TuttoBallo20 - Nov. Dic. 2022 EnjoyArt
Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti che, come sempre vi proponiamo. Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi, gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove. Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura, rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi, affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte. Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti informa e ti tiene in forma
Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero
dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti
che, come sempre vi proponiamo.
Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,
gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto
nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i
cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando
incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice
dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.
Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,
rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,
affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente
creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e
che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.
Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando
sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti
informa e ti tiene in forma
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N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 2 2 31
Angelo Madonia
Il mio ritorno a "Ballando con le stelle"
© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "
TuttoBallo - Novembre - Dicembre 2022 - n. 31
Copertina: ANGELO MADONIA © ph Monica Irma Ricci
contro copertina ...
Editore "Stefano Francia" EnjoyArt
Direttore - Fabrizio Silvestri
Vice direttore - Eugenia Galimi
Segretaria di redazione - Pina delle Site
Redazione - Marina Fabriani Querzè
COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco
Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,
Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,
Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia
Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico
Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,
Alberto Ventimiglia.
Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco
Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul,
Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto
pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine
social dei protagonisti.
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,
vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65
comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal
direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com
Contro Copertina
Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero
dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti
che, come sempre vi proponiamo.
Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,
gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto
nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i
cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando
incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice
dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.
Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,
rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,
affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente
creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e
che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.
Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando
sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti
informa e ti tiene in forma!
© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS
presentano
la collana musicale
EnjoyArt
DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL DOWNLOAD
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Editoriale di fine anno
Novembre e dicembre, sono mesi di bilancio per ognuno di noi.
Quest'anno è stato caratterizzato dalla guerra Russia-Ukraina. All'alba del 24 febbraio
2022 il presidente russo Vladimir Putin ha dato l'ordine di invadere la vicina Ucraina.
Ancora dentro la crisi pandemica, quel giovedì mattina tutti ci siamo svegliati con questa
altra brutta notizia. Un conflitto scoppiato perchè la Russia di Putin è contraria al
desiderio dell'Ucraina di entrare a far parte della NATO e, in generale, di avvicinarsi
all'influenza statunitense e occidentale, si è dimostrato catastrofico per tutti, con
conseguenze devastanti sugli Ukraini e sui paesi occidentali che aiutano il popolo
ucraino a respingere l'offensiva russa. L'aumento delle bollette è la punta dell'iceberg di
una guerra che ci sembrava all'inizio lontana...
Tante proteste contro l'attacco russo, tanti artisti hanno fatto appelli alla pace. L'ultima, la
fotografa Tiziana Luxardo, la quale ha firmato il calendario sociale di Codacons, 12 scatti
con protagoniste modelle russe e ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti
nel mondo. Donatella Gimigliano all'interno di questo numero ci mostra alcune foto del
calendario.
Il 2022 sarà ricordato anche per la Primavera Iraniana, protesta delle donne per la morte
di Mahsa Amini, una studentessa 22enne deceduta in seguito all’arresto della polizia
morale perché non indossava correttamente il velo. Dall'inizio delle proteste Teheran
spegne internet e i social per sgonfiare la protesta. Ma a nulla serve. Il mondo viene a
sapere cosa succede alle donne iraniane.
L'arte è un mezzo con il quale alimentare l'amore, la pace, l'integrazione. Nei sette numeri
pubblicati, nel nostro piccolo abbiamo raccontato l’arte in ogni sua forma, spaziando dalla
danza alla Pittura, passando per il cinema, il teatro, la cucina e la bellezza. Abbiamo
organizzato la terza edizione del multi concorso DilloAllaDanza, per la prima volta a
Terni, città natale del maestro Stefano Francia.
In questo 2022 insieme abbiamo gioito e pianto per le vicende del mondo. E nel 2023
continueremo ad aprire le finestre sul mondo per raccontarvi cosa l’arte crea di bello per
annientare le storture che alcuni uomini generano senza pensare al dolore che provocano
in milioni di persone.
Da queste pagine lanciamo la parola del 2023: AMORE
Parola scelta dal sottoscritto come acronimo per spiegare sul mio blog personale cosa in
essa è racchiuso. Se siete curiosi potete consultare: www.fabriziosilvetri.com
E lo facciamo iniziando da Tiziana Luxardo, la più grande fotografa italiana che ha
realizzato per il Codacons il Calendario “Addio alle Armi", per proseguire poi con le altre
mille facce sorridenti dell’arte: Cucina, Danza, Viaggi, Moda, Libri, Pittura, Spettacoli,
Cinema, Musica e tante altre.
La redazione di TuttoBallo augura ad ognuno di voi e ad ogni componente della vostra
famiglia Buon Natale e buon inizio del 2023. Per farvi gli auguri abbiamo scelto una frase
quella di papa Francesco:
Fabrizio Silvestri
direttore responsabile
Siete tipi adatti a viaggiare in camper?
di Eugenia Galimi
vice direttrice
L’idea di visitare un paese a bordo di un camper è senza dubbio romantica. Solamente voi e i vostri amici
lungo una strada fiancheggiata dai campi, alla ricerca di un punto panoramico dove brindare al tramonto e
sistemarsi per la notte. Ma i viaggi in van sono davvero così belli come li descrivono?
Andrew Ditton ha viaggiato alla guida di camper e motorhome per tutta la sua vita e sette anni fa ha
rinunciato ad una casa fissa per vivere on the road a bordo del suo Airstream Trailer, in compagnia del suo
fedele amico a quattro zampe Dougal. Con alle spalle un’esperienza ventennale a bordo di una grande
varietà di van, Andrew conosce un paio di cosette sul viaggiare in camper e sa quanto ci sia di vero nella
#vanlife che appare su Instagram.
In questo articolo svela alcuni lati nascosti del viaggiare a bordo di un camper, e risponde alle domande più
frequenti per fornire una guida per camperisti alle prime armi, dai costi alle preoccupazioni per i servizi
igienici. Proseguite con la lettura per scoprire se il camper può essere il mezzo di trasporto adatto per il
prossimo viaggio.
Primo viaggio in camper, dove andare?
C’è un’ampia scelta di paesi esplorabili in camper. La maggior parte delle persone sceglie di guidare un
camper verso destinazioni e panorami che si ammirano dal finestrino, ma altri fattori da prendere in
considerazione sono: la disponibilità di noleggio, i costi (in alcuni paesi gli alberghi sono molto cari,
noleggiare un van può essere quindi un’alternativa più conveniente) e, cosa fondamentale, se siete un po’
preoccupati per la guida, la qualità delle strade.
Viaggiare in camper, consigli sulle aree in cui sostare
Dormire circondati dalla natura è uno degli aspetti più affascinanti del soggiornare in un camper. Ma in realtà,
non è così facile individuare un luogo in cui sia legale sostare per la notte.
Nella maggior parte dei paesi europei è consentito parcheggiare nelle apposite aree di sosta per camper,
ammesso che non si campeggi al di fuori dell’abitacolo. Alcune aree di sosta sono gratuite mentre in altre
può essere richiesto un piccolo contributo. Non sempre vengono forniti acqua potabile e servizi igienici.
Per coloro dotati di spirito di adattamento esiste la soluzione del campeggio libero: piazzole e parcheggi
rurali.
Per quanto possa essere più costoso, scegliete di fermarvi in un campeggio, così avrete accesso anche a
bagni, docce e WiFi. Molti camping sono davvero belli, vale la pena perdere un po’ di tempo per fare una
ricerca approfondita.
Quali sono i costi dei viaggi in camper?
Specialmente in alta stagione, il noleggio di un camper può raggiungere prezzi abbastanza alti. Anche
risparmiando i soldi per l’hotel o il bed&breakfast, dovete comunque considerare i costi di benzina e
campeggio (se sceglierete di sostare in un camping). Detto questo, un periodo dell’anno favorevole e un po’
di ricerca consentono una fuga meravigliosa a un prezzo ragionevole.
Basta scegliere un camper facendo attenzione agli extra opzionali: assicuratevi che l’essenziale sia incluso
nel prezzo, oltre ad assicurazione e stoviglie. Ricordatevi di controllare il costo di riscaldamento e aria
condizionata e di chiedere se è inclusa una seconda bombola del gas.
Come per ogni tipologia di viaggio, il costo dipende dalle vostre scelte personali e dalla vostra accortezza.
Non c’è niente di più bello di potersi fermare non appena trovato un bel panorama e sistemarsi in un attimo
per la notte. Avere una cucina, una toilette e un letto mobili consente un livello completamente nuovo di
libertà e spontaneità. Ma siate sinceri con voi stessi: diventate nervosi durante i lunghi tragitti in
macchina? Amate concedervi un po’ di lusso quando siete in vacanza? Per quanto vogliate bene a
familiari e amici, l’idea di passare una settimana a stretto contatto in uno spazio limitato vi mette ansia? Se la
risposta a queste domande è sì, forse non siete esattamente il tipo di persona adatta al camper.
Ad ogni modo, io sono dell’opinione che il noleggio sia la soluzione migliore. Se guardando i post vi siete
sempre sentiti un po’ curiosi, che avete da perdere? Se va bene, ottimo, benvenuti nel club. Se va male e vi
precipitate a prenotare il primo hotel di lusso nelle vicinanze, pensate che avete evitato l’acquisto più
sbagliato della vostra vita.
Un viaggio in camper è un’avventura autentica. Indipendentemente da ciò che succede lungo la strada, dalle
condizioni meteo e dai possibili imprevisti, sarà un’esperienza impossibile da dimenticare.
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Sandro Mallamaci
Le sagre d'Italia
Creare occasioni per promuovere e fare conoscere il territorio è la
principale attività dei tanti enti, associazioni e proloco sparsi ovunque
in Italia. L'atunno offre i migliori spunti per organizzare eventi un po'
dappertutto.
Il più famoso è per esempio l'Oktoberfest di Monaco di Baviera in
Germania. Qui in Italia non siamo da meno. Da noi le chiamiamo
sagre. Un po' in tutte le regioni se ne organizzano anche come
occasione per promuovere i prodotti locali tipici.
In ottobre la maggior parte delle sagre è ispirata ai funghi. Tra
l'enorme varietà di specie ogni località ne vanta alcune di tipiche che
si possono trovare solo in determinati territori, in quanto i colori e i
sapori cambiano a seconda del tipo di terreno, di condizioni
climatiche, di vegetazione.
In questi luoghi attorno ai funghi ruotano importanti interessi
enogastronomici ed economici. Si organizzano eventi culturali,
mercatini, spettacoli che diventano un motivo di attrazione turistica.
Se ne giovano le strutture ricettive che in questo mese normalmente
sarebbero chiuse e che invece lavorano a pieno regime.
Una sagra molto conosciuta, non solo in Calabria, è quella di Serra
San Bruno che quest'anno si è tenuta dal 7 al 9 ottobre. Interessanti
escursioni micologiche guidate e convegni, con la presenza di
esperti qualificati, sono stati organizzati per coinvolgere quanti si
sono ritrovati lo scorso fine settimana in questa cittadina, conosciuta
soprattutto per la Certosa, posta 790 metri sul mare proprio al centro
del parco regionale delle Serre, meta ideale per godere di una natura
incontaminata lontano dalla cosiddetta civiltà, dove trascorrere
giornate respirando aria pulitissima a pieni polmoni, facendo
passeggiate percorrendo i tanti sentieri curati dall'ente parco.
Alberghi e ristoranti hanno fatto segnare il tutto esaurito, come capita
ormai da molti anni. Quest'anno, dopo una parentesi di fermo
forzato, causa covid, sono state fatte le cose con molta cura dalla
proloco, che nonostante le poche risorse a disposizione, è riuscita ad
organizzare al meglio l'evento. Allora, già da adesso, segniamo sulla
nostra agenda queste date per non prendere altri impegni il prossimo
anno, e diamoci appuntamento a Serra San Bruno in tanti, e non
solo chi è appassionato di funghi.
Sagre in Italia
Valtellina - Weekend della Cacciagione, e
dei sapori autunali 12-13 / 19-20 / 26-27
novembre
Cremona - Festa del Torrone. In questa
occasione dal 12 al 20 novembre 2022
Asti- Bagna Cauda Day, dal 25 al 27
novembre e dal 2 al 4 dicembre.
Cantine Aperte per Natale . dal 1 al 31
dicembre in Sicilia
La 57° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna è
una delle principali fiere di settore in Italia dedicate a sua
Maestà il Tartufo Bianco. Fino al 13 novembre 2022
l’appuntamento con la Kermesse dal sapore unico, quello del
celebre Tuber Magnatum Pico e dai grandi numeri per un
territorio che ha saputo distinguersi al mondo come distretto
economico del prezioso fungo. Giornate intense durante le
quali Acqualagna invita i visitatori a immergersi in una
tradizione secolare attraverso la grande mostra al Mercato del
Gusto, il salotto da gustare per i cooking show con chef
stellati, assaggi prelibati al Ristotartufo, laboratori per adulti e
bambini, ricerca con esperti tartufai, spettacoli e cultura,
percorsi e mostre, esperienze sensoriali, visive e olfattive
insieme a momenti di grande passione nell'assaggio di un
sapore unico, il più prezioso di questa terra.
Tra gli chef ospiti del Salotto da Gustare ci sono Max Mariola
star di Youtube, Giorgione – Orto e Cucina il programma di
cucina di TV Grambero Rosso, Errico Recanati, Federico
Delmonte, Mattia Poggi, Richard Abou Zaki & Pierpaolo
Ferracuti, Nikita Sergeev... Il Grand Ordine della Ruscella di
Acqualagna assegna il prestigioso riconoscimento a Gennaro
Esposito apprezzato chef del ristorante La Torre del Saracino
di Seiano. Protagonista in assoluto però resta il tartufo, che si
potrà gustare nei migliori ristoranti e nel nuovo spazio
RistoTartufo per rendere unico il momento dedicato
all'assaggio, accolti dagli chef locali, impegnati nella
preparazione di ricette inedite e quelle della tradizione, per un
totale di 300 posti a disposizione dei visitatori, i quali potranno
anche acquistare il simbolo della cucina di alta qualità da uno
dei tanti produttori.
Il mondo segreto del tartufo avvolge grandi e piccoli con la
magia di secoli di storia e si rivela attraverso la passione di
esperti guide tartufai e il fiuto eccezionale dei loro cani, pronti a
guidare i visitatori in un’esperienza meravigliosa a stretto
contatto con la natura. La cerca del tartufo, patrimonio
immateriale Unesco, diventa un’avventura adatta alle famiglie
con cui cimentarsi nella ricerca del prezioso tubero scoprendo i
metodi di addestramento e le tecniche di raccolta. Chi visita
Acqualagna per gustare la dolcezza e il sapore del tartufo ha la
fortuna di trovarsi in un territorio ricco di importanti
testimonianze storiche, memorie di un passato remoto ma
ancora affascinante. Tappe fondamentali nella visita dei dintorni
della Capitale del Tartufo sono l’abbazia di San Vincenzo,
edificata nel IX secolo dai monaci benedettini, i resti
monumentali dell’antica via Flaminia del III secolo a.C., la
galleria nella roccia del 76 d.C. voluta dall’imperatore
Vespasiano e la fortezza sul Candigliano, un lungo viadotto di
età augustea, vicino la Riserva Naturale Gola del Furlo, un
patrimonio di biodiversità unico. In centro: il Museo del Tartufo,
la casa natale di Enrico Mattei, il Museo Antiquarium Pitinum
Mergens. Il Comune di Acqualagna, in occasione del 60°
anniversario della morte di Enrico Mattei, ricorda la sua
straordinaria figura con l’iniziativa Mattei 60, che si snoda in una
serie di appuntamenti da non perdere. Il Camping Club Pesaro
gestirà l’accoglienza dei turisti in camper nel punto adiacente la
Fiera. L’area prevede la sosta custodita con utilizzo gratuito
dell’annesso camper free, ingresso in Fiera, ingresso ridotto
Museo del Tartufo, ingresso Museo Antiquarium Pitinum
Mergens; ingresso Casa Natale di Enrico Mattei; visita Riserva
Naturale Statale Gola del Furlo con bus navetta gratuito; sconto
sull’acquisto di prodotti al tartufo; sconto del 10% presso il
RistoTartufo. Menù al tartufo nero nello spazio della Pro Loco
Acqualagna (18 euro).
di Elza De Paola
Con l’arrivo dell’autunno nel Tirolo Austriaco cominciano a
svolgersi le feste tradizionali, feste tramandate da
generazioni in generazioni con orgoglio e grande impegno da
parte della gente del posto. Come una che sono stata
presente più volte a questo tipo di feste in diverse occasioni
svolte nelle località del Tirolo Austriaco, tra l’ altro tutte
quante belle ed interessanti, ciascuna a modo suo, posso
affermare che una delle più belle feste tradizionale che
proprio ti rimane nel cuore è quella di Kramsach. Kramsach è
un piccolo borgo austriaco situato a pocchi chilometri dalla
località di Breitenbach. Diventata una delle più grandi
manifestazionih tradizionali della regione Tirol, questa festa è
meta di migliaia di visitatori da tutto il mondo, ma
specialmente da quelli austriachi, vestiti in modo accurato
con degli abiti tradizionali tirolesi. In uno splendido scenario
naturale sorge il famoso Museo tirolese all’ aperto di
Kramsach, circondato dalle catene montuose maestuose, tra
prati verdi e fioriti, tra piccole collinete insieme ad’ un bosco
incantato dove mormora dei ruscelli tra le roccia levigate e
tra le erbe ancora color smeraldo. Il museo è costituito da
numerose case vecchie, in legno massello, testimoni di un
passato ormai remoto, dai tempi in cui la gente viveva in
modi più semplici possibili, accontentandossi dell’essenziale,
cose completamente diverse rispetto ai nostri tempi. Infatti, si
percepisce l’aria di quel passato che fa molto riflettere. I
visitatori hanno l’occasione di accedere in queste case,
scoprire gli vecchi arredamenti, degli arnesi, utensili,
macchinarie per la lavorazione della terra e altre diverse
cose, tipiche per la vita del contadino austrico. Si possono
anche osservare gli artigiani al lavoro sia all’ aperto, sia
all’interno delle stanze delle vecchie case. La festa comincia
fin dalle prime ore del mattino con una sfilata della
compagnia dei Kramsach Schutzen composta da diverse
bande musicale e ospiti d’onore, tutti quanti vestiti in modo
accurato negli abiti tradizionali tirolesi.
Le bande che participano all’evento, inseguito saranno
sparse un po ovunque nell’ ampio e splendido perimetro
destinato a loro. Mentre le bande svolgono il proprio
programma artistico in più angoli del luogo la gente sceglie
volentieri di servire gli immancabili wurstel, le salssiccie, le
patatine, tutto bollente, accompagnate dalla birra a fiumi o
anche del vino. Un allegria speciale si difonde ovunque, i
volti sono ormai distesi e sorridenti, la natura fa la sua parte
regalandosi in tutto il suo splendore, dai prati ancora verdi,
ben curati, dagli abeti e alberi tipici di montagna, fino alle
montagne circostanti che sembrano di toccare il cielo azzuro.
E’ l’occasione per assaggiare anche altri diversi cibi come,
kiachl, krapfen e la torta prùgeltorte che vengono preparati
nelle cucine antiche del luogo. Lontani dalla solita comfort
zone, la festa di Kramsach è un bellissimo modo
coinvolgente di trascorrere una giornata intera in simbiosi
con la natura e con gli altri, condividere e respirare la stessa
aria di allegria e buona disposizione.
La Val Gardena si trova al centro delle Dolomiti, tra le montagne più belle del mondo e offre
un’incomparabile opportunità per trascorre le vacanze, durante tutto l’anno. Immersa
nell’incontaminato Parco naturale Puez-Odle, Patrimonio mondiale dell’umanità
dall’UNESCO, promette soggiorni indimenticabili anche per chi cerca attività quotidiane
alternative allo sci. Ciò che rende unica una vacanza nella soleggiata in questa valle è lo
straordinario panorama sulle bellissime vette delle Dolomiti altoatesine e la vista sul suo
stesso simbolo, il maestoso Gruppo del Sassolungo, oltre che sul Sella.
Queste cime un tempo furono atolli, quando tutto era sommerso dagli oceani. Ciò che rende
unica la Val Gardena è proprio questa sua antica storia geologica, dove una volta c’erano gli
abissi, adesso ci sono le montagne più belle delle Dolomiti. Oggi, la Val Gardena offre
un’ampia area per gli sport invernali con 500 km di piste uniche, moderni impianti di risalita,
30 km di sentieri per escursioni e 115 km di piste per lo sci di fondo e può essere scoperta a
piedi, con gli sci, con lo slittino oppure anche solo con la fantasia, ammirando le montagne
direttamente dalla piscina. A disposizione ci sono oltre 7.000 m² di natura per ogni posto
letto. Una vacanza invernale in Val Gardena riserva a ognuno di noi esperienze uniche: dalle
sciate itineranti sul leggendario Sellaronda alle velocissime discese sulla famosa pista
Saslong di Coppa del Mondo, dalle piacevoli escursioni gourmand sul Seceda fino alle
passeggiate all’insegna del relax nel Parco naturale Puez-Odle. Con oltre 300 giorni di sole
all’anno, gli ospiti possono godersi uno spettacolare panorama mozzafiato a 360° sulle
Dolomiti sempre immersi nell’atmosfera alpina. Considerata una delle regioni montane più
ricche di tradizioni al mondo, la valle conquista anche per la modernità della sua popolazione
ladina, amante dello sport e della natura e che parla quattro lingue. L’unicità della Val
Gardena nasce quindi dalla fusione tra leggende tuttora esistenti, infinite possibilità per
vacanze attive, di relax e ricche di spunti innovativi.
