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VERONA MEDICA

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ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VERONA</strong><strong>VERONA</strong><strong>MEDICA</strong>Bimestrale di informazione medicaBimestrale di informazione medica - anno XXXXIIII n. 1 FEBBRAIO 2009 - Sped. in a.p. - 70% - Filiale di VeronaIL NUOVO CONSIGLIODELL’ORDINEPAG. 81FEBBRAIO2009


LA RIVISTA BIMESTRALE DELL’AMCI (Ass.Med.Catt.Ital.): ti aggiorna su tutti irecenti e importanti argomenti di Bioetica e su tutte le problematiche che ricadono sullanostra professione. Partecipa attivamente per il futuro della nostra professione:Iscriviti all’AMCI sez. Verona - Presidente dott. Renzo Tessari.Puoi contattarci ai seguenti numeri telefonici:Dott. R. Tessari - Tel. 045 569461Dott. Oscar Antonello - Tel. 045 569146Dott. Alberto Disperati - Tel. 045 8101480 - Cell. 347 7352539


SOMMARIOEDITORIALE5 Cari Colleghi...NOTIZIE DALL'ORDINE6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni8 Le nuove cariche ordinistiche per il triennio 2009-201111 Ci servono i Vostri indirizzi di posta elettronicaALBO ODONTOIATRI12 Verbali della Commissione OdontoiatriLETTERE AL DIRETTORE13 A Christmas tale...14 Liste di attesa15 Lista unica o libera scelta?16 Sistema di sorveglianza “Passi”CONVEGNI E CONGRESSI17 Convegni e CongressiAGGIORNAMENTO18 L’ipnosi nella pratica ambulatoriale:un modello efficace di approccio terapeuticoPROFESSIONE E LEGGE21 Documento di valutazione dei rischi22 Documento di valutazione dei rischi.Proroga al 16 maggio23 Imposta di bollo su fatture relative a visite medicheATTUALITÀ25 Clandestini26 Medici per la pace27 Nuovo servizio ambulatoriale per la valutazionedei disturbi di olfatto e gusto.30 Un successo!STORIA DELLA MEDICINA31 La malattia: un breve approccio storico34 Cary Grant: la bellezzaENPAM36 Specializzandi e spazi istituzionali37 Società accreditate SSN. Devono versare il 2% all’EnpamASSOCIAZIONI38 FEDERSPEVElezione del nuovo Consiglio Direttivoe del nuovo Presidente39 La cura dell’uomo corpo spirituale.SINDACATI44 Specializzandi: basta ritardi!44 SNAMILa nuova pagina Web dello SNAMIGIOVANI E PROFESSIONE45 S.O.S. - SostituzioniTEMPO LIBERO46 Chi cerca... trovaMEDICI SPECIALIZZANDI:OBBLIGATORIETÀ DI ISCRIZIONE ALL’ALBO PROFESSIONALEFacendo seguito alla nota del 1° Febbraio 2008 di questa federazione inerente alla obbligatorietà di iscrizione all’albo professionaledei medici specializzandi, si ritiene opportuno precisare che l’art. 2, comma 433, della Legge 244/07 (Legge finanziaria 2008)prevede che i medici specializzandi potranno essere ammessi alle scuole di specializzazione solo a condizioneche conseguano la laurea e la relativa abilitazione entro la data di inizio delle attività didattiche.Ad ogni modo si ribadisce l’orientamento della FNOMCeOche ritiene l’iscrizione all’Albo per i medici specializzandi requisito ineliminabile.Il PresidenteAMEDEO BIANCO<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 3


EDITORIALECariColleghi...Con il 2009 è iniziata anche l’attivitàdel nuovo Consiglio che, per mandatodei Medici e Odontoiatri veronesi,guiderà l’Ordine professionale nelprossimo triennio.Mi sento di fare solo un breve cennosulla recente campagna elettorale.Come tutti sanno, vi sono statimomenti di dibattito acceso e taloradi aspro confronto.Ma dal momento che un certo gradodi conflittualità è fisiologico in democrazia,queste contrapposizioni nonpossono essere considerate negativamente,purché abbiano termine nelmomento stesso della chiusura delleurne e purché ad esse subentriconcordia ed unità di intenti nelperseguire gli obiettivi comuni.Le elezioni da poco concluse impongonoperò un’altra e ben più graveriflessione: ci si deve infatti interrogaresul problema della partecipazione deicolleghi all’attività dell’Ordine.E’ questo il vero punto cruciale.E’ noto a tutti che negli ultimi anni sisono registrate percentuali diaffluenza al voto tanto basse da risultareimbarazzanti e credo non sia ilcaso di invocare le “solite” debolimotivazioni quali le difficoltà diparcheggio, il maltempo (o il beltempo), la complessità del voto ecc.Il principale motivo della scarsa partecipazionealle elezioni (ma ciòriguarda purtroppo anche ad ognialtra proposta ordinistica) è invecelargamente conosciuto e coincidecon la sensazione, estesa e radicatatra molti colleghi, che l’Ordine siaun’entità lontana dalle esigenze deimedici o, peggio, che esso abbiaormai assunto solo funzioni esattorialie/o sanzionatorie.Credo sia improduttivo contrastare taliatteggiamenti di sfiducia e delusionerivendicando semplicemente a parolel’impegno (che pure c’è sempre stato)nell’espletamento dei compiti istituzionali;è invece necessario dimostrarecon fatti ed iniziative concreteche l’Ordine è davvero la “casa” deimedici e che all’interno di essa tuttipossono trovare collaborazione, solidarietàed anche difesa dalleminacce che oggi sempre più numeroseincombono sulla nostra professione.Le tematiche che attualmente assillanoe preoccupano i colleghi sonomolteplici e complesse: i timori diincorrere in disavventure giudiziarie,il disagio causato dalle crescentiincombenze burocratiche, i dilemmidinanzi ai grandi temi etici connessicon la vita e la morte, la necessità dioperare talora in condizioni inaccettabiliper il decoro professionale ecc.,rappresentano altrettante sfide dellamedicina moderna e non esistonoprogrammi realistici che consentanodi pianificarne in via teorica la soluzione.Per tali motivi risulterebbe inutile elencarele priorità per il prossimo triennio,perchè i colleghi conoscono perfettamentei problemi, vivendoli nella loroattività quotidiana.Ritengo che il solo programma attendibileche il nuovo Consiglio possapresentare, oltre all’impegno concretonell’assolvere agli impegni istituzionali,sia quello di coinvolgere ilmaggior numero possibile di medicied odontoiatri nell’attività ordinistica,con particolare riguardo ai molti chese ne mantengono lontani.Sono convinto che su queste basi –partecipazione ed unità - ogniproblema potrebbe essere affrontatodalla giusta prospettiva e con la forzanecessaria.L’apertura della nuova sede, il cuimerito va naturalmente attribuito aiConsigli precedenti, è prevista già neiprimi mesi del 2009; essa potràrappresentare per i colleghi un primo,importante stimolo ad avvicinarsiall’Ordine, data la facile accessibilitàe la possibilità di usufruire di spazicomuni, che attualmente sono moltolimitati a causa dei noti problemi distaticità. Un’ampia sala riunioni costituiràla sede naturale per le nostreassemblee e faciliterà anche, auspicabilmente,l’organizzazione diconvegni scientifici e di altre iniziativedi formazione o di semplice aggregazione.Per favorire la partecipazione di tutti,in ideale continuità con il lavoro svoltonegli scorsi anni, saranno valutateiniziative dirette a rendere più agevolela comunicazione degli iscritti conl’Ordine e verranno potenziati canalidi dialogo e confronto anche con leprincipali istituzioni sociali e politichedel nostro territorio.L’avvio di una stagione di produttivacollaborazione da parte di tutti imedici ed odontoiatri veronesi siavvarrà anche di un altro importantestrumento, che già esiste e funzionaegregiamente, ma che andrebbeutilizzato in modo più esteso: la nostrarivista “Verona Medica” dovrebbeinfatti sempre più essere consideratanon soltanto come fonte di informazionema anche come un mezzo per“entrare” nella vita ordinistica,mediante l’espressione di critiche,opinioni, suggerimenti.Sento infine la necessità, in concomitanzacon l’inizio di questo nuovomandato, di ricordare la figura PierMarcello Fazzini, caro amico e Presidenteprematuramente scomparso equella di Umberto Geremia, per tantianni stimato ed autorevole Tesorieredell’Ordine.Sono state due perdite gravi e dolorosee penso che il modo migliore dionorare la memoria degli amici sia,per ciascuno di noi, quello di proseguirel’impegno nella professione, alivello personale ma anche in ambitoordinistico, superando indifferenza ediffidenze, con l’obiettivo di contribuirealla crescita di una categoria veramenteforte, unita e consapevole delproprio ruolo e della propria dignità.FRANCO ALBERTON<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>5


NOTIZIE DALL’ORDINEVerbalidel Consiglioe delleCommissioniVERBALE SEDUTA DI CONSIGLIODEL 14 OTTOBRE 2008Presenti: Carrara, Geremia, Mora.Consiglieri: Arrichiello, Codella,Colletta, Facincani, Fiaschi, Fostini,Lombardo, Paoletti, Rosa, Soraci,Veronese.Revisori dei Conti: Marchioretto.Direttore: CerioniConsulente Legale: Avv. Gobbi.Assenti Giustificati: Marinelli,Mirandola, Monicelli, Braga.1) LETTURA ED APPROVAZIONEVERBALE CONSIGLIO PRECEDENTEViene data lettura del verbale relativoal Consiglio del 16 settembre 2008,che viene approvato all’unanimità.2) COMUNICAZIONI.a) Il Presidente relaziona sui seguentiargomenti:- Convegno svoltosi a Treviso il27.9.2008 sul tema “Ambiente eSalute”- Convegno internazionale organizzatodalla FNOMCeO/GIPEF eCOMEN, svoltosi a Venezia il4.09. 2008- Da lettura della delibera n. 133del Comitato Centrale FNOMCeOcon la quale sono stati fissati icriteri per la pubblicità di informazionerelativa all’esercizio delleMedicine non Convenzionali.- Ricorda che nei giorni 8-9- e 10Novembre p.v. si svolgeranno leelezioni per il rinnovo del ConsiglioDirettivo dell’Ordine, dellaCommissione Odontoiatri e delCollegio dei Revisori dei Conti.Nel caso non si raggiungesse ilquorum previsto, la secondaconvocazione è fissata per igiorni 29-30 Novembre e 1 Dicembre2008.b) Il Dott. Soraci relaziona sull’incontroavuto l’11.10.2008 con la CommissioneRegionale degli Ordini delVeneto sulla Pubblicità Sanitaria.c) Il Dr. Lombardo relaziona sull’incontrotenutosi con i Rappresentantidei Pronti Soccorso degliospedali della provincia, il Rappresentantedel SMICA/ULSS 20 ed iRappresentanti dell’Ordine deiMedici C. e O. di Verona, tenutosiil 2 ottobre u.s.Della riunione è stato stilato undocumento, parte integrante delpresente verbale.3) MODIFICA DATI ANAGRAFICIISCRITTIIl Consiglio ratifica la modifica dei datianagrafici dei seguenti iscritti:- Dott. AYOUB Ghassan da AyoubGhassan Kassem essendo diventatocittadino italiano.- Dott. GHANDOUR Hussein daGhandour Hussein Mohammadessendo diventato cittadino italiano.4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONILe iscrizioni e cancellazioni vengonoapprovate.MEDICI - CHIRURGHIIscrizioni neo-abilitati:Dott. CRECIUN MihailIscrizioni per trasferimento da altroOrdine:Dott. GALATI Giuseppeda VIBO VALENTIADott. REGI Paolo da TERAMOCancellazioni per decesso:Dott. MARCONI AndreaCancellazioni su richiesta:Dott. BRUNELLI IvanoDott. CAZZAROLI LuigiDott. GIOCO EdoardoDott. RANDI NadiaDott. VERONESI GermanoODONTOIATRIIscrizioni per trasferimento:Dott. BA Patrizia da VENEZIAPrima di procedere alle relazioni istruttorie,escono dalla sala i consiglieriodontoiatri, i revisori dei conti, il direttoreed il consulente legale.VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIODELL’11 DICEMBRE 2008Presenti: Carrara, Fiaschi,Mora,Arrichiello, Codella, Colletta,Facincani, Fostini,Lombardo,Marinelli, Paoletti, Rosa, Soraci,VeroneseRevisori dei Conti: Marchioretto,Mirandola, Monicelli, Braga.Direttore: CerioniConsulente Legale: Avv. Gobbi1) LETTURA ED APPROVAZIONEVERBALE CONSIGLIO PRECEDENTEViene data lettura del verbale relativoal Consiglio del 14 ottobre 2008, cheviene approvato all’unanimità.2) NOMINA TESORIEREIl Consiglio Direttivo dell’Ordine deiMedici Chirurghi ed Odontoiatri diVerona DELIBERA su proposta delPresidente in ordine alla nomina delTesoriere, in sostituzione del Dr.Umberto Geremia, scomparso in data20.11.2008, all’unanimità, di nominareil Dott. Fabio FACINCANI nato aVerona il 06.06.1957 quale Tesorieredell’Ordine dei Medici C. e O. diVerona fino al 31.12.2008.3) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONIMEDICI - CHIRURGHIIscrizioni per trasferimento da altroOrdine:Dott. BOTTANELLI Mara da BRESCIA6<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINEDott. GANGAROSSA Paolada BOLZANODott. MERCANDINO Francescada BIELLADott. PACATI Paola da BOLZANODott. ROSSATO Gianlucada BOLZANODott. SANNINO Anna da NAPOLICancellazioni per decesso:Dott. BEVILACQUA FrancescoProf. CAVALIERE RuggeroDott. CORDIOLI BianteDott. DUSI MatteoDott. GEREMIA UmbertoDott. MARANGONI LivioCancellazioni su richiesta:Dott. ALBA ItaloDott. BRIANI GianfrancoDott. COSMA StefanDott. FURIOLI GiacominaDott. GALVANI EttoreDott. MARINONI FrancoDott. SGANZERLA LorenzoCancellazioni per trasferimento adaltro Ordine:Dott. BIDAN Alexandre a BRESCIADott. PERSANO Paola a LECCEDott. TAGLIANI Alberto a MANTOVADott. ZAMBOTTI Benedetta aVICENZAODONTOIATRIIscrizioni neo-abilitati:Dott. MAKARATI AbdulhafizDott. MOZZO Nicola (doppia laureagià iscritto Albo Medici-Chirurghi)Cancellazioni su richiesta:Dott. AVANZINI ErminioDott. BERNINI GiuseppeCancellazioni per decesso:Prof. CAVALIERE RuggeroCancellazioni per trasferimento adaltro Ordine:Dott. PERSANO Paola a LECCEPRIMA DI PROCEDERE ALLE RELA-ZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DAL-LA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIA-TRI, I REVISORI DEI CONTI, IL DIRET-TORE ED IL CONSULENTE LEGALE.COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICICHIRURGHIOmissis….1) La Commissione approva lavariazione del Relatore per procedimentodisciplinareAVVISO IMPORTANTEDal 1° Marzo gli orari di apertura della Segreteria dell’Ordine cambieranno:ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VRORARIO DI SEGRETERIALunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,15Martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,15Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,15dalle ore 15,00 alle ore 17,15Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 13,15dalle ore 15,00 alle ore 17,15Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,15Sabato chiuso<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 7


NOTIZIE DALL’ORDINELe nuove cariche ordinisticheper il triennio 2009-2011Nei giorni 29-30 novembre e 1 dicembre u.s. si sono svolte, in seconda convocazione,le elezioni per il rinnovo delle cariche ordinstiche. L’affluenza è stata di circa1000 colleghi. Il “quorum” è stato raggiunto solo in questa seconda convocazione,dal momento che la prima convocazione infatti fissata un mese prima aveva vistol’invalidazione dell’Assemblea Elettorale per lo scarsa partecipazione degli iscritti.Ricordiamo che il regolamento prevede che in prima convocazione il numero divotanti sia pari ad almeno un terzo degli iscritti. Per il nostro Ordine si tratta ormaidel ragguardevole numero di circa 1800 partecipanti. Numero che diventa raggiungibilesolo con grossi sforzi organizzativi e possibile solo con una maggior sensibilitàdi tutti. Un grazie comunque a quanti hanno deciso di partecipare e a quantici hanno sostenuto. Il nuovo Consiglio si è già riunito nei primi giorni di Dicembre2008 ed ha provveduto all’assegnazione delle cariche direttive.Vi presentiamo dunque la nuova composizione del Consiglio e della nuova CommissioneOdontoiatri.GIORGIOCARRARAE’ il nostro nuovoSegretario.Nato a Verona nel1950, si è laureato aPadova nel 1977.Lavora come MedicoDentista Libero Professionista. Vicepresidentenel precedente Consiglio, dopo lascomparsa di Pier Marcello Fazzini haguidato l’Ordine come Presidente aiutandocia superare momenti difficili. E’ già statoPresidente della Commissione Odontoiatridal 1985 al 1996. Da oltre 15 anni è componentedella Commissione Centrale EsercentiProfessioni Sanitarie del Ministero dellaSalute. E’ membro del Comitato di BioeticaNazionale e Provinciale della FNOMCeO.E’ presente in Consiglio fin dal 1990.CONSIGLIERIIL NUOVO CONSIGLIODIRETTIVOCARICHE ISTITUZIONALIFRANCOALBERTONE’ il nostro nuovoPresidente.Nato a Verona nel1946, si è laureato aPadova nel 1973.Medico Legale, conosciutissimoe stimato da tutti, lavora pressola Medicina Legale dell’Università diVerona, in convenzione anche conl’Azienda Ospedaliera e con altri Ospedalied ULSS della nostra provincia. Partecipaalle sedute di Consiglio già dal 1984 ed èla figura istituzionale cui ci siamo semprerivolti per pareri e consigli medico-legalioltre che bioetici.E’ infatti da anni componente di alcuniComitati di Bieoetica operanti nel nostroterritorio. Guiderà il Consiglio e l’Ordinenei prossimi tre anni.ROBERTOMORAE’ il nuovoVicepresidente.Nato ad Angiari nel1949, si è laureato aPadova nel 1975.Lavora come medico diFamiglia a Legnago dal 1978. Presente inConsiglio fin dal 1991. Da quell’anno Direttoredel nostro bollettino d’informazione“Verona Medica”. Nel precedente Consiglio,ma anche in precedenti, ricopriva la caricadi Segretario.FABIOMARCHIORETTOE’ il nuovo Tesoriere.Nato a Verona nel 1967,si è laureato a Veronanel 1993. Lavora pressoil reparto di Neurologiadell’Ospedale Negrar. Inprecedenza ha lavorato all’ospedale diBussolengo e Castelgoffredo. Nel precedenteconsiglio ricopriva la carica di Revisoredei Conti. Avrà il compito di sostituire ilcompianto Umberto Geremia continuandonel’opera. Con l’acquisto della nuova sede edi conseguenti oneri finanziari, lo attende uncompito difficile, ma siamo sicuri che sia lapersona adatta al posto giustoVANIA TERESABRAGANata a Castelbelforte(MN) nel 1960, si è laureataa Verona nel1985. E’ Responsabiledell’Ambulatorio per ladiagnosi e la terapiadell’Osteoporosi pressoil Centro di Riferimento Regionale dell’Osteoporosidell’ASL 20. Nel precedenteConsiglio ricopriva la carica di Revisoredei Conti Supplente.FRANCESCOBOVOLINNato a Cologna Venetanel 1952, si è laureatoa Padova nel 1977.Lavora come MedicoDentista Libero Professionistaa Castelnuovodel Garda.In passato ha lavorato come anestsistapresso la Clinica Pederzoli di Peschieradel Garda.Presente in più mandati in consiglio èl’attuale Presidente della CommissioneOdontoiatri.E’ uno dei due Consiglieri Odontoiatripresenti in Consiglio.8<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINEORAZIO MICHELECODELLANato a Bolzano nel1954, si è laureato aPadova nel 1979. Lavorapresso la MedicinaInterna del Policlinicodi Borgo Romadove si occupa di Reumatologia.E’ impegnato nella redazionedi Dialogo sui Farmaci. Era presente comeConsigliere anche nel precedente Consiglio.ALFREDOGUGLIELMINato a Legnago nel1953, si è laureato aPadova nel 1979. E’Professore Ordinariodi Chirurgia Generalee Direttore della ChirurgiaGenerale A delPoliclinico di Borgo Roma. E’ presente inConsiglio per la prima volta, anche se hagià collaborato con l’Ordine nella Commissioneper l’Esame di Stato.FRANCESCOOREGLIANato a Verona nel1966, si è laureato inOdontoiatria a Veronanel 1990. Svolge attivitàdi libero professionistaodontoiatra inVerona. Membro dellaCommissione Odontoiatri dal 2001.Insieme al dott. Francesco Bovolin è unodei due Consiglieri Odontoiatri presenti inConsiglio.FRANCOCOLLETTANato a Verona nel1952, si è laureato aPadova nel 1977.Lavora come Medicodi Famiglia a Verona.E’ specialista cardiologo.Tra le sue passioni,oltre la professione, lo sci, il giardinaggioe la fotografia. Collabora nellaredazione di “La salute e la città”. Presentein Consiglio dal 1997 ha ricoperto la caricadi Revisore dei Conti nel triennio 1997-1999 e dal 2000 è Consigliere.GIUSEPPELOMBARDONato A Verona nel1956, si è laureato aVerona nel 1979. Lavoracome Medico diFamiglia a Verona. E’consulente del CentroRegionale Veneto delFarmaco e consulente del UIF (unità di informazionesul farmaco). E’ presente in Consigliodal 1993.BIANCAROSANata a Verona nel1948, si è laureata aPadova nel 1973.Lavora come Medicodi Famiglia a Verona.E’ presente in Consigliofin dal 2000 dovesi occupava della Commissione PariOpportunità. Visto l’ingresso nell’attualeConsiglio di rappresentanti del “gentilsesso” ora non è più sola a rappresentarlo.FABIOFACINCANINato a Verona nel1957, si è laureato aVerona nel 1988. E’ ilResponsabile a Peschieradel Garda delServizio di Pronto Soccorsoe Medicina d’Urgenzadel CDC Pederzoli. Era presenteanche nei precedenti due Consigli nei qualiha ricoperto la carica di Revisore dei Contiprima e di Consigliere poi.FRANCAMIRANDOLANata a Bussolengo nel1964, si è laureata aVerona nel 1991. Lavoracome medico dicontinuità assistenzialea Verona e come medicodi medicina generalea Quinto di Valpantena. Nel precedenteConsiglio ricopriva la carica di Revisoredei Conti.GIOVANNI CARLOSORACINato a Verona nel1949, si è laureato aPadova nel 1975. E’Pediatra Convenzionatoe lavora a S.Giovanni Lupatoto. E’stato in passato componentedel Consiglio Regionale FINP edella SIP. Presente nei precedenti dueconsigli come Revisore dei Conti prima eConsigliere poi, si occupava di guidare laCommissione Pubblicità.ROBERTOFOSTININato a Verona nel1956, si è laureato aPadova nel 1981. Lavoraa Verona come DirigenteMedico presso laDirezione Sanitaria dell’AziendaOspedaliera.E’ Vice Presidente del Comitato Etico perla Pratica Clinica dell'Azienda Ospedalieradi Verona.Era presente nei precedenti Consigli fin daltriennio 2003-2006.ANNAMARIAMOLINONata a Vicenza nel1950, si è laureata aPadova nel 1975.E’ Direttore nel Repartodi Oncologia dell’AziendaOspedaliera diVerona (Borgo Trento)e Direttore nell’Oncologia dell’Ospedaledi S. Bonifacio.Collabora come insegnante e ricercatorecon l’università di Verona.E’ presente in Consiglio per la prima volta.d<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 9


