GENERE PEZIZA Fr.1822: Fr.1822, non L.1753 ... - Ascomycete.org
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IRdM, XXXVIII, 2 p. 149-162; 1994 1<br />
<strong>GENERE</strong> <strong>PEZIZA</strong> <strong>Fr.1822</strong>: <strong>Fr.1822</strong>, <strong>non</strong> <strong>L.1753</strong><br />
STUDIO DI ALCUNE SPECIE FIMICOLE E DI<br />
ALCUNE EMETTENTI LATICE ALLA FRATTURA<br />
GIANFRANCO MEDARDI<br />
126 V. De Gasperi, 25086 Rezzato (BS)<br />
RIASSUNTO<br />
Genere Peziza: vengono inquadrate e descritte alcune specie fimicole ed alcune terricole<br />
la cui carne è in grado di emettere latice alla frattura o al taglio.<br />
Il lavoro è corredato da due brevi chiavi dicotomiche.<br />
ABSTRACT<br />
Genus Peziza: some species living on dung and some others living on soil and issuing<br />
juice by cut are described. The article is supplied with two short dicotomic keys.<br />
Posizione sistematica<br />
<strong>Ascomycete</strong>s, Euascomycetes, Pezizales, Pezizaceae, Peziza<br />
Come già accennato nell'articolo "Alcune Pezize dei terreni bruciatili (AMB,<br />
XXXV, 1, p. 71-78; 1992), al genere Peziza sono ascritte specie molto diverse tra<br />
loro, che possono vivere su un'ampia varietà di substrati: terreno, sterco, residui<br />
carboniosi. Tra le specie fimicole, alcune vegetano quasi esclusivamente su sterco<br />
equino o bovino, mentre altre possono crescere su escrementi di altri animali, <strong>non</strong><br />
necessariamente domestici: cervi, daini, caprioli, conigli, topi.<br />
Tra le specie terricole, alcune godono di una caratteristica peculiare che è visibile,<br />
negli imenomiceti agaricoidi, ad esempio, nel genere Lactarius o nel genere<br />
Mycena: la carne, se tagliata o fratturata, emette un latice più o meno abbondante,<br />
che può essere ialino o colorato.<br />
1. SPECIE CON HABITAT FIMICOLO<br />
Hanno generalmente un apotecio sessile di medie dimensioni, solo in rari casi<br />
esteso; l'imenio è normalmente liscio, ed il colore varia dal bruno nocciola chiaro<br />
al bruno scuro. Le tonalità possono essere più cupe o livide in funzione della percentuale<br />
di umidità assorbita dagli ascocarpi stessi.<br />
Possiedono spore ellittiche, lisce od ornamentate; l'ornamentazione consiste in<br />
verruche spinulose più o meno pronunciate o in una fine punteggiatura.<br />
149
Spore ellittiche, lisce, ialine, a parete spessa, <strong>non</strong> guttulate, 19-21,5 x 10-11,5 flm,<br />
uniseriate nell'asco. Aschi cilindrici, lunghi fino a 320 flm, con diametro di 17 flm,<br />
amiloidi, ottosporici. Parafisi moniliformi in basso, pressoché cilindriche in alto,<br />
con apice leggermente ingrossato.<br />
Habitat: tipicamente su sterco equino deteriorato; in letteratura anche su terreno<br />
di serra o di vasi da fiori. A piccoli gruppi, in estate; rara.<br />
Peziza vesiculosa Buli. ex St. Amans<br />
Apotecio sessile, cupulato-globoso, più chiuso negli esemplari giovani, poi più<br />
aperto; fino a 100 mm di diametro. Imenio liscio, ocraceo-nocciola chiaro, lucido<br />
in condizioni di elevata umidità. AI centro dell'ascocarpo, a maturità, l'imenio si<br />
stacca dalla carne sottostante a piccole vesciche (da cui il nome della specie); superficie<br />
esterna opaca, concolore, forforaceo-pruinosa. Orlo involuto, leggermente<br />
fessurato o intero. Carne cassante, chiara.<br />
