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La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche, Innovazione e ...

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<strong>La</strong> Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong><br />

<strong>incontra</strong> <strong>le</strong> <strong>imprese</strong>:<br />

<strong>Ricerche</strong>, <strong>Innovazione</strong> e<br />

Trasferimento tecnologico<br />

Agricoltura<br />

Alimentazione<br />

Ambiente


LA FACOLTA’ DI AGRARIA<br />

INCONTRA LE IMPRESE:<br />

RICERCHE,<br />

INNOVAZIONE<br />

E TRASFERIMENTO<br />

TECNOLOGICO<br />

A cura <strong>di</strong><br />

Clau<strong>di</strong>a Sorlini e Marcello Duranti<br />

con la collaborazione <strong>di</strong><br />

Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone


Introduzione<br />

Questa brochure, curata dalla Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong> dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano, è rivolta<br />

agli impren<strong>di</strong>tori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambienta<strong>le</strong>.<br />

Raccoglie più <strong>di</strong> 200 schede che illustrano i risultati <strong>di</strong> ricerche già raggiunti o che si intende<br />

raggiungere in prospettiva. E’ un invito al<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> a prenderne visione e, nella misura<br />

del possibi<strong>le</strong>, a trasferire i risultati <strong>di</strong> interesse all’interno del<strong>le</strong> proprie aziende, per migliorare<br />

la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumatore<br />

e all’utente e preservando l’ambiente.<br />

Acquisire <strong>le</strong> innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia <strong>di</strong> quella<br />

piccola e me<strong>di</strong>a è un passo in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per aumentare la competitività e per contribuire ad<br />

affrontare in modo più attrezzato l’attua<strong>le</strong> crisi economica.<br />

Inoltre <strong>le</strong> tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015,<br />

“Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento dell’esposizione<br />

universa<strong>le</strong>.<br />

L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> lombarde per presentare<br />

al mondo intero <strong>le</strong> proprie eccel<strong>le</strong>nze, migliorate attraverso una continua innovazione<br />

tecnologica ed un’alta qualità della produzione. <strong>La</strong> Lombar<strong>di</strong>a è la Regione che da sola produce<br />

il 13,7% della produzione agricola e foresta<strong>le</strong> italiana. Dispone <strong>di</strong> industrie, tecnologie<br />

avanzate, capita<strong>le</strong> umano, risorse ed iniziativa. <strong>La</strong> vocazione agricola della pianura più ferti<strong>le</strong><br />

d’Italia è fuori <strong>di</strong>scussione; al sud <strong>di</strong> Milano si estende il parco agricolo più grande <strong>di</strong> Europa.<br />

I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto.<br />

Anche la piccola e me<strong>di</strong>a azienda, favorita dal<strong>le</strong> numerose relazioni create dall’EXPO, può<br />

beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> tecnologie semplici ma<br />

solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e<br />

nei paesi ricchi <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> nicchia.<br />

In questo contesto la Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong> dell’Università <strong>di</strong> Milano, contribuisce per la sua parte.<br />

Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche <strong>di</strong> base con ampie possibilità <strong>di</strong> arrivare a<br />

risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promettenti<br />

per <strong>le</strong> aziende dei settori coinvolti.<br />

D’altra parte l’interesse del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> per <strong>le</strong> ricerche della Facoltà è manifestato dai numerosi<br />

contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali contratti<br />

vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto <strong>di</strong> fiducia che<br />

si è creato tra aziende e gruppi <strong>di</strong> ricercatori .<br />

Tuttavia molto <strong>di</strong> più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati <strong>di</strong> interesse applica-<br />

III


tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futuro”,<br />

mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competitività<br />

del sistema Italia.<br />

Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare <strong>le</strong> schede contenute<br />

in questo volume, con l’obiettivo <strong>di</strong> far conoscere i temi sui quali vengono svolte <strong>le</strong> ricerche.<br />

Come si potrà <strong>le</strong>ggere nel testo, <strong>le</strong> in<strong>di</strong>cazioni che emergono dal<strong>le</strong> ricerche possono essere <strong>di</strong><br />

ri<strong>le</strong>vante utilità per il mondo del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> in quanto affrontano prob<strong>le</strong>mi <strong>di</strong> grande attualità,<br />

per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimentare<br />

e dell’ambiente: si lavora sulla se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> piante resistenti a stress abiotici e biotici; su<br />

meto<strong>di</strong> innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti del<strong>le</strong> piante; sulla<br />

innovazione nella produzione e utilizzazione <strong>di</strong> energie alternative e sulla riduzione dei consumi<br />

energetici nel settore del<strong>le</strong> produzioni agro-alimentari; sull’innovazione <strong>di</strong> processo<br />

industria<strong>le</strong> per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione <strong>di</strong> prodotto alimentare;<br />

sulla produzione <strong>di</strong> alimenti per settori particolari <strong>di</strong> consumatori (es. affetti da intol<strong>le</strong>ranze<br />

alimentari); sul<strong>le</strong> tecniche più avanzate per il monitoraggio <strong>di</strong> filiera ed il controllo della qualità<br />

igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutriziona<strong>le</strong> degli alimenti ed i loro effetti sulla<br />

salute; sul<strong>le</strong> modalità avanzate <strong>di</strong> fertilizzazione dei suoli, <strong>di</strong> gestione del<strong>le</strong> risorse idriche e<br />

dei reflui, sulla progettazione del<strong>le</strong> aree ver<strong>di</strong> e la conservazione del patrimonio rura<strong>le</strong>. Questo<br />

è solo per citare qualche esempio.<br />

D’altronde l’impegno a trasferire i risultati del<strong>le</strong> ricerche da anni investe tutta l’Università <strong>di</strong><br />

Milano attraverso la costituzione <strong>di</strong> spin off, il sostegno alla registrazione <strong>di</strong> brevetti, l’istituzione<br />

<strong>di</strong> incubatori <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, come il Filarete ed una serie <strong>di</strong> altre importanti iniziative.<br />

Il nostro paese ha bisogno <strong>di</strong> creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore<br />

aggiunto al prodotto e <strong>di</strong> incrementare la competitività per rispondere al<strong>le</strong> esigenze <strong>di</strong> una<br />

società che richiede posti <strong>di</strong> lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo <strong>di</strong> attenzione particolare<br />

anche al<strong>le</strong> esigenze dei Paesi in via <strong>di</strong> Sviluppo e questo passa inesorabilmente attraverso<br />

un rapporto più stretto e qualificato tra <strong>imprese</strong> private, enti pubblici, università e istituti<br />

<strong>di</strong> ricerca.<br />

Milano, 24.11.2009<br />

<strong>La</strong> Preside<br />

Clau<strong>di</strong>a Sorlini<br />

IV


In<strong>di</strong>ce<br />

1. AGRICOLTURA<br />

1.1 PRODUZIONE E DIFESA<br />

Attività <strong>di</strong> sostanze naturali e <strong>di</strong> sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />

Gemma Assante 4<br />

Valutazione dello stato sanitario della mammella <strong>di</strong> bovina attraverso<br />

lo stu<strong>di</strong>o della produzione <strong>di</strong> latte<br />

Luciana Bava 5<br />

Caratterizzazione <strong>di</strong> reflui zootecnici e <strong>di</strong>gestati ai fini dell’impiego agronomico<br />

Luca Bechini 6<br />

Diagnosi precoce <strong>di</strong> patogeni del<strong>le</strong> piante<br />

Piero Attilio Bianco 7<br />

Reti <strong>di</strong> sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />

Luigi Bodria 8<br />

Batteri promotori della crescita vegeta<strong>le</strong><br />

Sara Borin 9<br />

Valorizzazione della qualità del frutto: in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori fisiologici,<br />

biochimici e mo<strong>le</strong>colari per il miglioramento genetico del pesco<br />

Maurizio Cocucci 10<br />

Sviluppo del<strong>le</strong> produzioni <strong>di</strong> erbe officinali <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vato valore qualitativo<br />

e salutistico nell’area alpina<br />

Maurizio Cocucci 11<br />

Nuovi strumenti <strong>di</strong> lotta biologica al cancro del castagno<br />

Paolo Cortesi 12<br />

Ricerca <strong>di</strong> SNPs in geni can<strong>di</strong>dati per la fertilità maschi<strong>le</strong> nella specie bovina<br />

Paola Crepal<strong>di</strong> 13<br />

Ricerca <strong>di</strong> polimorfismi in geni can<strong>di</strong>dati per <strong>le</strong> variazioni quanti-qualitative<br />

della frazione lipi<strong>di</strong>ca del latte caprino<br />

Paola Crepal<strong>di</strong> 14<br />

Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />

conformemente a vari <strong>di</strong>sciplinari<br />

Matteo Crovetto 15<br />

Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione <strong>di</strong> azoto (N)<br />

e fosforo (P) nella bovina da latte<br />

Matteo Crovetto 16<br />

Sintesi <strong>di</strong> nuovi fungici<strong>di</strong><br />

Sabrina Dallaval<strong>le</strong> 17<br />

Recupero e valorizzazione <strong>di</strong> vecchie varietà <strong>di</strong> me<strong>le</strong> con e<strong>le</strong>vate proprietà nutraceutiche<br />

Tommaso Eccher 18<br />

Controlli biochimici e fisiologici <strong>di</strong> assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays<br />

Luca Espen 19<br />

Qualità enologica dell'uva in relazione al<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura<br />

Osvaldo Failla 20<br />

Impiego <strong>di</strong> chitosani nell'induzione <strong>di</strong> resistenza agli stress biotici e abiotici del<strong>le</strong> piante<br />

Franco Faoro 21<br />

Tecniche <strong>di</strong> identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />

Franco Faoro 22<br />

L'impianto <strong>di</strong> colture arboree a rapido accrescimento<br />

Marco Fiala 23<br />

Valorizzazione dei cereali minori <strong>di</strong> montagna<br />

Anna Giorgi 24<br />

Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie<br />

<strong>di</strong> piante officinali della sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari<br />

Anna Giorgi 25<br />

Sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura<br />

Marcello Iriti 26<br />

V


VI<br />

Impiego del chitosano come antivira<strong>le</strong> e antitraspirante nel<strong>le</strong> piante<br />

Marcello Iriti 27<br />

Modalità <strong>di</strong> conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />

Ilaria Mignani 28<br />

Utilizzo <strong>di</strong> linee “gene trapping” <strong>di</strong> Arabidopsis thaliana per la costituzione<br />

<strong>di</strong> piante bion<strong>di</strong>catrici dello stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo<br />

Fabio Francesco Nocito 29<br />

Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> attinomiceti con attività <strong>di</strong> promozione della produttività vegeta<strong>le</strong><br />

Sergio Quaroni 30<br />

Identificazione <strong>di</strong> geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />

<strong>La</strong>ura Rossini 31<br />

Genomica per il miglioramento del<strong>le</strong> Triticeae (frumenti e orzo)<br />

<strong>La</strong>ura Rossini 32<br />

Impiego <strong>di</strong> markers fisiologici per l'identificazione <strong>di</strong> genotipi <strong>di</strong> riso<br />

a basso contenuto <strong>di</strong> cadmio in granella<br />

Gian Attilio Sacchi 33<br />

Strumenti per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> nuove malattie batteriche e fungine del<strong>le</strong> piante<br />

Marco Saracchi 34<br />

Difesa dal<strong>le</strong> malattie dei vegetali in campo e in post raccolta me<strong>di</strong>ante uso <strong>di</strong> oli essenziali<br />

Paola Sar<strong>di</strong> 35<br />

Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione<br />

del<strong>le</strong> risorse genetiche<br />

Attilio Scienza 36<br />

Valorizzazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />

Anna Spinar<strong>di</strong> 37<br />

Effetto dell'ad<strong>di</strong>zione alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> organici sul<strong>le</strong> performance <strong>di</strong> crescita del coniglio<br />

Ivan Toschi 38<br />

Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Annamaria Vercesi 39<br />

Comportamento epidemico <strong>di</strong> Plasmopara viticola su vite<br />

Annamaria Vercesi 40<br />

Resistenza ai fungici<strong>di</strong> in Plasmopara viticola<br />

Annamaria Vercesi 41<br />

Analisi integrata dei <strong>di</strong>versi aspetti della nutrizione ferrica nel<strong>le</strong> piante arboree<br />

da frutto per l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> genotipi resistenti alla clorosi<br />

Graziano Zocchi 42<br />

Analisi del proteoma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> piante al<strong>le</strong>vate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Fe carenza<br />

Graziano Zocchi 43<br />

Ottenimento <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />

Graziano Zocchi 44<br />

1.2 GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />

Stella Agostini 47<br />

Costruzioni rurali in area urbana<br />

Stella Agostini 48<br />

Nuovi scenari <strong>di</strong> pianificazione del territorio agroforesta<strong>le</strong><br />

Stella Agostini 49<br />

Valutazione della sostenibilità agro-ambienta<strong>le</strong> dei sistemi agricoli<br />

Luca Bechini 50<br />

Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo me<strong>di</strong>ante sistemi innovativi<br />

Luigi Bodria 51<br />

Metodologie per la valutazione multifunziona<strong>le</strong> degli alpeggi<br />

Miche<strong>le</strong> Corti 52<br />

Modelli <strong>di</strong> gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente<br />

Miche<strong>le</strong> Corti 53<br />

Valutazione dei consumi energetici del<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> e tecniche <strong>di</strong> risparmio<br />

Marco Fiala 54


Generazione <strong>di</strong> energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agrico<strong>le</strong> nazionali<br />

Marco Fiala 55<br />

Modello <strong>di</strong> calcolo per la valutazione della sostenibilità globa<strong>le</strong> <strong>di</strong> filiere agro-energetiche in Italia<br />

Marco Fiala 56<br />

Applicazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola a comprensori agrari<br />

situati in <strong>di</strong>fferenti ambiti climatici<br />

Bianca Ortuani 57<br />

Criteri <strong>di</strong> progettazione del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione negli al<strong>le</strong>vamenti<br />

<strong>di</strong> bovini da latte lombar<strong>di</strong><br />

Giorgio Provolo 58<br />

Sviluppo e standar<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> fermentazione per<br />

la valutazione energetica dei foraggi<br />

Luca Rapetti 59<br />

Analisi del settore agricolo e strategie <strong>di</strong> sviluppo rura<strong>le</strong> in Libano<br />

Guido Sali 60<br />

<strong>La</strong> automazione della alimentazione negli al<strong>le</strong>vamenti bovini<br />

Franco Sangiorgi 61<br />

Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />

Franco Sangiorgi 62<br />

2. ALIMENTAZIONE<br />

2.1 TECNOLOGIA<br />

Formulazione e caratterizzazione nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> prodotti da forno a basso<br />

in<strong>di</strong>ce glicemico<br />

M. Cristina Casiraghi 66<br />

Strategie <strong>di</strong> contenimento del danno termico nel latte UHT<br />

Stefano Cattaneo 67<br />

Sviluppo <strong>di</strong> bioprocessi per la preparazione <strong>di</strong> idrolizzati <strong>di</strong> proteine<br />

del latte ad attività immunomodulante<br />

Ivano De Noni 68<br />

Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />

Marcello Duranti 69<br />

Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nel<strong>le</strong> produzione<br />

lattiero-casearie caprine<br />

Roberto Foschino 70<br />

Se<strong>le</strong>zione della microflora degli impasti aci<strong>di</strong> per prodotti da forno a lievitazione natura<strong>le</strong><br />

Roberto Foschino 71<br />

Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> lieviti autoctoni per impiego enologico<br />

Roberto Foschino 72<br />

Messa a punto <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> trasformazione per la valorizzazione<br />

del<strong>le</strong> caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />

Gabriella Giovanelli 73<br />

Messa a punto <strong>di</strong> derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />

Vera <strong>La</strong>velli 74<br />

Ottimizzazione della fase <strong>di</strong> raffinazione-concaggio del cioccolato me<strong>di</strong>ante<br />

mulino a sfere<br />

Mara Lucisano 75<br />

Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione<br />

<strong>di</strong> pane e pasta gluten-free<br />

Mara Lucisano 76<br />

Nuove membrane <strong>di</strong> nanofibre ottenute me<strong>di</strong>ante e<strong>le</strong>ttrospinning<br />

Saverio Mannino 77<br />

Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> pane<br />

con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />

Manuela Mariotti 78<br />

Ottimizzazione della produzione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali<br />

Manuela Mariotti 79<br />

VII


VIII<br />

Fermentazioni <strong>di</strong> interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Francesco Molinari 80<br />

Miglioramento del<strong>le</strong> caratteristiche tecnologiche in microrganismi <strong>di</strong> interesse alimentare<br />

Diego Mora 81<br />

Produzione <strong>di</strong> pasta alimentare su impianti pilota (in grado <strong>di</strong> simulare<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo industriali)<br />

M. Ambrogina Pagani 83<br />

Progettazione <strong>di</strong> alimenti / ingre<strong>di</strong>enti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />

<strong>La</strong>ura Piazza 84<br />

Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />

Luciano Piergiovanni 85<br />

Previsione ed estensione della shelf-life <strong>di</strong> prodotti alimentari sensibili<br />

allo scambio <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />

Luciano Piergiovanni 86<br />

Sviluppo <strong>di</strong> un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare<br />

Luciano Piergiovanni 87<br />

Sviluppo <strong>di</strong> un saldante ottenuto da biomacromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> per applicazioni<br />

nell'imballaggio alimentare<br />

Luciano Piergiovanni 88<br />

Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> in relazione<br />

alla stabilità ossidativa del prodotto finito<br />

Margherita Rossi 89<br />

Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione <strong>di</strong> gelati e sorbetti artigianali<br />

Margherita Rossi 90<br />

Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo <strong>di</strong> qualità<br />

<strong>di</strong> preparazioni alimentari a base <strong>di</strong> sfarinati <strong>di</strong> farro<br />

Fernando Tateo 91<br />

2.2 QUALITÀ E SICUREZZA<br />

Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura<br />

della pasta fresca all’uovo<br />

Cristina Alamprese 93<br />

Evoluzione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative e nutrizionali <strong>di</strong> frutta conservata<br />

con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e innovativi non <strong>di</strong>struttivi<br />

Ernestina Casiraghi 94<br />

Tecniche avanzate per la ri<strong>le</strong>vazione dell'autenticità e della qualità dei<br />

prodotti alimentari e dei processi <strong>di</strong> trasformazione<br />

Ernestina Casiraghi 95<br />

Applicazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> innovativi non <strong>di</strong>struttivi allo stu<strong>di</strong>o della shelf-life<br />

<strong>di</strong> prodotti alimentari<br />

Ernestina Casiraghi 96<br />

Riconoscimento <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti lattieri essiccati in formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />

dell'area me<strong>di</strong>terranea<br />

Stefano Cattaneo 97<br />

Sensori e<strong>le</strong>ttrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />

Maria Stella Cosio 98<br />

Tracciabilità mo<strong>le</strong>colare dei prodotti alimentari tipici <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />

Paola Crepal<strong>di</strong> 99<br />

Fenomeni <strong>di</strong> migrazione nel<strong>le</strong> pellico<strong>le</strong> estensibili per la conservazione<br />

dei formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />

Ivano De Noni 100<br />

Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />

Marcello Duranti 101<br />

Approcci innovativi per lo stu<strong>di</strong>o della maturazione dei frutti<br />

Luca Espen 102<br />

Analisi non <strong>di</strong>struttive per la valutazione della qualità <strong>di</strong> ortaggi <strong>di</strong> IV gamma<br />

durante la “shelf life”<br />

Antonio Ferrante 103<br />

<strong>La</strong> carta <strong>di</strong> identità microbiologica <strong>di</strong> formaggi artigianali italiani<br />

Maria Grazia Fortina 104


Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico<br />

in sistemi comp<strong>le</strong>ssi<br />

Maria Grazia Fortina 105<br />

<strong>La</strong> sicurezza nella tipicità <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>: in<strong>di</strong>viduazione<br />

e tipizzazione <strong>di</strong> ecotipi batterici contaminanti<br />

Maria Grazia Fortina 106<br />

Meto<strong>di</strong> avanzati per la determinazione <strong>di</strong> Escherichia coli verotossici<br />

nel<strong>le</strong> filiere alimentari<br />

Roberto Foschino 107<br />

Metodologie mo<strong>le</strong>colari e tra<strong>di</strong>zionali per lo stu<strong>di</strong>o e la caratterizzazione <strong>di</strong> prodotti<br />

artigianali <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />

<strong>La</strong>ura Franzetti 108<br />

Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, in<strong>di</strong>viduazione dei punti critici all'interno<br />

del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti 109<br />

Valutazione dell'attività antimicrobica <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> imballaggio alimentare<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti 110<br />

Influenza dell'ambiente (luce, umi<strong>di</strong>tà, temperatura, igiene) e del<strong>le</strong> operazioni<br />

sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti 111<br />

Valutazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> e tecnologica del frumento monococco<br />

Alyssa Hidalgo 112<br />

Identificazione e valutazione <strong>di</strong> markers d’igiene nel settore del<strong>le</strong> uova,<br />

del pomodoro e prodotti derivati<br />

Alyssa Hidalgo 113<br />

Tecniche avanzate nel monitoraggio <strong>di</strong> Tribolium castaneum e T. confusum<br />

nel<strong>le</strong> industrie alimentari<br />

Li<strong>di</strong>a Limonta 114<br />

Tecniche avanzate <strong>di</strong> utilizzo dell'ozono per la <strong>di</strong>sinfestazione dei cereali<br />

Daria Patrizia Locatelli 115<br />

Valutazione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative <strong>di</strong> varietà italiane <strong>di</strong> riso<br />

tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> e aromatico<br />

Mara Lucisano 116<br />

Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />

Pietro Marino Gallina 117<br />

Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi<br />

<strong>di</strong> trasformazione me<strong>di</strong>ante l'applicazione <strong>di</strong> tecniche innovative<br />

Manuela Mariotti 118<br />

Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola<br />

e del comportamento in cottura della pasta<br />

M. Ambrogina Pagani 119<br />

Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />

me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong> decorticazione<br />

M. Ambrogina Pagani 120<br />

Impiego della granella immatura <strong>di</strong> frumento come ingre<strong>di</strong>ente funziona<strong>le</strong><br />

M. Ambrogina Pagani 121<br />

Stu<strong>di</strong>o dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura<br />

<strong>di</strong> prosciutto crudo a <strong>di</strong>versa DOP e loro influenza sul gra<strong>di</strong>mento<br />

Ella Pagliarini 122<br />

Modelli multi-parametro per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> formaggi DOP<br />

Luisa Pel<strong>le</strong>grino 123<br />

Valutazione <strong>di</strong> aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico<br />

<strong>di</strong> latti liqui<strong>di</strong> per la prima infanzia<br />

Luisa Pel<strong>le</strong>grino 124<br />

Criteri innovativi per la valutazione strumenta<strong>le</strong> della texture e <strong>di</strong> altri attributi<br />

della qualità sensoria<strong>le</strong><br />

<strong>La</strong>ura Piazza 125<br />

Messa a punto <strong>di</strong> derivati <strong>di</strong> frutta ed ortaggi a basso contenuto in al<strong>le</strong>rgeni<br />

Carlo Pompei 126<br />

IX


X<br />

Produzione biotecnologica <strong>di</strong> sakacina A, mo<strong>le</strong>cola impiegabi<strong>le</strong> nel settore dell'active packaging<br />

Manuela Rollini 127<br />

Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento <strong>di</strong> olio da parte<br />

dell’alimento nella frittura ad immersione<br />

Margherita Rossi 128<br />

Fattori che influenzano <strong>le</strong> caratteristiche compositive e <strong>le</strong> proprietà funzionali<br />

del<strong>le</strong> uova e degli ovoprodotti<br />

Margherita Rossi 129<br />

Sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione microbiologica del<br />

latte alla stalla<br />

Anna Sandrucci 130<br />

Alternative al bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nella <strong>di</strong>sinfestazione <strong>di</strong> industrie alimentari<br />

Luciano Suss 131<br />

Tecniche avanzate per l’identificazione <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvanti tecnologici e contaminanti<br />

in contenitori ad uso alimentare<br />

Fernando Tateo 132<br />

Criteri integrati <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> valore nutriziona<strong>le</strong> e <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> prodotti<br />

alimentari <strong>di</strong> larga <strong>di</strong>stribuzione<br />

Fernando Tateo 133<br />

Definizione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />

Fernando Tateo 134<br />

<strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />

<strong>di</strong> semilavorati aromatizzati per settori food e non food<br />

Fernando Tateo 135<br />

Valutazione <strong>di</strong> sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico <strong>di</strong> Modena<br />

Fernando Tateo 136<br />

Determinazione <strong>di</strong> micotossine in alimenti<br />

Angela Vecchio 137<br />

Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Annamaria Vercesi 138<br />

2.3 GESTIONE<br />

Valorizzazione <strong>di</strong> prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali dell'Unione Europea<br />

A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> 141<br />

Modelli econometrici per stu<strong>di</strong>are la relazione tra obesità e alcune variabili<br />

economiche e socio-demografiche<br />

A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> 142<br />

Nuove forme <strong>di</strong> riorganizzazione del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari e costi <strong>di</strong> transazione<br />

A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> 143<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> modelli gestionali per la ristorazione<br />

Riccardo Guidetti 144<br />

Analisi energetica del<strong>le</strong> industrie alimentari<br />

Riccardo Guidetti 145<br />

Influenza della memoria e del<strong>le</strong> emozioni nel<strong>le</strong> scelte alimentari<br />

Ella Pagliarini 146<br />

Il consumatore celiaco e <strong>le</strong> valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />

Ella Pagliarini 147<br />

Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità <strong>di</strong> nuovi composti<br />

attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />

Ella Pagliarini 148<br />

Biosensori per la valutazione del ruolo della <strong>di</strong>eta nella prevenzione<br />

<strong>di</strong> patologie degenerative<br />

Marisa Porrini 149<br />

Criteri <strong>di</strong> analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />

Franco Sangiorgi 150<br />

<strong>La</strong> valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />

Franco Sangiorgi 151<br />

2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tra<strong>di</strong>zionali<br />

Angela Bassoli 154


Pepti<strong>di</strong> bioattivi <strong>di</strong> derivazione casearia<br />

Franco Bonomi 155<br />

Valutazione degli effetti funzionali <strong>di</strong> prodotti arricchiti in fibra alimentare<br />

sul tratto gastrointestina<strong>le</strong><br />

M. Cristina Casiraghi 156<br />

Produzione biotecnologica <strong>di</strong> un polipeptide <strong>di</strong> soia ad azione ipolipidemizzante<br />

Marcello Duranti 157<br />

Attività ipoglicemizzante <strong>di</strong> una proteina del seme <strong>di</strong> lupino<br />

Marcello Duranti 158<br />

Effetti metabolici dell'assunzione <strong>di</strong> isoflavoni<br />

Daniela Erba 159<br />

Caratterizzazione mo<strong>le</strong>colare <strong>di</strong> batteri probiotici e stu<strong>di</strong>o della loro interazione con l'ospite<br />

Simone Guglielmetti 160<br />

Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche funzionali <strong>di</strong> alimenti tipici e <strong>di</strong> nuova formulazione<br />

Marisa Porrini 161<br />

Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche sazianti <strong>di</strong> alimenti tipici e <strong>di</strong> nuova formulazione<br />

Marisa Porrini 162<br />

Diete ad alto contenuto <strong>di</strong> antiossidanti naturali per la modulazione dello stress<br />

ossidativo in soggetti anziani<br />

Paolo Simonetti 163<br />

Identificazione <strong>di</strong> colture microbiche intestinali in grado <strong>di</strong> trasformare la daidzeina<br />

nel composto bioattivo equolo<br />

Paolo Simonetti 164<br />

Valorizzazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> mirtillo gigante americano<br />

(Vaccinium corymbosum L.)<br />

Anna Spinar<strong>di</strong> 165<br />

3. AMBIENTE<br />

3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Supporti decisionali per la gestione del<strong>le</strong> risorse idriche in aree vulnerabili<br />

del Sud d’Italia<br />

Marco Acutis 169<br />

Produzione <strong>di</strong> bio-idrogeno ed energia rinnovabi<strong>le</strong> da residui agro-zootecnici<br />

Fabrizio Adani 170<br />

Bilancio dell’azoto nella filiera <strong>di</strong> produzione del biogas da reflui zootecnici<br />

e qualità del <strong>di</strong>gestato<br />

Fabrizio Adani 171<br />

Biomasse per biogas<br />

Fabrizio Adani 172<br />

Meto<strong>di</strong> enzimatici per abbassare il “puor point” del bio<strong>di</strong>esel a base <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> palma<br />

Fabrizio Adani 173<br />

Mo<strong>di</strong>ficazione della nanostruttura del<strong>le</strong> biomasse per la produzione <strong>di</strong> bioenergie<br />

Fabrizio Adani 174<br />

Utilizzo del<strong>le</strong> proprietà surfattanti degli aci<strong>di</strong> umici nella decontaminazione<br />

<strong>di</strong> suoli da pestici<strong>di</strong><br />

Fabrizio Adani 175<br />

Utilizzo degli aci<strong>di</strong> umici da biomasse nei processi <strong>di</strong> decontaminazione fotocalitica<br />

<strong>di</strong> acque inquinate da CrVI<br />

Fabrizio Adani 176<br />

Evoluzione della sostanza organica <strong>di</strong> rifiuti in <strong>di</strong>scariche simulate<br />

Fabrizio Adani 177<br />

Influenza della mo<strong>di</strong>ficazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili<br />

applicazioni nella produzione <strong>di</strong> bioenergie e biocarburanti<br />

Fabrizio Adani 178<br />

Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani<br />

Fabrizio Adani 179<br />

XI


XII<br />

Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio<br />

Fabrizio Adani 180<br />

Criteri <strong>di</strong> caratterizzazione del sistema agricolo<br />

Stella Agostini 181<br />

Riconoscere e valutare il patrimonio rura<strong>le</strong><br />

Stella Agostini 182<br />

Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi <strong>di</strong><br />

ossidoriduzione dell'arsenico<br />

Vincenza Andreoni 183<br />

Dinamica spazio-tempora<strong>le</strong> del sistema multitrofico Achil<strong>le</strong>a<br />

collina/afi<strong>di</strong>/predatori<br />

Johann Baumgartner 184<br />

Caratterizzazione dei reflui zootecnici e <strong>di</strong>gestati ai fini dell’impiego agronomico<br />

Luca Bechini 185<br />

Ottimizzazione della produzione <strong>di</strong> energia con biomasse e gestione degli impatti correlati<br />

Stefano Bocchi 186<br />

Produzione <strong>di</strong> bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici<br />

Luigi Bodria 187<br />

Digestione anaerobica <strong>di</strong> biomasse <strong>di</strong> scarto<br />

Danie<strong>le</strong> Daffonchio 188<br />

Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri <strong>di</strong> raccolta e trasporto del cippato<br />

Marco Fiala 189<br />

Valutazione della stabilità biologica <strong>di</strong> rifiuti bioessiccati per<br />

la valorizzazione energetica<br />

Pierluigi Genevini 190<br />

Fermentazioni <strong>di</strong> interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Francesco Molinari 191<br />

Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rura<strong>le</strong><br />

nella pianificazione territoria<strong>le</strong> e nel<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> VAS<br />

Giorgio Provolo 192<br />

Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibi<strong>le</strong> degli effluenti<br />

<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento nel<strong>le</strong> zone a e<strong>le</strong>vata vocazione zootecnica<br />

Giorgio Provolo 193<br />

Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo<br />

A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 194<br />

Analisi territoria<strong>le</strong> e ambienta<strong>le</strong> attraverso l'utilizzo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />

A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 195<br />

Pianificazione e progettazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> percorsi ver<strong>di</strong> (greenways)<br />

A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 196<br />

Analisi e progettazione del<strong>le</strong> aree ver<strong>di</strong><br />

A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 197<br />

Monitoraggio della trasformazione del territorio rura<strong>le</strong>: evoluzione dell'uso<br />

del suolo agricolo nel sud Milano<br />

A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 198<br />

3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Monitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nel<strong>le</strong> acque superficiali,<br />

sotterranee e in atmosfera<br />

Marco Acutis 201<br />

Governo dell’acqua in Lombar<strong>di</strong>a verso standard europei: definizione e validazione<br />

del<strong>le</strong> azioni prioritarie previste dal piano <strong>di</strong> bacino idrografico-2<br />

