Speciale
Sommario
fiac 2015
FIAC 2015 3
Le Gallerie FIAC 6
Lehmann Maupin7
Numero speciale - Novembre 2015
Tornabuoni Arte9
Continua11
www.rivistadiwali.it
Massimo De Carlo13
Mehdi Chouakri14
The Modern Institute16
Direttore Editoriale
Galerie des Multiples18
Maria Carla Trapani
InVista 20
Numero Speciale a cura di
Le Gallerie OFFICIELLE 22
Flavio Scaloni
Servizio fotografico di
Curro y Poncho23
Château Shatto25
La FIAC, Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, ha
raggiunto la sua 42° edizione e si è tenuta al Grand Palais
di Parigi dal 22 al 25 ottobre scorsi. Diwali – Rivista Con-
Goodman, Van de Weghe, Perrotin, Pace, White Cube, e
tutte le grandi maisons che guidano il mercato. In questi
contesti le cifre sono da far girare la testa e le transazio-
Miloje Savic
Ufficio Stampa
Les Mots Contaminés
InMarcia 26
L’artista 27
Thomas Tronel-Gauthier28
taminata era presente per documentare anche quest’anno
l’offerta di mercato, le ultime tendenze, gli artisti più
rappresentati e per intervistare galleristi italiani ed internazionali.
La fiera ha ospitato poco più di 170 gallerie provenienti
ni, specialmente durante la giornata di pre-apertura per
un pubblico di soli invitati, si concludono nel tempo di un
drink.
Anche quest’anno è stato molto apprezzato il settore Lafayette,
sponsor ufficiale della fiera, che ha promosso die-
Diwali - Rivista Contaminata
da 23 paesi e suddivise in due settori: il settore delle ‘gal-
ci gallerie francesi e straniere che rappresentano la scena
Trimestrale di Arte & Letteratura
lerie maggiori’ che ha proposto opere d’arte moderna e
artistica emergente. Le gallerie sono state selezionate da
contemporanea sotto la cupola di vetro del Grand Palais,
Copertina Fotografia di Miloje Savic: visitatrice negli
spazi della Galerie Perrotin
Quarta di copertina visita dell’opera ‘Ascention’
nel Salon d’Honneur, e nelle gallerie sud-est situate al
primo piano, e il settore delle gallerie emergenti esposte
nelle gallerie sud e sud-ovest in collaborazione con il settore
Lafayette.
di Anish Kapoor in occasione della mostra Follia
La direzione artistica dell’evento è stata curata da Jenni-
Continua! per i 25 anni della Galleria Continua
fer Flay, neozelandese di nascita e francese di adozione,
Contatti
facebook.it/diwalirivistacontaminata
alla guida della fiera da 12 anni dopo una lunga carriera
da curatrice e gallerista. Cresciuta nella scuderia di uno
dei galleristi più influenti di Francia, Daniel Templon, anche
diwalirivistacontaminata@gmail.com
lui presente in fiera, Jennifer Flay è stata tra le maggiori
responsabili della rinascita della FIAC negli anni 2000.
Edizioni Les Mots Contaminés
Associazione culturale no-profit
20, Rue Condorcet, 38000, Grenoble - Francia
La FIAC attira come sempre un vasto numero di collezionisti,
curatori museali, investitori e semplici curiosi. Il
fascino della fiera è dovuto all’incredibile offerta artistica
presente, con nomi di primissimo piano della scena mon-
ISSN 2275-0606
diale, da Jeff Koons a Yayoi Kusama, da Anish Kapoor a
Ai Weiwei. Ma qui si viene soprattutto per business, e lo
sanno bene le gallerie affermate come Gagosian, Marian
Helen Johnson, Loose knots II (Equal obscurity), 2015. Pittura
polimerica sintetica su tela.18 x 24 inches. Cortesia della galleria
Château Shatto.
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una giuria, presieduta da Guillaume Houzé (direttore e
dinamica, adatta allo scambio culturale, oltre che com-
Cina e anche rispetto alla leadership britannica in Europa,
mecenate del gruppo Galeries Lafayette), insieme a Flo-
merciale. È in questo contesto che abbiamo realizzato il
incontrastata da anni, ma Parigi resta un simbolo storico
rence Bonnefous (Air de Paris, Parigi), François Quintin
nostro ‘InContro’ con l’artista, Thomas Tronel-Gauthier,
imprescindibile. Gli artisti affermati devono passare per la
(Fondazione d’impresa delle Galeries Lafayette), Maria
riportato in questo speciale con un ampio dossier foto-
piazza parigina per essere riconosciuti internazionalmen-
Inés Rodriguez (CAPC / museo d’arte contemporanea
grafico.
te e far aumentare le proprie quotazioni, e i galleristi lo
di Bordeaux) e Francesco Stocchi (Museo Boijmans Van
La FIAC ospita ormai da diverse edizioni l’ambìto premio
sanno bene.
Beuningen di Rotterdam).