Spore ellittiche, lisce, ialine, <strong>non</strong> guttulate, 22-23,5 x Il,5-12,5 flm, uniseriate nell'asco.<br />
Aschi cilindrici, lunghi fino a 360 flm, con diametro di 19-23,5 flm, amiloidi,<br />
ottosporici. Parafisi cilindrico-c1aviformi, settate, con alcune cellule ingrossate.<br />
Habitat: su suolo concimato con letame equino o direttamente su escrementi guasti.<br />
Peziza bovina Phili.<br />
Apotecio sessile, cupulato, più chiuso negli esemplari giovani, in seguito più aperto.<br />
Fino a 15 mm di diametro. Imenio talora ombelicato, liscio, bruno più o meno<br />
scuro in funzione dell'umidità assorbita. Superficie esterna liscia, concolore. Orlo<br />
più chiaro. Carne ceracea, fragile.<br />
Spore ellittiche, lisce, ialine, guttulate, 18-20 x lO flm, uniseriate nell'asco. Aschi<br />
cilindrici, lunghi fino a 300 flm, con diametro di 14-15 flm, amiloidi, ottosporici.<br />
Parafisi sottili, ma con la parte alta c1aviforme e <strong>non</strong> sempre regolare, settate.<br />
Habitat: gregaria o a piccoli gruppi su sterco di vari animali, principalmente bovini,<br />
ma anche equini, cervidi, roditori, in estate. Non molto diffusa.<br />
Peziza fimeti (Fuck.) Seaver ss. Dennis<br />
Apotecio sessile o subsessile, dapprima subgloboso, poi più espanso; fino a 20 mm<br />
di diametro. Imenio liscio, marrone chiaro, concavo o piano. Superficie esterna<br />
granulosa, concolore all'imenio. Carne ceracea. Spore ellittiche, lisce, ialine, 16 x<br />
8 flm, uniseriate nell'asco. Aschi cilindrici, lunghi fino a 280 flm, con diametro di<br />
18 flm, amiloidi, ottosporici. Parafisi sottili leggermente allargate in alto.<br />
Habitat: su sterco bovino deteriorato, ma anche su escrementi guasti di roditori<br />
(topi e conigli) e cervidi. Rara.<br />
Peziza vesiculosa BulI. ex St. Amans forma degenerata (= Pezizafimeti (Fuck.)<br />
Seaver ss. Donadini). Apotecio sessile, turbinato o cupulato, a volte compresso su<br />
due lati. Imenio liscio, di colore cognac-miele, marrone se imbevuto d'acqua.<br />
Superficie esterna liscia, concolore o poco più chiara dell'imenio; orlo da liscio a<br />
ruvido. Carne fragile, ceracea.<br />
Spore ellittiche, lisce, ialine, 20-21 x 11-12 flm, uniseriate nell'asco. Aschi cilindrico-c1aviformi,<br />
lunghi fino a 250 flm, con diametro di 12-13 flm, amiloidi, ottosporici.<br />
Parafisi submoniliformi, settate, con l'apice sensibilmente rigonfio e a contenuto<br />
granuloso. Habitat: su escrementi equini deteriorati, in primavera, rara.<br />
Osservazioni<br />
Le specie di questa Sezione del genere Peziza <strong>non</strong> sono facilmente separabili tra<br />
loro se <strong>non</strong> con un'indagine microscopica che deve valutare, oltre all' aspetto e alle<br />
dimensioni delle spore e degli aschi, anche la morfologia delle parafisi.<br />
152
Peziza vesiculosa (Foto G. Medardi)<br />
Carpofori ripresi su sterco equino deteriorato; visibili a sinistra dell'esemplare più grande anche<br />
alcuni ascocarpi di Ascobolus furluraceus Perso ex Fr., un altro fungo fimicolo.<br />
Peziza vesiculosa (Foto G. Medardi)<br />
Aschi, parafisi e spore. Visibile sull'apice degli aschi dalla colorazione bluastra dovuta all'amiloidia.<br />
154
Peziza bovina (Foto G. Medardi)<br />
Ascocarpi ritratti su sterco equino depositato al suolo da qualche tempo<br />
Peziza bovina (Foto G. Medardi)<br />
Aschi, parafisi e spore. Visibile il colore blu dovuto al reagente di Melzer sull'apice degli aschi.<br />