In Val Gardena la tradizione dell’intaglio nel legno affonda le sue radici in un passato lontano: intorno al 1600, durante i
mesi invernali le famiglie iniziarono a fabbricare utensili, statuette di carattere religioso e giocattoli per bambini che
avrebbero successivamente venduto ai mercati di primavera. Nel tardo XVIII secolo, da questo lavoro svolto nelle case si
sviluppò un’attività molto significativa per l’economia locale. Alla base di un’industria moderna che stava nascendo si
ponevano le nuove scuole d’arte e di formazione professionale.
Gli intagliatori della Val Gardena scoprirono nuovi procedimenti di lavoro e diedero vita a un artigianato artistico versatile
e innovativo, esprimendo una maestria difficilmente superabile. In Val Gardena ci sono oggi oltre 200 artisti e scultori in
attività; molti espongono i propri lavori in importanti Gallerie e Musei d’arte, in tutto il mondo. Il Museum Gherdëina è
ancora una volta, insieme a UNIKA (l’associazione degli artisti gardenesi) testimone della creatività e della sapienza
artistica della valle. Il Museo ospita opere uniche di scultura e pittura, oltre alla raccolta completa del giocattolo
gardenese, che nel 19° secolo era esportato in tutto il mondo.
In Alto Adige mangiare bene è facile: la cucina locale vanta una ricca tradizione con ingredienti tipici dal gusto intenso come il
saporito speck, le salsicce affumicate, i golosi formaggi e il croccante pane duro di segale. Si può provare la buona cucina in
un gran numero di ristoranti tradizionali, pizzerie e locali gourmet che hanno conquistato stelle Michelin e cappelli da cuoco di
Gault Millau. I menu sono caratterizzati dall’incontro tra tipicità alpina e leggerezza mediterranea. Unico impegno per il turista
delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO è Rispettare le Dolomiti, perchè queste incantevoli montagne non sono solo un
regalo ma soprattutto una responsabilità. Su questo concetto si basa RESPECT THE DOLOMITES, un’organizzazione in Val
Gardena, che sensibilizza le persone (cittadini e ospiti) ad adottare un consono codice comportamentale quando si è al
cospetto delle Dolomiti gardenesi. Dal 2023 vogliamo applicare lo standard del Global Sustainable Tourism Council
(GSTC) e ottenere il certificato come garanzia di turismo sostenibile. Le tante sfaccettature di una vacanza invernale attiva in
Val Gardena sono 500 chilomentri di piste, il collegamento al carosello sciistico più grande del mondo e una nuova pista nera.
La stagione sciistica delle Dolomiti e d’Italia va dal 3 dicembre al 11 aprile 2023.
JOSÈ M CARCIONE
Ci sono centinaia di guide turistiche che riguardano la cultura di
Roma, ma poche con itinerari ciclistici. Arriva in libreria, dal 26
settembre, un volume “modulare” che offre una serie di percorsi
tra natura e cultura a portata del ciclista, un libro diretto agli amanti
delle due ruote che puntano a un'uscita tranquilla, non agonistica,
e che siano curiosi di esplorare le bellezze della Capitale. “Roma
in Bici, Un museo all'Aperto -- percorsi turistici classici e insoliti per
le due ruote” di José M. Carcione, è una guida con 74 mappe e 92
percorsi, per un totale di circa 320 km, che si possono combinare
tra loro per creare itinerari più estesi, con indicazione di soste,
punti ristoro e monumenti turistici, includendo anche una serie di
norme da seguire e consigli sull’indispensabile da portare
appresso in caso di imprevisti in bici. Sono undici, inoltre, gli
itinerari illustrati che seguono prevalentemente piste ciclabili,
sentieri sterrati agevoli, strade ampie e poco trafficate, e quando
non ci sono piste, marciapiedi (con la bici a mano). Dopo il grande
successo editoriale di Roma. Guida insolita per esploratori urbani
di Carlo Coronati, che ha visto stampare in poco più di un anno 2
edizioni registrando oltre 3500 copie vendute, Edizioni il Lupo
torna così a perlustrare gli angoli della città eterna offrendo ora ai
cicloamatori – dalle famiglie ai più esperti in tecnologie digitali - un
ventaglio di scelte e possibilità, con itinerari che possono poi
essere utilizzati anche su app (una lista ne è indicata dallo stesso
autore). Il libro gode del patrocinio di RomaNatura. “Sport, salute e
cultura costituiscono il proposito di questo libro – afferma Carcione
- che è una novità anche perché a Roma, da un paio d’anni,
fioriscono piste ciclabili che ampliano finalmente gli spazi destinati
alle biciclette e contribuiscono a collegare zone differenti di una
città sconfinata ed anche molto verde, tra le più verdi d'Europa.
Mi auguro che la lettura di quest’opera rappresenti uno
stimolo di esplorazione della città a più livelli, tra vicoli,
borghetti, parchi cittadini e monumenti, e che non solo chi
ama le lunghe pedalate potrà apprezzare questa
immersione in una città con tante storie da raccontare. Il
cicloturismo non è solo un'opportunità di benessere
psicofisico ma anche culturale, un impegno per far
emergere una città “invisibile” e per sognare ed avvicinarsi
a una città “vivibile”.
La prefazione del libro è scritta da Eugenio Patanè,
Assessore alla Mobilità di Roma Capitale: “Ho accettato
con molto piacere questo invito a scrivere – afferma –
perché è un testo, unicum nel suo genere, capace di unire
mirabilmente, attraverso un filo rosso incantevole e
suggestivo, gli interessi degli amanti delle passeggiate in
bicicletta alle emozioni straordinarie che solo una città
dalle bellezze ambientali, artistiche, storiche e culturali
come Roma riesce a trasmettere ai suoi visitatori. Spero
che la bicicletta come mezzo di trasporto entri nella cultura
dei romani poiché la mobilità attiva rappresenta una
risorsa preziosa per combattere il cambiamento climatico e
rendere i nostri luoghi migliori e più sicuri. Mi auguro,
infine, che questo prezioso libro possa essere ampliato,
nella sua prossima edizione, con la mappatura del GRAB,
Grande Raccordo Anulare delle Bici, progetto partecipato
di anello ciclopedonale accessibile a tutti che sarà ultimato
a Roma entro il 2026.” La presentazione ufficiale di “Roma
in Bici” avrà luogo venerdì 30 settembre, alle ore 18,45
presso lo spazio Brikke Eat & Drink, a 20 metri da
“Centocicli a Centocelle” (via Filippo Arena 2b, Roma -
Metro C Fermata Gardenie). Saranno presenti l’editore,
l’autore e l’assessore Patanè. Aperitivo di benvenuto.
di Rita Martinelli
"Ecco, io me la ricordo così".
Sono le parole dell'antiquario,
uno splendido signore, con una
grana di voce oggi praticamente
scomparsa, un po' come la tinta
ocra elegante di certi palazzi
antichi, quella tonalità di voce
profonda, con un accento
romano squisito, cólto,
affabulatorio.
La cercavo da tanto tempo e,
finalmente, ero riuscita a trovarla,
la stampa di piazza Montanara
(di Giuseppe Vasi, metà
settecento), in quella bottega
affascinante come il suo titolare,
in un vicolo vicino al Pantheon.
Tutta l'area intorno al Teatro
Marcello è rimasta pressoché
invariata, fino alle demolizioni e
sventramenti avvenuti durante il
ventennio fascista, a partire dal
1928. E l'antiquario ricordava,
vagamente, perché molto
piccolo, anche mio padre (nato a
piazza Montanara, dove abitava
con la famiglia) che, ragazzino,
con tutti gli altri della banda,
sguazzava felice, a poca
distanza, nel "Tempio Rotondo"
(il Tempio di Ercole Vincitore o
Ercole Oleario) pieno d'acqua
del Tevere, quando straripava.
Era una zona che pullulava di
vita e di commerci, colma di
botteghe, carbonai, macellai, e
altre professioni, le più
disparate.
" E, data la sua centralità, era
anche luogo di raccolta di
persone provenienti dalle
campagne e colline che, fin dalle
primissime ore del mattino, vi si
radunavano per offrire la loro
manodopera per lavori di
bracciantato.
Le arcate di Teatro Marcello
ospitavano botteghe e laboratori
artigiani d'ogni tipo: sellai e
finimenti - i discendenti di una di
queste, sono, oggi, la Mancini
Pelletteria dal 1918, in via della
Palombella 28, dietro al
Panrtheon, in un angolo di
Roma formidabile: l'entrata è
proprio davanti agli eleganti
delfini che ornano, in alto, la
Basilica di Nettuno. È una
pelletteria artigiana raffinata e di
pregio: il bisnonno sellaio di
Teatro Marcello ne sarebbe
orgoglioso.
Piazza Montanara è stata
anche la prima casa della
Fontana dell'Acqua Vergine, del
1589, oggi in Piazza San
Simeone, lungo via dei
Coronari. Le demolizioni
eliminano, nel 1934,
completamente, la piazza, per
far posto a quella che doveva
chiamarsi "Via del Mare" e che,
oggi, si chiama Via del Teatro di
Marcello. La ricorda un piccolo
tratto stradale, "Via Montanara",
vicino Piazza Campitelli.
Il vasto centro storico di Roma è
un sistema delicato e
complesso, costituito da molti
pianeti orbitanti, diversissimi fra
loro. Da anni e, ultimamente, a
caduta libera, è funestato da un
fenomeno preoccupante: la
chiusura di tante realtà artigiane
storiche, librerie, caffè, ristoranti,
trattorie. E al loro posto restano
ambienti vuoti e in degrado.
Viene il magone, a passarci
davanti. In via Veneto - nota ai
più quale fulcro della vita
mondana, soprattutto nel
periodo compreso fra la fine
degli anni cinquanta e l'inizio dei
sessanta, per la presenza degli
hotel più lussuosi, dei locali
aperti fino all'alba, punto di
raccolta di tutti i nottambuli,
cuore della "dolce vita" - il Café
de Paris è chiuso da qualche
anno.
Fa una grande tristezza,
anche se, per quanto mi
riguarda, via Veneto e i suoi
locali e alberghi extra lusso -
l'Hotel Excelsior con la sua
tronfia architettura - non sono
mai stati nelle mie corde e m'è
sempre parso semplicistico
l'accostamento di via Veneto a
La Dolce Vita film - lancinante
storia di un mondo caotico,
cinico e volgare, privo di valori
e minato dalla noia di vivere,
ma con sprazzi magici come
solo Fellini sapeva creare.
C'è un luogo - memento mori -
in via Veneto, la cripta dei frati
cappuccini (all'interno della
Chiesa di S.Maria della
Concezione dei Cappuccini),
all'ingresso c'è una targa che
reca la scritta: "Quello che voi
siete noi eravamo; quello che
noi siamo voi sarete". E tutta la
cripta è decorata con le ossa,
a esorcizzare la morte e a
sottolineare il fatto che ciò che
resta di un corpo, lo scheletro
appunto, si può riutilizzare in
altro modo.
Mi lascio alle spalle via Veneto
e i suoi fantasmi,
concentrandomi su un
elemento davvero vitale:
l'acqua e su una deliziosa
conchiglia aperta, con tre api
sopra - la Fontana delle Api di
Gian Lorenzo Bernini.
Continuo a pensare agli spazi
vuoti in degrado, dove prima
c'era attività, storia e storie,
continuità di saperi che si
rinnovano, un po' come le
stagioni - sempre uguali e
sempre diverse.
E mi dico che c'è una via di
scampo, certo che c'è - erta e
irta di asperità, ma il bello è
proprio lì.
E, seguendo il sentiero della
vita, passo a salutare i miei
bellissimi amici artigiani, al
lavoro nelle loro
botteghe/studi: La grotta
dipinta (mosaico) in via dei
Chiavari 73, Métissage Atelier
di Laity Mbaye, sarto e
modellista, in largo del Pallaro
18, i ceramisti della
cooperativa La Stelletta, in via
della Stelletta 20, la libreria
Fahrenheit 451 a Campo de'
Fiori 44, Marconi & CO
Orologeria Meccanica in via di
Torre Argentina 1, il
Biscottificio Artigiano Innocenti
in via della Luce 21, Geosta
Trekking & Libreria in via
Ascanio Rivaldi 12, Relaxa
Centro Benessere in via dei
Gracchi 116/A, Working
Pilates in via Maria Lorenza
Longo 36/38, Cacao Puro - Il
Mondo del Crudismo in via
Giuseppe Troiani 19,
l'Erboristeria Madre Natura in
largo dei Claudiani 20. Lunga
vita e prosperità a tutti gli
artiginai del pianeta
La risposta di Marco Polo a
Kublai Khan (Le città invisibili,
Italo Calvino), luminosa, indica
la strada:
"L'inferno dei viventi non è
qualcosa che sarà, se ce n'è
uno, è quello che è già qui,
l'inferno che abitiamo tutti i
giorni, che formiamo stando
insieme. Due modi ci sono per
non soffrirne. Il primo riesce
facile a molti: accettare
l'inferno e diventarne parte,
fino al punto di non vederlo
più. Il secondo è rischioso
attenzione e apprendimento
conntuinui; cercare e saper
riconoscere chi e cosa in
mezzo all'inferno non è
inferno. E farlo durare e dargli
spazio".
VIA VENETO
ROMA
DEMINICH-IRINA-NICK-E-GHEPARDO-VIA-VENETO-4-©PHOTO-CREDITS-RINO-BARILLARI
DOV'E' FINITA
LA DOLCE VITA?
PINA DELLE SITE
Nei giorni scorsi ha attirato molta attenzione un post
pubblicato da Carlo Verdone, circa la chiusura del
Café de Paris , in cui rievocava gli anni durante i quali
Via Veneto era viva, pullulava di personaggi “non
comuni” che ispirarono il grande Federico Fellini ne
“La dolce vita”… e tutto ciò che Via Veneto
rappresentava, non solo per Roma, ma per il mondo
intero, è storia…
Molti i commenti in cui si evidenziava la
decadenza, il cambiamento, la trasformazione, non
in meglio della famosa via.
Qualche sabato sera fa, ho percorso anch’io quella
via; di giorno l’ho percorsa molto tranquillamente,
sotto il sole ed una luce abbagliante che hanno
sempre il potere di rendere tutto più bello (almeno
per me!) … tutto normale, anche perché di giorno
la vita scorre semplicemente, a volte in modo
ripetitivo ed ordinario anche in Via Veneto: traffico,
camerieri che preparavano i tavoli davanti ai
ristoranti, gente che faceva shopping nei negozi,
insomma, nulla di eccezionale.
Lo scenario cambia, invece, la sera, la notte, forse
perché è quella parte della giornata in cui tutto è
permesso, anche il proibito perché non c’è la luce
del sole che mette tutto al vaglio di tutti.
E la dolce vita si consumava, effettivamente e
prevalentemente di notte.
Percorro, dunque, Via Veneto in tarda serata e
cerco qualcosa che mi riporti alla dolce vita, che mi
faccia rivivere con l’immaginazione, anche se in
modo sbiadito, quelle scene, quei personaggi, le
famose attrici che con guanti di seta e lunghe e
sottili sigarette sorridono a uomini eleganti, attori,
giornalisti, politici e si fanno immortalare dai
numerosi paparazzi che sono lì, fissi, ogni sera…
ci riprovo, ma nulla… la mia immaginazione è
debole rispetto allo scenario che mi si presenta e
che è la realtà; una luce fioca che a malapena
illumina la maestosa via, tavolini davanti ai
ristoranti, occupati da stranieri che leggono il solito
menù turistico, pochi, perché molti non sono
nemmeno apparecchiati; qualche giovane sdraiato
sotto un albero con una bottiglia di birra in mano e,
ancora stranieri alle fermate degli autobus diretti
da tutt’altra parte, gruppi di adolescenti che
cantano ad alta voce le canzoni del momento….
Provo un senso di vuoto, di tristezza, di angoscia,
e mi chiedo: dov’è la dolce vita?
Nessun segnale, foto o un qualsiasi simbolo che
attesti la presenza di quei “fantasmi”, di quelle
figure passate, di ciò che è stato e che dovrebbe
rimanere indelebile, perché un pezzo di storia da
non cancellare.
Ma poi, ecco la spiegazione razionale: il tempo
passa, le mode passano, le persone passano, non
si può pretendere che tutto rimanga intatto per
sempre… è necessario custodire i ricordi in uno
scrigno, qualche volta tirarli fuori e sorridere con
nostalgia, ma non imporli al nuovo tempo, per tanti
motivi… ma l’amarezza resta.
Mentre, però, faccio i conti, a malincuore, con la
realtà, incontro l’amico Alberto Leonardi… e un po'
rimango stupita … sarà forse un segno? Chi è
Alberto? Una persona stupenda, cordiale, sempre
con il sorriso e tanta voglia di fare: Alberto è il
consigliere fondatore dell’Associazione Via Veneto,
nonché titolare della storica pellicceria “Alberto
Leonardi” sita in Via Lazio (angolo di Via Veneto),
e penso: Alberto sarà sicuramente d’accordo con
me, proverà ciò che sto provando io e tante altre
persone, starà vivendo con mortificazione i
cambiamenti a cui sta andando incontro Via
Veneto...
Mi saluta con il sorriso e la gioia di sempre e, tra
un saluto e l’altro, gli racconto le mie perplessità
ma, con grande sorpresa e come un fiume in
piena, Alberto inizia a raccontarmi novità, una
dietro l’altra e senza fermarsi, che mi riaccendono
il sorriso: “Via Veneto sta ripartendo alla grande…
apre il nuovo ristorante giapponese Nobu dov’è
l’Hotel Veneto ad opera di D, e Niro, Briatore ha
aperto il suo locale Crazy pizza… apre la
profumeria Campo Marzio… rinnova Palombi
assorbita da una catena americana e, soprattutto,
riapre il” Jackie O’” che riporta alla memoria le
feste, i balli, i paparazzi e, soprattutto, la figura di
Jacqueline Kennedy Onassis!!! Bisogna, però,
trovare il modo di riattivare il Café de Paris e, se
“qualcuno” ha la sensibilità di capire che è quasi
“un dovere” farlo, noi ce la metteremo tutta per
riportarlo in auge; c’è stata una interessante
mostra dell’artista Philip Colbert con le sue
“Aragoste”... e poi ci sono tanti, ma tanti eventi in
corso… ma preferisco parlartene davani un
aperitivo, che ne pensi?”, mi chiede con la sua
simpatia.
Ed io accetto, andrò a quell’aperitivo e mi farò dire
tutto ciò che è “in fieri”… ma ve lo racconterò nei
prossimi numeri: “Via Veneto risorgerà dalle ceneri
come una Fenice”, mi dice Alberto, quindi, cari
amici lettori, credo che Alberto ci racconterà tante,
tante cose interessanti … e chissà che inizi una
“dolce vita” dei tempi moderni?
CALENDARIO DI TUTTE LE APERTURE SERALI AL
MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE
VENERDÌ 4, 11, 18 E 25 NOVEMBRE 2022
VENERDÌ 2 E SABATO 3 DICEMBRE 2022
VENERDÌ 9 E SABATO 10 DICEMBRE 2022
VENERDÌ 16 E SABATO 17 DICEMBRE 2022
Ritornano le aperture serali al Museo e Real Bosco di Capodimonte. Fino al 17 dicembre 2022,infatti, sarà possibile visitare le
collezioni e le mostre in corso al prezzo ridotto di 2 euro (escluse le gratuità previste per legge), dalle ore 19.30 fino alle 22.30
(ultimo ingresso alle ore 21.30). Un’occasione imperdibile per ammirare le collezioni e le mostre in corso:
Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi: Battistello Caracciolo (1578-1635)
Salvatore Emblema
Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli
La visita guidata “A lume di notte”, al secondo piano del Museo per conoscere gli artisti che hanno fatto proprio della luce il
fulcro delle loro opere, dai Fiamminghi a Ribera a Stomer, è un percorso unico.
Costo visita 7 euro, oltre al costo d’ingresso al sito di 2 euro Durata 1 ora
Info: arte@lenubole.com sito: https://www.coopculture.it/it/prodotti/a-lume-di-notte/
L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di
presentare fino al 5 gennaio 2013 la mostra COLLECTION che
celebra la collezione di fotografie di Florence e Damien
Bachelot. La mostra si dispiega in un'eccezionale serie di circa
150 fotografie che coprono un secolo di storia dell'immagine,
nell'intimità della condizione umana. Da Brassaï a Sabine Weiss
e da Diane Arbus a Mitch Epstein, il percorso permette una
lettura in profondità della storia della fotografia incentrata
sull'Umanità e la sua relazione con il proprio ambiente, dove
l'effervescenza della città va di pari passo con la poesia solitaria
del ritratto. La mostra offre un duplice sguardo: quello dei
collezionisti Florence e Damien Bachelot attraverso 20 anni di
un approccio coerente di acquisizione che compone un racconto
personale, e quello del curatore Sam Stourdzé attraverso una
selezione d stampe dove l'occhio del fotografo agisce come un
sismografo degli eventi della Storia e dei racconti intimi.
