento da riposo (tute, felpe, t-shirt,<br />

ecc...).<br />

LE ORIGINI DEL MARCHIO<br />

E LA SUA STORIA:<br />

Il marchio nasce nel 1968 quando<br />

Bruno Natali e Licia Convalle<br />

aprirono un piccolo laboratorio<br />

di maglieria tra le<br />

mura domestiche, esattamente<br />

sotto casa.<br />

Bruno Natali è un<br />

uomo deciso e ambizioso,<br />

vuole fare<br />

del “suo maglificio”<br />

una vera e propria<br />

azienda capace di<br />

imporsi nel mercato<br />

locale, la Toscana,<br />

e italiano.<br />

Il maglificio, pur trovando<br />

tutte le difficoltà<br />

del caso, comincia ad<br />

ingranare e molte società<br />

ciclistiche approdano<br />

in quel di Uzzano per farsi<br />

personalizzare le divise.<br />

Dopo alcuni anni nasce l’esigenza<br />

di ampliare l’azienda e<br />

la famiglia Natali costruisce una<br />

nuova fabbrica in via Martiri di<br />

Belfiore 22/a, sede attuale della<br />

Natali Sports Wear.<br />

Il messaggio pubblicitario legato<br />

al logo è immediato ed<br />

esplicito e richiama alla vera<br />

tradizione artigianale nel creare<br />

maglie sportive al punto<br />

che, per aumentare le vendite,<br />

Natali fa leva su un<br />

binomio che la caratterizza<br />

ancora oggi: qualità del<br />

prodotto curato in tutte<br />

le fasi della produzione e<br />

made in Italy.<br />

La fabbrica si ingrandisce,<br />

aumentano i dipendenti,<br />

il lavoro è in<br />

NATALI<br />

VESTE LO SPORT<br />

crescita e la pubblicizzazione del marchio Natali<br />

in moltissime gare è oramai una consuetudine;<br />

oggi si può affermare con certezza<br />

che la grande intuizione di Bruno Natali è<br />

di aver creduto nel “prodotto ciclismo”,<br />

tanto da trasformarlo a vero e proprio oggetto<br />

di culto. Inoltre, il suo fondatore, ha<br />

capito che attraverso la pubblicità sulle<br />

ammiraglie nelle corse ciclistiche molte<br />

società avrebbero condiviso questo<br />

ambizioso progetto facendo progettare<br />

e fabbricare le divise proprio<br />

dal lui. Oggi si può affermare<br />

che il marchio Natali Sports<br />

Wear rimane definitivamente<br />

attaccato alla tradizione<br />

italiana: una magica<br />

ed indissolubile unione<br />

tra la famiglia<br />

che lo produce e<br />

le persone che lo<br />

scelgono.<br />

Dopo molti anni<br />

Bruno Natali lascia<br />

l’attività alla figlia<br />

Antonella ed al genero<br />

Piero Betti che<br />

decidono di proseguire<br />

nella grande avventura<br />

cominciata anni orsono.<br />

Tutt’ora l’azienda si basa<br />

sui principi della tradizione<br />

e della passione verso uno<br />

sport, il ciclismo, che ha caratterizzato<br />

Natali nel tempo. La<br />

famiglia, sempre a capo dell’azienda,<br />

ha deciso di rivisitare il<br />

marchio aggiornandolo secondo<br />

le richieste del mercato e sviluppare<br />

– attraverso nuove tecnologie<br />

produttive – un prodotto<br />

ancora più competitivo, curato<br />

nei minimi particolari e qualitativamente<br />

ineccepibile.<br />

Il Produttore/Distributore<br />

per l’Italia:<br />

Natali Sports Wear Srl<br />

Via Martiri di Belfiore, 22<br />

51010 Santa Lucia (PT)<br />

Tel. +39 0572 451801<br />

E-mail:<br />

maglificio.natali@libero.it<br />

Web site:<br />

www.natalimaglificio.it


80<br />

a cura di CLAUDIA MAFFI<br />

MENTE IN SELLA<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

7 min<br />

menteinsella@gmail.com<br />

L’ INFORTUNIO SPORTIVO:<br />

IL CONTRIBUTO DELLA PSICOLOGIA<br />

DELLO SPORT NEL PROCESSO DI RECUPERO<br />

«La bicicletta insegna cos’è la fatica,<br />

cosa significa salire e scendere,<br />

non solo dalle montagne, ma anche<br />

nelle fortune e nei dispiaceri,<br />

insegna a vivere.<br />

Il ciclismo è un lungo viaggio<br />

alla ricerca di se stessi»<br />

(Ivan Basso)<br />

Quanti atleti in questo momento saranno<br />

alle prese con il recupero da un brutto<br />

infortunio Altri ancora ci saranno già<br />

passati e scommetto che ricorderanno<br />

ancora bene la sensazione di impotenza<br />

provata di fronte a qualcosa percepito<br />

come più grande di loro, qualcosa in grado<br />

di scombussolare l’intera preparazione<br />

sportiva. L’avversario più temibile<br />

di tutti: l’infortunio! La paura del dolore, la<br />

rabbia verso l’infortunio e le sue cause, la<br />

frustrazione di dover rivedere la propria<br />

preparazione ed il pensiero di non essere<br />

più competitivo come prima dell’incidente,<br />

il terrore della ricaduta e del non<br />

miglioramento, lo sconforto di fronte ai<br />

limiti del momento: in questa situazione<br />

più che mai “corpo e mente” appaiono<br />

un tutt’uno. Un infortunio agita dubbi<br />

e paure profonde nell’atleta, e anche nei<br />

suoi tifosi se stiamo parlando di un professionista:<br />

viene naturale porsi domande<br />

come «quando potrà rientrare»; «ma rientrerà<br />

prima o poi».<br />

Nonostante il momento di difficoltà per<br />

l’atleta è importante reagire a questa<br />

sensazione di impotenza, sfruttando tutte<br />

le capacità e opportunità in proprio<br />

possesso in quel momento ed in quelle<br />

condizioni specifiche, portando comunque<br />

avanti la passione per il proprio sport<br />

e continuando la preparazione personale.<br />

Nonostante l’atleta sia fisicamente<br />

limitato è comunque possibile iniziare un<br />

percorso psico-fisico per il recupero.<br />

Per esempio, nei giorni di degenza l’atleta<br />

infortunato potrebbe dedicarsi all’apprendimento<br />

di competenze psicologiche per<br />

incrementare le possibilità di ottenere una<br />

prestazione sportiva ottimale. Il solo fatto<br />

di reagire ad una situazione difficile, anzi-<br />

foto BETTINIPHOTO


foto LIONEL BONAVENTURE<br />

ché limitarsi a subirla passivamente, ha il<br />

potere di far percepire all’atleta un maggior<br />

senso di controllo sulla propria<br />

condizione e promuove così il senso<br />

di auto-efficacia personale. “Reagire”<br />

all’infortunio stimola la nascita di sensazioni<br />

positive nell’atleta che potranno<br />

favorirne il processo di guarigione: il pensiero<br />

positivo infatti, fra i tanti benefici,<br />

contribuisce anche ad accelerare il processo<br />

di recupero.<br />

Chi è l’atleta più a rischio d’infortunio<br />

L’infortunio sportivo può essere ricondotto<br />

a cause diverse sia legate a fattori di<br />

contesto, come ad esempio un equipaggiamento<br />

inadeguato (la pressione delle<br />

gomme, posizione scorretta in sella, manutenzione<br />

poco curata della bicicletta), a<br />

condizioni di salute non ottimali dell’atleta<br />

(stanchezza fisica, mal di testa o di<br />

stomaco) ma anche i fattori psicologici<br />

possono interagire, quali scarsa motivazione,<br />

poca attenzione, ridotta concentrazione<br />

ed ansia elevata predisponendo<br />

gli atleti ad un maggior rischio<br />

di cadute ed incidenti.<br />

Nel corso degli anni, le ricerche in psicologia<br />

dello sport hanno evidenziato come<br />

soprattutto l’atleta che percepisce uno<br />

stress elevato nella vita di tutti i giorni, o<br />

in concomitanza di cambiamenti di vita<br />

importanti, sarebbe più a rischio di cadute<br />

ed infortuni, sia in gara sia in allenamento.<br />

Per esempio quegli atleti che<br />

in gara tendono a mostrare un’attivazione<br />

fisiologica più intensa, si distraggono<br />

facilmente e che faticano a concentrarsi<br />

sulla prestazione, saranno anche i più<br />

predisposti a commettere errori e quindi<br />

più a rischio di infortunio. La buona notizia<br />

è che esistono alcune abilità mentali<br />

che, se allenate, sono in grado di<br />

proteggere almeno in parte l’atleta dal<br />

rischio di cadute ed incidenti, che potrebbero<br />

poi portare ad un infortunio;<br />

un’adeguata preparazione mentale in<br />

vista della gara ad esempio, unita all’utilizzo<br />

di specifiche tecniche di psicologia<br />

dello sport come il self-talk (dialogo interiore),<br />

la pianificazione degli obiettivi (goal<br />

setting), imparare a controllare le proprie<br />

emozioni e sensazioni fisiologiche, la gestione<br />

dell’ansia, permettono allo sportivo<br />

sia di evitare uno stress eccessivo, sia di<br />

imparare a focalizzare attenzione e concentrazione<br />

sulla performance riducendo<br />

allo stesso tempo il rischio di infortunarsi.<br />

Quando il biker si trova in condizione di<br />

“riposo forzato”, a causa per l’appunto di<br />

un infortunio, l’apprendimento di queste<br />

tecniche psicologiche gli permetterà di<br />

continuare comunque la propria preparazione:<br />

l’atleta per esempio potrà<br />

usufruire di tecniche attraverso le quali<br />

sperimentare le stesse condizioni psicologiche<br />

che di solito sono presenti in lui durante<br />

la prestazione fisica vera e propria<br />

(tensione, concentrazione...), allenandosi<br />

ad immaginare (con la tecnica di visualizzazione)<br />

le possibili situazioni di difficoltà<br />

che potrebbero verificarsi sul percorso<br />

così da essere preparato in futuro nel gestirle<br />

al meglio durante la gara.<br />

La visualizzazione mentale (detta anche<br />

imagery) è una tecnica che permette<br />

all’atleta di anticipare mentalmente, nella<br />

propria testa, una o più azioni motorie e<br />

gesti tecnici che solitamente sperimenta<br />

in allenamento o in gara. In questo modo<br />

il biker infortunato potrà comunque ripassare<br />

e tenere allenati dei comportamenti<br />

motori già eseguiti in precedenza. Gli studi<br />

dimostrano infatti che il solo immaginarsi<br />

nell’atto di eseguire movimenti<br />

specifici o gesti tecnici contribuisce<br />

a mantenere le abilità tecnico-motorie<br />

apprese in passato, fino al momento di<br />

riprendere l’attività fisica vera e propria.<br />

Senza contare che attraverso l’imagery è<br />

possibile anche sperimentare mentalmente<br />

un gesto tecnico mai provato prima, o<br />

evocare sensazioni e stati emotivi positivi<br />

che solitamente, in allenamento o in<br />

gara, accompagnano quel tal movimento<br />

o azione tattica.<br />

Approfittando del periodo di riposo forzato,<br />

l’atleta potrà anche allenarsi al<br />

controllo delle proprie emozioni, riconoscendo<br />

le sensazioni fisiologiche<br />

provate in un certo momento, soprattutto<br />

prima di una gara importante, imparando<br />

anche ad incanalare energia e adrenalina<br />

verso la prestazione agonistica piuttosto<br />

che lasciarsi “bloccare” dall’ansia intensa<br />

che precede una competizione.<br />

A tal proposito, la psicologia dello sport<br />

nel corso degli anni ha messo a punto<br />

anche tecniche e procedure di rilassamento<br />

e training autogeno utili nella<br />

gestione del dolore, e volte a ridurre l’attivazione<br />

eccessiva che predispone l’atleta<br />

al rischio di infortunio.


