La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche, Innovazione e ...
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<strong>La</strong> Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong><br />
<strong>incontra</strong> <strong>le</strong> <strong>imprese</strong>:<br />
<strong>Ricerche</strong>, <strong>Innovazione</strong> e<br />
Trasferimento tecnologico<br />
Agricoltura<br />
Alimentazione<br />
Ambiente
LA FACOLTA’ DI AGRARIA<br />
INCONTRA LE IMPRESE:<br />
RICERCHE,<br />
INNOVAZIONE<br />
E TRASFERIMENTO<br />
TECNOLOGICO<br />
A cura <strong>di</strong><br />
Clau<strong>di</strong>a Sorlini e Marcello Duranti<br />
con la collaborazione <strong>di</strong><br />
Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone
Introduzione<br />
Questa brochure, curata dalla Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong> dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano, è rivolta<br />
agli impren<strong>di</strong>tori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambienta<strong>le</strong>.<br />
Raccoglie più <strong>di</strong> 200 schede che illustrano i risultati <strong>di</strong> ricerche già raggiunti o che si intende<br />
raggiungere in prospettiva. E’ un invito al<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> a prenderne visione e, nella misura<br />
del possibi<strong>le</strong>, a trasferire i risultati <strong>di</strong> interesse all’interno del<strong>le</strong> proprie aziende, per migliorare<br />
la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumatore<br />
e all’utente e preservando l’ambiente.<br />
Acquisire <strong>le</strong> innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia <strong>di</strong> quella<br />
piccola e me<strong>di</strong>a è un passo in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per aumentare la competitività e per contribuire ad<br />
affrontare in modo più attrezzato l’attua<strong>le</strong> crisi economica.<br />
Inoltre <strong>le</strong> tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015,<br />
“Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento dell’esposizione<br />
universa<strong>le</strong>.<br />
L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> lombarde per presentare<br />
al mondo intero <strong>le</strong> proprie eccel<strong>le</strong>nze, migliorate attraverso una continua innovazione<br />
tecnologica ed un’alta qualità della produzione. <strong>La</strong> Lombar<strong>di</strong>a è la Regione che da sola produce<br />
il 13,7% della produzione agricola e foresta<strong>le</strong> italiana. Dispone <strong>di</strong> industrie, tecnologie<br />
avanzate, capita<strong>le</strong> umano, risorse ed iniziativa. <strong>La</strong> vocazione agricola della pianura più ferti<strong>le</strong><br />
d’Italia è fuori <strong>di</strong>scussione; al sud <strong>di</strong> Milano si estende il parco agricolo più grande <strong>di</strong> Europa.<br />
I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto.<br />
Anche la piccola e me<strong>di</strong>a azienda, favorita dal<strong>le</strong> numerose relazioni create dall’EXPO, può<br />
beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> tecnologie semplici ma<br />
solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e<br />
nei paesi ricchi <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> nicchia.<br />
In questo contesto la Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong> dell’Università <strong>di</strong> Milano, contribuisce per la sua parte.<br />
Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche <strong>di</strong> base con ampie possibilità <strong>di</strong> arrivare a<br />
risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promettenti<br />
per <strong>le</strong> aziende dei settori coinvolti.<br />
D’altra parte l’interesse del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> per <strong>le</strong> ricerche della Facoltà è manifestato dai numerosi<br />
contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali contratti<br />
vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto <strong>di</strong> fiducia che<br />
si è creato tra aziende e gruppi <strong>di</strong> ricercatori .<br />
Tuttavia molto <strong>di</strong> più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati <strong>di</strong> interesse applica-<br />
III
tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futuro”,<br />
mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competitività<br />
del sistema Italia.<br />
Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare <strong>le</strong> schede contenute<br />
in questo volume, con l’obiettivo <strong>di</strong> far conoscere i temi sui quali vengono svolte <strong>le</strong> ricerche.<br />
Come si potrà <strong>le</strong>ggere nel testo, <strong>le</strong> in<strong>di</strong>cazioni che emergono dal<strong>le</strong> ricerche possono essere <strong>di</strong><br />
ri<strong>le</strong>vante utilità per il mondo del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> in quanto affrontano prob<strong>le</strong>mi <strong>di</strong> grande attualità,<br />
per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimentare<br />
e dell’ambiente: si lavora sulla se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> piante resistenti a stress abiotici e biotici; su<br />
meto<strong>di</strong> innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti del<strong>le</strong> piante; sulla<br />
innovazione nella produzione e utilizzazione <strong>di</strong> energie alternative e sulla riduzione dei consumi<br />
energetici nel settore del<strong>le</strong> produzioni agro-alimentari; sull’innovazione <strong>di</strong> processo<br />
industria<strong>le</strong> per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione <strong>di</strong> prodotto alimentare;<br />
sulla produzione <strong>di</strong> alimenti per settori particolari <strong>di</strong> consumatori (es. affetti da intol<strong>le</strong>ranze<br />
alimentari); sul<strong>le</strong> tecniche più avanzate per il monitoraggio <strong>di</strong> filiera ed il controllo della qualità<br />
igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutriziona<strong>le</strong> degli alimenti ed i loro effetti sulla<br />
salute; sul<strong>le</strong> modalità avanzate <strong>di</strong> fertilizzazione dei suoli, <strong>di</strong> gestione del<strong>le</strong> risorse idriche e<br />
dei reflui, sulla progettazione del<strong>le</strong> aree ver<strong>di</strong> e la conservazione del patrimonio rura<strong>le</strong>. Questo<br />
è solo per citare qualche esempio.<br />
D’altronde l’impegno a trasferire i risultati del<strong>le</strong> ricerche da anni investe tutta l’Università <strong>di</strong><br />
Milano attraverso la costituzione <strong>di</strong> spin off, il sostegno alla registrazione <strong>di</strong> brevetti, l’istituzione<br />
<strong>di</strong> incubatori <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, come il Filarete ed una serie <strong>di</strong> altre importanti iniziative.<br />
Il nostro paese ha bisogno <strong>di</strong> creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore<br />
aggiunto al prodotto e <strong>di</strong> incrementare la competitività per rispondere al<strong>le</strong> esigenze <strong>di</strong> una<br />
società che richiede posti <strong>di</strong> lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo <strong>di</strong> attenzione particolare<br />
anche al<strong>le</strong> esigenze dei Paesi in via <strong>di</strong> Sviluppo e questo passa inesorabilmente attraverso<br />
un rapporto più stretto e qualificato tra <strong>imprese</strong> private, enti pubblici, università e istituti<br />
<strong>di</strong> ricerca.<br />
Milano, 24.11.2009<br />
<strong>La</strong> Preside<br />
Clau<strong>di</strong>a Sorlini<br />
IV
In<strong>di</strong>ce<br />
1. AGRICOLTURA<br />
1.1 PRODUZIONE E DIFESA<br />
Attività <strong>di</strong> sostanze naturali e <strong>di</strong> sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />
Gemma Assante 4<br />
Valutazione dello stato sanitario della mammella <strong>di</strong> bovina attraverso<br />
lo stu<strong>di</strong>o della produzione <strong>di</strong> latte<br />
Luciana Bava 5<br />
Caratterizzazione <strong>di</strong> reflui zootecnici e <strong>di</strong>gestati ai fini dell’impiego agronomico<br />
Luca Bechini 6<br />
Diagnosi precoce <strong>di</strong> patogeni del<strong>le</strong> piante<br />
Piero Attilio Bianco 7<br />
Reti <strong>di</strong> sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />
Luigi Bodria 8<br />
Batteri promotori della crescita vegeta<strong>le</strong><br />
Sara Borin 9<br />
Valorizzazione della qualità del frutto: in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori fisiologici,<br />
biochimici e mo<strong>le</strong>colari per il miglioramento genetico del pesco<br />
Maurizio Cocucci 10<br />
Sviluppo del<strong>le</strong> produzioni <strong>di</strong> erbe officinali <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vato valore qualitativo<br />
e salutistico nell’area alpina<br />
Maurizio Cocucci 11<br />
Nuovi strumenti <strong>di</strong> lotta biologica al cancro del castagno<br />
Paolo Cortesi 12<br />
Ricerca <strong>di</strong> SNPs in geni can<strong>di</strong>dati per la fertilità maschi<strong>le</strong> nella specie bovina<br />
Paola Crepal<strong>di</strong> 13<br />
Ricerca <strong>di</strong> polimorfismi in geni can<strong>di</strong>dati per <strong>le</strong> variazioni quanti-qualitative<br />
della frazione lipi<strong>di</strong>ca del latte caprino<br />
Paola Crepal<strong>di</strong> 14<br />
Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />
conformemente a vari <strong>di</strong>sciplinari<br />
Matteo Crovetto 15<br />
Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione <strong>di</strong> azoto (N)<br />
e fosforo (P) nella bovina da latte<br />
Matteo Crovetto 16<br />
Sintesi <strong>di</strong> nuovi fungici<strong>di</strong><br />
Sabrina Dallaval<strong>le</strong> 17<br />
Recupero e valorizzazione <strong>di</strong> vecchie varietà <strong>di</strong> me<strong>le</strong> con e<strong>le</strong>vate proprietà nutraceutiche<br />
Tommaso Eccher 18<br />
Controlli biochimici e fisiologici <strong>di</strong> assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays<br />
Luca Espen 19<br />
Qualità enologica dell'uva in relazione al<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura<br />
Osvaldo Failla 20<br />
Impiego <strong>di</strong> chitosani nell'induzione <strong>di</strong> resistenza agli stress biotici e abiotici del<strong>le</strong> piante<br />
Franco Faoro 21<br />
Tecniche <strong>di</strong> identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />
Franco Faoro 22<br />
L'impianto <strong>di</strong> colture arboree a rapido accrescimento<br />
Marco Fiala 23<br />
Valorizzazione dei cereali minori <strong>di</strong> montagna<br />
Anna Giorgi 24<br />
Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie<br />
<strong>di</strong> piante officinali della sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari<br />
Anna Giorgi 25<br />
Sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura<br />
Marcello Iriti 26<br />
V
VI<br />
Impiego del chitosano come antivira<strong>le</strong> e antitraspirante nel<strong>le</strong> piante<br />
Marcello Iriti 27<br />
Modalità <strong>di</strong> conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />
Ilaria Mignani 28<br />
Utilizzo <strong>di</strong> linee “gene trapping” <strong>di</strong> Arabidopsis thaliana per la costituzione<br />
<strong>di</strong> piante bion<strong>di</strong>catrici dello stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo<br />
Fabio Francesco Nocito 29<br />
Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> attinomiceti con attività <strong>di</strong> promozione della produttività vegeta<strong>le</strong><br />
Sergio Quaroni 30<br />
Identificazione <strong>di</strong> geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />
<strong>La</strong>ura Rossini 31<br />
Genomica per il miglioramento del<strong>le</strong> Triticeae (frumenti e orzo)<br />
<strong>La</strong>ura Rossini 32<br />
Impiego <strong>di</strong> markers fisiologici per l'identificazione <strong>di</strong> genotipi <strong>di</strong> riso<br />
a basso contenuto <strong>di</strong> cadmio in granella<br />
Gian Attilio Sacchi 33<br />
Strumenti per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> nuove malattie batteriche e fungine del<strong>le</strong> piante<br />
Marco Saracchi 34<br />
Difesa dal<strong>le</strong> malattie dei vegetali in campo e in post raccolta me<strong>di</strong>ante uso <strong>di</strong> oli essenziali<br />
Paola Sar<strong>di</strong> 35<br />
Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione<br />
del<strong>le</strong> risorse genetiche<br />
Attilio Scienza 36<br />
Valorizzazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />
Anna Spinar<strong>di</strong> 37<br />
Effetto dell'ad<strong>di</strong>zione alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> organici sul<strong>le</strong> performance <strong>di</strong> crescita del coniglio<br />
Ivan Toschi 38<br />
Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Annamaria Vercesi 39<br />
Comportamento epidemico <strong>di</strong> Plasmopara viticola su vite<br />
Annamaria Vercesi 40<br />
Resistenza ai fungici<strong>di</strong> in Plasmopara viticola<br />
Annamaria Vercesi 41<br />
Analisi integrata dei <strong>di</strong>versi aspetti della nutrizione ferrica nel<strong>le</strong> piante arboree<br />
da frutto per l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> genotipi resistenti alla clorosi<br />
Graziano Zocchi 42<br />
Analisi del proteoma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> piante al<strong>le</strong>vate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Fe carenza<br />
Graziano Zocchi 43<br />
Ottenimento <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />
Graziano Zocchi 44<br />
1.2 GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />
Stella Agostini 47<br />
Costruzioni rurali in area urbana<br />
Stella Agostini 48<br />
Nuovi scenari <strong>di</strong> pianificazione del territorio agroforesta<strong>le</strong><br />
Stella Agostini 49<br />
Valutazione della sostenibilità agro-ambienta<strong>le</strong> dei sistemi agricoli<br />
Luca Bechini 50<br />
Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo me<strong>di</strong>ante sistemi innovativi<br />
Luigi Bodria 51<br />
Metodologie per la valutazione multifunziona<strong>le</strong> degli alpeggi<br />
Miche<strong>le</strong> Corti 52<br />
Modelli <strong>di</strong> gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente<br />
Miche<strong>le</strong> Corti 53<br />
Valutazione dei consumi energetici del<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> e tecniche <strong>di</strong> risparmio<br />
Marco Fiala 54
Generazione <strong>di</strong> energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agrico<strong>le</strong> nazionali<br />
Marco Fiala 55<br />
Modello <strong>di</strong> calcolo per la valutazione della sostenibilità globa<strong>le</strong> <strong>di</strong> filiere agro-energetiche in Italia<br />
Marco Fiala 56<br />
Applicazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola a comprensori agrari<br />
situati in <strong>di</strong>fferenti ambiti climatici<br />
Bianca Ortuani 57<br />
Criteri <strong>di</strong> progettazione del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione negli al<strong>le</strong>vamenti<br />
<strong>di</strong> bovini da latte lombar<strong>di</strong><br />
Giorgio Provolo 58<br />
Sviluppo e standar<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> fermentazione per<br />
la valutazione energetica dei foraggi<br />
Luca Rapetti 59<br />
Analisi del settore agricolo e strategie <strong>di</strong> sviluppo rura<strong>le</strong> in Libano<br />
Guido Sali 60<br />
<strong>La</strong> automazione della alimentazione negli al<strong>le</strong>vamenti bovini<br />
Franco Sangiorgi 61<br />
Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />
Franco Sangiorgi 62<br />
2. ALIMENTAZIONE<br />
2.1 TECNOLOGIA<br />
Formulazione e caratterizzazione nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> prodotti da forno a basso<br />
in<strong>di</strong>ce glicemico<br />
M. Cristina Casiraghi 66<br />
Strategie <strong>di</strong> contenimento del danno termico nel latte UHT<br />
Stefano Cattaneo 67<br />
Sviluppo <strong>di</strong> bioprocessi per la preparazione <strong>di</strong> idrolizzati <strong>di</strong> proteine<br />
del latte ad attività immunomodulante<br />
Ivano De Noni 68<br />
Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />
Marcello Duranti 69<br />
Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nel<strong>le</strong> produzione<br />
lattiero-casearie caprine<br />
Roberto Foschino 70<br />
Se<strong>le</strong>zione della microflora degli impasti aci<strong>di</strong> per prodotti da forno a lievitazione natura<strong>le</strong><br />
Roberto Foschino 71<br />
Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> lieviti autoctoni per impiego enologico<br />
Roberto Foschino 72<br />
Messa a punto <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> trasformazione per la valorizzazione<br />
del<strong>le</strong> caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />
Gabriella Giovanelli 73<br />
Messa a punto <strong>di</strong> derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />
Vera <strong>La</strong>velli 74<br />
Ottimizzazione della fase <strong>di</strong> raffinazione-concaggio del cioccolato me<strong>di</strong>ante<br />
mulino a sfere<br />
Mara Lucisano 75<br />
Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione<br />
<strong>di</strong> pane e pasta gluten-free<br />
Mara Lucisano 76<br />
Nuove membrane <strong>di</strong> nanofibre ottenute me<strong>di</strong>ante e<strong>le</strong>ttrospinning<br />
Saverio Mannino 77<br />
Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> pane<br />
con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />
Manuela Mariotti 78<br />
Ottimizzazione della produzione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali<br />
Manuela Mariotti 79<br />
VII
VIII<br />
Fermentazioni <strong>di</strong> interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Francesco Molinari 80<br />
Miglioramento del<strong>le</strong> caratteristiche tecnologiche in microrganismi <strong>di</strong> interesse alimentare<br />
Diego Mora 81<br />
Produzione <strong>di</strong> pasta alimentare su impianti pilota (in grado <strong>di</strong> simulare<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo industriali)<br />
M. Ambrogina Pagani 83<br />
Progettazione <strong>di</strong> alimenti / ingre<strong>di</strong>enti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />
<strong>La</strong>ura Piazza 84<br />
Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />
Luciano Piergiovanni 85<br />
Previsione ed estensione della shelf-life <strong>di</strong> prodotti alimentari sensibili<br />
allo scambio <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />
Luciano Piergiovanni 86<br />
Sviluppo <strong>di</strong> un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare<br />
Luciano Piergiovanni 87<br />
Sviluppo <strong>di</strong> un saldante ottenuto da biomacromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> per applicazioni<br />
nell'imballaggio alimentare<br />
Luciano Piergiovanni 88<br />
Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> in relazione<br />
alla stabilità ossidativa del prodotto finito<br />
Margherita Rossi 89<br />
Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione <strong>di</strong> gelati e sorbetti artigianali<br />
Margherita Rossi 90<br />
Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo <strong>di</strong> qualità<br />
<strong>di</strong> preparazioni alimentari a base <strong>di</strong> sfarinati <strong>di</strong> farro<br />
Fernando Tateo 91<br />
2.2 QUALITÀ E SICUREZZA<br />
Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura<br />
della pasta fresca all’uovo<br />
Cristina Alamprese 93<br />
Evoluzione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative e nutrizionali <strong>di</strong> frutta conservata<br />
con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e innovativi non <strong>di</strong>struttivi<br />
Ernestina Casiraghi 94<br />
Tecniche avanzate per la ri<strong>le</strong>vazione dell'autenticità e della qualità dei<br />
prodotti alimentari e dei processi <strong>di</strong> trasformazione<br />
Ernestina Casiraghi 95<br />
Applicazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> innovativi non <strong>di</strong>struttivi allo stu<strong>di</strong>o della shelf-life<br />
<strong>di</strong> prodotti alimentari<br />
Ernestina Casiraghi 96<br />
Riconoscimento <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti lattieri essiccati in formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />
dell'area me<strong>di</strong>terranea<br />
Stefano Cattaneo 97<br />
Sensori e<strong>le</strong>ttrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />
Maria Stella Cosio 98<br />
Tracciabilità mo<strong>le</strong>colare dei prodotti alimentari tipici <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />
Paola Crepal<strong>di</strong> 99<br />
Fenomeni <strong>di</strong> migrazione nel<strong>le</strong> pellico<strong>le</strong> estensibili per la conservazione<br />
dei formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />
Ivano De Noni 100<br />
Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />
Marcello Duranti 101<br />
Approcci innovativi per lo stu<strong>di</strong>o della maturazione dei frutti<br />
Luca Espen 102<br />
Analisi non <strong>di</strong>struttive per la valutazione della qualità <strong>di</strong> ortaggi <strong>di</strong> IV gamma<br />
durante la “shelf life”<br />
Antonio Ferrante 103<br />
<strong>La</strong> carta <strong>di</strong> identità microbiologica <strong>di</strong> formaggi artigianali italiani<br />
Maria Grazia Fortina 104
Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico<br />
in sistemi comp<strong>le</strong>ssi<br />
Maria Grazia Fortina 105<br />
<strong>La</strong> sicurezza nella tipicità <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>: in<strong>di</strong>viduazione<br />
e tipizzazione <strong>di</strong> ecotipi batterici contaminanti<br />
Maria Grazia Fortina 106<br />
Meto<strong>di</strong> avanzati per la determinazione <strong>di</strong> Escherichia coli verotossici<br />
nel<strong>le</strong> filiere alimentari<br />
Roberto Foschino 107<br />
Metodologie mo<strong>le</strong>colari e tra<strong>di</strong>zionali per lo stu<strong>di</strong>o e la caratterizzazione <strong>di</strong> prodotti<br />
artigianali <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />
<strong>La</strong>ura Franzetti 108<br />
Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, in<strong>di</strong>viduazione dei punti critici all'interno<br />
del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti 109<br />
Valutazione dell'attività antimicrobica <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> imballaggio alimentare<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti 110<br />
Influenza dell'ambiente (luce, umi<strong>di</strong>tà, temperatura, igiene) e del<strong>le</strong> operazioni<br />
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti 111<br />
Valutazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> e tecnologica del frumento monococco<br />
Alyssa Hidalgo 112<br />
Identificazione e valutazione <strong>di</strong> markers d’igiene nel settore del<strong>le</strong> uova,<br />
del pomodoro e prodotti derivati<br />
Alyssa Hidalgo 113<br />
Tecniche avanzate nel monitoraggio <strong>di</strong> Tribolium castaneum e T. confusum<br />
nel<strong>le</strong> industrie alimentari<br />
Li<strong>di</strong>a Limonta 114<br />
Tecniche avanzate <strong>di</strong> utilizzo dell'ozono per la <strong>di</strong>sinfestazione dei cereali<br />
Daria Patrizia Locatelli 115<br />
Valutazione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative <strong>di</strong> varietà italiane <strong>di</strong> riso<br />
tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> e aromatico<br />
Mara Lucisano 116<br />
Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />
Pietro Marino Gallina 117<br />
Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi<br />
<strong>di</strong> trasformazione me<strong>di</strong>ante l'applicazione <strong>di</strong> tecniche innovative<br />
Manuela Mariotti 118<br />
Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola<br />
e del comportamento in cottura della pasta<br />
M. Ambrogina Pagani 119<br />
Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />
me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong> decorticazione<br />
M. Ambrogina Pagani 120<br />
Impiego della granella immatura <strong>di</strong> frumento come ingre<strong>di</strong>ente funziona<strong>le</strong><br />
M. Ambrogina Pagani 121<br />
Stu<strong>di</strong>o dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura<br />
<strong>di</strong> prosciutto crudo a <strong>di</strong>versa DOP e loro influenza sul gra<strong>di</strong>mento<br />
Ella Pagliarini 122<br />
Modelli multi-parametro per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> formaggi DOP<br />
Luisa Pel<strong>le</strong>grino 123<br />
Valutazione <strong>di</strong> aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico<br />
<strong>di</strong> latti liqui<strong>di</strong> per la prima infanzia<br />
Luisa Pel<strong>le</strong>grino 124<br />
Criteri innovativi per la valutazione strumenta<strong>le</strong> della texture e <strong>di</strong> altri attributi<br />
della qualità sensoria<strong>le</strong><br />
<strong>La</strong>ura Piazza 125<br />
Messa a punto <strong>di</strong> derivati <strong>di</strong> frutta ed ortaggi a basso contenuto in al<strong>le</strong>rgeni<br />
Carlo Pompei 126<br />
IX
X<br />
Produzione biotecnologica <strong>di</strong> sakacina A, mo<strong>le</strong>cola impiegabi<strong>le</strong> nel settore dell'active packaging<br />
Manuela Rollini 127<br />
Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento <strong>di</strong> olio da parte<br />
dell’alimento nella frittura ad immersione<br />
Margherita Rossi 128<br />
Fattori che influenzano <strong>le</strong> caratteristiche compositive e <strong>le</strong> proprietà funzionali<br />
del<strong>le</strong> uova e degli ovoprodotti<br />
Margherita Rossi 129<br />
Sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione microbiologica del<br />
latte alla stalla<br />
Anna Sandrucci 130<br />
Alternative al bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nella <strong>di</strong>sinfestazione <strong>di</strong> industrie alimentari<br />
Luciano Suss 131<br />
Tecniche avanzate per l’identificazione <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvanti tecnologici e contaminanti<br />
in contenitori ad uso alimentare<br />
Fernando Tateo 132<br />
Criteri integrati <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> valore nutriziona<strong>le</strong> e <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> prodotti<br />
alimentari <strong>di</strong> larga <strong>di</strong>stribuzione<br />
Fernando Tateo 133<br />
Definizione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />
Fernando Tateo 134<br />
<strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />
<strong>di</strong> semilavorati aromatizzati per settori food e non food<br />
Fernando Tateo 135<br />
Valutazione <strong>di</strong> sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico <strong>di</strong> Modena<br />
Fernando Tateo 136<br />
Determinazione <strong>di</strong> micotossine in alimenti<br />
Angela Vecchio 137<br />
Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Annamaria Vercesi 138<br />
2.3 GESTIONE<br />
Valorizzazione <strong>di</strong> prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali dell'Unione Europea<br />
A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> 141<br />
Modelli econometrici per stu<strong>di</strong>are la relazione tra obesità e alcune variabili<br />
economiche e socio-demografiche<br />
A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> 142<br />
Nuove forme <strong>di</strong> riorganizzazione del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari e costi <strong>di</strong> transazione<br />
A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> 143<br />
Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> modelli gestionali per la ristorazione<br />
Riccardo Guidetti 144<br />
Analisi energetica del<strong>le</strong> industrie alimentari<br />
Riccardo Guidetti 145<br />
Influenza della memoria e del<strong>le</strong> emozioni nel<strong>le</strong> scelte alimentari<br />
Ella Pagliarini 146<br />
Il consumatore celiaco e <strong>le</strong> valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />
Ella Pagliarini 147<br />
Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità <strong>di</strong> nuovi composti<br />
attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />
Ella Pagliarini 148<br />
Biosensori per la valutazione del ruolo della <strong>di</strong>eta nella prevenzione<br />
<strong>di</strong> patologie degenerative<br />
Marisa Porrini 149<br />
Criteri <strong>di</strong> analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />
Franco Sangiorgi 150<br />
<strong>La</strong> valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />
Franco Sangiorgi 151<br />
2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tra<strong>di</strong>zionali<br />
Angela Bassoli 154
Pepti<strong>di</strong> bioattivi <strong>di</strong> derivazione casearia<br />
Franco Bonomi 155<br />
Valutazione degli effetti funzionali <strong>di</strong> prodotti arricchiti in fibra alimentare<br />
sul tratto gastrointestina<strong>le</strong><br />
M. Cristina Casiraghi 156<br />
Produzione biotecnologica <strong>di</strong> un polipeptide <strong>di</strong> soia ad azione ipolipidemizzante<br />
Marcello Duranti 157<br />
Attività ipoglicemizzante <strong>di</strong> una proteina del seme <strong>di</strong> lupino<br />
Marcello Duranti 158<br />
Effetti metabolici dell'assunzione <strong>di</strong> isoflavoni<br />
Daniela Erba 159<br />
Caratterizzazione mo<strong>le</strong>colare <strong>di</strong> batteri probiotici e stu<strong>di</strong>o della loro interazione con l'ospite<br />
Simone Guglielmetti 160<br />
Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche funzionali <strong>di</strong> alimenti tipici e <strong>di</strong> nuova formulazione<br />
Marisa Porrini 161<br />
Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche sazianti <strong>di</strong> alimenti tipici e <strong>di</strong> nuova formulazione<br />
Marisa Porrini 162<br />
Diete ad alto contenuto <strong>di</strong> antiossidanti naturali per la modulazione dello stress<br />
ossidativo in soggetti anziani<br />
Paolo Simonetti 163<br />
Identificazione <strong>di</strong> colture microbiche intestinali in grado <strong>di</strong> trasformare la daidzeina<br />
nel composto bioattivo equolo<br />
Paolo Simonetti 164<br />
Valorizzazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> mirtillo gigante americano<br />
(Vaccinium corymbosum L.)<br />
Anna Spinar<strong>di</strong> 165<br />
3. AMBIENTE<br />
3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Supporti decisionali per la gestione del<strong>le</strong> risorse idriche in aree vulnerabili<br />
del Sud d’Italia<br />
Marco Acutis 169<br />
Produzione <strong>di</strong> bio-idrogeno ed energia rinnovabi<strong>le</strong> da residui agro-zootecnici<br />
Fabrizio Adani 170<br />
Bilancio dell’azoto nella filiera <strong>di</strong> produzione del biogas da reflui zootecnici<br />
e qualità del <strong>di</strong>gestato<br />
Fabrizio Adani 171<br />
Biomasse per biogas<br />
Fabrizio Adani 172<br />
Meto<strong>di</strong> enzimatici per abbassare il “puor point” del bio<strong>di</strong>esel a base <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> palma<br />
Fabrizio Adani 173<br />
Mo<strong>di</strong>ficazione della nanostruttura del<strong>le</strong> biomasse per la produzione <strong>di</strong> bioenergie<br />
Fabrizio Adani 174<br />
Utilizzo del<strong>le</strong> proprietà surfattanti degli aci<strong>di</strong> umici nella decontaminazione<br />
<strong>di</strong> suoli da pestici<strong>di</strong><br />
Fabrizio Adani 175<br />
Utilizzo degli aci<strong>di</strong> umici da biomasse nei processi <strong>di</strong> decontaminazione fotocalitica<br />
<strong>di</strong> acque inquinate da CrVI<br />
Fabrizio Adani 176<br />
Evoluzione della sostanza organica <strong>di</strong> rifiuti in <strong>di</strong>scariche simulate<br />
Fabrizio Adani 177<br />
Influenza della mo<strong>di</strong>ficazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili<br />
applicazioni nella produzione <strong>di</strong> bioenergie e biocarburanti<br />
Fabrizio Adani 178<br />
Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani<br />
Fabrizio Adani 179<br />
XI
XII<br />
Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio<br />
Fabrizio Adani 180<br />
Criteri <strong>di</strong> caratterizzazione del sistema agricolo<br />
Stella Agostini 181<br />
Riconoscere e valutare il patrimonio rura<strong>le</strong><br />
Stella Agostini 182<br />
Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi <strong>di</strong><br />
ossidoriduzione dell'arsenico<br />
Vincenza Andreoni 183<br />
Dinamica spazio-tempora<strong>le</strong> del sistema multitrofico Achil<strong>le</strong>a<br />
collina/afi<strong>di</strong>/predatori<br />
Johann Baumgartner 184<br />
Caratterizzazione dei reflui zootecnici e <strong>di</strong>gestati ai fini dell’impiego agronomico<br />
Luca Bechini 185<br />
Ottimizzazione della produzione <strong>di</strong> energia con biomasse e gestione degli impatti correlati<br />
Stefano Bocchi 186<br />
Produzione <strong>di</strong> bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici<br />
Luigi Bodria 187<br />
Digestione anaerobica <strong>di</strong> biomasse <strong>di</strong> scarto<br />
Danie<strong>le</strong> Daffonchio 188<br />
Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri <strong>di</strong> raccolta e trasporto del cippato<br />
Marco Fiala 189<br />
Valutazione della stabilità biologica <strong>di</strong> rifiuti bioessiccati per<br />
la valorizzazione energetica<br />
Pierluigi Genevini 190<br />
Fermentazioni <strong>di</strong> interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Francesco Molinari 191<br />
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rura<strong>le</strong><br />
nella pianificazione territoria<strong>le</strong> e nel<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> VAS<br />
Giorgio Provolo 192<br />
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibi<strong>le</strong> degli effluenti<br />
<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento nel<strong>le</strong> zone a e<strong>le</strong>vata vocazione zootecnica<br />
Giorgio Provolo 193<br />
Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo<br />
A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 194<br />
Analisi territoria<strong>le</strong> e ambienta<strong>le</strong> attraverso l'utilizzo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />
A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 195<br />
Pianificazione e progettazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> percorsi ver<strong>di</strong> (greenways)<br />
A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 196<br />
Analisi e progettazione del<strong>le</strong> aree ver<strong>di</strong><br />
A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 197<br />
Monitoraggio della trasformazione del territorio rura<strong>le</strong>: evoluzione dell'uso<br />
del suolo agricolo nel sud Milano<br />
A<strong>le</strong>ssandro Toccolini 198<br />
3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Monitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nel<strong>le</strong> acque superficiali,<br />
sotterranee e in atmosfera<br />
Marco Acutis 201<br />
Governo dell’acqua in Lombar<strong>di</strong>a verso standard europei: definizione e validazione<br />
del<strong>le</strong> azioni prioritarie previste dal piano <strong>di</strong> bacino idrografico-2<br />
Dario Casati 202<br />
Valutazione del deflusso subsuperficia<strong>le</strong> in un versante montano a forte pendenza<br />
Maria <strong>La</strong>ura Deangelis 203<br />
Metodologie per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> colate detritiche e correnti iper-concentrate<br />
conseguenti al crollo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ghe<br />
Danie<strong>le</strong> De Wrachien 204<br />
Sviluppo <strong>di</strong> un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero<br />
della provincia <strong>di</strong> Cremona<br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 205
Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso<br />
idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca<br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 206<br />
Modelli <strong>di</strong> flusso nei mezzi porosi insaturi: uno stu<strong>di</strong>o comparativo<br />
a <strong>di</strong>fferenti sca<strong>le</strong> territoriali<br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 207<br />
Valutazione del deficit traspirativo in forma <strong>di</strong>stribuita nel territorio dei comprensori<br />
<strong>di</strong> irrigazione e bonifica lombar<strong>di</strong><br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 208<br />
Messa a punto <strong>di</strong> metodologie a supporto dell'imp<strong>le</strong>mentazione della Direttiva<br />
Quadro sul<strong>le</strong> Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo<br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 209<br />
Messa a punto <strong>di</strong> metodologie a supporto dell'imp<strong>le</strong>mentazione della Direttiva<br />
Quadro sul<strong>le</strong> Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2<br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 210<br />
Messa a punto <strong>di</strong> un sistema per la Pianificazione del<strong>le</strong> Risorse Idriche,<br />
applicazione pilota ad un bacino lombardo<br />
Clau<strong>di</strong>o Gandolfi 211<br />
L’irrigazione del<strong>le</strong> risaie e la conseguente ricarica della falda<br />
Mauro Greppi 212<br />
Valutazione del deflusso <strong>di</strong> piena <strong>di</strong> un bacino idrologico ed applicazione <strong>di</strong> un<br />
modello 2D per acque poco profonde<br />
Mauro Greppi 213<br />
Applicazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola a comprensori agrari situati<br />
in <strong>di</strong>fferenti ambiti climatici<br />
Bianca Ortuani 214<br />
Sviluppo <strong>di</strong> software e <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> supporto alla decisione per la gestione degli effluenti<br />
<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento e la sostenibilità ambienta<strong>le</strong><br />
Giorgio Provolo 215<br />
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rura<strong>le</strong><br />
nella pianificazione territoria<strong>le</strong> e nel<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> VAS<br />
Giorgio Provolo 216<br />
Messa a punto <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> monitoraggio ambienta<strong>le</strong> negli al<strong>le</strong>vamenti<br />
zootecnici intensivi<br />
Giorgio Provolo 217<br />
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibi<strong>le</strong> degli effluenti<br />
<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento nel<strong>le</strong> zone a e<strong>le</strong>vata vocazione zootecnica<br />
Giorgio Provolo 218<br />
Programmi <strong>di</strong> assistenza tecnica al<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> in vista degli obblighi previsti<br />
dalla con<strong>di</strong>zionalità e del<strong>le</strong> normative ambientali<br />
Giorgio Provolo 219<br />
Analisi del settore agricolo e strategie <strong>di</strong> sviluppo rura<strong>le</strong> in Libano<br />
Guido Sali 220<br />
Lotta contro <strong>le</strong> mosche sul territorio urbano<br />
Luciano Süss 221<br />
Valutazione dell'impatto ambienta<strong>le</strong> della zootecnia da latte in aree montane<br />
me<strong>di</strong>ante Lyfe Cyc<strong>le</strong> Assessment<br />
Alberto Tamburini 222<br />
4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Biorimozione del tio<strong>di</strong>glico<strong>le</strong>, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)<br />
Vincenza Andreoni 225<br />
Proteina immunomodulante da mollusco<br />
Oreste Vittore Brenna 226<br />
Biopulitura <strong>di</strong> croste nere su materiali lapidei<br />
Francesca Cappitelli 227<br />
Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossiche<br />
Francesca Cappitelli 228<br />
XIII
XIV<br />
Valutazione della possibi<strong>le</strong> trasmissione del<strong>le</strong> proteine prioniche a <strong>di</strong>fferenti<br />
specie <strong>di</strong> pesci<br />
Salvatore Ciappellano 229<br />
Sviluppo <strong>di</strong> un approccio <strong>di</strong> "Controllo Simbiotico"<br />
Danie<strong>le</strong> Daffonchio 230<br />
Valorizzazione <strong>di</strong> composti naturali biologicamente attivi<br />
Sabrina Dallaval<strong>le</strong> 231<br />
Sintesi <strong>di</strong> nuovi composti ad attività antitumora<strong>le</strong><br />
Sabrina Dallaval<strong>le</strong> 232<br />
E<strong>le</strong>ttro<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficati con film scambio-ionici per analisi <strong>di</strong> matrici reali<br />
d’interesse farmacologico, ambienta<strong>le</strong> ed alimentare<br />
Elio Desimoni 233<br />
Sviluppo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> statistici per il miglioramento della qualità dei<br />
risultati analitici<br />
Elio Desimoni 234<br />
Proteine come <strong>di</strong>spositivi mo<strong>le</strong>colari per il controllo dell'omeostasi redox<br />
Fabio Forlani 235<br />
Sviluppo <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> trasformazione per l'espressione <strong>di</strong> al<strong>le</strong>rgeni<br />
in microrganismi Food-Grade<br />
Maria Grazia Fortina 236<br />
Sviluppo <strong>di</strong> microfiliere <strong>di</strong> prodotti da piante officinali <strong>di</strong> montagna<br />
Anna Giorgi 237<br />
Produzione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong> per la sintesi <strong>di</strong> principi attivi da lieviti non-convenzionali<br />
Francesco Molinari 238<br />
Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche<br />
Francesco Molinari 239<br />
Riproduzione e sopravvivenza anima<strong>le</strong> in microgravità<br />
Clau<strong>di</strong>a Ricci 240
1. AGRICOLTURA
AGRICOLTURA<br />
1.1 PRODUZIONE<br />
E DIFESA<br />
3
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Attività <strong>di</strong> sostanze naturali e <strong>di</strong> sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma <strong>di</strong>seases<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Gemma Assante (gemma.assante@unimi.it)<br />
Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione vegeta<strong>le</strong>-Sezione Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 - Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Una serie <strong>di</strong> metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma non<br />
hanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi <strong>di</strong> attività nei confronti dei fitoplasmi,<br />
gruppo <strong>di</strong> patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. <strong>La</strong> ricerca è effettuata<br />