La mostra si destreggia tra le due grandi tradizioni
transatlantiche: dalla fotografia francese dell'inizio del XX secolo
detta umanista alla fotografia di strada americana. Henri Cartier-
Bresson, Robert Doisneau e Willy Ronis incontrano quindi Dave
Heath, Helen Levitt e Robert Frank.
Una straordinaria serie di circa 40 stampe d'epoca di Saul Leiter
testimonia, con il passaggio al colore, una svolta verso la
seconda metà del secolo e un rovesciamento delle influenze
fotografiche. La contro-cultura americana e le battute d'arresto
dell'utopia modernista occupano il centro dell'immagine.
Infine, la mostra esplora gli inizi del reportage moderno con
Gilles Caron, fino ai ritratti documentari dei fotografi
contemporanei come Luc Delahaye, Mohamed Bourouissa,
Véronique Ellena e Laura Henno. L’antica cisterna di Villa
Medici ospiterà un focus sul lavoro di Laura Henno, tra
fotografie e filmati.
Tra contrasti e corrispondenze, la mostra della collezione
Bachelot a Villa Medici mette in evidenza una storia delle
influenze fotografiche ed esamina il modo in cui il ritratto e il
corpo inquadrano la città, tagliano il territorio urbano e gli spazi
di tutti i giorni nei quali la figura umana funge sempre da scala.
È anche il ritratto di una coppia di collezionisti che si profila e di
uno sguardo che permette di affiancare vintage e moderno.
I testi che accompagnano la mostra in una prospettiva storica ed
estetica sono a cura di Michel Poivert, storico della fotografia.
MARIO_GIACOMELLI "IO NON HO LE MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VISO" 1961/1963
DAVE_HEATH - MARGARITA PEREZ 1963
Artiste e artisti presenti nella mostra:
Diane Arbus, Édouard Boubat, Mohamed Bourouissa, Marcel Bovis, Brassaï, Gilles Caron, Henri Cartier-Bresson,
Philippe Chancel, Stéphane Couturier, Bruce Davidson, Luc Delahaye, Robert Doisneau, Gilles Ehrmann, Véronique
Ellena, Mitch Epstein, Louis Faurer, Andreas Feiniger, Robert Frank, Paul Fusco, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Nan
Goldin, Paul Graham, Harry Gruyaert, Dave Heath, Laura Henno, René Jacques, Ray K. Metzker, Nadav Kander, Chris
Killip, François Kollar, Josef Koudelka, Dorothea Lange, Saul Leiter, Christian Lemaire, Leon Levinstein, Helen Levitt,
Vivian Maier, Susan Meiselas, Joel Meyerowitz, Janine Niepce, Willy Ronis, Joy Judith Ross, Arthur S. Siegel, Eugene
Smith, Mike Smith, Paul Strand, Sabine Weiss.
SABINE_WEISS - PARIS, ENFANT 1955 .
Fino al 13 novembre, lo storico Palazzo Ruspoli di Nemi apre
le porte ad una nuova esposizione: La Dolce Vita di Federico
Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà il sodalizio di
due grandi protagonisti del cinema italiano del dopoguerra.
La mostra artistica e documentale prende avvio dalla
celebrazione del centenario della nascita di Federico Fellini
per ripercorrere la storia inedita, per molti versi, di un rapporto
professionale e personale tra l’indimenticabile regista riminese
e Leo Catozzo, tecnico del montaggio dei sui film più
importanti, ma soprattutto suo confidente e amico.
Organizzatrice di questa estemporanea è l’Associazione
culturale Chelu e Mare, già da anni specializzata
nell’ideazione e organizzazione di eventi culturali di spessore
di mostre tematiche sul geniale cineasta, con la direzione
artistica di Fabio Alescio. L’amicizia ventennale tra Federico
Fellini, regista da sempre riconosciuto per la sua genialità in
tutto il mondo e Leo Catozzo, che con lui condivise la
lavorazione e il montaggio di quattro capolavori indimenticabili,
La strada, Le notti di Cabiria, la Dolce vita e 8 e ½ e un
episodio di Boccaccio ’70, fu un fulgido esempio di un rapporto
sia umano che professionale nel periodo più florido
dell’industria cinematografica italiana e della stessa rinascita
del Paese.
Se Fellini nel dopoguerra riuscì a dirigere la ripartenza del
cinema e a realizzare il sogno degli italiani attraverso le sue
sceneggiature innovative, Catozzo fu uno dei maggiori
protagonisti del montaggio cinematografico ed è anche grazie
al suo talento che tante pellicole girate da altrettanti registi di
calibro – tra i quali Soldati, Lattuada, Camerini, De Filippo,
Rossellini, Germi e Visconti - hanno raggiunto la celebrità. In
un percorso ideale, allestito presso il grazioso borgo che si
affaccia sul lago omonimo, si potranno visionare tanti materiali
inediti, tra i quali la corrispondenza privata tra i due geni del
cinema, i bozzetti originali e i disegni di Fellini che i due amici
si scambiarono per anni. L’itinerario espositivo comprende
anche le locandine dei film più celebri del cineasta riminese, i
suoi ciak originali, le sceneggiature con le sue correzioni a
latere e tanti interessanti spunti tratti dalla sua carriera
cinematografica.
Tra le curiosità in mostra la moviola originale Steenbeck,
“regina del montaggio”, che fu testimone di tanti dialoghi e
forse discussioni tra i due, e la famosa “Pressa Catozzo o
Cabiria” utilizzata per la prima volta ne Le notti di Cabiria, la
cui invenzione rivoluzionò per sempre la tecnica di montaggio,
grazie alla quale il geniale Leo Catozzo fu insignito di un
Oscar speciale nel 1990, il Technical Achievement Award.
La mostra, infine, propone un’esperienza immersiva nelle
atmosfere che hanno caratterizzato le pellicole dirette dal
regista grazie al sottofondo musicale delle colonne sonore più
famose dei suoi film: un viaggio in quegli anni indimenticabili
che hanno caratterizzato la storia culturale italiana condito
anche da aspetti meno noti della vita dell’imperituro regista in
relazione alla sua stretta amicizia con Catozzo.
SELF-I-E
Breve storia di un cortometraggio
Luca Di Bartolo
SELF-I-E nasce un mese dopo “Swans Never Die” (vedasi numero di TB Luglio Agosto 2022).
Se “Swans” ha avuto una genesi ‘facile’ e ‘lineare’, SELF-I-E è stato al contrario un figlio dal parto ben difficile, ma ora ha la
sua personalità e riguardandolo lo sento vivo. Ha preso forma durante il montaggio e tutt’ora è in fase evolutiva.
Theo Piu, interprete e primo genitore di tale creatura, aveva già in mente un progetto coreografico fermo a causa del Covid
proprio con questo titolo e tema.
“Farsi fotografare, fotografarsi, Dentro. Quanto coraggio.
Fermarsi, pensare, comprendere ed elaborare.
Sono momenti preziosi, necessari, che ti travolgono e ti cambiano.
I cambiamenti arrivano, e quando arrivano sono come una deflagrazione.
Attorno è quiete, ma dentro è una enorme vibrazione, che stride, urla e schiaccia.”
Noi non avevamo chiaro in testa cosa avremmo fatto assieme, ma Theo aveva in testa qualcosa di personale ed intimo ed ora
posso dire che si trattava, da parte mia, di farlo emergere col montaggio e le riprese, prescindendo dal fatto di non avere una
storia già scritta; ma se le riprese quelle sono e quelle restano, il montaggio è una variabile in movimento, può essere
qualcosa che nasce spontaneo oppure no, quando non si ha una storia appunto già scritta. Abbiamo girato parti coreografiche
ma senza idea di come utilizzarle e in quale ordine. Siamo poi ritornati una seconda volta per girare alcune scene che
dovevano servire da collegamento e telaio della storia che nel frattempo avevamo pensato di costruire.
SELF-I-E è fatto di una serie di momenti reali e intimi che si sovrappongono in sostanza, c’è una ricerca di un nuovo equilibrio
che alla fine viene ritrovato. https://vimeo.com/709691093
Theo Piu
Ph Luca di Bartolo
Se ti appassiona la danza,
Se riesci ad immaginarti sul gradino più alto del podio;
Se riesci a sentire gli applausi e riesci a riconoscere il tuo nome tra le urla della folla;
Se dalla prima nota senti in ogni fibra del tuo copro l’adrenalina scorrere verso le tue gambe;
Se il tuo cuore e quello del tuo/a partner battono all’unisono sulla pista da ballo,
Allora… Sei un ballerino!
Ma se vuoi diventare un campione, ti serve Top Dance Alliance!
Fidati di noi… Siamo, Giordano Vanone & Katia Antonelli, coppia di vita e di ballo.
Abbiamo iniziato a ballare nel 1985 in Italia, quando il ballo era considerato un’attività da balera
con pochi sbocchi professionali.
Nel corso degli anni, abbiamo studiato con i migliori maestri al mondo, con i quali abbiamo
perfezionato la nostra tecnica, creato il nostro stile fondendo tecnica, emozione e personalità.
Vincitori per tre anni consecutivi del campionato italiano di danze Standard.
Una raggiunti gli alti livelli della danza sportiva sia in Italia che all’estero abbiamo sentito
l’esigenza di metterci alla prova in un progetto più ambizioso, la Formazione.
Formare nuove generazioni di danzatori, donando loro sia la tecnica per potersi affermare in
competizione, sia gli strumenti per poter sviluppare la propria personalità.
Ad oggi abbiamo formato campioni in tutto il mondo, in ogni categoria: Juveniles, Junior, Youth,
Amatori e professionisti. Ad ognuno di loro è stato riservato un percorso unico, personalizzato e cucito
addosso alla propria personalità proprio come un abito di alta sartoria, e con ogni singola coppia
abbiamo lavorato in empatia per poter comprendere il loro mondo.
Lavorare con ognuno di loro è stato un viaggio pazzesco. Un viaggio fatto di emozioni, fatica, successo.
Tutti, in pista raccontiamo la nostra storia usando il linguaggio del corpo.
AI nostri allievi, abbiamo insegnato ad essere sempre sé stessi, fuori e dentro la pista, incoraggiandoli
a far emergere le loro personalità, rendendoli unici, determinati, ambiziosi, gentili, eleganti e forti.
Oggi siamo “travolti” dall’omologazione; ognuno, per sentirsi parte di un gruppo tende a somigliare
alla “massa”, perdendo, così, la propria, individualità e, sacrificando a volte le proprie qualità con
inevitabili impatti negativi sulla propria autostima.
Ognuno di noi è speciale e unico.
Ognuno di noi è inimitabile.
Ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare.
E noi, per comunicare questa unicità, dobbiamo conoscere e usare al meglio il linguaggio del corpo.
E noi insegniamo a comunicare con la danza.
Questa è la nostra forza, questa è la forza di Top Dance Alliance!
ADDIO ALLE ARMI
Donatella Gimigliano
il calendario sociale Codacons firmato Tiziana Luxardo con protagoniste modelle russe e
ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. Lanciata anche la
campagna #influencerperlapace
S’intitola “Addio alle armi”, con richiamo al famoso romanzo dello scrittore statunitense
Ernest Hemingway, il nuovo calendario sociale di Codacons firmato da Tiziana Luxardo
presentato nella Sala da Feltre a Roma. 12 scatti con protagoniste modelle russe e
ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. Si consolida anche
quest’anno il gemellaggio tra la fotografa ed il Codacons che da anni promuovono
campagne/calendario che esprimono attraverso l'arte visiva una sofferenza sociale
come la violenza sulle donne, lo sfruttamento nei campi di lavoro, il bullismo e la
ludopatia. “Addio alle armi” è un progetto che vuole evocare la Pace come idea
universale che non ha religione, necessaria per poter credere in un domani migliore,
dove ci sia speranza, amore, solidarietà e fratellanza e che vede nelle donne le
autentiche messaggere di pace, come sottolinea anche l’Onu nel suo sito ufficiale che
le definisce “peacekeepers”, una “chiave per la pace”. Perché donna è pace.
Sono intervenuti all’incontro, presentato da Marco Ramadori, membro del collegio di
presidenza Codacons, Tiziana Luxardo, Carlo Rienzi, fondatore e Presidente
Codacons, Zeudi di Palma, Miss Italia 2021. Due modelle, la russa Рита e l’ucraina
Tetiana, hanno dato la loro testimonianza sul perché hanno aderito al progetto. Ospite
musicale il violinista internazionale Andrea Casta. Tra gli ospiti presenti il presidente
Associazione Tota Pulchra Prefetto Mons. Jean Marie Gervais, la Patron di Miss Italia,
Patrizia Mirigliani, il regista e sceneggiatore Enzo Castellari e l’hair stylist
internazionale Sergio Valente.
“Quando è iniziato questo conflitto ho avuto lo stesso sentimento di rabbia e di
impotenza che avevo negli anni 70 quando da giovanissima manifestavo contro la
guerra. Allora si parlava del Vietnam, ero una figlia dei fiori, una pacifista per
definizione come lo sono oggi... Peace&Love forever” – ha spiegato Tiziana Luxardo -
“il mio concetto di fondo è che bisogna creare ponti e buttare giù muri e ho scelto le
donne per questo calendario perché sono convinta che possano essere le vere
operatrici e portatrici di Pace. “Non nascondo che è stato molto difficile cercare di
creare delle immagini volutamente surreali estrapolate da contesti reali” – ha
sottolineato - “era come se fossi su una nuvola e osservassi tutto dall'alto, senza
confini, ma solo orizzonti”. Filo conduttore delle 12 immagini sono i lacci con i colori
delle bandiere che fanno distinguere le ragazze ucraine da quelle russe e che
rappresentano i legami che esistono fra queste due popolazioni.
“Per dimostrare quanto sono forti le loro somiglianze – ha aggiunto la Luxardo - in una
foto ho voluto raffigurare un volto che è l'unione di due facce separate, una Ucraina
una Russa, e l’incredibile effetto che si ottiene è che il viso sembra di un'unica
persona”. Carlo Rienzi, fondatore e Presidente Codacons ha evidenziato: “Tiziana
Luxardo è secondo noi la più grande fotografa vivente che riesce sempre ad
interpretare gli angoli, gli spigoli, e anche le rette però, dei più importanti problemi della
nostra società. E’ chiaro che oggi non si poteva non partire da questa terribile guerra”.
“Pensando a tutto quello che finora è successo tra i nostri paesi sento una grande
delusione ed una forte tristezza” – ha raccontato la modella russa Рита D. – “studiamo
la storia per non fare gli stessi gli errori. Non è per questo che i nostri padri, nonni e
nonne hanno combattuto. Hanno dato le loro vite affinché noi potessimo vivere. Il mio
cuore piange per la vergogna che sento”.
Le ha fatto eco la modella ucraina Tetiana G.: “il motivo per il quale ho deciso di
partecipare a questo progetto è che sono pacifista, contro le guerre, e contro tutto ciò
che può togliere le vite umane! Nessuno può essere così folle da preferire la guerra
alla pace”. “Ogni iniziativa a sostegno della pace è importante, ancora di più se l'autrice
è Tiziana Luxardo che sa affrontare tematiche difficili con grande sensibilità. Tutti
dobbiamo sottoscrivere l’appello a deporre le armi attraverso questa nobile opera
artistica” – ha dichiarato Miss Italia, Zeudi di Palma.
A chiusura dell’evento è stata presentata la campagna #influencerperlapace, Codacons
e Associazione Influencer Responsabili hanno lanciato la mobilitazione del web per la
pace chiedendo a tutti gli influencer di porre all’attenzione dei follower quanto sta
accadendo tra Russia e Ucraina spronandoli a dire con forza BASTA ALLA GUERRA.
MILANO:
MUSEUM OF DREAMERS
ASSIA KARAGUIOZOVA
Dalle piste di Formula 1, alle installazioni di arte contemporanea, Mario Isola (Pirelli Motorsport) consiglia:
Museum of Dreamers
Nel cuore di Milano, nasce una piattaforma per sognatori: 15 installazioni immersive di forte impatto
emozionale e visivo. Il progetto di Postology sarà vivibile fino al 18 Dicembre 2022, in Piazza Cesare Beccaria.
PALAZZO
ZUCKERMANN
ASSIA KARAGUIOZOVA
A Padova, Musei Civici difronte alla Cappella della
Scrovegni, un museo immenso e ricchissimo da
visitare con attenzione nel percorso vario tra
porcellane, capitelli, gioielli, mobili, attrezzi,
posate, vetri e abbigliamento. Attualmente, anche
una mostra di fotografia, in bianco e nero, sulla
storia della città.
A S S I A K A R A G U I O Z O V A
L'OCCHIO IN
GIOCO
Padova: Mostra significativa, prevalentemente centrata sul colore e
sull’optical, a cura di Luca Massimo Barbero, costruita in un percorso
storico-artistico divertente, oltre che interessante ed esaustivo. Da
Calder a Kapoor, da Itten ad Albers, da Kandinskij a Vasarely, ma
anche Munari, Tinguely, Duchamp, Klee, Boccioni, Balla - prestiti
importanti di opere che hanno segnato la storia dell’arte
contemporanea.
Al Palazzo del Monte di Pietà, fino al 26 Febbraio 2023
Andy Warhol a Padova
Assia Karaguiozova
Soldi e Potere.
Faccia a faccia con la realtà, ad occhi aperti: Andy Warhol
appare attuale ora, come allora. Al Centro Culturale Altinate
San Gaetano, fino al 29 Gennaio 2023. altinatesangaetano.it
Assia Karaguiozova
TUTANKHAMON A VENEZIA
100 ANNI DI MISTERI:
1922 - 2022
Presso il trecentesco Palazzo Zaguri, in
Campo San Maurizio, a pochi passi
dall’Accademia: Una Mostra, che in alcune
sale mi ha fatto venire i brividi, racconta
attraverso il percorso abbondante ed
esaustivo, totalmente inglobante, la storia
del Passaggio all’Aldilà, con i riti ed i
simboli relativi all’Antico Egitto. A cura di
Maurizio Damiano
Assia Karaguiozova
L’ARTE A PORTATA DI SEGNO.
PALAZZO STROZZI RACCONTA LA MOSTRA OLAFUR ELIASSON
IN LIS- LINGUA DEI SEGNI ITALIANA
Arturo Galansino, Direttore Generale Fondazione Palazzo
Strozzi e curatore della mostra Olafur Eliasson:nel tuo
tempo e Roberto Petrone, Presidente Sezione Provinciale
dell'Ente Nazionale Sordi di Firenze
In occasione della mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, la
Fondazione Palazzo Strozzi è lieta di ufficializzare la
collaborazione con ENS - Ente Nazionale Sordi di Firenze.
La Fondazione Palazzo Strozzi si impegna da sempre a
creare eventi, esposizioni e attività culturali inclusive e
accessibili a tutti i suoi visitatori, proponendosi come un
luogo sociale e d’incontro per consentire al maggior numero
di persone di vivere le mostre partecipando attivamente.
Ogni attività mira a trasformare l’incontro con l’arte in
un’occasione in cui le potenzialità espressive di ogni
partecipante sono valorizzate e dove ognuno può sentirsi
coinvolto nell’esperienza e nella vita culturale della città.
Oltre ai progetti di accessibilità, che la Fondazione porta
avanti da tanti anni, come A più voci, Sfumature,
Connessioni, Corpo Libero, grazie alla collaborazione con
ENS di Firenze, Palazzo Strozzi propone una nuova
modalità di visita dedicata alle persone sorde rendendo così
l'esperienza piacevole e completa.
Venerdì 4 novembre e sabato 3 dicembre, in programma le
prime due visite alla mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo,
in Lingua dei Segni Italiana. I partecipanti vengono
accompagnati da un educatore museale di Palazzo Strozzi
affiancato da un interprete LIS, in un percorso guidato ricco
di spunti e di suggestioni, nelle sale del Piano Nobile, per
scoprire l’arte di questo visionario artista. La visita ha una
durata di un’ora e trenta. Entrambe le attività sono
prenotabili dal sito di Palazzo Strozzi e sono
completamente gratuite.
Dal 2021 la Lingua dei Segni Italiana ha finalmente ricevuto
il riconoscimento ufficiale e anche l'Italia ha riconosciuto la
propria lingua dei segni. Già da questo momento tra la
Fondazione Palazzo Strozzi e ENS Firenze si era avviato un
dialogo e la mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, è
l’occasione giusta per ufficializzare questa collaborazione
perchè l'arte può essere un modo per rompere l’isolamento,
aprire nuove possibilità di comunicazione e nuove occasioni
di relazione.
ASSIA KARAGUIOZOVA
ASSIA KARAGUIOZOVA
EMILIO VEDOVA AL
MAGAZZINO DEL SALE
Assia Karaguiozova
La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova,
alle Zattere, Venezia, racconta il rapporto di
Vedova con la materia e con la terza
dimensione. I segni rappresentano le idee.
Il Magazzino del Sale è stato ristrutturato da
Renzo Piano, amico caro dell’artista.
DEUTSCHE BANK ARTISTS
OF THE YEAR AL MUDEC
Assia Karaguiozova
Il MUDEC-Museo delle Culture di Milano, in
collaborazione con il 24 ORE Cultura, ha ospitato in
mostra l’edizione del 2021 del Deutsche Bank, che
ha premiato sul piano internazionale tre artisti molto
diversi di tradizione e nella modalità di espressione.
