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La Danza: Suoni in Movimento La Danza: Suoni in Movimento

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4-LA LA LA TARANTELLA<br />

TARANTELLA<br />

NOTIZIE STORICHE ED ETNOGRAFICHE<br />

<strong>La</strong> tarantella è un'ampia e diversificata famiglia di balli tradizionali distribuiti nelle regioni dell'Italia meridionale (Puglia, Campania,<br />

Basilicata, Calabria, Sicilia e Molise). Solo alcune aree però conservano oggi una tradizione viva, assidua ed autentica del ballo: sono<br />

<strong>in</strong>fatti <strong>in</strong> corso processi di profonda trasformazione delle forme coreiche tradizionali, sia per est<strong>in</strong>zione del bisogno di esprimersi con<br />

un l<strong>in</strong>guaggio corporeo proveniente dalle generazioni precedenti, sia per i radicali mutamenti dei modelli di vita nelle comunità<br />

attuali. <strong>La</strong> maggior parte dei repertori consiste <strong>in</strong> balli di coppia (non necessariamente uomo-donna), ma esistono forme a quattro<br />

persone, <strong>in</strong> cerchio e processionali. Più rare sono le forme con solamente un baller<strong>in</strong>o o una baller<strong>in</strong>a. Vi sono aree <strong>in</strong> cui i "ballatori"<br />

(così vengono più comunemente detti nel sud) fanno uso di castagnole (dette anche castagnette o castagnelle) nelle mani. Vi sono<br />

sottogruppi stilistici che hanno una propria denom<strong>in</strong>azione (pizzica pizzica , ballë 'n copp'o tammurrë, zumpareddu, pastorale,<br />

tarascone, viddhaneddha, ballarella, zumparella, ecc.), così come vari sono i repertori musicali (<strong>in</strong> 2/4, 6/8, 4/4, 12/8, ecc.) e gli<br />

strumenti usati per suonarli (canto, tamburo, zampogna, ciaramella, organetto, fisarmonica, chitarra battente, viol<strong>in</strong>o, mandol<strong>in</strong>o,<br />

flauto - fraulo e friscalettu - doppio flauto, tromba degli z<strong>in</strong>gari o marranzanu, clar<strong>in</strong>o,tamburo a frizione, ecc.).<br />

«... Non v'è più alcun dubbio che il term<strong>in</strong>e "tarantella" sia il semplice dim<strong>in</strong>utivo con suffisso <strong>in</strong> -ella (molto diffuso nel sud) di<br />

"taranta", lemma che <strong>in</strong> quasi tutti i dialetti meridionali <strong>in</strong>dica la "tarantola" (lat. lycosa tarentula). Il nome del ballo dunque conduce<br />

direttamente al rituale di terapia coreo-musicale del tarantismo. <strong>La</strong> tarantella è s<strong>in</strong> nell'etimo un ballo all'orig<strong>in</strong>e di carattere<br />

s<strong>in</strong>tomatologico o terapeutico. ed estatico. <strong>La</strong> disquisizione poi sull'orig<strong>in</strong>e toponimica del nome lat<strong>in</strong>o tarentula dato al particolare<br />

tipo di ragno poiché ritenuto frequente soprattutto nel territorio apulo <strong>in</strong>torno l'importante città della Magna Grecia jonica, Tarentum<br />

- Taranto, corrispondente oggi alla Puglia centro-meridionale, è difficile da confermare sul piano statistico nell'antichità, la stretta<br />

vic<strong>in</strong>anza degli etimi fra Tarentum e tarentula sembra confermarlo. Il "tarantolismo" o "tarantismo", come fenomeno mitico e<br />

magico-rituale di cura o di venerazione del morso ("pizzico") di un animale, trova forti analogie anche <strong>in</strong> altre aree del Mediterraneo.<br />

[...] All'occhio attento di chi si addentra nell'analisi dei repertori dei balli tradizionali, svanisce di colpo o viene fortemente mitigato il<br />

luogo comune per cui la danza etnica italiana, <strong>in</strong> particolar modo quella meridionale, sia essenzialmente una danza erotica, di<br />

corteggiamento, esegu<strong>in</strong>ta <strong>in</strong> coppia. <strong>La</strong> tarantella si porta dietro questa diffusa remora, derivante da una <strong>in</strong>terpretazione di orig<strong>in</strong>e<br />

turistica: "la danza a coppie - precisa il De Simone (Canti e tradizioni popolari <strong>in</strong> Campania, Roma, <strong>La</strong>to Side, 1979) - non deve<br />

