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scarica copia omaggio numero 8 - Elettronica Didattica

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SOMMARIO<br />

N. 8/2007<br />

◆ Dal vapore ai vapori<br />

◆ Come si calcola ... la data della Pasqua<br />

◆ Il micromanipolatore<br />

◆ Riportare alla luce un fossile<br />

◆ Il Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese<br />

◆ Un piccolo corso di mineralogia<br />

◆ Il cielo d’inverno<br />

le costellazioni dei mesi autunnali<br />

◆ Costruiamo un robot<br />

◆ La testa di cavallo<br />

◆ Come si calcola ... il tempo siderale<br />

◆ Concorso “L’hobby della scienza e della<br />

tecnica”<br />

◆ L’hobby in mostra:<br />

calendario di fiere e mostre<br />

AVVISO PER I LETTORI<br />

2<br />

7<br />

9<br />

16<br />

20<br />

24<br />

29<br />

33<br />

38<br />

41<br />

46<br />

47<br />

Un piccolo corso di mineralogia<br />

pag.24<br />

Riportare alla luce un fossile<br />

pag.16<br />

Questo nuovo <strong>numero</strong> della rivista parte con una bella notizia: i prossimi 19 e<br />

20 aprile presso il Parco Esposizioni Novegro (MI) è in programma la prima “Fiera<br />

della scienza, della tecnica, delle scienze naturali e degli strumenti scientifici”. Si<br />

tratta di una manifestazione-evento pensata per tutti gli appassionati che hanno come<br />

hobby un interesse scientifico. Spesso gli argomenti di carattere scientifico risultano<br />

molto distanti dal vissuto quotidiano per chi non si occupa di scienza a livello professionale.<br />

Vi sono, pero, molti appassionati di miscros<strong>copia</strong>, ottica, astronomia, scienze<br />

naturali che nel loro tempo libero si dedicano ad un hobby scientifico. Questo primo<br />

evento, organizzato nel funzionale e facile da raggiungere Parco Esposizioni Novegro,<br />

intende proprio essere un punto d’incontro per gli hobby della scienza e della tecnica.<br />

Vi aspettiamo <strong>numero</strong>si il 19 e 20 aprile 2008 alla fiera HOBBY SCIENZA.<br />

Complimenti alla Sig.ra Maddalena Basile per aver indicato correttamente la<br />

soluzione del nostro concorso “Indovina indovinello – concorso per i lettori”( vedi<br />

pag. 45).<br />

Per ultimo, ma non di minor importanza, è il nostro impegno a rendere facilmente<br />

disponibile la rivista nelle edicole italiane. Se non trovate la rivista dal vostro<br />

edicolante abituale contattateci (elettronica.didattica@promo.it) indicando in quale<br />

edicola desiderate acquistarla e noi faremo in modo che venga rifornita. Un buon<br />

modo per non perdere i prossimi numeri è di abbonarsi al costo di E 14,00 per un<br />

anno.<br />

Massimo Roncati<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Dal vapore ai vapori<br />

pag.2<br />

Il micromanipolatore<br />

pag.9<br />

La testa di cavallo<br />

pag.38


Andrea Doria<br />

Turbonave<br />

passeggeri del<br />

1952.<br />

(Modellista<br />

Giovanni Mior)<br />

Modellismo<br />

Dal vapore<br />

ai vapori<br />

La riproduzione in scala ridotta<br />

di navi che utilizzano il vapore<br />

come mezzo per azionare il proprio<br />

sistema di propulsione è assai<br />

diffuso fra gli appassionati di<br />

modellismo navale. Ma il vapore<br />

compare anche nelle locomotive,<br />

in molte macchine agricole e<br />

industriali. Insomma, i modellisti<br />

se lo trovano spesso fra i piedi.<br />

Proviamo, con queste poche<br />

righe, a vedere se riusciamo a<br />

saperne un po’ di più.<br />

Diamo un’occhiata al primo secolo<br />

d.C.. Siamo ad Alessandria,<br />

ormai sottoposta al dominio romano,<br />

quando un ingegnere<br />

greco, certo Ero, costruisce una<br />

sfera cava e gli applica due tubetti<br />

ricurvi che puntano verso<br />

direzioni opposte. Ci mette den-<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Duemila anni di storia.<br />

Dalla sfera di Ero alle<br />

moderne Turbonavi<br />

tro dell’acqua e la fa bollire.<br />

Il vapore, uscendo dai<br />

tubetti, fa girare la sfera. E’<br />

stato creato, in pratica, il primo<br />

motore a vapore.<br />

Passano gli anni, anzi i secoli,<br />

finché, all’inizio del 1700, quando<br />

aumenta notevolmente la<br />

richiesta di carbone, si rende<br />

necessario migliorare il sistema<br />

di aspirazione dell’acqua dalle<br />

miniere. All’epoca si usava aspirare<br />

l’acqua con un sistema rudimentale<br />

che sfruttava il vuoto<br />

formato dalla condensazione<br />

del vapore, oppure la si spingeva<br />

fuori immettendo vapore in<br />

pressione. Un certo Newcomen<br />

inventa una macchina nella quale<br />

un pistone viene spinto dal<br />

vapore a bassa pressione che<br />

si forma facendo bollire dell’ac-


qua nella camera di riscaldamento.<br />

Poi questa camera viene<br />

raffreddata e il pistone torna al<br />

suo posto per iniziare un nuovo<br />

ciclo. Si tratta di un aggeggio assai<br />

inefficiente ma, in mancanza<br />

di meglio, si va avanti in questo<br />

modo per una cinquantina<br />

di anni. Finalmente, un giorno,<br />

una di queste macchine<br />

viene data a riparare ad<br />

un ingegnere scozzese<br />

di nome James Watt. James,<br />

che è un tipo molto<br />

ingegnoso, capisce subito<br />

quanto sia irrazionale<br />

continuare a scaldare e<br />

a raffreddare la stessa<br />

camera. Così prova a<br />

costruire una macchina<br />

con due camere: una<br />

mantenuta sempre calda<br />

e una mantenuta sempre fredda.<br />

Il vapore, quando deve spingere<br />

il pistone, si trova nella camera<br />

calda, quando deve condensare<br />

passa, attraverso un sistema di<br />

valvole, nella camera fredda. Altro<br />

vapore viene allora immesso<br />

nella camera calda e il ciclo ricomincia.<br />

Ed ecco fatto. Siamo<br />

vicini alla prima vera macchina<br />

a vapore.<br />

Ma il nostro James non è uno<br />

che si accontenta. Il vapore lo<br />

ha evidentemente “scottato”.<br />

Continua a trafficare sulla sua<br />

macchina finché riesce a far entrare<br />

il vapore, alternativamente,<br />

in una camera su ognuna delle<br />

due facce del pistone che può<br />

così produrre lavoro utile in entrambe<br />

le corse. Ma ancora non<br />

Modellismo<br />

basta. Studia un meccanismo,<br />

che oggi conosciamo come sistema<br />

asta-biella-manovella,<br />

che trasforma il moto alternativo<br />

del pistone in moto rotatorio.<br />

Adesso è fatta veramente. Non<br />

è più necessario usare i “motori<br />

primi” che sfruttano i corsi d’acqua<br />

o il vento, costringendo ad<br />

operare in prossimità o in presenza<br />

di queste risorse. Adesso<br />

basta portare la macchina dove<br />

serve e alimentarla con il combustibile<br />

necessario.<br />

La rivoluzione industriale è alle<br />

porte.<br />

Queste macchine cominciano<br />

ad essere usate per alimentare<br />

macchinari di vario genere, pompe,<br />

telai per la tessitura, ecc..<br />

Ma ecco che qualcuno pensa<br />

di sistemare delle palette sulla<br />

circonferenza di queste ruote e<br />

far muovere così un’imbarcazione.<br />

Nel 1783 ci prova il francese<br />

Claude de Jouffroy con un battello<br />

che risale la Saona per ben<br />

15 minuti.<br />

Nel 1787 l’americano John Fitch<br />

costruisce il primo battello a<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

King of Mississipi<br />

Battello fluviale<br />

a ruote del 1812.<br />

(Modellista<br />

Giancarlo Perini)


L’Orenoque<br />

Pirofregata<br />

oceanica a ruote<br />

del 1848.<br />

(Modellista<br />

Giancarlo Perini)<br />

Modellismo<br />

vapore che svolge servizio regolare<br />

sul fiume Delaware, fra Filadelfia<br />

e Trenton. Ma l’impresa,<br />

che non riesce a coprire i costi,<br />

viene interrotta e il battello si<br />

perde a causa di una tempesta<br />

nel 1792.<br />

Passa una quindicina di anni<br />

e finalmente, nel 1807, Robert<br />

Fulton costruisce un battello di<br />

quaranta metri, lo storico Steamboat,<br />

che risale il fiume Hudson,<br />

da New York ad Albany, in sole<br />

32 ore. L’impresa è un successo<br />

Box (1)<br />

Le prime caldaie costruite sono a “tubi di fumo”.<br />

Sono costituite da un involucro cilindrico che contiene<br />

uno o più forni. L’acqua si trova all’esterno<br />

dei tubi e viene scaldata dai forni e dai tubi all’interno<br />

dei quali passa il calore e il fumo che va<br />

verso la ciminiera. Le caldaie più moderne sono<br />

a “tubi d’acqua”. In questo caso l’acqua si trova<br />

all’interno dei tubi, che collegano dei collettori. Il<br />

calore della combustione investe i tubi e i collettori<br />

dall’esterno mentre il vapore si raccoglie nel<br />

collettore superiore.<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

e, in breve tempo, Fulton mette<br />

in servizio una flottiglia di battelli<br />

a vapore. Questi battelli sono<br />

costruiti per la navigazione fluviale<br />

dove le cose, tutto sommato,<br />

sono abbastanza tranquille.<br />

Perché non provare, però, ad<br />

usare questo sistema di propulsione<br />

anche in mare?.<br />

Nel 1819 si assiste al<br />

primo tentativo. La nave<br />

americana Savannah<br />

attraversa l’Atlantico<br />

usando la macchina a<br />

vapore, solo per un dodicesimo<br />

del percorso.<br />

La prima vera traversata<br />

atlantica a vapore<br />

viene invece compiuta<br />

dal Royal William nel<br />

1833. Per la verità questa<br />

nave non attraversa<br />

l’Atlantico per stabilire<br />

un record ma, molto più prosaicamente,<br />

perché i suoi proprietari<br />

vogliono disfarsene e, non<br />

riuscendo a venderla sul mercato<br />

americano, la spediscono in<br />

Inghilterra.<br />

Ormai la propulsione a vapore<br />

ha dimostrato la sua validità,<br />

nonostante le caldaie (1) e le<br />

macchine siano ancora molto<br />

rudimentali. Si comincia ad ottimizzare<br />

il rendimento del sistema.<br />

Fondamentali sono gli<br />

studi del fisico francese Carnot,<br />

il quale dimostra come la<br />

massima efficienza della macchina<br />

a vapore dipenda dalla<br />

differenza di temperatura tra<br />

il vapore al massimo del suo<br />

calore e l’acqua al massimo


della sua freddezza. In pratica<br />

si costruiscono caldaie capaci<br />

di produrre sempre più vapore<br />

a temperatura e pressione<br />

sempre più alte e condensatori<br />

(2) capaci di raffreddare il vapore,<br />

a fine ciclo, creando un<br />

vuoto elevato.<br />

Per tutto il XIX secolo si assiste<br />

alla costruzione di navi sempre<br />

più grandi e sempre più veloci.<br />

E’ in questo periodo che le linee<br />

transatlantiche acquistano grande<br />

importanza. Le navi a vapore<br />

assicurano un buon rispetto<br />

degli orari e maggiore comodità.<br />

Le ruote a pale vengono sostituite<br />

dalle eliche. I saloni<br />

somigliano sempre più<br />

agli interni delle dimore<br />

più lussuose.<br />

All’inizio del XX secolo la<br />

tecnica delle costruzioni<br />

navali si è già sviluppata<br />

molto e possono entrare<br />

in servizio transatlantici di<br />

grandi dimensioni capaci<br />

di attraversare l’Atlantico<br />

in pochi giorni a velocità<br />

che superano i 20 nodi<br />

(3). E’ il tempo del Mauretania<br />

e del Lusitania,<br />

dell’Olympic e del Titanic.<br />

Negli anni successivi le caldaie<br />

a carbone vengono sostituite<br />

da quelle alimentate a nafta. Le<br />

turbine prendono il posto delle<br />

macchine alternative. E’ il tempo<br />

del Rex e del Normandie,<br />

del Queen Mary e del Queen<br />

Elisabeth. Ormai la velocità di<br />

questi liners supera i 30 nodi.<br />

La seconda guerra mondiale ne<br />

Modellismo<br />

Box (2)<br />

Il condensatore è costituito da un involucro all’interno<br />

del quale ci sono due piastre tubiere verticali<br />

collegate fra loro da una serie di tubi. All’interno di<br />

questi tubi circola acqua di mare mentre il vapore,<br />

a fine ciclo, condensa e torna in caldaia.<br />

arresta la crescita. Queste belle<br />

navi, quando sopravvivono, vengono<br />

destinate al trasporto delle<br />

truppe.<br />

Nel dopoguerra le linee marittime<br />

riprendono a funzionare.<br />

Si costruiscono nuove navi. E’<br />

il tempo dell’Andrea Doria, del<br />

France, del Queen Elisabeth II.<br />

Ma ormai il trasporto aereo to-<br />

glie spazio al trasporto passeggeri<br />

via mare. Le navi di linea<br />

vengono sostituite dalle navi da<br />

crociera. Il vapore lascia il posto<br />

al motore Diesel che assi-<br />

Box (3)<br />

Il nodo è la velocità di una nave in mare. Corrisponde<br />

a un miglio all’ora. Un miglio corrisponde<br />

a 1852 metri.<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Muimota<br />

Rimorchiatore<br />

del 1812.<br />

(Modellista<br />

Giancarlo Perini)


