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Haute-Couture-Spring-Summer-2018

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Era alto quasi due metri, aveva cinque mogli, ottantotto figli e diverse centinaia di<br />

concubine. Era Bhupinder Singh, il maharajah di Patiala in India che nell’agosto<br />

del 1928, scortato da dodici sikh, varcò la porta della boutique Boucheron. Una<br />

volta davanti al patron aprì sei bauli di ferro che contenevano 7571 diamanti,<br />

1432 smeraldi, centinaia e centinaia di rubini: il gioielliere realizzò una parure<br />

strabiliante di 149 pezzi, i più belli destinati al maharajah, quelli più «modesti» per<br />

le sue mogli e figlie. Fu questo, e da sempre, l’ordine più importante che la maison<br />

abbia mai ricevuto. E dire che in centosessant’anni di vita, la casa di place Vendôme,<br />

ne ha avuti di clienti ricchi, ricchissimi e pure stravaganti. E a volte sfortunati come<br />

Madeleine Astor che ogni anno veniva a Parigi da New York e si faceva regalare<br />

dal marito un prezioso monile Boucheron, finiti tutti sotto al mare quando nel<br />

1912 il Titanic colò a picco. Madame Astor, grazie al cielo, si salvò con al dito però<br />

solamente un anello con zaffiro e diamanti, il più discreto della collezione. La signora<br />

lo porterà sempre in memoria del marito, morto invece, nel tragico naufragio.<br />

Centosessant’anni fa Frédéric Boucheron, figlio di tessutai parigini, decise dunque<br />

di non seguire le orme paterne e aprì prima sotto alle arcate del Palais Royal e poi,<br />

nel 1893, al numero 26 della place Vendôme la sua boutique-atelier. Nel bel palazzo<br />

ad angolo con la rue de la Paix abitava anche la contessa Virginia de Castiglione,<br />

celebre per la sua bellezza alla quale non fu insensibile nemmeno l’imperatore<br />

Napoleone III. Ma tant’ è, se Virginia divenne da subito una fervente boucheroniana,<br />

Frédéric non le degnò invece alcuna attenzione, innamoratissimo com’era di sua<br />

moglie Gabrielle. È per Gabrielle che Frédéric creò infatti i suoi più bei gioielli.<br />

Come non ricordare l’ormai mitico collier asimmetrico a punto interrogativo senza<br />

fermaglio? Fu una vera rivoluzione all’epoca in cui le donne avevano sempre bisogno<br />

di aiuto per vestirsi, svestirsi e ingioiellarsi. Fu inventato nel 1879 da Frédéric e<br />

dal suo chef d’atelier Paul Legrand. Con il punto interrogativo senza avere più<br />

bisogno di nessuno, la donna poteva farcela da sola, infine! È ancora per Gabrielle<br />

che Frédéric ideò gli animali-portafortuna e che ancora oggi vengono rinnovati<br />

e proposti: cani, gatti, pappagalli, serpenti, istrici, gufi fino al recentissimo lupo.<br />

Quando Frédéric morì nel 1902 gli successe il figlio Louis, a lui subentrò<br />

poi Gérard, poi arrivò Alain… E la storia diventa attualità che la mostra<br />

«Vendôrama» ha recentemente raccontato alla Monnaie de Paris.<br />

L’atelier Boucheron si trova al quinto piano del palazzo della place Vendôme: è qui,<br />

grazie anche a una luce bellissima che entra dalle grandi finestre, che gli artigiani<br />

danno vita a questi gioielli senza tempo, che non seguono mai le mode e che, negli<br />

anni, hanno saputo conquistare gli zar di Russia, i baroni de Rothschild e poi<br />

Ava Gardner e Joan Crawford, Edith Piaf e Sarah Bernhardt. Fino alle più recenti<br />

Monica Bellucci, Laetitia Casta e Kate Winslet. Come dire una parure d’eccezione.<br />

56<br />

Francesco Rapazzini<br />

BOUCHERON<br />

160YEARS<br />

OF<br />

HISTORY

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