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art. 1 - Suore Missionarie di s. Pietro Claver

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) <strong>art</strong>. 1, comma 2, DCB Trento TAXE PERCUE<br />

In caso <strong>di</strong> mancato recapito inviare al CPO <strong>di</strong> Trento per la restituzione al cliente


Rivista missionaria per le famiglie fondata<br />

dalla Beata Maria Teresa Ledóchowska nel 1895<br />

““BBiissooggnnaa aavveerr ccuurraa cchhee ll’’aammoorree<br />

ppeerr llee mmiissssiioonnii nnoonn ssii ssppeennggaa mmaaii<br />

nneeii nnoossttrrii ccuuoorrii,,<br />

aannzzii,, aauummeennttii sseemmpprree ppiiùù..<br />

UUnnaa ppiiaannttaa cchhee nnoonn vviieennee iinnnnaaffffiiaattaa<br />

d<strong>di</strong>i ttaannttoo iinn ttaannttoo,, iinnaarriid<strong>di</strong>issccee..””<br />

In copertina - Foto: SSPC<br />

SOMMARIO<br />

In ascolto del Papa<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi è voluto e amato da Dio 1<br />

In cammino con la Chiesa<br />

Giornata del Migrante e del Rifugiato 2<br />

In breve<br />

Bolivia, Congo RD 4<br />

Cina, Madagascar 5<br />

In <strong>di</strong>retta<br />

Una missione in zona ancora non cristiana 6<br />

Anno della Fede e annuncio evangelico 8<br />

Intenzione missionaria<br />

Intenzione <strong>di</strong> gennaio 2013 10<br />

Intenzione <strong>di</strong> febbraio 2013 11<br />

Pagina della gratitu<strong>di</strong>ne<br />

Gioia e gratitu<strong>di</strong>ne 12<br />

Grazie per le due cisterne 12<br />

Pagina della solidarietà<br />

Corso formativo per 100 religiose 13<br />

Bibbia in lingua Figiana 13<br />

Zoom<br />

A 150 anni dalla nascita della beata M.T. Ledóchowska 14<br />

Spazio giovani<br />

Una grande festa I 16<br />

Notizie claveriane<br />

Soltanto un sogno!? 18<br />

Bacheca<br />

Grazie alla Beata Maria Teresa Ledóchowska 20<br />

Ricor<strong>di</strong>amo i nostri defunti 20


In ascolto del Papa<br />

OGNUNO DI NOI è voluto e amato da Dio<br />

Foto: Sir<br />

Oggi celebriamo la festa del Battesimo del<br />

Signore. Vorrei proporre una breve riflessione<br />

sul nostro essere figli <strong>di</strong> Dio. Anzitutto però<br />

p<strong>art</strong>iamo dal nostro essere semplicemente<br />

figli: questa è la con<strong>di</strong>zione fondamentale che<br />

ci accomuna tutti. Venire al mondo non è mai<br />

una scelta. Ma durante la vita, possiamo<br />

maturare un atteggiamento libero nei<br />

confronti della vita stessa: possiamo<br />

accoglierla come un dono. Questo passaggio<br />

segna una svolta <strong>di</strong> maturità nel nostro essere<br />

e nel rapporto con i nostri genitori, che si<br />

riempie <strong>di</strong> riconoscenza.<br />

Anche nei confronti <strong>di</strong> Dio siamo tutti figli.<br />

Dio è all'origine dell'esistenza <strong>di</strong> ogni<br />

creatura, ed è Padre in modo singolare <strong>di</strong> ogni<br />

essere umano: ha con lui o con lei una<br />

relazione unica, personale. Ognuno <strong>di</strong> noi è<br />

voluto, è amato da Dio. Me<strong>di</strong>ante la fede,<br />

me<strong>di</strong>ante un “sì” profondo e personale a Dio<br />

come origine e fondamento della mia<br />

esistenza, io accolgo la vita come dono del<br />

Padre che è nei Cieli, un Genitore che sento<br />

nel profondo del cuore essere il Padre mio e <strong>di</strong><br />

tutti i miei fratelli in umanità, un Padre<br />

immensamente buono e fedele.<br />

Questa fede in Dio Padre si basa su Gesù<br />

Cristo: la sua persona e la sua storia ci<br />

rivelano il Padre. Credere che Gesù è il Cristo,<br />

il Figlio <strong>di</strong> Dio, consente <strong>di</strong> “rinascere<br />

dall'alto”, cioè da Dio, che è Amore. Questo è<br />

il senso del sacramento del Battesimo: è una<br />

nuova nascita, che avviene grazie allo Spirito<br />

Santo. Questa domenica conclude il tempo <strong>di</strong><br />

Natale. Ren<strong>di</strong>amo grazie a Dio per questo<br />

grande mistero. Dio si è fatto figlio dell'uomo,<br />

perché l'uomo <strong>di</strong>venti figlio <strong>di</strong> Dio.<br />

Rinnoviamo perciò la gioia <strong>di</strong> essere figli: nati<br />

dall'amore <strong>di</strong> un padre e <strong>di</strong> una madre, e rinati<br />

dall'amore <strong>di</strong> Dio, me<strong>di</strong>ante il Battesimo.<br />