Modellismo<br />

cura economicità di esercizio e<br />

maggiore manovrabilità.<br />

Ma queste note sono rivolte soprattutto<br />

ai modellisti navali. Molti<br />

subiscono il fascino degli antichi<br />

“vapori”. C’è chi, addirittura,<br />

costruisce caldaie e motrici alter-<br />

IL CIELO 2008 – IL MARE 2008<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

native funzionanti.<br />

Nelle foto pubblicate si vedono<br />

alcuni esempi di splendidi modelli<br />

…a vapore.<br />

Dall’editore Drioli due agende per un anno di utili informazioni<br />

Duilio Curradi<br />

Il CIELO 2008 agenda e manuale di astronomia<br />

Stampata su carta riciclata l’agenda e manuale di astronomia<br />

proposta dall’editore Drioli è diventata ormai un appuntamento<br />

fisso per l’appassionato di astronomia, ma di grande<br />

interessa anche per chi è alle prime osservazioni del cielo<br />

notturno. I punti qualificanti dell’agenda sono: una guida all’osservazione<br />

astronomica, una guida all’uso del telescopio,<br />

il diario giornaliero, il glossario, carte stellari e planetarie. Allegato<br />

inoltre il calendario lunare dell’anno 2008 e un opuscolo<br />

sugli asteroidi.<br />

Pagine 416 - Formato 14 x 21 cm - Euro 19,00<br />

Il MARE 2008 agenda e diario di bordo<br />

Una guida al mare Mediterraneo con una forte impronta<br />

ambientale. Vengono proposti i fenomeni ciclici come le<br />

migrazioni, le riproduzioni, le nidificazioni. Rientrano nell’agenda<br />

una guida all’osservazione marina, un’ introduzione<br />

sia alla meteorologia che all’osservazione astronomica.<br />

Completano l’agenda un diario di bordo e il calendario lunare<br />

dell’anno 2008.<br />

Pagine 400 - Formato 14 x 21 cm - Euro 19,00<br />

Info: Drioli Editore<br />

Piazza Concordia 7<br />

22100 Como – Civiglio<br />

info@drioli.it<br />

Le due agende sono acquistabili<br />

anche presso www.cliped.it oppure<br />

elettronica.didattica@promo.it


Nell’antica città della Bitinia chiamata<br />

Nicea, sul luogo dell’attuale<br />

città turca di Iznik, a circa 130<br />

chilometri a sud est di Istanbul,<br />

si tennero due concili ecumenici<br />

del mondo cristiano.<br />

Questa città venne fondata intorno<br />

al 315 a.C. con il nome<br />

di Antigoneia dal re macedone<br />

Antigono I Monoftalmo (381-301<br />

a.C.) sulla precedente città di<br />

Ankore. La città venne ribattezzata<br />

Nikaia (successivamente<br />

latinizzata in Nicaea) dal nome<br />

della moglie del generale Lisimaco<br />

(355-282 a.C.) che sconfisse<br />

Antigono I nella battaglia di<br />

Ipso nel 301 a.C.<br />

Il primo concilio, per risolvere i<br />

problemi suscitati dall’arianesimo,<br />

si tenne nel 325 d.C. mentre<br />

il secondo, per risolvere i problemi<br />

sul culto delle immagini, nel<br />

Matematica<br />

Come si<br />

calcola... la data<br />

della Pasqua<br />

787 d.C. I concili furono convocati<br />

e presieduti, rispettivamente,<br />

dall’imperatore romano Costantino<br />

I il Grande (280-337) e<br />

dall’imperatrice Irene di Bisanzio<br />

(752-803).<br />

Fu durante il primo concilio di<br />

Nicea che venne ufficializzata<br />

la regola per la determinazione<br />

della data della Pasqua cristiana,<br />

la festa più importante della<br />

Chiesa, dalla quale è possibile<br />

calcolare tutte le altre feste liturgiche<br />

mobili ad essa collegata.<br />

Venne stabilito che la Pasqua si<br />

festeggiasse la prima domenica<br />

dopo il plenilunio successivo<br />

all’equinozio di primavera (21<br />

marzo).<br />

Essa viene calcolata utilizzando<br />

il calendario giuliano dagli ortodossi<br />

e il calendario gregoriano<br />

dai protestanti e cattolici. Nel<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


Matematica<br />

calendario gregoriano la data<br />

della Pasqua varia di anno in<br />

anno e può cadere dal 22 marzo<br />

(Pasqua bassa) al 25 aprile (Pasqua<br />

alta) inclusi.<br />

Un metodo antico e pratico, già<br />

descritto in versi latini, recita:<br />

“Dopo il 7 di marzo la luna nuova<br />

cercate, contate tre domeniche<br />

e la Pasqua trovate”.<br />

Sono stati sviluppati vari algoritmi<br />

per il calcolo diretto della<br />

data della Pasqua. Si ricordano<br />

quelli di Samuel Butcher descritto<br />

anche da Harold Spencer Jones<br />

(1890-1960), di J.M. Oudin<br />

modificato da Claus Tøndering,<br />

di Carter, di Vincenzo Bronzin<br />

(1872-1970) descritto da Bruno<br />

Cester, di Roland W. Mallen e<br />

di Carl Friedrich Gauss (1777-<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

1855) modificato da Giuseppe<br />

Tavernini.<br />

In questo scritto viene fornito l’algoritmo<br />

del matematico tedesco<br />

Gauss, il princeps mathematicorum,<br />

modificato dal calendarista<br />

italiano Tavernini. Il metodo è<br />

valido sia per il calendario giuliano<br />

sia per quello gregoriano ed<br />

è generale.<br />

Con l’algoritmo fornito si hanno<br />

i seguenti valori per i sottostanti<br />

anni e relative date della Pasqua:<br />

1350: k= 0 p= 0 q= 0 m= 15<br />

n= 6 a= 1 b= 2 c= 6 d= 4<br />

e= 2 f= 0 = 28 marzo<br />

1932: k= 19 p= 6 q= 4 m= 24<br />

n= 5 a= 13 b= 0 c= 0 d= 1<br />

e= 4 f= 0 = 27 marzo<br />

2007: k= 20 p= 6 q= 5 m= 24<br />

n= 5 a= 12 b= 3 c= 5<br />

d= 12 e= 5 f= 0 =<br />

8 aprile<br />

2049: k= 20 p= 6 q= 5<br />

m= 24 n= 4 a= 16 b=<br />

1 c= 5 d= 28 e= 6 f=<br />

1 = 18 aprile<br />

Michele T. Mazzucato


Il micromanipolatore<br />

Micros<strong>copia</strong><br />

Il micromanipolatore<br />

Il micromanipolatore<br />

PER POSIZIONARE E ALLINEARE<br />

I PREPARATI<br />

AL MICROSCOPIO<br />

Il micromanipolatore<br />

Nei primi 6 numeri di questa rivista<br />

ho cercato di illustrare cosa<br />

siano le diatomee, come osservarle<br />

e come creare vetrini permanenti<br />

con i loro frustuli. Nonostante<br />

pensassi di aver concluso<br />

l’argomento sono giunte in redazione<br />

<strong>numero</strong>se richieste sul<br />

come avessi ottenuto alcune foto<br />

di diatomee allineate e disposte<br />

con un ordine ben preciso fino a<br />

formare figure geometriche.<br />

Inizio subito col dire che non ci<br />

sono trucchi informatici di fotoritocco,<br />

come ipotizzato da qualcuno,<br />

ma si tratta proprio di un<br />

allineamento di frustuli fatto manualmente,<br />

al microscopio e con<br />

l’ausilio di uno strumento: il micromanipolatore.<br />

L’idea di realizzare tali vetrini mi<br />

è venuta osservando le bellissime<br />

opere di Claus Kemp che da<br />

anni produce con estrema perizia<br />

vetrini scientifici ed artistici di<br />

diatomee e altri soggetti di os-<br />

servazione. Dopo una<br />

breve ricerca sul web<br />

mi sono reso conto che<br />

Kemp è una delle poche<br />

persone al mondo<br />

a produrre tali vetrini e<br />

che per tentare di imitare<br />

le sue opere era necessario<br />

disporre di un<br />

micromanipolatore.<br />

Il costo di un micromanipolatore<br />

base è di<br />

oltre 600 Euro pertanto,<br />

visto il prezzo, ho<br />

inizialmente rinunciato<br />

all’impresa, dedicandomi<br />

comunque alla<br />

realizzazione di vetrini<br />

contenenti una singola<br />

diatomea, perfettamente<br />

pulita.<br />

Anche questa operazione però<br />

non è semplice, e sebbene sia<br />

sufficiente avere una mano<br />

estremamente ferma, è anche<br />

importante costruirsi un piccolo<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

11 diatomee Cymbella<br />

montate a forma di fiore.<br />

Dimensioni<br />

0,3x0,73mm<br />

Montaggio in<br />

ZRAX in<br />

campo scuro


Foto 1<br />

Foto 2<br />

Micros<strong>copia</strong><br />

attrezzo chiamato: punta di micromanipolazione.<br />

Navigando in internet quindi ho<br />

scoperto che molti microscopisti<br />

utilizzano come punta una ciglia<br />

attaccata ad uno stuzzicadenti.<br />

Ho subito realizzato tale<br />

rudimentale strumento (vedi<br />

Foto 1) e mi sono messo al<br />

microscopio con un obiettivo 4x<br />

e oculare da 10x per provarlo.<br />

Per realizzare una micromanipolazione<br />

dobbiamo porre una<br />

goccia di prelievo perfettamente<br />

lavato e pulito (vedi Rivista<br />

n°4 Dic.-Feb.07) su di un vetrino<br />

portaoggetti e attendere la<br />

totale evaporazione dell’acqua.<br />

Bisogna quindi predisporre un<br />

secondo vetrino sul quale appoggiare<br />

un vetrino coprioggetto<br />

al cui centro mettere poi una piccola<br />

goccia di acqua demineralizzata.<br />

(vedi Foto 2)<br />

A questo punto si possono sistemare<br />

i due vetrini sul tavolino<br />

traslatore del microscopio; con<br />

0 L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

l’ausilio della punta di micromanipolazionecercheremo<br />

ora di prendere una<br />

diatomea e di collocarla<br />

sulla goccia d’acqua posta<br />

sul coprioggetto. La piccola goccia<br />

che si trova sul coprioggetto<br />

staccherà immediatamente dalla<br />

punta la diatomea che, una volta<br />

evaporata l’acqua, si troverà<br />

attaccata al coprioggetto. Si procede<br />

poi con la normale procedura<br />

di montaggio (vedi Rivista<br />

n°5 Mar.-Magg.07).<br />

Come avrete intuito questa<br />

procedura richiede moltissima<br />

pazienza e mano ferma. Il mio<br />

consiglio è quello di impratichirsi<br />

con diatomee piuttosto grandi e<br />

di non demordere dopo i primi insuccessi.<br />

Difficoltà nello staccare<br />

le diatomee dal vetrino con il<br />

prelievo, rottura del loro frustulo,<br />

perdita dell’oggetto dell’osservazione<br />

durante il trasporto da uno<br />

all’altro vetrino, sono solamente<br />

alcuni normali inconvenienti che<br />

si verificano le prime volte, ma<br />

con la pratica andranno sicuramente<br />

diminuendo.<br />

I vetrini con una singola diatomea<br />

non sono solo un vezzo da<br />

microscopista. La tecnica della<br />

micromanipolazione permette di<br />

fare dei montaggi in cui le diatomee<br />

o gli altri oggetti di osservazione<br />

risultano liberi da sabbia<br />

ed impurità varie regalando all’osservatore<br />

il meglio di sé.<br />

La tecnica sopra descritta senza<br />

l’uso di uno strumento appropria-


to ha forti limiti come si può ben<br />

immaginare. Risulta infatti evidente<br />

come sia particolarmente<br />

difficile poter fare montaggi<br />

di diatomee “piccole” e così ho<br />

deciso di “autocostruirmi” un micromanipolatore.<br />

Costruzione di un semplice<br />

micromanipolatore a singolo<br />

asse di spostamento Z<br />

Spostare un oggetto da un piano<br />

ad un altro comporta tre tipi<br />

di movimento nello spazio: due<br />

sugli assi X ed Y del piano e<br />

uno sull’asse Z, in altezza, per<br />

poterlo sollevare. Costruire uno<br />

strumento con tre assi di spostamento,<br />

la cui precisione dei movimenti<br />

deve essere di qualche<br />

centesimo di mm, è un’impresa<br />

ardua per un amatore; se andiamo<br />

a sfruttare il movimento del<br />

tavolino traslatore ci accorgiamo<br />

però che è sufficiente costruire<br />

uno strumento che ci permetta<br />

di compiere il solo spostamento<br />

sull’asse Z.<br />

Lo strumento è dunque composto<br />

da uno stativo che dovrà essere<br />

fissato al microscopio, da<br />

un sistema a vite per consentire<br />

lo spostamento in altezza della<br />

punta e dalla punta di micromanipolazione.<br />

Per quanto riguarda la costruzione<br />

dello stativo possono essere<br />

utilizzate diverse soluzioni<br />

tecniche a seconda della marca<br />

e del modello di microscopio. La<br />

soluzione da me adottata (vedi<br />

Micros<strong>copia</strong><br />

Foto 3) prevede un sistema a<br />

morsetto, che va applicato al<br />

corpo principale del microscopio,<br />

e da un sistema a vite, per<br />

lo spostamento in altezza della<br />

punta.<br />

Benché il micromanipolatore<br />

per così dire<br />

a “ciglia” ci sia stato<br />

molto utile soprattutto<br />

nel farci capire quanta<br />

pazienza e precisione<br />

ci vogliano per diventare<br />

pseudo seguaci di<br />

Claus Kemp, la punta<br />

risulta ora inadeguata<br />

per il nuovo micromanipolatore<br />

meccanico;<br />

questa volta deve essere<br />

molto più precisa,<br />

rigida e flessibile allo<br />

stesso tempo.<br />

Dopo aver tentato diversi espedienti<br />

sono riuscito ad ottenere<br />

una punta di solo un millesimo<br />

di millimetro allungando con una<br />

fiamma una bacchetta di vetro<br />

e ricavando così, dal filo che ne<br />

deriva, la vera e propria punta,<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Foto 3<br />

