GIOVANNI di GESÙ MARIA (Giovanni de San ... - Carmelitani Scalzi

GIOVANNI di GESÙ MARIA (Giovanni de San Pedro y Ustárroz), servo di Dio.
Nato a Calahorra (Rioja) il 27 gen. 1564, fu comunemente chiamato
Calagorritano. Nel 1579 frequentò la facoltà di filosofia dell'università di
Alcalá de Henares, e, nel gen. 1582, entrò nel noviziato dei Carmelitani Scalzi
di Pastrana, dove professò il 30 gen. 1583. Sul finire del 1585 viene inviato alla
recente fondazione di Genova. Nel convento genovese di S. Anna completa i
suoi studi e, probabilmente nel 1589, viene ordinato sacerdote. Partecipa nel
1593 al Capitolo Generale di Cremona, che sanziona la separazione definitiva
degli scalzi dai calzati. Tornato a Genova, viene nominato maestro dei novizi e
tale rimane per tutta la vita. Nel 1597, viene con altri chiamato a Roma per
scrivere le Costituzioni della Congregazione dei Carmelitani Scalzi d'Italia, e
imprime profondamente in esse il proprio spirito teresiano. Definitore generale
nel 1605, Procuratore generale nel 1608 e Preposito generale nel 1611, muore a
Montecompatri il 28 mag. 1615. Il suo corpo si conserva incorrotto. La sua
fama di santità diffusa già quando era ancora in vita, si è mantenuta costante
fino ad oggi. Seguace entusiasta della madre Teresa, ne prepara infaticabilmente
la beatificazione, dedicandone nel 1609 una biografia a Paolo V e
tessendone ogni anno, dal 1602 fino alla morte, il panegirico nella chiesa di S.
Maria della Scala a Roma. Ne illustra poderosamente lo spirito, reinterpretando
tutta la teologia mistica tradizionale alla luce del suo magistrale insegnamento
con la Theologia Mystica e propugnando il suo spirito missionario con il
Votum pro missionibus, nel quale rivendica ai Carmelitani Scalzi il dovere di
realizzare il desiderio della Madre. Come maestro dei novizi conduce
personalmente per mano tutte le nuove vocazioni all'imitazione dello spirito
teresiano, continuando in seguito ad insegnare loro come si prega (Scuola di
Orazione), si studia (Instructio studiorum), si predica (Ars concionandi), e ci si
prepara ad andare in missione (Instructio missionum). Dal 1623, le Costituzioni
prescrivono che i novizi siano educati secondo le istruzioni del S.: «Vir
sanctitate et doctrina insignis». Nonostante soffrisse nel corpo per le malattie e
nello spirito per l'angoscia di non sentirsi gradito a Dio, rimane sempre uguale
a se stesso, esempio di incrollabile speranza nella misericordia del Signore.
Sempre colmo di materna sollecitudine per le necessità materiali e spiritualidei
suoi novizi. Esempio unico di fedeltà alla regola, Paolo V ebbe a dire che la
sua vita equivaleva alle Costituzioni. Amico stimato e ricercato interlocutore di
cardinali e papi, di santi quali Roberto Bellarmino, Giuseppe Calasanzio e
Giovanni Battista della Concezione, si mantiene costantemente umile e
modesto. Partecipò non marginalmente alla composizione della famosa
questione De gratia et auxiliis. Sostenendo che il carmelitano «non corrispon
de pienamente al proposito della Santa Madre Teresa, se si limita alla
contemplazione ed alla perfezione propria, senza aspirare alla conversione
degli infedeli, indirizzando a tale scopo ogni attività» (Compendium vitae B.V.
Theresiae, Romae 1609, L. II, c. I, 575), con l'unica attività permessagli dai
continui incarichi di responsabilità e dalle tribolazioni spirituali e fisiche, egli
irradia fino ad oggi il suo intenso apostolato missionario della penna.