Benedetto XVI<br />

(cfr. Angelus 8.01.2012)<br />

1


2<br />

In cammino con la Chiesa<br />

L'immigrazione irregolare non può essere<br />

accettata impunemente ma si illudono quegli<br />

Stati che sperano <strong>di</strong> affrontare il fenomeno<br />

delle migrazioni solamente chiudendo le<br />

proprie frontiere e inasprendo le sanzioni nei<br />

confronti degli irregolari.<br />

Papa Benedetto XVI ne è convinto, e lo scrive<br />

nel suo messaggio per la 99ma Giornata<br />

Mon<strong>di</strong>ale del Migrante e del Rifugiato, che si<br />

celebrerà il 13 gennaio 2013. Il messaggio<br />

descrive la migrazione come un “pellegrinaggio<br />

<strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> speranza” - un pellegrinaggio che,<br />

però, spesso finisce in trage<strong>di</strong>a, per colpa del<br />

traffico <strong>di</strong> essere umani, della povertà e<br />

dell'esclusione sociale <strong>di</strong> cui sono oggetto i<br />

nuovi arrivati, soprattutto se donne e bambini.<br />

È per questo che, se da una p<strong>art</strong>e i fenomeni<br />

illegali vanno “decisamente condannati e<br />

puniti”, papa Ratzinger ricorda dall'altro che<br />

“una gestione regolata dei flussi migratori, che<br />

non si riduca alla chiusura ermetica delle<br />

frontiere, all’inasprimento delle sanzioni contro<br />

gli irregolari e all’adozione <strong>di</strong> misure che<br />

dovrebbero scoraggiare nuovi ingressi,<br />

potrebbe almeno limitare per molti migranti i<br />

pericoli <strong>di</strong> cadere vittime dei citati traffici”.<br />

È per questo che, <strong>di</strong> fronte al fenomeno sempre<br />

più imponente delle migrazioni, servono<br />

“interventi organici e multilaterali” che<br />

puntino allo sviluppo dei Paesi <strong>di</strong> p<strong>art</strong>enza,<br />

accanto a un contrasto deciso del traffico <strong>di</strong><br />

persone, a flussi <strong>di</strong> ingresso legale<br />

programmati, e alla capacità <strong>di</strong> saper<br />

riconoscere e accogliere chi ha bisogno <strong>di</strong><br />

protezione umanitaria e <strong>di</strong> asilo politico.<br />

Su quest'ultimo punto, monsignor Joseph<br />

Dal “Csem” (Centro scalabriano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> migratori)<br />

GIORNATA DEL MIGNTE E DEL RIFUGIATO:<br />

“Anche non emigrare è un <strong>di</strong>rio umano”<br />

Kalathiparambil, segretario del Pontificio<br />

Consiglio della pastorale per i migranti e gli<br />

itineranti, ha denunciato in Europa una<br />

situazione sempre più preoccupante: “Diventa<br />

sempre più <strong>di</strong>fficile poter chiedere asilo,<br />

specialmente da quando in alcuni Paesi sono<br />

state introdotte misure restrittive per<br />

ostacolare l’accesso al territorio”. “Ogni Stato<br />

– scrive il papa – ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> regolare i<br />

flussi migratori e <strong>di</strong> attuare politiche dettate<br />

dalle esigenze generali del bene comune, ma<br />

sempre assicurando il rispetto della <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong><br />

ogni persona umana”.<br />

Delle misure possibili, secondo Benedetto XVI<br />

la più importante rimane comunque l'aiuto allo<br />

sviluppo nei p<strong>art</strong>iti <strong>di</strong> p<strong>art</strong>enza. Non a caso, il<br />

pontefice evidenzia il “<strong>di</strong>ritto a non emigrare,<br />

cioè a essere in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> rimanere nella<br />

propria terra”. Altrimenti, “invece <strong>di</strong> un<br />

pellegrinaggio animato dalla fiducia, dalla fede<br />

e dalla speranza, migrare <strong>di</strong>venta un ‘calvario’<br />

per la sopravvivenza, dove uomini e donne<br />

appaiono più vittime che autori e responsabili<br />

della loro vicenda migratoria”.<br />

In questo scenario, il ruolo della Chiesa e<br />

degli organismi cattolici è quello <strong>di</strong> favorire<br />

“l’autentica integrazione”, evitando il rischio<br />

<strong>di</strong> assistenzialismo.<br />

Presentando il messaggio alla stampa, il<br />

car<strong>di</strong>nale Antonio Maria Vegliò, presidente del<br />

Pontificio Consiglio, ha chiarito che “nessuno<br />

Stato al mondo ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cacciare i<br />

migranti, né essere così naif da far venire<br />

tutti. Lo Stato deve <strong>di</strong>fendere l’identità<br />

culturale e il benessere dei propri citta<strong>di</strong>ni,<br />

ma questo non significa cacciare i migranti”.