I vincitori Maxwell Alexandre (Brasile) Conny Maier
(Germania)e Zhang Xu Zhan (Taiwan), selezionati
dal Global Art Advisory Council della banca,
raccontano i loro pensieri attraverso tecniche e
forme di rappresentazione che apparentemente
potrebbero sembrare incompatibili. L’esposizione
collettiva, in sé, dimostra che nasce dal loro
abbinamento un racconto nuovo, inedito, della
visione sulla realtà.
mudec.it
Ph. Credits: ©Zhang Xu Zhan
Courtesy of the artist and Project Fulfill Art Space, photo Mathias
Schormann
Installation Views dal MUDEC
AI WEIWEI
ARTE SENZA LIMITI
Assia Karaguiozova
I Geniale Weiwei, insegna che l’Arte è Potere, senza limiti, né limitazioni: di tempo, di
spazio, di mezzi creativi.
Rivoluzionario che nel suo percorso si è scontrato con blocchi di ogni genere, dimostra
che la libertà d’espressione può e trionfare.
L’Abbazia di San Giorgio Maggiore (all’Isola di San Giorgio Maggiore) a Venezia vive
anche i suoi ‘dipinti’ di costruzioni.
abbaziasangiorgio.it
Danza
CorpiViolati #DJOperaNoir
& Omaggio a Traviata 2011-2022
La coreografa Monica Casadei ha
proposto, al Teatro Comunale di
Ferrara, all’interno del Festival di
Danza Contemporanea, in prima
assoluta CorpiViolati #DJOperaNoir
e Omaggio a Traviata (2011-2022)
dedicato alla creazione cult che ha
portato la Compagnia Artemis Danza
in tutto il mondo.
CorpiViolati si presenta come un
flusso continuo di corpi che hanno
subìto violenze, una comunità di
corpi stretta nella memoria di un
corpo ferito, cicatrizzato, il cui
vissuto viene danzato in una
coreografia senza respiro, su
musiche live electronic. La
coreografia prende spunto da
storie di eroine del Melodramma
per denunciare ogni tipo di
violenza.
Nella seconda parte dello spettacolo
Casadei insccena il dramma di
Violetta, moltiplicata in tante figure
femminili vittime di una società
prevaricante.
Omaggio a Traviata è anche una
installazione fotografica con foto di
scena scattate negli anni da Marco
Caselli Nirmal, Beatrice Pavasini,
Vincenzo Cerati e Giuseppe
Distefano seguito dalla presentazione
del progetto editoriale Traviata di
Beatrice Pavasini.
Mettere il corpo dove questo è stato sottratto. Tornare ai
luoghi, tessere relazioni tra persone, prendersi cura
dell'ecosistema, conoscere realtà e persone che in quei
luoghi resistono e insistono ogni giorno. Tutto questo grazie
alle arti performative: la danza, la musica, il teatro. La terza
edizione di Prima Onda Fest vuole spostare l'attenzione dal
centro alla periferia, sulla Costa Sud di Palermo, dove dal 26
ottobre al 6 novembre una fittissima trama di attività culturali
sarà intessuta tra i luoghi delle associazioni presenti, dei
presidi culturali e sociali, dentro le sedi istituzionali, tra le
realtà imprenditoriali vive e propositive, ma anche dentro
l'acqua di quel mare negato di Palermo; tra l'Ecomuseo del
Mare, la Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera” di Padre
Messina, il Cubo di Sant’Erasmo, lo Stand Florio, il Centro
Padre Nostro di Don Pino Puglisi, Palazzo Mirto, la foce del
fiume Oreto e sul lungomare di Romagnolo.
Con più di 30 spettacoli e un programma di incontri e
conferenze, per 12 giorni densi di arte e sperimentazione, tra
spettacoli, concerti e performance, molte delle quali nate
specificatamente per entrare in connessione con questa
periferia, oltre ai progetti partecipativi e formativi che si
sviluppano e vivono durante il corso dell’anno, il festival
Prima Onda è un organismo vivente che coltiva un pensiero
politico interpellando la società civile e spingendosi oltre
un'espansione urbana ed extraurbana. Per creare e
raccogliere una propria comunità intorno a questa periferia,
uguale a tante altre periferie ma allo stesso tempo unica.
Ideato da Genìa, il collettivo multidisciplinare di realtà
produttive nel campo del teatro, della danza e della musica,
Prima Onda 2022 presenta una miscela originale tra le
diverse generazioni di artisti, scelti da una triplice direzione
artistica. Giovanna Velardi, direttrice artistica della
Compagnia Giovanna Velardi e dell'associazione PinDoc
(sostenuta dal MIC), coreografa siciliana tra le più note
anche a livello internazionale, curatrice della sezione danza
del festival; Manuela Lo Sicco, attrice, regista, coreografa,
Premio Ubu 2021 come miglior attrice, per la sezione teatro;
e Valeria Fazzi, da anni nell’organizzazione scientifica della
storica associazione musicale Curva Minore, per la sezione
musica. Collabora con la direzione artistica un comitato
scientifico costituito da professori universitari ed artisti
internazionali: Salvatore Tedesco (Università degli Studi di
Palermo) insieme ai colleghi del Dams di Palermo, Federico
Vercellone (Università di Torino), Maddalena Mazzocut-Mis
(Università degli Studi di Milano), Marzia Traverso (Institute
of Sustainability in Civil Engineering at RWTH Aachen
University); e esperti del settore a livello internazionale,
come Genevieve Sorin, Fausto Paravidino, Davide Enia,
Stefano Tè, Alessandro Librio, Giovanni Damiani, Roberta
Nicolai, Angela Fumarola, Alessandra Sini, Andrea
Porcheddu, Renato Bandoli. Quest'anno in sinergia con
Prima Onda Fest si sviluppa il progetto INONDAZIONI, cocurato
da Genìa e Mare Memoria Viva, un programma
sperimentale di formazioni e culture meridiane
intergenerazionali, composto da laboratori, residenze e
azioni artistiche partecipative realizzate da e con
professionisti delle arti performative e con le abitanti e gli
abitanti della costa sud-est di Palermo.
C O M P A G N I A A B B O N D A N Z A / B E R T O N I
ROMANZO
D’INFANZIA
Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese.
Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole.
Uno spettacolo che commuove i più grandi e fa ridere i più piccoli. Un racconto crudele, ma abitato dalla grazia e
dallo humour. Un lavoro che affronta in modo diretto ma con estrema poesia il rapporto difficile, affascinante e
spesso violento tra adulti e bambini.
Pluripremiato, tradotto in quattro lingue e rappresentato in tutto il mondo con più di seicento repliche, torna in
scena lo spettacolo cult di una delle più originali compagnie di danza contemporanea: Romanzo d’infanzia della
Compagnia Abbondanza Bertoni con la regia e la drammaturgia firmate da Letizia Quintavalla e Bruno Stori.
Capolavoro di una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività
formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Romanzo d’infanzia è uno spettacolo
dedicato a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore, che danza e parla della relazione tra genitori e
figli. Un lavoro che parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e
psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza
colpevoli. Il linguaggio del teatro-danza si propone qui in una formula più narrativa ed immediata in modo da
renderlo fruibile anche dai bambini.
“L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della
sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più
vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli
eterni deboli ci sono i bambini.”
Attorno a questa riflessione, nasce nel 1997 Romanzo d’infanzia, che al suo debutto e negli anni immediatamente
successivi fu accolto così dalla critica: “una rara intensa fisicità in scena, astratta e vera a un tempo, essenziale e
pure carica di energia comunicativa sincera” scriveva Sipario.
“L'obbiettivo degli autori è raggiunto: la freschezza del duo Abbondanza-Bertoni riesce, senza trucchi né inganni, a
sedurre gli adulti ipnotizzando i bambini” si leggeva sul Corriere della Sera mentre Repubblica lo definiva “un
capolavoro di teatro-danza, una girandola strepitosa di invenzioni, di movimento, di comunicazioni tra palcoscenico
e platea alla scoperta del mondo bambino e di quello adulto, nei suoi confronti, tra tenerezza e crudeltà, con
violenza icastica, tra gioia, tristezza e umorismo graffiante”.
Mosca, 20 novembre 1925: Majja Michajlovna Plisetskaya nasce in una famiglia ebrea di artisti e produttori cinematografici
durante l’apice del dominio di Stalin. In un contesto socio-politico alquanto complesso viene al mondo colei che avrebbe dato
il via a una nuova epoca del balletto classico: Maya, donna meravigliosa dai capelli rosso scuro e dagli occhi ammalianti,
ballerina straordinaria per capacità tecnica e drammatica. Verrebbe da pensare che, in un panorama connotato da un forte
antisemitismo e da sconvolgimenti politici frequenti, la danza classica possa esserle valsa come rifugio: molti parenti da parte
di madre erano attori o ballerini, uno zio insegnava proprio al Teatro Bolshoi dove Majja a nove anni iniziò i suoi studi
accademici. Altro fatto peculiare di quel periodo l’Unione Sovietica che, in una dimensione di continuo confronto con
l’America, “utilizzava” il talento dei propri cittadini come vanto e come prova di una società più avanzata nell’arte, nella
scienza e nel progresso tecnologico: Majja si scoprì molto presto una di questi talenti fuori dai canoni, a soli undici anni infatti
risale la sua prima esibizione al Teatro Bolshoi , istituzione alla quale è stata legata fino al 1990, prima come studentessa, poi
come prima ballerina assoluta della compagnia.Il suo background le ha conferito un animo ribelle, nonostante ciò scelse per
sedici lunghi anni di non disertare e di non ribellarsi a uno Stato che le impediva di andare in scena fuori dai confini, a
differenza di altri grandiosi ballerini suoi contemporanei come Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov che invece lasciarono da
subito la patria: Majja rimase “confinata” a inizio carriera, la sua straordinaria interpretazione dei ruoli principali del balletto
poteva essere ammirata solo nei teatri sovietici dove i leader internazionali venivano invitati a godere della sua magnificenza.
Nel 1962, a Parigi, le è assegnato il Prix Anna Pavlova e nel 1964, in Unione Sovietica, il Lenin Prize. Sin dalle prime
apparizioni di Majja alla ribalta internazionale, il mondo occidentale della danza è travolto dalla potenza del suo virtuosismo
tecnico e dall'incontenibile esuberanza espressiva, pertanto lo standard delle danzatrici è obbligato ad alzarsi
vertiginosamente. Il 6 dicembre la Fenice di Venzia presenta una conferenza per ricordare la più grande ballerina
contemporanea morta il 2 maggio nel 2015 a Monaco di Baviera. La conferenza è arricchita da proiezioni video di archivi
dove poter ammirare i virtuosismi della ballerina russa. Il brano che forse più si lega al nome di Maya è La morte del Cigno;
“The Dying Swan” una coreografia di quattro minuti creata da Mikhail Fokine sulle note di Camille Saint-Saëns: qui Maya
usciva dalla dimensione umana, sul palco la ballerina lasciava il posto a una creatura magica, ad ogni replica provocava nel
pubblico un effetto simile all’isteria con applausi che non finivano fino a che non ripeteva almeno una volta la performance.
ANDREAS HANNES_WARPING SOUL.PH.SALIH_KILIC
Venezia In Danza
EKO DANCE
PROJECT
in scena il 27 novembre al Teatro La Fenice
Sotto la guida di Pompea Santoro, la compagnia Torinese, presenta una serata in cui il tema dell’amore e della
bellezza sono al centro delle coreografie. La prima (Estratti da “La Bella Addormentata” – Coreografia Mats Ek),
porta in scena un amore profano nel senso più umano del termine, un amore nato dalla sofferenza di una giovane
adolescente e diventato dipendente e distruttivo che nulla condivide con l’archetipico amore sacrale ma
tragicamente rispecchia un’umanità decadente e non empatica.
Eko Dance Project, la compagnia, è il naturale proseguimento dell'alta formazione, è parte integrante, che
rappresenta l'apice del percorso di studio che punta al raggiungimento della maturità tecnico-artistica necessaria a
prendere parte alle diverse produzioni che vengono portate in scena durante l'anno ed essere pronti per audizioni.
La compagnia solitamente è composta da dodici danzatori, essa si rinnova frequentemente, grazie al turn-over,
dovuto al trasferimento dei danzatori in compagnie stabili, nazionali e internazionali. Dal 2012 ad oggi l’80% dei
danzatori che si sono formati con EkoDance, sono stati ingaggiati in compagnie di fama internazionale sia negli
Stai Uniti che in Europa.
Venezia in Danza 27 novembre 2022
Direzione Artistica Michela Barasciutti
MARIA GRAZIA
GAROFOLI
LA DANZA PER ME É "RESPIRO"
Cara Maria Grazia, grazie per essere qui con noi. Vorremmo partire dai tuoi esordi....Come ti sei
avvicinata alla danza?
È stato molto naturale, sentivo la musica e mi muovevo nello spazio come se il piacere di ascoltare la
musica muovesse automaticamente il mio corpo, come un istinto primordiale.
Ho cominciato a studiare danza a 5 anni e da lì è iniziato il grande viaggio della mia vita.
Il tuo primo ruolo importante?
Il mio primo ruolo importante è stato anche un incontro importante.
Ero molto giovane ed inesperta, mi trovavo a Venezia nel Teatro La Fenice dove avevo appena vinto
l’audizione come solista. In una sala gremita di grandissimi ballerini facevo la lezione di danza
mattutina un pò intimidita da tutti quei grandi nomi della danza, quando entrò Serge Lifar, si sedette
per guardare la lezione e, da quel momento, il suo sguardo non mi abbandonò per tutto il resto della
classe.
Mi sentivo osservata ed ammirata e non ne capivo la ragione, ma lui si, e me lo spiegò anni dopo.
Sono entrata in quella sala ballo in una mattina di ottobre come un’anonima solista, ne sono uscita
come interprete del famoso Pas de Quatre musica di Pugni accanto alle più grandi stelle della danza
nel ruolo di Fanny Cerrito.
Con Serge Lifar ho continuato ad interpretare le sue più belle coreografie e successivamente ho
riproposto il Pas de Quatre nella splendida cornice del Festival di Nervi nel ruolo di Marie Taglioni.
Sei stata Etoile alla Fenice di Venezia dal Teatro Comunale di Bologna, entrambi oramai senza
un corpo di ballo da tempo. Cosa ricordi di quegli anni?
Il teatro La Fenice di Venezia è stato il mio primo teatro ed è naturale che abbia un posto speciale nel
mio cuore anche per le grandi amicizie che ho maturato con i miei colleghi; a Bologna l’esperienza è
stata diversa, c’era la consapevolezza degli obiettivi raggiunti e la maturità del ruolo, in più avevo
come sostegno direttori come Sportiello e Fascilla, dei miti.
Per allargare la mia esperienza ho insegnato per 5 anni come docente ospite presso il D.A.M.S. dove
abbiamo prodotto degli spettacoli in collaborazione con il rettore dell’Università di Bologna, Fabio
Alberto Roversi Monaco, e l’Universitá la Sorbonne di Parigi. Questa nuova esperienza unita al mio
percorso accademico è stata molto formativa.
La tua esperienza con il grande Rudolph Nureyev.....
Sempre a Venezia, nel Teatro La Fenice ho avuto l’onore di danzare accanto al più grande divo della
danza, Nureyev, che aveva appena finito di girare il film Valentino.
Ma, ancora una volta, l’ atmosfera magica di Venezia mi ha aiutato ad instaurare con lui un rapporto
non solo di danza, che è stato severo ma splendido, come dire… di vita, mi spiego: i cicchetti e i
prosecchini dopo le prove nei bachareti di Venezia ci hanno reso complici, non solo sul palcoscenico
ma anche nella vita. Non si dice in vino veritas? Bene, posso dire che ha funzionato!!!
Sei stata Direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona per molti anni.
Quest'anno il tuo rientro con le coreografie in "Turandot" nello sfarzoso allestimenti del M°
Franco Zeffirelli. Come ti sei sentita?
Mi sono sentita “tornata a casa”, verso la fine dello spettacolo, prima di ringraziare il pubblico, un
macchinista mi ha sussurrato: ben tornata a casa! In quel momento ho capito che aveva centrato il
motivo di quella strana gioia dell’anima a cui non ero ancora riuscita a dare un nome.
Cosa cerchi in un danzatore/danzatrice?
In un danzatore/danzatrice cerco la verità, il lavoro, la bellezza, il talento e quel qualcosa che nasce
dal profondo di noi stessi a cui non si può dare un nome preciso ma che si percepisce istintivamente.
Troppe cose… non è detto
Progetti futuri?
Insegnare ai giovani che la danza esiste ancora e che dobbiamo lottare. Nulla si raggiunge con facilità
La danza per te in un'unica parola...
Respiro!
MARIA GRAZIA GAROFALI
E' stata direttrice del Ballo della rinomata Fondazione Arena di Verona.
Diplomatasi presso l’Accademia Nazionale di Danza, inizia giovanissima la sua attività di danzatrice
classica interpretando balletti del repertorio ottocentesco come Giselle, La Silfide, Coppelia, Paquita e
La bella addormentata, e capolavori del Novecento tra cui Cenerentola, Chopiniana, Pas de quatre,
Romeo e Giulietta, Carmen, Fedra, Francesca da Rimini, Apollon Musagete, Il mandarino
meraviglioso, Concerto barocco e Morte a Venezia. Come ospite danza in Italia e nei più prestigiosi
teatri d’Europa, degli Stati Uniti, del Canada e dell’America Latina con partner di fama internazionale
tra cui Cyril Atanasoff, Rudolph Nureyev, Dan Moisev e Rudy Brians.
Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com
Classe 1984, originario di Palermo, Angelo Madonia
dopo 16 anni torna nello show di Milly Carlucci, in
coppia con Ema Stokholma, famosa speaker
radiofonica con cui il ballerino ha molta intesa. Una
delle ultime notizie è che tra loro vi sia anche una storia
d’amore.
Angelo Madonia, dopo 16 anni cosa ti ha riportato a
Ballando con le stelle?
Ballando con le stelle è rimasto sempre nel mio cuore.
Per sedici anni sono rimasto legato a questa
produzione, nella quale tornavo a fare l’insegnante
come Ballerino per una notte. L’affetto che mi lega a
Milly come persona e a tutta la squadra non è mutato.
Dalla mia prima edizione ad oggi il format ha subìto
una evoluzione. Oggi ci sono molte più figure
professionali che seguono la coppia e tu, maestro, puoi
concentrarti solo sulla sala prova ed esibizione… L’
esperienza televisiva mi ha sempre attratto, anche se
gran parte della mia carriera l'ho costruita fuori. Quindi
mi faceva piacere cogliere questa possibilità con
maggiore consapevolezze ed esperienza. Ed oggi sono
contento di essere tornato e di ballare con Ema
Stokholma…
Dalla tua prima edizione ad oggi cosa è cambiato di
questo programma?
Il programma è cambiato molto… Nell'organizzazione,
nella gestione e nella ricerca dei maestri. Oggi dietro
ogni coppia c’è un team di lavoro che cura di più il
dettaglio. Noi maestri, possiamo dedicarci totalmente
alla Star per cercare di farla emergere come ballerina
al di là del personaggio. Per questo siamo pagati….
(Ride… ndr riferimento alla battuta di Ema Stokholma).
A parte gli scherzi, di anno in anno il livello è sempre
più alto. Poi c’è tutto il settore social che genera flusso
anche nei nostri account social. Un Ballando 4.0
Nel 2006 ballavi con Pamela Camassa, in questa
edizione con Ema Stokholma…
In entrambi le edizioni, quella del 2006 e quella di oggi,
Pamela Camassa che Ema Stokholma, le star sono
coetanee e questo è un vantaggio. Ema è un vulcano,
è una donna imprevedibile. Non ha regole
convenzionali e quelle che ha sono quelle che lei si è
costruita addosso per il suo vissuto ammirevole. La
danza invece si muove su regole convenzionali… e per
questo non è semplice lavorare con Ema... Ma è bello
ugualmente; in sala prove trascorriamo ore molto
divertenti e allo stesso tempo produttive per entrambi.
Un pregio e un difetto di Ema?
Ballando con le stelle, per noi concorrenti, non è solo
un programma è anche una palestra per crescere
come persone. Ti dico questo perché, ogni difetto e
ogni pregio di fronte alle telecamere diventano i tuoi
punti di forza. Perché dai punti di forza, difetti o pregi
che siano, tu fai uscire la tua personalità, quella che il
pubblico a casa ama….
Ph: Monica Irma Ricci
www.monicairmaricci.com
…. Ema ha molti pregi. Quello che io amo è la costanza…
Ema prova e riprova fino a quando la coreografia è perfetta.
Anche se si lamenta in sala prove (difetto – RIDE) in lei però
prevale la Resilienza. Difetto? Oltre a lamentarsi, a volte
vive con la paura questa esperienza. Però devo dirti che
anche questo è stato trasformato in un pregio…
Da come ne parli sembra ci sia del tenero tra di voi?
Tra di noi c'è del tenero? Sorride… Io penso che tra due
persone che si vogliono bene, che lavorano in coppia,
l’affetto, l’amore siano fondamentali, sono pilastri sui cui
costruire fiducia e stima. Solo così puoi fidarti del partner...