su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una mo<strong>le</strong>cola<br />
attiva e stu<strong>di</strong>are l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabi<strong>le</strong> il trattamento<br />
con la mo<strong>le</strong>cola eventualmente attiva.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E' stato messo a punto un sistema <strong>di</strong> saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventua<strong>le</strong> validazione<br />
<strong>di</strong> test <strong>di</strong> efficacia.<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento del<strong>le</strong> strategie <strong>di</strong> controllo del<strong>le</strong> fitoplasmosi e approfon<strong>di</strong>mento sul rapporto ospite-patogeno<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Chiesa S.et al.(2007) Bul<strong>le</strong>tin of Insectology 60 (2): 313-314.<br />
Chiesa S. et al. (2008). A tentative <strong>di</strong>scrimination between healthy and phytoplasma-infected<br />
periwink<strong>le</strong>s by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba<br />
4
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dello stato sanitario della mammella <strong>di</strong> bovina attraverso lo stu<strong>di</strong>o<br />
della produzione <strong>di</strong> latte<br />
Ing<strong>le</strong>se: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciana Bava (luciana.bava@unimi.it)<br />
Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Madda<strong>le</strong>na Zucali<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali, sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria, 2 - Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Emissione del latte; Sanità mammella; Qualità latte<br />
Milk flow; Udder health; Milk quality<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella produzione del latte una corretta procedura <strong>di</strong> mungitura è fondamenta<strong>le</strong> per poter mungere<br />
in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’anima<strong>le</strong>, riducendo i rischi <strong>di</strong> infezione<br />
mammaria e consentendo l’ottenimento <strong>di</strong> un latte <strong>di</strong> buona qualità. Lo scopo della ricerca<br />
è stato quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i principali punti critici del processo <strong>di</strong> mungitura me<strong>di</strong>ante l'analisi<br />
dei dati ottenuti da flussometri e<strong>le</strong>ttronici in grado <strong>di</strong> misurare in continuo <strong>le</strong> caratteristiche in<strong>di</strong>viduali<br />
del<strong>le</strong> curve <strong>di</strong> emissione del latte da parte del<strong>le</strong> bovine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Patologia Anima<strong>le</strong>, Igiene e Sanità Pubblica<br />
Veterinaria, UNIMI; ARAL<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati dello stu<strong>di</strong>o hanno confermato che <strong>le</strong> caratteristiche della curva <strong>di</strong> emissione sono dei<br />
buoni in<strong>di</strong>catori pre<strong>di</strong>ttivi per l'identificazione rapida <strong>di</strong> situazioni prb<strong>le</strong>matiche sia in terrmini <strong>di</strong><br />
efficienza della mungitura che in termini <strong>di</strong> stato sanitario della mammella.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'utilizzo dei flussometri in sala <strong>di</strong> mungitura consente sia all'al<strong>le</strong>vatore che al tecnico <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttvi<br />
che consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217<br />
A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167<br />
L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502<br />
L. Bava et al., Quaderni Ricerca Regione Lombar<strong>di</strong>a (2008) 82<br />
M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press<br />
5
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della <strong>di</strong>gestione anaerobica<br />
a supporto del loro impiego agronomico<br />
Ing<strong>le</strong>se: Characterisation of raw and <strong>di</strong>gested animal manures to support their agronomic application<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />
Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Danie<strong>le</strong> Cavalli, Andrea Manfre<strong>di</strong>ni, Marco Negri, Tommaso Maggiore<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto<br />
Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
In Lombar<strong>di</strong>a i reflui zootecnici, tal quali o <strong>di</strong>geriti anaerobicamente, costituiscono un prob<strong>le</strong>ma gestiona<strong>le</strong><br />
ed ambienta<strong>le</strong>, sia per la variabilità compositiva, sia per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> stimare la <strong>di</strong>namica<br />
<strong>di</strong> mineralizzazione dell'azoto. In alternativa al<strong>le</strong> analisi convenzionali, che sono costose e quin<strong>di</strong><br />
raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapi<strong>di</strong> basati sulla spettroscopia nel vicino<br />
infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi <strong>di</strong> rilascio dell’azoto sono stati<br />
sviluppati modelli <strong>di</strong> simulazione basati su prove <strong>di</strong> incubazione condotte in laboratorio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Associazione Regiona<strong>le</strong> Al<strong>le</strong>vatori della Lombar<strong>di</strong>a<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Utilizzando 101 campioni <strong>di</strong> liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono<br />
stime utili per la loro gestione agronomica. Dal<strong>le</strong> prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante<br />
nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica.<br />
Possibili applicazioni<br />
Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio<br />
e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli <strong>di</strong> simulazione consentono<br />
il confronto <strong>di</strong> scenari applicativi, a scala <strong>di</strong> campo e territoria<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.<br />
G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.<br />
P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.<br />
P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.<br />
L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)<br />
6
Titolo del progetto<br />
Italiano: Diagnosi precoce <strong>di</strong> patogeni del<strong>le</strong> piante<br />
Ing<strong>le</strong>se: Early detection of plant pathogens<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Bianco Piero Attilio (piero.bianco@unimi.it)<br />
Casati Paola<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2, Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fitopatogeni, <strong>di</strong>agnostica precoce<br />
Plant pathogens, early detection<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
È' sempre più urgente <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostici rapi<strong>di</strong>, specifici e sensibili per il ri<strong>le</strong>vamento<br />
dei patogeni del<strong>le</strong> piante al fine <strong>di</strong> ottemperare al<strong>le</strong> norme in vigore in materia <strong>di</strong> circolazione<br />
dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’in<strong>di</strong>viduazione e la caratterizzazione <strong>di</strong><br />
isolati <strong>di</strong> fitovirus e <strong>di</strong> fitoplasmi da quarantena e “<strong>di</strong> qualità”, la se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> marcatori mo<strong>le</strong>colari<br />
ad hoc, la preparazione <strong>di</strong> sonde mo<strong>le</strong>colari e verifica della loro efficienza su estratti da piante<br />
infette e la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> kit <strong>di</strong>agnostici<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Parco Tecnologico Padano <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>viduare polimorifismi genici e marcatori mo<strong>le</strong>colari tipici <strong>di</strong> patogeni da quarantena e agenti<br />
<strong>di</strong> gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) del<br />
pesco (sharka) e del melo (scopazzi o app<strong>le</strong> proliferation)<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto e produzione <strong>di</strong> kits <strong>di</strong>agnostici<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence dorée<br />
<strong>di</strong>sease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264-<br />
Casati P. et al. 2009. Identification and Mo<strong>le</strong>cular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in N-<br />
western Italy. J. of Phyt. in press.<br />
7
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Reti <strong>di</strong> sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Sensor network for automatic monitoring of pest insects<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />
Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Nal<strong>di</strong><br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Difesa colture, semiochimici, reti monitoraggio<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’impiego <strong>di</strong> segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comportamento<br />
degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo <strong>di</strong> nuovi sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del<strong>le</strong><br />
piante, caratterizzati da capaci <strong>di</strong> coniugare efficacia e se<strong>le</strong>ttività fitosanitaria a esigenze <strong>di</strong> sicurezza<br />
tossicologica, alimentare e ambienta<strong>le</strong>.<br />
Un contributo fondamenta<strong>le</strong> per la gestione <strong>di</strong> queste nuove tecniche viene da sistemi automatici<br />
in grado <strong>di</strong> monitorare, <strong>di</strong>rettamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, la<br />
popolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto Agrario San Miche<strong>le</strong> all'A<strong>di</strong>ge<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono state messe a punto unità automatiche <strong>di</strong> campo che associate a stazioni <strong>di</strong> attrazione<br />
semiochimica permettono <strong>di</strong> registrare l'andamento del<strong>le</strong> popolazioni parassite e la loro reazione<br />
all'esposizione alla sorgente semiochimica.<br />
Possibili applicazioni<br />
Reti territoriali <strong>di</strong> monitoraggio dei parassiti <strong>di</strong> interesse agrario; <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> comprensori agricoli<br />
specializzati; <strong>di</strong>fesa dei parchi e del<strong>le</strong> foreste; presi<strong>di</strong>o dei punti <strong>di</strong> ingresso del<strong>le</strong> specie esogene<br />
invasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo <strong>di</strong> nuovi prodotti semiochimici<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico del<strong>le</strong> popolazioni <strong>di</strong> insetti<br />
fitofagi", Quaderni dei Georgofili<br />
Oberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide delivering<br />
systems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008<br />
8
Titolo del progetto<br />
Italiano: Batteri promotori della crescita vegeta<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Plant growth promoting bacteria<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sara Borin, sara.borin@unimi.it<br />
Danie<strong>le</strong> Daffonchio, Clau<strong>di</strong>a Sorlini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Biostimolazione, biofertilizzazione, biocontrollo<br />
Biostimulation, biofertilisation, biocontrol<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la microflora associata al<strong>le</strong> piante, allo scopo <strong>di</strong> isolare colture<br />
batteriche aventi attività <strong>di</strong> promozione della crescita vegeta<strong>le</strong>, con particolare riferimento all'attenuazione<br />
dello stress idrico. Vengono stu<strong>di</strong>ate <strong>le</strong> attività <strong>di</strong>rette sulla crescita, quali l'apporto <strong>di</strong><br />
nutrienti <strong>di</strong>sponibili per la nutrizione vegeta<strong>le</strong>r (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assetto<br />
ormona<strong>le</strong> della pianta (biostimolazione), e <strong>le</strong> attività in<strong>di</strong>rette sulla crescita, quali la produzione<br />
<strong>di</strong> sostanze antagoniste <strong>di</strong> fitopatogeni (biocontrollo).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong> (Università <strong>di</strong> Milano)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> inoculi per <strong>le</strong> colture agrarie<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
9
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione della qualità del frutto: in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori fisiologici,<br />
biochimici e mo<strong>le</strong>colari per il miglioramento genetico del pesco<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study of physiological, biochemical and mo<strong>le</strong>cular aspects of peach fruit ripening and<br />
development of quality traits<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it )<br />
Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pesca, eti<strong>le</strong>ne, qualità del frutto<br />
Peach; ethy<strong>le</strong>ne; fruit quality<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e <strong>di</strong>etetiche. <strong>La</strong> ricerca<br />
esamina gli aspetti biochimico-mo<strong>le</strong>colari dell’evoluzione, durante la maturazione, del<strong>le</strong> caratteristiche<br />
qualitative (tessitura, composti nutraceutici) <strong>di</strong> frutti con <strong>di</strong>verso pattern <strong>di</strong> maturazione<br />
ed ammorbi<strong>di</strong>mento della polpa. Vengono stu<strong>di</strong>ati <strong>le</strong> caratteristiche ed i livelli <strong>di</strong> espressione <strong>di</strong><br />
geni implicati nella ristrutturazione del<strong>le</strong> pareti del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> della polpa e <strong>di</strong> geni coinvolti nel<br />
signalling eti<strong>le</strong>nico, allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare marcatori mo<strong>le</strong>colari della qualità del frutto.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per<br />
la Frutticoltura, Roma<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Marcatore mo<strong>le</strong>colare della tessitura<br />
Conoscenze <strong>di</strong> base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />
Sequenze geniche<br />
Possibili applicazioni<br />
Uso dei marcatori per se<strong>le</strong>zione assistita (MAS)<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162.<br />
S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328.<br />
A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethy<strong>le</strong>ne Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer,<br />
pp. 175-180.<br />
10
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo del<strong>le</strong> produzioni <strong>di</strong> erbe officinali <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vato valore qualitativo<br />
e salutistico nell’area alpina<br />
Ing<strong>le</strong>se: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it)<br />
Anna Giorgi, Marco Mingozzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Erbe officinali, qualità, area alpina<br />
Herbs, quality, alpine area<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Progetto che mira all’in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> strategie <strong>di</strong> miglioramento della produzione <strong>di</strong> piante<br />
officinali in aree montane, con meto<strong>di</strong> compatibili con l’ambiente, al fine <strong>di</strong> ottenere una una<br />
gamma <strong>di</strong> prodotti con <strong>di</strong>fferente funzionalità nel settore erboristico. Stu<strong>di</strong>o sul comportamento<br />
agronomico e della produttività quali-quantitativa <strong>di</strong> cultivar <strong>di</strong> piante officinali in <strong>di</strong>fferenti con<strong>di</strong>zioni<br />
pedo-climatiche. Stu<strong>di</strong>o dell'influenza <strong>di</strong> fattori ambientali sulla produzione <strong>di</strong> metaboliti<br />
secondari in campo e in modelli in vitro.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Comunità Montana <strong>di</strong> Morbegno; Università dell'Insubria<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Attuazione ed imp<strong>le</strong>mentazione <strong>di</strong> una microfiliera <strong>di</strong> piante officinali in montagna.<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> composti caratterizzanti la qualità del<strong>le</strong> produzioni e del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni che ne<br />
influenzano la sintesi in contesto montano.<br />
Possibili applicazioni<br />
Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione del<strong>le</strong> produzioni officinali con criteri qualitativi<br />
nuovi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M<br />
(2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007)<br />
PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021.<br />
11
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuovi strumenti <strong>di</strong> lotta biologica al cancro del castagno<br />
Ing<strong>le</strong>se: New tools for the biological control of chestnut blight<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paolo Cortesi (paolo.cortesi@unimi.it)<br />
Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Cryphonectria parasitica, ipoviru<strong>le</strong>nza, CHV1<br />
Cryphonectria parasitica, ipoviru<strong>le</strong>nce, CHV1<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il castagno è un'essenza multifunziona<strong>le</strong> molto importante per il territorio. Nel tempo la superficie<br />
occupata dal castagno (10% della superficie foresta<strong>le</strong> naziona<strong>le</strong> e 13-15% <strong>di</strong> quella lombarda)<br />
<strong>di</strong>minuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai danni<br />
causati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Ta<strong>le</strong> malattia può essere curata attraverso<br />
l'uso <strong>di</strong> ceppi del fungo ipoviru<strong>le</strong>nti. Vengono pre<strong>di</strong>sposti ceppi per gli interventi <strong>di</strong> lotta biologica<br />
al cancro nel<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse realtà anche in formulazioni innovative.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università<br />
degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ceppi ipoviru<strong>le</strong>nti formulati per applicazioni su castagno.<br />
Possibili applicazioni<br />
Lotta biologica al cancro del castagno<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118.<br />
Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338.<br />
Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42.<br />
12
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ricerca <strong>di</strong> SNPs in geni can<strong>di</strong>dati per la fertilità maschi<strong>le</strong> nella specie bovina<br />
Ing<strong>le</strong>se: SNPs detection in can<strong>di</strong>date genes for ma<strong>le</strong> fertility in catt<strong>le</strong><br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Crepal<strong>di</strong> (paola.crepal<strong>di</strong>@unimi.it)<br />
Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fertilità maschi<strong>le</strong>; bovini; SNP<br />
Ma<strong>le</strong> fertility; catt<strong>le</strong>; SNP<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella specie bovina, la fertilità maschi<strong>le</strong> contribuisce al successo economico dell’al<strong>le</strong>vamento. Le<br />
nuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e <strong>le</strong> crescenti informazioni<br />
mo<strong>le</strong>colari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>viduare un alto numero <strong>di</strong> geni can<strong>di</strong>dati per la fertilità maschi<strong>le</strong>, anche per la specie bovina.<br />
L’identificazione <strong>di</strong> marcatori SNP (Sing<strong>le</strong> Nuc<strong>le</strong>otide Polymorphism) in questi geni bovini e stu<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> associazione con questo carattere, possono costituire un uti<strong>le</strong> strumento per la valutazione dei<br />
riproduttori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Produzioni Animali, UNITUS; Istituto <strong>di</strong> Zootecnica,<br />
UNICATT; VSA, UNIMI<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Un pannello <strong>di</strong> marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materia<strong>le</strong> semina<strong>le</strong> <strong>di</strong> giovani<br />
riproduttori maschi.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> valutazione dei riproduttori maschi e l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> varianti genetiche associate a migliori<br />
o peggiori caratteristiche <strong>di</strong> fertilità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Crepal<strong>di</strong> P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understan<strong>di</strong>ng<br />
of bull fertility: phenotypic traits description and can<strong>di</strong>date gene approach. ITALIAN JOURNAL OF<br />
ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />
13
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ricerca <strong>di</strong> polimorfismi in geni can<strong>di</strong>dati per <strong>le</strong> variazioni quanti-qualitative della<br />
frazione lipi<strong>di</strong>ca del latte caprino<br />
Ing<strong>le</strong>se: Identification of polymorphisms in can<strong>di</strong>date genes for milk fat traits in goat<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Crepal<strong>di</strong> (paola.crepal<strong>di</strong>@unimi.it)<br />
Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> componente lipi<strong>di</strong>ca del latte influenza <strong>le</strong> caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodotto<br />
e ha implicazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnologico <strong>le</strong>gate alla sua conservazione e trasformazione.<br />
Obiettivo del progetto è lo stu<strong>di</strong>o del polimorfismo <strong>di</strong> geni coinvolti nel<strong>le</strong> variazioni quanti-qualitative<br />
del grasso del latte <strong>di</strong> capra del<strong>le</strong> principali razze al<strong>le</strong>vate in Italia, al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
varianti al<strong>le</strong>liche associate alla variabilità <strong>di</strong> questo carattere e quin<strong>di</strong> utili per la se<strong>le</strong>zione dei<br />
riproduttori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione <strong>di</strong> marcatori SNP (Sing<strong>le</strong> Nuc<strong>le</strong>otide Polymorphism) associati alla variazione quantitativa<br />
e qualitativa dei lipi<strong>di</strong> del latte <strong>di</strong> capra.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo <strong>di</strong> marcatori utili per la se<strong>le</strong>zione dei riproduttori caprini; miglioramento <strong>di</strong> caratteristiche<br />
qualitative dei prodotti lattiero-caseari del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse razze caprine al<strong>le</strong>vate; valorizzazione<br />
della <strong>di</strong>versità del<strong>le</strong> razze autoctone.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Ramunno L., Cosenza G., Crepal<strong>di</strong> P., Pilla F. (2008) <strong>La</strong>rge Animal Review, 14:117-121.<br />
Milanesi E., Nicoloso L., Crepal<strong>di</strong> P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Pa<strong>le</strong>rmo, 9-12<br />
Giugno 2009)<br />
14
Titolo del progetto<br />
Italiano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />
conformemene a vari <strong>di</strong>sciplinari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed accor<strong>di</strong>ng to the guidelines<br />
of the PDO ham production consortia<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />
Gianluca Galassi, Luca Malagutti<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Suino pesante, prestazioni zootecniche, azoto<br />
Heavy pig, performance, nitrogen<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli al<strong>le</strong>vamenti zootecnici necessitano sempre più <strong>di</strong> strategie in grado <strong>di</strong> ridurre l'impatto<br />
ambienta<strong>le</strong> derivante. Il progetto <strong>di</strong> ricerca ha avuto lo scopo <strong>di</strong> valutare l'effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ete ad alto<br />
contenuto <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> non amidacei e alto tenore <strong>di</strong> fibra, abbinato alla riduzione della quota<br />
proteica, sui parametri produttivi e <strong>le</strong> emissioni ammoniacali dai reflui <strong>di</strong> suini alimentati con<br />
razioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerentemente<br />
con quanto proposto dai <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione dei maggiori consorzi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prestazioni zootecniche e <strong>di</strong>geribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi alla<br />
macellazione, emissione ammoniaca<strong>le</strong> dai reflui<br />
Possibili applicazioni<br />
E' possibi<strong>le</strong> attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'introduzione<br />
<strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> non amidacei nella <strong>di</strong>eta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotata<br />
nel suino pesante, senza penalizzare <strong>le</strong> prestazioni zootecniche<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239<br />
G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombar<strong>di</strong>a- 2006, n. 56<br />
L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombar<strong>di</strong>a- 2008, n 79<br />
15
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione <strong>di</strong> azoto (N) e fosforo (P)<br />
nella bovina da latte<br />
Ing<strong>le</strong>se: Fee<strong>di</strong>ng tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />
Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Escrezione azotata, bovina da latte, fosforo<br />
N excretion, dairy cow, phosphorous<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo del progetto è quello <strong>di</strong> mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata e<br />
fosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 <strong>di</strong>ete, metà destinate a bovine ad alta produzione<br />
e metà a bassa produzione. I due gruppi <strong>di</strong> bovine saranno ulteriormente sud<strong>di</strong>visi in due<br />
sottogruppi alimentati con due razioni a <strong>di</strong>verso rapporto "amido:proteine". Si registreranno ingestione,<br />
produzione quanti/qualitativa <strong>di</strong> latte, bilancio azotato e fosforico <strong>di</strong> ogni bovina.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: ERSAF Mantova<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste <strong>di</strong>vulgative.<br />
Si valuterà inoltre l'opportunità <strong>di</strong> organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici e<br />
al<strong>le</strong>vatori.<br />
Possibili applicazioni<br />
Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti <strong>di</strong> mangimificio e agli stessi al<strong>le</strong>vatori<br />
razioni che possano contenere il più possibi<strong>le</strong> l'escrezione <strong>di</strong> N e <strong>di</strong> P da parte della bovina, fatto<br />
questo essenzia<strong>le</strong> nell'ottica della Direttiva Nitrati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corso<br />
<strong>di</strong> pubblicazione.<br />
16
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sintesi <strong>di</strong> nuovi fungici<strong>di</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Synthesis of new fungicides<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sabrina Dallaval<strong>le</strong> (sabrina.dallaval<strong>le</strong>@unimi.it)<br />
Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sar<strong>di</strong><br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Sintesi, Fungici<strong>di</strong>, Micosi<br />
Synthesis, Fungicides, Mycosis<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Vengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi <strong>di</strong> prodotti naturali, ad<br />
attività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni del<strong>le</strong> piante e<br />
dell'uomo, sia in vitro che in vivo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano<br />
e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità - UniMI<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Alcune serie <strong>di</strong> composti organici attivi contro funghi patogeni del<strong>le</strong> piante, e una classe <strong>di</strong> composti<br />
molto attivi su dermatofiti, responsabili <strong>di</strong> infezioni fungine nell'uomo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento del<strong>le</strong> micosi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Arnol<strong>di</strong> et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007)<br />
N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008)<br />
N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009)<br />
Brevetto a nome Università <strong>di</strong> Milano in preparazione<br />
17
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Recupero e valorizzazione <strong>di</strong> vecchie varietà <strong>di</strong> me<strong>le</strong> con e<strong>le</strong>vate proprietà<br />
nutraceutiche<br />
Ing<strong>le</strong>se: Recovery and exploitation of old App<strong>le</strong> varieties with higher nutraceutical substances<br />
content<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Tommaso Eccher (tommaso.eccher@unimi.it)<br />
Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Antiossidanti, Acido ascorbico, Polifenoli<br />
Ascorbic acid, Antioxidants, Polyphenols<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Molte vecchie varietà <strong>di</strong> melo, non più coltivate, producono frutti <strong>di</strong> pregio sia per caratteristiche<br />
morfologiche e organo<strong>le</strong>ttiche che per <strong>le</strong> loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superiori<br />
a quel<strong>le</strong> del<strong>le</strong> cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazione<br />
del patrimonio genetico raccolto in un campo col<strong>le</strong>zione e la valorizzazione del<strong>le</strong> cv più promettenti<br />
anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Conservazione del patrimonio genetico del melo e in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> vecchie cultivar che presentano<br />
resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambienta<strong>le</strong> e frutti con caratteristiche<br />
qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organo<strong>le</strong>ttico che per il loro contenuto nutraceutico<br />
Possibili applicazioni<br />
Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione <strong>di</strong> cultivar con<br />
alto valore nutriziona<strong>le</strong><br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26.<br />
T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109<br />
R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254<br />
R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333<br />
R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521<br />
18
Titolo del progetto<br />
Italiano: Controlli biochimici e fisiologici <strong>di</strong> assorbimento ed assimilazione dell'azoto<br />
in Zea mays<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and<br />
assimilation in Zea mays<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />
Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Azoto, nitrato, pH cellulare, proteomica<br />
Nitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'azoto, presente nei suoli agrari preva<strong>le</strong>ntemente come nitrato, costituisce uno dei principali fattori<br />
che possono limitare la produttività del<strong>le</strong> specie coltivate. <strong>La</strong> ricerca si prefigge <strong>di</strong> meglio<br />
caratterizzare <strong>le</strong> basi mo<strong>le</strong>colari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sono<br />
attualmente in atto due ricerche. <strong>La</strong> prima ha l'obiettivo <strong>di</strong> chiarire il ruolo del pH cellulare come<br />
secondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge <strong>di</strong> analizzare<br />
i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al <strong>di</strong>verso stato nutriziona<strong>le</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitrato<br />
Approfon<strong>di</strong>mento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azoto<br />
Caratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea mays<br />
Caratterizzazione <strong>di</strong> proteine<br />
Possibili applicazioni<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> marcatori da impiegarsi in progetti <strong>di</strong> se<strong>le</strong>zione assistita<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061.<br />
Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted)<br />
19
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Qualità enologica dell'uva in relazione al<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali e vocazionalità<br />
alla viticoltura<br />
Ing<strong>le</strong>se: Enological quality of grapes in relation to environmental con<strong>di</strong>tions and land suitability<br />
to viticulture<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Osvaldo Failla (osvaldo.failla@unimi.it)<br />
Mara Rossoni, <strong>La</strong>ura Rustioni<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Vitis vinifera, polifenoli, agro-ecologia<br />
Vitis vinifera, polyphenols, agroecology<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca che<br />
porta ad accumuli se<strong>le</strong>ttivi <strong>di</strong> polifenoli e <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> aromatiche. Il metabolismo della bacca è<br />
modulato dal<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare importanza<br />
vi è il microclima termico e ra<strong>di</strong>ativo del grappolo. Il progetto affronta questa prob<strong>le</strong>matica<br />
a sca<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse, da quella micrometeorologica a quella territoria<strong>le</strong> con strumenti <strong>di</strong> analisi<br />
mo<strong>le</strong>colare e <strong>di</strong> modellistica. L'obiettivo genera<strong>le</strong> è <strong>di</strong> valorizzare la qualità enologica dell'uva.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Piattaforma <strong>di</strong> Proteomica del CISI - Università <strong>di</strong> Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione del<strong>le</strong> tecniche colturali del vigneto in <strong>di</strong>versi contesti<br />
vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici.<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento del<strong>le</strong> pratiche colturali e trafi<strong>le</strong> <strong>di</strong> vinificazione adatte a valorizzare la qualità dell'uva.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138.<br />
Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180.<br />
Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378<br />
20
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego <strong>di</strong> chitosani nell'induzione <strong>di</strong> resistenza agli stress biotici e abiotici<br />
del<strong>le</strong> piante<br />
Ing<strong>le</strong>se: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />
Marcello Iriti, Dario Maffi, Va<strong>le</strong>ntina Picchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Chitosano, induzione <strong>di</strong> resistenza, stress<br />
Chitosans, induced resistance, stress<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'induzione dei meccanismi <strong>di</strong> resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una strategia<br />
alternativa e/o comp<strong>le</strong>mentare all'utilizzo <strong>di</strong> agrofarmaci. Tra gli induttori, notevo<strong>le</strong> interesse<br />
rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei.<br />
<strong>La</strong> ricerca si prefigge <strong>di</strong> verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi <strong>di</strong><br />
stress, il loro meccanismo <strong>di</strong> azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione in<br />
pieno campo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CNR, Istituto <strong>di</strong> Virologia Vegeta<strong>le</strong>, Valagro SpA.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Meccanismi <strong>di</strong> azione dei vari tipi <strong>di</strong> chitosano nell'induzione <strong>di</strong> resistenza agli stress. Formulati a<br />
base <strong>di</strong> chitosano <strong>di</strong> faci<strong>le</strong> solubilità ed impiego in pieno campo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Protezione del<strong>le</strong> colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto natura<strong>le</strong>, a basso impatto<br />
ambienta<strong>le</strong> ed in grado <strong>di</strong> abbassare il livello <strong>di</strong> micotossine.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900<br />
Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124<br />
Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401<br />
Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111<br />
Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009<br />
21
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche <strong>di</strong> identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />
Ing<strong>le</strong>se: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences,<br />
control strategies<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />
Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Va<strong>le</strong>ntina Picchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Ozono, frumento, sintomatologia<br />
Ozone, wheat, sintomathology<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il frumento è una del<strong>le</strong> colture più sensibili ai danni da ozono, con per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> produttività fino al<br />
20%. Il progetto si propone <strong>di</strong> validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da patogeni,<br />
e la sensibilità all'inquinante del<strong>le</strong> varietà più coltivate. Si propone inoltre <strong>di</strong> verificare <strong>le</strong><br />
per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e il<br />
modo <strong>di</strong> prevenire i danni con trattamenti specifici.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sintomatologia indotta da ozono su varietà <strong>di</strong> frumento tenero e duro; in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> varietà<br />
tol<strong>le</strong>ranti; alterazioni quali-quantitative del<strong>le</strong> cariossi<strong>di</strong>; sostanze in grado <strong>di</strong> limitare i danni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina <strong>di</strong><br />
varietà tol<strong>le</strong>ranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282<br />
Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18.<br />
Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026<br />
Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301<br />
Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208,<br />
22
Titolo del progetto<br />
Italiano: L'impianto <strong>di</strong> colture arboree a rapido accrescimento<br />
Ing<strong>le</strong>se: SRF transplanting<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Biomassa, colture arboree, impianto<br />
Biomass, tree crops, transplanting<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ceduazione quinquenna<strong>le</strong> del<strong>le</strong> specie <strong>le</strong>gnose a rapido accrescimento destinate alla produzione<br />
<strong>di</strong> <strong>le</strong>gno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente dei<br />
polloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità <strong>di</strong> impianto impone l'uso <strong>di</strong> trapiantatrici particolari<br />
in grado <strong>di</strong> operare con astoni. Per contenere i costi <strong>di</strong> produzione e valutare <strong>le</strong> prestazioni dei<br />
prototpi <strong>di</strong> trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo <strong>di</strong> tutti i parametri operativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CNER, Centro Naziona<strong>le</strong> Energie Rinnovabili Agrico<strong>le</strong><br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1 tirocinio (in esecuzione)<br />
Possibili applicazioni<br />
Meccanizzazione raccolta biomasse <strong>le</strong>gnose per filiere energetiche<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1 articolo su rivista naziona<strong>le</strong><br />
23
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione dei cereali minori <strong>di</strong> montagna<br />
Ing<strong>le</strong>se: Valorization of cereal productions in mountain areas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Giorgi (anna.giorgi@unimi.it)<br />
Moira Madeo, Marco Mingozzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Cereali; Grano saraceno; montagna<br />
Cereals; buckwheat; mountain areas<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto “Valorizzazione dei cereali minori <strong>di</strong> montagna in provincia <strong>di</strong> Brescia” con capofila la<br />
Comunità Montana <strong>di</strong> Val<strong>le</strong> Camonica e finanziamento del Centro Stu<strong>di</strong> sulla Montagna Bresciana,<br />
ha la finalità <strong>di</strong> riproporre la messa in coltura <strong>di</strong> cereali minori nel<strong>le</strong> aree montane della provincia<br />
<strong>di</strong> Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità <strong>di</strong> una “filiera corta” <strong>le</strong>gata a tali produzioni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Centro Stu<strong>di</strong> sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura<br />
della provincia <strong>di</strong> Brescia<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Verificare la sostenibilità del<strong>le</strong> produzioni in oggetto.<br />
Possibili applicazioni<br />
Offrire la possibilità agli agricoltori <strong>di</strong> coltivare cereali minori su più vaste superfici, <strong>di</strong>versificando<br />
l’offerta <strong>di</strong> prodotti del<strong>le</strong> aree montane.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
24
Titolo del progetto<br />
Italiano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie <strong>di</strong> piante officinali<br />
della sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary<br />
metabolites in herbs<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Giorgi - anna.giorgi@unimi.it<br />
M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Piante officinali, interazione pianta-insetto<br />
Herbs, plant-insect interaction<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto consiste in uno stu<strong>di</strong>o inter<strong>di</strong>sciplinare teso a verificare attraverso approcci <strong>di</strong> tipo chimico,<br />
biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza <strong>di</strong> stress abiotici e biotici sul contenuto <strong>di</strong><br />
specifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo stu<strong>di</strong>o mira ad indagare come<br />
l’attacco <strong>di</strong> specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi <strong>di</strong> principi attivi e qua<strong>le</strong> sia l'effetto<br />
sul ciclo vita<strong>le</strong> dei fitofagi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto <strong>di</strong> modelli in vitro e in vivo per lo stu<strong>di</strong>o dell'influenza <strong>di</strong> stress abiotici e biotici<br />
sulla produzione <strong>di</strong> metaboliti secondari in specie officinali. In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> composti fitochimici<br />
prodotti in risposta al<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stress applicate e potenzia<strong>le</strong> utilizzo.<br />
Possibili applicazioni<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni che favoriscano la sintesi <strong>di</strong> composti attivi nel<strong>le</strong> specie indagate per<br />
utilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insettici<strong>di</strong>), ecc.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114,<br />
204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia,<br />
J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29.<br />
25
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni<br />
in agricoltura<br />
Ing<strong>le</strong>se: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />
Franco Faoro, Sara Vitalini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Uva, polifenoli, melatonina<br />
Grape products, polyphenols, melatonin<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo del progetto è quello <strong>di</strong> migliorare il contenuto <strong>di</strong> polifenoli e <strong>di</strong> melatonina in uve trattate<br />
con elicitori. Tali mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> sono in grado <strong>di</strong> attivare i meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della pianta verso<br />
i patogeni, tra i quali la sintesi <strong>di</strong> fitoa<strong>le</strong>ssine (polifenoli).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro <strong>di</strong> Ricerca per la Viticoltura<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I principali risultati attesi includono la possibilità <strong>di</strong> ottenere dei prodotti (uve e vini) con un maggior<br />
contenuto <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> bioattive <strong>di</strong> interesse farmaco-nutriziona<strong>le</strong>.<br />
Possibili applicazioni<br />
Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine <strong>di</strong> incrementare la sintesi <strong>di</strong> metaboliti secondari<br />
da parte della pianta, oltre che per il controllo <strong>di</strong> alcune malattie della vite. In termini <strong>di</strong> sostenibilità,<br />
tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413<br />
Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139<br />
Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38<br />
Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838<br />
Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81.<br />
26
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego del chitosano come antivira<strong>le</strong> e antitraspirante nel<strong>le</strong> piante<br />
Ing<strong>le</strong>se: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />
Franco Faoro<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Chitosano, virus, antitraspiranti<br />
Chitosan, virus, antitranspirant<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il chitosano è una mo<strong>le</strong>cola natura<strong>le</strong> in grado <strong>di</strong> attivare i meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della pianta, oltre<br />
che <strong>di</strong> regolare la funzionalità del comp<strong>le</strong>sso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto è<br />
quello <strong>di</strong> valutare il ruolo <strong>di</strong> alcuni ormoni (acido abscissico ed eti<strong>le</strong>ne) sui processi modulati da<br />
CHT.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore <strong>di</strong> resistenza che come antitraspirante,<br />
in merito alla regolazione ormona<strong>le</strong> eventua<strong>le</strong>nte indotta da CHT.<br />
Possibili applicazioni<br />
Tra <strong>le</strong> applicazioni, la possibilità <strong>di</strong> utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivira<strong>le</strong>,<br />
data la mancanza <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo in<br />
aree rurali particolarmente siccitose.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111<br />
Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3<br />
Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009)<br />
Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004<br />
27
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modalità <strong>di</strong> conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />
Ing<strong>le</strong>se: Effect of storage con<strong>di</strong>tions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ilaria Mignani (ilaria.mignani@unimi.it)<br />
Anna Spinar<strong>di</strong>, Giacomo Cocetta<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Atmosfera controllata, mirtillo, antociani<br />
Control<strong>le</strong>d Atmosphere, blueberry, antocyanin content<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un e<strong>le</strong>vato interesse<br />
sia sotto il profilo nutriziona<strong>le</strong> che salutistico, a causa del suo ricco contenuto <strong>di</strong> fitonutrienti<br />
(antociani, flavonoi<strong>di</strong>, polifenoli e acido ascorbico) dall’e<strong>le</strong>vata attività antiossidante, importante<br />
nella prevenzione <strong>di</strong> patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto del<strong>le</strong><br />
modalità <strong>di</strong> conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto <strong>di</strong><br />
sostanze antiossidanti in due varietà <strong>di</strong>fferenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, <strong>di</strong> mirtillo gigante americano.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione del<strong>le</strong> migliori modalità <strong>di</strong> conservazione del mirtillo e dell'attitu<strong>di</strong>ne varieta<strong>le</strong> alla conservazione<br />
prolungata, per la salvaguar<strong>di</strong>a del contenuto in fitonutrienti; estensione del ca<strong>le</strong>ndario<br />
<strong>di</strong> commercializzazione a perio<strong>di</strong> dell'anno in cui non è reperibi<strong>le</strong> il frutto appena raccolto.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> modalità ottima<strong>le</strong> <strong>di</strong> conservazione, la salvaguar<strong>di</strong>a del contenuto in fitonutrienti e l'estensione<br />
del ca<strong>le</strong>ndario <strong>di</strong> commercializzazione può servire al<strong>le</strong> aziende per incrementare e valorizzare<br />
la produzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />
Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />
28
Titolo del progetto<br />
Italiano: Utilizzo <strong>di</strong> linee “gene trapping” <strong>di</strong> Arabidopsis thaliana per la costituzione <strong>di</strong><br />
piante bion<strong>di</strong>catrici dello stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo<br />
Ing<strong>le</strong>se: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioin<strong>di</strong>cators for sulfur<br />
nutritional status<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabio Francesco Nocito (fabio.nocito@unimi.it)<br />
Clarissa <strong>La</strong>ncilli, Gian Attilio Sacchi<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Sulfur, bioin<strong>di</strong>cator, gene trapping<br />
Zolfo, bioin<strong>di</strong>catore, gene trapping<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca ha lo scopo <strong>di</strong> valutare il possibi<strong>le</strong> utilizzo della strategia gene trapping per sviluppare<br />
bioin<strong>di</strong>catori vegetali in grado <strong>di</strong> monitorare lo stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo nel<strong>le</strong> piante e/o la<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> solfato in rizosfera. <strong>La</strong> popolazione <strong>di</strong> linee gene trapping <strong>di</strong> Arabidopsis thaliana,<br />
precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo <strong>di</strong> identificare in<br />
pianta e<strong>le</strong>menti genici in grado <strong>di</strong> rispondere a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> solfo-carenza in modo specifico e<br />
precoce, e quin<strong>di</strong> potenzialmente utili per lo sviluppo <strong>di</strong> bioin<strong>di</strong>catori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie, UNIMI<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione <strong>di</strong> una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado <strong>di</strong> indurre la trascrizione<br />
<strong>di</strong> un gene reporter in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> solfo-carenza.<br />
Possibili applicazioni<br />
Costituzione <strong>di</strong> un bioin<strong>di</strong>catore dello stato nutriziona<strong>le</strong> dello zolfo nel<strong>le</strong> piante.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
<strong>La</strong>ncilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in Plants<br />
Nocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156<br />
29
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> attinomiceti con attività <strong>di</strong> promozione della produttività vegeta<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Se<strong>le</strong>ction of actinomycetes with specific biological activity<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sergio Quaroni (sergio.quaroni@unimi.it)<br />
Marco Saracchi, Paola Sar<strong>di</strong>, Paolo Cortesi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong><br />
Bio<strong>di</strong>versità Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Streptomiceti, PGPR, biocontrollo<br />
Streptomycetes, PGPR, biocontrol<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione <strong>di</strong> metaboliti ad attività biologica e per <strong>le</strong><br />
relazioni che intrattengono con altri microrganismi e con <strong>le</strong> piante. In questa indagine vengono<br />
attuati isolamento e caratterizzazione <strong>di</strong> attinomiceti, con particolare interesse agli streptomiceti,<br />
in grado <strong>di</strong> produrre metaboliti secondari dotati <strong>di</strong> attività biologica e/o capaci <strong>di</strong> promozione<br />
o modulazione della crescita vegeta<strong>le</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente.<br />
Possibili applicazioni<br />
Biocontrollo del<strong>le</strong> malattie ra<strong>di</strong>cali, promozione della crescita vegeta<strong>le</strong>, biodegradazione <strong>di</strong> substrati<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> deterioramento, produzione <strong>di</strong> metaboliti secondari con attività biologica<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504<br />
L. Va<strong>le</strong>nti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118<br />
B. Petrolini, P. Sar<strong>di</strong> et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78<br />
30
Titolo del progetto<br />
Italiano: Identificazione <strong>di</strong> geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />
Ing<strong>le</strong>se: Comparative genomic approaches for the identification of can<strong>di</strong>date developmental<br />
genes in bar<strong>le</strong>y (Hordeum vulgare)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Orzo, architettura della pianta, genomica comparativa<br />
Bar<strong>le</strong>y, plant architecture, comparative genome<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'orzo si colloca fra <strong>le</strong> prime quattro specie <strong>di</strong> cereali per importanza economica e l'UE nel suo<br />
comp<strong>le</strong>sso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico comprendono<br />
il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga.<br />
Mutanti utili per la <strong>di</strong>ssezione <strong>di</strong> tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posizionati<br />
in una mappa mo<strong>le</strong>colare del genoma d'orzo.<br />
Questo progetto era volto all'identificazione <strong>di</strong> geni coinvolti nell'architettura della pianta <strong>di</strong> orzo<br />
me<strong>di</strong>ante analisi comparative col genoma <strong>di</strong> riso.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: UNIVERSITA' <strong>di</strong> BOLOGNA, UNIVERSITA' <strong>di</strong> MILANO - Dip.<br />
Scienze Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione <strong>di</strong> regioni genomiche <strong>di</strong> riso colineari con 23 loci mutanti <strong>di</strong> orzo<br />
Identificazione <strong>di</strong> geni can<strong>di</strong>dati per 23 mutanti <strong>di</strong> orzo<br />
Validazione preliminare <strong>di</strong> un gene can<strong>di</strong>dato per la ramificazione della spiga<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati faciliteranno l'isolamento <strong>di</strong> geni coinvolti nel controllo <strong>di</strong> caratteri <strong>di</strong> interesse agronomico,<br />
con potenziali ricadute su programmi <strong>di</strong> miglioramento genetico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Can<strong>di</strong>date<br />
genes for bar<strong>le</strong>y mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />
Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />
31
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Genomica per il miglioramento del<strong>le</strong> Triticeae (frumenti e orzo)<br />
Ing<strong>le</strong>se: Genomics for Triticeae improvement<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />
Francesco Salamini, Emanue<strong>le</strong> Quattrin<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Orzo, accestimento, mappe genetiche<br />
Bar<strong>le</strong>y, til<strong>le</strong>ring, genetic maps<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Limitare <strong>le</strong> aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questo<br />
ambito, incrementi nel<strong>le</strong> rese cerealico<strong>le</strong> si possono ottenere manipolando l'architettura della<br />
pianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenzia<strong>le</strong> impatto<br />
sul<strong>le</strong> rese e il controllo del<strong>le</strong> infestanti. L'orzo è il quarto cerea<strong>le</strong> al mondo per importanza economica.<br />
Obiettivo <strong>di</strong> questo progetto è la clonazione <strong>di</strong> un gene responsabi<strong>le</strong> dell'accestimento<br />
in orzo come punto <strong>di</strong> partenza per ottenere varietà migliorate.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Ampio progetto <strong>di</strong> collaborazione internaziona<strong>le</strong>, finanziato della<br />
EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione <strong>di</strong> un locus per l'accestimento <strong>di</strong> orzo.<br />
Marcatori mo<strong>le</strong>colari strettamente associati a locus per l'accestimento <strong>di</strong> orzo <strong>di</strong> potenzia<strong>le</strong> utilità<br />
in programmi <strong>di</strong> bree<strong>di</strong>ng.<br />
Gene responsabi<strong>le</strong> dell'accestimento in orzo e al<strong>le</strong>li utili per il bree<strong>di</strong>ng.<br />
Possibili applicazioni<br />
Marcatori e al<strong>le</strong>li associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento del<strong>le</strong> rese in orzo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Can<strong>di</strong>date<br />
genes for bar<strong>le</strong>y mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />
Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />
32
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego <strong>di</strong> markers fisiologici per l'identificazione <strong>di</strong> genotipi <strong>di</strong> riso a basso<br />
contenuto <strong>di</strong> cadmio in granella<br />
Ing<strong>le</strong>se: Identifying and characterizing the physiological and mo<strong>le</strong>cular determinants for the<br />
“cadmium content” trait in rice grain<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Gian Attilio Sacchi (gianattilio.sacchi@unimi.it)<br />
A<strong>le</strong>ssandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa <strong>La</strong>ncilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Rice, cadmium, metal transporters<br />
Riso, cadmio, trasportatori <strong>di</strong> metalli<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca ha lo scopo <strong>di</strong> chiarire i meccanismi fisiologici e mo<strong>le</strong>colari responsabili dell'accumulo<br />
<strong>di</strong> cadmio nella granella <strong>di</strong> riso. Si vogliono descrivere i comportamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse varietà <strong>di</strong> riso<br />
italiane, caratterizzate da <strong>di</strong>versi contenuti in cadmio, al<strong>le</strong>vate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sommersione o<br />
asciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei <strong>di</strong>versi organi della pianta<br />
vengono identificati alcuni geni co<strong>di</strong>ficanti per trasportatori <strong>di</strong> metalli, successivamente caratterizzati<br />
per i loro profili <strong>di</strong> espressione e <strong>le</strong> loro caratteristiche cinetiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie, UNIMI<br />
Ente Naziona<strong>le</strong> Riso<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> riso italiane a basso, me<strong>di</strong>o ed alto accumulo <strong>di</strong> cadmio nella granella.<br />
Descrizione dei profili <strong>di</strong> espressione dei geni <strong>di</strong> riso co<strong>di</strong>ficanti per trasportatori <strong>di</strong> metalli.<br />
Caratterizzazione funziona<strong>le</strong> e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati.<br />
Possibili applicazioni<br />
Se<strong>le</strong>zione precoce <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> riso a basso accumulo <strong>di</strong> cadmio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711<br />
Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156<br />
Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11<br />
Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental protection<br />
(Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765<br />
33
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Strumenti per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> nuove malattie batteriche e fungine del<strong>le</strong> piante<br />
Ing<strong>le</strong>se: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant <strong>di</strong>seases<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Saracchi (marco.saracchi@unimi.it)<br />
Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sar<strong>di</strong><br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong><br />
Bio<strong>di</strong>versità Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Diagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeni<br />
Diagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Ri<strong>le</strong>vare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per la<br />
<strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> malattie che essi provocano, specialmente per quel<strong>le</strong> <strong>di</strong> nuova introduzione. Ta<strong>le</strong><br />
aspetto presenta spesso notevoli <strong>di</strong>fficoltà e, talvolta, <strong>le</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali richiedono tempi<br />
analitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomo<strong>le</strong>colari specifici per il riconoscimento<br />
<strong>di</strong> agenti patogeni nel<strong>le</strong> matrici vegetali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sintesi <strong>di</strong> primer specie-specifici.<br />
Messa a punto <strong>di</strong> protocolli per il ri<strong>le</strong>vamento e identificazione <strong>di</strong> funghi cariogeni in matrici<br />
<strong>le</strong>gnose.<br />
Possibili applicazioni<br />
Diagnosi rapida <strong>di</strong> nuove malattie del<strong>le</strong> piante erbacee e arboree.<br />
Identificazione tassonomica <strong>di</strong> agenti <strong>di</strong> malattie.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136<br />
P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76.<br />
P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76<br />
M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61<br />
34
Titolo del progetto<br />
Italiano: Difesa dal<strong>le</strong> malattie dei vegetali in campo e in post raccolta me<strong>di</strong>ante uso<br />
<strong>di</strong> oli essenziali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Essential oil activity for the control of field and post-harvest <strong>di</strong>seases<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Sar<strong>di</strong> (paola.sar<strong>di</strong>@unimi.it)<br />
Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong><br />
Bio<strong>di</strong>versità Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Oli essenziali, post raccolta, <strong>di</strong>fesa<br />
Essential oils, post harvest, <strong>di</strong>sease management<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli oli essenziali del<strong>le</strong> piante aromatiche sono misce<strong>le</strong> <strong>di</strong> composti terpenici che hanno evidenziato<br />
capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente stu<strong>di</strong>ati come antibatterici<br />
e numerosi stu<strong>di</strong> sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengono<br />
effettuate la se<strong>le</strong>zione e la valutazione <strong>di</strong> oli efficaci verso i principali agenti <strong>di</strong> alterazioni postraccolta,<br />
come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e <strong>di</strong> epifitie <strong>di</strong><br />
campo, quali ad esempio gli oi<strong>di</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> oli utili per il controllo <strong>di</strong> malattie del<strong>le</strong> piante.<br />
Possibili applicazioni<br />
Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Farina, P. Sar<strong>di</strong> et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431<br />
G. Farina, P. Sar<strong>di</strong> et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43<br />
G. Farina, P. Sar<strong>di</strong> et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293<br />
35
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione del<strong>le</strong><br />
risorse genetiche<br />
Ing<strong>le</strong>se: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine<br />
genetic resources<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Attilio Scienza (attilio.scienza@unimi.it)<br />
Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> .Produzione Vegeta<strong>le</strong> (DIPROVE)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Variabilità genetica, mercatori mo<strong>le</strong>colari, vite<br />
Genetic <strong>di</strong>versity, mo<strong>le</strong>cular markers, grapevine<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Analisi tramite marcatori mo<strong>le</strong>colari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e vite<br />
selvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viticola<br />
italiana e lo stato <strong>di</strong> salute del<strong>le</strong> risorse genetiche spontanee. Al fine <strong>di</strong> tutelare <strong>le</strong> risorse<br />
genetiche in pericolo <strong>di</strong> erosione costituendo vigneti col<strong>le</strong>zione in cui preservare il materia<strong>le</strong> coltivato<br />
e selvatico censito.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Ist. Agrario San Miche<strong>le</strong> all'A<strong>di</strong>ge (TN); Fondazione Symbola<br />
(Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Realizzazione <strong>di</strong> vigneti col<strong>le</strong>zione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione genetica<br />
della specie V.vinifera. In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attività<br />
<strong>di</strong>vulgativa <strong>di</strong> sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-bio<strong>di</strong>versità .<br />
Possibili applicazioni<br />
Attività vivaistica. In<strong>di</strong>viduazione e messa a punto <strong>di</strong> marcatori mo<strong>le</strong>colari associati a caratteri <strong>di</strong><br />
interesse agronomico. Costituzione <strong>di</strong> Databases mo<strong>le</strong>colari funzionali al riconoscimento varieta<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Imazio et al., Ren<strong>di</strong>conti Lincei (2008). 19: 223-240<br />
De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184<br />
Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7<br />
36
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> mirtillo gigante americano<br />
(Vaccinium corymbosum L.)<br />
Ing<strong>le</strong>se: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Spinar<strong>di</strong> (anna.spinar<strong>di</strong>@unimi.it)<br />
Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Mirtillo, antociani, acido ascorbico<br />
Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un e<strong>le</strong>vato interesse<br />
sia sotto il profilo nutriziona<strong>le</strong> che salutistico, a causa del suo ricco contenuto <strong>di</strong> fitonutrienti<br />
(antociani, flavonoi<strong>di</strong>, polifenoli e acido ascorbico) dall’e<strong>le</strong>vata attività antiossidante, importante<br />
nella prevenzione <strong>di</strong> patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione<br />
degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione,<br />
in due varietà <strong>di</strong>fferenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>verse.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong> <strong>di</strong> Milano, Fondazione Fojanini<br />
(Sondrio)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione dei principali in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoi<strong>di</strong>, polifenoli totali<br />
e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottima<strong>le</strong> momento <strong>di</strong> raccolta per il maggior effetto salutistico<br />
e dell’area<strong>le</strong> <strong>di</strong> coltivazione per un frutto in grande espansione coltura<strong>le</strong>.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottima<strong>le</strong> momento <strong>di</strong> raccolta e l'ampliamento<br />
dell'area<strong>le</strong> <strong>di</strong> coltivazione può servire al<strong>le</strong> aziende per valorizzare la tipicità <strong>di</strong> produzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sinelli N., Spinar<strong>di</strong> A., Di Egi<strong>di</strong>o V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and<br />
Technology 50:31-36.<br />
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />
Spinar<strong>di</strong> A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />
37
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Effetto dell'ad<strong>di</strong>zione alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> organici sul<strong>le</strong> performance <strong>di</strong> crescita<br />
del coniglio<br />
Ing<strong>le</strong>se: Effect of <strong>di</strong>etary aci<strong>di</strong>fication on growth performance and caecal characteristics in rabbits<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ivan Toschi (ivan.toschi@unimi.it)<br />
Va<strong>le</strong>ntina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nico<strong>le</strong>tta Cesari<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Dietary aci<strong>di</strong>fication, growth performance, rabbits<br />
Aci<strong>di</strong>ficanti, performance zootecniche, conigli<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Negli al<strong>le</strong>vamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire prob<strong>le</strong>mi<br />
enterici durante la fase <strong>di</strong> accrescimento; il continuo utilizzo <strong>di</strong> queste mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> ha indotto<br />
negli animali fenomeni <strong>di</strong> “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> soluzioni<br />
alternative per migliorare la salute intestina<strong>le</strong> del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli aci<strong>di</strong> organici<br />
ad<strong>di</strong>zionati alla <strong>di</strong>eta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equilibrio<br />
della microflora cieca<strong>le</strong> e per promuovere <strong>le</strong> performance zootecniche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Regione Lombar<strong>di</strong>a, UNIMI DIPAV, Raggio <strong>di</strong> So<strong>le</strong> Mangimi S.p.A.,<br />
Granda Zootecnici s.r.l.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L'utilizzo degli aci<strong>di</strong>ficanti sembra migliorare <strong>le</strong> performance <strong>di</strong> accrescimento degli animali nella<br />
seconda fase del ciclo <strong>di</strong> ingrasso e l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> conversione alimentare, senza però ridurre la mortalità<br />
e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppare approcci multi<strong>di</strong>sciplinari per prevenire l'insorgenza del<strong>le</strong> forme enteriche nel coniglio,<br />
anche attraverso l'ad<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> organici con formulazioni <strong>di</strong>fferenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587.<br />
38
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />
Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />
Funghi tossinogeni, micotossine<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le indagini mirano all'in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> principali specie fungine tossinogene associate ai<br />
cereali, soprattutto mais e grano, <strong>le</strong> loro modalità <strong>di</strong> interazione con la specie ospite per quanto<br />
concerne l'infezione e la colonizzazione del<strong>le</strong> strutture riproduttive. <strong>La</strong> caratterizzazione degli in<strong>di</strong>vidui<br />
isolati riguarda in particolare <strong>le</strong> loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />
e nutrizionali al fine <strong>di</strong> evidenziare l'influenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori sulla produzione <strong>di</strong> sostanze tossiche.<br />
In ta<strong>le</strong> ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati <strong>di</strong> alcuni fungici<strong>di</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Sassari, Università <strong>di</strong> Padova<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia <strong>di</strong><br />
varie sostanze nel contenimento dei danni<br />
Possibili applicazioni<br />
L'indagine permette <strong>di</strong> tracciare una mappa della <strong>di</strong>stribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />
potenzia<strong>le</strong> produzione <strong>di</strong> micotossine, in<strong>di</strong>viduando <strong>le</strong> aree nel<strong>le</strong> quali è opportuno cercare <strong>di</strong> limitare<br />
il loro inse<strong>di</strong>amento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità <strong>di</strong> interventi mirati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />
Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso <strong>di</strong> stampa.<br />
39
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Comportamento epidemico <strong>di</strong> Plasmopara viticola su vite<br />
Ing<strong>le</strong>se: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />
Silvia <strong>La</strong>ura Toffolatti, Giovanni Venturini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Peronospora della vite, Plasmopara viticola, <strong>di</strong>fesa<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha l'obiettivo <strong>di</strong> indagare il comportamento epidemico <strong>di</strong> Plasmopara viticola, l'agente<br />
della peronospora della vite, in <strong>di</strong>verse zone dell'Italia settentriona<strong>le</strong>, verificando nel contempo<br />
l'atten<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> modelli matematici che mirano a stimare il rischio <strong>di</strong> infezione presente in<br />
vigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> germinazione<br />
del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> svernamento del patogeno al fine <strong>di</strong> raccogliere dati che ne permettano la<br />
modellizzazione me<strong>di</strong>ante meto<strong>di</strong> innovativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CNR-IMATI<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione del<strong>le</strong> oospore <strong>di</strong> Plasmopara viticola<br />
Modelli matematici<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamenta<strong>le</strong> per l'impostazione<br />
<strong>di</strong> razionali strategie <strong>di</strong> intervento nei confronti <strong>di</strong> Plasmopara viticola, al fine <strong>di</strong> applicare<br />
i trattamenti in funzione <strong>di</strong> un accertato rischio <strong>di</strong> infezione dell'ospite da parte del patogeno.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173<br />
Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160<br />
40
Titolo del progetto<br />
Italiano: Resistenza ai fungici<strong>di</strong> in Plasmopara viticola<br />
Ing<strong>le</strong>se: Fungicide resistance in Plasmopara viticola<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />
Silvia <strong>La</strong>ura Toffolatti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fungici<strong>di</strong>, resistenza, Plasmopara viticola<br />
Fungicide, resistance, Plasmopara viticola<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli in<strong>di</strong>vidui resistenti a <strong>di</strong>verse sostanze ad attività<br />
antiperonosporica nell'ambito del<strong>le</strong> popolazioni <strong>di</strong> Plasmopara viticola. Le indagini vengono<br />
effettuate sul<strong>le</strong> oospore, <strong>le</strong> strutture svernanti del patogeno utilizzando meto<strong>di</strong> mo<strong>le</strong>colari insieme<br />
a saggi <strong>di</strong> inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibi<strong>le</strong> in tal modo evidenziare<br />
la presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permettendo<br />
<strong>di</strong> impostare opportune strategie <strong>di</strong> trattamento nel vigneto/area<strong>le</strong> monitorati.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Quantificazione ceppi resistenti <strong>di</strong> Plasmopara viticola<br />
Possibili applicazioni<br />
Il metodo consente <strong>di</strong> quantificare la presenza <strong>di</strong> ceppi <strong>di</strong> Plasmopara viticola resistenti a varie<br />
sostanze attive nel periodo imme<strong>di</strong>atamente precedente l'inizio dei trattamenti fungici<strong>di</strong> in vigneto,<br />
che potranno quin<strong>di</strong> essere effettuati con i fungici<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> proteggere al meglio la vite.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155<br />
Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159<br />
Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143.<br />
41
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi integrata dei <strong>di</strong>versi aspetti della nutrizione ferrica nel<strong>le</strong> piante arboree<br />
da frutto per l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> genotipi resistenti alla clorosi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to<br />
in<strong>di</strong>viduate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />
Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Piante arboree, clorosi ferrica<br />
Fruit trees, iron chlorosis<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Analisi integrata dei <strong>di</strong>versi aspetti della nutrizione ferrica nel<strong>le</strong> piante arboree da frutto, che consideri:<br />
il ruolo del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali (presenza <strong>di</strong> bicarbonato, forme azotate <strong>di</strong>verse, chelati<br />
naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la <strong>di</strong>sponibilità del Fe; la funzionalità<br />
dei meccanismi <strong>di</strong> acquisizione e l'utilizzazione dell'e<strong>le</strong>mento all'interno dei tessuti<br />
vegetali; l’operatività dei sistemi <strong>di</strong> membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'integrità<br />
dell'apparato fotosintetico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Aumentare <strong>le</strong> conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e mo<strong>le</strong>colari dell’acquisizione del Fe<br />
in specie arboree da frutto; in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> genotipi resistenti; impiego dell’espressione <strong>di</strong> geni<br />
come marcatori funzionali per lo screening <strong>di</strong> genotipi tol<strong>le</strong>ranti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Importanti ricadute sullo sviluppo <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> miglioramento genetico <strong>di</strong> piante arboree da frutto<br />
e <strong>di</strong> tecniche colturali eco-compatibili <strong>di</strong> controllo e prevenzione della clorosi ferrica in frutteti<br />
e vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambienta<strong>le</strong> derivante dall'uso <strong>di</strong> Fe-chelati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in press<br />
Donnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200<br />
Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000<br />
Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775<br />
42
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi del proteoma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> piante al<strong>le</strong>vate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Fe carenza<br />
Ing<strong>le</strong>se: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency con<strong>di</strong>tion<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />
Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria,2-Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Proteomica, cetriolo, Fe carenza<br />
Proteomic, cucumber, Fe deficiency<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Sebbene nel<strong>le</strong> piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato caratterizzato,<br />
i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiettivo<br />
è la messa a punto <strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> estrazione/purificazione del materia<strong>le</strong> vegeta<strong>le</strong>. Le<br />
proteine separate me<strong>di</strong>ante e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong> (2-DE) e quel<strong>le</strong> up- o down-regulated in<br />
Fe carenza rispetto ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> controllo sono identificate me<strong>di</strong>ante LC-ESI-MS/MS.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula<br />
Dei (CSIC), Zaragoza, Spain<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Conoscenza dei pattern proteici correlati al<strong>le</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni metaboliche e ai meccanismi <strong>di</strong> regolazione<br />
della Strategia I <strong>di</strong> acquisizione del Fe<br />
Possibili applicazioni<br />
Molte specie arboree ed erbacee soffrono <strong>di</strong> clorosi ferrica con cali <strong>di</strong> rese e <strong>di</strong> qualità del prodotto<br />
fina<strong>le</strong> che si traducono in danni economici. <strong>La</strong> conoscenza dei meccanismi che<br />
presiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamenta<strong>le</strong> per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> varietà tol<strong>le</strong>ranti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200<br />
M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162<br />
Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007<br />
43
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottenimento <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />
Ing<strong>le</strong>se: Achievement of iron biofortified plant of food interest<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />
Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fe carenza, Strategia I, dgl<br />
Fe deficiency, Strategy I, dgl<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto è finalizzato 1) allo stu<strong>di</strong>o dei meccanismi <strong>di</strong> regolazione del<strong>le</strong> risposte alla Fe carenza<br />
in pisello, con particolare riguardo all'attività <strong>di</strong> aci<strong>di</strong>ficazione della rizosfera; 2) allo stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong><br />
variazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante <strong>di</strong><br />
pisello (dgl) iperaccumulatore <strong>di</strong> Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva <strong>di</strong><br />
FRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi <strong>di</strong> membrana.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research<br />
Service, Houston, TX<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1)<strong>La</strong> costitutiva aci<strong>di</strong>ficazione della rizosfera in dgl non è ascrivibi<strong>le</strong> solo all'H+-ATPasi del plasma<strong>le</strong>mma<br />
2)L'attività <strong>di</strong> enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> caratterizzazione dei meccanismi <strong>di</strong> acquisizione del Fe, della loro regolazione e del<strong>le</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varietà<br />
biofortificate e/o tol<strong>le</strong>ranti la carenza <strong>di</strong> Fe in specie <strong>le</strong>guminose <strong>di</strong> interesse alimentare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7<br />
Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000.<br />
44
AGRICOLTURA<br />
1.2 GESTIONE<br />
ED ECONOMIA<br />
45
Titolo del progetto<br />
Italiano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />
Ing<strong>le</strong>se: Multifunctional farm into the landscape<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Francesca Mesiti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Multifunzionalità, agriturismo, turismo rura<strong>le</strong>,<br />
Diversification, agri-tourism, rural tourism<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca analizza <strong>le</strong> modalità ed in<strong>di</strong>ci per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricola<br />
nel territorio agroforesta<strong>le</strong>. Gli in<strong>di</strong>catori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado <strong>di</strong><br />
efficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo in<br />
modo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base del<strong>le</strong> opportunità e del<strong>le</strong> criticità<br />
emerse nell’area esaminata.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>cazioni per la validazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> gestione agricola sostenibi<strong>le</strong>, strategie innovative per<br />
garantire la competitività dell'azienda e la salvaguar<strong>di</strong>a del territorio e del paesaggio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Supporti esperti <strong>di</strong> scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’impresa<br />
agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rura<strong>le</strong>, pianificazione provincia<strong>le</strong> e regiona<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (e<strong>di</strong>tor),<br />
"RuralTourism"., Hyderabad, In<strong>di</strong>a : Icfai University Press, In<strong>di</strong>a, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag.<br />
208-215<br />
S. Agostini, F. Mesiti (2008). <strong>La</strong>ndscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in.<br />
47
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Costruzioni rurali in area urbana<br />
Ing<strong>le</strong>se: Rural sett<strong>le</strong>ment in urban sprawl<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Dalila Cairoli<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Consumo <strong>di</strong> suolo, costruzioni rurali, territorio agroforesta<strong>le</strong><br />
Urbanization, farm, farmland<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca analizza il ruolo degli inse<strong>di</strong>amenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano <strong>di</strong><br />
essere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione <strong>di</strong> ogni funzione agricola<br />
e separazione dal sistema rura<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento. Lo stu<strong>di</strong>o si concentra sul<strong>le</strong> cascine <strong>di</strong> Milano per<br />
sviluppare degli in<strong>di</strong>catori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazione<br />
dell’evento Expo 2015 e ne propone una ri<strong>le</strong>ttura finalizzata alla costruzione <strong>di</strong> un sistema<br />
agroalimentare urbano.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Best Politecnico <strong>di</strong> Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Analisi del<strong>le</strong> costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali e<br />
paesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rura<strong>le</strong>, sistema urbano e politiche <strong>di</strong> governo del<br />
territorio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comuna<strong>le</strong>, sovracomuna<strong>le</strong> e<br />
provincia<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural and<br />
Biosystem Engineering for a sustainab<strong>le</strong> world, 1177460 Eurageng<br />
S. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating the<br />
future of cultural past, CIPA, Icomos<br />
48
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuovi scenari <strong>di</strong> pianificazione del territorio agroforesta<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Planning the future of agricultural land<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Imprese agrico<strong>le</strong>, pianificazione, sviluppo sostenibi<strong>le</strong><br />
Farm, planning, sustainab<strong>le</strong> development<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca analizza i rif<strong>le</strong>ssi del<strong>le</strong> attuali politiche <strong>di</strong> governo del territorio sul<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> agrico<strong>le</strong><br />
della provincia <strong>di</strong> Milano, valutando <strong>le</strong> attese degli operatori del settore agroforesta<strong>le</strong> rispetto ai<br />
processi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo <strong>di</strong> suolo agricolo innescato<br />
dal<strong>le</strong> politiche territoriali, esplorando un modello <strong>di</strong> sviluppo territoria<strong>le</strong> che definisca gli<br />
e<strong>le</strong>menti fondamentali che ne con<strong>di</strong>zioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metropolitana<br />
milanese.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Provincia <strong>di</strong> Milano, Milano Metropoli<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla citta<strong>di</strong>nanza,<br />
sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia <strong>di</strong> Milano nel<br />
processo <strong>di</strong> adeguamento alla nuova <strong>le</strong>gge <strong>di</strong> governo del territorio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Governo del territorio del<strong>le</strong> are agrico<strong>le</strong>/rurali, normativa <strong>di</strong> supporto ai processi <strong>di</strong> pianificazione<br />
e <strong>di</strong> attuazione in ambito agricolo/rura<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Agostini, (2009), <strong>La</strong> voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel sistema<br />
economico milanese. E<strong>le</strong>menti per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia <strong>di</strong> Milano,<br />
Milano Metropoli Agenzia <strong>di</strong> Sviluppo.<br />
49
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione della sostenibilità agro-ambienta<strong>le</strong> dei sistemi agricoli<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />
Nicola Castol<strong>di</strong><br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
In<strong>di</strong>catori, modelli, analisi multicriterio<br />
In<strong>di</strong>cators, models, multicriteria analysis<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo del progetto è quello <strong>di</strong> valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumenti<br />
<strong>di</strong> faci<strong>le</strong> applicazione (in<strong>di</strong>catori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso interviste,<br />
o <strong>di</strong>sponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro sca<strong>le</strong> d’applicazione:<br />
singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini per<br />
valutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei vari<br />
in<strong>di</strong>catori in un unico in<strong>di</strong>ce, in grado <strong>di</strong> sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL).<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Gli in<strong>di</strong>catori in<strong>di</strong>catori descrivono l'utilizzo <strong>di</strong> nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossi<strong>le</strong>, e la<br />
gestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agricoli<br />
stu<strong>di</strong>ati e dell'incertezza <strong>le</strong>gata a tali valutazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> metodologia sviluppata per <strong>le</strong> valutazioni <strong>di</strong> sostenibilità può essere applicata a molteplici contesti<br />
agro-ecologici. Ta<strong>le</strong> metodologia è in grado <strong>di</strong> fornire al decisore politico gli strumenti e <strong>le</strong><br />
conoscenze necessarie per la definizione del<strong>le</strong> politiche agro-ambientali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
N. Castol<strong>di</strong>, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033<br />
L. Bechini, N. Castol<strong>di</strong>, Ecol. In<strong>di</strong>cat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008.<br />
N. Castol<strong>di</strong> et al., Ecol. In<strong>di</strong>cat. (2009) 9:902-912.<br />
L. Bechini, N. Castol<strong>di</strong>, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676.<br />
50
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo me<strong>di</strong>ante sistemi innovativi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through<br />
innovative systems and quality transformations.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />
Riccardo Guidetti, Roberto Beghi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
NIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tare l’introduzione dei sistemi non <strong>di</strong>struttivi nel<strong>le</strong><br />
filiere del<strong>le</strong> produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi al<strong>le</strong> attività post-raccolta. Il fine è la valorizzazione<br />
del<strong>le</strong> produzioni primarie locali, consolidando <strong>le</strong> produzioni tra<strong>di</strong>zionali, mela ed uva<br />
ed incoraggiando <strong>le</strong> <strong>di</strong>versificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione <strong>di</strong> nuove<br />
tecnologie (NIR, Naso e<strong>le</strong>ttronico, ecc.) a supporto del<strong>le</strong> decisioni dell'agricoltore.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Me<strong>le</strong> Valt., Cons. vini Valt,<br />
Coop. Ponte, UNITEC, Prometea.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione del<strong>le</strong> caratteristiche nutraceutiche del<strong>le</strong> produtioni valtellinesi tramite tecniche<br />
innovative (messa a punto del<strong>le</strong> curve <strong>di</strong> calibrazione, definizione del<strong>le</strong> specifiche per <strong>di</strong>spositivi<br />
semplificati); progettazione e realizzazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> mirtilli per la filiera corta.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> ricerca porta a risultati <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata applicazione sia durante <strong>le</strong> fasi <strong>di</strong> conferimento dei prodotti<br />
ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta o<br />
del<strong>le</strong> trasformazioni quando è possibi<strong>le</strong> basarsi su un maggior numero <strong>di</strong> parametri <strong>di</strong> controllo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceutical<br />
parameters, Procee<strong>di</strong>ng of the FRUTIC 09, Concepcion (Chi<strong>le</strong>), 5-9 gennaio.<br />
51
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie per la valutazione multifunziona<strong>le</strong> degli alpeggi<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Miche<strong>le</strong> Corti (miche<strong>le</strong>.corti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Multifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca è stata finalizzata alla elaborazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> valore multifunziona<strong>le</strong> dell'uso dei beni<br />
silvo-pastorali utilizzando un campione <strong>di</strong> 18 alpeggi <strong>di</strong> proprietà regiona<strong>le</strong> e valutando analiticamente<br />
la loro potenzialità alla luce <strong>di</strong> tre va<strong>le</strong>nze principali: produttiva (compreso agriturismo),<br />
fruiziona<strong>le</strong>, e socio-ambienta<strong>le</strong>. Per ogni va<strong>le</strong>nza sono stati considerati <strong>di</strong>versi aspetti e in<strong>di</strong>viduati<br />
dei parametri operazionali in grado <strong>di</strong> stimare un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> potenzialità per ciascuno <strong>di</strong> essi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Schede per ciascun sito con una valutazione analitica del<strong>le</strong> potenzialità multifunzionali. In<strong>di</strong>cazioni<br />
circa <strong>le</strong> correlazioni e raggruppamenti <strong>di</strong> aspetti multifunzionali ai fini della programmazione <strong>di</strong><br />
schemi <strong>di</strong> indagine applicabili ad altri insiemi <strong>di</strong> beni pastorali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Utilizzo <strong>di</strong> schemi <strong>di</strong> valutazione multifunziona<strong>le</strong> al fine del supporto <strong>di</strong> scelte decisionali relative<br />
all'allocazione <strong>di</strong> risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizzazione<br />
del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse va<strong>le</strong>nze multifunzionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
In corso<br />
52
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli <strong>di</strong> gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione<br />
dell’ambiente<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Miche<strong>le</strong> Corti (miche<strong>le</strong>.corti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione del<strong>le</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Gestione fauna, tetraoni<strong>di</strong>, capre<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> miglioramento ambienta<strong>le</strong><br />
a fini faunistici in relazione all'introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> pascolo con va<strong>le</strong>nza multifunziona<strong>le</strong>.<br />
Gli aspetti pascolivi, stu<strong>di</strong>ati nel contesto <strong>di</strong> precisi contesti vegetazionali rappresentativi e <strong>di</strong><br />
superfici oggetto o meno <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>radamento, sono stati focalizzati al contenimento della<br />
vegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati me<strong>di</strong>ante il rilievo dell'entomofauna.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Fondazione Fojanini <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Superiori, Ersaf, Dip. Patologia anima<strong>le</strong>,<br />
igiene e sanità pubblica<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>cazioni circa la capacità <strong>di</strong> contenimento della vegetazione in <strong>di</strong>versi contesti vegetazionali <strong>di</strong><br />
arbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre.<br />
Possibili applicazioni<br />
Progettazione in area silvo-pastora<strong>le</strong> <strong>di</strong> interventi selvicolturali e <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> pascolamento comp<strong>le</strong>mentari<br />
alla manutenzione del<strong>le</strong> superfici interessate dagli stessi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità <strong>di</strong> contenimento <strong>di</strong> essenze arboree ed arbustive<br />
attraverso il pascolo con capre. in: <strong>La</strong>shabitat. Modelli <strong>di</strong> gestione silvo-pastorali orientati al<br />
miglioramento e conservazione <strong>di</strong> un ambiente idoneo alla presenza <strong>di</strong> tetraoni<strong>di</strong>, pp.29-41<br />
53
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dei consumi energetici del<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> e tecniche <strong>di</strong> risparmio<br />
Ing<strong>le</strong>se: Mesurement of energy supply profi<strong>le</strong> in Po-val<strong>le</strong>y farms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Riccardo Guidetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Energia, curva, aziende agrico<strong>le</strong><br />
Energy, profi<strong>le</strong>, farms<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Misurare, per <strong>le</strong> tipologie aziendali più <strong>di</strong>ffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali <strong>di</strong><br />
Energia sia Termica (ET) che E<strong>le</strong>ttrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento stagiona<strong>le</strong>.<br />
<strong>La</strong> conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagiona<strong>le</strong>, della loro<br />
f<strong>le</strong>ssibilità/rigi<strong>di</strong>tà, costituiscono informazioni tecniche in<strong>di</strong>spensabili per impostare correttamente<br />
ogni business-plan connesso a tecnologie <strong>di</strong> auto-produzione energetica.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Camera <strong>di</strong> Commercio Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi <strong>di</strong> produzione e dei costi energetici.<br />
Raziona<strong>le</strong> applicazione del<strong>le</strong> filiere agro-energetiche in ambito agricolo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
54
Titolo del progetto<br />
Italiano: Generazione <strong>di</strong> energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agrico<strong>le</strong> nazionali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Experimental tests on plants for energy generation by Renewab<strong>le</strong> Sources applied<br />
in Italian farms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Energie rinnovabili, impianti, aziende agrico<strong>le</strong><br />
Renewab<strong>le</strong> sources, plants, farms<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'applicazione <strong>di</strong> impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente <strong>di</strong>ffondendo<br />
nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la rea<strong>le</strong> fattibilità.<br />
Il monitoraggio <strong>di</strong> impianti solari (termico e fotovoltaico), <strong>di</strong> biogas da reflui zootecnici, <strong>di</strong> combustione<br />
e gassificazione <strong>di</strong> biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo del<strong>le</strong> prestazioni energetiche<br />
e dei limiti operativi nel contesto del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse tipologie aziendali, mira a raccogliere informazioni<br />
<strong>di</strong> dettaglio assai importanti per poter esprimere un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> convenienza esaustivo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Aziende agrico<strong>le</strong> della Pianura Padana, Azienda Sperimenta<strong>le</strong><br />
"A. Menozzi" - Facoltà <strong>Agraria</strong> - UniMi<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Tesi <strong>di</strong> <strong>La</strong>urea e tirocini (in atto).<br />
Possibili applicazioni<br />
Valutazione <strong>di</strong> dettaglio sulla trasferibilità <strong>di</strong> sistemi energetici in agricoltura.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
55
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modello <strong>di</strong> calcolo per la valutazione della sostenibilità globa<strong>le</strong> <strong>di</strong> filiere<br />
agro-energetiche in Italia<br />
Ing<strong>le</strong>se: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Biomassa, energia, sostenibilità<br />
Biomass, energy, sustainability<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Per la valutazione comp<strong>le</strong>ta del<strong>le</strong> possibilità applicative del<strong>le</strong> filiere biomasse-energia si rende<br />
necessaria una analisi multi<strong>di</strong>sciplinare che consideri i <strong>di</strong>versi aspetti del processo; oltre alla fattibilità<br />
tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambienta<strong>le</strong> (emissioni)<br />
ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per <strong>le</strong> filiere agro-energetiche<br />
più <strong>di</strong>ffuse nel nostro Paese, <strong>di</strong> omogeneizzare i criteri <strong>di</strong> calcolo e restituire una informazione <strong>di</strong><br />
"sostenibilità comp<strong>le</strong>ssiva".<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1 Dottorato <strong>di</strong> Ricerca (in esecuzione)<br />
Possibili applicazioni<br />
Raziona<strong>le</strong> applicazione del<strong>le</strong> filiere agro-energetiche con informazioni <strong>di</strong> sintesi per operatori e<br />
decisori pubblici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1 comunicazione a Convegno naziona<strong>le</strong> (in preparazione)<br />
56
Titolo del progetto<br />
Italiano: Applicazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola a comprensori agrari<br />
situati in <strong>di</strong>fferenti ambiti climatici<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of spatially <strong>di</strong>stributed transpiration deficit for irrigation <strong>di</strong>stricts in <strong>di</strong>fferent<br />
climatic con<strong>di</strong>tions<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Bianca Ortuani (bianca.ortuani@unimi.it)<br />
Arianna Facchi, Maria <strong>La</strong>ura Deangelis<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dip. <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong>, sez. Idraulica<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Siccità agricola, in<strong>di</strong>ce<br />
Agricultural drought, <strong>di</strong>stributed index<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Al fine <strong>di</strong> testarne <strong>le</strong> potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce<br />
spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola messa a punto nell’ambito <strong>di</strong> un altro Progetto, a comprensori irrigui<br />
situati in aree siccitose, quali l’entroterra <strong>di</strong> Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana <strong>di</strong><br />
Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso<br />
presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tamento l’imp<strong>le</strong>mentazione<br />
del<strong>le</strong> banche <strong>di</strong> dati territoriali necessarie all’applicazione dell’in<strong>di</strong>ce spazializzato.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Imp<strong>le</strong>mentazione del<strong>le</strong> banche <strong>di</strong> dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per<br />
la stima dell'in<strong>di</strong>ce spazializzato <strong>di</strong> siccità agricola. Calcolo del<strong>le</strong> <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> probabilità dei<br />
valori giornalieri dell'in<strong>di</strong>ce sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Se si considera la stima dell’in<strong>di</strong>ce in assenza <strong>di</strong> irrigazione e per una coltura <strong>di</strong> riferimento, quin<strong>di</strong><br />
esprimendo l’insorgenza <strong>di</strong> stress idrico coltura<strong>le</strong> per effetto del<strong>le</strong> so<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni meteorologiche,<br />
l’imp<strong>le</strong>mentazione in tempo rea<strong>le</strong> dell'in<strong>di</strong>ce richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
57
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri <strong>di</strong> progettazione del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione negli al<strong>le</strong>vamenti <strong>di</strong> bovini<br />
da latte lombar<strong>di</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva, E<strong>le</strong>onora Rossi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dairy cows, behaviour, THI<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Vacche da latte, comportamento, THI<br />
Dairy cows, behaviour, THI<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione al<strong>le</strong><br />
con<strong>di</strong>zioni microclimatiche nel<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione e al comportamento degli animali, mettendo<br />
in luce l’importanza <strong>di</strong> una corretta progettazione degli e<strong>di</strong>fici zootecnici e l’effetto negativo<br />
del<strong>le</strong> carenze progettuali del<strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> stabulazione sul<strong>le</strong> performances e sul benessere<br />
del<strong>le</strong> bovine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli e<strong>di</strong>fici per bovine da latte e sono<br />
stati elaborati due in<strong>di</strong>ci riferiti alla ventilazione natura<strong>le</strong> e l’inerzia termica del<strong>le</strong> stal<strong>le</strong> per valutare<br />
l'adeguatezza ai requisiti per <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni climatiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione <strong>di</strong> nuove realizzazioni e <strong>di</strong><br />
ristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> contributi pubblici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Con<strong>di</strong>zioni microclimatiche nel<strong>le</strong> strutture stabulative per bovine<br />
da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
Provolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humi<strong>di</strong>ty on Dairy Cow Behaviour in<br />
Freestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece<br />
58
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo e standar<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> fermentazione per la valutazione<br />
energetica dei foraggi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Improvement and standar<strong>di</strong>zation of in vitro fermentation methods for the energy<br />
evaluation of forages<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Rapetti (luca.rapetti@unimi.it)<br />
Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
In vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy<br />
In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il programma sviluppa una attività <strong>di</strong> ricerca nel settore del<strong>le</strong> tecniche <strong>di</strong> valutazione nutriziona<strong>le</strong><br />
dei foraggi per mettere a punto procedure <strong>di</strong> stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici e<br />
dei laboratori agrozootecnici che svolgono consu<strong>le</strong>nza al<strong>le</strong> aziende zootecniche. Il programma si<br />
propone <strong>di</strong> creare un inventario <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> foraggi rappresentativi del<strong>le</strong> produzioni della<br />
Pianura Padana che saranno analizzati con meto<strong>di</strong> chimici, prove biologiche in vitro e con tecnica<br />
NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Univ. degli Stu<strong>di</strong> UD, Univ. degli Stu<strong>di</strong> PD, Univ. degli Stu<strong>di</strong> TO, Univ.<br />
Cattolica Sacro Cuore PC<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il progetto propone <strong>di</strong> sviluppare una attività <strong>di</strong> ricerca nel settore del<strong>le</strong> tecniche <strong>di</strong> valutazione<br />
nutriziona<strong>le</strong> dei foraggi mettendo a punto procedure <strong>di</strong> stima semplici ed accurate del valore energetico<br />
dei foraggi supp<strong>le</strong>ndo ad una carenza <strong>di</strong> informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Creazione <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana<br />
me<strong>di</strong>ante equazioni lineari e multip<strong>le</strong> sulla base dei dati <strong>di</strong> composizione chimica.<br />
- Diffusione <strong>di</strong> curve <strong>di</strong> calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri<br />
chimici e biologici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146.<br />
Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291.<br />
Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc<br />
59
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie <strong>di</strong> sviluppo rura<strong>le</strong> in Libano<br />
Ing<strong>le</strong>se: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Guido Sali (guido.sali@unimi.it)<br />
A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dip. Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agroalimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo<br />
Rural development, irrigation requirement<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Si tratta <strong>di</strong> un cluster <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo<br />
agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione struttura<strong>le</strong> e gestiona<strong>le</strong><br />
dei sistemi irrigui del<strong>le</strong> aree <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Le attività del Dip. <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong> sono in<strong>di</strong>rizzate:<br />
(a) all'applicazione <strong>di</strong> modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare<br />
una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)<br />
al sostegno alla strutturazione e all'avviamento <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> utenti irrigui.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegeta<strong>le</strong> UNIMI, ONG AVSI,<br />
Ministero degli Affari Esteri (MAE)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima dei fabbisogni irrigui a scala <strong>di</strong> schema irriguo (valori me<strong>di</strong> e percentili significativi).<br />
Costruzione <strong>di</strong> data-base territoriali per <strong>le</strong> aree <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Stesura <strong>di</strong> linee guida per la costituzione<br />
e l'avviamento <strong>di</strong> Water Users Associations (WUAs)..<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamenta<strong>le</strong> sia per la valutazione del<br />
bilancio idrologico a scala <strong>di</strong> bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,<br />
che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala <strong>di</strong> schema irriguo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto<br />
alla costituzione e all’avviamento <strong>di</strong> Water Users Associations (WUAs)”<br />
Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4<br />
60
Titolo del progetto<br />
Italiano: <strong>La</strong> automazione della alimentazione negli al<strong>le</strong>vamenti bovini<br />
Ing<strong>le</strong>se: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Carlo Bisaglia<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> ..Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Automazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeed<br />
Automation in agriculture, catt<strong>le</strong> fee<strong>di</strong>ng, unifeed<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'alimentazione del<strong>le</strong> bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione <strong>di</strong> alimenti<br />
totalmente miscelati (unifeed) generalmente <strong>di</strong>stribuiti una o due volte al giorno, che<br />
richiedono perio<strong>di</strong>ci avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta un<br />
forte deca<strong>di</strong>mento del<strong>le</strong> caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appetibilità,<br />
una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza <strong>di</strong> realizzare<br />
un sistema in grado <strong>di</strong> portare nuovo alimento fresco più volte nel corso del<strong>le</strong> 24 ore.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CRA-ISMA<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stu<strong>di</strong>o preliminare del<strong>le</strong> caratteristiche operative <strong>di</strong> un sistema automatico per la <strong>di</strong>stribuzione<br />
<strong>di</strong> foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli al<strong>le</strong>vamenti <strong>di</strong> bovine da latte e realizzazione <strong>di</strong><br />
un primo prototipo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo <strong>di</strong> una nuova tecnologia con potenziali ri<strong>le</strong>vanti ricadute sia sul piano industria<strong>le</strong> sia su<br />
quello produttivo agricolo<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: <strong>le</strong> tecnologie<br />
<strong>di</strong>sponibili. L'Informatore Agrario, in press.<br />
C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concrete<br />
e aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press<br />
61
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: : Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />
Ing<strong>le</strong>se: Health and safety in agriculture and animal husbandry<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Loredana Dioguar<strong>di</strong><br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Agricoltura, sicurezza, salute<br />
Agriculture, safety, health<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavoro.<br />
Il comp<strong>le</strong>sso normativo della prevenzione è <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> applicazione nel settore primario. E' pertanto<br />
importante trovare, attraverso la messa a punto <strong>di</strong> un sistema informatizzato, nuovi meto<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> gestione della sicurezza. <strong>La</strong> conoscenza del<strong>le</strong> più frequenti <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> infortunio, fornisce ulteriori<br />
strumenti a supporto della pianificazione <strong>di</strong> adeguate politiche <strong>di</strong> prevenzione degli infortuni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: ASL <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Analisi del<strong>le</strong> <strong>di</strong>namiche infortunistiche, in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> emergenze in agricoltura e nel<strong>le</strong> attività<br />
zootecniche, messa a punto <strong>di</strong> un Sistema Informativo <strong>di</strong> Gestione della Sicurezza a supporto<br />
del<strong>le</strong> attività ispettive, materia<strong>le</strong> formativo sul linee guida regionali integrate<br />
Possibili applicazioni<br />
Campagne <strong>di</strong> prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> corrette pratiche<br />
agrico<strong>le</strong> e procedure <strong>di</strong> lavoro, formazione del<strong>le</strong> figure del sistema della prevenzione azienda<strong>le</strong>,<br />
sui temi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia rura<strong>le</strong>, <strong>di</strong> sicurezza del<strong>le</strong> macchine agrico<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sangiorgi F. Dioguar<strong>di</strong> L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zootecnia.<br />
Dioguar<strong>di</strong> L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and catt<strong>le</strong><br />
bree<strong>di</strong>ng operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA<br />
62
2. ALIMENTAZIONE<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA
2.1 TECNOLOGIA<br />
ALIMENTAZIONE<br />
65
Titolo del progetto<br />
Italiano: Formulazione e caratterizzazione nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> prodotti da forno a basso in<strong>di</strong>ce<br />
glicemico<br />
Ing<strong>le</strong>se: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />
Ambrogina Pagani<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie alimentari..<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pane e prodotti da forno,fibra alimentare, in<strong>di</strong>ce glicemico<br />
Backery P, Dietary fiber,Glycemic Index<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Stu<strong>di</strong> recenti <strong>di</strong>mostrano che gli stati <strong>di</strong> iperglicemia, ed i conseguenti stati <strong>di</strong> iperinsulinemia,<br />
possono costituire un fattore <strong>di</strong> rischio nello sviluppo del<strong>le</strong> malattie cronico-degenerative e suggeriscono<br />
qui<strong>di</strong> che <strong>di</strong>ete a basso in<strong>di</strong>ce glicemico possono costituire un ottimo strumento nel<br />
combattere <strong>le</strong> malattie <strong>le</strong>gate a sindromi metaboliche.<strong>La</strong> ricerca si prefigge dunque la formulazione<br />
e la verifica degli effetti funzionali <strong>di</strong> prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, con<br />
basso in<strong>di</strong>ce glicemico<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pane e prodotti da forno a basso in<strong>di</strong>ce glicemico.<br />
Possibili applicazioni<br />
Dossier <strong>di</strong> supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />
Claims.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 ,<br />
Wo<strong>le</strong>ver TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S.<br />
66
Titolo del progetto<br />
Italiano: Strategie <strong>di</strong> contenimento del danno termico nel latte UHT<br />
Ing<strong>le</strong>se: Limiting the heat damage in UHT milk processing<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />
Luisa Pel<strong>le</strong>grino, Fabio Masotti, Veronica Rosi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
<strong>La</strong>tte UHT, danno termico, in<strong>di</strong>ci chimici<br />
UHT milk, heat damage, chemical markers<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il consumo <strong>di</strong> latte UHT in Italia oggi supera quello <strong>di</strong> latte pastorizzato. Contrariamente a quanto<br />
avviene per quest'ultimo, la <strong>le</strong>gge italiana non prevede un limite massimo al danno termico<br />
per il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti e<br />
che proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il danno<br />
termico del latte UHT in commercio, valutato con in<strong>di</strong>ci chimici derivanti dal<strong>le</strong> predette reazioni<br />
(furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non corretta<br />
GMP.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> punti critici e del<strong>le</strong> relative modalità <strong>di</strong> intervento nel processo <strong>di</strong> sterilizzazione<br />
UHT del latte che consentono <strong>di</strong> limitare il danno termico.<br />
In<strong>di</strong>viduazione degli in<strong>di</strong>ci chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT.<br />
Possibili applicazioni<br />
Gli in<strong>di</strong>ci chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> processo <strong>di</strong>rettamente sul proprio impianto. <strong>La</strong> produzione <strong>di</strong> latte UHT a ridotto danno<br />
termico costituisceuna via <strong>di</strong> valorizzazione <strong>di</strong> questo prodotto sicuramente apprezzata dal consumatore.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473-<br />
Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099-<br />
Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14.<br />
67
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo <strong>di</strong> bioprocessi per la preparazione <strong>di</strong> idrolizzati <strong>di</strong> proteine del latte ad<br />
attività immunomodulante<br />
Ing<strong>le</strong>se: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with<br />
immunomodulatory properties<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />
Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pel<strong>le</strong>grino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pepti<strong>di</strong> bioattivi,bioprocessi, immunomodulazione<br />
Bioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività del<strong>le</strong> proteinasi<br />
<strong>di</strong> parete <strong>di</strong> batteri food-grade per la preparazione <strong>di</strong> idrolizzati <strong>di</strong> proteine del latte (IPL) contenenti<br />
pepti<strong>di</strong> ad attività immunomodulante e in grado <strong>di</strong> influenzare lo sviluppo e la maturazione<br />
del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> dendritiche. L’obiettivo fina<strong>le</strong> è la definizione <strong>di</strong> bioprocessi comp<strong>le</strong>tamente<br />
food-grade, trasferibili a livello industria<strong>le</strong> e finalizzati alla preparazione <strong>di</strong> idrolizzati utilizzabili<br />
come ingre<strong>di</strong>enti in formulazioni alimentari.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Milano Bicocca, Università Cattolica <strong>di</strong> Piacenza<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificare ceppi batterici food-grade capaci <strong>di</strong> liberare pepti<strong>di</strong> immnumodulanti in grado <strong>di</strong><br />
influenzare lo sviluppo e la maturazione del<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> dendritiche anche sulla base <strong>di</strong> evidenze<br />
derivanti da sperimentazioni in vivo su animali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Definizione <strong>di</strong> bioprocessi <strong>di</strong> grado alimentare trasferibili su scala industria<strong>le</strong> e capaci <strong>di</strong> produrre<br />
IPL con attività immunomodulante controllata.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
68
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
Jessica Capraro, Chiara Magni<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Proteine <strong>di</strong> lupino, prodotti gluten-free<br />
Lupin proteins; Gluten-free products; 2D e<strong>le</strong>ctrophoresis<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nel processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> un alimento <strong>le</strong> proteine possono andare incontro a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>ficazioni. Al fine <strong>di</strong> evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />
<strong>di</strong> pasta a base <strong>di</strong> lupino, campioni a <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> processo tra cui materie prime, semilavorati<br />
e prodotto finito, sono stati analizzati tramite e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong>. Il progetto ha<br />
previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato <strong>di</strong> glicosilazione del<strong>le</strong> proteine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le mappe bi<strong>di</strong>mensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />
si verificano mo<strong>di</strong>ficazioni cova<strong>le</strong>nti a carico del<strong>le</strong> principali proteine presenti né mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
nell'assetto dei ponti <strong>di</strong>solfuro e neppure del profilo <strong>di</strong> glicosilazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> ricerca descritta <strong>di</strong>mostra l'efficacia dell'impiego della tecnica <strong>di</strong> e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong><br />
per la tracciabilità <strong>di</strong> proteine e la valutazione degli effetti indotti nel<strong>le</strong> proteine stesse durante il<br />
processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alimenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />
69
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nel<strong>le</strong> produzione lattiero-casearie caprine<br />
Ing<strong>le</strong>se: Bio<strong>di</strong>versity and ro<strong>le</strong> of <strong>La</strong>ctic Acid Bacteria in dairy products from goat milk<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Clau<strong>di</strong>a Picozzi, Giorgio Volponi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
<strong>La</strong>tte, formaggio, batteri lattici, <strong>La</strong>ctococcus, Enterococcus,<br />
Milk, cheese, lactic acid bacteria,<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le produzioni lattiero-casearie da latte <strong>di</strong> capra rappresentano una opportunità per lo sviluppo<br />
economico del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> nei territori montani lombar<strong>di</strong>. <strong>La</strong> conoscenza della bio<strong>di</strong>versità<br />
e del ruolo dei microrganismi coinvolti nel<strong>le</strong> trasformazioni casearie consentono da un lato <strong>di</strong> proteggere<br />
la tipicità del prodotto e dall'altro <strong>di</strong> tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito,<br />
che talvolta deriva <strong>di</strong>rettamente da latte crudo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Torino, Prof. M.T. Bottero.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi con potenzia<strong>le</strong> attività casearia appartenenti a <strong>di</strong>fferenti specie.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> starter per l'industria lattiero-casearia; produzione <strong>di</strong> vaccini.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453.<br />
Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758.<br />
Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662.<br />
70
Titolo del progetto<br />
Italiano: Se<strong>le</strong>zione della microflora degli impasti aci<strong>di</strong> per prodotti da forno a lievitazione natura<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Study on sourdough microflora for baked products.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Clau<strong>di</strong>a Picozzi, I<strong>le</strong>ana Vigentini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Batteri lattici, lieviti, impasti aci<strong>di</strong>, tracciabilità<br />
