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TuttoBallo20 - Nov. Dic. 2022 EnjoyArt

Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti che, come sempre vi proponiamo. Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi, gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove. Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura, rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi, affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte. Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti informa e ti tiene in forma

Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero
dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti
che, come sempre vi proponiamo.
Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,
gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto
nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i
cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando
incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice
dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.
Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,
rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,
affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente
creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e
che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.
Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando
sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti
informa e ti tiene in forma

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N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 2 2 31


Angelo Madonia

Il mio ritorno a "Ballando con le stelle"

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "


TuttoBallo - Novembre - Dicembre 2022 - n. 31

Copertina: ANGELO MADONIA © ph Monica Irma Ricci

contro copertina ...

Editore "Stefano Francia" EnjoyArt

Direttore - Fabrizio Silvestri

Vice direttore - Eugenia Galimi

Segretaria di redazione - Pina delle Site

Redazione - Marina Fabriani Querzè

COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco

Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,

Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,

Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia

Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico

Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,

Alberto Ventimiglia.

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco

Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul,

Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto

pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine

social dei protagonisti.

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65

comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com

Contro Copertina

Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero

dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti

che, come sempre vi proponiamo.

Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,

gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto

nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i

cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando

incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice

dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.

Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,

rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,

affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente

creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e

che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.

Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando

sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti

informa e ti tiene in forma!

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS

presentano

la collana musicale

EnjoyArt

DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL DOWNLOAD

HTTPS://SHARE.AMUSE.IO/VJCNW-F5RMZ4


Editoriale di fine anno

Novembre e dicembre, sono mesi di bilancio per ognuno di noi.

Quest'anno è stato caratterizzato dalla guerra Russia-Ukraina. All'alba del 24 febbraio

2022 il presidente russo Vladimir Putin ha dato l'ordine di invadere la vicina Ucraina.

Ancora dentro la crisi pandemica, quel giovedì mattina tutti ci siamo svegliati con questa

altra brutta notizia. Un conflitto scoppiato perchè la Russia di Putin è contraria al

desiderio dell'Ucraina di entrare a far parte della NATO e, in generale, di avvicinarsi

all'influenza statunitense e occidentale, si è dimostrato catastrofico per tutti, con

conseguenze devastanti sugli Ukraini e sui paesi occidentali che aiutano il popolo

ucraino a respingere l'offensiva russa. L'aumento delle bollette è la punta dell'iceberg di

una guerra che ci sembrava all'inizio lontana...

Tante proteste contro l'attacco russo, tanti artisti hanno fatto appelli alla pace. L'ultima, la

fotografa Tiziana Luxardo, la quale ha firmato il calendario sociale di Codacons, 12 scatti

con protagoniste modelle russe e ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti

nel mondo. Donatella Gimigliano all'interno di questo numero ci mostra alcune foto del

calendario.

Il 2022 sarà ricordato anche per la Primavera Iraniana, protesta delle donne per la morte

di Mahsa Amini, una studentessa 22enne deceduta in seguito all’arresto della polizia

morale perché non indossava correttamente il velo. Dall'inizio delle proteste Teheran

spegne internet e i social per sgonfiare la protesta. Ma a nulla serve. Il mondo viene a

sapere cosa succede alle donne iraniane.

L'arte è un mezzo con il quale alimentare l'amore, la pace, l'integrazione. Nei sette numeri

pubblicati, nel nostro piccolo abbiamo raccontato l’arte in ogni sua forma, spaziando dalla

danza alla Pittura, passando per il cinema, il teatro, la cucina e la bellezza. Abbiamo

organizzato la terza edizione del multi concorso DilloAllaDanza, per la prima volta a

Terni, città natale del maestro Stefano Francia.

In questo 2022 insieme abbiamo gioito e pianto per le vicende del mondo. E nel 2023

continueremo ad aprire le finestre sul mondo per raccontarvi cosa l’arte crea di bello per

annientare le storture che alcuni uomini generano senza pensare al dolore che provocano

in milioni di persone.

Da queste pagine lanciamo la parola del 2023: AMORE

Parola scelta dal sottoscritto come acronimo per spiegare sul mio blog personale cosa in

essa è racchiuso. Se siete curiosi potete consultare: www.fabriziosilvetri.com

E lo facciamo iniziando da Tiziana Luxardo, la più grande fotografa italiana che ha

realizzato per il Codacons il Calendario “Addio alle Armi", per proseguire poi con le altre

mille facce sorridenti dell’arte: Cucina, Danza, Viaggi, Moda, Libri, Pittura, Spettacoli,

Cinema, Musica e tante altre.

La redazione di TuttoBallo augura ad ognuno di voi e ad ogni componente della vostra

famiglia Buon Natale e buon inizio del 2023. Per farvi gli auguri abbiamo scelto una frase

quella di papa Francesco:

Fabrizio Silvestri

direttore responsabile


Siete tipi adatti a viaggiare in camper?

di Eugenia Galimi

vice direttrice

L’idea di visitare un paese a bordo di un camper è senza dubbio romantica. Solamente voi e i vostri amici

lungo una strada fiancheggiata dai campi, alla ricerca di un punto panoramico dove brindare al tramonto e

sistemarsi per la notte. Ma i viaggi in van sono davvero così belli come li descrivono?

Andrew Ditton ha viaggiato alla guida di camper e motorhome per tutta la sua vita e sette anni fa ha

rinunciato ad una casa fissa per vivere on the road a bordo del suo Airstream Trailer, in compagnia del suo

fedele amico a quattro zampe Dougal. Con alle spalle un’esperienza ventennale a bordo di una grande

varietà di van, Andrew conosce un paio di cosette sul viaggiare in camper e sa quanto ci sia di vero nella

#vanlife che appare su Instagram.

In questo articolo svela alcuni lati nascosti del viaggiare a bordo di un camper, e risponde alle domande più

frequenti per fornire una guida per camperisti alle prime armi, dai costi alle preoccupazioni per i servizi

igienici. Proseguite con la lettura per scoprire se il camper può essere il mezzo di trasporto adatto per il

prossimo viaggio.

Primo viaggio in camper, dove andare?

C’è un’ampia scelta di paesi esplorabili in camper. La maggior parte delle persone sceglie di guidare un

camper verso destinazioni e panorami che si ammirano dal finestrino, ma altri fattori da prendere in

considerazione sono: la disponibilità di noleggio, i costi (in alcuni paesi gli alberghi sono molto cari,

noleggiare un van può essere quindi un’alternativa più conveniente) e, cosa fondamentale, se siete un po’

preoccupati per la guida, la qualità delle strade.

Viaggiare in camper, consigli sulle aree in cui sostare

Dormire circondati dalla natura è uno degli aspetti più affascinanti del soggiornare in un camper. Ma in realtà,

non è così facile individuare un luogo in cui sia legale sostare per la notte.

Nella maggior parte dei paesi europei è consentito parcheggiare nelle apposite aree di sosta per camper,

ammesso che non si campeggi al di fuori dell’abitacolo. Alcune aree di sosta sono gratuite mentre in altre

può essere richiesto un piccolo contributo. Non sempre vengono forniti acqua potabile e servizi igienici.

Per coloro dotati di spirito di adattamento esiste la soluzione del campeggio libero: piazzole e parcheggi

rurali.

Per quanto possa essere più costoso, scegliete di fermarvi in un campeggio, così avrete accesso anche a

bagni, docce e WiFi. Molti camping sono davvero belli, vale la pena perdere un po’ di tempo per fare una

ricerca approfondita.

Quali sono i costi dei viaggi in camper?

Specialmente in alta stagione, il noleggio di un camper può raggiungere prezzi abbastanza alti. Anche

risparmiando i soldi per l’hotel o il bed&breakfast, dovete comunque considerare i costi di benzina e

campeggio (se sceglierete di sostare in un camping). Detto questo, un periodo dell’anno favorevole e un po’

di ricerca consentono una fuga meravigliosa a un prezzo ragionevole.

Basta scegliere un camper facendo attenzione agli extra opzionali: assicuratevi che l’essenziale sia incluso

nel prezzo, oltre ad assicurazione e stoviglie. Ricordatevi di controllare il costo di riscaldamento e aria

condizionata e di chiedere se è inclusa una seconda bombola del gas.

Come per ogni tipologia di viaggio, il costo dipende dalle vostre scelte personali e dalla vostra accortezza.

Non c’è niente di più bello di potersi fermare non appena trovato un bel panorama e sistemarsi in un attimo

per la notte. Avere una cucina, una toilette e un letto mobili consente un livello completamente nuovo di

libertà e spontaneità. Ma siate sinceri con voi stessi: diventate nervosi durante i lunghi tragitti in

macchina? Amate concedervi un po’ di lusso quando siete in vacanza? Per quanto vogliate bene a

familiari e amici, l’idea di passare una settimana a stretto contatto in uno spazio limitato vi mette ansia? Se la

risposta a queste domande è sì, forse non siete esattamente il tipo di persona adatta al camper.

Ad ogni modo, io sono dell’opinione che il noleggio sia la soluzione migliore. Se guardando i post vi siete

sempre sentiti un po’ curiosi, che avete da perdere? Se va bene, ottimo, benvenuti nel club. Se va male e vi

precipitate a prenotare il primo hotel di lusso nelle vicinanze, pensate che avete evitato l’acquisto più

sbagliato della vostra vita.

Un viaggio in camper è un’avventura autentica. Indipendentemente da ciò che succede lungo la strada, dalle

condizioni meteo e dai possibili imprevisti, sarà un’esperienza impossibile da dimenticare.


Aiutaci a

sostenere l'arte

Con una piccola donazione puoi anche tu

sostenere, promuovere e divulgare l'arte

in ogni sua forma.

Diventa mecenate dell'arte con

l'associazione "Stefano Francia EnjoyArt".

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Sandro Mallamaci

Le sagre d'Italia

Creare occasioni per promuovere e fare conoscere il territorio è la

principale attività dei tanti enti, associazioni e proloco sparsi ovunque

in Italia. L'atunno offre i migliori spunti per organizzare eventi un po'

dappertutto.

Il più famoso è per esempio l'Oktoberfest di Monaco di Baviera in

Germania. Qui in Italia non siamo da meno. Da noi le chiamiamo

sagre. Un po' in tutte le regioni se ne organizzano anche come

occasione per promuovere i prodotti locali tipici.

In ottobre la maggior parte delle sagre è ispirata ai funghi. Tra

l'enorme varietà di specie ogni località ne vanta alcune di tipiche che

si possono trovare solo in determinati territori, in quanto i colori e i

sapori cambiano a seconda del tipo di terreno, di condizioni

climatiche, di vegetazione.

In questi luoghi attorno ai funghi ruotano importanti interessi

enogastronomici ed economici. Si organizzano eventi culturali,

mercatini, spettacoli che diventano un motivo di attrazione turistica.

Se ne giovano le strutture ricettive che in questo mese normalmente

sarebbero chiuse e che invece lavorano a pieno regime.

Una sagra molto conosciuta, non solo in Calabria, è quella di Serra

San Bruno che quest'anno si è tenuta dal 7 al 9 ottobre. Interessanti

escursioni micologiche guidate e convegni, con la presenza di

esperti qualificati, sono stati organizzati per coinvolgere quanti si

sono ritrovati lo scorso fine settimana in questa cittadina, conosciuta

soprattutto per la Certosa, posta 790 metri sul mare proprio al centro

del parco regionale delle Serre, meta ideale per godere di una natura

incontaminata lontano dalla cosiddetta civiltà, dove trascorrere

giornate respirando aria pulitissima a pieni polmoni, facendo

passeggiate percorrendo i tanti sentieri curati dall'ente parco.

Alberghi e ristoranti hanno fatto segnare il tutto esaurito, come capita

ormai da molti anni. Quest'anno, dopo una parentesi di fermo

forzato, causa covid, sono state fatte le cose con molta cura dalla

proloco, che nonostante le poche risorse a disposizione, è riuscita ad

organizzare al meglio l'evento. Allora, già da adesso, segniamo sulla

nostra agenda queste date per non prendere altri impegni il prossimo

anno, e diamoci appuntamento a Serra San Bruno in tanti, e non

solo chi è appassionato di funghi.

Sagre in Italia

Valtellina - Weekend della Cacciagione, e

dei sapori autunali 12-13 / 19-20 / 26-27

novembre

Cremona - Festa del Torrone. In questa

occasione dal 12 al 20 novembre 2022

Asti- Bagna Cauda Day, dal 25 al 27

novembre e dal 2 al 4 dicembre.


Cantine Aperte per Natale . dal 1 al 31

dicembre in Sicilia


La 57° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna è

una delle principali fiere di settore in Italia dedicate a sua

Maestà il Tartufo Bianco. Fino al 13 novembre 2022

l’appuntamento con la Kermesse dal sapore unico, quello del

celebre Tuber Magnatum Pico e dai grandi numeri per un

territorio che ha saputo distinguersi al mondo come distretto

economico del prezioso fungo. Giornate intense durante le

quali Acqualagna invita i visitatori a immergersi in una

tradizione secolare attraverso la grande mostra al Mercato del

Gusto, il salotto da gustare per i cooking show con chef

stellati, assaggi prelibati al Ristotartufo, laboratori per adulti e

bambini, ricerca con esperti tartufai, spettacoli e cultura,

percorsi e mostre, esperienze sensoriali, visive e olfattive

insieme a momenti di grande passione nell'assaggio di un

sapore unico, il più prezioso di questa terra.

Tra gli chef ospiti del Salotto da Gustare ci sono Max Mariola

star di Youtube, Giorgione – Orto e Cucina il programma di

cucina di TV Grambero Rosso, Errico Recanati, Federico

Delmonte, Mattia Poggi, Richard Abou Zaki & Pierpaolo

Ferracuti, Nikita Sergeev... Il Grand Ordine della Ruscella di

Acqualagna assegna il prestigioso riconoscimento a Gennaro

Esposito apprezzato chef del ristorante La Torre del Saracino

di Seiano. Protagonista in assoluto però resta il tartufo, che si

potrà gustare nei migliori ristoranti e nel nuovo spazio

RistoTartufo per rendere unico il momento dedicato

all'assaggio, accolti dagli chef locali, impegnati nella

preparazione di ricette inedite e quelle della tradizione, per un

totale di 300 posti a disposizione dei visitatori, i quali potranno

anche acquistare il simbolo della cucina di alta qualità da uno

dei tanti produttori.

Il mondo segreto del tartufo avvolge grandi e piccoli con la

magia di secoli di storia e si rivela attraverso la passione di

esperti guide tartufai e il fiuto eccezionale dei loro cani, pronti a

guidare i visitatori in un’esperienza meravigliosa a stretto

contatto con la natura. La cerca del tartufo, patrimonio

immateriale Unesco, diventa un’avventura adatta alle famiglie

con cui cimentarsi nella ricerca del prezioso tubero scoprendo i

metodi di addestramento e le tecniche di raccolta. Chi visita

Acqualagna per gustare la dolcezza e il sapore del tartufo ha la

fortuna di trovarsi in un territorio ricco di importanti

testimonianze storiche, memorie di un passato remoto ma

ancora affascinante. Tappe fondamentali nella visita dei dintorni

della Capitale del Tartufo sono l’abbazia di San Vincenzo,

edificata nel IX secolo dai monaci benedettini, i resti

monumentali dell’antica via Flaminia del III secolo a.C., la

galleria nella roccia del 76 d.C. voluta dall’imperatore

Vespasiano e la fortezza sul Candigliano, un lungo viadotto di

età augustea, vicino la Riserva Naturale Gola del Furlo, un

patrimonio di biodiversità unico. In centro: il Museo del Tartufo,

la casa natale di Enrico Mattei, il Museo Antiquarium Pitinum

Mergens. Il Comune di Acqualagna, in occasione del 60°

anniversario della morte di Enrico Mattei, ricorda la sua

straordinaria figura con l’iniziativa Mattei 60, che si snoda in una

serie di appuntamenti da non perdere. Il Camping Club Pesaro

gestirà l’accoglienza dei turisti in camper nel punto adiacente la

Fiera. L’area prevede la sosta custodita con utilizzo gratuito

dell’annesso camper free, ingresso in Fiera, ingresso ridotto

Museo del Tartufo, ingresso Museo Antiquarium Pitinum

Mergens; ingresso Casa Natale di Enrico Mattei; visita Riserva

Naturale Statale Gola del Furlo con bus navetta gratuito; sconto

sull’acquisto di prodotti al tartufo; sconto del 10% presso il

RistoTartufo. Menù al tartufo nero nello spazio della Pro Loco

Acqualagna (18 euro).


di Elza De Paola

Con l’arrivo dell’autunno nel Tirolo Austriaco cominciano a

svolgersi le feste tradizionali, feste tramandate da

generazioni in generazioni con orgoglio e grande impegno da

parte della gente del posto. Come una che sono stata

presente più volte a questo tipo di feste in diverse occasioni

svolte nelle località del Tirolo Austriaco, tra l’ altro tutte

quante belle ed interessanti, ciascuna a modo suo, posso

affermare che una delle più belle feste tradizionale che

proprio ti rimane nel cuore è quella di Kramsach. Kramsach è

un piccolo borgo austriaco situato a pocchi chilometri dalla

località di Breitenbach. Diventata una delle più grandi

manifestazionih tradizionali della regione Tirol, questa festa è

meta di migliaia di visitatori da tutto il mondo, ma

specialmente da quelli austriachi, vestiti in modo accurato

con degli abiti tradizionali tirolesi. In uno splendido scenario

naturale sorge il famoso Museo tirolese all’ aperto di

Kramsach, circondato dalle catene montuose maestuose, tra

prati verdi e fioriti, tra piccole collinete insieme ad’ un bosco

incantato dove mormora dei ruscelli tra le roccia levigate e

tra le erbe ancora color smeraldo. Il museo è costituito da

numerose case vecchie, in legno massello, testimoni di un

passato ormai remoto, dai tempi in cui la gente viveva in

modi più semplici possibili, accontentandossi dell’essenziale,

cose completamente diverse rispetto ai nostri tempi. Infatti, si

percepisce l’aria di quel passato che fa molto riflettere. I

visitatori hanno l’occasione di accedere in queste case,

scoprire gli vecchi arredamenti, degli arnesi, utensili,

macchinarie per la lavorazione della terra e altre diverse

cose, tipiche per la vita del contadino austrico. Si possono

anche osservare gli artigiani al lavoro sia all’ aperto, sia

all’interno delle stanze delle vecchie case. La festa comincia

fin dalle prime ore del mattino con una sfilata della

compagnia dei Kramsach Schutzen composta da diverse

bande musicale e ospiti d’onore, tutti quanti vestiti in modo

accurato negli abiti tradizionali tirolesi.

Le bande che participano all’evento, inseguito saranno

sparse un po ovunque nell’ ampio e splendido perimetro

destinato a loro. Mentre le bande svolgono il proprio

programma artistico in più angoli del luogo la gente sceglie

volentieri di servire gli immancabili wurstel, le salssiccie, le

patatine, tutto bollente, accompagnate dalla birra a fiumi o

anche del vino. Un allegria speciale si difonde ovunque, i

volti sono ormai distesi e sorridenti, la natura fa la sua parte

regalandosi in tutto il suo splendore, dai prati ancora verdi,

ben curati, dagli abeti e alberi tipici di montagna, fino alle

montagne circostanti che sembrano di toccare il cielo azzuro.

E’ l’occasione per assaggiare anche altri diversi cibi come,

kiachl, krapfen e la torta prùgeltorte che vengono preparati

nelle cucine antiche del luogo. Lontani dalla solita comfort

zone, la festa di Kramsach è un bellissimo modo

coinvolgente di trascorrere una giornata intera in simbiosi

con la natura e con gli altri, condividere e respirare la stessa

aria di allegria e buona disposizione.


La Val Gardena si trova al centro delle Dolomiti, tra le montagne più belle del mondo e offre

un’incomparabile opportunità per trascorre le vacanze, durante tutto l’anno. Immersa

nell’incontaminato Parco naturale Puez-Odle, Patrimonio mondiale dell’umanità

dall’UNESCO, promette soggiorni indimenticabili anche per chi cerca attività quotidiane

alternative allo sci. Ciò che rende unica una vacanza nella soleggiata in questa valle è lo

straordinario panorama sulle bellissime vette delle Dolomiti altoatesine e la vista sul suo

stesso simbolo, il maestoso Gruppo del Sassolungo, oltre che sul Sella.

Queste cime un tempo furono atolli, quando tutto era sommerso dagli oceani. Ciò che rende

unica la Val Gardena è proprio questa sua antica storia geologica, dove una volta c’erano gli

abissi, adesso ci sono le montagne più belle delle Dolomiti. Oggi, la Val Gardena offre

un’ampia area per gli sport invernali con 500 km di piste uniche, moderni impianti di risalita,

30 km di sentieri per escursioni e 115 km di piste per lo sci di fondo e può essere scoperta a

piedi, con gli sci, con lo slittino oppure anche solo con la fantasia, ammirando le montagne

direttamente dalla piscina. A disposizione ci sono oltre 7.000 m² di natura per ogni posto

letto. Una vacanza invernale in Val Gardena riserva a ognuno di noi esperienze uniche: dalle

sciate itineranti sul leggendario Sellaronda alle velocissime discese sulla famosa pista

Saslong di Coppa del Mondo, dalle piacevoli escursioni gourmand sul Seceda fino alle

passeggiate all’insegna del relax nel Parco naturale Puez-Odle. Con oltre 300 giorni di sole

all’anno, gli ospiti possono godersi uno spettacolare panorama mozzafiato a 360° sulle

Dolomiti sempre immersi nell’atmosfera alpina. Considerata una delle regioni montane più

ricche di tradizioni al mondo, la valle conquista anche per la modernità della sua popolazione

ladina, amante dello sport e della natura e che parla quattro lingue. L’unicità della Val

Gardena nasce quindi dalla fusione tra leggende tuttora esistenti, infinite possibilità per

vacanze attive, di relax e ricche di spunti innovativi.


