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Dall'Egitto alla Massoneria

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Dai Pelasgi <strong>alla</strong> <strong>Massoneria</strong><br />

Nel libro ATLANTIDI: I 3 diluvi che hanno<br />

cancellato la civiltà, il gruppo PANGEA analizza un<br />

vasto insieme di figure mitiche, aneddoti<br />

allegorici e simboli, che sembrano ricondursi ad<br />

un’unica matrice: le genti di Atlantide, note<br />

anche come “Pelasgi”. A partire da un passato<br />

confuso tra storia e leggenda, “nelle religioni<br />

dell’antichità troviamo traccia di una conoscenza<br />

nascosta che poteva essere trasmessa solo a<br />

coloro che si fossero rivelati degni in seguito al<br />

superamento di prove. Questa conoscenza era<br />

nota col termine di misteri o heka o magia e<br />

riguardava l’origine dell’uomo e della natura, il<br />

suo rapporto con i mondi extrasensoriali e le leggi<br />

del mondo fisico. Accompagnata da un<br />

comportamento retto ed equilibrato, il Maat, era<br />

prerogativa essenziale per giungere <strong>alla</strong> vita<br />

eterna.”<br />

Ricettacolo di questa “scienza dell’anima”, come<br />

la definisce Graham Hancock, fu certamente<br />

l’Egitto, dove l’elite sacerdotale dei “Seguaci di<br />

Horus” preservò la conoscenza fino all’epoca<br />

faraonica, accentrandosi prima ad Eliopoli sul<br />

delta del Nilo e poi a Tebe, nel tempio-oracolo di<br />

Amon. Racconta Erodoto (che visitò l’Egitto nel<br />

450 a.C.) come due sacerdotesse rapite dai Fenici<br />

al tempio di Amon, furono vendute una nell’oasi<br />

di Siwa ed una a Dodona in Grecia. Qui fondarono<br />

altrettanti oracoli, mantenendo una sorta di<br />

gemellaggio con l’isola egea di Samotracia, dove<br />

un’analoga tradizione sopravviveva col nome di<br />

misteri Cabiri. Ricondotti dal mito al popolo dei<br />

Pelasgi, fu durante la loro celebrazione che si<br />

conobbero i genitori di Alessandro Magno: la<br />

madre Olimpia, sacerdotessa dell’oracolo di Zeus-<br />

Amon a Dodona, e il padre, Filippo II il Macedone.<br />

Olimpia era ossessionata dall’idea di dover<br />

partorire la reincarnazione di Dioniso, una<br />

divinità che già Erodoto aveva identificato con<br />

Osiride. Non è quindi un caso se nella biografia di<br />

Alessandro troviamo così tanto in comune con la<br />

storia del dio egizio. Proprio Osiride,<br />

accompagnato dal sapiente Thot-Ermete, si era<br />

adoperato <strong>alla</strong> diffusione dei misteri, mentre una<br />

sorta di magistero o segreta fratellanza si era<br />

costituita per aiutarne la comprensione. Scrisse<br />

