I caratteri territoriali della modernità - Facoltà di Lettere e Filosofia
I caratteri territoriali della modernità - Facoltà di Lettere e Filosofia
I caratteri territoriali della modernità - Facoltà di Lettere e Filosofia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
2<br />
FABIO PARASCANDOLO<br />
spondono con sempre maggior forza quelle <strong>di</strong> approvvigionamento idrico,<br />
come anche quelle turistiche), ma per circoscrivere i temi da affrontare<br />
de<strong>di</strong>cherò questo lavoro alle sole trasformazioni agricole e agrarie del territorio<br />
rurale sardo. Per approfon<strong>di</strong>re lo stu<strong>di</strong>o svilupperò inoltre alcune linee<br />
interpretative del processo modernizzatore, visto nella sua globalità<br />
storico-geografica e sociale. Questi apporti integrativi mi sembrano necessari,<br />
data la vasta portata delle questioni in gioco.<br />
La <strong>modernità</strong>, secondo una definizione canonica, è l’“in<strong>di</strong>ce [...] <strong>di</strong> una<br />
notevole consonanza con lo spirito e il gusto dei nostri tempi” 2 . In modo un<br />
po’ meno vago, si potrebbe definirla come quel complesso <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />
materiali e sociali che <strong>caratteri</strong>zzano la civiltà urbana e industriale. L’attitu<strong>di</strong>ne<br />
a negare ciclicamente i suoi attributi contingenti per rinnovarsi ed<br />
evolversi in un mai appagato slancio verso il futuro è un carattere strutturale<br />
e “fisiologico” <strong>della</strong> <strong>modernità</strong>. Non per questo vanno <strong>di</strong>sconosciuti gli<br />
aspetti <strong>di</strong> continuità e l’intima coerenza del processo modernizzatore. Definirei<br />
perciò moderne (in senso largo, poiché non più attuali) anche le manifestazioni<br />
socio-culturali <strong>della</strong> civiltà urbana europea, alla quale si deve<br />
la graduale costituzione delle società che ai nostri giorni si fondano su modelli<br />
organizzativi <strong>di</strong> tipo occidentale. In prospettiva storica regressiva la<br />
<strong>modernità</strong> si configura allora come la lunga serie <strong>di</strong> innovazioni vincenti<br />
introdotte nel corpo sociale ed in quello naturale dai settori più intraprendenti<br />
ed espansivi <strong>di</strong> una particolare società e tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pensiero: quella<br />
urbano-occidentale.<br />
La genesi dell’o<strong>di</strong>erna <strong>modernità</strong> va ricercata in un corpus <strong>di</strong> valori e <strong>di</strong><br />
pratiche materiali gradualmente elaborati negli ambienti urbani europei fin<br />
dal tardo Me<strong>di</strong>o Evo 3 , ulteriormente perfezionato con la “scoperta” del<br />
Nuovo Mondo e le conquiste coloniali, e definitivamente messo a punto<br />
nell’era delle rivoluzioni borghesi euroamericane. I fondamenti strutturali e<br />
simbolici del processo modernizzatore sono rintracciabili in fatti ed attitu-<br />
2 G. Devoto, G.C. Oli (1971), Dizionario <strong>della</strong> lingua italiana, Firenze, Le Monnier.<br />
3 Cfr. H. Pirenne (1985) Storia economica e sociale del Me<strong>di</strong>o Evo, Milano, Garzanti<br />
(e<strong>di</strong>z. orig. Paris, 1969). A sua volta, l’Occidente maturo e contemporaneo riconosce le sue<br />
ra<strong>di</strong>ci culturali nel mondo antico e particolarmente in quello ellenico d’età classica, in cui i<br />
<strong>caratteri</strong> razionalisti e pianificanti <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zione occidentale trovano le prime compiute<br />
formulazioni. Cfr.: F. Farinelli (1993), La risata <strong>di</strong> Erodoto, relazione al colloquio “Fondare<br />
il luogo, instaurare lo spazio: il ruolo delle rappresentazioni geografiche”, Gibellina (PA),<br />
sett.-ott. 1993; G. Dematteis (1985), Le metafore <strong>della</strong> terra. La geografia umana tra mito e<br />
scienza, Milano, Feltrinelli, pp. 33-45.