5 diatomee<br />

Cocconeis +<br />

1 Synedra<br />

montate a<br />

forma di croce.<br />

Dimensioni<br />

0,22x0,37mm<br />

Montaggio in ZRAX<br />

in campo scuro


Foto 4<br />

11 diatomee<br />

Cymbella<br />

montate a<br />

forma di fiore.<br />

Dimensioni<br />

0,3x0,73mm<br />

Montaggio in ZRAX<br />

in campo chiaro<br />

Micros<strong>copia</strong><br />

che poi ho fissato con smalto<br />

per unghie sul foro di un ago<br />

di siringa. Questa operazione,<br />

che potrebbe sembrare<br />

complicata, è in realtà<br />

semplicissima e richiede<br />

solo un minimo di attenzione<br />

per non bruciarsi<br />

e un po’ di pazienza nel<br />

montare la punta. (vedi<br />

Foto 4)<br />

Una volta terminato l’assemblaggio<br />

del nuovo<br />

strumento è stato sufficiente<br />

centrare e mettere<br />

a fuoco la punta lavorando<br />

sempre al microscopio<br />

con l’obiettivo 4X .<br />

Tecnica di micromanipolazione<br />

Disporre le diatomee<br />

secondo un ordine ben<br />

preciso è il frutto della<br />

coordinazione tra i movimenti<br />

del tavolino traslatore<br />

con quello in altezza della punta.<br />

I concetti base sono identici<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

a quelli descritti sopra per il micromanipolatore<br />

a “ciglia”, con<br />

la differenza che al posto della<br />

goccia d’acqua posta sul vetrino<br />

coprioggetto si va ad utilizzare<br />

un coprioggetto pretrattato con<br />

l’apposita gelatina di fissaggio.<br />

Collocata la diatomea come si<br />

desidera, la si fissa alitando delicatamente<br />

sul vetrino. Il vapore<br />

acqueo del fiato andrà a sciogliere,<br />

per un breve istante, la<br />

gelatina, fissando così la diatomea<br />

in modo stabile e sicuro. Si<br />

procederà poi allo stesso modo<br />

con la seconda, con la terza e<br />

così via. Terminata questa serie<br />

di operazioni si può procedere<br />

ad incollarle definitivamente con<br />

il montante desiderato. (vedi Rivista<br />

n°5 Mar.-Mag.07).<br />

La preparazione di vetrini con<br />

diatomee micromanipolate e disposte<br />

in forme ben precise richiede,<br />

come si può facilmente<br />

intuire, moltissima pazienza ed<br />

ore di lavoro.<br />

Ci vogliono settimane di pratica,<br />

La gelatina di fissaggio<br />

e come pretrattare<br />

il vetrino portaoggetti<br />

La gelatina di fissaggio può essere<br />

facilmente prodotta in casa<br />

sciogliendo 1 gr. di gelatina alimentare<br />

(colla di pesce) in 10 gr.<br />

di aceto di vino bianco.<br />

Depositare quindi una piccola<br />

goccia di detta gelatina e distribuirla<br />

sul vetrino coprioggetto.<br />

Ad essiccazione avvenuta il vetrino<br />

è pronto per l’uso.


◄ 5 diatomee<br />

Cocconeis +<br />

1 Synedra<br />

montate a forma<br />

di croce.<br />

Dimensioni<br />

0,22x0,37mm<br />

Montaggio in<br />

ZRAX<br />

in campo chiaro<br />

4 diatomee Cymbella montate ►<br />

a forma di fiore.<br />

Dimensioni 0,28x0,3mm<br />

Montaggio in ZRAX in campo scuro<br />

Micros<strong>copia</strong><br />

prima di ottenere i primi risultati accettabili, ma la soddisfazione di essere riusciti a<br />

realizzare “grandi”, o forse è meglio dire “piccole” vere e proprie opere d’arte vi ricompenserà<br />

delle ore passate al microscopio. (Foto realizzate con EOS 300D)<br />

“La misura deLLe cose”<br />

Strumenti e tecnologia della misura<br />

nella collezione storica dell’istituto Montani di Fermo e nella collezione Mauro<br />

Si può visitare fino al 7 dicembre 2007 la mostra “La misura delle cose”<br />

organizzata dall’Università Politecnica delle Marche, l’Istituto Tecnico Industriale<br />

G. e M. Montani, l’Ente Universitario del Fermano e da<br />

Misurando.com dell’ing. Oronzo Mauro. Questa iniziativa è un chiaro esempio<br />

di buona collaborazione tra istituzioni pubbliche e iniziativa privata. Sono<br />

in mostra strumenti della collezione storica dell’ Istituto Montani di Fermo e<br />

importanti oggetti della collezione privata dell’Ing. Oronzo Mauro.<br />

Info: La Misura delle Cose - Palazzo Brunforte<br />

Via Brunforte, 47<br />

63023 Fermo<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Alberto Monico


E.D. ELETTRONICA DIDATTICA<br />

C.P. 87 - 23898 IMBERSAGO (LC)<br />

Tel./Fax : 039/9920107<br />

e-mail : elettronica.didattica@promo.it<br />

www.cliped.it<br />

Clip-ed<br />

Tanti ingrandimenti con le<br />

mani libere<br />

Si tratta di un piccolo meccanismo<br />

che può essere<br />

montato su<br />

qualsiasi<br />

occhiale e permette di avere sino a 10x<br />

con lenti intercambiabili in vetro.<br />

Clip-ed + 4 lenti (3x - 4x - 6x - 8x)<br />

Cod. OT0014 E 25,00<br />

Clip-ed + 10 lenti (da 1x a 10x)<br />

Cod. OT0013 E 41,30<br />

Microscopio portatile 100x<br />

con illuminatore e<br />

reticolo di misurazione<br />

Microscopio portatile per veloci<br />

e precise misurazioni, particolarmente<br />

indicato nei settori tessile,<br />

grafico e meccanico. Messa a fuoco<br />

sull’oculare e correzione verticale.<br />

Completo di illuminatore laterale a<br />

penna funzionante a batteria. Il supporto<br />

in metallo è aperto nella parte<br />

bassa per permettere eventuali manipolazioni<br />

del soggetto in visione.<br />

Ingrandimenti 100x<br />

Reticolo graduato 0,01 millimetri<br />

Cod. OT0274 E 110,00<br />

Microscopio Stereo<br />

inclinazione a 45°<br />

Illuminatore<br />

ingrandimenti 20x - 40x<br />

Testa rotante a 360°.<br />

Regolazione diottrica dell’oculare<br />

e della distanza interpupillare.<br />

Campo di osservazione: 5-10mm<br />

Distanza di lavoro: 57mm<br />

Cod. OT0251 E 250,00<br />

Visiera multiuso<br />

per lavorare con le mani libere Ingrandimenti Distanza Focale<br />

Leggera, pratica e con l’aiuto della luce è<br />

1,2x 520-620 mm<br />

adatta a lavori di precisione. E’ dotata di 4<br />

1,8x 230-320 mm<br />

lenti intercambiabili con vari ingrandimenti e 2,5x 150-250 mm<br />

distanze di lavoro diverse.<br />

3,5x 80-120 mm<br />

Cod. OT0215 E 60,00<br />

COME ORDINARE<br />

TELEFONO o FAX al Numero: 039-9920107<br />

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Spese postali e 4,75 Ordine minimo e 40,00<br />

Pagamento in contrassegno<br />

ATTREZZATURE PER<br />

HOBBY TECNICI E SCIENTIFICI<br />

VENDITA PER CORRISPONDENZA<br />

Trapanino manuale<br />

Trapanino manuale in acciaio nichelato oppure<br />

in ottone. Dotato di 2 mandrini con pinze doppie.<br />

Diametro utilizzabile: 0 - 3,2 mm<br />

Lunghezza: 100 mm<br />

Cod. M0108<br />

e 8,00<br />

Microscopio Stereo Trinoculare<br />

a 45° con zoom e illuminatore<br />

ingrandimenti 20x - 40x<br />

Testa rotante a 360°. Regolazione<br />

diottrica dell’oculare e della distanza<br />

interpupillare. Attacco per macchina<br />

fotografica e telecamera.<br />

Campo di osservazione:<br />

5,5-23mm<br />

Distanza di lavoro: 85mm<br />

Cod. OT0268<br />

E 590,00<br />

Meccanismo al quarzo funzionante<br />

con una batteria da 1,5V (non<br />

inclusa). Dotato di accessori per il<br />

montaggio e 3 lancette.<br />

• Lunghezza perno 6mm<br />

Cod. A0101<br />

• Lunghezza perno 9mm<br />

Cod. A0102<br />

E 5,00<br />

• Lunghezza perno 17mm Cod. A0100<br />

Microscopio portatile 60X -100X con zoom<br />

Microscopio portatile 100x con luce interna.<br />

La messa a fuoco è precisa grazie all’apposita<br />

rotellina. Scorrendo la levetta anteriore si passa<br />

da 60x a 80x fino a 100x. Funziona con due batterie<br />

stilo ed è completo di supporto estraibile.<br />

Cod. OT0220 E 30,00


Iniziative in breve<br />

miniaturitaLia e concorso 2008<br />

A Milano la 4° mostra mercato dedicata alle miniature e<br />

case di bambola<br />

E’ in programma il 2 e 3 febbraio 2008 presso l’hotel Michelangelo<br />

di Milano in via Scarlatti 33 (lato sinistro stazione Milano<br />

centrale) la 4° edizione di Miniaturitalia, fiera italiana di<br />

miniature e case di bambola. Con espositori sia italiani che<br />

stranieri anche questa edizione potrà appassionare un pubblico<br />

alla ricerca di novità per le proprie creazioni. Ecco alcune<br />

novità per l’edizione 2008: il concorso diventa a tema e la scelta delle prime tre<br />

opere classificate sarà riservata esclusivamente al pubblico e non più ad una giuria<br />

tecnica. Il tema per il 2008 avrà il seguente titolo: “IL MODERNO”. I lavori in scala<br />

1:12 devono rappresentare un periodo dal 1950 ai giorni nostri. Per partecipare al<br />

concorso occorre versare una quota di euro 10,00 ed iscriversi compilando il modulo<br />

nel sito web. Un secondo concorso non a tema è riservato alle dollshouse; in questo<br />

caso la partecipazione è gratuita e l’iscrizione avviene attraverso l’invio di una mail<br />

all’organizzazione dell’evento.<br />

Info: info@miniaturitalia.it www.miniaturitalia.it<br />

MICROSCIENCE 2008<br />

Sempre più ricco l’evento europeo della micros<strong>copia</strong> professionale<br />

E’ in programma a Londra il prossimo giugno Microscience 2008. L’appuntamento<br />

a cadenza biennale è rivolto in particolare a chi usa il microscopio per lavoro. Tra gli<br />

espositori saranno presenti i più conosciuti produttori di microscopi ed attrezzature<br />

a livello mondiale. Microscience è organizzata non solo per presentare gli strumenti<br />

più aggiornati, ma per essere un momento d’incontro e d’approfondimento.<br />

Questa edizione prevede un programma di conferenze basate su tre principali temi:<br />

Caratterizzazione e nanocostruzione di nuovi materiali, La cellula nel tempo e nello<br />

spazio, Le frontiere della micros<strong>copia</strong>.<br />

Oltre a conferenze e workshop è previsto il riconoscimento di premi alle migliori<br />

microfotografie realizzate con i più differenti tipi di microscopio. Interessante ed utile<br />

è la learning zone: uno spazio dedicato a studenti e scienziati dove è possibile assistere<br />

a vere e proprie lezioni tenute da esperti microscopisti della Royal Microscopical<br />

Society. Si parte dalle basi della micros<strong>copia</strong> e dalla preparazione dei vetrini fino<br />

alla micros<strong>copia</strong> digitale ed alle tecniche più complesse. Sia i Workshop organizzati<br />

dalle aziende espositrici che la partecipazione alle learning zone è gratuita.<br />

Info:<br />

MICROSCIENCE 2008<br />

International Conference and Exbition<br />

23 – 26 Giugno 2008<br />

ExCel – Londra<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


Fossili<br />

Riportare alla<br />

luce un fossile<br />

(parte terza)<br />

CONSOLIDAMENTO,<br />

MASChERATuRA E<br />

IMPAgINAZIONE SPAZIALE<br />

Nei due precedenti articoli ho cercato<br />

di mettere in primo piano gli strumenti<br />

e le tecniche metodologiche di base<br />

utili per preparare un pesce fossile. In<br />

questo nuovo articolo l’attenzione si<br />

concentrerà su alcune problematiche<br />

che riguardano la lastra sedimentaria<br />

sulla quale è incorporato il pesce fossile.<br />

E’ importante intuire che non tutte le lastre con<br />

il fossile sono perfette! Queste a volte sono fragili<br />

o di ridotto spessore perimetrale. Un esempio di<br />

questa caratteristica sono i famosi pesci Dapalis:<br />

un tipo di pesce fossile depositato su un calcare di<br />

colore giallino a sottili lamine, ma molto friabile al<br />

solo contatto. (Foto 1)<br />

Di fronte a questo problema il preparatore deve<br />

spesso rafforzare la lastra servendosi di un’altra<br />

lastrina calcarea di pochi millimetri ma sufficiente<br />

per sopportare eventuali urti o attriti che potrebbero<br />

spezzare la lastra e quindi danneggiare il pesce<br />

fossile.<br />

Per eseguire correttamente quest’operazione il<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Lastra con Dapalis<br />