NOTIZIE DALL’ORDINEREVISORI DEI CONTICLAUDIOBALESTRIERONato a Terrazzo (VR)nel 1949, si è laureatoa Padova nel 1974. E’Direttore dell’Unità O-perativa Complessa diPneumologia. dell’Ospedaledi Legnago.Era stato presente in Consiglio nel triennio1991-1994 come Consigliere.Il suo è un ritorno gradito.MARIOBELTRAMENato a Minerbe (VR)nel 1926, si è laureatoa Modena nel 1953. Halavorato come MedicoOdontoiatra LiberoProfessionista a Veronaper vari anni, ma anchecome consulente presso l’Ospedale diBorgo Trento. L’elenco delle altre sue attivitàsarebbe troppo lungo. Ricordiamo cheè la nostra memoria storica e rappresentatutti i medici in pensione che ancoraseguono con passione l’attività ordinisticae la “Professione”.MARIOCELEBRANONato a Milano nel1950, si è laureato aPadova nel 1975.Lavora come medicodi Famiglia a Verona.Specialista cardiologo,svolge anche attivitàlibero professionale.E’ l’attuale Presidente della sezione veronesedella SIMG. E’ presente in Consiglioper la prima volta.GIUSEPPEBATTAGLIAE’ il Revisore dei ContiSupplente.Nato a Verona nel1982, si è laureato aVerona nel 2007. Lavoracome medico specializzandoin Psichiatria al Policlinico diBorgo Roma. Sarà suo compito portare inConsiglio la voce dei giovani Colleghi.LA COMMISSIONEODONTOIATRIFRANCESCOBOVOLINNato a Cologna Venetanel 1952, si è laureatoa Padova nel 1977.Lavora come MedicoDentista Libero Professionistaa Castelnuovodel Garda. In passatoha lavorato come anestsista presso laClinica Pederzoli di Peschiera del Garda.Presente in più mandati in consiglio èl’attuale Presidente della CommissioneOdontoiatri. E’ anche uno dei due ConsiglieriOdontoiatri presenti in Consiglio.FRANCESCOOREGLIANato a Verona nel1966, si è laureato inOdontoiatria a Veronanel 1990. Svolge attivitàdi libero professionistaodontoiatra in Verona.Membro della CommissioneOdontoiatri dal 2001. Insieme al dott.Francesco Bovolin è uno dei due ConsiglieriOdontoiatri presenti in Consiglio.GIANPAOLOPAOLETTINato a Verona nel1943, laureato a Pd.nel 1973. Lavora comemedico specialistaambulatoriale internoodontoiatra e comelibero professionista.Già componente del Consiglio dell’OrdineMedici Chirurghi e Odontoiatri per iltriennio 2006-2008 e della CAO dal 2004.GINOCAVALLININato a Cerea nel 2009si è laureato a Padovanel 1979.Odontoiatra libero professionistaè già statoPresidente della CommissioneOdontoiatri inpassato. E’ stato presente in Consiglio dal1986 al 2005 e per vari mandati ha fattoparte della Federazione Regionale degliOrdini del Veneto ed è stato anche VicepresidenteANDI del Veneto.CLAUDIOARRICHIELLONato a Napoli nel1964, si è laureato aVerona nel 1961.Odontoiatra LiberoProfessionista.Era presente nellaCommissione Odontoiatrigià nel precedente triennio e partecipavacome Consigliere Odontoiatra allesedute del precedente Consiglio.TIBUNALE DI TORINOGRATUITALA DIFFUSIONEDI MUSICANEGLI STUDI MEDICILa riproduzione musicale in uno studiomedico – medico-dentistico nel casospecificato – non può ritenersi effettuata ascopo di lucro, neppure indirettamente. Ilmedico dentista, ha osservato il Tribunale diTorino, ascolta la musica mentre lavorasoltanto per diletto mentre il paziente èindifferente al fatto che nello studio vengatrasmessa della musica, né è indotto ascegliere un dentista piuttosto che un altro inbase al fatto che nello studio si ascolti dellamusica. Consegue che il medico non ètenuto al versamento di compensi in favoredel produttore di fonogrammi, nonché gliartisti interpreti e gli artisti esecutori cheabbiano compiuto l’interpretazione ol’esecuzione fissata o riprodotta neifonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)10 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINECi servono i Vostri indirizzidi posta elettronicaIl Comitato di Redazione di <strong>VERONA</strong><strong>MEDICA</strong> si fa portavoce di una necessitàsempre maggiore manifestatadagli organi di gestione dell’Ordine.Non è una novità e probabilmente nonsarà l’ultima campagna che dovremointraprendere con tale obiettivo,preghiamo quindi tutti i colleghi direndersi partecipi e attivi a tale scopo.C’è sempre maggior necessità daparte dell’Ordine di avere gli indirizzidi posta elettronica di tutti gli iscritti.L’uso della posta tradizionale, cartacea,anche se ancora insostituibile,rappresenta un onere economico chepotrebbe essere ridotto.L’inviare agli iscritti una normale letteracosta circa 3.000 €. L’invio dellastessa per posta elettronica non costaquasi nulla. Superfluo ricordare che isoldi spesi, sono i soldi nostri; quellidegli iscritti, di noi tutti.E alla fine gravano sul bilancio!Altro vantaggio della posta elettronicaè la tempestività. Verona Medica nonha le caratteristiche di un quotidianoe non può essere un mezzo di comunicazionetempestivo.La posta elettronica potrebbe aiutarcia risolvere molti problemi.Invitiamo pertanto tutti i possessori diposta elettronica ad inviare all’Ordineil vostro indirizzo di posta elettronicautilizzando questo indirizzo e-mail:ordineverona@omco.vr.ite precisando le vostre generalità.Ci aiuterete a renderVi un servizio piùefficiente.Vi ringraziamo per la gentile collaborazione.IL COMITATO DI REDAZIONEdei Dott. A. e V. Corato S.n.c.ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALIREAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<strong>MEDICA</strong>ZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA37122 <strong>VERONA</strong> - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836Fax 045/8006737<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>11


ALBO ODONTOIATRIVerbali della CommissioneOdontoiatriVERBALE DELLA COMMISSIONEODONTOIATRI DEL 14 OTTOBRE 2008Presenti: Dott. Arrichiello,Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,Dott. OregliaAssenti giustificati: Dott. PaolettiLettura ed approvazione verbaleprecedente: il verbale della sedutaprecedente viene approvato all’unanimità.Comunicazioni del Presidente: ilPresidente relaziona sull’Assembleadei presidenti CAO tenutasi a Taorminalo scorso 26 settembre.1. la notizia più rilevante è la riferita,dal Dott. Renzo, volontà del MIURdi istituire ed attuare la specializzazionein “odontoiatria generale”per la quale si sono espressi afavore tutti i 32 CLOPD. Il PresidenteANDI in sede di ConsiglioSuperiore di Sanità ha espressoparere contrario. Il PresidenteRenzo si è detto d’accordo inquesto senso. A questo punto èintervenuto il Dott. Cavallini facendonotare che in materia di specializzazioniil Veneto è tuttaviainadempiente rispetto alle normativeeuropee (decreto MinisteroIstruzione e Sanità del 04/03/2002- Direttiva europea sul riconoscimentodel titolo europeo didentista). Il Dott. Oreglia richiedeche la CAO di Verona si attivi attraversola Federazione Nazionale perpoter analizzare le normativeeuropee e italiane onde accertarese di tale specializzazione esistanoi presupposti di legge, in loro assenzarichiede l’avvio di un’azioneconcertata con la CAO nazionalein opposizione al progetto di studidi cui trattasi. E’ invece necessariosiano attivate la specializzazionieuropee – italiane di cui già si è approvatala strutturazione.2. Nomenclatore tariffario: l’argomentoè riemerso e nonostante inpassato siano stati ritenuti elementinon opportuni. La realtà dellaprofessione continua a far riemergerel’utilità del nomenclatore.3. Radioprotezione: in merito all’obbligatorietàdei corsi di radioprotezione,dopo aver esaminato quelleche sono le normative di legge inmerito, la CAO di Verona intendevalutare la fattibilità dei corsi daparte sua.4. Odontoiatria sociale: il Prof. Gherloneribadisce l’impegno del Governoa proseguire in questosenso.5. Odontoprotesista: è stato ribaditoche la figura dell’odontoprotesistasarà inserita in campo sanitario.Il Dr. Cavallini, come da incarico dellaCAO, relaziona riguardo l'incontroavuto con il Vicepresidente dell'EMPAM Dr. Giampiero Malagninoinerente il futuro pensionistico dei LiberiProfessionisti (intendendo i colleghi chehanno una unica posizione contributivaobbligatoria) e, vista la legge finanziaria2007 che prevede una riservatecnica e conseguente stabilità digestione di 30 anni valutata su bilancitecnici redatti secondo criteri uniformiper tutte le Casse Dei Liberi Professionisti(DM 29-11-2007 pubblicato suG.U. 06-02-2008 n. 31), si ritieneurgente la necessità di adeguare edarmonizzare alle nuove disposizioniintrodotte tutto l'impianto normativo deimolteplici Fondi (quota A, quota B, deiMedici di Medicina Generale, degliSpecialisti Ambulatoriali, degli SpecialistiEsterni). Vista la complessità dellamateria la CAO delega il Dr. Cavallinia seguire l'argomento e relazionarenelle prossime riunioni.✂<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> - Via S. Paolo, 16 - 37129 <strong>VERONA</strong>TEMPO LIBEROCERCO, OFFRO E SCAMBIO: .......................................................................................................................................................................................................DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................COGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................NOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................................INDIRIZZO .................................................................................................................................................................................................................................................................TELEFONO ...............................................................................................................................................................................................................................................................Nº TESSERA ORDINE ................................................................................................................................................................................................................................12<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


LETTERE AL DIRETTOREA Christmas tale...Non avevo ancora nove anni quando lemie cugine si trasferirono in una meravigliosavilla fuori città, comperatadurante l’estate dai loro genitori: unmedico pediatra ed una bellissimamaestra.Era una grande casa circondata da uncuratissimo parco con alti alberi, unlungo viale di accesso e tremila rose afar da corona ad una piscina diragguardevoli dimensioni, che raggiungevala profondità di 4 metri. Nel parcolo zio aveva fatto costruire un recintoadatto ad ospitare una coppia dicaprioli, fatti venire dalla Val di Fiemme,dove abitualmente trascorrevamo levacanze estive.Nel parco c’era anche il recinto di King,un bellissimo stallone che era statocomperato in Sardegna, delizia di miacugina Luisa, che stava imparandoallora a cavalcare...Ero una ragazzina scontrosa, amantedei molti animali che vivevano in quelparadiso: i criceti nella gabbia sopra lalavastoviglie in cucina, il merlo indianoche diceva le parolacce, i gatti che ognitanto si trovavano acciambellati sullepoltrone importanti del salone, i cani dicasa Ghibli e Kelly, che rendevanomagica ed affascinante quell’atmosfera.Lo zio era giovane, bello e di temperamentoturbolento...si circondava diamici, amava le feste, le belle donne ela vita mondana, ma era anche unmedico profondo e coscienzioso.A Natale tutta la famiglia si riunivaassieme e quell’anno, era il 1972,avevamo ricevuto dallo zio l’invito atrascorrere le festività alla villa.Nel salone era stato preparato unlunghissimo tavolo, apparecchiato conuna lucida tovaglia di raso color cremafino a terra, piatti candidi bordati d’oro,bicchieri scintillanti e una miriade dimanicaretti disposti in bella mostra suun antico pianoforte a coda in radica:tra le portate, la più ambita era illeggendario budino di castagne dinonna Tina, che richiedeva una settimanadi preparazione...Così trovammo la casa al nostro arrivo:non vedevamo l’ora di trascorrere duegiorni assieme, visto che c’era postoper tutti nelle comode camere e nellaluminosa mansarda che nascondevaun lunghissimo percorso ferroviario conscambi e stazioni. Mia sorella ed iosaremmo state con le care cugine, miamadre finalmente con la sua famiglia emio padre avrebbe trovato la compagniasempre accogliente dello zioAngelo, del quale era ottimo comparenelle interminabili battute di caccia.Poco prima del pranzo, dall’ospedaledi Bovolone, dove lo zio lavorava comepediatra, giunse una drammatica telefonata.Un’auto era uscita di strada,all’interno c’era un bambino intrappolato,ancora vivo, i suoi genitori inveceerano entrambi morti sul colpo.Lo zio guardò negli occhi mio padre -tra loro l’affiatamento di vecchi amici -“Andiamo”, dissero entrambi e lasciaronorapidamente il convivio che si feced’un tratto cupo e triste.Non ricordo altro di quel pranzo diNatale tanto atteso che i silenzi interminabilie l’attesa di “quella” telefonata.Il bambino era salvo; i molteplici traumisarebbero guariti presto...Nel tardo pomeriggio mio padre e lo zioritornarono a casa, il bambino era statoingessato, ma non avrebbe trovato alrisveglio la mamma e il papà ad assisterlo.Poco prima della cena ricordo la ziaaffannata a cercare lo zio in tutta lacasa...niente. Nel giardino...niente. Nonera nemmeno sceso in cantina. Poi levenne un’illuminazione! Chiamòl’ospedale. Forse lo zio era là. Non sisbagliava. Egli non avrebbe mailasciato un orfano solo, specialmente ilgiorno di Natale.Lo trovarono accanto al letto delbambino, esausto, che gli stringeva lamano.Sono passati molti anni da quel giorno,il destino ha fatto sì che sposassi unmedico, anzi un chirurgo.Ho trascorso molte volte il Natale nellacasa di Brescia, vicino alla clinica, dovemio marito ha lavorato per 8 anni.Non ho mai sbuffato se veniva chiamatoda reperibile ed ogni volta, nella miamente, ricordavo quel Natale del ‘72,che mi ha insegnato a vivere!La sottoscritta, prof. Elisabetta Faccioli,moglie del dott. Giovanni Brunetto,dichiara che il racconto di cui sopracorrisponde a verità.Il pediatra nominato è il dott. AngeloMagro, mancato nel 1993.Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri di Veronawww.omco.vr.itInformazioni e servizi “on line”<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 13


LETTERE AL DIRETTOREListe di attesaDa anni si parla di liste di attesa, di malaSanità nell’organizzazione dei ricoveri,di pazienti esasperati nell’invocare unricovero o di Amministratori alla continuaricerca di progetti adeguati per ridurrei tempi “delle liste di attesa” o di Amministratoriche esultano per aver trovatoattraverso la computerizzazione lapanacea a questo grosso problema."Programmazione” che ogni Amministratoresbandiera ai quattro venti, mache purtroppo non risolve l’annosoproblema, o poco incide.E per ultimo dopo aver letto “L’Arena”del 17/12/08in cui si evidenzia la lungagginedelle liste di attesa sia per ricoveriche per le visite, mi viene spontaneopormi alcune domande: “Quali i motividi queste criticità?”.Molte possono essere le cause e la soluzionenon è facile. Per cui ne evidenzieròalcune che, se risolte, contribuirebberoa diminuire i tempi di attesa.Nelle SAUB la gestione delle sostituzionidegli Specialisti per breve tempo nonsempre viene attuata univocamente consoluzioni semplici ed immediate, per cuidiventano un ostacolo, prolungandoquindi i tempi di attesa.Bisogna ripristinare gli organici in alcunireparti ormai asfittici; la contrazionedegli stessi porta ad una diminuzionedel numero delle prestazioni e quindi,prolungamento dei tempi di attesa.A volte alcuni medici ospedalierivengono chiamati a prestare la loroopera in altri ospedali (consulenze) conil consenso degli amministratori.Questi potrebbero essere coinvolti negliospedali di appartenenza con nuoviincentivi, senza creare inconvenienti.La contrazione della spesa dovrebbeavvenire non diminuendo gli organici ei tempi di degenza ma con iniziative daconcordare.A questa criticità, come ho detto, sipossono proporre delle soluzioni, consapevoleche ve ne possono essere anchealtre. Sarebbe quindi utile affrontare ilproblema diversamente.Potrebbero essere coinvolti temporaneamentei medici specialisti inpensione, anche con età superiore ai70, quando non vengono lesi gli interessidi chi ha diritto, per ricoprire nelleSAUB i posti che si rendono vacanti oper ferie dei titolari o per altri motivi.La Regione stipula le convenzioni construtture private sia per consentire alpaziente la libera scelta si per diminuirei tempi di attesa.Quando queste strutture sono sature peraver raggiunto il massimo delle prestazioniconcesse dalla convenzione, nonpotrebbero essere coinvolti i medici chelavorano nelle strutture pubbliche conle stesse modalità e in orario diverso daquello dovuto? Così facendo si renderebberopossibili nuovi incentivi sia peri medici che per gli ospedali, utilizzandole risorse non spese. Programmandodelle assunzioni a tempo determinato,si potrebbe concorrere alla soluzionedel problema.Le industrie infatti, nei periodi dimaggiore richiesta del prodotto, assumonopersonale per soddisfare lerichieste di mercato, per poi tornare allanormalità appena cessata l’emergenza.Solo nel Veneto per accedere alle curedi FKT i pazienti devono fare unpercorso anomalo, che tutti contestano,costringendo gli stessi ad andare dauno specialista all’altro, per poi, dopolunghe peregrinazioni, accedere allecure (pensate ai pazienti traumatizzati).Senza pensare al danno socio-economicoche da questa organizzazionederiva.Queste ed altre possono essere lecause delle lunghe attese, bisognerebbearmonizzarle o organizzarle conoculatezza e disinteressatamentepensando solo al bene del paziente.L’Ordine dei Medici si dovrebbe farcarico di questo annoso problema congrande impegno, convocando tutte leforze che operano nella sanità. Solo conl’apporto di tutti, anche dei medici dibase, si possono raggiungere obiettivie soluzioni utili a migliorare la sanità nelsuo insieme.PINO COSTARICORDATE...!È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale;b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il relativoattestato in competente bollo.PrestanomismoSi riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della legge n. 1792, che così recita:1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolarel’esercizio abusivo delle professioni medesime sono puniti con l’interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno;2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispettodei doveri inerenti alle rispettive professioni.14<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


LETTERE AL DIRETTORELista unica olibera scelta?Gentile Direttore,Alcuni giorni fa si sono svolte le elezioniper il Consiglio Direttivo del nostroOrdine dei Medici di Verona, in secondaconvocazione.In prima convocazione (fallita) era statapresentata una sola, unica lista, connumero blindato di candidati, e sullaquale diventava impossibile, in effetti,apportare una benché minima diversaindicazione.Tale lista era stata concordata, dicono,dai Dirigenti di certi sindacati, ed erastata perciò percepita, da molti iscritti,come qualcosa di “preconfezionato” dapesanti condizionamenti .Questo modo di procedere che sitrascina già da molti anni, in effetti, irritae offende numerosi Colleghi che nonsopportano e non condividono più,questa anomala impostazione spartitoriae predatoria, ritenendola lesivadella dignità personale, contraria allalibera volontà di scelta.Lo manifestano infatti non recandosi piùa votare.. arrivando ad additare, perestrema esasperazione, l’Ordine addiritturacome Istituzione estranea, …forse inutile se non proprio vessatoria.Ecco perché, nella seconda convocazione,nel tentativo di recuperare credibilità,smorzare la disaffezione, su,appunto, sollecitazione di molti Colleghi,si è ritenuto più nobilitante allestire altreliste di “affiancamento”, con lo scopodi ampliare, così, il numero dei candidatidisponibili, sui quali far convergereun più libero, ampio consenso.Ha destato stupore e sconcerto, quindi,l’iniziativa di qualcuno che si è talmenteinfastidito da minacciare e sembra addiritturada inoltrare un esposto per invalidarele elezioni, ritenendo illegittima lacreazione di altri elenchi (liste) asostegno di candidati, forse più condivisi.A tal proposito è opportuno ricordareche tutti gli Ordinamenti civili,partecipati, democratici, ma anche ilbanale buonsenso, incentivano candidaturee liste, per favorire indicazioni escelte , creando anche liberi gruppi disostegno ad alcuni candidati, meglioindividuabili e condivisi.Questo probabilmente si pretendevafosse impedito… da certi Sindacati.Ma cosa c’entrano i sindacati conl’Ordine, che invece hanno connotazioni,compiti, del tutto diversi, se nonproprio contrastanti?I Sindacati, per loro natura istituzionale,curano gli interessi specifici dei loroiscritti. Solo che traslare queste specificitàall’Ordine vanifica il ruolo stessodel Sindacato, a scapito della “completezza”etica, morale e comportamentaledell’intera categoria medica.Spostare le rappresentanze sindacalisull’Ordine equivale ad “occupare”spazi non appropriati alle esigenzecontrattuali, alle rivendicazioni specifichedelle singole categorie mediche,sovente in conflitto.Si è tentato pertanto, con queste listeaggiuntive, di limitare l’invadenza sindacale,ridando all’Ordine la sua naturale,istituzionale connotazione… riuscendoci…almeno in buona parte, comedimostrano i candidati segnalati in altreliste, votati, ed eletti.L’auspicio, per le future esperienze ordinistiche,allora, rimane quello di riappropriarcidel Nostro Ordine, nonlasciandosi intimidire né emarginare. Ericordarsi sempre che “ogni iscritto èeleggibile” e “per ogni iscritto disponibilesi possono costituire gruppi disostegno”.Con Affetto e StimaELIO INSACCOCaro Elio,mi ero ripromesso di lasciare ogni commentosulle recenti elezioni ordinisticheall’editoriale del nostro nuovo Presidente.Ma quanto scrivi impone un commento.Per prima cosa: già durante la primaconvocazione esistevano due liste.Quella che i sindacati ospedalieri e territoriali(ANAAO, CIMO, ANPO, FIMMG,FINP, SUMAI, SNAMI, ANDI, oltre chequelli dell’ospedalità privata) avevanoconcordato nell’ottobre 2008 e che hannopoi suggerito ai loro iscritti, ed un’altra listaproposta da un sindacato diverso daquelli sopra indicati.Il fatto che alla prima convocazione, ilnumero di colleghi votanti sia stato diappena 600 persone è, a mio avviso, daimputare alla diffusa convinzione che difficilmentesi sarebbe raggiunto il “quorum”(almeno un terzo degli iscritti, 1800 votanti),piuttosto che alla presenza (comeaffermi tu) di una sola lista.Ne è prova il fatto che anche con cinqueliste (tante erano quelle circolanti nellaseconda convocazione) il numero dipersone venute a votare in secondaconvocazione (il “quorum” scendeva a500 votanti, pari a 1/10 degli iscritti) è statoinferiore a mille.Diversamente da quanto scrivi, ritengolecito e pertinente il fatto che un sindacatodia indicazioni elettorali ai propri iscritti.Non condivido, su questo punto, il tuogiudizio che definisce tale “impostazione”:“spartitoria” “predatoria” e “lesiva delladignità personale”.L’indicazione sindacale non è una imposizione.L’iscritto che non dovesse gradirele scelte sindacali, ha infatti la possibilitàe la facoltà di indicare nomi diversi daquelli suggeriti.Le liste comparse nella seconda convocazioneavevano (è ovviamente unaopinione mia, ma condivisa da tanti altri)come unico denominatore comune quellodi escludere alcune (poche) persone, cherisultavano indicate nella lista concordatatra sindacati, nell’intento di favorire l’entratain Consiglio di altre appartenenti al sindacatoche si era ritenuto non soddisfattodalle scelte fatte dagli altri.Alla lista di quest’ultimo si è affiancata, ealla fine fusa, la lista che ti aveva vistopromotore.La protesta del collega che voleva “invalidarele elezioni”, nasceva dal fatto chele liste di cui ti dicevo sopra, riportavanoper buona parte, persone presenti, nella“lista intersindacale”(tranne quei pochiesclusi) e tutte inoltre indicavano lo stessocapolista.A parere del collega questo era motivo diconfusione tra chi si recava a votare.In tal senso ha fatto verbalizzare il suodisappunto.La vera anomalia del nostro sistema elettoraleè la regola che vuole valida solo la<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 15


