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VERONA MEDICA

Bimestrale di informazione medica - OMCEO VR

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ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VERONA</strong><strong>VERONA</strong><strong>MEDICA</strong>Bimestrale di informazione medicaBimestrale di informazione medica - anno XLVIII n. 3 LUGLIO 2013 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 - CONTIENE I.P.In questo numero:Le nuove schede ospedaliereComunicato stampa ........................................................... pag. 8Malattie professionali:un problema di salute emergente ................................. pag. 15La riabilitazione tra cronicità e appropriatezza .............. pag. 18Certificati sportivi e defibrillatori ..................................... pag. 21Prestazione del fisioterapista:su prescrizione medica ...................................................... pag. 243LUGLIO2013


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SOMMARIOEDITORIALE5 Ludo-patiaNOTIZIE DALL’ORDINE6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni8 Comunicato stampaLe nuove schede ospedaliere: tra economia ed eticaALBO ODONTOIATRI9 Verbali della Commissione OdontoiatriLETTERE AL DIRETTORE11 Istituto Poveri della Casa di Nazareth13 Enpam: l’Ordine scrive ai commercialistiATTUALITÀ25 La prima App sviluppata per i portatori di pacemakere defibrillatoreSTORIA DELLA MEDICINA27 L’esercizio abusivo della medicinadei barbieri-cerusici nel Settecento veronese33 Una ciliegia tira l’altraFNOMCeO36 DVR e Corsi RSPP per chi ha dipendenti in studio37 Assicurazione obbligatoria.Esenzioni e raccomandazioni38 Comunicato stampaLa FNOMCeO supporta i medici fiscaliAGGIORNAMENTO15 Malattie professionali:un problema di salute emergente18 La riabilitazione tra cronicità e appropriatezza,tra consapevolezza e limiti, tra idealità e risorsePROFESSIONE E LEGGE21 Certificati sportivi e defibrillatori22 La professione può essere svolta anche in società24 Prestazione del fisioterapista:su prescrizione del medicoENPAM39 Enpam dayLIBRI RICEVUTI41 Si assumono molti antibiotici, la salute è a rischioGIOVANI E PROFESSIONE42 S.O.S. - SostituzioniTEMPO LIBERO44 Chi cerca... trovaORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VRNuovo Orario di Aperturadella Segreteria dell’OrdineLunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00Martedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Continuato)Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,00Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Continuato)Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00Sabato chiuso<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>3


<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>Bimestrale di informazione medicaBollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di VeronaAnno XLVIII n. 3 Luglio 2013Sped. in a.p. - 70% - Filiale di VeronaRegistrazione del Tribunale di Veronan. 153 del 20/3/1962ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRIDELLA PROVINCIA DI <strong>VERONA</strong><strong>VERONA</strong> - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Veronatel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904web: www.omceovr.itDirettore ResponsabileRoberto MoraComitato di RedazioneRenzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Alessandro Dalla RivaCarlo Marchi, Roberto Mora, Francesco Orcalli, Alberto Peroni,Carlo Matteo Peruzzini, Gelmino TosiConsiglio DirettivoPresidente: Roberto MoraVice-Presidente: Roberto FostiniSegretario: Lucio CordioliTesoriere: Fabio MarchiorettoConsiglieriGiorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino,Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,Claudio Salvatore, Francesco SpangaroRevisori dei ContiVania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe CostaRevisore dei Conti SupplenteElena PiazzolaCommissione OdontoiatriFrancesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,Gino Cavallini, Gianpaolo PaolettiFotocomposizione Videoimpaginazionee stampaGirardi Print FactoryVia Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)tel. 0442 600401e-mail: info@girardiprintfactory.itFoto di CopertinaRoberto Mora– Povile (Croazia) –Inserzioni pubblicitarie sul BollettinoSpazio 1 uscita 3 uscite 5 uscite1/2 pagina interna (bianco e nero) € 400,00 € 300,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)1 pagina interna (bianco e nero) € 500,00 € 400,00 (per uscita) € 350,00 (per uscita)2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 800,00 € 600,00 (per uscita) € 500,00 (per uscita)4ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 800,00 (per uscita) € 600,00 (per uscita)4 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


editorialeLudo-patiaAlfredo lo conosco da tanti anni.Ha tre fi gli e fa l’operaio in una fonderia.La moglie lavora saltuariamentecome “colf”.La loro è sempre stata una vitadura, dedicata al lavoro e ai fi gli.Da due anni però, il lavoro si è fattosaltuario anche per Alfredo, perchéla sua fabbrica l’ha messo in cassaintegrazione, ed Alfredo ora lavoratre mesi e tre se ne resta a casa ametà stipendio.Qualche giorno fa la moglie è venutaa chiedermi aiuto, perché Alfredo,negli ultimi tempi, ha preso l’abitudinedi giocare alle “macchinette”e nell’ultimo anno ha contratto unsacco di debiti. Quelli dell’ENEL glihanno staccato il contatore, ed oraminacciano di fare altrettanto quellidel gas. Con l’affi tto è in ritardo dicinque mesi, ma l’Assistente Socialedel comune gli ha comunqueconcesso una proroga.Ecco perché non ha fatto l’ecografi ache gli avevo chiesto l’anno scorso…!I soldi per pagare il ticket non li aveva.Una indagine commissionata dalCodacoms ha svelato che i giocatoriche si spendono tutti i risparmialla video-lotteria, ai video-poker oalle altre “macchinette mangiasoldi”sono in continuo aumento e chequasi uno su tre presenta problemidi “gioco patologico”.Quelli del SERT, cui mi sono rivoltoper consigli, la chiamano “ludopatia”.Mi hanno spiegato che il disturbo èin costante aumento (le ultime cifregli assegnano una prevalenza chevaria dal 0.5 al 2% della popolazione),che chi ne è affetto è prevalentementeuomo, disoccupato o conun lavoro saltuario, ha un bassolivello di scolarizzazione ed è spessoaffetto anche da altri problemidi relazione. Tra gli ammalati, moltianche gli stranieri, ma da “ludopatia”sono affette anche tante casalinghe,alcuni pensionati e qualchestudente.La maggior parte di loro frequenta lesale da gioco da 5 a 7 volte la settimanae perde al gioco una media dicirca 40 € la settimana. Ma c’è chisi indebita fi no a vendersi la casa.Mi hanno spiegato anche che negliultimi anni le concessioni per le“macchinette” sono costantementeaumentate e che il volume di affari(la cifra giocata) di questo tipo digioco è stato di 25,6 miliardi di euronel 2004 e di 79,9 miliardi di euronel 2011 (fonte Monopoli di Stato).L’incasso dello Stato è stato di 7,3miliardi di euro nel 2004 e di 8.7 miliardidi euro nel 2011.Una vera e propria epidemia. Sottostimataperché chi ne è affetto, sivergogna e non si rivolge ai medicise non quando è rovinato.Ma anche un business ragguardevole!Il superticket sull’assistenza specialisticaintrodotto con la fi nanziaria2011 da Tremonti, sembra averfallito l’obiettivo. Avrebbe dovutogarantire un gettito di 830 milioni dieuro, ma le stime dicono che complessivamentela manovra avrebbeprodotto un gettito di soli 244 milioni,e in alcune Regioni, come in Veneto,tra il 2011 e il 2012 si sarebberegistrata addirittura una riduzionedegli incassi.I dati vengono da uno studio dell’Agenas,nell’ambito del progettoRemolet (Rete di monitoraggio deilivelli essenziali tempestivi) e sonostati presentati un mese fa dal suoPresidente Giovanni Bissoni, che haanche affermato che l’impatto deiticket su chi li paga è in alcuni casipiù pesante dell’IMU e dell’IVA “chestanno avendo tanta attenzione”.Per giustifi care la negatività delleprevisioni d’incasso si potrebbepensare che gli italiani abbianodeciso di farsi meno esami e menovisite specialistiche, ma anche cheuna buona parte di questi abbiadeciso di acquistarli direttamentenel privato cui la gente, visti i costie i tempi delle liste di attesa, avrebbedeciso di rivolgersi per avere leprestazioni che una volta chiedevaal SSN.Il privato, constatava Bissoni, offreormai prestazioni a “prezzi concorrenziali”(e in tempi decisamente piùrapidi, aggiungiamo noi) e la conseguenteriduzione delle prestazionidanneggia il SSN che ha cosìrealizzato entrate al di sotto delleaspettative, mantenendo però fi ssi icosti delle strutture che dovrebberoerogarle.Il dato, concludeva Bissoni, devefar riconsiderare l’attuale politica deiTickets.E può spiegare le preoccupazioniespresse da un Direttore di Distrettoche, in una riunione con i medicidi famiglia, lamentava il fatto chenella sua ASL gli esenti ticket perpatologia fossero superiori, comenumero, a quelli di altre ASL provinciali.Chissà se Bissoni ha consideratoche c’è anche chi, come Alfredo, isoldi non li ha spesi perché invecedi usarli per curarsi se li è mangiaticon le “macchinette”, ammalandosie mettendo in crisi la famiglia.Ma forse questo è meno importante,e non interessa più di tanto.Così le concessioni, ed il conseguente“giro di affari”, continuanoad aumentare.Tanto che, se domani quelle maledette“macchinette” ce le dovessimotrovare anche al Distretto o albar dell’ospedale, potrebbe anchecapitare che la cosa non ci facesseneanche più specie.ROBERTO MORA<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>5


NOTIZIE DALL’ORDINEVerbalidel Consiglioe delleCommissioniVERBALE SEDUTA DI CONSIGLIODEL 5 MARZO 2013Presenti: Mora, Fostini, Marchioretto,Bovolin, Carrara, Facincani, Guglielmi,Lombardo, Molino, Oreglia, Rugiu,Salvatore, SpangaroRevisori dei Conti: Braga, Celebrano,Costa, PiazzolaDirettore: CerioniAvvocato: GobbiAssenti Giustificati: Cordioli, Accordini,Orcalli, PeruzziniIl Presidente constatata la presenzadel numero legale dichiara aperta laseduta.Constatata l’assenza del Dr. Cordioli,viene incaricato il Dr. Facincani asvolgere l’incarico di Segretario.1) COMUNICAZIONIA) Il Presidente informa che si staprogrammando un convegnodal tema “Amministratore di sostegno”al fine di far conoscere irapporti, e le funzioni dell’Amministratoredi sostegno. Tale iniziativaè stata suggerita dall’Avv. Zancae dal Giudice Dr.ssa Gattiboni delforo di Verona.Il Convegno dovrebbe svolgersi afine autunno e verranno richiesticrediti ECM per i partecipanti.Sulle tematiche, il Consiglio ritienedi identificare quali interlocutori iMedici delle Case di Riposo, i Geriatri,i Medici che svolgono attivitàpresso le RSA e Lungodegenze,oltre ad altre figure che prestanola loro opera nel settore.B) Il Presidente da lettura della comunicazionepervenuta per PECed indirizzata a tutti i Componentidei Consigli degli Ordini deiMedici C. e O. Provinciali d’Italiadal Presidente dell’O.M. C.e O.di Ferrara, nella quale vengonoposte varie perplessità in meritosia ai “derivati” che ai compensipercepiti dagli Amministratori Enpam(componenti il Consiglio diAmministrazione – i Revisori ed icomponenti della Società partecipatatadell’Enpam – Real Estate).Invita quindi i Colleghi a prendernevisione informando che su taleargomenti a programmato un incontroper il giorno 19 marzo p.v.con i componenti la CommissioneEnpam dell’Ordine, per una preliminarevalutazione sui fatti espostidal Presidente dell’Ordine dei MediciC. e O. di Ferrara; se i componentilo riterranno opportuno, proporrannoun Convegno sull’Entedi Previdenza.C) Il Presidente comunica di averpartecipato ad una riunione urgentedella FROMCeO, ove sonostate discusse le proposte avanzatenell’accordo Stato Regionisulle nuove competenze da affidareagli infermieri.Tali proposte non trovano l’accordodella categoria Medica laddovenon è chiaro se insieme allemansioni siano trasferite anche leresponsabilità.La FROMCeO predisporrà quindiun documento da trasmettere allaFederazione Nazionale.D) Il Presidente comunica le azioneintraprese per eliminare il divietoposto dall’Amministrazione comunaledi Verona al passaggio daparte dei medici e infermieri chesi recano per visite urgenti e perinterventi di continuità assistenziale,nelle zone a “traffico limitato– ZTL”.Dopo gli articoli pubblicati suimedia e gli interventi presso il Comandodella Polizia Urbana, taledivieto di accesso è stato toltocon alcune limitazioni.E) Il Consiglio preso atto della disponibilitàmanifestata dall’Avv. GiuseppinaMARTINATO, la quale hadichiarato la propria disponibilitàad assistere i medici nell’esamedelle polizze assicurative da essistipulate, delibera di affidare l’incaricodi consulente assicurativoalla predetta Avv, GiuseppinaMARTINATO dal 12 marzo 2013 al31.12.2013. L’incarico sarò svoltoin ore concordate con la consulentee non avrà alcun costo perl’Ordine dei Medici.4) MEDICINE ALTERNATIVEIl Presidente comunica che la presidenzadel Consiglio dei Ministri –Conferenza permanente tra lo Stato,le Regioni e le Province Autonome diTrento e Bolzano, nella seduta del 7febbraio 2013, ha stabilito i criteri e lemodalità per la certificazione di qualitàdella formazione e dell’eserciziodell’Agopuntura, della Fitoterapia edell’Omeopatia, da parte dei MediciChirurghi, degli Odontoiatri, dei MediciVeterinari e Farmacisti.Chiede pertanto ai consiglieri di segnalarei nominativi di Colleghi cheoperino da almeno quindici anni nelsettore delle Medicine Alternative alloscopo di nominare una Commissioneper la valutazione della certificazionedi qualità.5) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONIMEDICI - CHIRURGHIIscrizioni neo-abilitati:Dott. ACCORDINI FedericoDott. ADAMI Enrica ChiaraDott. ALLEGRINI ValentinaDott. AMBROSI EnricoDott. BALLARINI SofiaDott. BANTERLE SilviaDott. BENFARI GiovanniDott. BETTA DavideDott. BONADIMAN SilviaDott. BOSELLO FrancescaDott. BREONI IreneDott. BRUGNERA AnnalisaDott. CACCIAMANI GiovanniDott. CANELLO AlessiaDott. CARESTIATO FrancescaDott. CASTINO EvaDott. CENSI SimonaDott. CHINCARINI MarcoDott. CICCIARELLA LaraDott. CYBULSKY Adam JerzyDott. COCCO ValentinaDott. COLLETTA GiuliaDott. COSTANZO AlessandroDott. CUCCHETTO Giulia6 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINEDott. DAMOLI IsaccoDott. DA PRATO GiulianaDott. DE CARO JolandaDott. DE MARCHI DavideDott. DEOTTO NiccolòDott. DOLCI GiuliaDott. FASANI GiadaDott. FERRARI FedericoDott. FERRARI SaraDott. FOSSA’ IreneDott. FOSTINI Anna ChiaraDott. FRISON GiuliaDott. GALVAN ArturoDott. GAMBARO AlessiaDott. GASTALDON ChiaraDott. GRECO ElenaDott. GUERRA ChiaraDott. LAITI SilviaDott. LANZA DavideDott. LAURENTI AlessandraDott. LONARDONI FabioDott. MANZATO GisellaDott. MARCONI FrancescoDott. MARIOTTO AriannaDott. MICHELETTI ValentinaDott. MILANO Elena GiuliaDott. MINNITI FedericaDott. MORANDI LucaDott. MURRI VirginiaDott. PAPOLA DavideDott. PARISSONE FrancescaDott. PAURO FrancescaDott. PERETTI AlessiaDott. PERETTI MartaDott. PIERANTONI SilviaDott. PIEROTELLO LucaDott. PIONA Claudia AnitaDott. PIZZEGHELLA MariachiaraDott. PLOTEGHER CristinaDott. POLI ChristianDott. POPOVICI IgorDott. PUNTEL GinoDott. QUAGLIA Francesca MariaDott. RIGAS GeorgiosDott. RUSSO AlessioDott. SAY SvitlanaDott. SILVESTRI AndreaDott. TAGETTI AngelaDott. TOT EmaDott. TRIPI GaiaDott. UGOLINI AndreaDott. VANTAGGIATO ElisabettaDott. VENERI AntonioDott. VINCO GiuliaDott. ZAMBONI FedericaDott. ZAMBONI FedericoDott. ZAMPIERI MarinaDott. ZANONI LauraDott. ZECCHETTO CamillaDott. ZONI CristinaDott. ZORZATO Pier CarloIscrizioni per trasferimento da altroOrdine:Dott. BONELLO Elisa da VENEZIADott. BRUNI Francesca da VICENZADott. GOBBI Federico da TORINODott. HAYEK Abdallah da SIENACancellazioni per decesso:Dott. MENDOLA GiovanniCancellazioni per trasferimento adaltro Ordine:Dott. ARANCIO Ottavio a SIRACUSADott. BENEDETTI Stefano a MANTOVAODONTOIATRIIscrizioni neo-abilitati:Dott. AGUIRRE LEMUS Maria del PilarDott. REMONTI SirleyIscrizioni per trasferimento da altroOrdine:Dott. CAMPAGNOLO Federicada VICENZAPRIMA DI PROCEDERE ALLE RE-LAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONODALLA SALA I CONSIGLIERI ODON-TOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, ILDIRETTORE E L’AVVOCATO.La Commissione delibera quanto segue:- N. 5 archiviazioni provvedimenti- N. 1 apertura di procedimento disciplinare.SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITà PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI(BARRARE)nMEDICINA GENERALEnPEDIATRIACOGNOME......................................................................................................................................................................................................................................................................NOME.....................................................................................................................................................................................................................................................................................VIA.....................................................................................................................................................................................................................................................N. .................................CAP...........................................CITTà .............................................................................................................................................................................................................................TELEFONO......................................./.................................................................. ......................................./........................................................................Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI n NO nPossesso della Specializzazione in Pediatria SI n NO n<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>7


NOTIZIE DALL’ORDINECOMUNICATO STAMPAEmesso dal Consiglio dell’Ordine nella seduta del 14 giugno 2013Le nuove schede ospedaliere:tra economia ed eticaL’Ordine dei Medici di VeronaDenuncialo stato di progressiva e costante riduzionedelle risorse disponibili checostringe i medici a lavorare ognigiorno in condizioni di aumentato rischioclinico e le famiglie a sobbarcarsioneri economici ed assistenzialiinsostenibili.I tagli indiscriminati in sanità rischianodi compromettere non solo il sistemasanitario nazionale ma anche la stabilitàsociale del paese.Il sistema sanitario italiano, con i principidi universalità, equità e solidarietàcui si ispira, ha rappresentato e continuaa rappresentare, specie nell’attualemomento di crisi economicache ha sprofondato nell’indigenzaampie fasce di popolazione, un formidabilestrumento di coesione e stabilizzazionesociale.Comprometterne la funzione equivalea scatenare pericolose tensioni sociali.La logica dell’economia ad ogni costoed i tagli indiscriminati, spacciati perrazionalizzazioni, rischiano di comprometterela qualità dell’assistenza,la sua accessibilità, ma anche i basilariprincipi su cui poggia il nostro sistemasociale.È l’allarme che lancia il Consigliodell’Ordine dei Medici di Veronache manifesta la sua preoccupazioneper i preannunciati tagli aiposti letto e ai servizi che potrebberocolpire nei prossimi giorni larete ospedaliera della nostra insiemea quella delle altre provincie delVeneto.La riorganizzazione ospedalieranon può realizzarsi senza una paririorganizzazione dell’assistenza sulterritorio pena il lasciare ampie fascedi popolazione senza possibilitàdi cura, scaricando sulle famiglieil peso di un’assistenza che il sistemapubblico non sarà più in gradodi garantire.La chiusura di reparti e servizi renderàdifficile a molti accedere allecure ed i disagi per averle le renderà,per alcuni, decisamente indisponibili.Denunciaun sistema dove le decisioni “logistiche”,determinanti sull’organizzazionedell’assistenza, sono appannaggioesclusivo della “politica”, e le ricadutein termini di ridotta sicurezza ed efficaciadelle cure gravano su medici eoperatori sanitari.Segnalail delinearsi di diverse possibilità di accessoalle cure sulla base delle capacitàeconomiche.Chiedechiarezza nelle assunzioni di responsabilità,onestà nella comunicazione,equità e trasparenza nelle scelte, ricercacostante dell’assenza di conflitti diinteresse in chi è chiamato alle scelte.Auspical’attenzione di tutti sulla necessità digarantire ai malati pari dignità di trattamentoe cure.Norme comportamentaliper i medici che effettuano sostituzioniSi ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenutoconto dei disagi dell’utenza.• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilitàtelefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportareun prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantireagli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesseprincipale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.8 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ALBO ODONTOIATRIVerbali della CommissioneOdontoiatrison state rilasciate le prescrizioni.Si comunicherà all’avvocato didomiciliazione dell’incolpato sia ildeposito delle ricette originali, dellequali si faranno copie conformi, siala facoltà di ammettere i testi comeda richiesta. Verrà comunicata anchela data per la seconda sedutadella commissione di disciplinaVERBALE DELLA COMMISSIONEODONTOIATRI DEL 12 MARZO 2013Presenti: Bovolin, Boscagin, Cavallini,Oreglia, PaolettiApprovazione verbale precedente:il verbale della seduta precedente vieneapprovato all’unanimità.ComunicazionI:1. Dott. YZ: il Presidente Informa diaver invitato a colloquio il Sanitarioin merito ad iniziativa Groupon e dalettura del verbale di audizione.2. Dott. ZZ: il Presidente informa diaver invitato a colloquio il Sanitarioin merito a iniziativa Groupon e informai presenti sull’esito del colloquio.3. Dott. YY: il Presidente Informa diaver invitato a colloquio il Sanitarioper spiegazioni riguardantila segnalazione ricevuta dal Sig.……, padre di un bambino con lacui madre è in corso separazionelegale, che ha diffidato il Sanitarioa proseguire le cure senza suoesplicito consenso. Il Sanitario affermadi essersi limitato al controllodell’apparecchio ortodontico delminore. Viene deciso di scrivereall’esponente per illustrargli che,comunque, lo stato delle cure ortodonticheiniziate impone che lemedesime siano seguite e/o portateavanti. Il non farlo rappresentapossibile fonte di complicanze peril paziente.4. Dott. QY: viene deciso di invitarea colloquio il Sanitario per esseresentito in relazione alla sua direzionesanitaria presso lo studio……….Relazioni istruttorie:1. Dott.ssa CH: il Presidente informadi aver sentito a colloquio la Dott.ssa TT, pediatra, per controversiasia di tipo clinico che economicoin essere con la Dott.ssa CH. Alcolloquio ha fatto seguito memoriascritta. La TT lamenta in primis ilfatto di non essere stata adeguatamentecurata. Il Presidente dalettura dell’esposto. Viene decisodi convocare la Dottoressa CH perchiarimenti.2. Dott. TY: il Presidente ripercorreil caso relativo al Sanitario. Vienedeciso un ulteriore approfondimentodi indagini. Lo stato delprocedimento giudiziario relativoal Collega impone comunque adeguamentodel procedimento amministrativocon apertura, per ora,di procedimento disciplinare.3. Dott.ssa HH il Presidente comunicadi aver invitato a colloquio ladottoressa in merito ad una segnalazioneche la vede coinvoltain quanto direttore Sanitario dellastruttura “…….”, per la quale l’ASL..ha ricevuto una segnalazione anonimache ha provveduto ad inviarci.Vengono decisi ulteriori approfondimentidi indagine.Procedimenti disciplinari:1. Dott. MH il Presidente informa cheil Sanitario ha presentato riscorsoavverso la sospensione di mesi 1.Viene dato mandato al Presidentedi resistere al gravame.2. Dott. NYY. Il Presidente informache il Sanitario ha presentato ricorsoalla sanzione dell’Avvertimento.Viene dato mandato al Presidentedi resistere al gravame.3. Dott. YZY: alle ore 18.30, primadella discussione del caso, lascianola riunione il Dott. FrancescoBovolin e il Dott. Paoletti Gianpaolo.Il Presidente informa che laDott.ssa …… responsabile NACdell’ULSS …., ha trasmesso all’Ordinele ricette in originale rilasciatedal sanitario e dalle quali si evincerebbeil nome del paziente al qualeVERBALE DELLA COMMISSIONEODONTOIATRI DEL 9 APRILE 2013Presenti: Boscagin, Bovolin,Cavallini, Oreglia, PaolettiLettura e approvazione verbale precedente:il verbale della seduta precedenteviene approvato all’unanimità.Comunicazioni:1. Il Presidente informa i presenti diuna lettera a firma del Dott. Renzosull’attività della Commissione AlboOdontoiatri Nazionale. Tra le iniziativeil Dott. Renzo evidenzia la notainviata al Nucleo NAS riguardantela pubblicità ingannevole effettuatadalla associazione “Amicodentista.com”.2. Il Presidente informa di aver ricevutouna lettera a firma Dott. Renzo ilquale informa che una delegazionedella CAO nazionale ha incontratodei referenti del Consiglio Superioredella Magistratura. Nella letteraauspica e prevede una buona collaborazionetra le procure della Repubblicae le CAO provinciali.Relazioni istruttorie:1. Il Presidente informa che è pervenutoall’Ordine, da parte dellaGuardia di Finanza, copia di un verbaledi sequestro effettuato pressolo studio dentistico del Dott. XX eDott.ssa YY, in quanto, a seguitodi un sopralluogo è stato trovato ilSig. XY (odontotecnico e pertantonon in possesso delle abilitazioniprofessionali) mentre operava suun paziente. Viene deciso di inviarela documentazione al legale dellaCommissione Odontoiatri avv. Zanoniper capire come poter procederenella costituzione di parte civile.Viene deciso inoltre di convocareil Dott. XX per informazioni.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>9