Lastra con Dapalis


Foto 1: Lastra<br />

sottile e friabile<br />

con Dapalis<br />

preparatore deve disporre di un<br />

collante adeguato e di una lastra<br />

di rinforzo. (Foto 2) Solitamente<br />

si utilizza la resina bicomponente.<br />

E’ consigliabile la resina trasparente<br />

o il semisolido paglierino.<br />

Questo collante ha la proprietà<br />

di poter essere colorato con<br />

degli ossidi che si acquistano in<br />

colorificio. Ad esempio, l’ossido<br />

di ferro, di colore nero, aggiunto<br />

alla resina assumerà, a seconda<br />

della quantità aggiunta, una variabile<br />

gradazione cromatica dal<br />

grigio fino al nero assoluto.<br />

Valutando la dimensione della<br />

lastra il preparatore può disporre<br />

in un barattolo una quantità di<br />

resina sufficiente per incollare<br />

la lastra fossile. Attenzione alla<br />

quantità di catalizzatore misce-<br />

Fossili<br />

Foto 2: Lastra di<br />

rinforzo<br />

lato e alla temperatura esterna:<br />

con una temperatura di 20°C, un<br />

bicchiere di resina corrisponde a<br />

mezzo cucchiaino di catalizzatore.<br />

Alla resina così preparata fa<br />

seguito la sua distribuzione sulle<br />

due parti calcaree da unire. Per<br />

un efficace incollaggio si rendono<br />

indispensabili alcuni semplici<br />

morsetti che aiutano il perfetto<br />

contatto e la solidificazione della<br />

resina entro pochi minuti.<br />

(Foto 3)<br />

Rimane un’ultima operazione da<br />

compiere: lungo il perimetro della<br />

lastra sarà visibile uno straterello<br />

vetroso, la resina solida,<br />

che il preparatore deve necessariamente<br />

mascherare.<br />

Per effettuare quest’operazione<br />

si può macinare del sedimento<br />

in polvere finissima analogo alla<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


Foto 5: paraloid da<br />

unire all’acetone<br />

Fossili<br />

lastra. Dopodichè con una sostanza<br />

collante (acetone con paraloid)<br />

si distribuirà con un pennello<br />

la soluzione mischiata con<br />

il sedimento polverizzato (Foto<br />

4-5). Inizialmente il risultato sarà<br />

piuttosto grezzo e in rilievo, ma<br />

utilizzando della carta da vetro<br />

fine o un trapanino elettrico<br />

(Foto 6) dotato di piccole fresine<br />

levigatrici, si potrà ottenere una<br />

perfetta omogeneità cromatica<br />

e plastica. Questa operazione<br />

di mascheratura è possibile ottenerla<br />

anche in caso di fratture,<br />

buchi o interstizi visibili in superficie<br />

della lastra o di parti prima<br />

incollate per aumentare la matrice<br />

troppo spesso vicina al pesce<br />

fossile.<br />

Come ultimo problema rimane<br />

da affrontare l’impaginazione<br />

spaziale del pesce fossile.<br />

Spesso si acquistano lastre da<br />

preparare tagliate sul luogo di ritrovamento<br />

e quindi prive di riferimento<br />

proporzionale e di equilibrio<br />

spaziale. Vista la posizione<br />

del pesce sulla lastra, compito<br />

del preparatore sarà quello di<br />

valutare il rapporto armonico<br />

fra la dimensione del pesce<br />

e lo spazio neutro intorno ad<br />

esso. Spesso è necessaria<br />

una riduzione della lastra,<br />

poiché lo sfondo predomina<br />

troppo sulla ridotta dimensione<br />

del pesce oppure a<br />

volte è necessario eseguire<br />

l’operazione inversa. Per la<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Resina trasparente,<br />

catalizzatore e morsetti<br />

Foto 3: Solidificazione<br />

della<br />

resina entro<br />

pochi minuti<br />

Foto 4: acetone<br />

con sedimento<br />

polverizzato


Foto 6: trapanino<br />

Foto 7: flessibile<br />

Per saperne di più<br />

Pesce centrato nella lastra<br />

► “Riportare alla luce un fossile”<br />

N. 6 Giu.-Ago. 2007<br />

► “Riportare alla luce un fossile”<br />

N. 7 Sett-Nov. 2007<br />

Fossili<br />

riduzione della lastra ottimo è il “flessibile” (Foto 7)<br />

uno strumento simile al trapano con un disco diamantato<br />

capace di tagliare la pietra con facilità.<br />

Questa rete complessa d’operazioni tecniche,<br />

unita alla grande passione, rappresenta una sfida<br />

con se stessi che lentamente fa maturare nel tempo<br />

i frutti del proprio lavoro con il risultato straordinario<br />

di far vivere nella pietra esseri vissuti milioni<br />

di anni fa.<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Gian Luigi Tironi<br />

► Nota: il presente articolo<br />

ha solo un fine divulgativo. In<br />

Italia è vietato raccogliere e ricercare<br />

fossili. Assicurarsi che<br />

i fossili acquistati e provenienti<br />

dall’estero siano in regola con<br />

le rispettive legislazioni.


Astronomia<br />

Il Gruppo Astrofili<br />

Montagna Pistoiese<br />

Il Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese<br />

GAMP si è costituito ufficialmente il 18<br />

aprile 1981 con scopi culturali volti sia<br />

a diffondere fra i giovani l’interesse per<br />

l’astronomia sia ad approfondire alcuni<br />

aspetti della ricerca astronomica. Nel<br />

maggio 1985 nasce il bollettino sociale<br />

trimestrale dal titolo A naso in su.<br />

Il Gruppo gestisce un Osservatorio<br />

Astronomico<br />

pubblico situato a Pian de’<br />

Termini, a circa 1000 metri<br />

di quota, nella frazione di<br />

Gavinana nel comune di<br />

San Marcello Pistoiese.<br />

La struttura è stata inaugurata<br />

il 25 marzo 1990<br />

con una cupola di 5 metri<br />

contenente un telescopio<br />

tipo Newton-Cassegrain<br />

da 40 centimetri con apertura<br />

f/5 e un rifrattore da 12<br />

centimetri per guida. Autorità politiche,<br />

amministrative, militari e la presenza dei<br />

professori Carlo Bernardini e Margherita<br />

Hack con i lavori coordinati da Paolo<br />

Paolicchi e Umberto Penco dell’Università<br />

di Pisa coronarono uno sforzo protrattosi<br />

per quasi un decennio.<br />

LE ATTIVITA’ DEL gAMP<br />

0 L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Fece seguito un ampliamento che vide<br />

una seconda cupola di 5 metri, ospitante<br />

un telescopio del tipo Newton-Cassegrain<br />

da 60 centimetri e una sala convegni<br />

polifunzionale la cui inaugurazione<br />

avvenne il 28 settembre 2003. L’inaugurazione<br />

bissò il successo della prima<br />

con la presenza, fra tutte<br />

le autorità intervenute, dell’astrofisico<br />

Franco Pacini<br />

e del giornalista scientifico<br />

Walter Ferreri.<br />

La struttura esplica due<br />

importanti funzioni: una<br />

didattica per la divulgazione<br />

dell’astronomia e una<br />

scientifica, principalmente,<br />

nella misura e la ricer-<br />

ll logo del Gruppo Astrofili ca astrometrica dei corpi<br />

Montagna Pistoiese GAMP<br />

minori (asteroidi e comete)<br />

del Sistema Solare.<br />

Una struttura sicuramente<br />

utile per la collettività, la quale può godere<br />

della crescita culturale che queste<br />

attività comportano, testimoniata dalla<br />

presenza ogni anno di oltre 3000 persone<br />

fra studiosi, appassionati, studenti,<br />

visitatori e turisti.<br />

A tutt’oggi, i ricercatori del GAMP guida


ti dal suo presidente dott. Luciano Tesi,<br />

ne hanno fatto il primo centro di ricerca<br />

amatoriale in Italia per la scoperta di<br />

nuovi pianetini. Il primo asteroide ivi scoperto<br />

risale all’11 agosto 1994. Identificato<br />

con la sigla provvisoria 1994 PA1,<br />

numerato 7481 venne nominato San<br />

Marcello quale dedica al paese sede del<br />

GAMP e dell’Osservatorio.<br />

Michele T. Mazzucato<br />

Astronomia<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Le due cupole dell’Osservatorio<br />

Astronomico del GAMP. Punta di<br />

ricerca astrometrica in Italia identificato<br />

con il codice 104 dal Minor<br />

Planet Center emanazione dell’International<br />

Astronomical Union IAU<br />

presso lo Smithsonian Astrophysical<br />

Observatory di Cambridge,<br />

Massachussetts USA.<br />

(foto Mazzucato 2005)<br />

Info:<br />

Romagnani S. – Tesi L.<br />

L’Osservatorio Astronomico della Montagna<br />

Pistoiese. La nascita, l’evoluzione, le<br />

prospettive.<br />

Comune di San Marcello Pistoiese 2005<br />

Le attività del Gruppo possono essere<br />

seguite nel sito www.gamp-pt.net dove è<br />

possibile trovare anche i giorni e gli orari<br />

per le visite guidate all’Osservatorio.<br />

Le visite guidate aL museo astronomico e aLL’orto Botanico di Brera<br />

Due importanti luoghi della cultura scientifica di Milano<br />

L’Istituto di Fisica Generale Applicata dell’Università degli Studi di Milano è<br />

a disposizione per la visita sia del Museo Astronomico che all’Orto Botanico<br />

di Brera. Il Museo Astronomico comprende la cupola del telescopio Merz<br />

usato da Schiaparelli e una serie di strumenti astronomici antichi.<br />

Calendario delle visite 2008: Domenica 24 febbraio Sabato 10 maggio<br />

Domenica 30 marzo Domenica 11 maggio<br />

Domenica 20 aprile<br />

Info:<br />

Istituto di Fisica Generale Applicata<br />

Università degli Studi di Milano<br />

Via Brera, 28<br />

20121 Milano<br />

Tel 02 – 50314680<br />

www.brera.unimi.it<br />

www.brera.unimi.it/storiascienza/pubblico/visite.html


A N D • S I L I C O N<br />

L’EVOLUZIONE DELLA COMUNICAZIONE<br />

26 - 27 GENNAIO 2008<br />

40ª EDIZIONE<br />

Orario: Sab. : 9.00 - 18.00<br />

Dom. : 9.00 - 17.00<br />

ELETTRONICA<br />

INFORMATICA<br />

TELEFONIA<br />

RADIANTISMO<br />

EDITORIA<br />

TV SATELLITARE<br />

HOBBISTICA<br />

SURPLUS<br />

RADIO D’EPOCA<br />

Con il patrocinio di<br />

Assessorato alla Cultura<br />

e della Sezione Radioamatori<br />

A.R.I. di Milano - www.arimi.it<br />

PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO<br />

MILANO LINATE AEROPORTO ✈<br />

IL POLO FIERISTICO ALTERNATIVO DELLA GRANDE MILANO<br />

www.parcoesposizioninovegro.it


Eventi<br />

2 a mostra mercato deLL’eLettronica a chiuduno (Bg)<br />

L’associazione AFI2006 propone la seconda edizione della mostra mercato<br />

ELETTRON. Sabato 8 e domenica 9 dicembre 2007 ,con l’avvicinarsi delle<br />

feste natalizie, gli appassionati di elettronica e i semplici curiosi potranno<br />

trovare attrezzature elettroniche, software, editoria specializzata, telefonia,<br />

strumenti di misura, radio d’epoca, componenti elettronici, tanto surplus e<br />

collezionismo scientifico. I visitatori potranno richiedere agli espositori soci<br />

AFI2006 che aderiscono all’iniziativa uno sconto di 3,00 euro per acquisti di<br />

almeno 50,00 euro.<br />

Info:<br />

Centro Fieristico di Chiuduno (BG)<br />

www.centrofierachiuduno.it<br />

www.afi2006.org<br />

Trenini in mosTra a<br />

CarnaTe (mi)<br />

Modellismo ferroviario<br />

E’ in programma il giorno 1 e 2 dicembre<br />

2007 presso l’oratorio in<br />

via S. Cornelio e Cipriano di Carnate<br />

(MI) la 7° esposizione di modellismo<br />

ferroviario. Sarà possibile<br />

vedere plastici in costruzione e<br />

grandi plastici modulari in scala H0<br />

con circolazione di trenini. L’ingresso<br />

alla mostra è gratuito.<br />

Info: Oratorio di Carnate (MI)<br />

Via S. Cornelio e Cipriano<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Chiuduno (BG)<br />