Marcel Duchamp, conferito dai membri della Adiaf (Asso-
Nonostante Londra goda forse di un clima di maggio-
Il programma cosiddetto « Hors les Murs » (« off » o non
ciation pour la diffusion de l’art français). Il premio com-
re sperimentalità, soprattutto per l’ardire degli artisti più
ufficiale), ha comportato numerosi progetti disseminati in
porta la possibilità di esporre nel corso del 2016 nel pre-
giovani, e di un mercato estremamente forte grazie agli
giro per tutta Parigi, tra cui una mostra nei Jardins des Tu-
stigioso spazio 315 del Centre Pompidou nel quartiere di
investimenti dei paesi del medio oriente, e nonostante
ileries, delle installazioni nella prestigiosa Place Vendôme
Beaubourg. Quest’anno la competizione ha visto quattro
la fiera di Basilea in Svizzera ArtBasel rimanga la regina
(quest’anno appannaggio dell’artista Dan Graham), una
artisti in finalissima: David Balula, Neïl Beloufa, Zineb Se-
delle fiere, la FIAC gode di un prestigio indiscusso e di un
mostra consacrata alla natura, alla biodiversità e all’am-
dira e Melik Ohanian. Il premio, conferito nella giornata di
afflusso sempre crescente di compratori.
biente al Jardin des Plantes e al Musée d’Histoire Natu-
sabato 24 ottobre, è andato a quest’ultimo, classe 1969,
Nel reportage che presentiamo quest’anno abbiamo cer-
relle, oltre a un’esposizione all’aperto lungo la Senna sulla
originario di Lione e rappresentato dalla Galleria Chantal
cato di raccontare l’esperienza di alcune illustri gallerie
rive gauche.
Crousel. L’artista ha convinto la giuria con il suo lavoro
italiane presenti in fiera, Tornabuoni Arte, Massimo De
In quest’edizione 2015 è tornata la sezione OFFICIEL-
incentrato sul tempo e la sua misura.
Carlo, Galleria Continua, e di alcune realtà internazionali,
LE, aperta dal 21 al 25 ottobre alla Cité de la Mode et
In un momento storico in cui il mercato dell’arte contem-
dall’Europa agli Stati Uniti, senza privarci del vezzo e del
du Design nel XIII arrondissement. Diwali ha visitato an-
poranea sta evolvendo verso scenari completamente
divertimento di far cogliere ai lettori lo spirito della fiera, i
che questo spazio con estremo interesse. OFFICIELLE
nuovi, con paesi come la Cina che hanno subito una forte
volti più interessanti, qualche personalità, e le FIAC sho-
ha presentato circa settanta gallerie francesi e stranie-
flessione dopo il boom degli anni ‘90 e 2000 e altri come
es… per chi come noi cammina nell’arte.
re specializzate nell’arte contemporanea: nuove gallerie
il Brasile pronti a lanciarsi nell’olimpo dei grandi investito-
Buona lettura e #buyart!
della scena artistica che rappresentano giovani artisti con
ri, la FIAC resta un palcoscenico importante per tutte le
Flavio Scaloni
opere più accessibili nel prezzo ma non per questo meno
accattivanti nei contenuti. La fiera parallela di OFFICIELLE
maggiori gallerie mondiali e per gli acquirenti più esigenti.
Di fatto la Francia copre appena il 2% del mercato mon-
Intervista a Francesca Piccolboni per Tornabuoni Arte.
ha goduto di un clima più disteso e di un’atmosfera molto
diale, molto indietro rispetto ai leaders mondiali U.S.A. e
Pagina 4: Kader Attia, Ring Theory, opera esposta nell’ambito della
mostra Follia Continua! Cortesia della galleria Continua.
Sotto: Elmgreen & Dragset, SIDE EFFECT, No. 9, 2015, (Truvada,
Isentress). Vetro soffiato a mano volante, pigmento, acciaio, legno. 65 x
96 x 41 cm. Cortesia della galleria Massimo De Carlo.
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Gallerie FIAC>>>
Lehmann Maupin New York City, Honk Hong
Incontriamo Jessica Kreps, direttore vendite per la galleria
Lehmann Maupin di New York City.
La galleria ha aperto i battenti a SoHo nel 1996 per poi
aprire una seconda sede, sempre a NYC, nel Lower East
Side. Da circa vent’anni la galleria propone i lavori di artisti
americani e internazionali con particolare attenzione
rispetto a lavori interdisciplinari e concettualmente di frontiera.
DRC: Per voi la FIAC è una novità o avete già partecipato
ad altre edizioni?
JK: Abbiamo partecipato alle ultime tre edizioni, ma anche
in passato siamo stati presenti.
DRC: Secondo lei la FIAC ha alcune specificità rispetto ad
altre fiere di arte contemporanea come Frieze London o
Art Basel?
JK: La location del Grand Palais, un luogo unico a Parigi,
con il suo carico di storia e di prestigio e la luce naturale
che filtra nei padiglioni. Una cosa unica rispetto a tutte le
altre fiere.
DRC: Il mercato europeo dell’arte contemporanea si sta
dimostrando più o meno dinamico rispetto al mercato
americano o asiatico?
JK: Sicuramente il mercato americano è molto solido e in
crescita, al contempo nelle ultime settimane sia a Frieze
London che alla FIAC stiamo riscontrando un’accoglienza
André Cadere, Le papier sur lequel est imprime ce texte...,1972. Stampa offset. 29.7 x 21 cm. L’opera
è stata distribuita gratuitamente durante il vernissage della FIAC. Cortesia della galleria Hervé Bize.
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Tornabuoni Arte Firenze, Parigi, Londra
molto vivace da parte del pubblico europeo. Per quanto
La galleria Tornabuoni di Firenze, con sedi anche a Parigi
riguarda l’Asia, è vero che si tratta di un mercato in forte
e Londra, è sicuramente uno degli spazi da non mancare
espansione ma alle gallerie occidentali serve tempo per
durante la FIAC. Nel 2014 la galleria ha riscosso incredi-
affermarsi: è necessario stabilire una strategia a medio e
bile successo con il suo allestimento dedicato al rosso al
lungo termine ed essere presenti sul territorio. La nostra
quale la stampa di tutto il mondo ha dato molta risonanza.
filiale di Honk Hong sta lavorando molto in questo senso.
