Jahresbericht 2016
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FORTI CONTROVENTO!<br />
Ogni migrante è un progetto<br />
Riccardo Dello Sbarba<br />
Anche nel terribile <strong>2016</strong>, più solidarietà che paura, più accoglienza che muri, più<br />
persone volontarie che razzisti.<br />
Il Sudtirolo ha avuto anche questo: un<br />
ragazzo di 17 anni morto saltando su<br />
un treno merci per il Brennero. Abeil<br />
Temergen veniva dall‘Eritrea, aveva<br />
superato deserto e mare e visto morire<br />
molti compagni. Era stato identificato a<br />
Lampedusa, a Roma, Milano e infine a<br />
Bolzano e nessuno gli aveva detto che<br />
lui, Abeil, eritreo, profugo, aveva il diritto<br />
di raggiungere il fratello in Germania con<br />
regolare biglietto.<br />
Lungo la tratta ferroviaria del Brennero<br />
altre persone sono rimaste schiacciate,<br />
o assiderate sui carri merci. Molte sono<br />
sparite chissà dove, o si sono affidate agli<br />
“scafisti di montagna”. E tutto questo<br />
dolore solo perché la “fortezza<br />
Trotz eines schrecklichen<br />
Jahres <strong>2016</strong> überwog im<br />
Rückblick die Solidarität über die<br />
Angst, war die Willkommenskultur<br />
stärker als die Mauern und es gab mehr<br />
freiwillige HelferInnen als RassistInnen.<br />
Millionen von Menschen sind auf der Flucht vor<br />
den Folgen des Klimawandels und vor Kriegen,<br />
für die unsere Erdhälfte verantwortlich ist. Als<br />
Grüne Fraktion haben wir die Aufenthaltsorte<br />
der MigrantInnen besucht und haben durch<br />
Anfragen und Anträge die Vorschläge<br />
der solidarischen Zivilgesellschaft<br />
in Landtag und Regionalrat<br />
eingebracht.<br />
Europa” dai profughi si<br />
difende, invece che<br />
difenderli come<br />
dovrebbe.<br />
Milioni di persone<br />
sono in fuga<br />
dai cambiamenti<br />
climatici e<br />
dalle guerre che<br />
la nostra parte di<br />
mondo ha provocato.<br />
I mercati del<br />
lavoro dei paesi ricchi<br />
(ma poveri di figli) sono più rapidi ad<br />
assorbire le persone migranti di quanto<br />
non lo siano sistemi politici paralizzati<br />
dalla paura.<br />
Eppure basterebbe ascoltare le centinaia<br />
di persone impegnate nella solidarietà,<br />
le chiese, le associazioni per capire che<br />
ogni migrante ha un suo progetto che<br />
andrebbe sostenuto, che ogni migrante<br />
che ci sembra un problema in realtà porta<br />
con sé la sua soluzione.<br />
Anche in Sudtirolo la rete della solidarietà<br />
è molto più forte dei razzisti e della paura.<br />
Tante persone mettono a disposizione<br />
tempo, conoscenze linguistiche, biciclette,<br />
vestiti, cibo. Abbiamo le risorse umane<br />
e materiali per vincere la sfida.<br />
Va chiesta a gran voce una politica europea<br />
dell‘accoglienza e la revisione delle<br />
assurde “regole di Dublino”. Ma anche le<br />
nostre istituzioni devono fare il proprio<br />
dovere.<br />
Non per tutte le persone richiedenti asilo<br />
è stata allestita un‘accoglienza dignitosa.<br />
Negli ex magazzini della zona industriale<br />
di Bolzano sono stati mescolati uomini,<br />
donne, minorenni soli, persone vulnerabili<br />
in stanzoni privi di assistenza medica,<br />
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