155
Peziza succosa: carpofori in ambiente di crescita. (Foto G. Medardi)<br />
Carne brunastra che geme un latice copioso e opalescente, ceracea.<br />
Spore ellittiche, verrucose, ialine, monoguttulate (raramente pluriguttulate), 13<br />
15 x 9-10 l'm, uniseriate nell'asco. Aschi cilindrici, lunghi fino a 300 l'm, con diametro<br />
di 15 l'm, amiloidi, ottosporici. Parafisi diritte, sottili, ma leggermente elavate<br />
in alto; gli apici sono riuniti tra loro da un sottile strato amorfo di colore marrone.<br />
Habitat: sul terreno nudo dei boschi, in estate-autunno. Raro.<br />
Breitenbach e Kranzlin (Ascomyceles, 1984, tav. 43) descrivono "A/e,nia" horlensis<br />
(Crouan) Baud. ss. Le Gal dicendo che questa specie è, secondo le Gal, intermedia<br />
tra P. vesicu/osa e P. cerea Bui!. ex Mérat.<br />
È comunque una specie diversa da Peziza horlensis Crouan, che ha spore più<br />
grandi (26-29 x 14-16 l'm); per questi motivi intendono per il momento mantenere<br />
il binomio "Aleuria horlensis ", anche se la specie descritta ha i caratteri del genere<br />
Peziza. Il genere A/euria Fuck. conta solo specie terricole che producono spore<br />
dapprima lisce, poi reticolate, aschi inamiloidi e parafisi che, a contatto con reagenti<br />
iodati, divengono verdastre; caratteristiche, dunque, molto lontane da quelle<br />
possedute dal genere Peziza (n. d. a.).<br />
Ellis & Ellis (Microfungi on miscellaneolls substrales, 1988, pago 89), nel capitolo<br />
"Fungi on soil" (funghi crescenti su terreno) citano Peziza horlensis Crouan & H.<br />
Crouan (fratelli, n. d. a.), che vive appunto su terreno, con apoteci di 20 mm di<br />
diametro, giallastri o ocraceo-bruno-giallastri, con spore di 17-22 x 9,5-11 l'm<br />
(quindi più piccole di quelle di P. horlensis Crouan citata da Breitenbach &<br />
Kranzlin), lisce, <strong>non</strong> guttulate.<br />
La caratteristica posseduta da P. vesiclilosa è abbastanza singolare: tale fenomeno<br />
è comunque visibile in esemplari pienamente maturi, mentre è meno rilevabile in<br />
ascocarpi giovani.<br />
Forme lussureggianti di P. vesiclliosa presentano tale caratteristica esaltata fino<br />
all'estremo, con ascocarpi che hanno venature più o meno accentuate sia suUa su-<br />
157
Peziza succosa<br />
Aschi, parafisi e spore. Preparato colorato con floxina.<br />
Peziza succosa: micrografia al SEM delle spore.<br />
158<br />
(Foto G. Medardi)
Peziza saniosa: ascocarpi ritratti in ambiente di crescita (Foto G. Medardi)<br />
Peziza saniosa: A-spore; B-asco contenente le spore; C-parafisi.<br />
D<br />
159
perficie esterna che sull'imenio, tanto da richiamare nell'aspetto un altro ascomicete,<br />
Disciotis venosa (Pers.) Boud., e vengono denominati varo saccata Fr. I principali<br />
caratteri differenzianti sono lo spiccato odore di ipoclorito di sodio e l'habitat<br />
<strong>non</strong> fimicolo di D. venosa (Perco, AMB XXXV, 2, pago 139-142, 1992).<br />
Interessante appare l'ultima specie descritta (P. vesiculosa fma degenerata), che<br />
con le altre condivide l'habitat fimicolo e, sostanzialmente, anche l'aspetto, ma<br />
dalle quali si discosta per i caratteri microscopici. Essa viene descritta da Donadini<br />
(Le genre Peziza dans le sud-est de la France, 1981) in tutti i suoi caratteri, e se ne<br />
trova traccia (solo in chiave dicotomica) nel lavoro stilato da H. Hohmeyer<br />