Quest’anno Tornabuoni opta per toni cromatici più tenui,
con molto bianco e grigio, senza privarsi di alcune mac-
DRC: Quali artisti presentate quest’anno in FIAC?
chie di colore. Discutiamo delle opere presenti in fiera e del
JK: Siamo lieti di presentare un bellissimo lavoro recente
lavoro della galleria con Francesca Piccolboni, direttrice
di Angel Otero, ‘A rustling in the leaves drives him away’,
della sede parigina nell’VIII arrondissement.
che è stato immediatamente acquisito da un museo il giorno
di apertura della fiera. L’artista inaugurerà una sua mo-
DRC: Come ogni anno Tornabuoni presenta una collezio-
stra personale nei nostri spazi newyorkesi il 7 Novembre
ne di maestri dell’arte italiana.
prossimo.
FP: Sì, questo è il nostro tratto distintivo e la nostra fi-
Presentiamo anche un lavoro fondamentale di Lee Bul,
losofia di lavoro. Presentiamo quest’anno lavori di Lucio
‘Monster: Pink’, pubblicato su innumerevoli riviste, e an-
Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Arnaldo
che questo prenotato da un ente museale. Si tratta di una
Pomodoro, Alighiero Boetti. In particolare esponiamo una
scultura ottenuta dagli abiti utilizzati dall’artista nel 1998
delle mappe più rappresentative di Boetti, pubblicata sulla
per una performance e di fatto si tratta di tessuto riempito
copertina del catalogo ragionato.
di cotone e quindi dipinto con pittura acrilica.
DRC: Avete pensato ad un focus su un autore o una cor-
DRC: Avete avuto modo di visitare il resto della FIAC e
valutare l’insieme dell’offerta di quest’anno?
Sopra: Lee Bul, Monster: Pink, 1998/2001. Tessuto, cotone, acciaio,
acrilico. 210 x 210 x 180 cm.
rente in particolare?
FP: Abbiamo voluto portare in FIAC una selezione piutto-
che autori italiani ‘giovani’. D’altro canto l’arte contempo-
JK: Non molto, data l’incredibile affluenza di pubblico, ma
per quello che abbiamo potuto vedere ci sembra che le
proposte siano di ottimo livello, con esposizioni sia col-
Pagina 7: Veduta d’insieme dello spazio della galleria in FIAC.
Angel Otero, To be titled, 2015. Olio, pittura e collagene su tela. 243.8 x
367 x 7.6 cm. Cortesia dell’artista e della galleria Lehmann Maupin.
sto rappresentativa del lavoro di Paolo Scheggi, un autore
a noi molto caro e che stiamo esponendo in una mostra
nella nostra galleria di Parigi fino al 22 dicembre.
ranea in Italia sembra soffrire dell’assenza di grandi nomi
sulla scena internazionale, tranne rare eccezioni. Bisogna
lavorare per riportare la creatività italiana a livelli competi-
lettive che personali molto rappresentative dell’arte degli
tivi, ma è un processo complesso che richiederà tempo e
ultimi anni e mirate ad una clientela ben definita.
DRC: Tornabuoni rappresenta l’Italia nel mondo, ma la
molto impegno.
Lehmann Maupin
vostra proposta sembra fermarsi agli autori del secolo
536 West 22nd Street
scorso.
DRC: La FIAC è un palcoscenico che ha una sua specifi-
New York, NY 10011, U.S.A.
newyork@lehmannmaupin.com
lehmannmaupin.com
FP: È vero che l’arte del 900 è quella che maggiormente
proponiamo in galleria, e in un certo senso si tratta di
autori già storicizzati e non propriamente contemporanei,
ma non ci precludiamo la possibilità di rappresentare an-
cità?
FP: A noi piace molto la FIAC per il tipo di pubblico e di
clientela che concentra: è un pubblico preparato che sa
quello che vuole e conosce seriamente l’arte.
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GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Pechino, Les Moulins, La Havana
DRC: Mentre in altre fiere non è così?
FP: Siamo stati recentemente a Londra per la fiera Frieze
Masters (evento parallelo alla fiera Frieze di arte contemporanea
n.d.r.) e in diverse occasioni abbiamo dovuto
presentare il lavoro di autori come Castellani o Scheggi
partendo da zero, dall’inquadramento storico-artistico
dell’autore fino alla descrizione delle opere; in FIAC siamo
più a nostro agio in questo senso.
Avevamo incontrato Galleria CONTINUA l’anno scorso e
avevamo già avuto modo di apprezzare la qualità di questa
affermata realtà di San Gimignano, nata dalla passione
di tre amici che ne sono soci fondatori.
Quest’anno siamo felici di festeggiare insieme a loro i 25
anni di attività della galleria nell’esposizione celebrativa
FOLLIA CONTINUA! che si tiene fino al 22 Novembre
nello spazio Centquatre (www.104.fr) nel XIX arrondissement.
Una mostra interessantissima e molto ricca che celebra
gli artisti rappresentati nel corso di questo quarto di secolo
dalla galleria.
Ci sono nomi importanti come Janis Kounellis, Michelangelo
Pistoletto, Anish Kapoor, e poi Ai Weiwei, Berlinde
de Bruyckere, Shilpa Gupta, Pascale Marthine Tayou e
molti altri.
Una mostra che ben si inserisce nel contesto delle attività
parallele ‘Hors les murs’ della FIAC e che prosegue al di
là della fiera.
Lo spazio della galleria è unico, un polo multifunzionale
estremamente dinamico dedicato alle arti visive, il teatro,
la danza. Entrando nei padiglioni si assiste alle prove en
plein air di artisti di strada, di circo, ballerini di breakdance,
hip hop, attori che provano le parti.
Ci sono opere disseminate in tutti gli ambienti, in un clima
decomplessato e destrutturato, decisamente post-indu-
Tornabuoni Arte
16 Avenue Matignon,
75008 Paris, France
info@tornabuoniart.fr
tornabuoniart.fr
Pagina 9: Lucio Fontana, Concetto spaziale, attese, 1967. Pittura ad
acqua su tela. 55 x 46 cm.
