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Gennaio 2003 - Parrocchia di Chiari

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IL PAPA A MONTECITORIOChiedo maggior impegnoMondo femminile“Esigola precisione”16Dal <strong>di</strong>scorso del Papa a Montecitoriodavanti all’intero ParlamentoDopo aver richiamato alla necessitàche ogni persona,eletta nei vari organismi istituzionali,eserciti il proprio ruolo politicoricercando il bene comune, secondole in<strong>di</strong>cazioni contenute neidocumenti del Concilio Vaticano(Gau<strong>di</strong>um et Spes), Giovanni Paolo IIha tracciato alcune piste <strong>di</strong> impegno e<strong>di</strong> cooperazione in<strong>di</strong>spensabili allae<strong>di</strong>ficazione della casa comune.Proseguendo, il Papa ha richiamatol’Enciclica “Centesimus Annus” del1991 dove è scritto: “Le idee e le convinzionipossono essere facilmentestrumentalizzate per fini <strong>di</strong> potere.Una democrazia senza valori si convertefacilmente in un totalitarismoaperto oppure subdolo, come <strong>di</strong>mostrala storia”.È seguito il passaggio - molto delicato -della crisi delle nascite e quin<strong>di</strong> dell’invecchiamentodella popolazione.“La cruda evidenza delle cifre costringea prendere atto dei problemi umani,sociali ed economici che questa crisiinevitabilmente porrà all’Italia neiprossimi decenni, ma soprattutto stimola- anzi, oso <strong>di</strong>re, obbliga - i citta<strong>di</strong>niad un impegno responsabile e convergente,per favorire una netta inversione<strong>di</strong> tendenza”.L’azione pastorale a favore della famigliae dell’accoglienza della vita, sonoil contributo che la Chiesa offre allacostruzione <strong>di</strong> una mentalità e <strong>di</strong> unacultura all’interno delle quali questainversione <strong>di</strong> tendenza <strong>di</strong>venti possibile.Ma sono gran<strong>di</strong> anche gli spazi peruna iniziativa politica, che mantenendofermo il riconoscimento dei <strong>di</strong>rittidella famiglia come società naturalefondata sul matrimonio, secondo ildettato della Costituzione della RepubblicaItaliana (cfr. Art. 29), rendasocialmente ed economicamente menoonerosa la generazione e l’educazionedei figli.“Chiedo a Voi, rappresentanti del popolo,un maggior impegno affinché leresponsabilità primarie dei genitoritrovino adeguati sostegni da parte delleIstituzioni”.Scuola e cultura al servizio della persona“Siamo consapevoli che l’uomo contaper ciò che è più che per ciò che ha, eche la scuola e la cultura in generale favivere alla persona una esistenza autenticamenteumana.Proprio per questo una Nazione sollecitadel proprio futuro favorisce lo sviluppodella scuola in un sano clima <strong>di</strong>libertà, e non lesina gli sforzi per migliorarnela qualità, in stretta connessionecon le famiglie e con tutte lecomponenti sociali.Non meno importanti, per la formazionedella persona, sono i mezzi <strong>di</strong>comunicazione ed ogni strumento chedetermina il grado <strong>di</strong> cultura: è questauna sfida che chiama in causa ognipersona e famiglia, ma che interpellain modo peculiare chi ha maggiori responsabilitàpolitiche e istituzionali.La Chiesa, da parte sua, non si stancherà<strong>di</strong> svolgere, anche in questocampo, quella missione educativa cheappartiene alla sua stessa natura”.Infine Giovanni Paolo II si è soffermatosull’importante ruolo dell’Italianella costruzione <strong>di</strong> una Europa solidale,capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo con le altreculture, ma che non si <strong>di</strong>mentica delleproprie ra<strong>di</strong>ci cristiane. Il cristianesimoha una attitu<strong>di</strong>ne ed una responsabilitàdel tutto peculiari: annunciandoil Dio dell’Amore, esso si proponecome la religione del reciproco rispetto,del perdono e della riconciliazione.L’Italia e le altre Nazioni che hanno laloro matrice storica nella fede cristianasono più preparate ad aprire all’umanitàcammini <strong>di</strong> Pace, non ignorandola pericolosità delle minacce attuali,ma nemmeno lasciandosi imprigionareda una logica <strong>di</strong> scontro che sarebbesenza soluzioni.“Per questo dobbiamo tutti sentirciresponsabili nella costruzione <strong>di</strong> unanuova civiltà fondata sull’ Amore. Diobene<strong>di</strong>ca l’Italia!”a cura <strong>di</strong> Giuseppe DelfratePinuccia lavorava come contabiled’azienda e abitualmenteaveva accanto a sé un paio <strong>di</strong>giovani aiutanti. Lei era bionda,sempre vestita e pettinata in modoimpeccabile, senza un filo fuori postoe lavorava nello stesso modo, conassoluta pignoleria: nei suoi registrie tabulati c’erano colonne <strong>di</strong> numeriperfetti; aveva fatto dell’or<strong>di</strong>ne edell’esattezza lo scopo della sua vita.Quando capitava che uno dei giovanisbagliasse, Pinuccia si arrabbiavamolto, prendeva l’errore come un affrontoe sgridava in modo esageratoil malcapitato. Avendole fatto notareche non era il caso <strong>di</strong> prenderselatanto e che lei era lì appunto per correggeregli eventuali errori, mi <strong>di</strong>ssecon convinzione: “Io sono così; a mepiace la precisione ed esigo la precisione;gli errori mi danno troppo fasti<strong>di</strong>oper scusarli…”Le cose cominciarono a cambiare ungiorno, quando Pinuccia doveva partireper le vacanze in comitiva. All’airterminal, all’ora stabilita, Pinuccianon c’era. Una sua parente si preoccupòe corse a casa sua, trovandolaseduta tranquillamente in vestaglia,come se non dovesse affatto partire.Quella volta fu una corsa <strong>di</strong>sperata intaxi verso l’aeroporto per fare in tempoa prendere l’aereo.In albergo, poi, commise <strong>di</strong>verse stranezze,tra cui la più vistosa fu <strong>di</strong> presentarsia cena con tre abiti <strong>di</strong>fferenti,indossati uno sopra l’altro, oppurecon scarpe spaiate. Ritornata a casafu accompagnata dal me<strong>di</strong>co e si scoprìche aveva un tumore benigno alcervello che le impe<strong>di</strong>va il funzionamentodella memoria. Aveva perso lanozione del tempo e non era più ingrado <strong>di</strong> concentrarsi, ma non se nerendeva conto.Dopo l’operazione, clinicamente riuscita,Pinuccia dovette essere ricoveratain una casa <strong>di</strong> riposo, nonostantel’età ancora giovane. Quando si va atrovarla, Pinuccia fissa il visitatorecon un sorrisetto ebete, dando segno<strong>di</strong> non riconoscerlo.Ida AmbrosianiL’Angelo - <strong>Gennaio</strong> <strong>2003</strong>

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