8-9 Dicembre ‘07<br />

aL museo di storia naturaLe<br />

1 – 2 dicembre 2007<br />

ore 9 – 19happy hour evoLuzionistici<br />

di miLano<br />

Ritorna il “café scientifique”, un modo<br />

informale per seguire temi scientifici<br />

di sicuro interesse. Il 2° e 4° giovedì<br />

del mese presso la bella caffetteria<br />

del Museo di Storia Naturale di Milano<br />

è possibile ascoltare e discutere<br />

di evoluzione e di argomenti scientifici<br />

in un piacevole ambiente.<br />

Info: 2° e 4° giovedì del mese<br />

ore 18.30<br />

Presso Le Jardin d’Histoire<br />

Museo Civico di Storia Naturale<br />

Corso Venezia 55<br />

20121 Milano<br />

www.comune.milano.it/museostorianaturale


Mineralogia<br />

Un piccolo corso<br />

Campione di<br />

Cianite<br />

(vedi Box)<br />

di mineralogia<br />

(parte seconda)<br />

In questa seconda<br />

parte, probabilmente<br />

meno scorrevole della<br />

prima, ma necessaria per la formazione<br />

di un quadro generale<br />

per capire cosa sono e come<br />

sono fatti i minerali, ci addentreremo<br />

nella loro struttura.<br />

Cercheremmo di immaginare un<br />

viaggio all’interno del minerale,<br />

immagineremo le unità elementari,<br />

gli atomi costituenti, come<br />

L’Al 2 SiO 5 esiste in tre varianti polimorfe: l’Andalusite,<br />

la Cianite, la Sillimanite. Indicatrici rispettivamente<br />

di bassa pressione, alta pressione ed alta<br />

temperatura (vedi foto sopra: Cianite).<br />

dei cubetti Lego che si dispongono<br />

in modo ordinato per formare<br />

una costruzione più grande,<br />

il nostro minerale.<br />

I cristalli che noi vediamo sono<br />

costituiti da una successione<br />

omogeneo-periodica-discontinua<br />

di atomi, i nostri mattoncini.<br />

Questi si dispongono seguendo<br />

uN’INTRODuZIONE ALLA MINERALOgIA<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

regole matematiche che furono<br />

previste con successo da Bravais<br />

nel 1850, ben prima che<br />

Laue potesse dimostrare la costituzione<br />

atomica dei minerali<br />

nel 1912.<br />

Allora non esistevano i Lego!<br />

Il reticolo cristallino è costituito<br />

essenzialmente da atomi disposti<br />

regolarmente in modo omogeneo<br />

con proprietà caratteristiche<br />

che si estendono per tutto<br />

il cristallo, seguendo delle leggi<br />

periodiche, in quanto gli atomi,<br />

della stessa specie o di specie<br />

diverse, si succedono a distanze<br />

regolari, ma allo stesso tempo<br />

la struttura è da considerare<br />

discontinua perché tra gli atomi<br />

sono presenti ampi spazi vuoti.<br />

Nella nostra costruzione dobbiamo<br />

immaginare i mattoncini non<br />

a diretto contatto, ma equispaziati,<br />

ne vedremo il motivo più<br />

avanti.<br />

Due fasci di atomi non paralleli,<br />

con una loro ripetizione periodica,<br />

individuano un piano retico-


lare, tre filari non giacenti sullo<br />

stesso piano danno origine al<br />

reticolo spaziale.<br />

Nel reticolo è possibile individuare<br />

una regione di spazio, la più<br />

piccola, definita da otto vertici<br />

(nodi), che tramite una traslazione<br />

periodica ci permette di ricostruire<br />

l’intero reticolo. Chiameremo<br />

questa regione individuata<br />

“cella elementare”.<br />

Prendiamo in esame una strut-<br />

tura cubica: due mattoncini vicini<br />

rappresentano una fila immaginaria<br />

di atomi, con tre mattoncini<br />

possiamo rappresentare un<br />

reticolo, con quattro mattoncini<br />

possiamo costruire un’ipotetica<br />

cella elementare.<br />

Combinando i mattoncini in tutti i<br />

modi possibili arriviamo a 14 tipi<br />

di celle elementari.<br />

Queste, traslate nello spazio, ci<br />

permettono di ricostruire l’intera<br />

distribuzione spaziale dei punti<br />

del reticolo cristallino: essi sono<br />

i reticoli di Bravais.<br />

Sette di questi reticoli sono semplici,<br />

gli atomi occupano i vertici<br />

del reticolo.<br />

I rimanenti sette, detti multipli, si<br />

ottengono mediante traslazione<br />

e compenetrazione di due o più<br />

reticoli semplici.<br />

Gli atomi in questo caso non<br />

Mineralogia<br />

sono più disposti ai vertici ma<br />

anche all’interno o sulle facce.<br />

I reticoli di Bravais però soddisfano<br />

la simmetria di solo sette<br />

classi cristalline: le classi chiamate<br />

oloedriche sono quelle che<br />

hanno la simmetria massima.<br />

Le classi a simmetria minore, le<br />

meriediche si possono spiegare<br />

solo ammettendo che al di sotto<br />

di un certo volume, gli atomi<br />

non rispettino la ripetizione per<br />

traslazione.<br />

Questo implica che la ripetizione<br />

degli atomi in un cristallo debba<br />

rispettare altre leggi di simmetria.<br />

A livello reticolare possono essere<br />

individuati altri elementi:<br />

l’asse di simmetria con traslazione,<br />

il piano di simmetria con<br />

traslazione, la rotazione con la<br />

riflessione.<br />

La combinazione di uno o più<br />

di questi elementi di simmetria<br />

spaziale con i 14 reticoli elementari,<br />

ci permette di ottenere 230<br />

distribuzioni, che rappresentano<br />

tutte le possibili combinazioni distributive<br />

che gli atomi possono<br />

assumere nei minerali: i Gruppi<br />

spaziali.<br />

Laue riuscì a dimostrare l’esistenza<br />

del reticolo cristallino,<br />

ottenne sperimentalmente uno<br />

spettro di diffrazione ai raggi X<br />

da un cristallo di blenda, arrivò<br />

alla scoperta che i nodi di un reticolo<br />

cristallino possono essere<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


Campione di<br />

Siderite<br />

(vedi Box)<br />

Mineralogia<br />

composti da atomi non eccitati,<br />

da ioni, non necessariamente<br />

della stessa specie e qualche<br />

volta anche da molecole.<br />

Le forze di coesione della strut-<br />

tura reticolare sono principalmente<br />

di natura elettrostatica, i<br />

legami atomici, come vedremo<br />

più avanti nel testo, danno origine<br />

a delle proprietà caratteristiche,<br />

come conducibilità termica<br />

ed elettrica, durezza, trasparenza,<br />

etc.<br />

Questi legami possono essere di<br />

tipo metallico, covalente, ionico,<br />

a idrogeno, possono presentarsi<br />

tutti dello stesso tipo oppure di<br />

due o più tipi differenti.<br />

Chiameremo osmodesmici i primi,<br />

eterodesmici la combinazione<br />

di più tipi di legame.<br />

Magnesite MgCO 3 e Siderite FeCO 3 sono isotopi,<br />

possono sostituirsi in tutte le proporzioni (vedi foto<br />

sopra: Siderite).<br />

Spieghiamo meglio questo concetto<br />

utilizzando i nostri soliti<br />

mattoncini Lego ed un po’ di immaginazione:<br />

la nostra costruzione<br />

invece di essere tenuta insieme<br />

da “incastri” è mantenuta<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

insieme da cariche elettriche.<br />

Valgono le regole base: cariche<br />

opposte si attraggono, mentre<br />

cariche uguali si respingono; le<br />

differenti specie atomiche hanno<br />

dimensioni variabili.<br />

Legame metallico: la nostra costruzione<br />

è costituita da mattoncini<br />

dello stesso tipo mantenuta<br />

insieme da legami forti: gli elettroni<br />

sono disponibili, cioè possono<br />

muoversi liberamente sopra<br />

la struttura, e circondano la<br />

massa di mattoncini.<br />

Le proprietà caratteristiche dei<br />

materiali che posseggono questo<br />

legame sono: ottima conducibilità<br />

elettrica e termica.<br />

Legame covalente: la nostra costruzione<br />

è simile alla precedente,<br />

i mattoncini sono dello stesso<br />

tipo, mantenuti insieme dal legame<br />

più forte esistente in natura,<br />

gli elettroni non sono disponibili<br />

perché tutti impegnati nei legami.<br />

Ora la nostra costruzione ha proprietà<br />

isolanti, ma la caratteristica<br />

principale è la sua durezza: il<br />

quarzo o il diamante ne sono la<br />

prova.<br />

Legame ionico: è come se nella<br />

nostra costruzione cominciassimo<br />

a mettere dei vincoli: ad<br />

esempio un mattoncino rosso<br />

non può stare accanto ad un altro<br />

mattoncino rosso, ma il mattoncino<br />

adiacente deve essere<br />

di diverso colore.<br />

Gli elettroni sono impegnati nei


legami ma non in modo vincolante,<br />

qualcuno può muoversi<br />

liberamente.<br />

La costruzione avrà una bassa<br />

durezza ed una scarsa conducibilità<br />

elettrica: il sale da cucina<br />

NaCl ne è un ottimo rappresentante.<br />

Il legame idrogeno: è un legame<br />

debole e non costante, è necessario<br />

citarlo per completezza<br />

del discorso, ha caratteri tali da<br />

essere presente solo raramente<br />

nei minerali, questi peraltro molto<br />

comuni in natura.<br />

La costruzione spaziale di un<br />

cristallo dovrebbe essere chiara,<br />

ma quanto appena visto è una<br />

rappresentazione ideale, non<br />

comprensiva di tutti i fenomeni<br />

che danno poi origine all’aspetto<br />

del minerale che dobbiamo<br />

identificare.<br />

L’aspetto finale del nostro campione<br />

può ancora aver subito<br />

differenti modificazioni: la natura<br />

è una vera artista nel riuscire a<br />

creare delle autentiche meraviglie<br />

modellando un’infinita varietà<br />

di forme e giocando con un<br />

arcobaleno di colori.<br />

Oltre a poter giocare con differenti<br />

mattoncini, la natura può<br />

utilizzare nuove variabili come<br />

Pressione e Temperatura.<br />

Queste due nuove variabili danno<br />

origine a vari fenomeni come<br />

il: Polimorfismo<br />

Secondo le differenti condizioni<br />

di Pressione e Temperatura,<br />

Mineralogia<br />

un elemento o un composto, può<br />

presentare una differente distribuzione<br />

spaziale degli atomi.<br />

Il fenomeno del polimorfismo è<br />

proprio delle specie che hanno<br />

subìto riorganizzazioni strutturali<br />

a seguito delle differenti condizioni<br />

di formazione.<br />

La regola base che determina<br />

la possibilità di formazione di<br />

queste nuove strutture è che<br />

esse devono avere la stabilità<br />

maggiore in quelle determinate<br />

condizioni di pressione e temperatura.<br />

Un diverso modo per esprimere<br />

lo stesso concetto è quello del<br />

contenuto energetico:per essere<br />

stabile la struttura deve avere<br />

il minor contenuto di energia in<br />

quelle condizioni di pressione e<br />

temperatura.<br />

Lo stesso minerale può quindi<br />

presentarsi con differenti forme:<br />

queste, ci permettono di acquisire<br />

informazioni importanti sulle<br />

condizioni di Pressione e Tempe-<br />

ratura che ne hanno permesso<br />

la formazione.<br />

Il passaggio da una<br />

struttura ad un’altra può<br />

essere molto veloce,<br />

estremamente lento, reversibile<br />

o irreversibile.<br />

La ricerca ha spesso<br />

tentato di riprodurre in laboratorio<br />

le condizioni ideali per la formazione<br />

di determinati cristalli,<br />

ma in alcuni casi, senza l’ausilio<br />

di sostanze in grado di promuoverne<br />

la formazione (catalizzatori)<br />

non è stato possibile.<br />

Il fenomeno del polimorfismo più<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Per saperne di più<br />