<strong>La</strong>ctobacillus, yeast, sourdough<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I prodotti da forno a lievitazione natura<strong>le</strong> costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. <strong>La</strong><br />
maturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da batteri<br />
(L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento del<strong>le</strong> peculiari proprietà<br />
sensoriali ed una prolugata shel-life. <strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> identificare <strong>le</strong> specie microbiche anche<br />
dopo il trattamento <strong>di</strong> cottura costituisce un potente strumento <strong>di</strong> tracciabilità per la tutela della<br />
tipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali <strong>di</strong> trasferimento genico è stato investigato.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi <strong>di</strong> lieviti, batteri lattici e batteriofagi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> starter, produzione <strong>di</strong> enzimi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618.<br />
Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418.<br />
Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335.<br />
71
Titolo del progetto<br />
Italiano: Se<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> lieviti autoctoni per impiego enologico<br />
Ing<strong>le</strong>se: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
I<strong>le</strong>ana Vigentini, Clau<strong>di</strong>a Picozzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Vino, lieviti<br />
Wine, yeast<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo stu<strong>di</strong>o del ruolo e la conoscenza della bio<strong>di</strong>versità dei microrganismi presenti nel<strong>le</strong> operazioni<br />
<strong>di</strong> vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei<br />
prodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento <strong>di</strong> tracciabilità lungo la<br />
filiera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambienta<strong>le</strong> <strong>di</strong> lieviti e batteri<br />
sono oggetto del<strong>le</strong> ricerche più recenti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi <strong>di</strong> lieviti e batteri lattici.<br />
<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> tecniche enologiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> starter, produzione <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvanti per enologia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096.<br />
Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284-<br />
008-9310-x.<br />
Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press).<br />
72
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> trasformazione per la valorizzazione del<strong>le</strong><br />
caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration<br />
processes for product valorisation.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Gabriella Giovanelli (gabriella.giovanelli@unimi.it)<br />
Ernestina Casiraghi, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Mirtilli, polifenoli, attività antiossidante<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Caratterizzazione <strong>di</strong> mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> osmo<strong>di</strong>sidratazione<br />
ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento <strong>di</strong> derivati ad umi<strong>di</strong>tà relativa interme<strong>di</strong>a<br />
con e<strong>le</strong>vate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamenti<br />
<strong>di</strong> osmo<strong>di</strong>sidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pretrattamenti<br />
ai frutti) si stu<strong>di</strong>erà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti finiti<br />
dal punto <strong>di</strong> vista nutriziona<strong>le</strong> e sensoria<strong>le</strong>, anche con meto<strong>di</strong> innovativi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica<br />
dei Prodotti Agricoli (Mi)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Mirtilli IMF con e<strong>le</strong>vate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgi<strong>di</strong>tà), <strong>di</strong> attività antiossidante<br />
e <strong>di</strong> stabilità che li rendono adatti al consumo tal qua<strong>le</strong>, oltre che come ingre<strong>di</strong>ente per<br />
preparazioni comp<strong>le</strong>sse.<br />
Possibili applicazioni<br />
Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione <strong>di</strong><br />
produzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908<br />
N. Sinelli, A. Spinar<strong>di</strong>, V. Di Egi<strong>di</strong>o, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36.<br />
G. Giovanelli. (2007) Procee<strong>di</strong>ngs of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM).<br />
73
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto <strong>di</strong> derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />
Ing<strong>le</strong>se: Development of novel app<strong>le</strong> products fortified with green tea<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Vera <strong>La</strong>velli (vera.lavelli@unimi.it)<br />
William Kerr, Clau<strong>di</strong>a Vantaggi, Mark Corey<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Tè verde; mela; fortificazione<br />
Green tea; app<strong>le</strong>; fortification<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il tè verde è uno degli agenti <strong>di</strong>etetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trattamento<br />
<strong>di</strong> molte malattie, proprietà attribuite all’e<strong>le</strong>vato contenuto <strong>di</strong> flavanoli. In una prima fase<br />
la ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>sidratati e ad umi<strong>di</strong>tà interme<strong>di</strong>a<br />
a base <strong>di</strong> mela e tè verde, lo stu<strong>di</strong>o della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitro<br />
patologie umane e la definizione <strong>di</strong> un modello pre<strong>di</strong>ttivo della stabilità ossidativa e del colore.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o prosegue con l’obiettivo <strong>di</strong> sperimentare la fortificazione con tè verde <strong>di</strong> altri frutti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello pre<strong>di</strong>ttivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in me<strong>le</strong> <strong>di</strong>sidratate e a umi<strong>di</strong>tà<br />
interme<strong>di</strong>a.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini <strong>di</strong> produzione mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>, è una<br />
prospettiva <strong>di</strong> innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità <strong>di</strong> assumere<br />
regolarmente contenuti e<strong>le</strong>vati <strong>di</strong> flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato <strong>di</strong> salute.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
V. <strong>La</strong>velli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008.<br />
V. <strong>La</strong>velli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200.<br />
M. Corey, W. Kerr, V. <strong>La</strong>velli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt <strong>La</strong>ke City, 2009.<br />
V. <strong>La</strong>velli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738.<br />
74
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della fase <strong>di</strong> raffinazione-concaggio del cioccolato me<strong>di</strong>ante<br />
mulino a sfere<br />
Ing<strong>le</strong>se: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Cioccolato, raffinazione, viscosità<br />
Chocolate, refining, viscosity<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> fase <strong>di</strong> raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindri<br />
sovrapposti. Recentemente, per sod<strong>di</strong>sfare <strong>le</strong> esigenze <strong>di</strong> piccoli produttori, è stato proposto l’impiego<br />
del mulino a sfere. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca si è occupato soprattutto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are gli effetti dell’impiego<br />
<strong>di</strong> ta<strong>le</strong> impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti <strong>di</strong> alcune<br />
variabili <strong>di</strong> formulazione. Ci si è inoltre occupati <strong>di</strong> ottimizzare il processo al fine <strong>di</strong> minimizzare<br />
il tempo <strong>di</strong> raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno sperimenta<strong>le</strong>.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Packint (Milano)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>viduazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi <strong>di</strong> lavorazione ed i parametri<br />
fisici del cioccolato.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> raffinazione del cioccolato con mulino a sfere.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636.<br />
Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802.<br />
Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano <strong>di</strong> Scienza e Tecnologia degli<br />
Alimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre.<br />
75
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> pane e pasta<br />
gluten-free<br />
Ing<strong>le</strong>se: Optimization of ingre<strong>di</strong>ents and processing parameters for the production of gluten-free<br />
bread and pasta<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />
M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti, Carola Cappa<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Alimenti gluten-free, reologia, ultrastruttura<br />
Gluten free products, rheology, ultrastructure<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca si focalizza sulla messa a punto <strong>di</strong> formulazioni (ami<strong>di</strong>, sfarinati <strong>di</strong> pseudocereali, farine<br />
<strong>di</strong> riso e <strong>di</strong> mais, idrocolloi<strong>di</strong> e fibre alimentari) e sulla definizione <strong>di</strong> tecnologie <strong>di</strong> trasformazione<br />
in grado <strong>di</strong> garantire un prodotto gluten-free <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vata qualità. <strong>La</strong> sperimentazione prevede anche<br />
l'applicazione <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> analisi d’immagine per la definizione del<strong>le</strong> caratteristiche macroscopiche<br />
dei prodotti, nonché l’utilizzo <strong>di</strong> tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione dei<br />
fenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione <strong>di</strong> matrici non-convenzionali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pasta gluten free <strong>di</strong> buona qualità in cottura, pane gluten free <strong>di</strong> e<strong>le</strong>vata sofficità e limitata tendenza<br />
al raffermimento; messa a punto <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che idonee alla valutazione <strong>di</strong> matrici gluten-free.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione <strong>di</strong> formulazioni e <strong>di</strong> processi gluten free.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int.<br />
Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central European<br />
Congress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17.<br />
76
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuove membrane <strong>di</strong> nanofibre ottenute me<strong>di</strong>ante e<strong>le</strong>ttrospinning<br />
Ing<strong>le</strong>se: Novel membranes based on e<strong>le</strong>ctrospun nanofibers<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Saverio Mannino (saverio.mannino@unimi.it)<br />
Matteo Scampicchio, A<strong>le</strong>ssandra Arecchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Nanofibre, membrane, sensori<br />
Nanofiber, membrane, sensors<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro e<strong>le</strong>vata porosità ed ampia area superficia<strong>le</strong>.<br />
L’e<strong>le</strong>ttrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà <strong>di</strong> materiali<br />
anche biologici. Lo scopo principa<strong>le</strong> è quello <strong>di</strong> produrre membrane con questa tecnologia<br />
basate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o e<strong>di</strong>bili (proteine, carboidrati e<br />
lipi<strong>di</strong>). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellu<strong>le</strong>, etc.) miglioreranno<br />
<strong>le</strong> loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sviluppo <strong>di</strong> nuove membrane per la realizzazione <strong>di</strong> nuovi agenti <strong>di</strong> rilascio, sensori bioe<strong>le</strong>ttronici<br />
o “active food packaging”.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sensori, packaging, agenti <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> biologiche attive.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. E<strong>le</strong>ctrochemistry Communications. - ISSN<br />
1388-2481 (2008)<br />
M. Scampicchio et al. - In: E<strong>le</strong>ctroanalysis. - ISSN 1040-039S.<br />
Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 1722-<br />
6996 19:4( 2008) pag 31<br />
77
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione del<strong>le</strong> formulazioni e del<strong>le</strong> tecnologie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> pane con<br />
madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Optimization of the ingre<strong>di</strong>ents and of the baking process for the production of<br />
sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Cereali minori, pseudocereali, pane<br />
Minor cereals, pseudocereals, bread<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto riguarda l'uso in panificazione <strong>di</strong> madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una linea<br />
<strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento del<strong>le</strong> proprietà<br />
nutrizionali e ad un ral<strong>le</strong>ntamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sulla<br />
strutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong><br />
sfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> non-amido), amaranto e grano<br />
saraceno (ricchi <strong>di</strong> costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer,<br />
Dr. R. Schoen<strong>le</strong>chner, BOKU<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, e<strong>le</strong>vata sofficità e limitata tendenza al raffermimento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto <strong>di</strong> un protocollo per la panificazione <strong>di</strong> matrici non convenzionali. Uso alternativo<br />
<strong>di</strong> farine ottenute da cereali soffiati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267.<br />
Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157.<br />
Schoen<strong>le</strong>chner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco<br />
(USA).<br />
78
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della produzione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Non-conventional sweet products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Alimenti non convenzionali, intol<strong>le</strong>ranza, struttura<br />
Non-conventional food, into<strong>le</strong>rance, structure<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le industrie alimentari stu<strong>di</strong>ano continuamente la formulazione <strong>di</strong> nuovi prodotti non convenzionali,<br />
importanti per persone con specifiche <strong>di</strong>ete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, la<br />
definizione della formulazione <strong>di</strong> questi alimenti avviene spesso me<strong>di</strong>ante approcci dettati dalla<br />
sola esperienza. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura <strong>di</strong> prodotti<br />
dolciari non convenzionali (es. bu<strong>di</strong>ni per intol<strong>le</strong>ranti al lattosio o al<strong>le</strong>rgici al<strong>le</strong> proteine del<br />
latte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella <strong>le</strong>tteratura scientifica.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali<br />
(ottimizzazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> reologia empirica e fondamenta<strong>le</strong>, Image Analysis, microscopia).<br />
Possibili applicazioni<br />
In<strong>di</strong>viduazione degli ingre<strong>di</strong>enti più idonei alla produzione <strong>di</strong> prodotti dolciari non convenzionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of <strong>di</strong>fferent milk substitutes on the pasting, rheological<br />
and textural properties of pud<strong>di</strong>ngs. Procee<strong>di</strong>ngs of the International Symposium on Food<br />
Rheology and Structure. Zurich, June, 15-18.<br />
79
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fermentazioni <strong>di</strong> interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Ing<strong>le</strong>se: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />
Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Enologia, fermentazioni, bioetanolo<br />
Oenology, fermentations, bioethanol<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are fermentazioni per la produzione <strong>di</strong> bioetanolo dalla frazione cellulosica<br />
<strong>di</strong> mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica <strong>di</strong><br />
lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto <strong>di</strong> Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze<br />
Biomo<strong>le</strong>colari e Biotecnologie<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Caratterizzazione <strong>di</strong> processi enzimatici e <strong>di</strong> fermentazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sistemi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> fermentazioni enologiche; processi per la produzione <strong>di</strong> bioetanolo <strong>di</strong><br />
seconda generazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Physiological and oenological traits of <strong>di</strong>fferent Dekkera/Brettanomyces bruxel<strong>le</strong>nsis strains under<br />
wine-model con<strong>di</strong>tions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.<br />
80
Titolo del progetto<br />
Italiano: Miglioramento del<strong>le</strong> caratteristiche tecnologiche in microrganismi <strong>di</strong> interesse<br />
alimentare<br />
Ing<strong>le</strong>se: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Diego Mora (<strong>di</strong>ego.mora@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Batteri lattici, metabolismo, mutanti food-grade<br />
<strong>La</strong>ctic bacteria, metabolism, food-grade mutant<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo <strong>di</strong> questa ricerca è quello <strong>di</strong> migliorare <strong>le</strong> caratteristiche tecnologiche <strong>di</strong> microrganismi<br />
<strong>di</strong> interesse alimentare attraverso approcci <strong>di</strong> ingegnieria metabolica anche me<strong>di</strong>ante l'ottenimento<br />
<strong>di</strong> mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento del<strong>le</strong> performance <strong>di</strong> fermentazione e del<strong>le</strong> attitu<strong>di</strong>ni tecnologiche <strong>di</strong> microrganismi<br />
<strong>di</strong> interesse alimentare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903.<br />
Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796.<br />
Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965.<br />
Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x.<br />
81
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione <strong>di</strong> pasta alimentare su impianti pilota (in grado <strong>di</strong> simulare<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo industriali)<br />
Ing<strong>le</strong>se: : Pasta-making processes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pasta secca, <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> essiccazione, semola<br />
Dried pasta, drying <strong>di</strong>agrams, semolina<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli impianti-pilota <strong>di</strong> pastificazione del DISTAM permettono <strong>di</strong> simulare, in ogni fase, <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
processo applicate su linee industriali. E' possibi<strong>le</strong> produrre sia formati lunghi che corti.<br />
L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare <strong>di</strong>agrammi a<br />
bassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umi<strong>di</strong>tà del prodotto è monitorata in continuo come<br />
variazione del peso ri<strong>le</strong>vato da una cella <strong>di</strong> carico. Il centro sperimenta<strong>le</strong> possiede anche un impianto<br />
per la produzione <strong>di</strong> paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lo<strong>di</strong>giano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
<strong>La</strong> f<strong>le</strong>ssibilità degli impianti pilota <strong>di</strong> pastificazione permette <strong>di</strong> produrre pasta a partire sia da<br />
semola che da formulazioni arricchite con ingre<strong>di</strong>enti funzionali e <strong>di</strong> essiccare con <strong>di</strong>agrammi ad<br />
alta o bassa temperatura al fine <strong>di</strong> indurre mo<strong>di</strong>ficazioni macromo<strong>le</strong>colari <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa entità.<br />
Possibili applicazioni<br />
Comprensione del<strong>le</strong> relazioni tra con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo/struttura del<strong>le</strong> macromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong>/qualità in<br />
cottura/<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nutrienti della pasta. Ottimizzazione <strong>di</strong> formulazioni interessanti per proprietà<br />
nutrizionali e funzionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />
Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Tra<strong>di</strong>tional Italian products from wheat and other starchy<br />
flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wi<strong>le</strong>y Ltd, New York<br />
82
Titolo del progetto<br />
Italiano: Progettazione <strong>di</strong> alimenti/ingre<strong>di</strong>enti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />
Ing<strong>le</strong>se: Structure design for Tailor Made Foods and Ingre<strong>di</strong>ents<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Alimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie <strong>di</strong> formilazione<br />
Tailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo della ricerca è la produzione <strong>di</strong> tailor-made foods, alimenti <strong>di</strong>segnati ad hoc con proprietà<br />
specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1)<br />
all’indagine sull’influenza del processo <strong>di</strong> produzione e della formulazione sulla struttura e sul<strong>le</strong><br />
proprietà chimico-fisiche e sensoriali <strong>di</strong> nuovi ingre<strong>di</strong>enti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla progettazione<br />
<strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tecnologiche<br />
predeterminate.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
- film e<strong>di</strong>bili per il controllo della migrazione <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà nei prodotti multifasici<br />
- carrier a base <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> per la veicolazione <strong>di</strong> pricipi attivi/composti <strong>di</strong> interesse<br />
tecnologico in prodotti formulati.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>Innovazione</strong> <strong>di</strong> prodotto e riposizionamento <strong>di</strong> prodotti già esistenti con miglioramento della<br />
shelf-life (film e<strong>di</strong>bili) e con riduzione dell'impatto tecnologico per la ritenzione/rilascio <strong>di</strong> sostanze<br />
"delicate" (aromi, pricipi <strong>di</strong> intersse nutriziona<strong>le</strong>, ingre<strong>di</strong>enti ) nei prodotti formulati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Procee<strong>di</strong>ngs 8° CISETA. CD rom<br />
Piazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products:<br />
Processing and Innovation,CD rom<br />
Piazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429<br />
83
Titolo del progetto<br />
Italiano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />
Ing<strong>le</strong>se: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Sara Limbo, Luisa Torri<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fotodegradazione, fotossidazione, packaging<br />
Photodegradation, photooxidation, packaging<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Si è avviato uno stu<strong>di</strong>o della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confezionati.<br />
Un’indagine presso la GDO ha permesso <strong>di</strong> identificare quali sorgenti luminose siano<br />
impiegate per illuminare i prodotti alimentari e <strong>di</strong> se<strong>le</strong>zionare <strong>le</strong> lampade da adottare durante <strong>le</strong><br />
prove <strong>di</strong> shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumenta<strong>le</strong> per valutare l’efficacia<br />
schermante dei materiali <strong>di</strong> confezionamento, realizzando in seguito uno screening del<strong>le</strong> prestazioni<br />
dei <strong>di</strong>versi film plastici in commercio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Sciennze Gastronomiche Pol<strong>le</strong>nzo, AMB PACKAGING srl<br />
San Danie<strong>le</strong><br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Metodologie analitiche, protocolli <strong>di</strong> esposizione per test <strong>di</strong> conservazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> shelf-life acce<strong>le</strong>rata, nuovi materiali <strong>di</strong> confezionamento, prodotti sensibili alla luce.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245<br />
Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532<br />
Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164.<br />
84
Titolo del progetto<br />
Italiano: Previsione ed estensione della shelf-life <strong>di</strong> prodotti alimentari sensibili allo<br />
scambio <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />
Ing<strong>le</strong>se: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro <strong>La</strong>miani<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Food packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Molti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà con l’ambiente, che determinano<br />
variazioni <strong>di</strong> texture e più in genera<strong>le</strong> <strong>di</strong> qualità. Le scelte <strong>di</strong> packaging, l'estensione della<br />
conservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità <strong>di</strong> prevedere e modellare<br />
la conservazione dei prodotti, in ambienti a <strong>di</strong>versa umi<strong>di</strong>tà relativa e temperatura. <strong>La</strong> ricerca<br />
in atto spazia su <strong>di</strong>versi alimenti ed ha anche la finalità <strong>di</strong> mettere a punto metodologie <strong>di</strong><br />
valutazione della qualità e <strong>di</strong> modellazione degli scambi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: RDE company srl Società <strong>di</strong> Ingegneria<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli <strong>di</strong> previsione della shelf-life, <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> parametri sensibili, nuove soluzioni<br />
<strong>di</strong> confezionamento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Prodotti da forno tra<strong>di</strong>zionali e vegetali <strong>di</strong>sidratati<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90<br />
Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203<br />
Del Nobi<strong>le</strong>, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300<br />
85
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo <strong>di</strong> un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio<br />
alimentare<br />
Ing<strong>le</strong>se: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Stefano Farris, <strong>La</strong>ura Introzzi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Materia<strong>le</strong> barriera, imballaggio, sostenibilità<br />
Barrier material, packaging, sustainability<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Materia<strong>le</strong> barriera, imballaggio, sostenibilità<br />
Barrier material, packaging, sustainability<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo della ricerca e' quello <strong>di</strong> sviluppare sottili strati (coatings) con e<strong>le</strong>vate performance <strong>di</strong><br />
barriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici <strong>di</strong> origine natura<strong>le</strong> ed inorganica<br />
(struttura ibrida). In questo modo è possibi<strong>le</strong> ottimizzare il packaging attualmente presente sul<br />
mercato, imp<strong>le</strong>mentando <strong>le</strong> performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità <strong>di</strong><br />
materia<strong>le</strong>. Non meno importante, la possibilità <strong>di</strong> ottenere una struttura performante senza l'utilizzo<br />
<strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> <strong>di</strong> origine petrolifera.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Metalvuoto Spa<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prototipi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore <strong>di</strong> degradazione primario.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126<br />
86
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo <strong>di</strong> un saldante ottenuto da biomacromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> per applicazioni<br />
nell'imballaggio alimentare<br />
Ing<strong>le</strong>se: Development of a sealant from biomacromo<strong>le</strong>cu<strong>le</strong>s for food packaging applications<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Stefano Farris, <strong>La</strong>ura Introzzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Bio-saldante, imballaggio, sostenibilità<br />
Bio-seal, packaging, sustainability<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo <strong>di</strong> una nuova soluzione <strong>di</strong> imballaggio, attraverso la<br />
combinazione ‘sintetico/natura<strong>le</strong>’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante a<br />
partire da macromo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> naturali (proteine, lipi<strong>di</strong>, polisaccari<strong>di</strong>), che possa essere depositato sui<br />
comuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioni<br />
nel settore dell’imballaggio alimentare, al fine <strong>di</strong> sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridurre<br />
la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Metalvuoto Spa<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prototipi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Settore gelati e snacks.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396<br />
Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier,<br />
friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI:<br />
10.1002/pts.826<br />
87
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> in relazione alla stabilità<br />
ossidativa del prodotto finito<br />
Ing<strong>le</strong>se: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted<br />
products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Noccio<strong>le</strong>, tostatura, ossidazione<br />
Hazelnut, roasting, oxidation<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e la<br />
texture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo sta<strong>di</strong>o, provoca<br />
una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibi<strong>le</strong> all’ossidazione nel<br />
corso della conservazione. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplificazione<br />
<strong>di</strong> un processo "two steps", la cui finalità principa<strong>le</strong> è quella <strong>di</strong> ottenere un prodotto a più<br />
lunga conservazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano).<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> tostatura del<strong>le</strong> noccio<strong>le</strong>, con ottenimento <strong>di</strong> un prodotto finito più<br />
stabi<strong>le</strong> durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo <strong>di</strong> tostatura "two steps".<br />
Possibili applicazioni<br />
L'esperienza maturata può essere messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> aziende che tostano frutta secca e<br />
vogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabi<strong>le</strong> durante la conservazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food and<br />
Agricultural Products: Processing and Innovations. Nap<strong>le</strong>s, 24-26 September 2007.<br />
Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted.<br />
88
Titolo del progetto<br />
Italiano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione <strong>di</strong> gelati e sorbetti artigianali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Gelato, sorbetto, probiotici<br />
Ice cream, sherbet, probiotics<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Vengono stu<strong>di</strong>ati gli effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti ingre<strong>di</strong>enti, ad<strong>di</strong>tivi e/o variabili <strong>di</strong> processo sul<strong>le</strong> caratteristiche<br />
chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, <strong>le</strong> ultime<br />
ricerche hanno riguardato lo stu<strong>di</strong>o della sopravvivenza <strong>di</strong> microrganismi probiotici in un gelato<br />
prodotto con <strong>di</strong>verse concentrazioni <strong>di</strong> zuccheri e grassi e la possibilità <strong>di</strong> sostituire gli stabilizzanti<br />
normalmente impiegati nella formulazione <strong>di</strong> sorbetti con polpa <strong>di</strong> caco, naturalmente ricca<br />
<strong>di</strong> pectine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: IVTPA (Milano)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Produzione <strong>di</strong> un gelato probiotico non fermentato, che preserva un e<strong>le</strong>vato numero <strong>di</strong> microrganismi<br />
anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione <strong>di</strong> una formulazione <strong>di</strong> sorbetto<br />
priva <strong>di</strong> stabilizzanti aggiunti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Le formulazioni messe a punto sono <strong>di</strong>rettamente trasferibili alla produzione artigiana<strong>le</strong> <strong>di</strong> gelati<br />
e sorbetti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and<br />
Innovations. Nap<strong>le</strong>s, 24-26 September 2007.<br />
Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206.<br />
Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003.<br />
89
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong><br />
preparazioni alimentari a base <strong>di</strong> sfarinati <strong>di</strong> farro<br />
Ing<strong>le</strong>se: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Farro me<strong>di</strong>o; se<strong>le</strong>zione; trasformazione<br />
Emmer; bree<strong>di</strong>ng; processing technology<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli stu<strong>di</strong> condotti ad oggi sul<strong>le</strong> proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitu<strong>di</strong>ne alla trasformazione<br />
del farro me<strong>di</strong>o (Triticum <strong>di</strong>coccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali <strong>di</strong>fferenze per i<br />
numerosi genotipi considerati. Le esperienze <strong>di</strong> caratterizzazione <strong>di</strong> popolazioni miste <strong>di</strong> Triticum<br />
<strong>di</strong>coccon Schrank costituiscono gli sta<strong>di</strong> fondamentali <strong>di</strong> conoscenza utili al fine <strong>di</strong> documentare<br />
<strong>le</strong> tappe <strong>di</strong> filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici della<br />
pasta alimentare.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione <strong>di</strong> caratteristiche <strong>di</strong> composizione <strong>di</strong> varietà se<strong>le</strong>zionate <strong>di</strong> farro me<strong>di</strong>o dal punto<br />
<strong>di</strong> vista sensoria<strong>le</strong> e nutriziona<strong>le</strong>, con riferimento al<strong>le</strong> proprietà reologiche degli sfarinati derivati.<br />
Ottimizzazione <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> decorticazione-perlatura e <strong>di</strong> macinazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> preparazioni alimentari <strong>di</strong> farro 100%, considerate come alternativa paral<strong>le</strong>la ma<br />
nutrizionalmente <strong>di</strong>fferenziata rispetto a quella del<strong>le</strong> tra<strong>di</strong>zionali produzioni <strong>di</strong> pasta <strong>di</strong> semola <strong>di</strong><br />
grano duro.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007).<br />
M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008)<br />
M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008).<br />
M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008<br />
90
2.2 QUALITA’ E<br />
SICUREZZA<br />
ALIMENTAZIONE<br />
91
Titolo del progetto<br />
Italiano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della<br />
pasta fresca all’uovo<br />
Ing<strong>le</strong>se: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Cristina Alamprese (cristina.alamprese@unimi.it)<br />
Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong><br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pasta fresca, struttura, comportamento in cottura<br />
Fresh pasta, texture, cooking behavior<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il gruppo <strong>di</strong> ricerca si occupa da alcuni anni dello stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche della pasta fresca<br />
all'uovo, soprattutto dal punto <strong>di</strong> vista struttura<strong>le</strong> e del comportamento in cottura, cercando anche<br />
<strong>di</strong> stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare attenzione<br />
è rivolta all’influenza dell’ingre<strong>di</strong>ente uovo e del trattamento <strong>di</strong> pastorizzazione, che è<br />
obbligatorio per <strong>le</strong>gge nel caso <strong>di</strong> paste fresche preconfezionate.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Conoscenza approfon<strong>di</strong>ta del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parametri<br />
<strong>di</strong> formulazione e <strong>di</strong> processo che <strong>le</strong> influenzano; produzione <strong>di</strong> analoghi gluten-free della<br />
pasta fresca.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'esperienza maturata può essere messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> aziende produttrici <strong>di</strong> pasta fresca<br />
all'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri <strong>di</strong> processo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025<br />
Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7.<br />
93
Titolo del progetto<br />
Italiano: Evoluzione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative e nutrizionali <strong>di</strong> frutta conservata<br />
con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e innovativi non <strong>di</strong>struttivi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with<br />
tra<strong>di</strong>tional and non-destructive methods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />
Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinar<strong>di</strong>, Ilaria Mignani, Susanna Buratti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Mirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IR<br />
Blueberrry, app<strong>le</strong>, FT-NIR and FT-IR<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Ottimizzazione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> shelf-life e rif<strong>le</strong>ssi del<strong>le</strong> modalità <strong>di</strong> conservazione, con particolare<br />
riferimento ad atmosfere mo<strong>di</strong>ficate sul<strong>le</strong> caratteristiche qualitative e nutraceutiche <strong>di</strong> frutti<br />
a <strong>di</strong>versa deperibilità (mirtilli, me<strong>le</strong>) me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>di</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali e innovative quali<br />
spettroscopia FT-NIR, naso e<strong>le</strong>ttronico, image-analysis.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo e<br />
me<strong>di</strong>o termine <strong>di</strong> frutta; miglioramento del<strong>le</strong> caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati;<br />
meto<strong>di</strong>che analitiche non <strong>di</strong>struttive per la valutazione della qualità dei frutti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione <strong>di</strong> produzioni lombarde; protocolli analitici per il controllo<br />
della qualità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozen<br />
storage. Proc. CIGR, 2007.<br />
94
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche avanzate per la ri<strong>le</strong>vazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti<br />
alimentari e dei processi <strong>di</strong> trasformazione<br />
Ing<strong>le</strong>se: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to<br />
monitor food processing<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />
Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Va<strong>le</strong>ntina Di Egi<strong>di</strong>o<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Spettroscopia NIR e MIR, meto<strong>di</strong> innovativi, autenticità <strong>di</strong> prodotto<br />
NIR and MIR, new methods, authenticity<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il controllo<br />
degli alimenti e per il monitoraggio del<strong>le</strong> trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici.<br />
Sono stati sviluppati modelli <strong>di</strong> classificazione <strong>di</strong> oli extra vergini e <strong>di</strong> mieli in funzione dell’origine<br />
e sono state costruiti modelli per la stima del contenuto <strong>di</strong> sostanze nutraceutiche <strong>di</strong> alcuni prodotti<br />
ortofrutticoli. Me<strong>di</strong>ante tecniche spettroscopiche sono stati stu<strong>di</strong>ati alcuni processi fermentativi<br />
(lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life <strong>di</strong> prodotti freschi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli <strong>di</strong> regressione per la stima quantitativa <strong>di</strong> costituenti degli alimenti. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> classificazione<br />
per l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> prodotti autentici. Monitoraggio <strong>di</strong> processo con sistemi rapi<strong>di</strong>, non<br />
<strong>di</strong>struttivi e "in-line".<br />
Possibili applicazioni<br />
Meto<strong>di</strong> veloci per il controllo <strong>di</strong> qualità. Valorizzazione <strong>di</strong> produzioni tipiche. Controllo <strong>di</strong> processo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134.<br />
N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931.<br />
N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342.<br />
95
Titolo del progetto<br />