In Val Gardena la tradizione dell’intaglio nel legno affonda le sue radici in un passato lontano: intorno al 1600, durante i

mesi invernali le famiglie iniziarono a fabbricare utensili, statuette di carattere religioso e giocattoli per bambini che

avrebbero successivamente venduto ai mercati di primavera. Nel tardo XVIII secolo, da questo lavoro svolto nelle case si

sviluppò un’attività molto significativa per l’economia locale. Alla base di un’industria moderna che stava nascendo si

ponevano le nuove scuole d’arte e di formazione professionale.

Gli intagliatori della Val Gardena scoprirono nuovi procedimenti di lavoro e diedero vita a un artigianato artistico versatile

e innovativo, esprimendo una maestria difficilmente superabile. In Val Gardena ci sono oggi oltre 200 artisti e scultori in

attività; molti espongono i propri lavori in importanti Gallerie e Musei d’arte, in tutto il mondo. Il Museum Gherdëina è

ancora una volta, insieme a UNIKA (l’associazione degli artisti gardenesi) testimone della creatività e della sapienza

artistica della valle. Il Museo ospita opere uniche di scultura e pittura, oltre alla raccolta completa del giocattolo

gardenese, che nel 19° secolo era esportato in tutto il mondo.


In Alto Adige mangiare bene è facile: la cucina locale vanta una ricca tradizione con ingredienti tipici dal gusto intenso come il

saporito speck, le salsicce affumicate, i golosi formaggi e il croccante pane duro di segale. Si può provare la buona cucina in

un gran numero di ristoranti tradizionali, pizzerie e locali gourmet che hanno conquistato stelle Michelin e cappelli da cuoco di

Gault Millau. I menu sono caratterizzati dall’incontro tra tipicità alpina e leggerezza mediterranea. Unico impegno per il turista

delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO è Rispettare le Dolomiti, perchè queste incantevoli montagne non sono solo un

regalo ma soprattutto una responsabilità. Su questo concetto si basa RESPECT THE DOLOMITES, un’organizzazione in Val

Gardena, che sensibilizza le persone (cittadini e ospiti) ad adottare un consono codice comportamentale quando si è al

cospetto delle Dolomiti gardenesi. Dal 2023 vogliamo applicare lo standard del Global Sustainable Tourism Council

(GSTC) e ottenere il certificato come garanzia di turismo sostenibile. Le tante sfaccettature di una vacanza invernale attiva in

Val Gardena sono 500 chilomentri di piste, il collegamento al carosello sciistico più grande del mondo e una nuova pista nera.

La stagione sciistica delle Dolomiti e d’Italia va dal 3 dicembre al 11 aprile 2023.


JOSÈ M CARCIONE

Ci sono centinaia di guide turistiche che riguardano la cultura di

Roma, ma poche con itinerari ciclistici. Arriva in libreria, dal 26

settembre, un volume “modulare” che offre una serie di percorsi

tra natura e cultura a portata del ciclista, un libro diretto agli amanti

delle due ruote che puntano a un'uscita tranquilla, non agonistica,

e che siano curiosi di esplorare le bellezze della Capitale. “Roma

in Bici, Un museo all'Aperto -- percorsi turistici classici e insoliti per

le due ruote” di José M. Carcione, è una guida con 74 mappe e 92

percorsi, per un totale di circa 320 km, che si possono combinare

tra loro per creare itinerari più estesi, con indicazione di soste,

punti ristoro e monumenti turistici, includendo anche una serie di

norme da seguire e consigli sull’indispensabile da portare

appresso in caso di imprevisti in bici. Sono undici, inoltre, gli

itinerari illustrati che seguono prevalentemente piste ciclabili,

sentieri sterrati agevoli, strade ampie e poco trafficate, e quando

non ci sono piste, marciapiedi (con la bici a mano). Dopo il grande

successo editoriale di Roma. Guida insolita per esploratori urbani

di Carlo Coronati, che ha visto stampare in poco più di un anno 2

edizioni registrando oltre 3500 copie vendute, Edizioni il Lupo

torna così a perlustrare gli angoli della città eterna offrendo ora ai

cicloamatori – dalle famiglie ai più esperti in tecnologie digitali - un

ventaglio di scelte e possibilità, con itinerari che possono poi

essere utilizzati anche su app (una lista ne è indicata dallo stesso

autore). Il libro gode del patrocinio di RomaNatura. “Sport, salute e

cultura costituiscono il proposito di questo libro – afferma Carcione

- che è una novità anche perché a Roma, da un paio d’anni,

fioriscono piste ciclabili che ampliano finalmente gli spazi destinati

alle biciclette e contribuiscono a collegare zone differenti di una

città sconfinata ed anche molto verde, tra le più verdi d'Europa.

Mi auguro che la lettura di quest’opera rappresenti uno

stimolo di esplorazione della città a più livelli, tra vicoli,

borghetti, parchi cittadini e monumenti, e che non solo chi

ama le lunghe pedalate potrà apprezzare questa

immersione in una città con tante storie da raccontare. Il

cicloturismo non è solo un'opportunità di benessere

psicofisico ma anche culturale, un impegno per far

emergere una città “invisibile” e per sognare ed avvicinarsi

a una città “vivibile”.

La prefazione del libro è scritta da Eugenio Patanè,

Assessore alla Mobilità di Roma Capitale: “Ho accettato

con molto piacere questo invito a scrivere – afferma –

perché è un testo, unicum nel suo genere, capace di unire

mirabilmente, attraverso un filo rosso incantevole e

suggestivo, gli interessi degli amanti delle passeggiate in

bicicletta alle emozioni straordinarie che solo una città

dalle bellezze ambientali, artistiche, storiche e culturali

come Roma riesce a trasmettere ai suoi visitatori. Spero

che la bicicletta come mezzo di trasporto entri nella cultura

dei romani poiché la mobilità attiva rappresenta una

risorsa preziosa per combattere il cambiamento climatico e

rendere i nostri luoghi migliori e più sicuri. Mi auguro,

infine, che questo prezioso libro possa essere ampliato,

nella sua prossima edizione, con la mappatura del GRAB,

Grande Raccordo Anulare delle Bici, progetto partecipato

di anello ciclopedonale accessibile a tutti che sarà ultimato

a Roma entro il 2026.” La presentazione ufficiale di “Roma

in Bici” avrà luogo venerdì 30 settembre, alle ore 18,45

presso lo spazio Brikke Eat & Drink, a 20 metri da

“Centocicli a Centocelle” (via Filippo Arena 2b, Roma -

Metro C Fermata Gardenie). Saranno presenti l’editore,

l’autore e l’assessore Patanè. Aperitivo di benvenuto.


di Rita Martinelli

"Ecco, io me la ricordo così".

Sono le parole dell'antiquario,

uno splendido signore, con una

grana di voce oggi praticamente

scomparsa, un po' come la tinta

ocra elegante di certi palazzi

antichi, quella tonalità di voce

profonda, con un accento

romano squisito, cólto,

affabulatorio.

La cercavo da tanto tempo e,

finalmente, ero riuscita a trovarla,

la stampa di piazza Montanara

(di Giuseppe Vasi, metà

settecento), in quella bottega

affascinante come il suo titolare,

in un vicolo vicino al Pantheon.

Tutta l'area intorno al Teatro

Marcello è rimasta pressoché

invariata, fino alle demolizioni e

sventramenti avvenuti durante il

ventennio fascista, a partire dal

1928. E l'antiquario ricordava,

vagamente, perché molto

piccolo, anche mio padre (nato a

piazza Montanara, dove abitava

con la famiglia) che, ragazzino,

con tutti gli altri della banda,

sguazzava felice, a poca

distanza, nel "Tempio Rotondo"

(il Tempio di Ercole Vincitore o

Ercole Oleario) pieno d'acqua

del Tevere, quando straripava.

Era una zona che pullulava di

vita e di commerci, colma di

botteghe, carbonai, macellai, e

altre professioni, le più

disparate.

" E, data la sua centralità, era

anche luogo di raccolta di

persone provenienti dalle

campagne e colline che, fin dalle

primissime ore del mattino, vi si

radunavano per offrire la loro

manodopera per lavori di

bracciantato.

Le arcate di Teatro Marcello

ospitavano botteghe e laboratori

artigiani d'ogni tipo: sellai e

finimenti - i discendenti di una di

queste, sono, oggi, la Mancini

Pelletteria dal 1918, in via della

Palombella 28, dietro al

Panrtheon, in un angolo di

Roma formidabile: l'entrata è

proprio davanti agli eleganti

delfini che ornano, in alto, la

Basilica di Nettuno. È una

pelletteria artigiana raffinata e di

pregio: il bisnonno sellaio di

Teatro Marcello ne sarebbe

orgoglioso.

Piazza Montanara è stata

anche la prima casa della

Fontana dell'Acqua Vergine, del

1589, oggi in Piazza San

Simeone, lungo via dei

Coronari. Le demolizioni

eliminano, nel 1934,

completamente, la piazza, per

far posto a quella che doveva

chiamarsi "Via del Mare" e che,

oggi, si chiama Via del Teatro di

Marcello. La ricorda un piccolo

tratto stradale, "Via Montanara",

vicino Piazza Campitelli.

Il vasto centro storico di Roma è

un sistema delicato e

complesso, costituito da molti

pianeti orbitanti, diversissimi fra

loro. Da anni e, ultimamente, a

caduta libera, è funestato da un

fenomeno preoccupante: la

chiusura di tante realtà artigiane

storiche, librerie, caffè, ristoranti,

trattorie. E al loro posto restano

ambienti vuoti e in degrado.

Viene il magone, a passarci

davanti. In via Veneto - nota ai

più quale fulcro della vita

mondana, soprattutto nel

periodo compreso fra la fine

degli anni cinquanta e l'inizio dei

sessanta, per la presenza degli

hotel più lussuosi, dei locali

aperti fino all'alba, punto di

raccolta di tutti i nottambuli,

cuore della "dolce vita" - il Café

de Paris è chiuso da qualche

anno.

Fa una grande tristezza,

anche se, per quanto mi

riguarda, via Veneto e i suoi

locali e alberghi extra lusso -

l'Hotel Excelsior con la sua

tronfia architettura - non sono

mai stati nelle mie corde e m'è

sempre parso semplicistico

l'accostamento di via Veneto a

La Dolce Vita film - lancinante

storia di un mondo caotico,

cinico e volgare, privo di valori

e minato dalla noia di vivere,

ma con sprazzi magici come

solo Fellini sapeva creare.

C'è un luogo - memento mori -

in via Veneto, la cripta dei frati

cappuccini (all'interno della

Chiesa di S.Maria della

Concezione dei Cappuccini),

all'ingresso c'è una targa che

reca la scritta: "Quello che voi

siete noi eravamo; quello che

noi siamo voi sarete". E tutta la

cripta è decorata con le ossa,

a esorcizzare la morte e a

sottolineare il fatto che ciò che

resta di un corpo, lo scheletro

appunto, si può riutilizzare in

altro modo.

Mi lascio alle spalle via Veneto

e i suoi fantasmi,

concentrandomi su un

elemento davvero vitale:

l'acqua e su una deliziosa

conchiglia aperta, con tre api

sopra - la Fontana delle Api di

Gian Lorenzo Bernini.

Continuo a pensare agli spazi

vuoti in degrado, dove prima

c'era attività, storia e storie,

continuità di saperi che si

rinnovano, un po' come le

stagioni - sempre uguali e

sempre diverse.

E mi dico che c'è una via di

scampo, certo che c'è - erta e

irta di asperità, ma il bello è

proprio lì.

E, seguendo il sentiero della

vita, passo a salutare i miei

bellissimi amici artigiani, al

lavoro nelle loro

botteghe/studi: La grotta

dipinta (mosaico) in via dei

Chiavari 73, Métissage Atelier

di Laity Mbaye, sarto e

modellista, in largo del Pallaro

18, i ceramisti della

cooperativa La Stelletta, in via

della Stelletta 20, la libreria

Fahrenheit 451 a Campo de'

Fiori 44, Marconi & CO

Orologeria Meccanica in via di

Torre Argentina 1, il

Biscottificio Artigiano Innocenti

in via della Luce 21, Geosta

Trekking & Libreria in via

Ascanio Rivaldi 12, Relaxa

Centro Benessere in via dei

Gracchi 116/A, Working

Pilates in via Maria Lorenza

Longo 36/38, Cacao Puro - Il

Mondo del Crudismo in via

Giuseppe Troiani 19,

l'Erboristeria Madre Natura in

largo dei Claudiani 20. Lunga

vita e prosperità a tutti gli

artiginai del pianeta

La risposta di Marco Polo a

Kublai Khan (Le città invisibili,

Italo Calvino), luminosa, indica

la strada:

"L'inferno dei viventi non è

qualcosa che sarà, se ce n'è

uno, è quello che è già qui,

l'inferno che abitiamo tutti i

giorni, che formiamo stando

insieme. Due modi ci sono per

non soffrirne. Il primo riesce

facile a molti: accettare

l'inferno e diventarne parte,

fino al punto di non vederlo

più. Il secondo è rischioso

attenzione e apprendimento

conntuinui; cercare e saper

riconoscere chi e cosa in

mezzo all'inferno non è

inferno. E farlo durare e dargli

spazio".


VIA VENETO

ROMA

DEMINICH-IRINA-NICK-E-GHEPARDO-VIA-VENETO-4-©PHOTO-CREDITS-RINO-BARILLARI

DOV'E' FINITA

LA DOLCE VITA?

PINA DELLE SITE


Nei giorni scorsi ha attirato molta attenzione un post

pubblicato da Carlo Verdone, circa la chiusura del

Café de Paris , in cui rievocava gli anni durante i quali

Via Veneto era viva, pullulava di personaggi “non

comuni” che ispirarono il grande Federico Fellini ne

“La dolce vita”… e tutto ciò che Via Veneto

rappresentava, non solo per Roma, ma per il mondo

intero, è storia…

Molti i commenti in cui si evidenziava la

decadenza, il cambiamento, la trasformazione, non

in meglio della famosa via.

Qualche sabato sera fa, ho percorso anch’io quella

via; di giorno l’ho percorsa molto tranquillamente,

sotto il sole ed una luce abbagliante che hanno

sempre il potere di rendere tutto più bello (almeno

per me!) … tutto normale, anche perché di giorno

la vita scorre semplicemente, a volte in modo

ripetitivo ed ordinario anche in Via Veneto: traffico,

camerieri che preparavano i tavoli davanti ai

ristoranti, gente che faceva shopping nei negozi,

insomma, nulla di eccezionale.

Lo scenario cambia, invece, la sera, la notte, forse

perché è quella parte della giornata in cui tutto è

permesso, anche il proibito perché non c’è la luce

del sole che mette tutto al vaglio di tutti.

E la dolce vita si consumava, effettivamente e

prevalentemente di notte.

Percorro, dunque, Via Veneto in tarda serata e

cerco qualcosa che mi riporti alla dolce vita, che mi

faccia rivivere con l’immaginazione, anche se in

modo sbiadito, quelle scene, quei personaggi, le

famose attrici che con guanti di seta e lunghe e

sottili sigarette sorridono a uomini eleganti, attori,

giornalisti, politici e si fanno immortalare dai

numerosi paparazzi che sono lì, fissi, ogni sera…

ci riprovo, ma nulla… la mia immaginazione è

debole rispetto allo scenario che mi si presenta e

che è la realtà; una luce fioca che a malapena

illumina la maestosa via, tavolini davanti ai

ristoranti, occupati da stranieri che leggono il solito

menù turistico, pochi, perché molti non sono

nemmeno apparecchiati; qualche giovane sdraiato

sotto un albero con una bottiglia di birra in mano e,

ancora stranieri alle fermate degli autobus diretti

da tutt’altra parte, gruppi di adolescenti che

cantano ad alta voce le canzoni del momento….

Provo un senso di vuoto, di tristezza, di angoscia,

e mi chiedo: dov’è la dolce vita?

Nessun segnale, foto o un qualsiasi simbolo che

attesti la presenza di quei “fantasmi”, di quelle

figure passate, di ciò che è stato e che dovrebbe

rimanere indelebile, perché un pezzo di storia da

non cancellare.

Ma poi, ecco la spiegazione razionale: il tempo

passa, le mode passano, le persone passano, non

si può pretendere che tutto rimanga intatto per

sempre… è necessario custodire i ricordi in uno

scrigno, qualche volta tirarli fuori e sorridere con

nostalgia, ma non imporli al nuovo tempo, per tanti

motivi… ma l’amarezza resta.


Mentre, però, faccio i conti, a malincuore, con la

realtà, incontro l’amico Alberto Leonardi… e un po'

rimango stupita … sarà forse un segno? Chi è

Alberto? Una persona stupenda, cordiale, sempre

con il sorriso e tanta voglia di fare: Alberto è il

consigliere fondatore dell’Associazione Via Veneto,

nonché titolare della storica pellicceria “Alberto

Leonardi” sita in Via Lazio (angolo di Via Veneto),

e penso: Alberto sarà sicuramente d’accordo con

me, proverà ciò che sto provando io e tante altre

persone, starà vivendo con mortificazione i

cambiamenti a cui sta andando incontro Via

Veneto...

Mi saluta con il sorriso e la gioia di sempre e, tra

un saluto e l’altro, gli racconto le mie perplessità

ma, con grande sorpresa e come un fiume in

piena, Alberto inizia a raccontarmi novità, una

dietro l’altra e senza fermarsi, che mi riaccendono

il sorriso: “Via Veneto sta ripartendo alla grande…

apre il nuovo ristorante giapponese Nobu dov’è

l’Hotel Veneto ad opera di D, e Niro, Briatore ha

aperto il suo locale Crazy pizza… apre la

profumeria Campo Marzio… rinnova Palombi

assorbita da una catena americana e, soprattutto,

riapre il” Jackie O’” che riporta alla memoria le

feste, i balli, i paparazzi e, soprattutto, la figura di

Jacqueline Kennedy Onassis!!! Bisogna, però,

trovare il modo di riattivare il Café de Paris e, se

“qualcuno” ha la sensibilità di capire che è quasi

“un dovere” farlo, noi ce la metteremo tutta per

riportarlo in auge; c’è stata una interessante

mostra dell’artista Philip Colbert con le sue

“Aragoste”... e poi ci sono tanti, ma tanti eventi in

corso… ma preferisco parlartene davani un

aperitivo, che ne pensi?”, mi chiede con la sua

simpatia.

Ed io accetto, andrò a quell’aperitivo e mi farò dire

tutto ciò che è “in fieri”… ma ve lo racconterò nei

prossimi numeri: “Via Veneto risorgerà dalle ceneri

come una Fenice”, mi dice Alberto, quindi, cari

amici lettori, credo che Alberto ci racconterà tante,

tante cose interessanti … e chissà che inizi una

“dolce vita” dei tempi moderni?


CALENDARIO DI TUTTE LE APERTURE SERALI AL

MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE

VENERDÌ 4, 11, 18 E 25 NOVEMBRE 2022

VENERDÌ 2 E SABATO 3 DICEMBRE 2022

VENERDÌ 9 E SABATO 10 DICEMBRE 2022

VENERDÌ 16 E SABATO 17 DICEMBRE 2022


Ritornano le aperture serali al Museo e Real Bosco di Capodimonte. Fino al 17 dicembre 2022,infatti, sarà possibile visitare le

collezioni e le mostre in corso al prezzo ridotto di 2 euro (escluse le gratuità previste per legge), dalle ore 19.30 fino alle 22.30

(ultimo ingresso alle ore 21.30). Un’occasione imperdibile per ammirare le collezioni e le mostre in corso:

Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi: Battistello Caracciolo (1578-1635)

Salvatore Emblema

Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli

La visita guidata “A lume di notte”, al secondo piano del Museo per conoscere gli artisti che hanno fatto proprio della luce il

fulcro delle loro opere, dai Fiamminghi a Ribera a Stomer, è un percorso unico.

Costo visita 7 euro, oltre al costo d’ingresso al sito di 2 euro Durata 1 ora

Info: arte@lenubole.com sito: https://www.coopculture.it/it/prodotti/a-lume-di-notte/


L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di

presentare fino al 5 gennaio 2013 la mostra COLLECTION che

celebra la collezione di fotografie di Florence e Damien

Bachelot. La mostra si dispiega in un'eccezionale serie di circa

150 fotografie che coprono un secolo di storia dell'immagine,

nell'intimità della condizione umana. Da Brassaï a Sabine Weiss

e da Diane Arbus a Mitch Epstein, il percorso permette una

lettura in profondità della storia della fotografia incentrata

sull'Umanità e la sua relazione con il proprio ambiente, dove

l'effervescenza della città va di pari passo con la poesia solitaria

del ritratto. La mostra offre un duplice sguardo: quello dei

collezionisti Florence e Damien Bachelot attraverso 20 anni di

un approccio coerente di acquisizione che compone un racconto

personale, e quello del curatore Sam Stourdzé attraverso una

selezione d stampe dove l'occhio del fotografo agisce come un

sismografo degli eventi della Storia e dei racconti intimi.

