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Le Specie Autoctone - Provincia di Treviso - Pesca

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74<br />

<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />

cm<br />

cm<br />

<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />

75<br />

Dall’ultimo lunedì<br />

<strong>di</strong> settembre<br />

al 15 maggio<br />

cm<br />

Misura minima<br />

35 cm<br />

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cm cm<br />

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<strong>Specie</strong> in pericolo<br />

Temolo<br />

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Temolo Thymallus thymallus<br />

cm cm<br />

Caratteristiche<br />

Nome comune: Temolo<br />

Nome scienti co: Thymallus thymallus<br />

(Cuvier, 1817)<br />

Famiglia: Salmonidae<br />

Nome <strong>di</strong>alettale: Temolo<br />

Taglia: me<strong>di</strong>a (normalmente raggiunge<br />

una lunghezza totale <strong>di</strong> 50 cm e peso<br />

<strong>di</strong> 1 kg o poco più. Eccezionalmente<br />

può arrivare a 60 cm e 2-3 kg).<br />

Livrea: dorso e anchi grigiastri con<br />

ri essi argentei, regione ventrale<br />

biancastra. Nella parte anteriore<br />

del corpo sono presenti, in numero<br />

variabile da 10 a 20, delle piccole<br />

macchie rotondeggianti nere <strong>di</strong>sposte<br />

in maniera irregolare. La prima pinna<br />

dorsale è grigia con sfumature rossastre<br />

o violacee evidenti soprattutto<br />

durante il periodo riproduttivo; anche<br />

su questa pinna sono presenti delle<br />

macchie nere. Pinne pettorali, ventrali<br />

ed anale bruno-giallastre, mentre la<br />

caudale è grigia.<br />

Riproduzione: avviene tra marzo e<br />

maggio; ciascuna femmina depone<br />

migliaia <strong>di</strong> uova, in relazione alla<br />

taglia, in una piccola cavità scavata<br />

su fondali ghiaiosi o sabbiosi a bassa<br />

profon<strong>di</strong>tà. Dopo la fecondazione la<br />

femmina ricopre le uova. Gli avannotti<br />

presentano lungo i anchi una decina<br />

<strong>di</strong> macchie grigiastre (macchie “parr”)<br />

che poi scompaiono con l’aumentare<br />

della taglia.<br />

Habitat: vive nei corsi d’acqua a<br />

maggior portata dei tratti me<strong>di</strong>o-alti<br />

con corrente sostenuta, ben ossigenati,<br />

temperature non superiori ai<br />

18-20°C e fondali a ghiaie grossolane.<br />

Distribuzione geogra ca: Europa<br />

centro-orientale e settentrionale.<br />

In Italia è in<strong>di</strong>gena nelle regioni<br />

settentrionali, a nord dell’asta principale<br />

del ume Po.<br />

Presenza in <strong>Provincia</strong>: presente,<br />

pur se in forte rarefazione, nei umi<br />

Livenza e Piave.<br />

Come si può riconoscere?<br />

• Corpo affusolato. Due pinne dorsali <strong>di</strong> cui la prima particolarmente<br />

sviluppata, la seconda a<strong>di</strong>posa;<br />

• capo conico con bocca leggermente infera;<br />

• fi anchi argentei con piccole macchie nere nella parte anteriore.<br />

Status della specie: ovunque in declino;<br />

è inserito nella Lista Rossa dei Pesci<br />

d’acqua dolce in<strong>di</strong>geni in Italia tra le<br />

specie “in pericolo”. A livello europeo<br />

è presente nella Direttiva 92/43/CEE<br />

(all. II) e nella Convenzione <strong>di</strong> Berna.<br />

Fattori limitanti la specie: inquinamento<br />

delle acque, alterazione degli<br />

habitat, eccessivo sfruttamento idro-<br />

elettrico, forte pressione alieutica,<br />

inquinamento genetico.<br />

Rapporto con l’uomo: soggetto<br />

ad attività <strong>di</strong> ripopolamento.

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