Sopra: Alighiero Boetti, Mappa del mondo. L’insensata corsa della vita,
1988. Ricamo. 114 x 217cm.
Paolo Scheggi, Zone riflesse, 1963. Acrilico rosso su tre tele
sovrapposte. 51,5 x 61,5 x 5,5 cm.
Cortesia della galleria Tornabuoni Arte.
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striale e molto integrato nel tessuto urbano.
La mostra espone opere di grandi dimensioni e di forte
impatto cromatico e visivo, diremmo sensoriale in senso
più ampio, come nel caso dell’installazione ‘Ascention’ di
Anish Kapoor.
Diwali è lieta di festeggiare un successo tutto italiano che
dimostra il talento delle nostre gallerie di punta oltre i confini
dello stivale.
Massimo De Carlo Milano, londra
Galleria Continua
Via del Castello 11, 53037
San Gimignano (SI) – IT
www.galleriacontinua.com
info@galleriacontinua.com
Immancabile alla fiera parigina, la galleria Massimo De
Carlo è un riferimento in Italia. Abbiamo il previlegio di
incontrare Ludovica Barbieri, direttrice della galleria, e
di condividere con lei alcune opinioni su questa edizione
della kermesse.
DRC: Anche quest’anno in FIAC, ne vale sempre la pena?
LB: La FIAC è una bellissima avventura, una settimana
intensa e per certi versi faticosa, ma che ricompensa
sempre.
DRC: Anche voi reduci da Frieze London?
LB: Sì, anche noi abbiamo concatenato le due fiere, ma
la FIAC sta andando decisamente meglio come risposta
del pubblico e dei collezionisti.
DRC: Eppure il mercato londinese è noto per essere più
ricco di quello parigino…
LB: È vero, ma perché Londra attrae compratori russi,
indiani, asiatici molto facoltosi che non vengono a Parigi.
È una clientela molto diversa, qui vediamo arrivare più
curatori museali, collezionisti affermati, ci sentiamo più
nel nostro ambiente.
Paola Pivi, UNTITLED (PEARLS) (SOMETHING VERY FUNNY), 2014.
Perle vere. 21.6 x 21.6 x 20 cm. Cortesia della galleria Massimo De
Carlo.
Pagina 11: Visione d’insieme della corte dello spazio 104. Al centro l’opera Vessel di Antony Gormley.
Sopra: Jorge Macchi, Still song. Subodh Gupta, 5 offerings for the greedy Gods. Cortesia di Galleria Continua.
DRC: Quest’anno che opere avete scelto di portare in
fiera?
LB: Paola Pivi con le sue ‘Pearls’, Piotr Uklánski, Rob
Pruitt, Elmgreen & Dragset con un’opera dalla serie ‘Side
Effect’, Bertrand Lavier, tra gli altri.
DRC: Avete avuto modo di guardarvi intorno e farvi un’idea
generale dell’offerta artistica?
LB: Sì, è un’offerta incredibile che migliora di anno in
anno. Meglio di Londra.
Massimo De Carlo
Via Giovanni Ventura 5
20134 Milano, Italy
milano@massimodecarlo.com
massimodecarlo.com
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Mehdi Chouakri Berlino
La galleria Mehdi Chouakri è una solida realtà berlinese
fondata nel 1996. Incontriamo lo staff al gran completo
e a concederci un’intervista è l’assistente del direttore
Aurélien Calpas.
DRC: Partecipate da molti anni alla FIAC?
AC: Per noi è la settima edizione e anche quest’anno si
conferma un appuntamento importante con il pubblico.
DRC: Con che artisti partecipate quest’anno?
AC: Abbiamo portato una selezione piuttosto ampia degli
artisti da noi rappresentati, tra cui Saâdane Afif, John M.
Armleder, N. Dash, Hans-Peter Feldmann, Gerold Miller,
tra gli altri.
L’opera di Mathieu Mercier ‘3 axis, 3 spheres’ invece è un
chiaro richiamo alle correnti del Costruttivismo e del Formalismo:
gli oggetti disposti lungo gli assi dall’artista dialogano
con l’architettura circostante e ci invitano a interrogarci
sulla nostra percezione e collocazione nello spazio.
DRC: E l’opera che assomiglia a un grande boa di struzzo?
AC: È proprio un boa di struzzo, tinto come ovvio, che
l’artista Sylvie Fleury ha realizzato nel 2003. Ponendolo
in verticale in questo modo l’artista allude a forme sessuali
sia maschili che femminili. Il fatto di averlo racchiuso
in una teca di plexyglass rimanda al desiderio innato di
toccare l’intoccabile.
DRC: Può descriverci alcune delle opere che vediamo
esposte?
AC: Il lavoro ‘Boy with cut out head’ di Feldmann è molto
rappresentativo del suo lavoro degli ultimi anni, un ritratto
del XIX secolo al quale l’artista ha rimosso il viso, in una
sorta di provocazione dadaista che ci spinge a mettere
a confronto l’estetica dell’epoca con quella contemporanea.
DRC: Perché credete così fiduciosamente nella FIAC?
AC: Perché l’offerta spazia dall’arte moderna all’arte
contemporanea propriamente detta, in un contesto unico
come quello del Grand Palais, che aggiunge un certo
charme al contesto. I galleristi giocano con le varie componenti
dell’arte e dello spazio per creare una presentazione
di grande impatto scenografico.
Mehdi Chouakri
Edison Höfe, Invalidenstrasse 117
210115 Berlin, Germany
galerie@mehdi-chouakri.com
mehdi-chouakri.com
Sylvie Fleury, Dark & Deep, 2003. Boa di piume di struzzo, vetro
plexyglass. 114.5 x 37 x 38.5 cm. Cortesia della galleria Mehdi Chouakri.