La mostra si destreggia tra le due grandi tradizioni

transatlantiche: dalla fotografia francese dell'inizio del XX secolo

detta umanista alla fotografia di strada americana. Henri Cartier-

Bresson, Robert Doisneau e Willy Ronis incontrano quindi Dave

Heath, Helen Levitt e Robert Frank.

Una straordinaria serie di circa 40 stampe d'epoca di Saul Leiter

testimonia, con il passaggio al colore, una svolta verso la

seconda metà del secolo e un rovesciamento delle influenze

fotografiche. La contro-cultura americana e le battute d'arresto

dell'utopia modernista occupano il centro dell'immagine.

Infine, la mostra esplora gli inizi del reportage moderno con

Gilles Caron, fino ai ritratti documentari dei fotografi

contemporanei come Luc Delahaye, Mohamed Bourouissa,

Véronique Ellena e Laura Henno. L’antica cisterna di Villa

Medici ospiterà un focus sul lavoro di Laura Henno, tra

fotografie e filmati.

Tra contrasti e corrispondenze, la mostra della collezione

Bachelot a Villa Medici mette in evidenza una storia delle

influenze fotografiche ed esamina il modo in cui il ritratto e il

corpo inquadrano la città, tagliano il territorio urbano e gli spazi

di tutti i giorni nei quali la figura umana funge sempre da scala.

È anche il ritratto di una coppia di collezionisti che si profila e di

uno sguardo che permette di affiancare vintage e moderno.

I testi che accompagnano la mostra in una prospettiva storica ed

estetica sono a cura di Michel Poivert, storico della fotografia.

MARIO_GIACOMELLI "IO NON HO LE MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VISO" 1961/1963

DAVE_HEATH - MARGARITA PEREZ 1963


Artiste e artisti presenti nella mostra:

Diane Arbus, Édouard Boubat, Mohamed Bourouissa, Marcel Bovis, Brassaï, Gilles Caron, Henri Cartier-Bresson,

Philippe Chancel, Stéphane Couturier, Bruce Davidson, Luc Delahaye, Robert Doisneau, Gilles Ehrmann, Véronique

Ellena, Mitch Epstein, Louis Faurer, Andreas Feiniger, Robert Frank, Paul Fusco, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Nan

Goldin, Paul Graham, Harry Gruyaert, Dave Heath, Laura Henno, René Jacques, Ray K. Metzker, Nadav Kander, Chris

Killip, François Kollar, Josef Koudelka, Dorothea Lange, Saul Leiter, Christian Lemaire, Leon Levinstein, Helen Levitt,

Vivian Maier, Susan Meiselas, Joel Meyerowitz, Janine Niepce, Willy Ronis, Joy Judith Ross, Arthur S. Siegel, Eugene

Smith, Mike Smith, Paul Strand, Sabine Weiss.


SABINE_WEISS - PARIS, ENFANT 1955 .


Fino al 13 novembre, lo storico Palazzo Ruspoli di Nemi apre

le porte ad una nuova esposizione: La Dolce Vita di Federico

Fellini e Leo Catozzo: tra sogno, magia e realtà il sodalizio di

due grandi protagonisti del cinema italiano del dopoguerra.

La mostra artistica e documentale prende avvio dalla

celebrazione del centenario della nascita di Federico Fellini

per ripercorrere la storia inedita, per molti versi, di un rapporto

professionale e personale tra l’indimenticabile regista riminese

e Leo Catozzo, tecnico del montaggio dei sui film più

importanti, ma soprattutto suo confidente e amico.

Organizzatrice di questa estemporanea è l’Associazione

culturale Chelu e Mare, già da anni specializzata

nell’ideazione e organizzazione di eventi culturali di spessore

di mostre tematiche sul geniale cineasta, con la direzione

artistica di Fabio Alescio. L’amicizia ventennale tra Federico

Fellini, regista da sempre riconosciuto per la sua genialità in

tutto il mondo e Leo Catozzo, che con lui condivise la

lavorazione e il montaggio di quattro capolavori indimenticabili,

La strada, Le notti di Cabiria, la Dolce vita e 8 e ½ e un

episodio di Boccaccio ’70, fu un fulgido esempio di un rapporto

sia umano che professionale nel periodo più florido

dell’industria cinematografica italiana e della stessa rinascita

del Paese.

Se Fellini nel dopoguerra riuscì a dirigere la ripartenza del

cinema e a realizzare il sogno degli italiani attraverso le sue

sceneggiature innovative, Catozzo fu uno dei maggiori

protagonisti del montaggio cinematografico ed è anche grazie

al suo talento che tante pellicole girate da altrettanti registi di

calibro – tra i quali Soldati, Lattuada, Camerini, De Filippo,

Rossellini, Germi e Visconti - hanno raggiunto la celebrità. In

un percorso ideale, allestito presso il grazioso borgo che si

affaccia sul lago omonimo, si potranno visionare tanti materiali

inediti, tra i quali la corrispondenza privata tra i due geni del

cinema, i bozzetti originali e i disegni di Fellini che i due amici

si scambiarono per anni. L’itinerario espositivo comprende

anche le locandine dei film più celebri del cineasta riminese, i

suoi ciak originali, le sceneggiature con le sue correzioni a

latere e tanti interessanti spunti tratti dalla sua carriera

cinematografica.

Tra le curiosità in mostra la moviola originale Steenbeck,

“regina del montaggio”, che fu testimone di tanti dialoghi e

forse discussioni tra i due, e la famosa “Pressa Catozzo o

Cabiria” utilizzata per la prima volta ne Le notti di Cabiria, la

cui invenzione rivoluzionò per sempre la tecnica di montaggio,

grazie alla quale il geniale Leo Catozzo fu insignito di un

Oscar speciale nel 1990, il Technical Achievement Award.

La mostra, infine, propone un’esperienza immersiva nelle

atmosfere che hanno caratterizzato le pellicole dirette dal

regista grazie al sottofondo musicale delle colonne sonore più

famose dei suoi film: un viaggio in quegli anni indimenticabili

che hanno caratterizzato la storia culturale italiana condito

anche da aspetti meno noti della vita dell’imperituro regista in

relazione alla sua stretta amicizia con Catozzo.


SELF-I-E

Breve storia di un cortometraggio

Luca Di Bartolo


SELF-I-E nasce un mese dopo “Swans Never Die” (vedasi numero di TB Luglio Agosto 2022).

Se “Swans” ha avuto una genesi ‘facile’ e ‘lineare’, SELF-I-E è stato al contrario un figlio dal parto ben difficile, ma ora ha la

sua personalità e riguardandolo lo sento vivo. Ha preso forma durante il montaggio e tutt’ora è in fase evolutiva.

Theo Piu, interprete e primo genitore di tale creatura, aveva già in mente un progetto coreografico fermo a causa del Covid

proprio con questo titolo e tema.

“Farsi fotografare, fotografarsi, Dentro. Quanto coraggio.

Fermarsi, pensare, comprendere ed elaborare.

Sono momenti preziosi, necessari, che ti travolgono e ti cambiano.

I cambiamenti arrivano, e quando arrivano sono come una deflagrazione.

Attorno è quiete, ma dentro è una enorme vibrazione, che stride, urla e schiaccia.”

Noi non avevamo chiaro in testa cosa avremmo fatto assieme, ma Theo aveva in testa qualcosa di personale ed intimo ed ora

posso dire che si trattava, da parte mia, di farlo emergere col montaggio e le riprese, prescindendo dal fatto di non avere una

storia già scritta; ma se le riprese quelle sono e quelle restano, il montaggio è una variabile in movimento, può essere

qualcosa che nasce spontaneo oppure no, quando non si ha una storia appunto già scritta. Abbiamo girato parti coreografiche

ma senza idea di come utilizzarle e in quale ordine. Siamo poi ritornati una seconda volta per girare alcune scene che

dovevano servire da collegamento e telaio della storia che nel frattempo avevamo pensato di costruire.

SELF-I-E è fatto di una serie di momenti reali e intimi che si sovrappongono in sostanza, c’è una ricerca di un nuovo equilibrio

che alla fine viene ritrovato. https://vimeo.com/709691093


Theo Piu

Ph Luca di Bartolo


Se ti appassiona la danza,

Se riesci ad immaginarti sul gradino più alto del podio;

Se riesci a sentire gli applausi e riesci a riconoscere il tuo nome tra le urla della folla;

Se dalla prima nota senti in ogni fibra del tuo copro l’adrenalina scorrere verso le tue gambe;

Se il tuo cuore e quello del tuo/a partner battono all’unisono sulla pista da ballo,

Allora… Sei un ballerino!

Ma se vuoi diventare un campione, ti serve Top Dance Alliance!

Fidati di noi… Siamo, Giordano Vanone & Katia Antonelli, coppia di vita e di ballo.

Abbiamo iniziato a ballare nel 1985 in Italia, quando il ballo era considerato un’attività da balera

con pochi sbocchi professionali.

Nel corso degli anni, abbiamo studiato con i migliori maestri al mondo, con i quali abbiamo

perfezionato la nostra tecnica, creato il nostro stile fondendo tecnica, emozione e personalità.

Vincitori per tre anni consecutivi del campionato italiano di danze Standard.

Una raggiunti gli alti livelli della danza sportiva sia in Italia che all’estero abbiamo sentito

l’esigenza di metterci alla prova in un progetto più ambizioso, la Formazione.

Formare nuove generazioni di danzatori, donando loro sia la tecnica per potersi affermare in

competizione, sia gli strumenti per poter sviluppare la propria personalità.

Ad oggi abbiamo formato campioni in tutto il mondo, in ogni categoria: Juveniles, Junior, Youth,

Amatori e professionisti. Ad ognuno di loro è stato riservato un percorso unico, personalizzato e cucito

addosso alla propria personalità proprio come un abito di alta sartoria, e con ogni singola coppia

abbiamo lavorato in empatia per poter comprendere il loro mondo.

Lavorare con ognuno di loro è stato un viaggio pazzesco. Un viaggio fatto di emozioni, fatica, successo.

Tutti, in pista raccontiamo la nostra storia usando il linguaggio del corpo.

AI nostri allievi, abbiamo insegnato ad essere sempre sé stessi, fuori e dentro la pista, incoraggiandoli

a far emergere le loro personalità, rendendoli unici, determinati, ambiziosi, gentili, eleganti e forti.

Oggi siamo “travolti” dall’omologazione; ognuno, per sentirsi parte di un gruppo tende a somigliare

alla “massa”, perdendo, così, la propria, individualità e, sacrificando a volte le proprie qualità con

inevitabili impatti negativi sulla propria autostima.

Ognuno di noi è speciale e unico.

Ognuno di noi è inimitabile.

Ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare.

E noi, per comunicare questa unicità, dobbiamo conoscere e usare al meglio il linguaggio del corpo.

E noi insegniamo a comunicare con la danza.

Questa è la nostra forza, questa è la forza di Top Dance Alliance!


ADDIO ALLE ARMI

Donatella Gimigliano

il calendario sociale Codacons firmato Tiziana Luxardo con protagoniste modelle russe e

ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. Lanciata anche la

campagna #influencerperlapace


S’intitola “Addio alle armi”, con richiamo al famoso romanzo dello scrittore statunitense

Ernest Hemingway, il nuovo calendario sociale di Codacons firmato da Tiziana Luxardo

presentato nella Sala da Feltre a Roma. 12 scatti con protagoniste modelle russe e

ucraine per dire NO a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. Si consolida anche

quest’anno il gemellaggio tra la fotografa ed il Codacons che da anni promuovono

campagne/calendario che esprimono attraverso l'arte visiva una sofferenza sociale

come la violenza sulle donne, lo sfruttamento nei campi di lavoro, il bullismo e la

ludopatia. “Addio alle armi” è un progetto che vuole evocare la Pace come idea

universale che non ha religione, necessaria per poter credere in un domani migliore,

dove ci sia speranza, amore, solidarietà e fratellanza e che vede nelle donne le

autentiche messaggere di pace, come sottolinea anche l’Onu nel suo sito ufficiale che

le definisce “peacekeepers”, una “chiave per la pace”. Perché donna è pace.

Sono intervenuti all’incontro, presentato da Marco Ramadori, membro del collegio di

presidenza Codacons, Tiziana Luxardo, Carlo Rienzi, fondatore e Presidente

Codacons, Zeudi di Palma, Miss Italia 2021. Due modelle, la russa Рита e l’ucraina

Tetiana, hanno dato la loro testimonianza sul perché hanno aderito al progetto. Ospite

musicale il violinista internazionale Andrea Casta. Tra gli ospiti presenti il presidente

Associazione Tota Pulchra Prefetto Mons. Jean Marie Gervais, la Patron di Miss Italia,

Patrizia Mirigliani, il regista e sceneggiatore Enzo Castellari e l’hair stylist

internazionale Sergio Valente.

“Quando è iniziato questo conflitto ho avuto lo stesso sentimento di rabbia e di

impotenza che avevo negli anni 70 quando da giovanissima manifestavo contro la

guerra. Allora si parlava del Vietnam, ero una figlia dei fiori, una pacifista per

definizione come lo sono oggi... Peace&Love forever” – ha spiegato Tiziana Luxardo -

“il mio concetto di fondo è che bisogna creare ponti e buttare giù muri e ho scelto le

donne per questo calendario perché sono convinta che possano essere le vere

operatrici e portatrici di Pace. “Non nascondo che è stato molto difficile cercare di

creare delle immagini volutamente surreali estrapolate da contesti reali” – ha

sottolineato - “era come se fossi su una nuvola e osservassi tutto dall'alto, senza

confini, ma solo orizzonti”. Filo conduttore delle 12 immagini sono i lacci con i colori

delle bandiere che fanno distinguere le ragazze ucraine da quelle russe e che

rappresentano i legami che esistono fra queste due popolazioni.

“Per dimostrare quanto sono forti le loro somiglianze – ha aggiunto la Luxardo - in una

foto ho voluto raffigurare un volto che è l'unione di due facce separate, una Ucraina

una Russa, e l’incredibile effetto che si ottiene è che il viso sembra di un'unica

persona”. Carlo Rienzi, fondatore e Presidente Codacons ha evidenziato: “Tiziana

Luxardo è secondo noi la più grande fotografa vivente che riesce sempre ad

interpretare gli angoli, gli spigoli, e anche le rette però, dei più importanti problemi della

nostra società. E’ chiaro che oggi non si poteva non partire da questa terribile guerra”.

“Pensando a tutto quello che finora è successo tra i nostri paesi sento una grande

delusione ed una forte tristezza” – ha raccontato la modella russa Рита D. – “studiamo

la storia per non fare gli stessi gli errori. Non è per questo che i nostri padri, nonni e

nonne hanno combattuto. Hanno dato le loro vite affinché noi potessimo vivere. Il mio

cuore piange per la vergogna che sento”.

Le ha fatto eco la modella ucraina Tetiana G.: “il motivo per il quale ho deciso di

partecipare a questo progetto è che sono pacifista, contro le guerre, e contro tutto ciò

che può togliere le vite umane! Nessuno può essere così folle da preferire la guerra

alla pace”. “Ogni iniziativa a sostegno della pace è importante, ancora di più se l'autrice

è Tiziana Luxardo che sa affrontare tematiche difficili con grande sensibilità. Tutti

dobbiamo sottoscrivere l’appello a deporre le armi attraverso questa nobile opera

artistica” – ha dichiarato Miss Italia, Zeudi di Palma.

A chiusura dell’evento è stata presentata la campagna #influencerperlapace, Codacons

e Associazione Influencer Responsabili hanno lanciato la mobilitazione del web per la

pace chiedendo a tutti gli influencer di porre all’attenzione dei follower quanto sta

accadendo tra Russia e Ucraina spronandoli a dire con forza BASTA ALLA GUERRA.


MILANO:

MUSEUM OF DREAMERS

ASSIA KARAGUIOZOVA

Dalle piste di Formula 1, alle installazioni di arte contemporanea, Mario Isola (Pirelli Motorsport) consiglia:

Museum of Dreamers

Nel cuore di Milano, nasce una piattaforma per sognatori: 15 installazioni immersive di forte impatto

emozionale e visivo. Il progetto di Postology sarà vivibile fino al 18 Dicembre 2022, in Piazza Cesare Beccaria.


PALAZZO

ZUCKERMANN

ASSIA KARAGUIOZOVA

A Padova, Musei Civici difronte alla Cappella della

Scrovegni, un museo immenso e ricchissimo da

visitare con attenzione nel percorso vario tra

porcellane, capitelli, gioielli, mobili, attrezzi,

posate, vetri e abbigliamento. Attualmente, anche

una mostra di fotografia, in bianco e nero, sulla

storia della città.


A S S I A K A R A G U I O Z O V A

L'OCCHIO IN

GIOCO


Padova: Mostra significativa, prevalentemente centrata sul colore e

sull’optical, a cura di Luca Massimo Barbero, costruita in un percorso

storico-artistico divertente, oltre che interessante ed esaustivo. Da

Calder a Kapoor, da Itten ad Albers, da Kandinskij a Vasarely, ma

anche Munari, Tinguely, Duchamp, Klee, Boccioni, Balla - prestiti

importanti di opere che hanno segnato la storia dell’arte

contemporanea.

Al Palazzo del Monte di Pietà, fino al 26 Febbraio 2023


Andy Warhol a Padova

Assia Karaguiozova

Soldi e Potere.

Faccia a faccia con la realtà, ad occhi aperti: Andy Warhol

appare attuale ora, come allora. Al Centro Culturale Altinate

San Gaetano, fino al 29 Gennaio 2023. altinatesangaetano.it


Assia Karaguiozova

TUTANKHAMON A VENEZIA

100 ANNI DI MISTERI:

1922 - 2022

Presso il trecentesco Palazzo Zaguri, in

Campo San Maurizio, a pochi passi

dall’Accademia: Una Mostra, che in alcune

sale mi ha fatto venire i brividi, racconta

attraverso il percorso abbondante ed

esaustivo, totalmente inglobante, la storia

del Passaggio all’Aldilà, con i riti ed i

simboli relativi all’Antico Egitto. A cura di

Maurizio Damiano


Assia Karaguiozova

L’ARTE A PORTATA DI SEGNO.

PALAZZO STROZZI RACCONTA LA MOSTRA OLAFUR ELIASSON

IN LIS- LINGUA DEI SEGNI ITALIANA

Arturo Galansino, Direttore Generale Fondazione Palazzo

Strozzi e curatore della mostra Olafur Eliasson:nel tuo

tempo e Roberto Petrone, Presidente Sezione Provinciale

dell'Ente Nazionale Sordi di Firenze

In occasione della mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, la

Fondazione Palazzo Strozzi è lieta di ufficializzare la

collaborazione con ENS - Ente Nazionale Sordi di Firenze.

La Fondazione Palazzo Strozzi si impegna da sempre a

creare eventi, esposizioni e attività culturali inclusive e

accessibili a tutti i suoi visitatori, proponendosi come un

luogo sociale e d’incontro per consentire al maggior numero

di persone di vivere le mostre partecipando attivamente.

Ogni attività mira a trasformare l’incontro con l’arte in

un’occasione in cui le potenzialità espressive di ogni

partecipante sono valorizzate e dove ognuno può sentirsi

coinvolto nell’esperienza e nella vita culturale della città.

Oltre ai progetti di accessibilità, che la Fondazione porta

avanti da tanti anni, come A più voci, Sfumature,

Connessioni, Corpo Libero, grazie alla collaborazione con

ENS di Firenze, Palazzo Strozzi propone una nuova

modalità di visita dedicata alle persone sorde rendendo così

l'esperienza piacevole e completa.

Venerdì 4 novembre e sabato 3 dicembre, in programma le

prime due visite alla mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo,

in Lingua dei Segni Italiana. I partecipanti vengono

accompagnati da un educatore museale di Palazzo Strozzi

affiancato da un interprete LIS, in un percorso guidato ricco

di spunti e di suggestioni, nelle sale del Piano Nobile, per

scoprire l’arte di questo visionario artista. La visita ha una

durata di un’ora e trenta. Entrambe le attività sono

prenotabili dal sito di Palazzo Strozzi e sono

completamente gratuite.

Dal 2021 la Lingua dei Segni Italiana ha finalmente ricevuto

il riconoscimento ufficiale e anche l'Italia ha riconosciuto la

propria lingua dei segni. Già da questo momento tra la

Fondazione Palazzo Strozzi e ENS Firenze si era avviato un

dialogo e la mostra Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, è

l’occasione giusta per ufficializzare questa collaborazione

perchè l'arte può essere un modo per rompere l’isolamento,

aprire nuove possibilità di comunicazione e nuove occasioni

di relazione.

ASSIA KARAGUIOZOVA


ASSIA KARAGUIOZOVA


EMILIO VEDOVA AL

MAGAZZINO DEL SALE

Assia Karaguiozova

La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova,

alle Zattere, Venezia, racconta il rapporto di

Vedova con la materia e con la terza

dimensione. I segni rappresentano le idee.

Il Magazzino del Sale è stato ristrutturato da

Renzo Piano, amico caro dell’artista.