Italiano: Applicazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> innovativi non <strong>di</strong>struttivi allo stu<strong>di</strong>o della shelf-life <strong>di</strong><br />
prodotti alimentari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Innovative methods for shelf-life stu<strong>di</strong>es<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />
Sara Limbo, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Luisa Torri<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Shelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso e<strong>le</strong>ttronico<br />
Shelf-life, NIR and MIR, e<strong>le</strong>ctronic nose<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Stu<strong>di</strong>o del deca<strong>di</strong>mento qualitativo dei prodotti alimentari me<strong>di</strong>ante tecniche innovative, non<br />
<strong>di</strong>struttive e rapide. Le tecniche classiche <strong>di</strong> indagine basate sulla valutazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori specifici<br />
del deca<strong>di</strong>mento qualitativo (variazione <strong>di</strong> pH, <strong>di</strong> composizione, <strong>di</strong> struttura, <strong>di</strong> caratteristiche<br />
sensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisico-chimici,<br />
e caratterizzate da rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> esecuzione, limitata invasività e possibi<strong>le</strong> applicazione<br />
"on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso e<strong>le</strong>ttronico e analisi <strong>di</strong> immagine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapi<strong>di</strong>tà, non invasività della matrice analizzata, possibilità<br />
<strong>di</strong> essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life <strong>di</strong> numerosi prodotti freschi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Mercato dei prodotti freschi; sviluppo <strong>di</strong> prodotti ad estesa shelf-life.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011<br />
Di Egi<strong>di</strong>o et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted.<br />
Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700.<br />
96
Titolo del progetto<br />
Italiano: Riconoscimento <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti lattieri essiccati in formaggi tra<strong>di</strong>zionali dell'area<br />
me<strong>di</strong>terranea<br />
Ing<strong>le</strong>se: Detection of dried dairy ingre<strong>di</strong>ents in tra<strong>di</strong>tional cheeses of the Me<strong>di</strong>terranean area<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />
Fabio Masotti, Luisa Pel<strong>le</strong>grino, Veronica Rosi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze eTecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Formaggi tra<strong>di</strong>zionali, ingre<strong>di</strong>enti lattieri essiccati<br />
Tra<strong>di</strong>tional cheeses, dried dairy ingre<strong>di</strong>ents<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'utilizzo <strong>di</strong> ingre<strong>di</strong>enti lattieri in polvere per standar<strong>di</strong>zzare la composizione del latte e aumentare<br />
la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto <strong>di</strong> acceso <strong>di</strong>battito. <strong>La</strong> tecnologia<br />
<strong>di</strong> produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego <strong>di</strong> tali ingre<strong>di</strong>enti con notevo<strong>le</strong><br />
vantaggio economico. <strong>La</strong> determinazione nei formaggi <strong>di</strong> idonei marker mo<strong>le</strong>colari (es. furosina,<br />
lisinoalanina) ha finora consentito <strong>di</strong> riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte natura<strong>le</strong><br />
nel caso <strong>di</strong> Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione dei livelli <strong>di</strong> furosina e lisinoalanina caratteristici <strong>di</strong> alcuni formaggi tra<strong>di</strong>zionali in funzione<br />
della tecnologia produttiva.<br />
Protocollo analitico per la <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi da<br />
prodotti <strong>di</strong> imitazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Controllo della genuinità <strong>di</strong> prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione col<strong>le</strong>ttiva, nei ristoranti,<br />
bar, pizzerie. Valorizzazione <strong>di</strong> formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Resmini P., Pel<strong>le</strong>grino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484<br />
Resmini P., Pel<strong>le</strong>grino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193<br />
97
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sensori e<strong>le</strong>ttrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />
Ing<strong>le</strong>se: Specific and non-specific e<strong>le</strong>ctrochemical sensors in food analysis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Stella Cosio (maria.cosio@unimi.it)<br />
Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Sensori e<strong>le</strong>ctrochimici, e<strong>le</strong>ctrochemical sensors<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca ha per obiettivo lo sviluppo <strong>di</strong> nuove metodologie in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare <strong>le</strong> attuali esigenze<br />
nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori e<strong>le</strong>ttrochimici, permettono <strong>di</strong> operare con<br />
sensibi<strong>le</strong> riduzione <strong>di</strong> tempi e costi su un e<strong>le</strong>vato numero <strong>di</strong> campioni rendendo più efficace il sistema<br />
<strong>di</strong> controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto <strong>di</strong> sensori specifici e array <strong>di</strong> sensori<br />
aspecifici (per gas e per liqui<strong>di</strong> rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro attività<br />
e capacità <strong>di</strong>scriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sensori specifici e array <strong>di</strong> sensori aspecifici per liqui<strong>di</strong> e gas, semplici da usare, senza pretrattamenti<br />
del campione, sufficientemente robusti ed in grado <strong>di</strong> specificare con buona precisione<br />
livelli <strong>di</strong> adulterazione, presenza <strong>di</strong> contaminanti e/o per l'in<strong>di</strong>viduzione <strong>di</strong> marker <strong>di</strong> processo.<br />
Possibili applicazioni<br />
L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove meto<strong>di</strong>che più rapide e accurate, meno costose e <strong>di</strong> più semplice applicazione<br />
è <strong>di</strong> fondamenta<strong>le</strong> importanza nel<strong>le</strong> indagini <strong>di</strong> routine per valutare parametri <strong>di</strong> qualità,<br />
per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> fro<strong>di</strong> e, per la caratterizzazione sensoria<strong>le</strong> <strong>di</strong> prodotti alimentari tipici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327<br />
M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938<br />
E. Desimoni et al., E<strong>le</strong>ctroanal.(2006) 18 (3): 231-235<br />
M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210<br />
M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491<br />
98
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tracciabilità mo<strong>le</strong>colare dei prodotti alimentari tipici <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Mo<strong>le</strong>cular traceability of animal-derived products in Trentino region<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Crepal<strong>di</strong> (Paola.Crepal<strong>di</strong>@unimi.it)<br />
Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali - sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Tracciabilità; bovini; SNP<br />
Traceability; catt<strong>le</strong>; SNP<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nei territori dove esiste una forte tra<strong>di</strong>zione dell’al<strong>le</strong>vamento bovino e <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> specialità<br />
locali <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> tracciabilità<br />
mo<strong>le</strong>colare che <strong>le</strong>ghi i prodotti <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong> al<strong>le</strong> razze autoctone come la razza Rendena,<br />
tipiche <strong>di</strong> una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello <strong>di</strong> marcatori SNP (Sing<strong>le</strong><br />
Nuc<strong>le</strong>otide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date <strong>le</strong> <strong>di</strong>fferenze della pigmentazione<br />
nel<strong>le</strong> razze, come strumento <strong>di</strong> tracciabilià mo<strong>le</strong>colare per i prodotti zootecnici monorazza.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto <strong>di</strong> Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Un pannello <strong>di</strong> marcatori SNP che consenta <strong>di</strong> identificare la razza <strong>di</strong> provenienza <strong>di</strong> animali e dei<br />
prodotti <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>.<br />
Possibili applicazioni<br />
Applicare la tracciabilità mo<strong>le</strong>colare ai prodotti monorazza in modo da tutelare <strong>le</strong> esigenze <strong>di</strong> trasparenza<br />
e garanzia richieste dal mercato e <strong>di</strong> garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzati<br />
come tra<strong>di</strong>zionali e frutto <strong>di</strong> produzioni <strong>le</strong>gate a realtà produttive locali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepal<strong>di</strong> P (2009). Catt<strong>le</strong> breeds traceability<br />
using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />
99
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fenomeni <strong>di</strong> migrazione nel<strong>le</strong> pellico<strong>le</strong> estensibili per la conservazione dei<br />
formaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Migration of f<strong>le</strong>xib<strong>le</strong> films components to tra<strong>di</strong>tional cheeses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />
Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pel<strong>le</strong>grino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pellico<strong>le</strong> estensibili, migrazione, formaggi DOP<br />
F<strong>le</strong>xib<strong>le</strong> films, migration, PDO cheeses<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le pellico<strong>le</strong> estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento <strong>di</strong> formaggi porzionati, anche<br />
DOP. In funzione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione e del<strong>le</strong> caratteristiche del formaggio, l’ampia<br />
superficie <strong>di</strong> contatto tra alimento e materia<strong>le</strong> plastico può favorire ed acce<strong>le</strong>rare fenomeni <strong>di</strong><br />
migrazione <strong>di</strong> componenti dal<strong>le</strong> PES ai formaggi. Lo stu<strong>di</strong>o vuo<strong>le</strong> valutare sul formaggio tipico il<br />
tipo e i livelli <strong>di</strong> migrazione che si verificano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione che riproducono quel<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> uso corrente.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Regione Lombar<strong>di</strong>a, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> nel<strong>le</strong> PES e nei formaggi.<br />
In<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> utilizzo che limitano/evitano la cessione <strong>di</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong>.<br />
In<strong>di</strong>cazioni per la GDO in base al<strong>le</strong> quali orientare <strong>le</strong> scelte del<strong>le</strong> PES da utilizzare.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte”<br />
lombarda. In questo contesto, lo stu<strong>di</strong>o vuo<strong>le</strong> fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggi<br />
tipici lombar<strong>di</strong>, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
100
Titolo del progetto<br />
Italiano:Analisi <strong>di</strong> processo nella produzione <strong>di</strong> alimenti con meto<strong>di</strong> innovativi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
Jessica Capraro, Chiara Magni<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Proteine <strong>di</strong> lupino, prodotti gluten-free;<br />
Lupin proteins; Gluten-free products; 2D e<strong>le</strong>ctrophoresis<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nel processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> un alimento <strong>le</strong> proteine possono andare incontro a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>ficazioni. Al fine <strong>di</strong> evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />
<strong>di</strong> pasta a base <strong>di</strong> lupino, campioni a <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> processo tra cui materie prime, semilavorati<br />
e prodotto finito, sono stati analizzati tramite e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong>. Il progetto ha previsto<br />
anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato <strong>di</strong> glicosilazione del<strong>le</strong> proteine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le mappe bi<strong>di</strong>mensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />
si verificano mo<strong>di</strong>ficazioni cova<strong>le</strong>nti a carico del<strong>le</strong> principali proteine presenti né mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
nell'assetto dei ponti <strong>di</strong>solfuro e neppure del profilo <strong>di</strong> glicosilazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> ricerca descritta <strong>di</strong>mostra l'efficacia dell'impiego della tecnica <strong>di</strong> e<strong>le</strong>ttroforesi bi<strong>di</strong>mensiona<strong>le</strong><br />
per la tracciabilità <strong>di</strong> proteine e la valutazione degli effetti indotti nel<strong>le</strong> proteine stesse durante il<br />
processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alimenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />
101
Titolo del progetto<br />
Italiano: Approcci innovativi per lo stu<strong>di</strong>o della maturazione dei frutti<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />
Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Maturazione, qualità del frutto<br />
Ripening; fruit quality<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde mo<strong>di</strong>ficazioni biochimiche e<br />
fisiologiche. Partendo dal<strong>le</strong> conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricerca<br />
in oggetto ha l'obiettivo <strong>di</strong> analizzare l'evoluzione del proteoma nel<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> maturazione,<br />
allo scopo <strong>di</strong> ottenere informazioni a livello traduziona<strong>le</strong> e post-traduziona<strong>le</strong>. L'analisi si<br />
prefigge inoltre <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente dettagliato<br />
la fase fenologica e la qualità del frutto <strong>di</strong> vite, pesca e ciliegia.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Marcatori del processo <strong>di</strong> maturazione<br />
Conoscenze <strong>di</strong> base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />
Caratterizzazione <strong>di</strong> proteine.<br />
Possibili applicazioni<br />
Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186<br />
AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press).<br />
AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389<br />
AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378<br />
102
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi non <strong>di</strong>struttive per la valutazione della qualità <strong>di</strong> ortaggi <strong>di</strong> IV gamma<br />
durante la "shelf-life"<br />
Ing<strong>le</strong>se: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetab<strong>le</strong>s during the<br />
shelf-life<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Antonio Ferrante (antonio.ferrante@unimi.it)<br />
Ilaria Mignani, Anna Spinar<strong>di</strong>, Livia Martinetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
NIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbico<br />
NIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> valutazione della shelf-life degli ortaggi baby <strong>le</strong>af è una questione <strong>di</strong> crescente interesse per<br />
<strong>le</strong> aziende <strong>di</strong> produzione e commercializzazione alimentare. <strong>La</strong> messa a punto <strong>di</strong> un sistema non<br />
<strong>di</strong>struttivo <strong>di</strong> monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego <strong>di</strong> tecniche NIR/IR, luminometriche<br />
o a fluorescenza può permettere <strong>di</strong> stimare <strong>le</strong> caratteristiche qualitative del prodotto in qualsiasi<br />
momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire <strong>di</strong> prevedere con<br />
precisione il tempo massimo <strong>di</strong> commercializzazione.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Istituto <strong>La</strong>ttiero Caseario <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, Linea Verde <strong>di</strong> Manerbio<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> ortaggi della IV gamma<br />
e per verificare, a monte della produzione, <strong>le</strong> caratteristiche della materia prima impiegata.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il monitoraggio della qualità con meto<strong>di</strong> rapi<strong>di</strong> e non <strong>di</strong>struttivi può servire al<strong>le</strong> aziende <strong>di</strong> produzione<br />
e <strong>di</strong> commercializzazione per valutare lo stato <strong>di</strong> conservazione degli ortaggi da foglia della<br />
IV gamma.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158.<br />
A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />
Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />
103
Titolo del progetto<br />
Italiano: <strong>La</strong> carta <strong>di</strong> identità microbiologica <strong>di</strong> formaggi artigianali italiani<br />
Ing<strong>le</strong>se: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Toma, tipizzazione mo<strong>le</strong>colare<br />
Toma cheese, Microbiological characterization, Mo<strong>le</strong>cular typing<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone la definizione <strong>di</strong> una dettagliata carta <strong>di</strong> identità microbiologica <strong>di</strong> un prodotto<br />
caseario tipico del territorio della Provincia <strong>di</strong> Novara, ai fini <strong>di</strong> una valorizzazione della qualità<br />
globa<strong>le</strong> del prodotto in relazione anche ai suoi <strong>le</strong>gami con il territorio <strong>di</strong> produzione, attarverso<br />
l'impiego <strong>di</strong> indagini mo<strong>le</strong>colari e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> typing.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Al<strong>le</strong>stimento <strong>di</strong> una ceppoteca significativa <strong>di</strong> ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttiva<br />
della Toma del Mottarone; in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> componenti microbiche <strong>di</strong>rettamente coinvolte<br />
nel conferimento della qualità globa<strong>le</strong> e unicità del prodotto.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> definizione della qualità microbiologica <strong>di</strong> un prodotto tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> nicchia rappresenta per<br />
<strong>le</strong> aziende operanti nel settore un fondamenta<strong>le</strong> strumento <strong>di</strong> garanzia con il qua<strong>le</strong> documentare<br />
la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
In preparazione<br />
104
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi<br />
comp<strong>le</strong>ssi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a comp<strong>le</strong>x system<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone <strong>di</strong> saggiare nuove procedure <strong>di</strong> sanificazione <strong>di</strong> contenitori ad uso alimentare<br />
e <strong>di</strong> sviluppare nuove metodologie genetico-mo<strong>le</strong>colari per la valutazione della salubrità <strong>di</strong><br />
prodotti ittici freschi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: RDE Srl, Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sviluppo <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> sanificazione <strong>di</strong> contenitori <strong>di</strong> vetro ad uso alimentare me<strong>di</strong>ante impiego<br />
<strong>di</strong> ozono in fase gassosa; ottenimento <strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> monitoraggio dello sviluppo <strong>di</strong><br />
microrganismi produttori <strong>di</strong> ammine biogene in prodotti ittici.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'mpiego <strong>di</strong> un metodo mo<strong>le</strong>colare altamente specifico per la valutazione della presenza <strong>di</strong><br />
microrganismi potenziali produttori <strong>di</strong> ammine biogene può consentire una più comp<strong>le</strong>ta valutazione<br />
della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
105
Titolo del progetto<br />
Italiano: <strong>La</strong> sicurezza nella tipicità <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong>: in<strong>di</strong>viduazione<br />
e tipizzazione <strong>di</strong> ecotipi batterici contaminanti<br />
Ing<strong>le</strong>se: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging<br />
contaminating bacterial ecotypes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Francesca Borgo, Giovanni Ricci<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Prodotti lattiero-caseari, tipicità<br />
<strong>La</strong>ctococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipizzazione <strong>di</strong> ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produttiva<br />
<strong>di</strong> formaggi tipici artigianali, con lo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare per ogni ecotipo specifici fingerprint<br />
mo<strong>le</strong>colari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori <strong>di</strong> patogenicità e viru<strong>le</strong>nza.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Anima<strong>le</strong> -Università Torino-Dip. Scienze<br />
degli Alimenti-Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Al<strong>le</strong>stimento <strong>di</strong> una ceppoteca specifica; in<strong>di</strong>viduazione della potenzia<strong>le</strong> patogenicità degli isolati;<br />
deteminazione del ruolo tecnologico attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipicità<br />
del prodotto.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'in<strong>di</strong>viduazione e lo stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>to <strong>di</strong> ecotipi batterici contaminanti emergenti apporta<br />
nuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardo<br />
alla presenza <strong>di</strong> eventuali fattori <strong>di</strong> rischio per la salute dei consumatori.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007)<br />
J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007)<br />
Food Microbiol. 24, 752-758 (2007)<br />
Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008)<br />
106
Titolo del progetto<br />
Italiano: Meto<strong>di</strong> avanzati per la determinazione <strong>di</strong> Escherichia coli verotossici nel<strong>le</strong> filiere<br />
alimentari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Detection of VTEC in food chains<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Clau<strong>di</strong>a Picozzi, Giorgio Volponi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Escherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare<br />
VTEC, foods, food safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Escherichia coli è universalmente considerato un valido in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> contaminazione feca<strong>le</strong> nel<strong>le</strong><br />
filiere alimentari essendo stabi<strong>le</strong> ospite nel tratto intestina<strong>le</strong> degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia,<br />
sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori <strong>di</strong> viru<strong>le</strong>nza in grado <strong>di</strong> causare patologie<br />
anche gravi nel consumatore. <strong>La</strong> determinazione rapida e la tipizzazione genetica <strong>di</strong> VTEC<br />
(Escherichia Coli Verotossici) sono alla base del<strong>le</strong> attività <strong>di</strong> prevenzione e degli stu<strong>di</strong> epidemiologici<br />
per la tutela della sicurezza alimentare.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of<br />
Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> ceppi VTEC.<br />
Possibili applicazioni<br />
Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida <strong>di</strong> ceppi VTEC; produzione <strong>di</strong> vaccini.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496.<br />
Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 6321-<br />
6325.<br />
107
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie mo<strong>le</strong>colari e tra<strong>di</strong>zionali per lo stu<strong>di</strong>o e la caratterizzazione <strong>di</strong><br />
prodotti artigianali <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal<br />
food products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Marco Frusca, E<strong>le</strong>na Colombo<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Microrganismi autoctoni, <strong>di</strong>namica della popolazione<br />
Microbial population and dynamics<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo <strong>di</strong> “starter”, ma la trasformazione e<br />
maturazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo si<br />
realizzano quei caratteri sensoriali tipici <strong>di</strong> ciascun prodotto. Diventa quin<strong>di</strong> necessario per la valorizzazione<br />
<strong>di</strong> questi prodotti stu<strong>di</strong>arne l'ecosistema per se<strong>le</strong>zionare ceppi che posseggano opportune<br />
proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto <strong>di</strong> vista<br />
igienico-sanitario.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
<strong>La</strong> ricerca ha portato alla realizzazione <strong>di</strong> database che ha consentito il riconoscimento del<strong>le</strong> specie<br />
lattiche e non, coinvolte nella preparazione <strong>di</strong> formaggi <strong>di</strong> capra. Attualmente il lavoro sta proseguendo<br />
per formaggi <strong>di</strong> origine bovina e continuerà con salumi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione <strong>di</strong> starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1<br />
Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Mo<strong>le</strong>cular Microbial Characterization by Culture-<br />
In<strong>di</strong>pendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009.<br />
108
Titolo del progetto<br />
Italiano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, in<strong>di</strong>viduazione dei punti critici all'interno<br />
del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />
Ing<strong>le</strong>se: Microbiology of fruit and vegetab<strong>le</strong>s ready to use, identification of CCP and optimization<br />
of the process<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Marco Frusca, E<strong>le</strong>na Colombo<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità, tempo <strong>di</strong> stabilità<br />
Quality in<strong>di</strong>cators, ready-to-eat, stability time<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Accanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai in<strong>di</strong>scussa, si stanno <strong>di</strong>ffondendo<br />
i prodotti base frutta <strong>le</strong> cui prospettive <strong>di</strong> sviluppo sono decisamente ottimistiche. <strong>La</strong> loro<br />
composizione (ricchezza <strong>di</strong> composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allo<br />
sviluppo microbico, principa<strong>le</strong> responsabi<strong>le</strong> dei processi alterativi. Conoscere la composizione<br />
microbiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quin<strong>di</strong> necessario per stabilire<br />
dei tempi <strong>di</strong> conservazione, in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per ottenere un prodotto <strong>di</strong> qualità.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono stati stu<strong>di</strong>ati i processi <strong>di</strong> lavorazione <strong>di</strong> due <strong>di</strong>fferenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascuno<br />
si sono effettuati contrrolli lungo la linea <strong>di</strong> produzione e identificato i vari microrganismi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità <strong>di</strong> effettuare del<strong>le</strong> previsioni me<strong>di</strong>ante l'utilizzo<br />
<strong>di</strong> idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi <strong>di</strong> stabilità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
D'Egi<strong>di</strong>o, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinap<strong>le</strong> by<br />
using FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press.<br />
Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods.<br />
Ann.Microbiol. 57(1) 39-49<br />
109
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dell'attività antimicrobica <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> imballaggio alimentare<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Marco Frusca<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fotocatalisi, attività antibatterica<br />
Photocatalysis, antibacterial activity<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'imballaggio sempre <strong>di</strong> più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari prodotti<br />
alimentari. <strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che possano<br />
ral<strong>le</strong>ntare i fenomeni alterativi <strong>di</strong> origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoro<br />
è quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> valutare la possibilità <strong>di</strong> trasferire in campo alimentare sostanze con azione attimicrobica<br />
già utilizzate in altri settori industriali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Attualmente è stata valutata la capacità <strong>di</strong> ral<strong>le</strong>ntare la crescita microbica da parte <strong>di</strong> prodotti forniti<br />
dall'azienda finanziatrice nei confronti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti microrganismi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità ed in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />
sicurezza d'uso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ta<strong>le</strong> ricerca consentirebbe la messa a punto <strong>di</strong> materiali destinati a contenere alimenti (film, vassoi,<br />
ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life <strong>di</strong> alimenti sia a livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
che domestico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
110
Titolo del progetto<br />
Italiano: Influenza dell'ambiente (luce, umi<strong>di</strong>tà, temperatura, igiene) e del<strong>le</strong> operazioni<br />
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />
Ing<strong>le</strong>se: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of<br />
workers<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Loredana Dioguar<strong>di</strong>, E<strong>le</strong>na Colombo<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia <strong>Agraria</strong> Alimenta<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Contaminazione ambienta<strong>le</strong>, tecnica luminescenza<br />
Environmental contamination, Bioluminometer<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> microflora presente nell'aria e che va a ricadere sul<strong>le</strong> superfici con <strong>le</strong> quali il prodotto viene a<br />
contatto possono influenzare negativamente la qualità fina<strong>le</strong> del prodotto. Sono stati considerati<br />
<strong>di</strong>fferenti ambienti <strong>di</strong> lavoro in particolare ambienti a produzione artigiana<strong>le</strong> quali: caseifici<br />
(alpeggio e fondoval<strong>le</strong>), prodotti IV gamma.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigiana<strong>le</strong> sia estremamente critica. Nel<br />
settore caseario artigiana<strong>le</strong> il lay-out del prodotto nonché la <strong>di</strong>sposizione del<strong>le</strong> zone sono fondamentali.<br />
In genera<strong>le</strong> tuttavia la situazione è apparsa confortante.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione <strong>di</strong> prodotti igienici e sicuri nell rispetto<br />
del<strong>le</strong> caratteristiche <strong>di</strong> tipicità dei prodotti artigianali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Dioguar<strong>di</strong>, Franzetti 2006.Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe del<br />
nord Italia. Ind. al. 45:41-46.<br />
Dioguar<strong>di</strong>,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environment<br />
and working con<strong>di</strong>tions 3° IMEBE Palma <strong>di</strong> Maiorca settembre 2008.<br />
111
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione della qualità nutriziona<strong>le</strong> e tecnologica del frumento monococco<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />
Carlo Pompei, Daniela Erba<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Frumento monococco; qualità nutr. e tecn.<br />
Einkorn; wheat; nutritional and technological quality<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong> ricerca è <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la qualità nutriziona<strong>le</strong> e tecnologica del frumento<br />
monococco comparandolo con altre tipologie <strong>di</strong> frumento allo scopo <strong>di</strong> sviluppare una filiera <strong>di</strong><br />
trasformazione per l'ottenimento <strong>di</strong> alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base <strong>di</strong> monococco<br />
e con alto valore nutriziona<strong>le</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lo<strong>di</strong>giano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il monococco <strong>di</strong>mostra un contenuto in proteine, carotenoi<strong>di</strong>, tocoli e microe<strong>le</strong>menti superiore ad<br />
altri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minor<br />
tendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione <strong>di</strong> pane, pasta e biscotti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati relativi<br />
all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sul<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse caratterisitiche <strong>di</strong> qualità<br />
in stu<strong>di</strong>o possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193<br />
Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305<br />
Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555<br />
Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448<br />
Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609<br />
Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075<br />
112
Titolo del progetto<br />
Italiano: Identificazione e valutazione <strong>di</strong> markers d’igiene nel settore del<strong>le</strong> uova, del<br />
pomodoro e prodotti derivati<br />
Ing<strong>le</strong>se: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />
Margherita Rossi, Carlo Pompei, <strong>La</strong>ura Franzetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Hygienic quality; egg; tomato<br />
Qualità igienica; uovo; pomodoro<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong> ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità <strong>di</strong> ovoprodotti<br />
e conserve <strong>di</strong> pomodoro.<br />
<strong>La</strong> <strong>le</strong>gislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> controllo della<br />
qualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve <strong>di</strong> pomodoro. Lo sviluppo<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori chimici che, a <strong>di</strong>fferenza del<strong>le</strong> analisi microbiologiche, permettano la valutazione dello<br />
stato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenzia<strong>le</strong>.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E' stato identificato l’uraci<strong>le</strong>, una base azotata termostabi<strong>le</strong> assente in uova e pomodoro che si<br />
forma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganismi<br />
nei confronti dell’uri<strong>di</strong>na, naturalmente presente in questi substrati.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> uraci<strong>le</strong> è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> materia prima <strong>di</strong> qualità igienica scadente e/o ricontaminazione<br />
durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello <strong>le</strong>gislativo<br />
come parametro <strong>di</strong> controllo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297<br />
Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332<br />
Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355<br />
Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91<br />
113
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche avanzate nel monitoraggio <strong>di</strong> Tribolium castaneum e T. confusum nel<strong>le</strong><br />
industrie alimentari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Development of a trap for monitoring Tribolium spp.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Li<strong>di</strong>a Limonta (li<strong>di</strong>a.limonta@unimi.it)<br />
Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Trappo<strong>le</strong>, Triboli, monitoraggio<br />
Trap, Flour beet<strong>le</strong>s, monitoring<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I Triboli sono fra i Co<strong>le</strong>otteri più frequenti nei locali <strong>di</strong> stoccaggio e trasformazione del<strong>le</strong> derrate.<br />
Le trappo<strong>le</strong> attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli <strong>di</strong>fficilmente forniscono<br />
un’in<strong>di</strong>cazione sufficientemente precisa del livello <strong>di</strong> infestazione <strong>di</strong> un ambiente. In questa ricerca<br />
si vuo<strong>le</strong> in<strong>di</strong>viduare il materia<strong>le</strong> più idoneo per la realizzazione <strong>di</strong> un prototipo <strong>di</strong> trappola, e<br />
testare la capacità <strong>di</strong> cattura attivandolo con <strong>di</strong>verse sostanze attrattive presenti sul mercato. Le<br />
prove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti <strong>di</strong> lavorazione del<strong>le</strong> derrate.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In laboratorio sono stati in<strong>di</strong>viduati il materia<strong>le</strong> con <strong>le</strong> caratteristiche migliori per favorire l'ngresso<br />
nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo con<br />
la sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quel<strong>le</strong> attualmente in<br />
commercio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53)<br />
Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla <strong>di</strong>fesa antiparassitaria<br />
nel<strong>le</strong> industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356-<br />
360.<br />
114
Titolo del progetto<br />
Italiano:Tecniche avanzate <strong>di</strong> utilizzo dell'ozono per la <strong>di</strong>sinfestazione dei cereali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daria Patrizia Locatelli (daria.locatelli@unimi.it)<br />
Li<strong>di</strong>a Limonta, Massimiliano Stampini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Fumigazioni, ozono, insetti<br />
Fumigation, ozone, insects<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromuro<br />
<strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nella <strong>di</strong>sinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratorio<br />
trattando risone infestato da co<strong>le</strong>otteri e <strong>le</strong>pidotteri in una colonna prototipo con concentrazione<br />
<strong>di</strong> 600 ppm a 20±2°C per <strong>di</strong>fferenti perio<strong>di</strong> (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos <strong>di</strong><br />
stoccaggio.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In laboratorio con una concentrazione <strong>di</strong> 600 ppm <strong>di</strong> ozono si è ottenuto il 100% <strong>di</strong> mortalità <strong>di</strong><br />
tutte <strong>le</strong> specie e degli sta<strong>di</strong> considerati con un tempo <strong>di</strong> contatto <strong>di</strong> tre ore.<br />
Possibili applicazioni<br />
Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibi<strong>le</strong> applicazione anche ad altri tipi <strong>di</strong> derrate che<br />
attualmente sono trattate con bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> il cui uso è sempre più limitato.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some stored<br />
product insects. Procee<strong>di</strong>ngs of the 8th International Conference on Control<strong>le</strong>d Atmosphere<br />
and Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123.<br />
115
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative <strong>di</strong> varietà italiane <strong>di</strong> riso tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong><br />
e aromatico<br />
Ing<strong>le</strong>se: Quality evaluation of tra<strong>di</strong>tional and aromatic Italian rice varieties<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />
Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, M. Ambrogina Pagani<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Riso, qualità in cottura, struttura<br />
Rice, cooking quality, texture<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> sperimentazione condotta su alcune varietà italiane <strong>di</strong> riso, sia tra<strong>di</strong>zionali che aromatiche, ha<br />
portato ad una comp<strong>le</strong>ta definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopo<br />
cottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuni<br />
in<strong>di</strong>ci viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto <strong>di</strong> amilosio gioca un ruolo<br />
<strong>di</strong> primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione del<strong>le</strong> caratteristiche qualitative <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> riso e definizione del comportamento <strong>di</strong><br />
gelatinizzazione-retrogradazione <strong>di</strong> farine <strong>di</strong> riso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto <strong>di</strong> un protocollo oggettivo <strong>di</strong> valutazione dell’alkali score, me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong> analisi<br />
d’immagine. Definizione <strong>di</strong> procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare <strong>le</strong> cinetiche<br />
<strong>di</strong> retrogradazione del<strong>le</strong> farine <strong>di</strong> riso, aspetto fondamenta<strong>le</strong> per l'utilizzo in prodotti gluten-free.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177.<br />
Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf.<br />
Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference.<br />
116
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />
Ing<strong>le</strong>se: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat<br />
<strong>le</strong>afy vegetab<strong>le</strong>s<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Pietro Marino Gallina (pietro.marino@unimi.it)<br />
Antonio Ferrante, Livia Martinetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Nitrati, ortaggi baby <strong>le</strong>af, asportazioni<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva può<br />
provocare accumulo <strong>di</strong> nitrati nel prodotto edu<strong>le</strong>, oltre all’inquinamento ambienta<strong>le</strong>. Scopo del<br />
progetto è l’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze utili per la redazione <strong>di</strong> razionali piani <strong>di</strong> concimazione<br />
degli ortaggi baby <strong>le</strong>af per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in modo<br />
da ottimizzare la produzione sia dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo, sia da quello qualitativo.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde<br />
(Manerbio), Bonduel<strong>le</strong> (S.Paolo d'Argon)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Determinazione del<strong>le</strong> esigenze nutritive degli ortaggi baby <strong>le</strong>af e protocolli per la loro coltivazione,<br />
sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto <strong>di</strong> vista<br />
quanti-qualitativo.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più raziona<strong>le</strong><br />
della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambienta<strong>le</strong> e riduzione<br />
del contenuto <strong>di</strong> nitrati nel prodotto edu<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />
Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />
117
Titolo del progetto<br />
Italiano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi <strong>di</strong><br />
trasformazione me<strong>di</strong>ante l'applicazione <strong>di</strong> tecniche innovative<br />
Ing<strong>le</strong>se: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of<br />
innovative techniques<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />
Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, A<strong>le</strong>ssandra Marti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Cereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopia<br />
Cereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Applicazione <strong>di</strong> tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti del<strong>le</strong> cariossi<strong>di</strong> e per il<br />
monitoraggio del<strong>le</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni mo<strong>le</strong>colari che avvengono nel corso della trasformazione degli<br />
sfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> previsione del<strong>le</strong> caratteristiche<br />
della farina dagli spettri del<strong>le</strong> cariossi<strong>di</strong>); Image Analysis (caratteristiche morfologiche,<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, e<strong>le</strong>ttronica e confoca<strong>le</strong> (comprensione<br />
dei fenomeni coinvolti nei processi <strong>di</strong> trasformazione).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dr. A<strong>le</strong>ssandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria<br />
Corbellini (CRA S. Angelo Lo<strong>di</strong>giano)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Imp<strong>le</strong>mentazione <strong>di</strong> tecniche rapide e non <strong>di</strong>struttive per il controllo <strong>di</strong> qualità e il monitoraggio<br />
dei processi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Previsione del<strong>le</strong> caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti me<strong>di</strong>ante tecniche spettroscopiche<br />
applicate al cerea<strong>le</strong> in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- e<br />
micro-strutturali <strong>di</strong> cereali e derivati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177.<br />
Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci.<br />
Food Agr., 87:839–846.<br />
118
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del<br />
comportamento in cottura della pasta<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, Nico<strong>le</strong>tta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Qualità semola, qualità in cottura pasta<br />
Semolina quality, pasta cooking quality<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca si propone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are meto<strong>di</strong> rapi<strong>di</strong> ed affidabili che possano rappresentare una valida<br />
alternativa agli attuali test <strong>di</strong> previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dall'esame<br />
della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro tema<br />
critico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al test<br />
sensoria<strong>le</strong>. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico <strong>di</strong> amido e proteine durante<br />
la cottura con <strong>di</strong>fferenti tecniche <strong>di</strong> indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia).<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA, Università degli Stu<strong>di</strong> Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />
Aziende private<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
<strong>La</strong> qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire dagli<br />
spettri NIR dei corrispondenti campioni <strong>di</strong> granella. Questa tecnica sembra efficace anche per<br />
valutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine.<br />
Possibili applicazioni<br />
Classificazione grano duro e stoccaggio <strong>di</strong>fferenziato della granella in classi qualitative <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />
valore economico. Standar<strong>di</strong>zzazione dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione della qualità in cottura.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />
Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646-<br />
652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egi<strong>di</strong>o M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå.<br />
119
Titolo del progetto<br />
Italiano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />
me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong> decorticazione<br />
Ing<strong>le</strong>se: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and<br />
wheat products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Decorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodotti<br />
Debranning, Wheat, By-product exploitation<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone <strong>di</strong> verificare gli effetti positivi<br />
associati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state in<strong>di</strong>viduate <strong>le</strong><br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo e <strong>le</strong> caratteristiche del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong> abrasive associate ad un’asportazione omogenea<br />
degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. <strong>La</strong> seconda parte degli stu<strong>di</strong> è<br />
de<strong>di</strong>cata alla valorizzazione dei sottoprodotti, in<strong>di</strong>viduando interventi fisici e biotecnologici efficaci<br />
per mo<strong>di</strong>ficarne <strong>le</strong> caratteristiche macromo<strong>le</strong>colari.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA, Università degli Stu<strong>di</strong> Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />
Aziende private<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Produzione <strong>di</strong> semola e farina <strong>di</strong> miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramento<br />
rese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione me<strong>di</strong>ante trattamenti<br />
enzimatici per incrementare la frazione solubi<strong>le</strong>.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> macinazione con riduzione tempi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento e aumento<br />
rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quel<strong>le</strong><br />
dei prodotti tra<strong>di</strong>zionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted)<br />
Bottega G, Cecchini C, D'Egi<strong>di</strong>o M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int.,<br />
Pagani M.A., De Noni I., D’Egi<strong>di</strong>o M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pasta<br />
quality. Roma, 19-20 Nov., 157<br />
120
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego della granella immatura <strong>di</strong> frumento come ingre<strong>di</strong>ente funziona<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Immature wheat grains as functional ingre<strong>di</strong>ent<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, A<strong>le</strong>ssandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Granella immatura, FOS, proprietà prebiotiche<br />
Immature wheat grain, FOS, prebiotic properties<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le più recenti in<strong>di</strong>cazioni nutrizionali suggeriscono <strong>di</strong> aumentare il consumo <strong>di</strong> alimenti non raffinati<br />
quali fonti <strong>di</strong> carboidrati comp<strong>le</strong>ssi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. <strong>La</strong> ricerca si propone<br />
<strong>di</strong> imp<strong>le</strong>mentare <strong>le</strong> potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, del<br />
frumento e altri cereali raccolti allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> maturazione lattea. <strong>La</strong> granella immatura infatti, presenta<br />
una composizione peculiare, caratterizzata da e<strong>le</strong>vate percentuali <strong>di</strong> FOS e proteine solubili<br />
e dalla mancanza <strong>di</strong> proteine <strong>di</strong> riserva in grado <strong>di</strong> formare glutine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L'assenza <strong>di</strong> proteine del glutine limita l’utilizzazione <strong>di</strong> farina <strong>di</strong> grano immaturo in % massime<br />
del 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione <strong>di</strong> biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il<br />
50% degli sfarinati. Stu<strong>di</strong> in vivo hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>le</strong> effettive proprietà prebiotiche dei FOS.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (ral<strong>le</strong>ntata <strong>di</strong>geribilità<br />
dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubi<strong>le</strong> proprietà prebiotiche).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. G. D’Egi<strong>di</strong>o et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97<br />
M. G. D’Egi<strong>di</strong>o et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131<br />
M. G. D’Egi<strong>di</strong>o et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31<br />
121
Titolo del progetto<br />
Italiano: Stu<strong>di</strong>o dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura <strong>di</strong><br />
prosciutto crudo a <strong>di</strong>versa DOP e loro influenza sul gra<strong>di</strong>mento<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured<br />
ham at <strong>di</strong>fferent PDO and their influence on consumers liking<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica <strong>La</strong>ureati<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Prosciutto crudo, Analisi sensoria<strong>le</strong>, Naso e<strong>le</strong>ttronico,<br />
Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Caratterizzazione dal punto <strong>di</strong> vista sensoria<strong>le</strong> e strumenta<strong>le</strong> durante la stagionatura e come prodotto<br />
finito<strong>di</strong> prosciutti cru<strong>di</strong> DOP ottenuti in base a <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione. Il progetto<br />
prevede un approccio multi-<strong>di</strong>sciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoria<strong>le</strong><br />
anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umi<strong>di</strong>tà, attività dell'acqua concentrazione<br />
in cloruri) e lo stu<strong>di</strong>o dell'evoluzione della componente volati<strong>le</strong> (naso e<strong>le</strong>ttronico) e<br />
dell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Università <strong>di</strong> Firenze, Università <strong>di</strong> Modena<br />
e Reggio Emilia<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione del<strong>le</strong> proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodotti<br />
testati. Verifica del ruolo del<strong>le</strong> componenti volatili dei prosciutti (valutate me<strong>di</strong>ante naso e<strong>le</strong>ttronico)<br />
nel determinare la tipicità dei prodotti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messa<br />
a punto <strong>di</strong> protocolli analitici e sensoriali per il controllo <strong>di</strong> qualità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
122
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli multi-parametro per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> formaggi DOP<br />
Ing<strong>le</strong>se: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luisa Pel<strong>le</strong>grino (luisa.pel<strong>le</strong>grino@unimi.it)<br />
Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Formaggi DOP, formaggi simili, controllo qualità<br />
PDO cheese, imitation cheese, consumer protection<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> un formaggio DOP dal<strong>le</strong> imitazioni richiede la combinazione <strong>di</strong> più parametri analitici<br />
che consentano la sua tota<strong>le</strong> tracciabilità. Attraverso lo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni chimico-fisici e biochimici<br />
che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono in<strong>di</strong>viduati i<br />
parametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene stu<strong>di</strong>ato un opportuno metodo analitico<br />
e in<strong>di</strong>viduato un valore <strong>di</strong> riferimento che <strong>di</strong>fferenzi i DOP da formaggi similari. <strong>La</strong> possibilità<br />
<strong>di</strong> valutare l'età viene stu<strong>di</strong>ata per i formaggi DOP per i quali è specificata come e<strong>le</strong>mento caratterizzante.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Consorzi <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,<br />
Gorgonzola, Ta<strong>le</strong>ggio, MiPAF.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte del<br />
Consorzio. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi riconosciuti a livello internaziona<strong>le</strong>.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> accertare l'identità <strong>di</strong> un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuti<br />
consente ai produttori <strong>di</strong> certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, ristorazione<br />
col<strong>le</strong>ttiva, consumatori) e permette azioni <strong>di</strong> tutela da parte del<strong>le</strong> autorità preposte.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436.<br />
Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605<br />
Pel<strong>le</strong>grino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009)<br />
123
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione <strong>di</strong> aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico <strong>di</strong><br />
latti liqui<strong>di</strong> per la prima infanzia<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid<br />
infant formulas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luisa Pel<strong>le</strong>grino (luisa.pel<strong>le</strong>grino@unimi.it)<br />
Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
<strong>La</strong>tti infanzia, danno termico, <strong>di</strong>geribilità<br />
Infant formula, heat damage, in vitro <strong>di</strong>gestibility<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> qualità nutriziona<strong>le</strong> dei latti per l'infanzia <strong>di</strong>pende in parte dal danno termico indotto dal processo<br />
produttivo. Su produzioni industriali è stato stu<strong>di</strong>ato il contributo del<strong>le</strong> materie prime e l'effetto<br />
<strong>di</strong> alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico fina<strong>le</strong> del prodotto e in<strong>di</strong>viduate<br />
alcune vie <strong>di</strong> contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta <strong>di</strong> oltre il<br />
100% rispetto al prodotto fresco. Si sta stu<strong>di</strong>ando come il danno termico influenzi la <strong>di</strong>geribilità<br />
proteica in vitro, la bio<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alcuni amminoaci<strong>di</strong> e la possibilità <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> biopepti<strong>di</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Plada Industria<strong>le</strong> s.r.l., Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In<strong>di</strong>viduazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico fina<strong>le</strong> e <strong>di</strong><br />
possibili interventi per il suo contenimento.<br />
Quantificazione dei livelli <strong>di</strong> danno termico che influenzano <strong>di</strong>geribilità proteica e rilascio <strong>di</strong> biopepti<strong>di</strong><br />
nei latti per la prima infanzia.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per mo<strong>di</strong>ficare alcuni aspetti della tecnologia<br />
<strong>di</strong> produzione, al fine <strong>di</strong> minimizzare il danno termico del<strong>le</strong> formulazioni a base <strong>di</strong> latte<br />
per la prima infanzia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903.<br />
Pel<strong>le</strong>grino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione).<br />
124
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri innovativi per la valutazione strumenta<strong>le</strong> della texture e <strong>di</strong> altri attributi<br />
della qualità sensoria<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of<br />
sensory quality.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
<strong>La</strong>ura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
instrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari la<br />
ricerca ha <strong>le</strong> seguenti finalità: 1) imp<strong>le</strong>mentare tecniche combinate <strong>di</strong> analisi strumenta<strong>le</strong>-sensoria<strong>le</strong><br />
(es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazione<br />
estraibi<strong>le</strong> dal<strong>le</strong> analisi strumentali <strong>di</strong> proprietà fisiche dei prodotti alimentari me<strong>di</strong>ante analisi statistica<br />
multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuove<br />
varietà <strong>di</strong> me<strong>le</strong> da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per particolari<br />
in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> texture.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San<br />
Miche<strong>le</strong> all'A<strong>di</strong>ge)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Protocolli <strong>di</strong> analisi fisica e protocolli <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong> dati del<strong>le</strong> indagini strumentali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Trasferimento nella R&D per l'innovazione <strong>di</strong> prodotto nel<strong>le</strong> funzioni aziendali <strong>di</strong> controllo qualità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419.<br />
Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent <strong>La</strong>boratory Systems.Accepted.<br />
Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent <strong>La</strong>boratory Systems 86: 52-59.<br />
125
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto <strong>di</strong> derivati <strong>di</strong> frutta ed ortaggi a basso contenuto in al<strong>le</strong>rgeni<br />
Ing<strong>le</strong>se: Fruit and vegetab<strong>le</strong> products with reduced al<strong>le</strong>rgenic content<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Carlo Pompei (carlo.pompei@unimi.it)<br />
Oreste Vittore Brenna<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Al<strong>le</strong>rgia; alimenti vegetali ipoal<strong>le</strong>rgenici<br />
Al<strong>le</strong>rgy; ipoal<strong>le</strong>rgenic vegetab<strong>le</strong> foods; OAS<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo della ricerca è quello <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la tecnologia <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alcuni derivati della frutta<br />
e degli ortaggi con l’obiettivo <strong>di</strong> eliminare la proteina a basso peso mo<strong>le</strong>colare (Lipid Transfer<br />
Protein, LTP) responsabi<strong>le</strong> della Sindrome Ora<strong>le</strong> Al<strong>le</strong>rgica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che è<br />
possibi<strong>le</strong> ottenere derivati <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati <strong>di</strong> pomodoro,<br />
ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche <strong>di</strong><br />
ipoal<strong>le</strong>rgenicità e con caratteristiche sensoriali non <strong>di</strong>ssimili dai prodotti tra<strong>di</strong>zionali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Produzione sperimenta<strong>le</strong> a livello industria<strong>le</strong> <strong>di</strong> passata <strong>di</strong> pomodoro e nettare <strong>di</strong> pesca ipoal<strong>le</strong>rgenici.<br />
Possibili applicazioni<br />
I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424.<br />
Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5.<br />
Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201.<br />
Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A.<br />
Pompei C, et al.(2007) WO2007102186.<br />
Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41<br />
126
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione biotecnologica <strong>di</strong> sakacina A, mo<strong>le</strong>cola impiegabi<strong>le</strong> nel settore<br />
dell'active packaging<br />
Ing<strong>le</strong>se: Biotechnological production of sakacin A, mo<strong>le</strong>cu<strong>le</strong> to be employed in active packaging<br />
technology<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Rollini (manuela.rollini@unimi.it)<br />
Matilde Manzoni, Alida Musatti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
DiSTAM, Sezione Microbiologia Industria<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Sakacina A, batteriocina, <strong>di</strong>segno sperimenta<strong>le</strong><br />
Sakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha previsto la messa a punto <strong>di</strong> un processo biotecnologico per la produzione e la purificazione<br />
<strong>di</strong> sakacina A su scala applicata. L’impiego <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno fattoria<strong>le</strong> ha consentito <strong>di</strong> valutare<br />
l’influenza <strong>di</strong> alcuni parametri e <strong>le</strong> rispettive interazioni. E’ stato se<strong>le</strong>zionato un biopolimero<br />
adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo <strong>di</strong> Listeria in prodotti alimentari<br />
RTE.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E' stato messo a punto un processo biotecnologico per l'ottenimento <strong>di</strong> sakacina A. E' stata condotta<br />
l'incorporazione in un biofilm e chal<strong>le</strong>nge test su prodotti alimentari <strong>di</strong> origine carnea, che<br />
ne hanno validato l'utilizzo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Active packaging.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008).<br />
Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008).<br />
127
Titolo del progetto<br />
Italiano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento <strong>di</strong> olio da parte<br />
dell’alimento nella frittura ad immersione<br />
Ing<strong>le</strong>se: Deep-fat frying: stu<strong>di</strong>es on the ro<strong>le</strong> and stability of natural antioxidants and on the<br />
factors affecting oil uptake of foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Antiossidanti, frittura, assorbimento d'olio<br />
Antioxidants, frying, oil uptake<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo è stu<strong>di</strong>are i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazione<br />
ossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo stu<strong>di</strong>o della stabilità<br />
durante la frittura <strong>di</strong> tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in <strong>di</strong>versi oli vegetali raffinati<br />
ha permesso <strong>di</strong> definire il ruolo antiossidante <strong>di</strong> questi composti in relazione al grado <strong>di</strong><br />
insaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado <strong>di</strong> degradazione raggiunto<br />
dall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello <strong>di</strong> adsorbimento dell'olio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto <strong>di</strong> un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo <strong>di</strong> contatto me<strong>di</strong>ante analisi<br />
d'immagine, qua<strong>le</strong> in<strong>di</strong>ce globa<strong>le</strong> <strong>di</strong> degradazione dell'olio durante la frittura.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo <strong>di</strong> frittura per la produzione <strong>di</strong> alimenti a ridotto tenore <strong>di</strong> olio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817.<br />
Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453.<br />
128
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fattori che influenzano <strong>le</strong> caratteristiche compositive e <strong>le</strong> proprietà funzionali del<strong>le</strong><br />
uova e degli ovoprodotti<br />
Ing<strong>le</strong>se: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional<br />
properties of eggs and egg products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Ovoprodotto, proprietà funzionali, composizione<br />
Egg product, functional properties, composition<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le uova e gli ovoprodotti sono ingre<strong>di</strong>enti car<strong>di</strong>ne che contribuiscono alla struttura e al<strong>le</strong> caratteristiche<br />
sensoriali <strong>di</strong> molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità del<strong>le</strong> uova e degli<br />
ovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto <strong>di</strong> indagine presso il DiSTAM.<br />
<strong>La</strong> ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere un<br />
ruolo nell’influenzare la composizione e <strong>le</strong> proprietà tecnologiche del<strong>le</strong> uova, a partire dal<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> al<strong>le</strong>vamento del<strong>le</strong> ovaio<strong>le</strong> fino ai processi <strong>di</strong> trasformazione in ovoprodotti.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva <strong>di</strong> tocoferoli,<br />
carotenoi<strong>di</strong>, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto del<strong>le</strong> metodologie per la valutazione reologica<br />
<strong>di</strong> albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e tecnologico per <strong>le</strong> industrie<br />
utilizzatrici <strong>di</strong> ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano <strong>le</strong> potenzialità e si trovano impreparate<br />
ad intervenire al sorgere <strong>di</strong> prob<strong>le</strong>matiche imputabili a ta<strong>le</strong> ingre<strong>di</strong>ente.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038.<br />
Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233.<br />
Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5,<br />
05, 103-104.<br />
Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612.<br />
129
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione microbiologica del latte alla stalla<br />
Ing<strong>le</strong>se: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Sandrucci (anna.sandrucci@unimi.it)<br />
Luciana Bava, Alberto Tamburini, Madda<strong>le</strong>na Zucali<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali, Sezione <strong>di</strong> Zootecnica <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Qualità del latte, carica batterica<br />
Milk quality, bacterial count<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino alla<br />
stalla nei riguar<strong>di</strong> dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza del<strong>le</strong> <strong>di</strong>fferenti<br />
fonti <strong>di</strong> contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funzionamento<br />
del tank <strong>di</strong> refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umi<strong>di</strong>tà ambienta<strong>le</strong>;<br />
la messa a punto <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi basato sull’impiego combinato <strong>di</strong> specifiche analisi<br />
microbiologiche e <strong>di</strong> strumenti e<strong>le</strong>ttronici per l’in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Santangiolina <strong>La</strong>tte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze del<strong>le</strong><br />
Produzioni Alimentari CNR, DIPAV<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il prodotto principa<strong>le</strong> del progetto sarà rappresentato da un sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi rapida per l'in<strong>di</strong>viduazione<br />
del<strong>le</strong> principali fonti <strong>di</strong> contaminazione microbiologica del latte alla stalla.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un sistema rapido <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> contaminazione del latte alla stalla<br />
potrà consentire ad al<strong>le</strong>vatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte <strong>di</strong> far fronte rapidamente<br />
al<strong>le</strong> eventuali situazioni <strong>di</strong> innalzamento della carica batterica del latte <strong>di</strong> massa.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bava et al. Sci. e Tecn. <strong>La</strong>ttiero-Casearia (2008) 59, 339-343<br />
Moran<strong>di</strong> et al. <strong>La</strong>it (2005) 85, 181-192<br />
Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783<br />
130
Titolo del progetto<br />
Italiano: Alternative al bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nella <strong>di</strong>sinfestazione <strong>di</strong> industrie alimeri<br />
Ing<strong>le</strong>se: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Süss (luciano.suss@unimi.it)<br />
Sara Savoldelli<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione del<strong>le</strong> Bio<strong>di</strong>versità<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Sulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrata<br />
Sulfurylfluoride, heat treatment, integrated control<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Con il Protocollo <strong>di</strong> Montreal è stato eliminato il bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong>. Sono stati messi a punto strumenti<br />
tecnici per la sostituzione del bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong> nel settore del post-raccolta. In particolare<br />
si tratta <strong>di</strong>: impiego <strong>di</strong> CO2; impiego <strong>di</strong> azoto; frigoconservazione; <strong>di</strong>sinfestazione con alte temperature;<br />
microonde; polveri inerti; tecniche <strong>di</strong> “lotta integrata”; utilizzo <strong>di</strong> nuovi formulati antiparassitari;<br />
utilizzo <strong>di</strong> un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con strumentazioni<br />
automatiche a tempo.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio<br />
e del Mare<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E’ possibi<strong>le</strong> prescindere dall’uso del bromuro <strong>di</strong> meti<strong>le</strong>. Tra <strong>le</strong> <strong>di</strong>verse possibilità applicative devono<br />
essere privi<strong>le</strong>giate <strong>le</strong> più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, si<br />
è in grado <strong>di</strong> fornire, a richiesta, in<strong>di</strong>cazioni e assistenza tecnica in merito.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Difesa antiparassitaria <strong>di</strong> magazzini <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> cereali.<br />
- Disinfestazione <strong>di</strong> molini e industrie alimentari in genere.<br />
- Difesa <strong>di</strong> derrate conservate da attacchi da insetti, acari e ro<strong>di</strong>tori.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results of<br />
two-year practical application. Procee<strong>di</strong>ngs 8th International Conference on Control<strong>le</strong>d<br />
Atmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152.<br />
131
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche avanzate per l’identificazione <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvanti tecnologici e contaminanti<br />
in contenitori ad uso alimentare<br />
Ing<strong>le</strong>se: Identification of organic contaminants in food containers<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Contenitori per alimenti; contaminanti; sicurezza<br />
Food containers, contaminant, food safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto prevede l’applicazione <strong>di</strong> tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identificazione<br />
<strong>di</strong> composti indesiderati in varie tipologie <strong>di</strong> contenitori destinati a cottura e/o trasporto <strong>di</strong><br />
alimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza non<br />
è prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche <strong>di</strong> cessione <strong>di</strong> sostanze organiche in <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> contenitori<br />
per alimenti.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati del<strong>le</strong> valutazioni analitiche possono costituire mezzo <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> conformità/non<br />
conformità all'utilizzo <strong>di</strong> contenitori destinati al contatto con alimenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Bononi et al., Industrie del<strong>le</strong> Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />
F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006).<br />
M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007).<br />
M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009)<br />
132
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri integrati <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> valore nutriziona<strong>le</strong> e <strong>di</strong> sicurezza nello<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> prodotti alimentari <strong>di</strong> larga <strong>di</strong>stribuzione<br />
Ing<strong>le</strong>se: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Alimenti; qualità; sicurezza<br />
Food; quality; safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto prevede la definizione <strong>di</strong> criteri integrati da adottare per la verifica <strong>di</strong> significatività del<strong>le</strong><br />
risposte e dei referti che <strong>le</strong> Società GDO ricevono da parte <strong>di</strong> fornitori esterni <strong>di</strong> servizio analitico.<br />
Il tutto al fine <strong>di</strong> svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che al<br />
fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionare e razionalizzare <strong>le</strong> richieste rivolte dal<strong>le</strong> Società stesse ai fornitori <strong>di</strong> servizio.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
<strong>La</strong> ricerca analitica è rivolta alla conferma <strong>di</strong> correlazione esistente fra gli standard <strong>di</strong> qualità, valore<br />
intrinseco del<strong>le</strong> derrate ed entità dei prezzi al consumo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Progetti innovativi in tema <strong>di</strong> preparazione <strong>di</strong> alimenti che rispondano ad esigenze <strong>di</strong> carattere<br />
socio-economico e nutriziona<strong>le</strong>, il tutto con largo raggio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>bilità scientifica.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, Bul<strong>le</strong>tin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003).<br />
F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003).<br />
M. Bononi et al., Industrie del<strong>le</strong> Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />
F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007).<br />
133
Titolo del progetto<br />
Italiano: Definizione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />
Ing<strong>le</strong>se: Identification of quality control and food safety in<strong>di</strong>cators in flavourings.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Aromi; controllo qualità, sicurezza alimentare<br />
Flavourings, quality control, food safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca prevede l’applicazione <strong>di</strong> nuovi criteri <strong>di</strong> formulazione <strong>di</strong> aromi che rispondano a innovative<br />
logiche <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analitiche<br />
avanzate al fine <strong>di</strong> identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti)<br />
e <strong>di</strong> identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e che<br />
possono essere presenti in formulati aromatizzanti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Se<strong>le</strong>ct Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L'attività <strong>di</strong> ricerca è <strong>di</strong>retta alla realizzazione <strong>di</strong> formulati aromatizzanti caratterizzati da logiche<br />
<strong>di</strong> qualità e sicurezza d'uso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione <strong>di</strong> certifcazione <strong>di</strong> prodotto (aromi certificati).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003).<br />
M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005).<br />
M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006).<br />
M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007).<br />
134
Titolo del progetto<br />
Italiano: <strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />
<strong>di</strong> semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non food<br />
Ing<strong>le</strong>se: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods<br />
destined to "food" and "non food" industry<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Semilavorati; controllo qualità; sicurezza<br />
Semi-finished goods; quality control; food safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione <strong>di</strong> formulati che possano vantare caratteristiche<br />
<strong>di</strong> qualità e sicurezza <strong>di</strong> buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione <strong>di</strong><br />
prob<strong>le</strong>matiche oggi emergenti nel settore del<strong>le</strong> erbe e del<strong>le</strong> spezie per quanto attiene alla eventua<strong>le</strong><br />
presenza <strong>di</strong> inquinanti e/o <strong>di</strong> principi attivi <strong>di</strong> limitata sicurezza d’uso per <strong>le</strong> applicazioni alimentari.<br />
Per i semilavorati utilizzati in trasformazione <strong>di</strong> alimenti l’attenzione è rivolta alla verifica<br />
<strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi appartenenti a categorie a rischio ridotto.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L’attività <strong>di</strong> ricerca è <strong>di</strong>retta alla realizzazione <strong>di</strong> semilavorati aromatizzati e non aromatizzati<br />
destinati al<strong>le</strong> industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolare<br />
riferimento agli aspetti <strong>di</strong> sicurezza alimentare o <strong>di</strong> impiego non-food.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione <strong>di</strong> semilavorati prodotti secondo principi <strong>di</strong> efficienza, <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> sicurezza.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006)<br />
M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008)<br />
M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008).<br />
135
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione <strong>di</strong> sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico <strong>di</strong> Modena<br />
Ing<strong>le</strong>se: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Aceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualità<br />
Balsamic vinegar; food safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’attività <strong>di</strong> ricerca si inquadra sia nella prob<strong>le</strong>matica della sicurezza che in quella della verifica della<br />
qualità merceologica degli aceti balsamici <strong>di</strong> Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello della<br />
messa a punto <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che analitiche atte alla identificazione <strong>di</strong> micro- e macro-e<strong>le</strong>menti con<br />
possibili implicazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tossicologico e <strong>di</strong> qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Acetaia Bel<strong>le</strong>i <strong>di</strong> Bel<strong>le</strong>i Luigi & Figli - Casoni <strong>di</strong> Rivarino (Mo)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stu<strong>di</strong>o della frazione volati<strong>le</strong> attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) ed<br />
identificazione <strong>di</strong> sostanze aromatiche caratterizzanti.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati del<strong>le</strong> valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> conformità/non<br />
conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003).<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />
M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009).<br />
136
Titolo del progetto<br />
Italiano: Determinazione <strong>di</strong> micotossine in alimenti<br />
Ing<strong>le</strong>se: Mycotoxin occurrence in foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Angela Vecchio (angela.vecchio@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Aflatossine, ocratossina A, alimenti<br />
Aflatoxins, ochratoxin A, foods<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Tra <strong>le</strong> varie micotossine, metaboliti secondari fungini, <strong>le</strong> aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sono<br />
fra <strong>le</strong> maggiormente <strong>di</strong>ffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Research<br />
on Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissato<br />
i tenori massimi in <strong>di</strong>versi alimenti. Gli stu<strong>di</strong> hanno permesso <strong>di</strong> valutare i livelli <strong>di</strong> micotossine<br />
in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguono<br />
prendendo in considerazione altre derrate alimentari.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pa<strong>le</strong>rmo<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori.<br />