ALBO ODONTOIATRI2. Dott. ZY: il Presidente informa diaver ricevuto da parte della Procuradella Repubblica una nota ove vienespecificato che in capo al Dott.ZY vi sarà un rinvio a giudizio. Vienedeciso di aprire il procedimentodisciplinare in capo al Dott. ZY econtestualmente di sospenderlo inattesa della sentenza della magistratura.Il dott. ZY sarà notiziato delprovvedimento a suo carico.3. Dott.ssa ZZ: il Presidente ripercorreil caso. Dopo aver invitato a colloquiola Dott.ssa perviene all’Ordineuna memoria da parte dell’Avvocatodella Dott.ssa. Viene decisodi scrivere all’avvocato chiedendoulteriore documentazione, citatanei documenti a difesa e quindi necessariaper completezza.4. Dott. YZ: il Presidente informai ipresenti di aver invitato a colloquioil Dott. YZ per pubblicità sanitarianon conforme. Nel corso del colloquioè emerso come lui abbia duedirezioni sanitarie presso due struttureaventi gli stessi proprietari ecome sia proprietario di uno studioa …………. Viene deciso di attenderequanto promesso dal medicoin merito alla correzione delle formapubblicitarie.5. Dott.ssa QY: il Presidente ripercorreil caso e comunica di aver invitatoa colloquio la Dott.ssa che primadell’invito a colloquio ha inviatoall’Ordine una memoria difensiva. LaDott.ssa ZY ha presentato stamaneun ulteriore esposto nei confrontidella Dott.ssa QY. Vengono lette lememorie delle due parti. Si attenderàulteriore documentazione, preannunciata,da parte della Dott.ssa QY.VERBALE DELLA COMMISSIONEODONTOIATRI DEL 14 MAGGIO 2013Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini,Oreglia, PaolettiLettura ed approvazione verbale precedente:il verbale della seduta precedenteviene approvato all’unanimità.ComunicazionI:1. Il Presidente informa i presenti diuna lettera a firma del Dott. Renzosull’attività della Commissione AlboOdontoiatri Nazionale. Tra le iniziativeil Dott. Renzo evidenzia la notainviata al Nucleo NAS riguardantela pubblicità ingannevole effettuatadalla associazione “Amicodentista.com”.2. Il Presidente informa di aver ricevutouna lettera a firma Dott. Renzo ilquale informa che una delegazionedella CAO nazionale ha incontratodei referenti del Consiglio Superioredella Magistratura. Nella letteraauspica e prevede una buona collaborazionetra le procure della Repubblicae le CAO provinciali.Relazioni istruttorie:1. Il Presidente informa che è pervenutoall’Ordine, da parte dellaGuardia di Finanza, copia di un verbaledi sequestro effettuato pressolo studio dentistico del Dott. XX eDott.ssa YY, in quanto, a seguitodi un sopralluogo è stato trovato ilSig. XY (odontotecnico e pertantonon in possesso delle abilitazioniprofessionali) mentre operava suun paziente. Viene deciso di inviarela documentazione al legale dellaCommissione Odontoiatri avv. Zanoniper capire come poter procederenella costituzione di parte civile.Viene deciso inoltre di convocareil Dott. XX per informazioni.2. Dott. ZY: il Presidente informa diaver ricevuto da parte della Procuradella Repubblica una nota ove vienespecificato che in capo al Dott.ZY vi sarà un rinvio a giudizio. Vienedeciso di aprire il procedimentodisciplinare in capo al Dott. ZY econtestualmente di sospenderlo inattesa della sentenza della magistratura.Il dott. ZY sarà notiziato delprovvedimento a suo carico.3. Dott.ssa ZZ: il Presidente ripercorreil caso. Dopo aver invitato a colloquiola Dott.ssa perviene all’Ordineuna memoria da parte dell’Avvocatodella Dott.ssa. Viene decisodi scrivere all’avvocato chiedendoulteriore documentazione, citatanei documenti a difesa e quindi necessariaper completezza.4. Dott. YZ: il Presidente informai ipresenti di aver invitato a colloquioil Dott. YZ per pubblicità sanitarianon conforme. Nel corso del colloquioè emerso come lui abbia duedirezioni sanitarie presso due struttureaventi gli stessi proprietari ecome sia proprietario di uno studioa …………. Viene deciso di attenderequanto promesso dal medicoin merito alla correzione delle formapubblicitarie.5. Dott.ssa QY: il Presidente ripercorreil caso e comunica di aver invitatoa colloquio la Dott.ssa che primadell’invito a colloquio ha inviatoall’Ordine una memoria difensiva.La Dott.ssa ZY ha presentato stamaneun ulteriore esposto nei confrontidella Dott.ssa QY. Vengonolette le memorie delle due parti. Siattenderà ulteriore documentazione,preannunciata, da parte dellaDott.ssa QY.Comunicare il quesito od il sospetto diagnosticoÈ indice di correttezza deontologicae di buona pratica clinicaAlcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che èancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accertamentidiagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità deicasi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcunesituazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTIriportare sulle richieste di accertamenti• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta• timbro personale del medico proponente• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiestadi accertamenti10 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


LETTERE AL DIRETTOREIstituto Poveridella Casa di NazarethDiego Ligas con un’ospite dell’IstitutoCaro Direttore,sono Diego Ligas e sono consacratocome religioso nella mia città di Veronain un istituto a servizio dei deboli mentalidal nome: “Poverette della Casa di Nazareth”e sono l’unica vocazione maschile,in quanto vi sono rimaste pochesuore per lo più anziane.Se ricordi, ci siamo conosciuti qualchegiorno fa e facendo seguito a quantoci siamo detti ho deciso di accogliere iltuo invito scrivendo al tuo giornale questalettera.Prima di intraprendere questo camminoio facevo Judo Karate di cui sono statopiù volte campione essendo giunto inambedue alla cintura nera. Nel Karateho fatto pure un secondo e un terzo postoai campionati nazionali; tra l’altro eropure ad un buon livello nel ballo.Nell’anno 2000 ho cominciato ad avvertiredentro di me una chiamata insistentedel Signore, ma non capivo benecosa stava succedendo ; così cominciaia frequentare molto più spesso laChiesa, stando ore ed ore da solo alsuo interno parlando a Dio con il cuore.Cominciai a fare del volontariato nelservire la cena ai senza tetto e semprepiù spesso sentivo il bisogno di star lorovicino; nel frattempo lavoravo, primacome cassiere in un supermercato, poiin fabbrica come magazziniere addettoalle molle.Ma dentro di me sentivo forte il bisognodi aiutare i malati mentali, le personedown, i tribolati e pregavo con tuttala mia forza perché potessi trovare unambiente cui prestare il mio tempo liberocon loro. Un bel giorno, guardandoTelepace vidi un documentario suun istituto, appunto le “Poverette dellaCasa di Nazareth” di un paese vicino almio, così notai il numero di telefono e mirecai per più di un anno a dare del miotempo alle persone in diffi coltà mentale.Con la morte di Giovanni Paolo II ho capitochiaramente che Dio mi chiamavaproprio lì dando tutta la mia vita per ilsuo progetto. Il fondatore di questo istitutoè il Venerabile padre Filippo Bardellinivissuto il secolo scorso.Il 27 novembre 2005, giorno della festadella medaglia miracolosa, stemmache le suore portano al collo, entraidefi nitivamente e l’anno successivo cominciaia frequentare la teologia. Unacosa è certa: i disabili mentali sono lamia vita ed in essi cerco di vedere ilvolto di Cristo sofferente, in quanto lorosono bisognosi di tutto, soprattutto disentirsi amati. Pregate per me e pregateperché con me si uniscano nuovevocazioni sia maschili che femminili, inmodo da proseguire sulle orme di padreFilippo Bardellini. Nelle cinque caseIl lavoro nell’Istitutoche abbiamo nel veronese seguiamocirca 200 disabili più o meno gravi.Mai sino a qualche anno fa avrei dettodi consacrarmi al Signore…ma poiho sentito forte il Suo richiamo e nonsono stato capace a dire di no. I disabilimentali sono i piccoli del Vangelo cuidobbiamo lavare i piedi ogni giorno;qualunque cosa facciamo loro, la facciamoa Cristo.Venite a trovarmi! Ecco i miei recapiti:Diego Ligas, Istituto Poverette dellaCasa di Nazareth, via Filippini 17,37121 Veronanumero di cell.: 3497259488 oppure0458003555 fax: 0458007449Un abbraccio e avanti sempre conGesù e Maria!DIEGO LIGASOggi l’istituto Poverette/Poveretti dellaCasa di Nazareth va avanti sebbene sianorimaste poche suore e un giovanefratello, che come consacrati dedicanola loro vita a servizio appunto dei malatipsichici e fi sici, vedendo in ognuno diloro i prediletti di Cristo.Si prosegue con la convinzione che ilBuon Dio e Maria Santissima non tarderannoa suscitare nel medesimo istitutonuove vocazioni sia maschili che femminili,così da continuare con gioioso slanciola missione donata per i più sofferenti.Abbiamo la ferma convinzione, comed’altronde ci ha trasmesso padre Filip-<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>11


LETTERE AL DIRETTOREpo, che i deboli mentali sono fi gli di Dioe portatori autentici della Sua immagine.Le iniziative odierne sono orientate a fornireinterventi qualifi cati con un massimoimpegno in modo da recuperare il piùpossibile il soggetto diversamente abile,così da offrirgli l’opportunità di integrarsicon diritti e doveri nel contesto civile.Abbiamo dei centri diurni e CEOD, aiquali sono ammessi anche soggettigravi e medio-gravi residenti sul territorio;i percorsi di formazione attivati daglioperatori, con il supporto di volontari,mirano a recuperare sul piano umanoe relazionale i soggetti accolti, ai qualisono offerte varie opportunità per svilupparele abilità lavorative, puntandoalla valorizzazione delle potenzialità residue,il tutto realizzato in un contesto diesperienze singolari dirette a miglioraree a consolidare il livello di autonomia e disocializzazione.“Umiltà e carità nella semplicità” era ilmotto del Bardellini ed è pure il nostro.Noi consacrati seguiamo questo esempio,servendo e amando i nostri assistiti,i nostri “piccoli tesori” come li chiamavapadre Filippo, ricordandoci sempreche anche il debole mentale è persona:come tale deve essere aiutato e rispettatocome gli altri e ha il diritto che le suedoti vengano coltivate e sviluppate in tuttociò che è possibile.Assistenza, recupero, formazione umanae cristiana degli insuffi cienti mentali diambo i sessi, sono stati e lo sono tuttora,i nostri compiti per illuminare la speranzadi tanti abbandonati, penalizzati dauna natura avara. Le nostre conquisteavvengono a piccoli passi; consistononel sorriso e nell’affetto riconoscenti degliassistiti che, contro ogni speranza,imparano a crescere sani, vestire conproprietà, eseguire bei lavoretti, faccendedomestiche ed esprimersi in modocomprensibile.Quanti sforzi fa il demonio e il mondoper rovinare queste “piccole anime”!Noi cerchiamo di coprirle con le ali diun’amorevole custodia e ci impegniamoa ripararle con la siepe di un’istruzionecristiana, non dimenticando maile giuste intenzioni di padre Filippo.Ai loro bisogni di concretezza, di affetto,di comprensione rispondiamo con unprogramma di recupero e rieducazionearticolato in piani di intervento specialistici,che prevedono anche l’aiuto ela supervisione di personale medicoesterno.Non si pretendono dalle sorelle e daifratelli speciali requisiti, ma l’amore peri disabili, quello sì. Padre Filippo dicevache “bello è pensare al prossimo, piùbello il pregare per lui, ottimo amarlocon generosità e dimenticarsi per darsiinteramente”.Quindi, la nostra vita donata, è fatta anchedi ardente spiritualità e preghiera,nutrimento che ci dona grande energiaper far fronte alle tante occupazioniquotidiane.“Abbandoniamoci nella Divina Provvidenza;tutto è in mano di Dio e noi spendiamole nostre forze per il bene delleanime e Dio penserà a noi”. Questo èl’invito di padre Filippo per tutti noi consacratiche abbiamo accolto e continuiamoad accogliere con gioia, cercandodi trasmetterlo agli altri, confi dando nellacertezza che si comincia sempre dalpoco per arrivare al molto, proprio comeattraverso i piccoli si raggiunge Colui cheè grande.La vocazione a una vita donata nascecome richiamo interiore alla verità e allabellezza della santità. Il Signore ci chiamapersonalmente a impegnarci: tuttele nostre virtù e migliori facoltà fruttifi -cheranno. Possiamo testimoniare che èvero: la vita donata vale moltissimo perDio, poiché diventa di esempio a molti.Ogni giorno è nuovo, ogni storia unamagnifi ca avventura per chi vive la vitadel testimone di Cristo.Esistono anche le piccole battaglie e noiabbiamo scelto di dedicare la vita proprioalle piccole battaglie, quelle in favoredegli ultimi: gli handicappati mentali, iminimi della società. C’è tanto da fare,non per arrivare a diventare qualcuno,ma con la soddisfazione di esser partedi quell’Uno che tutti ci ha salvati.Se vorrai essere dei nostri diventerai laSua Provvidenza…Siamo in grosse difficoltàeconomiche!Intanto vieni a conoscerci: vedrai la nostragioia.ISTITUTO POVERETTE DELLACASA DI NAZARETH-ONLUSVia Domegliara, 937015 PONTON (VR)Telefono 045 6861088Fax 045 6860995Codice Fiscale 80015470232Partita I.V.A. 01512410232E-mail: info@casanazareth.it...ed i momenti di svagoCaro Diego,accolgo volentieri il tuo appello e logiro a quanti ci leggono segnalandola possibilità, per chi lo volesse, didevolvere alla vostra associazione ancheil 5 x mille (basta indicare il codicefi scale 80015470232) o quanto sivorrà donare alla vostra associazionein altre forme.ROBERTO MORA12<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


LETTERE AL DIRETTOREEnpam:l’Ordine scrive ai commercialistiAl Presidente dell’Ordinedei Dottori CommercialistiEgr. Sig. Presidente,La presente per comunicarLe che dal 1gennaio 2013 è entrato in vigore il nuovoRegolamento del Fondo di PrevidenzaGenerale della Fondazione EN-PAM (Ente Nazionale della Previdenzaed Assistenza Medici ed Odontoiatri),peraltro consultabile nel sito http://www.enpam.it/wp -content/uploads/Regolamentofondo Previdenzagenerale 2013.pdf.Preme far notare che le entrate dellaQuota “A” sono costituite, tra le altredai contributi obbligatori versati dagliiscritti a norma dell’art. 3 comma 3 delsuddetto Regolamento che recita:3. È comunque dovuto da ciascuniscritto un contributo nelle seguenti misureminime annuali:a) € 148,80 per tutti gli iscritti, fino alcompimento del trentesimo anno di età;b) € 298,13 per tutti gli iscritti, dal compimentodel trentesimo anno di età finoal compimento del trentacinquesimoanno di età;c) € 568,10 per tutti gli iscritti, dal compimentodel trentacinquesimo anno dietà fino al compimento del quarantesimoanno di età;d) € 1.057,55 per tutti gli iscritti, dalcompimento del quarantesimo annodi età e fino al compimento del sessantacinquesimoanno di età, in casodi esercizio dell’opzione, di cui al successivoart. 18, comma 1 bis, ovvero alraggiungimento del requisito anagraficopro - tempore vigente indicato nellaTabella B allegata al presente Regolamento.I suddetti importi, a decorrere dall’anno2004, vengono incrementati di € 10,33annui, indicizzati ai sensi del successivocomma 8. Gli iscritti di età inferiorea 40 anni possono chiedere di essereammessi alla contribuzione di cui allaprecedente lettera d), nella misura invigore nell’anno di presentazione dellarelativa domanda; tale opzione è irrevocabile.Sino al 31 dicembre 2012,detti iscritti, nonché coloro che hannogià compiuto il quarantesimo anno dietà, possono chiedere di effettuare ilriscatto per allineare alla suddetta contribuzioneuno o più anni a contribuzioneinferiore. I requisiti di ammissione alriscatto, le modalità di calcolo e i terminidi versamento degli importi dovutisono stabiliti nel comma 5 e seguentidel successivo art. 10.Le entrate della Quota “B” sono costituitetra le altre dai contributi obbligatoriversati dagli iscritti a norma dell’art. 3,comma 1 e 2 e dell’art. 4 del suddettoRegolamento che recitano:ART. 3(Contributo obbligatorio)1) Il contributo obbligatorio annuo postoa carico di ciascun iscritto al Fondo,ai sensi dell’art. 21 del Decreto Legislativodel Capo Provvisorio dello Stato 13settembre 1946, n. 233, ratificato conLegge 17 aprile 1956, n. 561, dell’art.1, comma 3, del Decreto Legislativo 30giugno 1994, n. 509, e dell’art. 4, delloStatuto dell’E.N.P.A.M. approvato conDecreto del Ministro del Lavoro e dellaPrevidenza Sociale, di concerto con ilMinistro del Tesoro, in data 24 novembre1995, è pari alle percentuali delreddito professionale prodotto nell’anno,quale risulta dalla relativa dichiarazioneai fini dell’imposta sul reddito dellepersone fisiche e dagli accertamentidefinitivi, indicate nell’allegata TabellaA. A decorrere dall’entrata in vigoredel presente Regolamento, gli iscritti dietà inferiore a trentacinque anni sonotenuti a versare il contributo obbligatoriodi cui al presente comma, ovveroil contributo obbligatorio ridotto di cuial successivo art. 4, esclusivamentesull’eventuale reddito professionale, dicui al comma 2 del presente articolo,eccedente l’importo annuo del redditocorrispondente al contributo di cui allalettera c) del comma 3, annualmenterivalutato ai sensi del comma 8.2) Sono imponibili presso la Quota Bi redditi, i compensi, gli utili, gli emolumentiderivanti dallo svolgimento, inqualunque forma, dell’attività medicae odontoiatrica o di attività comunqueattribuita all’iscritto in ragione della particolarecompetenza professionale. Amero titolo esemplificativo, indipendentementedalla relativa qualificazioneai fini fiscali, sono soggetti a contribuzione:a. i redditi di lavoro autonomo svolto informa individuale e associata;b. gli utili derivanti da associazioni inpartecipazione e contratti di cointeressenza;c. le partecipazioni agli utili spettanti aipromotori e ai soci fondatori di societàper azioni, in accomandita perazioni e a responsabilità limitata;d. i redditi derivanti dall’utilizzazioneeconomica, da parte dell’autore oinventore, di opere dell’ingegno, dibrevetti industriali, processi e formule;e. i redditi derivanti dallo svolgimentodell’attività intramoenia e delle attivitàlibero professionali ad essaequiparate ai sensi della normativavigente;f. i redditi derivanti dalla partecipazionenelle società disciplinate daititoli V e VI del libro V del codicecivile che svolgono attività medica– odontoiatrica o attività oggettivamenteconnessa alle mansioni tipichedella professione;g. i redditi da collaborazione, da contrattia progetto, di lavoro autonomooccasionale se connessi con lacompetenza professionale medica– odontoiatrica;h. i redditi percepiti per incarichi di amministratoredi società o enti la cuiattività sia oggettivamente connessaalle mansioni tipiche della professionemedica e odontoiatrica.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>13


LETTERE AL DIRETTORE2 bis) Ai fini della determinazionedell’imponibile di cui al comma 2 si tieneconto esclusivamente delle spesededucibili secondo la vigente normativafiscale. Non costituiscono imponibileprevidenziale presso la Quota B iredditi già soggetti a contribuzione obbligatoriapresso i Fondi Speciali gestitidalla Fondazione ENPAM. Salvo diversadichiarazione dell’iscritto, in caso diconcorso di tali redditi con quelli di cuial precedente comma, le spese deducibilisono determinate in proporzioneall’incidenza sul reddito professionaletotale delle diverse categorie di reddito.ART. 4(Contributo obbligatorio ridotto)1) Gli iscritti al Fondo che contribuisconoanche ad altre forme di previdenzaobbligatoria, ivi compresi i FondiSpeciali gestiti dall’E.N.P.A.M. ai sensidell’art. 5, comma 1, dello Statuto dicui all’art. 1, del presente Regolamento,ovvero siano già titolari di un trattamentopensionistico obbligatorio, sonotenuti ad effettuare i versamenti contributivinella misura di cui al precedenteart. 3, comma 1.I predetti iscritti possono chiedere diessere ammessi a contribuzione obbligatoriaridotta nella misura pro temporeindicata nell’allegata Tabella A per ilreddito professionale eccedente quellocorrispondente al contributo minimoobbligatorio effettivamente versato aisensi del precedente art. 3, comma 3,fino al limite di cui al comma 1 di tale articolo,indicizzato secondo i criteri di cuial predetto art. 3, comma 8, e dell’1%per tutto il reddito eccedente il suddettoammontare. Possono, altresì, accedereal contributo obbligatorio ridotto anche ipartecipanti ai corsi di formazione specificain medicina generale.2) L’istanza di ammissione alla contribuzioneobbligatoria ridotta di cui alcomma 1, redatta su apposito modulopredisposto dall’Ente, deve essereconsegnata o inviata a mezzo raccomandataall’E.N.P.A.M. entro il terminedi cui all’art. 3, comma 5 del presenteRegolamento. La predetta istanza, peri soggetti non iscritti ai Fondi Specialigestiti dall’E.N.P.A.M., dovrà esserecorredata da idonea documentazioneattestante la continuità del rapporto dilavoro soggetto ad altra forma di previdenzaobbligatoria, oppure corredatadella certificazione comprovante il possessodi un trattamento obbligatorio dipensione. In difetto, tale documentazionedovrà essere prodotta entro iltermine fissato dall’E.N.P.A.M. Qualoral’istanza venga presentata dopo il terminefissato, essa si intenderà riferita airedditi denunciati per l’annualità immediatamentesuccessiva.3) La contribuzione ridotta si applicasui redditi prodotti a partire dall’annoprecedente l’istanza di cui al comma 2del presente articolo. L’iscritto che contribuiscein misura ridotta può chiedere,nei termini di cui al suddetto comma,di versare il contributo in misuraintera; tale opzione è irrevocabile.Il diritto alla contribuzione ridotta decadeal venir meno delle condizioni chelo hanno determinato. L’iscritto può peraltropresentare una nuova domandaqualora torni in possesso dei requisitidi cui al comma precedente. In casodi passaggio dell’iscritto dallo statusdi lavoratore subordinato, ovvero convenzionato,a quello di pensionato daaltre gestioni previdenziali obbligatorie,si presume la volontà diproseguire nel versamento della contribuzionein forma ridotta; l’iscritto, tuttavia,conserva la facoltà di richiederecon apposita domanda la riammissioneal versamento dell’intero contributodi cui all’art. 3, comma 1. L’Ente si riservadi accertare la permanenza dellecondizioni che danno diritto alla contribuzioneridotta.4) I pensionati del Fondo, se titolari dicompensi appartenenti alle tipologiedi cui al precedente art. 3, comma 2,conservano l’iscrizione al Fondo. Essisono tenuti al versamento del contributoprevidenziale in misura pari al50% della contribuzione ordinaria protempore vigente indicata all’allegataTabella A, salva espressa opzione peril pagamento nella misura intera, da effettuarsientro il termine di cui all’art. 3,comma 5.Ben consapevole della difficoltà dellacategoria dei medici a confrontarsi conquesto ostico argomento e confidandonella professionalità dei Suoi associatimi permetto di suggerirle di farsi interpretepresso i professionisti che rappresentaper una applicazione correttadella nuova normativa.Nel ringraziarla per la collaborazione Leporgo i più cordiali salutiIl Presidente dell’Ordine deiMedici ed OdontoiatriRoberto Mora✂<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 <strong>VERONA</strong>TEMPO LIBEROCERCO, OFFRO E SCAMBIO: ......................................................................................................................................................................................................DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................COGNOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................NOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................................INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................TELEFONO ..............................................................................................................................................................................................................................................................Nº TESSERA ORDINE ...............................................................................................................................................................................................................................14 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