LETTERE AL DIRETTOREscheda che riporta l’indicazione di 15persone.Con tale regola, chi va a votare, non puòsemplicemente indicare le persone checonosce, stima e che sa essere disponibilia lavorare. Ne deve indicare 15.E’ per questo motivo che i sindacaticoncordano una lista di persone che garantiscanello stesso tempo le varie realtàdi cui è composta la “professione” e larappresentatività degli iscritti (che sonopoi i colleghi che vengono a votare). Secosì non agissero, le realtà poco “rappresentate”sarebbero del tutto assenti.E’ questo poi il motivo che una candidaturasingola (come voleva essere la tua)ha poche “chance”.Ed è anche il motivo che ti ha costretto acostruire una lista.Altre logiche “spartitorie” (ricordo un tentativo“partitocratrico”) sono state in passatoproposte e per nostra fortuna bocciatedagli elettori.Sono d’accordo con te quando affermiche Ordine e Sindacati “hanno connotazioni”e “compiti del tutto diversi”.Questo è quanto tutti, una volta eletti inConsiglio, teniamo presente.Ma su questo punto penso non sia necessarionessun mio commento.In passato, e con quelle logiche che staicriticando, hai fatto parte anche tu delConsiglio.E se ben ricordo, non mi è mai capitatodi vederti schierato su logiche “sindacali”.Con affetto e stima,ROBERTO MORASistemadi sorveglianza “Passi”Egregio Direttore,come è noto l’adozione di stili di vitanon corretti viene considerata un’emergenzasanitaria, comportando l’aumentodi rischio di malattie cardiovascolari,tumori e diabete, che insieme rappresentanole principali cause di mortalitàe morbosità nella popolazione adulta.Il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008include, fra gli obiettivi prioritari per laprevenzione sanitaria e la promozionedella salute, l’avvio di un monitoraggiocontinuo sia dei comportamenti arischio che interessano ampie fasce dipopolazione, sia dei risultati dei programmidi interventi di prevenzione. Inquest’ottica la Regione Veneto haaderito alla sperimentazione delSistema di Sorveglianza PASSI (Progressidelle Aziende Sanitarie per laSalute in Italia) negli anni 2005-2006 eora anche la nostra azienda (AULSS21 di Legnago) aderisce al progetto inmaniera attiva.Gli argomenti oggetto dell’indagine delSistema di Sorveglianza PASSI sono:attività fisica, fumo, alimentazione, consumodi alcool, sicurezza stradale,ipertensione ed ipercolesterolemia,screening del tumore della mammella,del collo dell’utero e del colon retto;saranno inoltre raccolti dati su alcunevariabili demografiche e sulla percezionedello stato di salute.per raccogliere le informazioni è statoelaborato un questionario standardizzatoche verrà proposto alle personecontattate mediante intervista telefonica.Le persone intervistate sonoscelte dalla lista dell’anagrafe dell’AziendaSanitaria con campionamentocasuale stratificato per sesso ed età.Le interviste telefoniche, condotte dapersonale sanitario dell’Azienda formatoallo scopo, verranno svolte inmodo continuativo durante l’arco dell’anno.Per favorire la massima conoscenzadell’avvio del Sistema di SorveglianzaPASSI tra i colleghi, si chiede alla S.V.di darne notizia sul Bollettino dell’Ordinedei Medici.Ringraziando in anticipo per il contributoche potrete offrire, si invianocordiali saluti.IL DIRETTORE GENERALEDANIELA CARRARObSANITRANS ASSISTANCE,società che provvede a fornire ed organizzareservizi sanitari ai turisti stranieri durante la loro permanenza in Italia,RICERCAMEDICI GENERICI e SPECIALISTIdisponibili a dare una copertura nella provincia di Verona.Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.sanitrans-assistance.com,alla voce “Società” - “lavora con noi”.16<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


CONVEGNI E CONGRESSIConvegni eCongressiINCONTRI VERONESI DICHIRURGIA DELLA MANOE MICROCHIRURGIA26 Febbraio 2009Le Lesioni del Nervo RadialeA. Vigasio (Brescia)26 Marzo 2009Lesioni del SistemaNervoso PerifericoP. Tos (Torino)30 Aprile 2009Le Fratture-Lussazionidel GomitoA. Celli (Modena)27 Maggio 2009Le MalformazioniCongenite della ManoG. Pajardi (Milano)Azienda Ospedaliera Universitaria diVerona; Unità operativa di Chirurgiadella Mano.Gli incontri, che prevedo conferenze eattività di lavoro su casi clinisi simulati,si terranno presso l’Aula Didattica dellaClinica Ortopedica del Policlinico G.B.Rossi.Iscrizioni limitate a 25 partecipanti.Per informazioni e iscrizioni:tel. 045 812 4473 - fax 045 812 4836;chirurgia.della.mano@azosp.vr.it10° CORSOPOST-UNIVERSITARIO INIMMUNOLOGIA CLINICA5 Marzo 2009Evoluzione per parsimonia:CITA, una molecola ma piùfunzioni contro i patogeni.Prof. R. Accolla26 Marzo 2009Le MastocitosiProf. M. Triggiani2 Aprile 2009Rotavirus e malattia celiacatre anni dopoProf. A. Puccetti7 Maggio 2009To smell the sle-cnsinvolvmentProf. Y. Shoenfeld21 Maggio 2009Meccanismi di controllodell’angiogenesi in corsodi malattie autoimmuniProf. R. GiacomelliUniversità degli Studi e Azienda Ospedalieradi Verona; Dipartimento diMedicina Clinica e Sperimentale,Sezione di Medicina Interna B(Prof. R. Corrocher).Verona, Policlinico G.B. Rossi, pressol’Aula 1 della Lente Didattica28 Febbraio 2009Il dolore neuropatico centraleCasa di Cura Pederzoli, U.O. di Neurologia;Università degli Studi di VeronaScienze Neurologiche e della Visione.Peschiera del Garda, Hotel “Al Fiore”Lungolago Garibaldi 9.Inizio lavori ore 8.0018 - 21 Marzo 20092° Convegno Interattivoendocrinologiae metabolismo 2009Verona, Auditorium Verdi,Centro Congressi Europa,Verona Fiere.Inizio lavori 18 marzo ore 14.003 Aprile 2009Convegno interregionaletrivenetoIn occasione del 25° anniversario delServizio di Diabetologia della Casa diCura Dott. Pederzoli, ASL 22.Lazise presso la Dogana Veneta.Inizio lavori ore 14.00RICERCA DI PERSONALE: UN MEDICO FISIATRAL’Amministrazione della Fondazione Madonna del Corlo O.n.l.u.s. - con sede a Lonato del Garda (BS), in C.so Garibaldi n. 3(www.madonnadel corlo.it) - ente gestore di un Istituto di Riabilitazione riclassificato ex D.g.r. 19883/2004,di una Residenza Sanitaria Assistenziale ed accreditato per attività ambulatoriale,intende conferire n. 1 incarico professionale a MEDICO FISIATRA a tempo pieno.L’accesso al predetto posto è riservato a sanitari in possesso della laurea in medicina e chirurgiae specializzazione in medicina fisica e riabilitazione o equipollenti.Per ogni informazione telefonare al n. 030 9130205 Dott.ssa Micaela Miserotti<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 17


AGGIORNAMENTOL’ipnosi nella pratica ambulatoriale:un modello efficacedi approccio terapeuticodi ROCCO CACCIACARNEABSTRACTL’A. espone il proprio modello collaudatodi induzione ipnoterapeutica inStudio Privato, passante dalla inizialerelazione interpersonale al processo diapprendimento. Recupera la posizionegià assunta in vita da G. Guantieri indifesa dell’ipnosi, da dedicare esclusivamentealle cure della Persona.DEFINIZIONI E CENNI STORICIAncora oggi, si rende assai difficileproporre una corretta definizione dellostato ipnotico. Esso si presenta comeun particolare atteggiamento dellaperformance dell’individuo non riconducibilené al sonno né alla veglia.Dopo un’induzione, appaiono modificatimolti tratti della psiche umana: lacoscienza, la percezione del tempo, lepotenzialità oniriche, la capacità volitiva,la memoria, il potere logico,l’elaborazione del dolore, l’autonomiadecisionale. Esistono vari livelli di statiipnotici, più o meno profondi, legati ingran parte alla suscettibilità dell’individuoe alla capacità dell’ipnologo. G.Guantieri, nel fondare l’Istituto“H.Bernheim” (1968), intendeva da unlato studiare le potenzialità dello statoipnotico per meglio applicarlo neiprocessi terapeutici e riabilitativi dautilizzare nell’uomo e, dall’altro, strapparnel’uso a tutti i male intenzionati,avvezzi a farne uno strumento di manipolazionea scàpito dell’altrui libertà,senza risparmiare nemmeno i personaggidello spettacolo.Come tutti sappiamo, già S. Freud avevatentato di utilizzare l’ipnosi in Medicina,nei disturbi psichici. Molti Studiosi,dopo di lui, con alterne fortune nehanno recuperato il valore terapeutico,sfruttando il cambiamento indotto daoperatore su paziente, con il bruscopassaggio tra stati modificati dicoscienza; cito, fra tutti, come capiscuola:H. Bernheim, M. Erickson e ilnostro G. Guantieri per pari dedizione,serietà metodologica, scientificità eonestà professionali, profuse nellaricerca e nella applicazione clinica.DALLA TEORIA ALLA PRATICAGià quando si assiste a uno spettacolo,a una cerimonia importante, ad unagara sportiva o ci si concentra nellavoro, in attività artistiche, sessuali,conversazionali ed altro, specie se adelevato coinvolgimento, si percepisceuna modificazione più o meno profondadella propria coscienza; l’ipnotizzabilitàè presente anche negli animali, perciòcaratteristica non legata alla cortecciacerebrale ma ai sotto-sistemi neuronalisedi degli istinti primordiali, dei riflessisemplici e/o condizionati, delle emozioni.Si rimanda alla vasta letteraturanazionale ed internazionale in materia,con la raccomandazione di selezionaregli AA. più accreditati per non esserefuorviati nei passaggi sequenziali,specie quando poggiano su basiteoriche non dimostrabili (con le inevitabilifantasiose deduzioni conseguenti),fino ad inerpicarsi in azzardate conclusioni,di scarso o nullo rilievo scientifico;mi riferisco all’alone di magìapervasiva presente in alcuni scritti e alledisquisizioni con presunte testimonianzesulla regressione a vite precedenti.Non intendo qui neppure porreveti ideologici personali alla ricerca nelcampo delle bioenergie, se e quandocondotte con rigore scientifico esecondo i moderni canoni della Medicinae della Psicologia Basate sulleEvidenze. Il DNA nasconde ancòramolti misteri e forse un giorno si capiràmeglio se proprio nella memoria geneticasia da ricercare la spiegazione amolti dei fenomeni descritti da AA.diversi.Tra le certezze strumentali dello statodi ipnosi figura sempre la comparsaprevalente delle onde alfa nel tracciatoelettroencefalografico; in alcuni Centridi Ricerca sono tutt’ora in corso studicontrollati con l’uso di tecniche dineuroimaging; tanto permette di localizzarecon precisione assoluta i sitianatomici interessati dal cambiamentoprogressivo sia etero che autoindotto;tuttavia, in Ambulatorio resta pursempre determinante la percezione/obiettivitàdel terapeuta di fronteal suo pz. Alcuni elementi semeiologiciappaiono inequivocabili, tipo l’immobilitàcorporea conseguente al rilassamento,la chiusura spontanea dellarima palpebrale o, ad occhi aperti, losguardo vitreo, fisso, assente; cosìdìcasi per il fenomeno della lievitazionedi un arto o per l’analgesia ottenuta conspecifiche sequenze di visualizzazioniguidate. Si discute molto sulle diversemodalità di induzione dello stato ipnotico,riconducibili tutte alle due principalicorrenti contrapposte sulle qualisi continua a dibattere: A) l’autoritariae B) la permissiva.Prima di procedere, Il pz, deve essereconsapevolmente informato e lo psico-18<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


AGGIORNAMENTOterapeuta acquisirne il consenso; ma lacornice istituzionale o ambulatoriale èfortemente determinante per l’evolversidelle dinamiche successive, così comelo sono le motivazioni sottese alladomanda terapeutica. Di norma, il ricoveroospedaliero consegue ad unadiagnosi di gravità decisa in una seriedi consultazioni condotte in équipe;l’approccio ambulatoriale privatistico,permeato anch’esso di aspettative, èinteramente determinato dal rapportofiduciario. Quando non c’è la precisaindicazione di un Medico, vi sonopersone che si rivolgono a quel talprofessionista sul sentito dire analogicoed intuitivo, a prescindere dal suo C.V.;altre volte la domanda è direttamentestimolata dal saperlo utilizzatore ditecniche ipnologiche. In entrambe lesituazioni è d’obbligo la prudenza e, alcentro del processo diagnostico, terapeuticoe riabilitativo va sempre collocatoil pz, con i suoi problemi da risolvere.L’alleanza virtuosa verso la guarigionesi costruisce, step by step, sullavolontà e capacità di entrambi nelcercare la/e soluzione/i; una specie ditela sottile e complicata da tesserealmeno a 4mani sciogliendo, nelpercorso, tutti i nodi della matassaesistenziale, senza fretta e approssimazioni.Secondo il mio parere, la conoscenzadell’ipnologia è solo uno degli strumentinelle mani dello Specialista, all’internodi un repertorio assai più vasto, da utilizzarenei casi e nelle situazioni ovesussista una chiara e precisa indicazioneterapeutica.SCELTA DELLA TECNICADʼINDUZIONEPer esperienza diretta, in uno StudioPrivato come quello nel quale esercitopersonalmente, va privilegiato l’utilizzodel “metodo dell’acquisizione consapevole”,con l’insegnamento delle metodichedell’ingresso in ipnosi in modoautonomo e graduale. Si Inizia coninduzioni dolci e guidate; ci si accertache il paziente prenda conoscenza epadronanza del mutamento vissutosulla poltrona rilassante; i passi successiviverso livelli più profondi si compionoinsieme e solo se c’è condivisione dellemetodiche proposte di volta in volta.Pertanto, ipnosi non autoritaria, con ilconduttore sempre in allerta sulle eventualicontro-indicazioni (attenzione: Ognicura efficace ne possiede!). Con lacombinazione della doppia anamnesiraccolta nel dialogo con il pazienteprima e dopo l’induzione, ci si può spingeresia nelle profondità anguste dellacoscienza e dell’inconscio e sia nellealtezze progressive dei desideri, deisogni ad occhi aperti, delle illusioni,degli ideali; ripassando insieme (insight)il materiale emerso sotto la luce delpotere logico-razionale della mente, siottengono, di norma, ottimi risultati analiticamentecondivisibili. Ecco i principalidisordini suscettibili di guarigione conl’utilizzo di questa metodica: ansia, finoagli attacchi di panico; depressione dimedia gravità; compulsioni; amnesiespecie se post-traumatiche; varie tipologìedi complessi; timidezza; insonnia;dolori e turbe del coordinamento neuromuscolo-motoriodi genesi psicosomatica;aejaculatio praecox; vaginismo eipo-an-orgasmìa; scontentezza, scarsacapacità di sfruttare a pieno la propriaintelligenza. E’ inoltre garantito l’involvementper imparare a riconosceree difendersi da quegli individui cheutilizzano metodiche manipolatoriemascherate per scopi truffaldini (lacronaca giornalistica spesso ne parla);infatti, il processo evolutivo realizzatocon questa modalità consente alpaziente di introiettare tutti i passaggiche vanno dallo stato di veglia alladistensione progressiva, ai vari livelli dirilassamento fino all’ipnosi, in pienaconsapevolezza e autonomia, con lamassima libertà di decidere in qualsiasimomento del percorso, se andareavanti, fermarsi o abbandonare l’esperienza.DAL RAPPORTO INTERPERSONALEAL PROCESSO DI APPRENDIMENTONel suo libro “L’IPNOSI” (RizzoliEd.,1973), G. Guantieri così titola il capitoloprimo della parte seconda: “L’ipnosicome stato e come rapporto interpersonale”(pagg. 49-55). I due concetti,inscindibili tra loro, descrivono unsostanziale cambiamento di stato traipnologo e paziente in continua interrelazioneed aggiustamento. Questorapporto così coinvolgente determinaanche il livello di profondità dello statoipnotico stesso. Dalla parte dell’ipnologooccorre una lunga e complessapreparazione con una spiccata capacitàdi entrata in empatia con ilpaziente; dalla parte di quest’ultimogiocano un ruolo decisivo alcuni importantifattori in combinazione tra loro: lastruttura personale, l’assetto genetico,lo stato di salute fisica (obiettiva epercepita), la suggestionabilità, le resistenze,il temperamento, la sensibilità;inoltre, il risultato conseguito non è maifunzione esclusiva del livello di profonditàraggiunto. Si possono ottenereremissioni di sintomi importanti con statimodesti di rilassamento, come averescarsi risultati o poco stabili nel tempoda livelli profondi di ipnosi.Poiché la progressione avviene con ilsuperamento di una serie di ostacolilungo il percorso psicoterapeutico, nellamia pratica quotidiana e dopo oltre 34anni di esperienza, sono arrivato amettere a punto il seguente pattern:Spiegare al paziente che si tratta diun processo di apprendimento tra mee lui/lei, dove io recito la parte dell’insegnantee lui/lei dell’allievo/a. Questomodello, estremizzando l’insegnamentodel Grande Maestro, mi permette diaffrontare con maggiore disinvolturatutte le eventuali difficoltà relazionali chesi possono presentare in setting. Lostesso paziente è invogliato a partecipareattivamente e ad apprendere gliinsegnamenti proposti. Il processo diguarigione si avvia nello Studio eprosegue consolidandosi a domicilio infunzione delle risorse investite dal pzstesso per lavorare su di sé, modificandoautonomamente il proprio statodi coscienza neurofisiologica (cfr. A.Brugnoli). Enfatizzo la metafora dell’insegnantedi Lettere; la capacità diimparare ad esprimersi appena consufficienza o di diventare un poeta/unoscrittore è funzione del talento interiorepresente in ciascun allievo, conl’aggiunta dell’impegno personaleprofuso nell’esercizio attivo e costante,anche a casa.Dopo un congruo periodo di assestamentoe di sperimentazione dei varilivelli di rilassamento/ipnosi raggiunti (dinorma con grande reciproca soddisfazione),il paziente inizia ad agire positi-<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 19


AGGIORNAMENTOvamente sugli stati d’ansia e, inprosieguo di tempo, impara a padroneggiarecon sempre maggiore disinvolturale proprie reazioni somatichepatologiche generate dai disordini dellasfera psichica. Il passo successivo èil governo del sistema immunitario(alias, guaritore interno).DEDUZIONI CONCLUSIVELo stato di rilassamento più o menoprofondo e lo stato di ipnosi sono diper sé stessi terapeutici alla pari deifarmaci. Si generano all’interno di unrapporto empatico tra paziente e terapeuta.Fino a quando è solo l’ipnologoa condurre l’induzione, il risultato èlegato alla seduta; quando è il pz adapprendere le modalità di passaggiodalla veglia vigile allo stato di rilassamentoprogressivo e a quello di autoipnosi,il miglioramento divienedapprima appena percettibile e poi,con il proseguire dell’allenamento,sempre più stabile e duraturo.In regime si ricovero o di vigilanzaprolungata, risultano efficaci anche altremodalità di induzione, tra le quali il tipoautoritario. Ma in uno Studio Privato, ovechi domanda finanzia direttamente chioffre e lavora, l’ipnologo si guadagnala compliance del pz se riesce adinstaurare con lui una relazioneproficua. Il modello permissivo orientatoall’apprendimento è fallimentaresolo nei rari casi di resistenza riscontrabilein quei soggetti dal temperamentooppositivo irriducibile. Un colloquiosereno e tranquillo mette sùbito asuo agio il/la pz, riducendo il lui/lei gliiniziali momenti di soggezione, conmaggiore probabilità di riuscire a fargliverbalizzare i vissuti in modo, il piùpossibile, vicino all’obiettività. Il terapeuta,a sua volta, è al riparo da esposizionitroppo soggettive ed autocentrate(in positivo o in negativo), perciòfuorvianti nei confronti delle figure dellarete familiare, parentale, amicale esociale coinvolte nelle vicende riferite,con gli inevitabili conseguenti riflessi sufatti e circostanze in esame.NOTA FINALEG. Guantieri riteneva lʼipnosi uno strumentomolto forte ed efficace nellemani del terapeuta; oggi, lo considererebbealla pari di un farmaco salvavita.Come già esposto in precedenza,ispirò e promosse, insieme ad altri illustricolleghi, la fondazione dell’Istituto“H. Bernheim”, non solo per favorire laricerca ma anche per difendere l’ipnosida un uso improprio. Nel 40.mo anniversariodella nascita del Centro “H.Bernheim”, avverto la necessità dirilanciare questa parte progettualemolto sentita dal nostro comuneMaestro e rimasta in sospeso, anchemediante un confronto franco ed apertocon i colleghi ipnologi iscritti ad altreSocietà Scientifiche. Se la problematica,come sembra evidente, è condivisibilebisogna, in tempi brevi, convincereil Legislatore competente, attraversole Istituzioni, a disciplinare l’interamateria e avviare campagne di sensibilizzazione,con tutti i mezzi possibili,nei confronti dell’Opinione Pubblica.Relazione tenuta nel corso del Convegnocommemorativo,in occasione del 40° anniversariodella fondazione del Centro “H. Bernheim”,su: “L’IPNOSI GUANTIERIANAE I SUOI SVILUPPI NEL TEMPO”Sabato 15 Novembre 2008Sala Civica “Donini”San Martino Buon Albergo (VR)BIBLIOGRAFIA• Gualtiero Guantieri, “L’IPNOSI” – RizzoliEditore – Milano, Settembre 1973;• Tutti i numeri di “ACTA IPNOLOGICA”,curati dall’Istituto “H. Bernheim” di Verona;1°, nel 1997; ultimo, Gennaio – Maggio2008;• Angelico Brugnoli, “UN PASSO OLTRE…”,La Grafica Editrice, Vago di Lavagno (VR)– Gennaio 2007;• Rocco Cacciacarne, Presentazione eOsservazioni conclusive, nel libro-atti delconvegno SIMP “NEUROSCIENZE ESPIRITUALITA’ IN MEDICINA PSICOSO-MATICA” - Fede & Cultura Editore –Verona, Novembre 2008.✂SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI(BARRARE)MEDICINA GENERALEPEDIATRIACOGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................NOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................................VIA.............................................................................................................................................................................................................................................. N. .................................CAP............................................. CITTÀ ...................................................................................................................................................................................................................TELEFONO ....................................... / ................................................................... ...................................... / ........................................................................Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO20<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


