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CERAMI.CHE DI IMPASTO DELL'ETÀ ORlENTALIZZANTE IN ITALlA<br />

18<br />

dizionalmente interpretato come sostegno per altri vasi d'impasto, in analogia con<br />

gli hoLnoi di ambito tirrenico. I primi esemplari compaiono nei corredi bolognesi<br />

fra la fine dell'VIII e gli inizi del VII secolo a.C. e proseguono per tutta l'età orientaLizzante.<br />

Oltre che per la varietà delle forme, spesso del tutto peculiari, la produzione ceramica<br />

dell'area padana colpisce per l'evidente propensione all'uso di tecniche<br />

decorative, alle quali si affida il compito di vivacizzare il più possibile la superficie<br />

del vaso. Accanto ai tradizionali motivi geometrici incisi, nel corso dell'VIII<br />

secolo a.C. si afferma infatti la decorazione a lamelle di stagno applicate, che conosce<br />

una notevole diffusione nelJa seconda metà deJ secolo, sino aUa sua COh1pleta<br />

estinzione fra la fine deU'VIII secolo a.C e gli inizi del VII secolo a.C (To·<br />

VOL! 1989, pp. 296·298). SuUo scorcio deU'VIII secolo a.C compare inoltre la<br />

ceramica dipinta, attestata nei corredi funerari bolognesi fino alla prima metà del<br />

VII secolo a.C.: il corpo ceramico, realizzato in un impasto già abbastanza depurato<br />

di colore arancio rosato oppure tendente al grigio, è coperto da un ingabbio<br />

argilloso giallo o biancastro, che funge da supporto per la decorazione dipinta<br />

(MORJGI GOVI . TOVOLI 1994, pp. 25·29). La sintassi decorativa è di tipo<br />

esclusivamente geometrico, costituita da meandri, triangoli, motivi a zig-zag e l'i·<br />

quadri dipinti in rosso o in bruno, utilizzando un pigmento a base di ocra applicato<br />

sulla superficie del vaso dopo la cottura. Questo tipo di decorazione è attestato<br />

principaLnente su biconici, coperchi, piatti, vasi a diaframma, brocche e più<br />

raramente su bicchieri. Vasi dipinti provengono inoltre da corredi funerari di Verucchio<br />

datati nel corso del VII secolo a.C (VON ELES 1995, p. 45).<br />

La produzione vascolare più caratteristica dell'area etrusco-padana in età orientaLizzante<br />

è sicuramente la ceramica stampigliata, destinata a sostituire nel corso<br />

del VII secolo a.C. i vasi dipinti nei sepo1creti bolognesi e a produrre fenomeni<br />

di imitazione nel territorio atestino e soprattutto golasecchiano a partire dal VI<br />

secolo a.C. La decorazione si otteneva mediante l'uso di punzoni, che venivano<br />

impressi sulla superficie deJ vaso prima del suo essiccamento completo. Gli esemplari<br />

stampigliati più antichi, inquadrabili cronologicamente nei primi due decenni<br />

del VII secolo a.C., presentano un repertorio decorativo ancora molto semplice,<br />

limitato all'uso di cerchielli e di anatrelle stilizzate a tal punto da assumere<br />

una caratteristica forma ad S (CAlù\NCINI 1969, p. 277 nota 8). A partire dal se·<br />

condo guarto del secolo la sintassi decorativa diviene sempre piLI ricca, associando<br />

ai consueti motivi di tradizione villanoviana (come triangoli, cerchielli, meandri,<br />

anatrelle) elementi di derivazione orientale: palmette, fiori di loto, sfingi, leoni<br />

alati e scin1mie (MoluGI GOVI 1970, pp. 21·46). Ad essi si aggiunge la figura uma·<br />

na, resa in forma molto schematica. Queste iconografie orientalizzanti hanno raggiunto<br />

Felsina ed iJ suo territorio seguendo le antiche direttrici di traffico che collegavano<br />

naturaLnente l'area padana all'Etruria Tlfrenica settentrionale ed i.n particolare<br />

alla valle dell'Arno.<br />

Giuseppe Sanatellì· Caterina Taglìoni

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