AGGIORNAMENTOMalattie professionali:un problema di salute emergenteCoordinamento SPISALprovincia di VeronaRif. Dott.ssa Manuela PeruzziSPISAL ULSS 20 VeronaIl fenomeno delle malattie professionaliè sicuramente meno presenteall’attenzione dell’opinione pubblicarispetto a quello degli infortuni sul lavoro,ma in realtà il prezzo che i lavoratoricontinuano a pagare ogni annoper queste patologie è elevato: nel2010, per esempio, sono state indennizzatedall’INAIL in Italia 11.809 malattieprofessionali di cui 383 (3.2%)casi mortali e ben 10.972 (92.9%) conmenomazione permanente. La stragrandemaggioranza di queste malattie(più del 95%) comporta quindirilevanti conseguenze sulla stato disalute del lavoratore. Attualmente inItalia si ritiene che il reale numero deicasi di malattia professionale che siregistrano ogni anno sia ampiamentesottostimato. Tale fenomeno è dovutoin parte alla difficoltà di individuarel’eziologia professionale di tali patologie,soprattutto per quelle caratterizzateda una lunga latenza, talvolta dimolti anni, tra esposizione al fattore dirischio e la manifestazione clinica, ein parte alla loro mancata segnalazioneda parte dei medici. La letteraturascientifica (Quaderni di Medicina Legaledel Lavoro N. 3/2007- Le malattieprofessionali perdute) stima comeattribuibili all’occupazione:– fino al 40% dei mal di schiena,– fino al 18% di tutte le forme di asmabronchiale,– fino al 25% delle dermopatie,– fino al 15% delle interstiziopatie polmonari,– fino al 50% delle BPCO,– fino al 40% delle neoplasie polmonari,– fino al 24% delle neoplasie vescicali,– fino al 33% dei tumori nasosinusali,– fino all’80% dei mesoteliomi;Per tali motivi si richiama l’attenzionedi tutti i medici nei confronti degliobblighi medico-legali a seguito delriscontro di una malattia di origineprofessionale, anche solo sospetta.Tali obblighi sono rappresentati dalladenuncia sanitaria, dal certificatomedico di malattia professionale edal referto medico. Di seguito si riportanogli elementi caratterizzanti ditali certificazioni.La denuncia sanitaria è l’attestazionescritta di fatti di natura tecnicaappresi e rilevati nell’esercizio professionale,con la quale il sanitariodirettamente informa una pubblicaautorità secondo quanto stabilito dalDPR 1124/65 (Testo Unico delle disposizioniper l’assicurazione obbligatoriacontro gli infortuni sul lavoro ele malattie professionali) e dal D.Lgs.38/2000 (Disposizioni in materia diassicurazione contro gli infortuni sullavoro e le malattie professionali).L’art. 139 del DPR 1124/65 e l’art.10 del D.Lgs. 38/2000 prevedono,per ogni medico che ne riconoscal’esistenza, l’obbligo di denuncia, aiServizi di Prevenzione Ambienti diLavoro delle ULSS (SPISAL) competentiper territorio e all’INAIL, dellemalattie professionali indicate nell’elencodel Decreto del Ministero delLavoro, della Salute e delle PoliticheSociali dell’11.12.2009 (Aggiornamentodell’elenco delle malattie perle quali è obbligatoria la denuncia aisensi dell’art. 139 DPR 1124/65). L’elencoè suddiviso in tre liste in baseall’evidenza epidemiologica: l’originelavorativa può essere ad elevata probabilità(I lista), a limitata probabilità(II lista) e possibile (III lista). La finalitàdella denuncia è quella di assicurareagli Enti preposti alla tutela della salutedei lavoratori informazioni utili qualila programmazione degli interventi diprevenzione primaria e la valutazionestatistico epidemiologica delle malattieprofessionali. Per l’omissionedella denuncia sanitaria è previsto,per il medico, l’arresto fino a tre mesio l’ammenda da 258 a 1.032 euro e,per il medico competente, l’arresto dadue a quattro mesi o l’ammenda da516 a 2.582 euro.Il certificato medico di malattiaprofessionale permette di avviare la‘pratica’ INAIL per il riconoscimentoed eventuale risarcimento della patologia.Tale certificato va consegnatodal medico al lavoratore il quale decidese dare avvio all’iter assicurativo.In tal caso il lavoratore ha 15 giornidi tempo per consegnare il certificatoal proprio datore di lavoro che, asua volta, ha 5 giorni di tempo perinviarlo all’INAIL. Esistono malattieprofessionali ‘tabellate’, espressamentepreviste da tabelle di legge periodicamenterevisionate (attualmentecontenute nel DM 9.4.2008), per lequali l’assicurazione è obbligatoria edesiste la presunzione legale di origine.Per dette patologie la valutazionedi risarcimento è prevista dall’obbligoassicurativo che scaturisce dall’adibizionedell’assicurato alle lavorazioniindicate nelle tabelle stesse. Il medicoè tenuto a certificare tutte le patologiein rapporto causale con le lavorazioni,anche se non espressamentepreviste in tali tabelle. In quest’ultimocaso le malattie vengono definite ‘nontabellate’ e l’onere della prova per dimostrarel’esistenza del nesso causaletra patologia e professione spettaal lavoratore. Per il lavoratore agricoloautonomo o subordinato con contrattodi lavoro a tempo determinato, ilmedico deve trasmettere direttamenteil certificato all’INAIL entro 10 giornidalla data della prima visita medica,quando la malattia possa determinareinabilità lavorativa per più di tre giorni(art 251 DPR 1124/65).Il referto medico è una testimonianzacon la quale il medico, o chi esercitauna professione sanitaria, è obbligato,ai sensi dell’art. 365 del Codice<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>15


AGGIORNAMENTOMalattie con nesso di causa professionale altamente probabile con obbligo di denuncia/refertoMalattieAgente causaleMesotelioma pleurico e peritonealeAsbestosiPlacche pleuricheTumore del polmoneFibre di amiantoFibre di amianto, idrocarbuti policiclici aromatici, cromo…Tumore del polmone in silicosiPolvere di siliceTumore nasosinusalePolveri di legno duro e di cuoioErnia discale lombareSindrome da sovraccarico biomeccanico della spallaEpicondilite/epitrocleiteSindrome del tunnel carpaleTumore della vescicaIpoacusiaMovimentazione manuale di carichiVibrazioni meccaniche al corpo-interoPosture incongrueMovimenti ripetuti degli arti superioriPosture incongrueAmine aromatiche, coloranti, idrocarburi policicliciaromaticiRumorePneumopatie allergicheAllergeni di origine vegetale (es. polveri e farine di cereali),animale, (es. forfora, peli, piume, proteine sieriche o urinarie),chimica (es. di isocianati sottoforma di vernici, schiume..Dermopatie allergicheResine, cemento, vernici, prodotti della gomma, lattice,tinture, detergenti, disinfettanti, detersivi, metalli…Penale e dell’art. 334 del Codice diProcedura Penale, ad informare l’AutoritàGiudiziaria di fatti oggetto dellapropria assistenza od opera, nella genesidei quali possa sussistere l’ipotesidi un reato perseguibile d’ufficio. Ilreferto può essere trasmesso direttamentealla Procura della Repubblica oallo SPISAL competente per territorio.Nel caso della malattia professionalesi rientra nell’ambito delle situazioniperseguibili d’ufficio qualora la patologiaabbia le caratteristiche dellalesione personale grave o gravissima,o abbia causato la morte, e possa esserein relazione con l’inosservanzadelle norme di igiene o di sicurezzadel lavoro. La sanzione prevista perl’omissione o il ritardo di referto puòarrivare a 516 euro.Tali obblighi certificativi vanno inoltreassolti tempestivamente di modo chei destinatari, SPISAL ed INAIL, possanoeffettuare gli accertamenti delcaso quando ancora è presente lasituazione lavorativa di rischio per lasalute del soggetto che ha contrattola malattia. Il ritardo o la mancata trasmissionedi queste patologie determinainfatti una serie di conseguenze:• sul piano epidemiologico-statisticola scarsità di dati riferibili allemalattie professionali non consentedi avere ad oggi una rappresentazionereale di tale fenomeno;• sul piano preventivo si determinal’impossibilità in molti casi di effettuareinterventi su una situazionelavorativa a rischio per la salute delsoggetto che ha contratto la malattiae/o dei suoi colleghi di lavoro;• sul piano sociale la mancata segnalazionecomporta l’impossibilitàper il lavoratore o, in caso di suamorte, per i familiari, di ottenere ilriconoscimento da parte dell’INAILdella malattia e dei relativi beneficieconomici.Si riporta sopra una tabella, non esaustiva,contenente le principali malattiedi origine professionale per le qualivige l’obbligo di denuncia/referto sedall’anamnesi lavorativa emerge unapregressa esposizione ad uno o piùagenti causali presenti nell’ambientedi lavoro.Con l’obiettivo di favorire l’emersionedelle malattie professionali, lo scorsoanno, in collaborazione tra SPI-SAL delle ULSS 20, 21 e 22, INAILe Servizio di Medicina del Lavorodell’A.O.U.I. di Verona, è stato avviatoun piano di informazione permanente16 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


AGGIORNAMENTOObblighi medico-legali per riscontro di malattia professionale anche sospettaObblighiQuandoRiferimentinormativiDestinatariFinalitàDenuncia sanitariaSospetta o certamalattia professionaleArt. 139 D.P.R.1124/65Art. 10 D.Lgs. 38/02• Spisal dell’ULSS territorialmentecompetenteper sede dell’azienda• INAIL territorialmentecompetente per residenza/domiciliodel paziente• Prevenzionali• StatisticoepidemiologichePrimo certificatoINAILSospetta o certamalattia professionaleArt. 52 e 53D.P.R. 1124/65LavoratoreDatore di lavoroINAILTutela assicurativadel lavoratoreRefertoSospetta o certa malattiaprofessionale cheabbia causato la morteo una lesione personalegrave* o gravissima**Art. 365 C.P.Art. 334 C.P.P.Spisal dell’ULSS territorialmentecompetenteper sede dell’aziendaGiudiziarie*Lesione personale grave: malattia o incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni,indebolimento permanente di un senso o di un organo.**Lesione personale gravissima: malattia certamente o probabilmente insanabile; perdita di un senso o di un arto; perdita dell’usodi un organo o della capacità di procreare; permanente e grave difficoltà della favella; deformazione o sfregio permanente del viso.che ha come destinatari i medici deireparti delle strutture ospedaliere edi medici di medicina generale dellanostra provincia. Per i medici di medicinagenerale e per gli ospedalieri –specialisti ambulatoriali delle ULSS èstata inoltre attivata la consulenza daparte degli SPISAL e del Servizio diMedicina del Lavoro Azienda OspedalieraUniversitaria, al fine di una valutazioneanamnestica professionalepiù approfondita, nel caso emerganodubbi sull’origine lavorativa delle malattiediagnosticate.Per richiedere la consulenza o perqualsiasi informazione o chiarimentoin materia è possibile rivolgersi a:SPISAL ULSS20U.O. Medicina del LavoroVia S. D’Acquisto n. 7Palazzo della Sanità - VeronaIndirizzo e-mail: spisal.ambulatorio@ulss20.verona.itTel: 045 8075923 dal lunedì al venerdìdalle ore 8:00 alle ore 12:00SPISAL ULSS21Ambulatorio di Medicina del LavoroSede di Legnago - Via Frattini 48e-mail: spisal21@aulsslegnago.itTel: 0442 634212Sede di Bovolone - Via Angelo Cappae-mail: spisal21@aulsslegnago.itTel: 045 6999471SPISAL ULSS22Ambulatorio di Medicina del LavoroSede di Valeggio - Via Crocifissa di Rosa(c/o ospedale)e-mail: spisal@ulss22.ven.itTel: 045 6338599 dal lunedì al venerdìdalle ore 9.00 alle ore 12.30Servizio di Medicina del LavoroAzienda Ospedaliera Universitariae-mail: luigi.perbellini@univr.itTel. 045 8124295Sul sito internet (http://prevenzione.ulss20.verona.it/spisal.html) sonoscaricabili, alla sezione Malattie Professionali,documenti utili per la segnalazionedelle patologie professionaliquali: modulistica relativa alladenuncia sanitaria/referto (modulounico) e certificazione medica di malattiaprofessionale (modello 5SS); aggiornamentodell’elenco delle malattieper le quali è obbligatoria la denunciaai sensi dell’art. 139 DPR 1124/65; lenuove tabelle delle malattie professionalinell’industria e nell’agricoltura;una guida per il riconoscimento dellemalattie professionali; alcuni interventieffettuati nel corso degli incontriformativi tenutisi lo scorso anno con imedici ospedalieri.Si riporta infine (sopra) una tabella riassuntivadegli obblighi medico-legalinel caso di malattia professionale,sia certa che sospetta, con i relativiriferimenti normativi, i destinatari e lefinalità di tali certificati.Certificazioni telematichedi malattiaInformiamo gli iscritti che la segreteriadell’Ordine è ora in grado di rilasciare aimedici che ne dovessero avere necessità lecredenziali di accesso al portale INPS perla compilazione dei certificati di malattia a lpersonale dipendente.Per ottenerle è necessario accedere alla segreteriapersonalmente.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>17


AGGIORNAMENTOLa riabilitazione tra cronicità eappropriatezza, tra consapevolezza elimiti, tra idealità e risorseDott. Renato AvesaniDir. Dipartimento di RiabilitazioneOspedale Sacro CuoreDon Calabria Negrar (Vr)Segretario Regionale S.I.M.F.E.R.(Società Italiana di MedicinaFisica e Riabilitativa)Desidero affrontare il tema della riabilitazionea partire da una serie di terminiche, pur nella loro accezione non “positiva”,aiutano a chiarirne l’importanzae la dignità come disciplina medica.Chi come il sottoscritto si è trovatosulla strada di questa specializzazionesul finire degli anni 70 aveva unavisione della medicina tripolare: la prevenzione,la cura, la riabilitazione. Tuttisapevamo cosa si intendesse per prevenzione,in molti avevamo l’idea chela cura fosse l’emblema della nostraprofessione, pochi erano coloro cheavevano avuto modo di conoscerecos’era la medicina riabilitativa.Eppure, in quegli anni, sulla spinta dallaclassificazione mondiale dell’OMS(Organizzazione Mondiale della Sanità1980) che enunciava i concetti di menomazione,disabilità ed handicap, iniziavaun timido approccio della classemedica verso questo mondo. Favorivatale apertura un assunto mai smentitonegli anni successivi: l’aumento dellasopravvivenza delle persone con patologiecroniche e l’incremento dell’etàmedia della popolazione.A questo si aggiungevano i bagliori diquell’esplosione tecnologica e di ricercache ha portato i medici a disporredi potenzialità diagnostiche e curativeinimmaginabili solo pochi anni prima.Come spesso accade non è parsosubito evidente come, pur a fronte diottime condotte curative, si dovessefare i conti con esiti invalidanti non volutie non cercati ma inevitabilmentepresenti quando si affronti la patologia.In sostanza, parallelamente alla crescitadi una più ampia ricerca di salute,potenziata e ampiamente valorizzatadalla tecnologia, si è assistito al tramontodell’idea di salute intesa comeassenza di malattia e si è cominciatoa fare i conti, assai più che nei decennipassati, con i risultati, voluti o meno, diuna scienza per nulla esatta ed infallibile:dal tentativo di cura derivava unamaggior cronicizzazione dei problemi.La positiva spinta verso la guarigioneha portato con sé, in modo indissolubile,il prolungamento di condizioni dinon salute se non, addirittura la creazionedi nuovi e più cronici problemi,percentualmente, più numerosi dellemalattie acute. Infatti, fino ad ora almeno,rispetto al ripristino del pienobenessere, sono statisticamente piùnumerose le situazioni in cui un malanno,più accettabile e con prospettivedi quantità e qualità di vita diverse,ha sostituito un precedente malanno(Guido Sala: Medicina e psicologia trapotere e impotenza, ed Franco Angelipag 55).Sulla spinta di questo allungamentodell’esistenza, pur in presenza di limitazioni,si assistette ad una ridefinizionedelle strutture ospedaliere, allariconversione di reparti in precedenzadestinati ad altre tipologie di cura, aleggi per definire meglio l’integrazionetra sanitario e sociale, a linee guidaspecifiche sulla riabilitazione etc. etc.Tutto questo accadeva non solo inItalia. Questo ha portato in pochi annil’OMS a rivedere la terminologia riferitaalle condizioni di handicap: una rivoluzioneculturale culminata, all’iniziodegli anni 2000, con la classificazioneI.C.F. (International Classification Functioning2001) nella quale compaionoi termini di partecipazione, funzionamento,ambiente. Si sviluppa l’ideache parte importante del recupero diuna persona possa dipendere dallafervida interazione tra il suo contestodi vita e la disabilità stessa: se l’ambientesarà facilitante le potenzialitàpotranno essere espresse al meglio,se così non sarà ne deriverà una riduzionedell’integrazione e della funzionalitàpotenzialmente esprimibile daquell’individuo.Parallelamente si assiste (processo ditrasformazione lento, subdolo e deltutto contemporaneo) alla progressivariduzione se non scomparsa del sensodel limite applicato sia alla persona cheal tessuto sociale. L’idea dello sviluppotecnologico e della ricerca come elementiin grado di rendere risolvibili tutti iproblemi di salute e la convinzione cheuna corretta prevenzione delle malattiesia ampiamente applicabile ad ogniindividuo, ha ingenerato la convinzionedi una onnipotenza rispetto,ad esempio,ai limiti biologici dell’esistenza (“Vivremofino a 120 anni!” titolo con fotodel Presidente Berlusconi e Don Verzètratto dall’Arena del 3/3/2008, ripresoda “Il Giornale”, per la posa della primapietra del futuro Ospedale San Raffaeleal Vago-Vr). Agganciato a questomiraggio esistenziale l’uomo del nuovomillennio ha perso progressivamentel’idea della caducità e della fragilitàe soprattutto ha confuso i terminipensando che “si muore perché ci siammala e non, invece, che ci si ammalaperché si deve morire” (Il Corpo– Universale Economica Feltrinelli - U.Galimberti).Non tanto improvvisamente (e veniamoai giorni nostri) ci si accorge comela riabilitazione (termine che spesso vaconiugato ma non confuso con l’assistenza)ha costi difficilmente sostenibilinel lungo periodo. La cronicità…cronicizza,trascinando con sé problemidi gestione familiare,economici, scelta18 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


AGGIORNAMENTOdei luoghi di ricovero, tempi da dedicareal recupero, discussioni sui dirittidei pazienti e dei familiari, riflessionietiche sulla utilità o meno di garantirelivelli assistenziali per tutti. Una serienumerosa di quesiti cui certo non èfacile rispondere ma che, forse, unavisione più previdente del sistema socialee delle dinamiche legate alla salutepotrebbe aiutare a dirimere. MartinHeidegger,nel secolo scorso, enunciavaun principio fondamentale per chi,a vario titolo, è responsabilizzato nellagestione della politica (sanitaria e non):ciò che è veramente inquietante non èche il mondo si trasformi in un completodominio della tecnica. Di granlunga più inquietante è che l’uomo nonè affatto preparato a questo radicalemutamento del mondo. Di gran lungapiù inquietante è che non siamo ancoracapaci di raggiungere, attraversoun pensiero meditante, un confrontoadeguato con ciò che sta realmenteemergendo nella nostra epoca. M Heidegger,L’abbandono (1959).Su questo enunciato potremmo conseguentementeaffermare che la valorizzazionedelle “lunghe esistenze” el’attribuzione del concetto di “vita degna”a tutte le persone gravate da limitazioni,non può prescindere dal saperproiettare lo sguardo sui bisogni e sullerisorse che tali situazioni richiedono.Su questo lungo tempo s’inserisce lariabilitazione come “scienza” medica ecome processo educativo.Come “tecnico” della riabilitazione socome, a partire dal dato certo di unamenomazione, l’organismo ha capacitàriparative limitate, talvolta efficaci,altre volte con necessità di compensied adattamenti intrinseci o estrinseci(ausili, protesi etc). Tali capacità sonopiù facilmente esprimibili dopo fattiacuti (ictus, traumatismi,..) e menonelle malattie degenerative. Tuttavia,a partire dalla nobile idea che ognipersona disabile ha un potenziale disalute da contrapporre a quello patologico,molte cose si possono fare.Purché si abbia un tempo sufficiente,strutture e personale idoneo, coerenzaprogettuale e capacità critica.Il tempo non può né essere eccessivamentecompresso né eccessivamentedilatato. Risulta incomprensibile unatemporizzazione del recupero, comepure una eccessiva tempestività degliinterventi. In ragione di una appropriatezzadei ricoveri nei reparti per acuti,i pazienti vengono spesso trasferitinelle unità operative di riabilitazione incondizioni critiche, non stabilizzati, inaltre parole non pronti per un percorsoriabilitativo. Ci si dimentica in tal mododi concetti fondamentali quali la neuroplasticità, la diaschisi, la necessità diriacquisire consapevolezza della nuovasituazione,..tutto ciò esige tempo. Anessuno sfugge che esistono, nell’ambitodella stessa patologia, gravitàdiverse e tempi di recupero diversi.Com’è dunque possibile omologareuna grave emiplegia con una emiparesilieve? La prima ha spesso bisognodi mesi, non di settimane perché ilrecupero si manifesti. Al contrario situazionipiù lievi forse non necessitanonemmeno del ricovero. E qui sta unaltro, grave errore metodologico: dalmomento del ricovero in riabilitazioneparte il cronometro del tempo a disposizione:60 giorni per l’emiplegico,23 per l’ortopedico protesizzato, …Una riabilitazione a scadenza. Comelo yogurt! La realtà smentisce spessoquesta logica costruita su modelli piùconsoni alla fase acuta che al mondodella disabilità.Vi è quindi l’esigenza di una maggiorappropriatezza: nella scelta dei pazientida rieducare, negli obiettivi daraggiungere, nei setting più corretti,nelle modalità di gestione temporaledel recupero. Su questo punto moltaambiguità si è creata, a partire dall’ideache la riabilitazione debba proseguireall’infinito (generando in tal modoattese e pretese), ma anche, contrappostaa tale visione, quella che “bastaun ciclo all’anno”.Sulla durata infinita della riabilitazioneinfluisce non poco l’incapacità delpaziente/familiare di metabolizzare illimite imposto da certe condizioni. Ladisabilità viene vissuta come una malattiaal pari delle altre: una corretta,anche se prolungata cura, porterà allaguarigione!Dal punto di vista della riabilitazionequesta visione non solo non è giustama, purtroppo, ingenera una serie difraintendimenti e di scelte che sonoall’origine di una distorsione dei veri edappropriati percorsi riabilitativi.La prima conseguenza del negare lacronicità ed i limiti imposti dalla menomazione(mi riferisco ovviamente alledisabilità più rilevanti, neurologiche enon, altrimenti dette “inemendabili”)è la ricerca del risultato a tutti i costi.Qualora questo non si materializzi nelbreve medio-periodo, nei luoghi dicura abituali, nelle disponibilità previstedal Sistema Sanitario (non sempresufficienti e corrette).. ecco comparireil miraggio delle cure all’estero, deicentri che promettono trattamentiintensivi etc. Non vale liquidare taleatteggiamento da parte del pazientee dei familiari come trasgressivo neiconfronti del comune sapere medico.Non è neppure un disprezzo di quantoè stato fatto fino a quel momento. Visi può leggere piuttosto la volontà diconservare il diritto alla speranza anchecontro ogni evidenza.Il cittadino/paziente avrebbe dunquesempre il diritto alla speranza? Ed ilmedico ha il dovere di sostenere lasperanza anche a costo di prescriverecose inutili? Può essere che il medicoabbia un compito educativo neiconfronti dell’accettazione (faticosa,dolorosa, ma non impossibile) dei limitiimposti dalla natura umana? Comeconiugare la speranza e le risorse disponibili?Sono quesiti con i quali quotidianamenteci scontriamo. Alcuni di noiassumendo atteggiamenti compiacenti,talvolta in buona fede, altre voltesmarriti e deboli davanti all’impotenzacurativa e riabilitativa, sono portati aprescrivere cose inutili, un placeboriabilitativo che male non fa!. Pur sapendo,magari, che le stesse risorsepotrebbero giovare a migliorare i servizialla disabilità ed alla cronicità. Altriprivilegiano un faticoso lavoro che, apartire dal rispetto del limite, mira aduna progressiva consapevolezza edaccettazione da parte del paziente.Impresa difficile, frustrante ma, forsemaggiormente appropriata.Altrettanto pericoloso è l’atteggiamentodi chi dice: non c’è più nulla da fare.Talvolta questo è vero se riferito allemodificazioni biologiche-funzionali.Altre volte questo nichilismo deriva dauna scarsità di risorse e da un’ideadella salute basata solo sulla modificabilitàdel danno, scordando l’invitodell’OMS a sposare quel modello biopsico-socialesenza il quale non puòrealizzarsi una “comprensione” (cumprehendere - tenere insieme, contenere)della disabilità.E qui torniamo al punto di parten-<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>19


AGGIORNAMENTOza. Temo ci si stia accorgendo, conun certo ritardo, che la cronicità costa.Vantarsi di una sopravvivenzaelevata, della più alta età media delpianeta,senza attrezzarsi per sostenernei costi elevati, significa nonavere un pensiero meditante. Anchela riabilitazione costa, e molto, seben condotta. Non tanto nel periodoospedaliero quanto piuttosto nellagestione degli esiti, nel monitoraggiodella disabilità, negli sforzi da sostenereper aumentare quell’inserimentoe partecipazione cui ogni disabile hadiritto. Quest’ultimo è un programmaambizioso perché tende a valorizzare illimite sia esso derivante dalle disabilitàda malattie degenerative e progressivesia derivante dagli esiti di malattieacute. In quest’ultimo caso, senza unefficace intervento riabilitativo si correil rischio, come spesso purtroppo accade,di vanificare gli interventi in acutocon un disagio economico ed etico.Cosa dovremmo rispondere ai moltifamiliari di persone che, a seguito diinterventi in fase acuta ben condotti, sitrovano in condizioni di gravissima disabilità?Essi ci chiedono: ma ne valevala pena? Credo che l’unica rispostapossibile vada ricercata in un’estensionetemporale ampia e qualitativamenteelevata dell’assistenza e della riabilitazione.Il rischio che, causa le difficoltàeconomiche ed un ripensamento (?)sull’utilità della riabilitazione, si scarichiil peso della cronicità sulle famigliemi pare percepibile. L’accusa spessolanciata dai familiari di essere lasciatisoli nella cronicità risponde purtroppoal vero. Ma, si potrebbe ribattere, questinon sono modi di ragionare dellascienza medica! Ed in effetti credo chela medicina riabilitativa, pur essendoa pieno titolo arte e scienza sanitaria,sfugga, almeno in parte, ai canoniclassici dell’evidenza, del monitoraggiostretto, di precisi indicatori. Ad essifa riferimento ma sempre tenendo presenteche il valore dell’uomo fragile e diciò che egli richiede va oltre la nostracapacità di misura. Come uscire daquesto difficile equilibrismo tra rispettodella cronicità, appropriatezza dellecure, limitatezza delle risorse? Esistonoricette? Non so, ma provo ad elencarealcune vie da percorrere:Una prima via riguarda un ripensamentosulla distribuzione delle risorseda dedicare al sistema socio sanitario.Alcuni suggeriscono che si debbanoridefinire le risorse sottraendolealla fase acuta per dedicarle alla fasedella cronicità. (I modelli dei servizi diriabilitazione hanno bisogno di esseremodificati per consentire un supportoper il resto della vita,riducendo i costidelle cure in acuto,riducendo i tempispesi in ospedale e sviluppando opzionimaggiormente accessibili, menodispendiose a livello di comunità. JenniePonsford Traumatic Brain InjuryRehabilitation for everyday adaptiveliving, 1995).Affermazione forte, che solo in apparenzaha un sapore oscurantista, mache invece fa cogliere l’intento di unacontinuità delle cure che deve dispiegarsinel lungo periodo con pari intensitàe livello che nelle prime fasiUna seconda riflessione può riguardareuna forzata separazione tra ilconcetto di assistenza e riabilitazione.Molte situazioni, spacciate perriabilitabili, hanno in realtà bisogno diassistenza dignitosa, qualificata, continuativa;di luoghi di vita adeguati,stimolanti e partecipativi. Ad iniziaredal domicilio per finire, all’estremo opposto,alle Unità per Stati Vegetativi.Molte altre hanno realmente bisognodi veri, prolungati e ripetuti interventiriabilitativi. Che non si esaurisconoall’interno dell’ospedale ma debbonoprotrarsi nelle difficili e differenti modalitàdi reinserimento.Vi è poi certamente da rendere piùappropriato sia il ricorso alle cure riabilitativesia gli interventi riabilitativistessi evitando così strane quantoinefficaci migrazioni nazionali ed extranazionali.Prima ancora è necessariodefinire gli aspetti di riabilitazionemedica e sociale rifuggendo dal meccanismopurtroppo ancora radicatoche consente di lasciare in ospedalepazienti perché “il sociale non harisorse”(dimenticando che così facendosi spende,alla fine, molto di piùannullando, nei fatti, la possibilità diintegrazione sociale).Infine credo sia necessario un serenoconfronto tra medici e società civileper riprendere in mano il concetto dellimite dell’agire medico ma anche dellimite dell’umano. Senza tale riflessionesi rischia di perseverare nell’ingannolasciando spazio al pensiero collettivoche vede “la malattia come unerrore e la morte come uno scandalo”.Medicina di FamigliaCome calcolare il compenso dovuto al sostitutoIl nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della ConferenzaStato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”Il compenso in questione è il”COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzioneavviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:Compenso forfetario X 70%: 30 = X(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzoX va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre20 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


