parte3 - Antonio.licciulli.unisalento.it
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Microfono Piezoelettrico<br />
Per l’utilizzo di un microfono piezoelettrico, o microfono a contatto, basta fissare un<br />
elemento piezoceramico direttamente sull’oggetto da amplificare e metterci sopra un<br />
piccolo peso o “massa”.<br />
A causa delle vibrazioni sonore provenienti dall’oggetto da amplificare, l’ inerzia generata<br />
dal pesetto viene trasfer<strong>it</strong>a in un accelerometro. Quest’ultimo percepisce la vibrazione in<br />
quella posizione perchè la variazione dell’inerzia del pesetto che rimbalza su e giù crea<br />
una pressione variabile sul dispos<strong>it</strong>ivo in questione.<br />
La struttura di un microfono piezoelettrico<br />
è illustrata in figura.<br />
Quando il diaframma vibra a causa<br />
della pressione delle onde sonore,<br />
la forza che ogni onda eserc<strong>it</strong>a<br />
viene trasmessa al cristallo<br />
piezoceramico.<br />
Il cristallo genera una carica elettrica<br />
proporzionale, che provoca una<br />
differenza di tensione tra i suoi<br />
due elettrodi (il trasduttore di PZT è<br />
molto simile ad un condensatore ).<br />
Proprietà dei microfoni piezoelettrici<br />
I primi microfoni furono realizzati con cristalli di Sale Rochelle, che ha una bassa<br />
temperatura di Curie (45°C). Si potevano quindi danneggiare alle alte temperature.<br />
Oggi questi microfoni vengono realizzati con materiali ceramici tipo il PZT con temperature<br />
di Curie molto elevate (varie centinaia di gradi).<br />
Sono molto affidabili, e hanno una risposta in frequenza molto buona.<br />
Possono essere davvero molto piccoli. Ideali per le applicazioni nella telefonia mobile.<br />
Molto economici.<br />
L’amplificazione negli<br />
strumenti acustici<br />
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