DEUTSCHE BANK ARTISTS

OF THE YEAR AL MUDEC

Assia Karaguiozova

Il MUDEC-Museo delle Culture di Milano, in

collaborazione con il 24 ORE Cultura, ha ospitato in

mostra l’edizione del 2021 del Deutsche Bank, che

ha premiato sul piano internazionale tre artisti molto

diversi di tradizione e nella modalità di espressione.

I vincitori Maxwell Alexandre (Brasile) Conny Maier

(Germania)e Zhang Xu Zhan (Taiwan), selezionati

dal Global Art Advisory Council della banca,

raccontano i loro pensieri attraverso tecniche e

forme di rappresentazione che apparentemente

potrebbero sembrare incompatibili. L’esposizione

collettiva, in sé, dimostra che nasce dal loro

abbinamento un racconto nuovo, inedito, della

visione sulla realtà.

mudec.it

Ph. Credits: ©Zhang Xu Zhan

Courtesy of the artist and Project Fulfill Art Space, photo Mathias

Schormann

Installation Views dal MUDEC


AI WEIWEI

ARTE SENZA LIMITI

Assia Karaguiozova

I Geniale Weiwei, insegna che l’Arte è Potere, senza limiti, né limitazioni: di tempo, di

spazio, di mezzi creativi.

Rivoluzionario che nel suo percorso si è scontrato con blocchi di ogni genere, dimostra

che la libertà d’espressione può e trionfare.

L’Abbazia di San Giorgio Maggiore (all’Isola di San Giorgio Maggiore) a Venezia vive

anche i suoi ‘dipinti’ di costruzioni.

abbaziasangiorgio.it


Danza

CorpiViolati #DJOperaNoir

& Omaggio a Traviata 2011-2022

La coreografa Monica Casadei ha

proposto, al Teatro Comunale di

Ferrara, all’interno del Festival di

Danza Contemporanea, in prima

assoluta CorpiViolati #DJOperaNoir

e Omaggio a Traviata (2011-2022)

dedicato alla creazione cult che ha

portato la Compagnia Artemis Danza

in tutto il mondo.

CorpiViolati si presenta come un

flusso continuo di corpi che hanno

subìto violenze, una comunità di

corpi stretta nella memoria di un

corpo ferito, cicatrizzato, il cui

vissuto viene danzato in una

coreografia senza respiro, su

musiche live electronic. La

coreografia prende spunto da

storie di eroine del Melodramma

per denunciare ogni tipo di

violenza.

Nella seconda parte dello spettacolo

Casadei insccena il dramma di

Violetta, moltiplicata in tante figure

femminili vittime di una società

prevaricante.

Omaggio a Traviata è anche una

installazione fotografica con foto di

scena scattate negli anni da Marco

Caselli Nirmal, Beatrice Pavasini,

Vincenzo Cerati e Giuseppe

Distefano seguito dalla presentazione

del progetto editoriale Traviata di

Beatrice Pavasini.


Mettere il corpo dove questo è stato sottratto. Tornare ai

luoghi, tessere relazioni tra persone, prendersi cura

dell'ecosistema, conoscere realtà e persone che in quei

luoghi resistono e insistono ogni giorno. Tutto questo grazie

alle arti performative: la danza, la musica, il teatro. La terza

edizione di Prima Onda Fest vuole spostare l'attenzione dal

centro alla periferia, sulla Costa Sud di Palermo, dove dal 26

ottobre al 6 novembre una fittissima trama di attività culturali

sarà intessuta tra i luoghi delle associazioni presenti, dei

presidi culturali e sociali, dentro le sedi istituzionali, tra le

realtà imprenditoriali vive e propositive, ma anche dentro

l'acqua di quel mare negato di Palermo; tra l'Ecomuseo del

Mare, la Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera” di Padre

Messina, il Cubo di Sant’Erasmo, lo Stand Florio, il Centro

Padre Nostro di Don Pino Puglisi, Palazzo Mirto, la foce del

fiume Oreto e sul lungomare di Romagnolo.

Con più di 30 spettacoli e un programma di incontri e

conferenze, per 12 giorni densi di arte e sperimentazione, tra

spettacoli, concerti e performance, molte delle quali nate

specificatamente per entrare in connessione con questa

periferia, oltre ai progetti partecipativi e formativi che si

sviluppano e vivono durante il corso dell’anno, il festival

Prima Onda è un organismo vivente che coltiva un pensiero

politico interpellando la società civile e spingendosi oltre

un'espansione urbana ed extraurbana. Per creare e

raccogliere una propria comunità intorno a questa periferia,

uguale a tante altre periferie ma allo stesso tempo unica.

Ideato da Genìa, il collettivo multidisciplinare di realtà

produttive nel campo del teatro, della danza e della musica,

Prima Onda 2022 presenta una miscela originale tra le

diverse generazioni di artisti, scelti da una triplice direzione

artistica. Giovanna Velardi, direttrice artistica della

Compagnia Giovanna Velardi e dell'associazione PinDoc

(sostenuta dal MIC), coreografa siciliana tra le più note

anche a livello internazionale, curatrice della sezione danza

del festival; Manuela Lo Sicco, attrice, regista, coreografa,

Premio Ubu 2021 come miglior attrice, per la sezione teatro;

e Valeria Fazzi, da anni nell’organizzazione scientifica della

storica associazione musicale Curva Minore, per la sezione

musica. Collabora con la direzione artistica un comitato

scientifico costituito da professori universitari ed artisti

internazionali: Salvatore Tedesco (Università degli Studi di

Palermo) insieme ai colleghi del Dams di Palermo, Federico

Vercellone (Università di Torino), Maddalena Mazzocut-Mis

(Università degli Studi di Milano), Marzia Traverso (Institute

of Sustainability in Civil Engineering at RWTH Aachen

University); e esperti del settore a livello internazionale,

come Genevieve Sorin, Fausto Paravidino, Davide Enia,

Stefano Tè, Alessandro Librio, Giovanni Damiani, Roberta

Nicolai, Angela Fumarola, Alessandra Sini, Andrea

Porcheddu, Renato Bandoli. Quest'anno in sinergia con

Prima Onda Fest si sviluppa il progetto INONDAZIONI, cocurato

da Genìa e Mare Memoria Viva, un programma

sperimentale di formazioni e culture meridiane

intergenerazionali, composto da laboratori, residenze e

azioni artistiche partecipative realizzate da e con

professionisti delle arti performative e con le abitanti e gli

abitanti della costa sud-est di Palermo.


C O M P A G N I A A B B O N D A N Z A / B E R T O N I

ROMANZO

D’INFANZIA

Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese.

Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole.

Uno spettacolo che commuove i più grandi e fa ridere i più piccoli. Un racconto crudele, ma abitato dalla grazia e

dallo humour. Un lavoro che affronta in modo diretto ma con estrema poesia il rapporto difficile, affascinante e

spesso violento tra adulti e bambini.

Pluripremiato, tradotto in quattro lingue e rappresentato in tutto il mondo con più di seicento repliche, torna in

scena lo spettacolo cult di una delle più originali compagnie di danza contemporanea: Romanzo d’infanzia della

Compagnia Abbondanza Bertoni con la regia e la drammaturgia firmate da Letizia Quintavalla e Bruno Stori.

Capolavoro di una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività

formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Romanzo d’infanzia è uno spettacolo

dedicato a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore, che danza e parla della relazione tra genitori e

figli. Un lavoro che parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e

psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza

colpevoli. Il linguaggio del teatro-danza si propone qui in una formula più narrativa ed immediata in modo da

renderlo fruibile anche dai bambini.

“L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della

sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più

vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli

eterni deboli ci sono i bambini.”

Attorno a questa riflessione, nasce nel 1997 Romanzo d’infanzia, che al suo debutto e negli anni immediatamente

successivi fu accolto così dalla critica: “una rara intensa fisicità in scena, astratta e vera a un tempo, essenziale e

pure carica di energia comunicativa sincera” scriveva Sipario.

“L'obbiettivo degli autori è raggiunto: la freschezza del duo Abbondanza-Bertoni riesce, senza trucchi né inganni, a

sedurre gli adulti ipnotizzando i bambini” si leggeva sul Corriere della Sera mentre Repubblica lo definiva “un

capolavoro di teatro-danza, una girandola strepitosa di invenzioni, di movimento, di comunicazioni tra palcoscenico

e platea alla scoperta del mondo bambino e di quello adulto, nei suoi confronti, tra tenerezza e crudeltà, con

violenza icastica, tra gioia, tristezza e umorismo graffiante”.


Mosca, 20 novembre 1925: Majja Michajlovna Plisetskaya nasce in una famiglia ebrea di artisti e produttori cinematografici

durante l’apice del dominio di Stalin. In un contesto socio-politico alquanto complesso viene al mondo colei che avrebbe dato

il via a una nuova epoca del balletto classico: Maya, donna meravigliosa dai capelli rosso scuro e dagli occhi ammalianti,

ballerina straordinaria per capacità tecnica e drammatica. Verrebbe da pensare che, in un panorama connotato da un forte

antisemitismo e da sconvolgimenti politici frequenti, la danza classica possa esserle valsa come rifugio: molti parenti da parte

di madre erano attori o ballerini, uno zio insegnava proprio al Teatro Bolshoi dove Majja a nove anni iniziò i suoi studi

accademici. Altro fatto peculiare di quel periodo l’Unione Sovietica che, in una dimensione di continuo confronto con

l’America, “utilizzava” il talento dei propri cittadini come vanto e come prova di una società più avanzata nell’arte, nella

scienza e nel progresso tecnologico: Majja si scoprì molto presto una di questi talenti fuori dai canoni, a soli undici anni infatti

risale la sua prima esibizione al Teatro Bolshoi , istituzione alla quale è stata legata fino al 1990, prima come studentessa, poi

come prima ballerina assoluta della compagnia.Il suo background le ha conferito un animo ribelle, nonostante ciò scelse per

sedici lunghi anni di non disertare e di non ribellarsi a uno Stato che le impediva di andare in scena fuori dai confini, a

differenza di altri grandiosi ballerini suoi contemporanei come Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov che invece lasciarono da

subito la patria: Majja rimase “confinata” a inizio carriera, la sua straordinaria interpretazione dei ruoli principali del balletto

poteva essere ammirata solo nei teatri sovietici dove i leader internazionali venivano invitati a godere della sua magnificenza.

Nel 1962, a Parigi, le è assegnato il Prix Anna Pavlova e nel 1964, in Unione Sovietica, il Lenin Prize. Sin dalle prime

apparizioni di Majja alla ribalta internazionale, il mondo occidentale della danza è travolto dalla potenza del suo virtuosismo

tecnico e dall'incontenibile esuberanza espressiva, pertanto lo standard delle danzatrici è obbligato ad alzarsi

vertiginosamente. Il 6 dicembre la Fenice di Venzia presenta una conferenza per ricordare la più grande ballerina

contemporanea morta il 2 maggio nel 2015 a Monaco di Baviera. La conferenza è arricchita da proiezioni video di archivi

dove poter ammirare i virtuosismi della ballerina russa. Il brano che forse più si lega al nome di Maya è La morte del Cigno;

“The Dying Swan” una coreografia di quattro minuti creata da Mikhail Fokine sulle note di Camille Saint-Saëns: qui Maya

usciva dalla dimensione umana, sul palco la ballerina lasciava il posto a una creatura magica, ad ogni replica provocava nel

pubblico un effetto simile all’isteria con applausi che non finivano fino a che non ripeteva almeno una volta la performance.


ANDREAS HANNES_WARPING SOUL.PH.SALIH_KILIC


Venezia In Danza

EKO DANCE

PROJECT

in scena il 27 novembre al Teatro La Fenice

Sotto la guida di Pompea Santoro, la compagnia Torinese, presenta una serata in cui il tema dell’amore e della

bellezza sono al centro delle coreografie. La prima (Estratti da “La Bella Addormentata” – Coreografia Mats Ek),

porta in scena un amore profano nel senso più umano del termine, un amore nato dalla sofferenza di una giovane

adolescente e diventato dipendente e distruttivo che nulla condivide con l’archetipico amore sacrale ma

tragicamente rispecchia un’umanità decadente e non empatica.

Eko Dance Project, la compagnia, è il naturale proseguimento dell'alta formazione, è parte integrante, che

rappresenta l'apice del percorso di studio che punta al raggiungimento della maturità tecnico-artistica necessaria a

prendere parte alle diverse produzioni che vengono portate in scena durante l'anno ed essere pronti per audizioni.

La compagnia solitamente è composta da dodici danzatori, essa si rinnova frequentemente, grazie al turn-over,

dovuto al trasferimento dei danzatori in compagnie stabili, nazionali e internazionali. Dal 2012 ad oggi l’80% dei

danzatori che si sono formati con EkoDance, sono stati ingaggiati in compagnie di fama internazionale sia negli

Stai Uniti che in Europa.

Venezia in Danza 27 novembre 2022

Direzione Artistica Michela Barasciutti


MARIA GRAZIA

GAROFOLI

LA DANZA PER ME É "RESPIRO"


Cara Maria Grazia, grazie per essere qui con noi. Vorremmo partire dai tuoi esordi....Come ti sei

avvicinata alla danza?

È stato molto naturale, sentivo la musica e mi muovevo nello spazio come se il piacere di ascoltare la

musica muovesse automaticamente il mio corpo, come un istinto primordiale.

Ho cominciato a studiare danza a 5 anni e da lì è iniziato il grande viaggio della mia vita.

Il tuo primo ruolo importante?

Il mio primo ruolo importante è stato anche un incontro importante.

Ero molto giovane ed inesperta, mi trovavo a Venezia nel Teatro La Fenice dove avevo appena vinto

l’audizione come solista. In una sala gremita di grandissimi ballerini facevo la lezione di danza

mattutina un pò intimidita da tutti quei grandi nomi della danza, quando entrò Serge Lifar, si sedette

per guardare la lezione e, da quel momento, il suo sguardo non mi abbandonò per tutto il resto della

classe.

Mi sentivo osservata ed ammirata e non ne capivo la ragione, ma lui si, e me lo spiegò anni dopo.

Sono entrata in quella sala ballo in una mattina di ottobre come un’anonima solista, ne sono uscita

come interprete del famoso Pas de Quatre musica di Pugni accanto alle più grandi stelle della danza

nel ruolo di Fanny Cerrito.

Con Serge Lifar ho continuato ad interpretare le sue più belle coreografie e successivamente ho

riproposto il Pas de Quatre nella splendida cornice del Festival di Nervi nel ruolo di Marie Taglioni.

Sei stata Etoile alla Fenice di Venezia dal Teatro Comunale di Bologna, entrambi oramai senza

un corpo di ballo da tempo. Cosa ricordi di quegli anni?

Il teatro La Fenice di Venezia è stato il mio primo teatro ed è naturale che abbia un posto speciale nel

mio cuore anche per le grandi amicizie che ho maturato con i miei colleghi; a Bologna l’esperienza è

stata diversa, c’era la consapevolezza degli obiettivi raggiunti e la maturità del ruolo, in più avevo

come sostegno direttori come Sportiello e Fascilla, dei miti.

Per allargare la mia esperienza ho insegnato per 5 anni come docente ospite presso il D.A.M.S. dove

abbiamo prodotto degli spettacoli in collaborazione con il rettore dell’Università di Bologna, Fabio

Alberto Roversi Monaco, e l’Universitá la Sorbonne di Parigi. Questa nuova esperienza unita al mio

percorso accademico è stata molto formativa.

La tua esperienza con il grande Rudolph Nureyev.....

Sempre a Venezia, nel Teatro La Fenice ho avuto l’onore di danzare accanto al più grande divo della

danza, Nureyev, che aveva appena finito di girare il film Valentino.

Ma, ancora una volta, l’ atmosfera magica di Venezia mi ha aiutato ad instaurare con lui un rapporto

non solo di danza, che è stato severo ma splendido, come dire… di vita, mi spiego: i cicchetti e i

prosecchini dopo le prove nei bachareti di Venezia ci hanno reso complici, non solo sul palcoscenico

ma anche nella vita. Non si dice in vino veritas? Bene, posso dire che ha funzionato!!!

Sei stata Direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona per molti anni.

Quest'anno il tuo rientro con le coreografie in "Turandot" nello sfarzoso allestimenti del M°

Franco Zeffirelli. Come ti sei sentita?

Mi sono sentita “tornata a casa”, verso la fine dello spettacolo, prima di ringraziare il pubblico, un

macchinista mi ha sussurrato: ben tornata a casa! In quel momento ho capito che aveva centrato il

motivo di quella strana gioia dell’anima a cui non ero ancora riuscita a dare un nome.

Cosa cerchi in un danzatore/danzatrice?

In un danzatore/danzatrice cerco la verità, il lavoro, la bellezza, il talento e quel qualcosa che nasce

dal profondo di noi stessi a cui non si può dare un nome preciso ma che si percepisce istintivamente.

Troppe cose… non è detto

Progetti futuri?

Insegnare ai giovani che la danza esiste ancora e che dobbiamo lottare. Nulla si raggiunge con facilità

La danza per te in un'unica parola...

Respiro!


MARIA GRAZIA GAROFALI

E' stata direttrice del Ballo della rinomata Fondazione Arena di Verona.

Diplomatasi presso l’Accademia Nazionale di Danza, inizia giovanissima la sua attività di danzatrice

classica interpretando balletti del repertorio ottocentesco come Giselle, La Silfide, Coppelia, Paquita e

La bella addormentata, e capolavori del Novecento tra cui Cenerentola, Chopiniana, Pas de quatre,

Romeo e Giulietta, Carmen, Fedra, Francesca da Rimini, Apollon Musagete, Il mandarino

meraviglioso, Concerto barocco e Morte a Venezia. Come ospite danza in Italia e nei più prestigiosi

teatri d’Europa, degli Stati Uniti, del Canada e dell’America Latina con partner di fama internazionale

tra cui Cyril Atanasoff, Rudolph Nureyev, Dan Moisev e Rudy Brians.


Ph: Monica Irma Ricci - www.monicairmaricci.com


Classe 1984, originario di Palermo, Angelo Madonia

dopo 16 anni torna nello show di Milly Carlucci, in

coppia con Ema Stokholma, famosa speaker

radiofonica con cui il ballerino ha molta intesa. Una

delle ultime notizie è che tra loro vi sia anche una storia

d’amore.

Angelo Madonia, dopo 16 anni cosa ti ha riportato a

Ballando con le stelle?

Ballando con le stelle è rimasto sempre nel mio cuore.

Per sedici anni sono rimasto legato a questa

produzione, nella quale tornavo a fare l’insegnante

come Ballerino per una notte. L’affetto che mi lega a

Milly come persona e a tutta la squadra non è mutato.

Dalla mia prima edizione ad oggi il format ha subìto

una evoluzione. Oggi ci sono molte più figure

professionali che seguono la coppia e tu, maestro, puoi

concentrarti solo sulla sala prova ed esibizione… L’

esperienza televisiva mi ha sempre attratto, anche se

gran parte della mia carriera l'ho costruita fuori. Quindi

mi faceva piacere cogliere questa possibilità con

maggiore consapevolezze ed esperienza. Ed oggi sono

contento di essere tornato e di ballare con Ema

Stokholma…

Dalla tua prima edizione ad oggi cosa è cambiato di

questo programma?

Il programma è cambiato molto… Nell'organizzazione,

nella gestione e nella ricerca dei maestri. Oggi dietro

ogni coppia c’è un team di lavoro che cura di più il

dettaglio. Noi maestri, possiamo dedicarci totalmente

alla Star per cercare di farla emergere come ballerina

al di là del personaggio. Per questo siamo pagati….

(Ride… ndr riferimento alla battuta di Ema Stokholma).

A parte gli scherzi, di anno in anno il livello è sempre

più alto. Poi c’è tutto il settore social che genera flusso

anche nei nostri account social. Un Ballando 4.0

Nel 2006 ballavi con Pamela Camassa, in questa

edizione con Ema Stokholma…

In entrambi le edizioni, quella del 2006 e quella di oggi,

Pamela Camassa che Ema Stokholma, le star sono

coetanee e questo è un vantaggio. Ema è un vulcano,

è una donna imprevedibile. Non ha regole

convenzionali e quelle che ha sono quelle che lei si è

costruita addosso per il suo vissuto ammirevole. La

danza invece si muove su regole convenzionali… e per

questo non è semplice lavorare con Ema... Ma è bello

ugualmente; in sala prove trascorriamo ore molto

divertenti e allo stesso tempo produttive per entrambi.

Un pregio e un difetto di Ema?

Ballando con le stelle, per noi concorrenti, non è solo

un programma è anche una palestra per crescere

come persone. Ti dico questo perché, ogni difetto e

ogni pregio di fronte alle telecamere diventano i tuoi

punti di forza. Perché dai punti di forza, difetti o pregi

che siano, tu fai uscire la tua personalità, quella che il

pubblico a casa ama….

Ph: Monica Irma Ricci

www.monicairmaricci.com

…. Ema ha molti pregi. Quello che io amo è la costanza…

Ema prova e riprova fino a quando la coreografia è perfetta.

Anche se si lamenta in sala prove (difetto – RIDE) in lei però

prevale la Resilienza. Difetto? Oltre a lamentarsi, a volte

vive con la paura questa esperienza. Però devo dirti che

anche questo è stato trasformato in un pregio…

Da come ne parli sembra ci sia del tenero tra di voi?