PROFESSIONE E LEGGECertificati sportivi edefibrillatoriLE NOVITÀ DEL D.M 26 APRILE 2013Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi,di concerto con il Ministro per lo Sport,Piero Gnudi, ha fi rmato un decreto ministerialein tema di “Disciplina dellacertifi cazione dell’attività sportiva nonagonistica e amatoriale e linee guidasulla dotazione e l’utilizzo di defi brillatorisemiautomatici e di eventuali altri salvavita”.L’adozione del decreto era previstadall’articolo 7 comma 11 del decreto Salutee sviluppo del 2012. Il testo raccogliele indicazioni del gruppo di lavoro istituitodal Ministro Balduzzi nel febbraio scorsoe del corrispondente gruppo di lavorodel Consiglio superiore di sanità.CERTIFICATI PER L’ATTIVITÀSPORTIVA AMATORIALEI soggetti non tesserati alle Federazionisportive nazionali, alle Discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciutidal Coni, che praticano attivitàamatoriale (ovvero non regolamentatada organismi sportivi e non occasionale)devono sottoporsi a controlli medici periodicisecondo indicazioni precise:– gli uomini fi no a 55 anni e le donnefi no ai 65, senza evidenti patologiee fattori di rischio, potranno esserevisitati da un qualunque medico abilitatoalla professione e il certifi catoavrà valenza biennale;– I soggetti che riportano almeno duedelle seguenti condizioni (età superioreai 55 anni per gli uomini e ai 65per le donne, ipertensione arteriosa,elevata pressione arteriosa differenzialenell’anziano, l’essere fumatori,ipercolesteloremia, ipertrigliceridemia,glicemia alterata a digiuno oridotta tolleranza ai carboidrati o diabetedi tipo II compensato, obesitàaddominale, familiarità per patologiecardiovascolari, altri fattori di rischioa giudizio del medico) dovranno esserevisitati necessariamente daun medico di medicina generale,un pediatra di libera scelta o unmedico dello sport, che dovrannoeffettuare un elettrocardiogramma ariposo e eventualmente altri esaminecessario secondo il giudizio clinico.Il certifi cato dovrà essere rinnovatoogni anno;– I soggetti con patologie cronicheconclamate diagnosticate dovrannoricorrere a un medico di medicinagenerale, un pediatra di libera scelta,un medico dello sport o allo specialistadi branca, che effettuerà esamie consulenze specifi che e rilasceràa proprio giudizio un certificato annualeo a valenza anche inferioreall’anno.Il certifi cato andrà esibito all’atto di iscrizioneo di avvio delle attività all’incaricatodella struttura o del luogo dove si svolgel’attività. Non sono tenuti all’obbligo dellacertifi cazione le persone che svolgonoattività amatoriale occasionale o saltuario,chi la svolge in forma autonoma e aldi fuori di contesti organizzati, i praticantidi alcune attività con ridotto impegnocardiovascolare, come le bocce (esclusele bocce in volo), biliardo, golf, pescasportiva di superfi cie, caccia sportiva,sport di tiro, ginnastica per anziani,“gruppi cammino”, e chi pratica attivitàricreative come ballo o giochi da tavolo.A tutte queste persone è comunqueraccomandato un controllo medico primadell’avvio dell’attività.CERTIFICATI PER L’ATTIVITÀSPORTIVA NON AGONISTICAGli alunni che svolgono attività fi sicosportiveorganizzate dalle scuole nell’ambitodelle attività parascolastiche,i partecipanti ai giochi sportivi studenteschinelle fasi precedenti a quellanazionale e le persone che svolgonoattività organizzate dal Coni o da societàaffi liate alle Federazioni o agli Entidi promozione sportiva che non sianoconsiderati atleti agonisti devono sottoporsia un controllo medico annualeeffettuato da un medico di medicinagenerale, un pediatra di libera sceltao un medico dello sport. La visitadovrà prevedere la misurazione dellapressione arteriosa e un elettrocardiogrammaa riposo.Regole più stringenti sono previste perchi partecipa ad attività ad elevato impegnocardiovascolare come manifestazionipodistiche oltre i 20 km o legran fondo di ciclismo, nuoto o sci: inquesto caso verranno effettuati accertamentisupplementari.OBBLIGO DI PRESENZADEI DEFIBRILLATORILe società sportive dilettantistiche equelle sportive professionistiche dovrannodotarsi di defi brillatori semiautomatici.Sono escluse le società dilettantisticheche svolgono attività a ridottoimpegno cardiocircolatorio. Le societàdilettantistiche hanno 30 mesi di tempoper adeguarsi, quelle professionistiche6. Gli oneri sono a carico delle società,ma queste possono associarsi seoperano nello stesso impianto sportivo,oppure possono accordarsi con i gestoridegli impianti perché siano questia farsene carico.Il decreto ministeriale contiene lineeguida dettagliate sulla dotazione e l’utilizzodei defi brillatori. Dovrà esserepresente personale formato e pronto aintervenire e il defi brillatore deve esserefacilmente accessibile, adeguatamentesegnalato e sempre perfettamentefunzionante. I corsi di formazione sonoeffettuati dai Centri di formazione accreditatidalle singole Regioni.CAMPAGNA EDUCATIVA PERLO SPORT IN SICUREZZAIl decreto prevede anche una attenzioneeducativa sul tema: i Ministeri dellaSalute e dello Sport e il Coni promuoverannoannualmente una campagna dicomunicazione sullo sport in sicurezza,alla quale potranno collaborare anchele società scientifi che di settore.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>21


PROFESSIONE E LEGGELa professionepuò essere svolta anche in societàSi ritiene opportuno segnalare chesulla Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana n. 81 del 6 aprile 2013 èstato pubblicato il decreto 8 febbraio2013, n. 34 recante “Regolamento inmateria di società per l’esercizio diattività professionali regolamentatenel sistema ordinistico, ai sensidell’articolo 10, comma 10, dellalegge 12 novembre 2011, n. 183”(All. n. 1).L’art. 2, comma 1, del decreto suddettodispone che le disposizioni delregolamento si applicano alle societàper l’esercizio di attività professionaliregolamentate nel sistema ordinistico,la cui costituzione è consentita ai sensidell’articolo 10, commi da 3 a 11,della legge 12 novembre 2011, n. 183.All’uopo si rileva che l’art. 10, commida 3 a 11 della legge 183/11 es.m.i., recante “Riforma degli ordiniprofessionali e società tra professionisti,prevede che “3. è consentita lacostituzione di società per l’eserciziodi attività professionali regolamentatenel sistema ordinistico secondo i modellisocietari regolati dai titoli V e VIdel libro V del codice civile. Le societàcooperative di professionisti sonocostituite da un numero di soci noninferiore a tre.4) Possono assumere la qualifica disocietà tra professionisti le società ilcui atto costitutivo preveda:a) l’esercizio in via esclusivadell’attività professionale daparte dei soci;b) l’ammissione in qualità disoci dei soli professionistiiscritti ad ordini, albi e collegi,anche in differenti sezioni,nonché dei cittadinidegli Stati membri dell’Unioneeuropea, purché inpossesso del titolo di studioabilitante, ovvero soggettinon professionisti soltantoper prestazioni tecniche, oper finalità di investimento.In ogni caso il numero deisoci professionisti e la partecipazioneal capitale socialedei professionisti deveessere tale da determinarela maggioranza di due terzinelle deliberazioni o decisionidei soci; il venir meno ditale condizione costituiscecausa di scioglimento dellasocietà e il consiglio dell’ordineo collegio professionalepresso il quale è iscritta lasocietà procede alla cancellazionedella stessa dall’albo,salvo che la società nonabbia provveduto a ristabilirela prevalenza dei sociprofessionisti nel termineperentorio di sei mesi;c) criteri e modalità affinchél’esecuzione dell’incaricoprofessionale conferito allasocietà sia eseguito solodai soci in possesso deirequisiti per l’esercizio dellaprestazione professionalerichiesta; la designazionedel socio professionista siacompiuta dall’utente e, inmancanza di tale designazione,il nominativo debbaessere previamente comunicatoper iscritto all’utente;c-bis) la stipula di polizza di assicurazioneper la copertura deirischi derivanti dalla responsabilitàcivile per i danni causatiai clienti dai singoli sociprofessionisti nell’eserciziodel l’attività professionale;d) le modalità di esclusionedalla società del socio chesia stato cancellato dal rispettivoalbo con provvedimentodefinitivo.5) La denominazione sociale, in qualunquemodo formata, deve contenerel’indicazione di società tra professionisti.6) La partecipazione ad una societàè incompatibile con la partecipazionead altra società tra professionisti.7) l professionisti soci sono tenutiall’osservanza del codice deontologicodel proprio ordine, così come lasocietà è soggetta al regime disciplinaredell’ordine al quale risultiiscritta. Il socio professionista puòopporre agli altri soci il segreto concernentele attività professionali a luiaffidate.8) La società tra professionisti puòessere costituita anche per l’eserciziodi più attività professionali.9) Restano salve le associazioni professionali,nonché i diversi modelli societarigià vigenti alla data di entrata invigore della presente legge.10) Ai sensi dell’articolo 17, comma 3,della legge 23 agosto 1988, n. 400,il Ministro della giustizia, di concertocon il Ministro dello sviluppo economico,entro sei mesi dalla data dipubblicazione della presente legge,adotta un regolamento allo scopo didisciplinare le materie di cui ai precedenticommi 4, lettera c), 6 e 7.11) La legge 23 novembre 1939, n.1815, e successive modificazioni, èabrogata”.Si rileva che l’art. 3 del decreto concernente“Conferimento dell’incarico”stabilisce che le prestazionioggetto dell’incarico possono essereeseguite solo dai soci in possesso deirequisiti richiesti per l’esercizio dellaprofessione svolta in forma societaria.L’art. 4 recante “Obblighi di informazione”al comma 2 dispone che,al fine di garantire il diritto del clientedi scegliere i professionisti, la societàprofessionale deve consegnare alcliente l’elenco scritto dei singolisoci professionisti, con l’indicazionedei titoli o delle qualificheprofessionali di ciascuno di essi,nonché l’elenco dei soci con finalitàd’investimento.L’art. 6 concernente “Incompatibili-22 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


PROFESSIONE E LEGGEtà” al comma 1 stabilisce che, cosìcome previsto dall’art. 10, comma 6,della legge 183/11 citato in premessa,i soci non possono parteciparea più di una società professionale.Tale incompatibilità si determina anchenel caso della società multidisciplinaree si applica per tutta la duratadella iscrizione della società all’ordinedi appartenenza. Il comma 3 dell’art.6 dispone che il socio con finalità diinvestimento può far parte della societàprofessionale solo quando:a) sia in possesso dei requisiti dionorabilità previsti per l’iscrizioneall’albo professionale cui la societàè iscritta ai sensi dell’articolo 8 delpresente regolamento;b) non abbia riportato condanne definitiveper una pena pari o superiorea due anni di reclusione perla commissione di un reato noncolposo e salvo che non sia intervenutariabilitazione;c) non sia stato cancellato da un alboprofessionale per motivi disciplinari”.Costituisce requisito di onorabilitàai sensi del comma 4 dell’art. 6la mancata applicazione, anche inprimo grado, di misure di prevenzionepersonali o reali. Il comma 6dell’art. 6 dispone che “Il mancatorilievo o la mancata rimozione diuna situazione di incompatibilità,desumibile anche dalle risultanzedell’iscrizione all’albo o al registrotenuto presso l’ordine o il collegioprofessionale secondo le disposizionidel capo IV, integrano illecitodisciplinare per la società tra professionistie per il singolo professionista”.Il capo IV del decreto recante “Iscrizioneall’albo professionale e regimedisciplinare” dispone all’art. 8che “1. La società tra professionistiè iscritta in una sezione specialedegli albi o dei registri tenuti pressol’ordine o il collegio professionaledi appartenenza dei soci professionisti.2. La società multidisciplinare èiscritta presso l’albo o il registrodell’ordine o collegio professionalerelativo all’attività individuatacome prevalente nello statuto onell’atto costitutivo”.L’art. 9 concernente “Procedimento”prevede che “la domanda di iscrizionedi cui all’articolo 8 è rivolta alconsiglio dell’ordine o del collegioprofessionale nella cui circoscrizioneè posta la sede legale della societàtra professionisti ed è corredata dallaseguente documentazione:a) atto costitutivo e statuto della societàin copia autentica;b) certificato di iscrizione nel registrodelle imprese;c) certificato di iscrizione all’albo,elenco o registro dei soci professionistiche non siano iscritti pressol’ordine o il collegio cui è rivoltala domanda”.Il comma 3 dell’art. 9 dispone che“il consiglio dell’ordine o del collegioprofessionale, verificata l’osservanzadelle disposizioni contenute nel presenteregolamento, iscrive la societàprofessionale nella sezione specialedi cui all’articolo 8, curando l’indicazione,per ciascuna società, dellaragione o denominazione sociale,dell’oggetto professionale unico oprevalente, della sede legale, del nominativodel legale rappresentante,dei nomi dei soci iscritti, nonché deglieventuali soci iscritti presso albi oelenchi di altre professioni”.L’art. 10 recante “Diniego dell’iscrizione”prevede che “1. prima dellaformale adozione di un provvedimentonegativo d’iscrizione o di annotazioneper mancanza dei requisiti previstidal presente capo, il consigliodell’ordine o del collegio professionalecompetente comunica tempestivamenteal legale rappresentantedella società professionale i motiviche ostano all’accoglimento della domanda.Entro il termine di dieci giornidal ricevimento della comunicazione,la società istante ha diritto di presentareper iscritto le sue osservazioni,eventualmente corredate da documenti.Dell’eventuale mancato accoglimentodi tali osservazioni è data ragionenella lettera di comunicazione di cui alcomma 2 del presente articolo.2. La lettera di diniego è comunicataal legale rappresentante della societàed e’ impugnabile secondo le disposizionidei singoli ordinamenti professionali.È comunque fatta salva lapossibilità, prevista dalle leggi vigenti,di ricorrere all’autorità giudiziaria”.L’art. 11 recante “Cancellazione dall’albo per difetto sopravvenuto diun requisito” dispone che il Consigliodell’ordine o collegio professionalepresso cui è iscritta la societàprocede, nel rispetto del principiodel contraddittorio, alla cancellazionedella stessa dall’albo qualora, venutomeno uno dei requisiti previsti dallalegge, la società non abbia provvedutoalla regolarizzazione nel termineperentorio di tre mesi.L’art. 12 concernente “Regime disciplinaredella società” prevedeche “1. ferma la responsabilità disciplinaredel socio professionista, cheè soggetto alle regole deontologichedell’ordine o collegio al qualeè iscritto, la società professionalerisponde disciplinarmente delle violazionidelle norme deontologichedell’ordine al quale risulti iscritta.2. Se la violazione deontologica commessadal socio professionista, ancheiscritto ad un ordine o collegiodiverso da quello della società, è ricollegabilea direttive impartite dallasocietà, la responsabilità disciplinaredel socio concorre con quella dellasocietà”.Da un esame del decreto, che è statorivisitato a seguito delle osservazionidel Consiglio di Stato, si rileva cheesso non disciplina né il regime fiscale,né quello previdenziale per mancanzadi copertura normativa, comportandoquindi delle problematicheapplicative irrisolte che dovranno trovaredelle soluzioni pratiche.Ciò detto, considerata la rilevanza delledisposizioni introdotte dal decretoindicato in oggetto e viste le ricadutedello stesso sulla attività degli Ordiniprovinciali, seguiranno ulteriori comunicazionial fine di verificarne lecomplesse fasi di attuazione.iIl PresidenteAMEDEO BIANCO<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>23


PROFESSIONE E LEGGEPrestazione del fisioterapista:su prescrizione del medicoSegnaliamo la sentenza del Consigliodi Stato n. 1890/13 concernentele modalità di accesso alle prestazionidi medicina fisica riabilitativaambulatoriale.L’A.I.F.I. - Associaziona Italiana Fisioterapisti,Sezione regionale delVeneto, ha impugnato due delibereadottate dalla Regione (la secondaa parziale modifica della prima), ritenendolein contrasto con la normativastatale.Tali delibere delineano un ruolo delfisioterapista meramente esecutivoe privo di autonomia rispetto a quellodel fisiatra, al quale attribuiscononon solo la diagnosi, ma anche distabilire le “specifiche prescrizioni”,oggetto del programma/progettoriabilitativo individuale, che, invece,secondo l’Associazione ricorrente,rientrerebbero nella competenza delfisioterapista, in base all’art. 2 delD.M. 741 del 14.9.1994 e all’art. 2della l. 251 del 10.8.2000.Ebbene il Consiglio di Stato rileva chel’art. 1, comma 2, del D.M. 741 del1994 va inteso nel senso che prevedela possibilità per il fisioterapista di prestarela propria attività, prendendo ariferimento le diagnosi e le prescrizionidel medico, sia autonomamente chein équipe, ma solo in funzione esecutivadelle prescrizioni mediche.Ad avviso del Collegio la ricostruzionedella normativa statale, fatta propriadal primo giudice, evidenzia, in effetti,un ruolo di centralità e responsabilitànel percorso terapeutico nell’areadella riabilitazione in capo al medico;cosicché non è stato ritenuto lesivodelle competenze professionali delfisioterapista che le delibere impugnateabbiano previsto che l’accessoalle prestazioni riabilitativeerogate dal S.S.N. avvenga sotto ilcontrollo di un medico fisiatra, nonsolo per il profilo delia individuazionedella terapia, ma anche della suaesecuzione. Tuttavia in coerenza colsistema normativa nazionale, l’autonomiadel fisioterapista si puòesplicare solo nel presuppostodell’esistenza e delle prescrizioniindicate dal fisiatra quale coordinatoredell’equipe riabilitativa cosìcome legittimamente disposto dallaRegione Veneto. Dall’insieme delledisposizioni riportate, appare chiarocome occorra preliminarmenteuna “presa in carico clinica” delsoggetto e che responsabile delprogetto riabilitativo sia il “medicospecialista” anche se la suaelaborazione è frutto di un lavorod’équipe.Il Consiglio di Stato ha quindi ritenutoche i programmi riabilitativi non rappresentanoaltro che ulteriori specificazionidel progetto, chiaramentepromananti anch’essi dall’équipe,sotto la guida del medico, e con l’ausiliodegli altri operatori sanitari, tracui il fisioterapista.Il PresidenteAMEDEO BIANCOIn memoria di DodiIn questo inizio d’estate Adeodato (Dodi) Vaona ci ha lasciato… lo ha fatto alla sua maniera, in modosubitaneo e discreto, quasi a non voler disturbare…Quanti hanno avuto modo di conoscerlo nell’arco della vita privata e professionale hanno potuto sperimentarela sua grandezza fatta di semplicità, di sottile umorismo, di genialità e di etica rigorosa adun tempo.Di umile e numerosa famiglia, precocemente orfano di padre, egli ebbe una solida formazione religiosapresso il Collegio Mazza; seppe sempre, quindi, interpretare al meglio, con gentilezza, senza atteggiarsi,e nell’interesse assoluto e prioritario delle sue pazienti, le novità che la disciplina medica potevaoffrire; fu in innovatore vero, spesso testimone scomodo del fatto che operare il bene era possibile,anche senza piegarsi alle mode.Agì sempre nella prospettiva della prevenzione quando tutti gli altri si buttavano sulla semplice curadelle patologie.Fra gli antesignani della Colposcopia (era stato a Parigi, ad imparare, negli anni ’70) inventò e brevettò,ad esempio, una pinza che consentiva di rimuovere le displasie iniziali senza demolire le cervici delledonne che a lui si affidavano; era in grado di operare efficacemente con strumenti semplici come pure di interfacciarsi con le vere novità o di compiere,trent’anni fa, manovre che oggi sono ormai solidamente acquisite (ricordo ancora i rivolgimenti intrauterini ambulatoriali compiuti con la solasonda ecografica).Accanto a queste solide doti professionali c’era sempre la pietas medica, la vera e profonda compartecipazione che, nascosta dietro a modi sbrigativied essenziali (era timidissimo), aveva nei confronti di situazioni marginali e/o problematiche di cui nessun altro sembrava farsi carico.Tale suo amore per l’onestà e la Verità non fu sempre ben compreso ed anzi gli creò situazioni di ostilità e di ostracismo per le quali dovette pagare,insieme alla sua famiglia, un prezzo alto; seppe farlo senza cercare sconti né chiedere quartiere e lo fece non per orgoglio ma per dedizione e dignità.Ritengo quindi un privilegio il poter ricordare l’Amico ed il Collega Adeodato Vaona dalle pagine del Bollettino dell’Ordine; fu veramente un grandeUomo ed un grande Medico.Di questo devono essere certi i suoi figli e la sua famiglia.Alberto Peroni24 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ATTUALITÀLa prima app sviluppata per i portatoridi pacemaker e defibrillatoreGIULIO MOLONResponsabile Elettrofi siologia e Cardiostimolazione,Dipartimento di Cardiologia,Ospedale Sacro Cuore, Negrar (VR)In un’era caratterizzata dalla tecnologiache è sempre a portata di mano,soprattutto con la diffusione degliSmartphone, l’uso di Applicazioni incampo medico sta aumentando congrande interesse e gradimento da partedegli utilizzatori. Ho pensato quindi chese sono di aiuto a noi medici, le Applicazionipossono esserlo anche per i pazienti;con questo spirito, assieme all’ingegnereSergio Datteri, ne ho ideato erealizzato una per iPhone indirizzata allepersone portatrici di pacemaker e defi -brillatore che si chiama MyPacemakered è scaricabile dall’App Store di Apple.L’idea nasce dalla constatazione che ilImmagine 1: schermata che mostra la sezioneTesserino dell’App con i dati del Dispositivoimpiantato e dei relativi cateteripaziente portatore di pacemaker o defi -brillatore, quando viene in ospedale percontrolli o per ricoveri o al pronto soccorso,dovrebbe avere sempre con sé iltesserino apposito, su cui sono riportatii dati identifi cativi del suo dispositivo, ladata di impianto, il medico e l’ospedaledi riferimento, assieme ai suoi dati anagrafici. In realtà in moltissime occasioniil paziente lo dimentica oppure, poichéil tesserino è di cartoncino e spessoviene conservato per lungo tempo intasca o nel portafogli oppure in borsetta,ne presenta uno usurato dal tempoed illeggibile. Il telefono invece non sidimentica mai, se chiedete di esibire iltelefono ad un paziente non vi dirà maiche lo ha dimenticato, ormai nessunodi noi esce di casa senza telefono.E sul telefono, con questa App, c’è lapossibilità di archiviare tutti i dati utili enecessari con ottima qualità delle informazioni.Se scaricate MyPacemaker e la apritetroverete la sezione Tesserino, dove siinseriscono i dati del dispositivo e deicateteri; si inserisce la terapia che vieneassunta, altra informazione che spessoil paziente non è in grado di fornire senon in modo molto vago (spesso rammentadi assumere pastiglie di variotipo e colore senza essere in grado difornire ulteriori precisazioni al riguardo);il nominativo di una persona (moglie,marito, fi glio) da chiamare in caso di bisogno,del proprio cardiologo e dell’ospedaledi riferimento.Nella sezione Informazioni vengono riportateuna serie di importanti indicazioniche possono risultare utili ai pazientiin casi particolari, sia per comunisituazioni di vita quotidiana sia in casodi diffi coltà (ad esempio se è possibilefare la risonanza magnetica o puòusare il trapano oppure cosa fare dopoche ha sentito un suono provenire daldefi brillatore, etc), con suggerimentispecifi ci che possono dare maggioresicurezza al paziente. Tutte queste informazionimolto specialistiche spessoImmagine 2: schermata che mostra la sezioneTesserino dell’App, con l’anagrafi ca paziente, lapersona da contattare in caso di necessità, ilcardiologo di riferimento e l’ospedale di riferimento,in cui ha effettuato l’impianto.non sono ben chiare ai pazienti chehanno dubbi al riguardo, e li costringonoa telefonate al proprio medico o inospedale nella speranza di trovare chi èin grado di fornire chiarimenti specifi ci,oppure al fai-da-te con uso di internet oaltre fonti di informazione non sempreattendibilissime.Un’altra sezione dell’App si chiamaOspedali e riporta la mappa dei Centridi Cardiostimolazione italiani; è una caratteristicautile che sfrutta il localizzatoreinserito nello smartphone; poichéil paziente potrebbe trovarsi nella necessitàdi dover effettuare un controlloanche lontano dal proprio ospedale diriferimento, troverà indicata sulla mappala propria posizione e gli ospedalipiù vicini e facilmente raggiungibili.Diventa interessante ovviamente perle occasioni in cui si è lontani da casa<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>25