► “Un piccolo corso<br />

di mineralogia”<br />

N. 7 Sett-Nov. 2007


conosciuto e più studiato in assoluto è<br />

quello del carbonio (C): ad alta pressione,<br />

cristallizza con legami covalenti di<br />

forma tetraedrica e dà origine al Diamante,<br />

mentre a bassa Pressione cristallizza<br />

con legami covalenti planari triangolari,<br />

la Grafite.<br />

È curioso notare che i cristalli polimorfi,<br />

una volta formati, generalmente mantengono<br />

inalterata la loro struttura esterna<br />

anche a seguito di cambiamenti delle<br />

condizioni di pressione e temperatura.<br />

È comune trovare il quarzo-α, trigonale<br />

e stabile a Temperatura ambiente, con la<br />

forma prismatica bipiramidale esagonale<br />

del quarzo-β stabile a 870°C.<br />

Isomorfismo<br />

Nella costruzione spaziale del nostro cristallo<br />

ideale abbiamo visto come gli atomi<br />

(i mattoncini costituenti) occupavano<br />

delle posizioni ben precise del reticolo, i<br />

cosiddetti punti nodali. Questi atomi sono<br />

individuati dalla loro formula chimica.<br />

Quindi si deduce che gli atomi della struttura<br />

possono essere tutti della stessa<br />

specie (omogenei) o di specie differenti<br />

(eterogenei): in altre parole due specie<br />

possono cristallizzare secondo la stessa<br />

struttura. Due sostanze si chiamano isostrutturali<br />

se le strutture sono identiche.<br />

Abbiamo anche visto che dal tipo di struttura<br />

derivano molte delle caratteristiche<br />

Mineralogia<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

chimico-fisiche.<br />

La somiglianza delle strutture dal punto<br />

di vista chimico-fisico dà origine al fenomeno<br />

della soluzione solida, cioè la loro<br />

affinità reticolare è talmente elevata che<br />

alcuni atomi del reticolo possono essere<br />

sostituiti in tutte le proporzioni.<br />

La magnesite MgCO3 e la siderite FeCO3<br />

sono isostrutturali, combinate danno una<br />

soluzione solida (Mg,Fe)CO3: tra parentesi<br />

sono indicati gli elementi che possono<br />

avvicendarsi nel reticolo.<br />

La solubilità allo stato solido è particolarmente<br />

influenzata dalle condizioni di<br />

pressione e, soprattutto, di temperatura.<br />

Dopo questa discussione condotta avvalendoci<br />

dei nostri mattoncini Lego,<br />

dovremmo ormai aver compreso che i<br />

minerali, ma in genere ciò che ci circonda,<br />

possiede un suo ordine strutturale:<br />

questa disposizione spaziale è la principale<br />

responsabile delle proprietà chimico-fisiche,<br />

della caratteristica di ottimo<br />

conduttore oppure di isolante sia termico<br />

che elettrico, della durezza o della trasparenza.<br />

Ciò che rende più affascinante lo studio<br />

dei minerali, a mio avviso, è scoprire<br />

come la natura ha giocato con tutte queste<br />

variabili.<br />

Marco Spiga<br />

L’HOBBY DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA<br />

Ti aspetta a dicembre in edicola<br />

Abbonamento: 4 numeri a E 14,00<br />

Pagamento: conto corrente postale 12176228<br />

Intestato a : E.D. <strong>Elettronica</strong> <strong>Didattica</strong><br />

Via Castelbarco, 17 - 23898 IMBERSAGO (LC)<br />

Una piccola Rivista<br />

a cui vale la pena Abbonarsi


Il 22 dicembre, alle 07h e<br />

07m il Sole raggiunge il punto<br />

più basso sull’eclittica per gli<br />

abitanti dell’emisfero boreale:<br />

è il solstizio d’inverno e segna<br />

l’inizio della stagione più fredda<br />

dell’anno. Da quel momento<br />

però, giorno dopo giorno, la<br />

nostra stella ricomincerà a salire<br />

lungo l’eclittica per giungere il<br />

giorno 20 marzo 2008, alle 06h<br />

48m, all’equinozio di primavera.<br />

Nella fredda, ma spesso<br />

tersa atmosfera dei cieli<br />

invernali, brillano alcune fra<br />

le stelle e le costellazioni più<br />

belle e conosciute di tutto il<br />

firmamento.<br />

Al tramonto si rendono<br />

però ancora ben visibili le<br />

costellazioni autunnali: Pegaso<br />

(contraddistinto dal caratteristico<br />

“Grande Quadrato” e da Enif,<br />

stella rosso-arancio che ne indica<br />

il muso), Andromeda (con la<br />

grande galassia a spirale M 31), le<br />

cui tre stelle più brillanti formano<br />

una lunga fila in direzione nordest<br />

(la più occidentale in realtà<br />

Astronomia<br />

Il cielo<br />

d’inverno<br />

LE COSTELLAZIONI DEI MESI INVERNALI<br />

è uno dei vertici del quadrilatero<br />

di Pegaso). La quarta stella di<br />

questa configurazione celeste,<br />

verso est, è Mirfak (o Algenib)<br />

la “lucida” della costellazione di<br />

Perseo, dove spicca lo splendido<br />

“doppio ammasso” h-c Persei.<br />

Continuando questa nostra<br />

“cavalcata” in direzione est ci<br />

si imbatte nella brillantissima<br />

Capella, astro più luminoso del<br />

grande pentagono dell’Auriga.<br />

Senza quasi accorgercene, ora<br />

dopo ora e giorno dopo giorno,<br />

stiamo scivolando dal cielo<br />

autunnale a quello invernale.<br />

Su uno degli spigoli orientali del<br />

pentagono (in particolare quello<br />

inferiore) si trova El Nath, che in<br />

realtà fa parte della costellazione<br />

del Toro, dove brilla la stella<br />

Aldebaran e si rendono visibili<br />

gli ammassi delle Pleiadi e Iadi,<br />

le prime facilmente rintracciabili<br />

sotto la costellazione di Perseo.<br />

Sotto il Toro ecco comparire<br />

Orione (con la nebulosa M 42 e<br />

un gruppo di tre stelle poste in<br />

fila in direzione nord-est). A est<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


Astronomia<br />

di Orione compaiono i Gemelli,<br />

facilmente identificabili dalla<br />

presenza di Castore e Polluce<br />

poste sui due vertici orientali<br />

del quadrilatero formato dalle<br />

stelle più luminose della<br />

costellazione. Usando come<br />

allineamento le tre sopracitate<br />

stelle di Orione, e muovendosi<br />

verso sud-est, vedremo<br />

comparire, sull’orizzonte, Sirio,<br />

la stella più luminosa dell’intero<br />

firmamento.<br />

Ma le ore passano e così<br />

da est compaiono il Cancro<br />

(formato da stelle molto deboli<br />

dove spicca però l’ammasso<br />

aperto “Presepe” - M 44) e il<br />

Leone con la brillante stella<br />

Regolo. E mentre salgono<br />

sempre più verso lo zenit l’Orsa<br />

Maggiore e il “Grande Carro”,<br />

si incomincia a sentire profumo<br />

di primavera….<br />

Per quanto riguarda il nostro<br />

Sistema Solare, il Sole, il 18<br />

dicembre passa da Ofiuco in<br />

Sagittario, il 20 gennaio (2008)<br />

in Capricorno, il 16 febbraio<br />

in Acquario e il 12 marzo in<br />

Pesci.<br />

La Luna sarà nuova nei<br />

seguenti giorni: 9 dicembre,<br />

8 gennaio (2008), 7 febbraio<br />

e 7 marzo. Primo Quarto il 17<br />

dicembre, 15 gennaio (2008),<br />

14 febbraio e 14 marzo.<br />

Plenilunio il 24 dicembre, 22<br />

gennaio, 21 febbraio e 21<br />

marzo. Ultimo Quarto l’1 e 31<br />

dicembre, 30 gennaio (2008),<br />

29 febbraio e 29 marzo.<br />

Da segnalare due interessanti<br />

0 L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

fenomeni che riguardano la<br />

Luna.<br />

Il 21 dicembre sarà in<br />

congiunzione con l’ammasso<br />

delle Pleiadi e tra le 22h 30m<br />

e le 23h 30m occulterà la stella<br />

19 Tauri (il fenomeno sarà<br />

però visibile soltanto nell’Italia<br />

Settentrionale e in parte di<br />

quella Centrale - per esempio a<br />

Firenze ma non a Roma).<br />

Il 21 febbraio (2008) si potrà<br />

invece osservare un’eclisse<br />

totale di Luna nei seguenti orari:<br />

• Inizio penombra: 01h<br />

36m<br />

• Inizio ombra: 02h 43m<br />

• Inizio totalità: 04h 01m<br />

• Fase massima: 04h 26m<br />

• Fine totalità: 04h 50m<br />

• Fine ombra: 06h 08m<br />

• Fine penombra: 07h<br />

15m<br />

Segnaliamo inoltre i pianeti<br />

identificabili a occhio nudo.<br />

Mercurio sarà visibile al<br />

tramonto dall’1 gennaio al<br />

4 febbraio (il 7 gennaio da<br />

Sagittario in Capricorno, il 4<br />

febbraio in Acquario) e al mattino<br />

dall’8 febbraio al 28 marzo<br />

(il 13 febbraio da Acquario in<br />

Capricorno e il 12 marzo ancora<br />

in Acquario).<br />

Venere sarà osservabile al<br />

mattino (l’11 dicembre da Vergine<br />

in Bilancia, l’1 gennaio 2008 in<br />

Scorpione, il 5 gennaio in Ofiuco,<br />

il 21 gennaio in Sagittario, il 17


febbraio in Capricorno e il 10<br />

marzo in Acquario).<br />

Marte, il “pianeta rosso”, è visibile<br />

per tutta la notte a dicembre<br />

e gennaio (2008). In seguito<br />

la sua visibilità gradatamente<br />

diminuisce ed è osservabile<br />

soltanto nelle ore serali (il 30<br />

dicembre da Gemelli in Toro e il<br />

5 marzo 2008 in Gemelli).<br />

Giove visibile alla sera fino a<br />

metà dicembre in Sagittario<br />

(costellazione nella quale rimane<br />

per tutto il 2008). Riappare al<br />

mattino nella seconda settimana<br />

Astronomia<br />

di gennaio (2008) e piano piano<br />

la sua visibilità aumenta.<br />

Saturno è visibile in Leone<br />

(costellazione nella quale rimane<br />

per tutto il 2008) per gran parte<br />

della notte. Poi la sua visibilità<br />

aumenta (da metà febbraio sino<br />

a fine marzo può praticamente<br />

essere osservato per tutta la<br />

notte).<br />

Luigi Viazzo<br />

Dati astronomici tratti<br />

dall’agenda il Cielo, Drioli<br />

Editore (www.drioli.it)<br />

concorso “catch a star 2008”<br />

E’ alla 6° edizione il concorso internazionale riservato agli studenti europei<br />

Scade il 29 febbraio 2008 il termine per la presentazione dei progetti per<br />

il concorso Catch a Star 2008. Il concorso è organizzato dall’ESO (European<br />

Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere)<br />

e l’EAAE (European Association for Astronomy Education). I partecipanti<br />

possono scegliere tra tre differenti possibilità di partecipazione:<br />

1 Catch a Star Researchers: un progetto scritto in inglese su un argomento<br />

di astronomia. I vincitori verranno scelti da una giuria internazionale.<br />

2 Catch a Star Adventurers: il progetto, sempre di astronomia, può essere<br />

scritto in una delle lingue della Comunità europea. I vincitori saranno sorteggiati.<br />

3 Catch a Star Artists: la partecipazione avviene tramite la presentazione di<br />

un lavoro artistico. I vincitori verranno selezionati dal pubblico attraverso un<br />

voto telematico (via internet).<br />

info: www.eso.org/catchastar/<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


HOBBY<br />

SCIENZA<br />

1° FIERA della scienza<br />

della tecnica<br />

delle scienze naturali e<br />

degli strumenti scientifici<br />

19-20<br />

APRILE<br />

2008<br />

Parco<br />

Esposizioni<br />

Novegro Milano Linate Aeroporto ✈<br />

w w w . p a r c o e s p o s i z i o n i n o v e g r o . i t


<strong>Elettronica</strong> - Robotica<br />

Costruiamo un<br />

Robot<br />

(parte quarta)<br />

PROgRAMMABILE IN BASIC<br />

Dopo aver preparato e installato nel PC tutto il software necessario<br />

(descritto nella scorsa puntata), iniziamo ora a “scrivere” i primi programmi<br />

e a testare le varie risorse offerte dal Robot.<br />

Procedura di programmazione<br />

La procedura per programmare il Robot è la seguente ed è valida<br />

per tutti i listati elencati da qui in poi. Per questo motivo la riportiamo<br />

una sola volta:<br />

• Aprire sul PC l’ambiente Microcode Studio;<br />

• Scrivere nella finestra i programmi elencati di seguito;<br />

• Inserire 4 batterie AA nel Robot;<br />

• Collegare la seriale del PC alla porta Download del Robot;<br />

• Portare il selettore Power su ON, il Robot viene alimentato;<br />

• Premere il pulsante Mode, il led rosso PGM si illumina;<br />

• Cliccare sul bottone Compila e Programma di Microcode Studio;<br />

• Premere il pulsante Mode, il led verde RUN si illumina e il PIC<br />

inizia ad eseguire i comandi che gli abbiamo inviato.<br />

Controllare i diodi LED<br />

Il Robot dispone di 3 led rossi collegati ad altrettanti pin del PIC da<br />

un lato e a massa, tramite una resistenza di limitazione della corrente<br />

da 510 ohm, dall’altro. Portando uno di questi pin del micro<br />

al valore logico 1 (coincide con<br />

+5V) il relativo LED si accende.<br />

Tramite questo semplice listato i<br />

3 LED si illumineranno uno dopo<br />

l’altro ad intervalli di mezzo secondo.<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


<strong>Elettronica</strong> - Robotica<br />

‘ File : a0103.bas<br />

‘ Description : Basic 3-dots running light<br />

@ DEVICE PIC16F877,HS_OSC ‘ Use PIC16F877 and HS Oscilator<br />

DEFINE OSC 20 ‘ Use Oscillator 20 MHz<br />

TRISB = %11000111 ‘ RB3,RB4,RB5 --> OUTPUT<br />

LOOP:PORTB = %00001000 ‘ LED at RB3 --> ON<br />

PAUSE 500 ‘ Delay Time 0.5 Sec<br />

PORTB = %00010000 ‘ LED at RB4 --> ON<br />

PAUSE 500 ‘ Delay Time 0.5 Sec<br />

PORTB = %00100000 ‘ LED at RB5 --> ON<br />

PAUSE 500 ‘ Delay Time 0.5 Sec<br />

GOTO LOOP<br />

Leggere lo stato dei due pulsanti<br />

Il robot contiene due piccole basette con altrettanti pulsanti. Ogni<br />

pulsante di tipo normalmente aperto, prevede in serie un diodo LED<br />

con resistenza di limitazione e una resistenza di pull-up da 10K. Di<br />

seguito lo schema elettrico della schedina.<br />

Per sapere se il pulsante viene premuto<br />

usiamo il comando Basic IF ... THEN.<br />

Quando si preme il pulsante il buzzer<br />

emette una nota, un beep. Colleghiamo<br />

la schedina alla porta RA0 e impostiamo<br />

il Port A come ingresso digitale.<br />

Con l’istruzione ADCON1 = $07, disabilitiamo<br />

il convertitore analogico che<br />

per default è abilitato sul Port A.<br />

‘ File : a0104.bas<br />

‘ Description : Reading digital input via switch board<br />

@ DEVICE PIC16F877,HS_OSC ‘ Use PIC16F877 and HS Oscilator<br />

DEFINE OSC 20 ‘ Use Oscillator 20 MHz<br />

ÄDCON1 = $07 ‘ Set PORTA & PORTE --> Digital I/O<br />

LOOP: IF PORTA.0 = 0 THEN ‘ Test Switch at RA0 Press ?<br />

FREQOUT PORTA.4,300,1000 ‘ Show Sound on Piezo 0.3 Sec<br />

ENDIF<br />

GOTO LOOP ‘ Test Again<br />

Visualizzare un messaggio sul display LCD<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Il display LCD viene controllato<br />

tramite 6 linee del PIC: 4 linee per<br />

il bus dati, una per il segnale di<br />

Enable e una per dire al display se<br />

stiamo inviando un comando o un<br />

carattere da visualizzare (pin RS).<br />

Qui accanto lo schema elettrico.