Andrew Michael Ramsay, Gran Maestro della<br />

massoneria francese nel 1728:<br />

“Desideriamo riunire tutti gli uomini d<strong>alla</strong> mente<br />

illuminata, dalle maniere civili e dallo spirito<br />

ameno non solo attraverso l’amore per le arti ma<br />

assai di più attraverso il principio grandioso di<br />

virtù, scienze e religione, dove gli interessi della<br />

Confraternita diventino quelli dell’intera razza<br />

umana, e da cui tutte le nazioni possano trarre<br />

utile conoscenza. […] Il nostro Ordine deve essere<br />

considerato come un ordine fondato in una<br />

antichità remota, e rinnovato in Terra Santa dai<br />

nostri antenati allo scopo di richiamare la<br />

memoria delle verità più sublimi.”<br />

L’Heka è una “conoscenza che non si può<br />

apprendere”, e tale è la traduzione nell’antica<br />

lingua gaelica di “Rosslyn”, il nome della famosa<br />

cattedrale templare. L’Heka starebbe nascosta<br />

d<strong>alla</strong> nascita nella mente di ogni uomo e<br />

potrebbe risvegliarsi solo grazie all’impressione di<br />

immagini e simboli celesti. A tale scopo la<br />

fratellanza desiderava costruire una città capace<br />

di portare o “copiare” simbolicamente il cielo<br />

sulla terra. Chiunque avesse visto la città avrebbe<br />

potuto risvegliare l’Heka 1 .<br />

Attraverso i Pelasgi l’insegnamento dell’Heka<br />

raggiunse l’Egitto e rimase immutato fino al 30<br />

a.C.. La conquista romana aveva avvolto l’Egitto<br />

in un clima d’instabilità: la ricchezza<br />

dell’agricoltura andava a nutrire le guarnigioni<br />

romane e a riempire le casse del tesoro di Roma.<br />

Nessun nuovo tempio fu costruito, nessun<br />

1 Nel testo ermetico noto come Picatrix si legge che la città di<br />

Adocentyn mostrava lungo il perimetro “immagini diverse e generi<br />

di qualsivoglia fattura, per la virtù dei quali i cittadini erano lì resi<br />

virtuosi ed esenti d<strong>alla</strong> turpitudine e dai cattivi umori”. Nei testi<br />

delle piramidi il faraone esclama:“Ti edifico o mia città; tu farai per<br />

me tutto il bene che io desidero; tu opererai per mio conto ovunque<br />

io vada”. In altre righe, in riferimento <strong>alla</strong> zona del cielo di Orione, si<br />

legge: “Chiunque farà una copia esatta di queste forme, e le<br />

conoscerà, sarà uno spirito preparato sia in cielo che in terra,<br />

infallibilmente, regolarmente ed eternamente”. Il concetto sarà<br />

ripreso nella Cristianopoli dei Rosa-Croce, nella Civitas Solis di<br />

Campanella e nella Bensalem di Bacon. Per una visuale completa si<br />

legga Robert Bauval & Graham Hancock, Talismano-Le città sacre e<br />

la Fede segreta.