PROFESSIONE E LEGGEDocumentodi valutazione dei rischiI D.Lgs. 81/08, recante norme inmateria di tutela della salute e dellasicurezza nei luoghi di lavoro, all’art.306 e successive modificazioni eintegrazioni prevede quale termineultimo per l'effettuazione della valutazionedei rischi di cui all’art. 17,comma 1, lett. a, del D.Lgs. 81/08 il1° gennaio 2009.Pertanto tutti i medici e odontoiatricon dipendenti, entro e non oltre taledata, debbono adottare le opportunedeterminazioni al fine di rispettaretale adempimento legislativo.Si sottolinea inoltre che l’effettuazionedella valutazione dei rischi risultaessere un obbligo non delegabile deldatore di lavoro a cui peraltro il legislatorefa corrispondere un apparatosanzionatorio molto pesante (art. 55).Si rileva infine che il documento divalutazione dei rischi deve averedata certa (art. 28, comma 2).In merito alle modalità per garantirela data certa del documento di valutazionedei rischi il D.Lgs. 81/08 nonsi esprime. Pertanto questa Federazione,tenendo in considerazione ilparere del Garante per la protezionedei dati personali del 5 dicembre2000 in materia di “data certa”,consiglia di fare ricorso alla c.d.autoprestazione presso gli ufficipostali prevista dall’art. 8 del D.Lgs.261/99 con relativa apposizione deltimbro direttamente sul documentoavente corpo unico. In conclusioneappare utile sottolineare che i datoridi lavoro che occupano fino a 10dipendenti possono autocertificarel’avvenuta predisposizione della valutazionedei rischi (art. 29, comma 5del D.Lgs. 81/08) fino a che nonvengano individuate procedure standardizzatee semplificate dellapredetta valutazione dei rischi (art.6, comma 8, lett. f. del D.Lgs. 81/08)e comunque non oltre il 30 giugno2012.IL PRESIDENTEAMEDEO BIANCOPer chi fosse interessato, un facsimiledel documento di valutazionedel rischio è disponibile sulla paginaweb dellʼOrdine (www.omco.vr.it)nella sottopagina modulistica.MEDICINA DI FAMIGLIACOME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTOAL SOSTITUTOIl nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della ConferenzaStato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzioneavviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:Compenso forfetario X 70% : 30 = X(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzoX va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 21


PROFESSIONE E LEGGEDocumentodi valutazione dei rischi.Proroga al 16 maggioSi segnala che nella Gazzetta Ufficialen. 304 del 31 dicembre 2008 è statopubblicato il decreto-legge n. 207 del2008 recante “Proroga di termini previstida disposizioni legislative e disposizionifinanziarie urgenti”.L’art. 32, comma 2, del suddetto decretoproroga al 16 maggio 2009 il termineprevisto per l’effettuazione della valutazionedei rischi di cui all’art. 17, comma1, lett. a), del D.Lgs. 81/08 con riferimentoperò solo ai “nuovi adempimenti”previsti dall’art. 28, comma 1 e 2, delD.Lgs. 81/08. Nella fattispecie quindi il1° gennaio 2009 entra comunque invigore l’obbligo di integrare il documentodi valutazione dei rischi secondo quantoprevisto dal D.Lgs. 81/08. Infatti il decretolegge in titolo differisce al 16 maggio2009 solo i nuovi adempimenti sulla valutazionedei rischi e le relative sanzionipreviste relativamente:- ai rischi stress lavoro-correlato (art. 28,comma 1);- alla data certa del documento di valutazionedei rischi (art. 28, comma 2).Pertanto, stante quanto suesposto, idatori di lavoro avranno tempo fino al 16maggio 2008 per assicurare una datacerta al documento.Ad ogni modo, dovendo il decreto-leggeessere convertito in legge e potendo lostesso provvedimento subire delle modifichedurante l’iter parlamentare di approvazione,questa Federazione auspicache i medici e gli odontoiatri con dipendentiabbiano effettuato la relativa autocertificazionedell’effettuazione della valutazionedei rischi, ai sensi dell’art. 29,comma 5 del D.Lgs. 81/08, entro il 1°gennaio 2009 così come suggerito concomunicazione n. 49 e n. 50 e ciò al finedi porsi al riparo da una eventuale applicazionedell’apparato sanzionatorio.All’uopo con comunicazione n. 50 del 19dicembre 2008 è stato inviato un facsimiledi modello per l’autocertificazione.IL PRESIDENTEAMEDEO BIANCONORME COMPORTAMENTALIPER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONISi ricorda che all’atto dell'affidamento/accettazione dell'incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d'ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenutoconto dei disagi dell'utenza.• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10con risposta diretta del titolare o di altra persona).• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilitàtelefonica e/o l'ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamentodell'orario oltre le ore 10 del mattino.• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantireagli utenti una presenza effettiva nella sede d'attività del tutto simile a quella del titolare.• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principaleè anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.22<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


PROFESSIONE E LEGGEDirezione Centrale Normativa eContenziosoImposta di bollo su fatture relativea visite medicheCon istanza di interpello concernentel’interpretazione dell’art. 13 dellaTariffa allegata al DPR 26 ottobre1972, n. 642 è stato esposto ilseguenteQuesitoIl Signor … fa presente che alcunimedici rilasciano le ricevute per visitemediche specialistiche senza apporreil contrassegno telematico sostitutivodella marca da bollo di Euro 1.81;segnala inoltre che il CAF presso ilquale ha presentato la propria dichiarazionedei redditi non ha portato indetrazione, tra le spese mediche dicui all’articolo 15 del DPR 22dicembre 1986, n. 917, l’importodell’imposta di bollo applicata sullecitate ricevute per spese mediche.Tanto premesso il contribuenteistante chiede di conoscere ilcorretto trattamento tributario, aifini dellʼimposta di bollo, delle ricevuteper spese mediche e se siacorretto il comportamento del CAFche non ha tenuto conto, tra gliimporti detraibili delle spese mediche,dell’imposta di bollo applicata sullericevute stesse.Soluzione interpretativa prospettatadall’istanteIl contribuente non prospetta alcunasoluzione interpretativa.Parere della DirezioneL'articolo 13, n. 1, della tariffa allegatoA, parte I, annessa al DPR 26 ottobre1972, n. 642, prevede l'applicazionedell'imposta di bollo nella misura diEuro 1,81 per ogni esemplare per le"Fatture, note, conti e simili documenti,recanti addebitamenti o accreditamenti,anche non sottoscritti, maspediti o consegnati pure tramite terzi;ricevute e quietanze rilasciate dalcreditore, o da altri per suo conto, aliberazione totale o parziale di unaobbligazione pecuniaria". Inoltre, inforza di quanto disposto dalla nota2 posta in calce all'articolo 13 dellatariffa "L'imposta non è dovuta: a)quando la somma non supera L.150.000 (Euro 77,47)".L'obbligo di apporre il contrassegnosulle fatture o ricevute è acarico del soggetto che forma ipredetti documenti e, quindi, liconsegna o spedisce.Solidalmente obbligati al pagamentodell'imposta sono tutte le parti chesottoscrivono, ricevono, accettano onegoziano atti, documenti o registrinon in regola con le disposizioni delD.P.R. 642 del 1972 ovvero li enuncianoo li allegano ad altri atti o documenti,nonché tutti coloro che fannouso di un atto, documento o registronon soggetto al bollo fin dall'originebensì solo in caso d'uso.In particolare, ai sensi dell'articolo 22del DPR n. 642 del 1972, la parte cuiviene consegnato un atto non inregola con le disposizioni sul bollo,alla formazione del quale non abbiapartecipato, entro quindici giorni dalladata del ricevimento, deve presentarel'atto all'ufficio locale delle entrate eprovvedere alla sua regolarizzazionecol pagamento della sola imposta. Intale caso, la parte che ha provvedutoalla regolarizzazione è esente daqualsiasi responsabilità (sia ai fini deltributo che ai fini sanzionatori), mentrela sanzione è irrogata nei confronti delsolo soggetto che ha formato l'attosenza assolvere all'obbligo di pagareil tributo.Ove, invece, nessuna delle partiabbia provveduto al pagamentodell'imposta di bollo, né in sede diformazione, né in un momentosuccessivo tramite regolarizzazione,entrambi i soggetti restano responsabilisia ai fini del pagamento deltributo che ai fini dell'irrogazione dellarelativa sanzione.Con riferimento al caso in esametornano applicabili i principi generaliappena esaminati; in particolare, ilcliente del professionista cui vengaconsegnato un atto per il qualel'imposta non sia stata assolta, devepresentare il documento all'ufficiocompetente, pagando il relativotributo.In tale ipotesi, l'imposta di bollo,assolta in sede di regolarizzazione dalcliente, può da questi essere consideratacome costo accessorio dellaprestazione professionale e, in quantotale, computato nella determinazionedell'onere che dà diritto alla detrazioneai sensi dell'articolo 15 del DPRn. 917 del 1986.La stessa conclusione vale nel casoin cui l'imposta di bollo sia stata esplicitamentetraslata sul cliente da partedel professionista ed evidenziata aparte nella fattura o ricevuta; comeprecisato dalla scrivente con la risoluzionedel 14 luglio 1995 n. 199,<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 23


PROFESSIONE E LEGGEnulla vieta, infatti, che l'importo deltributo dovuto dal professionista inrelazione al documento rilasciato alcliente sia a quest'ultimo addebitatoin aggiunta al compensoprofessionale. Anche in tale ipotesi,l'imposta, separatamente addebitatanella fattura o ricevuta emessa, puòessere considerata un costo accessorioalla prestazione professionaleed essere computato nella determinazionedell'onere detraibile.Al di fuori delle due ipotesi menzionate,il cliente non è legittimato adincludere l'importo corrispondenteall'imposta di bollo nell'ammontaredelle spese sostenute per le quali lenorme del testo Unico delle impostesui redditi consentono la relativadetrazione. Le Direzioni regionali vigilerannoaffinché le istruzioni fornite ei principi enunciati con la presenterisoluzione vengano puntualmenteosservati dagli uffici.I CREDITI PER IL TRIENNIO 2008-2010 DOVRANNO ESSERE 150In data 1° agosto 2007 è stato siglato l’accordo Stato-Regioni concernente il “Riordino del sistema di formazione continua in Medicina”. Nell’accordo èriportato, tra l’altro, che ogni operatore sanitario deve acquisire 150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 secondo la seguente ripartizione:50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008-2010.In particolare, dei 150 crediti formativi del triennio 2008-2010, almeno 90 dovranno essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal riconoscimentodi crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007.Al fine di consentire un avvio della nuova fase 2008-2010 in base ai richiamati criteri risulta, quindi, determinante il corretto invio dei report relativi al periodo2004-2007 da parte degli Organizzatori, i quali sono invitati, pertanto, a rivolgere la propria attenzione in maniera prioritaria al suddetto periodo.Roma, 2 agosto 2007Il Direttore dell’Ufficio Formazione Continua Dottoressa Maria LinettiLachiver Servizi S.r.l. Ambiente, sicurezza, qualitàSiamo consulenti qualificati, con forte specializzazione,a servizio delle Strutture Sanitarie del Veneto chevogliono raggiungere l’Accreditamento RegionaleLa nostra organizzazione, composta da consulenti esperti nelle varie discipline richieste per lavalutazione in conformità alla L.R. 22/02, è a disposizione per: la verifica dei requisiti generali e specifici richiesti dalla Regione per l’Autorizzazioneall’esercizio e per l’Accreditamento istituzionale il rapporto di rispondenza con le indicazioni per l’adeguamento l’elaborazione dei documenti da presentare in Regione l’elaborazioni degli indicatori per il miglioramentoVia Leoncino, 10 — 37121 Verona; tel. 045/8009014 fax 045/8032918www.lachiver.com — servizi@lachiver.comAzienda con sistema qualità certificato ISO 9001:200024<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ATTUALITÀClandestiniH. è arrivata in Italia 1 anno fa su unbarcone che l’ha sbarcata sulle costedella Puglia.E’ scappata dalla Somalia dove glihanno ammazzato la famiglia e duranteil viaggio l’hanno anche violentata.Ha scelto l’Italia perché qui, ha unasorella che lavora (in nero) come bracciantenei campi.Siccome era incinta aveva pensato diabortire. Poi qualcuno l’ha informata chela sua condizione poteva permetterle diottenere un permesso di soggiorno e diottenere anche le cure di cui avevabisogno.Il bambino, le è stato detto, avrebbepotuto lasciarlo ad un’altra famiglia chese ne sarebbe presa cura.Ma dopo che è nato ha deciso ditenerlo. Adesso vive in una stanzettache una associazione le ha offerto elavora (sempre in nero) a fare pulizie.U. è invece arrivata in Italia 7 anni fa conil marito.Abitava in una casa abbandonata dovenon c’era il riscaldamento e neanche lacorrente.Mentre stava accendendo una lanternaad olio, questa è esplosa e l’ustione leha deturpato la faccia.Anche se disoccupata, lei ed anche ilmarito, è stata curata e le hanno trapiantatola pelle prelevandola dalle coscie.H. e U. sono convinte di essere fortunate,perché gli italiani sono gentebuona che si fa carico anche di chi èsventurato come loro.Ieri il Senato ha approvato un emendamentoche rimuove la norma previstadal comma 5 dell’art. 35 del D.L. 25luglio 1998 n. 286 (Testo unico di disciplinadell'immigrazione) che stabilisceche il sanitario impiegato nelle strutturedel SSN non deve denunciare gli stranieriche si rivolgono a lui per curemediche (tranne i casi in cui vi sial’obbligo di referto).I giornali oggi riportano la notizia inprima pagina e quelli locali riportanooltre che le dichiarazioni di alcunicolleghi di Pronto Soccorso, quella delnostro Presidente che ci ricorda comefare il medico voglia dire obbedire alleleggi dello Stato, ma anche e soprattuttoa quelle morali ed etiche dellaprofessione; che l’articolo 3 del nostroCodice Deontologico ci impone di tutelarela salute “dell’Uomo … senza distinzionidi età, di sesso, di etnia, di religione,di nazionalità, di condizionesociale, di ideologia, … quali che sianole condizioni istituzionali o sociali nellequali opera.”.Che l’art. 10 prevede che “il medicodeve mantenere il segreto su tutto ciòche gli è confidato o di cui venga aconoscenza nell’esercizio della professione.”.Un comunicato emesso dalla nostraFederazione Nazionale nel novembredello scorso anno era sulla stessa linea.Quanto riportato dal giornale per icolleghi di Pronto Soccorso e per unimportante rappresentante sindacale mifa capire che la categoria è, una voltatanto, unita e sulla stessa idea.Qualche pagina prima il cronista riferivache il nuovo Presidente degli Stati Unitiha firmato in questi giorni una legge cherende disponibili fondi che permetterannole cure mediche a tanti bambinistatunitensi che fino a ieri se le vedevanonegate perché per loro economicamenteinaccessibili.Mi sono venute in mente le nostre listed’attesa, le file ai pronto soccorso.Le difficoltà con cui, tutti i giorni,cerchiamo di far funzionare al meglio lanostra sanità pubblica.Cosa posso dirvi….Tutto questo non è bastato a impedirmidi sentire l’orgoglio di essere un medicoitaliano.ROBERTO MORACENTRO REGIONALE DI RIFERIMENTO PER LA MEDICINA CONVENZIONATADI ASSISTENZA PRIMARIADal 17 dicembre 2007 gli uffici del Centro Regionale di Riferimento per la Medicina Convenzionata presenti a Preganziol (TV) in viaTerraglio 58 si trasferiranno al seguente indirizzo:Via Pisa 14 - 31100 – TrevisoI nuovi numeri di telefono sono:Segreteria Centro Regionale: 0422 – 323071Segreteria Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale: 0422 – 323070Fax: 0422 – 323066Gli indirizzi e-mail restano invariati:segcrrmedicinaconvenzionata@ulss.tv.itdirezionescuolamg@ulss.tv.it<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 25


ATTUALITÀMedici per la paceMedici per la Pace è una ONLUS(Associazione Non Lucrativa di UtilitàSociale) che si impegna con variprogetti sia sul territorio nazionaleche all’estero.I progetti che da più lungo tempo cistanno dando soddisfazione sonoquelli di cooperazione sanitaria internazionalein India: il KAMPILIAWOMEN AND CHILDREN HEALTHPROJECT, e il progetto BAMBINI DISTRADA DI RANCHI.Il primo vuole essere uno sguardospeciale alle cure di base delle fascedeboli della popolazione di Kampil.Insediamento rurale situato neldistretto di Farrukhabad nello statodell’Utar Pradesh, Kampil, si trova inun’ampia pianura alluvionale che siestende sulla riva destra del Gangee che nella stagione delle piogge èsoggetta a frequenti allagamenti.Le strade sono sterrate, in cattivecondizioni e il mezzo di trasporto piùcomune è il carro trainato da buoi oda bufali.La popolazione vive in piccolivillaggi, composti da poche famigliee disseminati tra i campi coltivati:oltre tre quarti della popolazione èimpegnata nell’agricoltura, e ilprodotto principale è il tabacco. Il78% della sua popolazione è impiegatonell’agricoltura: l’Utar Pradeshè infatti il maggior produttore indianodi prodotti agricoli alimentari.L’obiettivo del nostro intervento èrivolto soprattutto alle famiglie riconosciutecome indigenti dallo stessogoverno indiano e che rappresentanoben il 40% della popolazione.Il secondo progetto ha inveceproprio l’obiettivo di sottrarre bambinitra gli 8 e i 14 anni, abbandonatied emarginati, ai pericoli e aldegrado della vita di strada.Facciamo il possibile per garantireloro un’assistenza sanitaria di basee per reinserirli nelle attività scolastiche.Questo è particolarmenteimportane per le bambine.La figlia femmina rappresenta infattiuna bocca in più da sfamare nonproduttiva, anzi costituisce un importanteonere per la famiglia che dovràprocurare la dote necessaria almomento del matrimonio. Questeconcezioni sono causa di gravi abusidalle conseguenze anche mortali. Adesempio tra il genere femminile ladenutrizione colpisce più del 50%delle donne e raramente è lorogarantito un sufficiente accesso allecure mediche. L’Associazione CalcioChievo Verona si inserisce all’internodi questo progetto collaborando connoi per cercare di ridare a questibambini qualche momento di serenitàche dovrebbe essere propriodella loro età. Grazie al gioco e allosport questi bambini possono averecosì qualche occasione in più diaggregazione e divertimento, altrimentinegato.Sempre un’attenzione particolare alledonne e ai bambini si vuole dare conil progetto in Birmania per la prevenzione,il controllo della malarianella regione dello Shan.Questo altopiano del Myanmar èpopolato da una serie di villaggirurali che a causa della loro collocazionehanno difficile accesso aiservizi sanitari. Questo progetto esviluppato in collaborazione con ilCESVI (Cooperazione e SviluppoOnlus) di Bergamo e si avvale diun’equipe di medici ed infermieri siaespatriati che locali che si spostanosul territorio come un piccolo ambulatorioambulante preposto alla profilassi,diagnosi e terapia dellamalaria.A livello nazionale, invece, surichiesta del Comune di Verona,Medici per la Pace presta il suo interventoper affrontare i problemi disalute ed educazione igienico-sanitariadi una piccola comunità di ROMche fino a febbraio 2008 era ospitatanel campo attrezzato di Boscomanticoe che ora continua ad essereseguita sul territorio.Sono circa 150 persone, la maggiorparte bambini, ai quali vienegarantita un’assistenza sanitaria ditipo ambulatoriale, ma anche educativae di dopo-scuola grazie all’aiutodei volontari dell’associazione.I nostri medici collaborano poi conla Caritas Diocesana Veronese prestandoun servizio di assistenza sanitariaspecialistica, all’interno di unpoliambulatorio della Caritas stessa,a cui possono avere accesso tutte lepersone svantaggiate.E’ ancora una piccola associazione,ma grazie anche al vostro aiuto, sevorrete essere così generosi dipensare a noi a Natale, ci rafforzereteancor più nella convinzione dipoter fare cose grandi.CC POSTALE: n 39782362CC BANCARIO: UnicreditBanca-IBAN:IT73Z0200811710000019486882VERONICA DEL PUNTA26<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ATTUALITÀNuovo servizio ambulatorialeper la valutazione dei disturbidi olfatto e gustoAttivo ora al “Policlinico G.B. Rossi”Dal 27 Gennaio, presso i Poliambulatoridel Policlinico “G.B.Rossi”, è possibilerichiedere, con impegnativa delmedico di base, un servizio di valutazionemedica dei disturbi dell’olfatto edel gusto. L’attività è stata avviata dalDipartimento di Scienze Morfologico-Biomediche della Facoltà di Medicinae Chirurgia dell’Ateneo. Medico responsabiledell’ambulatorio è la Prof.ssaMaria Antonietta Bassetto in collaborazionecon la Dott.ssa Maria PaolaCecchini della Sezione di Anatomia eIstologia coordinata dal Prof. AndreaSbarbati.Da molti anni, in tale Sezione si svolgonostudi inerenti il gusto e l’olfatto chehanno condotto ad importanti risultatiscientifici, in particolare descrivendocome tali sensi svolgano un ruolo nelcontrollo del funzionamento di apparatiquali il digerente ed il respiratorio.BREVI NOTE INTRODUTTIVENell’uomo, l’olfatto e il gusto giocanoun ruolo importante nella qualità dellavita ma talvolta, i disturbi di questiorgani di senso vengono sottovalutatidal medico che attribuisce loro pocaimportanza e spesso sono i pazientistessi ad essere inconsapevoli del lorodeficit.L’essere umano entra in relazione conciò che lo circonda attraverso i sensiche gli forniscono una rappresentazionedell’ambiente e, indirettamente,gli permettono di maturare cognizionedella sua individualità.Lo sviluppo del sistema olfattivo iniziamolto precocemente nell’embrioneumano; i bulbi olfattivi assumono la lorostruttura definitiva in 56 ma giornatagestazionale.La trasmissione degli odori, attraversoil liquido amniotico, avviene grazieall’organo vomero-nasale di Jacobson,struttura molto sviluppata nel feto chesi atrofizza dopo la nascita.I devastanti effetti dei disturbi dell’apparatouditivo e visivo sono ben noti maa questi vanno aggiunti i disturbi dell’olfattoe del gusto che colpiscono unaFig. 1gran parte della popolazione. Questisensi, infatti, determinano non soltantoil sapore e la gustosità di cibi ebevande ma anche il riconoscimento dipossibili pericoli quali il calore eccessivo,i vapori tossici e i generi alimentarialterati.Per tali motivi, hanno un impatto notevolesulla qualità della vita, potendocompromettere la scelta e l’introito deglialimenti, specie negli anziani con implicazioninella perdita di peso, malnutrizione,deficit immunitari.Inoltre possono rappresentare una spiadi patologie sistemiche importante,descritte qui di seguito.Le cause più frequenti di deficit olfattivosi identificano in storie di infezioniricorrenti delle vie aeree superiori (rinosinusiti)e traumi cranici. Altre causepossono essere rappresentate daesposizione a sostanze chimiche tossiche,alcolismo, disordini endocrini(ipotiroidismo, diabete di tipo 1), insufficienzarenale ed epatopatie, sindromigenetiche (Sindrome di Kallmann, Sindromedi Bardet-Biedl) oltre che dall’assunzionedi farmaci (Tabella 1 e 2).Un’alterata funzione gustativa puòdipendere da patologie del cavo orale(lesioni mucose, problemi parodontalie dento-alveolari, patologie vescicolobollose,candidosi, protesi removibili,anestesia locale), del tratto gastro-enterico(esofagite da reflusso, frequentiepisodi di vomito), sistemiche (Sindromedi Sjogren) o delle vie nervose coinvolte(paralisi di Bell).Lo studio degli aspetti chemosensorialiè poi particolarmente interessante inambito neurologico. E’ noto infatti chealterazioni della funzionalità olfattivo/gustativasono presenti in variepatologie neurologiche: sclerosi multipla,morbo di Parkinson e di Alzheimer,tumori cerebrali ne sono un esempio.Studi recenti supportano l’idea che ildeficit olfattivo sia un segno moltoprecoce, che può precedere anche di3-4 anni i segni motori, in particolare nelmorbo di Parkinson idiopatico.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>27