(Pausa) Ti confido che tra di noi c’è del sentimento. Poi se la
domanda è, siete una coppia fuori dalla pista? Ti rispondo
No… Trascorriamo tantissimo tempo insieme, tempo
piacevolissimo… diciamo che ci stiamo dando una possibilità
per capire se ci piacciamo o no. Ecco. Sono stato molto
sincero…
Ci racconti come hai iniziato a ballare?
Ho iniziato che andavo in una piccola scuola di danza a fare
arti marziali e lì ho iniziato anche a fare danza classica, mi
convinse la maestra di danza perché notava che avevo una
buona elasticità e postura di gambe. Così ho iniziato
imparando le 7 posizioni di danza classica. Da lì è iniziato
tutto…
Tu oggi hai due figlie… cosa ti dicono quanto ti vedono
in tv?
Loro sono contente quando mi vedono in TV, spesso mi
vedono su RaiPlay perché quando io ed Ema balliamo per
loro è tardi, dormono già; delle due la più grande mi chiede
di salutarla… Non potendo salutarle durante la gara abbiamo
creato un codice segreto che conosciamo solo noi… Per
esempio a fine ballo faccio un occhiolino oppure mando un
bacio guardando la telecamera… Loro sanno che quello è il
momento dedicato a loro…
PH- ASSUNTA SERVELLO
Angelo Madonia e Ema Stokholma
"Ballando con le Stelle"
Ballerino coreografo, imprenditore… in quale ruolo ti ritrovi meglio?
Beh, devo dirti che non si finisce mai di imparare. Sono tre i ruoli complementari, nel senso che l’uno è agganciato
all’altro, e per questo mi piace farli tutti e tre. Ovviamente ballare è la mia prima attitudine, ciò che mi è sempre
venuto meglio, quella con la quale sono cresciuto e ho delineato il mio corpo. .. Credo che oggi insegnare sia la
professione più adatta a me, posso restituire tutto ciò che ho imparato dalla carriera di ballerino. E per questo ti dico
che oggi insegnare è la mia professione. Come dire, sto vivendo la mia seconda vita. E domani ci sarà la terza quella
dell’imprenditore, anche se questa terza fase è stata già avviata. Infatti ho fatto impresa nell'ambito della danza, che
non è molto semplice. Ed è una cosa che mi piace perché mi dà la possibilità di aiutare altri ballerini che in quel
momento sono clienti che mi chiedono un servizio. Insegno loro con la mia esperienza cosa vuol dire gestire una
scuola, oppure insegnare…
Sei considerato il Sergei Palunin della danza
sportiva. Come dire sei un ballerino fuori dal
corpo di ballo… Cosa cambieresti del sistema
danza?
Grazie ne sono onorato…Somiglio a Sergei per
la mia fisionomia, i tatuaggi e per il mio modo
libero di interpretare e vivere la danza.
Contemporaneamente alla mia vita. Non ho
paura di dire cosa penso, e cosa detesto.
Tu mi chiedi cosa non mi piace del sistema
danza, e quindi cosa cambierei. Cambierei,
dopo tutte le vicende che hanno coinvolto la
danza sportiva, io il metodo di “preparare” i
ballerini. Soprattutto i ballerini top Level, perché
loro sono quelli maggiormente esposti e di
conseguenza presi come esempi dalle nuove
generazioni. Quando ero un Top Level mi
domandavo dove e con chi studiare… pensavo di
fare self marketing come ballerino non come
insegnante. Per me è importante capire
realmente cos'è meglio per un ballerino, e con lui
studiare la giusta strategia. Oggi, mi piacerebbe
contribuire in questo modo…
Ph: Monica Irma Ricci
www.monicairmaricci.com
Ti piacerebbe vincere ballando?
Beh, quanto mi piacerebbe vincere Ballando con
le stelle… Mi hai fatto una domanda Marzulliana…
(ride) Certo che mi piacerebbe… Noi ci
conosciamo da anni, e sai quanto è stata lunga
questa attesa di tornare a Ballando… Prima mi
sono dedicato alla mia carriera di ballerino top
Level, non potevo permettermi di fare danza e
televisione, le avrei fatte male tutte e due. Oggi ti
dico che ho accettato perché ero pronto per
lavorare in televisione. Io credo che le cose
accadono quando noi siamo pronti per gestirle.
Tornando alla vittoria di Ballando, a me e ad EMA
piacerebbe molto… E se non dovesse succedere
abbiamo vinto ugualmente. Sai perché? Perché ci
siamo incontrati…
Ph: Monica Irma Ricci
www.monicairmaricci.com
PH.: MONICA IRMA RICCI - WWW.MONICAIRMARICCI.COM - HTTPS://WWW.INSTAGRAM.COM/I.R.M.A19
DANCER: GIULIA CARBONI
MAKEUP: MAURI MENGA - HTTPS://WWW.INSTAGRAM.COM/MAURIMENGA
DRESS: STORE DANCE
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M A I M O U N A B A
A soli 10 anni ginnasta medagliata e modella
Ginnasta: Maimouna Ba
ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
ph. Piergiorgio Lauria
YURIKO NISHIHARA
Maimouna Ba è nata a Roma il 15 marzo 2012 ed è
una giovane promessa della ginnastica ritmica italiana.
Anche se giovanissima, ha già raggiunto notevoli risultati,
infatti quest’anno è arrivata prima alle regionali a squadre e
seconda alle nazionali mentre nel 2021 è arrivata prima alle
nazionali.
Anche se giovanissima si allena seriamente e
duramente tutti i giorni e perfeziona la sua tecnica con
lezioni di danza classica. Sogna di rappresentare
l’Italia nelle grandi competizioni internazionali.
Maimouna è anche una promettente modella. E’ stata
notata mentre passeggiava con la mamma ed ha
iniziato a sfilare quando aveva appena 3 anni. Ha
vinto vari concorsi (Baby Cinema, Baby Incanto, Miss
Africa); ha realizzato cataloghi per Eddy Ferretti,
GiosBru, Mimilu, Castellese, ed ha sfilato per
importanti stilisti come Korn Taylor, al Pitti bimbo per
Monnalisa e Kids Fizz, per Monica Bartolucci, Patrizia
Paioletti e Barbara Basciano. Nel campo della moda il
suo grande sogno è incontrare Naomi Champel.
Maimouna Ba ha vinto ilConcorso World top model di
Fiore Tondi in Puglia e rappresenterà l’Italia a
dicembre quando volerà a Budapest per la finale del
concorso Mondiale.
Noi le auguriamo un grande In bocca al lupo con
l’augurio di poter realizzare tutti i sui sogni.
Ginnasta: Maimouna Ba
ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com
ph. Piergiorgio Lauria
Il palcoscenico del Teatro Tor Bella Monaca accoglie
dal 4 al 6 novembre LA PRIMA INDAGINE DI
MONTALBANO, spettacolo di Andrea Camilleri,
interpretato da Massimo Venturiello con
l’accompagnamento alle tastiere di Alessandro
Greggia.
L’idea di portare per la prima volta in teatro il
commissario più famoso della narrativa
contemporanea italiana - spiega Massimo Venturiello
- è nata in seguito allo straordinario successo che
hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente pubblicati
in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il
privilegio di interpretare. La lingua inventata dal
Maestro, carica di musicalità, arriva nella sua
interezza a chiunque, la parola diventa immagine
ammaliante, la trama inchioda e non consente
distrazione alcuna. Ho pertanto sentito la naturale
esigenza di proseguire il percorso iniziato allestendo
un reading teatrale su “La prima indagine di
Montalbano”. Qui prendono vita i personaggi dei
successivi numerosi romanzi che hanno conquistato
l’interesse di milioni di lettori. Nasce soprattutto il
commissario Montalbano, certamente ancora ignaro
del luminoso destino che il genio del grande Camilleri
gli stava riservando.
Dall’11 al 27 novembre, con spettacoli dal venerdì
alla domenica, Massimo Venturiello dirige ed
interpreta al Teatro Arcobaleno un nuovo
allestimento della tragedia AGAMENNONE, nella
versione di Ghiannis Ritsos, considerato uno dei più
grandi poeti greci del ventesimo secolo, in uno
spettacolo di grande impatto emotivo.
Dopo i dieci anni della guerra di Troia, Agamennone
torna a Micene dove trova sua moglie Clitennestra
che intanto ha tessuto una relazione con Egisto e
maturato un odio profondo nei suoi confronti per aver
sacrificato sua figlia Ifigenia, tanto da predisporne
l’assassinio.
Partendo da questi fatti mitologici narrati da Eschilo,
Ritsos, torturato e perseguitato per le sue idee
progressiste e rivoluzionarie, compie un lavoro di
modernizzazione e umanizzazione mettendo in
evidenza nuove prospettive nelle azioni dei
protagonisti, portando alla luce elementi sconosciuti
dei loro caratteri e disvelando la loro natura
universale che non può prescindere da un discorso di
protesta politica. Agamennone, nostro
contemporaneo, la cui nota arroganza ha ora ceduto
il passo a una dolente umanità, riflette sulle
conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del
destino, sul senso della Storia.
Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il
Laboratorio di Alta Formazione “Officina Pasolini”
della Regione Lazio, nato nel 2015, con l’obiettivo di
consentire un primo concreto accesso “in arte” ai
giovani allievi che lo frequentano. Non è un caso
quindi che in questo spettacolo, come in altri
precedenti, Massimo Venturiello sia affiancato
proprio da alcuni giovani attori diplomati all’interno
della scuola da lui diretta.
Massimo
Venturiello
L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario
più famoso della narrativa contemporanea italiana - spiega
Massimo Venturiello - è nata in seguito allo straordinario
successo che hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente
pubblicati in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il
privilegio di interpretare
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C H I L L Y G O N Z A L E S
È D I N U O V O I N V I A G G I O C O N U N O
S T R A B I L I A N T E S P E T T A C O L O .
Quest'anno il palco sarà un laboratorio, una volta che l'intrattenitore e il suo pubblico si saranno comodamente
sistemati, il programma inizierà e sarà pieno di sorprese.
Dalle composizioni della sua trilogia Solo Piano a nuovi arrangiamenti di vecchi classici e Masterclass, Gonzo
avverte, non possiamo guardarci indietro, dobbiamo correre a tutta velocità nel futuro, la musica è tornata! Chilly
Gonzales è conosciuto tanto per l'intimo tocco pianistico della sua più venduta trilogia di album di Solo Piano,
quanto per la sua sudata spettacolarità e la composizione per celebrità pluripremiate. Riempie le grandi sale
filarmoniche del mondo vestito con le sue pantofole e un accappatoio - in qualsiasi notte lo si può trovare a
performare un sublime recital solista, a dissezionare la musicologia di una hit di Billie Eilish e a mostrare la sua
destrezza lirica come rapper. Si esibisce e scrive canzoni con Jarvis Cocker, Feist e Drake e ha vinto il Grammy
“Best Album of the Year” per la sua collaborazione con i Daft Punk.
Culmine delle esplorazioni nell’insegnamento degli ultimi anni, Chilly Gonzales ha inaugurato nel 2018 la sua
propria scuola di musica: The Gonzervatory. Il suo libro sui "piaceri colpevoli", chiamato Enya, ha ricevuto il
plauso della critica alla sua pubblicazione in diverse lingue nel 2020.
Più recentemente, Gonzo ha pubblicato l'album natalizio diventato immediatamente un nuovo classico A Very
Chilly Christmas e il suo compagno old-school A Very Chilly Christmas TV Special disponibile come VOD. Radio
Monte Carlo è la radio ufficiale dello spettacolo di Chilly Gonzales, Rolling Stone è media partner del concerto.
Lo spettacolo di Chilly Gonzales è In collaborazione con Piano City Milano
Biglietti disponibili solo su: https://www.ticketone.it/artist/chilly-gonzales/
GIORGIA “NORMALE”
A sei anni di distanza dall’ultimo album di inediti
Sono passati sei anni dall’uscita del suo ultimo album di inediti, “ORO NERO”, ma adesso GIORGIA sta per tornare. Dal 4
novembre suona “NORMALE” (Columbia Records / Sony Music), brano prodotto da Big Fish che anticipa il nuovo
attesissimo album di inediti di prossima uscita!
L’annuncio arriva direttamente dai social ufficiali dell’artista, grazie a una serie di clip, girate da Rocco Papaleo, in cui
Giorgia, camminando per le strade di Roma, chiede alla gente comune una loro personale definizione di cos’è “normale”.
Un ritratto vivo e sincero delle diversità e delle somiglianze che caratterizzano ogni individuo.
Le clip sono una piccola anticipazione di un cortometraggio, sempre girato da Rocco Papaleo, in cui al centro ci sarà il
concetto di “normale” e tutte le sue diverse sfumature.
Quasi trent’anni di carriera artistica con 7 milioni di dischi venduti, Giorgia è unanimemente considerata tra le più grandi
artiste italiane di sempre, con una voce capace di virtuosismi tipici delle grandi star d’Oltreoceano e un’enorme carica
interpretativa.
A N C H E S E I L T E M P O P A S S A
Lucio Dalla
mostra all'Ara Pacis di Roma
foto concesse da
Presidente: Rita Medini
Direttrice Coro: Laura Marcora
Promossa e prodotta da Roma
Culture - Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali, è organizzata e
realizzata da C.O.R. Creare
Organizzare Realizzare S.r.l con il
sostegno di Regione Lazio.
L’esposizione, a cura di Alessandro
Nicosia con la Fondazione Lucio
Dalla, è patrocinata da RAI con la
partecipazione di Archivio Luce
Cinecittà.
Special partner Lavoropiù.
Supporto organizzativo di Zètema
Progetto Cultura. Con la
collaborazione tecnica di Universal
Music Publishing Group, SIAE
Società Italiana degli Autori e degli
Editori, BIG|Broker Insurance
Group. Catalogo Skira editore.
Sponsor tecnico Città del Sole.
Il resto lo dice Lucio - con la sua
vita immensa, con i suoi oggetti,
intrisi di creatività.
ASSIA KARAGUIOZOVA
Roma
29/30 Aprile
2023
KILYE MINOGUE
"IMPOSSIBLE PRINCESS"
La principessa in miniatura della pop music, festeggia i 25 anni
dell’iconico album “Impossile Princess” facendolo uscire per la prima
volta in edizione limitata e su vinile in vari formati.
“Impossile Princess” è il sesto album pubblicato dalla tutto pepe
della sitcom Neighbours, dove recita al fianco di un altro astro
nascente del piccolo schermo australiano, Jason Donovan. Nessuno
poteva sospettare che quella frizzante diciottenne, un giorno
sarebbe diventata Kylie Minogue la pop star, capace di vendere 90
milioni di dischi.
Il futuro per lei sembra tracciato, la giovanissima australiana
pubblica un disco dietro l’altro, il primo album Kylie sfiorerà 14 milioni
di copie. Nel 1990, pubblica Rhythm of love, abbandonati i panni
della ragazzina sul palco sfodera una smaliziata e inedita
consapevolezza. Nella sua carriera mette a segno collaborazioni
importanti da Nick Cave ai Pet Shop Boys, a Robbie Williams. Nel
2001 arriva un altro primato per lei, il singolo I just can’t get you out
of my head, si piazza al primo posto in 40 nazioni e vende 10 milioni
di copie. Nonostante il suo aspetto minuto, Kylie Minogue dimostra
un forte carattere, nel 2005 durante un tour, scopre di avere un
tumore al seno, la sua forza e l’affetto dei suoi fan la fanno tornare
sulle scene più forte di prima sfornando due nuovi LP, X e
l’undicesimo album, Aphrodite, che canta l’amore dopo la malattia. Il
primo posto nella classifica inglese riconosce Kylie come l’unica
artista ad aver avuto un disco al primo posto delle vendite in ben
quattro decenni. Il suo carisma e la sua creatività riescono a colpire
anche nel 2012 quando con il suo Anti Tour, lancia la formula dei
concerti intimi, realizzati in piccoli locali destinati a pochi privilegiati.
Oggi con i suoi 54 anni, Kylie Minogue regge saldamente tra le sue
mani la corona di Principessa della musica pop, pubblicando un
album uscito per la prima volta nel 1997: “Impossible Princess”.
Purtroppo questo risulta essere un album sfortunato, in quanto la
sua uscita coincide con la tragica morte di Lady Diana e, per non
creare fraintendimenti con il titolo dell'album (Impossible Princess),
Kylie decide di ritirarlo dal commercio dopo appena due settimane
Franco Michieli.
per essere ristampato solo in seguito. La ristampa non contiene
nessun titolo, e sulla copertina è scritto solo Kylie Minogue.
Dall'album sono stati estratti quattro singoli, “Breathe", "Cowboy
Style", "Some Kind Of Bliss" e "Did It Again”. Kilye Minogue in
questo album esprime finalmente sé stessa. I brani contenuti in
“Impossible Princess” riflettono i diversi stili musicali con cui l’artista
stava sperimentando alla fine degli anni '90, come la Trip -Hop, il
Brit-Pop, il rock, l’elettronica e la dance. Con la straordinaria
fotografia di Stéphane Sednaoui, “Impossible Princess” è uno degli
album più importanti della carriera di Kylie. L’album è disponibile nei
seguenti formati: vinile arancione, vinile viola con stampa artistica in
rilievo, vinile picture disc e vinile viola trasparente (questi ultimi due
disponibili in esclusiva sullo store online di Kylie). Tutti i vinili sono
contenuti all’interno di una custodia apribile con la grafica originale
del disco.
IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA NEI CINEMA DI TUTTO IL MONDO
NEI CINEMA ITALIANI SOLO IL 17 E 18 NOVEMBRE
26 ANNI DOPO GLI STORICI CONCERTI DEGLI OASIS DEL 1996, LIAM GALLAGHER È TORNATO A KNEBWORTH E
HA RACCOLTO 170.000 SPETTATORI. ORA LA STORIA DI QUEI DUE GIORNI STRAORDINARI DIVENTA UN FILM,
DA VEDERE AL CINEMA PER SOLI DUE GIORNI, IL 17 E 18 NOVEMBRE.
Trafalgar Releasing, Warner Music Entertainment e MTV
Entertainment Studios sono lieti di annunciare l’arrivo nelle sale
cinematografiche di tutto il mondo del docu-film Liam Gallagher –
Knebworth 22, che debutterà nei cinema italiani solo il 17 e il 18
novembre (prevendite aperte da oggi, 21 ottobre. Elenco sale su
nexodigital.it). Le proiezioni in sala saranno arricchite da due
canzoni aggiuntive tratte dall’esibizione di Knebworth che
verranno suonate in chiusura del docu-film: un contenuto
esclusivo per le sale cinematografiche che non apparirà in
nessun’altra uscita del film e che i fan potranno godersi sul
grande schermo solo in questa occasione.
All’inizio di quest’anno Liam Gallagher ha superato ogni
aspettativa ed è tornato a Knebworth, circa 26 anni dopo gli
storici concerti degli Oasis del 1996. L’evento di quest’anno ha
coinciso con la pubblicazione del terzo album da solista, C’mon
You Know, che è valso la conquista del suo terzo numero uno
nella classifica degli album in UK.
Liam Gallagher – Knebworth 22, diretto da Toby L (Foals – Rip
Up The Road / Olivia Rodrigo – Sour Prom / Tonight With Arlo
Parks / Bastille – ReOrchestrated / Rihanna – 777), è un
documentario che riporta Liam Gallagher nel luogo delle
esibizioni più importanti della sua ex band, con interviste inedite,
dietro le quinte e filmati dei concerti ripresi da 20 camere. Ma il
docu-film si spinge anche oltre, alla ricerca di storie e punti di
vista di collaboratori e fan di diverse generazioni provenienti da
tutto il mondo, confrontando il contesto emotivo e sociale degli
spettacoli degli anni ’90 rispetto al tumulto della nostra epoca
attuale.
Racconta Liam Gallagher: “Sono ancora sotto shock per il fatto di
aver potuto suonare a Knebworth due sere, 26 anni dopo averci
suonato con gli Oasis. Sto ancora cercando di capacitarmene.
Aver suonato per più generazioni nello stesso luogo a così tanti
anni di distanza è stato biblico, anzi qualcosa di più. Sono felice
di averlo documentato. Per me Knebworth è stato e sarà sempre
una celebrazione dei fan e della musica. Godetevi il film e
rifacciamolo tra altri 26 anni“.
Il regista Toby aggiunge: “Volevamo aggiungere un altro livello
alla storia di Liam Gallagher, celebrando il suo ritorno in un luogo
così sacro come artista solista, ma anche condividendone la luce
con coloro che rendono Knebworth un luogo così importante: le
persone. Pochi spettacoli raggiungeranno mai una tale portata e
pochi momenti preziosi come quello vissuto all’inizio dell’estate
possono significare tantissimo per tante persone. In un momento
in cui è facile sentirsi impotenti di fronte al peso del mondo che ci
circonda, speriamo che questo film possa essere un piccolo
promemoria di ciò che siamo in grado di superare. È una lettera
d’amore alla musica dal vivo e all’essere di nuovo insieme“.
Kate Shepherd, Managing Director di Warner Music
Entertainment UK, ha dichiarato: “Liam è all’apice delle sue
capacità e per noi era davvero importante catturare non solo la
sua incredibile performance, ma anche i fan multigenerazionali
che hanno reso questo momento così fondamentale. Questo film
dimostra che Liam è una delle più grandi rockstar britanniche di
sempre e che la portata del suo lavoro è più forte che mai“.
