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possibile che le stessi ascoltando, a meno che...<br />
I corsi estivi! Non mi ero svegliata!<br />
Mi liberai delle lenzuola con un calcio e scappai nel guardaroba. Mi infilai i jeans che avevo abbandonato lì per terra<br />
la sera prima, mi buttai addosso una maglietta bianca e, sopra, un cardigan color lavanda. Telefonai a Patch, ma dopo tre<br />
squilli attaccò la segreteria. - Chiamami! - dissi. Per un istante, mi domandai se per caso mi stesse evitando, dopo la<br />
pesante confessione della sera prima. Avevo deciso di fingere che quella faccenda non fosse mai successa, finché non<br />
venisse dimenticata e le cose fossero tornate alla normalità, ma dopo il sogno di quella mattina iniziavo a dubitare che<br />
avrei lasciato perdere tanto facilmente. Forse anche Patch non riusciva a non pensarci. Comunque, non c'era molto da<br />
fare in quel momento. Avrei giurato, però, che mi avesse promesso un passaggio...<br />
Visto che non avevo tempo di pettinarmi, sistemai i capelli con una fascia, afferrai lo zaino dal piano di lavoro della<br />
cucina e corsi fuori.<br />
Indugiai nel vialetto, e alla vista dello spiazzo di due metri e mezzo per tre dove di solito era parcheggiata la mia Fiat<br />
Spider del 1979 lanciai un urlo di rabbia. Mia madre aveva venduto la Spider per pagare una bolletta della luce scaduta<br />
da tre mesi e per rifornire il frigorifero di cibo sufficiente per arrivare alla fine del mese. Per ridurre le spese, aveva<br />
persino licenziato Dorothea, la nostra donna di servizio nonché mio genitore surrogato. Rivolsi un pensiero pieno di<br />
odio al fato, mi buttai lo zaino in spalla e mi misi in marcia. Molti troverebbero pittoresca la fattoria del Maine in cui<br />
viviamo mia madre e io, ma la verità è che non c'è niente di pittoresco nel farsi una scarpinata di un chilometro per<br />
arrivare alla casa più vicina. E, a meno che "pittoresco" non sia sinonimo di "succhiasoldi del diciottesimo secolo pieno<br />
di spifferi costruito al centro di una condizione atmosferica che attira tutta la nebbia da qui alla costa", io mi permetto di<br />
dissentire.<br />
All'angolo tra la Hawthorne e la Beech vidi sfrecciare le prime auto dei pendolari. Con una mano alzai il pollice e con<br />
l'altra scartili una gomma da masticare per rinfrescare l'alito in sostituzione del dentifricio.<br />
Una Toyota 4Runner rossa frenò sull'orlo del marciapiede e il finestrino del lato passeggero si abbassò con un ronzio.<br />
Al volante sedeva Marcie Millar. - Problemi con l'auto? - chiese.<br />
Non avere affatto un'auto, quello era il problema. Ma questo con lei non l'avrei mai ammesso.<br />
Vedendo che non rispondevo, riformulò la domanda, spazientita: Hai bisogno di un passaggio?<br />
Incredibile. Tra tutte le auto che percorrevano quel tratto di strada, era andata a fermarsi proprio la sua. Volevo fare il<br />
viaggio con lei ? No. Ero ancora scossa per quello che aveva detto su mio padre? Sì. Avevo intenzione di perdonarla?<br />
Assolutamente no. Le avrei fatto volentieri cenno di proseguire senza di me, peccato ci fosse un piccolissimo problema:<br />
correva voce che l'unica cosa che al professor Loucks piacesse più della tavola periodica degli elementi fossero le note<br />
di punizione che infliggeva ai ritardatari. Grazie - dissi con riluttanza. - Sto andando a scuola, E com'è che non hai<br />
chiesto un passaggio alla tua amica grassa?<br />
Mi bloccai a mezz'aria, la mano sulla maniglia della portiera. Vee e io ormai avevamo rinunciato da un pezzo a<br />
cercare di far capire alle persone dalla mente limitata che "grasso" e "formoso" non sono la stessa cosa, ma questo non<br />
voleva dire che fossimo disposte a tollerare una tale ignoranza. E comunque l'avrei chiamata volentieri per chiederle un<br />
passaggio, ma Vee era stata invitata a seguire un corso di formazione per i redattori promettenti dell'e-zine della scuola<br />
ed era già lì.<br />
Richiusi la portiera con un colpo secco. - Ripensandoci, vado a piedi.<br />
Marcie esibì un'espressione confusa. - Ti sei offesa perché ho detto che è grassa? Ma è la verità. Che ti prende?<br />
Sembra che ogni cosa che dico debba essere censurata. Prima tuo padre, ora questo. Non c'è più libertà di parola?<br />
Pensai per un istante che sarebbe stato bello e utile avere ancora la Spider. Non solo non sarei rimasta a piedi, a<br />
mendicare un passaggio, ma avrei potuto togliermi la soddisfazione di investire Marcie. Dopo le lezioni c'era sempre un<br />
gran caos nel parcheggio. Un incidente può capitare.<br />
Dal momento che non potevo far rimbalzare Marcie sul parafango anteriore della mia auto, usai l'idea di riserva. - Se<br />
mio padre fosse un concessionario Toyota, la mia coscienza ambientalista mi spingerebbe a scegliere almeno un'auto<br />
ibrida.<br />
- Be'', tuo padre non è un concessionario Toyota.<br />
- Già. Mio padre è morto.<br />
- L'hai detto tu, non io - replicò con un'alzata di spalle.<br />
- D'ora in poi è meglio se stiamo il più lontano possibile.<br />
- Bene - disse, osservandosi le unghie curatissime.<br />
- Perfetto.<br />
- Una persona cerca di essere gentile, e guarda cosa ottiene in cambio - disse sottovoce.<br />
- Gentile? Hai detto che Vee è grassa.<br />
- Ti ho anche offerto un passaggio Ripartì sgommando mentre io venivo investita dal polverone sollevato dagli<br />
pneumatici.<br />
Quella mattina non mi ero svegliata cercando un'altra ragione per odiare Marcie Millar, però era andata a finire<br />
proprio così.<br />
La Coldwater High era stata costruita alla fine del diciannovesimo secolo e aveva uno stile eclettico, tra il gotico e il<br />
vittoriano, che la faceva somigliare più a una cattedrale che a una scuola.<br />
Aveva strette finestre ad arco con vetrate piombate. Era costruita in pietra policroma, con una predominanza di grigio.