ATTUALITÀImmagine 3: schermata che mostra la sezioneInformazioni dell’App, in questo esempio informazioni sulkla batteria, sulle sue caratteristichee durata, sulla procedura di sostituzione.per lavoro o per turismo. La App rivelala sua utilità anche quando si tratta dipazienti anziani e non dotati di cellularidi ultima generazione. In questo caso,proprio perché molto anziani, i pazientisono realmente seguiti ed assistiti dailoro fi gli/e o parenti che li accompagnanoin occasione dei controlli. Qui rivelautile proprio perché permette ai parentidi raccogliere e portare sempre con sétutte le informazioni che servono e generalmentevengono chieste dai mediciin occasione sia dei periodici controlliclinico/strumentali sia in occasione deiricoveri ospedalieri.Credo che per le sue caratteristichepossa essere consigliata sia alle personecon pacemaker e defi brillatore cheai parenti stretti che in genere se neoccupano.La App sarà nel tempo migliorata coninserimento di ulteriori notizie o sezioni,soprattutto se perverranno commentio suggerimenti da parte di chi la vorràusare.Attualmente è disponibile sull’App Storee scaricabile sia su iPhone che su iPad.Immagine 4: schermata che mostra la sezioneOspedali dell’App, con la visualizzazione (pallinorosso) degli ospedali vicini al punto in cui si trova ilpaziente ed eventuale percorso per raggiungerli.corsi fad sul portale fNomceo– Audit clinico residenziale: valido fino all’8 settembre 2013– Audit clinico FAX valido fino all’8 settembre 2013=========– Sicurezza dei pazienti residenziale: valido fino al 31 dicembre 2013– Sicurezza dei pazienti FAX: valido fino al 31 luglio 2013=========– Appropriatezza delle cure residenziale: valido fino al 30 settembre 2013– Appropriatezza delle cure on-line: valido fino al 30 settembre 2013– Appropriatezza delle cure FAX: valido fino al 30 settembre 201326<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAL’esercizio abusivo della medicinadei barbieri-cerusici nel Settecento veronesedi GIANNA FERRARI DE SALVOLe origini della chirurgia sono remote:questa pratica medica era conosciutae utilizzata dagli antichi Egizi;2.500 anni prima di Cristo avevanoraggiunto grande padronanza dellatrapanazione della scatola cranica,che attuavano nelle contusioni conedema. Il medico e storico svedeseFolke Henschen afferma che iritrovamenti archeologici sovieticisulle rive del fi ume Dniepr (negli anni’60 del secolo scorso) dimostranol’esistenza di trapanature nei craniSalassodatati nel Mesolitico, all’incirca 12.000anni prima di Cristo. La procedura erain uso anche presso gli Incas comedà prova il cranio in mostra a Città delMessico che presenta il rifacimentodella calotta con una lamella d’oro,realizzato presumibilmente su pazientevivo 1 . Tale settore della scienzamedica, inevitabilmente cruento, haavuto un percorso alquanto em piricoe costellato d’imprevisti: si pensiall’usanza di chiudere le ferite conle mandibole degli insetti e a tutte leindispensabili sperimentazioni compiuteper secoli, supportate solamentedalla personale conoscenza.L’ordine dei “barbieri-chirurghi” nacqueverso l’anno 1000. Quando sipresentava la necessità di servirsi diqualcuno in grado di rasare le parti daoperare, eseguire un enteroclisma,medicare ferite, ricomporre fratture,trattare lussazioni, cavare un dente oapplicare sanguisughe («extrahendoet aptando dente et sanguinemminuendo»), si ricorreva abitualmenteal barbiere essendo tutte questepratiche profondamente snobbatedai medici, che rimanevano più comespettatori e consulenti che partedinamica e volta alla cura del malato.Nel tempo, siffatti ausiliari assunseroinevitabilmente maggior credito econseguirono una migliore periziaanche in mansioni più complesse,quali la fl ebotomia per il salasso,l’estrazione di denti e corpi estranei,l’incisione degli ascessi, la riduzionedelle ernie, persino l’ostetricia. Alcunidi loro furono in grado di eseguireinterventi di importanza tale dadivenirne in breve tempo gli esecutoriprivilegiati. Tali manovre erano spessofunestate da un’altissima percentualedi decessi, a causa di emorragieincoercibili (dovute all’operazionechirurgica in quanto tale), all’assenzadi anestesia e, soprattutto, allacarenza delle più elementari normeigieniche, responsabili di un elevatonumero d’infezioni e setticemie letali 2 .Secondo i capitoli veronesi del1544, «per esercitar e far il mestierdi barbiere, e medegar, curar piaghe,cavar denti, e segnar, […] e altrecose pertinenti al mestier» bisognavaiscriversi all’Arte dei Barbieri, dellaquale facevano parte barbitonsorie cerusici (dal greco cheìr - cheirós«mano» ed ergon «lavoro», dondecheirourgikós divenuto in latinochirurgicus e poi cirurgicus), e pagareuna certa tassa. Nel XVII secolo lachirurgia veniva ancora consideratauna professione poco onorevole, didiscussa moralità e di scarsa dignitàmedica, riservata a persone dibasso rango. Proprio la ripulsa degliatti chirurgici da parte dei medicifece sì che i cerusici e i barbitonsoriassumessero grande importanza nellalunga preistoria della chirurgia.Il 26 settembre 1729, in seguito all’imperanteabusivismo, si cercò dimettere ordine decretando «che l’Artescientifi ca della chirurgia, […] fra le piùnecessarie per la sua consistenza,a causa delle calamitose vicendedei secoli scorsi, non possa essereindecorosamente frammischiata all’Arte dei barbitonsori e dei perucchieri[…]. I chirurghi dovranno essere odottorati o licenziati dall’università diPadova, o licenziati dal Collegio deiMedici di Verona, o dal Consiglio deiXII di questa città e non potrannoesercitare il loro mestiere nella stessabottega del barbiere […]. Nessunoche non sia iscritto all’Arte possalavorar segretamente in casa o inaltri luoghi privati, in pena di multa esequestro degli arnesi» 3 .La pratica della “bassa chirurgia”non implicava alcun controllo sullapreparazione teorica e sul tirociniodell’operatore, anche se già dal XIIIsecolo si pretese che il barbiere<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>27


STORIA DELLA MEDICINAdovesse superare con successoun adeguato esame 4 . Il Settecentorappresentò per la chirurgia europeae italiana un secolo di riabilitazioneprofessionale e sociale, oltre chedi profonda innovazione scientifi ca.Si sentì l’esigenza di istituire veri epropri corsi di studi che garantisserol’idoneità professionale di coloro chesi dedicavano anche alle brancheminori della chirurgia (litotomi, oculisti,ortopedici e dentisti). Sorsero scuoledi specializzazione, e così i chirurghidiplomati furono legittimati a praticarela professione, pur restando per loro ildivieto assoluto di prescrivere farmaci,anche i più semplici, che rimanevamonopolio dei medici 5 . Il chirurgo,ottenuto il diploma, doveva svolgereun anno di praticantato «sotto medicoo rispettivamente chirurgo perito edapprovato e con almeno dodici annidi professione» 6 e per distinguersi daimedici, che si abbigliavano con abitolungo, doveva indossare una vestepiù corta.Concessioni ai chirurghi di esercitaretemporaneamente la medicinaNella prima metà del XVIII secolo sipensò di delegare al chirurgo, chesi era dimostrato esperto e saggionell’espletare la sua professione, lapossibilità di «ricettare e trattare lemalattie interne» in quelle localitàsprovviste di medico condotto elontane almeno cinque miglia 7 . In ognicaso, molti rimanevano i medicamenticomplessi che i chirurghi nonpotevano somministrare, tra i qualii «purganti drastici». Secondo lalegislazione dell’epoca, potevanofungere, come i medici, da peritogiudiziario nei casi di ferite sospette,avvelenamento, morte violenta, ecc. 8Nelle carte d’archivio sopravvissuteabbiamo trovato traccia di questiprofessionisti veronesi che ottenneroil permesso di «medicare anche perbocca», e di certuni diamo qui notizia.Antonio Nicoletti di Verona 9 lavorò aRoma come speziale nelle PubblicheOffi cine e nell’Ospedale di SantoSpirito. Rientrato nella città natalecontinuò la sua attività di speçiere enel 1711 si trasferì a Castelnuovo [delGarda]. Eccezionalmente, le autoritàgli consentirono di esercitare lachirurgia e la medicina solo per «casifacili». Ottenuto l’attestato di chirurgodalla Studio di Padova, il 5 marzo1714 chiese di spostarsi a Torri delBenaco, località priva di medici.Bartolomeo Martini di San Bonifacio,chirurgo collegiato del famosissimoStudio di Padova, per la suacontinuativa esperienza fi n dal 1700attinente alla sua professione e peraver esercitato per cinque anni sottoun medico fi sico, fu ritenuto idoneo«in casi fortuiti o premurosi e inmancanza di medico» a praticareanche la medicina. Nel 1718 il placetfu fi rmato da Domenico e GiovanniFrancesco Grandis, medici fi sici diSoave, e da Marcantonio Bezzoli,medico fi sico di San Bonifacio.Nel 1726 le buone referenze deiparroci di Castelnuovo e Palazzolo ele sue ampie conoscenze nelle cosemediche servirono al chirurgo AntonioCesari, già operante in CastelnuovoAncelle Templari(comunità lontana da luoghi presidiatida medici condotti), per ottenerel’autorizzazione di medicare ancheper bocca per cinque anni rinnovabili ristrettamente ai sali lenitivi di cassia,manna e simili, esclusi i purganti piùenergici.Nel luglio del 1781 la comunità diMinerbe, «situata nella legale distanzada professori di medicina in condotta,implorò [le autorità] di potersi avvaleredell’opera del provetto chirurgo GiulioBenedetti abilitato ad esercitare anchela medicina a Roncolevà». A corredo,furono esibite varie attestazionisulla sua capacità nella cura deimali attinenti alla medicina fi sica. IProcuratori e Provveditori alla Sanitàconfermarono a Benedetti la libertàdi ricettare e trattare malattie internea Minerbe per un periodo di annicinque con l’opportunità di proroga.Nel marzo del 1799 questo chirurgoera ancora in servizio a Minerbe dovefu riconfermato per altri cinque anni,con possibilità di prescrizione limitatadi farmaci, poiché fu «comprovata[…] l’utile assistenza che prestòagli abitanti». In quegli anni era quioperativo anche il chirurgo AntonioGhirardi 10 .Esercizio abusivo della medicinada parte di chirurghi e altriSulla situazione medico-chirurgicasettecentesca l’Archivio di Stato diVerona ospita un’interessante documentazione riguardante coloro cheesercitavano l’Arte Medica in modoabusivo. Parte di queste comu nicazionisono state rinvenute nella«cas sella delle denontie secrete» situatain Piazza dei Signori (palazzo delCapitanio) 11 , altre furono presentatedirettamente all’Uffi cio di Sanità. Nelle“lettere orbe” 12 , cioè non fi rmate, idelatori, coperti dall’anonimato 13 , sisentivano incoraggiati a denunciaree ognuno poteva esprimere critiche,consigli e diffondere notizie ocalunnie infamanti, vere o false. Moltele segnalazioni di singoli cittadiniverso quei mistifi catori (chirurghi,medici o speziali) che, in spregio alleleggi vigenti e privi della necessariapreparazione, abilitazione e assenso,si permettevano di indicare cureprovocando spesso gravi dannise non addirittura la morte deimalcapitati che fi duciosamente simettevano nelle loro mani 14 . I sanitaristessi, abilitati e non, animati da privatiinteressi o rancori, presentavanoaccuse anonime o passavano a verie propri atti di violenza pur di toglieredi mezzo il collega rivale. Uno sututti, possiamo documentare il fattoaccaduto nel 1579 a Sanguinetto,dove due chirurghi tentarono di uccidereFrancesco, barbiere-chi rur go,che con la sua abilità e perizia erariuscito ad accaparrarsi una vastaclientela 15 .Impostori che abusavano dellacre du lità popolareLa pratica medico-chirurgica sfuggivain realtà a qualsiasi verifi ca uffi ciale:molti medici esercitavano senzaaverne i titoli, altri si fregiavano diattestati fasulli o di diplomi sottoforma di lettere, rilasciati da autorità28<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAlocali, il cui valore reale era meno chenullo. Ovunque una vasta schiera diciarlatani e mestieranti esercitavala bassa chirurgia e la medicinacercando di carpire la buona fededel popolino 16 . Un foglio siglato N.N.,scritto in Malcesine il 25 giugno1728, rende noto che senza curarsidei proclami del magistrato di Sanitàsul divieto di praticare l’arte medicasenza le dovute competenze, moltistranieri, anche di sesso femminile,esibendo falsi attestati, «compongonomedicamenti […] e gli speçiali rilascianomedicamenti d’ogni sorte».Pur ricevendo ogni anno il «Catalogodei medici e chirurghi» abilitati, diversispeziali, per mero profi tto e senzascru polo alcuno, consegnavano preparatiterapeutici all’esibizione delreçipe 17 (ricetta) rilasciato da sconosciutio da chirurghi non abilitati allamedicina 18 .Il governo incoraggiava la delazione,sia pur con cautela, avvalendosi diesposti senza sottoscrizione e diquelli riportanti i dati anagrafi ci delquerelante e dei testimoni. In questomodo gli inquirenti raccoglievanonotizie signifi cative sullo svolgimentodi fatti delittuosi accaduti. Ledeposizioni, ben circostanziate, cifanno conoscere la patologia, le curepropinate (salassi, unzioni di petto,applicazioni di ventose tagliate, osec che 19 , preparati galenici) e il nomedel lo speziale fornitore delle medicinesecondo la ricetta del chirurgo nonidoneo.Non mancò nella nostra provincia unpraticone che si dilettava nella curadegli animali: il vaccaro FrancescoColombarolo di Costermano, dettoappunto Vacaról, una specie diveterinario ante litteram, il qualedecise di fare il salto di qualità.Dalla relazione, debitamente fi rmatadall’estensore del documento datato19 maggio 1732, si evince trattarsidi un «ignorantissimo rustico, solitoaccorrer dove l’aura popolare ilchiama a pregiudicar alla salute ditanti; ad alcuni dei quali so certamented’aver assistito, or ridotti ad uno statopeggior del male».Non fu da meno Antonio Rossi, abitantea Sustinenza, soprannominato il “medicoGrillo” 20 . Costui non era medico, né tantomeno chirurgo, maso lamente un ciabattino, come risultòdagli interrogatori condotti dalcancelliere di Sanità 21 . L’indagine sudi lui iniziò dopo il decesso di LuciaNovara, moglie del nobile PietroBravi di Casaleone, avvenuto nelmarzo 1737. La nobildonna, affettada una cancrena a un piede, era statamedicata per alcuni mesi dal chirurgoPizzolati di Legnago. Non trovandoalcun giovamento, si affi dò alle cure diRossi che in breve tempo la portaronoalla morte.Nel sobborgo cittadino di Avesaaccanto all’oratorio della Santa Croceun tempo della Beata Vergine delTagliaferro vi era un casa che ospitavauna societas di eremiti. Uno di loro,Gaetano Panato, somministravarimedi sia interni che esterni colpretesto d’avere una particolare doteBarbiereed esperienza. Nella solita denunciaanonima del gennaio 1765 vengonoelencati i nomi di coloro che furonocurati dall’eremita.Una donna di Spinimbecco da 15giorni affetta da dissenteria e febbrecontinua fu medicata senza risultatiapprezzabili con salassi e un po’ dichina dal chirurgo Lorenzo Bandini 22 .Il 28 settembre 1772 capitò nel suocasolare Giuseppe Franco, un tale«con qualche cognizione delle cosemedicali per essere stato in pratica[…] per far lo speziale» che scrisseuna ricetta assicurando che quellapozione l’avrebbe guarita. Lo spezialedi Villabartolomea, pur riconoscendola prescrizione irregolare, preparòquel farmaco che in poche ore causòla morte della sventurata 23 .Il 18 marzo 1779 il medico fi sicoGiacomo Comini di Cerea avvertivale autorità sanitarie che certo FrancescoMarzadri si permetteva di«ordinar nelle osterie alcuni validissimipurganti per bocca da lui medesimocomposti spoglio affatto di fi sichecognizioni con evidente, e alle volteirreparabile, danno di quelli infeliciche alla di lui ignoranza ed imposturaincautamente s’affi dano».Il 30 gennaio 1782, al massaro econsiglieri di Caprino fu intimatodi comparire entro tre giorni dallanotifi ca presso l’Uffi cio di Sanità diVerona poiché in paese e nei dintornioperava in qualità di medico, chirurgoe speziale Giuseppe Santa Crus (oSanta Croce), di sedicente originemaltese. Questo personaggio, chesi faceva chiamare anche il Maltese,Ercole, e con altri nomi, viene defi nito«di veruna abilità, né di verun privilegio[…], un puro ciarlatano che pregiudicaalla salute di chi ciecamente si lasciaingannare». Luigi Spada da Maranodi Valpolicella, sostenuto da altricompaesani, aveva inoltrato querelaaffi nché il Maltese fosse banditodal paese poiché suscitava risse ediscordie.Chirurghi, ma non mediciAffatto rari i chirurghi che senzaattestato d’idoneità si proponevanocome medici. Questo modo d’agireera biasimato dagli stessi colleghi eanche dai medici, bersagliati da unaconcorrenza che andava a colpire leloro prospettive di guadagno.Dopo una segnalazione segreta 24levata dalla cassella il primo gennaio1737, Maurizio Corna, cavaliere diCorte di Almorò Barbaro, capitano epodestà di Verona, espose davantial giudice al Malefi cio di Sanità cheGiuseppe Santi, chirurgo delle carceri,si permetteva di ordinare medicamentiper bocca. I medicinalivenivano acquistati nella spezieria “alPomo d’Oro” nella contrada di SanTomio, gestita da Andrea Tebaldi. Gliatti del processo riportano i nomi deimolti detenuti curati e la descrizionedella somministrazione farmaceutica.Durante un’epidemia di mali acuti emaligni, molti carcerati passarono adaltra vita benché curati dal medicoTebaldo Sorio, uomo di provataesperienza. Indebolito dall’età avan-<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>29


STORIA DELLA MEDICINAzata e per la diffi coltà di salire lescale, fu sostituito “vocalmente” daGiuseppe Santi, sedicente spezialee chirurgo, che ben presto fu sospesoper la sua incompetenza eperché non era insignito della laureadottorale. Egli allora si recò a Mantovaottenendo in pochissimi giorni daquel Collegio l’addottoramento. Talerapidità fece sorgere il sospetto cheil documento fosse stato rubato econtraffatto. Pur essendosi laureatoin estero Stato e senza abilitazione amedicare nel Serenissimo Dominio,Santi riprese servizio nel carceredove molti reclusi erano affetti dafebbri acute e maligne. Più volte sipresentò a visitarli tastando loro ilpolso con la mano guantata (altriasserirono che non usava guanti) 25 ,indi poneva «certi ingredienti inuna boza d’aqua, ordinando alliguardiani Collona e Tosetto che atutti gl’infermi [qualsiasi fosse la loropatologia] fosse somministrata quellabevanda e frattanto li poveri ammalatiperivano». I testimoni confermaronotutte le accuse, sostenendo cheSanti passava a visitare una o duevolte al giorno e che ad alcuni, affettida febbre maligna, aveva ordinatole ventose tagliate, dei bocconi perscaricarsi e quella certa bevanda, cheveniva propinata più volte al giorno achiunque e con una ciotola di usocomune.L’anonima lettera ritrovata il 26novembre 1737 fa riferimento ai moltiche «si fanno lecito, benché non siinoin medicina dottorati nella pubblicauniversità di Padova, d’ordinaremedicamenti per bocca agl’infermi».Si fa il nome del già contestatochirurgo Giuseppe Santi, dei chirurghiAntonio Borghi e Francesco Bonucci,dei fratelli Francesco e FeliceCavazzani spezieri alla Nunziata 26 .Si dichiara che «perfi no le stessefemmine ordinano decotti e purganti;e particolarmente Laura Zecchina,della contrada dei Santi Nazaro eCelso, e una tal Borghi, della contradadi San Tomaso, ambedue allevatrici,che spesso ordinano senza reçipema a voce». Collusi con le levatrici econtravvenenti ai pubblici proclamicon grave danno della salute degliinfermi, erano Baietta e Ruzzenente,speziali all’insegna dei Santi Nazaroe Celso, e Domenico Giavarina,speziale al Ponte Pietra. Anche i paesinidi montagna ebbero a che farecon questi sanitari non autorizzati.Nel 1737 un anonimo denuncianteasserisce che in contrada Pazzon,sotto Caprino, «soggiorna GiovanniCancelieri, fi orentino, di professionechirurgo il quale con tutta libertàpratica l’impiego di [medico] fi sico,ordinando […] medicamenti per bocca[…] a quei rustici che frequentementedevono soccombere».Nel 1753 una delazione segreta indicache tal Giovanni Bonomo abitantein Saline esercita come medico echirurgo «con grave danno e moltisono morti sotto le sue cure. Ordinamedicamenti abortivi e solventi equesti vengono spediti da BortoloBattisti, speziale di Tregnago, suocomplice».Nel 1757 una «persona zelante, e cheper suoi giusti motivi desidera esserSalassocelata […] al fi ne di evitare disordiniche possono in seguito avvenire»,sostiene che Lorenzo Caldana,chirurgo di Cerea, si fa lecito di«sorpassare la propria chirurgicafacoltà, intraprendendo cure dimalattie che alla medica professioneappartengono», esercitando anche aSan Pietro di Morubio, Roverchiara,Roverchiaretta, Ca’ degli Oppi eovunque venga chiamato, ordinando«cure mediche a pregiudizio dellepersone e in aperta contraffazionedei pubblici proclami e benché siastato ammonito altre volte». Inoltre,si dichiara che quando Lorenzo èimpegnato altrove, in sua vece visita esalassa suo fratello Antonio. Il gastaldodel marchese Dionisi a Ca’ del Lago,sofferente di mal di petto e scaranzia[mal di gola, tonsillite] fu tra i suoipazienti, dopo essere stato curato dalmedico fi sico Comini di Cerea (purelui, per salassare si serviva di suocognato) e dal professor Gianella diLegnago che aveva certifi cato trattarsidi malattia mortale aggravata damedicature nocive. Le autorità, dopoaver raccolto testimonianze sui fattiaccaduti e sull’incauta prescrizionedi ventose tagliate e strapazzate,emissione di sangue e medicamentiper bocca, esortarono Caldana a nonimmischiarsi nella materia medicae a non oltrepassare i limiti dellecompetenze accordategli.Il 12 luglio 1768, presso l’Uffi cio diSanità di Verona si presentò unapersona «che per li suoi riguardi desiderad’esser occulta» per accusaredue chirurghi di Minerbe chesalassavano senza prescrizione medicae ordinavano farmaci 27 . Elencòuno per uno gli ammalati curati daGiovanni Battista Paluani 28 che,sebbene già redarguito dall’Uffi ciodi Sanità di Verona, aveva «cavatosangue alla moglie di Alessio Salgarèldetto Brespa, da Orti, mentr’eragravida, che morì». Paluani, che persalassare si faceva aiutare dal fratelloSebastiano, quando era chiamatoal letto di un infermo non emettevadiagnosi né indicava terapia, maprendeva tempo dicendo che sisarebbe consultato con il dottor Simeonidi Legnago. L’indomani prescrivevale cure, a suo dire avallatedal suddetto medico, consistenti in«cavate di sangue, somministrazionidi china e oglio di mandole». In paese,nello stesso periodo, salassava eprescriveva farmaci anche il chirurgoCasalini 29 ; sul suo operato scorrettoe pericoloso furono certifi cate alcuneprove 30 .Da Zevio il 15 gennaio 1769, dopouna lunga una serie di morti sospette,pervenne all’Uffi cio di Sanità unapolizza segreta contro Bortolo Conti,nativo di quel luogo, che curava e«salassava senza ordine di medico»Nel luglio 1773 − a causa di alcunidecessi dai contorni poco chiari −notifi che anonime, confermate dalmassaro [amministratore comu nale]di San Giovanni Lupatoto, comunicaronoalle autorità che il chirurgoEdoardo Uber esercitavaanche fuori dei confi ni del Comune(oltre le 5 miglia) cavando “au-30<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAdacemente” sangue e ordinandomedicine, tutelandosi col dire d’averprima sentito il parere del medicofi sico Francesco Bonuzzi. Uber,già bandito dal territorio veronese(periodo trascorso nel convento deifrancescani di Isola della Scala),dopo essersi liberato dal bando, 31era andato ad abitare a San GiovanniLupatoto dove pretendeva di fare ilmedico, incontrando, però, alcuneresistenze da parte della popolazione.Il chirurgo aveva più volte affermatoche prima o poi la gente si sarebbearresa alle sue cure perché «se nonlo faranno per amor, lo faranno perforza e che se i gaverà bisogno diesserli cavato sangue li farà crepare[…] e che farà tanto, che in questopaese non medicherà nessuno fuorache ello e quelle persone che non g’àvolesto farle fede se li capiterà per lemane li farà crepare». Uber, secondoi querelanti, pur non essendo laureatoesercitava da molti anni la medicinaordinando «vomitativi, polveri, pozioni,bocconi» che faceva acquistare aVerona presso Giuseppe Cavalcasellespeziale a San Luca, il quale, pernon incorrere nei rigori della Leggedistruggeva le ricette. Processato peresercizio abusivo della professionemedica, nel 1781 fu condannato alladetenzione. Resosi irreperibile, fuun’altra volta bandito dal territorio enuovamente riabilitato nel 1783.Nel marzo 1777, per aver esercitatoBarbiereillecitamente sia in medicina che inchirurgia furono denunciati: CelsoFrinzi di S. Pietro di Morubio; CarloCamilli e Nicola Noniani di Minerbe;Giovanni Paolo Cherubini di Zevio;Francesco Cipricci di Isola Porcarizza(Isola Rizza).Luigi Bonomi, di circa 25 anni, forsenativo di Cellore d’Illasi o di Cazzano,faceva attività medica a Monteforte«non si sa con quale facoltà o sottoqual colore». Fu protagonista divari disordini «nelli poveri infermi»e l’esposto anonimo del 31 marzo1777 riporta le generalità di personeda lui curate e poi defunte. Bonomiabitava presso Giovanni PiermariaVenturi, medico del paese. Pare chele sue mansioni fossero limitate allasostituzione di Venturi durante lasua assenza. A Monteforte, in modosaltuario, esercitava anche il “medico”Vicenzo Fracassini di Verona. Questiera stato segnalato per la terza voltanel 1768, naturalmente in modoincognito, per aver praticato la professionesenza averne i titoli nellacontrada cittadina di San Nazaro,a San Pietro di Morubio e in tutte leBasse nonché a Castelnuovo doveaveva da poco preso domicilio.Giacomo Cortese di Mozzecane,interdetto e bandito nel 1774 e 1775ad istanza del medico fi sico GiovanniBattista Pozzi, fu carcerato nel 1776per la morte di un suo paziente.Pochi giorni dopo, senza processoalcuno, fu veduto più baldanzoso diprima proseguire la sua invidiabilecarriera medica. Ben presto sievidenziarono i tristi effetti della sualibertà poiché «molte furono le vittimedella sua tiranna ignoranza edimpostura» e dopo l’ennesimo misfattofu nuovamente incriminato. Inconseguenza di un salasso, un suopaziente rimase «struppio al bracciodestro». Nonostante ciò, il 6 febbraio1778 Cortese, vista la cessazionedel bando in seguito ai pagamentieseguiti per riscattarsi, fu autorizzatodai Rettori e Provveditori alla Salutedi Verona di «andar, star e ritornar daper tutto come poteva far prima diesser bandito».Il solito foglio non fi rmato, datato 30agosto 1785, informa le autorità chead Erbezzo tal Giuseppe Fedri, delquale non si conosce il luogo d’origine,si prende la libertà di esercitaremedicina e chirurgia, dispensandomedicamenti senza essere munito deirequisiti necessari e causando diversimorti in Erbezzo e Chiesanuova.Certo N.N., che peraltro si dichiaramedico fi sico, nel 1786 sporgedenuncia contro il chirurgo IgnazioMazzini di Grezzana, che non solo«medica con purganti, ma si introducedai clienti dei medici dandoli adintendere che lui è medico fi sico e lialtri semplici chirurgi». L’estensorecoglie l’occasione per segnalare chela spezieria di Grezzana 32 non è inregola poiché avalla ricette irregolari emanca di medicinali “necessarissimi”.Nello stesso anno a Colognola ai ColliPietro Salvagno e Luigi Gambarón,entrambi chirurghi (il secondo anchespeziere), salassavano senzasupporto di medico fi sico, scrivevanoricette e manipolavano medicamentiche somministravano segretamente.Alcune lettere accusatorie datate15 dicembre 1792 diedero avvio alprocesso contro i fi gli del medicoGiuseppe Grizzi. In esse si riferisceche Rizzardo ha «piantato bottega dispezieria sulla piazza di Mozzecane,Bernardo esercita come chirurgo, e avolte come medico, e spesso comeassistente in detta spezieria», mentrenessuno dei due risulta nei cataloghidei laureati. La comunicazione èfi rmata dallo speziale Giacomo Cazzola,con bottega dirimpetto a quelladei Grizzi. Secondo il querelante,<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>31