In Italia il docu-film è distribuito in esclusiva da Nexo Digital in
collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e
Live Nation.
Bono Vox
‘ S U R R E N D E R : 4 0 S O N G S , O N E S T O R Y ’ ,
Un’autobiografia per il frontman degli U2, in
uscita il primo novembre e con book tour
annesso
Nel Libro “Surreneder: 40 Song, One
Story”, Bono Vox frontman degli U2,
consegna al mondo la sua storia, in due
versioni, cartacea e audiolibro letto da lui
stesso. La storia inizia nel 1976, giorno del
suo 18esimo compleanno, quando Bono
nota un volantino appeso alla bacheca del
suo liceo: " batterista cerca musicisti per la
band". "Divertente come arrivi casualmente
al tuo destino", scrive Bono. «Siamo tutti
stipati nella cucina di Larry. Come
possiamo inserire tutta la batteria, gli
amplificatori e le apprendiste rockstar in
una stanza così piccola?"
Il sottotitolo ‘40 Songs, One Story’ prende
spunto dai 40 capitoli in cui è diviso il libro,
ognuno intitolato come una canzone degli
U2. Inoltre Bono ha anche realizzato 40
disegni originali che appaiono in diverse
parti dell’autobiografia. "Quando ho
cominciato questo libro – ha spiegato
l’artista – speravo di descrivere nel
dettaglio ciò che avevo precedentemente
schematizzato nelle canzoni. Le persone, i
luoghi, le opportunità della mia vita.
"Arrendersi" (Surrender, ndr) è una parola
carica di significati per me. Essendo
cresciuto nell’Irlanda negli anni 70 con i
pugni alzati (musicalmente parlando) non
era un concetto naturale. Una parola a cui
ho girato intorno solo quando ho
cominciato a raccogliere i pensieri per il
libro... Surrender è la storia della
mancanza di progresso di un pellegrino
accompagnata da una giusta dose di
divertimento".
Uno dei capitoli più intensi è “Iris (Hold Me
Close)”, dal nome della canzone degli U2
ispirata a sua madre, Bono ricorda, in
queste pagine, il giorno in cui sua madre
morì inaspettatamente per un aneurisma
cerebrale – la stessa causa di morte
condivisa da due delle sue cinque sorelle –
e lui aveva appena 14 anni. Iris era crollata
al funerale di suo padre, il nonno di Bono,
e in seguito era morta in ospedale.
“Norman [Il fratello di Bono] ed io veniamo
portati in ospedale per salutarla. È ancora
viva, il pastore locale Sydney Laing, il
padre della ragazza con la quale sto
uscendo, è qui… «Ruth è fuori dalla stanza
d'ospedale, a piangere, con mio padre, i
cui occhi hanno meno vita di quelli di mia
madre. Entro nella stanza, sono in guerra
con l'universo, ma Iris sembra pacifica. È
difficile immaginare che gran parte di lei se
ne sia già andata. Le teniamo la mano…".
L’unica volta che Bono Vox ha cantato in
pubblico per sua madre era il 1974 poco
tempo prima che lei morisse. In questo
capitolo lui stesso racconta come la morte
dell’adorata madre alla fine lo abbia spinto
a diventare una rockstar.
Dall'Auditorium Europa di Bologna è partito il tuor “PFM 1972-2022”, per festeggiare i 50 anni della Premiata
Forneria Marconi. Nel gennaio del 1972 la PFM pubblicava “Storia di Un Minuto” primo album in studio del
gruppo musicale italiano. Con questo album la PFM fu il primo gruppo musicale a raggiungere la vetta delle
classifiche nazionali ed essere inserito, secondo la rivista Rolling Stone Italia, nella classifica dei 100 dischi
italiani più belli di sempre occupando la posizione numero 44.
A 50 anni da quell’ esordio , la PFM – Premiata Forneria Marconi ha pensato bene di festeggiare con un tour
che sta portando la band a suonare dal vivo nei principali teatri italiani con il tour “PFM 1972-2022”. La band
suonerà tutti i propri successi, partendo proprio da “Storia di un minute,” passando per “Ho sognato pecore
elettriche”fino ad abbracciare la poesia di Fabrizio De André”.
I concerti della PFM sono un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che fanno sentire lo
spettatore nel presente, ma allo stesso tempo lo proiettano verso il futuro. Video proiezioni e scenografie
virtuali arricchiscono questo viaggio cinquantennale, che abbraccia anche la poesia di Fabrizio De André. Le
serate sono aperte dai Barock Project, band scelta direttamente da PFM tra i gruppi del panorama del nuovo
prog internazionale. “PFM 1972-2022”, prodotto da D&D Concerti e distribuito da D&D Concerti in
collaborazione con Ventidieci
5 novembre ALESSANDRIA
10 novembre BERGAMO
19 novembre VARESE
16 novembre TORINO
22 novembre MILANO
23 novembre MILANO
25 novembre FIRENZE
Venerdì 28 ottobre inizierà la prima fase di casting per
la seconda edizione di “Una Voce Per San Marino”
presso la Sala Polivalente Little Tony a San Marino.
"Una voce per San Marino" è il festival nato dalla
collaborazione tra Media Evolution srl, la Segreteria di
Stato per il Turismo, Poste, Cooperazione ed Expo
della Repubblica di San Marino, e San Marino RTV, la
Radiotelevisione della Repubblica di San Marino. La
selezione sarà in un'unica grande categoria per il
Paese più piccolo in gara all'Eurovision Song Contest.
Coniugare la territorialità, la partecipazione di nuove
proposte e la presenza di artisti già affermati: il tutto
all’insegna della qualità musicale e della capacità di
Una Voce per San Marino di rappresentare un
trampolino di lancio nel panorama musicale
internazionale.
Le candidature possono essere presentate da coloro
che entro il 30 novembre 2022 che abbiano compiuto i
16 anni d'età sul sito www.unavocepersanmarino.com
senza limitazioni di cittadinanza e di scelta della
lingua nell’interpretazione del brano presentato per il
concorso. Successivamente seguirà una fase
formativa e di casting che si svolgerà nell'arco di due
giorni. Nel corso del mese di febbraio 2023 saranno
previste 5 semifinali, 4 derivanti dalle selezioni e 1 di
ripescaggio, che termineranno con la finalissima del
25 febbraio 2023 dove sarà individuato un soggetto
vincitore che parteciperà alla prossima edizione
dell'Eurovision Song Contest come rappresentante
della Repubblica di San Marino.
Regolamento ufficiale del Festival.
“IO E LA MIA FAMIGLIA DI BARBARI”
i l n u o v o l i b r o d i P a c i f o
PACIFICO (al secolo Luigi “Gino” De Crescenzo) ha presentato il suo ultimo romanzo “Io e la mia famiglia di
barbari” presso l’Istituto Italiano di Cultura di PARIGI (Francia) con uno speciale ed emozionante concerto in
cui, accompagnato da Antonio Leofreddi (viola), proporrà in versione acustica un best of dei brani del suo
repertorio. Modererà l’incontro Diego Marani, direttore l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.
In “Io e la mia famiglia di barbari”, edito da La nave di Teseo (176 pagine – 18 euro), Pacifico racconta la storia
dei suoi genitori, Pia e Guido, e della sua famiglia – una sorta di armata Brancaleone – che dalla Campania
degli anni ’60 si trasferisce a Milano per cercare fortuna e lavoro, fino ad arrivare al suo trasferimento a Parigi.
Costruisce a piccoli passi, soffermandosi su particolari momenti, situazioni o gesti, la saga dell’emigrazione,
tra umorismo, commozione e amore per la sua stramba famiglia.
Sin dalla copertina, scatto realizzato intorno agli anni ‘50 dal grande interprete della fotografia contemporanea
Nino Migliori (classe 1926), ci si immerge immediatamente nell’atmosfera intima e delicata del romanzo, che
cattura momenti di una quotidianità fragile e solida, allo stesso tempo.
Pacifico è un musicista, scrittore, autore e cantautore tra i più stimati del panorama italiano, ha all’attivo sei
dischi e un EP a suo nome (“Pacifico”, “Musica Leggera”, “Dal giardino tropicale”, “Dentro ogni casa”, “Una
voce non basta” e “Bastasse il cielo”). Negli anni ha partecipato due volte al Festival di Sanremo e si è
aggiudicato prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco per la Migliore Opera Prima, la Targa Tenco
2015 come Migliore canzone dell’anno con il brano “Le storie che non conosci”, scritto e interpretato con
Samuele Bersani, e il Premio della Miglior Musica al Festival di Sanremo. Il suo primo romanzo, Ti ho dato un
bacio mentre dormivi, è stato ripubblicato da La nave di Teseo nel 2020, per Baldini+Castoldi ha pubblicato nel
2019 una breve raccolta di pensieri intitolata Le mosche. Ha lavorato per il cinema e il suo brano “Gli anni
davanti” è stato candidato come miglior canzone ai Nastri d’Argento 2021. Per il teatro ha scritto e interpretato
un monologo, “Boxe a Milano”. Come autore musicale, oltre al decennale sodalizio con Gianna Nannini, nel
corso della sua carriera ha scritto per Andrea Bocelli, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Malika Ayane, Eros
Ramazzotti, Zucchero, Giorgia, Antonello Venditti, Extraliscio, Claudio Capeo e molti altri. Ha, inoltre, duettato
con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui anche Ivano Fossati, Marisa Monte, Ana Moura.
ALESSANDRO DANIELE
"VI RACCONTO CHI ERA MIO PADRE"
Pino Daniele - “Tutto quello che mi ha dato emozione
viene alla luce” è il libro sul mitico “Mascalzone Latino”,
scritto dal figlio Alessandro ed edito da Rai Libri,
disponibile in libreria e negli store digitali. La vita e le
circostanze che stanno dietro l’arte e le canzoni di Pino
Daniele: dall’infanzia all’esplosione del suo straordinario
e incredibile talento creativo, dagli anni della
consacrazione musicale al successo internazionale.
Napoli e i suoi mille colori, i sentimenti che vivono e
fioriscono tra gli accordi: dall’amore per la chitarra
scoperto da ragazzo tra le strade di un basso napoletano
alla certezza di non poter stare senza fare musica. Un
viaggio che ha come punto di partenza e di arrivo
assoluti la musica. Il libro è l’omaggio di un figlio a un
padre, ma anche un documento che ripercorre i primi
anni della carriera dell’artista, album dopo album. E in
mezzo la vita. Alessandro Daniele racconta il musicista
fiero della propria notorietà e al tempo stesso timido di
fronte all’immensa popolarità. L’uomo che attraverso le
proprie note e la propria voce ha sedotto (e mai
abbandonato) milioni di fans.
“Questo è per me un documento che mette insieme
l’uomo e l’artista – dichiara Alessandro Daniele –
perché non credo esista una separazione tra i due. Il
libro traccia un percorso cronologico della sua vita,
racconta il momento in cui papà incontra se stesso,
deve farci i conti e trovare l’equilibrio, anzi l’armonia,
e risulterà essere il rapporto più complicato che
dovrà gestire nella sua vita.
Il libro finanzia “i suoni delle emozioni” per il contrasto
alla povertà educativa ed il disagio scolastico, un
progetto che Alessandro Daniele cura da qualche anno
con la Fondazione Pino Daniele e che si basa sul
sistema di valori di suo padre, atto ad utilizzare la musica
come linguaggio per comunicare gli stati d’animo ed i
sentimenti (info: www.fondazionepinodaniele.org).
Alessandro Daniele (Napoli, 1979) è project manager e
produttore artistico in ambito musicale. Secondogenito di
Pino Daniele, ha lavorato per quindici anni con il padre,
diventandone in breve tempo il personal manager. È
docente di varie discipline dell’organizzazione e della
gestione dello spettacolo al conservatorio di Musica
Giuseppe Verdi di Milano. Dirige la Fondazione Pino
Daniele ETS per il perseguimento delle attività sociali e
benefiche intraprese dal padre, preservandone la
memoria attraverso iniziative culturali e musicali in suo
nome, laboratori di ricerca musicale e la formazione
artistica di giovani talenti.
PINO DANIELE E ALESSADNRO DANIELE
WAR
LA GUERRA INDESIDERATA
DAL 10 NOVEMBRE AL CINEMA
Nel cast, in un piccolo ruolo, il nostro direttore Fabrizio Silvestri.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, il nuovo film di Gianni Zanasi con Edoardo Leo e Miriam
Leone è un’attuale war-comedy ambientata nel nostro Paese.
Scritto nella primavera del 2019 e mentre nella primavera del 2022, era in fase di montaggio, (così riporta il
press book) la Russia invade l’Ucraina. Il regista racconta che quando Putin invade l'Ukraina un amico gli
scrive: “Tu sei un veggente”, e lui risponde “No, io non prevedo il futuro, è il futuro che sta andando all’indietro.
Inconsapevolmente Zanasi La penso davvero così. E mi auguro, nell’orrore di quello che sta succedendo, che il
cinema possa ancora una volta rimettere il futuro dove è giusto che stia. Dopo il presente”.
Nel film oltre agli attori protagonisti, Edoardo Leo, Miriam Leone Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano
Fresi e altri, compare dopo quasi 30 dal suo debutto incortometraggio diretto dal regista Luigi Cecinelli anche il
nostro direttore Fabrizio Silvestri. La scena è stata girata a Sabaudia con il protagonista Edoardo Leo prima
che scoppiasse a guerra.
Il film racconta la storia di Tom, laureato in lingue romanze, allevatore di vongole. Lea, la figlia maggiore del
sottosegretario alla Difesa, fa la terapeuta all’Asl. Al primo incontro è subito scontro. Ma non è nulla in
confronto a ciò che succede intorno a loro: un tragico incidente diplomatico tra Spagna e Italia sta scatenando
l’impensabile, una guerra nel cuore dell’Europa. E, per quanto incredibile, soltanto Tom e Lea sembrano poterla
fermare. Dal regista di "Troppa grazia" e "Non pensarci", una war-comedy che il destino, reso folle dalla storia,
ha voluto disperatamente attuale.
Una produzione Pupkin Production, Vision Distribution, Éloïse Film, in collaborazione con Sky e Amazon Prime
Martina, 15 anni, è un’atleta della Vis Invicta, la
squadra che rappresenta l’Italia al prestigioso
torneo Winter Fox. Dopo essere stata ferma a
causa di un misterioso infortunio, Martina torna
a gareggiare per dimostrare, soprattutto a sé
stessa, il suo valore. Insieme nella squadra, le
inseparabili Carla e Nadia, le più forti, e Anna e
Benedetta, soprannominate “le inutili”. Con
questo torneo le loro vite potrebbero cambiare.
Per un’intera settimana, infatti, giorno dopo
giorno, chiuse in un albergo di montagna
rimasto fermo nel tempo, si sfideranno insieme
alle atlete di altre quattro squadre cercando di
centrare l’obiettivo più alto: un posto alle
prossime Olimpiadi. Ad accompagnarle in
questa sfida, la coach Rachele e il medico
sportivo Alex, gli adulti che le ragazze, da anni,
vedono più dei loro genitori. La morte di una
ragazza, il cui corpo viene ritrovato nei boschi,
però, cambia tutto. E l’indagine sull’omicidio
diventa l’occasione per immergerci nel mondo
delle protagoniste, scoprire i loro segreti,
smascherare le loro bugie, e quelle, ben più
pericolose, degli adulti.
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Basato sull'omonimo romanzo di Ilaria Bernardini, Corpo
Libero è un thriller ambientato nel mondo della ginnastica
artistica femminile, in un’Italia montana e remota, durante
una settimana di un rigido inverno che cambierà per
sempre i destini delle nostre giovani protagoniste.
È una storia di formazione, un viaggio attraverso
l’adolescenza che ha al suo centro sia la voglia che la
paura di crescere. È il racconto di uno sport fatto di
leggerezza, salti e voli, ma anche di addestramento
militare, regole severe e di terribili e continui sacrifici. Un
racconto di genere ma allo stesso tempo ritmato, pop e
vitale come solo l’adolescenza può essere.
Corpo Libero è una serie in sei puntate, disponibile su
Paramount+ dal 26 ottobre 2022 e dal 2023 su Rai2.
Scritta da Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi, Chiara
Barzini e Giordana Mari e diretta da Cosima Spender e
Valerio Bonelli, la serie è una coproduzione Indigo Film e
Network Movie in coproduzione con ZDFneo, in
collaborazione con Rai Fiction e Paramount+ e in
associazione con All3Media International
ALESSANDRO SPERDUTI
Dante giovane
Un musical in puro stile hollywoodiano, ma completamente made in Italy, (qualcuno ha già pensato di
affibbiargli l’etichetta di “La-la-la italiano”), The Land of Dreams di Nicola Abbatangelo in uscita nei cinema a
a novembre, è stato presentato ad Alice nella Città, rassegna parallela della Festa del Cinema di Roma.
Il film racconta le vicende di una ragazza piena di sogni e ambizioni nella New York degli anni ’20. Caterina
Shulha interpetra la protagonista Eva, George Blagden, già noto per i suoi ruoli in Vikings e Versailles è il
misterioso e affascinante pianista Armie, Edoardo Pesce interpreta il boss mafioso che pretende le attenzioni
di Eva, Clemente Proietti, Paolo Calabresi è il suo scagnozzo Vincent e Stefano Fresi è il padrone del locale
dove la ragazza lavora in attesa di realizzare i suoi sogni. Nel cast anche le attirci Carla Signoris eMarina
Rocco. Le coreografie sono state realizzate dall londinese Oke Wambu. (Absolute Beginners -Mirian si
sveglia a mezzanotte - Chess). In una intervita Nicola Abbagnato, al suo debutto in un lungumetraggio sul
musical, ci ha raccontato come nasce.
Nicola Abbatangelo, perché proprio un musical?
Perché proprio un musical? Forse perché ha sempre esercitato su di me un forte fascino. Nella sua
“completezza espressiva” erano condensate tutte le mie passioni e questo poteva offrirmi il linguaggio
perfetto per esprimere al meglio la carica emotiva dei personaggi che volevo raccontare. The Land of Dreams
quindi ha rappresentato per me la gioia di esordire con un lungometraggio, dando corpo alla mia più grande
passione. Ma soprattutto ha rappresentato una triplice sfida: raccontare la storia che avevo a cuore
sperimentando un nuovo genere, attualizzandolo e realizzandolo in Italia. The Land of Dreams, come dice il
nome stesso, è un film sui sogni, su quelli che sono una dolce evasione dalla vita di tutti i giorni ma che,
proprio per questo, spesso si tramutano in subdole prigioni. Sin da subito volevo che il pubblico percepisse
queste contraddizioni con le immagini, i colori, la scenografia e da ogni singolo elemento della scena.
Come ha scelto gli attori?
Trovare attori perfetti per il ruolo, che avessero anche doti canore e nel ballo, non è stato per nulla semplice. I
casting svolti tra Italia, Inghilterra e Bulgaria hanno permesso di formare un gruppo di attori eccezionale. E la
sua eterogeneità ha saputo donarmi sfumature davvero inaspettate. Porto nel cuore i momenti del casting di ogni
singolo attore. Riesco ancora a sentire le emozioni della sala prove, mentre io già immaginavo tutti loro cantare
insieme e creare quel gruppo che poi ci ha permesso di realizzare il nostro sogno. Provo molta nostalgia per la
passione che quel gruppo ha donato al progetto con ore di canto, ballo, trucco, prove costume, anche solo per
pochi minuti di girato.
E’ soddisfatto del risultato?
Il mio obiettivo era quello di creare un musical credibile e onesto e per avvicinarmi a questo risultato le sfide da
affrontare sono state diverse. Avevo stampato nella mente musical come Les miserables o Moulin Rouge dove la
parte “cantata” emerge in modo talmente naturale da sembrare quasi ovvia durante la visione del film. Non una
serie di stacchetti musicali, ma una progressione spontanea delle emozioni. Per ottenere questo risultato è stato
fondamentale che gli snodi narrativi più rilevanti fossero affidati al canto e che il flusso di lavoro si modellasse
sugli attori e sulla loro libertà di espressione. Come passare dal recitato al cantato? Come una canzone può
esprimere il momento più basso di un personaggio? E quello più alto? Una pausa leggermente prolungata, un
sospiro inaspettato, un silenzio improvvisato: sono questi gli elementi che differenziano per me un musical da un
videoclip ed ero certo che sarebbe stato impensabile ottenerlo solo con un playback registrato mesi prima in uno
studio di registrazione. Per questo non abbiamo sviluppato brani rigidi e completamente definiti, ma
semplicemente basi su cui stendere le emozioni degli interpreti che indicavano la strada alla musica e non
viceversa. Dopo il montaggio - e dopo tanti mesi di attesa - abbiamo chiuso tutta l’orchestrazione e finalmente il
musical vero e proprio ha iniziato a prendere forma.
Mi sembra di capire che per realizzare questo film ha dovuto superare tante sfide ce n’è una in particolare
di cui va fiero?