ATTUALITÀTABELLA 1CAUSE DEI DISORDINI DEL SISTEMA GUSTO-OLFATTOCAUSE ORALITrauma (ustioni, lacerazioni, danni chimici, anestetici, chirurgici)Uso eccessivo di collutori, dentifrici, gelMalattia parodontaleInfezioni dento-alveolariCandidosi, Patologie vescicole-bolloseInfezioni viraliLesioni dei tessuti molliLesioni da protesi dentaria“Sindrome della bocca che brucia”Disfunzione salivare, Xerostomia (secondaria a farmaci, Sindrome di Sjogren, radioterapia della regione testa-collo)Nella xerostomia vi è una concentrazione elettrolitica e, questo, può essere causa di gusto salatoPATOLOGIE DEL TRATTO GASTRO-ENTERICOEsofagite da reflusso, Epatopatie, frequenti episodi di vomitoPROBLEMI DELLE VIE RESPIRATORIE SUPERIORILesioni o tumori del naso e delle vie respiratorieInfezioni virali e battericheEsposizione a contaminanti tossici dell’aria, a inquinantiAbitudine al fumo, alcolismoPatologie respiratorie:Rino-sinusiti cronicheComunicazione oro-antrale (per es. traumatica)PROBLEMI DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO O CENTRALETrauma cranico o Traumi ai nervi gustativi (VII,IX,X)Neoplasie cerebraliMalattie neurologiche (Morbo di Parkinson e di Alzheimer,Sclerosi multipla)Paralisi del faccialeDISORDINI ENDOCRINIDiabete di tipo 1, IpotiroidismoALTRE CAUSESindromi genetiche (Sindrome di Kallmann, Sindrome di Bardet-Biedl)SenescenzaVariazioni circadianeCiclo mestruale e gravidanzaFarmaci (se assunti per almeno 2-3mesi)IdiopaticaLE INDAGINIA seguito di un’accurata anamnesigenerale e sensoriale ed esame obiettivo,vengono valutate la capacità olfattivae gustativa del paziente, attraversol’ausilio di test validati (Hummel et al.,2007; Mueller et al., 2003), prodotti inGermania.Il test olfattivo consiste di tre parti(soglia, discriminazione ed identificazione)e utilizza pennarelli che, al postodell’inchiostro, contengono un feltroimbibito di sostanze odorose, nontossiche (Fig.1,2).Il test gustativo utilizza delle strisciolinedi carta filtro imbibita di soluzioni gustativea varie concentrazioni presentatein ordine casuale.Il tempo necessario per l’esecuzionedell’esame completo è di un’ora circa.Il progetto concernente tali indagini èstato valutato e approvato dalla DirezioneSanitaria dell’ Azienda-Policlinico“G.B. Rossi”.L’ambulatorio si tiene il martedì dalle13,30 alle 15,30. La definizione correttadel servizio erogato è: “Visita e valutazioneolfattivo-gustativa”.Si rende noto inoltre, che un’ora primadell’esame il paziente non deve fumare,assumere bevande (eccetto acqua) oalimenti, nè caramelle o chewingum.Finora sono stati valutati 56 soggettisani di età compresa tra i 14 e gli 88anni, una serie di pazienti con patologianeurologica e un gruppo con disturbidell’alimentazione, in collaborazionecon i Colleghi Geriatri, Otorinolaringoiatri,Neurologi e Gastroenterologi.M. ANTONIETTA BASSETTOmariaantonietta.bassetto@univr.itMARIA PAOLA CECCHINImariapaola@anatomy.univr.itANDREA SBARBATIandrea.sbarbati@univr.it28 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ATTUALITÀTABELLA 2 (Bromley SM, 2000)FARMACI CHE POSSONO ALTERARE GUSTO/OLFATTOFig. 2CENNI BIBLIOGRAFICIHummel T, Kobal G, Gudziol H, Mackay-Sim ANormative data for the "Sniffin' Sticks" including tests ofodor identification, odor discrimination, and olfactorythresholds: an upgrade based on a group of more than3,000 subjects.Eur Arch Otorhinolaryngol., Mar; 264(3): 237-43, 2007Merigo F, Benati D, Di Chio M, Osculati F, Sbarbati A.Secretory cells of the air way express molecole of thechemoreceptive cascade.Cell Tissue Res, 327:231-247, 2007Shepherd GMSmell images and the flavour system in the human brain.Nature, Nov,444:316-321, 2006Chandrashecar J, Hoon MA, Ryba NJP, Zucher CSThe receptors and cells for mammalian taste.Nature, Nov,444:288-294Chalouhi C, Faulcon P, Le Bihan C, Hertz-Pannier L,Bonfills P, Abadie V.Olfactory evaluation in children: application to theCHARGE Syndrome.Pediatrics, 116(1):e81-e88, 2005Eibenstein A, Fioretti AB, Lena C, Rosati N, OttavianoM, Fusetti M.Olfactory screening test: experience in 102 Italiansubjects.Acta Otorhinolaryngol Ital, 25:18-22, 2005Mueller C, Kallert S, Renner B, Stiassny K, Temmel AF,Hummel T, Kobal G.Quantitative assessment of gustatory function in a clinicalcontext using impregnated "taste strips".Rhinology, Mar,41(1):2-6, 2003Sbarbati A, Osculati FSolitary chemosensory cells in mammals?Cells Tissues Organs, 175:51-55, 2003Sbarbati A, Crescimanno C, Merigo F, Benati D, BernardiP, Bertini M, Osculati F.A brief survay of the modifications in sensory-secretoryorgans of the neonatal rat tongue.Biol Neonate, 80:1-6, 2001Bromley SMSmell and Taste Disorders: a primary care approach.American Family Physician, Jan, 61(2):427-436, 2000Parola S, Liberini PAssessing olfaction in the Italian population: methodologyand clinical application.Ital J Neurol Sci, 20:287-96, 1999AntibioticiAmpicillinaAzitromicinaCiprofloxacinaClaritromicinaGriseofulvinaMetronidazoloOfloxacinaTetraciclinaAnticonvulsivantiCarbamazepinaFenitoinaAntidepressiviAmitriptilinaClomipraminaDesipraminaDoxepinImipraminaNortriptilinaAntiistaminici e decongestionantiClorfeniraminaLoratadinaPseudoefedrinaAntipertensivi e cardiovascolariAcetazolamideAmilorideBetaxololoCaptoprilDiltiazemEnalaprilIdroclorotiazideNifedipinaNitroglicerinaPropranololoSpironolattoneAntinfiammatoriAuranofinColchicinaDesametazoneOroIdrocortisonePenicillaminaAntimaniacaliLitioAntimaniacaliLitioAntineoplasticiCisplatinoDoxorubicinaMetotrexateVincristinaAntiparkinsonianiLevodopaAntipsicoticiClozapinaTrifluoperazinaAntitiroideiMetimazoloPropiltiouracileAgenti ipolipemizzantiFluvastatinaLovastatinaPravastatinaMiorilassantiBaclofenDantrolene<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>29


ATTUALITÀXXXVII Campionati Assoluti A.M.T.I. di Tennis per Medici e Odontoiatri24-31 agosto 2008, Circolo Tennis Scaligero Verona, ItalyUn successo!Si sono svolti a Verona presso il CircoloTennis Scaligero dal 24-31 agosto2008 i XXXVII Campionati AssolutiA.M.T.I. di Tennis per Medici e Odontoiatriche ho avuto l’onore di organizzarenella duplice veste di presidentedel circolo ospitante e di consigliareA.M.T.I..Il torneo, a mio avviso, è stato ungrande successo per vari motivi.Primo, ha avuto un’ampia partecipazionedi colleghi tennisti provenientidalle varie regioni d’Italia, nonostantele previsioni pessimistiche di alcuniche pensavano non attraente una sedecittadina per l’organizzazione dell’evento.Secondo, è stato seguito da un foltopubblico che ha seguito con interessegli incontri per l’intero corso della settimana.Un fatto da me particolarmenteapprezzato è stato la positiva interazioneverificatasi tra i colleghidell’A.M.T.I. e i soci del Circolo TennisScaligero. Quest’ultimi mi hanno riferitodi aver apprezzato, non solo labravura tecnica dei partecipanti altorneo, ma soprattutto la loro cortesiae capacità relazionale.Terzo, ha permesso a molti colleghi diVerona e di altre province limitrofe diconoscere l’A.M.T.I. Quarto, grazie aglisponsor del gruppo Garofalo e diMediolanum, il torneo è stato portatoa termine senza gravare sul bilanciodell’A.M.T.I.. Infine, è stato il primoevento organizzato dal nuovo consigliodirettivo A.M.T.I. eletto lo scorsoanno a Cervia. Penso che il nuovogruppo abbia dato prova di essere affidabilee di avere le capacità potenzialiper riuscire a rilanciare la nostragloriosa associazione.Per quanto riguarda l’aspetto agonisticoil torneo singolare maschile openRaffaele Garofalo è stato vinto daMario Caliandro, ex categoria B provenienteda Modena, nei confronti delmedico veronese ed ex categoria BFabio Moscolo.La finale è stata di elevato livellotecnico e Caliandro è prevalso dopopiù di due ore di gioco con ilpunteggio di 6-7 7-5 6-3. Altri incontridi elevato tasso tecnico sono stati lefinali dell’over 45 vinta da Gandini neiconfronti di D’Agostino con ilpunteggio 2-6 6-2 6-1 e dell’over 50vinta da Cellini nei confronti di Ajuti 6-1 6-4. I risultati delle altre finali sonoriportati nella tabella a fianco.Il torneo si è svolto in una settimanagraziata da un tempo bellissimo caratterizzatoda sole splendido e dabassissima umidità (fatto inusuale perVerona in agosto) che ha reso piacevolesia giocare a tennis sia godersil’ombra degli alberi secolari dello Scaligeroo il sole in piscina.Durante la settimana sono state organizzateanche due serate conviviali. Laprima, è stata organizzata in un agriturismotipico della Valpolicella, dovesi sono potuti apprezzare la cucina ei vini della provincia di Verona, Laseconda è stata organizzata nellosplendido scenario della piscina delCircolo Tennis Scaligero, sotto le miradei bastioni di Verona. Durante laserata, allietata da musica dal vivo, sisono svolte le premiazioni e BartoloBresciano con Reali Franco hannoconsegnato allo Scaligero la coppaDel Bono.L’organizzazione dei Campionati AssolutiA.M.T.I. è stata per meun’esperienza molto positiva. Mi hapermesso di conoscere persone squisite,gentili e appassionate di tennis;inoltre ho rinforzato il rapporto diamicizia con alcuni colleghi e amiciche considero persone speciali comeil presidente Franco Reali, il past-presidentbartolo Bresciani, Antonio Cellini,Vincenzo Sciacca, Paolo Frugoni,Gaetano Pannone e Claudio Bertini.GRAZIE A.M.T.I.!RICCARDO DALLE GRAVE30 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINALa malattia:un breve approccio storicodi LUCIANO BONUZZI“Dobbiamo ora far presente alla nostramente che la malattia non appartieneal mondo esteriore e non può presentarsicome un fatto indipendentedall’uomo. Quando parliamo dellamalattia facciamo un’astrazione”: cosìHenry Sigerist che, più oltre, continuapuntualizzando “che la malattia allostesso modo della funzionalità fisiologica,è intimamente legata allo stessosubstrato corporeo”. La malattia, inbreve, è un’astrazione ed èl’espressione di un giudizio di valore inmerito al profilo dell’assetto somaticoche viene connotato come morbosoquando si accompagna a qualchesvantaggio. Dall’esperienza esistenzialedi questo svantaggio scaturiscepoi per contrasto il concetto di saluteche si vive in pienezza quando non siha consapevolezza alcuna dell’opacitàdel corpo: l’opacità della malattia chesi fa sentire con il deficit funzionale econ il dolore ma anche con il disagiosociale che questo deficit può indurre.Il concetto di malattia, quale espressionedi un giudizio umano, è inevitabilmenteintriso di valenze culturali edè pertanto oggetto di interpretazioniche si trasformano e si rinnovano lungoil corso della storia dove la malattia,questa forma tangibile del male, vieneinterpretata facendo riferimento a criteriora magici o religiosi ed ora empirici oscientifici ma anche etici o psicologici:si tratta di approcci che, a dire il vero,spesso convivono fra loro anche senelle varie culture sembra prevalere,almeno nelle lunghe durate, ora unapproccio ed ora un altro.Nella visione magica del mondo lamalattia è un ente vero e proprio e puòessere indotta da qualche sortilegio enel contempo può essere fatta scomparirecon procedimenti altrettantomagici. La magia, infatti, è sostanziatadall’animismo che postula comeanimato ogni aspetto della natura ritenutamodificabile con il pensiero, ricorrendoa rituali ed a formule verbaliappropriate. Nell’antico Tibet – si citaad esempio – quando dominava la religioneBön il grande mago Gyerpung,dopo aver colpito il re con una malattiagrazie a complessi scongiuri, fuindotto, una volta soddisfatto nellerichieste avanzate, a guarirlo ed alloraestrasse “dei fili d’oro dalle nove aperture”dal suo corpo ed anche “sanguenero, pus e grandi quantità di altrecose simili, e così il re fu guarito dallasua malattia” (Gruschke). In questoesempio sembrano convergere istanzemagiche ed osservazioni empiricherudimentali che si rinforzano reciprocamente.Questa concezione ontologicadella malattia, dove coesistonointenti etiopatogenetici dalla fortecarica emotiva ed osservazioniconcrete associati con modalitàanaloghe a quanto si realizza nelsogno, sembra essere congeniale alfunzionamento mentale dei così detti‘primitivi’, dei bambini e degli psicoticima può affiorare in ogni persona ed inogni contesto culturale come dimostrala inesaurita fortuna di maghi e difattucchiere che, ancor oggi, operano,quasi in concorrenza, accanto allamedicina ufficiale.Mentre nella magia vi è una forte solidarietà,quasi un’identificazione fra ilmondo del pensiero e quello dellanatura, nel vissuto religioso si riconosceinvece la trascendenza onnipotente deldivino che, mediando fra l’uomo e lanatura, può intervenire nel destino dellamalattia. Nei santuari di Asclepio, unoscenario emblematico per cogliere irimandi fra malattia e religione, si chiedeval’aiuto del dio che compariva insogno durante il sonno per operare edare consigli in modo da indurre laguarigione: un rinnovamento che erasottolineato dal dono di un gallo checon il canto mattutino allude alla rinascitadella salute, illuminata dal sole delgiorno nuovo. Ed anche lungo la tradizionecristiana nell’esperienza delsantuario si può aspirare alla possibilitàdella guarigione miracolosa, allapossibilità del miracolo che può ripristinaresenza residui lo stato dellasalute smarrita la cui perdita è non dirado intesa come la conseguenza dicomportamenti eticamente riprovevoli.Nella magia ma anche nella concezionereligiosa del mondo la malattia ècompromessa con l’universo del maleche sostanzia la condizione umana,intrisa di dolore e sollecitata dall’urgeredella morte.Se nella prospettiva propria dellamagia e della religione l’approccio allamalattia rientra inevitabilmente in unavisione generale del cosmo edell’uomo, nell’approccio empirico,estraneo ad ogni generalizzazione ead ogni astrazione, si fa invece riduttivoriferimento a quelle conoscenzepratiche che, come dimostral’esperienza, hanno sortito qualcheeffetto positivo nel contrastare le alterazionidel corpo che inducono doloreo ne limitano la funzionalità. Questaconcezione empirica della malattia edella terapia, estranea ad ogni teorizzazione,ha conosciuto un momentoassai ricco e stimolante nella scuola diCnido, una sottile penisola in AsiaMinore accanto all’isola di Coo dovenasce la medicina scientifica. Indirizziempirici, esplicitamente estranei adogni presupposto teorico, sono peraltrofioriti anche dopo l’avvento della medicinascientifica: ad Alessandria, intornoal II secolo a. C., ed ancor oggi concezioniempiriche sono ben presenti neiprotocolli della medicina popolare.Profondamente diverse rispetto alleconcezioni magiche e religiose, maaltrettanto distanti dagli approcci meramenteempirici, sono invece le teoriescientifiche che intendono la malattiacome l’espressione della vulnerabilitàdel corpo – vulneratio in naturalibus –riconducendo le molteplici osservazioni<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>31