Dario Casati 202<br />

Valutazione del deflusso subsuperficia<strong>le</strong> in un versante montano a forte pendenza<br />

Maria <strong>La</strong>ura Deangelis 203<br />

Metodologie per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> colate detritiche e correnti iper-concentrate<br />

conseguenti al crollo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ghe<br />

Danie<strong>le</strong> De Wrachien 204<br />

Sviluppo <strong>di</strong> un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero<br />

della provincia <strong>di</strong> Cremona<br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 205


Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso<br />

idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca<br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 206<br />

Modelli <strong>di</strong> flusso nei mezzi porosi insaturi: uno stu<strong>di</strong>o comparativo<br />

a <strong>di</strong>fferenti sca<strong>le</strong> territoriali<br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 207<br />

Valutazione del deficit traspirativo in forma <strong>di</strong>stribuita nel territorio dei comprensori<br />

<strong>di</strong> irrigazione e bonifica lombar<strong>di</strong><br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 208<br />

Messa a punto <strong>di</strong> metodologie a supporto dell'imp<strong>le</strong>mentazione della Direttiva<br />

Quadro sul<strong>le</strong> Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo<br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 209<br />

Messa a punto <strong>di</strong> metodologie a supporto dell'imp<strong>le</strong>mentazione della Direttiva<br />

Quadro sul<strong>le</strong> Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2<br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 210<br />

Messa a punto <strong>di</strong> un sistema per la Pianificazione del<strong>le</strong> Risorse Idriche,<br />

applicazione pilota ad un bacino lombardo<br />

Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 211<br />

L’irrigazione del<strong>le</strong> risaie e la conseguente ricarica della falda<br />

Mauro Greppi 212<br />

Valutazione del deflusso <strong>di</strong> piena <strong>di</strong> un bacino idrologico ed applicazione <strong>di</strong> un<br />

modello 2D per acque poco profonde<br />

Mauro Greppi 213<br />

Applicazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola a comprensori agrari situati<br />

in <strong>di</strong>fferenti ambiti climatici<br />

Bianca Ortuani 214<br />

Sviluppo <strong>di</strong> software e <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> supporto alla decisione per la gestione degli effluenti<br />

<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento e la sostenibilità ambienta<strong>le</strong><br />

Giorgio Provolo 215<br />

Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rura<strong>le</strong><br />

nella pianificazione territoria<strong>le</strong> e nel<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> VAS<br />

Giorgio Provolo 216<br />

Messa a punto <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> monitoraggio ambienta<strong>le</strong> negli al<strong>le</strong>vamenti<br />

zootecnici intensivi<br />

Giorgio Provolo 217<br />

Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibi<strong>le</strong> degli effluenti<br />

<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento nel<strong>le</strong> zone a e<strong>le</strong>vata vocazione zootecnica<br />

Giorgio Provolo 218<br />

Programmi <strong>di</strong> assistenza tecnica al<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> in vista degli obblighi previsti<br />

dalla con<strong>di</strong>zionalità e del<strong>le</strong> normative ambientali<br />

Giorgio Provolo 219<br />

Analisi del settore agricolo e strategie <strong>di</strong> sviluppo rura<strong>le</strong> in Libano<br />

Guido Sali 220<br />

Lotta contro <strong>le</strong> mosche sul territorio urbano<br />

Luciano Süss 221<br />

Valutazione dell'impatto ambienta<strong>le</strong> della zootecnia da latte in aree montane<br />

me<strong>di</strong>ante Lyfe Cyc<strong>le</strong> Assessment<br />

Alberto Tamburini 222<br />

4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Biorimozione del tio<strong>di</strong>glico<strong>le</strong>, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)<br />

Vincenza Andreoni 225<br />

Proteina immunomodulante da mollusco<br />

Oreste Vittore Brenna 226<br />

Biopulitura <strong>di</strong> croste nere su materiali lapidei<br />

Francesca Cappitelli 227<br />

Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossiche<br />

Francesca Cappitelli 228<br />

XIII


XIV<br />

Valutazione della possibi<strong>le</strong> trasmissione del<strong>le</strong> proteine prioniche a <strong>di</strong>fferenti<br />

specie <strong>di</strong> pesci<br />

Salvatore Ciappellano 229<br />

Sviluppo <strong>di</strong> un approccio <strong>di</strong> "Controllo Simbiotico"<br />

Danie<strong>le</strong> Daffonchio 230<br />

Valorizzazione <strong>di</strong> composti naturali biologicamente attivi<br />

Sabrina Dallaval<strong>le</strong> 231<br />

Sintesi <strong>di</strong> nuovi composti ad attività antitumora<strong>le</strong><br />

Sabrina Dallaval<strong>le</strong> 232<br />

E<strong>le</strong>ttro<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficati con film scambio-ionici per analisi <strong>di</strong> matrici reali<br />

d’interesse farmacologico, ambienta<strong>le</strong> ed alimentare<br />

Elio Desimoni 233<br />

Sviluppo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> statistici per il miglioramento della qualità dei<br />

risultati analitici<br />

Elio Desimoni 234<br />

Proteine come <strong>di</strong>spositivi mo<strong>le</strong>colari per il controllo dell'omeostasi redox<br />

Fabio Forlani 235<br />

Sviluppo <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> trasformazione per l'espressione <strong>di</strong> al<strong>le</strong>rgeni<br />

in microrganismi Food-Grade<br />

Maria Grazia Fortina 236<br />

Sviluppo <strong>di</strong> microfiliere <strong>di</strong> prodotti da piante officinali <strong>di</strong> montagna<br />

Anna Giorgi 237<br />

Produzione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong> per la sintesi <strong>di</strong> principi attivi da lieviti non-convenzionali<br />

Francesco Molinari 238<br />

Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche<br />

Francesco Molinari 239<br />

Riproduzione e sopravvivenza anima<strong>le</strong> in microgravità<br />

Clau<strong>di</strong>a Ricci 240


1. AGRICOLTURA


AGRICOLTURA<br />

1.1 PRODUZIONE<br />

E DIFESA<br />

3


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Attività <strong>di</strong> sostanze naturali e <strong>di</strong> sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma <strong>di</strong>seases<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Gemma Assante (gemma.assante@unimi.it)<br />

Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione vegeta<strong>le</strong>-Sezione Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 - Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Una serie <strong>di</strong> metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma non<br />

hanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi <strong>di</strong> attività nei confronti dei fitoplasmi,<br />

gruppo <strong>di</strong> patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. <strong>La</strong> ricerca è effettuata<br />

su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una mo<strong>le</strong>cola<br />

attiva e stu<strong>di</strong>are l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabi<strong>le</strong> il trattamento<br />

con la mo<strong>le</strong>cola eventualmente attiva.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E' stato messo a punto un sistema <strong>di</strong> saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventua<strong>le</strong> validazione<br />

<strong>di</strong> test <strong>di</strong> efficacia.<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento del<strong>le</strong> strategie <strong>di</strong> controllo del<strong>le</strong> fitoplasmosi e approfon<strong>di</strong>mento sul rapporto ospite-patogeno<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Chiesa S.et al.(2007) Bul<strong>le</strong>tin of Insectology 60 (2): 313-314.<br />

Chiesa S. et al. (2008). A tentative <strong>di</strong>scrimination between healthy and phytoplasma-infected<br />

periwink<strong>le</strong>s by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba<br />

4


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dello stato sanitario della mammella <strong>di</strong> bovina attraverso lo stu<strong>di</strong>o<br />

della produzione <strong>di</strong> latte<br />

Ing<strong>le</strong>se: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciana Bava (luciana.bava@unimi.it)<br />

Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Madda<strong>le</strong>na Zucali<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali, sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria, 2 - Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Emissione del latte; Sanità mammella; Qualità latte<br />

Milk flow; Udder health; Milk quality<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella produzione del latte una corretta procedura <strong>di</strong> mungitura è fondamenta<strong>le</strong> per poter mungere<br />

in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’anima<strong>le</strong>, riducendo i rischi <strong>di</strong> infezione<br />

mammaria e consentendo l’ottenimento <strong>di</strong> un latte <strong>di</strong> buona qualità. Lo scopo della ricerca<br />

è stato quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i principali punti critici del processo <strong>di</strong> mungitura me<strong>di</strong>ante l'analisi<br />

dei dati ottenuti da flussometri e<strong>le</strong>ttronici in grado <strong>di</strong> misurare in continuo <strong>le</strong> caratteristiche in<strong>di</strong>viduali<br />

del<strong>le</strong> curve <strong>di</strong> emissione del latte da parte del<strong>le</strong> bovine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Patologia Anima<strong>le</strong>, Igiene e Sanità Pubblica<br />

Veterinaria, UNIMI; ARAL<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati dello stu<strong>di</strong>o hanno confermato che <strong>le</strong> caratteristiche della curva <strong>di</strong> emissione sono dei<br />

buoni in<strong>di</strong>catori pre<strong>di</strong>ttivi per l'identificazione rapida <strong>di</strong> situazioni prb<strong>le</strong>matiche sia in terrmini <strong>di</strong><br />

efficienza della mungitura che in termini <strong>di</strong> stato sanitario della mammella.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'utilizzo dei flussometri in sala <strong>di</strong> mungitura consente sia all'al<strong>le</strong>vatore che al tecnico <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttvi<br />

che consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217<br />

A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167<br />

L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502<br />

L. Bava et al., Quaderni Ricerca Regione Lombar<strong>di</strong>a (2008) 82<br />

M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press<br />

5


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della <strong>di</strong>gestione anaerobica<br />

a supporto del loro impiego agronomico<br />

Ing<strong>le</strong>se: Characterisation of raw and <strong>di</strong>gested animal manures to support their agronomic application<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />

Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Danie<strong>le</strong> Cavalli, Andrea Manfre<strong>di</strong>ni, Marco Negri, Tommaso Maggiore<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto<br />

Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

In Lombar<strong>di</strong>a i reflui zootecnici, tal quali o <strong>di</strong>geriti anaerobicamente, costituiscono un prob<strong>le</strong>ma gestiona<strong>le</strong><br />

ed ambienta<strong>le</strong>, sia per la variabilità compositiva, sia per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> stimare la <strong>di</strong>namica<br />

<strong>di</strong> mineralizzazione dell'azoto. In alternativa al<strong>le</strong> analisi convenzionali, che sono costose e quin<strong>di</strong><br />

raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapi<strong>di</strong> basati sulla spettroscopia nel vicino<br />

infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi <strong>di</strong> rilascio dell’azoto sono stati<br />

sviluppati modelli <strong>di</strong> simulazione basati su prove <strong>di</strong> incubazione condotte in laboratorio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Associazione Regiona<strong>le</strong> Al<strong>le</strong>vatori della Lombar<strong>di</strong>a<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Utilizzando 101 campioni <strong>di</strong> liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono<br />

stime utili per la loro gestione agronomica. Dal<strong>le</strong> prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante<br />

nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica.<br />

Possibili applicazioni<br />

Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio<br />

e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli <strong>di</strong> simulazione consentono<br />

il confronto <strong>di</strong> scenari applicativi, a scala <strong>di</strong> campo e territoria<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.<br />

G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.<br />

P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.<br />

P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.<br />

L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)<br />

6


Titolo del progetto<br />

Italiano: Diagnosi precoce <strong>di</strong> patogeni del<strong>le</strong> piante<br />

Ing<strong>le</strong>se: Early detection of plant pathogens<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Bianco Piero Attilio (piero.bianco@unimi.it)<br />

Casati Paola<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2, Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fitopatogeni, <strong>di</strong>agnostica precoce<br />

Plant pathogens, early detection<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

È' sempre più urgente <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostici rapi<strong>di</strong>, specifici e sensibili per il ri<strong>le</strong>vamento<br />

dei patogeni del<strong>le</strong> piante al fine <strong>di</strong> ottemperare al<strong>le</strong> norme in vigore in materia <strong>di</strong> circolazione<br />

dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’in<strong>di</strong>viduazione e la caratterizzazione <strong>di</strong><br />

isolati <strong>di</strong> fitovirus e <strong>di</strong> fitoplasmi da quarantena e “<strong>di</strong> qualità”, la se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> marcatori mo<strong>le</strong>colari<br />

ad hoc, la preparazione <strong>di</strong> sonde mo<strong>le</strong>colari e verifica della loro efficienza su estratti da piante<br />

infette e la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> kit <strong>di</strong>agnostici<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Parco Tecnologico Padano <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>viduare polimorifismi genici e marcatori mo<strong>le</strong>colari tipici <strong>di</strong> patogeni da quarantena e agenti<br />

<strong>di</strong> gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) del<br />

pesco (sharka) e del melo (scopazzi o app<strong>le</strong> proliferation)<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto e produzione <strong>di</strong> kits <strong>di</strong>agnostici<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence dorée<br />

<strong>di</strong>sease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264-<br />

Casati P. et al. 2009. Identification and Mo<strong>le</strong>cular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in N-<br />

western Italy. J. of Phyt. in press.<br />

7


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Reti <strong>di</strong> sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Sensor network for automatic monitoring of pest insects<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />

Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Nal<strong>di</strong><br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Difesa colture, semiochimici, reti monitoraggio<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’impiego <strong>di</strong> segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comportamento<br />

degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo <strong>di</strong> nuovi sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del<strong>le</strong><br />

piante, caratterizzati da capaci <strong>di</strong> coniugare efficacia e se<strong>le</strong>ttività fitosanitaria a esigenze <strong>di</strong> sicurezza<br />

tossicologica, alimentare e ambienta<strong>le</strong>.<br />

Un contributo fondamenta<strong>le</strong> per la gestione <strong>di</strong> queste nuove tecniche viene da sistemi automatici<br />

in grado <strong>di</strong> monitorare, <strong>di</strong>rettamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, la<br />

popolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto Agrario San Miche<strong>le</strong> all'A<strong>di</strong>ge<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono state messe a punto unità automatiche <strong>di</strong> campo che associate a stazioni <strong>di</strong> attrazione<br />

semiochimica permettono <strong>di</strong> registrare l'andamento del<strong>le</strong> popolazioni parassite e la loro reazione<br />

all'esposizione alla sorgente semiochimica.<br />

Possibili applicazioni<br />

Reti territoriali <strong>di</strong> monitoraggio dei parassiti <strong>di</strong> interesse agrario; <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> comprensori agricoli<br />

specializzati; <strong>di</strong>fesa dei parchi e del<strong>le</strong> foreste; presi<strong>di</strong>o dei punti <strong>di</strong> ingresso del<strong>le</strong> specie esogene<br />

invasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo <strong>di</strong> nuovi prodotti semiochimici<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico del<strong>le</strong> popolazioni <strong>di</strong> insetti<br />

fitofagi", Quaderni dei Georgofili<br />

Oberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide delivering<br />

systems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008<br />

8


Titolo del progetto<br />

Italiano: Batteri promotori della crescita vegeta<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Plant growth promoting bacteria<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sara Borin, sara.borin@unimi.it<br />

Danie<strong>le</strong> Daffonchio, Clau<strong>di</strong>a Sorlini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Biostimolazione, biofertilizzazione, biocontrollo<br />

Biostimulation, biofertilisation, biocontrol<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la microflora associata al<strong>le</strong> piante, allo scopo <strong>di</strong> isolare colture<br />

batteriche aventi attività <strong>di</strong> promozione della crescita vegeta<strong>le</strong>, con particolare riferimento all'attenuazione<br />

dello stress idrico. Vengono stu<strong>di</strong>ate <strong>le</strong> attività <strong>di</strong>rette sulla crescita, quali l'apporto <strong>di</strong><br />

nutrienti <strong>di</strong>sponibili per la nutrizione vegeta<strong>le</strong>r (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assetto<br />

ormona<strong>le</strong> della pianta (biostimolazione), e <strong>le</strong> attività in<strong>di</strong>rette sulla crescita, quali la produzione<br />

<strong>di</strong> sostanze antagoniste <strong>di</strong> fitopatogeni (biocontrollo).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong> (Università <strong>di</strong> Milano)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> inoculi per <strong>le</strong> colture agrarie<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

9


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione della qualità del frutto: in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori fisiologici,<br />

biochimici e mo<strong>le</strong>colari per il miglioramento genetico del pesco<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study of physiological, biochemical and mo<strong>le</strong>cular aspects of peach fruit ripening and<br />

development of quality traits<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it )<br />

Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pesca, eti<strong>le</strong>ne, qualità del frutto<br />

Peach; ethy<strong>le</strong>ne; fruit quality<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e <strong>di</strong>etetiche. <strong>La</strong> ricerca<br />

esamina gli aspetti biochimico-mo<strong>le</strong>colari dell’evoluzione, durante la maturazione, del<strong>le</strong> caratteristiche<br />

qualitative (tessitura, composti nutraceutici) <strong>di</strong> frutti con <strong>di</strong>verso pattern <strong>di</strong> maturazione<br />

ed ammorbi<strong>di</strong>mento della polpa. Vengono stu<strong>di</strong>ati <strong>le</strong> caratteristiche ed i livelli <strong>di</strong> espressione <strong>di</strong><br />

geni implicati nella ristrutturazione del<strong>le</strong> pareti del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> della polpa e <strong>di</strong> geni coinvolti nel<br />

signalling eti<strong>le</strong>nico, allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare marcatori mo<strong>le</strong>colari della qualità del frutto.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per<br />

la Frutticoltura, Roma<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Marcatore mo<strong>le</strong>colare della tessitura<br />

Conoscenze <strong>di</strong> base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />

Sequenze geniche<br />

Possibili applicazioni<br />

Uso dei marcatori per se<strong>le</strong>zione assistita (MAS)<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162.<br />

S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328.<br />

A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethy<strong>le</strong>ne Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer,<br />

pp. 175-180.<br />

10


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo del<strong>le</strong> produzioni <strong>di</strong> erbe officinali <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vato valore qualitativo<br />

e salutistico nell’area alpina<br />

Ing<strong>le</strong>se: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it)<br />

Anna Giorgi, Marco Mingozzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Erbe officinali, qualità, area alpina<br />

Herbs, quality, alpine area<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Progetto che mira all’in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> strategie <strong>di</strong> miglioramento della produzione <strong>di</strong> piante<br />

officinali in aree montane, con meto<strong>di</strong> compatibili con l’ambiente, al fine <strong>di</strong> ottenere una una<br />

gamma <strong>di</strong> prodotti con <strong>di</strong>fferente funzionalità nel settore erboristico. Stu<strong>di</strong>o sul comportamento<br />

agronomico e della produttività quali-quantitativa <strong>di</strong> cultivar <strong>di</strong> piante officinali in <strong>di</strong>fferenti con<strong>di</strong>zioni<br />

pedo-climatiche. Stu<strong>di</strong>o dell'influenza <strong>di</strong> fattori ambientali sulla produzione <strong>di</strong> metaboliti<br />

secondari in campo e in modelli in vitro.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Comunità Montana <strong>di</strong> Morbegno; Università dell'Insubria<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Attuazione ed imp<strong>le</strong>mentazione <strong>di</strong> una microfiliera <strong>di</strong> piante officinali in montagna.<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> composti caratterizzanti la qualità del<strong>le</strong> produzioni e del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni che ne<br />

influenzano la sintesi in contesto montano.<br />

Possibili applicazioni<br />

Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione del<strong>le</strong> produzioni officinali con criteri qualitativi<br />

nuovi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M<br />

(2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007)<br />

PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021.<br />

11


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuovi strumenti <strong>di</strong> lotta biologica al cancro del castagno<br />

Ing<strong>le</strong>se: New tools for the biological control of chestnut blight<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paolo Cortesi (paolo.cortesi@unimi.it)<br />

Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Cryphonectria parasitica, ipoviru<strong>le</strong>nza, CHV1<br />

Cryphonectria parasitica, ipoviru<strong>le</strong>nce, CHV1<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il castagno è un'essenza multifunziona<strong>le</strong> molto importante per il territorio. Nel tempo la superficie<br />

occupata dal castagno (10% della superficie foresta<strong>le</strong> naziona<strong>le</strong> e 13-15% <strong>di</strong> quella lombarda)<br />

<strong>di</strong>minuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai danni<br />

causati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Ta<strong>le</strong> malattia può essere curata attraverso<br />

l'uso <strong>di</strong> ceppi del fungo ipoviru<strong>le</strong>nti. Vengono pre<strong>di</strong>sposti ceppi per gli interventi <strong>di</strong> lotta biologica<br />

al cancro nel<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse realtà anche in formulazioni innovative.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ceppi ipoviru<strong>le</strong>nti formulati per applicazioni su castagno.<br />

Possibili applicazioni<br />

Lotta biologica al cancro del castagno<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118.<br />

Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338.<br />

Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42.<br />

12


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ricerca <strong>di</strong> SNPs in geni can<strong>di</strong>dati per la fertilità maschi<strong>le</strong> nella specie bovina<br />

Ing<strong>le</strong>se: SNPs detection in can<strong>di</strong>date genes for ma<strong>le</strong> fertility in catt<strong>le</strong><br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Crepal<strong>di</strong> (paola.crepal<strong>di</strong>@unimi.it)<br />

Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fertilità maschi<strong>le</strong>; bovini; SNP<br />

Ma<strong>le</strong> fertility; catt<strong>le</strong>; SNP<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella specie bovina, la fertilità maschi<strong>le</strong> contribuisce al successo economico dell’al<strong>le</strong>vamento. Le<br />

nuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e <strong>le</strong> crescenti informazioni<br />

mo<strong>le</strong>colari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare un alto numero <strong>di</strong> geni can<strong>di</strong>dati per la fertilità maschi<strong>le</strong>, anche per la specie bovina.<br />

L’identificazione <strong>di</strong> marcatori SNP (Sing<strong>le</strong> Nuc<strong>le</strong>otide Polymorphism) in questi geni bovini e stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> associazione con questo carattere, possono costituire un uti<strong>le</strong> strumento per la valutazione dei<br />

riproduttori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Produzioni Animali, UNITUS; Istituto <strong>di</strong> Zootecnica,<br />

UNICATT; VSA, UNIMI<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Un pannello <strong>di</strong> marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materia<strong>le</strong> semina<strong>le</strong> <strong>di</strong> giovani<br />

riproduttori maschi.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> valutazione dei riproduttori maschi e l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> varianti genetiche associate a migliori<br />

o peggiori caratteristiche <strong>di</strong> fertilità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Crepal<strong>di</strong> P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understan<strong>di</strong>ng<br />

of bull fertility: phenotypic traits description and can<strong>di</strong>date gene approach. ITALIAN JOURNAL OF<br />

ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />

13


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Ricerca <strong>di</strong> polimorfismi in geni can<strong>di</strong>dati per <strong>le</strong> variazioni quanti-qualitative della<br />

frazione lipi<strong>di</strong>ca del latte caprino<br />

Ing<strong>le</strong>se: Identification of polymorphisms in can<strong>di</strong>date genes for milk fat traits in goat<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Crepal<strong>di</strong> (paola.crepal<strong>di</strong>@unimi.it)<br />

Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> componente lipi<strong>di</strong>ca del latte influenza <strong>le</strong> caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodotto<br />

e ha implicazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnologico <strong>le</strong>gate alla sua conservazione e trasformazione.<br />

Obiettivo del progetto è lo stu<strong>di</strong>o del polimorfismo <strong>di</strong> geni coinvolti nel<strong>le</strong> variazioni quanti-qualitative<br />

del grasso del latte <strong>di</strong> capra del<strong>le</strong> principali razze al<strong>le</strong>vate in Italia, al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

varianti al<strong>le</strong>liche associate alla variabilità <strong>di</strong> questo carattere e quin<strong>di</strong> utili per la se<strong>le</strong>zione dei<br />

riproduttori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione <strong>di</strong> marcatori SNP (Sing<strong>le</strong> Nuc<strong>le</strong>otide Polymorphism) associati alla variazione quantitativa<br />

e qualitativa dei lipi<strong>di</strong> del latte <strong>di</strong> capra.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo <strong>di</strong> marcatori utili per la se<strong>le</strong>zione dei riproduttori caprini; miglioramento <strong>di</strong> caratteristiche<br />

qualitative dei prodotti lattiero-caseari del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse razze caprine al<strong>le</strong>vate; valorizzazione<br />

della <strong>di</strong>versità del<strong>le</strong> razze autoctone.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Ramunno L., Cosenza G., Crepal<strong>di</strong> P., Pilla F. (2008) <strong>La</strong>rge Animal Review, 14:117-121.<br />

Milanesi E., Nicoloso L., Crepal<strong>di</strong> P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Pa<strong>le</strong>rmo, 9-12<br />

Giugno 2009)<br />

14


Titolo del progetto<br />

Italiano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />

conformemene a vari <strong>di</strong>sciplinari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed accor<strong>di</strong>ng to the guidelines<br />

of the PDO ham production consortia<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />

Gianluca Galassi, Luca Malagutti<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Suino pesante, prestazioni zootecniche, azoto<br />

Heavy pig, performance, nitrogen<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli al<strong>le</strong>vamenti zootecnici necessitano sempre più <strong>di</strong> strategie in grado <strong>di</strong> ridurre l'impatto<br />

ambienta<strong>le</strong> derivante. Il progetto <strong>di</strong> ricerca ha avuto lo scopo <strong>di</strong> valutare l'effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ete ad alto<br />

contenuto <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> non amidacei e alto tenore <strong>di</strong> fibra, abbinato alla riduzione della quota<br />

proteica, sui parametri produttivi e <strong>le</strong> emissioni ammoniacali dai reflui <strong>di</strong> suini alimentati con<br />

razioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerentemente<br />

con quanto proposto dai <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione dei maggiori consorzi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prestazioni zootecniche e <strong>di</strong>geribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi alla<br />

macellazione, emissione ammoniaca<strong>le</strong> dai reflui<br />

Possibili applicazioni<br />

E' possibi<strong>le</strong> attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'introduzione<br />

<strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> non amidacei nella <strong>di</strong>eta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotata<br />

nel suino pesante, senza penalizzare <strong>le</strong> prestazioni zootecniche<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239<br />

G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombar<strong>di</strong>a- 2006, n. 56<br />

L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombar<strong>di</strong>a- 2008, n 79<br />

15


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione <strong>di</strong> azoto (N) e fosforo (P)<br />

nella bovina da latte<br />

Ing<strong>le</strong>se: Fee<strong>di</strong>ng tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />

Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Escrezione azotata, bovina da latte, fosforo<br />

N excretion, dairy cow, phosphorous<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo del progetto è quello <strong>di</strong> mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata e<br />

fosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 <strong>di</strong>ete, metà destinate a bovine ad alta produzione<br />

e metà a bassa produzione. I due gruppi <strong>di</strong> bovine saranno ulteriormente sud<strong>di</strong>visi in due<br />

sottogruppi alimentati con due razioni a <strong>di</strong>verso rapporto "amido:proteine". Si registreranno ingestione,<br />

produzione quanti/qualitativa <strong>di</strong> latte, bilancio azotato e fosforico <strong>di</strong> ogni bovina.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: ERSAF Mantova<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste <strong>di</strong>vulgative.<br />

Si valuterà inoltre l'opportunità <strong>di</strong> organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici e<br />

al<strong>le</strong>vatori.<br />

Possibili applicazioni<br />

Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti <strong>di</strong> mangimificio e agli stessi al<strong>le</strong>vatori<br />

razioni che possano contenere il più possibi<strong>le</strong> l'escrezione <strong>di</strong> N e <strong>di</strong> P da parte della bovina, fatto<br />

questo essenzia<strong>le</strong> nell'ottica della Direttiva Nitrati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corso<br />

<strong>di</strong> pubblicazione.<br />

16


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sintesi <strong>di</strong> nuovi fungici<strong>di</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Synthesis of new fungicides<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sabrina Dallaval<strong>le</strong> (sabrina.dallaval<strong>le</strong>@unimi.it)<br />

Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sar<strong>di</strong><br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Sintesi, Fungici<strong>di</strong>, Micosi<br />

Synthesis, Fungicides, Mycosis<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Vengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi <strong>di</strong> prodotti naturali, ad<br />

attività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni del<strong>le</strong> piante e<br />

dell'uomo, sia in vitro che in vivo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano<br />

e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità - UniMI<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Alcune serie <strong>di</strong> composti organici attivi contro funghi patogeni del<strong>le</strong> piante, e una classe <strong>di</strong> composti<br />

molto attivi su dermatofiti, responsabili <strong>di</strong> infezioni fungine nell'uomo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento del<strong>le</strong> micosi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Arnol<strong>di</strong> et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007)<br />

N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008)<br />

N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009)<br />

Brevetto a nome Università <strong>di</strong> Milano in preparazione<br />

17


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Recupero e valorizzazione <strong>di</strong> vecchie varietà <strong>di</strong> me<strong>le</strong> con e<strong>le</strong>vate proprietà<br />

nutraceutiche<br />

Ing<strong>le</strong>se: Recovery and exploitation of old App<strong>le</strong> varieties with higher nutraceutical substances<br />

content<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Tommaso Eccher (tommaso.eccher@unimi.it)<br />

Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Antiossidanti, Acido ascorbico, Polifenoli<br />

Ascorbic acid, Antioxidants, Polyphenols<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Molte vecchie varietà <strong>di</strong> melo, non più coltivate, producono frutti <strong>di</strong> pregio sia per caratteristiche<br />

morfologiche e organo<strong>le</strong>ttiche che per <strong>le</strong> loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superiori<br />

a quel<strong>le</strong> del<strong>le</strong> cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazione<br />

del patrimonio genetico raccolto in un campo col<strong>le</strong>zione e la valorizzazione del<strong>le</strong> cv più promettenti<br />

anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Conservazione del patrimonio genetico del melo e in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> vecchie cultivar che presentano<br />

resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambienta<strong>le</strong> e frutti con caratteristiche<br />

qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organo<strong>le</strong>ttico che per il loro contenuto nutraceutico<br />

Possibili applicazioni<br />

Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione <strong>di</strong> cultivar con<br />

alto valore nutriziona<strong>le</strong><br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26.<br />

T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109<br />

R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254<br />

R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333<br />

R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521<br />

18


Titolo del progetto<br />

Italiano: Controlli biochimici e fisiologici <strong>di</strong> assorbimento ed assimilazione dell'azoto<br />

in Zea mays<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and<br />

assimilation in Zea mays<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />

Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Azoto, nitrato, pH cellulare, proteomica<br />

Nitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'azoto, presente nei suoli agrari preva<strong>le</strong>ntemente come nitrato, costituisce uno dei principali fattori<br />

che possono limitare la produttività del<strong>le</strong> specie coltivate. <strong>La</strong> ricerca si prefigge <strong>di</strong> meglio<br />

caratterizzare <strong>le</strong> basi mo<strong>le</strong>colari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sono<br />

attualmente in atto due ricerche. <strong>La</strong> prima ha l'obiettivo <strong>di</strong> chiarire il ruolo del pH cellulare come<br />

secondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge <strong>di</strong> analizzare<br />

i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al <strong>di</strong>verso stato nutriziona<strong>le</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitrato<br />

Approfon<strong>di</strong>mento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azoto<br />

Caratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea mays<br />

Caratterizzazione <strong>di</strong> proteine<br />

Possibili applicazioni<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> marcatori da impiegarsi in progetti <strong>di</strong> se<strong>le</strong>zione assistita<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061.<br />

Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted)<br />

19


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Qualità enologica dell'uva in relazione al<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali e vocazionalità<br />

alla viticoltura<br />

Ing<strong>le</strong>se: Enological quality of grapes in relation to environmental con<strong>di</strong>tions and land suitability<br />

to viticulture<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Osvaldo Failla (osvaldo.failla@unimi.it)<br />

Mara Rossoni, <strong>La</strong>ura Rustioni<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Vitis vinifera, polifenoli, agro-ecologia<br />

Vitis vinifera, polyphenols, agroecology<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca che<br />

porta ad accumuli se<strong>le</strong>ttivi <strong>di</strong> polifenoli e <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> aromatiche. Il metabolismo della bacca è<br />

modulato dal<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare importanza<br />

vi è il microclima termico e ra<strong>di</strong>ativo del grappolo. Il progetto affronta questa prob<strong>le</strong>matica<br />

a sca<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse, da quella micrometeorologica a quella territoria<strong>le</strong> con strumenti <strong>di</strong> analisi<br />

mo<strong>le</strong>colare e <strong>di</strong> modellistica. L'obiettivo genera<strong>le</strong> è <strong>di</strong> valorizzare la qualità enologica dell'uva.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Piattaforma <strong>di</strong> Proteomica del CISI - Università <strong>di</strong> Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione del<strong>le</strong> tecniche colturali del vigneto in <strong>di</strong>versi contesti<br />

vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici.<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento del<strong>le</strong> pratiche colturali e trafi<strong>le</strong> <strong>di</strong> vinificazione adatte a valorizzare la qualità dell'uva.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138.<br />

Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180.<br />

Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378<br />

20


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego <strong>di</strong> chitosani nell'induzione <strong>di</strong> resistenza agli stress biotici e abiotici<br />

del<strong>le</strong> piante<br />

Ing<strong>le</strong>se: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />

Marcello Iriti, Dario Maffi, Va<strong>le</strong>ntina Picchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Chitosano, induzione <strong>di</strong> resistenza, stress<br />

Chitosans, induced resistance, stress<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'induzione dei meccanismi <strong>di</strong> resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una strategia<br />

alternativa e/o comp<strong>le</strong>mentare all'utilizzo <strong>di</strong> agrofarmaci. Tra gli induttori, notevo<strong>le</strong> interesse<br />

rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei.<br />

<strong>La</strong> ricerca si prefigge <strong>di</strong> verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi <strong>di</strong><br />

stress, il loro meccanismo <strong>di</strong> azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione in<br />

pieno campo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CNR, Istituto <strong>di</strong> Virologia Vegeta<strong>le</strong>, Valagro SpA.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Meccanismi <strong>di</strong> azione dei vari tipi <strong>di</strong> chitosano nell'induzione <strong>di</strong> resistenza agli stress. Formulati a<br />

base <strong>di</strong> chitosano <strong>di</strong> faci<strong>le</strong> solubilità ed impiego in pieno campo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Protezione del<strong>le</strong> colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto natura<strong>le</strong>, a basso impatto<br />

ambienta<strong>le</strong> ed in grado <strong>di</strong> abbassare il livello <strong>di</strong> micotossine.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900<br />

Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124<br />

Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401<br />

Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111<br />

Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009<br />

21


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche <strong>di</strong> identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />

Ing<strong>le</strong>se: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences,<br />

control strategies<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />

Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Va<strong>le</strong>ntina Picchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Ozono, frumento, sintomatologia<br />

Ozone, wheat, sintomathology<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il frumento è una del<strong>le</strong> colture più sensibili ai danni da ozono, con per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> produttività fino al<br />

20%. Il progetto si propone <strong>di</strong> validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da patogeni,<br />

e la sensibilità all'inquinante del<strong>le</strong> varietà più coltivate. Si propone inoltre <strong>di</strong> verificare <strong>le</strong><br />

per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e il<br />

modo <strong>di</strong> prevenire i danni con trattamenti specifici.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sintomatologia indotta da ozono su varietà <strong>di</strong> frumento tenero e duro; in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> varietà<br />

tol<strong>le</strong>ranti; alterazioni quali-quantitative del<strong>le</strong> cariossi<strong>di</strong>; sostanze in grado <strong>di</strong> limitare i danni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina <strong>di</strong><br />

varietà tol<strong>le</strong>ranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282<br />

Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18.<br />

Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026<br />

Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301<br />

Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208,<br />

22


Titolo del progetto<br />

Italiano: L'impianto <strong>di</strong> colture arboree a rapido accrescimento<br />

Ing<strong>le</strong>se: SRF transplanting<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Biomassa, colture arboree, impianto<br />

Biomass, tree crops, transplanting<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ceduazione quinquenna<strong>le</strong> del<strong>le</strong> specie <strong>le</strong>gnose a rapido accrescimento destinate alla produzione<br />

<strong>di</strong> <strong>le</strong>gno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente dei<br />

polloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità <strong>di</strong> impianto impone l'uso <strong>di</strong> trapiantatrici particolari<br />

in grado <strong>di</strong> operare con astoni. Per contenere i costi <strong>di</strong> produzione e valutare <strong>le</strong> prestazioni dei<br />

prototpi <strong>di</strong> trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo <strong>di</strong> tutti i parametri operativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CNER, Centro Naziona<strong>le</strong> Energie Rinnovabili Agrico<strong>le</strong><br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1 tirocinio (in esecuzione)<br />

Possibili applicazioni<br />

Meccanizzazione raccolta biomasse <strong>le</strong>gnose per filiere energetiche<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1 articolo su rivista naziona<strong>le</strong><br />

23


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione dei cereali minori <strong>di</strong> montagna<br />

Ing<strong>le</strong>se: Valorization of cereal productions in mountain areas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Giorgi (anna.giorgi@unimi.it)<br />

Moira Madeo, Marco Mingozzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Cereali; Grano saraceno; montagna<br />

Cereals; buckwheat; mountain areas<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto “Valorizzazione dei cereali minori <strong>di</strong> montagna in provincia <strong>di</strong> Brescia” con capofila la<br />

Comunità Montana <strong>di</strong> Val<strong>le</strong> Camonica e finanziamento del Centro Stu<strong>di</strong> sulla Montagna Bresciana,<br />

ha la finalità <strong>di</strong> riproporre la messa in coltura <strong>di</strong> cereali minori nel<strong>le</strong> aree montane della provincia<br />

<strong>di</strong> Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità <strong>di</strong> una “filiera corta” <strong>le</strong>gata a tali produzioni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Centro Stu<strong>di</strong> sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura<br />

della provincia <strong>di</strong> Brescia<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Verificare la sostenibilità del<strong>le</strong> produzioni in oggetto.<br />

Possibili applicazioni<br />

Offrire la possibilità agli agricoltori <strong>di</strong> coltivare cereali minori su più vaste superfici, <strong>di</strong>versificando<br />

l’offerta <strong>di</strong> prodotti del<strong>le</strong> aree montane.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

24


Titolo del progetto<br />

Italiano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie <strong>di</strong> piante officinali<br />

della sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary<br />

metabolites in herbs<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Giorgi - anna.giorgi@unimi.it<br />

M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Piante officinali, interazione pianta-insetto<br />

Herbs, plant-insect interaction<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto consiste in uno stu<strong>di</strong>o inter<strong>di</strong>sciplinare teso a verificare attraverso approcci <strong>di</strong> tipo chimico,<br />

biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza <strong>di</strong> stress abiotici e biotici sul contenuto <strong>di</strong><br />

specifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo stu<strong>di</strong>o mira ad indagare come<br />

l’attacco <strong>di</strong> specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi <strong>di</strong> principi attivi e qua<strong>le</strong> sia l'effetto<br />

sul ciclo vita<strong>le</strong> dei fitofagi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto <strong>di</strong> modelli in vitro e in vivo per lo stu<strong>di</strong>o dell'influenza <strong>di</strong> stress abiotici e biotici<br />

sulla produzione <strong>di</strong> metaboliti secondari in specie officinali. In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> composti fitochimici<br />

prodotti in risposta al<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stress applicate e potenzia<strong>le</strong> utilizzo.<br />

Possibili applicazioni<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni che favoriscano la sintesi <strong>di</strong> composti attivi nel<strong>le</strong> specie indagate per<br />

utilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insettici<strong>di</strong>), ecc.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114,<br />

204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia,<br />

J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29.<br />

25


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni<br />

in agricoltura<br />

Ing<strong>le</strong>se: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />

Franco Faoro, Sara Vitalini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Uva, polifenoli, melatonina<br />

Grape products, polyphenols, melatonin<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo del progetto è quello <strong>di</strong> migliorare il contenuto <strong>di</strong> polifenoli e <strong>di</strong> melatonina in uve trattate<br />

con elicitori. Tali mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> sono in grado <strong>di</strong> attivare i meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della pianta verso<br />

i patogeni, tra i quali la sintesi <strong>di</strong> fitoa<strong>le</strong>ssine (polifenoli).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro <strong>di</strong> Ricerca per la Viticoltura<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I principali risultati attesi includono la possibilità <strong>di</strong> ottenere dei prodotti (uve e vini) con un maggior<br />

contenuto <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> bioattive <strong>di</strong> interesse farmaco-nutriziona<strong>le</strong>.<br />

Possibili applicazioni<br />

Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine <strong>di</strong> incrementare la sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari<br />

da parte della pianta, oltre che per il controllo <strong>di</strong> alcune malattie della vite. In termini <strong>di</strong> sostenibilità,<br />

tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413<br />

Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139<br />

Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38<br />

Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838<br />

Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81.<br />

26


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego del chitosano come antivira<strong>le</strong> e antitraspirante nel<strong>le</strong> piante<br />

Ing<strong>le</strong>se: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />

Franco Faoro<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Chitosano, virus, antitraspiranti<br />

Chitosan, virus, antitranspirant<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il chitosano è una mo<strong>le</strong>cola natura<strong>le</strong> in grado <strong>di</strong> attivare i meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della pianta, oltre<br />

che <strong>di</strong> regolare la funzionalità del comp<strong>le</strong>sso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto è<br />

quello <strong>di</strong> valutare il ruolo <strong>di</strong> alcuni ormoni (acido abscissico ed eti<strong>le</strong>ne) sui processi modulati da<br />

CHT.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore <strong>di</strong> resistenza che come antitraspirante,<br />

in merito alla regolazione ormona<strong>le</strong> eventua<strong>le</strong>nte indotta da CHT.<br />

Possibili applicazioni<br />

Tra <strong>le</strong> applicazioni, la possibilità <strong>di</strong> utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivira<strong>le</strong>,<br />

data la mancanza <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo in<br />

aree rurali particolarmente siccitose.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111<br />

Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3<br />

Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009)<br />

Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004<br />

27


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Modalità <strong>di</strong> conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />

Ing<strong>le</strong>se: Effect of storage con<strong>di</strong>tions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ilaria Mignani (ilaria.mignani@unimi.it)<br />

Anna Spinar<strong>di</strong>, Giacomo Cocetta<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Atmosfera controllata, mirtillo, antociani<br />

Control<strong>le</strong>d Atmosphere, blueberry, antocyanin content<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un e<strong>le</strong>vato interesse<br />

sia sotto il profilo nutriziona<strong>le</strong> che salutistico, a causa del suo ricco contenuto <strong>di</strong> fitonutrienti<br />

(antociani, flavonoi<strong>di</strong>, polifenoli e acido ascorbico) dall’e<strong>le</strong>vata attività antiossidante, importante<br />

nella prevenzione <strong>di</strong> patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto del<strong>le</strong><br />

modalità <strong>di</strong> conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto <strong>di</strong><br />

sostanze antiossidanti in due varietà <strong>di</strong>fferenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, <strong>di</strong> mirtillo gigante americano.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione del<strong>le</strong> migliori modalità <strong>di</strong> conservazione del mirtillo e dell'attitu<strong>di</strong>ne varieta<strong>le</strong> alla conservazione<br />

prolungata, per la salvaguar<strong>di</strong>a del contenuto in fitonutrienti; estensione del ca<strong>le</strong>ndario<br />

<strong>di</strong> commercializzazione a perio<strong>di</strong> dell'anno in cui non è reperibi<strong>le</strong> il frutto appena raccolto.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> modalità ottima<strong>le</strong> <strong>di</strong> conservazione, la salvaguar<strong>di</strong>a del contenuto in fitonutrienti e l'estensione<br />

del ca<strong>le</strong>ndario <strong>di</strong> commercializzazione può servire al<strong>le</strong> aziende per incrementare e valorizzare<br />

la produzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />

Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />

28


Titolo del progetto<br />

Italiano: Utilizzo <strong>di</strong> linee “gene trapping” <strong>di</strong> Arabidopsis thaliana per la costituzione <strong>di</strong><br />

piante bion<strong>di</strong>catrici dello stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo<br />

Ing<strong>le</strong>se: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioin<strong>di</strong>cators for sulfur<br />

nutritional status<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabio Francesco Nocito (fabio.nocito@unimi.it)<br />

Clarissa <strong>La</strong>ncilli, Gian Attilio Sacchi<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Sulfur, bioin<strong>di</strong>cator, gene trapping<br />

Zolfo, bioin<strong>di</strong>catore, gene trapping<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca ha lo scopo <strong>di</strong> valutare il possibi<strong>le</strong> utilizzo della strategia gene trapping per sviluppare<br />

bioin<strong>di</strong>catori vegetali in grado <strong>di</strong> monitorare lo stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo nel<strong>le</strong> piante e/o la<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> solfato in rizosfera. <strong>La</strong> popolazione <strong>di</strong> linee gene trapping <strong>di</strong> Arabidopsis thaliana,<br />

precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo <strong>di</strong> identificare in<br />

pianta e<strong>le</strong>menti genici in grado <strong>di</strong> rispondere a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> solfo-carenza in modo specifico e<br />

precoce, e quin<strong>di</strong> potenzialmente utili per lo sviluppo <strong>di</strong> bioin<strong>di</strong>catori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie, UNIMI<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione <strong>di</strong> una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado <strong>di</strong> indurre la trascrizione<br />

<strong>di</strong> un gene reporter in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> solfo-carenza.<br />

Possibili applicazioni<br />

Costituzione <strong>di</strong> un bioin<strong>di</strong>catore dello stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo nel<strong>le</strong> piante.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

<strong>La</strong>ncilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in Plants<br />

Nocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156<br />

29


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> attinomiceti con attività <strong>di</strong> promozione della produttività vegeta<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Se<strong>le</strong>ction of actinomycetes with specific biological activity<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sergio Quaroni (sergio.quaroni@unimi.it)<br />

Marco Saracchi, Paola Sar<strong>di</strong>, Paolo Cortesi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong><br />

Bio<strong>di</strong>versità Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Streptomiceti, PGPR, biocontrollo<br />

Streptomycetes, PGPR, biocontrol<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione <strong>di</strong> metaboliti ad attività biologica e per <strong>le</strong><br />

relazioni che intrattengono con altri microrganismi e con <strong>le</strong> piante. In questa indagine vengono<br />

attuati isolamento e caratterizzazione <strong>di</strong> attinomiceti, con particolare interesse agli streptomiceti,<br />

in grado <strong>di</strong> produrre metaboliti secondari dotati <strong>di</strong> attività biologica e/o capaci <strong>di</strong> promozione<br />

o modulazione della crescita vegeta<strong>le</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente.<br />

Possibili applicazioni<br />

Biocontrollo del<strong>le</strong> malattie ra<strong>di</strong>cali, promozione della crescita vegeta<strong>le</strong>, biodegradazione <strong>di</strong> substrati<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> deterioramento, produzione <strong>di</strong> metaboliti secondari con attività biologica<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504<br />

L. Va<strong>le</strong>nti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118<br />

B. Petrolini, P. Sar<strong>di</strong> et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78<br />

30


Titolo del progetto<br />

Italiano: Identificazione <strong>di</strong> geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />

Ing<strong>le</strong>se: Comparative genomic approaches for the identification of can<strong>di</strong>date developmental<br />

genes in bar<strong>le</strong>y (Hordeum vulgare)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Orzo, architettura della pianta, genomica comparativa<br />

Bar<strong>le</strong>y, plant architecture, comparative genome<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'orzo si colloca fra <strong>le</strong> prime quattro specie <strong>di</strong> cereali per importanza economica e l'UE nel suo<br />

comp<strong>le</strong>sso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico comprendono<br />

il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga.<br />

Mutanti utili per la <strong>di</strong>ssezione <strong>di</strong> tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posizionati<br />

in una mappa mo<strong>le</strong>colare del genoma d'orzo.<br />

Questo progetto era volto all'identificazione <strong>di</strong> geni coinvolti nell'architettura della pianta <strong>di</strong> orzo<br />

me<strong>di</strong>ante analisi comparative col genoma <strong>di</strong> riso.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: UNIVERSITA' <strong>di</strong> BOLOGNA, UNIVERSITA' <strong>di</strong> MILANO - Dip.<br />

Scienze Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione <strong>di</strong> regioni genomiche <strong>di</strong> riso colineari con 23 loci mutanti <strong>di</strong> orzo<br />

Identificazione <strong>di</strong> geni can<strong>di</strong>dati per 23 mutanti <strong>di</strong> orzo<br />

Validazione preliminare <strong>di</strong> un gene can<strong>di</strong>dato per la ramificazione della spiga<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati faciliteranno l'isolamento <strong>di</strong> geni coinvolti nel controllo <strong>di</strong> caratteri <strong>di</strong> interesse agronomico,<br />

con potenziali ricadute su programmi <strong>di</strong> miglioramento genetico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Can<strong>di</strong>date<br />

genes for bar<strong>le</strong>y mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />

Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />

31


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Genomica per il miglioramento del<strong>le</strong> Triticeae (frumenti e orzo)<br />

Ing<strong>le</strong>se: Genomics for Triticeae improvement<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />

Francesco Salamini, Emanue<strong>le</strong> Quattrin<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Orzo, accestimento, mappe genetiche<br />

Bar<strong>le</strong>y, til<strong>le</strong>ring, genetic maps<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Limitare <strong>le</strong> aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questo<br />

ambito, incrementi nel<strong>le</strong> rese cerealico<strong>le</strong> si possono ottenere manipolando l'architettura della<br />

pianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenzia<strong>le</strong> impatto<br />

sul<strong>le</strong> rese e il controllo del<strong>le</strong> infestanti. L'orzo è il quarto cerea<strong>le</strong> al mondo per importanza economica.<br />

Obiettivo <strong>di</strong> questo progetto è la clonazione <strong>di</strong> un gene responsabi<strong>le</strong> dell'accestimento<br />

in orzo come punto <strong>di</strong> partenza per ottenere varietà migliorate.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Ampio progetto <strong>di</strong> collaborazione internaziona<strong>le</strong>, finanziato della<br />

EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione <strong>di</strong> un locus per l'accestimento <strong>di</strong> orzo.<br />

Marcatori mo<strong>le</strong>colari strettamente associati a locus per l'accestimento <strong>di</strong> orzo <strong>di</strong> potenzia<strong>le</strong> utilità<br />

in programmi <strong>di</strong> bree<strong>di</strong>ng.<br />

Gene responsabi<strong>le</strong> dell'accestimento in orzo e al<strong>le</strong>li utili per il bree<strong>di</strong>ng.<br />

Possibili applicazioni<br />

Marcatori e al<strong>le</strong>li associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento del<strong>le</strong> rese in orzo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Can<strong>di</strong>date<br />

genes for bar<strong>le</strong>y mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />

Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />

32


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego <strong>di</strong> markers fisiologici per l'identificazione <strong>di</strong> genotipi <strong>di</strong> riso a basso<br />

contenuto <strong>di</strong> cadmio in granella<br />

Ing<strong>le</strong>se: Identifying and characterizing the physiological and mo<strong>le</strong>cular determinants for the<br />

“cadmium content” trait in rice grain<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Gian Attilio Sacchi (gianattilio.sacchi@unimi.it)<br />

A<strong>le</strong>ssandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa <strong>La</strong>ncilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Rice, cadmium, metal transporters<br />

Riso, cadmio, trasportatori <strong>di</strong> metalli<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca ha lo scopo <strong>di</strong> chiarire i meccanismi fisiologici e mo<strong>le</strong>colari responsabili dell'accumulo<br />

<strong>di</strong> cadmio nella granella <strong>di</strong> riso. Si vogliono descrivere i comportamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse varietà <strong>di</strong> riso<br />

italiane, caratterizzate da <strong>di</strong>versi contenuti in cadmio, al<strong>le</strong>vate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sommersione o<br />

asciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei <strong>di</strong>versi organi della pianta<br />

vengono identificati alcuni geni co<strong>di</strong>ficanti per trasportatori <strong>di</strong> metalli, successivamente caratterizzati<br />

per i loro profili <strong>di</strong> espressione e <strong>le</strong> loro caratteristiche cinetiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie, UNIMI<br />

Ente Naziona<strong>le</strong> Riso<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> riso italiane a basso, me<strong>di</strong>o ed alto accumulo <strong>di</strong> cadmio nella granella.<br />

Descrizione dei profili <strong>di</strong> espressione dei geni <strong>di</strong> riso co<strong>di</strong>ficanti per trasportatori <strong>di</strong> metalli.<br />

Caratterizzazione funziona<strong>le</strong> e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati.<br />

Possibili applicazioni<br />

Se<strong>le</strong>zione precoce <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> riso a basso accumulo <strong>di</strong> cadmio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711<br />

Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156<br />

Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11<br />

Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental protection<br />

(Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765<br />

33


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Strumenti per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> nuove malattie batteriche e fungine del<strong>le</strong> piante<br />

Ing<strong>le</strong>se: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant <strong>di</strong>seases<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Saracchi (marco.saracchi@unimi.it)<br />

Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sar<strong>di</strong><br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong><br />

Bio<strong>di</strong>versità Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Diagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeni<br />

Diagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Ri<strong>le</strong>vare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per la<br />

<strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> malattie che essi provocano, specialmente per quel<strong>le</strong> <strong>di</strong> nuova introduzione. Ta<strong>le</strong><br />

aspetto presenta spesso notevoli <strong>di</strong>fficoltà e, talvolta, <strong>le</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali richiedono tempi<br />

analitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomo<strong>le</strong>colari specifici per il riconoscimento<br />

<strong>di</strong> agenti patogeni nel<strong>le</strong> matrici vegetali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sintesi <strong>di</strong> primer specie-specifici.<br />

Messa a punto <strong>di</strong> protocolli per il ri<strong>le</strong>vamento e identificazione <strong>di</strong> funghi cariogeni in matrici<br />

<strong>le</strong>gnose.<br />

Possibili applicazioni<br />

Diagnosi rapida <strong>di</strong> nuove malattie del<strong>le</strong> piante erbacee e arboree.<br />

Identificazione tassonomica <strong>di</strong> agenti <strong>di</strong> malattie.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136<br />

P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76.<br />

P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76<br />

M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61<br />

34


Titolo del progetto<br />

Italiano: Difesa dal<strong>le</strong> malattie dei vegetali in campo e in post raccolta me<strong>di</strong>ante uso<br />

<strong>di</strong> oli essenziali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Essential oil activity for the control of field and post-harvest <strong>di</strong>seases<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Sar<strong>di</strong> (paola.sar<strong>di</strong>@unimi.it)<br />

Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong><br />

Bio<strong>di</strong>versità Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Oli essenziali, post raccolta, <strong>di</strong>fesa<br />

Essential oils, post harvest, <strong>di</strong>sease management<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli oli essenziali del<strong>le</strong> piante aromatiche sono misce<strong>le</strong> <strong>di</strong> composti terpenici che hanno evidenziato<br />

capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente stu<strong>di</strong>ati come antibatterici<br />

e numerosi stu<strong>di</strong> sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengono<br />

effettuate la se<strong>le</strong>zione e la valutazione <strong>di</strong> oli efficaci verso i principali agenti <strong>di</strong> alterazioni postraccolta,<br />

come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e <strong>di</strong> epifitie <strong>di</strong><br />

campo, quali ad esempio gli oi<strong>di</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> oli utili per il controllo <strong>di</strong> malattie del<strong>le</strong> piante.<br />

Possibili applicazioni<br />

Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Farina, P. Sar<strong>di</strong> et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431<br />

G. Farina, P. Sar<strong>di</strong> et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43<br />

G. Farina, P. Sar<strong>di</strong> et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293<br />

35


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione del<strong>le</strong><br />

risorse genetiche<br />

Ing<strong>le</strong>se: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine<br />

genetic resources<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Attilio Scienza (attilio.scienza@unimi.it)<br />

Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> .Produzione Vegeta<strong>le</strong> (DIPROVE)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Variabilità genetica, mercatori mo<strong>le</strong>colari, vite<br />

Genetic <strong>di</strong>versity, mo<strong>le</strong>cular markers, grapevine<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Analisi tramite marcatori mo<strong>le</strong>colari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e vite<br />

selvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viticola<br />

italiana e lo stato <strong>di</strong> salute del<strong>le</strong> risorse genetiche spontanee. Al fine <strong>di</strong> tutelare <strong>le</strong> risorse<br />

genetiche in pericolo <strong>di</strong> erosione costituendo vigneti col<strong>le</strong>zione in cui preservare il materia<strong>le</strong> coltivato<br />

e selvatico censito.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Ist. Agrario San Miche<strong>le</strong> all'A<strong>di</strong>ge (TN); Fondazione Symbola<br />

(Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Realizzazione <strong>di</strong> vigneti col<strong>le</strong>zione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione genetica<br />

della specie V.vinifera. In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attività<br />

<strong>di</strong>vulgativa <strong>di</strong> sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-bio<strong>di</strong>versità .<br />

Possibili applicazioni<br />

Attività vivaistica. In<strong>di</strong>viduazione e messa a punto <strong>di</strong> marcatori mo<strong>le</strong>colari associati a caratteri <strong>di</strong><br />

interesse agronomico. Costituzione <strong>di</strong> Databases mo<strong>le</strong>colari funzionali al riconoscimento varieta<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Imazio et al., Ren<strong>di</strong>conti Lincei (2008). 19: 223-240<br />

De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184<br />

Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7<br />

36


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> mirtillo gigante americano<br />

(Vaccinium corymbosum L.)<br />

Ing<strong>le</strong>se: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Spinar<strong>di</strong> (anna.spinar<strong>di</strong>@unimi.it)<br />

Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Mirtillo, antociani, acido ascorbico<br />

Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un e<strong>le</strong>vato interesse<br />

sia sotto il profilo nutriziona<strong>le</strong> che salutistico, a causa del suo ricco contenuto <strong>di</strong> fitonutrienti<br />

(antociani, flavonoi<strong>di</strong>, polifenoli e acido ascorbico) dall’e<strong>le</strong>vata attività antiossidante, importante<br />

nella prevenzione <strong>di</strong> patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione<br />

degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione,<br />

in due varietà <strong>di</strong>fferenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>verse.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong> <strong>di</strong> Milano, Fondazione Fojanini<br />

(Sondrio)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione dei principali in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoi<strong>di</strong>, polifenoli totali<br />

e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottima<strong>le</strong> momento <strong>di</strong> raccolta per il maggior effetto salutistico<br />

e dell’area<strong>le</strong> <strong>di</strong> coltivazione per un frutto in grande espansione coltura<strong>le</strong>.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottima<strong>le</strong> momento <strong>di</strong> raccolta e l'ampliamento<br />

dell'area<strong>le</strong> <strong>di</strong> coltivazione può servire al<strong>le</strong> aziende per valorizzare la tipicità <strong>di</strong> produzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sinelli N., Spinar<strong>di</strong> A., Di Egi<strong>di</strong>o V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and<br />

Technology 50:31-36.<br />

Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />

Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />

37


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Effetto dell'ad<strong>di</strong>zione alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> organici sul<strong>le</strong> performance <strong>di</strong> crescita<br />

del coniglio<br />

Ing<strong>le</strong>se: Effect of <strong>di</strong>etary aci<strong>di</strong>fication on growth performance and caecal characteristics in rabbits<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ivan Toschi (ivan.toschi@unimi.it)<br />

Va<strong>le</strong>ntina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nico<strong>le</strong>tta Cesari<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Dietary aci<strong>di</strong>fication, growth performance, rabbits<br />

Aci<strong>di</strong>ficanti, performance zootecniche, conigli<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Negli al<strong>le</strong>vamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire prob<strong>le</strong>mi<br />

enterici durante la fase <strong>di</strong> accrescimento; il continuo utilizzo <strong>di</strong> queste mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> ha indotto<br />

negli animali fenomeni <strong>di</strong> “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> soluzioni<br />

alternative per migliorare la salute intestina<strong>le</strong> del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli aci<strong>di</strong> organici<br />

ad<strong>di</strong>zionati alla <strong>di</strong>eta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equilibrio<br />

della microflora cieca<strong>le</strong> e per promuovere <strong>le</strong> performance zootecniche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Regione Lombar<strong>di</strong>a, UNIMI DIPAV, Raggio <strong>di</strong> So<strong>le</strong> Mangimi S.p.A.,<br />

Granda Zootecnici s.r.l.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L'utilizzo degli aci<strong>di</strong>ficanti sembra migliorare <strong>le</strong> performance <strong>di</strong> accrescimento degli animali nella<br />

seconda fase del ciclo <strong>di</strong> ingrasso e l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> conversione alimentare, senza però ridurre la mortalità<br />

e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppare approcci multi<strong>di</strong>sciplinari per prevenire l'insorgenza del<strong>le</strong> forme enteriche nel coniglio,<br />

anche attraverso l'ad<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> organici con formulazioni <strong>di</strong>fferenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587.<br />

38


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />

Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />

Funghi tossinogeni, micotossine<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le indagini mirano all'in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> principali specie fungine tossinogene associate ai<br />

cereali, soprattutto mais e grano, <strong>le</strong> loro modalità <strong>di</strong> interazione con la specie ospite per quanto<br />

concerne l'infezione e la colonizzazione del<strong>le</strong> strutture riproduttive. <strong>La</strong> caratterizzazione degli in<strong>di</strong>vidui<br />

isolati riguarda in particolare <strong>le</strong> loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />

e nutrizionali al fine <strong>di</strong> evidenziare l'influenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori sulla produzione <strong>di</strong> sostanze tossiche.<br />

In ta<strong>le</strong> ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati <strong>di</strong> alcuni fungici<strong>di</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Sassari, Università <strong>di</strong> Padova<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia <strong>di</strong><br />

varie sostanze nel contenimento dei danni<br />

Possibili applicazioni<br />

L'indagine permette <strong>di</strong> tracciare una mappa della <strong>di</strong>stribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />

potenzia<strong>le</strong> produzione <strong>di</strong> micotossine, in<strong>di</strong>viduando <strong>le</strong> aree nel<strong>le</strong> quali è opportuno cercare <strong>di</strong> limitare<br />

il loro inse<strong>di</strong>amento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità <strong>di</strong> interventi mirati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />

Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso <strong>di</strong> stampa.<br />

39


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Comportamento epidemico <strong>di</strong> Plasmopara viticola su vite<br />

Ing<strong>le</strong>se: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />

Silvia <strong>La</strong>ura Toffolatti, Giovanni Venturini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Peronospora della vite, Plasmopara viticola, <strong>di</strong>fesa<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha l'obiettivo <strong>di</strong> indagare il comportamento epidemico <strong>di</strong> Plasmopara viticola, l'agente<br />

della peronospora della vite, in <strong>di</strong>verse zone dell'Italia settentriona<strong>le</strong>, verificando nel contempo<br />

l'atten<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> modelli matematici che mirano a stimare il rischio <strong>di</strong> infezione presente in<br />

vigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> germinazione<br />

del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> svernamento del patogeno al fine <strong>di</strong> raccogliere dati che ne permettano la<br />

modellizzazione me<strong>di</strong>ante meto<strong>di</strong> innovativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CNR-IMATI<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione del<strong>le</strong> oospore <strong>di</strong> Plasmopara viticola<br />

Modelli matematici<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamenta<strong>le</strong> per l'impostazione<br />

<strong>di</strong> razionali strategie <strong>di</strong> intervento nei confronti <strong>di</strong> Plasmopara viticola, al fine <strong>di</strong> applicare<br />

i trattamenti in funzione <strong>di</strong> un accertato rischio <strong>di</strong> infezione dell'ospite da parte del patogeno.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173<br />

Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160<br />

40


Titolo del progetto<br />

Italiano: Resistenza ai fungici<strong>di</strong> in Plasmopara viticola<br />

Ing<strong>le</strong>se: Fungicide resistance in Plasmopara viticola<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />

Silvia <strong>La</strong>ura Toffolatti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fungici<strong>di</strong>, resistenza, Plasmopara viticola<br />

Fungicide, resistance, Plasmopara viticola<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli in<strong>di</strong>vidui resistenti a <strong>di</strong>verse sostanze ad attività<br />

antiperonosporica nell'ambito del<strong>le</strong> popolazioni <strong>di</strong> Plasmopara viticola. Le indagini vengono<br />

effettuate sul<strong>le</strong> oospore, <strong>le</strong> strutture svernanti del patogeno utilizzando meto<strong>di</strong> mo<strong>le</strong>colari insieme<br />

a saggi <strong>di</strong> inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibi<strong>le</strong> in tal modo evidenziare<br />

la presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permettendo<br />

<strong>di</strong> impostare opportune strategie <strong>di</strong> trattamento nel vigneto/area<strong>le</strong> monitorati.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Quantificazione ceppi resistenti <strong>di</strong> Plasmopara viticola<br />

