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N. 2 - F ebbraio 2006 P oste Italiane S. p. A. - Parrocchia di Chiari

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Un solideo di Papa Wojtila a ChiariIl solideo (Soli Deo… honor =solo a Dio si deve onore) derivada una tradizione rabbinica che,interpretando letteralmente Deut.4,15 fa obbligo al devoto ebreo dinon percorrere più di dieci metricol capo scoperto, per rispetto allamaestà di Yahwè.Nella tradizione cattolica si è mutatoin una quantità di copricapo (tricorno,saturno o cappello da viaggio,mitra, tiara orientale e latina, cappucciomonastico…) che per lo piùsi riducono ora al solo uso liturgico.Anche i laici avevano l’abitudine dicoprirsi il capo: le donne col velo, gliuomini col cappello o berretto. Finoa poco tempo fa era consideratosconveniente andare in pubblico acapo scoperto. Attualmente i copricapo“feriali” (solideo o papalina)hanno il colore bianco per il Papa,rosso per i Cardinali, violaceo per iVescovi e nero per gli Abati.2 aprile 1987 in PatagoniaUno dei suoi viaggi missionari GiovanniPaolo II lo riservò al ConoSud d’America: Argentina e Cile(marzo-aprile 1987). Nella città diViedma, culla dei Salesiani in Patagonia,fece sosta il 2 aprile.Lì fra gli altri erano vissuti il CardinalCagliero, il Beato Artemide Zatti,il venerabile indio santo ZeffirinoNamuncurà… il Papa intese rendereomaggio all’opera evangelizzatricedei Salesiani. Ricevettero l’illustreospite, nel deserto adiacenteall’aeroporto, più di diecimila persone.Guidati dal gran difensore deidiritti umani, Mons. Jaime F. De NevaresSdB, giunsero in treno da Nequèn,a 700 km, più di mille indiosMapuches. Giovanni Paolo II gradìda un sacerdote della razza primitiva,Padre Juvenal Currulef, un“mate”, simbolo di amicizia e dibenvenuto. Disse un “buono!”, storcendola bocca per l’amarezza dellabevanda e poi lo restituì. La gentecominciò a gridargli: “Èl del estribo!Èl del estribo!”.Il Pontefice pronunciò il suo magistralediscorso sulla “nuova evangelizzazione”e dopo aver impartitola benedizione dal palcoscenicopiù povero in tutti i suoi viaggi(due piattaforme di camion accostatecon un piccolo riparo contro ilfurioso papero) si volse attorno percercare qualche sacerdote da salutare.In altre udienze era stato assediatoda preti e suore: a Viedma ipochi missionari eravamo mescolaticon la nostra gente. In quel momentouna folata di vento gli fecevolare il solideo ben lontano. Quandotoccò il mio turno per salutare ilPapa, una guardia della Polizia Federalemi porse il povero cappellinoe feci atto di porgerglielo. Se lopose sulla mano sinistra e mi chiese:“Cosa mi gridava la gente colfamoso” estribo”?”. Io gli spiegaiche fra i gauchos delle steppe patagonichec’è l’abitudine di salutarsie conversare prendendo lo stesso“mate” che è un infuso di erbastimolante con acqua calda in unrecipiente adatto e che si sorbiscecon la stessa cannuccia senza pulirla.Per un “chasqui”(un cavalieremessaggero) il minimo di educazioneesigeva che sorbisse un “mate”all’arrivo e un secondo nel rimetterepiede nella “staffa” (estribo) primadi ripartire. Giovanni Paolo II sorridendomi rimise in mano il solideoe mi pregò di tenerlo. Poi alzando ledue mani chiese il famoso “mate delestribo”… ma senza esito.La mia anziana mamma, che erasempre stata la missionaria della retroguardianei miei 22 anni di girovagaretra le tribù patagoniche enei 10 anni come missionario tra iQuichuas delle Ande dell’Ecuador,custodì gelosamente il ricordo delPapa “che era andato a trovare suofiglio”. Purtroppo un’ischemia cerebralesta marcando gli ultimi giornidi mia madre. Sono venuto per accompagnarlacon l’unico modo chele fa capire il mio affetto: una carezza,uno sguardo, la vicinanza.Rovistando tra i ricordi di famigliaritrovai il solideo papale. Lo presentaia mamma e le chiesi se era contentadi regalarlo a una Chiesa peresservi custodito: con un cenno degliocchi mi fece capire di sì.Ed ecco come il ricordo del caroWojtyla è ora in mano a don AntonioFerrari che ha avuto la bontà diospitarmi a Treviglio ed ora a Chiari.Che dal cielo il Papa Santo affrettiil mio rientro nella Patagonia deisogni di don Bosco.don Sergio Micheli,Missionario SalesianoPRESBITERIO CLARENSECURAZIA DI SAN BERNARDINOVia Palazzolo, 1don Antonio Ferrari (Direttore)030/7006811don Mino Gritti030/7000959 - 3289004767don Gianni Pozzi030/712356 - 333 3367973don Silvio Galli030/700220020

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