(Peziza L., 1986, estratto da Zeitschrift fiir Mykologie), nominata come P. fimeti<br />
ss. Donadini, Gamundi, per distinguerla da P. fimeti ss. Dennis, Seaver, con spore<br />
più piccole (15-16 x 7-8 !J,m) e con tonalità leggermente olivacee nel colore. Nel testo<br />
Donadini si<strong>non</strong>imizza P. vesiculosa fma degenerata, oltre che con P. fimentaria<br />
(Schumacher) Rehm, con P. bovina Phill., descritta da altri autori con caratteri<br />
microscopici differenti (da chi scrive: spore 18-20 x lO !J,m ed aschi lunghi fino a<br />
300 !J,m x 14-15 !J,m). Nelle medesime osservazioni viene anche citata dall'Autore<br />
francese P. stercoricola (P. Henn.) Sacc., considerandola come varietà o specie addirittura<br />
a sé stante, avente spore più grandi (18-22 x 13-15 !J,m), contenute in<br />
aschi ben più lunghi (300-360!J,m), vivente su sterco di cervidi.<br />
Molte altre specie del genere Peziza ed anche di Otidea possono venire confuse con<br />
le specie fimicole sopra descritte: la determinazione deve avvalersi sempre dell'indagine<br />
microscopica, poiché funghi fimicoli come P. vesiculosa o P. bovina riescono a<br />
vivere anche su terreno grasso o concimato, <strong>non</strong> necessariamente su escrementi.<br />
2. SPECIE CHE EMETTONO LATICE<br />
ALLA FRATTURA DELLA CARNE<br />
Generalmente tali specie possiedono un apotecio sessile di medie dimensioni, con<br />
imenio liscio, più o meno ondulato, dai colori variabili dal giallastro-rossiccio al<br />
blu scuro. Anche in questo caso i colori tendono ad incupirsi se i funghi hanno assorbito<br />
molta umidità.<br />
Peziza michelii (Boud.) Dennis<br />
Apotecio sessile o subsessile, cupulato; fino a 50 mm di diametro. Imenio liscio,<br />
più o meno ombelicato ed allora leggermente venoso, di colore cognac rossiccio,<br />
talora con riflesso lilla. Superficie esterna liscia, ma forforacea verso il margine,<br />
bruno chiaro con tonalità rossicce. Orlo a volte arrotolato, liscio, lobato in alcuni<br />
punti. Carne ceraceo-cassante, abbastanza spessa, che geme un latice acquoso e<br />
trasparente alla frattura; dopo qualche tempo diviene giallastra. Spore ellittiche,<br />
verrucose, ialine, biguttulate, 15-16 x 8 !J,m, uniseriate nell'asco. Aschi cilindrici,<br />
lunghi fino a 280 !J,m, con diametro di 13-14 !J,m, amiloidi, ottosporici. Parafisi cilindrico-claviformi,<br />
settate. Habitat: sul terreno nudo ed argilloso dei boschi di latifoglie,<br />
nei periodi umidi, a piccoli gruppi o singola, dalla primavera all'autunno.<br />
Comune e fedele al luogo di crescita.<br />
Osservazioni<br />
Il genere Peziza può essere diviso in due raggruppamenti: il primo con specie<br />
aventi spore lisce e <strong>non</strong> guttulate; il secondo con spore ornamentate e guttulate.<br />
Nel secondo sono incluse anche le specie che emettono latice dalla carne tagliata,<br />
che furono collocate nel genere Galactinia Sacco La distinzione tra i due raggruppamenti<br />
<strong>non</strong> è agevole, anche perchè le ornamentazioni sporali sono molto difficili<br />
da osservare (Dennis, British <strong>Ascomycete</strong>s, 1981).<br />
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Peziza michelii: carpofori ritratti in ambiente (Foto G. Medardi)<br />
Peziza michelii (Foto G. Medardi)<br />
Aschi e spore. La colorazione blu della parte superiore degli aschi è dovuta alla reazione amiloide.<br />
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