Una sfida importante era quella di fornire agli attori il giusto feeling della scena, nonostante il massiccio uso del
Green screen. Il film infatti si svolge tre le ambientazioni di una New York degli anni ’20 e quelle di un mondo
onirico e fantastico come la fiaccola della Statua della Libertà, il pontile che dà su Manhattan o addirittura
l’interno di una trincea. Abbiamo quindi optato per ricostruire il 90% delle location all’interno di diversi teatri di
posa, per avere la possibilità di controllare ogni singolo elemento. Indimenticabile per me una scena, di per sé
molto semplice, in cui Eva deve entrare nel mondo straordinario - ovvero nella cantina del protagonista. Volevo a
tutti i costi sottolineare il gusto magico del momento senza però ricorrere alle immagini la tecnica CGI, per gli
addetti ai lavori. Dopo intere giornate passate tra frustrazione e idee scartate, un pomeriggio il direttore della
fotografia, lo scenografo e io ci siamo guardati negli occhi e all'unisono abbiamo detto: “allaghiamo la cantina!”.
Si trattava di soli dieci centimetri di acqua, ma, grazie a tutti i riflessi, quella scena di appena un minuto ha
acquisito il tono che avevo in mente. Non perdere questa artigianalità, che sempre ci distingue, è stato lo spirito
con il quale abbiamo costruito l’intero set, ottimizzando ogni singolo centimetro con lo scopo di realizzare un film
dall'impatto visivo entusiasmante.
The Land of Dreams non è il suo primo musical, lei aveva già girato un cortometraggio dal titolo Beauty,
in questo lungometraggio sembra che le coreografie abbiano maggior spazio…
Esatto… Al contrario del mio primo progetto musical, il cortometraggio Beauty, The Land of Dreams è stato
arricchito da numerose coreografie. All’inizio della preparazione ero molto emozionato e intimorito allo stesso
tempo. La nostra prima sfida è stata il brano di apertura, spauracchio di chiunque si cimenti in un musical.
Sapevo che da questo momento si sarebbe settato il mood del film e volevo che tutto fosse creato per un solo
scopo: presentare Eva, la protagonista. Volevo aprire “in grande" ma la mia scommessa era che il pubblico alla
fine della coreografia si ricordasse di lei. Tutto si sarebbe dovuto dissolvere una volta arrivati sul suo volto. Per
questo è stato pensato come un continuo zoom emozionale, un unico piano sequenza che abbiamo provato per
diversi giorni e che ha coinvolto non solo il corpo di ballo ma anche musicisti, comparse, scenografia, costumi,
make up e ovviamente gli attori. Il vero scopo della coreografia quindi possiamo dire è sempre stato quello di
condurre la macchina da presa attraverso la storia, portando il pubblico sottobraccio dal mondo reale a quello dei
sogni.
Quale insegnamento le lascia “The Land of Dreams”?
Ho iniziato definendo The Land Of Dreams un film sui sogni e la realizzazione del mio più grande sogno. Ma
l'insegnamento migliore che mi ha lasciato è che i sogni sono impossibili da realizzare da soli. E infatti io ho
avuto la fortuna di lavorare con una squadra di persone magnifiche. Una squadra che è andata al di là di
qualsiasi mia immaginazione, di qualsiasi mio... Sogno.
Foto di scena
Edoardo Pesce
Foto di scena
Caterina Shulha
Foto di scena
Marina Rocco
Foto di scena
Carla Signoris
Nicola Abbaganto
regista
LA VOCE DEL
PADRONE
FRANCO BIATTATO
Le più emozionanti interpretazioni di Battiato si
intrecciano con testimonianze d’eccezione, in un
viaggio nella musica e nella vita di un cantautore
unico. Un omaggio al musicista e al suo storico
album ‘La Voce del Padrone’, il primo in Italia a
superare il record di oltre 1 milione di copie
vendute nel 1982. Dal 28 novembre al 4 dicembre
solo al cinema, con Altre Storie e RS productions.
Per celebrare Franco Battiato, genio indiscusso
della musica italiana, arriva sul grande schermo,
dopo la presentazione al Taormina Film Fest 2022,
il film evento Franco Battiato – La Voce del Padrone
diretto da Marco Spagnoli, dal 28 novembre al 4
dicembre solo al cinema, grazie alla distribuzione
theatrical di qualità firmata Altre Storie e RS
productions. Prodotto da RS Productions e ITsART,
la piattaforma streaming dedicata all'arte e alla
cultura italiana, il film evento Franco Battiato – La
Voce del Padrone è un viaggio nella musica e nella
vita di Battiato, attraverso le sue esibizioni più
significative, immagini di repertorio e i racconti di
testimoni d’eccezione che ci restituiscono la sua
storia e la sua personalità. Ad accompagnare lo
spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i
più grandi produttori discografici italiani, autore
del film insieme al regista, e caro amico di Franco
Battiato. Partendo da Milano e arrivando fino a
Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra
personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem
Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara
Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo
Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina,
Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius,
Carlo Guaitoli e tanti altri che lo conoscevano bene
e che possono restituire al pubblico uno spaccato
della sua musica e della sua filosofia di vita.
Natale anticipato per un pubblico di giovanissimi con LO SCHIACCIANOCI E IL FLAUTO MAGICO, film
animato diretto da Vikor Glukhusin con la storia di Marie, che non accetta che sua madre si risposi con un
viscido usuraio. L'uomo regala a Marie la bambola di uno Schiaccianoci e da allora i suoi giocattoli prendono
vita e lei si ritrova nel magico mondo delle bambole, dove scopre che lo Schiaccianoci altri non è che il
principe George, divenuto a sua volta una bambola per un incantesimo. Marie vivrà mille avventure e
viaggerà fino alla Terra dei Fiori per sconfiggere la terribile minaccia dei Topi che hanno occupato il regno del
principe George. A dar la voce alla protagonista Marie è la star del web Charlotte M., giovanissima content
creator e con un bacino digitale che supera il milione di follower. Il film, coproduzione Russia/Ungheria in sala
dal 3 novembre distribuito da Notorious Pictures, è ispirato al grande classico di Alexandre Dumas con le
celebri musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij (ANSA).
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In un momento in cui la crisi energetica e la situazione internazionale rendono il nostro quotidiano fragile e incerto, arriva,
forte, un messaggio di speranza dal mondo dell’arte, capace sempre di leggere il contemporaneo interconnesso tra cultura,
società, economia e ambiente.
Su questo sfondo ha aperto il 28 ottobre 2022 all’Istituto di Sant’Antonio dei Portoghesi a Roma, la nuova mostra personale
della pittrice neoespressionista Karen Thomas, accompagnata - in una formula espositiva inedita - dallo sguardo di Cesare
Iani che, con la sua esperienza e capacità di leggere l’animo umano attraverso le discipline delle neuroscienze, ci
accompagna in una sala dedicata, con la sua fotografia, in contesti dove l’uomo è al centro di un ritrovato bioritmo urbano,
proprio di un suo linguaggio e di un suo metabolismo. La sua pelle sono le facciate degli edifici, a volte specchiati, a volte
vere e proprie opere a cielo aperto; le sue arterie sono strade percorse da volti gentili - e sorprende la capacità di cogliere la
serenità di chi le percorre fino ad arrivare al cuore, il centro storico, che può essere un borgo, una campagna, e tu visitatore
ne riesci a percepire la forza vitale, dai colori, dalla prospettiva, dall’ anima che esce fuori dallo scatto.
Due sguardi quello femminile e quello maschile che si incontrano, raccontando reciprocamente l’ indoor e l’outdoor di un
modo di vivere l’arte, con lo sguardo di chi ha percorso tanta vita e sa che l’essenza è anche, o soprattutto, nelle piccole
cose.
La città e la natura diventano i poli dell’energia, vitale, travolgente, umana. La mostra nel suo insieme ci rimette al centro di
un paradigma che vacilla, soprattutto dopo l’esperienza del lockdown, e ci permette di trovare nuove forme e nuovi spazi, di
ripartire davvero attraverso l’arte, la scienza e tutto ciò che di bello l’uomo riesce a fare nel rispetto del nostro Pianeta.
Nella luce è una vera primavera di colori. Una primavera che esplode nelle storiche sale di via dei Portoghesi 6, dove passi
su passi, secoli su secoli, si è praticata l’ospitalità, culturale, mediterranea, cifra del nostro essere europei. Cifra dell’arte di
Karen Thomas che su grandi tele ci racconta di un ritrovato bisogno di spazio, di dialogo, dove raccontare una Storia tra le
storie, un luogo dove i visitatori possono tornare ad intrecciare i loro sguard
La mostra, a cura di Ilaria Sergi e Emilia Orlando, si collega all’ impegno dei due Artisti a fianco della ricerca scientifica a
supporto delle malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità. Una delle opere di Karen Thomas “Cosmo Illuminato” è stata
scelta dall’Istituto di ricerca come immagine del Research Topic “Advances in Neurohabilitation Strategies for Children with
Rare Neurological Disorder”.
Vincenzo Galluzzo è nato in Sicilia e vive a Roma da 34 anni. A quasi sessantatré
anni, pur dipingendo dalla tenera età, possiamo definirlo un artista emergente,
avendo interrotto il suo percorso creativo per venti anni. La sua ultima personale
difatti è stata nel 2001 alla New York University.
Lo scorso anno, ha ripreso i pennelli in mano, complice il lockdown e, con sua
sorpresa, si è riscoperto un pittore astrattista. La pittura astratta di Galluzzo ha colpito
il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, curatore della Biennale di Venezia, che lo sta
seguendo e promuovendo. Una sua estimatrice è anche Clara Tosi Panphili. E non
solo, Gianni Dunil, Stefania Pieralice, Giordano Boetti. Di lui hanno scritto in passato
Maria Antonietta Scarpati, Gabriele Simongini.
Lo scorso giugno si è riaffacciato con una personale intitolata THE CAGE alla galleria
d’arte il LEONE di Roma, dove ha ottenuto successo di Critica e di pubblico.
Adesso si prepara per una personale a Carrara, per una collettiva al palazzo della
Cancelleria a Roma e ad altri impegni in via di definizione. È presente nell’Atlante
della Storia dell’ARTE Contemporanea DE AGOSTINI e sarà presente nel nuovo
Catalogo della GIUNTI editore. Sottoponiamo a voi, le opere del maestro Vincenzo
Galluzzo perché le riteniamo degne di visione. La collezione che presentiamo si
intitola, come già detto, THE CAGE, attraverso la quale Galluzzo, con un intricato e
labirintico intreccio di linee, vuole rappresentare il tempo che stiamo vivendo.
N I C L A M E N C H I
Chi è Nicla Menchi: il 28 febbraio
scorso Nicla Menchi ha compiuto 95
anni. Nella sua prima vita - fino a poco
tempo fa - è stata locandiera di lusso,
la regina indiscussa della “Casetta
delle selve”, un petit hotel arrampicato
sui monti di San Giuliano Terme (PI) e
citato nelle migliori guide
internazionali. Poi si è dedicata a tutti i
suoi passatempi e passioni,
comunque coltivati anche in
precedenza: la pittura una delle cose
che sorprendono subito entrando nelle
belle stanze di Nicla sono i quadri. Le
pareti ne sono piene e trionfano colori
energici, positivi, che mettono subito
dentro l'osservatore una sensazione di
benessere e vigore. I quadri sono tutti
suoi, li ha dipinti lei, (Nicla la bella
signora crea le etichette delle
marmellate preparate coi frutti dei suoi
alberi, raccolti arrampicandosi sui
rami), il cucito (realizza tappeti di
cashmere) e la scrittura. Il suo primo
libro “Soprattutto buonumore”, 2010,
Nerbini editore, è nato quasi come
omaggio obbligatorio da parte
dell'autrice alla splendida dimora in cui
vive e alle centinaia di ospiti che
l'hanno scelta per brevi periodi di
vacanza o lunghe pause di
meditazione; è stato adottato come
testo didattico in una scuola media di
San Giuliano. Sono seguiti altri tre
titoli, tutti pubblicati con le Edizioni
Ets: “Il triangolo... e altre geometrie”,
2014; “La casa chiacchierina e i
racconti di *LEI*”, 2015; “Il
quadernone di Nicla”, 2015. Le pagine
di Menchi, mai volgari e scritte con un
italiano ricercato ma scorrevole,
descrivono lo straordinario che si
nasconde dietro ogni dettaglio
quotidiano. E spesso sono brevi
momenti di poesia. Chiunque sia
stato, anche per una sola sera, in
compagnia di Nicla e ospite della
Casetta delle selve (la porta tuttora è
sempre aperta ad amici e non), è
rimasto affascinato dall'energia che
sprigiona la padrona di casa e dalla
magia del luogo e del panorama: le
camere non sono numerate, ma
indicate con un colore, lo stesso che
ne caratterizza gli elementi
dell'arredamento (per esempio, nella
camera Azzurra, tutto è abbinato a
quella tinta) e la vista, nei giorni di bel
tempo, sconfina sino alla Corsica.
Menchi, protagonista silenziosa in
un'epoca di effimero valorizzato solo
dal bombardamento dei media, ha un
piccolo sogno: tramandare i suoi
segreti a tutti quelli che sono ancora
innamorati della vita.
Natale 2022: quando aprono e quando chiudono le scuole
In Puglia, Trentino, Molise, Campania, Liguria, Sicilia,
Piemonte, Lazio e Sardegna scuole chiuse già di venerdì 23
dicembre. In Provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia,
Veneto, Marche, Toscana, Valle d'Aosta, Basilicata, Emilia
Romagna e Abruzzo si partirà invece con sabato 24
dicembre.Le vacanze di Natale-Capodanno 2022-2023
termineranno invece il 6 gennaio in Trentino, Toscana,
Campania e Emilia Romagna, Lazio e Sardegna, finiranno
invece il 7 gennaio (come ultimo giorno), in Friuli Venezia
Giulia, Molise, Valle d'Aosta, Basilicata, Calabria, Sicilia e
Piemonte. Si tornerà a scuola solo lunedì 9 gennaio, infine,
in Veneto, Marche, Puglia, Liguria e Abruzzo.
E allora dove passare le vacanze di Natale?
Per i tradizionalisti ci sono sempre i parenti con pranzi e i
dolci locali. Per gli esploratori della vista e del gusto
suggeriamo di leggere una lista stilata dal New York Times,
dove sono riportati 52 luoghi del pianeta da visitare o quanto
meno mettere nella lista dei sogni.
Si tratta di turismo sostenibile, quello che piace tanto a noi
perché anche i visitatori fanno la differenza…
“Il mondo è cambiato. Di conseguenza sono cambiati anche i
52 Places”: inizia con queste parole il lungo elenco del New
York Times dei 52 luoghi del pianeta da visitare che. I
redattori della rivista americana sono stati subissati da
migliaia di segnalazioni di mete da utenti di tutto il mondo, e il
New York Times ne ha scelte 52. Nella lista ci sono anche
tre località italiane: Chioggia, Courmayeur e Napoli, che
suggeriamo anche a voi di visitare...
Chioggia, una "Venezia in miniatura", in realtà più antica
della Serenissima, viene proposta come "deliziosa alternativa
per un viaggiatore alla ricerca di destinazioni meno note",
scrive il quotidiano. Il New York Times osserva che, mentre
Venezia si preoccupa di venire nuovamente sopraffatta dal
turismo di massa dopo la fine della pandemia, la visita ad
altri luoghi della Laguna ricchi di cultura come Chioggia "può
contribuire ad allentare la pressione". Una "valvola di scarico
dunque per gli eccessi del turismo".
Passando a Courmayeur, il New York Times elogia gli sforzi
fatti dagli amministratori locali per conservare il fragile
ecosistema dei ghiacciai creando un equilibrio tra turismo e
conservazione dell'ambiente.
Quanto a Napoli, è una scelta che potrebbe sembrare
scontata in quanto per antonomasia il capoluogo campano è
sulla lista dei luoghi da vedere prima di morire (la famosa
'bucket list').
Ma per Napoli il futuro è "precario", osserva il quotidiano,
citando uno studio recente: senza interventi, la città rischia di
trovarsi davanti a 55 giorni di caldo estremo entro il 2049 che
potrebbero quasi raddoppiare entro il 2081. "La buona
notizia è che alcuni napoletani stanno rimboccandosi le
maniche" e che le autorità incoraggiano i turisti a visitare la
città a piedi". Da non mancare la Pedamentina, un itinerario
panoramico che affonda le radici nel XIV secolo, scendendo
dal Vomero a Corso Vittorio Emanuele attraverso una serie
di rampe e tornanti.
TuttoBallo
TuttoBallo
Dopo due anni di sospensione, a causa della pandemia, torna quest’anno
il meraviglioso mercatino di Natale di Tirolo. L’atmosfera unica e
particolarmente magica di questo mercatino è dovuta al fatto che si tiene
all’interno di Castel Tirolo, l’antico e imponente maniero del paese che,
per l’occasione, il 3-4 e il 7-8 dicembre verrà allestito e ravvivato dalla
presenza di bancarelle di artigianato e di gastronomia. Il cortile interno,
infatti, farà da cornice suggestiva con gli stand gastronomici, che
offriranno piatti della tradizione altoatesina, prodotti da forno e bevande,
mentre le sale del castello diventeranno gli spazi espositivi per gli
artigiani locali, che presenteranno alcuni antichi mestieri, quali la
creazione di oggetti in ceramica e gioielli, la lavorazione del feltro e
l’utilizzo del tornio, la filatura e la tintura della lana.
Tanti anche i momenti pensati per i bambini, con laboratori di bricolage,
spettacoli, animazione e una mostra di presepi nella cappella del
castello.
Non mancheranno naturalmente i momenti dedicati alla musica, con
concerti e soprattutto con i cori che renderanno ancora più magica
l’atmosfera natalizia.
In Alto Adige il Natale non è tale senza i Krampus, figure demoniache
mostruose dagli abiti laceri, sporchi e consunti e con maschere
spaventose, che sfilano per i paesi. A Tirolo, il 4 dicembre alle 14, questi
uomini-caproni
devoti a San Nicola, armati di fruste e catene, faranno baldoria con urla e
strepiti cercando tra gli spettatori chi non si è comportato bene.
Se il tempo lo permetterà, sarà possibile fare un romantico giro sulla
carrozza trainata dai cavalli dalla piazza della chiesa di Tirolo fino alle
vicinanze dell’ingresso del castello. La carrozza parte ogni mezz’ora
circa dalle 10.30 alle 16.
Dopo il successo dell’anno precedente, Tirolo riconferma la pista del
ghiaccio, che sarà installata all’ingresso del paese, in Via Ruprecht al 22.
Oltre all’ebrezza di scivolare sul ghiaccio con i pattini a lama, la pista
sarà un piacevole luogo di incontro e di divertimento per tutti, grandi e
piccini, famiglie, amici e coppie. Per i più piccoli e gli incerti, saranno
collocati nella pista dei supporti per dare maggiore stabilità; inoltre, si
potranno noleggiare i pattini disponibili in tutti i numeri.La pista del
ghiaccio resterà a Tirolo dal 1° dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 e sarà
aperta dalle 10 alle 19. Giorno di riposo lunedì.
Per visitare il mercatino natalizio di Tirolo, un servizio di navetta (ogni
ora, dalle 10 alle 16) gratuito porterà gli ospiti dalla stazione bus delle
Terme Merano in Via Piave fino al centro del paese di Tirolo, davanti
all’Associazione Turistica.
TuttoBallo
L’inverno sta per arrivare!!! Tra problemi di varia natura cerchiamo di darci un tocco positivo e attraversiamo
con la mente e con lo spirito l’arco spirituale che ci porta in un viaggio etereo verso lidi che ci riportano a
tempi di svolta. Che ne dite di venire con me ne “La Città Ideale”? Così chiamata dalle genti dell’epoca
rinascimentale.
Si, sto parlando di Urbino. Adagiata lungo le verdi colline marchigiane tra la valle del Metauro e la valle del
L’inverno Foglia. sta Dovrete per arrivare!!! camminare Tra problemi lungo strade di varia mozzafiato, natura cerchiamo attraversare di darci valli, un tocco colline positivo e distese e attraversiamo di grano per con la
mente raggiungere e con lo spirito quella l’arco che un spirituale tempo era che la ci capitale porta in del un Montefeltro. viaggio etereo Città verso dalla lidi storia che millenaria ci riportano dove a si tempi respira di svolta. il
Che ne Rinascimento. dite di venire Casa con me di artisti, ne “La Città scienziati, Ideale”? matematici Così chiamata e letterati. dalle genti Ha dato dell’epoca i natali rinascimentale.
a Raffaello Sanzio, Piero
Si, sto della parlando Francesca di Urbino. e Federico Adagiata Montefeltro. lungo le verdi Camminare colline marchigiane su queste strade la vuol valle dire del immergersi Metauro e la in valle un passato del Foglia.
Dovrete ricco camminare di storia, arte lungo e cultura. strade mozzafiato, attraversare valli, colline e distese di grano per raggiungere quella che
un tempo Urbino era va la visitata capitale con del il Montefeltro. naso all’insù. Città Adornata dalla storia da edifici millenaria in pietra dove arenaria si respira e circondata il Rinascimento. da una lunga Casa cinta di artisti,
scienziati,
muraria
matematici
in cotto, Urbino
e letterati.
è una
Ha
città
dato
d'immensa
i natali a Raffaello
ricchezza
Sanzio,
storica
Piero
ed artistica.
della Francesca
Da semplice
e Federico
borgo
da
divenne
Montefeltro.
la
Camminare
“culla del
su queste
Rinascimento”
strade vuol
e,
dire
ancora
immergersi
oggi, passeggiando
in un passato ricco
per il
di
suo
storia,
centro
arte e
storico
cultura.
se ne respira l'aria
Urbino
quattrocentesca.
va visitata con
Nel
il naso
1998
all’insù.