Attraverso gli scritti, generalmente in latino ma anche in italiano, diffuse lo
spirito di Teresa nella propria famiglia religiosa e fra ogni categoria di cristiani
in ogni parte del mondo. Le sue opere continuano ad essere ricercate dopo
quattro secoli dalla sua scomparsa e talvolta sono state tradotte, oltre che nelle

principali lingue europee, in polacco, ungherese, serbocroato, armeno e arabo.
Alcuni suoi libri contano quaranta ed anche sessanta edizioni. Apre la serie nel
1601 con Cantici Canticorum interpretatio, considerandolo il testo biblico più
idoneo ad esprimere lo spirito del Carmelo: «Instituti quippe nostri pars et
potior, et antiquior divinae unionis, ac proinde amoris, a quo illa prodit, studio
constat» (Dedicatoria al card. Comense). Seguono poi Instructio Novitiorum
(1605), Theologia mystica, Arte di amare Dio, De prudentia iustorum,
Instructio magistri novitiorum (1607), Lamentationum Ieremiae interpretatio
(1608), Arte di ben morire, Compendium vitae B.V. Theresiae a Iesu, De
schola Iesu Christi, Stimulus compunctionis et soliloquia (1609), Disciplina
claustralis, Ars concionandi, Arte di vivere spiritualmente (1610), Paraphrasis
in librum Iob, Epistola di Christo all'huomo, Schola di oratione (1611),
Instructio principum, De bono usu curiae (1612), Ars gubernandi, De bono
usu contemptuque..., De studio pacis, Stimolo secondo di compuntione, De pia
educatione (1613), De amore cultuque Reginae Caeli, Disciplina monastica
(1615). Oltre i libri pubblicati in vita dal servo di Dio, resta una serie di opere
postume: Storia delle missioni (incompiuta), Via vitae, De regimine monastico,
De notis Ecclesiae, De studio prudentiae, Lettere Pastorali e molte altre di
minor mole. Dopo ben tre collezioni di Opera omnia (Colonia 1622 e 1650,
Firenze 1771-74), è attualmente in corso a Bruxelles l'Edizione Internazionale
dei suoi scritti (riedizione dell'editio princeps e traduzione nelle più importanti
lingue europee), che ha raggiunto il 45º volume. Avendo Giovanni di Gesù
Maria impiantato l'Ordine Teresiano in Italia, avendolo diffuso in Europa e in
Oriente, avendolo consolidato spiritualmente perché potesse sfidare i secoli, la
sua figura appare ancora oggi come quella di uno dei più grandi religiosi che
abbia avuto nella sua storia il Carmelo Teresiano ed uno dei modelli più
perfetti d'imitazione che il Carmelitano Scalzo possa proporsi (cf. Silverio de
S.T., Historia del Carmen descalzo, c. III, p. 77, Burgos 1937).
Il 23 ott. 1998 si è concluso il processo diocesano per la sua canonizzazione,
il 7 mag. 1999 la Congregazione delle Cause dei Santi ne ha riconosciuto con
decreto la validità, e il 21 mag. successivo è stato designato Relatore della
Causa il P. Ambrogio Eszer, O.P., Relatore Generale.
BIBL.: Isidorus a S. Joseph, Vita virtutesque R.P.F. Joannis a Jesu Maria, Romae 1649;
Philippus a SS. Trinitate OCD, Historia Carmelitani Ordinls, L. VIII, Lugduni 1656; Florencio
del N.J, OCD, El V.P. Fr. Juan de Jesús María, Prepósito General de los Carmelitas
Descalzos (1564-1616), su vida, sus escritos y sus virtudes, Burgos 1919; G. Strina, OCD, La
Teologia Mistica del Ven. P. Giovanni di Gesù Maria, Carmelitano Scalzo Calagorritano.
Introduzione generale, Bruxelles 1993; Bibliotheca Sanctorum, II App., Roma 2000, col. 1261-
1264.
Giovanni Strina