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The Modern Institute glasgow
Prima volta alla FIAC per la galleria The Modern Institute
di Glasgow. La galleria ha scelto di dedicare tutto il
proprio spazio alle opere dell’artista polacca Monika Sosnowska,
di grande impatto visivo.
Parliamo con l’archivista della galleria Marta Perovic che
ci presenta questi lavori.
MP: L’opera di Sosnowska è al contempo sociale, politica
e psicologica. L’artista indubbiamente trae ispirazione
dal Costruttivismo e dalla sua esperienza di vita durante
gli anni del comunismo in Polonia. Queste opere parlano
della percezione e dell’uso dello spazio, delle architetture
e delle materie di quegli anni e invitano ad una riflessione
sulla storia del XX secolo.
DRC: Sono opere imponenti che devono richiedere competenze
ben precise per essere realizzate, quasi da costruttori
edili.
MP: In effetti l’artista lavora su modelli in scala prima di
realizzare l’opera, i dettagli sono disegnati su carta e poi
messi a punto su un plastico. L’opera definitiva viene costruita
con l’aiuto di ingegneri, operai e artigiani.
DRC: Qual è stata finora la risposta del pubblico?
MP: La reazione è stata davvero positiva, molti collezionisti
conoscono bene il lavoro dell’artista e si sono dimostrati
molto attenti alle opere che abbiamo portato in fiera.
DRC: Questo per voi è un debutto alla FIAC, avete aspet-
tative particolari?
MP: C’è un clima molto favorevole al dialogo e allo scambio,
con un ottimo livello di preparazione e un numero incredibile
di visitatori. Sarà sicuramente un’esperienza positiva
e molto impegnativa.
DRC: Vorreste visitare lo stand di qualche altra galleria?
MP: Avevamo il desiderio di vedere il lavoro presentato
dalla galleria Greene Naftali e il caso ha voluto che fossero
proprio di fronte a noi, meglio di così non avremmo potuto
chiedere!
Pagina 16: Monika Sosnowska, Architectonisation, 2015.
Sopra: Monika Sosnowska, Gate 1, 2014. Cortesia della galleria The
Modern Institute.
The Modern Institute
14—20 Osborne Street
Glasgow, United Kingdom
themoderninstitute.com
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Galerie de Multiples Parigi
La proposta della Galerie de Multiples di Parigi è un unicum
in tutta la fiera e non possiamo fare a meno di dedicarle
la nostra attenzione. Nel contesto generale di opere
che si attestano su cifre mai inferiori ai 10.000 euro fino
a diverse centinaia di migliaia, la galleria propone un progetto
alla portata di ogni acquirente.
L’iniziativa ‘100 x 100’ ha come scopo quello di proporre
al pubblico 100 opere di 100 autori, ognuna in una tiratura
di 100 esemplari numerati e firmati, ognuno dei quali
venduto alla cifra simbolica di 100 euro.
Decisamente un’operazione molto accattivante e che comunque
potrebbe portare la galleria, qualora tutte le serie
venissero esaurite, un incasso non trascurabile.
In FIAC non sono esposti tutti gli artisti a dire il vero, ma
una selezione di 15 autori con le loro opere.
L’aspetto più interessante di questa proposta è che gli
artisti selezionati non sono affatto degli sconosciuti alle
prime armi, ma artisti con un curriculum di tutto rispetto
che hanno scelto di aderire a questo progetto nella visione
condivisa di una democratizzazione dell’arte contemporanea.
Le opere non sfigurano di fronte ai mostri sacri dell’arte
italiana presentati da Tornabuoni Arte, giusto di fronte a
questo stand, e tra gli artisti possiamo osservare Neïl Beloufa,
Bill Owens, Philippe Apeloig, Evire Bonduelle, Hans
Schabus.
La galleria espone anche pezzi più pregiati, come la serie
di martelli dell’artista Robert Stadler.
Noi di Diwali che cosa avremo comprato?
Galerie des Multiples
17, rue Saint Gilles
75003 Paris, France
contact@galeriedemultiples.com
galeriedemultiples.com
Robert Stadler, Understand What You Love #2, 2015. Cortesia della
Galerie des Multiples.
Dall’alto, da sinistra verso destra:
1° fila: Peter Downsbrough, FACTOR, 2015. Serigrafia / Théo Mercier, Mantegna, comme d’habitude, 2015. Stampa e collage / Ida Tursic et
Wilfried Mille, Rose, 2015. Stampa a getto / Stéphane Calais, Casa de Pilatos, 2015. Stampa a getto.
2° fila: Henrik Plenge Jakobsen, Liberté, égalité, fraternité, ou la mort! (Assassin’s Creed: Unity), 2015. Stampa a getto / Mark Geffriaud, Senza
titolo, 2015. Stampa su carta satinata / Alain Séchas, Shit, 2015. Serigrafia / Mounir Fatmi, God is dead, 2015. Serigrafia / Bill Owens, Pray for me,
2015. Fotografia.
3° fila: Philippe Apeloig, Dessin 2, 2015. Stampa a getto/ Neïl Beloufa, Don’t email my wife, 2015. Stampa su carta satinata / Jonathan Monk, 100
x 100 = 10,000 (back/front), 2015. Stampa a getto / Elvire Bonduelle, Maison Voiture Chien, 2015. Stampa a getto.
4° fila: Marlène Mocquet, Bosse Ronde, 2015. Litografia su carta con rilievi / Hans Schabus, 186, 2015. Serigrafia / Benoît Maire, Ivan poster,
2015. Stampa Offset / Philippe Apeloig, Dessin, 2015. Stampa a getto.
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Invista>>>
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OFFICIELLE>>>
Curro y Poncho guadalajara
Unica galleria dell’America del centro-sud presente
quest’anno alla FIAC OFFICIELLE, Curro y Poncho è
una realtà giovane di Guadalajara – Messico. Incontriamo
Francisco Borrego Vergara, direttore della galleria, per
parlare degli artisti che la galleria rappresenta e dell’importanza
per una galleria messicana di essere presente in
fiera.