"Nonostante gli sforzi e i<br />

progressi, c'è ancora molto<br />

da fare nelle scuole e nelle<br />

comunità per raggiungere una<br />

istruzione uguale per tutti, per il<br />

superamento delle barriere<br />

culturali, economiche, sociali e razziali,<br />

che sono la nostra grande sfida": lo ha detto<br />

il <strong>di</strong>rettore della Federazione internazionale<br />

<strong>di</strong> Fe y Alegría, Ignacio Suñol, durante il 43<br />

Congresso <strong>di</strong> Fe y Alegría. Secondo Suñol più<br />

<strong>di</strong> 3 milioni <strong>di</strong> bambini nei paesi dell'America<br />

Latina sono esclusi dalla scuola primaria per<br />

<strong>di</strong>verse situazioni, motivo per cui la sfida è <strong>di</strong><br />

costruire un modello <strong>di</strong> gestione sociale<br />

pubblica, gratuita e inclusiva.<br />

Nella nota si leggono anche le <strong>di</strong>chiarazioni<br />

al Congresso del Padre Generale della<br />

Compagnia <strong>di</strong> Gesù, Adolfo Nicolás, il quale<br />

ha sollevato la necessità che Fe y Alegría,<br />

presente in America Latina, Africa ed Europa,<br />

estenda i confini della sua missione sociale<br />

specificamente nell'area educativa che è<br />

campo <strong>di</strong> lavoro dei gesuiti.<br />

Secondo il Superiore gesuita, l'integrazione<br />

scolastica "è la porta d'ingresso alla<br />

formazione umana, oggi necessaria perché<br />

viviamo in una pluralità e <strong>di</strong>versità molto più<br />

esplicita e drammatica".<br />

Il modello <strong>di</strong> integrazione scolastica portato<br />

avanti da Fe y Alegría in <strong>di</strong>versi paesi, ha<br />

successo perché, secondo p. Nicolás, è<br />

adattabile alle <strong>di</strong>verse nazioni in base alla<br />

loro realtà, ma è sempre necessario formare<br />

gli educatori costantemente, secondo le sfide<br />

che si presentano. Agenzia Fide<br />

4<br />

In breve<br />

BOLIVIA<br />

CONGO RD<br />

Nella regione <strong>di</strong> Masisi (nord Kivu) la<br />

popolazione soffre le conseguenze <strong>di</strong> un<br />

conflitto interetnico che è ignorato dalla<br />

comunità internazionale, mentre questa<br />

continua a focalizzare la sua attenzione solo<br />

sull'M23. L'M23 è il principale movimento <strong>di</strong><br />

guerriglia operante nel Nord Kivu, ma accanto<br />

a questo ve ne sono <strong>di</strong>versi altri.<br />

Nel Masisi il conflitto oppone le comunità<br />

Hunde e Hutu con il coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

gruppi armati che operano nell'area.<br />

"Il 3 novembre, dopo giorni <strong>di</strong> relativa calma,<br />

grazie ad un intervento delle autorità locali<br />

volto a sensibilizzare la popolazione alla<br />

pacifica convivenza, un nuovo massacro <strong>di</strong><br />

vittime innocenti ha sconvolto l'area"<br />

riferiscono le nostre fonti. "Quattro donne<br />

Hunde e due bambini sono stati massacrati a<br />

colpi <strong>di</strong> machete da membri della milizia Hutu,<br />

Nyatura. Le donne sono state sorprese dai loro<br />

assassini mentre raccoglievano banane. Prima<br />

<strong>di</strong> essere uccise hanno subito violenza<br />

sessuale". Il massacro ha suscitato la protesta<br />

della popolazione Hunde. "I corpi delle vittime<br />

sono stati portati <strong>di</strong> fronte alla sede<br />

dell'Amministrazione territoriale <strong>di</strong> Masisi. La<br />

tensione era altissima. Gli Hunde chiedeva alle<br />

autorità locali <strong>di</strong> garantire la propria sicurezza<br />

mentre <strong>di</strong>versi giovani promettevano atti <strong>di</strong><br />

vendetta contro gli Hutu". Tra le due<br />

popolazione, Hutu e Hunde, si è creato un<br />

clima <strong>di</strong> paura reciproca. "Se il conflitto<br />

interetnico nel Masisi continuerà ad essere<br />

ignorato, altre persone innocenti moriranno<br />

nell'in<strong>di</strong>fferenza delle autorità congolesi, delle<br />

organizzazione internazionali e dei me<strong>di</strong>a"<br />

concludono le nostre fonti. Agenzia Fides


CINA MADAGASCAR<br />

Con una maggiore consapevolezza del<br />

ministero dei laici, maturata in questi due<br />

anni de<strong>di</strong>cati al laicato, la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Hong<br />