82<br />

LA PRIMA VOLTA<br />

DELLA ORTLER BIKE MARATHON<br />

a cura di NEWSPOWER<br />

IL 6 GIUGNO 2015 NUOVO APPUNTAMENTO<br />

CON LA MOUNTAIN BIKE IN TRENTINO<br />

foto ORTLER BIKEMARATHON – SABINE JACOB<br />

pressoffice@newspower.it<br />

PARTENZA ED ARRIVO A GLORENZA; TANTA SALITA PER DUE PERCORSI DIVERSI MA UGUALMENTE TECNICI.<br />

PER IL PROSSIMO ANNO UNA BELLA NOVITÀ; ISCRIZIONI GIÀ APERTE<br />

L’<br />

appassionati di sport e natura. Nel 2015 la<br />

L’Alta Val Venosta è un paradiso per gli<br />

amanti delle attività outdoor in tutte le stagioni.<br />

Il Parco Nazionale dello Stelvio, i tanti<br />

laghi di montagna e gli innumerevoli monumenti<br />

storici caratterizzano quest’angolo<br />

di Alto Adige, vero e proprio “must” per gli<br />

vasta offerta di eventi proposta da questo<br />

territorio si arricchirà di un nuovo appuntamento,<br />

una granfondo dedicata ai patiti<br />

di ruote artigliate. Sabato 6 giugno, infatti,<br />

la prima Ortler Bike Marathon porterà i<br />

biker alla scoperta di alcuni dei sentieri e<br />

degli sterrati più entusiasmanti dell’Alta Val<br />

Venosta, ai piedi delle maestose cime del<br />

Gruppo dell’Ortles da cui la manifestazione<br />

prende il nome.<br />

La granfondo, con partenza e arrivo a Glorenza,<br />

offre percorsi adatti a ogni tipo di biker<br />

con un “classic” da 51 km e 1600 metri<br />

di dislivello ed un più tosto “marathon”<br />

dove la distanza è di 90 km e il dislivello<br />

raggiunge i 3000 metri. La gara, oltre a<br />

presentare tracciati dall’elevato contenuto<br />

tecnico con ripide discese, tratti in single<br />

track e ovviamente le immancabili salite,<br />

è legata a doppio filo con le tante bellezze<br />

paesaggistiche e culturali del territorio:<br />

entrambi gli itinerari, infatti, toccano alcune<br />

delle località più caratteristiche dell’Alta Val<br />

Venosta. Glorenza, ad esempio, fa parte<br />

dei “Borghi più belli d’Italia”, l’associazione<br />

che valorizza i piccoli centri storici del<br />

nostro paese, ma in questo caso più che<br />

di borgo bisogna parlare di una vera e propria<br />

cittadina. Grazie alla sua cinta muraria<br />

medievale, alle sue torri, ai suoi porticati e<br />

alle sue case signorili, Glorenza si configura<br />

come una vera e propria realtà urbana,<br />

tanto da essere definita come “la più piccola<br />

città delle Alpi Meridionali”. Il percorso<br />

“marathon” lambisce anche un altro luogo<br />

simbolo di questa vallata, l’abbazia di<br />

Monte Maria, che a 1340 metri di quota è<br />

il monastero benedettino più elevato d’Europa.<br />

Il museo all’interno dell’abbazia, inoltre,<br />

illustra le caratteristiche della vita monastica<br />

e la storia della valle, che proprio<br />

per le sue numerose ed antiche testimonianze<br />

architettoniche è stata inserita nel<br />

progetto Sentieri del Cielo – Via Romanica<br />

delle Alpi che unisce i monumenti romanici<br />

dell’Engadina Svizzera e del Trentino-Alto<br />

Adige. Un altro passaggio molto scenico,<br />

invece, è quello di Castel Coira: nella parte<br />

finale di corsa i biker transiteranno sotto<br />

le mura di questo castello sopra Sluderno<br />

che è visitabile, ed ospita nei suoi saloni la<br />

più grande collezione europea di armature.<br />

Mountain bike, però, significa anche natura<br />

e paesaggi ed ecco che gli itinerari della<br />

Ortler Bike Marathon permettono di godersi<br />

alcuni dei più bei panorami della Val Venosta.<br />

Il “marathon”, infatti, si inerpica sino ai<br />

2239 metri dello Pfaffensee, il Lago dei Preti<br />

dalle cui sponde si può godere di un’imperdibile<br />

skyline sulle cime della Val Venosta fra<br />

cui spicca maestoso l’Ortles. Nelle fasi centrali<br />

della corsa i biker passeranno anche<br />

sulle sponde del Lago di San Valentino e<br />

del Lago di Resia, il bacino artificiale famoso<br />

per il campanile sommerso, dove d’estate è<br />

possibile praticare numerosi sport d’acqua.<br />

La Ortler Bike Marathon, dunque, sarà<br />

un’esperienza unica per gli amanti della<br />

mountain bike; che per allenarsi al meglio<br />

a ridosso della gara possono contare sulla<br />

fitta rete di percorsi della Val Venosta,<br />

foto NEWSPOWER<br />

perfettamente segnalati ed adatti sia a chi<br />

vuole farsi una tranquilla passeggiata fra i<br />

boschi, sia agli amanti dei tratti più tecnici<br />

e agli appassionati di freeride. Inoltre, durante<br />

la bella stagione è attivo anche il servizio<br />

di navette Bike Shuttle che consente<br />

di muoversi al meglio lungo la vallata, così<br />

come il treno della Val Venosta, attrezzato<br />

per il trasporto biciclette. Non va dimenticata,<br />

infine, la pista ciclabile della Val Venosta,<br />

che sulle orme dell’antica Via Claudia<br />

Augusta permette a tutti gli appassionati di<br />

due ruote di percorrere lontano dal traffico<br />

tutta la vallata, lungo gli 80 km che separano<br />

il Lago di Resia da Merano.<br />

Le iscrizioni alla prima edizione della Ortler<br />

Bike Marathon sono in piena corsa e sul<br />

sito ufficiale della manifestazione www.<br />

ortler-bikemarathon.it sono disponibili tutte<br />

le informazioni e i dettagli sulla gara. Sino<br />

al 31 dicembre è in vigore la quota lancio di<br />

45 € ed il ricco pacco gara, oltre al pettorale,<br />

include anche prodotti tipici locali, un<br />

ingresso omaggio per il parco acquatico<br />

Sportwell di Malles Venosta ed uno zaino<br />

tecnico targato Ortler Bike Marathon.<br />

Il comitato organizzatore


84<br />

www.alicebike.it<br />

COMPRESSPORT R2 RACE AND RECOVERY<br />

Compressport R2 Race and Recovery è ideale per qualsiasi sport, sia running, ciclismo, trekking, golf, nuoto<br />

ecc. e per l’uso sia durante tutti i corsi di allenamento sia durante le competizioni o anche durante le fasi di<br />

recupero. È inoltre un indumento affidabile per coloro che a causa del loro lavoro sono costretti a restare per<br />

molte ore in piedi o in movimento, e che durante il giorno e in particolare al fine della giornata di lavoro, hanno<br />

la sensazione di avere le gambe stanche e pesanti. Nel caso di persone che viaggiano in aereo con tendenza<br />

ad avere le gambe gonfie, il sollievo avvertito subito dopo avere indossato le calze Compressport è automatico.


foto NEWSPOWER<br />

www.inbici.net<br />

MTB


86<br />

TRENTINO MTB,<br />

PREMIATI I MIGLIORI<br />

a cura di NEWSPOWER<br />

La sala Marangonerie del Castello del Buonconsiglio gremita di gente<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

8 min<br />

foto NEWSPOWER<br />

pressoffice@newspower.it<br />

AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO DI TRENTO TUTTI I VINCITORI 2014.<br />