DRC: Perché partecipare alla FIAC quest’anno?
FBV: Dopo aver partecipato a varie fiere in America, a
Rio de Janeiro e a Miami per esempio, abbiamo ritenuto
necessario spostarci anche nel vecchio continente per
promuovere i nostri artisti. Dopo la FIAC saremo ad Artissima
a Torino e per la prossima stagione stiamo studiando
nuovi appuntamenti da inserire in agenda. L’Europa è un
mercato ‘storico’ dal quale non si può prescindere.
stiamo puntando molto: Alejandro Almanza Pereda, un
autore messicano, e Thomas Jeppe, un giovane autore
australiano.
DRC: Può illustrarci il loro lavoro?
FBV: Per Thomas Jeppe presentiamo una serie dal titolo
‘The Darkroom Series’, dei dipinti che esplorano i concetti
di negazione sensoriale, amplificazione e sovrastrutture
(sia architettoniche che sociali). La camera oscura è un
luogo in cui la percezione visiva naturale è impedita e gli
altri sensi amplificati. Per l’artista si tratta di uno spazio sia
fisico che sociale: ciò che ha luogo nel buio è al contempo
restrittivo ed espansivo.
DRC: Anche se il mercato del Sud America in particolare
sta vivendo una stagione di rinascita.
FBV: È vero, il mercato sta andando incontro ad un vero
boom economico ed è anche per questo motivo che tutto
il mondo ci osserva e ha grandi aspettative rispetto alle
nostre proposte.
DRC: Com’è l’atmosfera qui nella fiera parallela di OFFI-
CIELLE alla Cité de la Mode et du Design?
FBV: Partecipare ad una fiera è come fare un giro sulle
montagne russe, ci sono momenti di grande emozione e
sollecitazione da parte del pubblico, e momenti più tranquilli
in cui si può dialogare con calma e entrare nel dettaglio
del lavoro degli artisti.
Céline Duval, Senza titolo, 2015. Serigrafia su carta Rivoli a 2 colori. Edizione di
100 esemplari. 70 x 50 cm. Cortesia della galleria Prints Things And Books by Artists
DRC: Quali artisti avete selezionato per questa edizione?
FBV: Abbiamo voluto portare in FIAC due artisti sui quali
Thomas Jeppe, Darkroom (Natural Desire Peak), 2015. Olio e smalto
su lino. 133 x 103 cm. Cortesia della galleria Curro y Poncho.
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Château Shatto los angeles
DRC: E per quanto riguarda Pereda?
FBV: Il suo lavoro è tecnicamente molto interessante, così
com’è suggestivo il risultato finale. L’artista è stato da sempre
affascinato dalla tradizione del genere ‘still life’. Il suo
approccio consiste del fotografare una composizione di
oggetti disposti all’interno di un apposito bacino d’acqua.
Il mezzo acquatico consente all’artista di giocare con la
gravità e ottenere così effetti che disorientano l’osservatore.
DRC: In effetti guardando le opere, sia un verso che nell’altro
(capovolte), si vede che c’è un problema di gravità…
FBV: Esattamente, ma lo spettatore non sa che gli oggetti
in realtà sono sospesi nell’acqua, e da questo nasce il
senso di smarrimento.
Nell’opera ‘Horror vacui’ invece, altro lavoro di Pereda,
osserviamo un suo approccio diverso: l’artista è partito da
un’autentica natura morta, che ha intrappolato in parte in
un ammasso di cemento. L’opera sembra concepita così
come la vediamo, nel blocco di cemento.
Alejandro Almanza Pereda, Burning the candle at both ends again,
2015. Oggetti trovati, libri, mensola di legno, lampadine.
Horror vacui, 2010. Cemento e pittura. Cortesia della galleria Curro y
Poncho.
Curro y Poncho
Torre Cube, Blvd Puerta de Hierro 5210-PB
45116 Zapopan, Jalisco, México
info@curroyponcho.com
curroyponcho.com
Incontriamo Nelson Harmon, co-direttore della galleria
Château Shatto di Los Angeles. Siamo felici di assistere
al battesimo presso una fiera internazionale di una galleria
che promette di diventare una realtà di successo.
DRC: Con quali artisti avete deciso di debuttare in FIAC?
NH: Abbiamo portato due artisti della nostra scuderia, un
grande lavoro murale di Cayetano Ferrer e sei dipinti di
Helen Johnson. Il lavoro di Ferrer è stato pensato proprio
per essere esposto in un contesto fieristico e per essere
messo in comunicazione con lo spazio circostante, è
un’opera che esplora i concetti di ‘neutralità’ e di ‘abbellimento’.
I dipinti di Johnson invece, oltre a manifestare un’evidente
qualità pittorica, esplorano l’arte figurativa e astratta al
tempo stesso, con una forte dose di ironia.
DRC: Ad un primo sguardo sembrerebbero delle tecniche
miste.
NH: Invece sono tutti colori acrilici che l’artista lavora in
maniera diversa sulla tela per ottenere risultati contrastanti.
Alcune opere sembrano addirittura dei collages, ma è
sempre frutto dell’uso ragionato della pittura.
DRC: Come sono state accolte queste opere dal pubblico
parigino?
NH: Con curiosità e interesse, cosa che ci sta dando molta
soddisfazione, trattandosi per noi di una vera première.
Collezionisti e curatori si fermano per conversare sugli artisti
e sul lavoro della nostra galleria; è un ottimo modo per
stabilire nuovi contatti e farci conoscere da un pubblico
sempre più vasto.
