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n11.qxp 08/12/2006 19.33 Pagina 6 a cura di Marco Carbonelli Dieci milioni di donne tra i 14 e i 59 anni hanno subito molestie o ricatti sessuali nel corso della vita sul nostro territorio italiano. Sono 900 mila i ricatti sessuali che avvengono sul lavoro e, dato che fa rabbrividire, 500 mila sono gli stupri o i tentati stupri. E’ quanto emerge da una indagine presentata a fine novembre dal direttore centrale Istat a Montecitorio in occasione della giornata parlamentare contro la violenza alle donne. Le molestie fisiche sessuali avvengono solitamente da parte di estranei (58,2%), per la strada (19%), sui mezzi di trasporto pubblico (31,6%), sul posto di lavoro (12,1%), in pub o in discoteca (10,5%). Invece gli stupri e i tentati stupri avvengono ad opera di familiari. Solo il 3,5% avviene per mano di estranei. Più frequentemente si tratta di amici (23,8%), conoscenti (12,3%), fidanzati o ex fidanzati (17,4%), mariti o ex mariti (20,2%). Quindi si conferma ancora una volta come i luoghi più a rischio sono i più familiari. Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada e il 14% in auto. 6 I dati sconfortanti del mancato rispetto alle donne Dieci milioni di donne italiane hanno subito molestie sessuali Per il resto si tratta di casa propria, di case di amici, di parenti o dell’aggressore. I ricatti sessuali sul lavoro sono 900 mila all’assunzione o per fare carriera. Centomila donne hanno subito ambedue le violenze. Non so come sia possibile che un fenomeno tanto degradante sia così diffuso e così poco combattuto. Servirebbe una riflessione molto approfondita dell’uso che si fa dei media e dello sfruttamento della figura femminile nella nostra società. Come anche servirebbero pene severissime, da scontare con certezza, per chi ruba con la violenza una delle libertà più importanti della persona. L’indagine sottolinea che quando avviene la violenza sessuale, questa è spesso violenza ripetuta e le donne non se la sentono di denunciarla nel 90% dei casi, o perché hanno paura di essere giudicate male (28,6%), o per vergogna (22,1%) e mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine (11,6%). Quest’ultimo dato su cui riflettere fa comprendere quanto sia difficile superare le conseguenze di questa violenza. Che dire? Anche in questo campo la nostra civiltà sembra ferma all’età della pietra. marcocarbonelli@yahoo.it Associazione di Volontariato l’un x l’altro
n11.qxp 08/12/2006 19.33 Pagina 7 Copertine . . . che passione by Sidol Dicembre (dal lat. december- bris-mensis-, der. di decem, dieci). Dodicesimo mese dell’anno secondo il nostro calendario (Giuliano e Gregoriano), ma decimo (da cui il nome) nel calendario anteriore a quello di Giulio Cesare. Aveva dapprima ventinove giorni, e, dopo Cesare, trentuno, ed era dedicato a Saturno. E’ Natale! Per la copertina di questo particolare mese, abbiamo scelto un cielo blu stellato da cui spicca una cometa transitante, color oro e avorio. La cometa, simbolo inequivocabile del Natale e delle seguenti festività correlate ad esso. Questo straordinario corpo celeste, nel suo percorso, descrive un’orbita intorno al sole, seguendo le leggi di Keplero, e raggiunge la nostra atmosfera mostrandoci la sua bellezza e maestosità. La forma non è esattamente come viene presentata, in questo periodo, con le varie miniature presenti in commercio, la sua figura è caratterizzata da un enorme globo luminoso con una scia incandescente, incredibilmente lunga e duratura, portatrice di grandi emozioni e teorie esposte da eccellenti astronomi. Pochi mesi indietro, con apparecchi molto sofisticati e precisi, sono riusciti a prelevare dalla cosiddetta “coda” dei frammenti, per poterli esaminare. Si presuppone che le polveri trovate possano rivelare l’evoluzione che l’universo ha compiuto in migliaia di anni, forse anche la tanto discussa origine della vita. Una stella cometa annunciò la nascita di Cristo; ai pastori che, dopo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, trovarono il punto luminoso sulla grotta dove giaceva in una mangiatoia il divin pargolo; ai magi, quei tre uomini sapienti orientali studiosi del fenomeno che, incuriositi dall’astro nel cielo, decisero di seguirlo e furono indirizzati alla Sacra dimora. Una dimora semplice per un bambino speciale, unico il Re dei Re. La rappresentazione della Natività, ovvero il presepe ha origini antiche e prestigiose: la tradizione ne data le origini al 1223, anno in cui Francesco d’Assisi organizzò un presepe con personaggi viventi a Greccio. L’esemplare più antico a noi pervenuto, è quello di Arnolfo di Cambio nel 1280; in seguito si diffuse a partire dalla seconda metà del XV secolo nel napoletano, in Toscana e nell’Italia settentrionale. Nel XVII e XVIII secolo assumono particolare rilievo gli esemplari genovesi, composti da sta- Associazione di Volontariato l’un x l’altro tuette lignee finemente intagliate e decorate da famosi artisti che arricchirono il tutto con ricche scenografie che impreziosirono e sovraccaricarono la rappresentazione. Il Presepe fu molto diffuso anche nei paesi nordici e centro-europei, segnatamente in Austria e Germania. Nel nostro presente il presepe si è modernizzato; infatti, in vendita, troviamo monoblocchi completi di paesaggi, capanna pastori, luci, ma, per fortuna, ancora bravi artigiani preparano il classico presepe assemblandolo personalmente, presentandoci capolavori di inestimabile bellezza. L’albero di Natale da molti anni accompagna il presepe. Anche questo simbolo ha origini remote, forse nordiche, se ne ha notizia in Germania già nel 1605, e si diffuse in tutta Europa e nell’ America del nord, in Italia si è affermato definitivamente solo dopo la seconda guerra mondiale affiancandosi al presepe, e, in sporadici casi, addirittura soppiantandolo. Abete o Pino, variamente adornato su cui si appendono o sotto il quale si pongono i doni per i bambini nella notte di Natale. Questo è il periodo delle buone intenzioni e dei buoni propositi, tutti ci sentiamo vicini al prossimo, ci sentiamo solidali con tutti, ma finita l’atmosfera natalizia, questa disponibilità sparisce come neve al primo sole mattutino. Quest’anno cerchiamo di mantenerle vive e soprattutto attuabili veramente. Offriamo il nostro tempo e la nostra disponibilità a chi ha bisogno di noi, non permettiamo al nostro vuoto interiore di sopraffarci, interessiamoci alle varie iniziative di solidarietà con slancio e tanto amore, guardiamo il piccolo, che ogni anno nasce tra noi, sicuri di aver operato con coscienza, quel vuoto interiore verrà colmato, e una piccola luce di gioia accenderà i nostri sguardi non abbandonandoci mai. Anche quest’anno il nostro Santuario “Madonna dell’Acqua Santa” allestisce un originale e particolare Presepe all’interno della chiesetta. La direzione e la composizione è affidata a Manter, un motivo in più per ammirare il suo estro sempre diverso e unico. Desidero porgere i migliori auguri natalizi a tutti i nostri, sempre più numerosi, lettori, agli amici, collaboratori e sostenitori della nostra associazione, in particolare al nostro Presidente e alla sua famiglia e alle care Giulia e Sabrina. Un grosso bacio e un abbraccio, grazie per tutto ciò che fate. 7
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