STORIA DELLA MEDICINARizzardo aveva fatto tirocinio percirca 30 mesi come garzone pressoDomenico Gemma, speziale in Piazzadei Signori, e qualche mesea Scorzè nel Padovano, ma perottenere il diploma servivano setteanni di apprendistato in una spezieria,ridotti a cinque se figli d’Arte. Ilmarzo seguente, Giuseppe cercò disoccorrere Bernardo asserendo sottogiuramento che il suo figliolo nonaveva esercitato la chirurgia, bensìaveva salassato qualche volta su suarichiesta. L’aprile successivo, Rizzardofu “rimproverato” dalle autorità peraver esercitato come speziale moltianni prima d’aver conseguitol’attestato; Bernardo fu ammonito einvitato ad «astenersi dall’eserciziodella professione chirurgica, da luiesercitata senza verun privilegio nélicenza», prospettandogli, in caso ditrasgressione, la pena del carcere.Le attestazioni sull’abusivismo dellaprofessione medica fin qui descritte ciportano a concludere che fino ad ogginulla è cambiato, poiché le cronachepresentano quasi quotidianamentecasi analoghi.Bibliografia1) La pratica di assumere oppio e altri narcoticivegetali (mandragora, belladonna, canapa indiana,ecc.), per alleviare il dolore o procurare il sonno,era comune fin dai tempi più remoti che la storiacontempli. Gli Egizi conoscevano vari mezzi perpraticare una sorta di anestesia con una speciale“pietra” che, ridotta in polvere e applicata allaparte, faceva scomparire ogni dolore. Venivanousati anche pezzetti di bitume che, a contatto conla fiamma, sprigionavano vapori che assopivano ilpaziente. A scopo anestetico erano sfruttati anchegli effetti sedativi del coriandolo e della polvere dicarruba. L’etere fu somministrato per la prima voltanel 1844. Nel 1847 l’ostetrico inglese sir JamesSimpson adoperò il cloroformio per ridurre i dolorida parto.2) Al riguardo si veda anche L. STERPELLONE,Dagli Dei al DNA, l’affascinante cammino dellamedicina nei secoli, Roma 1990, vol. 3, pp. 377-378.3) Archivio di Stato di Verona (d’ora in poi ASVr),Casa dei Mercanti, Liber Statutorum artisbarbierorum et chirurgorum – sotto la protezione disanta Appollonia, reg. 80. In questo registro sonosegnati per alcuni anni del Quattro-Cinquecentoi nomi dei barbieri di città e l’ubicazione della lorobottega.4) Spesso l’esame consisteva in una valutazionerigorosa dell’abilità manuale e della conoscenzadegli strumenti, ma non era richiesto alcun vagliodi nozioni teoriche.5) ASVr, Ufficio Sanità (d’ora in poi US), reg. 266bis, Proclama in materia di Sanità, 15 luglio 1738.6) Ivi, Proclama in materia di Sanità, 14 marzo 1750.Nessuno poteva esercitare la professione se primanon fosse stato esaminato da una commissione,composta da medici delegati dall’Arte, cherilasciava licenze temporanee e circoscritteterritorialmente.7) L’Ufficio di Sanità, constatando la carenza dimedici nei piccoli paesi dove «sono molti quelliche pericolano e se ne muoiono senza alcunsuffragio», dava facoltà al chirurgo laureato, e diprovata esperienza, di soccorrere gli ammalaticon alcune prescrizioni di prodotti da assumereper via orale, quali cassia, manna, elettuari e simili.La località doveva essere lontana cinque miglia dalmedico condotto e il permesso al chirurgo avevavalidità di cinque anni, rinnovabili (ASVr, US, reg.269, c. sciolta, 19 luglio 1715).8) Cfr, ASVr, Atti Rettori di Legnago, alle bb. 20-22-28 molti referti di chirurghi.9) Chirurgo, laureato a Padova il 26 febbraio 1714(14 marzo 1714, legittima facoltà a esercitare lachirurgia, in ASVr, US, Catalogo Chirurghi licenziatida pubblica università, b. XLVII, c. sciolta; cfr.anche ASVr, US, reg. 269, c. 25, 7 marzo 1718, ereg. 266 bis, alle date 31 luglio 1738 e 29 agosto1750).10) Ghirardi ottenne il privilegio di chirurgo aPadova il 6 maggio 1780. Fu approvato e licenziatoa Venezia il 3 giugno 1782.11) «Persona per hora secreta»: così esordivano ledenunce anonime che i cittadini della Repubblicadi Venezia inviavano alle autorità per segnalarei crimini di cui erano venuti a conoscenza. Ledenunce, sotto forma di lettere, erano lasciate inapposite bocche di pietra e riguardavano i reatipiù disparati: complotti contro lo Stato, adulterio,falsificazione delle merci, contrabbandi, evasionefiscale, bestemmie, omicidi, eresie, abusi dipotere, sodomia (vitio nefando), e molto altro. Glianonimi delatori erano spinti da svariati motivi: orail nobile desiderio di contribuire al bene pubblico,ora la brama di una ricompensa, ora la sempliceoccasione di calunniare un nemico. A Verona sipossono ammirare due bocche, con mascheraed epigrafe, al lato sud del Palazzo del Comunein Piazza dei Signori e in Via Dante Alighieri (cfr.P. PRETO, Persona per hora secreta− accusae delazione nella Repubblica di Venezia, Milano2006). Nella nostra provincia esistevano anche aLazise, Legnago e Peschiera, ma sopravvivonosolo a Sanguinetto e Cologna Veneta (ivi, pp.82,83).12) E. GRENDI, Lettere orbe. Anonimato e poterinel Seicento genovese, Palermo 1989; si vedaanche P. PRETO, I servizi segreti di Venezia.Spionaggio e controspionaggio ai tempi dellaSerenissima, Milano 2010.13) Anche le denunce segrete sottoscrittegarantivano riservatezza per il denunciante e lapossibilità di indicare una terza persona per lariscossione del premio, o di comparire dopo lasentenza per avere la remunerazione inerente ladelazione.14) «[…] in questa Dominante, e molto più nellecittà e luoghi della Terra Ferma vi siino molti chenon essendo addottorati né licenziati in alcunstudio generale, si fanno temerariamente lecitodi medicar, tanto in fisica come in chirurgia, conevidente rischio per la loro inesperienza, della salutede’ popoli [ …]. Che sii assolutamente proibito achi si sii di qual si voglia grado e condizione, niunoeccettuato, che non fosse addottorato o licenziatoin studio generale, l’esercitarsi […]. Contro similidannatissime trasgressioni i più risoluti castighi:la perdita dei loro illegittimi stipendi, esecuzionedelle più severe comminazioni di galera, prigionee corda» (ASVr, US, b. XLVII, copia tratta dal librodei Proclami esistente nella Cancelleria di Sanità,1700, 26 agosto).15) Cfr. G. FERRARI DE SALVO, I “chirurghi” diSanguinetto, “Il Nuovo Giornale”, 1 dicembre2006, p. 12.16) Su questo argomento rimando al mio saggioCiarlatani e medicastri: i mercanti della salutea Verona tra Seicento e Settecento, in “VeronaMedica”, n. 2, aprile 2012, pp. 25-34.17) Reçipe (dal latino, «prendi», per significare«prescrizione»; ricetta = «rimedio prescritto»). Talevoce, rimasta in uso nel nostro dialetto (nella formacorrotta rèpize) è tuttora usata da molti anziani.18) Lo speziale poteva comporre e distribuiremedicamenti solo dietro presentazione di ricettamedica firmata da medici conosciuti e completatacon il nome dell’ammalato. Le ricette compilateda medici vaganti o stranieri dovevano esserepreventivamente discusse ed esaminate da undelegato del Collegio cosa che, ovviamente,poteva essere effettuata solo in città. Si trattava difoglietti di circa cm. 8 x 12 conservati dallo spezialeinfilzati in uno spago (“filza”) e periodicamenteritirati da un bidello proveniente da Verona peressere consegnati all’Ufficio di Sanità. Le ricettenon firmate dal medico o dal chirurgo nonpotevano essere evase, custodite o consegnate albidello, ma bruciate, come da proclama.19) Coppette di vetro usate a scopo revulsivo.20) “Medico Grillo” si diceva per spregio a unmedico da poco. Secondo un racconto popolare,un contadino di nome Grillo decise d’improvvisarsimedico. Procuratosi un buon numero di ricette, sele mise in tasca e per ogni paziente ne estraevauna a casaccio dicendo tra sé «indovinala, Grillo!»;quindi, consegnandola al malato aggiungeva «cheDio te la mandi buona!».21) Cfr. G. FERRARI DE SALVO, Il medico ciabattinodi Sustinenza, “Il Nuovo…”, 16 aprile 2003,p. 22.22) Lorenzo Bandini di Limena (Padova), ottenuto ilprivilegio a Padova il 6 gennaio 1769, fu approvatoe licenziato dal Magistrato alla Sanità di Verona il20 luglio seguente. Il 25 agosto dello stesso annogli fu concesso di assistere gli abitanti di VillaBartolomea e Spinimbecco «anche nei mali internisolo però nei casi di bisogno, et usando semplicilenitivi, e non purganti validi». Il 20 settembre 1773anche al chirurgo Francesco Bandini − padredi Lorenzo − fu elargita la facoltà di curare percinque anni i mali della fisica a Villa Bartolomea,Spinimbecco, Nichesola e Carpi (ASVr, US, reg.266 bis).23) Il farmaco era così composto: manna eletta2 once, foglie senna 1 dramma, cremor tartaro5 dramme, anes. furl. (?) 1 dramma. A chiusura,l’acronimo FPSA (= fai pozione secondo arte).Cfr. G. FERRARI DE SALVO, Spinimbecco – Unaricetta mortale, “Il Nuovo…”, 2 aprile 2003, p. 21.24) Molte denunce anonime erano mere calunnie.25) Palpare il polso rimaneva compito esclusivo delmedico fisico: il chirurgo lo poteva fare in qualchecaso, ma usando i guanti.26) Spezieria che si trovava nei pressi delSeminario, in contrada Paradiso.27) Cfr. FERRARI DE SALVO, I chirurghi di Minerbe,“Il Nuovo…”, 17 marzo 2004, p. 19.28) Paluani risulta laureato in chirurgia a Padova il3 giugno 1737, approvato e licenziato a Venezia il21 maggio 1750, confermato a Verona il 19 luglio1756.29) Angelo Casalini, laureato in chirurgia a Padovail 3 febbraio 1752, fu approvato e licenziato aVenezia il 12 gennaio 1756.30) ASVr, US, b. CXIV.31) Fra la prigione, la galera e la condanna a morteil bando era una specie di transazione, e alcunirettori di Terraferma vi ricorrevano di frequente,in modo che i colpevoli fossero costretti adabitare, a volte anche con le loro famiglie, in luoghiesterni al territorio della Repubblica. Il colpito dabando poteva anche riscattarsi pagando unaforte somma di danaro, o mandare altri in suavece a servire come uomini da remo nelle galeredell’armata. Se responsabile di delitti atroci potevaessere assolto uccidendo (o facendo catturare) unbandito par suo e riscuoterne la taglia. Sul bando emodalità di liberazione rimando a: F. VECCHIATO,Economia e società d’antico regime tra le Alpi el’Adriatico, Verona 1990, pp. 113, 133, 139.32) Il chirurgo Ignazio Mazzini morì per febbremaligna il 23 novembre 1791 a 75 anni (ASVr, US,Morti territorio, Grezzana, reg. 302, c. 206).32 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAUna ciliegia tira l’altradi LUCIANO BONUZZII - Non sono pochi i proverbi che fannoallusione alle ciliegie: non solo ‘unaciliegia tira l’altra’, ma anche ‘tutto ilrosso non son ciliegie’ o ‘non è buonomangiar ciliegie co’ signori’ e viadicendo (1) . Si tratta di modi di dire, diespressioni che ricordano quanto sianosignifi cative le ciliegie, ma anchel’albero che le produce, nel nostroimmaginario e non solo per ragionipratiche; del resto, il legno di ciliegio,con i suoi toni rosso cupo, permettedi elaborare mobili di calda qualitàrendendo gradevole l’abitare, mentrele ciliegie rispondono a palesi funzionigastronomiche. Gli è che questo fruttoemana una forte carica atmosferica:i suoi fi ori annunciano la primaveramentre il suo sapore trascende ilcontesto della frutta per diventare undescrittore quanto mai signifi cativodei vini, rossi e giovani, della nostraquotidianità come il bardolino o il valpolicella.La forza con cui vengono percepiti ifi ori e i frutti del ciliegio è ben testimoniatain tante culture: da quella giapponese,attenta alla fragile eleganzadei ramoscelli fi oriti, a quella classicache propone la ciliegia nei mosaiciromani (2) . Illustrata negli erbari lungol’Età di Mezzo (3) , la ciliegia conosceuna rinnovata valorizzazione per ilsimbolismo che evoca anche alle originidell’Età Moderna. Con il colorerosso rimanda alla passione di Cristoe al sangue versato sulla Croce e perquesto motivo compare non di radonella raffi gurazione dell’Ultima cenao della Cena di Emmaus. Opponendosialla mela, che ricorda il peccatooriginale, la si trova spesso accantoalla Madonna, come nell’immaginedel ‘Kunsthistorisches Museum’ diVienna: la ‘Madonna delle ciliegie’.Per la sua dolcezza è al centro di tantestorie: si narra, secondo il Vangeloapocrifo di Matteo, che il Bambino funutrito con ciliegie durante la fuga inEgitto; un’altra leggenda parla, invece,di Gerardo Tintore, il patrono diMonza detto ‘il santo delle ciliegie’,che ottenne dai chierici il permesso direstare a pregare nel duomo durantetutta la notte promettendo di regalareal mattino un canestro di ciliegie (4) .Con il ‘600 ed anche con il secolosuccessivo, mentre nella pittura - inquella fi amminga in particolare - dominala ‘natura morta’, le ciliegie sonosempre largamente rappresentate mail simbolismo della tradizione si dissolve.Subentra la magia delle cose che,in silenzio, fermano il tempo: così nel‘Paniere di fragole di bosco’ di Chardinche non dimentica, peraltro, diaggiungere due ciliegie (5) . Ed anchein Età Contemporanea la ciliegia èsempre presente: la ‘Suonatrice ambulante’di Manet (6) tiene in braccio uncartoccio di ciliegie che con la lorodolcezza parlano dell’amore, mentrecon la loro rotondità evocano il fantasmagoricointreccio di linee curve chemovimenta il corpo femminile.II - Questo frutto, tanto signifi cativoper la storia della sensibilità occidentale,è giunto in Italia in tempi relativamenterecenti. Narra, al proposito,Plinio (7) che i ciliegi sono stati importatidal Ponto, nel 680 ab Urbe condita,da Lucio Lucullo che combattècontro Mitridate. Il ciliegio coltivato,già conosciuto in Grecia con il nomedi kérasos, fu poi rapidamente introdottoin Britannia ma non fu possibileestenderne la coltivazione in Egitto.Teofrasto descrive accuratamente lapianta in parola dimostrando un vivointeresse per la corteccia e notandoche il “frutto è rosso … grande comeuna fava”, con un nocciolo molle (8) .Dioscoride, sintetizzandone le caratteristichefarmacodinamiche, scriveche: “Le ciregie mangiate fresche lubricanoil corpo e secche lo restringono.La gomma dell’albero bevuta invino inacquato, giova alla tosse antica,fa buon colore, acuisce il vederee provoca l’appetito. Bevuta nel vinovale al mal della pietra” (9) . Questo apprezzamentosostanzialmente positivoviene ribadito nei suggerimenti dellaRegola Salernitana dove, seguendoil pensiero analogico dell’umoralismo,si commenta: “La cerasa assai purgail grave stomaco / E i nociuoli dilei scaccia la pietra / E ancor fa nellevene ottimo il sangue” (10) . Michele Savonarola,premesso che le ciliegie nonsono state a suo avviso adeguatamentestudiate, nota che quelle dolcisono meno fredde di quelle “brusche”ma sono, in ogni modo, scarsamentenutrienti per la loro proprietà di lubrificare lo stomaco (11) . Più dettagliato èil commento di Mattioli a Dioscorideche, su posizioni diverse da quelle diSavonarola, esordisce dicendo: “Noncredo che sia hoggidi albero in Italiapiù conosciuto di Ciregi”. Descritte levarie specie - Duracine, Acquaiole,Selvatiche etc. - ne illustra le rispettivee differenti funzioni che hanno nell’organismo(12) . Bartolomeo Platina, perconcludere, compendia il saperedella tradizione in tema di ciliege distinguendolein acidule, aspre e dolcied avvertendo che quelle “aspre sonoastringenti ed eccitanti per lo stomaco;quelle acidule giovano contro ilcatarro e la bile rossa, dissetano estimolano l’appetito; quelle dolci noccionoallo stomaco e generano nell’intestino umori putridi e viscidi” (13) .Nella letteratura medica tradizionale,tutto sommato, la rifl essione sulleciliege non va oltre argomentazionipiuttosto stereotipate. Qualche notameno scontata la si trova, piuttosto,nella cosmetica. La “gomma di cerise”,che si raccoglie sui tronchi diciliegio, viene suggerita per “far bellala faccia” (14) , ma si tratta di una ‘virtù’condivisa con tante altre sostanzeche ne oscurano la specifi cità.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>33