STORIA DELLA MEDICINAempiriche in un disegno dottrinale chesi dimostri coerente alla luce delleconoscenze disponibili. Questa interpretazionescientifica della malattia sirealizza in Grecia con l’umoralismoippocratico.Nell’ippocratismo il concetto di malattiarientra in un’articolata visione naturalisticadel corpo umano che, senzadistinzione fra psiche e soma, vieneosservato in relazione con il mondoesterno. Come nel macrocosmo visono quattro elementi – aria, acqua,fuoco, terra – connotati da specifichequalità – caldo-umido, freddo-umido,caldo-secco, freddo-secco – così nelmicrocosmo umano vi sono quattroumori dalle identiche qualità – sangue,flegma, bile-gialla, bile-nera – a cuicorrispondono quattro organi: cuore,cervello, fegato e milza. Quando gliumori sono in equilibrio l’organismo èin buona salute, quando inveceprevale un umore sugli altri l’equilibrioviene rotto e si realizza uno stato didiscrasia che si identifica con lamalattia. La malattia, in breve, nelmodello antropologico dell’umoralismoè l’espressione della rottura dell’equilibriodinamico fra organismo e mondoesterno: un evento complesso cheimpone al medico ippocraticoun’anamnesi quanto mai accurataprima di formulare un suggerimentoterapeutico. Accanto al naturalismo unaltro motivo squisitamente greco fasentire la propria incisività nella teoriaumorale ed è la sensibilità estetica, ilculto della bellezza, che, in tutta lacultura greca, valorizza la proporzionee l’armonia facendo della salute unostato di armonico e giovanile equilibrioche nella malattia – nella discrasiadegli umori – viene ad essere oscuratoinducendo un disastro non solo naturalisticoma anche estetico. La medicinaipporatica è laica in quanto nonprende posizione in merito a quantocompete agli dei, ma nel contempo,facendo riferimento ad un sofisticatomodello dottrinale, è lontana dalmondo artigianale degli empirici. Nonmanca peraltro qualche compromissionesotto traccia con i protocolli dellamagia come dimostrano l’enfasi attribuitaal numero quattro e la forte valorizzazionedella milza dovuta a verosimiliesigenze di simmetria con il fegatoanche se, come rileva Premuda, lateoria umorale è stata elaborata “inzone malariche, ove la splenomegaliaera facile reperto”: un dato oggettivoche poteva indurre alla sopravalutazionedi un organo della relativa importanzavitale. Il modello umorale rivelauna grande flessibilità che ne garantiscela lunga durata. Il fondamentalenaturalismo che lo connota potrà infatticonvivere con modelli antropologiciche postulano la distinzione, estraneaall’originario umoralismo ippocratico,fra psiche e soma, fra anima e corpo.L’umoralismo, del resto, sarà il modellovincente per interpretare i più diversistati morbosi fino alla scoperta seicentescadella circolazione del sangue,mentre sul piano dietetico e terapeuticocontinuerà ad essere un importanteriferimento fino al ‘900.Fra le varie teorie affiorate nel mondoantico, accanto all’umoralismo con ilsuo finalismo vitalista, va ricordatoalmeno un altro significativo modellodottrinale che in medicina proponeinvece una concezione meccanicistae solidista della salute e della malattia.Asclepiade è il rappresentante più illustredi questo indirizzo; Asclepiade,ispirandosi alla tradizione epicurea,intende il corpo come un insieme diatomi ed identifica la salute con lapossibilità che gli atomi possanomuoversi senza ostacoli nei lorocondotti mentre la malattia è attribuitaa qualche impedimento che disturba imovimenti in parola.Nel mondo antico, in ogni modo, è lateoria umorale che si impone su ognialtro approccio con fortuna indiscussa,interpretando in chiave naturalistica ilbinomio malattia/salute e facendo nelcontempo, come si è ricordato, largoriferimento a criteri estetici. Ma nelMedio Evo questo punto di vistacambia radicalmente anche se lateoria umorale non viene accantonata.In questo tempo si registra unaprofonda metamorfosi della sensibilitàcollettiva in quanto, con la cristianizzazionedella cultura e della società,non sono più la salute e la bellezza adapparire come i valori essenziali dellavita ma è la salvezza. In questo mondospiritualità, magia e superstizioneconvivono. Il ricorso ai santi – s.Antonio, s. Rocco, s. Lazzaro – diventaallora la soluzione ideale per chiedereaiuto contro le malattie più diverse esoprattutto per malattie emblematichecome la lebbra o la peste a cui sovrintendono,per così dire, specifichefigure. Proprio la peste, tuttavia, con laviolenza devastante ed impersonalecon cui colpisce indurrà, ancora unavolta, un nuovo cambiamento nelsentire comune. La scoperta delmacabro che accompagna i passiimprevedibili di una morte che nonconosce regola alcuna si accompagna,infatti, ad un improvviso sentimentodi insicurezza che invita adafferrare la vita nei suoi attimi sfuggentima invita anche a guardare con rinnovatacuriosità al corpo dell’uomo incoraggiandola rinascita degli studianatomici.La rinascita dell’anatomia costituiscela premessa indispensabile per poterarrivare alla scoperta della circolazionedel sangue: si tratta di una scopertadall’importanza radicale in quanto falsifica,immediatamente, almeno sulpiano dottrinale se non su quellopratico, la millenaria teoria umorale. Lascoperta della circolazione del sanguesi realizza applicando in biologia ilmetodo galileiano; rinunciando, in altreparole, al pensiero eminentementequalitativo della teoria degli umori perfare rigoroso riferimento al pensiero32 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAquantitativo. È il momento in cui inmedicina s’impone il meccanicismoche fa dell’uomo una sorta di macchinaidraulica. Per Malpighi il corpo èformato da macchine “che sono labase della medicina”, il fondamentodella fisiologia e della patologia. Con ilmeccanicismo, di cui Malpighi è untestimone quanto mai coerente, iniziain medicina il ricorso sempre più ampioa strumenti tecnici, dalla bilancia diSantorio ai primi rudimentali microscopi,con cui si fronteggiano, in unasorta di specularità, la minutemacchine del corpo che risultano alteratenegli stati morbosi e le macchine,più o meno sofisticate, a cui si ricorreper cogliere e mettere a fuoco lo spessoredi tali disturbi. Con la scopertadella circolazione del sangue maturano,insomma, una rinnovata immaginedell’uomo ed una nuova interpretazionedegli stati morbosi che, nell’insieme,annunciano in medicinal’avvento dell’età della tecnica.Il meccanicismo apre ben presto leporte al materialismo settecentesco.Meccanicismo e materialismo sonoconcezioni che convergono radicalmentenel modello antropologico diLamettrie, che assimila l’uomo ad unorologio, ma influenza anche l’argomentaredi altri studiosi come Cabanische fa del pensiero una semplicesecrezione del cervello. Si tratta diprospettive che se, da un lato, agevolanol’obbiettività ed il distacco nellaricerca, dall’altro lato eludono lacomplessità umana ed esistenziale cheaccompagna l’avvento di ogni statomorboso.Nel ‘700, tuttavia, il panorama ideologicoè assai complesso e accanto almaterialismo meccanicista di matricebarocca altre dottrine movimentano ilmondo della medicina e della patologia.Particolarmente suggestive sirivelano le nuove teorie di Brown, cheprendono forma nel clima maturatodopo le scoperte halleriane sui nerviirritabili e sensibili, ed altrettanto suggestivesono le teorie che maturanoall’ombra della nuova e vagamenteoscura sensibilità romantica.Brown attribuisce un valore essenzialeal concetto di stimolo ed intende lasalute come una condizione di“normale eccitabilità ed afferenza distimoli” mentre la malattia viene interpretatacome l’espressione di uneccesso o un difetto di eccitabilità chepuò coinvolgere varie parti dell’organismo(Premuda). Si tratta di unadottrina sostanzialmente indimostratama maneggevole, intrisa di rimandidinamici al sapere ancora auroraledella neurofisiologia e pertantocompromessa con una suggestivaatmosfera di scientificità che, fra ‘700e ‘800, ne garantisce la larga fortunanegli ambienti popolari e non solo inquelli. Brown, uno spirito ribelle, coaugulail consenso, imbevuto di entusiasmo,per la forza della scienza, elettivamenteintesa in senso anti-accademico.Più profonde e complesse, in tema dimalattia, sono le suggestioni indottedal movimento romantico la cui visionedel mondo si apre verso orizzontidiametralmente opposti a quelli delmaterialismo settecentesco. L’ascoltoattento all’interiorità spirituale dell’uomoe lo sguardo commosso sul mondodella natura sembrano essere le coordinateessenziali del sentire romantico.Nel romanticismo si avverte, ancorauna volta, la inesausta incisività diantiche dottrine che risalgono alla filosofiarinascimentale della natura edanno vigore al vitalismo anti-meccanicista.Hegel, la cui influenza è statatutt’altro che marginale in medicina ein psichiatria in modo particolare, notache “solo ciò che è vivo è idea, e solol’idea è il vero” ed argomenta che lamalattia è connotata da “una vitalitàcattiva e storpiata” in quanto “il corponon realizza completamente la propriaidealità ed animazione”. Hegel non èun romantico in senso proprio ma conil suo idealismo, intriso di istanze vitaliste,ha portato acqua al mulino dellamedicina romantica, tanto attenta alleragioni dello spirito. Nel romanticismo,del resto, la malattia per eccellenza èla malinconia: una malattia dello spirito,quasi un paradigma della condizioneumana. Il romantico è un malinconicoche vive la vita in uno stato di perenneconvalescenza. E la convalescenza, ineffetti, è la grande scoperta della medicinaromantica. Proprio lungol’Ottocento, in pieno romanticismo, siscopre il fascino sottile della convalescenza,uno stato di equilibrio instabilee precario fra salute e malattia, che siconsuma soprattutto nelle stazionitermali alla ricerca dell’acqua che purifica,dell’aria sottile e ricca di ossigenoche risana, del fango medicamentosoche dona la madre terra ed anche delfuoco dei raggi solari che, alla fine delsecolo, incrementano la forza beneficadei bagni di mare. In questo moto dicorale consenso per gli antichielementi fondamentali di Empedocle –l’acqua, la terra, l’aria e il fuoco – lamalattia, attivando le pratiche dellaconvalescenza, ha aperto le porte alcostume del turismo contemporaneo.Valorizzando la malinconia, quale statomorboso emblematico ed immanentealla condizione umana, il romanticismoha invece incoraggiato la ricerca introspettivaannunciando il tempo dellapsicologia dinamica e della psichiatriacontemporanea.Ma mentre il romanticismo influenza icostumi sociali e le pratiche della vita,la medicina e la ricerca clinica ottocentescherestano largamente fedelial fascino della morte che celebra ilproprio spettacolo nel teatro anatomicofacendo dell’anatomia patologica ladisciplina scientifica per eccellenza.Intorno alla metà dell’Ottocentol’anatomia patologica, che vive unagrande stagione, intende l’uomo comeun insieme di organi in perfusione eguarda alla malattia come adun’alterazione oggettiva dalle evidenzeche si possono cogliere ricorrendo avecchi utensili come il coltello e lo scalpello.Ma con il miglioramento delletecniche microscopiche e di colorazione,e con la produzione industrialedi strumenti ottici sempre più precisi,lo sguardo sulla malattia si spostadall’organo alla cellula. Virchow avverteche l’organismo è composto di cellulee che la cellula costituisce un’autenticaunità vivente e pertanto “il dato sostanzialedella patologia è la cellulamalata”.Per interpretare la malattia è giunto ilmomento della patologia cellulare,fondata sulle conoscenze che è statopossibile acquisire grazie alla tecnologiamicroscopica. Anche l’unità dellacellula è però destinata a sbiadire con<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>33


STORIA DELLA MEDICINAl’avvento recente delle nanotecnologieche portano l’osservazione biologicaa livello molecolare. In ogni modo, ilrapporto fra la patologia e le tecnologiepiù sofisticate diventa sempre più fittolungo il ‘900 in seguito alla scopertadei raggi Röntgen, dell’elettrocardiografiaetc. che, nell’insieme, sembranoscavare un solco fra il paziente e ilmedico, esposto al rischio di diventareun banale operaio della tecnica.Nel ‘900, mentre il rapporto fra tecnologiae malattia è sempre più stretto edimpersonale, lo stesso significatosociale della malattia si trasforma.Soprattutto dopo la Grande Guerra lamalattia per eccellenza è quella che fadi un reduce un invalido, un mutilato,affiancato quanto prima dall’invalidodel lavoro: figure nuove su cui si ripiegala solidarietà dello Stato di diritto,subentrando alla carità che nel tempodella tradizione cristiana era riservataallo storpio. Nel mondo contemporaneo,nonostante l’interesse medicolegaleper la figura dell’invalido, la forzaesistenziale della malattia, garantitadalle evidenze della tecnica, tendeperaltro ad essere accantonata edoccultata.La stessa salute non è più intesa comemancanza di malattia ma come unostato di pienezza vitale, di benessere,di felicità.In sintesi, la malattia, un evento cheannunciando la morte scandisce ilsenso dell’esistenza, è stata accostatacon intenti conoscitivi quanto maidiversi che, sia pure con alternefortune, sembrano non di rado conviverefra loro. Non stupisce poi che lamalattia, dato il profondo coinvolgimentoesistenziale che inevitabilmentesuscita, abbia incessantemente plasmatoed orientato le forme della vita,valorizzando ora la salute ed ora lasalvezza, ora la convalescenza ed ora,attraverso un sofisticato meccanismodi negazione, facendo balenare ilmiraggio della felicità.CENNI BIBLIOGRAFICI1) P.-J.-G. CABANIS, Rapporti tra il fisicoe il morale dell’uomo, a cura di S.Moravia, Bari, Laterza, 1973, p. 61.2) H. EY, Naissance de la médecine,Paris, Masson, 1981.3) A. GRUSCHKE, Miti e leggende delTibet, trad. F. Reinders, Vicenza, NeriPozza, 1999, p. 96.4) G.W.F. HEGEL, Estetica, a cura di N.Merker, Milano, Einaudi, 1967, p. 138.5) J.O. DE LAMETTRIE, L’uomo macchinae altri scritti, a cura di G. Preti, Milano,Feltrinelli, 1973. p. 64, 70.6) M. MALPIGHI, Sugli studi dei medicimoderni, in Opere Scelte, a cura di L.Belloni, Torino, UTET, 1967, p. 5127) L. PREMUDA, Storia della medicina,Padova, CEDAM, 1960, p. 85, 179.8) H. SIGERIST, Introduzione alla medicina,trad. G. Barbensi, Firenze,Sansoni, 1938, p. 107.9) R. VIRCHOW, Vecchio e nuovo vitalismo,a cura di V. Cappelletti, Bari,Laterza, 1969, p. 135, 157.Cary Grant: la bellezzaCary Grant non era mai stato un tossicomane.Eppure, ormai cinquantottenne,nell’aprile del 1962, si accomodòsu un soffice divano rosso diun’importante clinica di Los Angeles,aspettando che uno psichiatra glisomministrasse una dose di LSD. Perlui sarebbe iniziato un fantastico trippsichedelico.Alcuni anni prima (1943) un chimicodi Basilea, Hoffman, aveva ingeritoaccidentalmente una sostanza su cuistava lavorando: improvvisamenteaveva sentito un insolito stato onirico,un’intensa immaginazione, con allucinazioniacustiche e visione di quadripittorici fantastici, figure caleidoscopichedi colori. Aveva scoperto unadroga semisintetica estratta da unfungo chiamato ergot o sclerozio,tipico parassita della segale (segalecornuta). L’aveva indicato come LSDacronimo della dietilammide dell’acidolisergico. Considerati questi effetti sullapsiche, in vista di un suo potenzialeimpiego terapeutico, la casa farmaceuticane aveva fornito gratuitamentevari psichiatri perché ne studiasseroa fondo gli effetti psichedelici insoggetti normali. Negli anni ’50-’60 erastata programmata negli Stati Unitiuna sperimentazione, sotto la supervisionedi medici specialisti. Enessuno allora sospettava che l’LSDsarebbe diventata la droga preferitadegli hippies di tutto il mondo. CaryGrant si era arruolato per una strambamotivazione: “se la salute fisicadipende al 100% da quella mentale,chiunque ha qualche problema psicologicodeve cercare di risolverlo, inqualsiasi modo”. E lui aveva da risol-34 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAvere il problema dell’alcool e ancoradi più quella di vincere la tensionenervosa che era certamente alla basedella ipertensione arteriosa, micidialeper i suoi vasi sanguigni.Cary Grant si chiamava ArchibaldAlexander Leach ed era nato a Bristol,in Inghilterra, il 18 gennaio 1904. Eraun ragazzo di carattere ribele ecaparbio e, a 15 anni abbandonò lascuola e si unì alla compagnia disaltimbanchi di Bob Pender, falsificandola firma del padre perl’autorizzazione. A 16 anni era andatonegli Stati Uniti con quella compagnadi vaudeville che recitava unacommedia musicale. Dalle esperienzecon questa troupe circense, appresele arti mimiche, le acrobazie e soprattuttoquella tecnica recitativa chel’avrebbe accompagnato in tutta lalunga carriera cinematografica. Dopouna fortunata tournée di due anni,invece di rientrare in Inghilterra colresto della troupe, preferì restare negliStates, dove si fece conoscere comeattore brillante di teatro. Poi daBroadway passò ad Hollywood e di lìal cinema.Dopo alcuni film musicali gli venneofferta la parte di Jimmy Monkley,piccolo imbroglione, nel film Il diavoloè femmina, primo dei quattro film giratiinsieme a Katharine Hepburn, in cuiebbe occasione di mostrare il suovero talento. Ma presto alcune malelinguecominciarono a tacciarlo diomosessualità e di avere rapporti conRalph Scott e Marlon Brando. Eppurela sua casa era frequentemente metadi belle donne di dubbia reputazione.Molti dei successi di Cary Grant entrarononella storia del cinema: Arsenicoe vecchi merletti, Notorius, Caccia alladro, Intrigo internazionale. L’attoregirò settantadue film, con star del tipodi Katharine Hepburn, Rita Hayworth,Ingrid Bergman, Marilyn Monroe,Gene Kelly, Dors Day. Ma non ricevettemai un oscar nella lunga carrieracinematografica. Solo nel 1970 glivenne assegnato un oscar per esserestato Cary Grant.In tutti quegli anni la sua salute fueccellente, nonostante l’alcool. La suapersona sempre ben curata, i capellimai fuori posto, l’abbronzatura maimeno che perfetta, hanno sempredato di lui l’immagine della buonasalute.Il 29 novembre 1984 (aveva 80 anni)si recò con la moglie Barbara Harris,a Davenport, Iowa, per partecipare aduna serata in suo onore. Nel primopomeriggio si recò all’Adler Theaterper gli ultimi ritocchi: controllò imicrofoni, la posizione della sedia sulpalco, la sequenza di clips di alcunivecchi film che sarebbero stati proiettati.Improvvisamente confidò alla mogliedi avere un gran mal di testa, di “nonsentirsi come sempre”, e la pregò distargli vicino. Poi incomincia a tossire.Barbara si spaventò e, ancora primache incominci lo spettacolo, lo riportòin albergo, al Blackhawk Hotel.Arrivò rapidamente John Gilson,cardiologo del St. Luke Hospital, checapì subito come si trattasse di unaemorragia cerebrale massiva e ordinòl’immediato ricovero in rianimazione.Erano le 21:15. La TAC cerebraleconfermò la diagnosi. L’attore non siriprese e morì alle 23:12. Gilson dissea Barbara che se Cary Grant fossesopravvissuto, non avrebbe più potutoparlare e tutto il lato sinistro del corposarebbe rimasto paralizzato.Lei era la quinta moglie. Dal 1934 al’35 fu sposato con Virginia Cherril. Nelgiugno del 1942, forse anche permettere a tacere le malelingue, CaryGrant aveva sposato la ricca ereditieraBarbara Hutton da cui divorziòtre anni dopo. Poi nel 1949 si unì aBestie Drake, con la quale sarebberimasto fino al 1962. Nel 1965, a 61anni, sposò Dyan Cannon, da cuidivorziò tre anni dopo per “trattamentobrutale ed inumano”. Ed infine, nel1981, Barbara Harris.La causa prima dell’emorragia cerebraledell’attore non fu mai stabilita. Sitrattò probabilmente della rottura di unaneurisma di un’arteria cerebrale.Purtroppo per lui, Cary Grant nonaveva mai riferito alcun disturbovascolare. Certamente giocò un ruolola sua ipertensione “reattiva” condizionatadai suoi cronici problemipsicologici che, a suo dire, eranoiniziati sin da piccolo, quando funecessario ricoverare la madre in unospedale psichiatrico: per non farlosoffrire gli avevano detto che eramorta. E lui seppe che era viva solodopo i vent’anni. Per questo, forse, findalla giovinezza, cercò nella psicoterapia(training autogeno, ipnosi), unasoluzione ai propri conflitti interiori,sperando di trovare la serenità in unadroga psichedelica: l’LSD allora forieradi tante speranze. Gli psichiatri di queltempo ci credevano talmente, fino asperimentarla anche su uno dei piùgrandi divi della celluloide.CARLO MARCHICOMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICOÈ INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICAAlcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudinedi richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica edal Codice Deontologico (artt. 59,59,62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>35


ENPAMSpecializzandie spazi istituzionaliSono ormai alcuni anni che i medici informazione specialistica hanno costituitoassociazioni impegnate a tutelareil diritto ad una formazione qualitativamenteequiparabile a quella dei vicinicolleghi europei e a costruire e difendereuno status di dignità professionale,che ancora non viene istituzionalmentecorrettamente riconosciuto.L'autunno è stato caldo a cagione dellemobilitazioni degli specializzandi italianicoordinate da FederSpecializzandi eSegretariato Italiano Medici Specializzandi(S.I.M.S.), uniche organizzazioniarmonizzate e rappresentate a livellonazionale.L’ultima battaglia svolta dai giovanimedici è esitata in una grande manifestazionedi protesta svoltasi a Dicembrenella città capitolina.Il 17 Agosto del 1999 venne emanato ilDecreto Legislativo n°368, poi convertitoin legge, che recepiva la normativaeuropea 93/16/CEE in materia di liberacircolazione dei medici e di reciprocoriconoscimento dei loro diplomi, certificatied altri titoli in territorio europeo.Da allora i medici in formazione specialisticatentano di tutelare la correttaapplicazione della normativa. Solo nel2006\2007, con quasi 10 anni di ritardo,viene stipulato dalle aziende\universitàun contratto di “formazione specialistica”,di fatto un contratto di “formazione-lavoro”.Tale escamotage formalerelega gli specializzandi in un limboall’interno del quale non vengono consideraticompletamente ne lavoratori nestudenti, nonostante l’articolo 1362comma 2, c.c. chiaramente definiscal’irrilevanza del nomen juris a frontedelle effettive modalità di svolgimentodel rapporto di lavoro (ex plurimis:Cass. n. 20669 del 2004; Cass. n.13375del 2003; Cass. n. 3353 del 1979).In virtù di tale condizione le istituzionihanno potuto arbitrariamente manipolarele condizioni di trattamento economicoe lavorativo degli specializzandi.A tutti è nota la bagarre, per’altro ancorairrisolta, delle “guardie in solitudine”,che ha funestato l’afosa estate del2008. Le chiare ed inequivocabili disposizionidi legge prevedono che i giovanimedici versino all’INPS una aliquotaprevidenziale ridotta pari al 17% deipropri emolumenti mensili, poiché giàcontribuiscono obbligatoriamente adaltro ente previdenziale, l’EMPAM.L’Isituto Nazionale per la PrevidenzaSociale, sotto direttiva del Ministero delLavoro, emana in data 01.10.2008 lacircolare n°88 che intima le universitàdi imporre l’aliquota previdenzialepiena, pari al 24,72%. Tale normadoveva ritenersi retroattiva e da applicarsia tutti i contratti, a partire dalnovembre 2006\07, entro il mese diDicembre. Questo avrebbe significatola decurtazione, e per i più sfortunati,l’azzeramento dello stipendio per isuccessivi 3 mesi.Gli specializzandi non hanno accettatotale decisione, in primo luogo perchéarbitraria ed illegittima ed in secondaistanza poichè i giovani medici nonavrebbero potuto pagare affitti, mutui,rate e provvedere al sostentamentodella propria famiglia nei mesi in cuinotoriamente le spese sono superiorialla norma.Quale meraviglioso Natale ci volevaregale il ministero del lavoro e delle politichesociali!Dato l'insuccesso delle vie istituzionali, in data 16 dicembre 2008 migliaia dimedici in formazione e neospecialistihanno dato vita ad un sit-in a Roma,sotto la sede del Ministero del Lavoro,Salute e Politiche Sociali, mentre incontemporanea la stragrande maggioranzadegli specializzandi italianiaderiva alla giornata di astensionedall’attività assistenziale indetta dalleassociazioni di categoria. A seguito diun ricevimento ottenuto dal Dott. G.Geroldi, direttore Generale del DipartimentoPrevidenza del Ministero Lavoro,Salute e Politiche Sociali, i medici informazione hanno ottenuto il congelamentodegli effetti della Circolare INPS.La situazione si è stabilizzata, ma perquanto tempo? Diverse questioni rimangonoin sospeso ed altre già si affaccianoall’orizzonte. Saremo nuovamentecostretti a scendere in piazza? Damedico in formazione specialistica mirammarico di constatare che le istituzionitutte ritengano che l’unico modo,per avere una voce in capitolo su ciòche ci riguarda, sia costringerci adabdicare alla professione e al lavoroche con tanta passione e sacrificio svolgiamoquotidianamente negli ospedali.Non sarebbe più opportuno e dignitosoconcedere spazi appropriati ad unproficuo e pacifico il dialogo istituzionale?GIUSEPPE BATTAGLIAL’ISCRIZIONEÈ D’OBBLIGOLa legge n. 43, pubblicata sulla GazzettaUfficiale n.40 del 17 febbraio 2006,recante “Disposizioni in materia diprofessioni sanitarie infermieristiche,ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie edella prevenzione e delega al Governo perl’istituzione dei relativi ordini professionali”prevede all’art. 2 che l’esercizio di una delleprofessioni sanitarie (quindi anche quellamedica) sia subordinata al conseguimentodel titolo universitario rilasciato a seguito diesame finale con valore abilitanteall’esercizio della professione. Inoltre essospecifica che l’iscrizione all’alboprofessionale è obbligatoria anche per ipubblici dipendenti ed è subordinata all’esitodell’esame di Stato abilitante all’eserciziodella professione, salvaguardandocomunque il valore abilitante dei titoli giàriconosciuti come tali alla data di entrata invigore della presente legge.36 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ENPAMSocietà accreditate SSN.Devono versareil 2% all’EnpamART. 14 DEL CODICEDI DEONTOLOGIA <strong>MEDICA</strong>L’art. 1, comma 39, della Legge n.243/2004, il quale ha istituito incapo alle società professionalimediche e odontoiatriche in qualunqueforma costituite e dellesocietà di capitali, operanti in regimedi accreditamento con ilServizio Sanitario Nazionale, l’obbligodi versare al Fondo SpecialistiEsterni gestito dall’ENPAM uncontributo nella misura del 2% delfatturato annuo attinente alle prestazionispecialistiche rese neiconfronti del medesimo SSN e dellesue strutture operative, senza dirittodi rivalsa.Mi è giunta notizia che alcune dellepredette società, visti rigettati tutti iricorsi presentati in opposizione atale obbligo dinanzi a svariati Tribunalie constatato altresì che lastessa Corte Costituzionale hadichiarato inammissibile la questionedi incostituzionalità dellanorma prospettata dal giudice dimerito, stanno prendendo l’iniziativadi far firmare ai Professionisti unaclausola in base alla quale questiultimi si obbligano ad accollarsi ilcontributo di cui sopra, versandoloalle società stesse, con cui intrattengonoil rapporto contrattuale.Tale iniziativa è da considerarsi deltutto illegittima, in quanto l’obbligocontributivo, essendo preordinatoall’interesse generale e al dovere disolidarietà economica e sociale dicui all’art. 2 della Costituzione, èindipendente dalle prestazioni eprescinde da ogni valutazione divantaggiosità previdenziale per glistessi soggetti obbligati.Questi ultimi appartengono, in ragionedel loro accreditamento conil Servizio Sanitario Nazionale, allacategoria degli erogatori dei servizialla salute.Già dal 2005 la Corte di Cassazioneha espresso il principio per il qualeil rapporto intercorre direttamentetra le società accreditate e il S.S.N.,e il Tribunale di Venezia ha recentementeconfermato che le societàindicate dalla Legge, con il lororapporto di accreditamento, sonoparte del sistema sanitario nazionalee dunque sono tenute direttamenteai doveri solidaristici stabilitidalle norme vigenti.Le obbligazioni contributive nonpossono venir “ribaltate” su soggettidiversi da quelli previsti dalla legge:l’imputazione del contributo suisingoli medici si configura, sotto ilprofilo legale, come evasione diun’obbligazione che incombe direttamentesulle società.Ti invito pertanto a diffondere leinformazioni di cui sopra presso tuttigli iscritti, affinché si rifiutino di sottoscriverela citata clausola contrattualeche - ribadisco - è del tutto illegittima.Sicurezza del pazientee prevenzione del rischio clinicoEOLO PARODIIl medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezzadel paziente e contribuire all'adeguamento dell'organizzazionesanitaria, alla prevenzione e gestione del rischio clinico ancheattraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori alfine del miglioramento della qualità delle cure. Il medico a tal finedeve utilizzare tutti gli strumenti disponibili per comprendere le causedi un evento avverso e mettere in atto i comportamenti necessari perevitarne la ripetizione; tali strumenti costituiscono esclusiva riflessionetecnico-professionale, riservata, volta alla identificazione dei rischi,alla correzione delle procedure e alla modifica dei comportamenti.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>37