SVELATE ANCHE LE DATE DEL PROSSIMO ANNO<br />

ANCHE NEL 2015 CLASSIFICHE IMPREVEDIBILI FINO ALL’ULTIMA GARA E LA POSSIBILITÀ DI FREGIARSI DEL<br />

TITOLO DI “FRIENDS OF TRENTINO MTB”. SI INIZIA IL 3 MAGGIO A CAVARENO, SESTA ED ULTIMA A TELVE<br />

VALSUGANA IL 4 OTTOBRE<br />

T“Trentino MTB presented by crankbrothers”<br />

è senza dubbio una delle serie più<br />

emozionanti per gli appassionati di ruote<br />

artigliate di tutta la penisola. Dopo sei edizioni<br />

a tutta in compagnia di alcune delle<br />

grandi classiche nel calendario delle bike<br />

marathon, il circuito offre oggi un prodotto<br />

di grande qualità, in luoghi caratterizzati<br />

da panorami mozzafiato e itinerari dall’indiscusso<br />

tasso tecnico. L’edizione 2014<br />

della serie, la sesta come detto, si è chiusa<br />

ufficialmente lo scorso 15 novembre con le<br />

premiazioni al Castello del Buonconsiglio,<br />

nel centro di Trento; nell’occasione sono<br />

stati tributati i giusti onori ai vincitori assoluti,<br />

a coloro che hanno totalizzato il maggior<br />

numero di punti nelle varie categorie e<br />

agli oltre cento “brevettati”, che per il circuito<br />

trentino rispondono all’appellativo di<br />

“Friends of Trentino MTB”.<br />

Lo scenografico maniero cittadino, per secoli<br />

dimora dei Principi Vescovi e da novanta<br />

anni Museo Nazionale e sede principale<br />

di una rete di musei-castello del Trentino,<br />

ha aperto le proprie porte e sale ai biker,<br />

I vincitori di Trentino MTB 2014<br />

che accompagnati da amici e famiglie non<br />

si sono voluti lasciar sfuggire l’occasione<br />

del saluto finale al challenge che li ha visti<br />

cavalcare gli off-road della provincia di<br />

Trento per mesi. Precisamente da maggio<br />

a ottobre scorsi con, nell’ordine di apparizione,<br />

la ValdiNon Bike di Cavareno, la 100<br />

Km dei Forti di Lavarone, la Dolomitica<br />

Brenta Bike di Pinzolo e Madonna di Campiglio,<br />

la Lessinia Bike nel Parco dei Lessini,<br />

la Vecia Ferovia dela Val de Fiemme<br />

di Molina, la Val di Sole Marathon di Malé<br />

e la 3T Bike di Telve Valsugana, a concludere<br />

le fatiche lo scorso 5 ottobre. E dalla<br />

gara svoltasi alle pendici della catena del<br />

Lagorai si è voluti partire per la cerimonia<br />

di premiazione con la consegna dei riconoscimenti<br />

ai protagonisti, dopo un minuto di<br />

silenzio per ricordare la scomparsa di Giovanni<br />

Vesco, un concorrente proprio della<br />

3T Bike.<br />

Da parte del presidente di Trentino MTB<br />

Alessandro Bertagnolli sono arrivati i ringraziamenti<br />

ad atleti, partner e volontari<br />

coinvolti in ognuna delle “magnifiche sette”<br />

gare, come sono state anche appellate<br />

durante il pomeriggio. Le successive parole<br />

del presidente della FCI Trentino, Dario<br />

Broccardo, hanno sottolineato come l’universo<br />

delle ruote artigliate sia sempre più<br />

coinvolto e coinvolgente nelle realtà territoriali,<br />

con numeri che si mantengono in<br />

alta quota, nonostante le spending review<br />

generali e dei singoli.<br />

Il challenge quest’anno ha colto ottimi risultati<br />

con oltre 5000 partecipanti alle sette<br />

tappe, dove si sono potuti ascoltare tutti i<br />

dialetti della nostra penisola. Biker da 20<br />

regioni e quasi 70 province hanno regalato<br />

e si sono regalati uno spettacolo in<br />

fuoristrada unico, nonostante un meteo<br />

che spesso e volentieri ha negato il sole<br />

abbondando di pioggia e fango. D’altra<br />

parte, come si è sentito commentare dalla<br />

platea di Trento, «per abbronzarsi si va in<br />

spiaggia, quando c’è il fango in fuoristrada<br />

è ancora più divertente!». Biker oltremodo<br />

soddisfatti, quindi, di come sia andata l’edizione<br />

2014 di ‘Trentino MTB presented<br />

by crankbrothers’, soprattutto coloro che<br />

foto NEWSPOWER


87<br />

foto NEWSPOWER<br />

Gli organizzatori 2015<br />

in fondo si sono portati a casa un cospicuo<br />

bottino ma anche semplicemente un posto<br />

su uno dei vari podi di categoria. Ivan Degasperi<br />

del Team Todesco e Lorena Zocca<br />

della SC Barbieri hanno vinto le due Assolute<br />

ed i premi speciali dello Scalatore e<br />

fi’zi:k, con il trentino che ha anche trionfato<br />

nella M1. Gli altri vincitori 2014 rispondono<br />

ai nomi di Stefano Dal Grande (Open),<br />

Gianluca Boaretto (Elite Sport), Daniel Tassetti<br />

(Junior), Georgy Dmitriev (M2), Stefan<br />

Ludwig (M3), Michele Bazzanella (M4),<br />

Tarcisio Linardi (M5) e Silvano Janes (M6),<br />

mentre la squadra con il maggior numero<br />

di punti totalizzati è stata il Team Todesco.<br />

Tutti quanti sono tornati a casa con premi<br />

tecnici crankbrothers, fi’zi:k, Kask e Continental,<br />

ma anche gastronomici tipici del<br />

Trentino offerti da Vivallis, Trentingrana,<br />

Melinda e Felicetti.<br />

Numeri alla mano, Trentino MTB 2014 ha<br />

potuto vantare particolari attenzioni dagli<br />

élite oltre che dal sempre nutrito popolo<br />

dei master; la media di presenze è stata di<br />

41 agonisti sulle sette prove che ha portato<br />

al challenge la percentuale più elevata di<br />

élite tra i circuiti nazionali, il 7,1%, calcolata<br />

sul numero totale di classificati di categoria.<br />

Infine, tutte le singole tappe hanno<br />

ricevuto elogi da parte dei partecipanti<br />

facendo registrare ottime performance dal<br />

punto di vista degli iscritti, sia per gli eventi<br />

di maggiore tradizione che per le new entry<br />

di quest’anno come Dolomitica Brenta<br />

Bike e Val di Sole Marathon.<br />

Oltre al dovuto omaggio ai cavalieri di Trentino<br />

MTB 2014, nelle sale del Castello del<br />

Buonconsiglio è stato anche tolto il velo<br />

alla prossima edizione della serie in off-road,<br />

che tornerà a calcare sentieri e sterrati<br />

della provincia di Trento anche il prossimo<br />

anno con sei tappe anziché sette e con la<br />

consueta verve.<br />

La prima chiamata in griglia sarà al solito,<br />

ed è così dalla prima edizione del circuito<br />

nel 2009, con la ValdiNon Bike del 3 maggio<br />

nell’omonima valle e dopo un mesetto<br />

abbondante tutti a Lavarone e dintorni per<br />

la storica 100 Km dei Forti in abbinata alla<br />

tre giorni di 1000Grobbe Bike Challenge,<br />

I Vincitori assoluti: Lorena Zocca e Ivan Degasperi<br />

foto NEWSPOWER<br />

dal 12 al 14 giugno. Trascorsa una settimana<br />

sarà tempo di Dolomitica Brenta<br />

Bike in quel di Pinzolo, mentre il 2 agosto<br />

è la data della prossima Vecia Ferovia dela<br />

Val de Fiemme. La Val di Sole si conferma<br />

al via per Trentino MTB 2015 e la bella marathon<br />

tra Malé e il Parco Adamello Brenta<br />

sarà il 30 agosto, mentre l’epilogo del<br />

circuito è fissato ancora una volta con la<br />

3T Bike di Telve Valsugana il 4 ottobre del<br />

prossimo anno.<br />

Dal punto di vista del regolamento, le prime<br />

anticipazioni parlano della conferma<br />

sull’offerta 3x2 e 2x1 riservata ai team<br />

numerosi, con le iscrizioni cumulative che<br />

apriranno il 1° gennaio. Ci saranno ancora<br />

le gare Jolly e i Bonus Finisher che<br />

assegneranno un numero di punti maggiore<br />

in alcune gare, cosicché le classifiche<br />

potranno rimanere ad alto contenuto<br />

di imprevedibilità e spettacolo fino alla fine,<br />

come è accaduto nella stagione appena<br />

conclusa, dove si è dovuto attendere l’ultima<br />

gara per conoscere i vincitori definitivi.<br />

Il montepremi complessivo annunciato<br />

andrà anche nel 2015 oltre i 40.000 Euro;<br />

ed ecco che allora, parafrasando in modo<br />

scherzoso un detto di qualche tempo fa,<br />

«Trentino MTB ricco…mi ci ficco». Occhio<br />

quindi al sito www.trentinomtb.com e al<br />

canale Facebook, il 2015 è già alle porte.<br />

E con l’occasione anche da “Trentino MTB<br />

presented by crankbrothers” un augurio di<br />

Buone Feste a tutti i biker e arrivederci in<br />

Trentino il prossimo anno.


88<br />

TOUR DE SKI IN VAL DI FIEMME<br />

a cura di NEWSPOWER<br />

pressoffice@newspower.it<br />

LA SERIE DI COPPA DEL MONDO CROSS COUNTRY VEDE LA VAL DI FIEMME<br />

TRA LE PROVE CONCLUSIVE CON LA FINAL CLIMB DELL’ALPE CERMIS<br />

L’<br />

che in meno di un decennio ha proiettato l’Alpe Cermis nel pantheon<br />

L’Alpe Cermis, in Trentino, è da sempre famosa per i suoi boschi e<br />

per le piste di sci alpino, ma dal 2007 ad oggi quest’angolo della Val<br />

di Fiemme si è guadagnato un posto di diritto fra i luoghi simbolo dello<br />

sci nordico. La montagna fiemmese, infatti, è stata la protagonista<br />

principale di una vera e propria rivoluzione nel mondo degli sci stretti<br />

del fondo al fianco di località come la collina norvegese di Holmenkollen<br />

ad Oslo, Lahti in Finlandia o la svedese Falun. Questa “rivoluzione”<br />

si chiama Tour de Ski e fin dal nome è chiaro che ci sia tanto…<br />

ciclismo all’interno di questa competizione internazionale, da sempre<br />

inserita nel calendario della Coppa del Mondo di sci nordico. Il Tour<br />

de Ski si conclude ogni anno proprio sull’Alpe Cermis, in cima ad una<br />

rampa di 3,5 km dove le pendenze raggiungono il 28% e i fondisti<br />

sono impegnati a superare “muri” e “tornanti”, proprio come capita ai<br />

ciclisti nelle ascese mitiche come Alpe d’Huez, Zoncolan o Mortirolo.<br />

Il Tour de Ski vide la luce per la prima volta nella stagione 2006/2007<br />

e nel giro di pochi anni è diventato uno degli appuntamenti più sentiti<br />

nel calendario internazionale dello sci nordico. Le origini della competizione<br />

risalgono a circa dieci anni fa, quando Vegard Ulvang e Jürg<br />

Capol, rispettivamente presidente del Comitato Fondo FIS e direttore<br />

della Coppa del Mondo, decisero di mutuare il format delle corse a<br />

tappe ciclistiche per ravvivare lo sci di fondo e crearono così il Tour de<br />

Ski: una prova in cui i migliori fondisti al mondo si confrontano nelle<br />

diverse “specialità” della disciplina e si stila una classifica generale<br />

dove, proprio come nelle gare a tappe su due ruote, il vincitore è<br />

l’atleta che impiega meno tempo nel portare a termine tutte le frazioni<br />

in programma. Ulvang e Capol, però, in Val di Fiemme trovarono la<br />

ciliegina per la “torta” Tour de Ski e, proprio durante un sopralluogo<br />

in Trentino, i due padri fondatori ebbero l’azzeccata intuizione di<br />

far concludere il Tour de Ski in cima ad una salita lunga oltre 3 km,<br />

come mai era accaduto nella storia dello sci nordico: nell’ultima tappa,<br />

quindi, gli atleti avrebbero dovuto percorrere in senso contrario la<br />

pista di discesa Olimpia III del Cermis dal fondovalle sino alla stazione<br />

intermedia della cabinovia, in località Doss dei Laresi. Il resto è storia<br />

foto NEWSPOWER<br />

e dal 2007 ad oggi la Final Climb del Cermis è la frazione conclusiva<br />

del Tour de Ski che ne incorona i vincitori, con le partenze degli atleti<br />

separate dai distacchi accumulati in classifica nelle precedenti prove.<br />

Le altre tappe del Tour de Ski sono gare sprint, sulla media o sulla<br />

lunga distanza, ma, proprio come accade nei grandi giri ciclistici, il<br />

vincitore spesso si decide in salita e nelle otto edizioni del Tour de Ski<br />

alla Final Climb hanno trionfato fondisti plurititolati come lo svizzero<br />

Dario Cologna, il tedesco Tobias Angerer, il ceco Lukáš Bauer o il<br />

norvegese Martin Sundby e, fra le donne, la sua connazionale Therese<br />

Johaug, la polacca Justyna Kowalczyk, la finnica Virpi Kuitunen o<br />

la svedese Charlotte Kalla.<br />

Grazie al grande lavoro degli organizzatori del comitato Nordic Ski<br />

Fiemme la Final Climb è diventata un evento imperdibile e non solo<br />

per la competizione in sé e per sé, ma anche per le tante iniziative<br />

dedicate a pubblico e appassionati in programma a ridosso della<br />

gara dei “pro”. Anche in questo caso, dunque, sono molte le affinità<br />

con i tapponi alpini e pirenaici dei grandi giri, che richiamano a bordo<br />

strada migliaia di tifosi pronti ad acclamare i propri beniamini e a godersi<br />

giornate di grande festa. Ogni anno, infatti, i fans si assiepano<br />

ai bordi della pista del Cermis, inoltre vengono allestiti eventi come il<br />

Tour del Gusto con stand di prodotti tipici trentini disseminati lungo la<br />

Final Climb, o come la Rampa con i Campioni, la gara promozionale<br />

che permette a tutti gli appassionati di cimentarsi sulle pendenze<br />

“terribili” del Cermis.<br />

Il FIS Tour de Ski scatterà dalla Germania il prossimo 3 gennaio e<br />

vedrà coinvolte le nevi della Val di Fiemme nel week end di sabato<br />

10 e domenica 11 gennaio per le due ultime frazioni dopo tappe<br />

in Baviera, Svizzera, a Cortina e a Dobbiaco. Il sabato sarà di scena<br />

una prova Mass Start in tecnica classica (15 km maschile e 10<br />

km femminile) sulle piste dello stadio del fondo di Lago di Tesero,<br />

da dove l’indomani prenderà il via la Final Climb dell’Alpe Cermis, il<br />

“Mortirolo” dello sci nordico che sancirà vincitore e vincitrice del Tour<br />

de Ski 2015.<br />

Info: www.fiemmeworldcup.com<br />

foto NEWSPOWER


90<br />

SPORT & BENESSERE<br />

a cura del dottor ALESSANDRO GARDINI*<br />

in collaborazione con<br />

dottor MATTEO REDA di NUTRILEYA SINTONIA NATURALE<br />

alessandrogardini@gmail.com<br />

TRAUMI DELLO SPORTIVO:<br />

COME DIFENDERSI<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

6 min<br />

È noto che lo sport, praticato con costanza e con le corrette modalità,<br />

porti indubbi vantaggi in termini di salute e di prevenzione di<br />

alcune malattie: cardiovascolari, metaboliche, neoplastiche.<br />

Le istituzioni che si occupano della salute a livello internazionale<br />

(OMS) o nazionale (Ministero della Salute) raccomandano<br />

di praticare attività sportiva e motoria, attraverso campagne di<br />

promozione, a tutte le età e in ogni condizione socio-economica.<br />

L’attività motoria praticata regolarmente, e in particolare quella<br />

sportiva agonistica, presenta anche la possibilità di incorrere purtroppo<br />

in infortuni, tanto durante le fasi di allenamento o ricreativa<br />

quanto nel corso di prestazioni agonistiche. Quando i carichi<br />

di lavoro sono importanti e protratti nel tempo può accadere di<br />

sovraccaricare le strutture muscolo-tendinee con la successiva<br />

insorgenza di una sintomatologia dolorosa correlata a fenomeni di<br />

tipo infiammatorio. A tutto ciò si può aggiungere la possibilità che<br />

durante l’attività sportiva si possano verificare traumi acuti diretti<br />

ed indiretti. Per contrastare l’insorgenza o trattare la presenza di<br />

infiammazioni muscolo-articolari, o velocizzare il riassorbimento di<br />

PRODOTTO DA NUTRILEYA Sintonia Naturale<br />

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un edema causato da un trauma acuto, ci si può tranquillamente<br />

affidare alla tradizione fitoterapica che in questo campo ci offre<br />

validissime alternative. Una di queste è Nutritraum, un’innovativa<br />

formulazione topica, che associa gli estratti secchi di Arnica<br />

montana, Symphytum officinalis e Boswellia serratia, in grado di<br />

donare un’immediata sensazione di sollievo sulla cute interessata,<br />

grazie alla loro azione antinfiammatoria, antiedemigena, lenitiva e<br />

rinfrescante. La speciale formulazione di Nutritraum contiene liposomi<br />

vegetali, biocompatibili e privi di effetti tossici o allergizzanti,<br />

che veicolano più efficacemente le sostanze attive attraverso la<br />

cute. Nutritraum deve essere applicato 3-4 volte al giorno sulle<br />

zone interessate.<br />

Uno dei componenti attivi di questa crema è l’Arnica montana,<br />

che vanta proprietà principalmente antiflogistiche, esclusivamente<br />

per uso topico. Viene quindi usata in traumatologia in caso<br />

di edemi post-traumatici (fratture, distorsioni, ecchimosi, contusioni,<br />

compressioni, ematomi, strappi muscolari, edemi da frattura),<br />

artralgie e disturbi articolari a carattere reumatico, versamenti<br />

articolari e flebiti non ulcerative. Gli attivi responsabili dell’attività<br />

antinfiammatoria presenti nei fiori di arnica sono i lattoni sesquiterpenici.<br />