progetto idraulico realizzato. Nel 115 d.C.<br />

un’immensa rivolta capeggiata da Ebrei fu<br />

brutalmente soppressa ed un altro massacro<br />

ebbe luogo ad Alessandria durante la visita<br />

dell’imperatore Carac<strong>alla</strong> nel 215 d.C.. La rivolta<br />

più grave fu sedata nella stessa città da<br />

Diocleziano nel 297 d.C., dopo un assedio durato<br />

otto mesi.<br />

I sacerdoti egizi dovettero inventarsi qualcosa per<br />

assicurare la sopravvivenza dell’Heka ed a tale<br />

scopo pensarono di inglobarla nell’emergente<br />

culto cristiano. L’imperatore Adriano osservava<br />

che ad Alessandria “gli adoratori di Osiride sono<br />

cristiani, e quelli che si definiscono vescovi di<br />

Cristo rivolgono le loro preghiere ad Osiride […]<br />

Ogni volta che lo stesso patriarca si reca in Egitto,<br />

alcuni lo inducono a venerare Osiride, altri<br />

Cristo 2 .”<br />

L’impresa fu facilitata dall’opera dei faraoni<br />

Tolomei che, nei secoli immediatamente<br />

precedenti <strong>alla</strong> conquista, ordinarono di tradurre<br />

in greco gli scritti egizi impressi sulle pareti dei<br />

templi. Il lavoro culminò nella compilazione del<br />

Corpus Hermeticum, una raccolta di testi<br />

conservanti gli insegnamenti del dio Toth o<br />

Ermete. Nella versione giunta fino a noi, Ermete<br />

appare più come un profeta che come un dio,<br />

segno che la “mescolanza” di elementi cristiani<br />

ed egizi era già in atto durante la sua stesura. Il<br />

Corpus Hermeticum costituisce probabilmente il<br />

punto di partenza della religione cristiana<br />

cosiddetta “gnostica”, nata ad Alessandria nei<br />

primi secoli dopo Cristo sotto forma di varie sette<br />

con sottili differenze. Benché non sia provato, è<br />

comunque indicativo il fatto che un testo del<br />

Corpus Hermeticum, l’Asclepio, appaia anche<br />

nelle raccolte di testi gnostici. Altra indicazione ci<br />

giunge d<strong>alla</strong> setta gnostica dei terapeuti, che<br />

come simbolo usava il caduceo di Ermete ed<br />

elencava Iside tra i suoi patroni, chiamandola<br />

anche “Madre di Dio”.<br />

Gli gnostici furono duramente perseguitati d<strong>alla</strong><br />

Chiesa cristiana tra il IV e il VI secolo, portando al<br />

massacro di innumerevoli persone e all’incendio<br />

2 Lettera indirizzata da Adriano a suo cognato, il console Serviano,<br />

nel 134 d.C..<br />

di una gran quantità di testi. Per<br />

millecinquecento anni, gli unici testi scritti sugli<br />

insegnamenti di questa religione furono le<br />

citazioni contenute nelle opere dei cacciatori di<br />

eresie. Poi il deserto ci donò la rivelazione: un<br />

vaso di terracotta contenente tredici codici<br />

gnostici fu riportato <strong>alla</strong> luce nel 1945 a Nag<br />

Hammadi, nell’Alto Egitto, da un contadino di<br />

nome Muhammad Ali. Era rimasto sepolto per<br />

quindici secoli, salvando dei papiri che, sottoposti<br />

ad analisi, rivelarono una data di realizzazione<br />

compresa tra il 350 e il 400 d.C.. Trattandosi di<br />

copie in copto di originali in greco, gli studiosi<br />

concordano su una compilazione dei testi<br />

originali tra il 120 e il 150 d.C., con l’eccezione del<br />

Vangelo di Tommaso databile tra il 50 e il 100<br />

d.C 3 .. Molti dei documenti di Nag Hammadi<br />

alludono all’esistenza di una società segreta nota<br />

come “L’Organizzazione” la cui missione<br />

consisteva almeno parzialmente nel costruire<br />

monumenti “come rappresentazioni di luoghi<br />

spirituali”, per esempio le stelle 4 . Aveva inoltre il<br />

compito di preservare e perpetuare la<br />

conoscenza sacra, l’unico mezzo che<br />

possiederebbe l’uomo per raggiungere<br />

l’immortalità, rivelandosi in questo modo come la<br />

naturale erede di quel che abbiamo chiamato<br />

“Ordine di Melchisedek”, “Seguaci di Horus” o<br />

“Sette Sapienti”. Come quest’ultimi, attraverso<br />

una tradizione che si riconduce ai Pelasgi, gli<br />

iniziati gnostici erano vegetariani 5 .<br />

Costantino e i Templari<br />

Costantino il Grande, il “liberatore del<br />

cristianesimo”, non si può certo considerare un<br />

santo. Fece uccidere il figlio Crispo e la moglie<br />

Fausta, rinchiusa in una stanza satura di vapore<br />

finché ne morì soffocata. Avvicinatosi ai vescovi<br />

cattolici che gli avrebbero promesso il perdono<br />

dell’ultima ora, concesse loro la tolleranza con<br />

3 Opinione del professor Helmut Koestler della Harvard University<br />

4 James M. Robinson (a cura di), The Nag Hammadi Library<br />

5 Si legga ASS. CUL. PANGEA, ATLANTIDI – I 3 diluvi che hanno<br />

cancellato la civiltà – in particolare il cap. 10.


l’editto del 312 d.C.. In un secondo editto,<br />

promulgato intorno al 325 sotto la pressione dei<br />

vescovi, vietò le assemblee agli gnostici ed ordinò<br />

la confisca e la consegna <strong>alla</strong> Chiesa dei loro<br />

edifici. Nel 380 il cristianesimo divenne religione<br />

ufficiale dell’impero e nel 392 furono bandite le<br />

altre credenze. La persecuzione degli gnostici<br />

iniziò nel 325 grazie ai poteri conferiti ai cristiani<br />

dal decreto di Costantino. Nei quindici anni<br />

dell’imperatore Teodosio (379-395), questi<br />

approvò cento nuove leggi contro gli gnostici, che<br />

li privavano dei loro beni, della libertà e spesso<br />

della vita, ordinando la distruzione dei loro libri.<br />

Maternus Cynegius, governatore di Teodosio ad<br />

Alessandria dal 384 al 388, incominciò a<br />

predisporre forze militari a sostegno della<br />

campagna cattolica per abolire le altre religioni.<br />

Teofilo, l’arcivescovo cattolico di Alessandria dal<br />

384 al 412, incitava le masse di cattolici contro<br />

gnostici e pagani. Molti membri delle sette<br />

gnostiche si rifugiarono nel Serapeum, il grande<br />

tempio dedicato ad Osiride costruito da Tolomeo<br />

I Sotere (323-283 a.C.). La folla saccheggiò e<br />

incendiò la biblioteca, il tempio fu raso al suolo e<br />

coloro che lo difendevano massacrati. Il<br />

successore di Teofilo, San Cirillo, nel 415 ordinò<br />

l’assassinio della filosofa Ipazia, portata in chiesa<br />

e smembrata, un pezzo dopo l’altro, con tegole<br />

rotte.<br />

In questa situazione, i pochi ancora disposti a<br />

rischiare la vita per le proprie credenze si<br />

rifugiarono in Turchia nella zona di Edessa<br />

(odierna Urfa) ed Harran, ai confini con la Siria,<br />

mentre altri si mescolarono ai Manichei, una<br />

religione sincretica nata in Persia nel 250 d.C. di<br />

chiara influenza gnostica.<br />

La comunità di Edessa ed Harran, nota col nome<br />

di Messaliani o Sabei, secondo Steven Runciman 6<br />

sopravvisse con compattezza fino all’XI secolo,<br />

riuscendo ad espandersi nei Balcani. Essi<br />

crearono una classe di adepti chiamati<br />

Pneumatici, termine già in uso presso alcune<br />

6 Sir Steven Runciman (Northumberland, 7 luglio 1903 – Radway, 1<br />

novembre 2000), è stato uno storico britannico, noto medievalista e<br />

bizantinista. Tra il 1942 e il 1945 ha insegnato storia e arte bizantina<br />

all'università di Istanbul.<br />

sette gnostiche di Alessandria per indicare la<br />

propria élite di iniziati spirituali. Coloro che<br />

rimasero ad Harran adottarono nel IX secolo il<br />

Corpus Hermeticum quale raccolta di testi sacri,<br />

elaborandolo in un nuovo testo noto come<br />

Picatrix, di cui alcune versioni circolarono in<br />

Europa dal XIII secolo. Sebbene nessun testo della<br />

raccolta originale giunse in Europa prima del XV<br />

secolo, la loro presenza testimoniata ad Harran<br />

non fa che sostenere il legame tra il Corpus<br />

Hermeticum e gli gnostici. Presumibilmente essi<br />

adoravano Ermete, Osiride ed Iside quali profeti.<br />

Secondo l’egittologo Selim Hassan, il nome Sabei<br />

deriva dall’antica parola egizia Saba’a che<br />

significa stella. Esistono resoconti di pellegrinaggi<br />

compiuti annualmente dai Sabei di Harran alle<br />

piramidi di Giza, presso le quali eseguivano<br />

osservazioni astronomiche e rituali 7 . Hassan<br />

riteneva che i Sabei considerassero le piramidi di<br />

Giza come monumenti dedicati alle stelle, il ché li<br />

ispirò a prendere il nome di Saba’ia, cioè “popolo<br />

delle stelle”. Sembra che tale nome fosse stato<br />

adottato sotto la pressione del califfo Al Mamun<br />

nell’830 d.C., sulla base di alcune affinità religiose<br />

con i Sabei della Mesopotamia meridionale, un<br />

popolo la cui genealogia si perde nell’impero<br />

accadico di Sargon il Grande 8 . Il califfo accusò<br />

infatti i Sabei di idolatria e minacciò di sterminarli<br />

se non avessero accolto una delle fedi ammesse<br />

dal Corano, tra le quali apparivano i Cristiani, i<br />

Musulmani e i Sabei. Benché cristiani, preferirono<br />

discostarsi da coloro che li avevano perseguitati<br />

in Egitto e si fecero sabei.<br />

Essi sostennero la propria causa dichiarando alle<br />

autorità musulmane che il libro della loro fede<br />

era il “libro di Ermete” e che il loro profeta era<br />

Ermete Trismegisto 9 .<br />

Accettando un ruolo accadico nella nascita<br />

dell’Egitto faraonico e identificando, come<br />

propone M. Pincherle, il primo faraone Narmer<br />

col re accadico Naram-Sin 10 (nipote di Sargon),<br />

7<br />

Vedi il dizionario geografico Moagam el Buldan di Yakut El Hamwi,<br />

citato in Selim Hassan, Escavations at Giza, vol.VI.<br />

8<br />

Mario Pincherle, I Mandei<br />

9<br />

Walter Scott, Hermetica.<br />

10<br />

Ipotesi fatta in Il Porto Invisibile di Orbetello, Cap. VII, Pacini<br />

Editore.


potremmo intuire come la religione gnostica<br />

trovasse comunanze con il popolo dei Sabei.<br />

Le comunità balcaniche dei Sabei o Messaliani<br />

conobbero nuovo vigore con la predicazione di<br />

Bogomil, sacerdote attivo in Bulgaria nella prima<br />

metà del X secolo. Dopo la morte dello zar<br />

bulgaro Pietro I, il Bogolimismo (come ora si<br />

chiamava l’eresia gnostica) si diffuse rapidamente<br />

nei principati balcani della Serbia e della Bosnia,<br />

nonché in Dalmazia, Macedonia e nella stessa<br />

Costantinopoli. Il primo riferimento a<br />

Costantinopoli appare nel 1045 in una lettera del<br />

monaco Euthymius di Periblepton, nella quale<br />

sosteneva di aver scoperto una cellula eretica nel<br />

proprio monastero. L’imperatore bizantino<br />

Cosma I (1075-1081) fu il primo imperatore di<br />

Costantinopoli ad agire con decisione contro i<br />

bogomili. Il suo successore, Alessio I Comneno<br />

(1081-1118), in una data compresa tra il 1097 e il<br />

1104, ordinò l’arresto di un noto bogomilo di<br />

nome Diblatus, torturato fino a fargli rivelare<br />

alcune figure chiave del movimento. Tra queste vi<br />

era un monaco rinnegato della Macedonia,<br />

Basilio, al quale Comneno si rivolse<br />

furbescamente chiedendo di essere illuminato<br />

sulla fede cristiana. Caduto nella trappola, Basilio<br />

fu arrestato con i suoi consociati e fu arso vivo<br />

come esempio nell’Ippodromo di Costantinopoli.<br />

Seguirono altri processi ma, nel 1145, il patriarca<br />

Cosma Atticus si fece bogomilo e fu deposto solo<br />

in seguito alle pressioni rivolte dagli ecclesiastici<br />

all’imperatore Manuel I. In questo momento il<br />

bogolimismo si era evoluto in una religione<br />

importante e cominciava ad apparire in<br />

Occidente, sotto il nome di Catarismo.<br />

Nel 1167 un anziano vescovo bogomilo di<br />

Costantinopoli, Niceta, giunse in Lombardia, dove<br />

convinse i vescovi catari locali ad adottare<br />

importanti cambiamenti dottrinali, per poi<br />

spostarsi in Linguadoca, dove incontrò l’intera<br />

amministrazione catara dell’Occitania a St.Felix<br />

de Caraman, vicino a Tolosa. La sua visita<br />

produsse, oltre al bando della cosiddetta fazione<br />

moderata, una migliore organizzazione<br />

dell’attività missionaria in tutta Europa.<br />

Diffusi in Provenza, Linguadoca, Spagna orientale<br />

ed Italia settentrionale, i Catari, oltre<br />

all’apprezzamento della gente comune, erano<br />

riusciti ad ottenere il tacito e a volte aperto<br />

sostegno da parte di alcune tra le più potenti<br />

famiglie nobili dell’Europa sudoccidentale. Tra<br />

queste vi erano i conti di Tolosa, i conti di Foix e i<br />

visconti di Trencavel, che opponevano <strong>alla</strong> Chiesa<br />

la forza di armi, cavalli e castelli. Raimondo VI,<br />

conte di Tolosa dal 1194 al 1222, era cugino del<br />

re di Francia e cognato dei re d’Inghilterra e<br />

d’Aragona. Tollerava e a volte favoriva il<br />

catarismo e viaggiava assieme ad un religioso di<br />

fede catara. Nel 1204 Raymond-Roger, conte di<br />

Foix dal 1188 al 1223, assistette all’ingresso di<br />

sua sorella Esclarmonde e di sua moglie, tra i<br />

perfecti, il più alto rango degli iniziati catari.<br />

Raymond-Roger Trencavel, che governò dal 1194<br />

fino <strong>alla</strong> sua cattura e al suo assassinio da parte<br />

dei cattolici nel 1209, aveva avuto come<br />

precettore il celebre studioso cataro Bertrand de<br />

Saissac. Nel Lauragais, popolosa regione tra<br />

Tolosa e Carcassonne, la nobiltà minore aveva<br />

fama di essere catara quasi all’unanimità. Lo<br />

stesso valeva per la controparte a Corbières, tra<br />

Carcassonne e Narbonne. Secondo i calcoli, circa<br />

un terzo dei perfecti catari era di nobile origine,<br />

mentre la rimanente nobiltà cattolica<br />

dell’Occitania era comunque loro simpatizzante e<br />

talvolta li appoggiava apertamente.<br />

L’Occitania e le zone confinanti di Spagna e Italia<br />

videro in questo momento la nascita di nuove<br />

idee scientifiche e filosofiche, oltre <strong>alla</strong><br />

costruzione delle prime impressionanti cattedrali<br />

gotiche. Qui e in questi anni nacque l’erudito<br />

ordine dei cavalieri templari. In questo momento<br />

gli studiosi ebrei della Linguadoca elaborarono la<br />

scienza mistica della Cabala ed iniziarono ad<br />

esplorarne le implicazioni. Studenti ebrei<br />

giungevano da terre lontane per studiare nelle<br />

nuove scuole talmudiche di Narbonne, Lunel e<br />

Beaucaire. Probabilmente fu in quest’occasione<br />

che i templari si amicarono la scuola cabalistica<br />

ebraica, legame poi perpetuato d<strong>alla</strong> massoneria<br />

moderna e sancito ufficialmente nel congresso di<br />

Losanna nel 1875.


La crociata contro i catari fu aperta da papa<br />

Innocenzo III in seguito all’assassinio del legato<br />

papale Peter de Castelnau, nel gennaio 1208 in<br />

Occitania. L’abate cistercense Arnald-Amalric fu<br />

inviato nella Francia del nord a raccogliere il<br />

sostegno dei nobili locali. Accanto ad aristocratici<br />

come Simone di Montfort, giunsero da ogni dove<br />

migliaia di soldati di fanteria. Un esercito di<br />

20.000 uomini si radunò a Lione il 24 giugno<br />

1209, pronto a marciare verso sud. Dopo la resa<br />

di piccoli insediamenti ed alcuni roghi di eretici, la<br />

truppa si schierò fuori delle mura di Béziers il 21<br />

luglio 1209. Il 22 luglio i crociati riuscirono ad<br />

entrare; quando un gruppo di cavalieri chiese ad<br />

Amalric come distinguere i cattolici dagli eretici,<br />

l’abate rispose: “Uccideteli tutti; Dio riconoscerà i<br />

suoi”. L’intera popolazione (tra i 15.000 e i 20.000<br />

uomini) fu uccisa, senza riguardo all’età o al<br />

sesso. Due settimane dopo cadde Carcassonne.<br />

Nel 1210 fu presa la fortezza di Bram. Montford<br />

ordinò che ai cento uomini sopravvissuti della<br />

guarnigione fossero cavati gli occhi e mozzati il<br />

naso e il labbro superiore. Poco dopo toccò a<br />

Minerve, teatro del rogo di oltre centoquaranta<br />

perfecti. Poi fu il turno di Lavaur, dove il fuoco<br />

toccò a oltre quattrocento perfecti. Sessanta<br />

furono bruciati a Casses. La crociata prese una<br />

battuta d’arresto solo nel 1216, quando Montfort<br />

morì durante l’assedio fallito di Tolosa. Nel 1219<br />

suo figlio Amaury e il principe Luigi di Francia<br />

presero la città di Marmade che subì la sorte di<br />

Béziers. Tuttavia, sotto il comando dei conti di<br />

Tolosa e di Foix vennero rioccupati vasti territori<br />

e nel 1224 fu firmata una tregua con Amaury.<br />

Nel 1226 il principe Luigi salì al trono come Luigi<br />

VIII e dichiarò una crociata in Occitania che in<br />

realtà nascondeva l’obiettivo di annettere la<br />

regione <strong>alla</strong> Francia. Carcassonne e Narbonne si<br />

arresero senza combattere. La resa dell’Occitania<br />

giunse nel 1229 e nel giro di cinquant’anni fu<br />

completata la sua annessione <strong>alla</strong> Francia. Nel<br />

1233 fu istituita l’Inquisizione papale allo scopo di<br />

sostenere massicce persecuzioni ed inquisizioni in<br />

Occitania. Tuttavia, la fortezza catara di<br />

Montségur sopravvisse fino al 1244, permettendo<br />

ai perfecti di rifugiarsi e di riprendersi dopo le<br />

missioni rischiose nei territori occupati. Molti<br />

catari fuggirono in Bosnia tra i bogomili ma tanto<br />

i bogomili che i catari furono cancellati entro la<br />

fine del XV secolo dall’invasione Turca.<br />

Nonostante ciò, prima dell’invasione della Bosnia<br />

ad opera del sultano Mehmed II, una collezione di<br />

testi ermetici fu nascosta, aspettando di essere<br />

ritrovata dal monaco Leonardo di Pistoia. Portata<br />

a Firenze e tradotta da Marsilio Ficino per Cosimo<br />

de Medici, la collezione stimolerà predicatori<br />

come Giordano Bruno, Tommaso Campanella e<br />

Johann Valentin Andreae, fino a sfociare nel<br />

movimento dei Rosa-Croce, inconsapevoli per<br />

lungo tempo che il ramo principale del loro credo<br />

aveva trovato una strada per la salvezza: i<br />

templari.<br />

I templari, che nel corso del loro soggiorno in<br />

Terra Santa avrebbero incontrato i Sabei di<br />

Harran, si rifiutarono di prender parte <strong>alla</strong><br />

crociata contro i catari. Secondo Andrew<br />

Sinclair 11 , “la maggior parte dei cavalieri catari<br />

sfuggiti al massacro vennero accolti nell’Ordine<br />

militare del tempio di Salomone”. Secondo Arthur<br />

Guirdham 12 “un gran numero di cavalieri templari<br />

veniva reclutato d<strong>alla</strong> Linguadoca. A metà del XIII<br />

secolo vi fu un afflusso di reclute quando le<br />

guerre contro gli albigesi erano ormai terminate a<br />

tutti gli effetti 13 ”. Per questo motivo, le idee<br />

gnostiche dei catari sopravvivono tutt’oggi<br />

all’interno della massoneria, erede dell’ordine<br />

templare. Il 22 novembre 1307, con la bolla<br />

Pastoralis Praeminentiae, papa Clemente V<br />

ordinava l’arresto dei templari in tutto il mondo<br />

cristiano. Il 21 marzo 1312, la bolla Vox Clamantis<br />

decretava la soppressione dell’ordine. Diversi<br />

cavalieri trovarono rifugio in Scozia sotto la<br />

protezione della famiglia Sinclair. Il re di Scozia,<br />

Robert Bruce, si era rifiutato di arrestare i<br />

templari, il cui ordine poté evolversi<br />

11<br />

Andrew Sinclair (Oxford, 21 gennaio 1935) è uno scrittore, storico,<br />

critico letterario e regista britannico.<br />

12<br />

Arthur Guirdham (1905 -?), medico inglese, psichiatra, scrittore e<br />

studioso dell’eresia catara. Laureato ad Oxford, è stato consulentepsichiatra<br />

di alto livello <strong>alla</strong> Bath Child Guidance Clinic.<br />

13<br />

Arthur Guirdham, The Great Heresy: The History and Beliefs of the<br />

Cathars. Curioso il caso dell’Italia, il cui centro del catarismo si<br />

trovava a Concorezzo in provincia di Cuneo. L’arcivescovo Rinaldo da<br />

Concorezzo nel 1311 assolse clamorosamente i templari nel<br />

processo da lui condotto in qualità di inquisitore.


segretamente nella massoneria. L’identificazione<br />

dei massoni con un mestiere (i “muratori”)<br />

prosegue sulla linea già tracciata dai catari (noti<br />

anche come “tessitori”) e dai terapeuti. Sir<br />

William Sinclair, il Gran Maestro ereditario della<br />

massoneria scozzese che iniziò la costruzione<br />

della spettacolare cattedrale gotica di Rosslyn nel<br />

1446, fu segretamente iniziato all’ordine<br />

templare oltre un secolo dopo la sua<br />

soppressione.

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