Tra di noi c'è del tenero? Sorride… Io penso che tra due

persone che si vogliono bene, che lavorano in coppia,

l’affetto, l’amore siano fondamentali, sono pilastri sui cui

costruire fiducia e stima. Solo così puoi fidarti del partner...

(Pausa) Ti confido che tra di noi c’è del sentimento. Poi se la

domanda è, siete una coppia fuori dalla pista? Ti rispondo

No… Trascorriamo tantissimo tempo insieme, tempo

piacevolissimo… diciamo che ci stiamo dando una possibilità

per capire se ci piacciamo o no. Ecco. Sono stato molto

sincero…

Ci racconti come hai iniziato a ballare?

Ho iniziato che andavo in una piccola scuola di danza a fare

arti marziali e lì ho iniziato anche a fare danza classica, mi

convinse la maestra di danza perché notava che avevo una

buona elasticità e postura di gambe. Così ho iniziato

imparando le 7 posizioni di danza classica. Da lì è iniziato

tutto…

Tu oggi hai due figlie… cosa ti dicono quanto ti vedono

in tv?

Loro sono contente quando mi vedono in TV, spesso mi

vedono su RaiPlay perché quando io ed Ema balliamo per

loro è tardi, dormono già; delle due la più grande mi chiede

di salutarla… Non potendo salutarle durante la gara abbiamo

creato un codice segreto che conosciamo solo noi… Per

esempio a fine ballo faccio un occhiolino oppure mando un

bacio guardando la telecamera… Loro sanno che quello è il

momento dedicato a loro…


PH- ASSUNTA SERVELLO

Angelo Madonia e Ema Stokholma

"Ballando con le Stelle"


Ballerino coreografo, imprenditore… in quale ruolo ti ritrovi meglio?

Beh, devo dirti che non si finisce mai di imparare. Sono tre i ruoli complementari, nel senso che l’uno è agganciato

all’altro, e per questo mi piace farli tutti e tre. Ovviamente ballare è la mia prima attitudine, ciò che mi è sempre

venuto meglio, quella con la quale sono cresciuto e ho delineato il mio corpo. .. Credo che oggi insegnare sia la

professione più adatta a me, posso restituire tutto ciò che ho imparato dalla carriera di ballerino. E per questo ti dico

che oggi insegnare è la mia professione. Come dire, sto vivendo la mia seconda vita. E domani ci sarà la terza quella

dell’imprenditore, anche se questa terza fase è stata già avviata. Infatti ho fatto impresa nell'ambito della danza, che

non è molto semplice. Ed è una cosa che mi piace perché mi dà la possibilità di aiutare altri ballerini che in quel

momento sono clienti che mi chiedono un servizio. Insegno loro con la mia esperienza cosa vuol dire gestire una

scuola, oppure insegnare…

Sei considerato il Sergei Palunin della danza

sportiva. Come dire sei un ballerino fuori dal

corpo di ballo… Cosa cambieresti del sistema

danza?

Grazie ne sono onorato…Somiglio a Sergei per

la mia fisionomia, i tatuaggi e per il mio modo

libero di interpretare e vivere la danza.

Contemporaneamente alla mia vita. Non ho

paura di dire cosa penso, e cosa detesto.

Tu mi chiedi cosa non mi piace del sistema

danza, e quindi cosa cambierei. Cambierei,

dopo tutte le vicende che hanno coinvolto la

danza sportiva, io il metodo di “preparare” i

ballerini. Soprattutto i ballerini top Level, perché

loro sono quelli maggiormente esposti e di

conseguenza presi come esempi dalle nuove

generazioni. Quando ero un Top Level mi

domandavo dove e con chi studiare… pensavo di

fare self marketing come ballerino non come

insegnante. Per me è importante capire

realmente cos'è meglio per un ballerino, e con lui

studiare la giusta strategia. Oggi, mi piacerebbe

contribuire in questo modo…

Ph: Monica Irma Ricci

www.monicairmaricci.com

Ti piacerebbe vincere ballando?

Beh, quanto mi piacerebbe vincere Ballando con

le stelle… Mi hai fatto una domanda Marzulliana…

(ride) Certo che mi piacerebbe… Noi ci

conosciamo da anni, e sai quanto è stata lunga

questa attesa di tornare a Ballando… Prima mi

sono dedicato alla mia carriera di ballerino top

Level, non potevo permettermi di fare danza e

televisione, le avrei fatte male tutte e due. Oggi ti

dico che ho accettato perché ero pronto per

lavorare in televisione. Io credo che le cose

accadono quando noi siamo pronti per gestirle.

Tornando alla vittoria di Ballando, a me e ad EMA

piacerebbe molto… E se non dovesse succedere

abbiamo vinto ugualmente. Sai perché? Perché ci

siamo incontrati…


Ph: Monica Irma Ricci

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M A I M O U N A B A

A soli 10 anni ginnasta medagliata e modella

Ginnasta: Maimouna Ba

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ph. Piergiorgio Lauria


YURIKO NISHIHARA

Maimouna Ba è nata a Roma il 15 marzo 2012 ed è

una giovane promessa della ginnastica ritmica italiana.

Anche se giovanissima, ha già raggiunto notevoli risultati,

infatti quest’anno è arrivata prima alle regionali a squadre e

seconda alle nazionali mentre nel 2021 è arrivata prima alle

nazionali.

Anche se giovanissima si allena seriamente e

duramente tutti i giorni e perfeziona la sua tecnica con

lezioni di danza classica. Sogna di rappresentare

l’Italia nelle grandi competizioni internazionali.

Maimouna è anche una promettente modella. E’ stata

notata mentre passeggiava con la mamma ed ha

iniziato a sfilare quando aveva appena 3 anni. Ha

vinto vari concorsi (Baby Cinema, Baby Incanto, Miss

Africa); ha realizzato cataloghi per Eddy Ferretti,

GiosBru, Mimilu, Castellese, ed ha sfilato per

importanti stilisti come Korn Taylor, al Pitti bimbo per

Monnalisa e Kids Fizz, per Monica Bartolucci, Patrizia

Paioletti e Barbara Basciano. Nel campo della moda il

suo grande sogno è incontrare Naomi Champel.

Maimouna Ba ha vinto ilConcorso World top model di

Fiore Tondi in Puglia e rappresenterà l’Italia a

dicembre quando volerà a Budapest per la finale del

concorso Mondiale.

Noi le auguriamo un grande In bocca al lupo con

l’augurio di poter realizzare tutti i sui sogni.

Ginnasta: Maimouna Ba

ph. Monica Irma Ricci – www.monicairmaricci.com

ph. Piergiorgio Lauria


Il palcoscenico del Teatro Tor Bella Monaca accoglie

dal 4 al 6 novembre LA PRIMA INDAGINE DI

MONTALBANO, spettacolo di Andrea Camilleri,

interpretato da Massimo Venturiello con

l’accompagnamento alle tastiere di Alessandro

Greggia.

L’idea di portare per la prima volta in teatro il

commissario più famoso della narrativa

contemporanea italiana - spiega Massimo Venturiello

- è nata in seguito allo straordinario successo che

hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente pubblicati

in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il

privilegio di interpretare. La lingua inventata dal

Maestro, carica di musicalità, arriva nella sua

interezza a chiunque, la parola diventa immagine

ammaliante, la trama inchioda e non consente

distrazione alcuna. Ho pertanto sentito la naturale

esigenza di proseguire il percorso iniziato allestendo

un reading teatrale su “La prima indagine di

Montalbano”. Qui prendono vita i personaggi dei

successivi numerosi romanzi che hanno conquistato

l’interesse di milioni di lettori. Nasce soprattutto il

commissario Montalbano, certamente ancora ignaro

del luminoso destino che il genio del grande Camilleri

gli stava riservando.

Dall’11 al 27 novembre, con spettacoli dal venerdì

alla domenica, Massimo Venturiello dirige ed

interpreta al Teatro Arcobaleno un nuovo

allestimento della tragedia AGAMENNONE, nella

versione di Ghiannis Ritsos, considerato uno dei più

grandi poeti greci del ventesimo secolo, in uno

spettacolo di grande impatto emotivo.

Dopo i dieci anni della guerra di Troia, Agamennone

torna a Micene dove trova sua moglie Clitennestra

che intanto ha tessuto una relazione con Egisto e

maturato un odio profondo nei suoi confronti per aver

sacrificato sua figlia Ifigenia, tanto da predisporne

l’assassinio.

Partendo da questi fatti mitologici narrati da Eschilo,

Ritsos, torturato e perseguitato per le sue idee

progressiste e rivoluzionarie, compie un lavoro di

modernizzazione e umanizzazione mettendo in

evidenza nuove prospettive nelle azioni dei

protagonisti, portando alla luce elementi sconosciuti

dei loro caratteri e disvelando la loro natura

universale che non può prescindere da un discorso di

protesta politica. Agamennone, nostro

contemporaneo, la cui nota arroganza ha ora ceduto

il passo a una dolente umanità, riflette sulle

conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del

destino, sul senso della Storia.

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il

Laboratorio di Alta Formazione “Officina Pasolini”

della Regione Lazio, nato nel 2015, con l’obiettivo di

consentire un primo concreto accesso “in arte” ai

giovani allievi che lo frequentano. Non è un caso

quindi che in questo spettacolo, come in altri

precedenti, Massimo Venturiello sia affiancato

proprio da alcuni giovani attori diplomati all’interno

della scuola da lui diretta.

Massimo

Venturiello

L’idea di portare per la prima volta in teatro il commissario

più famoso della narrativa contemporanea italiana - spiega

Massimo Venturiello - è nata in seguito allo straordinario

successo che hanno ottenuto gli audiolibri, recentemente

pubblicati in Rete dalla Storytel, che io stesso ho avuto il

privilegio di interpretare


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6 D I C E M B R E 2 0 2 2

C H I L L Y G O N Z A L E S

È D I N U O V O I N V I A G G I O C O N U N O

S T R A B I L I A N T E S P E T T A C O L O .


Quest'anno il palco sarà un laboratorio, una volta che l'intrattenitore e il suo pubblico si saranno comodamente

sistemati, il programma inizierà e sarà pieno di sorprese.

Dalle composizioni della sua trilogia Solo Piano a nuovi arrangiamenti di vecchi classici e Masterclass, Gonzo

avverte, non possiamo guardarci indietro, dobbiamo correre a tutta velocità nel futuro, la musica è tornata! Chilly

Gonzales è conosciuto tanto per l'intimo tocco pianistico della sua più venduta trilogia di album di Solo Piano,

quanto per la sua sudata spettacolarità e la composizione per celebrità pluripremiate. Riempie le grandi sale

filarmoniche del mondo vestito con le sue pantofole e un accappatoio - in qualsiasi notte lo si può trovare a

performare un sublime recital solista, a dissezionare la musicologia di una hit di Billie Eilish e a mostrare la sua

destrezza lirica come rapper. Si esibisce e scrive canzoni con Jarvis Cocker, Feist e Drake e ha vinto il Grammy

“Best Album of the Year” per la sua collaborazione con i Daft Punk.

Culmine delle esplorazioni nell’insegnamento degli ultimi anni, Chilly Gonzales ha inaugurato nel 2018 la sua

propria scuola di musica: The Gonzervatory. Il suo libro sui "piaceri colpevoli", chiamato Enya, ha ricevuto il

plauso della critica alla sua pubblicazione in diverse lingue nel 2020.

Più recentemente, Gonzo ha pubblicato l'album natalizio diventato immediatamente un nuovo classico A Very

Chilly Christmas e il suo compagno old-school A Very Chilly Christmas TV Special disponibile come VOD. Radio

Monte Carlo è la radio ufficiale dello spettacolo di Chilly Gonzales, Rolling Stone è media partner del concerto.

Lo spettacolo di Chilly Gonzales è In collaborazione con Piano City Milano

Biglietti disponibili solo su: https://www.ticketone.it/artist/chilly-gonzales/


GIORGIA “NORMALE”

A sei anni di distanza dall’ultimo album di inediti


Sono passati sei anni dall’uscita del suo ultimo album di inediti, “ORO NERO”, ma adesso GIORGIA sta per tornare. Dal 4

novembre suona “NORMALE” (Columbia Records / Sony Music), brano prodotto da Big Fish che anticipa il nuovo

attesissimo album di inediti di prossima uscita!

L’annuncio arriva direttamente dai social ufficiali dell’artista, grazie a una serie di clip, girate da Rocco Papaleo, in cui

Giorgia, camminando per le strade di Roma, chiede alla gente comune una loro personale definizione di cos’è “normale”.

Un ritratto vivo e sincero delle diversità e delle somiglianze che caratterizzano ogni individuo.

Le clip sono una piccola anticipazione di un cortometraggio, sempre girato da Rocco Papaleo, in cui al centro ci sarà il

concetto di “normale” e tutte le sue diverse sfumature.

Quasi trent’anni di carriera artistica con 7 milioni di dischi venduti, Giorgia è unanimemente considerata tra le più grandi

artiste italiane di sempre, con una voce capace di virtuosismi tipici delle grandi star d’Oltreoceano e un’enorme carica

interpretativa.


A N C H E S E I L T E M P O P A S S A

Lucio Dalla

mostra all'Ara Pacis di Roma

foto concesse da

Presidente: Rita Medini

Direttrice Coro: Laura Marcora


Promossa e prodotta da Roma

Culture - Sovrintendenza Capitolina

ai Beni Culturali, è organizzata e

realizzata da C.O.R. Creare

Organizzare Realizzare S.r.l con il

sostegno di Regione Lazio.

L’esposizione, a cura di Alessandro

Nicosia con la Fondazione Lucio

Dalla, è patrocinata da RAI con la

partecipazione di Archivio Luce

Cinecittà.

Special partner Lavoropiù.

Supporto organizzativo di Zètema

Progetto Cultura. Con la

collaborazione tecnica di Universal

Music Publishing Group, SIAE

Società Italiana degli Autori e degli

Editori, BIG|Broker Insurance

Group. Catalogo Skira editore.

Sponsor tecnico Città del Sole.

Il resto lo dice Lucio - con la sua

vita immensa, con i suoi oggetti,

intrisi di creatività.

ASSIA KARAGUIOZOVA


Roma

29/30 Aprile

2023


KILYE MINOGUE

"IMPOSSIBLE PRINCESS"

La principessa in miniatura della pop music, festeggia i 25 anni

dell’iconico album “Impossile Princess” facendolo uscire per la prima

volta in edizione limitata e su vinile in vari formati.


“Impossile Princess” è il sesto album pubblicato dalla tutto pepe

della sitcom Neighbours, dove recita al fianco di un altro astro

nascente del piccolo schermo australiano, Jason Donovan. Nessuno

poteva sospettare che quella frizzante diciottenne, un giorno

sarebbe diventata Kylie Minogue la pop star, capace di vendere 90

milioni di dischi.

Il futuro per lei sembra tracciato, la giovanissima australiana

pubblica un disco dietro l’altro, il primo album Kylie sfiorerà 14 milioni

di copie. Nel 1990, pubblica Rhythm of love, abbandonati i panni

della ragazzina sul palco sfodera una smaliziata e inedita

consapevolezza. Nella sua carriera mette a segno collaborazioni

importanti da Nick Cave ai Pet Shop Boys, a Robbie Williams. Nel

2001 arriva un altro primato per lei, il singolo I just can’t get you out

of my head, si piazza al primo posto in 40 nazioni e vende 10 milioni

di copie. Nonostante il suo aspetto minuto, Kylie Minogue dimostra

un forte carattere, nel 2005 durante un tour, scopre di avere un

tumore al seno, la sua forza e l’affetto dei suoi fan la fanno tornare

sulle scene più forte di prima sfornando due nuovi LP, X e

l’undicesimo album, Aphrodite, che canta l’amore dopo la malattia. Il

primo posto nella classifica inglese riconosce Kylie come l’unica

artista ad aver avuto un disco al primo posto delle vendite in ben

quattro decenni. Il suo carisma e la sua creatività riescono a colpire

anche nel 2012 quando con il suo Anti Tour, lancia la formula dei

concerti intimi, realizzati in piccoli locali destinati a pochi privilegiati.

Oggi con i suoi 54 anni, Kylie Minogue regge saldamente tra le sue

mani la corona di Principessa della musica pop, pubblicando un

album uscito per la prima volta nel 1997: “Impossible Princess”.

Purtroppo questo risulta essere un album sfortunato, in quanto la

sua uscita coincide con la tragica morte di Lady Diana e, per non

creare fraintendimenti con il titolo dell'album (Impossible Princess),

Kylie decide di ritirarlo dal commercio dopo appena due settimane

Franco Michieli.

per essere ristampato solo in seguito. La ristampa non contiene

nessun titolo, e sulla copertina è scritto solo Kylie Minogue.

Dall'album sono stati estratti quattro singoli, “Breathe", "Cowboy

Style", "Some Kind Of Bliss" e "Did It Again”. Kilye Minogue in

questo album esprime finalmente sé stessa. I brani contenuti in

“Impossible Princess” riflettono i diversi stili musicali con cui l’artista

stava sperimentando alla fine degli anni '90, come la Trip -Hop, il

Brit-Pop, il rock, l’elettronica e la dance. Con la straordinaria

fotografia di Stéphane Sednaoui, “Impossible Princess” è uno degli

album più importanti della carriera di Kylie. L’album è disponibile nei

seguenti formati: vinile arancione, vinile viola con stampa artistica in

rilievo, vinile picture disc e vinile viola trasparente (questi ultimi due

disponibili in esclusiva sullo store online di Kylie). Tutti i vinili sono

contenuti all’interno di una custodia apribile con la grafica originale

del disco.


IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA NEI CINEMA DI TUTTO IL MONDO

NEI CINEMA ITALIANI SOLO IL 17 E 18 NOVEMBRE

26 ANNI DOPO GLI STORICI CONCERTI DEGLI OASIS DEL 1996, LIAM GALLAGHER È TORNATO A KNEBWORTH E

HA RACCOLTO 170.000 SPETTATORI. ORA LA STORIA DI QUEI DUE GIORNI STRAORDINARI DIVENTA UN FILM,

DA VEDERE AL CINEMA PER SOLI DUE GIORNI, IL 17 E 18 NOVEMBRE.


Trafalgar Releasing, Warner Music Entertainment e MTV

Entertainment Studios sono lieti di annunciare l’arrivo nelle sale

cinematografiche di tutto il mondo del docu-film Liam Gallagher –

Knebworth 22, che debutterà nei cinema italiani solo il 17 e il 18

novembre (prevendite aperte da oggi, 21 ottobre. Elenco sale su

nexodigital.it). Le proiezioni in sala saranno arricchite da due

canzoni aggiuntive tratte dall’esibizione di Knebworth che

verranno suonate in chiusura del docu-film: un contenuto

esclusivo per le sale cinematografiche che non apparirà in

nessun’altra uscita del film e che i fan potranno godersi sul

grande schermo solo in questa occasione.

All’inizio di quest’anno Liam Gallagher ha superato ogni

aspettativa ed è tornato a Knebworth, circa 26 anni dopo gli

storici concerti degli Oasis del 1996. L’evento di quest’anno ha

coinciso con la pubblicazione del terzo album da solista, C’mon

You Know, che è valso la conquista del suo terzo numero uno

nella classifica degli album in UK.

Liam Gallagher – Knebworth 22, diretto da Toby L (Foals – Rip

Up The Road / Olivia Rodrigo – Sour Prom / Tonight With Arlo

Parks / Bastille – ReOrchestrated / Rihanna – 777), è un

documentario che riporta Liam Gallagher nel luogo delle

esibizioni più importanti della sua ex band, con interviste inedite,

dietro le quinte e filmati dei concerti ripresi da 20 camere. Ma il

docu-film si spinge anche oltre, alla ricerca di storie e punti di

vista di collaboratori e fan di diverse generazioni provenienti da

tutto il mondo, confrontando il contesto emotivo e sociale degli

spettacoli degli anni ’90 rispetto al tumulto della nostra epoca

attuale.

Racconta Liam Gallagher: “Sono ancora sotto shock per il fatto di

aver potuto suonare a Knebworth due sere, 26 anni dopo averci

suonato con gli Oasis. Sto ancora cercando di capacitarmene.

Aver suonato per più generazioni nello stesso luogo a così tanti

anni di distanza è stato biblico, anzi qualcosa di più. Sono felice

di averlo documentato. Per me Knebworth è stato e sarà sempre

una celebrazione dei fan e della musica. Godetevi il film e

rifacciamolo tra altri 26 anni“.

Il regista Toby aggiunge: “Volevamo aggiungere un altro livello

alla storia di Liam Gallagher, celebrando il suo ritorno in un luogo

così sacro come artista solista, ma anche condividendone la luce

con coloro che rendono Knebworth un luogo così importante: le

persone. Pochi spettacoli raggiungeranno mai una tale portata e

pochi momenti preziosi come quello vissuto all’inizio dell’estate

possono significare tantissimo per tante persone. In un momento

in cui è facile sentirsi impotenti di fronte al peso del mondo che ci

circonda, speriamo che questo film possa essere un piccolo

promemoria di ciò che siamo in grado di superare. È una lettera

d’amore alla musica dal vivo e all’essere di nuovo insieme“.

Kate Shepherd, Managing Director di Warner Music

Entertainment UK, ha dichiarato: “Liam è all’apice delle sue

capacità e per noi era davvero importante catturare non solo la

sua incredibile performance, ma anche i fan multigenerazionali

che hanno reso questo momento così fondamentale. Questo film

dimostra che Liam è una delle più grandi rockstar britanniche di

sempre e che la portata del suo lavoro è più forte che mai“.