STORIA DELLA MEDICINAGrandi novità in tema di ciliege nonsembrano affi orare in medicina sialungo l’Età Moderna che nella primaEtà Contemporanea, almeno fi no allascoperta delle vitamine quando, anchein questi frutti, si dimostra la presenzadi vitamina C che però tendea diminuire notevolmente soprattuttoquando, una volta colti, diventanomolto maturi (15) . Messini e Cairellasuggeriscono le ciliege, senza controindicazionidi sorta, nell’obesità,nella gotta, nel diabete, nelle nefropatiee negli stati di convalescenza (16) .Una larghezza di indicazioni che ricordala letteratura medica dei tempiandati.Ma le ciliegie non sono farmaci quanto,piuttosto, gradevoli nutrienti che, abuon diritto accanto a tanti altri frutti,possono rientrare nella dieta mediterranea.Quella dieta che Castelvetro,esule in Inghilterra, sognava spiegandole varie ragioni “perché gl’Italianimangino più erbaggi e frutti che carne”.Commenta Castelvetro: “La primaè che la bella Italia non è tanto doviziosadi carnaggi …; perciò a noi fadi mestieri ingegnarci per trovar altrevivande da nudrir cotanta smisurataquantità di persone che si trovano incosì piccolo circuito di terra. L’altra …è per lo caldo grande che nove mesidell’anno vi fa … E perciò più stimafacciamo de’ frutti e degli erbaggi checi rinfrescano e non ci riempiscono ditanto sangue” (17) .III - Più che la storia della medicina edella dietetica, a dire il vero, la ciliegiamovimenta quella della tavola, entrandoa vario titolo, al di là del consumoimmediato, sia fra i cibi che fra lebevande. Il Maestro Martino da Comopropone,al proposito, una elaboratatorta che si ricorda per la singolaritàche la caratterizza, almeno alla lucedei gusti oggi correnti. Suggeriscequesto maître: “Habi le cerase de lepiù negre che tu trovi, et cavatenefora le ossa macinarale molto benenel mortale, et habi de le rose rosciebattute molto bene col coltello, conun poco di cascio fresco ed un pocodi bon cascio vecchio, agiongendolide le spetie, cioè canella, zenzevero,et pocho pepe, et del zucchero …” e,dopo aver mescolato il tutto, irrobustendoil miscuglio con tre o quattrouova, Mastro Martino raccomandache si passi alla cottura in padella (18) .Un preparato, senza dubbio, quantomai complesso. » altrettanto diffi cilerecepire, senza doverosa cautela, levariegate ed articolate osservazionigastronomiche di Tanara che, dopoaver ricordato le varie specie di ciliegie- Marasche, Acquaiole etc. -, notache “ce ne sono tali ancora di gustotanto dispiacevole che sono tralasciatefi na da’ Porci”. Preso atto della contraddittorietànella valutazione dei loroeffetti che serpeggia nella letteraturamedica, accenna fi nalmente alle principaliforme d’impiego. Tanto più che“tutte le Cerase si seccano al sole ein forno” permettendo, “così freschecome secche”, di rendere “gustosaogni vivanda”: possono servire “inpasticci, o in stuffati, o in intingoli, opieni, o in crostate, o in minestre, oin sale, o in zuppe cotte in vino e copertedi zucchero etc.” Oggi mentresi è imposto nell’alimentazione quotidianail passaggio dal salato al dolce,questa sinfonia di sapori, tipica dellacucina rinascimentale, può suscitarequalche perplessità: instabilità dellavita e dei costumi! Tanara, in ognimodo, proseguendo nella sua rassegnaricorda anche il vino di ciliegie e laspremuta che, con adeguato garbo,si può offrire “a sitibondi ammalati” (19) .Un po’ più’ semplice e facilmentecondividibile - ma si è, ormai, in EtàContemporanea - è il prodotto daforno che Pellegrino Artusi (20) proponecome “dolce da famiglia”: ciliegescure, zucchero a velo, pangrattato disegale, mandorle dolci, uova, rosolio,scorza di limone. Anche Escoffi er (21)ricorda dolci a base di ciliegie proponendo,grazie ad una radicale semplificazione degli ingredienti, elaboratipiù vicini, rispetto al passato, ai gustioggi correnti.Le ciliege, tuttavia, non sono serviteper la sola preparazione di qualchedolce ma sono state impiegate ancheper elaborare liquori o bevandefermentate. L’Anonimo piemontesedel ’700 suggerisce di preparareun liquore dolce a base di ciliege, il‘Rattafi à’ (22) . Esistono, come ben sisa, anche ‘vini di ciliege’ (23) che ancoroggi sono elaborati - ad es. nellapenisola anatolica - e trovano pertinenteindicazione per il consumo almomento del dessert; ma è diffi ciledire per quanto tempo durerà ancorala preparazione di questi vini in unarepubblica che si incammina versol’integralismo (24) .IV - Ai giorni nostri il ciliegio è largamentediffuso nei principali paesieuropei, come l’Italia, la Francia e laGermania (25) , e naturalmente la suacoltivazione è seguita con amore nellapenisola anatolica da dove è statoimportato al tempo dei Romani; delresto, a Kemal Pascià - a qualche decinadi chilometri ad est di Smirne - èdedicato un monumento proprio alsuo frutto: un monumento alla ciliegiadomina la piazza principale di questapiccola città dove non è sconosciutoil nome di un veronese - Giorgio Bargioni- che ha dedicato al mondo dellaciliegia gran parte dei propri studi. Perquanto poi interessa la presenza delleciliegie nel Veneto, si può ricordareche a Verona (26) , soprattutto nellazona collinare a sinistra dell’Adige (27) ,la cerasicoltura ha un ruolo rilevanteoffrendo un’alternativa che permettedi integrare la coltura della vite, mentreMarostica, in provincia di Vicenza,è una vera ‘capitale’ della ciliegiain quanto è il primo comune ad averottenuto il marchio europeo di IndicazioneGeografi ca Protetta; nel Vicentinoesistono, naturalmente, molteplicivarietà di ciliegie e fra queste l’ottima‘Adriana’, selezionata, ancora una volta,da Bargioni (28) .Le ciliege, consumate fresche vicinoal luogo di produzione ma ancheesportate, si prestano nel contempoa molteplici utilizzi industriali: ciliegeper macedonie, per canditi e mostarde,per marmellate, per succhi edistillati, ciliegie allo sciroppo o congelate.Di grande rilievo è, insomma,34<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAl’utilizzo nell’industria dolciaria (29) . Siaggiungano, fra le bevande, il maraschinoe il sangue morlacco, caroGabriele d’Annunzio.Un universo pieno di fascino, quellodella ciliegia, come tutto ciò che ruotaintorno alla tavola dove, accanto alleesigenze nutritive, convergono gusti,simboli e sfumature atmosferiche.A Verona la ciliegia diventa poesia emusica come testimonia il canto ‘LeÁirese de Verona’: “ Le Áirese de Verona/ bèle tonde, dure, grosse / leÁirese de Verona / tute dolÁe, tuterosse / … / El color de’ l sangue vivo /el savor de’ i bei vint’ani; / fruti freschi,fruti sani, / ch’el bon Dio n’à regala! /… / J è recin de la festa / che se métela Natura; / e po’, quando i se maurà,/ i è belezza e i è bontà” (30) .RICHIAMI BIBLIOGRAFICI1) N. Tommaseo, B. Bellini, Dizionario dellalingua italiana, Milano, BUR, 1977, 5, p.162.2) G. Penso, Le piante medicinali nell’Arte enella Storia, ed. it., Paris, Ciba-Geigy Edizioni,1986, pp. 78, 104, 106.3) Erbe e consigli, a cura di L. Casalis, con Introduzionedi A. Pazzini e E. Pirani, Milano,Franco Maria Ricci, 1980.4) L. Impelluso, La natura e i suoi simboli.Piante, fiori e animali, Milano, Electa, 2004,pp. 163-164.5) P. Rosemberg, Chardin. Il pittore del silenzio,Ferrara, Ferrara Arte, 2010, p. 188.6) S. Malaguzzi, Il cibo e la tavola, Milano,Electa, 2006, pp. 242-246.7) Plinio, Storia naturale, Lib. XV, 30, ed. it.,Torino, Einaudi 1984, III, p. 343.8. Teofrasto, La storia delle piante, Lib. III,cap. XIII, a cura di F. Ferri Mancini, Roma,Loescher, 1900, pp. 109-110.9. P. Dioscoride, Della Materia Medicinale,Lib. I, cap. CXXX, a cura di P. Matthioli, Vinetia,Valgrisi, 1563, p. 157.10. Regimen Sanitatis Salernitanum, XLII, trad.F. Gherli, Roma, Ente provinciale per il turismodi Salerno, 1973, p. 47.11. M. Savonarola, Libreto de tute le cosseche se manzano, a cura di J. Nystedt,Stockholm, Stockholms Universitets Bibliotek,1982, p. 67.12. P. Mattioli, Discorsi ne i sei libri di PedacioDioscoride Anazarbeo, cit., p. 157.13. B. Platina, Il piacere onesto e la buona salute,a cura di E. Faccioli, Torino, Einaudi,1985, p. 24.14. G. Rosetti, Notandissimi secreti de l’arteprofumatoria, Vinegia, 1555 (ed. a cura di F.Brunello e F. Facchetti, Vicenza, Neri Pozza,1973, p. 76).15. L. De Caro, G. Rindi, Lezioni di scienzadell’alimentazione, Pavia, Cortina, 1957, p.276.16. M. Messini, M. Cairella, Dietetica, Roma,SEU, 1976, p. 234.17. G. Castelvetro, Brieve racconto di tutte leradici, di tutte l’erbe e di tutti i frutti checrudi o cotti in Italia si mangiano, in Gastronomiadel Rinascimento, a cura di L. Firpo,Torino, UTET, 1973, p. 151.18. Maestro Martino da Como, Libro de artecoquinaria, in L’arte della cucina in italia. Libridi ricette e trattati sulla civiltà della tavoladal XIV al XIX Secolo, a cura di E. Faccioli,Torino, Einaudi, 1987, p. 177.19. V. Tanara, L’economia del cittadino in villa,Lib. V, Venetia, Bertani, 1561, pp. 374-376.20. P. Artusi, La scienza in cucina e l’arte dimangiar bene, a cura di P. Camporesi, Torino,Einaudi, 1970, pp. 601-602.21. A Escoffier, Guida alla grande cucina, ed.it., Roma, Muzzio, 2001, p. 1004.22. Anonimo piemontese del Settecento, Ilcuoco piemontese perfezionato a Parigi, inL’arte della cucina in Italia, cit., p.716.23. Nouveau manuel complet de la fabricationdes vins de fruits, a cura di M. F. Malepeyre,Paris, Encyclopédie-Roret, 1851, p. 132.24. M. Ricci Sargentini, Turchia. Crociata control’alcol, Il rischio di una deriva autoritaria,«Corriere della Sera», 25 maggio (2013), p.50.25. F. Luciano, Prospettive delle esportazioni diciliegie, in Il ciliegio, a cura di G. Bargioni,Verona, Camera di Commercio IndustriaArtigianato e Agricoltura, 1982, p. 15.26. G. Bargioni, A. Febi, La frutticoltura, in L’agricolturaveronese. Un settore dinamicoverso il futuro, a cura di S. Fraccaroli, Verona,Banca Popolare di Verona, 1988, p.112.27. S. Fraccaroli, La coltura del ciliegio in provinciadi Verona, in Il ciliegio, cit., pp. 9-11.28. La ciliegia vicentina, a cura di Vicenza Qualità,Vicenza, Camera di Commercio, s. d.29. A. Monzini, F. Gorini, L’utilizzazione industrialedelle ciliege. Considerazioni e prospettive,in Il ciliegio, cit., pp. 27-47.30. L. Garzoni, L’anima di Verona, Milano, Zambon,1971, p. 58.dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALIREAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<strong>MEDICA</strong>ZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA37122 <strong>VERONA</strong> - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836Fax 045/8006737<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>35


FNOMCeODVR e Corsi RSPPper chi ha dipendenti in studioSi ricorda, che il documento di valutazionedei rischi (DVR) è un documentodinamico, che deve quindi essere oggettodi aggiornamento e revisione alfine di assicurarne l’adeguatezza e l’efficacianel tempo.Al tempo stesso si ritiene opportuno ribadire(Vedi Comunicazione n. 7 del 5febbraio 2013) che, qualora uno studiomedico o odontoiatricoche occupa fino a 1 O lavoratori, abbiagià un proprio documento di valutazionedei rischi, tale documento non dovràessere necessariamente rielaboratosecondo le procedure standardizzate,fermi restano gli obblighi di aggiornamentolegati alla natura dinamica delDVR (Ali. n. 2 interpello n. 7/2012 delMinistero del Lavoro e delle PoliticheSociali).Di seguito si riporta la tipologia di corsiche i titolari di studio medico e odontoiatrico,i quali svolgano direttamentele funzioni di responsabili del serviziodi prevenzione e protezione (RSPP) aisensi dell’art. 34 del D.Lgs. 81/08, debbonoobbligatoriamente svolgere.Il titolare di studio medico o odontoiatrico,che occupa lavoratori, ilquale alla data del 11 gennaio 2012abbia già svolto corsi di formazioneex art. 3 del decreto 16 gennaio 1997è esonerato dallo svolgimento del corsoex nove di 48 ore per RSPP, ma dovràsvolgere il corso di aggiornamentodi 14 ore entro 5 anni a far data dal 11gennaio 2012, data di pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale dell’Accordo del21 dicembre 2011 stipulato in sede diConferenza Stato-Regioni.Il titolare di studio medico o odontoiatrico,che occupa lavoratori, il qualesvolga direttamente le funzioni diRSPP da data anteriore al 31 dicembre1996 e che, quindi, era esoneratodalla frequenza dei corsi di formazioneai sensi della norma transitoria di cuiall’art. 95 del D.Lgs. 626/94 ora abrogato,è esonerato dallo svolgimento delcorso ex-novo di 48 ore per RSPP, madovrà svolgere il corso di aggiornamentodi 14 ore entro 2 anni a far data dal11 gennaio 2012, data di pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale dell’Accordo del21 dicembre 2011 stipulato in sede diConferenza Stato-Regioni.Il titolare di studio medico e odontoiatrico,che abbia invece svolto i corsi diformazione per RSPP ex Accordo 26gennaio 2006, è esonerato dallo svolgimentodel corso ex novo di 48 ore, madovrà svolgere il corso di aggiornamentodi 14 ore entro 5 anni a far data dal11 gennaio 2012, data di pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale dell’Accordo del21 dicembre 2011 stipulato in sede diConferenza Stato-Regioni.Il titolare dello studio medico o odontoiatrico,che occupa lavoratori, il qualeabbia svolto entro la data del 11 luglio2012 corsi di formazione formalmentee documentalmente approvati alla datadel 11 gennaio 2012 rispettosi delleprevisioni di cui all’art. 3 del decreto 16gennaio 1997, è esonerato dallo svolgimentodel corso ex novo di 48 ore,ma dovrà svolgere il corso di aggiornamentodi 14 ore entro 5 anni dal giornodell’effettivo completamento del corsoprima citato.Per quanto riguarda i collaboratori dellostudio medico o odontoiatrico essisono equiparati alla figura dei lavoratori(sono esclusi i collaboratori familiari dicui all’art. 230-bis del codice civile - c.d.impresa familiare). In questo caso iltitolare dello studio medico o odontoiatricoè tenuto a far svolgere ad essiun corso di formazione per lavoratoridella durata di 16 ore (Accordo del 21dicembre 2011 stipulato in sede di conferenzaStato-Regioni concernente laformazione dei lavoratori). Sempre conriferimento alla figura dei lavoratori è poiprevisto un aggiornamento quinquennaledella durata minima di 6 ore.In conclusione giova ovviamente sottolineareche è condizione obbligatoria,per continuare a svolgere il ruolo e lefunzioni di RSPP, effettuare i corsi di formazionesopraccitati; in caso contrariosi decade automaticamente dall’incaricodi RSPP per mancanza di titolo. Sirileva, inoltre, che spetta al datore di lavorola verifica di tali adempimenti. Grava,infatti, sul datore di lavoro l’apparatosanzionatorio in caso di mancata nominadel RSPP (arresto da 3 a 6mesi o l’ammenda da 2.500 A 6.400euro).Pertanto in tal caso il titolare di studiomedico e odontoiatrico che occupalavoratori dovrà nominare un nuovoRSPP che abbia i titoli professionalirichiesti ai sensi dell’art. 32 del D.Lgs.81/08.RICORDATE...!Il PreSIDente CAOGIUSeppe RenzoIl PreSIDenteAmedeo BiancoÈ fatto obbligo a tutti gli Iscritti:a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivodella Professione Medica ed ogni fattoche leda il prestigio professionale;b) informare la Segreteria di ogni eventualecam biamento di qualifica, di residenza edel conseguimento di specialità o docenze,esi ben do il relativo attestato in competenteboll o.PrestanomismoSi riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8della legge n. 1792, che così recita:1) Gli esercenti le professioni sanitarie cheprestano comunque il proprio nome, ovverola propria attività, allo scopo di permettereo di agevolare l’esercizio abusivodelle professioni medesime sono puniticon l’interdizione della professione per unperiodo non inferiore ad un anno;2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti,hanno facoltà di promuovere ispezioni,presso gli studi professionali, al finedi vigilare sul rispetto dei doveri inerentialle rispettive professioni.36 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


FNOMCeOAssicurazione obbligatoria.Esenzioni e raccomandazioniQuesta Federazione ritiene opportunoaffrontare il tema della obbligatorietàdell’assicurazione, per i medici,concernente i rischi derivanti dall’eserciziodell’attività professionale, inrelazione ad eventuali ipotesi di esenzione.È necessario inquadrare il tema da unpunto di vista giuridico, facendo riferimento,in particolare, a quanto previstodall’articolo 3, comma 5, letterae) del D.L. 138/2011 convertito nellaL. 148/2011.La normativa di cui trattasi prevedetestualmente: “a tutela del cliente,il professionista è tenuto a stipulareidonea assicurazione per i rischi derivantidall’esercizio dell’attività professionale.Il professionista deve renderenoti al cliente, al momento dell’assunzionedell’incarico, gli estremi dellapolizza stipulata per la responsabilitàprofessionale e il relativo massimale.Le condizioni generali delle polizzeassicurative di cui al presente commapossono essere negoziate, in convenzionecon i propri iscritti, dai ConsigliNazionali e dagli enti previdenzialidei professionisti”.Tale previsione ha avuto, poi, ulteriorispecificazioni nell’ambito della Legge24 marzo 2012, n. 27 che, all’articolo9, comma 4, stabilisce che “il compensoper le prestazioni professionaliè pattuito, nelle forme previste dall’ordinamento,al momento del conferimentodell’incarico professionale. Ilprofessionista deve rendere noto alcliente il grado di complessità dell’incarico,fornendo tutte le informazioniutili circa gli oneri ipotizzabili dal momentodel conferimento fino alfa conclusionedell’incarico e deve altresì indicarei dati della polizza assicurativaper i danni provocati nell’eserciziodell’attività professionale”.Da ultimo, il D.P.R. 7 agosto 2012, n.137 (Regolamento sulla riforma degliordinamenti professionali), all’articolo5, ha confermato l’obbligo della assicurazione,specificando peraltro chetale obbligo acquista efficacia decorsidodici mesi dall’entrata in vigore delRegolamento stesso.Lo stesso articolo 5 del D.P.R.137/2012 prevede poi, al comma 1,che “il professionista deve renderenoti al cliente, al momento dell’assunzionedell’incarico, gli estremi dellapolizza professionale, il relativo massimalee ogni variazione successiva”.Non vi è dubbio, quindi, che i medicilibero professionisti dovranno, entropochi mesi, stipulare idonee polizze diassicurazione per i danni derivantial cliente dall’esercizio dell’attivitàprofessionale, comprese le attività dicustodia di documenti e valori ricevutidal cliente stesso.Il contratto di assicurazione, cosìcome definito dall’art. 1882 del codicecivile, è “il contratto col quale l’assicuratore,verso pagamento di un premio,si obbliga a riva/ere rassicurato,entro i limiti convenuti, del danno adesso prodotto da un sinistro, ovveroa pagare un capitale o una rendita alverificarsi di un evento attinente allavita umana”.Ai sensi dell’art. 1904 cod. civ., il contrattodi assicurazione contro i danni ènullo se, nel momento in cui l’assicurazionedeve avere inizio, non esisteun interesse dell’assicurato al risarcimentodel danno.Ciò premesso è evidente, quindi,che il medico in pensione, che rimaneiscritto all’Albo ma non svolge piùalcuna attività professionale, non puòessere obbligato a stipulare la polizzaassicurativa contro i rischi derivantidall’esercizio professionale che nonsvolge.In tal caso verrebbe meno il meccanismocausale del contratto che, daun punto di vista civilistico, prevede lacorrispettività delle due prestazioniconsistenti, da un lato, nel pagamentodel premio da parte del professionistae, dall’altro, nell’obbligo dell’assicurazionedi rivalere l’assicurato, entrolimiti convenuti, del danno ad essoprodotto da un sinistro.È ancora da osservare che questaconclusione e in linea con le normegià citate che, sempre e comunque,fanno riferimento ad un rapportotra professionista e cliente derivantedall’assunzione di un incarico daparte del professionista stesso che,proprio in relazione alla responsabilitàprofessionale, è tenuto a comunicareal “cliente” gli estremi della polizza.Si ricorda che la semplice iscrizioneall’Albo, per giurisprudenza costante,non costituisce prova dello svolgimentodell’esercizio professionale.Il medico in pensione, quindi, iscrittoall’Albo ma che non svolge alcuna attivitàprofessionale, non può esserevincolato all’obbligo di stipulare unapolizza assicurativa contro rischi professionali,ovviamente, inesistenti.È di tutta evidenza che, qualora ilmedico in pensione voglia, invece,svolgere attività libero professionale,nei limiti consentiti dalla normativa,assumendo incarichi nei confronti delcliente, dovrà soggiacere all’obbligodell’assicurazione, come previsto dallagià citata normativa.Rimangono esenti dall’obbligo dell’assicurazione,ad avviso di questa Federazione,anche i medici dipendentiche hanno optato per l’attività liberoprofessionale intramuraria.Com’è noto, tale rapporto particolare dilavoro che, dal punto di vista fiscale, èassimilato a quelli di lavoro dipendente(art. 47 co. 1 lett. e del TUIR), è statoprevisto dall’art. 15 quinquies del D.Lgs.30 dicembre 1992, n. 502 e successivemodificazioni e integrazioni.Successivamente, la L. 3 agosto2007, n. 120 ha disciplinato in modopiù specifico le modalità di svolgimentodell’attività libero professionaleintramuraria.Ancor più di recente, la cd. LeggeBalduzzi (D.L. 13 settembre 2012, n.158 convertito in L. 8 novembre 2012,n. 189) è ritornata sul tema dell’eserciziodell’attività medica intramuraria.Si sottolinea, in particolare, l’art. 2che stabilisce che dovrà essere definito,d’intesa con i dirigenti e previacontrattazione integrativa aziendale,un tariffario che preveda, per ogniprestazione, un importo minimo edun importo massimo.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>37


FNOMCeOL’importo minimo dovrà anche assicurarela copertura di tutti i costi diretti edindiretti sostenuti dalle aziende e prevedereche il 5 per cento del compensodel libero professionista sia trattenutoper interventi la riduzione delle listed’attesa.Sembra quindi inconfutabile, anche perovvi motivi di equità, che il medico cheabbia optato per l’attività intramurarianon sia tenuto a stipulare in modo autonomola polizza assicurativa obbligatoriaprevista dall’art. 3, comma 5, delD.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertitoin L. 14 settembre 2011, n. 148. Occorreperò tenere ben presente che esistela possibilità per l’amministrazione pubblicadi agire in rivalsa nei confronti delmedico dipendente in caso di dannicausati da dolo o colpa grave. In questocaso, ai sensi della normativa vigente ein particolare dell’art. 28 della Costituzione,l’amministrazione è comunquetenuta a risarcire il danno, salvo poiagire in rivalsa nei confronti del medicoche abbia causato danni a terzi perdolo o colpa grave. Può essere opportuno,quindi, che il medico dipendente,per garantirsi da un eventuale giudiziodi rivalsa dell’azienda nei suoi confronti(esperibile solo in caso di dolo o colpagrave), stipuli idonea polizza assicurativaa suo carico.Queste considerazioni saranno, comunque,oggetto di approfondimento,attraverso la richiesta di un parere allacompetente Direzione Generale del Ministerodella Salute e sarà nostra cura,ovviamente, portarvi a conoscenza dulteriori elementi di valutazione.IL PRESIDENTEAmedeo BiancoCOMUNICATO STAMPALa FnomceOsupporta i medici fiscaliMedici fiscali e Federazione degliOrdini insieme, per cercare di risolvere“la drammatica situazione venutasia creare a seguito della sospensionedelle visite fiscali d’ufficio per il settoreprivato”.È questo il senso di un incontro chesi è tenuto a Roma nel fine settimana,durante il quale - in vista del presidio diquesta mattina di fronte alla Direzionegenerale dell’Inps - la FNOMCeO haricevuto le delegazioni dei Sindacatidei medici fiscali e alcuni medici, latoridi un’istanza sottoscritta da circaquattrocento colleghi.“Il provvedimento dell’Inps - hannocommentato i rappresentanti dellaFNOMCeO al termine della riunione -determina una insostenibile riduzionedel lavoro dei medici fiscali, retribuiticon un contratto atipico a prestazione,ma vincolati da gravose incompatibilitàche rendono impossibile lo svolgimentodi altre significative attività anchelibero professionali”.“Al di là della pur drammatica situazionedi oltre mille professionisti che, daanni, svolgono un’attività molto spessoesclusiva e priva di tutele, emerge l’incongruitàdi un provvedimento che, afronte di una riduzione delle spese, potrebbedeterminare un aumento deglioneri per prestazioni di malattia, moltosuperiore al risparmio che si proponedi realizzare’’ hanno continuato.L’esistenza di un’organizzazione dicontrollo è infatti irrinunciabile garanziadi equilibrio e di equità del sistema.In sua assenza - è questo il timore diOrdine e Sindacati - gli stessi medicicertificatori potrebbero essere espostia pressioni improprie, “in un momentodi crisi economica che potrebbe determinarecomportamenti opportunisticitendenti a confondere prestazionidi malattia e ammortizzatori sociali”.La FNOMCeO ha già richiesto l’attivazioneurgente di un Tavolo interministerialeche recepisca leproblematiche e che intervenga, identificandoidonee risorse, “revocandoimmediatamente il provvedimentodi sospensione, nell’interesse, inprimo luogo, dell’appropriatezzadelle prestazioni e del contenimentodelle spese reali, al di la di ognicosmesi di bilancio”.La Federazione ritiene infatti che ogniintervento di ridefinizione del rapportodi lavoro dei medici fiscali INPS possaessere discusso “solo dopo la revocadel provvedimento di sospensionedelle visite fiscali e solo dopo aver ottenutoidonee garanzie per il mantenimentodel posto di lavoro dei mediciattualmente impegnati”.“Anche la natura giuridica del rapportodi lavoro dei medici fiscali - concludela FNOMCeO - necessita di una ridefinzioneche garantisca alla categoriastabilità e diritti sindacali”.Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri di Veronawww.omceovr.itInformazioni e servizi “on line”38 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ENPAMEnpam daySabato 1 giugno 2013, presso l’auditoriumdel Banco Popolare in ZAI,l’ordine dei medici, con la fattiva collaborazionedella FIMMG VR ha organizzatoun “seminario” sull’ENPAM.Soprattutto tre erano gli obiettivi daraggiungere nella mente degli organizzatori:1) Avere informazioni dirette dal Presidentedott. Alberto Olivetti e dalVICE dott. Giovanni Pietro Malagninosullo stato di salute dell’ente,considerati i toni allarmistici ei dubbi relativi alla trasparenza fi -nanziaria.2) Delucidare agli iscritti la riformaprevidenziale partita il primo gennaiodi quest’anno, consequenzialealla generale riforma previdenzialedella Ministra Fornero.3) Coinvolgere i giovani medici sulleproblematiche previdenziali,in special modo, visti i tempi checorrono, informarli sulla previdenzacosiddetta complementare osecondo pilastro, dei fondi previdenza.Il Presidente ci ha rassicurato chedurante il suo mandato sarà messomano a tre tipi di riforme.Pausa dei lavoriIl Presidente dell’Enpam Alberto Olivetti, Roberto Mora e Guido ScudellariPREVIDENZIALE:• non dovranno essere toccate lepensioni in essere• dovrà essere mantenuto il nostrosistema (contributivo indiretto a valorizzazioneimmediata)• sarà mantenuta la fl essibilità inuscita per permettere che ognunosi programmi l’andata in pensione(portata la pensione di anzianità anchenella quota B).DEL PATRIMONIO:riforma del patrimonio dell’ente: pergarantirci da eventuali squilibri di sistema,con investimenti mobiliari, lacui spesa in commissioni non devesuperare lo zero virgola; basta investimentiin prodotti derivati o strutturati(sui quattrocento milioni investitiin p derivati dalla precedente amministrazione,le perdite ad oggi si sonoridotte a 71 milioni che alla scadenzadelle varie cedole si ridurranno ulteriormente!!).Due terzi del patrimoniosarà’ investito in prodotti fi nanziari(tassazione 20%) un terzo in immobilidi cui metà’ in mattone (tasse 60%)e metà in fondi immobiliari (tasse20%).Nel CDA è stato separato chidecide da chi controlla!! I costi sonostati ridotti allo 0.04% del patrimonio(il più basso tra tutti gli enti privatizzati!!),il costo per iscritto è 9.78 euroanno che diventerà 8.34 il prossimoanno. I compensi degli amministratorisono stati ridotti del 10%. Tuttoquesto nonostante l’ente sia sottopostoa tripla tassazione:A) in entrata: il patrimonio, che è lasomma di tutti i contributi versatiè tassato (questo non succede inaltri paesi UE) più dei fondi pensionenon obbligatori; questo cicosta 100 milioni di euro anno!!B) in uscita: quando la riscuotiamola pensione è sottoposta ad aliquotamarginaleC) con lo spending review è fattoobbligo agli enti di previdenzadi fare risparmi sulle varie vocidi spesa parte di questi risparmiandrà versata allo stato.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>39