assolutamente associarsi all'oleografica danza d'amore tra un uomo e una donna. Tali danze riguardano il folklorismo deteriore e non<br />

esprimono affatto il senso culturale del ballo tradizionale". Ridurre la danza popolare <strong>in</strong> coppia - forma di gran lunga più frequente <strong>in</strong><br />

tutta Italia - ad un mero gioco di conquista, <strong>in</strong>namoramento, litigio, gelosia, vendetta e quant'altro della letteratura "rosa", priva il<br />

ballo di altre dimensioni e di una complessità semantica di cui esso vive. Ciò non toglie che l'aspetto erotico sia una delle funzioni<br />

della danza <strong>in</strong> genere, ma va visto <strong>in</strong> un orizzonte antropologico più vasto. In tutte le forme <strong>in</strong> coppia della tarantella meridionale,<br />

accanto ai temi erotici di <strong>in</strong>iziazione-persuasione-esibizione-possessione-fertilità (specialmente nel caso di ballo eseguito <strong>in</strong> coppia<br />

mista) permangono comunemente forme <strong>in</strong> cui la ritualità ieratica e distaccata di esecuzione (si pensi alla tarantella fra due donne),<br />

dona al ballo altri connotati simbolici, leggibili con categorie <strong>in</strong>terpretative differenti. [...] Le prime fonti che parlano di tarantella<br />

risalgono - secondo le conoscenze attuali - al XVII sec. e sono fonti musicali legate alla cura del morso della tarantola; ben più<br />

antiche sono le trattazioni mediche sul fenomeno epidemico e terapeurico. Ma per risalire a chiare citazioni del ballo riconosciuto col<br />

nome di tarantella [e riconducibile a forme simili alle attuali ] bisogna spostarsi più avanti nel XVIII sec.<br />

[...]<br />

Per una serie di concause nessun'altra espressione culturale può essere assunta quale migliore e più profondo emblema del sud<br />

<strong>in</strong>tero...». [Tratto da Gala G. M., <strong>La</strong> tarantella dei pastori, Firenze, Ed. Taranta, 1999].<br />

LA NUOVA MODA DELLE TARANTELLE<br />

<strong>La</strong> fuga verso l'etnico come rito di purificazione di massa<br />

Negli ultimi anni si assiste anche nel Sud da parte dei giovani delle città (Napoli, Bari, Taranto, Lecce, Foggia, Br<strong>in</strong>disi, Benevento,<br />

ecc.) ad una entusiastica riscoperta del valore dei balli tradizionali, ma <strong>in</strong> assenza di validi esperti, di studi specifici e di documenti<br />

visivi, i processi di recupero tendono a prendere o la strada spettacolare del folklorismo che snatura e decontestualizza l'evento danza,<br />

oppure quella del folk-revival giovanile urbano, che svuota di funzioni proprie il ballo e vi aggiunge forme e f<strong>in</strong>alità nuove, più<br />

legate ai contemporanei raduni da concerto rock o alla discoteca. Il fasc<strong>in</strong>o delle tarantelle (pizzica, tammurriata, tarantella<br />

calabrese, ecc.) si sta propagando a macchia d'olio, divenendo un emblema sociale e ideologico di alternativa culturale alla<br />

globalizzazione. D'estate o nei giorni delle feste tradizionali si assiste a veri e propri "pellegr<strong>in</strong>aggi laici" di giovani, che dalle città<br />

del sud o dalle varie regioni del nord si recano al sud per immergersi <strong>in</strong> improprie tarantelle di massa, come una sorta di nuova<br />

danzimania medievale. Così per molti giovani, pieni di entusiasmo e di voglia di conoscere le danze e le tradizioni meridionali,<br />

hanno per modello di riferimento altri coetanei, le nuove danze si propagano con l'errata consapevolezza di essere le vere "forme<br />

antiche". L'aspetto più contraddittorio del fenomeno è quello di giustificare le re<strong>in</strong>venzione di nuovi balli creando attorno ad essi<br />

un'aura di classicità (dionisismo, menadismo, riti di possessione, culto della Madre Terra, ecc.). In realtà i balli contad<strong>in</strong>i vanno<br />

est<strong>in</strong>guendosi, e queste nuove forme di <strong>in</strong>vasione culturale stanno dando il colpo di grazia alla tradizione coreutica contad<strong>in</strong>a e si<br />

stanno sostituendo ad essa.<br />

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