ASSOCIAZIONIFEDERSPEVFederazione Nazionale Sanitari Pensionati e VedoveSezione di VeronaElezione del nuovo Consiglio Direttivoe del nuovo PresidenteIl giorno martedì 16 Dicembre 2008,presso la sede dell’Ordine dei Medicie Odontoiatri di Verona si è svoltal’Assemblea annuale della Federspevdi Verona. Ospiti presenti il dott.Carrara, Presidente dell’Ordine deiMedici di Verona, che ha portato i salutie gli auguri dell’Ordine. Sono inoltrepresenti la dott.ssa Fontanin, PresidenteRegionale della Federspev del Venetoe di Treviso e il dott. Vinanti, Consiglieredella Federspev Nazionale e Presidentedella sezione di Vicenza.Ha preso quindi la parola il dott. EzioGuglielmini, Presidente della Federspevdi Verona che dopo aver ringraziato ipresenti ha chiesto un minuto di silenzioper ricordare i colleghi decedutidurante lo scorso anno, con un particolarericordo al dott. Fazzini, Presidentedell’Ordine dei Medici di Verona.Il Presidente ha quindi ricordato l’attivitàsvolta durante l’anno, dalle attivitàsociali ai problemi sindacali che riguardanole nostre pensioni. Alla fine, congrande rammarico dei presenti, hadeciso di non presentarsi per il nuovomandato quadriennale. A quel puntol’Assemblea ha ringraziato calorosamenteil dott. Guglielmini per tuttoquello che ha fatto per la Federspev diVerona e Nazionale ed ha rivolto al dott.Guglielmini un invito che rimanga comePresidente Onorario della Federspev diVerona. Alla fine ha preso la parola ilTesoriere dott. Mario Beltrame che hapresentato il bilancio consuntivo del2007 e preventivo del 2009 che sonostati approvati all’unanimità.Terminata la riunione l’Assemblea èpassato alle votazioni a scrutiniosegreto per il rinnovo del ConsiglioProvinciale della Federspev di Verona.Sono stati eletti i seguenti consiglieri:Beltrame Mario, Benati Aldo, BuffattiGianantonio, Costa Giuseppe, PerroneFernando, Pollini Carla, Tomasi Ameno,Venturi Umberto, Zandonà Natalina.Primo dei non eletti il dott. Volpi Attilio.Sono stati eletti Revisori dei Conti: ChieregoGuido, Fraccaroli Carla, MoniciMario. Supplente: Moretti Diego.Terminate le operazioni di votol’Assemblea dei Soci con le gentilisignore si è conclusa al Ristorante “AiTeatri” per il consueto scambio degliauguri di Buon Natale e Buon Anno.Il giorno 15 gennaio 2009 presso lasede dell’Ordine dei Medici e Odontoiatridi Verona, si è riunito il nuovoConsiglio Direttivo della Federspev diVerona eletto il 16 Dicembre 2008.Assente giustificato il dott. FernandoPerrone. Presiede la seduta il consiglierepiù anziano, Pollini Carla cheprocede subito alla distribuzione delleschede per la votazione a scrutiniosegreto delle nuove cariche. Dopo loscrutinio delle schede risultano eletti:Presidente: Benati Aldo, Vicepresidente:Beltrame Mario, Segretario:Tomasi Ameno, Tesoriere: Pollini Carla.Prende quindi la parola il neoelettoPresidente Benati che ringrazia il ConsiglioDirettivo per la fiducia accordataauspicando una costruttiva e condivisacollaborazione da parte di tutti i Consiglieri.A nome del Consiglio Direttivo edi tutta la Federspev di Verona il neoPresidente rivolge un caloroso ringraziamentoal Presidente Onorario dott.Ezio Guglielmini in segno di grandestima e affetto per la generosa, intelligentee instancabile attività svolta per15 anni in favore dei Medici, degliOdontoiatri e Veterinari pensionati edelle vedove e degli orfani dei Sanitaridella Federspev di Verona.L’Assemblea viene quindi sciolta ingrande amicizia con lo scambio deisaluti e auguri per il nuovo anno 2009.ALDO BENATISPECIALISTI E SOSTITUZIONIIl medico in formazione specialistica fermo restando il principio del rispetto del tempo pieno può,ai sensi dell'art. 19, comma 11, della Legge 28 dicembre 2001, n. 448,sostituire a tempo determinato i medici di medicina generale convenzionati con il Servizio sanitario nazionaleed essere iscritto negli elenchi della guardia medica notturna, festiva e turistica,ma occupato solo in caso di carente disponibilità dei medici già iscritti nei predetti elenchi.38 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ASSOCIAZIONILa cura dell’uomo corpo spirituale.Per una medicina “veramente umana” oggiRelazione tenuta da S. EminenzaCardinale Dionigi Tettamanzi alXXIV Congresso Nazionale AMCI(Ottobre 2008)1) La medicina, il medico e il pazientenellʼattuale culturaVorrei iniziare questa riflessione sullacura dell’uomo,”corpo spirituale”, partendoda una considerazione di naturaculturale. Nella nostra società, la concezioneprevalente della malattia, dellaprofessione medica e del rapporto trapaziente e medico nasce da una certaidea di medicina, di medico e dipaziente: la medicina è la “scienza dellamalattia”, il medico è il “conoscitore e ilguaritore della malattia” e il pazientel’oggetto della cura sanitaria professionale”.Quali sono le radici storiche diquesta concezione della cura dellasalute fisica e psichica? Sono radici cheaffondano, da un lato, nella nascita dellamedicina moderna come una scienzasperimentale al pari della altre disciplinebiologiche che studiano l’uomo, e,dall’altro lato, nel grande sviluppocontemporaneo della professionalità delmedico, intesa come capacità di erogareun servizio sanitario qualificato e diffuso,fruibile da parte dei cittadini dietrocompenso privato o nell’ambito di unsistema sanitario pubblico. Voi siete,infatti, allo stesso tempo uomini discienza e professionisti: siete esploratoridi ogni struttura recondita del corpoumano e scopritori delle sue disfunzioni,ma anche siete capaci di rispondere aibisogni ed alle richieste dei singoli edella società attraverso prestazionimediche efficaci ed efficienti, organizzatee coordinate sul territorio, utilizzandorisorse individuali e collettive messe avostra disposizione. In questa sala si sache cosa è scienza medica e quali sonoi requisiti della professione sanitariaperché entrambe sono parte quotidianadel vostro lavoro. Ora noi sappiamobene che la scienza e la professionalitàmedica sono cresciute insieme e hannoimpresso alla cura dell’uomo malato unasvolta concettuale e pratica che hasegnato, di fatto anche se non di principio,una sorta di separazione delladiagnosi e della terapia delle malattiedalla cura dell’uomo malato in quantouomo sofferente nella sua unità di corpoe spirito. Se qui parliamo di separazionedelle due dimensioni dell’atto mediconon è per affermare che è in corso lanegazione di uno dei due fattori, quellocioè dell’ umanità integrale del malato:una dimensione della medicina, questa,che per fortuna non è al momento alienaalla coscienza di larga parte dei medici.Se parliamo di separazione è piuttostoper mettere in evidenza che è andataperduta quella originale e costitutivaunità di pensiero e di azione che ècapace di rendere il medico, al tempostesso ed in ogni circostanza, nemicodella malattia ed un amico del malato,uno scrupoloso indagatore del suocorpo e un attento ascoltatore del suospirito, un delicato manipolatore dellesue membra e un discreto suggeritoredel suo animo, un organizzatore instancabiledei luoghi della cura del corpo eun contemplatore sorpreso e rispettosodella dimora degli affetti e della memoriadel malato, che è il suo stesso corpovivente.Come è stato possibile che sia andataprogressivamente perduta questa sintesidell’essere e dell’agire del medico, cosìche la medicina sente oggi comecompito sempre più urgente quello diritrovare la sua “umanità”, smarrita quasiimpercettibilmente nella svolta scientificae professionale potentementeimpressa alla sua storia nella secondametà del XX secolo!Per cercare una risposta a questadomanda può essere utile riflettere sull’esperienzaquotidiana del medico allaluce della ragione e a quella della fede,la quale, in mirabile sinergia con laragione, è capace di penetrare la mentee il cuore dell’uomo e di guidarli nel ritrovarel’originale verità e bellezza delnostro essere uomini e donne amantidella vita e desiderosi di viverla in noi eservirla negli altri con operosità intelligentee generosa.2) la deriva del centro di gravitaʼ dellamedicina: da antropologico a patologicoQuando il medico parla della malattia edelle sue conseguenze sul corpo e sullamente dell’uomo, essa gli appare anzituttocome l’oggetto della scienzamedica, e dunque come “sapere” e un“saper fare” obiettivi, sistematici, inpermanente crescita e in continua revisione,che vengono tramandati dai“maestri della clinica” ai giovani studentie specializzandi. Proprio a motivo delcarattere eminentemente scientifico dellaformazione che ha ricevuto da giovanee, a sua volta, ha trasmesso ai giovani,e in conseguenza del clima culturale chealimenta il suo costante aggiornamento,per il medico contemporaneo è quasispontaneo che la malattia sia compresacosì, almeno a prima vista.Ora l’oggetto della medicina comescienza non è la persona dell’ammalato-,un uomo quale io stesso sono e che stadinanzi a me come uomo sofferente ebisognoso di cure, ma piuttosto il fenomenobiologico nella sua manifestazionedi disordine organico, di deviazione dauna corretta fisiologia.Ma quando è concepita esclusivamentecome indagine scientifica e interventoclinico sul corpo del malato, la medicinaha perso il suo originale e intrinsecocentro di gravità che è antropologico-L’ammalato in quanto uomo che soffredi una malattia- per assumere un altro<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>39


ASSOCIAZIONIcentro di gravità, derivato dal modellodelle scienze biologiche ed estrinsecoalla sua storia, che è quello patologico,ossia il difetto morfologico e funzionaleche è causa della malattia. Lo spostamentodel baricentro della medicina dalpaziente come “persona malata” alpaziente come “corpo patologico” hapreceduto e in qualche forma ha acceleratonegli ultimi tre decenni il progressivoindebolimento del prezioso equilibriotra scienza e sapienza su cui fondaquel rapporto umano, così delicato e inun certo senso così singolare, che legail medico al suo paziente. Un rapportoquesto che se viene ridotto nei terminidi una pura contrattualità professionale,di diritti e di obblighi esigibili in terminiesclusivamente deontologico e giuridici,si svuota del suo valore di alleanza, disolidarietà e di fiducia. La deontologiamedica e il diritto sanitario sono sì necessari,ma non sono sufficienti per qualificarel’umanità di una relazione diagnosticae terapeutica unica, irripetibile, chesi stabilisce tra quel “medico ” e quel“paziente”: una relazione imprevedibilee indeducibile in ogni suo aspetto, nellaquale l’astrazione e la generalizzazionedel sapere scientifico sulla salute e sullamalattia devono coniugarsi in modoarmonico con l’attualità e l’individualitàdell’esperienza personale del benesseree del malessere che è propria di ciascunuomo. Ognuno di noi, pur partecipandonel proprio corpo dell’identica specievivente- quello dell’homo sapiens, laspecie umana che la biologia e la medicinastudiano-, tuttavia nasce, cresce,sta bene, si ammala, soffre, guarisce omuore in una forma singolare, del tuttopersonale, quella cioè che gli derivadall’anima spirituale, l’unica formasostanziale del nostro corpo, chedimessa è custode ed epifania.Per coniugare il sapere delle scienzebiomediche con quello che è frutto dell’esperienza di ciascun medicoun’esperienzache sgorga dall’incontroindividuale, hic et nunc, con il malato- èrichiesta la mediazione della “sapienza”.La sapienza, infatti, ci rende attenti e vigilantisulle nostre decisioni e sulle nostreazioni cliniche: previene la tentazione diassolutizzare ciò che è contingente e ditrascurare ciò che è fondamentale; ciconduce a trovare il senso, la verità, illogos profondo della realtà della malattiache si mostra ai nostri sensi, e , ci portaa esaminare ogni cosa e a trattenere ciòche nella vita ha autentico valore (Tessalonicesi5, 21). Senza la sapienza lascienza non giova a nulla per l’uomo,così che Husserl, quasi anticipando lecritiche al modello biomedico della medicinache si sollevarono quarant’anni piùtardi, scrive nel 1936: non sono neppure sfiorati.> (La crisi dellescienze europee, trad. it., il Saggiatore,Milano 1961,p.35).Una medicina chemette tra parentesi il soggetto umano daisuoi interessi scientifici e professionalicorre il serio rischio di conoscere tuttodella malattia, ma di ignorare l’esistenzadel malato. In questo rapido percorso,di cui ho delineato solo alcune tappe,siamo così giunti al centro dellaquestione posta dalla medicina contemporanea:una medicina che, a primavista, sembra compiacersi del suoessere finalmente “compresa” e stimatacome scienza e professione, ma che nelmedesimo tempo, sperimenta una faticae una debolezza teorica e pratica nel“comprendere” e valorizzare il suo referenteoggettivo, ossia il paziente comeuomo concreto: non uomo astratto, unanonimo” caso clinico”, ma un uomo chevive la sua malattia in una forma personale,storicamente determinata nellareale irripetibilità della sua unità di corpoe spirito, corpore et anima unus, comedice la bella espressione del ConcilioVaticano II (Gaudium et spes, 14).Lasciamoci interrogare dalla domandache il salmista rivolge a Dio: >(Salmo 8,5). Proprio nella risposta checiascuno di noi è chiamato a dare aquesta domanda troviamo il punto dipartenza per ricostruire una medicinaveramente “umana”. Quella del salmistaè una domanda che suscita stupore emeraviglia, ma insieme genera inquietudinee sconcerto: se Dio stesso siricorda dell’uomo e se ne prende cura,noi come lo consideriamo? E come lotrattiamo?Quante volte, durante il giro in corsia,avvicinandovi al letto di un malato ecurvandovi su di lui, oppure uscendodalla sala operatoria e rivestendovi perscendere in reparto o tornare a casa, visiete chiesti, ripensando ai pazienti chein quel giorno avete visto o tenuto sottoi ferri: “ Chi è colui che vive in quel corpoche ho visitato o al quale ho asportatoun tumore? A chi appartiene quel cuoreche pulsa nel petto di quel giovane eanela a ritrovare il ritmo fisiologico? Dovestanno la grandezza e la bellezza dellavita umana, il suo significato trascendentee imperituro, pur dentro alla carnedi quella donna che ha perso il vigoredella giovinezza e la tempra della maturità?Permettetemi anche questo interrogativo:chi tra noi non ha mai provatoun fremito nel suo animo quando è statoattraversato dal pensiero di trovarsi luipure, un giorno, in uno dei letti che orasono occupati dai suoi pazienti e didover fare esperienza della medicinadalla parte del malato?Al riguardo lavostra stessa esperienza si fa eloquente:senza coltivare queste e altre domandeche la sapienza suscita nel vostro cuore,la scienza e la professionalità inaridisconola mente e la mano del medico,le rendono incerte e distratte, e , taloraanche disorientate e affannate. Perquesto vi sentite particolarmente chiamatia , conservare, purificare e alimentarequeste domande sulla dimensioneumana integrale della medicina: sì,questa è la vostra vocazione speciale dimedici che hanno ricevuto, attraverso ilsacramento della Cresima, i doni delloSpirito tra i quali figura la sapienzacristiana.Una sapienza divina che sollecita erichiede orizzonti nuovi e spalancaprospettive di profondità e altezza inauditeper dare risposta alle domandeimpellenti dell’uomo medico e dell’uomoammalato.Di questi interrogativi antropologici edegli orizzonti che essi invocano viauguro di essere i custodi: non certo perracchiuderli in uno scrigno nobile e40 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ASSOCIAZIONIprezioso, lontano dai luoghi della cura edelle sue questioni più dibattute, ma peroffrirli con tenace umiltà e decisa libertàalla riflessione dei colleghi, degli uominidi governo e di amministrazione e deicittadini che sono attenti e pensosi perle sorti della medicina nel tempopresente e negli anni avvenire.3) Alle radici della dignità dellʼuomosofferente e dellʼumanità della medicinaIn questa circostanza vorrei riprenderee meditare con voi alcune espressioniche troviamo nella Sacra Scrittura, nellesue primissime pagine. Sono testilontani, lontanissimi; contengono paroletanto antiche dell’uomo forse del tuttoinattuali e incapaci di parlare al presente,estranee al paziente e al medico di oggi.Qualcuno potrebbe ritenere che il farviriferimento sia una forma illegittima dipiegare le pagine sacre alle nostreesigenze e alla ricerca di risposte adomande che la Bibbia come tale nonsi pone. Al contrario, noi siamo certi chela parola di Dio è sempre viva e attuale,capace di fare luce sulla realtà di ogniuomo e di tutto l’uomo, anche quello delmalato e del medico, sulle sue esigenzepiù radicali e inalienabili, con la forzadunque di rivelare dell’uomo ciò che è erimane perenne. Quella di Dio è unaparola che ci offre risposte che si alimentanoalla sostanza delle cose, dalla qualescaturisce il loro valore e il significatoultimo. La parola biblica dà risposte chesprigionano una luce profonda e originaleanche sui problemi attuali, quandoaddirittura non si mostrano comerisposte profetiche.L’inizio della Rivelazione divina sull’origene,sulla consistenza e sul destinodell’uomo è segnato dai versetti 26 e 27del libro della Genesi: due versetti soli,ma immensi,che spalancano orizzontiinattesi e affascinanti. Leggo: >. E’ nell’immagine diDio che consiste tutta la dignità originariae perenne dell’uomo, dignità che nulla -né la malattia della anima, il peccato, néquella del corpo, l’infermità – può cancellare.Come scrive Giovanni Paolo IInell’enciclica Evangelium vitae, (n.34).L’uomo è immagine di Dio in quanto èpersona. Egli gode, per partecipazionedell’essere stesso del creatore, di unatrascendenza che lo differenzia sostanzialmenteda ogni altro essere vivente,lo pone in dialogo personale con Dio econ gli altri uomini e lo abilita ad esercitareun dominio responsabile su tutto ilcreato. Riflettendo su questo primo datodella Rivelazione, la ragione ci porta ariconoscere che la medicina che voiprofessate è umana per vocazione, nonper opzione, sia pure auspicabile e lodevole,di chi la esercita. La medicina nonpuò che essere “umana”, perché innessuna condizione fisica o psichica_neppure quando ha perso la capacità diesercitare le facoltà umane, come lacoscienza, la parola, l’autonomia delmovimento o il controllo delle proprieazioni- il paziente perde la sua umanità.In questa luce, la vicenda della “umanizzazionedella medicina”, che occupauno spazio importante nel movimento dipensiero della bioetica, diventa allora lastoria del recupero di un’evidenza originaledella “ragione medica” (o comealcuni preferiscono dire del “pensierodella cura”): la differenza antropologicatra l’uomo e l’animale istituisce una differenzaassiologica che è normativa perl’agire del medico e per l’organizzazionedell’assistenza sanitaria.Con un’espressione che può apparireparadossale, potremmo esprimere inquesta forma il percorso consegnato aciascuno di noi: la medicina può diventareo ridiventare “umana” solo perchéessa già lo è nella sua esigenza edevidenza originaria, ossia solo se ilmedico abbraccia per scelta ciò che gliè offerto come compito dalla naturastessa dell’essere malato che gli stadinanzi , orientando così la sua libertàverso il bene della persona inferma edivenendo così egli stesso virtuoso (virbonus sanandi peritus, secondo ladescrizione classica del medico).Anche quando è gravemente e persistentementemalato, l’uomo è e resta, come dicel’ardita e incisiva espressione del Salmo8 sopra citato (v. 6): non è mai “meno diun uomo”come invece vorrebbe vederlochi considera la vita di alcuni di questipazienti “non degna di esserevissuta”,”priva di valore umano”, caricasolo di “una sofferenza senza senso”.Non così è secondo il disegno di Dio,che ha voluto affidare alla sofferenza lasublime dignità di uno strumento per ilriscatto della nostra umanità dal giogodel male, facendo di essa, nella personadi Gesù- il Verbo incarnato, il figlio di Diofatto uomo- il prezzo della redenzione.Con la sua passione, Gesù ha datodignità alla sofferenza dell’uomo, haavvalorato il dolore innocente di chi ècolpito da una malattia senza saperne ilperché, ha dischiuso un inaudito orizzontedi senso a chi patisce nel corpo,nella mente e nello spirito. Come affermaGiovanni Paolo II nella lettera apostolicaSalvifici doloris, >(n.19).Così (n.20).Non è forse questo”nuovo significatodella sofferenza” ciò che è capace diridare un volto umano a ciascun ammalato,in qualunque condizione fisica epsichica si trovi, e di far scoprire almedico, anche sul corpo del più criticoo cronico dei suoi pazienti, quei segniumanissimi della passione di Cristo che,dal giorno del Calvario, si sono impressinel corpo di ogni uomo che soffre, quasistigmate nascoste nelle piaghe e nellepieghe dei tessuti malati?La nuova medicina scientifica, deveessere veramente “umana”, ha bisognodi riscoprire la semeiotica antropologicadella passione di Cristo, la scientiaCrucis, una scienza antica ma perennementeattuale, dal momento che laredenzione si attua in ogni uomo e inogni momento della storia.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>41