In Italia il docu-film è distribuito in esclusiva da Nexo Digital in

collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e

Live Nation.


Bono Vox

‘ S U R R E N D E R : 4 0 S O N G S , O N E S T O R Y ’ ,

Un’autobiografia per il frontman degli U2, in

uscita il primo novembre e con book tour

annesso

Nel Libro “Surreneder: 40 Song, One

Story”, Bono Vox frontman degli U2,

consegna al mondo la sua storia, in due

versioni, cartacea e audiolibro letto da lui

stesso. La storia inizia nel 1976, giorno del

suo 18esimo compleanno, quando Bono

nota un volantino appeso alla bacheca del

suo liceo: " batterista cerca musicisti per la

band". "Divertente come arrivi casualmente

al tuo destino", scrive Bono. «Siamo tutti

stipati nella cucina di Larry. Come

possiamo inserire tutta la batteria, gli

amplificatori e le apprendiste rockstar in

una stanza così piccola?"

Il sottotitolo ‘40 Songs, One Story’ prende

spunto dai 40 capitoli in cui è diviso il libro,

ognuno intitolato come una canzone degli

U2. Inoltre Bono ha anche realizzato 40

disegni originali che appaiono in diverse

parti dell’autobiografia. "Quando ho

cominciato questo libro – ha spiegato

l’artista – speravo di descrivere nel

dettaglio ciò che avevo precedentemente

schematizzato nelle canzoni. Le persone, i

luoghi, le opportunità della mia vita.

"Arrendersi" (Surrender, ndr) è una parola

carica di significati per me. Essendo

cresciuto nell’Irlanda negli anni 70 con i

pugni alzati (musicalmente parlando) non

era un concetto naturale. Una parola a cui

ho girato intorno solo quando ho

cominciato a raccogliere i pensieri per il

libro... Surrender è la storia della

mancanza di progresso di un pellegrino

accompagnata da una giusta dose di

divertimento".

Uno dei capitoli più intensi è “Iris (Hold Me

Close)”, dal nome della canzone degli U2

ispirata a sua madre, Bono ricorda, in

queste pagine, il giorno in cui sua madre

morì inaspettatamente per un aneurisma

cerebrale – la stessa causa di morte

condivisa da due delle sue cinque sorelle –

e lui aveva appena 14 anni. Iris era crollata

al funerale di suo padre, il nonno di Bono,

e in seguito era morta in ospedale.

“Norman [Il fratello di Bono] ed io veniamo

portati in ospedale per salutarla. È ancora

viva, il pastore locale Sydney Laing, il

padre della ragazza con la quale sto

uscendo, è qui… «Ruth è fuori dalla stanza

d'ospedale, a piangere, con mio padre, i

cui occhi hanno meno vita di quelli di mia

madre. Entro nella stanza, sono in guerra

con l'universo, ma Iris sembra pacifica. È

difficile immaginare che gran parte di lei se

ne sia già andata. Le teniamo la mano…".

L’unica volta che Bono Vox ha cantato in

pubblico per sua madre era il 1974 poco

tempo prima che lei morisse. In questo

capitolo lui stesso racconta come la morte

dell’adorata madre alla fine lo abbia spinto

a diventare una rockstar.


Dall'Auditorium Europa di Bologna è partito il tuor “PFM 1972-2022”, per festeggiare i 50 anni della Premiata

Forneria Marconi. Nel gennaio del 1972 la PFM pubblicava “Storia di Un Minuto” primo album in studio del

gruppo musicale italiano. Con questo album la PFM fu il primo gruppo musicale a raggiungere la vetta delle

classifiche nazionali ed essere inserito, secondo la rivista Rolling Stone Italia, nella classifica dei 100 dischi

italiani più belli di sempre occupando la posizione numero 44.

A 50 anni da quell’ esordio , la PFM – Premiata Forneria Marconi ha pensato bene di festeggiare con un tour

che sta portando la band a suonare dal vivo nei principali teatri italiani con il tour “PFM 1972-2022”. La band

suonerà tutti i propri successi, partendo proprio da “Storia di un minute,” passando per “Ho sognato pecore

elettriche”fino ad abbracciare la poesia di Fabrizio De André”.

I concerti della PFM sono un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che fanno sentire lo

spettatore nel presente, ma allo stesso tempo lo proiettano verso il futuro. Video proiezioni e scenografie

virtuali arricchiscono questo viaggio cinquantennale, che abbraccia anche la poesia di Fabrizio De André. Le

serate sono aperte dai Barock Project, band scelta direttamente da PFM tra i gruppi del panorama del nuovo

prog internazionale. “PFM 1972-2022”, prodotto da D&D Concerti e distribuito da D&D Concerti in

collaborazione con Ventidieci

5 novembre ALESSANDRIA

10 novembre BERGAMO

19 novembre VARESE

16 novembre TORINO

22 novembre MILANO

23 novembre MILANO

25 novembre FIRENZE


Venerdì 28 ottobre inizierà la prima fase di casting per

la seconda edizione di “Una Voce Per San Marino”

presso la Sala Polivalente Little Tony a San Marino.

"Una voce per San Marino" è il festival nato dalla

collaborazione tra Media Evolution srl, la Segreteria di

Stato per il Turismo, Poste, Cooperazione ed Expo

della Repubblica di San Marino, e San Marino RTV, la

Radiotelevisione della Repubblica di San Marino. La

selezione sarà in un'unica grande categoria per il

Paese più piccolo in gara all'Eurovision Song Contest.

Coniugare la territorialità, la partecipazione di nuove

proposte e la presenza di artisti già affermati: il tutto

all’insegna della qualità musicale e della capacità di

Una Voce per San Marino di rappresentare un

trampolino di lancio nel panorama musicale

internazionale.

Le candidature possono essere presentate da coloro

che entro il 30 novembre 2022 che abbiano compiuto i

16 anni d'età sul sito www.unavocepersanmarino.com

senza limitazioni di cittadinanza e di scelta della

lingua nell’interpretazione del brano presentato per il

concorso. Successivamente seguirà una fase

formativa e di casting che si svolgerà nell'arco di due

giorni. Nel corso del mese di febbraio 2023 saranno

previste 5 semifinali, 4 derivanti dalle selezioni e 1 di

ripescaggio, che termineranno con la finalissima del

25 febbraio 2023 dove sarà individuato un soggetto

vincitore che parteciperà alla prossima edizione

dell'Eurovision Song Contest come rappresentante

della Repubblica di San Marino.

Regolamento ufficiale del Festival.


“IO E LA MIA FAMIGLIA DI BARBARI”

i l n u o v o l i b r o d i P a c i f o

PACIFICO (al secolo Luigi “Gino” De Crescenzo) ha presentato il suo ultimo romanzo “Io e la mia famiglia di

barbari” presso l’Istituto Italiano di Cultura di PARIGI (Francia) con uno speciale ed emozionante concerto in

cui, accompagnato da Antonio Leofreddi (viola), proporrà in versione acustica un best of dei brani del suo

repertorio. Modererà l’incontro Diego Marani, direttore l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.

In “Io e la mia famiglia di barbari”, edito da La nave di Teseo (176 pagine – 18 euro), Pacifico racconta la storia

dei suoi genitori, Pia e Guido, e della sua famiglia – una sorta di armata Brancaleone – che dalla Campania

degli anni ’60 si trasferisce a Milano per cercare fortuna e lavoro, fino ad arrivare al suo trasferimento a Parigi.

Costruisce a piccoli passi, soffermandosi su particolari momenti, situazioni o gesti, la saga dell’emigrazione,

tra umorismo, commozione e amore per la sua stramba famiglia.

Sin dalla copertina, scatto realizzato intorno agli anni ‘50 dal grande interprete della fotografia contemporanea

Nino Migliori (classe 1926), ci si immerge immediatamente nell’atmosfera intima e delicata del romanzo, che

cattura momenti di una quotidianità fragile e solida, allo stesso tempo.

Pacifico è un musicista, scrittore, autore e cantautore tra i più stimati del panorama italiano, ha all’attivo sei

dischi e un EP a suo nome (“Pacifico”, “Musica Leggera”, “Dal giardino tropicale”, “Dentro ogni casa”, “Una

voce non basta” e “Bastasse il cielo”). Negli anni ha partecipato due volte al Festival di Sanremo e si è

aggiudicato prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco per la Migliore Opera Prima, la Targa Tenco

2015 come Migliore canzone dell’anno con il brano “Le storie che non conosci”, scritto e interpretato con

Samuele Bersani, e il Premio della Miglior Musica al Festival di Sanremo. Il suo primo romanzo, Ti ho dato un

bacio mentre dormivi, è stato ripubblicato da La nave di Teseo nel 2020, per Baldini+Castoldi ha pubblicato nel

2019 una breve raccolta di pensieri intitolata Le mosche. Ha lavorato per il cinema e il suo brano “Gli anni

davanti” è stato candidato come miglior canzone ai Nastri d’Argento 2021. Per il teatro ha scritto e interpretato

un monologo, “Boxe a Milano”. Come autore musicale, oltre al decennale sodalizio con Gianna Nannini, nel

corso della sua carriera ha scritto per Andrea Bocelli, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Malika Ayane, Eros

Ramazzotti, Zucchero, Giorgia, Antonello Venditti, Extraliscio, Claudio Capeo e molti altri. Ha, inoltre, duettato

con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui anche Ivano Fossati, Marisa Monte, Ana Moura.


ALESSANDRO DANIELE

"VI RACCONTO CHI ERA MIO PADRE"

Pino Daniele - “Tutto quello che mi ha dato emozione

viene alla luce” è il libro sul mitico “Mascalzone Latino”,

scritto dal figlio Alessandro ed edito da Rai Libri,

disponibile in libreria e negli store digitali. La vita e le

circostanze che stanno dietro l’arte e le canzoni di Pino

Daniele: dall’infanzia all’esplosione del suo straordinario

e incredibile talento creativo, dagli anni della

consacrazione musicale al successo internazionale.

Napoli e i suoi mille colori, i sentimenti che vivono e

fioriscono tra gli accordi: dall’amore per la chitarra

scoperto da ragazzo tra le strade di un basso napoletano

alla certezza di non poter stare senza fare musica. Un

viaggio che ha come punto di partenza e di arrivo

assoluti la musica. Il libro è l’omaggio di un figlio a un

padre, ma anche un documento che ripercorre i primi

anni della carriera dell’artista, album dopo album. E in

mezzo la vita. Alessandro Daniele racconta il musicista

fiero della propria notorietà e al tempo stesso timido di

fronte all’immensa popolarità. L’uomo che attraverso le

proprie note e la propria voce ha sedotto (e mai

abbandonato) milioni di fans.

“Questo è per me un documento che mette insieme

l’uomo e l’artista – dichiara Alessandro Daniele –

perché non credo esista una separazione tra i due. Il

libro traccia un percorso cronologico della sua vita,

racconta il momento in cui papà incontra se stesso,

deve farci i conti e trovare l’equilibrio, anzi l’armonia,

e risulterà essere il rapporto più complicato che

dovrà gestire nella sua vita.

Il libro finanzia “i suoni delle emozioni” per il contrasto

alla povertà educativa ed il disagio scolastico, un

progetto che Alessandro Daniele cura da qualche anno

con la Fondazione Pino Daniele e che si basa sul

sistema di valori di suo padre, atto ad utilizzare la musica

come linguaggio per comunicare gli stati d’animo ed i

sentimenti (info: www.fondazionepinodaniele.org).

Alessandro Daniele (Napoli, 1979) è project manager e

produttore artistico in ambito musicale. Secondogenito di

Pino Daniele, ha lavorato per quindici anni con il padre,

diventandone in breve tempo il personal manager. È

docente di varie discipline dell’organizzazione e della

gestione dello spettacolo al conservatorio di Musica

Giuseppe Verdi di Milano. Dirige la Fondazione Pino

Daniele ETS per il perseguimento delle attività sociali e

benefiche intraprese dal padre, preservandone la

memoria attraverso iniziative culturali e musicali in suo

nome, laboratori di ricerca musicale e la formazione

artistica di giovani talenti.

PINO DANIELE E ALESSADNRO DANIELE


WAR

LA GUERRA INDESIDERATA

DAL 10 NOVEMBRE AL CINEMA

Nel cast, in un piccolo ruolo, il nostro direttore Fabrizio Silvestri.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, il nuovo film di Gianni Zanasi con Edoardo Leo e Miriam

Leone è un’attuale war-comedy ambientata nel nostro Paese.

Scritto nella primavera del 2019 e mentre nella primavera del 2022, era in fase di montaggio, (così riporta il

press book) la Russia invade l’Ucraina. Il regista racconta che quando Putin invade l'Ukraina un amico gli

scrive: “Tu sei un veggente”, e lui risponde “No, io non prevedo il futuro, è il futuro che sta andando all’indietro.

Inconsapevolmente Zanasi La penso davvero così. E mi auguro, nell’orrore di quello che sta succedendo, che il

cinema possa ancora una volta rimettere il futuro dove è giusto che stia. Dopo il presente”.

Nel film oltre agli attori protagonisti, Edoardo Leo, Miriam Leone Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano

Fresi e altri, compare dopo quasi 30 dal suo debutto incortometraggio diretto dal regista Luigi Cecinelli anche il

nostro direttore Fabrizio Silvestri. La scena è stata girata a Sabaudia con il protagonista Edoardo Leo prima

che scoppiasse a guerra.

Il film racconta la storia di Tom, laureato in lingue romanze, allevatore di vongole. Lea, la figlia maggiore del

sottosegretario alla Difesa, fa la terapeuta all’Asl. Al primo incontro è subito scontro. Ma non è nulla in

confronto a ciò che succede intorno a loro: un tragico incidente diplomatico tra Spagna e Italia sta scatenando

l’impensabile, una guerra nel cuore dell’Europa. E, per quanto incredibile, soltanto Tom e Lea sembrano poterla

fermare. Dal regista di "Troppa grazia" e "Non pensarci", una war-comedy che il destino, reso folle dalla storia,

ha voluto disperatamente attuale.

Una produzione Pupkin Production, Vision Distribution, Éloïse Film, in collaborazione con Sky e Amazon Prime


Martina, 15 anni, è un’atleta della Vis Invicta, la

squadra che rappresenta l’Italia al prestigioso

torneo Winter Fox. Dopo essere stata ferma a

causa di un misterioso infortunio, Martina torna

a gareggiare per dimostrare, soprattutto a sé

stessa, il suo valore. Insieme nella squadra, le

inseparabili Carla e Nadia, le più forti, e Anna e

Benedetta, soprannominate “le inutili”. Con

questo torneo le loro vite potrebbero cambiare.

Per un’intera settimana, infatti, giorno dopo

giorno, chiuse in un albergo di montagna

rimasto fermo nel tempo, si sfideranno insieme

alle atlete di altre quattro squadre cercando di

centrare l’obiettivo più alto: un posto alle

prossime Olimpiadi. Ad accompagnarle in

questa sfida, la coach Rachele e il medico

sportivo Alex, gli adulti che le ragazze, da anni,

vedono più dei loro genitori. La morte di una

ragazza, il cui corpo viene ritrovato nei boschi,

però, cambia tutto. E l’indagine sull’omicidio

diventa l’occasione per immergerci nel mondo

delle protagoniste, scoprire i loro segreti,

smascherare le loro bugie, e quelle, ben più

pericolose, degli adulti.

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Basato sull'omonimo romanzo di Ilaria Bernardini, Corpo

Libero è un thriller ambientato nel mondo della ginnastica

artistica femminile, in un’Italia montana e remota, durante

una settimana di un rigido inverno che cambierà per

sempre i destini delle nostre giovani protagoniste.

È una storia di formazione, un viaggio attraverso

l’adolescenza che ha al suo centro sia la voglia che la

paura di crescere. È il racconto di uno sport fatto di

leggerezza, salti e voli, ma anche di addestramento

militare, regole severe e di terribili e continui sacrifici. Un

racconto di genere ma allo stesso tempo ritmato, pop e

vitale come solo l’adolescenza può essere.

Corpo Libero è una serie in sei puntate, disponibile su

Paramount+ dal 26 ottobre 2022 e dal 2023 su Rai2.

Scritta da Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi, Chiara

Barzini e Giordana Mari e diretta da Cosima Spender e

Valerio Bonelli, la serie è una coproduzione Indigo Film e

Network Movie in coproduzione con ZDFneo, in

collaborazione con Rai Fiction e Paramount+ e in

associazione con All3Media International


ALESSANDRO SPERDUTI

Dante giovane

Un musical in puro stile hollywoodiano, ma completamente made in Italy, (qualcuno ha già pensato di

affibbiargli l’etichetta di “La-la-la italiano”), The Land of Dreams di Nicola Abbatangelo in uscita nei cinema a

a novembre, è stato presentato ad Alice nella Città, rassegna parallela della Festa del Cinema di Roma.

Il film racconta le vicende di una ragazza piena di sogni e ambizioni nella New York degli anni ’20. Caterina

Shulha interpetra la protagonista Eva, George Blagden, già noto per i suoi ruoli in Vikings e Versailles è il

misterioso e affascinante pianista Armie, Edoardo Pesce interpreta il boss mafioso che pretende le attenzioni

di Eva, Clemente Proietti, Paolo Calabresi è il suo scagnozzo Vincent e Stefano Fresi è il padrone del locale

dove la ragazza lavora in attesa di realizzare i suoi sogni. Nel cast anche le attirci Carla Signoris eMarina

Rocco. Le coreografie sono state realizzate dall londinese Oke Wambu. (Absolute Beginners -Mirian si

sveglia a mezzanotte - Chess). In una intervita Nicola Abbagnato, al suo debutto in un lungumetraggio sul

musical, ci ha raccontato come nasce.

Nicola Abbatangelo, perché proprio un musical?

Perché proprio un musical? Forse perché ha sempre esercitato su di me un forte fascino. Nella sua

“completezza espressiva” erano condensate tutte le mie passioni e questo poteva offrirmi il linguaggio

perfetto per esprimere al meglio la carica emotiva dei personaggi che volevo raccontare. The Land of Dreams

quindi ha rappresentato per me la gioia di esordire con un lungometraggio, dando corpo alla mia più grande

passione. Ma soprattutto ha rappresentato una triplice sfida: raccontare la storia che avevo a cuore

sperimentando un nuovo genere, attualizzandolo e realizzandolo in Italia. The Land of Dreams, come dice il

nome stesso, è un film sui sogni, su quelli che sono una dolce evasione dalla vita di tutti i giorni ma che,

proprio per questo, spesso si tramutano in subdole prigioni. Sin da subito volevo che il pubblico percepisse

queste contraddizioni con le immagini, i colori, la scenografia e da ogni singolo elemento della scena.


Come ha scelto gli attori?

Trovare attori perfetti per il ruolo, che avessero anche doti canore e nel ballo, non è stato per nulla semplice. I

casting svolti tra Italia, Inghilterra e Bulgaria hanno permesso di formare un gruppo di attori eccezionale. E la

sua eterogeneità ha saputo donarmi sfumature davvero inaspettate. Porto nel cuore i momenti del casting di ogni

singolo attore. Riesco ancora a sentire le emozioni della sala prove, mentre io già immaginavo tutti loro cantare

insieme e creare quel gruppo che poi ci ha permesso di realizzare il nostro sogno. Provo molta nostalgia per la

passione che quel gruppo ha donato al progetto con ore di canto, ballo, trucco, prove costume, anche solo per

pochi minuti di girato.

E’ soddisfatto del risultato?

Il mio obiettivo era quello di creare un musical credibile e onesto e per avvicinarmi a questo risultato le sfide da

affrontare sono state diverse. Avevo stampato nella mente musical come Les miserables o Moulin Rouge dove la

parte “cantata” emerge in modo talmente naturale da sembrare quasi ovvia durante la visione del film. Non una

serie di stacchetti musicali, ma una progressione spontanea delle emozioni. Per ottenere questo risultato è stato

fondamentale che gli snodi narrativi più rilevanti fossero affidati al canto e che il flusso di lavoro si modellasse

sugli attori e sulla loro libertà di espressione. Come passare dal recitato al cantato? Come una canzone può

esprimere il momento più basso di un personaggio? E quello più alto? Una pausa leggermente prolungata, un

sospiro inaspettato, un silenzio improvvisato: sono questi gli elementi che differenziano per me un musical da un

videoclip ed ero certo che sarebbe stato impensabile ottenerlo solo con un playback registrato mesi prima in uno

studio di registrazione. Per questo non abbiamo sviluppato brani rigidi e completamente definiti, ma

semplicemente basi su cui stendere le emozioni degli interpreti che indicavano la strada alla musica e non

viceversa. Dopo il montaggio - e dopo tanti mesi di attesa - abbiamo chiuso tutta l’orchestrazione e finalmente il

musical vero e proprio ha iniziato a prendere forma.

Mi sembra di capire che per realizzare questo film ha dovuto superare tante sfide ce n’è una in particolare

di cui va fiero?

