La gnosi: una lingua celeste tra Egitto e Iran - Nonterapia
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che riconducono il fenomeno gnostico a questa o quella religione o corrente filosoficoreligiosa,<br />
ora greca, ora giudaica, ora egiziana, ora mesopotamica, ora iranica, sono tutte<br />
sostanzialmente errate, non tanto perché lo gnosticismo sia un fenomeno sincretistico,<br />
quanto perché l'essenza della <strong>gnosi</strong> è tipologicamente diversa da quella di "religione",<br />
intesa come insieme e compendio di dogmi, miti e riti.<br />
Mentre la "religione" focalizza l'interesse dell'uomo sull'escatologia e sulla vicenda del<br />
post mortem, lo gnostico è proteso alla realizzazione della propria palingenesi, della sua<br />
apokatastasis in questa vita; mentre le "religioni" richiedono un'accettazione passiva,<br />
fideistica, incondizionata, lo gnosticismo pone l'attenzione sulla necessità di <strong>una</strong> "<strong>gnosi</strong>"<br />
delle cose divine e sull'importanza di <strong>una</strong> esperienza spirituale vissuta in interiori homine;<br />
mentre l'uomo "religioso" si abitua a concepire la divinità come un Essere Supremo<br />
personale, del tutto "altro", es<strong>tra</strong>neo alla natura umana, lo gnostico riconosce nello<br />
pneuma, cioè nella presenza delle particelle di Luce nell'anima, il solo, unico e vero Dio.