L’estratto secco di arnica è infatti in grado di bloccare<br />

il processo infiammatorio attraverso la riduzione della sintesi di<br />

citochine pro-infiammatorie e l’inibizione della ciclossigenasi inducibile<br />

(COX-II). Altro attivo molto importante per l’efficacia di Nutritraum<br />

è la Boswellia, una pianta arborea che deve il suo nome<br />

a Sir John Thomas Boswell (1822-1888), nota anche con l’appellativo<br />

di “incenso indiano”; è conosciuta sin dai tempi più remoti<br />

ed in particolare è legata agli usi propri della medicina tradizionale<br />

indiana ayurvedica. La boswellia è un albero appartenente alla<br />

famiglia delle Burseraceae la cui gommoresina viene usata per<br />

le preparazioni farmaceutiche perché ricca di particolari attivi noti<br />

come triterpeni, dalla spiccata attività antiflogistica. L’attività antiflogistica<br />

di boswellia è indirizzata verso l’inibizione della biosintesi<br />

dei leucotrieni mediatori pro-flogogeni, che promuovono inoltre la<br />

sintesi di radicali superossido favorendo la contrazione della muscolatura<br />

liscia ed aumentando al contempo la permeabilità vascolare,<br />

amplificando così il fenomeno edematoso e contribuendo<br />

al mantenimento del quadro infiammatorio.<br />

Completa la formulazione il Symphytum officinalis, meglio conosciuto<br />

con il nome di Consolida maggiore, perché possiede un<br />

notevole effetto antalgico, antinfiammatorio e cicatrizzante per<br />

uso esterno. Diversi recenti studi clinici randomizzati confermano<br />

l’efficacia dei preparati a base di radici di Consolida, ad uso<br />

topico, nel trattamento del dolore e dell’infiammazione, sia a carico<br />

dei muscoli che delle articolazioni, così come nella terapia<br />

delle distorsioni e contusioni, anche dovute a traumi sportivi e<br />

nella terapia delle ferite. L’attività terapeutica, ovvero l’attività antinfiammatoria,<br />

antiedemigena e cicatrizzante è esplicata da alcuni<br />

componenti delle radici, tra cui l’acido rosmarinico e l’allantoina.<br />

L’utilizzo dell’estratto di Symphytum officinale favorisce quindi il<br />

riassorbimento degli edemi ed è utile a ridurre il dolore associato<br />

agli stati infiammatori.<br />

*Responsabile Reparto Nutraceutica<br />

e Integratori Alimentari Farmacia del Bivio


92<br />

a cura di ROBERTO ZANETTI<br />

foto di ROBERTO ZANETTI<br />

OLTRE L’OSTACOLO<br />

robertozanetti65@gmail.com<br />

KTM LYCAN LT 271– LA CONFERMA<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

9 min<br />

NON CHE CE NE FOSSE BISOGNO DI RICORDARLO MA LYCAN LT 271 DI KTM, DOPO QUASI UN ANNO DALLA<br />

PROVA DELLA 27 PRIME, LA SUA “SORELLA” IN CARBONIO (INBICI MAGAZINE DI FEBBRAIO 2014, PP. 106-108), È<br />

SEMPRE GARANZIA DI QUALITÀ E PERFORMANCE AI MASSIMI LIVELLI<br />

Il test:<br />

LLycan LT 271 grazie all’alluminio superleggero<br />

idroformato, utilizzato in modo<br />

specifico per questo telaio full suspension<br />

da 27,5”, si presenta come una bicicletta<br />

agile e polivalente. È un mezzo<br />

puramente racing dedicato alla competizione,<br />

ideale in un regolare percorso<br />

all mountain o anche per evoluzioni più<br />

impegnative come, ad esempio, nella<br />

disciplina dell’enduro, la nuova frontiera<br />

della mountain bike moderna che oggi<br />

fa tanta tendenza tra i rider più convinti.<br />

L’innovativo sistema di ammortizzazione<br />

Pro Damping System (PDS) conferisce<br />

sensibilità di guida nelle piccole asperità<br />

del terreno, qualunque esso sia, e un<br />

elevato assorbimento degli urti anche nei<br />

Test bike<br />

tratti di marcia maggiormente impegnativi.<br />

Questa tecnologia mi ha permesso di<br />

trasferire in modo uniforme ed ottimale<br />

la potenza durante l’accelerazione sui<br />

pedali, evitando però quei classici ondeggiamenti<br />

verticali tipici di queste situazioni<br />

di guida. Favorita dalla generosa<br />

escursione da 160 mm, Lycan LT 271 si<br />

è rivelata una MTB completa, da sfruttare


a 360°, senza timore riverenziale e senza<br />

compromessi. Sarebbe stato bello poter<br />

filmare alcuni passaggi e riproporli in formato<br />

video per rendere meglio l’idea di<br />

cosa si è in grado di fare con un mezzo<br />

di questo genere.<br />

Sotto l’aspetto puramente estetico la<br />

fine colorazione nero opaco/blu con livrea<br />

arancione del marchio KTM mette in<br />

primo piano il nome della casa austriaca,<br />

come ad accentuarne l’impronta costruttiva<br />

e a simboleggiarne l’inconfutabile<br />

provenienza. Anche le saldature dell’alluminio<br />

sono quasi invisibili al punto che<br />

il telaio della Lycan LT 271 possa quasi<br />

confondersi con quello del modello in<br />

Test bike<br />

carbonio non solo come peso (l’alluminio<br />

utilizzato è davvero molto leggero) e reattività,<br />

ma pure come grafica. Lo stile e<br />

la tradizione KTM nella MTB e, nello specifico,<br />

nel segmento delle bi-ammortizzate,<br />

è sempre un qualcosa di unico ed<br />

inimitabile; difficile da mettere a confronto<br />

anche con i competitor maggiormente<br />

accreditati e famosi.<br />

In evidenza:<br />

Telaio a parte, una citazione di merito<br />

va fatta per il gruppo Sram XX1, fiore<br />

all’occhiello della famosa casa americana<br />

negli allestimenti per MTB, che<br />

alleggerisce e contiene notevolmente<br />

Caratteristiche Tecniche<br />

93<br />

• Telaio:<br />

“Lycan 27.5”” Longtravel alluminio<br />

idroformato F&R<br />

• Cambio:<br />

Sram XX1<br />

• Deragliatore posteriore:<br />

Sram XX1<br />

• Guarnitura:<br />

Sram XX1 monocorona 34 denti<br />

(pedivelle 175 mm)<br />

• Catena:<br />

Sram XX1<br />

• Ruota libera:<br />

Sram XX1 11V 10x42<br />

• Movimento centrale:<br />

Sram Pressfit GXP<br />

• Freni:<br />

Shimano Deore XT M785 idraulici -<br />

dischi Shimano RT99<br />

Ø 180/180 ant-post<br />

• Forcella:<br />

Fox 36 Talas 27.5 RC2-FIT,<br />

160-120-15-T<br />

• Ammortizzatore centrale:<br />

Fox Float CTD BV<br />

• Serie sterzo:<br />

KTM Team drop-in, tapered, +10<br />

• Attacco manubrio:<br />

Ritchey WCS Trail 0° in alluminio<br />

• Manubrio:<br />

Ritchey WCS Trail Rizer,<br />

760 in alluminio<br />

• Reggisella:<br />

KS LEV-DX hydr. Post 100 mm<br />

(size 43) e 125 mm (size 48+53)<br />

• Sella:<br />

fi`zi:k Nisene<br />

• Manopole:<br />

KTM<br />

• Cerchi:<br />

KTM Prime TRAIL 27.5” XD<br />

tubeless ready in alluminio<br />

by DT Swiss<br />

• Coperture:<br />

anteriore Schwalbe Hans Dampf<br />

60-584 TrailStar –<br />

posteriore Schwalbe Rock Razor<br />

60-584, PaceStar<br />

• Mozzi:<br />

DT Swiss<br />

• Pedali:<br />

Shimano M530 SPD<br />

• Taglie:<br />

43-48-53<br />

• Colori:<br />

black/blue matt (come modello<br />

testato in foto)<br />

• Peso bici completa (come in foto):<br />

13,2 kg completa di pedali


94<br />

il peso complessivo della<br />

Lycan LT 271. La monocorona<br />

anteriore da 34<br />

denti e la ruota libera con<br />

un’ampia scala di pignoni<br />

da 10 a 42 velocità sono<br />

sicuramente sinonimo di<br />

performance; assicurano<br />

al biker una cambiata sempre<br />

veloce ed impeccabile<br />

anche quando il fango che<br />

attanaglia i meccanismi<br />

sembra cementare tutta la<br />

trasmissione.<br />

Una scelta personale…<br />

Se proprio avessi potuto<br />

apportare una modifica alla<br />

predisposizione standard<br />

del mezzo (la Lycan LT 271<br />

esce di serie dalla casa<br />

Nella parte destra del manubrio, vicino<br />

alla manopola, sono posizionate le levette<br />

del cambio Sram XX1 e, più in alto, il comando<br />

manuale lockout del reggisella telescopico<br />

Il nodo sterzo della Lycan LT 271<br />

sul quale è montato<br />

un attacco in alluminio<br />

Ritchey WCS Trail 0°<br />

madre già con questo allestimento base),<br />

avrei optato per una corona anteriore da<br />

30 o, al massimo, da 32 denti. Questa<br />

soluzione, in alcuni casi estremi (rampe<br />

molto ripide e lunghi dislivelli sconnessi)<br />

permetterebbe infatti di avere una pedalata<br />

più agile e un maggiore range di<br />

utilizzo di tutte le moltipliche disponibili<br />

sulla cassetta. Di contro, a suo favore, il<br />

rapporto da 34 agevola la spinta sul passo<br />

favorendo una rotondità omogenea di<br />

pedalata, soprattutto nelle fasi pianeggianti<br />

e nei tratti di classico single track<br />

veloce e scorrevole.<br />

Il Produttore e Distributore per l’Italia:<br />

KTM Fahrrad Gmbh<br />

Harlochnerstrasse, 13<br />

5230 Mattighofen (A)<br />

Tel. +43 7742 40910<br />

Fax: +43 7742 409171<br />

E-mail: office@ktm-bikes.at<br />

Web site: www.ktm-bikes.at<br />

In vendita a partire da:<br />

Settembre 2014<br />

Tempo di consegna:<br />

15 giorni lavorativi dalla data<br />

dell’ordine<br />

Prezzo:<br />

€ 4499,00 al pubblico, IVA inclusa


95<br />

La trasmissione Sram XX1 che adotta<br />

una monocorona anteriore da 34 denti<br />

(pedivelle 175 mm) e una ruota libera<br />

a 11 velocità da 10x42<br />

Il reggisella telescopico KS LEV-DX hydr.<br />

Post 100 mm (size 43) e 125 mm (size 48+53)<br />

Accessori e materiali utilizzati<br />

per il test<br />

Gli accessori e i materiali che<br />

ho usato per il test sono:<br />

• Casco:<br />

Carrera Nitro<br />

www.carreraworld.com<br />

• Occhiali:<br />

Salice ITA 004<br />

www.saliceocchiali.it<br />

• Abbigliamento:<br />

KTM Factory Team<br />

www.ktm-bikes.at<br />

• Strumentazione:<br />

GPS Garmin 500<br />

www.garmin.it<br />

• Portaborraccia:<br />

Elite in alluminio<br />

www.elite-it.com


96<br />

RALLY DI ROMAGNA<br />

a cura della REDAZIONE<br />

info@inbici.net<br />

LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO ENTRA NEL CIRCUITO PRESTIGIO MTB<br />

LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO, INSERITA NEL CONTESTO DEL RALLY DI ROMAGNA IN PROGRAMMA DOMENICA<br />

31 MAGGIO A RIOLO TERME (RA), ENTRA NEL CIRCUITO PRESTIGIO MTB. CONFERMATA INOLTRE LA PARTNERSHIP<br />

CON LE ACCOGLIENTI TERME DI RIOLO<br />

IIl Rally di Romagna 2015, organizzato dal<br />

Romagna Bike Grandi Eventi, piazza un<br />

nuovo colpo ad effetto. All’interno della<br />

manifestazione, che il prossimo anno si<br />

terrà a Riolo Terme in provincia di Ravenna<br />

dal 30 maggio al 3 giugno, la Gran fondo<br />

Vena del Gesso sarà inserita nel Circuito<br />

Prestigio MTB.<br />

Di cosa si tratta Dell’ennesima novità<br />

che il Rally di Romagna ha saputo presentare.<br />

Certi, gli organizzatori, di poter dare<br />

ancora maggiore visibilità ad una manifestazione<br />

sempre più apprezzata, a livello<br />

internazionale. Cinque tappe tra calanchi<br />

e single track, un appuntamento unico<br />

nel panorama delle ruote grasse, per la<br />

particolarità dello splendido territorio che<br />

lo ospita ma anche per la sfida che rappresenta<br />

per i biker di più paesi europei.<br />

All’interno delle tappe, in occasione della<br />

seconda, domenica 31 maggio, ecco la<br />

Gran fondo Vena del Gesso, 47 chilometri<br />

con un dislivello di 1500 metri, avvolti<br />

in uno scenario davvero affascinante.<br />

Una Gran fondo che, proprio nel 2015,<br />

sarà quindi parte del Circuito Prestigio,<br />

che nella sua scorsa edizione propose 9<br />

emozionanti gare, toccando, tra le altre, le<br />

provincie di Siena, Venezia, Brescia, Catania<br />

e Bolzano.<br />

Da ricordare inoltre che la Gran fondo<br />

Vena del Gesso fa parte anche del prestigioso<br />

Tour 3 Regioni Scott.<br />

Da sottolineare, la sempre più concreta<br />

vocazione internazionale del Rally di<br />

Romagna, che per la prossima edizione<br />

amplia il numero chiuso per i biker da 100<br />

a 150.<br />

Resta invariato, il percorso delle cinque<br />

tappe: 294 chilometri ed 8200 metri di<br />

dislivello.<br />

Il Villaggio Expo sarà caratterizzato dalla<br />

presenza di espositori del settore tecnico<br />

ma anche ricco di espositori con prodotti<br />

tipici locali. Per i visitatori, gli accompagnatori<br />

e le famiglie degli atleti sarà un<br />

occasione imperdibile quella di Riolo che<br />

propone una cinque giorni di sport e benessere,<br />

infatti anche per il 2015 le Terme<br />

di Riolo saranno partner del Rally di Romagna<br />

e della Gran fondo Vena del Gesso.<br />

L’organizzazione ha siglato infatti un<br />

accordo che prevede l’ingresso a prezzi<br />

agevolati per tutti i frequentatori della 5<br />

giorni sia alle Terme che alla spa.<br />

Tutte le info sono reperibili sul sito rallydiromagnamtb.it<br />

e sulla relativa pagina Fb.