Possibili applicazioni<br />

Il metodo consente <strong>di</strong> quantificare la presenza <strong>di</strong> ceppi <strong>di</strong> Plasmopara viticola resistenti a varie<br />

sostanze attive nel periodo imme<strong>di</strong>atamente precedente l'inizio dei trattamenti fungici<strong>di</strong> in vigneto,<br />

che potranno quin<strong>di</strong> essere effettuati con i fungici<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> proteggere al meglio la vite.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155<br />

Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159<br />

Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143.<br />

41


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi integrata dei <strong>di</strong>versi aspetti della nutrizione ferrica nel<strong>le</strong> piante arboree<br />

da frutto per l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> genotipi resistenti alla clorosi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to<br />

in<strong>di</strong>viduate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />

Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Piante arboree, clorosi ferrica<br />

Fruit trees, iron chlorosis<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Analisi integrata dei <strong>di</strong>versi aspetti della nutrizione ferrica nel<strong>le</strong> piante arboree da frutto, che consideri:<br />

il ruolo del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali (presenza <strong>di</strong> bicarbonato, forme azotate <strong>di</strong>verse, chelati<br />

naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la <strong>di</strong>sponibilità del Fe; la funzionalità<br />

dei meccanismi <strong>di</strong> acquisizione e l'utilizzazione dell'e<strong>le</strong>mento all'interno dei tessuti<br />

vegetali; l’operatività dei sistemi <strong>di</strong> membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'integrità<br />

dell'apparato fotosintetico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Aumentare <strong>le</strong> conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e mo<strong>le</strong>colari dell’acquisizione del Fe<br />

in specie arboree da frutto; in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> genotipi resistenti; impiego dell’espressione <strong>di</strong> geni<br />

come marcatori funzionali per lo screening <strong>di</strong> genotipi tol<strong>le</strong>ranti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Importanti ricadute sullo sviluppo <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> miglioramento genetico <strong>di</strong> piante arboree da frutto<br />

e <strong>di</strong> tecniche colturali eco-compatibili <strong>di</strong> controllo e prevenzione della clorosi ferrica in frutteti<br />

e vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambienta<strong>le</strong> derivante dall'uso <strong>di</strong> Fe-chelati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in press<br />

Donnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200<br />

Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000<br />

Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775<br />

42


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi del proteoma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> piante al<strong>le</strong>vate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Fe carenza<br />

Ing<strong>le</strong>se: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency con<strong>di</strong>tion<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />

Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria,2-Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Proteomica, cetriolo, Fe carenza<br />

Proteomic, cucumber, Fe deficiency<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Sebbene nel<strong>le</strong> piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato caratterizzato,<br />

i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiettivo<br />

è la messa a punto <strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> estrazione/purificazione del materia<strong>le</strong> vegeta<strong>le</strong>. Le<br />

proteine separate me<strong>di</strong>ante e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong> (2-DE) e quel<strong>le</strong> up- o down-regulated in<br />

Fe carenza rispetto ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> controllo sono identificate me<strong>di</strong>ante LC-ESI-MS/MS.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula<br />

Dei (CSIC), Zaragoza, Spain<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Conoscenza dei pattern proteici correlati al<strong>le</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni metaboliche e ai meccanismi <strong>di</strong> regolazione<br />

della Strategia I <strong>di</strong> acquisizione del Fe<br />

Possibili applicazioni<br />

Molte specie arboree ed erbacee soffrono <strong>di</strong> clorosi ferrica con cali <strong>di</strong> rese e <strong>di</strong> qualità del prodotto<br />

fina<strong>le</strong> che si traducono in danni economici. <strong>La</strong> conoscenza dei meccanismi che<br />

presiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamenta<strong>le</strong> per la realizzazione<br />

<strong>di</strong> varietà tol<strong>le</strong>ranti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200<br />

M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162<br />

Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007<br />

43


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottenimento <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />

Ing<strong>le</strong>se: Achievement of iron biofortified plant of food interest<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />

Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fe carenza, Strategia I, dgl<br />

Fe deficiency, Strategy I, dgl<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto è finalizzato 1) allo stu<strong>di</strong>o dei meccanismi <strong>di</strong> regolazione del<strong>le</strong> risposte alla Fe carenza<br />

in pisello, con particolare riguardo all'attività <strong>di</strong> aci<strong>di</strong>ficazione della rizosfera; 2) allo stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong><br />

variazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante <strong>di</strong><br />

pisello (dgl) iperaccumulatore <strong>di</strong> Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva <strong>di</strong><br />

FRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi <strong>di</strong> membrana.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research<br />

Service, Houston, TX<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1)<strong>La</strong> costitutiva aci<strong>di</strong>ficazione della rizosfera in dgl non è ascrivibi<strong>le</strong> solo all'H+-ATPasi del plasma<strong>le</strong>mma<br />

2)L'attività <strong>di</strong> enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> caratterizzazione dei meccanismi <strong>di</strong> acquisizione del Fe, della loro regolazione e del<strong>le</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varietà<br />

biofortificate e/o tol<strong>le</strong>ranti la carenza <strong>di</strong> Fe in specie <strong>le</strong>guminose <strong>di</strong> interesse alimentare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7<br />

Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000.<br />

44


AGRICOLTURA<br />

1.2 GESTIONE<br />

ED ECONOMIA<br />

45


Titolo del progetto<br />

Italiano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />

Ing<strong>le</strong>se: Multifunctional farm into the landscape<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Francesca Mesiti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Multifunzionalità, agriturismo, turismo rura<strong>le</strong>,<br />

Diversification, agri-tourism, rural tourism<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca analizza <strong>le</strong> modalità ed in<strong>di</strong>ci per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricola<br />

nel territorio agroforesta<strong>le</strong>. Gli in<strong>di</strong>catori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado <strong>di</strong><br />

efficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo in<br />

modo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base del<strong>le</strong> opportunità e del<strong>le</strong> criticità<br />

emerse nell’area esaminata.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>cazioni per la validazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> gestione agricola sostenibi<strong>le</strong>, strategie innovative per<br />

garantire la competitività dell'azienda e la salvaguar<strong>di</strong>a del territorio e del paesaggio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Supporti esperti <strong>di</strong> scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’impresa<br />

agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rura<strong>le</strong>, pianificazione provincia<strong>le</strong> e regiona<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (e<strong>di</strong>tor),<br />

"RuralTourism"., Hyderabad, In<strong>di</strong>a : Icfai University Press, In<strong>di</strong>a, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag.<br />

208-215<br />

S. Agostini, F. Mesiti (2008). <strong>La</strong>ndscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in.<br />

47


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Costruzioni rurali in area urbana<br />

Ing<strong>le</strong>se: Rural sett<strong>le</strong>ment in urban sprawl<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Dalila Cairoli<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Consumo <strong>di</strong> suolo, costruzioni rurali, territorio agroforesta<strong>le</strong><br />

Urbanization, farm, farmland<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca analizza il ruolo degli inse<strong>di</strong>amenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano <strong>di</strong><br />

essere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione <strong>di</strong> ogni funzione agricola<br />

e separazione dal sistema rura<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento. Lo stu<strong>di</strong>o si concentra sul<strong>le</strong> cascine <strong>di</strong> Milano per<br />

sviluppare degli in<strong>di</strong>catori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazione<br />

dell’evento Expo 2015 e ne propone una ri<strong>le</strong>ttura finalizzata alla costruzione <strong>di</strong> un sistema<br />

agroalimentare urbano.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Best Politecnico <strong>di</strong> Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Analisi del<strong>le</strong> costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali e<br />

paesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rura<strong>le</strong>, sistema urbano e politiche <strong>di</strong> governo del<br />

territorio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comuna<strong>le</strong>, sovracomuna<strong>le</strong> e<br />

provincia<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural and<br />

Biosystem Engineering for a sustainab<strong>le</strong> world, 1177460 Eurageng<br />

S. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating the<br />

future of cultural past, CIPA, Icomos<br />

48


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuovi scenari <strong>di</strong> pianificazione del territorio agroforesta<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Planning the future of agricultural land<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Imprese agrico<strong>le</strong>, pianificazione, sviluppo sostenibi<strong>le</strong><br />

Farm, planning, sustainab<strong>le</strong> development<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca analizza i rif<strong>le</strong>ssi del<strong>le</strong> attuali politiche <strong>di</strong> governo del territorio sul<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> agrico<strong>le</strong><br />

della provincia <strong>di</strong> Milano, valutando <strong>le</strong> attese degli operatori del settore agroforesta<strong>le</strong> rispetto ai<br />

processi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo <strong>di</strong> suolo agricolo innescato<br />

dal<strong>le</strong> politiche territoriali, esplorando un modello <strong>di</strong> sviluppo territoria<strong>le</strong> che definisca gli<br />

e<strong>le</strong>menti fondamentali che ne con<strong>di</strong>zioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metropolitana<br />

milanese.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Provincia <strong>di</strong> Milano, Milano Metropoli<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla citta<strong>di</strong>nanza,<br />

sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia <strong>di</strong> Milano nel<br />

processo <strong>di</strong> adeguamento alla nuova <strong>le</strong>gge <strong>di</strong> governo del territorio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Governo del territorio del<strong>le</strong> are agrico<strong>le</strong>/rurali, normativa <strong>di</strong> supporto ai processi <strong>di</strong> pianificazione<br />

e <strong>di</strong> attuazione in ambito agricolo/rura<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Agostini, (2009), <strong>La</strong> voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel sistema<br />

economico milanese. E<strong>le</strong>menti per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia <strong>di</strong> Milano,<br />

Milano Metropoli Agenzia <strong>di</strong> Sviluppo.<br />

49


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione della sostenibilità agro-ambienta<strong>le</strong> dei sistemi agricoli<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />

Nicola Castol<strong>di</strong><br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

In<strong>di</strong>catori, modelli, analisi multicriterio<br />

In<strong>di</strong>cators, models, multicriteria analysis<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo del progetto è quello <strong>di</strong> valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumenti<br />

<strong>di</strong> faci<strong>le</strong> applicazione (in<strong>di</strong>catori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso interviste,<br />

o <strong>di</strong>sponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro sca<strong>le</strong> d’applicazione:<br />

singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini per<br />

valutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei vari<br />

in<strong>di</strong>catori in un unico in<strong>di</strong>ce, in grado <strong>di</strong> sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL).<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Gli in<strong>di</strong>catori in<strong>di</strong>catori descrivono l'utilizzo <strong>di</strong> nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossi<strong>le</strong>, e la<br />

gestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agricoli<br />

stu<strong>di</strong>ati e dell'incertezza <strong>le</strong>gata a tali valutazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> metodologia sviluppata per <strong>le</strong> valutazioni <strong>di</strong> sostenibilità può essere applicata a molteplici contesti<br />

agro-ecologici. Ta<strong>le</strong> metodologia è in grado <strong>di</strong> fornire al decisore politico gli strumenti e <strong>le</strong><br />

conoscenze necessarie per la definizione del<strong>le</strong> politiche agro-ambientali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

N. Castol<strong>di</strong>, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033<br />

L. Bechini, N. Castol<strong>di</strong>, Ecol. In<strong>di</strong>cat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008.<br />

N. Castol<strong>di</strong> et al., Ecol. In<strong>di</strong>cat. (2009) 9:902-912.<br />

L. Bechini, N. Castol<strong>di</strong>, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676.<br />

50


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo me<strong>di</strong>ante sistemi innovativi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through<br />

innovative systems and quality transformations.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />

Riccardo Guidetti, Roberto Beghi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

NIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tare l’introduzione dei sistemi non <strong>di</strong>struttivi nel<strong>le</strong><br />

filiere del<strong>le</strong> produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi al<strong>le</strong> attività post-raccolta. Il fine è la valorizzazione<br />

del<strong>le</strong> produzioni primarie locali, consolidando <strong>le</strong> produzioni tra<strong>di</strong>zionali, mela ed uva<br />

ed incoraggiando <strong>le</strong> <strong>di</strong>versificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione <strong>di</strong> nuove<br />

tecnologie (NIR, Naso e<strong>le</strong>ttronico, ecc.) a supporto del<strong>le</strong> decisioni dell'agricoltore.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Me<strong>le</strong> Valt., Cons. vini Valt,<br />

Coop. Ponte, UNITEC, Prometea.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione del<strong>le</strong> caratteristiche nutraceutiche del<strong>le</strong> produtioni valtellinesi tramite tecniche<br />

innovative (messa a punto del<strong>le</strong> curve <strong>di</strong> calibrazione, definizione del<strong>le</strong> specifiche per <strong>di</strong>spositivi<br />

semplificati); progettazione e realizzazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> mirtilli per la filiera corta.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> ricerca porta a risultati <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata applicazione sia durante <strong>le</strong> fasi <strong>di</strong> conferimento dei prodotti<br />

ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta o<br />

del<strong>le</strong> trasformazioni quando è possibi<strong>le</strong> basarsi su un maggior numero <strong>di</strong> parametri <strong>di</strong> controllo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceutical<br />

parameters, Procee<strong>di</strong>ng of the FRUTIC 09, Concepcion (Chi<strong>le</strong>), 5-9 gennaio.<br />

51


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie per la valutazione multifunziona<strong>le</strong> degli alpeggi<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Miche<strong>le</strong> Corti (miche<strong>le</strong>.corti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Multifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca è stata finalizzata alla elaborazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> valore multifunziona<strong>le</strong> dell'uso dei beni<br />

silvo-pastorali utilizzando un campione <strong>di</strong> 18 alpeggi <strong>di</strong> proprietà regiona<strong>le</strong> e valutando analiticamente<br />

la loro potenzialità alla luce <strong>di</strong> tre va<strong>le</strong>nze principali: produttiva (compreso agriturismo),<br />

fruiziona<strong>le</strong>, e socio-ambienta<strong>le</strong>. Per ogni va<strong>le</strong>nza sono stati considerati <strong>di</strong>versi aspetti e in<strong>di</strong>viduati<br />

dei parametri operazionali in grado <strong>di</strong> stimare un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> potenzialità per ciascuno <strong>di</strong> essi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Schede per ciascun sito con una valutazione analitica del<strong>le</strong> potenzialità multifunzionali. In<strong>di</strong>cazioni<br />

circa <strong>le</strong> correlazioni e raggruppamenti <strong>di</strong> aspetti multifunzionali ai fini della programmazione <strong>di</strong><br />

schemi <strong>di</strong> indagine applicabili ad altri insiemi <strong>di</strong> beni pastorali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Utilizzo <strong>di</strong> schemi <strong>di</strong> valutazione multifunziona<strong>le</strong> al fine del supporto <strong>di</strong> scelte decisionali relative<br />

all'allocazione <strong>di</strong> risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizzazione<br />

del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse va<strong>le</strong>nze multifunzionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

In corso<br />

52


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli <strong>di</strong> gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione<br />

dell’ambiente<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Miche<strong>le</strong> Corti (miche<strong>le</strong>.corti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Gestione fauna, tetraoni<strong>di</strong>, capre<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> miglioramento ambienta<strong>le</strong><br />

a fini faunistici in relazione all'introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> pascolo con va<strong>le</strong>nza multifunziona<strong>le</strong>.<br />

Gli aspetti pascolivi, stu<strong>di</strong>ati nel contesto <strong>di</strong> precisi contesti vegetazionali rappresentativi e <strong>di</strong><br />

superfici oggetto o meno <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>radamento, sono stati focalizzati al contenimento della<br />

vegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati me<strong>di</strong>ante il rilievo dell'entomofauna.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Fondazione Fojanini <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Superiori, Ersaf, Dip. Patologia anima<strong>le</strong>,<br />

igiene e sanità pubblica<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>cazioni circa la capacità <strong>di</strong> contenimento della vegetazione in <strong>di</strong>versi contesti vegetazionali <strong>di</strong><br />

arbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre.<br />

Possibili applicazioni<br />

Progettazione in area silvo-pastora<strong>le</strong> <strong>di</strong> interventi selvicolturali e <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> pascolamento comp<strong>le</strong>mentari<br />

alla manutenzione del<strong>le</strong> superfici interessate dagli stessi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità <strong>di</strong> contenimento <strong>di</strong> essenze arboree ed arbustive<br />

attraverso il pascolo con capre. in: <strong>La</strong>shabitat. Modelli <strong>di</strong> gestione silvo-pastorali orientati al<br />

miglioramento e conservazione <strong>di</strong> un ambiente idoneo alla presenza <strong>di</strong> tetraoni<strong>di</strong>, pp.29-41<br />

53


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dei consumi energetici del<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> e tecniche <strong>di</strong> risparmio<br />

Ing<strong>le</strong>se: Mesurement of energy supply profi<strong>le</strong> in Po-val<strong>le</strong>y farms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Riccardo Guidetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Energia, curva, aziende agrico<strong>le</strong><br />

Energy, profi<strong>le</strong>, farms<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Misurare, per <strong>le</strong> tipologie aziendali più <strong>di</strong>ffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali <strong>di</strong><br />

Energia sia Termica (ET) che E<strong>le</strong>ttrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento stagiona<strong>le</strong>.<br />

<strong>La</strong> conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagiona<strong>le</strong>, della loro<br />

f<strong>le</strong>ssibilità/rigi<strong>di</strong>tà, costituiscono informazioni tecniche in<strong>di</strong>spensabili per impostare correttamente<br />

ogni business-plan connesso a tecnologie <strong>di</strong> auto-produzione energetica.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Camera <strong>di</strong> Commercio Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi <strong>di</strong> produzione e dei costi energetici.<br />

Raziona<strong>le</strong> applicazione del<strong>le</strong> filiere agro-energetiche in ambito agricolo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

54


Titolo del progetto<br />

Italiano: Generazione <strong>di</strong> energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agrico<strong>le</strong> nazionali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Experimental tests on plants for energy generation by Renewab<strong>le</strong> Sources applied<br />

in Italian farms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Energie rinnovabili, impianti, aziende agrico<strong>le</strong><br />

Renewab<strong>le</strong> sources, plants, farms<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'applicazione <strong>di</strong> impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente <strong>di</strong>ffondendo<br />

nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la rea<strong>le</strong> fattibilità.<br />

Il monitoraggio <strong>di</strong> impianti solari (termico e fotovoltaico), <strong>di</strong> biogas da reflui zootecnici, <strong>di</strong> combustione<br />

e gassificazione <strong>di</strong> biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo del<strong>le</strong> prestazioni energetiche<br />

e dei limiti operativi nel contesto del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse tipologie aziendali, mira a raccogliere informazioni<br />

<strong>di</strong> dettaglio assai importanti per poter esprimere un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> convenienza esaustivo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Aziende agrico<strong>le</strong> della Pianura Padana, Azienda Sperimenta<strong>le</strong><br />

"A. Menozzi" - Facoltà <strong>Agraria</strong> - UniMi<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Tesi <strong>di</strong> <strong>La</strong>urea e tirocini (in atto).<br />

Possibili applicazioni<br />

Valutazione <strong>di</strong> dettaglio sulla trasferibilità <strong>di</strong> sistemi energetici in agricoltura.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

55


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Modello <strong>di</strong> calcolo per la valutazione della sostenibilità globa<strong>le</strong> <strong>di</strong> filiere<br />

agro-energetiche in Italia<br />

Ing<strong>le</strong>se: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Biomassa, energia, sostenibilità<br />

Biomass, energy, sustainability<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Per la valutazione comp<strong>le</strong>ta del<strong>le</strong> possibilità applicative del<strong>le</strong> filiere biomasse-energia si rende<br />

necessaria una analisi multi<strong>di</strong>sciplinare che consideri i <strong>di</strong>versi aspetti del processo; oltre alla fattibilità<br />

tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambienta<strong>le</strong> (emissioni)<br />

ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per <strong>le</strong> filiere agro-energetiche<br />

più <strong>di</strong>ffuse nel nostro Paese, <strong>di</strong> omogeneizzare i criteri <strong>di</strong> calcolo e restituire una informazione <strong>di</strong><br />

"sostenibilità comp<strong>le</strong>ssiva".<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1 Dottorato <strong>di</strong> Ricerca (in esecuzione)<br />

Possibili applicazioni<br />

Raziona<strong>le</strong> applicazione del<strong>le</strong> filiere agro-energetiche con informazioni <strong>di</strong> sintesi per operatori e<br />

decisori pubblici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1 comunicazione a Convegno naziona<strong>le</strong> (in preparazione)<br />

56


Titolo del progetto<br />

Italiano: Applicazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola a comprensori agrari<br />

situati in <strong>di</strong>fferenti ambiti climatici<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of spatially <strong>di</strong>stributed transpiration deficit for irrigation <strong>di</strong>stricts in <strong>di</strong>fferent<br />

climatic con<strong>di</strong>tions<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Bianca Ortuani (bianca.ortuani@unimi.it)<br />

Arianna Facchi, Maria <strong>La</strong>ura Deangelis<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dip. <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong>, sez. Idraulica<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Siccità agricola, in<strong>di</strong>ce<br />

Agricultural drought, <strong>di</strong>stributed index<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Al fine <strong>di</strong> testarne <strong>le</strong> potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce<br />

spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola messa a punto nell’ambito <strong>di</strong> un altro Progetto, a comprensori irrigui<br />

situati in aree siccitose, quali l’entroterra <strong>di</strong> Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana <strong>di</strong><br />

Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso<br />

presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tamento l’imp<strong>le</strong>mentazione<br />

del<strong>le</strong> banche <strong>di</strong> dati territoriali necessarie all’applicazione dell’in<strong>di</strong>ce spazializzato.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Imp<strong>le</strong>mentazione del<strong>le</strong> banche <strong>di</strong> dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per<br />

la stima dell'in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola. Calcolo del<strong>le</strong> <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> probabilità dei<br />

valori giornalieri dell'in<strong>di</strong>ce sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Se si considera la stima dell’in<strong>di</strong>ce in assenza <strong>di</strong> irrigazione e per una coltura <strong>di</strong> riferimento, quin<strong>di</strong><br />

esprimendo l’insorgenza <strong>di</strong> stress idrico coltura<strong>le</strong> per effetto del<strong>le</strong> so<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni meteorologiche,<br />

l’imp<strong>le</strong>mentazione in tempo rea<strong>le</strong> dell'in<strong>di</strong>ce richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

57


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri <strong>di</strong> progettazione del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione negli al<strong>le</strong>vamenti <strong>di</strong> bovini<br />

da latte lombar<strong>di</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva, E<strong>le</strong>onora Rossi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dairy cows, behaviour, THI<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Vacche da latte, comportamento, THI<br />

Dairy cows, behaviour, THI<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione al<strong>le</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni microclimatiche nel<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione e al comportamento degli animali, mettendo<br />

in luce l’importanza <strong>di</strong> una corretta progettazione degli e<strong>di</strong>fici zootecnici e l’effetto negativo<br />

del<strong>le</strong> carenze progettuali del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione sul<strong>le</strong> performances e sul benessere<br />

del<strong>le</strong> bovine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli e<strong>di</strong>fici per bovine da latte e sono<br />

stati elaborati due in<strong>di</strong>ci riferiti alla ventilazione natura<strong>le</strong> e l’inerzia termica del<strong>le</strong> stal<strong>le</strong> per valutare<br />

l'adeguatezza ai requisiti per <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni climatiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione <strong>di</strong> nuove realizzazioni e <strong>di</strong><br />

ristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> contributi pubblici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Con<strong>di</strong>zioni microclimatiche nel<strong>le</strong> strutture stabulative per bovine<br />

da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

Provolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humi<strong>di</strong>ty on Dairy Cow Behaviour in<br />

Freestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece<br />

58


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo e standar<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> fermentazione per la valutazione<br />

energetica dei foraggi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Improvement and standar<strong>di</strong>zation of in vitro fermentation methods for the energy<br />

evaluation of forages<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Rapetti (luca.rapetti@unimi.it)<br />

Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

In vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy<br />

In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il programma sviluppa una attività <strong>di</strong> ricerca nel settore del<strong>le</strong> tecniche <strong>di</strong> valutazione nutriziona<strong>le</strong><br />

dei foraggi per mettere a punto procedure <strong>di</strong> stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici e<br />

dei laboratori agrozootecnici che svolgono consu<strong>le</strong>nza al<strong>le</strong> aziende zootecniche. Il programma si<br />

propone <strong>di</strong> creare un inventario <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> foraggi rappresentativi del<strong>le</strong> produzioni della<br />

Pianura Padana che saranno analizzati con meto<strong>di</strong> chimici, prove biologiche in vitro e con tecnica<br />

NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Univ. degli Stu<strong>di</strong> UD, Univ. degli Stu<strong>di</strong> PD, Univ. degli Stu<strong>di</strong> TO, Univ.<br />

Cattolica Sacro Cuore PC<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il progetto propone <strong>di</strong> sviluppare una attività <strong>di</strong> ricerca nel settore del<strong>le</strong> tecniche <strong>di</strong> valutazione<br />

nutriziona<strong>le</strong> dei foraggi mettendo a punto procedure <strong>di</strong> stima semplici ed accurate del valore energetico<br />

dei foraggi supp<strong>le</strong>ndo ad una carenza <strong>di</strong> informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Creazione <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana<br />

me<strong>di</strong>ante equazioni lineari e multip<strong>le</strong> sulla base dei dati <strong>di</strong> composizione chimica.<br />

- Diffusione <strong>di</strong> curve <strong>di</strong> calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri<br />

chimici e biologici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146.<br />

Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291.<br />

Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc<br />

59


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie <strong>di</strong> sviluppo rura<strong>le</strong> in Libano<br />

Ing<strong>le</strong>se: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Guido Sali (guido.sali@unimi.it)<br />

A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dip. Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agroalimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo<br />

Rural development, irrigation requirement<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Si tratta <strong>di</strong> un cluster <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo<br />

agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione struttura<strong>le</strong> e gestiona<strong>le</strong><br />

dei sistemi irrigui del<strong>le</strong> aree <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Le attività del Dip. <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong> sono in<strong>di</strong>rizzate:<br />

(a) all'applicazione <strong>di</strong> modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare<br />

una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)<br />

al sostegno alla strutturazione e all'avviamento <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> utenti irrigui.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegeta<strong>le</strong> UNIMI, ONG AVSI,<br />

Ministero degli Affari Esteri (MAE)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima dei fabbisogni irrigui a scala <strong>di</strong> schema irriguo (valori me<strong>di</strong> e percentili significativi).<br />

Costruzione <strong>di</strong> data-base territoriali per <strong>le</strong> aree <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Stesura <strong>di</strong> linee guida per la costituzione<br />

e l'avviamento <strong>di</strong> Water Users Associations (WUAs)..<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamenta<strong>le</strong> sia per la valutazione del<br />

bilancio idrologico a scala <strong>di</strong> bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,<br />

che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala <strong>di</strong> schema irriguo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto<br />

alla costituzione e all’avviamento <strong>di</strong> Water Users Associations (WUAs)”<br />

Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4<br />

60


Titolo del progetto<br />

Italiano: <strong>La</strong> automazione della alimentazione negli al<strong>le</strong>vamenti bovini<br />

Ing<strong>le</strong>se: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Carlo Bisaglia<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> ..Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Automazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeed<br />

Automation in agriculture, catt<strong>le</strong> fee<strong>di</strong>ng, unifeed<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'alimentazione del<strong>le</strong> bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione <strong>di</strong> alimenti<br />

totalmente miscelati (unifeed) generalmente <strong>di</strong>stribuiti una o due volte al giorno, che<br />

richiedono perio<strong>di</strong>ci avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta un<br />

forte deca<strong>di</strong>mento del<strong>le</strong> caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appetibilità,<br />

una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza <strong>di</strong> realizzare<br />

un sistema in grado <strong>di</strong> portare nuovo alimento fresco più volte nel corso del<strong>le</strong> 24 ore.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CRA-ISMA<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stu<strong>di</strong>o preliminare del<strong>le</strong> caratteristiche operative <strong>di</strong> un sistema automatico per la <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>di</strong> foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli al<strong>le</strong>vamenti <strong>di</strong> bovine da latte e realizzazione <strong>di</strong><br />

un primo prototipo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo <strong>di</strong> una nuova tecnologia con potenziali ri<strong>le</strong>vanti ricadute sia sul piano industria<strong>le</strong> sia su<br />

quello produttivo agricolo<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: <strong>le</strong> tecnologie<br />

<strong>di</strong>sponibili. L'Informatore Agrario, in press.<br />

C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concrete<br />

e aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press<br />

61


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: : Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />

Ing<strong>le</strong>se: Health and safety in agriculture and animal husbandry<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Loredana Dioguar<strong>di</strong><br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Agricoltura, sicurezza, salute<br />

Agriculture, safety, health<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavoro.<br />

Il comp<strong>le</strong>sso normativo della prevenzione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> applicazione nel settore primario. E' pertanto<br />

importante trovare, attraverso la messa a punto <strong>di</strong> un sistema informatizzato, nuovi meto<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> gestione della sicurezza. <strong>La</strong> conoscenza del<strong>le</strong> più frequenti <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> infortunio, fornisce ulteriori<br />

strumenti a supporto della pianificazione <strong>di</strong> adeguate politiche <strong>di</strong> prevenzione degli infortuni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: ASL <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Analisi del<strong>le</strong> <strong>di</strong>namiche infortunistiche, in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> emergenze in agricoltura e nel<strong>le</strong> attività<br />

zootecniche, messa a punto <strong>di</strong> un Sistema Informativo <strong>di</strong> Gestione della Sicurezza a supporto<br />

del<strong>le</strong> attività ispettive, materia<strong>le</strong> formativo sul linee guida regionali integrate<br />

Possibili applicazioni<br />

Campagne <strong>di</strong> prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> corrette pratiche<br />

agrico<strong>le</strong> e procedure <strong>di</strong> lavoro, formazione del<strong>le</strong> figure del sistema della prevenzione azienda<strong>le</strong>,<br />

sui temi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia rura<strong>le</strong>, <strong>di</strong> sicurezza del<strong>le</strong> macchine agrico<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sangiorgi F. Dioguar<strong>di</strong> L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zootecnia.<br />

Dioguar<strong>di</strong> L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and catt<strong>le</strong><br />

bree<strong>di</strong>ng operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA<br />

62


2. ALIMENTAZIONE<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA


2.1 TECNOLOGIA<br />

ALIMENTAZIONE<br />

65


Titolo del progetto<br />

Italiano: Formulazione e caratterizzazione nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> prodotti da forno a basso in<strong>di</strong>ce<br />

glicemico<br />

Ing<strong>le</strong>se: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />

Ambrogina Pagani<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie alimentari..<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pane e prodotti da forno,fibra alimentare, in<strong>di</strong>ce glicemico<br />

Backery P, Dietary fiber,Glycemic Index<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Stu<strong>di</strong> recenti <strong>di</strong>mostrano che gli stati <strong>di</strong> iperglicemia, ed i conseguenti stati <strong>di</strong> iperinsulinemia,<br />

possono costituire un fattore <strong>di</strong> rischio nello sviluppo del<strong>le</strong> malattie cronico-degenerative e suggeriscono<br />

qui<strong>di</strong> che <strong>di</strong>ete a basso in<strong>di</strong>ce glicemico possono costituire un ottimo strumento nel<br />

combattere <strong>le</strong> malattie <strong>le</strong>gate a sindromi metaboliche.<strong>La</strong> ricerca si prefigge dunque la formulazione<br />

e la verifica degli effetti funzionali <strong>di</strong> prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, con<br />

basso in<strong>di</strong>ce glicemico<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pane e prodotti da forno a basso in<strong>di</strong>ce glicemico.<br />

Possibili applicazioni<br />

Dossier <strong>di</strong> supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />

Claims.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 ,<br />

Wo<strong>le</strong>ver TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S.<br />

66


Titolo del progetto<br />

Italiano: Strategie <strong>di</strong> contenimento del danno termico nel latte UHT<br />

Ing<strong>le</strong>se: Limiting the heat damage in UHT milk processing<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />

Luisa Pel<strong>le</strong>grino, Fabio Masotti, Veronica Rosi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