Possibili applicazioni<br />
Valutazione dei livelli <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> micotossine tramite la <strong>di</strong>eta e confronto con i valori <strong>di</strong><br />
To<strong>le</strong>rab<strong>le</strong> Weekly Intake in<strong>di</strong>cati dai <strong>di</strong>versi comitati scientifici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196<br />
Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77<br />
Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514<br />
Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023<br />
137
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ri<strong>le</strong>vazione <strong>di</strong> funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />
Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Produzione Vegeta<strong>le</strong>, sez. Patologia Vegeta<strong>le</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Funghi tossinogeni, micotossine<br />
Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le indagini mirano all'in<strong>di</strong>viduazione del<strong>le</strong> principali specie fungine tossinogene associate ai<br />
cereali, soprattutto mais e grano, <strong>le</strong> loro modalità <strong>di</strong> interazione con la specie ospite per quanto<br />
concerne l'infezione e la colonizzazione del<strong>le</strong> strutture riproduttive. <strong>La</strong> caratterizzazione degli in<strong>di</strong>vidui<br />
isolati riguarda in particolare <strong>le</strong> loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />
e nutrizionali al fine <strong>di</strong> evidenziare l'influenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori sulla produzione <strong>di</strong> sostanze tossiche.<br />
In ta<strong>le</strong> ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati <strong>di</strong> alcuni fungici<strong>di</strong>.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Università <strong>di</strong> Sassari, Università <strong>di</strong> Padova<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia <strong>di</strong><br />
varie sostanze nel contenimento dei danni.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'indagine permette <strong>di</strong> tracciare una mappa della <strong>di</strong>stribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />
potenzia<strong>le</strong> produzione <strong>di</strong> micotossine, in<strong>di</strong>viduando <strong>le</strong> aree nel<strong>le</strong> quali è opportuno cercare <strong>di</strong> limitare<br />
il loro inse<strong>di</strong>amento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità <strong>di</strong> interventi mirati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />
Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso <strong>di</strong> stampa.<br />
138
2.3 GESTIONE<br />
ALIMENTAZIONE<br />
139
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione <strong>di</strong> prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali dell'Unione Europea<br />
Ing<strong>le</strong>se: Tra<strong>di</strong>tional European Union Food<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> (a<strong>le</strong>ssandro.banter<strong>le</strong>@unimi.it)<br />
Stefanella Stranieri, <strong>La</strong>ura Carraresi, A<strong>le</strong>ssia Cavaliere<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agro-alimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Marketing, PMI, industria alimentare, UE<br />
Marketing, SMEs, Food Industry, EU<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il DEPAAA collabora al capitolo “Meto<strong>di</strong> per migliorare <strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> mercato e l’organizzazione<br />
della filiera per i prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali” (WP5). <strong>La</strong> crescente globalizzazione rende <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong><br />
per <strong>le</strong> PMI <strong>di</strong> prodotti alimentari tra<strong>di</strong>zionali stare sul mercato accanto al<strong>le</strong> gran<strong>di</strong> <strong>imprese</strong>. Si<br />
vuo<strong>le</strong> quin<strong>di</strong> sviluppare uno strumento <strong>di</strong> valutazione del<strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> marketing del<strong>le</strong> PMI per<br />
capire i punti <strong>di</strong> debo<strong>le</strong>zza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si <strong>di</strong>rigerà<br />
alla valutazione della competitività del<strong>le</strong> PMI considerando <strong>le</strong> risorse interne e la red<strong>di</strong>tività.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chor<strong>le</strong>ywood<br />
Institute (HU), e altri 32 partners.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Attraverso un'indagine <strong>di</strong>retta, sono state valutate <strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> gestione del marketing, sono<br />
stati in<strong>di</strong>viduati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Auto-valutazione del<strong>le</strong> capacità <strong>di</strong> gestione del marketing del<strong>le</strong> PMI me<strong>di</strong>ante lo strumento sviluppato.<br />
Organizzazione <strong>di</strong> corsi e seminari <strong>di</strong> aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli per<br />
<strong>le</strong> PMI.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Banter<strong>le</strong> A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilities<br />
of Tra<strong>di</strong>tional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G.<br />
(E<strong>di</strong>tors) ISBN 978-3-932887-96-3.<br />
Banter<strong>le</strong> A., Gellynck X. (E<strong>di</strong>tors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0.<br />
141
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli econometrici per stu<strong>di</strong>are la relazione tra obesità e alcune variabili<br />
economiche e socio-demografiche<br />
Ing<strong>le</strong>se: The social and economic determinants of obesity through econometric models<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> (a<strong>le</strong>ssandro.banter<strong>le</strong>@unimi.it)<br />
A<strong>le</strong>ssia Cavaliere<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agroalimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Obesità, BMI, modelli econonometrici<br />
Obesity, BMI, econometric models<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'eccesso <strong>di</strong> peso è considerato un fattore determinante per <strong>le</strong> malattie non trasmissibili, in particolare<br />
<strong>di</strong>abete, malattie car<strong>di</strong>ovascolari, ipertensione e tumori. Lo stu<strong>di</strong>o si pone come obiettivo<br />
quello <strong>di</strong> analizzare attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> modelli econometrici <strong>le</strong> relazioni tra i tassi <strong>di</strong> obesità e<br />
alcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraverso<br />
la qua<strong>le</strong> si è pre<strong>di</strong>sposto un questionario su un campione <strong>di</strong> consumatori lombar<strong>di</strong>, che ha assunto<br />
la funzione <strong>di</strong> database per correlare i livelli <strong>di</strong> obesità con alcune variabili socio-economiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Dai primi risultati è emerso che il prob<strong>le</strong>ma dell’obesità tende ad essere più ri<strong>le</strong>vante tra <strong>le</strong> categorie<br />
più svantaggiate, ad esempio tra <strong>le</strong> persone più anziane, con livelli <strong>di</strong> istruzione più bassi,<br />
con bassi livelli <strong>di</strong> know<strong>le</strong>dge nutrizionali e nel<strong>le</strong> aree con red<strong>di</strong>to pro-capite più basso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Programmare piani per la prevenzione dei “<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni” alimentari; superando la logica <strong>di</strong> interventi<br />
a livello <strong>di</strong> singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nel<br />
suo insieme, frutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse determinanti <strong>di</strong> natura socia<strong>le</strong>, economica e psicologica.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Cavaliere A., Banter<strong>le</strong> A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12th<br />
Congress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008,<br />
http://ageconsearch.umn.edu/hand<strong>le</strong>/44324.<br />
142
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuove forme <strong>di</strong> riorganizzazione del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari e costi <strong>di</strong> transazione<br />
Ing<strong>le</strong>se: New forms of food supply chains governance and transaction costs<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
A<strong>le</strong>ssandro Banter<strong>le</strong> (a<strong>le</strong>ssandro.banter<strong>le</strong>@unimi.it)<br />
Stefanella Stranieri<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Economia e Politica <strong>Agraria</strong>, Agro-alimentare e Ambienta<strong>le</strong> (DEPAAA)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Facoltà <strong>di</strong> <strong>Agraria</strong> - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Coor<strong>di</strong>namento vertica<strong>le</strong>, Costi <strong>di</strong> transazione<br />
Vertical coor<strong>di</strong>nation, Transaction costs<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il presente stu<strong>di</strong>o si pone l’obiettivo <strong>di</strong> analizzare gli effetti dell’introduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> certificazione<br />
volontari sul coor<strong>di</strong>namento vertica<strong>le</strong> del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari in chiave <strong>di</strong> costi <strong>di</strong><br />
transazione. In particolare, si considerano tali sistemi come del<strong>le</strong> istituzioni in grado <strong>di</strong> variare l'efficienza<br />
degli scambi fra i soggetti economici del<strong>le</strong> filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricerca<br />
è, quin<strong>di</strong>, quello <strong>di</strong> riuscire a trovare una cornice <strong>di</strong> riferimento che gui<strong>di</strong> <strong>le</strong> <strong>imprese</strong> del sistema<br />
agro-alimentare a se<strong>le</strong>zionare <strong>le</strong> certificazioni secondo un criterio <strong>di</strong> efficienza economica.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Kent Business School<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
<strong>La</strong> moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate del<strong>le</strong><br />
nuove forme istituzionali. <strong>La</strong> teoria dei costi <strong>di</strong> transazione può essere considerato un approccio<br />
<strong>di</strong> riferimento per orientare in maniera efficiente <strong>le</strong> scelte organizzative del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> agro-alimentari.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Imprese del settore agricolo, in<strong>di</strong>ustria alimentare e <strong>di</strong>stribuzione.<br />
- Arricchimento del <strong>di</strong>battito politico sul<strong>le</strong> modalità <strong>di</strong> intervento all'interno del sistema<br />
agro-alimentare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1) Banter<strong>le</strong> A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569.<br />
2) Banter<strong>le</strong> A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331.<br />
3) Banter<strong>le</strong> A., Stranieri S., Bal<strong>di</strong> L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp.<br />
69-78.<br />
143
Titolo del progetto<br />
Italiano: Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> modelli gestionali per la ristorazione<br />
Ing<strong>le</strong>se: Stu<strong>di</strong>es of management model for food-service<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />
Roberto Beghi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Gestione, modelli, ristorazione<br />
Management, model, food-service<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> ricerca prevede <strong>di</strong> applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestiona<strong>le</strong> al settore della<br />
ristorazione con lo scopo <strong>di</strong> ottimizzare <strong>le</strong> fasi <strong>di</strong> progettazione degli impianti impiegati in questo<br />
ambito. Sono stu<strong>di</strong>ate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (<strong>di</strong>mensionamento ottima<strong>le</strong><br />
del numero <strong>di</strong> pasti in fuzione della tipologia, stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>mensionamento ottima<strong>le</strong> <strong>di</strong> pizzerie<br />
da asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottima<strong>le</strong> <strong>di</strong> un self<br />
service). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza <strong>di</strong> crescita cultura<strong>le</strong> del settore.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Metodologie modellistiche a supporto della progettazione <strong>di</strong> realtà ristorative.<br />
Possibili applicazioni<br />
Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione del<strong>le</strong> metodologie oggettive che supportano<br />
la loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussi<br />
<strong>di</strong> ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
R. Guidetti, A. Montanari (2007), <strong>La</strong> Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali,<br />
Atti del XXXIV Congresso Naziona<strong>le</strong> della SINU, “<strong>La</strong> nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione”.<br />
Riccione (RN), 8-10 novembre<br />
144
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi energetica del<strong>le</strong> industrie alimentari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Energy Analysis of food industries<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />
Roberto Beghi, Va<strong>le</strong>ntina Giovenzana<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Analisi energetica, industria alimentare, ambiente<br />
Energy Analysis, food industries, environment<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo del progetto A-POWER è quello <strong>di</strong> mettere a punto ed applicare una metodologia <strong>di</strong> analisi<br />
energetica per l'industria alimentare con lo scopo <strong>di</strong> identificare eventuali criticità nella gestione<br />
dell'energia nel<strong>le</strong> realtà che sono oggetto della ricerca. I dati <strong>di</strong> riferimento sono dedotti sia<br />
dalla <strong>le</strong>tteratura specifica sia dal<strong>le</strong> BAT FDM (Best Availab<strong>le</strong>s Techniques - Food, Drink and Milk,<br />
agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibi<strong>le</strong> definire interventi reali (introduzione <strong>di</strong><br />
inverter, uso <strong>di</strong> motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per <strong>le</strong> industrie coinvolte.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera <strong>di</strong> Commercio<br />
<strong>di</strong> Milano)<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
<strong>La</strong> ricerca porta ad identificare una metodologia <strong>di</strong> analisi energetica specifica per il settore alimentare<br />
che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi <strong>di</strong> lavorazione a volte stagionali, sottoprodotti<br />
con va<strong>le</strong>nza energetica, ecc.).<br />
Possibili applicazioni<br />
Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità <strong>di</strong> impiego ai fini<br />
energetici dei materiali <strong>di</strong> scarto dal processo produttivo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration,<br />
CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept.<br />
145
Titolo del progetto<br />
Italiano: Influenza della memoria e del<strong>le</strong> emozioni nel<strong>le</strong> scelte alimentari<br />
Ing<strong>le</strong>se: Influence of memory and emotions in food choice<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
M. <strong>La</strong>ureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Scelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensoria<strong>le</strong><br />
Food choice, Memory, Sensory perception<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> memoria alimentare è un tipo <strong>di</strong> memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo,<br />
inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gra<strong>di</strong>mento.<br />
Tali informazioni, sotto forma <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, serviranno al consumatore ogni volta che incontrerà<br />
quel prodotto o un prodotto simi<strong>le</strong> per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memoria<br />
svolge un ruolo fondamenta<strong>le</strong> nella scelta <strong>di</strong> un alimento. L’obiettivo <strong>di</strong> questo progetto è <strong>di</strong><br />
valutare come <strong>le</strong> caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influiscano<br />
sul gra<strong>di</strong>mento.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda;<br />
INRA-Dijon Francia.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati hanno evidenziato che <strong>le</strong> caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese in<br />
maniera inconscia, vengono memorizzate. <strong>La</strong> capacità <strong>di</strong> memorizzazione degli alimenti sembra<br />
essere influenzata dal fattore gra<strong>di</strong>mento ma non dall'età dei consumatori.<br />
Possibili applicazioni<br />
Implicazioni sul comportamento <strong>di</strong> acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa a<br />
punto <strong>di</strong> nuove strategie <strong>di</strong> marketing.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99<br />
M. <strong>La</strong>ureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282<br />
M. <strong>La</strong>ureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />
146
Titolo del progetto<br />
Italiano:Il consumatore celiaco e <strong>le</strong> valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />
Ing<strong>le</strong>se: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
M. <strong>La</strong>ureati, M. Trezzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2- Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
A.sensoria<strong>le</strong>, Celiachia,Prod. senza glutine<br />
Sensory analysis, Coeliac <strong>di</strong>sease, Gluten-free products<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Dato il continuo aumento <strong>di</strong> consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessante<br />
stu<strong>di</strong>are la messa a punto <strong>di</strong> nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatore<br />
anche da un punto <strong>di</strong> vista sensoria<strong>le</strong>. Obiettivo <strong>di</strong> questo lavoro è stato quin<strong>di</strong> la caratterizzazione<br />
sensoria<strong>le</strong> e chimico-fisica <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> pane senza glutine. L'identificazione del<strong>le</strong> principali<br />
variabili sensoriali <strong>di</strong> pane privo <strong>di</strong> glutine può essere <strong>di</strong> aiuto nella messa a punto <strong>di</strong> nuovi<br />
prodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità <strong>di</strong> un'ulteriore ricerca<br />
degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in genera<strong>le</strong>, destinati ai consumatori<br />
celiaci.<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto <strong>di</strong> nuovi prodotti da forno privi <strong>di</strong> glutine con caratteristiche sensoriali sempre più<br />
simili ai prodotti da forno tra<strong>di</strong>zionali già presenti sul mercato italiano e mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
E. Pagliarini et al., II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />
147
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità <strong>di</strong> nuovi composti attivi<br />
sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />
Ing<strong>le</strong>se: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and<br />
chemestesis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
A. Bassoli, M. <strong>La</strong>ureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Accettabilità, Percezione sensoria<strong>le</strong>, Chemestesi<br />
Acceptability, Sensory perception, Chemestesis<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il crescente interesse per lo stu<strong>di</strong>o della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustificato<br />
dal fatto che <strong>le</strong> industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca <strong>di</strong> nuovi composti<br />
da impiegare come ad<strong>di</strong>tivi. Accanto allo stu<strong>di</strong>o della persistenza sensoria<strong>le</strong> <strong>di</strong> dolcificanti<br />
isovanillici, recentemente sono stati stu<strong>di</strong>ati i descrittori sensoriali <strong>di</strong> un infuso <strong>di</strong> foglie <strong>di</strong> Perilla,<br />
una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> attive coinvolte nella<br />
percezione <strong>di</strong> sensazioni chemestetiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pol<strong>le</strong>nzo, Korea Food<br />
Research Institute, Seul.<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto <strong>di</strong> nuove formulazioni alimentari reali ad<strong>di</strong>zionate del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> (dolcificanti)<br />
e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori.<br />
Messa a punto <strong>di</strong> un laboratorio permanente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> formulazioni gastronomiche italianecoreane.<br />
Possibili applicazioni<br />
Impiego del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> in campo alimentare e farmaceutico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57.<br />
M. <strong>La</strong>ureati et al., II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />
A. Bassoli et al., II Convegno SISS <strong>di</strong> Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />
A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z<br />
148
Titolo del progetto<br />
Italiano: Biosensori per la valutazione del ruolo della <strong>di</strong>eta nella prevenzione <strong>di</strong> patologie<br />
degenerative<br />
Ing<strong>le</strong>se: Use of biosensors within a multi<strong>di</strong>sciplinary approach for the study of degenerative<br />
<strong>di</strong>sease prevention through <strong>di</strong>et<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />
Patrizia Riso<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Alimentazione, composti vasoattivi, biosensori<br />
Nutrition, vasoactive compounds, biosensors<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo stu<strong>di</strong>o consiste nello sviluppo <strong>di</strong> biomarker in grado <strong>di</strong> misurare variazioni <strong>di</strong> tipo struttura<strong>le</strong> e<br />
funziona<strong>le</strong> indotte da trattamenti <strong>di</strong>etetici mirati alla prevenzione del<strong>le</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari.<br />
In particolare si interessa all’applicazione <strong>di</strong> biosensori per l’analisi della funzionalità del<strong>le</strong> arterie<br />
in modelli animali e nell’uomo in funzione <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong>etetici specifici.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University<br />
of Maine<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione <strong>di</strong> componenti/alimenti con proprietà vasoattive.<br />
Sviluppo <strong>di</strong> protocolli <strong>di</strong>eteticii capaci <strong>di</strong> migliorare <strong>le</strong> proprietà funzionali del<strong>le</strong> arterie.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo del know-how per la formulazione <strong>di</strong> nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Or<strong>le</strong>ans.<br />
149
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri <strong>di</strong> analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />
Ing<strong>le</strong>se: Integrated analysis and planning criteria for food industry<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Loredana Dioguar<strong>di</strong>, <strong>La</strong>ura Franzetti, Marina Mastropietro<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Industria agro-food, <strong>di</strong>segno integrato, sicurezza alimentare<br />
Agro-food industry, integrated design, food safety<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> presenza <strong>di</strong> normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire del<strong>le</strong> priorità nel<strong>le</strong> scelte<br />
progettuali.<br />
In particolare, è importante in<strong>di</strong>viduare materiali e tecnologie costruttive in grado <strong>di</strong> minimizzare<br />
lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente <strong>di</strong> lavoro per i suoi rif<strong>le</strong>ssi<br />
sul benessere degli operatori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Univ. <strong>di</strong> Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata,<br />
Univ. <strong>di</strong> Catania<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
- Modelli progettuali ottimizzati;<br />
- Modelli <strong>di</strong> inserimento territoria<strong>le</strong> degli opifici;<br />
- Valorizzazione e miglioramento della qualità del<strong>le</strong> produzioni;<br />
- Miglioramento del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e della sicurezza;<br />
- Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti <strong>di</strong> controllo.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici in<strong>di</strong>viduati;<br />
- Messa a punto <strong>di</strong> manuali <strong>di</strong> autocontrollo per <strong>le</strong> aziende che ne sono sprovviste;<br />
- Linee guida sulla progettazione e gestione <strong>di</strong> nuove strutture relative agli in<strong>di</strong>rizzi produttivi esaminati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sangiorgi F. Dioguar<strong>di</strong> L.(2006) PRIN 2003 <strong>La</strong> progettazione integrata nell’industria alimentare.<br />
Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario.<br />
Dioguar<strong>di</strong> L., Franzetti L. (2006) Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe<br />
nel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146<br />
150
Titolo del progetto<br />
Italiano: <strong>La</strong> valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />
Ing<strong>le</strong>se: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Loredana Dioguar<strong>di</strong>, <strong>La</strong>ura Franzetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria <strong>Agraria</strong><br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Formaggi, prodtotti <strong>di</strong> montagna, produzione<br />
Cheese, mountains' produce, cheese making<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'Italia è ricca <strong>di</strong> prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Ta<strong>le</strong> obiettivo<br />
si scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori che<br />
caratterizzano <strong>le</strong> aree <strong>di</strong> montagna. In particolare, <strong>le</strong> carenze riscontrate sono dovute alla non<br />
conoscenza degli aspetti applicativi <strong>le</strong>gati alla applicazione del<strong>le</strong> normative sull'igiene e sicurezza.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto <strong>di</strong> soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative,<br />
logistiche, <strong>di</strong> marketing e <strong>di</strong> tracciabilità della filiera tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> per il miglioramento quali-quantitativo<br />
della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione <strong>di</strong> banche dati.<br />
Possibili applicazioni<br />
In<strong>di</strong>viduzione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> sviluppo territoria<strong>le</strong>, <strong>di</strong> nuove linee produttive alternative, riorganizzazione<br />
azienda<strong>le</strong> e territoria<strong>le</strong>, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, dei<br />
costi, introduzione <strong>di</strong> layout e impianti più appropriati per <strong>le</strong> realtà stu<strong>di</strong>ate.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Dioguar<strong>di</strong> L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare in<br />
mountain areas. e Dioguar<strong>di</strong> L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygienic<br />
quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSA-<br />
SHWA 15-17Set.<br />
151
2.4 NUTRIZIONE<br />
E NUTRACEUTICA<br />
ALIMENTAZIONE<br />
153
Titolo del progetto<br />
Italiano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tra<strong>di</strong>zionali<br />
Ing<strong>le</strong>se: Bioactive compounds from food plants and tra<strong>di</strong>tional food<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Angela Bassoli (angela.bassoli@unimi.it)<br />
Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Bioactive compounds, taste, TRP<br />
Composti bioattivi, sapore, TRP<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Molte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> italiana ed estera<br />
contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcuni<br />
recettori del<strong>le</strong> famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo al<strong>le</strong> proprietà gustative ma ad altre bioattività<br />
interessanti quali l'attività insetto-repel<strong>le</strong>nte o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezione).<br />
Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento <strong>di</strong> nuovi principi<br />
bioattivi <strong>di</strong> interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Composti bioattivi con attività specifica sui recettori del<strong>le</strong> sensazione gustative e della chemestesi<br />
del<strong>le</strong> famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccanismi<br />
<strong>di</strong> percezione della nocicezione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ad<strong>di</strong>tivi alimentari (composti sapi<strong>di</strong>, inibitori o mo<strong>di</strong>ficatori del gusto); composti attivi sul chemical<br />
sensing (es. insettici<strong>di</strong>, insetto-repel<strong>le</strong>nti, nematoci<strong>di</strong>) e sulla nocicezione (es. analgesici);<br />
estratti naturali <strong>di</strong> piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, <strong>di</strong>etetico, agrario.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Bassoli et al., Chemistry and Bio<strong>di</strong>versity, 2008, 5, 1184-1194.<br />
A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057).<br />
154
Titolo del progetto<br />
Italiano: Pepti<strong>di</strong> bioattivi <strong>di</strong> derivazione casearia<br />
Ing<strong>le</strong>se: Bioactive peptides of dairy origin<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Bonomi (francesco.bonomi@unimi.it)<br />
Stefania Iametti<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Pepti<strong>di</strong> bioattivi, proteine, industria casearia<br />
Bioactive peptides, proteins, dairy industry<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si è proposto l'isolamento <strong>di</strong> pepti<strong>di</strong> bioattivi da reflui <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi processi <strong>di</strong> caseificazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina,<br />
BS; CRA-ILC, LO<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente <strong>di</strong> proteine e pepti<strong>di</strong> con<br />
attività biologica interessanti dal punto <strong>di</strong> vista nutriziona<strong>le</strong>, farmacologico, e per altre applicazioni<br />
industriali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Nutraceutica, supp<strong>le</strong>mentazione alimentare, antimicrobici naturali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti.<br />
Biopolymers (2007) 86, 57-72.<br />
A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci.,<br />
(2007) 90, 532-540<br />
155
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione degli effetti funzionali <strong>di</strong> prodotti arricchiti in fibra alimentare sul<br />
tratto gastrointestina<strong>le</strong><br />
Ing<strong>le</strong>se: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />
D.Erba, Canzi, Zanchi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Prodotti da forno, prebiotici, ecosistema intestina<strong>le</strong>;<br />
Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
<strong>La</strong> fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra <strong>di</strong>eta poiché<br />
promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della co<strong>le</strong>stero<strong>le</strong>mia,<br />
la modulazione dei livelli ematici <strong>di</strong> glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività prebiotica,<br />
favorendo lo sviluppo <strong>di</strong> microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo stu<strong>di</strong>o si<br />
propone <strong>di</strong> verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali <strong>di</strong> nuove formulazioni arricchite con<br />
fibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestina<strong>le</strong> e sul suo ecosistema microbiobico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Univ. degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore <strong>di</strong> Piacenza<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici.<br />
Possibili applicazioni<br />
Dossier <strong>di</strong> supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />
Claims.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733<br />
Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33<br />
Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506.<br />
156
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione biotecnologica <strong>di</strong> un polipeptide <strong>di</strong> soia ad azione ipolipidemizzante<br />
Ing<strong>le</strong>se: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
A<strong>le</strong>ssio Scarafoni, A<strong>le</strong>ssandro Consonni, Mariarosa Lovati<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Soia; proteina ipolipidemica; sovraespressione<br />
Soybean; hypolipidemic protein; overexpression<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le proteine <strong>di</strong> soia sono da tempo considerate efficaci agenti <strong>di</strong> controllo della lipidemia ed in particolare<br />
della co<strong>le</strong>stero<strong>le</strong>mia. L'identificazione della catena polipepti<strong>di</strong>ca della subunità alfa' della<br />
beta-conglicinina <strong>di</strong> soia responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> questa attività biologica in cellu<strong>le</strong> modello ha portato al<br />
clonaggio ed alla sovraespressione in lievito <strong>di</strong> alcuni frammenti della stessa. Le ricerche proseguono<br />
in <strong>di</strong>rezione della verifica della attività <strong>di</strong> questi frammenti in modelli animali, della comprensione<br />
del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato <strong>di</strong> attività.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Cloni <strong>di</strong> Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipepti<strong>di</strong>ca alfa' <strong>di</strong> soia.<br />
Frammenti polipepti<strong>di</strong>ci purificati.<br />
Anticorpi specifici.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il controllo del<strong>le</strong> concentrazioni ematiche dei lipi<strong>di</strong> nell'uomo è fondamenta<strong>le</strong> nella prevenzione<br />
e trattamento del<strong>le</strong> iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti <strong>di</strong> numerose<br />
malattie car<strong>di</strong>ocircolatorie.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003)<br />
C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155<br />
M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339<br />
157
Titolo del progetto<br />
Italiano: Attività ipoglicemizzante <strong>di</strong> una proteina del seme <strong>di</strong> lupino<br />
Ing<strong>le</strong>se: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
A<strong>le</strong>ssio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Mo<strong>le</strong>colari Agroalimentari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Proteina <strong>di</strong> lupino, glicemia, insulina<br />
Lupin protein, glycaemia, insulin<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> i semi <strong>di</strong> lupino sono da tempo descritti come prodotto anti<strong>di</strong>abetico,<br />
ma fino ad ora non è stata in<strong>di</strong>viduata la mo<strong>le</strong>cola responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> questo effetto. <strong>La</strong> conglutina<br />
gamma, proteina del lupino in grado <strong>di</strong> interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima can<strong>di</strong>data.<br />
Per questo motivo sono state realizzate prove da carico <strong>di</strong> glucosio in ratti pretrattati con<br />
conglutina gamma. Inoltre mioblasti <strong>di</strong> topo sono stati stimolati con conglutina gamma per verificare<br />
un'eventua<strong>le</strong> azione insulino-mimetica della proteina.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità Nutrizione-<br />
Metabolismo Osp. S. Raffae<strong>le</strong><br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le prove da carico <strong>di</strong> glucosio hanno <strong>di</strong>mostrato che la somministrazione ora<strong>le</strong> <strong>di</strong> conglutina<br />
gamma induce una significativa riduzione dei valori <strong>di</strong> glucosio nel sangue. <strong>La</strong> stimolazione <strong>di</strong><br />
mioblasti <strong>di</strong> topo con la proteina induce l'attivazione della cascata <strong>di</strong> chinasi tipica dell'insulina.<br />
Possibili applicazioni<br />
Possibi<strong>le</strong> impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e del<strong>le</strong> malattie insulinocorrelate.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650<br />
Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521<br />
158
Titolo del progetto<br />
Italiano: Effetti metabolici dell'assunzione <strong>di</strong> isoflavoni<br />
Ing<strong>le</strong>se: Metabolic effects of isoflavones intake<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daniela Erba (daniela.erba@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Isoflavones; antioxidant; human health<br />
Isoflavoni; antiossidanti; salute umana<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. <strong>La</strong><br />
loro ri<strong>le</strong>vanza per l'uomo risiede sia nella capacità <strong>di</strong> <strong>le</strong>garsi ai recettori estrogenici endogeni che<br />
nella possibi<strong>le</strong> attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitro<br />
che in soggetti sani supp<strong>le</strong>mentati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettro<br />
del<strong>le</strong> possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipi<strong>di</strong>co, glicemico,<br />
osseo) in soggetti sani.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in soggetti<br />
sani supp<strong>le</strong>mentati con alimenti a base <strong>di</strong> soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sono<br />
in fase <strong>di</strong> elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'assunzione degli isoflavoni, esercitando <strong>di</strong>verse attività biologiche (estrogenica ed antiossidante),<br />
può contribuire a mantenere lo stato <strong>di</strong> salute, in particolare nel<strong>le</strong> donne in post-menopausa.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22.<br />
Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284<br />
Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45<br />
159
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratterizzazione mo<strong>le</strong>colare <strong>di</strong> batteri probiotici e stu<strong>di</strong>o della loro interazione<br />
con l'ospite<br />
Ing<strong>le</strong>se: Mo<strong>le</strong>cular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Simone Guglielmetti (simone.guglielmetti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Batteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazione<br />
Probiotic bacteria, immunomodulation<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo <strong>di</strong> questa ricerca è quello caratterizzare a livello mo<strong>le</strong>colare i microrganismi probiotici<br />
e <strong>di</strong> valutare i meccanismi <strong>di</strong> interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con particolare<br />
attenzione nei riguar<strong>di</strong> della loro attività immunostimolante.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Questa ricerca si propone <strong>di</strong> migliorare la formulazione <strong>di</strong> preparati alimentari a base <strong>di</strong> probiotici<br />
o <strong>di</strong> proporre nuovi prodotti innovativi a base <strong>di</strong> batteri probiotici con manifestate proprietà<br />
immunostimolanti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061.<br />
Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288.<br />
Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290.<br />
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Titolo del progetto<br />
Italiano: Stu<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> caratteristiche funzionali <strong>di</strong> alimenti tipici e <strong>di</strong> nuova formulazione<br />
Ing<strong>le</strong>se: Evaluation of functional properties of typical and new foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />
Patrizia Riso<br />
Afferenza del ricercatore responsabi<strong>le</strong><br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Paro<strong>le</strong> chiave<br />
Proprietà funzionali salute, interventi <strong>di</strong>etetici<br />
Functional properties, health, nutritional stu<strong>di</strong>es<br />
Stato <strong>di</strong> avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto consiste nella validazione, me<strong>di</strong>ante stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>etetico su gruppi <strong>di</strong> volontari,<br />
del<strong>le</strong> proprietà funzionali e salutistiche <strong>di</strong> specifici alimenti e/o componenti <strong>di</strong> interesse nutriziona<strong>le</strong>.<br />
A ta<strong>le</strong> scopo si prevede la valutazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi biomarker <strong>di</strong> funzione o attività correlati<br />
a specifiche malattie cronico-degenerative.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, in<strong>di</strong>care partnership/s:<br />
Fonti <strong>di</strong> finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>mostrazione del<strong>le</strong> proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per supportare<br />
la definizione <strong>di</strong> claim salutistici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639.<br />
Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563.<br />
Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23.<br />
Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press.<br />
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