COMUNE DI<br />

RIOLO TERME<br />

VI a edizione<br />

Rally di Romagna<br />

MTB 2015<br />

dal 30 maggio al 3 giugno<br />

Riolo Terme (RA)<br />

INFO:<br />

www.rallydiromagnamtb.it


98<br />

TROFEO TOPOLINO SCI DI FONDO<br />

a cura della REDAZIONE<br />

info@inbici.net<br />

KERMESSE IN VAL DI FIEMME DA TRE DECADI<br />

TROFEO TOPOLINO SCI DI FONDO IN VAL DI FIEMME IL 17 E 18 GENNAIO. EVENTI IN PISTA E FUORI PER GIOVANI<br />

E FAMIGLIE. LA STORIA DEL TROFEO CORRE INDIETRO FINO AL 1984 CON IL GS CASTELLO DI FIEMME. LA CULLA<br />

ITALIANA DELLO SCI NORDICO CELEBRA NUOVAMENTE IL FIS WORLD SNOW DAY<br />

EEsiste un posto, in Trentino, anzi due, dove<br />

giovani sportivi si contendono prestigiosi<br />

trofei e lo fanno con caparbietà, determinazione<br />

e un tasso di divertimento altissimo.<br />

Arrivano da tutto il mondo per trascorrere<br />

giornate uniche sulla neve, con gli sci<br />

da discesa o con quelli da fondo ai piedi,<br />

perché di sport invernali stiamo parlando<br />

e precisamente del Trofeo Topolino Sci Alpino<br />

e del Trofeo Topolino Sci di Fondo, in<br />

Trentino da sempre.<br />

La storia del topo dalle grandi orecchie di<br />

casa Disney sugli sci rimanda alla fine degli<br />

anni Cinquanta del secolo scorso, quando<br />

i signori Mike Bongiorno, Rolly Marchi<br />

e Giorgio Mondadori uniscono le forze, le<br />

idee e la passione per sport e ragazzi dando<br />

vita ad una manifestazione che fin dalle<br />

prime edizioni viene presa in simpatia e…<br />

d’assalto da centinaia di giovani amanti della<br />

montagna. Negli anni a venire, il Trofeo<br />

Topolino Sci Alpino cresce e raccoglie le attenzioni<br />

praticamente di tutto il mondo, ragazzi<br />

e ragazze arrivano da ogni angolo del<br />

pianeta per sfrecciare tra porte e paletti con<br />

il loro personaggio Disney preferito e anche<br />

la Federazione Internazionale Sci (FIS) include<br />

l’evento nelle sue manifestazioni giovanili<br />

di massimo grado.<br />

Nel 1984 la Val di Fiemme lancia la sfida<br />

sci di fondo e Topolino la raccoglie immediatamente.<br />

Il Trofeo Topolino Sci di Fondo<br />

diventa “must” in quella che, senza mezzi<br />

foto NEWSPOWER<br />

termini, è da sempre la culla italiana degli sci<br />

stretti, la valle che nel giro di meno di 25 anni<br />

ha ospitato quattro Campionati del Mondo<br />

di Sci Nordico, l’Universiade Invernale, oltre<br />

120 prove di Coppa del Mondo e ha dato<br />

i natali alla mitica Marcialonga. Tornando al<br />

Trofeo Topolino Sci di Fondo, con l’evento<br />

2015 in calendario i giorni 17 e 18 gennaio,<br />

stiamo parlando di una manifestazione che<br />

nelle ultime edizioni ha sempre oltrepassato<br />

quota 1300 partecipanti, tutti raccolti allo<br />

Stadio del Fondo che per 48 ore si trasforma<br />

in arena internazionale per nuove generazioni<br />

di mini fondisti e fondiste, ragazzi e<br />

ragazze che nel correre, battersi, vincere e<br />

perdere, vivono un’esperienza che negli occhi<br />

e nell’anima rimane indimenticabile.<br />

Oltre a sci di fondo e sci alpino, il Trofeo Topolino<br />

è oggi esteso a diverse discipline e la<br />

domanda che ci si può porre è perché non<br />

si sia mai rivolto alle due ruote che su strada<br />

come in off-road vantano un movimento<br />

giovanile importante nel nostro paese e che<br />

forse, grazie alla kermesse di casa Disney,<br />

potrebbe accrescere ancor più il proprio<br />

tasso di gradimento e appeal tra i giovani e<br />

le famiglie. Dopotutto, i parallelismi e le similitudini<br />

tra ciclismo e sci sono più di uno,<br />

a cominciare dalla fatica e la tenacia messe<br />

in pista da uno o una fondista, perfettamente<br />

equiparabili a quelle di chi salta in sella e<br />

affronta una grande salita o si tuffa in una<br />

granfondo con i chilometri a due zeri e i di-<br />

foto NEWSPOWER<br />

foto NEWSPOWER<br />

slivelli a tre. Spesso chi pratica le discipline<br />

sulla neve in inverno si avvicina naturalmente<br />

alla bici nella bella stagione, per vivere dodici<br />

mesi l’anno quella sfida fianco a fianco, ruota…<br />

a ruota contro gli avversari, ma anche<br />

contro se stessi e arrivare al traguardo con la<br />

soddisfazione e la felicità nel poter gridare –<br />

o anche solo pensare – «Sì, ce l’ho fatta». E<br />

l’idea, l’insegnamento che può offrire questo<br />

genere di situazioni, la tenacia, il non mollare<br />

mai, il perseguire un obiettivo concreto, sono<br />

elementi insiti nello sport giovanile dove giocare,<br />

divertirsi e stare insieme sono priorità,<br />

soprattutto quando si parla di baby-categorie,<br />

e tutte queste caratteristiche una volta<br />

vissute in gioventù si portano con sé crescendo,<br />

indipendentemente dal livello che si<br />

raggiunge, perché lo sport, la bicicletta così<br />

come lo sci mirano a questo, ogni disciplina<br />

dovrebbe farlo in fin dei conti, per stare<br />

bene, per vivere momenti da non dimenticare<br />

mai e Topolino questo… lo sa bene.<br />

Forza Topolino, cosa aspetti… in sella!