<strong>La</strong>tte UHT, danno termico, in<strong>di</strong>ci chimici<br />

UHT milk, heat damage, chemical markers<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il consumo <strong>di</strong> latte UHT in Italia oggi supera quello <strong>di</strong> latte pastorizzato. Contrariamente a quanto<br />

avviene per quest'ultimo, la <strong>le</strong>gge italiana non prevede un limite massimo al danno termico<br />

per il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti e<br />

che proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il danno<br />

termico del latte UHT in commercio, valutato con in<strong>di</strong>ci chimici derivanti dal<strong>le</strong> predette reazioni<br />

(furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non corretta<br />

GMP.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> punti critici e del<strong>le</strong> relative modalità <strong>di</strong> intervento nel processo <strong>di</strong> sterilizzazione<br />

UHT del latte che consentono <strong>di</strong> limitare il danno termico.<br />

In<strong>di</strong>viduazione degli in<strong>di</strong>ci chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT.<br />

Possibili applicazioni<br />

Gli in<strong>di</strong>ci chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> processo <strong>di</strong>rettamente sul proprio impianto. <strong>La</strong> produzione <strong>di</strong> latte UHT a ridotto danno<br />

termico costituisceuna via <strong>di</strong> valorizzazione <strong>di</strong> questo prodotto sicuramente apprezzata dal consumatore.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473-<br />

Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099-<br />

Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14.<br />

67


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo <strong>di</strong> bioprocessi per la preparazione <strong>di</strong> idrolizzati <strong>di</strong> proteine del latte ad<br />

attività immunomodulante<br />

Ing<strong>le</strong>se: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with<br />

immunomodulatory properties<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />

Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pel<strong>le</strong>grino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pepti<strong>di</strong> bioattivi,bioprocessi, immunomodulazione<br />

Bioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività del<strong>le</strong> proteinasi<br />

<strong>di</strong> parete <strong>di</strong> batteri food-grade per la preparazione <strong>di</strong> idrolizzati <strong>di</strong> proteine del latte (IPL) contenenti<br />

pepti<strong>di</strong> ad attività immunomodulante e in grado <strong>di</strong> influenzare lo sviluppo e la maturazione<br />

del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> dendritiche. L’obiettivo fina<strong>le</strong> è la definizione <strong>di</strong> bioprocessi comp<strong>le</strong>tamente<br />

food-grade, trasferibili a livello industria<strong>le</strong> e finalizzati alla preparazione <strong>di</strong> idrolizzati utilizzabili<br />

come ingre<strong>di</strong>enti in formulazioni alimentari.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Milano Bicocca, Università Cattolica <strong>di</strong> Piacenza<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificare ceppi batterici food-grade capaci <strong>di</strong> liberare pepti<strong>di</strong> immnumodulanti in grado <strong>di</strong><br />

influenzare lo sviluppo e la maturazione del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> dendritiche anche sulla base <strong>di</strong> evidenze<br />

derivanti da sperimentazioni in vivo su animali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Definizione <strong>di</strong> bioprocessi <strong>di</strong> grado alimentare trasferibili su scala industria<strong>le</strong> e capaci <strong>di</strong> produrre<br />

IPL con attività immunomodulante controllata.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

68


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

Jessica Capraro, Chiara Magni<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Proteine <strong>di</strong> lupino, prodotti gluten-free<br />

Lupin proteins; Gluten-free products; 2D e<strong>le</strong>ctrophoresis<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nel processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> un alimento <strong>le</strong> proteine possono andare incontro a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficazioni. Al fine <strong>di</strong> evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />

<strong>di</strong> pasta a base <strong>di</strong> lupino, campioni a <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> processo tra cui materie prime, semilavorati<br />

e prodotto finito, sono stati analizzati tramite e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong>. Il progetto ha<br />

previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato <strong>di</strong> glicosilazione del<strong>le</strong> proteine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le mappe bi<strong>di</strong>mensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />

si verificano mo<strong>di</strong>ficazioni cova<strong>le</strong>nti a carico del<strong>le</strong> principali proteine presenti né mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

nell'assetto dei ponti <strong>di</strong>solfuro e neppure del profilo <strong>di</strong> glicosilazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> ricerca descritta <strong>di</strong>mostra l'efficacia dell'impiego della tecnica <strong>di</strong> e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong><br />

per la tracciabilità <strong>di</strong> proteine e la valutazione degli effetti indotti nel<strong>le</strong> proteine stesse durante il<br />

processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alimenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />

69


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nel<strong>le</strong> produzione lattiero-casearie caprine<br />

Ing<strong>le</strong>se: Bio<strong>di</strong>versity and ro<strong>le</strong> of <strong>La</strong>ctic Acid Bacteria in dairy products from goat milk<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Clau<strong>di</strong>a Picozzi, Giorgio Volponi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

<strong>La</strong>tte, formaggio, batteri lattici, <strong>La</strong>ctococcus, Enterococcus,<br />

Milk, cheese, lactic acid bacteria,<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le produzioni lattiero-casearie da latte <strong>di</strong> capra rappresentano una opportunità per lo sviluppo<br />

economico del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> nei territori montani lombar<strong>di</strong>. <strong>La</strong> conoscenza della bio<strong>di</strong>versità<br />

e del ruolo dei microrganismi coinvolti nel<strong>le</strong> trasformazioni casearie consentono da un lato <strong>di</strong> proteggere<br />

la tipicità del prodotto e dall'altro <strong>di</strong> tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito,<br />

che talvolta deriva <strong>di</strong>rettamente da latte crudo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Torino, Prof. M.T. Bottero.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi con potenzia<strong>le</strong> attività casearia appartenenti a <strong>di</strong>fferenti specie.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> starter per l'industria lattiero-casearia; produzione <strong>di</strong> vaccini.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453.<br />

Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758.<br />

Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662.<br />

70


Titolo del progetto<br />

Italiano: Se<strong>le</strong>zione della microflora degli impasti aci<strong>di</strong> per prodotti da forno a lievitazione natura<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Study on sourdough microflora for baked products.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Clau<strong>di</strong>a Picozzi, I<strong>le</strong>ana Vigentini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Batteri lattici, lieviti, impasti aci<strong>di</strong>, tracciabilità<br />

<strong>La</strong>ctobacillus, yeast, sourdough<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I prodotti da forno a lievitazione natura<strong>le</strong> costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. <strong>La</strong><br />

maturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da batteri<br />

(L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento del<strong>le</strong> peculiari proprietà<br />

sensoriali ed una prolugata shel-life. <strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> identificare <strong>le</strong> specie microbiche anche<br />

dopo il trattamento <strong>di</strong> cottura costituisce un potente strumento <strong>di</strong> tracciabilità per la tutela della<br />

tipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali <strong>di</strong> trasferimento genico è stato investigato.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi <strong>di</strong> lieviti, batteri lattici e batteriofagi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> starter, produzione <strong>di</strong> enzimi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618.<br />

Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418.<br />

Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335.<br />

71


Titolo del progetto<br />

Italiano: Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> lieviti autoctoni per impiego enologico<br />

Ing<strong>le</strong>se: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

I<strong>le</strong>ana Vigentini, Clau<strong>di</strong>a Picozzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Vino, lieviti<br />

Wine, yeast<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo stu<strong>di</strong>o del ruolo e la conoscenza della bio<strong>di</strong>versità dei microrganismi presenti nel<strong>le</strong> operazioni<br />

<strong>di</strong> vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei<br />

prodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento <strong>di</strong> tracciabilità lungo la<br />

filiera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambienta<strong>le</strong> <strong>di</strong> lieviti e batteri<br />

sono oggetto del<strong>le</strong> ricerche più recenti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi <strong>di</strong> lieviti e batteri lattici.<br />

<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> tecniche enologiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> starter, produzione <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvanti per enologia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096.<br />

Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284-<br />

008-9310-x.<br />

Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press).<br />

72


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> trasformazione per la valorizzazione del<strong>le</strong><br />

caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration<br />

processes for product valorisation.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Gabriella Giovanelli (gabriella.giovanelli@unimi.it)<br />

Ernestina Casiraghi, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Mirtilli, polifenoli, attività antiossidante<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Caratterizzazione <strong>di</strong> mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> osmo<strong>di</strong>sidratazione<br />

ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento <strong>di</strong> derivati ad umi<strong>di</strong>tà relativa interme<strong>di</strong>a<br />

con e<strong>le</strong>vate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamenti<br />

<strong>di</strong> osmo<strong>di</strong>sidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pretrattamenti<br />

ai frutti) si stu<strong>di</strong>erà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti finiti<br />

dal punto <strong>di</strong> vista nutriziona<strong>le</strong> e sensoria<strong>le</strong>, anche con meto<strong>di</strong> innovativi.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica<br />

dei Prodotti Agricoli (Mi)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Mirtilli IMF con e<strong>le</strong>vate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgi<strong>di</strong>tà), <strong>di</strong> attività antiossidante<br />

e <strong>di</strong> stabilità che li rendono adatti al consumo tal qua<strong>le</strong>, oltre che come ingre<strong>di</strong>ente per<br />

preparazioni comp<strong>le</strong>sse.<br />

Possibili applicazioni<br />

Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione <strong>di</strong><br />

produzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908<br />

N. Sinelli, A. Spinar<strong>di</strong>, V. Di Egi<strong>di</strong>o, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36.<br />

G. Giovanelli. (2007) Procee<strong>di</strong>ngs of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM).<br />

73


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto <strong>di</strong> derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />

Ing<strong>le</strong>se: Development of novel app<strong>le</strong> products fortified with green tea<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Vera <strong>La</strong>velli (vera.lavelli@unimi.it)<br />

William Kerr, Clau<strong>di</strong>a Vantaggi, Mark Corey<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Tè verde; mela; fortificazione<br />

Green tea; app<strong>le</strong>; fortification<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il tè verde è uno degli agenti <strong>di</strong>etetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trattamento<br />

<strong>di</strong> molte malattie, proprietà attribuite all’e<strong>le</strong>vato contenuto <strong>di</strong> flavanoli. In una prima fase<br />

la ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>sidratati e ad umi<strong>di</strong>tà interme<strong>di</strong>a<br />

a base <strong>di</strong> mela e tè verde, lo stu<strong>di</strong>o della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitro<br />

patologie umane e la definizione <strong>di</strong> un modello pre<strong>di</strong>ttivo della stabilità ossidativa e del colore.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o prosegue con l’obiettivo <strong>di</strong> sperimentare la fortificazione con tè verde <strong>di</strong> altri frutti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello pre<strong>di</strong>ttivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in me<strong>le</strong> <strong>di</strong>sidratate e a umi<strong>di</strong>tà<br />

interme<strong>di</strong>a.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini <strong>di</strong> produzione mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>, è una<br />

prospettiva <strong>di</strong> innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità <strong>di</strong> assumere<br />

regolarmente contenuti e<strong>le</strong>vati <strong>di</strong> flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato <strong>di</strong> salute.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

V. <strong>La</strong>velli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008.<br />

V. <strong>La</strong>velli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200.<br />

M. Corey, W. Kerr, V. <strong>La</strong>velli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt <strong>La</strong>ke City, 2009.<br />

V. <strong>La</strong>velli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738.<br />

74


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della fase <strong>di</strong> raffinazione-concaggio del cioccolato me<strong>di</strong>ante<br />

mulino a sfere<br />

Ing<strong>le</strong>se: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Cioccolato, raffinazione, viscosità<br />

Chocolate, refining, viscosity<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> fase <strong>di</strong> raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindri<br />

sovrapposti. Recentemente, per sod<strong>di</strong>sfare <strong>le</strong> esigenze <strong>di</strong> piccoli produttori, è stato proposto l’impiego<br />

del mulino a sfere. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca si è occupato soprattutto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are gli effetti dell’impiego<br />

<strong>di</strong> ta<strong>le</strong> impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti <strong>di</strong> alcune<br />

variabili <strong>di</strong> formulazione. Ci si è inoltre occupati <strong>di</strong> ottimizzare il processo al fine <strong>di</strong> minimizzare<br />

il tempo <strong>di</strong> raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno sperimenta<strong>le</strong>.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Packint (Milano)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>viduazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi <strong>di</strong> lavorazione ed i parametri<br />

fisici del cioccolato.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> raffinazione del cioccolato con mulino a sfere.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636.<br />

Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802.<br />

Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano <strong>di</strong> Scienza e Tecnologia degli<br />

Alimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre.<br />

75


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> pane e pasta<br />

gluten-free<br />

Ing<strong>le</strong>se: Optimization of ingre<strong>di</strong>ents and processing parameters for the production of gluten-free<br />

bread and pasta<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />

M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti, Carola Cappa<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Alimenti gluten-free, reologia, ultrastruttura<br />

Gluten free products, rheology, ultrastructure<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca si focalizza sulla messa a punto <strong>di</strong> formulazioni (ami<strong>di</strong>, sfarinati <strong>di</strong> pseudocereali, farine<br />

<strong>di</strong> riso e <strong>di</strong> mais, idrocolloi<strong>di</strong> e fibre alimentari) e sulla definizione <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong> trasformazione<br />

in grado <strong>di</strong> garantire un prodotto gluten-free <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vata qualità. <strong>La</strong> sperimentazione prevede anche<br />

l'applicazione <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> analisi d’immagine per la definizione del<strong>le</strong> caratteristiche macroscopiche<br />

dei prodotti, nonché l’utilizzo <strong>di</strong> tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione dei<br />

fenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione <strong>di</strong> matrici non-convenzionali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pasta gluten free <strong>di</strong> buona qualità in cottura, pane gluten free <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vata sofficità e limitata tendenza<br />

al raffermimento; messa a punto <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che idonee alla valutazione <strong>di</strong> matrici gluten-free.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione <strong>di</strong> formulazioni e <strong>di</strong> processi gluten free.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int.<br />

Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central European<br />

Congress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17.<br />

76


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuove membrane <strong>di</strong> nanofibre ottenute me<strong>di</strong>ante e<strong>le</strong>ttrospinning<br />

Ing<strong>le</strong>se: Novel membranes based on e<strong>le</strong>ctrospun nanofibers<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Saverio Mannino (saverio.mannino@unimi.it)<br />

Matteo Scampicchio, A<strong>le</strong>ssandra Arecchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Nanofibre, membrane, sensori<br />

Nanofiber, membrane, sensors<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro e<strong>le</strong>vata porosità ed ampia area superficia<strong>le</strong>.<br />

L’e<strong>le</strong>ttrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà <strong>di</strong> materiali<br />

anche biologici. Lo scopo principa<strong>le</strong> è quello <strong>di</strong> produrre membrane con questa tecnologia<br />

basate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o e<strong>di</strong>bili (proteine, carboidrati e<br />

lipi<strong>di</strong>). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellu<strong>le</strong>, etc.) miglioreranno<br />

<strong>le</strong> loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sviluppo <strong>di</strong> nuove membrane per la realizzazione <strong>di</strong> nuovi agenti <strong>di</strong> rilascio, sensori bioe<strong>le</strong>ttronici<br />

o “active food packaging”.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sensori, packaging, agenti <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> biologiche attive.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. E<strong>le</strong>ctrochemistry Communications. - ISSN<br />

1388-2481 (2008)<br />

M. Scampicchio et al. - In: E<strong>le</strong>ctroanalysis. - ISSN 1040-039S.<br />

Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 1722-<br />

6996 19:4( 2008) pag 31<br />

77


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> pane con<br />

madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Optimization of the ingre<strong>di</strong>ents and of the baking process for the production of<br />

sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Cereali minori, pseudocereali, pane<br />

Minor cereals, pseudocereals, bread<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto riguarda l'uso in panificazione <strong>di</strong> madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una linea<br />

<strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento del<strong>le</strong> proprietà<br />

nutrizionali e ad un ral<strong>le</strong>ntamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sulla<br />

strutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong><br />

sfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> non-amido), amaranto e grano<br />

saraceno (ricchi <strong>di</strong> costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer,<br />

Dr. R. Schoen<strong>le</strong>chner, BOKU<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, e<strong>le</strong>vata sofficità e limitata tendenza al raffermimento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto <strong>di</strong> un protocollo per la panificazione <strong>di</strong> matrici non convenzionali. Uso alternativo<br />

<strong>di</strong> farine ottenute da cereali soffiati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267.<br />

Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157.<br />

Schoen<strong>le</strong>chner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco<br />

(USA).<br />

78


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della produzione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Non-conventional sweet products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Alimenti non convenzionali, intol<strong>le</strong>ranza, struttura<br />

Non-conventional food, into<strong>le</strong>rance, structure<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le industrie alimentari stu<strong>di</strong>ano continuamente la formulazione <strong>di</strong> nuovi prodotti non convenzionali,<br />

importanti per persone con specifiche <strong>di</strong>ete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, la<br />

definizione della formulazione <strong>di</strong> questi alimenti avviene spesso me<strong>di</strong>ante approcci dettati dalla<br />

sola esperienza. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura <strong>di</strong> prodotti<br />

dolciari non convenzionali (es. bu<strong>di</strong>ni per intol<strong>le</strong>ranti al lattosio o al<strong>le</strong>rgici al<strong>le</strong> proteine del<br />

latte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella <strong>le</strong>tteratura scientifica.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali<br />

(ottimizzazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> reologia empirica e fondamenta<strong>le</strong>, Image Analysis, microscopia).<br />

Possibili applicazioni<br />

In<strong>di</strong>viduazione degli ingre<strong>di</strong>enti più idonei alla produzione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of <strong>di</strong>fferent milk substitutes on the pasting, rheological<br />

and textural properties of pud<strong>di</strong>ngs. Procee<strong>di</strong>ngs of the International Symposium on Food<br />

Rheology and Structure. Zurich, June, 15-18.<br />

79


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fermentazioni <strong>di</strong> interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Ing<strong>le</strong>se: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />

Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Enologia, fermentazioni, bioetanolo<br />

Oenology, fermentations, bioethanol<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are fermentazioni per la produzione <strong>di</strong> bioetanolo dalla frazione cellulosica<br />

<strong>di</strong> mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica <strong>di</strong><br />

lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto <strong>di</strong> Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze<br />

Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Caratterizzazione <strong>di</strong> processi enzimatici e <strong>di</strong> fermentazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sistemi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> fermentazioni enologiche; processi per la produzione <strong>di</strong> bioetanolo <strong>di</strong><br />

seconda generazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Physiological and oenological traits of <strong>di</strong>fferent Dekkera/Brettanomyces bruxel<strong>le</strong>nsis strains under<br />

wine-model con<strong>di</strong>tions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.<br />

80


Titolo del progetto<br />

Italiano: Miglioramento del<strong>le</strong> caratteristiche tecnologiche in microrganismi <strong>di</strong> interesse<br />

alimentare<br />

Ing<strong>le</strong>se: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Diego Mora (<strong>di</strong>ego.mora@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Batteri lattici, metabolismo, mutanti food-grade<br />

<strong>La</strong>ctic bacteria, metabolism, food-grade mutant<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo <strong>di</strong> questa ricerca è quello <strong>di</strong> migliorare <strong>le</strong> caratteristiche tecnologiche <strong>di</strong> microrganismi<br />

<strong>di</strong> interesse alimentare attraverso approcci <strong>di</strong> ingegnieria metabolica anche me<strong>di</strong>ante l'ottenimento<br />

<strong>di</strong> mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento del<strong>le</strong> performance <strong>di</strong> fermentazione e del<strong>le</strong> attitu<strong>di</strong>ni tecnologiche <strong>di</strong> microrganismi<br />

<strong>di</strong> interesse alimentare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903.<br />

Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796.<br />

Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965.<br />

Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x.<br />

81


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione <strong>di</strong> pasta alimentare su impianti pilota (in grado <strong>di</strong> simulare<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo industriali)<br />

Ing<strong>le</strong>se: : Pasta-making processes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pasta secca, <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> essiccazione, semola<br />

Dried pasta, drying <strong>di</strong>agrams, semolina<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli impianti-pilota <strong>di</strong> pastificazione del DISTAM permettono <strong>di</strong> simulare, in ogni fase, <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

processo applicate su linee industriali. E' possibi<strong>le</strong> produrre sia formati lunghi che corti.<br />

L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare <strong>di</strong>agrammi a<br />

bassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umi<strong>di</strong>tà del prodotto è monitorata in continuo come<br />

variazione del peso ri<strong>le</strong>vato da una cella <strong>di</strong> carico. Il centro sperimenta<strong>le</strong> possiede anche un impianto<br />

per la produzione <strong>di</strong> paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lo<strong>di</strong>giano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

<strong>La</strong> f<strong>le</strong>ssibilità degli impianti pilota <strong>di</strong> pastificazione permette <strong>di</strong> produrre pasta a partire sia da<br />

semola che da formulazioni arricchite con ingre<strong>di</strong>enti funzionali e <strong>di</strong> essiccare con <strong>di</strong>agrammi ad<br />

alta o bassa temperatura al fine <strong>di</strong> indurre mo<strong>di</strong>ficazioni macromo<strong>le</strong>colari <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa entità.<br />

Possibili applicazioni<br />

Comprensione del<strong>le</strong> relazioni tra con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo/struttura del<strong>le</strong> macromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong>/qualità in<br />

cottura/<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nutrienti della pasta. Ottimizzazione <strong>di</strong> formulazioni interessanti per proprietà<br />

nutrizionali e funzionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />

Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Tra<strong>di</strong>tional Italian products from wheat and other starchy<br />

flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wi<strong>le</strong>y Ltd, New York<br />

82


Titolo del progetto<br />

Italiano: Progettazione <strong>di</strong> alimenti/ingre<strong>di</strong>enti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />

Ing<strong>le</strong>se: Structure design for Tailor Made Foods and Ingre<strong>di</strong>ents<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Alimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie <strong>di</strong> formilazione<br />

Tailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo della ricerca è la produzione <strong>di</strong> tailor-made foods, alimenti <strong>di</strong>segnati ad hoc con proprietà<br />

specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1)<br />

all’indagine sull’influenza del processo <strong>di</strong> produzione e della formulazione sulla struttura e sul<strong>le</strong><br />

proprietà chimico-fisiche e sensoriali <strong>di</strong> nuovi ingre<strong>di</strong>enti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla progettazione<br />

<strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tecnologiche<br />

predeterminate.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

- film e<strong>di</strong>bili per il controllo della migrazione <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà nei prodotti multifasici<br />

- carrier a base <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> per la veicolazione <strong>di</strong> pricipi attivi/composti <strong>di</strong> interesse<br />

tecnologico in prodotti formulati.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> prodotto e riposizionamento <strong>di</strong> prodotti già esistenti con miglioramento della<br />

shelf-life (film e<strong>di</strong>bili) e con riduzione dell'impatto tecnologico per la ritenzione/rilascio <strong>di</strong> sostanze<br />

"delicate" (aromi, pricipi <strong>di</strong> intersse nutriziona<strong>le</strong>, ingre<strong>di</strong>enti ) nei prodotti formulati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Procee<strong>di</strong>ngs 8° CISETA. CD rom<br />

Piazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products:<br />

Processing and Innovation,CD rom<br />

Piazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429<br />

83


Titolo del progetto<br />

Italiano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />

Ing<strong>le</strong>se: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Sara Limbo, Luisa Torri<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fotodegradazione, fotossidazione, packaging<br />

Photodegradation, photooxidation, packaging<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Si è avviato uno stu<strong>di</strong>o della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confezionati.<br />

Un’indagine presso la GDO ha permesso <strong>di</strong> identificare quali sorgenti luminose siano<br />

impiegate per illuminare i prodotti alimentari e <strong>di</strong> se<strong>le</strong>zionare <strong>le</strong> lampade da adottare durante <strong>le</strong><br />

prove <strong>di</strong> shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumenta<strong>le</strong> per valutare l’efficacia<br />

schermante dei materiali <strong>di</strong> confezionamento, realizzando in seguito uno screening del<strong>le</strong> prestazioni<br />

dei <strong>di</strong>versi film plastici in commercio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Sciennze Gastronomiche Pol<strong>le</strong>nzo, AMB PACKAGING srl<br />

San Danie<strong>le</strong><br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Metodologie analitiche, protocolli <strong>di</strong> esposizione per test <strong>di</strong> conservazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> shelf-life acce<strong>le</strong>rata, nuovi materiali <strong>di</strong> confezionamento, prodotti sensibili alla luce.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245<br />

Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532<br />

Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164.<br />

84


Titolo del progetto<br />

Italiano: Previsione ed estensione della shelf-life <strong>di</strong> prodotti alimentari sensibili allo<br />

scambio <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />

Ing<strong>le</strong>se: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro <strong>La</strong>miani<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Food packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Molti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà con l’ambiente, che determinano<br />

variazioni <strong>di</strong> texture e più in genera<strong>le</strong> <strong>di</strong> qualità. Le scelte <strong>di</strong> packaging, l'estensione della<br />

conservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità <strong>di</strong> prevedere e modellare<br />

la conservazione dei prodotti, in ambienti a <strong>di</strong>versa umi<strong>di</strong>tà relativa e temperatura. <strong>La</strong> ricerca<br />

in atto spazia su <strong>di</strong>versi alimenti ed ha anche la finalità <strong>di</strong> mettere a punto metodologie <strong>di</strong><br />

valutazione della qualità e <strong>di</strong> modellazione degli scambi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: RDE company srl Società <strong>di</strong> Ingegneria<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli <strong>di</strong> previsione della shelf-life, <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> parametri sensibili, nuove soluzioni<br />

<strong>di</strong> confezionamento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Prodotti da forno tra<strong>di</strong>zionali e vegetali <strong>di</strong>sidratati<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90<br />

Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203<br />

Del Nobi<strong>le</strong>, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300<br />

85


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo <strong>di</strong> un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio<br />

alimentare<br />

Ing<strong>le</strong>se: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Stefano Farris, <strong>La</strong>ura Introzzi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Materia<strong>le</strong> barriera, imballaggio, sostenibilità<br />

Barrier material, packaging, sustainability<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Materia<strong>le</strong> barriera, imballaggio, sostenibilità<br />

Barrier material, packaging, sustainability<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo della ricerca e' quello <strong>di</strong> sviluppare sottili strati (coatings) con e<strong>le</strong>vate performance <strong>di</strong><br />

barriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici <strong>di</strong> origine natura<strong>le</strong> ed inorganica<br />

(struttura ibrida). In questo modo è possibi<strong>le</strong> ottimizzare il packaging attualmente presente sul<br />

mercato, imp<strong>le</strong>mentando <strong>le</strong> performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità <strong>di</strong><br />

materia<strong>le</strong>. Non meno importante, la possibilità <strong>di</strong> ottenere una struttura performante senza l'utilizzo<br />

<strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> <strong>di</strong> origine petrolifera.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Metalvuoto Spa<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prototipi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore <strong>di</strong> degradazione primario.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126<br />

86


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo <strong>di</strong> un saldante ottenuto da biomacromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> per applicazioni<br />

nell'imballaggio alimentare<br />

Ing<strong>le</strong>se: Development of a sealant from biomacromo<strong>le</strong>cu<strong>le</strong>s for food packaging applications<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Stefano Farris, <strong>La</strong>ura Introzzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Bio-saldante, imballaggio, sostenibilità<br />

Bio-seal, packaging, sustainability<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo <strong>di</strong> una nuova soluzione <strong>di</strong> imballaggio, attraverso la<br />

combinazione ‘sintetico/natura<strong>le</strong>’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante a<br />

partire da macromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> naturali (proteine, lipi<strong>di</strong>, polisaccari<strong>di</strong>), che possa essere depositato sui<br />

comuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioni<br />

nel settore dell’imballaggio alimentare, al fine <strong>di</strong> sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridurre<br />

la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Metalvuoto Spa<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prototipi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Settore gelati e snacks.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396<br />

Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier,<br />

friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI:<br />

10.1002/pts.826<br />

87


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> in relazione alla stabilità<br />

ossidativa del prodotto finito<br />

Ing<strong>le</strong>se: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted<br />

products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Noccio<strong>le</strong>, tostatura, ossidazione<br />

Hazelnut, roasting, oxidation<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e la<br />

texture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo sta<strong>di</strong>o, provoca<br />

una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibi<strong>le</strong> all’ossidazione nel<br />

corso della conservazione. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplificazione<br />

<strong>di</strong> un processo "two steps", la cui finalità principa<strong>le</strong> è quella <strong>di</strong> ottenere un prodotto a più<br />

lunga conservazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano).<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong>, con ottenimento <strong>di</strong> un prodotto finito più<br />

stabi<strong>le</strong> durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo <strong>di</strong> tostatura "two steps".<br />

Possibili applicazioni<br />

L'esperienza maturata può essere messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> aziende che tostano frutta secca e<br />

vogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabi<strong>le</strong> durante la conservazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food and<br />

Agricultural Products: Processing and Innovations. Nap<strong>le</strong>s, 24-26 September 2007.<br />

Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted.<br />

88


Titolo del progetto<br />

Italiano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione <strong>di</strong> gelati e sorbetti artigianali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Gelato, sorbetto, probiotici<br />

Ice cream, sherbet, probiotics<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Vengono stu<strong>di</strong>ati gli effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti ingre<strong>di</strong>enti, ad<strong>di</strong>tivi e/o variabili <strong>di</strong> processo sul<strong>le</strong> caratteristiche<br />

chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, <strong>le</strong> ultime<br />

ricerche hanno riguardato lo stu<strong>di</strong>o della sopravvivenza <strong>di</strong> microrganismi probiotici in un gelato<br />

prodotto con <strong>di</strong>verse concentrazioni <strong>di</strong> zuccheri e grassi e la possibilità <strong>di</strong> sostituire gli stabilizzanti<br />

normalmente impiegati nella formulazione <strong>di</strong> sorbetti con polpa <strong>di</strong> caco, naturalmente ricca<br />

<strong>di</strong> pectine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: IVTPA (Milano)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Produzione <strong>di</strong> un gelato probiotico non fermentato, che preserva un e<strong>le</strong>vato numero <strong>di</strong> microrganismi<br />

anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione <strong>di</strong> una formulazione <strong>di</strong> sorbetto<br />

priva <strong>di</strong> stabilizzanti aggiunti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Le formulazioni messe a punto sono <strong>di</strong>rettamente trasferibili alla produzione artigiana<strong>le</strong> <strong>di</strong> gelati<br />

e sorbetti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and<br />

Innovations. Nap<strong>le</strong>s, 24-26 September 2007.<br />

Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206.<br />

Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003.<br />

89


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong><br />

preparazioni alimentari a base <strong>di</strong> sfarinati <strong>di</strong> farro<br />

Ing<strong>le</strong>se: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Farro me<strong>di</strong>o; se<strong>le</strong>zione; trasformazione<br />

Emmer; bree<strong>di</strong>ng; processing technology<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli stu<strong>di</strong> condotti ad oggi sul<strong>le</strong> proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitu<strong>di</strong>ne alla trasformazione<br />

del farro me<strong>di</strong>o (Triticum <strong>di</strong>coccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali <strong>di</strong>fferenze per i<br />

numerosi genotipi considerati. Le esperienze <strong>di</strong> caratterizzazione <strong>di</strong> popolazioni miste <strong>di</strong> Triticum<br />

<strong>di</strong>coccon Schrank costituiscono gli sta<strong>di</strong> fondamentali <strong>di</strong> conoscenza utili al fine <strong>di</strong> documentare<br />

<strong>le</strong> tappe <strong>di</strong> filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici della<br />

pasta alimentare.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione <strong>di</strong> caratteristiche <strong>di</strong> composizione <strong>di</strong> varietà se<strong>le</strong>zionate <strong>di</strong> farro me<strong>di</strong>o dal punto<br />

<strong>di</strong> vista sensoria<strong>le</strong> e nutriziona<strong>le</strong>, con riferimento al<strong>le</strong> proprietà reologiche degli sfarinati derivati.<br />

Ottimizzazione <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> decorticazione-perlatura e <strong>di</strong> macinazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> preparazioni alimentari <strong>di</strong> farro 100%, considerate come alternativa paral<strong>le</strong>la ma<br />

nutrizionalmente <strong>di</strong>fferenziata rispetto a quella del<strong>le</strong> tra<strong>di</strong>zionali produzioni <strong>di</strong> pasta <strong>di</strong> semola <strong>di</strong><br />

grano duro.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007).<br />

M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008)<br />

M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008).<br />

M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008<br />

90


2.2 QUALITA’ E<br />

SICUREZZA<br />

ALIMENTAZIONE<br />

91


Titolo del progetto<br />

Italiano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della<br />

pasta fresca all’uovo<br />

Ing<strong>le</strong>se: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Cristina Alamprese (cristina.alamprese@unimi.it)<br />

Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong><br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pasta fresca, struttura, comportamento in cottura<br />

Fresh pasta, texture, cooking behavior<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il gruppo <strong>di</strong> ricerca si occupa da alcuni anni dello stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche della pasta fresca<br />

all'uovo, soprattutto dal punto <strong>di</strong> vista struttura<strong>le</strong> e del comportamento in cottura, cercando anche<br />

<strong>di</strong> stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare attenzione<br />

è rivolta all’influenza dell’ingre<strong>di</strong>ente uovo e del trattamento <strong>di</strong> pastorizzazione, che è<br />

obbligatorio per <strong>le</strong>gge nel caso <strong>di</strong> paste fresche preconfezionate.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Conoscenza approfon<strong>di</strong>ta del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parametri<br />

<strong>di</strong> formulazione e <strong>di</strong> processo che <strong>le</strong> influenzano; produzione <strong>di</strong> analoghi gluten-free della<br />

pasta fresca.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'esperienza maturata può essere messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> aziende produttrici <strong>di</strong> pasta fresca<br />

all'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri <strong>di</strong> processo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025<br />

Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7.<br />

93


Titolo del progetto<br />

Italiano: Evoluzione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative e nutrizionali <strong>di</strong> frutta conservata<br />

con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e innovativi non <strong>di</strong>struttivi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with<br />

tra<strong>di</strong>tional and non-destructive methods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />

Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinar<strong>di</strong>, Ilaria Mignani, Susanna Buratti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Mirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IR<br />

Blueberrry, app<strong>le</strong>, FT-NIR and FT-IR<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Ottimizzazione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> shelf-life e rif<strong>le</strong>ssi del<strong>le</strong> modalità <strong>di</strong> conservazione, con particolare<br />

riferimento ad atmosfere mo<strong>di</strong>ficate sul<strong>le</strong> caratteristiche qualitative e nutraceutiche <strong>di</strong> frutti<br />

a <strong>di</strong>versa deperibilità (mirtilli, me<strong>le</strong>) me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>di</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali e innovative quali<br />

spettroscopia FT-NIR, naso e<strong>le</strong>ttronico, image-analysis.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo e<br />

me<strong>di</strong>o termine <strong>di</strong> frutta; miglioramento del<strong>le</strong> caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati;<br />

meto<strong>di</strong>che analitiche non <strong>di</strong>struttive per la valutazione della qualità dei frutti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione <strong>di</strong> produzioni lombarde; protocolli analitici per il controllo<br />

della qualità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozen<br />

storage. Proc. CIGR, 2007.<br />

94


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche avanzate per la ri<strong>le</strong>vazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti<br />

alimentari e dei processi <strong>di</strong> trasformazione<br />

Ing<strong>le</strong>se: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to<br />

monitor food processing<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />

Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Va<strong>le</strong>ntina Di Egi<strong>di</strong>o<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Spettroscopia NIR e MIR, meto<strong>di</strong> innovativi, autenticità <strong>di</strong> prodotto<br />

NIR and MIR, new methods, authenticity<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il controllo<br />

degli alimenti e per il monitoraggio del<strong>le</strong> trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici.<br />

Sono stati sviluppati modelli <strong>di</strong> classificazione <strong>di</strong> oli extra vergini e <strong>di</strong> mieli in funzione dell’origine<br />

e sono state costruiti modelli per la stima del contenuto <strong>di</strong> sostanze nutraceutiche <strong>di</strong> alcuni prodotti<br />

ortofrutticoli. Me<strong>di</strong>ante tecniche spettroscopiche sono stati stu<strong>di</strong>ati alcuni processi fermentativi<br />

(lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life <strong>di</strong> prodotti freschi.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli <strong>di</strong> regressione per la stima quantitativa <strong>di</strong> costituenti degli alimenti. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> classificazione<br />

per l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> prodotti autentici. Monitoraggio <strong>di</strong> processo con sistemi rapi<strong>di</strong>, non<br />

<strong>di</strong>struttivi e "in-line".<br />

Possibili applicazioni<br />

Meto<strong>di</strong> veloci per il controllo <strong>di</strong> qualità. Valorizzazione <strong>di</strong> produzioni tipiche. Controllo <strong>di</strong> processo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134.<br />

N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931.<br />

N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342.<br />

95


Titolo del progetto<br />

Italiano: Applicazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> innovativi non <strong>di</strong>struttivi allo stu<strong>di</strong>o della shelf-life <strong>di</strong><br />

prodotti alimentari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Innovative methods for shelf-life stu<strong>di</strong>es<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />

Sara Limbo, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Luisa Torri<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Shelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso e<strong>le</strong>ttronico<br />

Shelf-life, NIR and MIR, e<strong>le</strong>ctronic nose<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Stu<strong>di</strong>o del deca<strong>di</strong>mento qualitativo dei prodotti alimentari me<strong>di</strong>ante tecniche innovative, non<br />

<strong>di</strong>struttive e rapide. Le tecniche classiche <strong>di</strong> indagine basate sulla valutazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori specifici<br />

del deca<strong>di</strong>mento qualitativo (variazione <strong>di</strong> pH, <strong>di</strong> composizione, <strong>di</strong> struttura, <strong>di</strong> caratteristiche<br />

sensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisico-chimici,<br />

e caratterizzate da rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> esecuzione, limitata invasività e possibi<strong>le</strong> applicazione<br />

"on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso e<strong>le</strong>ttronico e analisi <strong>di</strong> immagine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapi<strong>di</strong>tà, non invasività della matrice analizzata, possibilità<br />

<strong>di</strong> essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life <strong>di</strong> numerosi prodotti freschi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Mercato dei prodotti freschi; sviluppo <strong>di</strong> prodotti ad estesa shelf-life.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011<br />

Di Egi<strong>di</strong>o et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted.<br />

Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700.<br />

96


Titolo del progetto<br />

Italiano: Riconoscimento <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti lattieri essiccati in formaggi tra<strong>di</strong>zionali dell'area<br />

me<strong>di</strong>terranea<br />

Ing<strong>le</strong>se: Detection of dried dairy ingre<strong>di</strong>ents in tra<strong>di</strong>tional cheeses of the Me<strong>di</strong>terranean area<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />

Fabio Masotti, Luisa Pel<strong>le</strong>grino, Veronica Rosi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze eTecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Formaggi tra<strong>di</strong>zionali, ingre<strong>di</strong>enti lattieri essiccati<br />

Tra<strong>di</strong>tional cheeses, dried dairy ingre<strong>di</strong>ents<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'utilizzo <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti lattieri in polvere per standar<strong>di</strong>zzare la composizione del latte e aumentare<br />

la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto <strong>di</strong> acceso <strong>di</strong>battito. <strong>La</strong> tecnologia<br />

<strong>di</strong> produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego <strong>di</strong> tali ingre<strong>di</strong>enti con notevo<strong>le</strong><br />

vantaggio economico. <strong>La</strong> determinazione nei formaggi <strong>di</strong> idonei marker mo<strong>le</strong>colari (es. furosina,<br />

lisinoalanina) ha finora consentito <strong>di</strong> riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte natura<strong>le</strong><br />

nel caso <strong>di</strong> Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione dei livelli <strong>di</strong> furosina e lisinoalanina caratteristici <strong>di</strong> alcuni formaggi tra<strong>di</strong>zionali in funzione<br />

della tecnologia produttiva.<br />

Protocollo analitico per la <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi da<br />

prodotti <strong>di</strong> imitazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Controllo della genuinità <strong>di</strong> prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione col<strong>le</strong>ttiva, nei ristoranti,<br />

bar, pizzerie. Valorizzazione <strong>di</strong> formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Resmini P., Pel<strong>le</strong>grino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484<br />

Resmini P., Pel<strong>le</strong>grino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193<br />

97


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sensori e<strong>le</strong>ttrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />

Ing<strong>le</strong>se: Specific and non-specific e<strong>le</strong>ctrochemical sensors in food analysis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Stella Cosio (maria.cosio@unimi.it)<br />

Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Sensori e<strong>le</strong>ctrochimici, e<strong>le</strong>ctrochemical sensors<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca ha per obiettivo lo sviluppo <strong>di</strong> nuove metodologie in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare <strong>le</strong> attuali esigenze<br />

nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori e<strong>le</strong>ttrochimici, permettono <strong>di</strong> operare con<br />

sensibi<strong>le</strong> riduzione <strong>di</strong> tempi e costi su un e<strong>le</strong>vato numero <strong>di</strong> campioni rendendo più efficace il sistema<br />

<strong>di</strong> controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto <strong>di</strong> sensori specifici e array <strong>di</strong> sensori<br />

aspecifici (per gas e per liqui<strong>di</strong> rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro attività<br />

e capacità <strong>di</strong>scriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sensori specifici e array <strong>di</strong> sensori aspecifici per liqui<strong>di</strong> e gas, semplici da usare, senza pretrattamenti<br />

del campione, sufficientemente robusti ed in grado <strong>di</strong> specificare con buona precisione<br />

livelli <strong>di</strong> adulterazione, presenza <strong>di</strong> contaminanti e/o per l'in<strong>di</strong>viduzione <strong>di</strong> marker <strong>di</strong> processo.<br />

Possibili applicazioni<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove meto<strong>di</strong>che più rapide e accurate, meno costose e <strong>di</strong> più semplice applicazione<br />

è <strong>di</strong> fondamenta<strong>le</strong> importanza nel<strong>le</strong> indagini <strong>di</strong> routine per valutare parametri <strong>di</strong> qualità,<br />

per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> fro<strong>di</strong> e, per la caratterizzazione sensoria<strong>le</strong> <strong>di</strong> prodotti alimentari tipici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327<br />

M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938<br />

E. Desimoni et al., E<strong>le</strong>ctroanal.(2006) 18 (3): 231-235<br />

M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210<br />

M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491<br />

98


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tracciabilità mo<strong>le</strong>colare dei prodotti alimentari tipici <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Mo<strong>le</strong>cular traceability of animal-derived products in Trentino region<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Crepal<strong>di</strong> (Paola.Crepal<strong>di</strong>@unimi.it)<br />

Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Tracciabilità; bovini; SNP<br />

Traceability; catt<strong>le</strong>; SNP<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nei territori dove esiste una forte tra<strong>di</strong>zione dell’al<strong>le</strong>vamento bovino e <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> specialità<br />

locali <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> tracciabilità<br />

mo<strong>le</strong>colare che <strong>le</strong>ghi i prodotti <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong> al<strong>le</strong> razze autoctone come la razza Rendena,<br />

tipiche <strong>di</strong> una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello <strong>di</strong> marcatori SNP (Sing<strong>le</strong><br />

Nuc<strong>le</strong>otide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date <strong>le</strong> <strong>di</strong>fferenze della pigmentazione<br />

nel<strong>le</strong> razze, come strumento <strong>di</strong> tracciabilià mo<strong>le</strong>colare per i prodotti zootecnici monorazza.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto <strong>di</strong> Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Un pannello <strong>di</strong> marcatori SNP che consenta <strong>di</strong> identificare la razza <strong>di</strong> provenienza <strong>di</strong> animali e dei<br />

prodotti <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>.<br />

Possibili applicazioni<br />

Applicare la tracciabilità mo<strong>le</strong>colare ai prodotti monorazza in modo da tutelare <strong>le</strong> esigenze <strong>di</strong> trasparenza<br />

e garanzia richieste dal mercato e <strong>di</strong> garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzati<br />

come tra<strong>di</strong>zionali e frutto <strong>di</strong> produzioni <strong>le</strong>gate a realtà produttive locali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepal<strong>di</strong> P (2009). Catt<strong>le</strong> breeds traceability<br />

using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />

99


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fenomeni <strong>di</strong> migrazione nel<strong>le</strong> pellico<strong>le</strong> estensibili per la conservazione dei<br />

formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Migration of f<strong>le</strong>xib<strong>le</strong> films components to tra<strong>di</strong>tional cheeses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />

Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pel<strong>le</strong>grino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pellico<strong>le</strong> estensibili, migrazione, formaggi DOP<br />

F<strong>le</strong>xib<strong>le</strong> films, migration, PDO cheeses<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le pellico<strong>le</strong> estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento <strong>di</strong> formaggi porzionati, anche<br />

DOP. In funzione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione e del<strong>le</strong> caratteristiche del formaggio, l’ampia<br />

superficie <strong>di</strong> contatto tra alimento e materia<strong>le</strong> plastico può favorire ed acce<strong>le</strong>rare fenomeni <strong>di</strong><br />

migrazione <strong>di</strong> componenti dal<strong>le</strong> PES ai formaggi. Lo stu<strong>di</strong>o vuo<strong>le</strong> valutare sul formaggio tipico il<br />

tipo e i livelli <strong>di</strong> migrazione che si verificano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione che riproducono quel<strong>le</strong><br />

<strong>di</strong> uso corrente.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Regione Lombar<strong>di</strong>a, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> nel<strong>le</strong> PES e nei formaggi.<br />

In<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> utilizzo che limitano/evitano la cessione <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong>.<br />

In<strong>di</strong>cazioni per la GDO in base al<strong>le</strong> quali orientare <strong>le</strong> scelte del<strong>le</strong> PES da utilizzare.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte”<br />

lombarda. In questo contesto, lo stu<strong>di</strong>o vuo<strong>le</strong> fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggi<br />

tipici lombar<strong>di</strong>, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

100


Titolo del progetto<br />

Italiano:Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

Jessica Capraro, Chiara Magni<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Proteine <strong>di</strong> lupino, prodotti gluten-free;<br />

Lupin proteins; Gluten-free products; 2D e<strong>le</strong>ctrophoresis<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nel processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> un alimento <strong>le</strong> proteine possono andare incontro a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficazioni. Al fine <strong>di</strong> evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />

<strong>di</strong> pasta a base <strong>di</strong> lupino, campioni a <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> processo tra cui materie prime, semilavorati<br />

e prodotto finito, sono stati analizzati tramite e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong>. Il progetto ha previsto<br />

anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato <strong>di</strong> glicosilazione del<strong>le</strong> proteine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le mappe bi<strong>di</strong>mensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />

si verificano mo<strong>di</strong>ficazioni cova<strong>le</strong>nti a carico del<strong>le</strong> principali proteine presenti né mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

nell'assetto dei ponti <strong>di</strong>solfuro e neppure del profilo <strong>di</strong> glicosilazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> ricerca descritta <strong>di</strong>mostra l'efficacia dell'impiego della tecnica <strong>di</strong> e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong><br />

per la tracciabilità <strong>di</strong> proteine e la valutazione degli effetti indotti nel<strong>le</strong> proteine stesse durante il<br />

processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alimenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />

101


Titolo del progetto<br />

Italiano: Approcci innovativi per lo stu<strong>di</strong>o della maturazione dei frutti<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />

Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Maturazione, qualità del frutto<br />

Ripening; fruit quality<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde mo<strong>di</strong>ficazioni biochimiche e<br />

fisiologiche. Partendo dal<strong>le</strong> conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricerca<br />

in oggetto ha l'obiettivo <strong>di</strong> analizzare l'evoluzione del proteoma nel<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> maturazione,<br />

allo scopo <strong>di</strong> ottenere informazioni a livello traduziona<strong>le</strong> e post-traduziona<strong>le</strong>. L'analisi si<br />

prefigge inoltre <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente dettagliato<br />

la fase fenologica e la qualità del frutto <strong>di</strong> vite, pesca e ciliegia.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Marcatori del processo <strong>di</strong> maturazione<br />

Conoscenze <strong>di</strong> base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />

Caratterizzazione <strong>di</strong> proteine.<br />

Possibili applicazioni<br />

Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186<br />

AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press).<br />

AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389<br />

AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378<br />

102


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi non <strong>di</strong>struttive per la valutazione della qualità <strong>di</strong> ortaggi <strong>di</strong> IV gamma<br />

durante la "shelf-life"<br />

Ing<strong>le</strong>se: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetab<strong>le</strong>s during the<br />

shelf-life<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Antonio Ferrante (antonio.ferrante@unimi.it)<br />

Ilaria Mignani, Anna Spinar<strong>di</strong>, Livia Martinetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

NIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbico<br />

NIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> valutazione della shelf-life degli ortaggi baby <strong>le</strong>af è una questione <strong>di</strong> crescente interesse per<br />

<strong>le</strong> aziende <strong>di</strong> produzione e commercializzazione alimentare. <strong>La</strong> messa a punto <strong>di</strong> un sistema non<br />

<strong>di</strong>struttivo <strong>di</strong> monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego <strong>di</strong> tecniche NIR/IR, luminometriche<br />

o a fluorescenza può permettere <strong>di</strong> stimare <strong>le</strong> caratteristiche qualitative del prodotto in qualsiasi<br />

momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire <strong>di</strong> prevedere con<br />

precisione il tempo massimo <strong>di</strong> commercializzazione.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto <strong>La</strong>ttiero Caseario <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, Linea Verde <strong>di</strong> Manerbio<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> ortaggi della IV gamma<br />

e per verificare, a monte della produzione, <strong>le</strong> caratteristiche della materia prima impiegata.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il monitoraggio della qualità con meto<strong>di</strong> rapi<strong>di</strong> e non <strong>di</strong>struttivi può servire al<strong>le</strong> aziende <strong>di</strong> produzione<br />

e <strong>di</strong> commercializzazione per valutare lo stato <strong>di</strong> conservazione degli ortaggi da foglia della<br />

IV gamma.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158.<br />

A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />

Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />

103


Titolo del progetto<br />

Italiano: <strong>La</strong> carta <strong>di</strong> identità microbiologica <strong>di</strong> formaggi artigianali italiani<br />

Ing<strong>le</strong>se: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Toma, tipizzazione mo<strong>le</strong>colare<br />

Toma cheese, Microbiological characterization, Mo<strong>le</strong>cular typing<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone la definizione <strong>di</strong> una dettagliata carta <strong>di</strong> identità microbiologica <strong>di</strong> un prodotto<br />

caseario tipico del territorio della Provincia <strong>di</strong> Novara, ai fini <strong>di</strong> una valorizzazione della qualità<br />

globa<strong>le</strong> del prodotto in relazione anche ai suoi <strong>le</strong>gami con il territorio <strong>di</strong> produzione, attarverso<br />

l'impiego <strong>di</strong> indagini mo<strong>le</strong>colari e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> typing.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Al<strong>le</strong>stimento <strong>di</strong> una ceppoteca significativa <strong>di</strong> ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttiva<br />

della Toma del Mottarone; in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> componenti microbiche <strong>di</strong>rettamente coinvolte<br />

nel conferimento della qualità globa<strong>le</strong> e unicità del prodotto.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> definizione della qualità microbiologica <strong>di</strong> un prodotto tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> nicchia rappresenta per<br />

<strong>le</strong> aziende operanti nel settore un fondamenta<strong>le</strong> strumento <strong>di</strong> garanzia con il qua<strong>le</strong> documentare<br />

la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

In preparazione<br />

104


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi<br />

comp<strong>le</strong>ssi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a comp<strong>le</strong>x system<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone <strong>di</strong> saggiare nuove procedure <strong>di</strong> sanificazione <strong>di</strong> contenitori ad uso alimentare<br />

e <strong>di</strong> sviluppare nuove metodologie genetico-mo<strong>le</strong>colari per la valutazione della salubrità <strong>di</strong><br />

prodotti ittici freschi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: RDE Srl, Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sviluppo <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> sanificazione <strong>di</strong> contenitori <strong>di</strong> vetro ad uso alimentare me<strong>di</strong>ante impiego<br />

<strong>di</strong> ozono in fase gassosa; ottenimento <strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> monitoraggio dello sviluppo <strong>di</strong><br />

microrganismi produttori <strong>di</strong> ammine biogene in prodotti ittici.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'mpiego <strong>di</strong> un metodo mo<strong>le</strong>colare altamente specifico per la valutazione della presenza <strong>di</strong><br />

microrganismi potenziali produttori <strong>di</strong> ammine biogene può consentire una più comp<strong>le</strong>ta valutazione<br />

della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

105


Titolo del progetto<br />

Italiano: <strong>La</strong> sicurezza nella tipicità <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>: in<strong>di</strong>viduazione<br />

e tipizzazione <strong>di</strong> ecotipi batterici contaminanti<br />

Ing<strong>le</strong>se: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging<br />

contaminating bacterial ecotypes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Francesca Borgo, Giovanni Ricci<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Prodotti lattiero-caseari, tipicità<br />

<strong>La</strong>ctococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipizzazione <strong>di</strong> ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produttiva<br />

<strong>di</strong> formaggi tipici artigianali, con lo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare per ogni ecotipo specifici fingerprint<br />

mo<strong>le</strong>colari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori <strong>di</strong> patogenicità e viru<strong>le</strong>nza.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Anima<strong>le</strong> -Università Torino-Dip. Scienze<br />

degli Alimenti-Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Al<strong>le</strong>stimento <strong>di</strong> una ceppoteca specifica; in<strong>di</strong>viduazione della potenzia<strong>le</strong> patogenicità degli isolati;<br />

deteminazione del ruolo tecnologico attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipicità<br />

del prodotto.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'in<strong>di</strong>viduazione e lo stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>to <strong>di</strong> ecotipi batterici contaminanti emergenti apporta<br />

nuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardo<br />

alla presenza <strong>di</strong> eventuali fattori <strong>di</strong> rischio per la salute dei consumatori.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007)<br />

J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007)<br />

Food Microbiol. 24, 752-758 (2007)<br />

Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008)<br />

106


Titolo del progetto<br />

Italiano: Meto<strong>di</strong> avanzati per la determinazione <strong>di</strong> Escherichia coli verotossici nel<strong>le</strong> filiere<br />

alimentari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Detection of VTEC in food chains<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Clau<strong>di</strong>a Picozzi, Giorgio Volponi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Escherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare<br />

VTEC, foods, food safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Escherichia coli è universalmente considerato un valido in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> contaminazione feca<strong>le</strong> nel<strong>le</strong><br />

filiere alimentari essendo stabi<strong>le</strong> ospite nel tratto intestina<strong>le</strong> degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia,<br />

sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori <strong>di</strong> viru<strong>le</strong>nza in grado <strong>di</strong> causare patologie<br />

anche gravi nel consumatore. <strong>La</strong> determinazione rapida e la tipizzazione genetica <strong>di</strong> VTEC<br />

(Escherichia Coli Verotossici) sono alla base del<strong>le</strong> attività <strong>di</strong> prevenzione e degli stu<strong>di</strong> epidemiologici<br />

per la tutela della sicurezza alimentare.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of<br />

Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi VTEC.<br />

Possibili applicazioni<br />

Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida <strong>di</strong> ceppi VTEC; produzione <strong>di</strong> vaccini.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496.<br />

Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 6321-<br />

6325.<br />

107


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie mo<strong>le</strong>colari e tra<strong>di</strong>zionali per lo stu<strong>di</strong>o e la caratterizzazione <strong>di</strong><br />

prodotti artigianali <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal<br />

food products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Marco Frusca, E<strong>le</strong>na Colombo<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Microrganismi autoctoni, <strong>di</strong>namica della popolazione<br />

Microbial population and dynamics<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo <strong>di</strong> “starter”, ma la trasformazione e<br />

maturazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo si<br />

realizzano quei caratteri sensoriali tipici <strong>di</strong> ciascun prodotto. Diventa quin<strong>di</strong> necessario per la valorizzazione<br />

<strong>di</strong> questi prodotti stu<strong>di</strong>arne l'ecosistema per se<strong>le</strong>zionare ceppi che posseggano opportune<br />

proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto <strong>di</strong> vista<br />

igienico-sanitario.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

<strong>La</strong> ricerca ha portato alla realizzazione <strong>di</strong> database che ha consentito il riconoscimento del<strong>le</strong> specie<br />

lattiche e non, coinvolte nella preparazione <strong>di</strong> formaggi <strong>di</strong> capra. Attualmente il lavoro sta proseguendo<br />

per formaggi <strong>di</strong> origine bovina e continuerà con salumi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione <strong>di</strong> starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1<br />

Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Mo<strong>le</strong>cular Microbial Characterization by Culture-<br />

In<strong>di</strong>pendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009.<br />

108


Titolo del progetto<br />

Italiano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, in<strong>di</strong>viduazione dei punti critici all'interno<br />

del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />

Ing<strong>le</strong>se: Microbiology of fruit and vegetab<strong>le</strong>s ready to use, identification of CCP and optimization<br />

of the process<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Marco Frusca, E<strong>le</strong>na Colombo<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità, tempo <strong>di</strong> stabilità<br />

Quality in<strong>di</strong>cators, ready-to-eat, stability time<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Accanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai in<strong>di</strong>scussa, si stanno <strong>di</strong>ffondendo<br />

i prodotti base frutta <strong>le</strong> cui prospettive <strong>di</strong> sviluppo sono decisamente ottimistiche. <strong>La</strong> loro<br />

composizione (ricchezza <strong>di</strong> composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allo<br />

sviluppo microbico, principa<strong>le</strong> responsabi<strong>le</strong> dei processi alterativi. Conoscere la composizione<br />

microbiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quin<strong>di</strong> necessario per stabilire<br />

dei tempi <strong>di</strong> conservazione, in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per ottenere un prodotto <strong>di</strong> qualità.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono stati stu<strong>di</strong>ati i processi <strong>di</strong> lavorazione <strong>di</strong> due <strong>di</strong>fferenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascuno<br />

si sono effettuati contrrolli lungo la linea <strong>di</strong> produzione e identificato i vari microrganismi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità <strong>di</strong> effettuare del<strong>le</strong> previsioni me<strong>di</strong>ante l'utilizzo<br />

<strong>di</strong> idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi <strong>di</strong> stabilità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

D'Egi<strong>di</strong>o, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinap<strong>le</strong> by<br />

using FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press.<br />

Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods.<br />

Ann.Microbiol. 57(1) 39-49<br />

109


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dell'attività antimicrobica <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> imballaggio alimentare<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Marco Frusca<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fotocatalisi, attività antibatterica<br />

Photocatalysis, antibacterial activity<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'imballaggio sempre <strong>di</strong> più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari prodotti<br />

alimentari. <strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che possano<br />

ral<strong>le</strong>ntare i fenomeni alterativi <strong>di</strong> origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoro<br />

è quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> valutare la possibilità <strong>di</strong> trasferire in campo alimentare sostanze con azione attimicrobica<br />

già utilizzate in altri settori industriali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Attualmente è stata valutata la capacità <strong>di</strong> ral<strong>le</strong>ntare la crescita microbica da parte <strong>di</strong> prodotti forniti<br />

dall'azienda finanziatrice nei confronti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti microrganismi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità ed in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

sicurezza d'uso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ta<strong>le</strong> ricerca consentirebbe la messa a punto <strong>di</strong> materiali destinati a contenere alimenti (film, vassoi,<br />

ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life <strong>di</strong> alimenti sia a livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

che domestico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

110


Titolo del progetto<br />

Italiano: Influenza dell'ambiente (luce, umi<strong>di</strong>tà, temperatura, igiene) e del<strong>le</strong> operazioni<br />

sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />

Ing<strong>le</strong>se: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of<br />

workers<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Loredana Dioguar<strong>di</strong>, E<strong>le</strong>na Colombo<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Contaminazione ambienta<strong>le</strong>, tecnica luminescenza<br />

Environmental contamination, Bioluminometer<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> microflora presente nell'aria e che va a ricadere sul<strong>le</strong> superfici con <strong>le</strong> quali il prodotto viene a<br />

contatto possono influenzare negativamente la qualità fina<strong>le</strong> del prodotto. Sono stati considerati<br />

<strong>di</strong>fferenti ambienti <strong>di</strong> lavoro in particolare ambienti a produzione artigiana<strong>le</strong> quali: caseifici<br />

(alpeggio e fondoval<strong>le</strong>), prodotti IV gamma.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigiana<strong>le</strong> sia estremamente critica. Nel<br />

settore caseario artigiana<strong>le</strong> il lay-out del prodotto nonché la <strong>di</strong>sposizione del<strong>le</strong> zone sono fondamentali.<br />

In genera<strong>le</strong> tuttavia la situazione è apparsa confortante.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione <strong>di</strong> prodotti igienici e sicuri nell rispetto<br />

del<strong>le</strong> caratteristiche <strong>di</strong> tipicità dei prodotti artigianali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Dioguar<strong>di</strong>, Franzetti 2006.Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe del<br />

nord Italia. Ind. al. 45:41-46.<br />

Dioguar<strong>di</strong>,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environment<br />

and working con<strong>di</strong>tions 3° IMEBE Palma <strong>di</strong> Maiorca settembre 2008.<br />

111


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> e tecnologica del frumento monococco<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />

Carlo Pompei, Daniela Erba<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Frumento monococco; qualità nutr. e tecn.<br />

Einkorn; wheat; nutritional and technological quality<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong> ricerca è <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la qualità nutriziona<strong>le</strong> e tecnologica del frumento<br />

monococco comparandolo con altre tipologie <strong>di</strong> frumento allo scopo <strong>di</strong> sviluppare una filiera <strong>di</strong><br />

trasformazione per l'ottenimento <strong>di</strong> alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base <strong>di</strong> monococco<br />

e con alto valore nutriziona<strong>le</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lo<strong>di</strong>giano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il monococco <strong>di</strong>mostra un contenuto in proteine, carotenoi<strong>di</strong>, tocoli e microe<strong>le</strong>menti superiore ad<br />

altri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minor<br />

tendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione <strong>di</strong> pane, pasta e biscotti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati relativi<br />

all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sul<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse caratterisitiche <strong>di</strong> qualità<br />

in stu<strong>di</strong>o possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193<br />

Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305<br />

Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555<br />

Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448<br />

Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609<br />

Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075<br />

112


Titolo del progetto<br />

Italiano: Identificazione e valutazione <strong>di</strong> markers d’igiene nel settore del<strong>le</strong> uova, del<br />

pomodoro e prodotti derivati<br />

Ing<strong>le</strong>se: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />

Margherita Rossi, Carlo Pompei, <strong>La</strong>ura Franzetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Hygienic quality; egg; tomato<br />

Qualità igienica; uovo; pomodoro<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong> ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità <strong>di</strong> ovoprodotti<br />

e conserve <strong>di</strong> pomodoro.<br />

<strong>La</strong> <strong>le</strong>gislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> controllo della<br />

qualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve <strong>di</strong> pomodoro. Lo sviluppo<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori chimici che, a <strong>di</strong>fferenza del<strong>le</strong> analisi microbiologiche, permettano la valutazione dello<br />

stato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenzia<strong>le</strong>.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E' stato identificato l’uraci<strong>le</strong>, una base azotata termostabi<strong>le</strong> assente in uova e pomodoro che si<br />

forma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganismi<br />

nei confronti dell’uri<strong>di</strong>na, naturalmente presente in questi substrati.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> uraci<strong>le</strong> è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> materia prima <strong>di</strong> qualità igienica scadente e/o ricontaminazione<br />

durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello <strong>le</strong>gislativo<br />

come parametro <strong>di</strong> controllo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297<br />

Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332<br />

Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355<br />

Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91<br />

113


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche avanzate nel monitoraggio <strong>di</strong> Tribolium castaneum e T. confusum nel<strong>le</strong><br />

industrie alimentari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Development of a trap for monitoring Tribolium spp.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Li<strong>di</strong>a Limonta (li<strong>di</strong>a.limonta@unimi.it)<br />

Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Trappo<strong>le</strong>, Triboli, monitoraggio<br />

Trap, Flour beet<strong>le</strong>s, monitoring<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I Triboli sono fra i Co<strong>le</strong>otteri più frequenti nei locali <strong>di</strong> stoccaggio e trasformazione del<strong>le</strong> derrate.<br />