ENPAMLa relazione del Presidente Alberto OlivettiDELLA RAPPRESENTATIVITÀRiformare la rappresentatività: con lariduzione dei rappresentanti e dandoloro maggior effi cacia rappresentativa.Il dott. Malagnino ha poi relazionato suidettagli tecnici della riforma: spostamentoin avanti delle pensioni di vecchiaiaper tutti i fondi; fl essibilità per lepensioni di anzianità per tutti (anche laquota B che prima non L’aveva) Possibilitàdella pensione indipendentementedall’età, con 42 anni di contribuzione(prima era 40). Tutto questo a partiredal 1-1-13 i diritti acquisiti precedentementenon si toccano.Il dott. Luigi Daleffe ha poi parlato delsecondo pilastro previdenziale chesi basa sui fondi integrativi volontari(Fondo Sanità) che soprattutto i giovanidovrebbero costruirsi, visti anchei vantaggi fi scali (deducibili fi no 5000euro anno!!) e visto le magre previsioninel futuro, relative ai sistemi previdenzialicosiddetti di primo pilastro obbligatoriche ridurranno probabilmentevia più le rendite per cui si renderànecessario avere un secondo pilastroper poter avere una pensione discretache possa permetterci in futuro unavecchiaia dignitosa,Erano presenti circa 120 medici, sessantadei quali hanno potuto, nelle trepostazioni Enpam predisposte, farsifare dei prospetti previsionali di pensioneed hanno potuto avere risposterelativamente a quesiti vari in contoalla propria posizione contributiva. Direiche il successo e l’apprezzamentodell’iniziativa c’è stato; unica ombral’assenza dei giovani medici, peri quali, in modo particolare era statapresa l’iniziativa. Evidentemente in unclima di precarietà del lavoro, i giovanicredono meno nella progettualitàproiettata nel futuro tipica dei sistemisolidaristici.Sarà compito dell’ordine e dei vari sindacatidei medici organizzare “seminari”di sensibilizzazione nei confrontidei giovani medici relativi ai problemiprevidenziali.CESARE TESTItempi duri ….È un freddo novembre sul versante della montagna. Sta piovendo e il borgo è totalmente deserto. Sono tempi duri e tutti hanno debiti e vivonoa credito.Improvvisamente arriva in paese un ricco turista.Entra nell’unica locanda, lascia una banconota sul bancone all’entrata e va a vedere le stanze di sopra per sceglierne una.Il proprietario dell’albergo prende la banconota e corre a pagare il suo debito col macellaio.Il macellaio prende il denaro e corre a pagare il suo debito con l’allevatore di maiali.L’allevatore di maiali prende la pecunia e corre a pagare il suo debito col suo fornitore di mangime e carburante.Il fornitore di mangime e carburante prende la banconota e corre a pagare il suo debito con la prostituta della borgata, che in questi tempidiffi cili gli fornisce i suoi servizi a credito.La prostituta prende il denaro e corre all’albergo a pagare il proprietario per le camere che le fornisce a credito quando porta i suoi clienti.Il proprietario dell’albergo prende la banconota e la posa sul bancone della locanda in modo che il turista non sospetti nulla.In quel momento, dopo avere ispezionato le stanze, viene giù il turista, riprende il suo denaro e dopo avere detto che non gli piacciono lestanze, lascia la località.Nessuno ha guadagnato nulla.Comunque, l’intera borgata non ha più debiti e guarda al futuro con ottimismo...40<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


LIBRI RICEVUTISi assumono molti antibiotici,la salute è a rischioPrevenzione. Il direttore di Malattie Infettivedell’Università di Verona, ErcoleConcia, ha pubblicato la terza edizionedi «Terapia empirica delle infezioni batteriche»per famiglie e medici.«Difendi la tua difesa.». È lo sloganconiato nel 2010 dall’Aifa, Agenzia italiana.del farmaco, per sensibilizzareall’uso corretto degli antibiotici.Sono passati tre anni e la situazioneè addirittura peggiorata, con antibioticisempre più resistenti ai farmacie aziende farmaceutiche sempre piùdisinteressate alla loro commercializzazione.E il rischio è una vera «apocalisseantibiotica», come la chiamanoi medici: quella in cui «la medicinarischia di essere vanifi cata da infezioniche non saremo più in grado di curare».Lo afferma Ercole Concia, direttoredell’unità operativa di Malattie infettivedell’università che, sull’argomentoha appena dato alle stampe la terzaedizione di Terapia empirica delle infezionibatteriche, una abbecedariorivolto ai medici per supportarli nella.prescrizione degli antibiotici come terapiao profi lassi.Quello di Concia, infatti, è innanzituttoun meaculpa: «Come medici dobbiamometterei in discussione», dice. «Seè vero che nei grandi ospedali italianial 45 per cento dei pazienti ricoverativengono somministrati antibiotici, èimpensabile che tutti presentino malattieinfettive. In Francia e Svizzera,infatti, questa percentuale non superail 25 per cento. Il problema, è chespesso sono prescritti solo a copertura,come fossero semplici disinfettanti,o senza aver chiara la naturadella febbre, che può essere anchevirale: e in questo caso l’antibiotico fasolo danni».Un problema che non riguarda solo gliospedali, ma anche i medici di famiglia,davanti ai quali spesso è addiritturail paziente a pretenderli, salvo poinon seguire le indicazioni sulla correttaposologia «È importante ricordareche dose e durata della terapia vannorispettate fi no in fondo», prosegueConcia «Non bisogna smettere allaprima scomparsa dei sintomi e, soprattutto,non va diminuita la dose:il sottodosaggio è il danno maggioreperché è in questo modo che i batterisviluppano la resistenza al farmaco».Sono i batteri cosiddetti multiresistenti,che mietono solo in Europa 25mila vittime in un anno per infezioni untempo guaribili, in particolare negliospedali più avanzati. «Oltre che nellelungodegenze per anziani, infatti, èqui che si trovano pazienti immunodepressi:trapiantati, persone con ilcancro, la leucemia o l’Aids, che piùfacilmente vengono colonizzati daibatteri e possono sviluppare polmoniti,setticemie e gravi infezioni dellevie urinarie», continua Concia«E se fi no a qualche anno fa riuscivamoa curarle perché le ditte farmaceutichecontinuavano a introdurrenuovi antibiotici, da qualche anno èstata abbandonata del tutto o in partela ricerca nel settore».Dati alla. mano, infatti, tra il 1980 e il1990, sono stati commercializzati40 nuovi antibiotici contro i sette deldecennio 1990-2000. «È quindi fondamentaleche i medici utilizzino almeglio i vecchi e i pochi nuovi farmaci,non razionandoli ma razionalizzandonel’uso».ELISA PASETTOavviso agli iscrittiSi invitano gli iscritti a voler comunicare alla segreteria dell’Ordine l’eventuale variazione di residenza – o del recapito presso il quale si desideraricevere le comunicazioni dell’Ordine, dell’Enpam e della Federazione Nazionale.Si rammenta che questo è previsto dall’art. 64 del codice di deontologia medica ed è previsto anche dalle nuove norme riguardanti le pubblicheamministrazioni.L’inadempienza a tali disposizioni può dar corso alle procedure di cancellazione dall’albo professionale con gravi conseguenze in ambitocivile e penale, ma anche a gravi rischi sulla copertura assicurativa per l’attività svolta.È infatti fatto obbligo all’ordine di avviare le procedure di cancellazione dall’albo nei confronti degli iscritti che non risultano più reperibili.La Segreteria dell’Ordine<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>41


GIOVANI E PROFESSIONIS.O.S. – SostituzioniSi prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, dicompilare il tagliando riportato a pagina 7 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona).MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALECognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2ANTON GENAN Via Palazzina 3 Verona NO 347 6859953BAR MARIANA Via San Rosso Bussolengo NO 346 8203148 045 7500193BARAKAT ZIAD Via Attilio Mori 12 Mantova NO 345 3463503BAZZANINI NOEMI NO 347 5935206BENEDETTI FRANCESCA Via ex Internati 26 Pescantina NO 340 0505545 340 9766903BISTROT CATERINA Via Ognissanti 4 Verona NO 349 5344121BOMBOI MARCO Vicolo dietro S. Andrea 13 Verona NO 045 8016089 338 1806830BONASIA TERESA NO 328 3649861BONDI’ VINCENZO Via Nerio Toffaletti 4 Verona NO 333 3606318BONGHI IOLANDA ?? 320 8381102BRUNELLI CLAUDIO Via Molino 24 Nogara NO 339 8424561BRUNELLI MARTA Via Imola 10 Verona NO 393 5686430BUSTI FABIANA Via Martiri della Libertà 2 Nogarole Rocca NO 045 2520488CACCIAMANI GIOVANNI Verona NO 340 2491750CAPONE SUSANNA Vicolo Teodorico 44 Salionze NO 335 6893809CARBONE GIUSEPPE Via Delle Agostiniane 29 Verona NO 045 8348296 333 4729557CASTINO EVA Via Paolo Sarpi 30 Verona NO 349 1617635CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona NO 338 3641543 340 1676443COCCO VALENTINA Via Italia Nuova 4 Illasi NO 348 7906813COGO ILARIA Via Rovigo 14 Legnago NO 347 2619594COLLETTA GIULIA Via Del Risorgimento 34 Verona NO 347 8453814COSTANZO ALESSANDRO Via Corfù 5 Verona NO 392 4645018COVOLO CATERINA Via Degli Scaligeri 2 Valeggio sul Mincio NO 348 3015866DA PRATO GIULIANA Via Macello 4 Verona NO 339 6606559DALCEGGIO DANIELA Via Viii Marzo 45 Trento NO 340 3538104DE VLIEGHER EVELIEN Via S. Monica 10 Albignasego NO 392 1617323DEL PUNTA VERONICA Vicolo Fossetto Verona NO 347 6823601DI SARRA DANIELA Via Mantovana 52 Castelnuovo D.g. NO 347 8495611EPURE MIHAELA CRISTINA Via Benassù Montan. Verona NO 392 7509915 045 8400667FAINELLI GIULIA Via G. Dell’acqua 31 Bardolino NO 347 8921208FERRARA GIADA Via Imola 6/A Verona NO 347 2136164FERRARESE MARCO Via Asiago 8 San Bonifacio NO 340 5582193FILIPPINI GIULIA MARIA Via Roma 109 Gazzo Veronese SI 339 2505919GERMENIA SILVA Via Chioda 18 Verona NO 339 5240552GUARDINI NADIA Via Gela 31 Verona SI 349 2325336 045 566969HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 339 4573366 045 6106013IUORIO ALESSANDRO NO 333 6831575 08254401083KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona NO 347 6724694 392 3420052LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 329 4239871LISTA ENRICO Via Monte Tomba 22 Cerea NO 348 8210409MAGAGNA LINDA Via Tramigna 5 Soave NO 348 0176902MAGRINELLI FRANCESCA Via G. Leopardi 11 Soave NO 340 8776021MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio NO 349 7282795 045 7614468MASIERO MARINA Via Tesi 40/A Verona NO 347 2411450MASSARUTTO ALESSIA Via Aldo Moro 1/A Sommacampagna SI 328 2660746MAZZEI FEDERICA Str. A. Provolo 25 Verona NO 338 8926070MELOTTI CAMILLA Piazza G. Marconi, 19 Bosco Chiesanuova NO 320 2586564MERRINO MICHELANGELO Via Muro Padri 17 Verona NO 327 8889333MINNITI FEDERICA Via Ponte Pietra 17 Verona NO 345 9898558MORANDINI BIANCA STELLA NO 338 1439733MORANDINI ELEONORA NO 333 7123732NARDI CHIARA Via Tombole 157 San Bonifacio NO 338 2828566 045 7614716NGANDIE NJONOU MILLY Via Monte Ortigara 25/B Verona NO 329 6190690NICOLI PAOLA NO 346 8079575PAIANO JACOPO Via Regina Adelaide 12 Verona NO 348 9238476PAPOLA DAVIDE Via Calatafimi 6/A Verona NO 328 373880742 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


GIOVANI E PROFESSIONIMEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALECognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2PASETTO TRYSA Via Roveggia 27 Verona SI 339 7286242PERON SILVIA Monteforte d’Alpone NO 340 0631022PERONI MARIANA Via Danieli 6 Verona NO 347 1218310PRANDO SILVIA Viale Europa Vigasio SI 349 1880958RAPAGNA FRANCESCA Via P. Querini 5 Verona NO 333 4193398RIGO FRANCESCA Vic. S. Maria in Organo 1 Verona SI 335 5941022RINALDI CATERINA ANNA Piazza Vescovado 1 Verona SI 340 5199461ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona NO 340 7767004RUTA ELENA Via Ponte Asse 13 Albaredo d’Adige SI 347 2597635SANSOTTA NAIRE Via Aquileia 22 Verona NO 329 7158223SAVVAKI KALLIOPI Via Scuderlando 161/B Verona NO 347 0940738SAY SVITLANA Via Marsala 37/B Verona NO 388 8928095SCHIRALDI MARIA EMANUELA Via Ca’ di Cozzi 8 Verona NO 380 3662966SERBUSCA DORIN Via B. Romagnoli 84/A Verona NO 045 8903064 348 8567639SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona NO 347 2313146 393 0468005SIVERO VALENTINA Via Bertoldi 2 Verona NO 347 5892542SOLDANI DARIA Via R. Ruffilli 2947 Zimella NO 347 6301811TANTILLO ILARIA Via Garibba 5 Verona NO 349 1028616TATTI MARIA FATIMA Via Legnago 39 Verona NO 347 9341350TOFAN LILIAN Via Monte Belloca 25 Verona NO 388 4717634TOMEI PAOLA Via Mezzomonte 38 Verona NO 348 8752766TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B.A. NO 335 6302775VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero NO 340 0715390 045 7652948VIARO TIZIANA Via Dietro Listone 7 Verona NO 340 5715075VIGNOLA PAOLA 349 6938124VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazise NO 335 7673374WEYNE MAGNUS FERNANDA Via Carlo Del Prete 2 Verona NO 045 8166039ZENORINI ANDREA Via Siedlce 21 Pescantina NO 340 6031137 340 9768134MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIACognome - Nome Via Località Spec. in Pediatria Telefono 1 Telefono 2ABDUL JABBAR ALI Via B. Scalari 14 Piubega (MN) 320 6155026AGRESTI LUIGI Via G. Trezza 36/A Verona 340 4069008AKASHEH GEORGE Via del Capitel 13/E Verona SI 320 882311 340 0910058Barac Ala Via Gen. Dall’Ora 54 Monzambano 340 0699282BARAKAT ZIAD Via A. Mori 12 Mantova 345 3463503 342 5703473BONASIA TERESA Via delle Polidore 5 Verona 328 3649861 328 3649786BORGHESANI MARISA Via Pradelle 57 Verona SI 360 566631 340 1461078BRUNI FRANCESCA Via Vincenti 1 Verona 347 9713662CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona 378 3641543 340 1676443CIRELLI MARTA Via M. Gentilin 29/B Verona SI 347 4843083DE VLIEGHER EVELIEN Via S. Monica 10 Albignasego 392 1617323DEPLANO EMANUELA Via Colombine 5 Verona 340 9331099EPURE MIHAELA CRISTINA 392 7509915EPURE MIHAELA CRISTINA Via Banassù Mont. 17 Verona 392 7509915 045 8400667FABBRICI ROMINA Verona SIFAKES BOULOS Vicolo Menago 34 Bovolone 045 7101082 349 1828271GRAMAGLIA MARIA Via Almerini 06 Legnago SI 334 9467133Habash Elias Via Praissola 18 San Bonifacio 339 4573366JAFFAL YOUSSEF Via Gramsci 8/A Castel d’Azzano 338 1147021KALOUT KAMEL Corso Milano 136 Verona 347 6724694LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona 329 4239871MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio 349 7282795PASQUINI ANNA Via C. Cadrega Verona 349 7288070PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona 338 4174551RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar SI 340 1956361ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona 340 7767004STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel d’Azzano 333 4890436TESINI ROBERTA V.le della Repubblica 45 Verona SI 348 2900533TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B.A. 335 6302775ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 340 2335107VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero 045 7652948 340 0715390VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/A Castel d’Azzano 347 7861608 328 9067502VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazise 335 6763374<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>43


TEMPO LIBEROChi cerca… trovaPreghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 14 ed a volercelo inviare.Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello).Si raccomanda di segnalare alla Redazionele inserzioni andate”a buon fi ne”per permetternela”Clearance”. La Redazione provvederàcomunque alla sospensione degli annuncidopo un certo numero di pubblicazioni. Siaccettano solo annunci”brevi”.Per aiuto in RicercheBibliografiche OFFROconsulenza gratuita aicolleghi.bassi.renzo@tiscali.itTel. 339 8032600Odontoiatra con esperienza decennaleOFFRE collaborazione in Ortodonzianella zona di Verona, Mantova e Brescia.Tel. 347 1052841AFFITTO a Folgaria appartamento arredato,vicinissimo a piste da sci.Tel. 339 1551027Tessera Ordine n. 5261Studio Odontoiatrico autorizzato CE-DESI a giovane collega motivato conbuone capacità professionali. Sito inSan Michele (VR) utilizzato attualmenteal martedì e giovedì pomeriggio dalle15,30 alle 20,30.Tel. 347 2641168 - 3388781243Albo Odontoiatri n. 50 eTessera Ordine n. 4736 (Medici Chirurghi)CERCASI bilancia pesapersone marcaWunder modello 960.Tel. 340 7938231Tessera Ordine n. 4004AFFITTO bilocale arredato termoautonomo,in via Galvani.Tel. 347 6014573 - 045 577174Tessera Ordine n. 02301OFFRO collaborazione in OdontoiatriaCon servativa, chirurgia estrattiva, IgieneOrale, Endodonzia.Tel. 349 4310141Tessera Ordine n. 747Studio Dentistico Verona CERCA Collegaortodonzista per collaborazionedue pomeriggi al mese.Tel. 348 7664339Albo Odontoiatri n. 5152Per raggiunti limiti di età VENDESI studiodentistico, in zona sud di Verona, di recentecostruzione ma con attività trentennale.Ottima location. Piano terra, 3 unità operativee predisposizione per la quarta. Nonbarriere architettoniche, bagno handicap.Ottimo investimento.Tel. 340 1542638Tessera Ordine n. 3356AFFITTO studi medici nuovi a medicispecialisti in nuovo complesso di ambulatori“AMBULATORI CHIEREGO”, viaGazzera 1 (ex c.d.c. Chierego Perbellini).Spese condominiali e di servizio incluse;accesso a internet, ampia possibilità diparcheggio.Tel. 347 4276692 - 333 3100152Tessera Ordine n. 02824AFFITTASI O VENDESI studio odontoiatrico,a Castiglione delle Stiviere, nelcomprensorio della provincia di Bresciae del lago di Garda comprensivo di tuttolo strumentario per svolgere l’attività.La cessione viene espletata con la sospensionedella mia attività.Tel. 0376 632728 (telefonare orario uffi ciodalle ore 9 alle 15.30 escluso il sabato)OFFRO BMW R8045 - Moto storica(1981). Iscritta A.S.I. - 7.000,00 euro.Tel. 045 9231300 - 349 5801328Tessera Ordine n. 4643/623OFFRO Range Rover (1988). IscrittaA.S.I. (3914 benzina + GPL) - 5.000,00euro.Tel. 045 9231300 - 349 5801328Tessera Ordine n. 4643/623AFFITTO ambulatorio in Legnago centro.Tel. 333 4221326Tessera Ordine n. 5786VENDO Auditt nera (anno 1999).Perfetta come motore e carrozzeria.5.000,00 euro.Tel. 333 4221326Tessera Ordine n. 5786AFFITTASI settimanalmente a Meranoappartamento arredato, mesi estivi.Tel. 335 8294080Tessera Ordine n. 15 (Albo Odontoiatri)CERCO Specialista per condivisionespese studio a Borgo Trento.Tel. 347 0404787Tessera Ordine n. 3446AFFITTASI presso studio dentistico,una stanza, un bagno e una sala d’attesa.Possibilità di eseguire pratica medicanon odontoiatrica. Affitto 250 euromensili, comprese tutte le utenze e pulizie.Zona Golosine/Fiera.Tel. 045 953555 - 347 4318465Tessera Ordine n. 858VENDO bilocale di 66 mq. circa in Lutago(Valle Aurina). Composto da: soggiornocon angolo cottura, camera, bagno,ampio terrazzo.Tel. 045 8340659 - 347 2544316Tessera Ordine n. 6408CEDO Studio Dentistico con due poltrone,zona Borgo Trento. Inserito in poliambulatoriocon medico di base. Causatrasferimento, cessione immediata aprezzo molto interessante.Tel. 347 4089853Noto Centro Medico CERCA medici neospecialisti per le seguenti specialità:OCULISTICA, DERMATOLOGIA, OSTE-TRICIA E GINECOLOGIA, ORTOPE DIA,RADIOLOGIA, PEDIATRIA, per assunzionea tempo determinato.Tel. 333 8115257Lo Studio dr. Sartori Liviano RICERCACollaboratore per odontoiatria mio-funzionale.Tel. 045 992988VENDESI a Marsala (TP) casa in campagna,a 300 mt. dalla spiaggia - zona “Delfinobeach”, composta da: veranda, ampia sala,camera, soggiorno, bagno, spaziosa cucinada cui si accede in un ampio spazio aperto,recintato, con annesso forno a legna. L’immobilenecessita di qualche lavoro di manutenzione.Tel. 340 2587160Tessera Ordine n. 7080AFFITTO mesi estivi, villa a Lignanocon 8 posti letto e ampio giardino.Tel. 349 8052644Tessera Ordine n. 643OFFRO stanza in Studio Medico avviato,zona Borgo Venezia, per attività medica oparamedica.Tel. 045 8340420 - 347 564488044<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


TEMPO LIBEROAFFITTASI a Marsala (TP) casa in campagna,a 300 mt. dalla spiaggia - zona “Delfinobeach”, disposta su due livelli e compostada: sala, ampia cucina, bagno spazioso epiccolo garage al piano terra; due camerematrimoniali più un lettino (tot. 5 posti), unbagnetto, due terrazze al piano 2° (possibilitàdi altri due posti letto al piano terra);completo di TV e lavatrice più seconda docciaesterna. Periodo: da maggio a settembre.Minimo 1 settimana.Tel. 340 2587160Tessera Ordine n. 7080Per cessazione attività più che trentennaleCEDESI piccolo studio odontoiatricoattrezzato (due unità operative + sterilizzatore),in centro storico a Rivoltellasul Garda (BS).Tel. 349 6107282Tessera Ordine n. 6387CEDO per età pensionabile studio medicodentistico, 160 mq., a Verona inquartiere di pregio. Parcheggio, ottimecondizioni di subentro. Adatto anche adaltre specialità tipo dermo, neuro, chirurgia,medicina interna, ecc.Tel. n. 340 4980982Albo Odontoiatri n. 10AFFITTO stanza arredata con scrivania,lettino e sedie, in ambulatorio di medicinagenerale (appena ristrutturato), sito a Locaradi S. Bonifacio.Tel. 393 0265000Tessera Ordine n. 6929OFFRO Ecografo ALOKA Prosound IIper studio ost./gin. Apparecchio seminuovo,completo di sonda TV/addominalee stampante. Vendo per inutilizzo.Tel. 347 8577013Tessera Ordine n. 6464Odontoiatra con esperienza OFFREconsulenza qualificata protesi, piccolachirurgia, gnatologia, parodontologiaeventual men te endodonzia, conservativa.Ot tima co mu nicazione con il paziente.Tel. 347 1575001VENDO tuta da moto marca BMW, modelloTourshell, come nuova (giacca tg.46, pantalone tg. 48).Tel. 347 5343372Tessera Ordine n. 2944OFFRO disponibilità all’utilizzo per 1-2giorni alla settimana di uno studio medicosito in Affi (VR) vicino al centro commerciale.Lo studio è nuovo e attrezzatodi sala dermatochirurgica con autoclave,sala d’at te sa e servizio segretaria.Ampio parcheggio di fronte all’ingresso.Tel. 045 2582506e-mail: info@dermatologia-affi.itTessera Ordine n. 8247VENDO terreno agricolo a Colognola aiColli, tre campi circa, zona DOC.Tel. 340 0910058Tessera Ordine n. 2258AFFITTASI a Lipari (Isole Eolie), nei mesiestivi, casa indipendente composta da:cucina abitabile, soggiorno, due camereda letto, servizi, giardino e terrazzi convista panoramica su vulcano. Ideale per2-5 persone. Prezzo molto conveniente.Disponibili fotografie.Tel. 045 533908 - 338 2474397Tessera Ordine n. 2740OFFRO macchina fotografica digitaleNikon D3100, 18-55mm+55-200mm, nuova,ancora sigillata. Euro 500,00Tel. 347 8536053Tessera Ordine n. 7234NOLEGGIO, anche giornalmente IPL(Luce pulsata) con vari filtri per epilazione,azione, antiaging, vascolare. Noleggioinoltre apparecchio per cavitazione.Tel. 347 3754597AFFITTO a colleghi specialisti localearredato con bagno in studio medico avviato,con aria condizionata, parcheggio,zona Borgo Milano.Tel. 045 563536Tessera Ordine n. 1923VENDO appartamento di 75 mq. congiardino, cantina e garage, in zona Pindemontea Verona, adiacente ospedale diBorgo Trento.Tel. 349 4073022Tessera Ordine n. 04350Radiografie a casa tuaPRENOTA IL TUOESAME DOMICILIAREallo 045.2222397Cell. 334.2238796Radiografie refertate con sistemadi TELERADIOLOGIA(consegna immediata in formato digitale)Appuntamenti giornalieri compresi festivi.La soluzione per i pazienti che hanno problemi di mobilità permanente oppure temporanea. Ilnostro staff tecnico sanitario di radiologia medica, effettuerà la radiografia direttamente a casatua con tecnologie e strumentazioni all’avanguardia. Per conoscere tutte le tipologie di esamiche effettuiamo collegatevi a:www.raggixdomiciliari.it<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>45


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