Urbino
Adornata
si è guadagnata
da edifici
l’onore
in pietra
di essere
arenaria
patrimonio
e circondata
mondiale
da una
dell’UNESCO.
lunga cinta muraria in
Bene, allora armiamoci di comode scarpe da passeggio ed inoltriamoci tra i sui viottoli stretti per ammirare il
cotto, Urbino è una città d'immensa ricchezza storica ed artistica. Da semplice borgo divenne la “culla del
centro storico che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, e che può essere percorso a piedi
Rinascimento” e, ancora oggi, passeggiando per il suo centro storico se ne respira l'aria quattrocentesca. Nel 1998
alla ricerca di cose da vedere ed ammirare, tra monumenti e opere d'arte. Tappa fondamentale è il Palazzo
Urbino si è guadagnata l’onore di essere patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Ducale,che ospita la Galleria Nazionale delle Marche, simbolo della città e testimonianza del fiorente periodo
Bene, allora armiamoci di comode scarpe da passeggio ed inoltriamoci tra i sui viottoli stretti per ammirare il centro
rinascimentale di cui la città è stata culla. Fate un tour nei sotterranei che vi faranno scoprire un angolo
storico che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, e che può essere percorso a piedi alla ricerca di
insolito della città fatto di volte, cunicoli e passaggi segreti. Dopo una visita al Duomo e all’Oratorio di San
cose
Giovanni,
da vedere
raggiungete
ed ammirare,
la Fortezza
tra monumenti
di Albornoz
e opere
che
d'arte.
ospita
Tappa
il Museo
fondamentale
delle Armi,
è
da
il Palazzo
qui la vista
Ducale,che
sulla città
ospita
è
la
Galleria
impareggiabile.
Nazionale delle
Il periodo
Marche,
migliore
simbolo
per
della
viaggiare
città e testimonianza
è quello di Natale,
del fiorente
quando
periodo
l’atmosfera
rinascimentale
è fiabesca
di
e
cui
potrete
la città è
stata
visitare
culla. Fate
le Vie
un
dei
tour
Presepi,
nei sotterranei
l’evento
che
natalizio
vi faranno
che vedrà
scoprire
esposti
un angolo
in chiese,
insolito
strade
della
e
città
cortili
fatto
i più
di volte,
bei presepi
cunicoli e
passaggi realizzati segreti. in città. Dopo Tanti una sono visita i al luoghi Duomo da visitare e all’Oratorio tra cui di non San va Giovanni, dimenticata raggiungete la casa natale la Fortezza di Raffaello di Albornoz dove il che
ospita grande il Museo maestro delle è Armi, nato da e dove qui la ha vista iniziato sulla la città sua formazione è impareggiabile. artistica Il periodo presso la migliore bottega per del viaggiare padre Giovanni è quello di
Natale, Santi. quando l’atmosfera è fiabesca e potrete visitare le Vie dei Presepi, l’evento natalizio che vedrà esposti in
chiese, A Urbino strade il e Natale cortili è i più incredibilmente bei presepi realizzati bello, non in sarà città. difficile Tanti sono che la i luoghi neve vi da sorprenda visitare tra mentre cui non passeggiate va dimenticata per la
casa le natale stradine Raffaello e lungo dove le vie il grande dei presepi maestro ad ammirare è nato e dove delle ha vere iniziato e proprie la sua opere formazione d’arte. artistica Fulcro del presso Natale la bottega di
del padre Urbino Giovanni è la festa Santi. del Duca d’inverno con la realizzazione di un presepe vivente e dei mercatini di Natale in
A Urbino Piazza il della Natale Repubblica. è incredibilmente Tutta la bello, provincia non di sarà Pesaro difficile – Urbino che la celebra neve le vi festività sorprenda natalizie mentre con passeggiate mercatini ed per le
stradine eventi e lungo ad hoc; le vie tra dei i più presepi interessanti ad ammirare segnalo delle i Mercatini vere e proprie di Natale opere nel d’arte. Castello Fulcro di Frontone, del Natale Cioccovisciola di Urbino è la difesta
del Duca Natale d’inverno a Pergola, con le la Candele realizzazione di Candelara, di un presepe il Fossombrone vivente e dei Magic mercatini Christmas di Natale e la in Festa Piazza della della Befana Repubblica. di
Tutta Urbania. la provincia di Pesaro – Urbino celebra le festività natalizie con mercatini ed eventi ad hoc; tra i più interessanti
segnalo La tradizione i Mercatini culinaria di Natale di nel Urbino Castello è basata di Frontone, soprattutto Cioccovisciola sui prodotti della di Natale terra a e Pergola, non si può le iniziare Candele un di pasto Candelara, ad il
Fossombrone Urbino senza Magic ordinare Christmas un tagliere e la Festa di formaggi della Befana e salumi di Urbania. come la Casciotta DOP di Urbino, il Prosciutto DOP di
La tradizione Carpegna culinaria e il Salame di Urbino di Montefeltro è basata soprattutto . Questi sui sono prodotti anche della iprotagonisti terra e non assoluti si può della iniziare crescia un pasto sfogliata, ad Urbino
senza lontana ordinare parente un tagliere della piadina formaggi romagnola e salumi con come una storia la Casciotta che risale DOP al di periodo Urbino, della il Prosciutto corte dei duchi. DOP di Carpegna e il
Salame Come di Montefeltro altre zone delle . Questi Marche, sono anche la pasta i protagonisti non manca mai assoluti sulle della tavole crescia degli sfogliata, urbinati. I lontana passatelli, parente pasta della fresca piadina
romagnola impastata con anche una storia con che parmigiano risale al e periodo pangrattato, della corte vengono dei duchi. spesso serviti in brodo, ma vi suggerisco di provare
Come la altre versione zone asciutta delle Marche, condita la con pasta scaglie non manca di tartufo. mai sulle tavole degli urbinati. I passatelli, pasta fresca impastata
anche I più con golosi parmigiano devono e assaggiare pangrattato, il vengono Bostrengo, spesso un dolce serviti legato in brodo, al periodo ma vi natalizio suggerisco dall'aspetto di provare simile la versione al
asciutta panforte condita toscano. con scaglie Riso, di pane tartufo. bagnato nel latte, farina bianca e farina di mais vengono amalgamate con
I più mele, golosi pere, devono noci, assaggiare uvetta e cacao il Bostrengo, in una esplosione un dolce di sapori legato che al periodo vi stupirà! natalizio dall'aspetto simile al panforte
toscano. Che Riso, aggiungere pane bagnato d’altro? nel Nulla, latte, andiamo!!! farina bianca e farina di mais vengono amalgamate con mele, pere, noci, uvetta
e cacao in una esplosione di sapori che vi stupirà!
Che aggiungere d’altro? Nulla, andiamo!!!
TuttoBallo
CRESCIA SFOGLIATA
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
500 GR DI FARINA 0
2 UOVA
100 GR DI STRUTTO
200 ML DI ACQUA
1 PIZZICO DI SALE
1 PIZZICO DI PEPE
PROCEDIMENTO
Fare un impasto con la farina, il sale, il pepe, le uova e l’acqua. Lavorare l’impasto fino a quando
diventa morbido, liscio, omogeneo ed elastico. Lasciare riposare per 30 minuti.
Stendere l’impasto con il mattarello e ricoprire con uno strato sottile di strutto. Arrotolare la
sfoglia su sé stessa fino ad ottenere un rotolo compatto. Tagliare il rotolo in tanti cilindri di 7- 8
cm e metterli in frigorifero per circa 1 ora. Passato il tempo rimuoverli dal frigorifero e stenderli
con un mattarello fino ad ottenere dei dischi di circa 3 mm di spessore.
Scaldare una piastra su fiamma vivace, posare la crescia sulla piastra roventee ruotarla di
continuo con la mano facendo attenzione a non farla bruciare da entrambe le parti.
TuttoBallo
CONIGLIO IN PORCHETTA
INGREDIENTI
1 CONIGLIO INTERO DISOSSATO
300 GR DI SALSICCIA
10 FETTE DI PANCETTA TESA
2 RAMETTI DI FINOCCHIETTO
SELVATICO
ROSMARINO, SALVIA
2 SPICCHI DI AGLIO
100 ML DI VINO BIANCO SECCO
OLIO EVO
SALE E PEPE NERO
PROCEDIMENTO
Stendere il coniglio disossato a libro, coprirlo con un foglio di carta forno e batterlo leggermente
con il batticarne per renderlo più sottile e tenero.
Preparare un trito con l’aglio, il finocchietto, la salvia e il rosmarino. Massaggiare il coniglio
dentro e fuori con poco olio, sale e pepe. Aggiungere a questo punto il trito di erbe e continuare a
massaggiare. Farcire con le fette di pancetta.
Saltare la salsiccia sbriciolata in padella e poi adagiarla nella parte centrale del coniglio sopra la
pancetta.
Arrotolare il coniglio su sé stesso facendo attenzione a formare un rotolo stretto e regolare.
Legare il rotolo con lo spago da cucina. Metterlo in una teglia leggermente unta e cuocere a forno
caldo per 40 minuti a 200° C rigirandolo spesso e aggiungendo di tanto in tanto una spruzzata di
vino.
A cottura ultimata, fare riposare la carne per farla assestare. Togliere lo spago e affettare.
Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte
dall’associazione Stefano Francia EnjoyArt, Pomodoro Studio Edizioni
Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie
Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"
In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla
Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con
l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli
Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono
8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,
alla new age.
01. Giulia Muti – Opera d’Arte
02. Neroelettrico – La Stanza Favola
03. Roberto Funaro – Come Se
04. Massimo Zanetti - The Old New York
05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars
06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano
07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon
08. INK- Bisogna Solo credersi
09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track
10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track
11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track
L'associazione Stefano Francia EnjoyArt, con la produzione discografica vuole offrire una
vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi
diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano
Francia EnjoyArt è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,
Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che
spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.
"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale
l'associazione Stefano Francia EnjoyArt ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei
progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli
proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai
danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.
La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le
fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia
(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica
nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che
permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno
spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di
concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare
(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo
deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti
esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro
musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano
e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz
(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del
DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della
creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio
edizioni musicali e Stefano Francia EnjoyArt sono state realizzate per divulgare suoni in
grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale
può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,
lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.
Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.
TuttoBallo
il Natale di eataly
e World Food Program
Per il quarto anno consecutivo ritorna, invece, la collaborazione a sostegno del programma di
Alimentazione Scolastica del World Food Program che si impegna per un futuro a #famezero entro
il 2030: per ogni confezione natalizia venduta, Eataly dona l’equivalente di un pasto nutriente ai
bambini e alle bambine delle scuole più povere del mondo. Le confezioni partono dai 19,90 € per
arrivare a 299,90 € e rappresentano soluzioni ideali per regali adatti a tutti i gusti e i palati.
L’assortimento delle confezioni del catalogo Natale 2022 si trova qui:
https://www.eataly.net/it_it/per-le-aziende
Il momento atteso da un anno per godere appieno, in compagnia dei propri cari, del meglio che il
Natale può offrire: dalle cene in famiglia allo scambio dei doni, dalle irrinunciabili tradizioni
culinarie, alle consuetudini di convivialità e accoglienza tipiche delle feste.
I giorni dedicati al Natale sono quelli in cui ciascuno di noi ha voglia di stare insieme alle persone
a cui vuole bene immergendosi nei riti familiari e ritrovando le proprie abitudini per vivere con
massima gratificazione un momento speciale.
Idee regalo per un
dolce natale
TuttoBallo
La magia del Natale è alle porte e anche quest’anno
Leone è pronta a incantare tutti con una collezione
che promette di far sognare grandi e piccini. Per la
prima volta la storica azienda dolciaria Made in Italy
dà vita a una collezione ispirata allo Schiaccianoci,
una favola senza tempo che da due secoli trasporta il
pubblico nell’attesissima atmosfera delle festività.
Punta di diamante della collezione Schiaccianoci e
grandissima novità in casa Leone è il Panettone (750
g) con gelatine di frutta – ricetta esclusiva Leone -
nato dall’incontro con la rinomata pasticceria torinese
Racca, specializzata nella produzione di panettoni
artigianali a lenta lievitazione. Una ricetta innovativa
arricchita dalla dolcezza e dal gusto delle gelatine di
frutta che, sostituendo i canditi ed uvetta, trasformano
la grande icona della tradizione natalizia in un
prodotto inedito e unico nel suo genere. Per gli amanti
della tradizione, il Panettone di Leone è disponibile
anche in versione classica e con gocce di cioccolato.
Altra grande novità parte della collezione natalizia di
Leone è la calza della Befana (210 g), amatissima dai
bambini e contenente gelatine e lingottini misti e una
scatoletta di pastiglie miste dissetanti (€ 19,00).
A completare la proposta legata al Natale, le Palline in
latta (30 g) in tre soggetti da appendere all’albero, con
all’interno una scatoletta di pastiglie al dolce gusto di
biscotti appena sfornati (€ 8,00), la Latta Cappelliera
(450 g), con gelatine e lingottini misti, e lo Scrigno CRI
CRI (130 g), contenente le amatissime praline di
cioccolato con cuore di nocciola rivestite di piccoli
granelli di zucchero - (€ 14,00).
TuttoBallo
White
Christmas
La 19ª edizione della Birra di Natale FORST, disponibile
nella classica versione in vetro da 2 litri, lancia quest’anno
un messaggio di pace a tutto il Mondo. Torna la Birra di
Natale FORST, nella sua tanto attesa versione da
collezione da 2 litri, con un dipinto fatto a mano dall’artista
Franz. J. Platter, realizzato nel suo atelier all’interno dello
stesso birrificio altoatesino, con la consueta cura per ogni
singolo dettaglio.
Per l’edizione 2022 l'attenzione si è concentrata
sull’imponente Campana della Pace, che ogni anno viene
posizionata all'ingresso della Foresta Natalizia e che
rappresenta un simbolo di pace sulla Terra, nel nome
della Santissima Trinità. Nell’opera si nota il fascio
luminoso di luce che proviene dal Cielo fino alla Grotta
della Natività e sullo sfondo si staglia il territorio di Birra
FORST, il paese di Lagundo e le circostanti montagne del
Gruppo di Tessa. L’opera d’arte è riprodotta nello stile
romantico-religioso dei Nazareni, che ebbe origine nel 19o
secolo, all’incirca nel periodo in cui fu fondata Birra Forst
(1857).
Birra FORST è stata la prima azienda a introdurre in Italia
la tradizione della Birra di Natale, proponendola come
ideale accompagnamento alle gustose pietanze tipiche di
questo momento dell’anno. La Birra di Natale FORST,
conosciuta anche come “Christmas Brew FORST” si
contraddistingue per il suo colore marcatamente ambrato,
il suo sapore gradevolmente luppolato e l’inimitabile
aroma di malto con una bella schiuma a pori fini. Il suo
corpo armonioso richiama piacevoli sensazioni di dolce
che si incontrano con delicate sensazioni luppolate e il suo
retrogusto è leggero e morbido. Per una sua degustazione
Birra FORST propone il boccale natalizio dai caldi colori
festivi quali il rosso, il verde e l’oro.
La Birra di Natale FORST, nella bottiglia da 2 litri, sarà
disponibile da inizio novembre in tutti i Ristoranti-Birrerie
FORST, online sul sito www.forst.it, nel FORST Shop
presso lo stabilimento, nei locali Spiller, presso i grossisti
FORST e nei diversi Mercatini di Natale in Alto Adige.
Eleganza, Bellezza Leggiadria .
Federica Bisceglia, ballerina della
Compagnia Astra Roma Ballet.
Scatti natalizi realizzati della nostra
fotografa Monica Irma Ricci.
https://www.monicairmaricci.com/
Make-Up realizzato dal nostro Make-Up
Artist Mauri Menga.
Make-Up Mauri Menga.
ph Monica Irma Ricci.
https://www.monicairmaricci.com
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Il trucco suggerito
da Mauri Menga Make-up Artisti
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Sono stati creati trucchi semplici ma di grande effetto sui volti delle modelle, pensati per far spiccare non solo i lineamenti ma
anche la propria personalità. Quindi, preparatevi ad accantonare i classici make-up glow e nude. Quello che i truccatori delle
sfilate ci vogliono dire è che il trucco autunno porterà con sé un po' di colore come nuovo nude di stagione. A piacimento potete
scegliere se mettere in risalto gli occhi o le labbra, se farlo con nuance accese o con brillantini e strass luccicanti. Le più audaci
potranno ricoprirsi di bagliori all-over, in stile Euphoria, le più pop potranno dare libero sfogo alla tavolozza di colori, mentre le
più classiche potranno attingere ispirazione dalle rockstar di un tempo. Unica regola: lasciate che il viso esprima al meglio le
caratteristiche che lo rendono unico, attraverso ombretti, blush o rossetti. Polverosi o acquerellosi, effetto bagnato o satinato. Gli
ombretti restano un must anche per la stagione autunnale, e si stendono pieni sulla palpebra mobile per essere poi sfumati a
virgola verso l'esterno oppure trasformati in arcobaleni e nuvole. Rispolverate anche il colore rosa Barbie: rosa non è per forza
un simbolo civettuolo di femminilità. Il fucsia acceso è uno statement, che dà buonumore e che rende persino rock un trucco.
Basta pensare a una vita dalla texture mat. Le labbra - ma anche gli occhi - dovranno riportare alla mente un disco di vinile,
dall'effetto bagnato e tridimensionale. Si abbinano a una pelle naturalmente radiosa, per dare al look etereo una nuova allure,
che gioca con punti luce brillanti come il riflesso dello specchio. L'effetto jelly è facile da ottenere, grazie a ombretti e rossetti già
dalla texture vinilica, oppure giocando con un pennello appena imbevuto di acqua e i prodotti del cuore.
Il luccichio non ci ha mai abbandonato, nemmeno in pandemia, e il merito va alla serie tv Euphoria. Come ogni tendenza che
stagionalmente viene riproposta, anche il trend degli strass e dei cristalli si muta di volta in volta. Per questa stagione, per
esempio, gli occhi si impreziosiscono di una manciata di lustrini solo nella rima interna dell'occhio, mentre i cristalli
impreziosiscono un make-up già carico di glitter, su occhi e persino labbra, per stemperare il tipico Barbie look alla Paris Hilton
anni Duemila. La pelle da abbinare è il colpo di genio finale. Deve ricordare la tridimensionalità di una ragazza del Metaverso,
grazie a una texture leggera e impalpabile ma dalla finitura shimmer, che crea lievi punti luce quando il volto si muove.
TuttoBallo
Uno dei fil rouge del make up occhi autunno inverno 2022 2023 è l’intensità. E quale colore, se non il nero, per
incorniciare gli occhi e renderli carichi di mistero e profondità? Il trucco si fa bold, con sfumature di ombretto nero che non
seguono più forzatamente la palpebra ma si estendono fino alle tempie e verso le sopracciglia, per un perfetto effetto
sfumato e fumoso. Tanta intensità all’attaccatura delle ciglia e poi via via a diminuire, creando però una forma molto
allungata verso l’esterno e molto alta. Anche l’underline, cioè la parte inferiore, non va dimenticata ma bordata di nero e
sfumata, aggiungendo una matita nera per regalare ancora più profondità allo sguardo, come mostrato da Versace e
Cavalli. Un makeup di ispirazione grunge, che trae le sue radici negli anni ’80 prima, con Madonna
Per quanto riguarda le sopracciglia, anche il prossimo Autunno - Inverno saranno molto naturali ma disciplinate, pettinate
e fissate verso l'alto accentuando più o meno l'effetto laminazione. In alternativa, sarà molto cool decolorarle, un effetto
che si può ottenere anche in maniera momentanea, semplicemente coprendole con del correttore: lo sguardo e la
fisionomia del viso vengono completamente modificate, rendendolo una tela perfetta per look particolari. Infine, menzione
speciale per l'eyeliner, che fa di nuovo capolino ma non inversione foxy, bensì più grafico, con una coda più o meno
allungata a seconda dello stile che si vuole replicare, ma quanto basta per sottolineare lo sguardo senza
necessariamente liftarlo.
Ben ritrovati rossi, bordeaux, vinaccia e colori dei frutti di bosco, dalla mora al mirtillo. Le labbra questa stagione vogliono
tornare a farsi ammirare, stanche di essere celate sotto alla mascherina. Ma lo fanno con un plus, uscendo dalla comfort
zone della tipica texture no-transfer effetto opaca. I make-up artist si sono infatti divertiti a creare labbra multi-sfaccettate,
regalando all'interno della bocca un finishing metallizzato che rende le labbra ancora più sexy e vogliose di attenzioni.
Pensiero del mese
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE
La vita è ora, oggi, adesso. Viviamola.
P.s. Il pensiero è tutto lì. Basta con
piagnistei, autocommiserazioni, vittimismi e
sensi di colpa. Usciamo dal guscio negativo
(anche solo con la mente) e facciamo
qualcosa che cifa fa stare bene. Ovviamente
senza far male a nessuno.
E buon Natale e Felice 2023 a tutti.
DANCER : FEDERICA BISCEGLIA
MAKE UP: MAURI MENGA
PH @MONICA IRMA RICCI
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PH© MONICA IRMA RICCI
Make Up: Mauri menga
© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "