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ATERInformacasa Settembre 2009 - Ater Trieste

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editoriale<br />

si avvia il piano casa del governo<br />

ora la palla passa alle regioni<br />

La crisi economica riduce in modo<br />

forte la disponibilità dei bilanci pubblici.<br />

Le risorse a disposizione sono dunque<br />

molto al di sotto delle richieste degli<br />

enti locali. Per questo si prevede una<br />

strategia a rete che integri l’apporto<br />

dello Stato con altri interventi, anche<br />

da parte dei privati. I prossimi mesi saranno<br />

dunque strategici per la messa a<br />

punto dei programmi regionali sull’edilizia<br />

abitativa<br />

Nel corso di un convegno a <strong>Trieste</strong>, di cui<br />

parliamo in altre pagine di questo giornale,<br />

abbiamo fatto il punto sui primi dieci anni di<br />

esperienza nel Friuli Venezia Giulia dalla trasformazione<br />

dei vecchi Iacp nelle attuali<br />

ATER.<br />

Allora, nel 1999, lo Stato abrogò la fonte<br />

principale di risorse finanziarie per la realizzazione<br />

di case popolari, la cosiddetta Gescal,<br />

contribuzione obbligatoria per tutti i lavoratori<br />

dipendenti, e trasferì la responsabilità di intervenire<br />

in questo settore alle Regioni senza<br />

però trasferire loro alcuna risorsa economica<br />

per farvi fronte. In questi dieci anni il problema<br />

casa è diventato “emergenza casa” in particolare<br />

nelle città più grandi, di maggiore<br />

espansione, dove le sole risorse delle Regioni<br />

non potevano bastare per rispondere ai bisogni.<br />

E, quindi, nuovamente lo Stato ha dovuto<br />

prendersi carico del problema: in agosto il<br />

Governo ha infatti approvato gli strumenti attuativi<br />

per un Piano nazionale per l’edilizia<br />

abitativa nel pieno di una crisi economica che<br />

riduce fortemente le disponibilità dei bilanci<br />

pubblici.<br />

Nessuno può negare, nemmeno il Governo,<br />

che il Piano mette a disposizione risorse limitate,<br />

molto al di sotto delle richieste delle Regio-<br />

ni e dei Comuni: quindi gli interventi, questo è il<br />

vincolo posto dallo stesso Ministro, debbono<br />

concentrarsi nelle aree a maggiore tensione abitativa<br />

oltre che essere rapidamente realizzabili.<br />

Questo significa che nel Friuli Venezia Giulia la<br />

situazione di <strong>Trieste</strong> – dove entro il 2010 prevediamo<br />

di raccogliere 5 mila domande per alloggi<br />

ATER su 240 mila abitanti – va considerata come<br />

la principale priorità di intervento.<br />

Per superare i limiti delle risorse messe a disposizione<br />

dallo Stato, il Piano nazionale disegna<br />

una strategia “a rete”: per realizzare alloggi<br />

sociali l’apporto dello Stato deve essere integrato<br />

dalle Regioni, dai Comuni, dalle ATER, da<br />

Fondi immobiliari costituiti a partire dalle Fondazioni<br />

bancarie operanti nel territorio, ed anche<br />

da interventi e risorse degli operatori privati.<br />

Anche in questa nuova fase, dunque, rimane<br />

centrale il ruolo della Regione per cogliere tutte<br />

le opportunità offerte dal Piano nazionale. ATER<br />

<strong>Trieste</strong>, anche in occasione del convegno sui<br />

dieci anni delle ATER, ha già segnalato pubblicamente<br />

alcune priorità:<br />

Attivare le Amministrazioni comunali. Oggi<br />

i Comuni delegano alla Regione ed alle ATER la<br />

responsabilità di dare risposte alle famiglie che<br />

chiedono alloggi in affitto a canoni sociali. Poche<br />

Giunte comunali individuano però “l’assessorato<br />

alla casa”. Le competenze quindi si disperdono<br />

tra assessori ai servizi sociali, al patrimonio,<br />

all’urbanistica e non si sviluppa una<br />

“politica per la casa” forte di tutte le possibilità<br />

di agire che hanno le Amministrazioni locali. La<br />

Regione può favorire esperienze già realizzate<br />

in altre parti del Paese per cui lo sviluppo<br />

dell’edilizia sociale viene considerato, al pari di<br />

altri servizi, un elemento da prevedere obbligatoriamente<br />

nella programmazione urbanistica in<br />

considerazione della domanda di alloggi sociali<br />

raccolta dalle ATER nel territorio.<br />

Attivare Fondi immobiliari di livello regionale.<br />

Un invito, rivolto innanzitutto alle Fondazioni<br />

bancarie ma anche ad altri investitori isti-<br />

continua a pagina 4<br />

aterinformacasa<br />

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