DRC: E a vostro avviso come sta evolvendo il mercato
dell’arte contemporanea dagli Stati Uniti all’Europa?
NH: È un mercato sempre più globale e sempre più accessibile:
i social media stanno facendo la loro parte anche
in questo contesto ed è sempre più facile far circolare
gli artisti in ogni angolo del globo. È una stagione molto
eccitante per l’arte perché sono cadute molte barriere.
Cayetano Ferrer + Helen Johnson, Installation view, 2015. Cortesia
della galleria Château Shatto.
Château Shatto
406 W Pico Blvd
90015 Los Angeles, CA, U.S.A.
nelson@chateaushatto.com
chateaushatto.com
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Inmarcia>>>
l'artista>>>
Thomas Tronel-Gauthier, La Mécanique des Fluides, 2014. Resina e foglia d’oro. 101 x 63 cm.
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Thomas Tronel-Gauthier Galleria 22,48m 2
Incontriamo Thomas Tronel-Gauthier, giovane artista caso una forma prettamente ‘liquida’.
francese al quale la galleria parigina 22,48m 2 dedica un
‘solo show’ nell’ambito della FIAC OFFICIELLE.
DRC: Sulla superficie ci sono anche delle incrostazioni,
L’artista ci concede una lunga intervista sul suo progetto immagino volute.
personale esposto in fiera e fatto esclusivamente di opere TTG: Ci sono in verità degli elementi propri del paesaggio
stesso, come delle conchiglie o frammenti vari, che
realizzate nel corso del 2015 e mai esposte fino ad ora.
rimangono intrappolati insieme al calco.
DRC: C’è una linea comune che unisce questi lavori?
TTG: Alla base c’è la mia volontà di rendere perenni delle
tracce di bellezza estremamente effimere, catturare in TTG: È un colore che ottengo in atelier dopo aver trattato
DRC: Perché ha scelto questo colore così scuro?
un’opera la bellezza della natura attraverso tecniche molto l’opera per conferirle questo aspetto direi lavico: è la concretizzazione
dell’idea di un oggetto marino che si calcifi-
diverse. L’idea è quella, quasi fotografica concettualmente,
di immortalare degli istanti che sono trascorsi e che ca, si fossilizza come nei processi magmatici che originano
le pietre.
sono irripetibili e che pure hanno interagito con la materia
e l’hanno modificata creando qualcosa di unico, qualcosa
che vale la pena di essere documentato.
DRC: Osserviamo nello spazio espositivo delle opere che
assomigliano a questa, ma realizzate con un approccio
diverso, è così?
TTG: Sono opere della serie ‘Les sables retrouvés’ ed
effettivamente riprendono lo stesso tema dell’opera precedente,
ma si tratta in questo caso di incisioni su lastre
di granito nero africano. Ho riprodotto sulla superficie delle
immagini fotografiche, anche in questo caso derivate
dall’azione dell’acqua sulla sabbia. Il risultato finale sono
queste opere che assomigliano a degli alberi, ma non sono
altro che fili d’acqua che segnano il proprio passaggio creando
questi motivi dall’aspetto vegetale.
DRC: Perché il granito nero?
TTG: Perché è una pietra millenaria, una delle più antiche,
e volevo giocare su questo contrasto tra la rappresentazione
di un istante effimero riportato su un supporto perenne.
Entrambi gli elementi sono prodotti dalla natura ma
con un divario temporale immenso.
DRC: Sembrerebbe fino a qui, ad ogni modo, che per lei
la rappresentazione dell’effimero non possa prescindere
dall’uso del nero, è così?
TTG: Di fatti utilizzo una tavolozza di colori abbastanza
ristretta, ma l’effimero può assumere anche i toni del verde
o del blu, e in particolare del blu oltremare, come per
esempio nelle opere ‘Peintures Outre-mer’.
DRC: Come nascono questi lavori?
TTG: Sono il frutto di un’esperienza per me molto formativa,
un soggiorno iniziatico che ho vissuto nel 2012 nel
bel mezzo dell’Oceano Pacifico, in un’isoletta vulcanica a
oltre mille Km da Tahiti che si chiama Hiva Oa. È una delle
isole più irraggiungibili al mondo, molto cara alla Francia
(di cui fa parte tra i territori d’oltremare ‘TOM’ n.d.r.) per
essere stata meta di artisti del calibro di Paul Gauguin et
Jacques Brel. Sono rimasto lì per tre mesi, immerso nella
natura e nel mio lavoro creativo.
DRC: Queste opere sono state concepite lì?
TTG: Non propriamente; al mio rientro in Francia ho vissuto
una sorta di ‘sconvolgimento estetico’ dovuto al contatto
che avevo vissuto con un’isola lavica interamente nera e
il blu carico dell’oceano. Ho iniziato allora a lavorare con
il blu oltremare, una tonalità simile al blu Klein, che ho
esplorato in tutta la sua gamma cromatica. I quadri riprendono
il tema della morfogenesi che ho illustrato pocanzi a
proposito della sabbia ma in questo caso mi sono avval-
DRC: Può presentarci per prima l’opera più grande esposta?
Cosa rappresenta?
TTG: È un’opera dalla serie ‘The Last Piece of Wasteland’:
si tratta di un calco che ho realizzato sul Mare del
Nord durante una bassa marea. È un calco della sabbia
sul bordo del mare.
DRC: Deve essere tecnicamente un’impresa nient’affatto
semplice, come l’ha realizzata?