ASSOCIAZIONI4) Lʼuomo non separi ciò che Dio haunitoRiascoltiamo un altro testo delle primepagine del libro della Genesi che ci aiutaa comprendere più profondamentecome l’oggetto degli atti compiuti dalmedico, ossia il corpo umano, non èestraneo né separato dalla perfezionedell’uomo che è data dalla sua qualitàantropologica di essere creatura adimmagine di Dio.Il corpo del primo uomo è plasmato daDio stesso: >(Genesi2,7). Nella sua dualità maschioe femmina, il corpo spirituale dell’uomoè oggetto della compiacenza del Creatore:> (Genesi1, 31). Un corpo, quello umano, la cuidignità e bontà ha raggiunto il verticedella sua esaltazione con il misterodell’incarnazione del Figlio di Dio, che“si è fatto carne” ( Giovanni 1, 14) in uncorpo del tutto simile al nostro, capacedi soffrire e di morire, e che attraverso lasua Pasqua ha dischiuso al corpo deiredenti la promessa della risurrezione.Il corpo è da considerarsi sempre inunità sostanziale con l’anima, quel“soffio” che proviene dall’essere stessodi Dio e a lui ritorna dopo la morte,quando si rompe l’una summa dei duefattori antropologici che costituisce lapersona (cfr. Giovanni Paolo II, esortazioneapostolica Familiaris consorzio, n11). Il corpo è la persona nella sua manifestazionevisibile e la persona tramitela sua corporietà.Tra le diverse circostanze dell’esistenzacorporale –spirituale dell’uomo vi è, inparticolare, la malattia che colpisce ilcorpo ma che , a motivo della sua unitàcon lo spirito, investe tutta la persona.Questa evidenza antropologica cidiventa ancor più familiare se consideriamoche del nostro corpo e del suovalore coessenziale spesso non ciaccorgiamo o ne trascuriamol’essenziale importanza, ad eccezionedi quando esso ci fa soffrire o ci impedisce,a motivo di una sua disfunzione,di attuare decisione e una scelta libere.Spesso la malattia risveglia in noi lacoscienza del corpo che siamo e lasofferenza che si accompagna ad essaci fa diventare più riflessivi e attenti aivalori dello spirito, mettendo in lucequella singolare spiritualità del corpoumano e corporeità dello spirito umanoche è la nostra persona. Appare cosìimproponibile sotto il profilo concettualee impraticabile quanto a operatività unamedicina come scienza del corpomalato separata da una medicina comecura della persona inferma. Ognipensiero della malattia come puradisfunzione organica tradiscel’essenziale natura spirituale dell’esperienzadella malattia nella personaumana e ogni atto medico sul corpodell’uomo malato che non tenga contodel suo riverbero nell’animo del paziente,che non implichi il coinvolgimento dellasua libertà (consenso informato) e nonpassi attraverso la sua razionalità(alleanza terapeutica), si presenta comeun’inaccettabile violazione della dignitàumana.Le parole ”patologia” e “sofferenza”, chesembrano alludere a due dimensioniormai separate o separabili dell’assistenzasanitaria degli infermi, hanno peròun’origene comune, la cui riscopertagioverebbe al processo di ripresa dellamedicina come scienza e professioneumana. Nella lingua greca il verbopasco- origene della radice pat, e,quindi, del termine pathos, da cui “patologia”-è un verbo che, anzitutto, nonindica la malattia, il disordine del corpoo della psiche, ma il vivere nel sensopieno e attivo della parola.


ASSOCIAZIONIattraverso la frequenza delle scuole dispecializzazione e dei reparti ospedalieria continuare la vostra opera di assistenzaagli ammalati nelle diverse disciplinedella clinica medica e chirurgica edei servizi diagnostici e terapeutici, edanche, se la Provvidenza vorrà, affiancarsia voi nel cammino della nostraAssociazione per essere testimoni dellaVerità e dell’Amore di Dio nel mondodella medicina e della sofferenza.Il compito di far riaffiorare e consolidarela dimensione autenticamente “umana”della medicina vedrà i giovani mediciconfrontarsi con diversi modelli didiagnosi, terapia e prevenzione nellamedicina individuale e sociale; conl’introduzione di nuove e potenti tecnologiebiomediche in grado di modificarei percorsi diagnostici e prognostici classici,quali quelle genetico-molecolari,bioinformatiche e delle nanotecnologie;con lo sviluppo di nuovi approcci terapeuticialla malattia, quali la farmacogenomica,la terapia cellulare basatasull’impiego di cellule staminali, lachirurgia robotica, gli innesti di tessutiartificiali e gli xenotrapianti.Anche delicati momenti della vitadell’uomo, che hanno già conosciuto unacrescente medicalizzazione negli annirecenti- quali il concepimento, la gravidanzae il parto, le urgenze, gli stati patologiciche richiedono la rianimazione ela terapia intensiva, le malattie cronichee degenerative del sistema nervosocentrale, e le fasi terminali di alcunemalattie particolarmente aggressive -saranno oggetto di sempre nuove sfideantropologiche, etiche, deontologiche egiuridiche, che nascono dai rapidiprogressi delle scienze biomediche edalle nuove possibilità di interventi clinici.Chi raccoglierà l’eredità della medicinae della chirurgia che voi avete accresciutoattraverso la vostra scienza e lavostra esperienza e si troverà dinnanzia prospettive nuove e a scelte operativee organizzative oggi, forse,ancora imprevedibili,sarà chiamato ad interrogarsi,come noi oggi abbiamo iniziato a fare,sul significato della cura e sullo scopodella medicina alla luce della ragione edella fede, per non smarrirsi nella ricercadel bene autentico del paziente.Con queste riflessioni abbiamo cercatodi metterci alla scuola della Parola di Dioe vi abbiamo ritrovato indicazionipreziose e provocazioni forti per far sìche la medicina non sia solo il “laboratoriodella scienza” e lo “studio delprofessionista”, ma sia anche imprescindibilmenteil “luogo della sapienza”Come scrive il Concilio Vaticano II, .(Gaudium et spes, n. 15).Ci auguriamo che i giovani che si affaccianoal mondo della medicina sappianochiedere al Signore, come Salomone,non la ricchezza e il potere ma > (1 Re3,12), capace di discernere il bene dalmale, di distinguere ciò che custodiscee promuove la vita e la dignità di ogniuomo malato da ogni attentato alla suaesistenza e integrità che ne umilil’immagine di Dio impressa nella suapersona. Ma non possiamo guardarecon simpatia e trepidazione a questicolleghi e amici di domani senza riconoscereche noi per primi, oggi,dobbiamo essere questi “uomini piùsaggi”, cui è affidato il compito affascinantee impegnativo di costruire > (Evangeliumvitae, cap.IV), una cultura capacedi essere un fermento di novità nellamedicina e nella società italiana. Peresserlo occorre continuare a vivere ingioiosa e responsabile tensione verso laVerità, la Bellezza e il Bene tutto intero:un Mistero personale,questo,che si èmanifestato come Padre buono e misericordiosoperché potessimo incontrarlo,riconoscerlo e lasciarci abbracciare daLui e rinnovare dal suo amore.Permettetemi di fare mie le parole cheGiovanni Paolo II rivolgeva ad un gruppodi docenti universitari nel 1983 e di indirizzarleoggi a voi:< Voi siete le scolteavanzate dell’umanità in cammino suisentieri della storia. A voi spetta ilcompito di esplorare le strade sulle qualidomani altri vi seguiranno. Non viscoraggino le difficoltà; non vi distolganole incomprensioni; non vi arrestino gliinsuccessi. Continuate a cercare, senzamai rinunciare, senza mai disperare dellaverità. Nella misura in cui il vostroimpegno è onesto e sincero, Dio lo guidae ne assicura la finale riuscita>>(Discorso ai docenti universitari, Milano,22 maggio 1983).Ci attendono tempi nei quali saremochiamati, singolarmente e come Associazionedei medici cattolici italiani, adesprimerci pubblicamente- nelle strutturedi ricovero e cura dove lavoriamo,nelle nostre città e a livello nazionale sualcune delicate e complesse questioniche riguardano la vita umana el’esercizio della professione medica, esulle quali si è aperto un dibattito nellanostra società e gli organi legislativi delloStato potranno venire chiamati a redigereed approvare quadri normativi cheavranno un’influenza importante, per glianni a venire, sulla pratica della medicinanel nostro Paese e sul rapporto trapaziente e medico.Ne viene l’invito- per una Associazioneche voglia porsi al servizio del benecomune coniugando sapientementescienza, professionalità ed etica- a interrogarciseriamente e responsabilmentesul contributo che la Chiesa e la societàhanno diritto di attendersi da ciascunodi noi. E’ un interrogativo questo, cheaffido alla vostra riflessione. Per partemia, vorrei solo alludere all’urgentenecessità di formare medici, ricercatorie professionisti della sanità capaci direndersi presenti nei vari ambiti dellasocietà civile, laddove si elaborano lacultura e l’organizzazione dei servizi allasalute dei cittadini, lasciandosi continuamentealimentare dalla limpidasorgente del Vangelo e dalla ricca tradizionedel Magistrato della Chiesa eproducendo contributi robusti, documentatie capaci di imporsi al rispetto eall’attenzione di tutti, credenti e laici, perla loro pertinenza, incisività e concretezzanell’evidenziare i problemi nuovi,nel proporre un metodo corretto peraffrontarli e nel delineare possibili edoneste soluzioni.E’ un auspicio che desidero affidare atutti e a ciascuno come impegno eresponsabilità, ma che, anzitutto, personalmenteaffido all’intercessione maternadi Maria, la madre della vita e la sededella sapienza, perché ottenga a tutti didimostrare nell’amore del Figlio suo e diricercare sempre il bene dell’uomo edella società.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>43


SINDACATISpecializzandi: basta ritardi!Il lungo percorso formativo e assistenzialedel medico specializzandoinizia con la partecipazione alconcorso per l’accesso alle Scuole diSpecializzazione sostenuto dopol’esame di abilitazione alla professione.A quasi un anno di distanza dalladata dell’ultimo concorso perl’accesso alle Scuole di Specializzazionedai ministeri competenti nongiunge ancora nessuna notiziaconfortante riguardo all’uscita delbando, condizione necessaria cheprecede di 60 giorni l’esame scritto.Sembra che il grave ritardo nell’emanazionedel bando sia determinatoda impedimenti legati alla coperturaeconomica dei nuovi contratti daparte del Ministero dell’Economia.Purtroppo la calendarizzazione irregolaredei concorsi è oramai unanorma ; ogni anno infatti invariabilmentesi ripropone il problema delritardo di uscita del bando, con inevitabiliconseguenze sui giovanicolleghi che a seguito di un percorsodi studio lungo sei anni si vedonocostretti a ritardare di ulteriori dodicimesi e piu’ l’ingresso in scuola dispecialità; si ripercuote inoltre sull’interaorganizzazione universitariacostretta a modificare la pianificazionedei concorsi a seconda dei variintoppi ministeriali, per non parlaredello sfasamento presente all’internodelle scuole di specializzazione, conanni accademici che iniziano talora aluglio, talora ad agosto, talora amarzo. Inoltre, a rallentare ulteriormenteil tutto sembra la ferma volontàministeriale di attuare per il prossimoanno accademico una procedura(sancita da una circolare datata 14gennaio 2009 ma gia’nota da tre annialle Università) che prevederebbe ilsostanziale riassetto delle Scuole diSpecializzazione con chiusura oaccorpamento di quelle che detengonola possibilità di iscrivere menodi tre specializzandi per anno: questocomporterebbe la totale riorganizzazionedelle scuole della penisola el’ulteriore ritardo di uscita del bandodi concorso.I giovani medici non possono piu’vedersi intralciati nel loro percorsoformativo postlaurea e dissipareenergie a causa di rallentamentidettati da logiche di riorganizzazionee politiche. In appoggio dei giovanimedici neolaureati l’associazionenazionale Federspecializzandi indiceuna giornata di mobilitazione previstaa Roma per il 12 Febbraio 2009La nuova pagina Webdello SNAMIIl direttivo dello Snami della provinciadi Verona ha deciso di far giungere atutti i Colleghi la propria voce attraversola creazione del proprio sitoall'indirizzo www.snamiverona.orgSarà possibile trovare tutto ciò cheriguarda la professione, la vita dell'Ordinedei Medici, lo stato delle contrattazionia livello di ciascuna ULSS, ilpensiero del direttivo dello SNAMIprovinciale sulle varie tematiche etanto altro ancora.Sono gradite proposte, idee, suggerimentie, perchè no, anche critiche(purchè costruttive).Il desiderio è quello che il sito diventiuna fucina di scambio di idee tracolleghi.Saremo disponibili per chiunque.Iscritti e non iscritti.VI si potranno trovare informazionisullo stato di avanzamento delle trattativelocali (c.d. patti aziendali).Anche in questo caso suggerimenti"in corso d'opera" saranno graditi.E' ferma intenzione del presidenteprovinciale di firmare eventualiaccordi solo dopo un passaggioassembleare aperto a tutti gli iscritti.PER IL DIRETTIVO PROVINCIALEGIUSEPPE LOMBARDO.44 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


GIOVANI E PROFESSIONES.O.S. – SostituzioniChi è interessato alle sostituzioni è pregato di compilare e spedire lʼapposito tagliando (vedi pag. 20).Si prega inoltre di indicare i propri dati in maniera chiara (stampatello).MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALECognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2BAR MARIANA Via Don Sturzo 5/b Negrar NO 3387925720 0457500193GIORDANO MARIA VITTORIA Via Anzani 11 Verona NO 3498645500PRANDO SILVIA Viale Europa 5 Vigasio NO 3491880358RAMA ROMANA Lega Veronese 8 Verona NO 3201896140RAPAGNANI PAOLA NO 3491202236ROSSI MARIANNA Via G. Vincenti 10 Verona NO 3406763709SPILIMBERGO IRENE Via Monte Canino Verona SI 3478834886STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D'Azzano SI 3334890436TORNIERO CLAUDIA Via Dei Grolli 14 Verona NO 3338010289ZOCCARATO ANTONELLA Via S. Giovanni 1 Legnago NO 3398714514 0442629280ZONZIN CRISTINA Via Mantova 3 Bonavigo NO 3492984405MARANGONI ERICA Via Marsala 81/a Verona NO 0458348055SANNINO ANNA Via Muro Padri 24 Verona NO 3388304440MILLARDI DEBORAH Via Regina Adelaide Verona NO 3478319485SONKOUE HOMERE Via Campetti 20 Caldiero NO 3478207893ULERI STEFANO Via Olmo 8 Vigasio NO 3357440613DI LEO ERNESTO Via Lanaroli 35 Verona NO 3491058696MASSAGRANDE NICA Via 24 Maggio, 73 S. Giovanni Lupatoto SI 045549869 3479644976DIMA CATIA Via Virgilio, 17 Bussolengo NO 3476613926CORTESI MARIA GRAZIA C.so P.ta Nuova, 42 Verona NO 3474884646 045509534STEFANO ULERI Via Olmo, 8 Vigasio NO 3357440613MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIACognome - Nome Via Località Telefono 1 Telefono 2ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 3402335107STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D’Azzano 3334890436RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar 3479097447DEPLANO EMANUELA Verona 3389979145ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli, 3 Verona 0458035325 3482932506NON PUBBLICHIAMO LETTERE ANONIMEInformiamo tutti i Colleghi di un’evenienza purtroppo non rara, spiacevole e che pertanto vorremmo avesse fine.Capita frequentemente che, vuoi al Direttore di questo periodico, vuoi alla Commissione Pubblicità o ad altri, vengano inviate lettere anonimeper segnalare ingiustizie, episodi censurabili, atti che almeno all’autore sembrano meritevoli di più o meno gravi condanne.Riteniamo nostro dovere informare tutti che tali lettere quando non firmate vengono cestinate d’ufficio. Chi desidera segnalare una qualsiasievenienza lo faccia tranquillamente dando le sue generalità. Può dire, se lo desidera,che non vuole essere personalmente coinvolto, e noi ci impegniamo a rispettare questa sua richiesta.L’anonimato è invece garanzia dell’inutilità di qualsiasi informativa.Spesso anche semplici cittadini, ancor più frequentemente dei Colleghi, adottano questa tecnica poco cavalleresca di denuncia. Anche le lorolettere, quando non firmate, hanno lo stesso destino.Il Comitato di Redazione di <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong><strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>45


TEMPO LIBEROChi cerca… trovaPreghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 12 ed a volercelo inviare.Si prega inoltre di scrivere lʼannuncio in maniera chiara (stampatello).Si raccomanda di segnalare alla Redazionele inserzioni andate “a buon fine” per permetternela “Clearance”. La Redazione provvederàcomunque alla sospensione degliannunci dopo un certo numero di pubblicazioni.Si accettano solo annunci “brevi”.REGALO a neolaureato in odontoiatriabellissimo diafanoscopio per ortopantomografiecon ottima lente di ingrandimentoscorrevole sovrapposta.Tel. 0457571246 ore studio.Dott. Francesco BovolinVENDO zona grattacielo, appartamentoal 6° piano, 105 mq., luminoso, finementeristrutturato.MONACO VINCENZOLungadige Panvinio, 37Tel. 045 8002013Cell. 328 4898473Tessera Ordine n. 1581VENDO appartamento 100 mq. circa,finemente ristrutturato al 6° piano zonaP.zza R. Simoni.MONACO VINCENZOLungadige Panvinio, 37Tel. 045 8002013Cell. 328 0843999Tessera Ordine n. 7538AFFITTO a specialista, stanza in studiomedico, zona Porta Vescovo.GENTILI SPINOLA LUCIANAVia A. Cefalonia, 9 - VeronaTel. 348 7849293Tessera Ordine n. 01452OFFRO seria collaborazione in ortodonzia(9 anni di esperienza), a studiodontoiatrici in Verona e provincia.Tel. 347 6626312Tessera Ordine n. 7164OFFRO collaborazione in Chirurgiaorale, Exodonzia e Implantologia.PACE ROBERTOVia Degli Ulivi, 13Sommacampagna (VR)Tel. 347 6178834 (Telefonare ore serali)Tessera Ordine n. 0789OFFRO occhiali protezione Laser Nd:yage Irdiode (lungh. onda da 785 a 1100). Maiusati. € 150.GUADAGNINI GIANLUIGIVia Butturini, 9 - VeronaTel. 045 8350372Cell. 333 8414023Tessera Ordine n. 1169AFFITTASI a Lipari (Isole Eolie), anchesettimanalmente, grande casa singola (4-6 posti letto): grande cucina, 2 grandicamere da letto, soggiorno, servizi,veranda, grandi terrazze panoramiche,giardino, porticato, con acqua, luce e gas.La casa è situata nella frazione Pianoconte,a 250 metri sul livello del mare inzona fresca e tranquilla, ben servita dastrade e mezzi pubblici. Prezzo moltointeressante (max 35 euro al giorno procapite).Tel. 045 533908 - 338 2474397Medico VENDE appartamento 4 posti,in Residence 4 stelle “Astoria” La Villa(BZ) - III a di febbraio. 5.000 euro.FERRARO TIZIANOVia IV Novembre, 27VeronaTessera Ordine n. 3357Odontoiatra, specializzato in chirurgiaodontostomatologica allʼUniversità diFirenze, OFFRE la propria collaborazionein Chirurgia e Implantologia, in studidentistici della provincia di Verona.Tel. 347 1547422Tessera Ordine Firenze n. 986VENDO Porche 3.25, fine 2000, perfetta,nera, full optionals, hard top, bollata etagliandata. Qualsiasi prova.PALMIERI ALFREDOTel. 347 8730917Tessera Ordine Odontoiatri n. 910Ambulatorio specialistico con sala chirurgicasito in Verona centro CERCAspecialista in dermatologia da inserirenel proprio staff per collaborazione seriee continuativa.Tel. 045 8005716 (ore ufficio)AFFITTO in Poiano appartamento ristrutturato,zona tranquilla, circa 65 mq.,ingresso indipendente, termo autonomo.NO spese condominiali.Tel. 045 8345307AFFITTO in Poiano appartamento appenaristrutturato, zona tranquilla, termoautonomo, circa 100 mq. NO spesecondominiali.Tel. 045 8345307AFFITTO studio medico/ufficio sonaDuomo. 2 vani e 2 servizi indipendenti,eventuale posto auto, ingresso autonomo,mq. 70 circa.Tel. 347 5591583Tessera Ordine n. 2590CERCASI Odontoiatri e professionistispecialisti per collaborazione in CentroSpecialistico medico odontoiatrico diprossima apertura in Verona.Tel. 349 0908064Tessera Ordine n. 7093Neuro Psichiatra Infantile, Psicoterapeuta,CERCA collega (NPI, Psichiatra oPsicologo) per condividere studio sito aVerona, in Viale della Repubblica, 26.Tel. 347 2965457CEDO piccolo studio odontoiatrico, attivoda più di ventʼanni, per motivi famigliari,in provincia di Verona. Prezzi modici.Ghislanzoni GiuseppeTel. 339 8190866Tessera Ordine n. 70Studio medico-dentistico, organizzato,attrezzato e normato OFFRE colleghimedici stanza, servizi e uso di parti comuniper svolgere attività libero professionale.Telefonare ad Antonio al n. 340 4980982Tessera Ordine Odontoiatri n. 10AFFITTO a Verona in zona ValverdeStudio al I° piano in contesto medicosignorile, comodo a tutte le vie di comunicazione.Tel. 045 515191 - Cell. 333891659246 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


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