<strong>Elettronica</strong> - Robotica<br />

Il PicBasic prevede una serie di comandi di inizializzazione da inviare al display per<br />

informarlo, ad esempio, sul tipo di bus dati, sul <strong>numero</strong> di righe, etc. Questa inizializzazione<br />

va eseguita una sola volta all’inizio del programma. Fatto questo possiamo<br />

subito inviare i caratteri da visualizzare racchiusi tra virgolette oppure dei comandi. In<br />

quest’ultimo caso, dobbiamo inviare prima il <strong>numero</strong> FE per informare il compilatore<br />

che il prossimo dato è un comando.<br />

‘ File : a0105.bas<br />

‘ Description : Show message on LCD module<br />

@ DEVICE PIC16F877,HS_OSC ‘ Use PIC16F877 and HS Oscilator<br />

DEFINE OSC 20 ‘ Use Oscillator 20 MHz<br />

DEFINE LCD_DREG PORTD ‘ Set LCD Data port<br />

DEFINE LCD_DBIT 4 ‘ Set starting Data bit (0 or 4) if 4-bit bus<br />

DEFINE LCD_RSREG PORTC ‘ Set LCD Register Select port<br />

DEFINE LCD_RSBIT 0 ‘ Set LCD Register Select bit<br />

DEFINE LCD_EREG PORTC ‘ Set LCD Enable port<br />

DEFINE LCD_EBIT 5 ‘ Set LCD Enable bit<br />

DEFINE LCD_BITS 4 ‘ Set LCD bus size (4 or 8 bits)<br />

DEFINE LCD_LINES 2 ‘ Set number of lines on LCD<br />

DEFINE LCD_COMMANDUS 2000 ‘ Set command delay time in us<br />

DEFINE LCD_DATAUS 50 ‘ Set data delay time in us<br />

Main: LCDOUT $FE,$01 ‘ Send Command To Clear Screen<br />

LCDOUT “Innovative” ‘ Show Text on Line 1<br />

LCDOUT $FE,$C0 ‘ Set Cursor on Line 2<br />

LCDOUT “Experiment” ‘ Show Text on Line 2<br />

Per regolare il contrasto agire sul<br />

trimmer indicato dalla freccia.<br />

Comunicare serialmente con il PC<br />

Il Robot dispone di una periferica seriale il cui<br />

schema elettrico è riportato qui a fianco.<br />

Come terminale per lo scambio dei dati lato PC possiamo<br />

utilizzare il popolare Hyper Terminal di Windows<br />

oppure quello previsto in Microcode Studio.<br />

Nel primo caso cliccare sull’icona Hyper Terminal<br />

e configurarlo con i seguenti parametri:<br />

9600 8N1 e nessun controllo di flusso.<br />

Il terminale di Microcode Studio, denominato<br />

Serial communication, si<br />

apre cliccando sulla relativa icona,<br />

anche in questo caso impostare i parametri<br />

sopra riportati.<br />

Il compilatore PICBasic Pro prevede<br />

diversi comandi relativi<br />

alla comunicazione seriale, quali:<br />

SEROUT SEROUT2 HSE-<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


ROUT SERIN SERIN2 HSERIN. La scelta del comando dipende dal tipo di applicazione,<br />

per la descrizione dettagliata consultare il manuale del compilatore.<br />

In questa pagina, supponiamo di utilizzare la seriale hardware (HSEROUT, HSERIN),<br />

ovvero la porta UART o USART disponibile nel PIC. Di seguito un listato in grado di<br />

visualizzare su Hyper Terminal del PC una scritta e il valore decimale di una variabile.<br />

‘ File : a0108.bas<br />

‘ Description : Send serial data to computer by HSEROUT command<br />

@ DEVICE PIC16F877,HS_OSC ‘ Use PIC16F877 and HS Oscilator<br />

DEFINE OSC 20 ‘ Use Oscillator 20 MHz<br />

DEFINE HSER_RCSTA 90h ‘ Set receive register to receiver enabled<br />

DEFINE HSER_TXSTA 20h ‘ Set transmit register to transmitter enabled<br />

DEFINE HSER_BAUD 2400 ‘ Set baud rate<br />

A VAR BYTE A = 0 ‘ Start A with 0<br />

Main: HSEROUT [“Innovative “] ‘ Show Text in String<br />

HSEROUT [“Experiment “,DEC A,$0D,$0A] ‘ Show String and Decimal<br />

Number<br />

A = A+1 ‘ increment A<br />

GOTO MAIN<br />

Ora, un listato che legge un dato seriale proveniente dal computer, lo modifica applicando<br />

una routine matematica (sommiamo 3) e invia il risulatato al PC. In questo<br />

caso, lato PC, usiamo il Serial Communication di Microcode Studio.<br />

‘ File : a0111.bas<br />

‘ Description : Receive serial data from computer by HSERIN<br />

command<br />

@ DEVICE PIC16F877,HS_OSC ‘ Use PIC16F877 and HS<br />

Oscilator<br />

DEFINE OSC 20 ‘ Use Oscillator 20 MHz<br />

DEFINE HSER_RCSTA 90h ‘ Set receive register to receiver<br />

enabled<br />

DEFINE HSER_TXSTA 20h ‘ Set transmit register to transmitter<br />

enabled<br />

DEFINE HSER_BAUD 2400 ‘ Set baud rate<br />

DAT VAR BYTE<br />

LOOP: HSERIN [DAT] ‘ Recieve Data 9 Byte Save To DAT<br />

DAT = DAT + 3<br />

HSEROUT [DAT] ‘ Send Back To Serial<br />

GOTO LOOP ‘ Again<br />

Carlo Vignati<br />

Per saperne di più<br />

<strong>Elettronica</strong> - Robotica<br />

► “Costruiamo un robot (parte prima) - caratteristiche di un RoboPICA”<br />

N. 5 Mar.-Mag. 2007<br />

► “Costruiamo un robot (parte seconda) - costruzione meccanica di un RoboPICA”<br />

N. 6 Giu.-Ago. 2007<br />

► “Costruiamo un robot (parte terza) - compilazione”<br />

N. 7 Sett.-Nov. 2007<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


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nel circuito delle fiere e mostre dell’elettronica. Oltre ai libri dedicati all’elettronica,<br />

al radiantismo e alle energie alternative e rinnovabili, occorre segnalare due<br />

nuove collane: la prima dedicata agli elettromedicali e la seconda alla fisica. Nella<br />

collana dedicata alla fisica particolare interesse è riservato all’energia nucleare.<br />

Collana Fisica:<br />

▫ Gli acceleratori per fisica nucleare<br />

▫ I quanti di Planck<br />

▫ La relatività<br />

▫ L’atomo<br />

▫ Meccanica ondulatoria e quantistica<br />

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Lampada d’ingrandimento<br />

a luce fredda<br />

Lente rotonda in vetro.<br />

Braccio doppio in acciaio bilanciato da<br />

molle. Coperchio antipolvere per la lente.<br />

Morsetto da tavolo per fissaggio.<br />

Lampada neon 22W.<br />

Interruttore a bilanciere alloggiato nella<br />

testata. Alimentazione 220V.<br />

Diametro lente: 130 mm<br />

Ingrandimento: 3 diottrie<br />

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Astronomia<br />

La testa<br />

di cavallo<br />

La nebulosa oscura Barnard 33,<br />

meglio conosciuta come Testa di<br />

Cavallo, si trova nella costellazione<br />

di Orione ad una distanza<br />

da noi di 1600 anni luce. Sullo<br />

sfondo la luminosità della nebulosa<br />

IC 434, in basso a sinistra<br />

la nebulosa a riflessione NGC<br />

2023 (denominata Lump Star)<br />

una delle più brillanti sorgenti<br />

fluorescenti di idrogeno molecolare<br />

presente in cielo. La prima<br />

foto della nebulosa risale al<br />

1888 presa dall’Harvard College<br />

Observatory (Cambridge, Mas-<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

NEBuLOSA BARNARD 33<br />

sachusetts USA). La Testa di<br />

Cavallo viene ritenuta un globulo<br />

di Bok in formazione ossia una di<br />

quelle particolari nubi oscure formate<br />

da gas e polveri molto dense<br />

in cui sta avvenendo il processo<br />

della formazione stellare e<br />

prendono il nome dall’astronomo<br />

olandese (naturalizzato statunitense)<br />

Bart J. Bok (1906-1983)<br />

che per primo le osservò e le<br />

descrisse nella metà degli anni<br />

Quaranta del secolo scorso.<br />

Orione (il Cacciatore, in latino<br />

Orion) è una delle attuali 88 costellazioni<br />

(stabilite e adottate<br />

dall’International Astronomical<br />

Union IAU nel 1930) con cui è<br />

suddivisa la sfera celeste. Fu<br />

l’astronomo belga Eugène Joseph<br />

Delporte (1882-1955) ha<br />

fissare i confini delle costellazioni<br />

moderne seguendo linee di<br />

ascensione retta e declinazione<br />

valide per l’epoca B1875,0 e che<br />

espose nell’opera Délimitation


scientifique des constellations<br />

(1930).<br />

Il New General Catalogue NGC,<br />

citato, venne redatto e pubblicato,<br />

nel 1888, dall’astronomo danese<br />

Johan Ludwig Emil Dreyer<br />

(1852-1926) cui fecero seguito<br />

due supplementi denominati Index<br />

Catalogue IC I (1895) e IC<br />

II (1908). Nell’insieme il catalogo<br />

contiene oltre 13000 oggetti del<br />

profondo cielo (nebulose, ammassi<br />

stellari, galassie, etc.).<br />

L’acquisizione dell’immagine è<br />

stata effettuata il 27 dicembre<br />

Astronomia<br />

2006 da Giancarlo Fagioli e Michele<br />

T. Mazzucato mediante<br />

l’utilizzo del telescopio riflettore<br />

Marcon da 600 mm f/4 a configurazione<br />

ottica Newton-Cassegrain<br />

con camera CCD Apogee<br />

Alta U6 dall’Osservatorio Astronomico<br />

di Pian dei Termini. L’immagine,<br />

somma di 46 frame con<br />

tempo di integrazione di 60 secondi,<br />

è stata elaborata da Giancarlo<br />

Fagioli mediante software<br />

Photoshop.<br />

Michele T. Mazzucato<br />

aLcune iniziative deL museo deLLa matematica<br />

“iL giardino di archimede” di Firenze<br />

Domenica 2 dicembre 2007<br />

“Origami di Natale”<br />

Ore 15.30 – 19.00 laboratorio di piegatura<br />

della carta<br />

Ore 17.00 visita guidata<br />

Laboratori, mostre e tanta interattività.<br />

Domenica 3 febbraio 2008<br />

“Per una volta … la musimatica delle tabelline”<br />

ore 16.00 visita guidata<br />

ore 17.00 le tabelline in musica:<br />

incontro – spettacolo a cura dell’associazione<br />

SphinX e GorgO’<br />

Info e per la conferma degli eventi:<br />

Il Giardino di Archimede<br />

Via S. Bartolo a Cintoia 19/a<br />

50142 Firenze<br />

tel. 055-7879594; fax 055-7333504<br />

www.archimede.ms<br />

Domenica 13 gennaio 2008<br />

“Alla scoperta delle scritture segrete”<br />

Ore 16.00 visita guidata<br />

Ore 17.00 giochiamo con la<br />

crittografia per grandi e piccoli<br />

Domenica 2 marzo 2008<br />

“Origami di Pasqua”<br />

Ore 15.30 – 19.00 laboratorio di<br />

piegatura della carta<br />

Ore 17.00 visita guidata<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


Fino al 6 gennaio<br />

2008<br />

Una mostra evento sull’evoluzione<br />

dell’uomo con un approccio interdisciplinare<br />

ed allestimenti interattivi<br />

in grado di catturare l’attenzione del<br />

visitatore attraverso supporti grafici e<br />

didattici, suoni, odori, exibit interattivi,<br />

oggetti d’arte e reperti archeologici e<br />

antropologici. L’esposizione fa interagire<br />

discipline importanti come l’antropologia,<br />

la paleontologia, l’archeologia,<br />

la genetica, l’arte, la zoologia.<br />

Un comitato scientifico internazionale<br />

“i moti deLL’ingegno” meccanica meccatronica roBotica<br />

Mostra interattiva al Museo della Bilancia di Campogalliano<br />

E’ in programma fino al 8 giugno 2008 la mostra interattiva “I MOTI DEL-<br />

L’INGEGNO” presso il Museo della Bilancia di Campogalliano (MO). Attraverso<br />

video ed exibit interattivi la mostra analizza la meccanica, sia come<br />

costruzione di macchine e strumenti, sia come attività scientifica. Il percorso<br />

espositivo prevede nella sede del museo la possibilità di osservare ingranaggi,<br />

leve, carrucole, robot, motoriduttori ed altri ingegnosi strumenti. Presso<br />

l’oratorio San Rocco, sede distaccata, vengono proposte due ambientazioni<br />

legate alla meccanica: l’officina e l’ufficio tecnico. Particolare attenzione è<br />

dedicata alla storia e all’attualità della lavorazione dei metalli, importante<br />

attività produttiva locale.<br />

Info:<br />

Museo della Bilancia<br />

Via Garibaldi 34/A<br />

41011 Campogalliano (MO)<br />

infomuseo@museodellabilancia.it<br />

www.museodellabilancia.it<br />

Musei e Mostre<br />

Al Museo Tridentino di Scienze Naturali<br />

continua la mostra interattiva<br />

“La scimmia nuda.<br />

storia naturaLe deLL’umanità”<br />

0 L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

di elevatissimo profilo e la collaborazione<br />

speciale del celebre zoologo<br />

Desmond Morris rendono questa mostra<br />

un evento da non perdere.<br />

Info:<br />

Museo Tridentino di Scienze Naturali<br />

Via Calepina, 14<br />

38100 Trento<br />

tel. 0461 – 270311<br />

www.mtsn.tn.it


Matematica<br />

Come si<br />

calcola... il tempo<br />

siderale locale<br />

La Terra effettua un moto di rotazione<br />

attorno al proprio asse<br />

in un giorno la cui durata viene<br />

determinata misurando il tempo<br />

impiegato a fare ritornare un medesimo<br />

punto nella stessa posizione<br />

rispetto alle stelle oppure<br />

al Sole. Nel primo caso si avrà<br />

il giorno siderale, nel secondo il<br />

giorno solare. La Terra, inoltre,<br />

effettua anche un moto di rivoluzione<br />

intorno al Sole la cui azione,<br />

combinata con il moto di rotazione,<br />

fa si che il giorno solare<br />

(che dura 24h) sia più lungo del<br />

giorno siderale (che dura 23h<br />

56m 04.091s) di circa 4 minuti.<br />

In astronomia il tempo siderale<br />

è strettamente collegato con<br />

l’ascensione retta. Questa è la<br />

distanza angolare sulla sfera celeste,<br />

misurata in senso antiorario<br />

lungo l’equatore celeste, dal<br />

primo punto d’Ariete (punto γ o<br />

punto equinoziale di primavera)<br />

al cerchio orario passante per il<br />

corpo celeste. Insieme alla de-<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