TTG: Lavoro con una resina colorata, in questo caso grigio
antracite, che colo su uno spazio definito per plasmare in
negativo le forme lasciate dalle onde sulla sabbia. Questa
tecnica mi permette di ottenere anche delle grandi superfici
scolpite, che racchiudono un evento legato indissolubilmente
al paesaggio, anche se istantaneo. Il contorno
dell’opera poi viene interamente ridisegnato e ritagliato nel
mio atelier secondo la forma finale che scelgo, in questo
The Last Piece of Wasteland #7, 2015. Resina colorata, conchiglie, cornice
in alluminio. 153 x 145 cm.
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so del principio compositivo delle macchie di Rorschach,
razione del vetro, una materia con incredibili potenzialità.
Due ritmi a confronto, quello delle onde e quello dei colo-
di incendio il mio estintore possa essere utilizzato!
quando si mette del colore tra le pieghe di una pagina e
In seguito ho voluto esplorare anche gli altri materiali e ho
ri. Questo video evidentemente dialoga con i quadri in blu
poi la si apre per osservare il risultato. A me non interessa
proseguito i miei studi in Italia, a Bologna, dove sono ri-
oltremare.
DRC: Come sta andando la FIAC per lei che ha un intero
tanto la forma che ne deriva, per quanto intrinsecamente
masto per un anno a studiare all’Accademia di Belle Arti.
spazio dedicato alla sua opera?
sensuale, quanto il processo di rimozione e ricollocamen-
Ho lavorato sul taglio e la lavorazione del marmo, che è
DRC: Dall’altro lato dello stand vediamo invece un oggetto
TTG: Sta procedendo in maniera molto vivace, abbiamo
to della materia sull’opera.
il materiale archetipico della scultura. Da ultimo sono ap-
davvero bizzarro, un autentico estintore ricoperto di pietre
avuto un ottimo riscontro durante il vernissage e un’eccel-
prodato all’effimero, e quindi a materiali più plastici come i
dall’aspetto spongiforme. Può parlarcene brevemente?
lente copertura da parte della stampa. Anche il New York
DRC: Capiamo da quanto ci sta raccontando, tra morfo-
saponi, il sale, la pasta delle caramelle e materiali sintetici
TTG: Quest’opera fa parte di un filone diverso della mia
Times mi ha dedicato un pezzo, cosa che mi rende molto
genesi, trasformazione della materia, cattura dell’istante,
come il silicone o le resine.
produzione e riguarda l’accostamento forzoso tra un og-
orgoglioso. Sto incontrando critici d’arte di tutto il mondo
che dietro i suoi lavori c’è anche molta tecnica.
Ogni materiale è per me un incontro, una scoperta, e ter-
getto di assoluta utilità pratica, come un estintore, ‘invaso’
che stanno apprezzando le mie opere, per cui non potrei
TTG: Nel mio atelier cerco di mettere a punto da anni tec-
minati gli studi posso dire che oggi sono soprattutto i viag-
da elementi naturali, in questo caso pietre create da me
essere più soddisfatto. Devo ringraziare infinitamente il mio
niche e strumenti che mi consentano di padroneggiare la
gi ad avvicinarmi a determinati materiali. L’esperienza in
in atelier a partire da diversi stampi. Le pietre che vedete
gallerista Rosario Caltabiano per aver creduto in me e
materia e utilizzarla per plasmare nei miei bassorilievi que-
Polinesia per esempio mi ha avvicinato alle conchiglie, le
sono in pratica ‘clonate’ e intrise di un minerale magnetico
aver corso il rischio di partecipare con un ‘solo show’ in
ste forme arborescenti e i motivi geometrici prodotti dalla
madreperle, con le quali ho realizzato le incisioni della se-
che le fa aderire al supporto. A dire la verità abbiamo avu-
una kermesse importante come questa.
natura. Ovviamente c’è anche una certa dose di aleatorietà
nelle forme che ottengo alla fine del lavoro.
rie ‘Les Oracles’.
to qualche difficoltà ad esporre quest’opera per problemi
legati alla sicurezza: ho dato l’autorizzazione che in caso
Visione d’insieme dello spazio della galleria 22,48 m 2 in fiera. Cortesia
dell’artista e della galleria 22,48 m 2
DRC: Tra le opere vediamo anche una video installazione,
DRC: Deve aver studiato molto per arrivare a questi risul-
dedicata per l’appunto al mare. Si tratta del Pacifico di cui
tati: che percorso ha seguito?
ci sta parlando?
TTG: Mi sono formato innanzitutto a Strasburgo, dove
TTG: Esattamente, è un video che ho girato durante la
sono presenti alcuni laboratori storici per la lavorazione del
traversata in barca da Tahiti a Moorea, l’isola più vicina.
vetro, del metallo, del legno, dei tessuti. Lì si trova ancora
Mi sono concentrato in questo caso al ritmo delle onde
questo savoir faire di cui artisti e artigiani sono depositari.
provocate dal passaggio dell’imbarcazione e soprattutto
Dapprincipio mi sono concentrato soprattutto sulla lavo-
alla variazione dei colori del Pacifico sotto i raggi del sole.
Sopra: Peinture Outre-mer (A1#1 & A1#2), 2015. Acrilico e vinile su lino e cassa americana dipinta.
Pagina 29: Les sables retrouvés, 2015. Fotoincisione su granito nero d’Africa. 80 x 52 cm.
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Sopra: Tahiti-Moorea, 2012. Video proiezione HD, 2 min in loop, senza
suono.
L’artista Thomas Tronel-Gauthier ci concede l’intervista
Di lato: Attraction (sur extincteur), 2015. Estintore, cloni di pietre vulcaniche
magnetizzate in resina tinta. 39,5 x 12,5 cm.
Thomas Tronel-Gauthier
thomastronelgauthier.com
contact@thomastronelgauthier.com
Galleria 22,48 m 2
30, Rue des Envierges
75020 Paris, France
contact@2248m2.com
2248m2.com
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