Le trappo<strong>le</strong> attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli <strong>di</strong>fficilmente forniscono<br />

un’in<strong>di</strong>cazione sufficientemente precisa del livello <strong>di</strong> infestazione <strong>di</strong> un ambiente. In questa ricerca<br />

si vuo<strong>le</strong> in<strong>di</strong>viduare il materia<strong>le</strong> più idoneo per la realizzazione <strong>di</strong> un prototipo <strong>di</strong> trappola, e<br />

testare la capacità <strong>di</strong> cattura attivandolo con <strong>di</strong>verse sostanze attrattive presenti sul mercato. Le<br />

prove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti <strong>di</strong> lavorazione del<strong>le</strong> derrate.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In laboratorio sono stati in<strong>di</strong>viduati il materia<strong>le</strong> con <strong>le</strong> caratteristiche migliori per favorire l'ngresso<br />

nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo con<br />

la sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quel<strong>le</strong> attualmente in<br />

commercio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53)<br />

Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla <strong>di</strong>fesa antiparassitaria<br />

nel<strong>le</strong> industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356-<br />

360.<br />

114


Titolo del progetto<br />

Italiano:Tecniche avanzate <strong>di</strong> utilizzo dell'ozono per la <strong>di</strong>sinfestazione dei cereali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daria Patrizia Locatelli (daria.locatelli@unimi.it)<br />

Li<strong>di</strong>a Limonta, Massimiliano Stampini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Fumigazioni, ozono, insetti<br />

Fumigation, ozone, insects<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromuro<br />

<strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nella <strong>di</strong>sinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratorio<br />

trattando risone infestato da co<strong>le</strong>otteri e <strong>le</strong>pidotteri in una colonna prototipo con concentrazione<br />

<strong>di</strong> 600 ppm a 20±2°C per <strong>di</strong>fferenti perio<strong>di</strong> (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos <strong>di</strong><br />

stoccaggio.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In laboratorio con una concentrazione <strong>di</strong> 600 ppm <strong>di</strong> ozono si è ottenuto il 100% <strong>di</strong> mortalità <strong>di</strong><br />

tutte <strong>le</strong> specie e degli sta<strong>di</strong> considerati con un tempo <strong>di</strong> contatto <strong>di</strong> tre ore.<br />

Possibili applicazioni<br />

Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibi<strong>le</strong> applicazione anche ad altri tipi <strong>di</strong> derrate che<br />

attualmente sono trattate con bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> il cui uso è sempre più limitato.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some stored<br />

product insects. Procee<strong>di</strong>ngs of the 8th International Conference on Control<strong>le</strong>d Atmosphere<br />

and Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123.<br />

115


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative <strong>di</strong> varietà italiane <strong>di</strong> riso tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong><br />

e aromatico<br />

Ing<strong>le</strong>se: Quality evaluation of tra<strong>di</strong>tional and aromatic Italian rice varieties<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />

Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, M. Ambrogina Pagani<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Riso, qualità in cottura, struttura<br />

Rice, cooking quality, texture<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> sperimentazione condotta su alcune varietà italiane <strong>di</strong> riso, sia tra<strong>di</strong>zionali che aromatiche, ha<br />

portato ad una comp<strong>le</strong>ta definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopo<br />

cottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuni<br />

in<strong>di</strong>ci viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto <strong>di</strong> amilosio gioca un ruolo<br />

<strong>di</strong> primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> riso e definizione del comportamento <strong>di</strong><br />

gelatinizzazione-retrogradazione <strong>di</strong> farine <strong>di</strong> riso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto <strong>di</strong> un protocollo oggettivo <strong>di</strong> valutazione dell’alkali score, me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong> analisi<br />

d’immagine. Definizione <strong>di</strong> procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare <strong>le</strong> cinetiche<br />

<strong>di</strong> retrogradazione del<strong>le</strong> farine <strong>di</strong> riso, aspetto fondamenta<strong>le</strong> per l'utilizzo in prodotti gluten-free.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177.<br />

Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf.<br />

Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference.<br />

116


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />

Ing<strong>le</strong>se: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat<br />

<strong>le</strong>afy vegetab<strong>le</strong>s<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Pietro Marino Gallina (pietro.marino@unimi.it)<br />

Antonio Ferrante, Livia Martinetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Nitrati, ortaggi baby <strong>le</strong>af, asportazioni<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva può<br />

provocare accumulo <strong>di</strong> nitrati nel prodotto edu<strong>le</strong>, oltre all’inquinamento ambienta<strong>le</strong>. Scopo del<br />

progetto è l’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze utili per la redazione <strong>di</strong> razionali piani <strong>di</strong> concimazione<br />

degli ortaggi baby <strong>le</strong>af per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in modo<br />

da ottimizzare la produzione sia dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo, sia da quello qualitativo.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde<br />

(Manerbio), Bonduel<strong>le</strong> (S.Paolo d'Argon)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Determinazione del<strong>le</strong> esigenze nutritive degli ortaggi baby <strong>le</strong>af e protocolli per la loro coltivazione,<br />

sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto <strong>di</strong> vista<br />

quanti-qualitativo.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più raziona<strong>le</strong><br />

della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambienta<strong>le</strong> e riduzione<br />

del contenuto <strong>di</strong> nitrati nel prodotto edu<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />

Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />

117


Titolo del progetto<br />

Italiano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi <strong>di</strong><br />

trasformazione me<strong>di</strong>ante l'applicazione <strong>di</strong> tecniche innovative<br />

Ing<strong>le</strong>se: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of<br />

innovative techniques<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />

Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, A<strong>le</strong>ssandra Marti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Cereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopia<br />

Cereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Applicazione <strong>di</strong> tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti del<strong>le</strong> cariossi<strong>di</strong> e per il<br />

monitoraggio del<strong>le</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni mo<strong>le</strong>colari che avvengono nel corso della trasformazione degli<br />

sfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> previsione del<strong>le</strong> caratteristiche<br />

della farina dagli spettri del<strong>le</strong> cariossi<strong>di</strong>); Image Analysis (caratteristiche morfologiche,<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, e<strong>le</strong>ttronica e confoca<strong>le</strong> (comprensione<br />

dei fenomeni coinvolti nei processi <strong>di</strong> trasformazione).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dr. A<strong>le</strong>ssandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria<br />

Corbellini (CRA S. Angelo Lo<strong>di</strong>giano)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Imp<strong>le</strong>mentazione <strong>di</strong> tecniche rapide e non <strong>di</strong>struttive per il controllo <strong>di</strong> qualità e il monitoraggio<br />

dei processi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Previsione del<strong>le</strong> caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti me<strong>di</strong>ante tecniche spettroscopiche<br />

applicate al cerea<strong>le</strong> in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- e<br />

micro-strutturali <strong>di</strong> cereali e derivati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177.<br />

Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci.<br />

Food Agr., 87:839–846.<br />

118


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del<br />

comportamento in cottura della pasta<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Qualità semola, qualità in cottura pasta<br />

Semolina quality, pasta cooking quality<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are meto<strong>di</strong> rapi<strong>di</strong> ed affidabili che possano rappresentare una valida<br />

alternativa agli attuali test <strong>di</strong> previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dall'esame<br />

della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro tema<br />

critico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al test<br />

sensoria<strong>le</strong>. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico <strong>di</strong> amido e proteine durante<br />

la cottura con <strong>di</strong>fferenti tecniche <strong>di</strong> indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia).<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA, Università degli Stu<strong>di</strong> Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />

Aziende private<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

<strong>La</strong> qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire dagli<br />

spettri NIR dei corrispondenti campioni <strong>di</strong> granella. Questa tecnica sembra efficace anche per<br />

valutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine.<br />

Possibili applicazioni<br />

Classificazione grano duro e stoccaggio <strong>di</strong>fferenziato della granella in classi qualitative <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />

valore economico. Standar<strong>di</strong>zzazione dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione della qualità in cottura.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />

Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646-<br />

652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egi<strong>di</strong>o M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå.<br />

119


Titolo del progetto<br />

Italiano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />

me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong> decorticazione<br />

Ing<strong>le</strong>se: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and<br />

wheat products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Decorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodotti<br />

Debranning, Wheat, By-product exploitation<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone <strong>di</strong> verificare gli effetti positivi<br />

associati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state in<strong>di</strong>viduate <strong>le</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo e <strong>le</strong> caratteristiche del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong> abrasive associate ad un’asportazione omogenea<br />

degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. <strong>La</strong> seconda parte degli stu<strong>di</strong> è<br />

de<strong>di</strong>cata alla valorizzazione dei sottoprodotti, in<strong>di</strong>viduando interventi fisici e biotecnologici efficaci<br />

per mo<strong>di</strong>ficarne <strong>le</strong> caratteristiche macromo<strong>le</strong>colari.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA, Università degli Stu<strong>di</strong> Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />

Aziende private<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Produzione <strong>di</strong> semola e farina <strong>di</strong> miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramento<br />

rese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione me<strong>di</strong>ante trattamenti<br />

enzimatici per incrementare la frazione solubi<strong>le</strong>.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> macinazione con riduzione tempi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento e aumento<br />

rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quel<strong>le</strong><br />

dei prodotti tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted)<br />

Bottega G, Cecchini C, D'Egi<strong>di</strong>o M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int.,<br />

Pagani M.A., De Noni I., D’Egi<strong>di</strong>o M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pasta<br />

quality. Roma, 19-20 Nov., 157<br />

120


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego della granella immatura <strong>di</strong> frumento come ingre<strong>di</strong>ente funziona<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Immature wheat grains as functional ingre<strong>di</strong>ent<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Granella immatura, FOS, proprietà prebiotiche<br />

Immature wheat grain, FOS, prebiotic properties<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le più recenti in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali suggeriscono <strong>di</strong> aumentare il consumo <strong>di</strong> alimenti non raffinati<br />

quali fonti <strong>di</strong> carboidrati comp<strong>le</strong>ssi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. <strong>La</strong> ricerca si propone<br />

<strong>di</strong> imp<strong>le</strong>mentare <strong>le</strong> potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, del<br />

frumento e altri cereali raccolti allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> maturazione lattea. <strong>La</strong> granella immatura infatti, presenta<br />

una composizione peculiare, caratterizzata da e<strong>le</strong>vate percentuali <strong>di</strong> FOS e proteine solubili<br />

e dalla mancanza <strong>di</strong> proteine <strong>di</strong> riserva in grado <strong>di</strong> formare glutine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L'assenza <strong>di</strong> proteine del glutine limita l’utilizzazione <strong>di</strong> farina <strong>di</strong> grano immaturo in % massime<br />

del 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione <strong>di</strong> biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il<br />

50% degli sfarinati. Stu<strong>di</strong> in vivo hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>le</strong> effettive proprietà prebiotiche dei FOS.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (ral<strong>le</strong>ntata <strong>di</strong>geribilità<br />

dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubi<strong>le</strong> proprietà prebiotiche).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. G. D’Egi<strong>di</strong>o et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97<br />

M. G. D’Egi<strong>di</strong>o et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131<br />

M. G. D’Egi<strong>di</strong>o et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31<br />

121


Titolo del progetto<br />

Italiano: Stu<strong>di</strong>o dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura <strong>di</strong><br />

prosciutto crudo a <strong>di</strong>versa DOP e loro influenza sul gra<strong>di</strong>mento<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured<br />

ham at <strong>di</strong>fferent PDO and their influence on consumers liking<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica <strong>La</strong>ureati<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Prosciutto crudo, Analisi sensoria<strong>le</strong>, Naso e<strong>le</strong>ttronico,<br />

Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Caratterizzazione dal punto <strong>di</strong> vista sensoria<strong>le</strong> e strumenta<strong>le</strong> durante la stagionatura e come prodotto<br />

finito<strong>di</strong> prosciutti cru<strong>di</strong> DOP ottenuti in base a <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione. Il progetto<br />

prevede un approccio multi-<strong>di</strong>sciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoria<strong>le</strong><br />

anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umi<strong>di</strong>tà, attività dell'acqua concentrazione<br />

in cloruri) e lo stu<strong>di</strong>o dell'evoluzione della componente volati<strong>le</strong> (naso e<strong>le</strong>ttronico) e<br />

dell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Università <strong>di</strong> Firenze, Università <strong>di</strong> Modena<br />

e Reggio Emilia<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione del<strong>le</strong> proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodotti<br />

testati. Verifica del ruolo del<strong>le</strong> componenti volatili dei prosciutti (valutate me<strong>di</strong>ante naso e<strong>le</strong>ttronico)<br />

nel determinare la tipicità dei prodotti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messa<br />

a punto <strong>di</strong> protocolli analitici e sensoriali per il controllo <strong>di</strong> qualità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

122


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli multi-parametro per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> formaggi DOP<br />

Ing<strong>le</strong>se: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luisa Pel<strong>le</strong>grino (luisa.pel<strong>le</strong>grino@unimi.it)<br />

Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Formaggi DOP, formaggi simili, controllo qualità<br />

PDO cheese, imitation cheese, consumer protection<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> un formaggio DOP dal<strong>le</strong> imitazioni richiede la combinazione <strong>di</strong> più parametri analitici<br />

che consentano la sua tota<strong>le</strong> tracciabilità. Attraverso lo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni chimico-fisici e biochimici<br />

che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono in<strong>di</strong>viduati i<br />

parametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene stu<strong>di</strong>ato un opportuno metodo analitico<br />

e in<strong>di</strong>viduato un valore <strong>di</strong> riferimento che <strong>di</strong>fferenzi i DOP da formaggi similari. <strong>La</strong> possibilità<br />

<strong>di</strong> valutare l'età viene stu<strong>di</strong>ata per i formaggi DOP per i quali è specificata come e<strong>le</strong>mento caratterizzante.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Consorzi <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,<br />

Gorgonzola, Ta<strong>le</strong>ggio, MiPAF.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte del<br />

Consorzio. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi riconosciuti a livello internaziona<strong>le</strong>.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> accertare l'identità <strong>di</strong> un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuti<br />

consente ai produttori <strong>di</strong> certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, ristorazione<br />

col<strong>le</strong>ttiva, consumatori) e permette azioni <strong>di</strong> tutela da parte del<strong>le</strong> autorità preposte.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436.<br />

Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605<br />

Pel<strong>le</strong>grino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009)<br />

123


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione <strong>di</strong> aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico <strong>di</strong><br />

latti liqui<strong>di</strong> per la prima infanzia<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid<br />

infant formulas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luisa Pel<strong>le</strong>grino (luisa.pel<strong>le</strong>grino@unimi.it)<br />

Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

<strong>La</strong>tti infanzia, danno termico, <strong>di</strong>geribilità<br />

Infant formula, heat damage, in vitro <strong>di</strong>gestibility<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> qualità nutriziona<strong>le</strong> dei latti per l'infanzia <strong>di</strong>pende in parte dal danno termico indotto dal processo<br />

produttivo. Su produzioni industriali è stato stu<strong>di</strong>ato il contributo del<strong>le</strong> materie prime e l'effetto<br />

<strong>di</strong> alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico fina<strong>le</strong> del prodotto e in<strong>di</strong>viduate<br />

alcune vie <strong>di</strong> contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta <strong>di</strong> oltre il<br />

100% rispetto al prodotto fresco. Si sta stu<strong>di</strong>ando come il danno termico influenzi la <strong>di</strong>geribilità<br />

proteica in vitro, la bio<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alcuni amminoaci<strong>di</strong> e la possibilità <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> biopepti<strong>di</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Plada Industria<strong>le</strong> s.r.l., Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In<strong>di</strong>viduazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico fina<strong>le</strong> e <strong>di</strong><br />

possibili interventi per il suo contenimento.<br />

Quantificazione dei livelli <strong>di</strong> danno termico che influenzano <strong>di</strong>geribilità proteica e rilascio <strong>di</strong> biopepti<strong>di</strong><br />

nei latti per la prima infanzia.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per mo<strong>di</strong>ficare alcuni aspetti della tecnologia<br />

<strong>di</strong> produzione, al fine <strong>di</strong> minimizzare il danno termico del<strong>le</strong> formulazioni a base <strong>di</strong> latte<br />

per la prima infanzia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903.<br />

Pel<strong>le</strong>grino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione).<br />

124


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri innovativi per la valutazione strumenta<strong>le</strong> della texture e <strong>di</strong> altri attributi<br />

della qualità sensoria<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of<br />

sensory quality.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

<strong>La</strong>ura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

instrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari la<br />

ricerca ha <strong>le</strong> seguenti finalità: 1) imp<strong>le</strong>mentare tecniche combinate <strong>di</strong> analisi strumenta<strong>le</strong>-sensoria<strong>le</strong><br />

(es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazione<br />

estraibi<strong>le</strong> dal<strong>le</strong> analisi strumentali <strong>di</strong> proprietà fisiche dei prodotti alimentari me<strong>di</strong>ante analisi statistica<br />

multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuove<br />

varietà <strong>di</strong> me<strong>le</strong> da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per particolari<br />

in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> texture.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San<br />

Miche<strong>le</strong> all'A<strong>di</strong>ge)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Protocolli <strong>di</strong> analisi fisica e protocolli <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong> dati del<strong>le</strong> indagini strumentali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Trasferimento nella R&D per l'innovazione <strong>di</strong> prodotto nel<strong>le</strong> funzioni aziendali <strong>di</strong> controllo qualità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419.<br />

Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent <strong>La</strong>boratory Systems.Accepted.<br />

Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent <strong>La</strong>boratory Systems 86: 52-59.<br />

125


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto <strong>di</strong> derivati <strong>di</strong> frutta ed ortaggi a basso contenuto in al<strong>le</strong>rgeni<br />

Ing<strong>le</strong>se: Fruit and vegetab<strong>le</strong> products with reduced al<strong>le</strong>rgenic content<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Carlo Pompei (carlo.pompei@unimi.it)<br />

Oreste Vittore Brenna<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Al<strong>le</strong>rgia; alimenti vegetali ipoal<strong>le</strong>rgenici<br />

Al<strong>le</strong>rgy; ipoal<strong>le</strong>rgenic vegetab<strong>le</strong> foods; OAS<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo della ricerca è quello <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la tecnologia <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alcuni derivati della frutta<br />

e degli ortaggi con l’obiettivo <strong>di</strong> eliminare la proteina a basso peso mo<strong>le</strong>colare (Lipid Transfer<br />

Protein, LTP) responsabi<strong>le</strong> della Sindrome Ora<strong>le</strong> Al<strong>le</strong>rgica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che è<br />

possibi<strong>le</strong> ottenere derivati <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati <strong>di</strong> pomodoro,<br />

ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche <strong>di</strong><br />

ipoal<strong>le</strong>rgenicità e con caratteristiche sensoriali non <strong>di</strong>ssimili dai prodotti tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Produzione sperimenta<strong>le</strong> a livello industria<strong>le</strong> <strong>di</strong> passata <strong>di</strong> pomodoro e nettare <strong>di</strong> pesca ipoal<strong>le</strong>rgenici.<br />

Possibili applicazioni<br />

I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424.<br />

Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5.<br />

Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201.<br />

Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A.<br />

Pompei C, et al.(2007) WO2007102186.<br />

Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41<br />

126


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione biotecnologica <strong>di</strong> sakacina A, mo<strong>le</strong>cola impiegabi<strong>le</strong> nel settore<br />

dell'active packaging<br />

Ing<strong>le</strong>se: Biotechnological production of sakacin A, mo<strong>le</strong>cu<strong>le</strong> to be employed in active packaging<br />

technology<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Rollini (manuela.rollini@unimi.it)<br />

Matilde Manzoni, Alida Musatti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

DiSTAM, Sezione Microbiologia Industria<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Sakacina A, batteriocina, <strong>di</strong>segno sperimenta<strong>le</strong><br />

Sakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha previsto la messa a punto <strong>di</strong> un processo biotecnologico per la produzione e la purificazione<br />

<strong>di</strong> sakacina A su scala applicata. L’impiego <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno fattoria<strong>le</strong> ha consentito <strong>di</strong> valutare<br />

l’influenza <strong>di</strong> alcuni parametri e <strong>le</strong> rispettive interazioni. E’ stato se<strong>le</strong>zionato un biopolimero<br />

adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo <strong>di</strong> Listeria in prodotti alimentari<br />

RTE.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E' stato messo a punto un processo biotecnologico per l'ottenimento <strong>di</strong> sakacina A. E' stata condotta<br />

l'incorporazione in un biofilm e chal<strong>le</strong>nge test su prodotti alimentari <strong>di</strong> origine carnea, che<br />

ne hanno validato l'utilizzo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Active packaging.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008).<br />

Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008).<br />

127


Titolo del progetto<br />

Italiano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento <strong>di</strong> olio da parte<br />

dell’alimento nella frittura ad immersione<br />

Ing<strong>le</strong>se: Deep-fat frying: stu<strong>di</strong>es on the ro<strong>le</strong> and stability of natural antioxidants and on the<br />

factors affecting oil uptake of foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Antiossidanti, frittura, assorbimento d'olio<br />

Antioxidants, frying, oil uptake<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo è stu<strong>di</strong>are i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazione<br />

ossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo stu<strong>di</strong>o della stabilità<br />

durante la frittura <strong>di</strong> tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in <strong>di</strong>versi oli vegetali raffinati<br />

ha permesso <strong>di</strong> definire il ruolo antiossidante <strong>di</strong> questi composti in relazione al grado <strong>di</strong><br />

insaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado <strong>di</strong> degradazione raggiunto<br />

dall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello <strong>di</strong> adsorbimento dell'olio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto <strong>di</strong> un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo <strong>di</strong> contatto me<strong>di</strong>ante analisi<br />

d'immagine, qua<strong>le</strong> in<strong>di</strong>ce globa<strong>le</strong> <strong>di</strong> degradazione dell'olio durante la frittura.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> frittura per la produzione <strong>di</strong> alimenti a ridotto tenore <strong>di</strong> olio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817.<br />

Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453.<br />

128


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fattori che influenzano <strong>le</strong> caratteristiche compositive e <strong>le</strong> proprietà funzionali del<strong>le</strong><br />

uova e degli ovoprodotti<br />

Ing<strong>le</strong>se: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional<br />

properties of eggs and egg products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Ovoprodotto, proprietà funzionali, composizione<br />

Egg product, functional properties, composition<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le uova e gli ovoprodotti sono ingre<strong>di</strong>enti car<strong>di</strong>ne che contribuiscono alla struttura e al<strong>le</strong> caratteristiche<br />

sensoriali <strong>di</strong> molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità del<strong>le</strong> uova e degli<br />

ovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto <strong>di</strong> indagine presso il DiSTAM.<br />

<strong>La</strong> ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere un<br />

ruolo nell’influenzare la composizione e <strong>le</strong> proprietà tecnologiche del<strong>le</strong> uova, a partire dal<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento del<strong>le</strong> ovaio<strong>le</strong> fino ai processi <strong>di</strong> trasformazione in ovoprodotti.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva <strong>di</strong> tocoferoli,<br />

carotenoi<strong>di</strong>, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto del<strong>le</strong> metodologie per la valutazione reologica<br />

<strong>di</strong> albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e tecnologico per <strong>le</strong> industrie<br />

utilizzatrici <strong>di</strong> ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano <strong>le</strong> potenzialità e si trovano impreparate<br />

ad intervenire al sorgere <strong>di</strong> prob<strong>le</strong>matiche imputabili a ta<strong>le</strong> ingre<strong>di</strong>ente.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038.<br />

Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233.<br />

Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5,<br />

05, 103-104.<br />

Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612.<br />

129


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione microbiologica del latte alla stalla<br />

Ing<strong>le</strong>se: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Sandrucci (anna.sandrucci@unimi.it)<br />

Luciana Bava, Alberto Tamburini, Madda<strong>le</strong>na Zucali<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali, Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Qualità del latte, carica batterica<br />

Milk quality, bacterial count<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino alla<br />

stalla nei riguar<strong>di</strong> dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza del<strong>le</strong> <strong>di</strong>fferenti<br />

fonti <strong>di</strong> contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funzionamento<br />

del tank <strong>di</strong> refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umi<strong>di</strong>tà ambienta<strong>le</strong>;<br />

la messa a punto <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi basato sull’impiego combinato <strong>di</strong> specifiche analisi<br />

microbiologiche e <strong>di</strong> strumenti e<strong>le</strong>ttronici per l’in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Santangiolina <strong>La</strong>tte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze del<strong>le</strong><br />

Produzioni Alimentari CNR, DIPAV<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il prodotto principa<strong>le</strong> del progetto sarà rappresentato da un sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi rapida per l'in<strong>di</strong>viduazione<br />

del<strong>le</strong> principali fonti <strong>di</strong> contaminazione microbiologica del latte alla stalla.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un sistema rapido <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione del latte alla stalla<br />

potrà consentire ad al<strong>le</strong>vatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte <strong>di</strong> far fronte rapidamente<br />

al<strong>le</strong> eventuali situazioni <strong>di</strong> innalzamento della carica batterica del latte <strong>di</strong> massa.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bava et al. Sci. e Tecn. <strong>La</strong>ttiero-Casearia (2008) 59, 339-343<br />

Moran<strong>di</strong> et al. <strong>La</strong>it (2005) 85, 181-192<br />

Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783<br />

130


Titolo del progetto<br />

Italiano: Alternative al bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nella <strong>di</strong>sinfestazione <strong>di</strong> industrie alimeri<br />

Ing<strong>le</strong>se: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Süss (luciano.suss@unimi.it)<br />

Sara Savoldelli<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Sulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrata<br />

Sulfurylfluoride, heat treatment, integrated control<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Con il Protocollo <strong>di</strong> Montreal è stato eliminato il bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong>. Sono stati messi a punto strumenti<br />

tecnici per la sostituzione del bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nel settore del post-raccolta. In particolare<br />

si tratta <strong>di</strong>: impiego <strong>di</strong> CO2; impiego <strong>di</strong> azoto; frigoconservazione; <strong>di</strong>sinfestazione con alte temperature;<br />

microonde; polveri inerti; tecniche <strong>di</strong> “lotta integrata”; utilizzo <strong>di</strong> nuovi formulati antiparassitari;<br />

utilizzo <strong>di</strong> un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con strumentazioni<br />

automatiche a tempo.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio<br />

e del Mare<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E’ possibi<strong>le</strong> prescindere dall’uso del bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong>. Tra <strong>le</strong> <strong>di</strong>verse possibilità applicative devono<br />

essere privi<strong>le</strong>giate <strong>le</strong> più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, si<br />

è in grado <strong>di</strong> fornire, a richiesta, in<strong>di</strong>cazioni e assistenza tecnica in merito.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Difesa antiparassitaria <strong>di</strong> magazzini <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> cereali.<br />

- Disinfestazione <strong>di</strong> molini e industrie alimentari in genere.<br />

- Difesa <strong>di</strong> derrate conservate da attacchi da insetti, acari e ro<strong>di</strong>tori.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results of<br />

two-year practical application. Procee<strong>di</strong>ngs 8th International Conference on Control<strong>le</strong>d<br />

Atmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152.<br />

131


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche avanzate per l’identificazione <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvanti tecnologici e contaminanti<br />

in contenitori ad uso alimentare<br />

Ing<strong>le</strong>se: Identification of organic contaminants in food containers<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Contenitori per alimenti; contaminanti; sicurezza<br />

Food containers, contaminant, food safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto prevede l’applicazione <strong>di</strong> tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identificazione<br />

<strong>di</strong> composti indesiderati in varie tipologie <strong>di</strong> contenitori destinati a cottura e/o trasporto <strong>di</strong><br />

alimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza non<br />

è prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche <strong>di</strong> cessione <strong>di</strong> sostanze organiche in <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> contenitori<br />

per alimenti.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati del<strong>le</strong> valutazioni analitiche possono costituire mezzo <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> conformità/non<br />

conformità all'utilizzo <strong>di</strong> contenitori destinati al contatto con alimenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Bononi et al., Industrie del<strong>le</strong> Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />

F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006).<br />

M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007).<br />

M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009)<br />

132


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri integrati <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> valore nutriziona<strong>le</strong> e <strong>di</strong> sicurezza nello<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> larga <strong>di</strong>stribuzione<br />

Ing<strong>le</strong>se: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Alimenti; qualità; sicurezza<br />

Food; quality; safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto prevede la definizione <strong>di</strong> criteri integrati da adottare per la verifica <strong>di</strong> significatività del<strong>le</strong><br />

risposte e dei referti che <strong>le</strong> Società GDO ricevono da parte <strong>di</strong> fornitori esterni <strong>di</strong> servizio analitico.<br />

Il tutto al fine <strong>di</strong> svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che al<br />

fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionare e razionalizzare <strong>le</strong> richieste rivolte dal<strong>le</strong> Società stesse ai fornitori <strong>di</strong> servizio.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

<strong>La</strong> ricerca analitica è rivolta alla conferma <strong>di</strong> correlazione esistente fra gli standard <strong>di</strong> qualità, valore<br />

intrinseco del<strong>le</strong> derrate ed entità dei prezzi al consumo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Progetti innovativi in tema <strong>di</strong> preparazione <strong>di</strong> alimenti che rispondano ad esigenze <strong>di</strong> carattere<br />

socio-economico e nutriziona<strong>le</strong>, il tutto con largo raggio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>bilità scientifica.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, Bul<strong>le</strong>tin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003).<br />

F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003).<br />

M. Bononi et al., Industrie del<strong>le</strong> Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />

F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007).<br />

133


Titolo del progetto<br />

Italiano: Definizione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />

Ing<strong>le</strong>se: Identification of quality control and food safety in<strong>di</strong>cators in flavourings.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Aromi; controllo qualità, sicurezza alimentare<br />

Flavourings, quality control, food safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca prevede l’applicazione <strong>di</strong> nuovi criteri <strong>di</strong> formulazione <strong>di</strong> aromi che rispondano a innovative<br />

logiche <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analitiche<br />

avanzate al fine <strong>di</strong> identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti)<br />

e <strong>di</strong> identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e che<br />

possono essere presenti in formulati aromatizzanti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Se<strong>le</strong>ct Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L'attività <strong>di</strong> ricerca è <strong>di</strong>retta alla realizzazione <strong>di</strong> formulati aromatizzanti caratterizzati da logiche<br />

<strong>di</strong> qualità e sicurezza d'uso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione <strong>di</strong> certifcazione <strong>di</strong> prodotto (aromi certificati).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003).<br />

M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005).<br />

M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006).<br />

M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007).<br />

134


Titolo del progetto<br />

Italiano: <strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />

<strong>di</strong> semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non food<br />

Ing<strong>le</strong>se: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods<br />

destined to "food" and "non food" industry<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Semilavorati; controllo qualità; sicurezza<br />

Semi-finished goods; quality control; food safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione <strong>di</strong> formulati che possano vantare caratteristiche<br />

<strong>di</strong> qualità e sicurezza <strong>di</strong> buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione <strong>di</strong><br />

prob<strong>le</strong>matiche oggi emergenti nel settore del<strong>le</strong> erbe e del<strong>le</strong> spezie per quanto attiene alla eventua<strong>le</strong><br />

presenza <strong>di</strong> inquinanti e/o <strong>di</strong> principi attivi <strong>di</strong> limitata sicurezza d’uso per <strong>le</strong> applicazioni alimentari.<br />

Per i semilavorati utilizzati in trasformazione <strong>di</strong> alimenti l’attenzione è rivolta alla verifica<br />

<strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi appartenenti a categorie a rischio ridotto.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L’attività <strong>di</strong> ricerca è <strong>di</strong>retta alla realizzazione <strong>di</strong> semilavorati aromatizzati e non aromatizzati<br />

destinati al<strong>le</strong> industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolare<br />

riferimento agli aspetti <strong>di</strong> sicurezza alimentare o <strong>di</strong> impiego non-food.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione <strong>di</strong> semilavorati prodotti secondo principi <strong>di</strong> efficienza, <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006)<br />

M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008)<br />

M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008).<br />

135


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione <strong>di</strong> sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico <strong>di</strong> Modena<br />

Ing<strong>le</strong>se: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Aceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualità<br />

Balsamic vinegar; food safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’attività <strong>di</strong> ricerca si inquadra sia nella prob<strong>le</strong>matica della sicurezza che in quella della verifica della<br />

qualità merceologica degli aceti balsamici <strong>di</strong> Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello della<br />

messa a punto <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che analitiche atte alla identificazione <strong>di</strong> micro- e macro-e<strong>le</strong>menti con<br />

possibili implicazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tossicologico e <strong>di</strong> qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Acetaia Bel<strong>le</strong>i <strong>di</strong> Bel<strong>le</strong>i Luigi & Figli - Casoni <strong>di</strong> Rivarino (Mo)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stu<strong>di</strong>o della frazione volati<strong>le</strong> attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) ed<br />

identificazione <strong>di</strong> sostanze aromatiche caratterizzanti.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati del<strong>le</strong> valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> conformità/non<br />

conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003).<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />

M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009).<br />

136


Titolo del progetto<br />

Italiano: Determinazione <strong>di</strong> micotossine in alimenti<br />

Ing<strong>le</strong>se: Mycotoxin occurrence in foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Angela Vecchio (angela.vecchio@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Aflatossine, ocratossina A, alimenti<br />

Aflatoxins, ochratoxin A, foods<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Tra <strong>le</strong> varie micotossine, metaboliti secondari fungini, <strong>le</strong> aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sono<br />

fra <strong>le</strong> maggiormente <strong>di</strong>ffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Research<br />

on Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissato<br />

i tenori massimi in <strong>di</strong>versi alimenti. Gli stu<strong>di</strong> hanno permesso <strong>di</strong> valutare i livelli <strong>di</strong> micotossine<br />

in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguono<br />

prendendo in considerazione altre derrate alimentari.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pa<strong>le</strong>rmo<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori.<br />

Possibili applicazioni<br />

Valutazione dei livelli <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> micotossine tramite la <strong>di</strong>eta e confronto con i valori <strong>di</strong><br />

To<strong>le</strong>rab<strong>le</strong> Weekly Intake in<strong>di</strong>cati dai <strong>di</strong>versi comitati scientifici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196<br />

Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77<br />

Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514<br />

Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023<br />

137


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />

Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Funghi tossinogeni, micotossine<br />

Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le indagini mirano all'in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> principali specie fungine tossinogene associate ai<br />

cereali, soprattutto mais e grano, <strong>le</strong> loro modalità <strong>di</strong> interazione con la specie ospite per quanto<br />

concerne l'infezione e la colonizzazione del<strong>le</strong> strutture riproduttive. <strong>La</strong> caratterizzazione degli in<strong>di</strong>vidui<br />

isolati riguarda in particolare <strong>le</strong> loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />

e nutrizionali al fine <strong>di</strong> evidenziare l'influenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori sulla produzione <strong>di</strong> sostanze tossiche.<br />

In ta<strong>le</strong> ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati <strong>di</strong> alcuni fungici<strong>di</strong>.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Sassari, Università <strong>di</strong> Padova<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia <strong>di</strong><br />

varie sostanze nel contenimento dei danni.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'indagine permette <strong>di</strong> tracciare una mappa della <strong>di</strong>stribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />

potenzia<strong>le</strong> produzione <strong>di</strong> micotossine, in<strong>di</strong>viduando <strong>le</strong> aree nel<strong>le</strong> quali è opportuno cercare <strong>di</strong> limitare<br />

il loro inse<strong>di</strong>amento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità <strong>di</strong> interventi mirati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />

Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso <strong>di</strong> stampa.<br />

138


2.3 GESTIONE<br />

ALIMENTAZIONE<br />

139


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione <strong>di</strong> prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali dell'Unione Europea<br />

Ing<strong>le</strong>se: Tra<strong>di</strong>tional European Union Food<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> (a<strong>le</strong>ssandro.banter<strong>le</strong>@unimi.it)<br />

Stefanella Stranieri, <strong>La</strong>ura Carraresi, A<strong>le</strong>ssia Cavaliere<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agro-alimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Marketing, PMI, industria alimentare, UE<br />

Marketing, SMEs, Food Industry, EU<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il DEPAAA collabora al capitolo “Meto<strong>di</strong> per migliorare <strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> mercato e l’organizzazione<br />

della filiera per i prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali” (WP5). <strong>La</strong> crescente globalizzazione rende <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong><br />

per <strong>le</strong> PMI <strong>di</strong> prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali stare sul mercato accanto al<strong>le</strong> gran<strong>di</strong> <strong>imprese</strong>. Si<br />

vuo<strong>le</strong> quin<strong>di</strong> sviluppare uno strumento <strong>di</strong> valutazione del<strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> marketing del<strong>le</strong> PMI per<br />

capire i punti <strong>di</strong> debo<strong>le</strong>zza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si <strong>di</strong>rigerà<br />

alla valutazione della competitività del<strong>le</strong> PMI considerando <strong>le</strong> risorse interne e la red<strong>di</strong>tività.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chor<strong>le</strong>ywood<br />

Institute (HU), e altri 32 partners.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Attraverso un'indagine <strong>di</strong>retta, sono state valutate <strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> gestione del marketing, sono<br />

stati in<strong>di</strong>viduati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Auto-valutazione del<strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> gestione del marketing del<strong>le</strong> PMI me<strong>di</strong>ante lo strumento sviluppato.<br />

Organizzazione <strong>di</strong> corsi e seminari <strong>di</strong> aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli per<br />

<strong>le</strong> PMI.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Banter<strong>le</strong> A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilities<br />

of Tra<strong>di</strong>tional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G.<br />

(E<strong>di</strong>tors) ISBN 978-3-932887-96-3.<br />

Banter<strong>le</strong> A., Gellynck X. (E<strong>di</strong>tors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0.<br />

141


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli econometrici per stu<strong>di</strong>are la relazione tra obesità e alcune variabili<br />

economiche e socio-demografiche<br />

Ing<strong>le</strong>se: The social and economic determinants of obesity through econometric models<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> (a<strong>le</strong>ssandro.banter<strong>le</strong>@unimi.it)<br />

A<strong>le</strong>ssia Cavaliere<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agroalimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Obesità, BMI, modelli econonometrici<br />

Obesity, BMI, econometric models<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'eccesso <strong>di</strong> peso è considerato un fattore determinante per <strong>le</strong> malattie non trasmissibili, in particolare<br />

<strong>di</strong>abete, malattie car<strong>di</strong>ovascolari, ipertensione e tumori. Lo stu<strong>di</strong>o si pone come obiettivo<br />

quello <strong>di</strong> analizzare attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> modelli econometrici <strong>le</strong> relazioni tra i tassi <strong>di</strong> obesità e<br />

alcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraverso<br />

la qua<strong>le</strong> si è pre<strong>di</strong>sposto un questionario su un campione <strong>di</strong> consumatori lombar<strong>di</strong>, che ha assunto<br />

la funzione <strong>di</strong> database per correlare i livelli <strong>di</strong> obesità con alcune variabili socio-economiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Dai primi risultati è emerso che il prob<strong>le</strong>ma dell’obesità tende ad essere più ri<strong>le</strong>vante tra <strong>le</strong> categorie<br />

più svantaggiate, ad esempio tra <strong>le</strong> persone più anziane, con livelli <strong>di</strong> istruzione più bassi,<br />

con bassi livelli <strong>di</strong> know<strong>le</strong>dge nutrizionali e nel<strong>le</strong> aree con red<strong>di</strong>to pro-capite più basso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Programmare piani per la prevenzione dei “<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni” alimentari; superando la logica <strong>di</strong> interventi<br />

a livello <strong>di</strong> singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nel<br />

suo insieme, frutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse determinanti <strong>di</strong> natura socia<strong>le</strong>, economica e psicologica.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Cavaliere A., Banter<strong>le</strong> A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12th<br />

Congress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008,<br />

http://ageconsearch.umn.edu/hand<strong>le</strong>/44324.<br />

142


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuove forme <strong>di</strong> riorganizzazione del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari e costi <strong>di</strong> transazione<br />

Ing<strong>le</strong>se: New forms of food supply chains governance and transaction costs<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> (a<strong>le</strong>ssandro.banter<strong>le</strong>@unimi.it)<br />

Stefanella Stranieri<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agro-alimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong> - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Coor<strong>di</strong>namento vertica<strong>le</strong>, Costi <strong>di</strong> transazione<br />

Vertical coor<strong>di</strong>nation, Transaction costs<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il presente stu<strong>di</strong>o si pone l’obiettivo <strong>di</strong> analizzare gli effetti dell’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> certificazione<br />

volontari sul coor<strong>di</strong>namento vertica<strong>le</strong> del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari in chiave <strong>di</strong> costi <strong>di</strong><br />

transazione. In particolare, si considerano tali sistemi come del<strong>le</strong> istituzioni in grado <strong>di</strong> variare l'efficienza<br />

degli scambi fra i soggetti economici del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricerca<br />

è, quin<strong>di</strong>, quello <strong>di</strong> riuscire a trovare una cornice <strong>di</strong> riferimento che gui<strong>di</strong> <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> del sistema<br />

agro-alimentare a se<strong>le</strong>zionare <strong>le</strong> certificazioni secondo un criterio <strong>di</strong> efficienza economica.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Kent Business School<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

<strong>La</strong> moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate del<strong>le</strong><br />

nuove forme istituzionali. <strong>La</strong> teoria dei costi <strong>di</strong> transazione può essere considerato un approccio<br />

<strong>di</strong> riferimento per orientare in maniera efficiente <strong>le</strong> scelte organizzative del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> agro-alimentari.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Imprese del settore agricolo, in<strong>di</strong>ustria alimentare e <strong>di</strong>stribuzione.<br />

- Arricchimento del <strong>di</strong>battito politico sul<strong>le</strong> modalità <strong>di</strong> intervento all'interno del sistema<br />

agro-alimentare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1) Banter<strong>le</strong> A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569.<br />

2) Banter<strong>le</strong> A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331.<br />

3) Banter<strong>le</strong> A., Stranieri S., Bal<strong>di</strong> L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp.<br />

69-78.<br />

143


Titolo del progetto<br />

Italiano: Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> modelli gestionali per la ristorazione<br />

Ing<strong>le</strong>se: Stu<strong>di</strong>es of management model for food-service<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />

Roberto Beghi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Gestione, modelli, ristorazione<br />

Management, model, food-service<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> ricerca prevede <strong>di</strong> applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestiona<strong>le</strong> al settore della<br />

ristorazione con lo scopo <strong>di</strong> ottimizzare <strong>le</strong> fasi <strong>di</strong> progettazione degli impianti impiegati in questo<br />

ambito. Sono stu<strong>di</strong>ate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (<strong>di</strong>mensionamento ottima<strong>le</strong><br />

del numero <strong>di</strong> pasti in fuzione della tipologia, stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>mensionamento ottima<strong>le</strong> <strong>di</strong> pizzerie<br />

da asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottima<strong>le</strong> <strong>di</strong> un self<br />

service). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza <strong>di</strong> crescita cultura<strong>le</strong> del settore.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Metodologie modellistiche a supporto della progettazione <strong>di</strong> realtà ristorative.<br />

Possibili applicazioni<br />

Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione del<strong>le</strong> metodologie oggettive che supportano<br />

la loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussi<br />

<strong>di</strong> ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

R. Guidetti, A. Montanari (2007), <strong>La</strong> Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali,<br />

Atti del XXXIV Congresso Naziona<strong>le</strong> della SINU, “<strong>La</strong> nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione”.<br />

Riccione (RN), 8-10 novembre<br />

144


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi energetica del<strong>le</strong> industrie alimentari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Energy Analysis of food industries<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />

Roberto Beghi, Va<strong>le</strong>ntina Giovenzana<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Analisi energetica, industria alimentare, ambiente<br />

Energy Analysis, food industries, environment<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo del progetto A-POWER è quello <strong>di</strong> mettere a punto ed applicare una metodologia <strong>di</strong> analisi<br />

energetica per l'industria alimentare con lo scopo <strong>di</strong> identificare eventuali criticità nella gestione<br />

dell'energia nel<strong>le</strong> realtà che sono oggetto della ricerca. I dati <strong>di</strong> riferimento sono dedotti sia<br />

dalla <strong>le</strong>tteratura specifica sia dal<strong>le</strong> BAT FDM (Best Availab<strong>le</strong>s Techniques - Food, Drink and Milk,<br />

agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibi<strong>le</strong> definire interventi reali (introduzione <strong>di</strong><br />

inverter, uso <strong>di</strong> motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per <strong>le</strong> industrie coinvolte.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera <strong>di</strong> Commercio<br />

<strong>di</strong> Milano)<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

<strong>La</strong> ricerca porta ad identificare una metodologia <strong>di</strong> analisi energetica specifica per il settore alimentare<br />

che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi <strong>di</strong> lavorazione a volte stagionali, sottoprodotti<br />

con va<strong>le</strong>nza energetica, ecc.).<br />

Possibili applicazioni<br />

Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità <strong>di</strong> impiego ai fini<br />

energetici dei materiali <strong>di</strong> scarto dal processo produttivo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration,<br />

CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept.<br />

145


Titolo del progetto<br />

Italiano: Influenza della memoria e del<strong>le</strong> emozioni nel<strong>le</strong> scelte alimentari<br />

Ing<strong>le</strong>se: Influence of memory and emotions in food choice<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

M. <strong>La</strong>ureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Scelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensoria<strong>le</strong><br />

Food choice, Memory, Sensory perception<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> memoria alimentare è un tipo <strong>di</strong> memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo,<br />

inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gra<strong>di</strong>mento.<br />

Tali informazioni, sotto forma <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, serviranno al consumatore ogni volta che incontrerà<br />

quel prodotto o un prodotto simi<strong>le</strong> per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memoria<br />

svolge un ruolo fondamenta<strong>le</strong> nella scelta <strong>di</strong> un alimento. L’obiettivo <strong>di</strong> questo progetto è <strong>di</strong><br />

valutare come <strong>le</strong> caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influiscano<br />

sul gra<strong>di</strong>mento.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda;<br />

INRA-Dijon Francia.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati hanno evidenziato che <strong>le</strong> caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese in<br />

maniera inconscia, vengono memorizzate. <strong>La</strong> capacità <strong>di</strong> memorizzazione degli alimenti sembra<br />

essere influenzata dal fattore gra<strong>di</strong>mento ma non dall'età dei consumatori.<br />

Possibili applicazioni<br />

Implicazioni sul comportamento <strong>di</strong> acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa a<br />

punto <strong>di</strong> nuove strategie <strong>di</strong> marketing.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99<br />

M. <strong>La</strong>ureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282<br />

M. <strong>La</strong>ureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />

146


Titolo del progetto<br />

Italiano:Il consumatore celiaco e <strong>le</strong> valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />

Ing<strong>le</strong>se: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

M. <strong>La</strong>ureati, M. Trezzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2- Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

A.sensoria<strong>le</strong>, Celiachia,Prod. senza glutine<br />

Sensory analysis, Coeliac <strong>di</strong>sease, Gluten-free products<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Dato il continuo aumento <strong>di</strong> consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessante<br />

stu<strong>di</strong>are la messa a punto <strong>di</strong> nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatore<br />

anche da un punto <strong>di</strong> vista sensoria<strong>le</strong>. Obiettivo <strong>di</strong> questo lavoro è stato quin<strong>di</strong> la caratterizzazione<br />

sensoria<strong>le</strong> e chimico-fisica <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> pane senza glutine. L'identificazione del<strong>le</strong> principali<br />

variabili sensoriali <strong>di</strong> pane privo <strong>di</strong> glutine può essere <strong>di</strong> aiuto nella messa a punto <strong>di</strong> nuovi<br />

prodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità <strong>di</strong> un'ulteriore ricerca<br />

degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in genera<strong>le</strong>, destinati ai consumatori<br />

celiaci.<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto <strong>di</strong> nuovi prodotti da forno privi <strong>di</strong> glutine con caratteristiche sensoriali sempre più<br />

simili ai prodotti da forno tra<strong>di</strong>zionali già presenti sul mercato italiano e mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

E. Pagliarini et al., II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />

147


Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità <strong>di</strong> nuovi composti attivi<br />

sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />

Ing<strong>le</strong>se: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and<br />

chemestesis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

A. Bassoli, M. <strong>La</strong>ureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Accettabilità, Percezione sensoria<strong>le</strong>, Chemestesi<br />

Acceptability, Sensory perception, Chemestesis<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il crescente interesse per lo stu<strong>di</strong>o della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustificato<br />

dal fatto che <strong>le</strong> industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca <strong>di</strong> nuovi composti<br />

da impiegare come ad<strong>di</strong>tivi. Accanto allo stu<strong>di</strong>o della persistenza sensoria<strong>le</strong> <strong>di</strong> dolcificanti<br />

isovanillici, recentemente sono stati stu<strong>di</strong>ati i descrittori sensoriali <strong>di</strong> un infuso <strong>di</strong> foglie <strong>di</strong> Perilla,<br />

una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> attive coinvolte nella<br />

percezione <strong>di</strong> sensazioni chemestetiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pol<strong>le</strong>nzo, Korea Food<br />

Research Institute, Seul.<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto <strong>di</strong> nuove formulazioni alimentari reali ad<strong>di</strong>zionate del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> (dolcificanti)<br />

e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori.<br />

Messa a punto <strong>di</strong> un laboratorio permanente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> formulazioni gastronomiche italianecoreane.<br />

Possibili applicazioni<br />

Impiego del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> in campo alimentare e farmaceutico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57.<br />

M. <strong>La</strong>ureati et al., II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />

A. Bassoli et al., II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />

A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z<br />

148


Titolo del progetto<br />

Italiano: Biosensori per la valutazione del ruolo della <strong>di</strong>eta nella prevenzione <strong>di</strong> patologie<br />

degenerative<br />

Ing<strong>le</strong>se: Use of biosensors within a multi<strong>di</strong>sciplinary approach for the study of degenerative<br />

<strong>di</strong>sease prevention through <strong>di</strong>et<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />

Patrizia Riso<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Alimentazione, composti vasoattivi, biosensori<br />

Nutrition, vasoactive compounds, biosensors<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo stu<strong>di</strong>o consiste nello sviluppo <strong>di</strong> biomarker in grado <strong>di</strong> misurare variazioni <strong>di</strong> tipo struttura<strong>le</strong> e<br />

funziona<strong>le</strong> indotte da trattamenti <strong>di</strong>etetici mirati alla prevenzione del<strong>le</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari.<br />

In particolare si interessa all’applicazione <strong>di</strong> biosensori per l’analisi della funzionalità del<strong>le</strong> arterie<br />

in modelli animali e nell’uomo in funzione <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong>etetici specifici.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University<br />

of Maine<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione <strong>di</strong> componenti/alimenti con proprietà vasoattive.<br />

Sviluppo <strong>di</strong> protocolli <strong>di</strong>eteticii capaci <strong>di</strong> migliorare <strong>le</strong> proprietà funzionali del<strong>le</strong> arterie.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo del know-how per la formulazione <strong>di</strong> nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Or<strong>le</strong>ans.<br />

149


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri <strong>di</strong> analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />

Ing<strong>le</strong>se: Integrated analysis and planning criteria for food industry<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Loredana Dioguar<strong>di</strong>, <strong>La</strong>ura Franzetti, Marina Mastropietro<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Industria agro-food, <strong>di</strong>segno integrato, sicurezza alimentare<br />

Agro-food industry, integrated design, food safety<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire del<strong>le</strong> priorità nel<strong>le</strong> scelte<br />

progettuali.<br />

In particolare, è importante in<strong>di</strong>viduare materiali e tecnologie costruttive in grado <strong>di</strong> minimizzare<br />

lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente <strong>di</strong> lavoro per i suoi rif<strong>le</strong>ssi<br />

sul benessere degli operatori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Univ. <strong>di</strong> Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata,<br />

Univ. <strong>di</strong> Catania<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

- Modelli progettuali ottimizzati;<br />

- Modelli <strong>di</strong> inserimento territoria<strong>le</strong> degli opifici;<br />

- Valorizzazione e miglioramento della qualità del<strong>le</strong> produzioni;<br />

- Miglioramento del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e della sicurezza;<br />

- Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti <strong>di</strong> controllo.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici in<strong>di</strong>viduati;<br />

- Messa a punto <strong>di</strong> manuali <strong>di</strong> autocontrollo per <strong>le</strong> aziende che ne sono sprovviste;<br />

- Linee guida sulla progettazione e gestione <strong>di</strong> nuove strutture relative agli in<strong>di</strong>rizzi produttivi esaminati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sangiorgi F. Dioguar<strong>di</strong> L.(2006) PRIN 2003 <strong>La</strong> progettazione integrata nell’industria alimentare.<br />

Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario.<br />

Dioguar<strong>di</strong> L., Franzetti L. (2006) Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe<br />

nel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146<br />

150


Titolo del progetto<br />

Italiano: <strong>La</strong> valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />

Ing<strong>le</strong>se: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Loredana Dioguar<strong>di</strong>, <strong>La</strong>ura Franzetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Formaggi, prodtotti <strong>di</strong> montagna, produzione<br />

Cheese, mountains' produce, cheese making<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'Italia è ricca <strong>di</strong> prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Ta<strong>le</strong> obiettivo<br />

si scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori che<br />

caratterizzano <strong>le</strong> aree <strong>di</strong> montagna. In particolare, <strong>le</strong> carenze riscontrate sono dovute alla non<br />

conoscenza degli aspetti applicativi <strong>le</strong>gati alla applicazione del<strong>le</strong> normative sull'igiene e sicurezza.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto <strong>di</strong> soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative,<br />

logistiche, <strong>di</strong> marketing e <strong>di</strong> tracciabilità della filiera tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> per il miglioramento quali-quantitativo<br />

della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione <strong>di</strong> banche dati.<br />

Possibili applicazioni<br />

In<strong>di</strong>viduzione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo territoria<strong>le</strong>, <strong>di</strong> nuove linee produttive alternative, riorganizzazione<br />

azienda<strong>le</strong> e territoria<strong>le</strong>, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, dei<br />

costi, introduzione <strong>di</strong> layout e impianti più appropriati per <strong>le</strong> realtà stu<strong>di</strong>ate.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Dioguar<strong>di</strong> L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare in<br />

mountain areas. e Dioguar<strong>di</strong> L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygienic<br />

quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSA-<br />

SHWA 15-17Set.<br />

151


2.4 NUTRIZIONE<br />

E NUTRACEUTICA<br />

ALIMENTAZIONE<br />

153


Titolo del progetto<br />

Italiano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tra<strong>di</strong>zionali<br />

Ing<strong>le</strong>se: Bioactive compounds from food plants and tra<strong>di</strong>tional food<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Angela Bassoli (angela.bassoli@unimi.it)<br />

Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Bioactive compounds, taste, TRP<br />

Composti bioattivi, sapore, TRP<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Molte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> italiana ed estera<br />

contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcuni<br />

recettori del<strong>le</strong> famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo al<strong>le</strong> proprietà gustative ma ad altre bioattività<br />

interessanti quali l'attività insetto-repel<strong>le</strong>nte o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezione).<br />

Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento <strong>di</strong> nuovi principi<br />

bioattivi <strong>di</strong> interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Composti bioattivi con attività specifica sui recettori del<strong>le</strong> sensazione gustative e della chemestesi<br />

del<strong>le</strong> famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccanismi<br />

<strong>di</strong> percezione della nocicezione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ad<strong>di</strong>tivi alimentari (composti sapi<strong>di</strong>, inibitori o mo<strong>di</strong>ficatori del gusto); composti attivi sul chemical<br />

sensing (es. insettici<strong>di</strong>, insetto-repel<strong>le</strong>nti, nematoci<strong>di</strong>) e sulla nocicezione (es. analgesici);<br />

estratti naturali <strong>di</strong> piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, <strong>di</strong>etetico, agrario.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Bassoli et al., Chemistry and Bio<strong>di</strong>versity, 2008, 5, 1184-1194.<br />

A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057).<br />

154


Titolo del progetto<br />

Italiano: Pepti<strong>di</strong> bioattivi <strong>di</strong> derivazione casearia<br />

Ing<strong>le</strong>se: Bioactive peptides of dairy origin<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Bonomi (francesco.bonomi@unimi.it)<br />

Stefania Iametti<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Pepti<strong>di</strong> bioattivi, proteine, industria casearia<br />

Bioactive peptides, proteins, dairy industry<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si è proposto l'isolamento <strong>di</strong> pepti<strong>di</strong> bioattivi da reflui <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi processi <strong>di</strong> caseificazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina,<br />

BS; CRA-ILC, LO<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente <strong>di</strong> proteine e pepti<strong>di</strong> con<br />

attività biologica interessanti dal punto <strong>di</strong> vista nutriziona<strong>le</strong>, farmacologico, e per altre applicazioni<br />

industriali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Nutraceutica, supp<strong>le</strong>mentazione alimentare, antimicrobici naturali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti.<br />

Biopolymers (2007) 86, 57-72.<br />

A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci.,<br />

(2007) 90, 532-540<br />

155


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione degli effetti funzionali <strong>di</strong> prodotti arricchiti in fibra alimentare sul<br />

tratto gastrointestina<strong>le</strong><br />

Ing<strong>le</strong>se: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />

D.Erba, Canzi, Zanchi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Prodotti da forno, prebiotici, ecosistema intestina<strong>le</strong>;<br />

Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

<strong>La</strong> fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra <strong>di</strong>eta poiché<br />

promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della co<strong>le</strong>stero<strong>le</strong>mia,<br />

la modulazione dei livelli ematici <strong>di</strong> glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività prebiotica,<br />

favorendo lo sviluppo <strong>di</strong> microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo stu<strong>di</strong>o si<br />

propone <strong>di</strong> verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali <strong>di</strong> nuove formulazioni arricchite con<br />

fibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestina<strong>le</strong> e sul suo ecosistema microbiobico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Univ. degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore <strong>di</strong> Piacenza<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici.<br />

Possibili applicazioni<br />

Dossier <strong>di</strong> supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />

Claims.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733<br />

Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33<br />

Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506.<br />

156


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione biotecnologica <strong>di</strong> un polipeptide <strong>di</strong> soia ad azione ipolipidemizzante<br />

Ing<strong>le</strong>se: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

A<strong>le</strong>ssio Scarafoni, A<strong>le</strong>ssandro Consonni, Mariarosa Lovati<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Soia; proteina ipolipidemica; sovraespressione<br />

Soybean; hypolipidemic protein; overexpression<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le proteine <strong>di</strong> soia sono da tempo considerate efficaci agenti <strong>di</strong> controllo della lipidemia ed in particolare<br />

della co<strong>le</strong>stero<strong>le</strong>mia. L'identificazione della catena polipepti<strong>di</strong>ca della subunità alfa' della<br />

beta-conglicinina <strong>di</strong> soia responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> questa attività biologica in cellu<strong>le</strong> modello ha portato al<br />

clonaggio ed alla sovraespressione in lievito <strong>di</strong> alcuni frammenti della stessa. Le ricerche proseguono<br />

in <strong>di</strong>rezione della verifica della attività <strong>di</strong> questi frammenti in modelli animali, della comprensione<br />

del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato <strong>di</strong> attività.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Cloni <strong>di</strong> Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipepti<strong>di</strong>ca alfa' <strong>di</strong> soia.<br />

Frammenti polipepti<strong>di</strong>ci purificati.<br />

Anticorpi specifici.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il controllo del<strong>le</strong> concentrazioni ematiche dei lipi<strong>di</strong> nell'uomo è fondamenta<strong>le</strong> nella prevenzione<br />

e trattamento del<strong>le</strong> iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti <strong>di</strong> numerose<br />

malattie car<strong>di</strong>ocircolatorie.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003)<br />

C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155<br />

M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339<br />

157


Titolo del progetto<br />

Italiano: Attività ipoglicemizzante <strong>di</strong> una proteina del seme <strong>di</strong> lupino<br />

Ing<strong>le</strong>se: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

A<strong>le</strong>ssio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Proteina <strong>di</strong> lupino, glicemia, insulina<br />

Lupin protein, glycaemia, insulin<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> i semi <strong>di</strong> lupino sono da tempo descritti come prodotto anti<strong>di</strong>abetico,<br />

ma fino ad ora non è stata in<strong>di</strong>viduata la mo<strong>le</strong>cola responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> questo effetto. <strong>La</strong> conglutina<br />

gamma, proteina del lupino in grado <strong>di</strong> interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima can<strong>di</strong>data.<br />

Per questo motivo sono state realizzate prove da carico <strong>di</strong> glucosio in ratti pretrattati con<br />

conglutina gamma. Inoltre mioblasti <strong>di</strong> topo sono stati stimolati con conglutina gamma per verificare<br />

un'eventua<strong>le</strong> azione insulino-mimetica della proteina.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità Nutrizione-<br />

Metabolismo Osp. S. Raffae<strong>le</strong><br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le prove da carico <strong>di</strong> glucosio hanno <strong>di</strong>mostrato che la somministrazione ora<strong>le</strong> <strong>di</strong> conglutina<br />

gamma induce una significativa riduzione dei valori <strong>di</strong> glucosio nel sangue. <strong>La</strong> stimolazione <strong>di</strong><br />

mioblasti <strong>di</strong> topo con la proteina induce l'attivazione della cascata <strong>di</strong> chinasi tipica dell'insulina.<br />

Possibili applicazioni<br />

Possibi<strong>le</strong> impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e del<strong>le</strong> malattie insulinocorrelate.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650<br />

Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521<br />

158


Titolo del progetto<br />

Italiano: Effetti metabolici dell'assunzione <strong>di</strong> isoflavoni<br />

Ing<strong>le</strong>se: Metabolic effects of isoflavones intake<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daniela Erba (daniela.erba@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Isoflavones; antioxidant; human health<br />

Isoflavoni; antiossidanti; salute umana<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. <strong>La</strong><br />

loro ri<strong>le</strong>vanza per l'uomo risiede sia nella capacità <strong>di</strong> <strong>le</strong>garsi ai recettori estrogenici endogeni che<br />

nella possibi<strong>le</strong> attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitro<br />

che in soggetti sani supp<strong>le</strong>mentati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettro<br />

del<strong>le</strong> possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipi<strong>di</strong>co, glicemico,<br />

osseo) in soggetti sani.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in soggetti<br />

sani supp<strong>le</strong>mentati con alimenti a base <strong>di</strong> soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sono<br />

in fase <strong>di</strong> elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'assunzione degli isoflavoni, esercitando <strong>di</strong>verse attività biologiche (estrogenica ed antiossidante),<br />

può contribuire a mantenere lo stato <strong>di</strong> salute, in particolare nel<strong>le</strong> donne in post-menopausa.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22.<br />

Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284<br />

Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45<br />

159


Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratterizzazione mo<strong>le</strong>colare <strong>di</strong> batteri probiotici e stu<strong>di</strong>o della loro interazione<br />

con l'ospite<br />

Ing<strong>le</strong>se: Mo<strong>le</strong>cular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Simone Guglielmetti (simone.guglielmetti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Batteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazione<br />

Probiotic bacteria, immunomodulation<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo <strong>di</strong> questa ricerca è quello caratterizzare a livello mo<strong>le</strong>colare i microrganismi probiotici<br />

e <strong>di</strong> valutare i meccanismi <strong>di</strong> interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con particolare<br />

attenzione nei riguar<strong>di</strong> della loro attività immunostimolante.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Questa ricerca si propone <strong>di</strong> migliorare la formulazione <strong>di</strong> preparati alimentari a base <strong>di</strong> probiotici<br />

o <strong>di</strong> proporre nuovi prodotti innovativi a base <strong>di</strong> batteri probiotici con manifestate proprietà<br />

immunostimolanti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061.<br />

Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288.<br />

Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290.<br />

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Titolo del progetto<br />

Italiano: Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche funzionali <strong>di</strong> alimenti tipici e <strong>di</strong> nuova formulazione<br />

Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of functional properties of typical and new foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />

Patrizia Riso<br />

Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Paro<strong>le</strong> chiave<br />

Proprietà funzionali salute, interventi <strong>di</strong>etetici<br />

Functional properties, health, nutritional stu<strong>di</strong>es<br />

Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto consiste nella validazione, me<strong>di</strong>ante stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>etetico su gruppi <strong>di</strong> volontari,<br />

del<strong>le</strong> proprietà funzionali e salutistiche <strong>di</strong> specifici alimenti e/o componenti <strong>di</strong> interesse nutriziona<strong>le</strong>.<br />

A ta<strong>le</strong> scopo si prevede la valutazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi biomarker <strong>di</strong> funzione o attività correlati<br />

a specifiche malattie cronico-degenerative.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />

Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>La</strong> <strong>di</strong>mostrazione del<strong>le</strong> proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per supportare<br />

la definizione <strong>di</strong> claim salutistici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639.<br />

Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563.<br />

Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23.<br />

Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press.<br />

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