clinazione costituisce il sistema<br />

di coordinate equatoriali celesti<br />

(AR; δ).<br />

La conoscenza del tempo siderale,<br />

che rappresenta l’angolo<br />

orario del punto gamma,<br />

ci permette di conoscere dove<br />

si trova, in un dato istante, un<br />

qualsiasi corpo celeste. Il tempo<br />

siderale locale indica l’ascensione<br />

retta che sta passando<br />

in quel momento sul meridiano<br />

celeste locale. La differenza angolare<br />

tra l’ascensione retta AR<br />

di un corpo celeste e il tempo siderale<br />

locale TSL, chiamata angolo<br />

orario H dell’oggetto, indica<br />

quanto il corpo celeste si trova<br />

lontano dal meridiano celeste locale.<br />

Quindi se un corpo celeste<br />

ha, per esempio, un’ascensione<br />

retta di 12h 30m 10s lo stesso<br />

corpo sarà sul meridiano celeste<br />

locale alle ore 12h 30m 10s di<br />

tempo siderale locale. Si hanno<br />

le seguente relazioni TSL= AR +<br />

H e H= TSL – AR, inoltre, se H=


Matematica<br />

0 (oggetto in meridiano) allora<br />

TSL = AR.<br />

Come esempio applichiamo le<br />

formule per un luogo che si trova<br />

a 6 gradi di longitudine est da<br />

Greenwich alle ore 10:00 di TU<br />

locali del 10 aprile 2007, otteniamo:<br />

T= 1.072703628 TS=<br />

107.549574589 TSL Greenwich =<br />

23.217169203 ore<br />

TSL luogo = 354.257538047 gradi<br />

= 23.617169203 ore = 23h 37m<br />

01.81s<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Pertanto, per quel luogo, data<br />

e ora un corpo celeste con 23h<br />

37m 01.81s di ascensione retta<br />

si troverà sul meridiano celeste<br />

locale.<br />

Con valori di ascensione retta<br />

minori o maggiori del tempo siderale<br />

locale il corpo si troverebbe,<br />

rispettivamente, a ovest (oggetto<br />

già passato sul meridiano)<br />

o a est (l’oggetto deve ancora<br />

passare sul meridiano) rispetto<br />

al meridiano celeste locale.<br />

Michele T. Mazzucato<br />

nuova area eLicotteri aL museo nazionaLe deLLa scienza e deLLa<br />

tecnoLogia “Leonardo da vinci” di miLano<br />

Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci è<br />

visitabile la nuova area dedicata agli elicotteri. La nuova area elicotteri allestita<br />

in partnership con AgustaWestland fa parte della sezione dedicata ai<br />

trasporti aerei.<br />

Info:<br />

www.museoscienza.org<br />

info@museoscienza.it


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acciaio bilanciato da molle. Morsetto da tavolo per fissaggio. Luce<br />

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POSTA all’indirizzo: E.D. <strong>Elettronica</strong> <strong>Didattica</strong> C.P. 87 - 23898 Imbersago (LC)<br />

e-mail: elettronica.didattica@promo.it<br />

Spese postali e 4,75 Ordine minimo e 40,00<br />

Pagamento in contrassegno


micromeeting 2007,<br />

una Lunga storia<br />

Pieve di Cusignano (PR)<br />

Si è svolta domenica 21 Ottobre<br />

a Pieve di Cusignano<br />

(PR) presso l’agriturismo “IL<br />

CERRETO” la XI edizione del<br />

micromeeting, l’incontro di micros<strong>copia</strong><br />

amatoriale. Nata da<br />

un’idea di Umberto Bocca è la<br />

rassegna a cadenza annuale<br />

da più anni organizzata in Italia.<br />

Un meeting ormai diventato<br />

un punto di riferimento per<br />

Divulgare la Scienza<br />

gli appassionati di micros<strong>copia</strong>. La giornata, tutta dedicata al microscopio e all’ottica,<br />

si tiene in un bel agriturismo nell’appenino parmense. Già dalle prime ore della mattinata<br />

sono arrivati vari gruppi di microscopisti da più parti d’Italia. All’interno della sala<br />

dedicata alla manifestazione si sono potuti osservare microscopi nuovi ed usati, accessori<br />

per micros<strong>copia</strong>, strumenti scientifici, esperimenti. Era possibile utilizzare le<br />

attrezzature esposte per l’osservazione dei propri vetrini. Ogni spazio espositivo, unico<br />

ed originale, esprimeva l’interesse per i vari aspetti della micros<strong>copia</strong>, dal classico<br />

microscopio per biologia allo stereomicroscopio. Il meeting è un momento importante<br />

di scambio di informazioni e opinioni, sia per nuovi appassionati sia per coloro che<br />

da molti anni dedicano le loro serate allo studio dell’infinitamente piccolo.<br />

un BimestraLe dedicato aLLa diFFusione deLLa matematica<br />

“X la Tangente” è il nome del nuovo bimestrale dedicato alla divulgazione<br />

della matematica. Si tratta di una pubblicazione con un approccio<br />

interdisciplinare ricca di immagini, articoli e dossier. La trattazione della<br />

matematica parte da esempi e situazioni concrete per poter coinvolgere<br />

il lettore ed interessarlo nel processo di apprendimento informale della<br />

materia. Completa la rivista un ampio spazio dedicato ai giochi che tanto<br />

interessano gli appassionati di matematica. Il costo per un <strong>numero</strong> è di<br />

euro 4,90, mentre l’abbonamento annuale per sei numeri è di euro 25,00<br />

Info: Segreteria di redazione - Dipartimento di Matematica “F. Enriques”<br />

Università degli Studi di Milano<br />

Via Saldini, 50 - Milano<br />

redazione@perlatangente.it www.perlatangente.it<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Prossimo appuntamento<br />

Ottobre 2008


Nuovo Quesito<br />

a pag. 46<br />

Concorsi<br />

COMPLIMENTI !!!!<br />

alla gentile signora<br />

Maddalena Basile di Foggia, vincitrice del concorso pubblicato<br />

sul n. 7 Sett.-Nov. ‘07.<br />

Lo strumento è un<br />

SERIMETRO<br />

(come si può vedere dalla<br />

targa), come affermato dalla<br />

sig.ra Maddalena “serve per<br />

misurare la resistenza di un<br />

filo di seta alla trazione”.<br />

Concorso annuale “Premio Cesare Bonacini”<br />

riservato alle scuole secondarie di I° e II° grado.<br />

Anno scolastico 2007 - 2008<br />

Scade il 16 maggio 2008 il 31° concorso annuale “Premio Cesare Bonacini”,<br />

riservato a gruppi di studenti, almeno tre, oppure intere classi con i rispettivi<br />

insegnanti.<br />

• ll concorso è riservato alle scuole secondarie di I° grado. Il tema del concorso<br />

è “Luce, colore e visione del mondo: lo spettro del visibile e la percezione<br />

dei colori, ovvero esperimenti ed indagini qualitative sui colori del<br />

mondo”. Il concorso è organizzato dall’Associazione per l’Insegnamento della<br />

Fisica e l’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali.<br />

Info:<br />

Associazione per l’Insegnamento della Fisica www.a-i-f.it<br />

l’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali www.anisn.it<br />

• Il concorso è riservato alle scuole secondarie di 2° grado. Il tema del<br />

concorso è “La ripresa cine-fotografica come strumento per capire,<br />

analizzare e misurare fenomeni fisici”. Il concorso è organizzato<br />

dall’Associazione per l’Insegnamento della Fisica.<br />

Info:<br />

Associazione per l’Insegnamento della Fisica www.a-i-f.it<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


ConCorso per i Lettori<br />

Un nuovo quesito per i nostri lettori<br />

COS’E’ E A COSA SERVE<br />

QUESTO STRUMENTO?<br />

Saranno premiate le prime due risposte<br />

corrette.<br />

1° premio: abbonamento per un anno<br />

+ monografia “Le lenti d’ingrandimento”<br />

+ monografia “Il microscopio per tutti”<br />

2° premio: abbonamento per un anno<br />

Concorso<br />

INDOVINA<br />

INDOVINELLO ...<br />

Inviare le risposte a:<br />

elettronica.didattica@promo.it<br />

Fax: 039 9920107<br />

I nomi dei vincitori saranno pubblicati sul <strong>numero</strong> 9 Mar.- Mag.’08<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica


L’Hobby in Mostra<br />

Come passare una piaCevole giornata tra Fiere e mostre<br />

EVENTO QuANDO DOVE INFO<br />

Verona Mineral Show<br />

geo + Shop<br />

30 Novembre ‘07<br />

1/2 Dicembre ‘07<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Verona www.veronamineralshow.com<br />

grande Fiera dell’<strong>Elettronica</strong> 1/2 Dicembre ‘07 Forlì www.blunautilus.it<br />

Borsa Scambio<br />

giocattoli e Modellismo<br />

Elettron<br />

Mostra mercato + Mercatino<br />

MARC<br />

Mostra mercato attrezzature<br />

radioamatoriali e<br />

componentistica<br />

Hardware Software<br />

Ricezione satellitare<br />

Editoria specializzata<br />

Radio d’epoca<br />

Radiant and Silicon<br />

Rassegna di <strong>Elettronica</strong>,<br />

Informatica e Radiantismo<br />

Miniaturitalia<br />

Miniature e Case di Bambola<br />

9 Dicembre ‘07 Novegro (MI)<br />

8/9 Dicembre ‘07 Chiuduno (BG)<br />

15/16 Dicembre ‘07 Genova<br />

26/27 Gennaio ‘08 Novegro (MI)<br />

2/3 Febbraio ‘08 Milano<br />

Parco Esposizioni di Novegro<br />

Segrate (MI)<br />

www.parcoesposizioninovegro.it<br />

www.centrofierachiuduno.it<br />

www.afi2006.org<br />

info@studio-fulcro.it<br />

www.studio-fulcro.it<br />

Parco Esposizioni di Novegro<br />

Segrate (MI)<br />

www.parcoesposizioninovegro.it<br />

Presso<br />

Hotel Michelangelo<br />

Via Scarlatti, 33<br />

www.miniaturitalia.it<br />

info@miniaturitalia.it<br />

La redazione non assume alcuna responsabilità per la correttezza dei dati segnalati. Si invita a verificare direttamente presso gli organizzatori.<br />

Se organizzate una mostra mercato, una mostra scambio o un evento di carattere tecnico scientifico e<br />

hobbistico inviateci le relative informazioni e saremo lieti di pubblicarle.<br />

concorso in onore di edoardo amaLdi<br />

Scade il 30 giugno 2008 il concorso dedicato allo scienziato e uomo di cultura<br />

Edoardo Amaldi. Il concorso è rivolto a giovani ricercatori e giovani insegnanti<br />

laureatisi a partire dal 1990. L’oggetto del concorso è un lavoro di ricerca<br />

riguardante l’opera scientifica di Edoardo Amaldi. Il concorso è organizzato<br />

dall’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, la Fondazione Edoardo<br />

Amaldi e il dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma.<br />

Info:<br />

Associazione per l’Insegnamento della Fisica www.a-i-f.it


L’Hobby della Scienza e della Tecnica<br />

L’hOBBy DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA<br />

Trimestrale Anno II <strong>numero</strong> 8 - dicembre 2007 - febbraio 2008<br />

Iscritto al Tribunale di Lecco, n° 1/06 del 3 febbraio 2006<br />

Editore: E.D. <strong>Elettronica</strong> <strong>Didattica</strong>, via Castelbarco, 17<br />

23898 Imbersago (LC)<br />

Direttore responsabile: Massimo Roncati<br />

hanno collaborato a questo <strong>numero</strong>: Duilio Curradi, Laura Fratello, Oronzo Mauro, Michele T. Mazzucato, Alberto Monico,<br />

Massimo Roncati, Marco Spiga, Gian Luigi Tironi, Luigi Viazzo, Carlo Vignati<br />

Immagini: Duilio Curradi, Laura Fratello, Michele T. Mazzucato, Alberto Monico, Massimo Roncati, Marco Spiga,<br />

Carlo Vignati<br />

Progetto grafico: Laura Fratello<br />

Redazione: E.D. <strong>Elettronica</strong> <strong>Didattica</strong>, C.P. 87, 23898 Imbersago (LC) -<br />

Tel/Fax 039/9920107 - elettronica.didattica@promo.it<br />

Stampa: Tipografia Litografia A Scotti S.r.l. - Cornate d’Adda (MI)<br />

Distribuzione: Italian Press S.r.l. via G. Falcone, snc - loc. Bariana, 20024 Garbagnate Milanese (MI)<br />

Tel. 02/9944991 - www.italianpress.it<br />

Copia singola: Euro 3,50<br />

Abbonamento annuale per l’Italia: 4 numeri e 14,00<br />

Pagamento: c/c postale 12176228<br />

Intestato a: E.D. <strong>Elettronica</strong> <strong>Didattica</strong>, via Castelbarco, 17 - 23898 Imbersago (LC)<br />

L’Hobby deLLa Scienza e deLLa Tecnica<br />

Associato Unione<br />

Stampa Periodica<br />

Italiana<br />

La redazione accetta articoli e collaborazioni riservandosi il diritto di adattare e riassumere i testi. Ogni tipo di materiale non richiesto<br />

inviato alla redazione non verrà restituito anche se non pubblicato.<br />

La redazione declina ogni responsabilità per eventuali danni derivati dall’uso non corretto delle informazioni e delle tecniche descritte<br />

nella rivista.<br />

I prodotti o marchi citati negli articoli sono dei rispettivi proprietari.<br />

L’editore è disponibile a riconoscere il copyright di testi o immagini ai rispettivi titolari che non è stato possibile individuare.<br />

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I dati forniti per ricevere la rivista saranno utilizzati solo dall’editore esclusivamente per l’eventuale invio di informazioni sulle proprie<br />

iniziative. La società E.D. <strong>Elettronica</strong> <strong>Didattica</strong>, titolare del trattamento degli stessi, garantisce il diritto di consultazione, modifica e<br />

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mineralogia, scienze naturali, micros<strong>copia</strong>, modellismo<br />

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