100<br />

LA GRANFONDO I SENTIERI DEI LUPI<br />

a cura di LUCA ALÒ<br />

SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO<br />

ANGELO MIRTELLI E PAMELA RINALDI<br />

EEdizione spettacolare per la nona edizione della Granfondo<br />

I Sentieri dei Lupi. Ancora l’ennesimo successo organizzativo<br />

targato ASD Collarmele MTB con Angelo Ranalli,<br />

Riccardo Sgammotta ed il suo staff che hanno allestito<br />

una riuscitissima manifestazione, onorata dai migliori biker<br />

provenienti da buona parte della nostra penisola.<br />

La partenza<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

7 min<br />

Percorso suggestivo, condizioni climatiche ideali ed<br />

un considerevole numero di partecipanti (oltre 600)<br />

hanno emozionato la folla assiepata al traguardo del<br />

centro di Collarmele (L’Aquila) e lungo tutto il percorso<br />

disegnato tra i sentieri del parco eolico più<br />

grande d’Europa all’ombra del Velino-Sirente.<br />

Sui 56 chilometri la firma è stata messa dall’esperto<br />

élite Angelo Mirtelli (Ciociaria Bike) che ha preso il<br />

comando della gara dopo aver lasciato che i due avversari<br />

di turno Marco Rincon (Scapin Factory Team,<br />

secondo tra gli élite) e Vincenzo Della Rocca (Cubulteria<br />

Bike, primo di fascia tra i master 2) facessero<br />

corsa a sé per due terzi di gara. Con un gap di 28”<br />

all’intermedio, Mirtelli ha raggiunto i due attaccanti<br />

e li ha sorpassati entrambi chiudendo<br />

davanti in 2.19’40”.<br />

Protagonisti di una spettacolare bagarre<br />

sono stati anche Mirco Catone (Bike<br />

Pro Bottecchia, primo tra i master 3),<br />

il vincitore All Star 2014 Luigi Ferritto<br />

(FRW Oronero, primo tra i master 1) e<br />

Guido Cappelli (NW Sport Cicli Conte<br />

Fans Bike, secondo tra i master 2).<br />

Il confronto fra i tre più immediati inseguitori<br />

è sempre stato particolarmente<br />

acceso con Catone che ha forzato i<br />

tempi fino a guadagnarsi il quarto posto<br />

e rischiando di riprendere davanti a<br />

sé il colombiano Rincon attardato da<br />

un problema meccanico alla catena<br />

fino a quando il portacolori della Scapin<br />

Factory Team non ha fatto la differenza<br />

in discesa per mantenere saldo<br />

il terzo posto.<br />

In ambito femminile grande prova di<br />

Pamela Rinaldi (Ciclissimo MTB) che<br />

non tradisce mai le attese nel giorno<br />

della finale All Star come fece a San<br />

Gemini nel 2013.<br />

I vincitori finali Abruzzo MTB Cup


101<br />

bike della nostra penisola) alla<br />

Sentieri dei Lupi (che nel 2015<br />

ritornerà a disputarsi in estate<br />

tra fine giugno e gli inizi di<br />

luglio) è risultata vincente sia<br />

sotto l’aspetto sportivo che<br />

per la capacità degli organizzatori<br />

di offrire la giusta cornice<br />

a un evento tra i più seguiti e<br />

amati dalla grande community<br />

dei biker di tutto lo stivale.<br />

Risultati completi di gara<br />

www.tds-live.com<br />

Podio maschile<br />

Podio femminile<br />

Stesso copione di gara anche quest’anno<br />

sugli sterrati abruzzesi dove la portacolori<br />

della Ciclissimo MTB ha fatto il forcing con<br />

la complicità della compagna di squadra<br />

Emanuela Cerchià, la quale ha retto il ritmo<br />

solo per una manciata di chilometri, poi si<br />

è lasciata sfilare facendosi sorpassare da<br />

Nunzia Gammella (MTB Fan) che ha potuto<br />

conquistare un brillante secondo posto a<br />

6 minuti dalla vincitrice mentre Cerchià ha<br />

raggiunto l’arrivo al terzo posto con un gap<br />

di 11 minuti.<br />

Oltre a Mirtelli, Della Rocca, Catone, Ferritto<br />

e Rinaldi, ad ottimi livelli si sono confermati<br />

i leader di categoria Giuseppe Nucera<br />

(ASD Explorers Catanzaro) tra gli élite sport,<br />

Alessandro Chiti (Scapin Factory Team) tra<br />

gli juniores, Nicola Morozzi tra i master 4,<br />

Gianluca Galardini (Scapin Factory Team)<br />

tra i master 5, Francesco Ferrari (Lugagnano<br />

Off Road) tra i master 6, Carlo Proietti<br />

(Scapin Factory Team) tra gli under 23.<br />

Traguardo raggiunto anche per i biker in evidenza<br />

nel percorso medio di 34 chilometri<br />

con Tommaso De Palma, primo assoluto e<br />

di fascia tra gli élite sport, la donna juniores<br />

Felicia Angeletti (Abruzzo MTB Team Protek),<br />

Carlo Ranaldi (Cycling Team Iziro) tra i<br />

master 4, Gaetano D’Ambrosio (ASD Leonessa<br />

Taker), Mauro Pieri (Orso on Bike) tra<br />

i master 5, Antonio Gennaro Labate (ASD<br />

Locorotondo) tra i master 6 e Paolo Festa<br />

(Bike Inside Team) tra i master 2.<br />

Ma quella di domenica 19 ottobre è stata<br />

anche la giornata dei giovani a partire dagli<br />

esordienti e allievi: circa una decina hanno<br />

animato la versione corta di 12 chilometri<br />

con il podio conquistato da Matteo Napoletano<br />

(Abruzzo MTB Team Protek), Gianfranco<br />

Sarra (LCP Porrino) e Paolo Del<br />

Viscio (Kento Racing Team) tra gli<br />

esordienti, Emilio Catanzariti (Explorers<br />

Catanzaro), Simone Di Silvestre<br />

(Abruzzo MTB Team Protek) e Francesco<br />

Ursillo (Bicincanto nel Vulcano)<br />

tra gli allievi.<br />

Collarmele ha salutato l’edizione<br />

2014 dell’Abruzzo MTB Cup: ai nastri<br />

di partenza si sono presentati<br />

gli atleti che si sono distinti confermando<br />

il loro agonismo e la voglia di<br />

mettersi in mostra tra categorie agonistiche<br />

ed amatoriali dopo un tour<br />

di otto tappe in giro per gli sterrati<br />

della regione tra Fossacesia, Avezzano,<br />

Scanno (Marathon degli Stazzi),<br />

Popoli (Granfondo del Morrone)<br />

e Rivisondoli.<br />

Alla presenza di Dario De Luca (sindaco<br />

di Collarmele), Mauro Marrone<br />

(presidente della Federciclismo<br />

Abruzzo), Paolo Festa (consigliere<br />

FCI Abruzzo), Gianluca Colabianchi<br />

(responsabile del settore fuoristrada<br />

FCI Abruzzo) e una rappresentanza<br />

degli organizzatori dei circuiti Ima<br />

Scapin, Trofeo dei Parchi Naturali,<br />

Sentieri del Sole e dei Sapori, la Sentieri<br />

dei Lupi si è disputata con una<br />

meravigliosa cornice di pubblico ed<br />

ha costituito un momento ideale di<br />

festeggiamenti per il congedo dalla<br />

stagione agonistica in mountain bike<br />

con la consapevolezza che il successo<br />

della granfondo non è stato<br />

casuale.<br />

L’idea di abbinare la finalissima All<br />

Star (scontro diretto tra i 120 finalisti<br />

provenienti dai Gironi Nord, Centro<br />

e Sud dei circuiti della mountain<br />

Angelo Mirtelli vincitore nella categoria élite


LUNGA VITA ALLA CATENA<br />

a cura di ROBERTO ZANETTI<br />

foto di ROBERTO ZANETTI<br />

UNA BICICLETTA, QUALUNQUE ESSA SIA<br />

(DA CORSA, MOUNTAIN BIKE, CITY, ELETTRICA)<br />

PULITA E LUBRIFICATA A DOVERE SI PRESENTA SEMPRE BENE<br />

E, SOPRATTUTTO, DURA PIÙ A LUNGO<br />

Usare la bici una volta al mese o tutti i giorni poco cambia;<br />

una manutenzione regolare delle parti meccaniche,<br />

della trasmissione e di tutti quei componenti soggetti a<br />

usura vi ripagherà con una pedalata silenziosa e leggera.<br />

Cambiare in modo fluido e preciso permette di<br />

andare più veloci ed avere sempre in perfetta efficienza<br />

la nostra bicicletta al punto che, lavorare con cura sulla<br />

catena (foto in basso) e sul cambio può dare anche<br />

delle soddisfazioni personali ed essere divertente.<br />

Lo sporco, la polvere, la sabbia e tutti quegli agenti atmosferici<br />

che aggrediscono la bici si possono accumulare<br />

velocemente e diventare molto dannosi per il<br />

corretto funzionamento del nostro mezzo. La catena<br />

ben lubrificata e, come abbiamo detto in precedenza,<br />

tutta la trasmissione (pignoni della ruota libera e corone<br />

della guarnitura con relative parti meccaniche) rappresentano<br />

il segreto per assicurarsi delle piacevoli uscite<br />

in bici, escludendo a priori degli spiacevoli imprevisti.<br />

Caratteristiche tecniche del Metabond Bike<br />

Metabond Bike (nella foto a destra la confezione singola<br />

come si presenta al pubblico) è un lubrificante per<br />

catena e cuscinetti unico nel suo genere. Riduce gli<br />

attriti, rende scorrevole, silenziosa ed efficiente la pedalata,<br />

aumenta la durata della vita della catena, riduce<br />

l’usura di ingranaggi e pignoni.<br />

È composto dai seguenti elementi:<br />

• derivati del petrolio;<br />

• derivati solforati di acido grasso vegetale.<br />

Bastano alcune gocce di Metabond Bike, applicato in modo<br />

uniforme, per lubrificare correttamente la catena della bicicletta<br />

La confezione del Metabond Bike come viene venduta al pubblico:<br />

un flacone con le relative istruzioni di utilizzo e conservazione riportate sulla scatoletta<br />

Precauzioni d’uso del prodotto:<br />

Mantenere il flacone contenente<br />

Metabond Bike in ambiente fresco<br />

e ventilato, lontano a fonti di calore<br />

Agitare bene prima dell’uso<br />

Tenere lontano il prodotto dalla<br />

portata dei bambini e dal cibo.<br />

Controllare la data di scadenza<br />

che decorre dopo due anni dalla<br />

prima apertura.<br />

Il Produttore<br />

e Distributore per l’Italia:<br />

METABOND ITALIA SRL<br />

Via Scire, 15 - 00199 Roma (RM)<br />

Cell. +39 389 0019210<br />

E-mail: metabonditalia@gmail.com<br />

Web site: www.metabond.it


104<br />

LUIGI FERRITTO<br />

a cura di PAOLO MEI<br />

info@inbici.net<br />

IL PORTACOLORI DEL TEAM ORONERO FRW<br />

PROTAGONISTA DI UNA GRANDE STAGIONE<br />

È NATO NEL 1980 E CORRE IN MOUNTAIN BIKE, PREVALENTEMENTE NEL SUD, DOVE HA INANELLATO UNA SERIE<br />

INCREDIBILE DI VITTORIE, SOPRATTUTTO NELLA SUA REGIONE. HA UN PASSATO ANCHE IN CAMPO MOTORISTICO,<br />

MA LE DUE RUOTE CHE LO AFFASCINANO DI PIÙ SONO QUELLE A PEDALI. NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI SVOLGE UN<br />

LAVORO MOLTO IMPORTANTE, QUELLO DEL MEDICO<br />

BBuongiorno Luigi e benvenuto nel mondo INBICI. Che cosa<br />

spinge un medico-pneumologo, con famiglia, ad impegnarsi<br />

ogni giorno nel ciclismo amatoriale<br />

«La semplice passione per la bicicletta e in particolar modo per la<br />

mountain bike. L’essere a contatto con la natura, pedalare sui sentieri,<br />

attraversando boschi, lontano dal caos della vita quotidiana,<br />

mi dà una tranquillità e una carica che mi permette di affrontare<br />

il resto della giornata con un ‘appeal’ migliore, mi rende sereno!»<br />

foto FRANCESCO BLOTTA<br />

Come è strutturata la sua giornata tipo<br />

«Dipende dal turno che ho in reparto! Quando lavoro di mattina,<br />

sono solito praticare una sessione di allenamento, a digiuno, verso<br />

le 4 di mattina per circa due ore, poi colazione e scappo al lavoro.<br />

Dopo il lavoro faccio un richiamo di tecnica in MTB e poi sono tutto<br />

per la famiglia.<br />

Quando ho il turno di pomeriggio, invece, esco in bici con le prime<br />

luci dell’alba, poi mi dedico alla famiglia e alle 14 sono al lavoro! …<br />

Unico neo: alle 21 sono già al letto, distrutto!»<br />

Lei corre prevalentemente in Mountain Bike, è affascinato anche<br />

dalla strada<br />

«No assolutamente, la bici da corsa la uso solo per il defaticamento<br />

e per qualche lavoro specifico. Non è scoppiato l’amore per la bici<br />

da corsa, perché penso che questa non mi permetta di essere a<br />

contatto con la natura così come me lo permette la mountain bike!»<br />

Nel settore off-road sono davvero pochissimi gli atleti del<br />

Sud che sono riusciti ad esprimersi ad alto livello. Come mai<br />

Luigi Ferritto in azione<br />

Attualmente a che livello si esprime il movimento MTB nel<br />

meridione<br />

«Avete ragione, fino a qualche anno fa, qui al meridione, eravamo<br />

molto indietro sia agonisticamente che come organizzazione<br />

di eventi. Vedrete, però, nei prossimi anni sempre più atleti del<br />

sud cominceranno a mettersi in evidenza anche a livello nazionale<br />

perché il movimento è in forte crescita. Tecnicamente, infatti, noi<br />

atleti ci prepariamo meglio rispetto al passato, ma anche le manifestazioni<br />

sono organizzate sempre meglio con percorsi sempre<br />

più simili alle più blasonate gare del Nord Italia. Pensate che il<br />

‘Trofeo dei Parchi Naturali’, che racchiude le migliori granfondo<br />

del centro-sud Italia, ha richiamato e avvicinato tanti appassionati<br />

a questo sport.»<br />

Tracciamo un bilancio della stagione agonistica appena conclusasi.<br />

«Sono molto soddisfatto della stagione agonistica 2014! Sono<br />

riuscito a conquistare tutti gli obiettivi che mi ero posto ad inizio<br />

anno. Ho vinto per la 6 a volta assoluta il ‘Giro della Campania Off<br />

Road’, ho vinto la classifica assoluta del ‘XIII Trofeo dei Parchi Naturali’,<br />

che, come detto, è la manifestazione off road più blasonata<br />

del meridione e, per concludere, ho bissato il successo del 2012<br />

e del 2013 rivincendo anche quest’anno gli All Star della MTB a<br />

Collarmele.»<br />

Su quali fronti la vedremo impegnato nel 2015, stagione ormai<br />

alle porte<br />

«Sicuramente parteciperò al ‘XIV Trofeo dei Parchi Naturali’ per<br />

cercare di riconfermarmi, non sarà facile ma ci proverò, sperando<br />

di ottenere la qualificazione per la finale degli All Star, ma sarò<br />

sempre più impegnato, quale tester, nello sviluppo delle biciclette<br />

e del materiale FRW, azienda alla quale sono legatissimo da<br />

sempre.»


Il BAR CICCIO è il luogo di ritrovo<br />

dei ciclisti della riviera,<br />

in partenza per gli itinerari<br />

e percorsi della Valle del Savio<br />

e colline romagnole.<br />

Offre agli amici ciclisti,<br />

un punto di ristoro<br />

con un ampio parcheggio privato<br />

e un prezioso servizio<br />

di lavaggio bici<br />

(rivolgersi al bar)<br />

per coloro che rientrano<br />

dai percorsi del fuoristrada.<br />

Orari abituali<br />

partenze e ritrovi:<br />

• martedì ore 12.30<br />

• giovedì ore 12.30<br />

• sabato ore 13.00<br />

Tutti i sabati ritrovo per escursioni in MTB<br />

Colazioni e aperitivi con ricco buffet<br />

Servizio di pagamento bollette luce, gas, acqua, telefono e multe<br />

Sala TV Sky con dirette sportive<br />

tutte le partite in diretta del Cesena con Sky HD<br />

Sala giochi • Ricariche telefoniche • Wi-fi libero<br />

Bar Ciccio - Via Romea, 120 Cesena (FC) 47522 - t. 0547 331984 - e. barciccio@hotmail.it -<br />