Una sfida importante era quella di fornire agli attori il giusto feeling della scena, nonostante il massiccio uso del

Green screen. Il film infatti si svolge tre le ambientazioni di una New York degli anni ’20 e quelle di un mondo

onirico e fantastico come la fiaccola della Statua della Libertà, il pontile che dà su Manhattan o addirittura

l’interno di una trincea. Abbiamo quindi optato per ricostruire il 90% delle location all’interno di diversi teatri di

posa, per avere la possibilità di controllare ogni singolo elemento. Indimenticabile per me una scena, di per sé

molto semplice, in cui Eva deve entrare nel mondo straordinario - ovvero nella cantina del protagonista. Volevo a

tutti i costi sottolineare il gusto magico del momento senza però ricorrere alle immagini la tecnica CGI, per gli

addetti ai lavori. Dopo intere giornate passate tra frustrazione e idee scartate, un pomeriggio il direttore della

fotografia, lo scenografo e io ci siamo guardati negli occhi e all'unisono abbiamo detto: “allaghiamo la cantina!”.

Si trattava di soli dieci centimetri di acqua, ma, grazie a tutti i riflessi, quella scena di appena un minuto ha

acquisito il tono che avevo in mente. Non perdere questa artigianalità, che sempre ci distingue, è stato lo spirito

con il quale abbiamo costruito l’intero set, ottimizzando ogni singolo centimetro con lo scopo di realizzare un film

dall'impatto visivo entusiasmante.

The Land of Dreams non è il suo primo musical, lei aveva già girato un cortometraggio dal titolo Beauty,

in questo lungometraggio sembra che le coreografie abbiano maggior spazio…

Esatto… Al contrario del mio primo progetto musical, il cortometraggio Beauty, The Land of Dreams è stato

arricchito da numerose coreografie. All’inizio della preparazione ero molto emozionato e intimorito allo stesso

tempo. La nostra prima sfida è stata il brano di apertura, spauracchio di chiunque si cimenti in un musical.

Sapevo che da questo momento si sarebbe settato il mood del film e volevo che tutto fosse creato per un solo

scopo: presentare Eva, la protagonista. Volevo aprire “in grande" ma la mia scommessa era che il pubblico alla

fine della coreografia si ricordasse di lei. Tutto si sarebbe dovuto dissolvere una volta arrivati sul suo volto. Per

questo è stato pensato come un continuo zoom emozionale, un unico piano sequenza che abbiamo provato per

diversi giorni e che ha coinvolto non solo il corpo di ballo ma anche musicisti, comparse, scenografia, costumi,

make up e ovviamente gli attori. Il vero scopo della coreografia quindi possiamo dire è sempre stato quello di

condurre la macchina da presa attraverso la storia, portando il pubblico sottobraccio dal mondo reale a quello dei

sogni.

Quale insegnamento le lascia “The Land of Dreams”?

Ho iniziato definendo The Land Of Dreams un film sui sogni e la realizzazione del mio più grande sogno. Ma

l'insegnamento migliore che mi ha lasciato è che i sogni sono impossibili da realizzare da soli. E infatti io ho

avuto la fortuna di lavorare con una squadra di persone magnifiche. Una squadra che è andata al di là di

qualsiasi mia immaginazione, di qualsiasi mio... Sogno.


Foto di scena

Edoardo Pesce

Foto di scena

Caterina Shulha

Foto di scena

Marina Rocco

Foto di scena

Carla Signoris

Nicola Abbaganto

regista


LA VOCE DEL

PADRONE

FRANCO BIATTATO

Le più emozionanti interpretazioni di Battiato si

intrecciano con testimonianze d’eccezione, in un

viaggio nella musica e nella vita di un cantautore

unico. Un omaggio al musicista e al suo storico

album ‘La Voce del Padrone’, il primo in Italia a

superare il record di oltre 1 milione di copie

vendute nel 1982. Dal 28 novembre al 4 dicembre

solo al cinema, con Altre Storie e RS productions.

Per celebrare Franco Battiato, genio indiscusso

della musica italiana, arriva sul grande schermo,

dopo la presentazione al Taormina Film Fest 2022,

il film evento Franco Battiato – La Voce del Padrone

diretto da Marco Spagnoli, dal 28 novembre al 4

dicembre solo al cinema, grazie alla distribuzione

theatrical di qualità firmata Altre Storie e RS

productions. Prodotto da RS Productions e ITsART,

la piattaforma streaming dedicata all'arte e alla

cultura italiana, il film evento Franco Battiato – La

Voce del Padrone è un viaggio nella musica e nella

vita di Battiato, attraverso le sue esibizioni più

significative, immagini di repertorio e i racconti di

testimoni d’eccezione che ci restituiscono la sua

storia e la sua personalità. Ad accompagnare lo

spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i

più grandi produttori discografici italiani, autore

del film insieme al regista, e caro amico di Franco

Battiato. Partendo da Milano e arrivando fino a

Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra

personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem

Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara

Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo

Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina,

Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius,

Carlo Guaitoli e tanti altri che lo conoscevano bene

e che possono restituire al pubblico uno spaccato

della sua musica e della sua filosofia di vita.


Natale anticipato per un pubblico di giovanissimi con LO SCHIACCIANOCI E IL FLAUTO MAGICO, film

animato diretto da Vikor Glukhusin con la storia di Marie, che non accetta che sua madre si risposi con un

viscido usuraio. L'uomo regala a Marie la bambola di uno Schiaccianoci e da allora i suoi giocattoli prendono

vita e lei si ritrova nel magico mondo delle bambole, dove scopre che lo Schiaccianoci altri non è che il

principe George, divenuto a sua volta una bambola per un incantesimo. Marie vivrà mille avventure e

viaggerà fino alla Terra dei Fiori per sconfiggere la terribile minaccia dei Topi che hanno occupato il regno del

principe George. A dar la voce alla protagonista Marie è la star del web Charlotte M., giovanissima content

creator e con un bacino digitale che supera il milione di follower. Il film, coproduzione Russia/Ungheria in sala

dal 3 novembre distribuito da Notorious Pictures, è ispirato al grande classico di Alexandre Dumas con le

celebri musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij (ANSA).


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In un momento in cui la crisi energetica e la situazione internazionale rendono il nostro quotidiano fragile e incerto, arriva,

forte, un messaggio di speranza dal mondo dell’arte, capace sempre di leggere il contemporaneo interconnesso tra cultura,

società, economia e ambiente.

Su questo sfondo ha aperto il 28 ottobre 2022 all’Istituto di Sant’Antonio dei Portoghesi a Roma, la nuova mostra personale

della pittrice neoespressionista Karen Thomas, accompagnata - in una formula espositiva inedita - dallo sguardo di Cesare

Iani che, con la sua esperienza e capacità di leggere l’animo umano attraverso le discipline delle neuroscienze, ci

accompagna in una sala dedicata, con la sua fotografia, in contesti dove l’uomo è al centro di un ritrovato bioritmo urbano,

proprio di un suo linguaggio e di un suo metabolismo. La sua pelle sono le facciate degli edifici, a volte specchiati, a volte

vere e proprie opere a cielo aperto; le sue arterie sono strade percorse da volti gentili - e sorprende la capacità di cogliere la

serenità di chi le percorre fino ad arrivare al cuore, il centro storico, che può essere un borgo, una campagna, e tu visitatore

ne riesci a percepire la forza vitale, dai colori, dalla prospettiva, dall’ anima che esce fuori dallo scatto.

Due sguardi quello femminile e quello maschile che si incontrano, raccontando reciprocamente l’ indoor e l’outdoor di un

modo di vivere l’arte, con lo sguardo di chi ha percorso tanta vita e sa che l’essenza è anche, o soprattutto, nelle piccole

cose.

La città e la natura diventano i poli dell’energia, vitale, travolgente, umana. La mostra nel suo insieme ci rimette al centro di

un paradigma che vacilla, soprattutto dopo l’esperienza del lockdown, e ci permette di trovare nuove forme e nuovi spazi, di

ripartire davvero attraverso l’arte, la scienza e tutto ciò che di bello l’uomo riesce a fare nel rispetto del nostro Pianeta.

Nella luce è una vera primavera di colori. Una primavera che esplode nelle storiche sale di via dei Portoghesi 6, dove passi

su passi, secoli su secoli, si è praticata l’ospitalità, culturale, mediterranea, cifra del nostro essere europei. Cifra dell’arte di

Karen Thomas che su grandi tele ci racconta di un ritrovato bisogno di spazio, di dialogo, dove raccontare una Storia tra le

storie, un luogo dove i visitatori possono tornare ad intrecciare i loro sguard

La mostra, a cura di Ilaria Sergi e Emilia Orlando, si collega all’ impegno dei due Artisti a fianco della ricerca scientifica a

supporto delle malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità. Una delle opere di Karen Thomas “Cosmo Illuminato” è stata

scelta dall’Istituto di ricerca come immagine del Research Topic “Advances in Neurohabilitation Strategies for Children with

Rare Neurological Disorder”.


Vincenzo Galluzzo è nato in Sicilia e vive a Roma da 34 anni. A quasi sessantatré

anni, pur dipingendo dalla tenera età, possiamo definirlo un artista emergente,

avendo interrotto il suo percorso creativo per venti anni. La sua ultima personale

difatti è stata nel 2001 alla New York University.

Lo scorso anno, ha ripreso i pennelli in mano, complice il lockdown e, con sua

sorpresa, si è riscoperto un pittore astrattista. La pittura astratta di Galluzzo ha colpito

il critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, curatore della Biennale di Venezia, che lo sta

seguendo e promuovendo. Una sua estimatrice è anche Clara Tosi Panphili. E non

solo, Gianni Dunil, Stefania Pieralice, Giordano Boetti. Di lui hanno scritto in passato

Maria Antonietta Scarpati, Gabriele Simongini.

Lo scorso giugno si è riaffacciato con una personale intitolata THE CAGE alla galleria

d’arte il LEONE di Roma, dove ha ottenuto successo di Critica e di pubblico.

Adesso si prepara per una personale a Carrara, per una collettiva al palazzo della

Cancelleria a Roma e ad altri impegni in via di definizione. È presente nell’Atlante

della Storia dell’ARTE Contemporanea DE AGOSTINI e sarà presente nel nuovo

Catalogo della GIUNTI editore. Sottoponiamo a voi, le opere del maestro Vincenzo

Galluzzo perché le riteniamo degne di visione. La collezione che presentiamo si

intitola, come già detto, THE CAGE, attraverso la quale Galluzzo, con un intricato e

labirintico intreccio di linee, vuole rappresentare il tempo che stiamo vivendo.


N I C L A M E N C H I


Chi è Nicla Menchi: il 28 febbraio

scorso Nicla Menchi ha compiuto 95

anni. Nella sua prima vita - fino a poco

tempo fa - è stata locandiera di lusso,

la regina indiscussa della “Casetta

delle selve”, un petit hotel arrampicato

sui monti di San Giuliano Terme (PI) e

citato nelle migliori guide

internazionali. Poi si è dedicata a tutti i

suoi passatempi e passioni,

comunque coltivati anche in

precedenza: la pittura una delle cose

che sorprendono subito entrando nelle

belle stanze di Nicla sono i quadri. Le

pareti ne sono piene e trionfano colori

energici, positivi, che mettono subito

dentro l'osservatore una sensazione di

benessere e vigore. I quadri sono tutti

suoi, li ha dipinti lei, (Nicla la bella

signora crea le etichette delle

marmellate preparate coi frutti dei suoi

alberi, raccolti arrampicandosi sui

rami), il cucito (realizza tappeti di

cashmere) e la scrittura. Il suo primo

libro “Soprattutto buonumore”, 2010,

Nerbini editore, è nato quasi come

omaggio obbligatorio da parte

dell'autrice alla splendida dimora in cui

vive e alle centinaia di ospiti che

l'hanno scelta per brevi periodi di

vacanza o lunghe pause di

meditazione; è stato adottato come

testo didattico in una scuola media di

San Giuliano. Sono seguiti altri tre

titoli, tutti pubblicati con le Edizioni

Ets: “Il triangolo... e altre geometrie”,

2014; “La casa chiacchierina e i

racconti di *LEI*”, 2015; “Il

quadernone di Nicla”, 2015. Le pagine

di Menchi, mai volgari e scritte con un

italiano ricercato ma scorrevole,

descrivono lo straordinario che si

nasconde dietro ogni dettaglio

quotidiano. E spesso sono brevi

momenti di poesia. Chiunque sia

stato, anche per una sola sera, in

compagnia di Nicla e ospite della

Casetta delle selve (la porta tuttora è

sempre aperta ad amici e non), è

rimasto affascinato dall'energia che

sprigiona la padrona di casa e dalla

magia del luogo e del panorama: le

camere non sono numerate, ma

indicate con un colore, lo stesso che

ne caratterizza gli elementi

dell'arredamento (per esempio, nella

camera Azzurra, tutto è abbinato a

quella tinta) e la vista, nei giorni di bel

tempo, sconfina sino alla Corsica.

Menchi, protagonista silenziosa in

un'epoca di effimero valorizzato solo

dal bombardamento dei media, ha un

piccolo sogno: tramandare i suoi

segreti a tutti quelli che sono ancora

innamorati della vita.


Natale 2022: quando aprono e quando chiudono le scuole

In Puglia, Trentino, Molise, Campania, Liguria, Sicilia,

Piemonte, Lazio e Sardegna scuole chiuse già di venerdì 23

dicembre. In Provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia,

Veneto, Marche, Toscana, Valle d'Aosta, Basilicata, Emilia

Romagna e Abruzzo si partirà invece con sabato 24

dicembre.Le vacanze di Natale-Capodanno 2022-2023

termineranno invece il 6 gennaio in Trentino, Toscana,

Campania e Emilia Romagna, Lazio e Sardegna, finiranno

invece il 7 gennaio (come ultimo giorno), in Friuli Venezia

Giulia, Molise, Valle d'Aosta, Basilicata, Calabria, Sicilia e

Piemonte. Si tornerà a scuola solo lunedì 9 gennaio, infine,

in Veneto, Marche, Puglia, Liguria e Abruzzo.

E allora dove passare le vacanze di Natale?

Per i tradizionalisti ci sono sempre i parenti con pranzi e i

dolci locali. Per gli esploratori della vista e del gusto

suggeriamo di leggere una lista stilata dal New York Times,

dove sono riportati 52 luoghi del pianeta da visitare o quanto

meno mettere nella lista dei sogni.

Si tratta di turismo sostenibile, quello che piace tanto a noi

perché anche i visitatori fanno la differenza…

“Il mondo è cambiato. Di conseguenza sono cambiati anche i

52 Places”: inizia con queste parole il lungo elenco del New

York Times dei 52 luoghi del pianeta da visitare che. I

redattori della rivista americana sono stati subissati da

migliaia di segnalazioni di mete da utenti di tutto il mondo, e il

New York Times ne ha scelte 52. Nella lista ci sono anche

tre località italiane: Chioggia, Courmayeur e Napoli, che

suggeriamo anche a voi di visitare...

Chioggia, una "Venezia in miniatura", in realtà più antica

della Serenissima, viene proposta come "deliziosa alternativa

per un viaggiatore alla ricerca di destinazioni meno note",

scrive il quotidiano. Il New York Times osserva che, mentre

Venezia si preoccupa di venire nuovamente sopraffatta dal

turismo di massa dopo la fine della pandemia, la visita ad

altri luoghi della Laguna ricchi di cultura come Chioggia "può

contribuire ad allentare la pressione". Una "valvola di scarico

dunque per gli eccessi del turismo".

Passando a Courmayeur, il New York Times elogia gli sforzi

fatti dagli amministratori locali per conservare il fragile

ecosistema dei ghiacciai creando un equilibrio tra turismo e

conservazione dell'ambiente.

Quanto a Napoli, è una scelta che potrebbe sembrare

scontata in quanto per antonomasia il capoluogo campano è

sulla lista dei luoghi da vedere prima di morire (la famosa

'bucket list').

Ma per Napoli il futuro è "precario", osserva il quotidiano,

citando uno studio recente: senza interventi, la città rischia di

trovarsi davanti a 55 giorni di caldo estremo entro il 2049 che

potrebbero quasi raddoppiare entro il 2081. "La buona

notizia è che alcuni napoletani stanno rimboccandosi le

maniche" e che le autorità incoraggiano i turisti a visitare la

città a piedi". Da non mancare la Pedamentina, un itinerario

panoramico che affonda le radici nel XIV secolo, scendendo

dal Vomero a Corso Vittorio Emanuele attraverso una serie

di rampe e tornanti.


TuttoBallo


TuttoBallo

Dopo due anni di sospensione, a causa della pandemia, torna quest’anno

il meraviglioso mercatino di Natale di Tirolo. L’atmosfera unica e

particolarmente magica di questo mercatino è dovuta al fatto che si tiene

all’interno di Castel Tirolo, l’antico e imponente maniero del paese che,

per l’occasione, il 3-4 e il 7-8 dicembre verrà allestito e ravvivato dalla

presenza di bancarelle di artigianato e di gastronomia. Il cortile interno,

infatti, farà da cornice suggestiva con gli stand gastronomici, che

offriranno piatti della tradizione altoatesina, prodotti da forno e bevande,

mentre le sale del castello diventeranno gli spazi espositivi per gli

artigiani locali, che presenteranno alcuni antichi mestieri, quali la

creazione di oggetti in ceramica e gioielli, la lavorazione del feltro e

l’utilizzo del tornio, la filatura e la tintura della lana.

Tanti anche i momenti pensati per i bambini, con laboratori di bricolage,

spettacoli, animazione e una mostra di presepi nella cappella del

castello.

Non mancheranno naturalmente i momenti dedicati alla musica, con

concerti e soprattutto con i cori che renderanno ancora più magica

l’atmosfera natalizia.

In Alto Adige il Natale non è tale senza i Krampus, figure demoniache

mostruose dagli abiti laceri, sporchi e consunti e con maschere

spaventose, che sfilano per i paesi. A Tirolo, il 4 dicembre alle 14, questi

uomini-caproni

devoti a San Nicola, armati di fruste e catene, faranno baldoria con urla e

strepiti cercando tra gli spettatori chi non si è comportato bene.

Se il tempo lo permetterà, sarà possibile fare un romantico giro sulla

carrozza trainata dai cavalli dalla piazza della chiesa di Tirolo fino alle

vicinanze dell’ingresso del castello. La carrozza parte ogni mezz’ora

circa dalle 10.30 alle 16.

Dopo il successo dell’anno precedente, Tirolo riconferma la pista del

ghiaccio, che sarà installata all’ingresso del paese, in Via Ruprecht al 22.

Oltre all’ebrezza di scivolare sul ghiaccio con i pattini a lama, la pista

sarà un piacevole luogo di incontro e di divertimento per tutti, grandi e

piccini, famiglie, amici e coppie. Per i più piccoli e gli incerti, saranno

collocati nella pista dei supporti per dare maggiore stabilità; inoltre, si

potranno noleggiare i pattini disponibili in tutti i numeri.La pista del

ghiaccio resterà a Tirolo dal 1° dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 e sarà

aperta dalle 10 alle 19. Giorno di riposo lunedì.

Per visitare il mercatino natalizio di Tirolo, un servizio di navetta (ogni

ora, dalle 10 alle 16) gratuito porterà gli ospiti dalla stazione bus delle

Terme Merano in Via Piave fino al centro del paese di Tirolo, davanti

all’Associazione Turistica.


TuttoBallo

L’inverno sta per arrivare!!! Tra problemi di varia natura cerchiamo di darci un tocco positivo e attraversiamo

con la mente e con lo spirito l’arco spirituale che ci porta in un viaggio etereo verso lidi che ci riportano a

tempi di svolta. Che ne dite di venire con me ne “La Città Ideale”? Così chiamata dalle genti dell’epoca

rinascimentale.

Si, sto parlando di Urbino. Adagiata lungo le verdi colline marchigiane tra la valle del Metauro e la valle del

L’inverno Foglia. sta Dovrete per arrivare!!! camminare Tra problemi lungo strade di varia mozzafiato, natura cerchiamo attraversare di darci valli, un tocco colline positivo e distese e attraversiamo di grano per con la

mente raggiungere e con lo spirito quella l’arco che un spirituale tempo era che la ci capitale porta in del un Montefeltro. viaggio etereo Città verso dalla lidi storia che millenaria ci riportano dove a si tempi respira di svolta. il

Che ne Rinascimento. dite di venire Casa con me di artisti, ne “La Città scienziati, Ideale”? matematici Così chiamata e letterati. dalle genti Ha dato dell’epoca i natali rinascimentale.

a Raffaello Sanzio, Piero

Si, sto della parlando Francesca di Urbino. e Federico Adagiata Montefeltro. lungo le verdi Camminare colline marchigiane su queste strade la vuol valle dire del immergersi Metauro e la in valle un passato del Foglia.

Dovrete ricco camminare di storia, arte lungo e cultura. strade mozzafiato, attraversare valli, colline e distese di grano per raggiungere quella che

un tempo Urbino era va la visitata capitale con del il Montefeltro. naso all’insù. Città Adornata dalla storia da edifici millenaria in pietra dove arenaria si respira e circondata il Rinascimento. da una lunga Casa cinta di artisti,

scienziati,

muraria

matematici

in cotto, Urbino

e letterati.

è una

Ha

città

dato

d'immensa

i natali a Raffaello

ricchezza

Sanzio,

storica

Piero

ed artistica.

della Francesca

Da semplice

e Federico

borgo

da

divenne

Montefeltro.

la

Camminare

“culla del

su queste

Rinascimento”

strade vuol

e,

dire

ancora

immergersi

oggi, passeggiando

in un passato ricco

per il

di

suo

storia,

centro

arte e

storico

cultura.

se ne respira l'aria

Urbino

quattrocentesca.

va visitata con

Nel

il naso

1998

all’insù.

Urbino

Adornata

si è guadagnata

da edifici

l’onore

in pietra

di essere

arenaria

patrimonio

e circondata

mondiale

da una

dell’UNESCO.

lunga cinta muraria in

Bene, allora armiamoci di comode scarpe da passeggio ed inoltriamoci tra i sui viottoli stretti per ammirare il

cotto, Urbino è una città d'immensa ricchezza storica ed artistica. Da semplice borgo divenne la “culla del

centro storico che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, e che può essere percorso a piedi

Rinascimento” e, ancora oggi, passeggiando per il suo centro storico se ne respira l'aria quattrocentesca. Nel 1998

alla ricerca di cose da vedere ed ammirare, tra monumenti e opere d'arte. Tappa fondamentale è il Palazzo

Urbino si è guadagnata l’onore di essere patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Ducale,che ospita la Galleria Nazionale delle Marche, simbolo della città e testimonianza del fiorente periodo

Bene, allora armiamoci di comode scarpe da passeggio ed inoltriamoci tra i sui viottoli stretti per ammirare il centro

rinascimentale di cui la città è stata culla. Fate un tour nei sotterranei che vi faranno scoprire un angolo

storico che ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, e che può essere percorso a piedi alla ricerca di

insolito della città fatto di volte, cunicoli e passaggi segreti. Dopo una visita al Duomo e all’Oratorio di San

cose

Giovanni,

da vedere

raggiungete

ed ammirare,

la Fortezza

tra monumenti

di Albornoz

e opere

che

d'arte.

ospita

Tappa

il Museo

fondamentale

delle Armi,

è

da

il Palazzo

qui la vista

Ducale,che

sulla città

ospita

è

la

Galleria

impareggiabile.

Nazionale delle

Il periodo

Marche,

migliore

simbolo

per

della

viaggiare

città e testimonianza

è quello di Natale,

del fiorente

quando

periodo

l’atmosfera

rinascimentale

è fiabesca

di

e

cui

potrete

la città è

stata

visitare

culla. Fate

le Vie

un

dei

tour

Presepi,

nei sotterranei

l’evento

che

natalizio

vi faranno

che vedrà

scoprire

esposti

un angolo

in chiese,

insolito

strade

della

e

città

cortili

fatto

i più

di volte,

bei presepi

cunicoli e

passaggi realizzati segreti. in città. Dopo Tanti una sono visita i al luoghi Duomo da visitare e all’Oratorio tra cui di non San va Giovanni, dimenticata raggiungete la casa natale la Fortezza di Raffaello di Albornoz dove il che

ospita grande il Museo maestro delle è Armi, nato da e dove qui la ha vista iniziato sulla la città sua formazione è impareggiabile. artistica Il periodo presso la migliore bottega per del viaggiare padre Giovanni è quello di

Natale, Santi. quando l’atmosfera è fiabesca e potrete visitare le Vie dei Presepi, l’evento natalizio che vedrà esposti in

chiese, A Urbino strade il e Natale cortili è i più incredibilmente bei presepi realizzati bello, non in sarà città. difficile Tanti sono che la i luoghi neve vi da sorprenda visitare tra mentre cui non passeggiate va dimenticata per la

casa le natale stradine Raffaello e lungo dove le vie il grande dei presepi maestro ad ammirare è nato e dove delle ha vere iniziato e proprie la sua opere formazione d’arte. artistica Fulcro del presso Natale la bottega di

del padre Urbino Giovanni è la festa Santi. del Duca d’inverno con la realizzazione di un presepe vivente e dei mercatini di Natale in

A Urbino Piazza il della Natale Repubblica. è incredibilmente Tutta la bello, provincia non di sarà Pesaro difficile – Urbino che la celebra neve le vi festività sorprenda natalizie mentre con passeggiate mercatini ed per le

stradine eventi e lungo ad hoc; le vie tra dei i più presepi interessanti ad ammirare segnalo delle i Mercatini vere e proprie di Natale opere nel d’arte. Castello Fulcro di Frontone, del Natale Cioccovisciola di Urbino è la difesta

del Duca Natale d’inverno a Pergola, con le la Candele realizzazione di Candelara, di un presepe il Fossombrone vivente e dei Magic mercatini Christmas di Natale e la in Festa Piazza della della Befana Repubblica. di

Tutta Urbania. la provincia di Pesaro – Urbino celebra le festività natalizie con mercatini ed eventi ad hoc; tra i più interessanti

segnalo La tradizione i Mercatini culinaria di Natale di nel Urbino Castello è basata di Frontone, soprattutto Cioccovisciola sui prodotti della di Natale terra a e Pergola, non si può le iniziare Candele un di pasto Candelara, ad il

Fossombrone Urbino senza Magic ordinare Christmas un tagliere e la Festa di formaggi della Befana e salumi di Urbania. come la Casciotta DOP di Urbino, il Prosciutto DOP di

La tradizione Carpegna culinaria e il Salame di Urbino di Montefeltro è basata soprattutto . Questi sui sono prodotti anche della iprotagonisti terra e non assoluti si può della iniziare crescia un pasto sfogliata, ad Urbino

senza lontana ordinare parente un tagliere della piadina formaggi romagnola e salumi con come una storia la Casciotta che risale DOP al di periodo Urbino, della il Prosciutto corte dei duchi. DOP di Carpegna e il

Salame Come di Montefeltro altre zone delle . Questi Marche, sono anche la pasta i protagonisti non manca mai assoluti sulle della tavole crescia degli sfogliata, urbinati. I lontana passatelli, parente pasta della fresca piadina

romagnola impastata con anche una storia con che parmigiano risale al e periodo pangrattato, della corte vengono dei duchi. spesso serviti in brodo, ma vi suggerisco di provare

Come la altre versione zone asciutta delle Marche, condita la con pasta scaglie non manca di tartufo. mai sulle tavole degli urbinati. I passatelli, pasta fresca impastata

anche I più con golosi parmigiano devono e assaggiare pangrattato, il vengono Bostrengo, spesso un dolce serviti legato in brodo, al periodo ma vi natalizio suggerisco dall'aspetto di provare simile la versione al

asciutta panforte condita toscano. con scaglie Riso, di pane tartufo. bagnato nel latte, farina bianca e farina di mais vengono amalgamate con

I più mele, golosi pere, devono noci, assaggiare uvetta e cacao il Bostrengo, in una esplosione un dolce di sapori legato che al periodo vi stupirà! natalizio dall'aspetto simile al panforte

toscano. Che Riso, aggiungere pane bagnato d’altro? nel Nulla, latte, andiamo!!! farina bianca e farina di mais vengono amalgamate con mele, pere, noci, uvetta

e cacao in una esplosione di sapori che vi stupirà!

Che aggiungere d’altro? Nulla, andiamo!!!


TuttoBallo

CRESCIA SFOGLIATA

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 GR DI FARINA 0

2 UOVA

100 GR DI STRUTTO

200 ML DI ACQUA

1 PIZZICO DI SALE

1 PIZZICO DI PEPE

PROCEDIMENTO

Fare un impasto con la farina, il sale, il pepe, le uova e l’acqua. Lavorare l’impasto fino a quando

diventa morbido, liscio, omogeneo ed elastico. Lasciare riposare per 30 minuti.

Stendere l’impasto con il mattarello e ricoprire con uno strato sottile di strutto. Arrotolare la

sfoglia su sé stessa fino ad ottenere un rotolo compatto. Tagliare il rotolo in tanti cilindri di 7- 8

cm e metterli in frigorifero per circa 1 ora. Passato il tempo rimuoverli dal frigorifero e stenderli

con un mattarello fino ad ottenere dei dischi di circa 3 mm di spessore.

Scaldare una piastra su fiamma vivace, posare la crescia sulla piastra roventee ruotarla di

continuo con la mano facendo attenzione a non farla bruciare da entrambe le parti.


TuttoBallo

CONIGLIO IN PORCHETTA

INGREDIENTI

1 CONIGLIO INTERO DISOSSATO

300 GR DI SALSICCIA

10 FETTE DI PANCETTA TESA

2 RAMETTI DI FINOCCHIETTO

SELVATICO

ROSMARINO, SALVIA

2 SPICCHI DI AGLIO

100 ML DI VINO BIANCO SECCO

OLIO EVO

SALE E PEPE NERO

PROCEDIMENTO

Stendere il coniglio disossato a libro, coprirlo con un foglio di carta forno e batterlo leggermente

con il batticarne per renderlo più sottile e tenero.

Preparare un trito con l’aglio, il finocchietto, la salvia e il rosmarino. Massaggiare il coniglio

dentro e fuori con poco olio, sale e pepe. Aggiungere a questo punto il trito di erbe e continuare a

massaggiare. Farcire con le fette di pancetta.

Saltare la salsiccia sbriciolata in padella e poi adagiarla nella parte centrale del coniglio sopra la

pancetta.

Arrotolare il coniglio su sé stesso facendo attenzione a formare un rotolo stretto e regolare.

Legare il rotolo con lo spago da cucina. Metterlo in una teglia leggermente unta e cuocere a forno

caldo per 40 minuti a 200° C rigirandolo spesso e aggiungendo di tanto in tanto una spruzzata di

vino.

A cottura ultimata, fare riposare la carne per farla assestare. Togliere lo spago e affettare.


Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte

dall’associazione Stefano Francia EnjoyArt, Pomodoro Studio Edizioni

Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie

Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"

In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla

Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con

l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli

Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono

8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,

alla new age.

01. Giulia Muti – Opera d’Arte

02. Neroelettrico – La Stanza Favola

03. Roberto Funaro – Come Se

04. Massimo Zanetti - The Old New York

05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars

06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano

07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon

08. INK- Bisogna Solo credersi

09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track

10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track

11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track

L'associazione Stefano Francia EnjoyArt, con la produzione discografica vuole offrire una

vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi

diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano

Francia EnjoyArt è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,

Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che

spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.

"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale

l'associazione Stefano Francia EnjoyArt ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei

progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli

proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai

danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.

La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le

fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia

(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica

nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che

permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno

spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di

concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare

(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo

deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti

esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro

musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano

e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz

(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del

DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della

creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio

edizioni musicali e Stefano Francia EnjoyArt sono state realizzate per divulgare suoni in

grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale

può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,

lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.

Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.


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il Natale di eataly

e World Food Program

Per il quarto anno consecutivo ritorna, invece, la collaborazione a sostegno del programma di

Alimentazione Scolastica del World Food Program che si impegna per un futuro a #famezero entro

il 2030: per ogni confezione natalizia venduta, Eataly dona l’equivalente di un pasto nutriente ai

bambini e alle bambine delle scuole più povere del mondo. Le confezioni partono dai 19,90 € per

arrivare a 299,90 € e rappresentano soluzioni ideali per regali adatti a tutti i gusti e i palati.

L’assortimento delle confezioni del catalogo Natale 2022 si trova qui:

https://www.eataly.net/it_it/per-le-aziende

Il momento atteso da un anno per godere appieno, in compagnia dei propri cari, del meglio che il

Natale può offrire: dalle cene in famiglia allo scambio dei doni, dalle irrinunciabili tradizioni

culinarie, alle consuetudini di convivialità e accoglienza tipiche delle feste.

I giorni dedicati al Natale sono quelli in cui ciascuno di noi ha voglia di stare insieme alle persone

a cui vuole bene immergendosi nei riti familiari e ritrovando le proprie abitudini per vivere con

massima gratificazione un momento speciale.


Idee regalo per un

dolce natale

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La magia del Natale è alle porte e anche quest’anno

Leone è pronta a incantare tutti con una collezione

che promette di far sognare grandi e piccini. Per la

prima volta la storica azienda dolciaria Made in Italy

dà vita a una collezione ispirata allo Schiaccianoci,

una favola senza tempo che da due secoli trasporta il

pubblico nell’attesissima atmosfera delle festività.

Punta di diamante della collezione Schiaccianoci e

grandissima novità in casa Leone è il Panettone (750

g) con gelatine di frutta – ricetta esclusiva Leone -

nato dall’incontro con la rinomata pasticceria torinese

Racca, specializzata nella produzione di panettoni

artigianali a lenta lievitazione. Una ricetta innovativa

arricchita dalla dolcezza e dal gusto delle gelatine di

frutta che, sostituendo i canditi ed uvetta, trasformano

la grande icona della tradizione natalizia in un

prodotto inedito e unico nel suo genere. Per gli amanti

della tradizione, il Panettone di Leone è disponibile

anche in versione classica e con gocce di cioccolato.

Altra grande novità parte della collezione natalizia di

Leone è la calza della Befana (210 g), amatissima dai

bambini e contenente gelatine e lingottini misti e una

scatoletta di pastiglie miste dissetanti (€ 19,00).

A completare la proposta legata al Natale, le Palline in

latta (30 g) in tre soggetti da appendere all’albero, con

all’interno una scatoletta di pastiglie al dolce gusto di

biscotti appena sfornati (€ 8,00), la Latta Cappelliera

(450 g), con gelatine e lingottini misti, e lo Scrigno CRI

CRI (130 g), contenente le amatissime praline di

cioccolato con cuore di nocciola rivestite di piccoli

granelli di zucchero - (€ 14,00).


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White

Christmas


La 19ª edizione della Birra di Natale FORST, disponibile

nella classica versione in vetro da 2 litri, lancia quest’anno

un messaggio di pace a tutto il Mondo. Torna la Birra di

Natale FORST, nella sua tanto attesa versione da

collezione da 2 litri, con un dipinto fatto a mano dall’artista

Franz. J. Platter, realizzato nel suo atelier all’interno dello

stesso birrificio altoatesino, con la consueta cura per ogni

singolo dettaglio.

Per l’edizione 2022 l'attenzione si è concentrata

sull’imponente Campana della Pace, che ogni anno viene

posizionata all'ingresso della Foresta Natalizia e che

rappresenta un simbolo di pace sulla Terra, nel nome

della Santissima Trinità. Nell’opera si nota il fascio

luminoso di luce che proviene dal Cielo fino alla Grotta

della Natività e sullo sfondo si staglia il territorio di Birra

FORST, il paese di Lagundo e le circostanti montagne del

Gruppo di Tessa. L’opera d’arte è riprodotta nello stile

romantico-religioso dei Nazareni, che ebbe origine nel 19o

secolo, all’incirca nel periodo in cui fu fondata Birra Forst

(1857).

Birra FORST è stata la prima azienda a introdurre in Italia

la tradizione della Birra di Natale, proponendola come

ideale accompagnamento alle gustose pietanze tipiche di

questo momento dell’anno. La Birra di Natale FORST,

conosciuta anche come “Christmas Brew FORST” si

contraddistingue per il suo colore marcatamente ambrato,

il suo sapore gradevolmente luppolato e l’inimitabile

aroma di malto con una bella schiuma a pori fini. Il suo

corpo armonioso richiama piacevoli sensazioni di dolce

che si incontrano con delicate sensazioni luppolate e il suo

retrogusto è leggero e morbido. Per una sua degustazione

Birra FORST propone il boccale natalizio dai caldi colori

festivi quali il rosso, il verde e l’oro.

La Birra di Natale FORST, nella bottiglia da 2 litri, sarà

disponibile da inizio novembre in tutti i Ristoranti-Birrerie

FORST, online sul sito www.forst.it, nel FORST Shop

presso lo stabilimento, nei locali Spiller, presso i grossisti

FORST e nei diversi Mercatini di Natale in Alto Adige.


Eleganza, Bellezza Leggiadria .

Federica Bisceglia, ballerina della

Compagnia Astra Roma Ballet.

Scatti natalizi realizzati della nostra

fotografa Monica Irma Ricci.

https://www.monicairmaricci.com/

Make-Up realizzato dal nostro Make-Up

Artist Mauri Menga.


Make-Up Mauri Menga.

ph Monica Irma Ricci.

https://www.monicairmaricci.com


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Il trucco suggerito

da Mauri Menga Make-up Artisti


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Sono stati creati trucchi semplici ma di grande effetto sui volti delle modelle, pensati per far spiccare non solo i lineamenti ma

anche la propria personalità. Quindi, preparatevi ad accantonare i classici make-up glow e nude. Quello che i truccatori delle

sfilate ci vogliono dire è che il trucco autunno porterà con sé un po' di colore come nuovo nude di stagione. A piacimento potete

scegliere se mettere in risalto gli occhi o le labbra, se farlo con nuance accese o con brillantini e strass luccicanti. Le più audaci

potranno ricoprirsi di bagliori all-over, in stile Euphoria, le più pop potranno dare libero sfogo alla tavolozza di colori, mentre le

più classiche potranno attingere ispirazione dalle rockstar di un tempo. Unica regola: lasciate che il viso esprima al meglio le

caratteristiche che lo rendono unico, attraverso ombretti, blush o rossetti. Polverosi o acquerellosi, effetto bagnato o satinato. Gli

ombretti restano un must anche per la stagione autunnale, e si stendono pieni sulla palpebra mobile per essere poi sfumati a

virgola verso l'esterno oppure trasformati in arcobaleni e nuvole. Rispolverate anche il colore rosa Barbie: rosa non è per forza

un simbolo civettuolo di femminilità. Il fucsia acceso è uno statement, che dà buonumore e che rende persino rock un trucco.

Basta pensare a una vita dalla texture mat. Le labbra - ma anche gli occhi - dovranno riportare alla mente un disco di vinile,

dall'effetto bagnato e tridimensionale. Si abbinano a una pelle naturalmente radiosa, per dare al look etereo una nuova allure,

che gioca con punti luce brillanti come il riflesso dello specchio. L'effetto jelly è facile da ottenere, grazie a ombretti e rossetti già

dalla texture vinilica, oppure giocando con un pennello appena imbevuto di acqua e i prodotti del cuore.

Il luccichio non ci ha mai abbandonato, nemmeno in pandemia, e il merito va alla serie tv Euphoria. Come ogni tendenza che

stagionalmente viene riproposta, anche il trend degli strass e dei cristalli si muta di volta in volta. Per questa stagione, per

esempio, gli occhi si impreziosiscono di una manciata di lustrini solo nella rima interna dell'occhio, mentre i cristalli

impreziosiscono un make-up già carico di glitter, su occhi e persino labbra, per stemperare il tipico Barbie look alla Paris Hilton

anni Duemila. La pelle da abbinare è il colpo di genio finale. Deve ricordare la tridimensionalità di una ragazza del Metaverso,

grazie a una texture leggera e impalpabile ma dalla finitura shimmer, che crea lievi punti luce quando il volto si muove.


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Uno dei fil rouge del make up occhi autunno inverno 2022 2023 è l’intensità. E quale colore, se non il nero, per

incorniciare gli occhi e renderli carichi di mistero e profondità? Il trucco si fa bold, con sfumature di ombretto nero che non

seguono più forzatamente la palpebra ma si estendono fino alle tempie e verso le sopracciglia, per un perfetto effetto

sfumato e fumoso. Tanta intensità all’attaccatura delle ciglia e poi via via a diminuire, creando però una forma molto

allungata verso l’esterno e molto alta. Anche l’underline, cioè la parte inferiore, non va dimenticata ma bordata di nero e

sfumata, aggiungendo una matita nera per regalare ancora più profondità allo sguardo, come mostrato da Versace e

Cavalli. Un makeup di ispirazione grunge, che trae le sue radici negli anni ’80 prima, con Madonna

Per quanto riguarda le sopracciglia, anche il prossimo Autunno - Inverno saranno molto naturali ma disciplinate, pettinate

e fissate verso l'alto accentuando più o meno l'effetto laminazione. In alternativa, sarà molto cool decolorarle, un effetto

che si può ottenere anche in maniera momentanea, semplicemente coprendole con del correttore: lo sguardo e la

fisionomia del viso vengono completamente modificate, rendendolo una tela perfetta per look particolari. Infine, menzione

speciale per l'eyeliner, che fa di nuovo capolino ma non inversione foxy, bensì più grafico, con una coda più o meno

allungata a seconda dello stile che si vuole replicare, ma quanto basta per sottolineare lo sguardo senza

necessariamente liftarlo.

Ben ritrovati rossi, bordeaux, vinaccia e colori dei frutti di bosco, dalla mora al mirtillo. Le labbra questa stagione vogliono

tornare a farsi ammirare, stanche di essere celate sotto alla mascherina. Ma lo fanno con un plus, uscendo dalla comfort

zone della tipica texture no-transfer effetto opaca. I make-up artist si sono infatti divertiti a creare labbra multi-sfaccettate,

regalando all'interno della bocca un finishing metallizzato che rende le labbra ancora più sexy e vogliose di attenzioni.


Pensiero del mese

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE

La vita è ora, oggi, adesso. Viviamola.

P.s. Il pensiero è tutto lì. Basta con

piagnistei, autocommiserazioni, vittimismi e

sensi di colpa. Usciamo dal guscio negativo

(anche solo con la mente) e facciamo

qualcosa che cifa fa stare bene. Ovviamente

senza far male a nessuno.

E buon Natale e Felice 2023 a tutti.

DANCER : FEDERICA BISCEGLIA

MAKE UP: MAURI MENGA

PH @MONICA IRMA RICCI

WWW.SOLOMENTE.IT


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PH© MONICA IRMA RICCI

Make Up: Mauri menga

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "

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