BAR CICCIO


106<br />

IL CALENDARIO PROMOSPORT 2015<br />

a cura della REDAZIONE<br />

info@inbici.net<br />

DAL TROFEO MARE & COLLINA AL CAMPIONATO ITALIANO ESCURSIONISMO,<br />

DAL 15 FEBBRAIO AL 27 SETTEMBRE 2015<br />

UNA QUINDICINA GLI APPUNTAMENTI FISSATI NELL’AGENDA DI IVANO OGNIBENE E DI TUTTI I BIKER CHE<br />

VORRANNO PEDALARE DA MILANO MARITTIMA FINO ALLA DIGA DI RIDRACOLI. E NEL PROSSIMO ANNO ANCHE<br />

UNA TAPPA NELLE MARCHE<br />

CCon il nuovo anno riparte anche l’attività di Promosport, che<br />

per la stagione 2015 propone un calendario di attività come<br />

sempre tutto dedicato alla mountain bike, specialità cross. Si<br />

tratta di una serie di manifestazioni che riconfermano quanto<br />

organizzato da Promosport, di Ivano Ognibene e Franca Ricci,<br />

in ormai molti anni di attività, ma con una rinnovata spinta data<br />

da nuove prove inserite nel già ricco calendario. Da un lato,<br />

la volontà degli organizzatori di curare con sempre maggiore<br />

attenzione un mondo, quello delle ruote grasse, in continua<br />

espansione; dall’altro, il desiderio di venire incontro alle richieste<br />

dei biker, anche loro sempre più attenti a percorsi, ristori,<br />

assistenza, e tutto quello che fa MTB.<br />

L’apertura dell’attività agonistica è fissata per il 15 febbraio, a<br />

Marina Romea (RA), dove si terrà la prima delle cinque prove<br />

del Trofeo Mare & Collina. Le successive, a Milano Marittima<br />

(RA) il 22 febbraio, a Lido Di Dante (RA) il primo giorno di marzo,<br />

l’8 marzo a Castrocaro Terme (FC), infine il 15 marzo a Fratta<br />

Terme (FC). Proprio in quest’ultima località si terranno anche<br />

le premiazioni dell’intero circuito, perfettamente aderente al<br />

suo nome, trasportando i biker dalle pinete del ravennate alle<br />

colline romagnole, in cui non mancano percorsi con passaggi<br />

anche decisamente divertenti. Si ricorda che per queste cinque<br />

prove sarà anche possibile sottoscrivere un abbonamento alla<br />

cifra complessiva di 50 euro.<br />

La prova di Fratta Terme del 15 marzo, che chiude il circuito<br />

Mare & Collina, diventa la prima delle otto che invece compongono<br />

il cartellone del circuito Romagna Bike Cup 2015. Le<br />

altre sette, quindi 19 aprile a Borgo Tossignano (BO), 19 maggio<br />

a Monte Grimano (PU), 7 giugno ad Ozzano Emilia (BO),<br />

5 luglio a Santa Sofia (FC), 12 luglio alle Balze di Verghereto<br />

(FC), 2 agosto a Montecoronaro (FC) ed infine 27 settembre<br />

a Cesena. Un calendario molto interessante, come possono<br />

testimoniare i tanti che hanno già pedalato sui questi percorsi<br />

nelle precedenti edizioni, passando tra i sentieri e le affascinanti<br />

alture delle alte colline in provincia di Forlì. Senza dimenticare<br />

un passaggio anche fuori regione, nelle vicine Marche,<br />

in provincia di Pesaro Urbino, ad impreziosire il Romagna Bike<br />

Cup della prossima stagione.<br />

Ciliegina sulla torta, la data del 5 luglio, proprio quella di Santa<br />

Sofia, sarà valida anche come Criterium nazionale della Consulta,<br />

un appuntamento nell’appuntamento, un impegno in più per<br />

Promosport che propone quindi una novità di grande interesse.<br />

Nello scenario magico della diga di Ridracoli, situata nell’appennino<br />

romagnolo dove Vasco Rossi ha girato le scene del<br />

suo ultimo video, e dove molti accorrono per visitare il bacino<br />

idrico, il 26 luglio si correrà il Campionato Italiano di Escursionismo.<br />

In un luogo speciale appunto, quello del Parco delle Foreste<br />

Casentinesi, dove pedalando è possibile incontrare fauna<br />

selvatica e gustare una flora davvero unica in Italia.<br />

Per tutte le info è possibile utilizzare i seguenti contatti: cell<br />

338.6834464, fax 0543.64754, mail info@romagnamtb.it. Calendari<br />

e regolamenti sono disponibili sul sito romagnamtb.it


1 a TAPPA<br />

29 Marzo<br />

CORTONA (AR)<br />

RAMPICHIANA<br />

Percorso: km 40<br />

Dislivello: 1.300 m<br />

www.cavallinoasd.it<br />

<br />

2 a TAPPA<br />

26 Aprile<br />

CINGOLI (MC)<br />

9 Fossi<br />

Percorso: km 49<br />

Dislivello: 1.630 m<br />

www.avisbikecingoli.it<br />

3 a TAPPA<br />

31 Maggio<br />

RIOLO TERME (RA)<br />

G.F. Vena del Gesso<br />

Percorso: km 48<br />

Dislivello: 1.450 m<br />

www.rallydiromagna.it<br />

4 a TAPPA<br />

14 Giugno<br />

COSTACCIARO (PG)<br />

G.F. Monte Cucco<br />

Percorso: km 42<br />

Dislivello: 1.665 m<br />

www.cuccoinbike.it<br />

Iscrizioni gratuite per: Esordienti, Allievi e Junior<br />

Anteprima ABBONAMENTI<br />

ISCRIVITI ENTRO SABATO 08 FEBBRAIO<br />

e avrai CINQUE VANTAGGI:<br />

1° costo abbonamento a € 130,00<br />

2° omaggio (da definire)<br />

3° numero fisso personalizzato col nome del biker<br />

4° ritiro in area riservata<br />

5° ingresso in 1° griglia<br />

Dal 9 febbraio al 14 marzo € 150,00<br />

con numero fisso, ritiro in area riservata e ingresso in 1° griglia.<br />

N.B.: ingresso 1 a griglia: primi cinque di ogni categoria<br />

Anteprima ABBONAMENTI ESCURSIONISTI<br />

Iscriviti entro il 14 MARZO e avrai il costo abbonamento € 90,00<br />

Circuito<br />

in tappe<br />

con<br />

uno scarto<br />

5 a TAPPA<br />

06 Settembre<br />

PRATOVECCHIO (AR)<br />

Straccabike<br />

Percorso: km 53<br />

Dislivello: 1.800 m<br />

www.straccabike.it<br />

6 a TAPPA<br />

13 Settembre<br />

CAMERANO (AN)<br />

RampiConero<br />

Percorso: km 42<br />

Dislivello: 1.140 m<br />

www.rampiconero.it<br />

MONTEPREMI FINALE TOUR 3 REGIONI<br />

7<br />

1 a<br />

tappa<br />

3 a<br />

tappa<br />

7 a<br />

tappa<br />

4 a<br />

tappa<br />

5 a<br />

tappa<br />

2 a<br />

tappa<br />

6 a<br />

tappa<br />

7 a TAPPA<br />

04 Ottobre<br />

SINALUNGA (SI)<br />

Sinalunga Bike<br />

Percorso: km 53<br />

Dislivello: 1.670 m<br />

www.donkeybike.it<br />

Classifica SP - M / M5 M6 M7 M W1 M W2 Junior Eso-All Squadra Squadra<br />

Assoluta a punti a presenza<br />

1° Telaio 1 250,00 150,00 100,00 100,00 150,00 Premi Premi 1.000,00 500,00<br />

2° Casco 2 180,00 100,00 70,00 70,00 100,00 Premi Premi 600,00 300,00<br />

3° Casco 3 120,00 80,00 50,00 50,00 80,00 Premi Premi 300,00 200,00<br />

4 80,00 60,00 40,00 60,00 100,00<br />

5 60,00 40,00 40,00 40,00 100,00<br />

6/15 premi premi<br />

Circuito<br />

7<br />

in tappe<br />

con<br />

News<br />

uno scarto<br />

Classifica assoluta per abbonati: premiati i primi 10<br />

1 a TAPPA<br />

29 Marzo<br />

CORTONA (AR)<br />

RAMPICHIANA<br />

Percorso: km 40<br />

Dislivello: 1.300 m<br />

www.cavallinoasd.it<br />

2 a TAPPA<br />

26 Aprile<br />

CINGOLI (MC)<br />

9 Fossi<br />

Percorso: km 49<br />

Dislivello: 1.630 m<br />

www.avisbikecingoli.it<br />

3 a TAPPA<br />

24 Maggio<br />

PIORACO (MC)<br />

G.F. Monte Gemmo<br />

Percorso: km 43<br />

Dislivello: 1.350 m<br />

www.conerocup.it<br />

4 a TAPPA<br />

31 Maggio<br />

RIOLO TERME (RA)<br />

G.F. Vena del Gesso<br />

Percorso: km 48<br />

Dislivello: 1.450 m<br />

www.rallydiromagna.it<br />

5 a TAPPA<br />

14 Giugno<br />

COSTACCIARO (PG)<br />

G.F. Monte Cucco<br />

Percorso: km 42<br />

Dislivello: 1.665 m<br />

www.cuccoinbike.it<br />

6 a TAPPA<br />

21 giugno<br />

MATELICA (MC)<br />

G. F. del Verdicchio<br />

Percorso: km 45<br />

Dislivello: 1.650 m<br />

www.ciclistimatelica.com<br />

7 a TAPPA<br />

12 luglio<br />

BALZE - VERGHERETO (FC)<br />

Sentieri del Fumaiolo<br />

Percorso: km 38<br />

Dislivello: 1.245 m<br />

www.prolocobalze.com<br />

ABBONAMENTI: SINGOLO CIRCUITO CUMULATIVO<br />

Entro Sabato 8 Febbraio: Tour 3 Regioni o Italian 6 Races € 130,00 Tour 3 Regioni + Italian 6 Races € 150,00<br />

Dal 9 Febbraio al 14 Marzo: Tour 3 Regioni o Italian 6 Races € 150,00 Tour 3 Regioni + Italian 6 Races € 170,00<br />

News per<br />

SOCIETÀ<br />

È previsto uno sconto per le società che iscriveranno più di dieci atleti,<br />

ogni dieci abbonamenti sottoscritti l’undicesimo è gratuito.<br />

Versamento su CCP 11965449 e/o CC Bancario IBAN: IT27 V 07601 1320 000001196 5449 intestato a:<br />

Promosport - Via Federico Bondi, 24/A - 47121 Forlì e inviare Copia Versamento, con dati anagrafici, società, codice società, numero tessera al fax 0543 64754<br />

COUPON D’ISCRIZIONE<br />

Cognome ........................................................................................ Nome ............................................................................ Nato il .........................<br />

Via .......................................................................................................... Cap ..................... Città .........................................................................................<br />

Società ..................................................................................... N° codice Società ................................ N° Tessera .........................................<br />

Sesso M F Agonista Escursionista<br />

Tel. .................................................................... E-mail ..............................................................................................................................................................<br />

Abbonamenti singoli: 130,00 150,00 Abbonamenti comulativi: 150,00 170,00 <br />

Abbonamenti Escursionisti: 90,00<br />

www.tour3regioni.it - www.romagnamtb.it - info@romagnamtb.it - cell. 338.6834464


108<br />

GRAN GALÀ IMA SCAPIN 2014,<br />

ED È GRANDE FESTA<br />

a cura di ALDO ZANARDI<br />

Tempo<br />

di<br />

lettura<br />

7 min<br />

info@inbici.net<br />

DDomenica 30 novembre, nel suggestivo contesto della Rocca di<br />

Vignola (MO), è andata in scena la grande fasta degli Italian MTB<br />

Awards Scapin 2014.<br />

Oltre 300 presenti, tra concorrenti, accompagnatori, stampa specializzata<br />

e televisioni, si sono ritrovati nel comune modenese e sono<br />

state accolte con un ricchissimo buffet, che ha preceduto l’inizio delle<br />

premiazioni all’interno della prestigiosa “Sala dei Contrari” della stupenda<br />

Rocca di Vignola, che, con la sua caratteristica disposizione a<br />

“L”, converge sul palco, dove tutti i protagonisti della giornata hanno<br />

avuto un palcoscenico d’eccezione.<br />

Paolo Malfer, speaker trentino, affiancato da due splendide miss, ha<br />

condotto tutte le fasi.<br />

Presente in sala, e coinvolta sul palco, anche la Vice Presidente Federale<br />

Daniela Isetti, responsabile del centro studi della FCI.<br />

La splendida voce della cantante “Carmen”, ha introdotto i primi<br />

ospiti. A dare grande allegria i due comici di Zelig presenti. Massimiliano<br />

Bronzini, fratello di Giorgia, la due volte Campionessa del<br />

Mondo su strada nel 2010 e 2011 e, a seguire, i numerosi interventi<br />

di Francesco Damiano in arte “Giallorenzo”, che ha saputo coinvolgere<br />

tutti in sala, interagendo con i vari ospiti sul palco. Alle battute<br />

del simpatico comico, nelle due sale, esplodevano fragorose risate e<br />

alcuni trattenevano a stento le lacrime per l’ilarità suscitata.<br />

La presenza dei comici di Zelig si è potuta realizzare grazie alla collaborazione<br />

dell’AVIS e alla sua iniziativa “riso fa buon sangue”.<br />

La prima grande novità 2015 riguarda addirittura il “Giro d’Italia”,<br />

che sarà coinvolto grazie all’accordo tra IMA Scapin e Soudal,<br />

azienda belga leader in Europa nella produzione di sigillanti, importantissimo<br />

sponsor nel mondo del professionismo su strada. In alcune<br />

tappe IMA verranno estratti a sorte i nomi di alcuni abbonati, che<br />

avranno l’incredibile opportunità di essere presenti nell’ospitality del<br />

team pro tour Lotto-Soudal nelle fasi che precederanno la partenza<br />

della tappa. E proprio grazie a Soudal, che sponsorizzerà il Factory<br />

Team Scapin di Stefano Gonzi, che la squadra si è potuta rafforzare.<br />

Sono stati presentati i nuovi acquisti per la stagione 2015, due<br />

“pezzi da 90”, Elena Gaddoni e Daniele Mensi, con i quali il nuovo<br />

team punterà alle più prestigiose granfondo e marathon del panorama<br />

nazionale e internazionale.<br />

I primi a intervenire sono stati gli organizzatori delle nove prove del<br />

circuito, seguiti dagli sponsor, che, con il loro supporto, hanno contribuito<br />

alla costituzione di un montepremi generale eccezionale, oltre<br />

60.000 euro complessivamente, che ha ampiamente soddisfatto la<br />

totalità dei partecipanti all’IMA Scapin. Sponsor che hanno rinnovato<br />

la loro fiducia anche per il 2015, confermando il gradimento dell’importante<br />

vetrina offerta dal circuito.<br />

Tutti gli All Finisher sono stati chiamati e premiati, prendendo poi parte<br />

a una ricchissima estrazione di premi a sorteggio, che ha visto, il<br />

più fortunato, vincere un telaio Scapin, oltre a soggiorni, vacanze e<br />

numerosissimi altri premi.<br />

Estratti a sorte anche sette premi tra i Super All Finisher, ovvero gli<br />

All Finisher IMA che hanno partecipato anche alla gara gemellata, la<br />

Capoliveri Legend Cup dell’isola d’Elba. Prodotti tipici, soggiorni e<br />

vacanze sono stati consegnati ai fortunati vincitori direttamente da<br />

Maurizio Melis, presidente, e da alcuni membri del direttivo della<br />

Capoliveri Bike Park, che hanno anche illustrato il programma della<br />

loro gara che si correrà il 17 maggio 2015.<br />

Con l’assoluta maschile e femminile, ha avuto inizio la lunghissima<br />

serie di riconoscimenti al merito dei forti biker che si sono confrontati<br />

sulle nove prove, da aprile a ottobre.<br />

Le maglie finali IMA 2014


Nicola Corsetti e Pamela Rinaldi sono<br />

stati gli assoluti dominatori dell’edizione<br />

2014, mentre il Gruppo Sportivo Esercito<br />

si è aggiudicato l’ambita classifica a squadre<br />

e il relativo premio di ben 5000 euro.<br />

La premiazione per le società è stata la ciliegina<br />

sulla già ricchissima torta. Cinquemila,<br />

quattromila, tremila, duemila e mille, sono<br />

stati gli “EURO” vinti dalle prime cinque società<br />

classificate, che sono uscite dalla sala<br />

con in tasca un “vero assegno”.<br />

Massimo Stermieri e Gianluca Barbieri,<br />

organizzatori dell’IMA, hanno ringraziato<br />

dell’affetto dimostrato e rinnovato da parte<br />

di sponsor, team e concorrenti, cosa che<br />

garantisce le basi per la continuità di un movimento<br />

che ha saputo amalgamare tante<br />

realtà sparse per tutto il centro-nord d’Italia.<br />

Presentata anche la seconda grande novità<br />

2015, che sarà proprio la Capoliveri Legend<br />

Cup, dopo due anni di gemellaggio,<br />

subentrante alla tappa uscente, la Tremalzo<br />

Superbike. Il video di presentazione della<br />

gara ha fatto assaporare quello che i concorrenti<br />

potranno vivere il 17 maggio sull’isola<br />

d’Elba. La Capoliveri Legend Cup avrà<br />

una nuova logistica e un percorso ancora<br />

più spettacolare, pronta per un’ulteriore salto<br />

di qualità che, anche grazie all’IMA Scapin,<br />

la proietterà tra le gare di maggior risalto<br />

del panorama nazionale. Il grande impegno<br />

della Capoliveri Bike Park e del Comune<br />

di Capoliveri, che crede e appoggia<br />

da anni il progetto dedicato alla MTB, sta<br />

portando questa gara tra le più importanti<br />

a livello nazionale e il progetto per il 2016<br />

guarda anche al calendario dell’UCI Marathon<br />

Series. La gara 2015 sarà un Marathon<br />

Nazionale e prova del Marathon Tour<br />

della FCI.<br />

CALENDARIO IMA SCAPIN 2015<br />

12 aprile Granfondo della Val di Merse –<br />

Rosia (SI)<br />

26 aprile Granfondo del Durello –<br />

San Giovanni Ilarione (VR)<br />

10 maggio Da Piazza a Piazza – Prato<br />

17 maggio Capoliveri Legend Cup –<br />

Capoliveri (LI)<br />

07 giugno Casentino Bike – Bibbiena<br />

(AR)<br />

14 giugno Atestina Superbike – Este (PD)<br />

05 luglio Baldo Bike – Rivoli Veronese<br />

(VR)<br />

19 luglio Granfondo della Ceramica –<br />

Sassuolo (MO)<br />

13 settembre Rampiconero –<br />

Camerano (AN)<br />

Vincitrici assolute femminili<br />

Vincitori assoluti maschili<br />

Premiazioni All Finisher<br />

Tra premi e grande divertimento, tutti i presenti<br />

hanno potuto vivere un pomeriggio<br />

coinvolgente.<br />

L’appuntamento è per tutti al 2015 con la<br />

nuova edizione degli IMA Scapin, circuito<br />

che ha riscosso grande successo e si preannuncia<br />

in ulteriore crescita, visto l’interesse<br />

che ha saputo suscitare.


110<br />

BIKE PASSION<br />

a cura della REDAZIONE<br />

LO SHOW ROOM DI FAENZA CONTINUA A CRESCERE<br />

NEL 2015 SPAZIO ALLE NUOVE FAT BIKE. MARCHIO TREK IN CRESCITA. A SETTEMBRE<br />

IL PICCOLO GIRO DELL’EMILIA ROMAGNA. E MOLTO ALTRO ANCORA…<br />

Bike Passion continua a pedalare veloce. Lo store di Marco<br />

Stradaioli e Mirko Dalprato ha saputo scegliere la retta via, quella<br />

che conquista clienti con la professionalità di un servizio sopra le<br />

righe. I 3 meccanici a disposizione sono un esempio di quanto<br />

possa offrire Bike Passion, a Faenza. Ma nella realtà Faenza, in<br />

provincia di Ravenna, ad una manciata di chilometri da Forlì, è<br />

un concetto meno solido se parametrato al sito web, da poco<br />

rinnovato e ricchissimo di offerte sia sul nuovo che sull’usato: si<br />

può comprare da ovunque, scegliendo tra i tanti marchi che il<br />

negozio ha a disposizione.<br />

Proprio su marchi e prodotti, Marco Stradaioli presenta da subito<br />

qualche indirizzo futuro, in realtà più vicino di quel che si pensi.<br />

«La prospettiva è tutta sul discorso fat bike. Stanno riscuotendo<br />

un successo enorme, si informano in tanti e tutti i marchi<br />

ne hanno avviato la produzione. Sono sicuro che cresceranno<br />

molto già la prossima primavera, soprattutto perché può essere<br />

un mezzo molto divertente».<br />

Poi spazio ad una sfida, quella tra «Specialized e Trek, due marchi<br />

importantissimi col secondo che sta crescendo davvero molto<br />

– conferma Stradaioli – recuperando così ampi spazi sul primo.<br />

Qui saranno sviluppati novità di sicuro interessanti». In quanto al<br />

video, il meglio di Garmin e GoPro, mentre un capitolo speciale<br />

lo merita la società, che vola ormai verso il traguardo dei 300<br />

iscritti. Cresce il numero di iscritti, cresce l’impegno necessario


111<br />

alla sua miglior gestione, ma<br />

aumentano anche le partecipazioni<br />

a manifestazioni in giro per<br />

l’Italia. Isole comprese, in particolare<br />

per il Giro della Sardegna,<br />

in cui il team Bike Passion<br />

riconferma la propria presenza<br />

anche per il 2015. E poi tanti<br />

altri appuntamenti, sia per i più<br />

esperti che per chi invece vuole<br />

provare l’emozione di trovarsi<br />

in un flusso di ciclisti con la sua<br />

divisa Bike Passion, ma in maniera<br />

assolutamente più tranquilla,<br />

ad un livello cicloturistico.<br />

Poi, ovviamente, la partecipazione<br />

alla Granfondo Davide Cassani,<br />

l’evento di casa. Ed una novità, una anticipazione: «Per la<br />

fine di settembre 2015 organizzeremo un piccolo giro di Romagna,<br />

su 4 tappe». Facile prevederlo, in terra di ciclismo diventerà<br />

in poco tempo una manifestazione di sicuro interesse.<br />

Lo show room, perché questo, in fondo, è Bike Passion, presenta<br />

una vasta disponibilità dei migliori prodotti. Nei 600 metri<br />

quadrati si trova davvero tutto il necessario per dare pieno sfogo<br />

alla propria passione. Bici anche usate, e poi accessori ad ogni<br />

livello, ed una assistenza, anche meccanica, rapida ed afficace.<br />

Tutti elementi che contribuiscono a rendere quella faentina una<br />

realtà dinamica, in continua crescita e sviluppo.


CON BPA<br />

ORA L’ORIENTE<br />

È PIÙ VICINO<br />

a cura di ROBERTO ZANETTI<br />

UNA GRANDE GAMMA DI PRODOTTI, PERSONALE<br />

QUALIFICATO E TANTA ESPERIENZA. ECCO IL SEGRETO<br />

DI BPA PER MANTENERE UN POSTO DI PRIM’ORDINE<br />

NELLA DISTRIBUZIONE E NELLA VENDITA DI QUALSIASI<br />

TIPOLOGIA DI PNEUMATICO PER LE DUE RUOTE,<br />

MOTOCICLETTE, SCOOTER O BICI CHE SIANO<br />

Fin dal lontano 1985 BPA SpA è impegnata come importatore<br />

e distributore di pneumatici due ruote dei più affermati<br />

marchi dell’estremo oriente.<br />

La gamma presente in catalogo è in grado di soddisfare<br />

per qualità e prezzi le tutte le più svariate fasce di mercato<br />

presenti a livello commerciale e di prodotti.<br />

Pur essendo una Società per Azioni presente su tutto il<br />

territorio nazionale e internazionale, il rapporto col consumatore<br />

finale rappresenta un aspetto di primaria importanza<br />

e viene curato nei minimi particolari dai responsabili<br />

commerciali e tecnici dell’azienda.<br />

Partendo dagli ordini fino alle spedizioni, avvalendosi<br />

dell’estrema professionalità di uno staff dinamico e disponibile,<br />

BPA esaudisce tutte le richieste della clientela<br />

dando agli utenti risposte mirate e soddisfacenti sulla disponibilità<br />

dei distribuiti.<br />

foto ROBERTO ZANETTI<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL COPERTONCINO<br />

DA CORSA DEESTONE XPLORE:<br />

• Misura: 700x23c 23-622<br />

• Battistrada innovativo per condizioni di bagnato e asciutto<br />

• 100 PSI – 62 TPI<br />

• Lunga durata e alta flessibilità della gomma<br />

foto ROBERTO ZANETTI foto ROBERTO ZANETTI<br />

Un insieme di copertoni e camere d’aria Deestone distribuiti da BPA<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL COPERTONE<br />

DA MTB DEESTONE XPLORE:<br />

• Misura: 26x1.90 50-559, 26x2.10<br />

• Battistrada innovativo per la sua categoria, ideale<br />

per sterrati sabbiosi<br />

• Il tracciato delle tele e il cavetto di tenuta in Kevlar sono<br />

la grande innovazione Deestone.<br />

Grazie a questa tecnologia è possibile usare la copertura<br />

con i liquidi antiforatura che si trovano in commercio.<br />

• Lunga durata e alta flessibilità della gomma<br />

Copertone da MTB Deestone XPlore<br />

abbinato alla la sua camera d’aria con valvola da 48 mm<br />

Copertoncini Deestone XPlore, uno con battistrada grigio antracite e l’altro<br />

rosso (i fianchi sono neri) in abbinamento alle loro camere d’aria da 48 mm<br />

Il Distributore per l’Italia:<br />

BPA SpA<br />

20124 Milano<br />

Sede operativa: via dell’Industria,11<br />

20037 Paderno Dugnano (MI)<br />

Tel. +39 02 9880998<br />

Fax: +39 02 9880328<br />

Web site: www.bpaspa.it


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