Kong sta preparando la chiusura dell'<br />

dell'Anno dei Laici, per vivere l'Anno della<br />

Fede. Mons. Domenico Chan, nella sua veste<br />

<strong>di</strong> Presidente della Commissione per l'Anno<br />

dei Laici, ha spiegato che sarà un momento <strong>di</strong><br />

scambio, <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong> questi ultimi due anni <strong>di</strong> cammino. Inoltre,<br />

ha detto, "abbiamo scelto questo momento<br />

come celebrazione del 50° anniversario del<br />

Concilio Vaticano II, che ha sottolineato<br />

l'identità e la missione dei laici. E' un segno<br />

del cammino verso l'Anno della Fede".<br />

Secondo le previsioni, circa 10 mila fedeli<br />

laici saranno presenti all'incontro, che li vedrà<br />

protagonisti attivi e non semplici spettatori.<br />

L'incontro è <strong>art</strong>icolato in tre momenti,<br />

corrispondenti ad altrettante "<strong>di</strong>mensioni": la<br />

<strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>ocesana, con la proiezione <strong>di</strong> un<br />

documentario che ripercorre i due anni<br />

de<strong>di</strong>cati ai laici così come sono stati vissuti<br />

nelle parrocchie e nella <strong>di</strong>ocesi; la <strong>di</strong>mensiona<br />

universale prevede una con<strong>di</strong>visione con le<br />

comunità della <strong>di</strong>aspora; la <strong>di</strong>mensione<br />

ecclesiale focalizza l'attenzione sui sette<br />

sacramenti che creano la comunione,<br />

consolidando la fede dei laici. Agenzia Fides<br />

In meno <strong>di</strong> 20 anni il numero delle prostitute<br />

registrato nella principale città portuale del<br />

Madagascar, Toamasina, è salito a 29 mila. Lo<br />

stato <strong>di</strong> povertà sempre più <strong>di</strong>lagante e la<br />

vicinanza della città all'Ambatovy, una delle<br />

miniere <strong>di</strong> nichel e cobalto più gran<strong>di</strong> del<br />

mondo, contribuiscono all'aggravarsi del<br />

fenomeno. Secondo le stime del governo,<br />

oltre tre qu<strong>art</strong>i della popolazione malgascia<br />

vive attualmente con meno <strong>di</strong> 1 dollaro al<br />

giorno. La costruzione della miniera e i<br />

recenti miglioramenti del porto hanno<br />

portato l'afflusso <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> lavoratori<br />

stranieri. Il costo della vita è aumentato e le<br />

attività commerciali tra<strong>di</strong>zionali sono<br />

collassate, spingendo sempre più donne verso<br />

l'industria del sesso. La prostituzione, infatti,<br />

è un fenomeno normale e legale in<br />

Madagascar, un mezzo per sopravvivere.<br />

Fino a sei anni fa, Antsohihy, la capitale della<br />

regione settentrionale <strong>di</strong> Sofia, è stata<br />

tagliata fuori dal resto del paese, ma nel<br />

2006 il rifacimento <strong>di</strong> una strada per la<br />

capitale, Antananarivo, ha riaperto l'area al<br />

commercio, compreso quello del sesso.<br />

Non si hanno dati certi su questa città e,<br />

negli ultimi anni, i governi comunali hanno<br />

istituito un sistema <strong>di</strong> identificazione per le<br />

prostitute che le tutela legalmente e offre<br />

loro assistenza sanitaria specializzata.<br />

Questo stesso sistema non ha funzionato a<br />

Toamasina, dove le c<strong>art</strong>e <strong>di</strong> identità sono<br />

state sostituite da libri rossi non ufficiali che<br />

danno accesso alle prostitute alle cliniche<br />

giu<strong>di</strong>ziarie nella vicina destinazione turistica<br />

<strong>di</strong> Mahambo. Agenzia Fides<br />

5


Pace e bene! Sono un missionario saveriano.<br />

Non è la prima volta che mi rivolgo a voi. Da<br />

molti anni ormai, nel momento del bisogno,<br />

presento alla vostra bontà e generosità dei<br />

progetti per sostenere il mio ministero e il<br />

mio lavoro missionario, che sono possibili<br />

soltanto con il concorso della fede e della<br />

solidarietà <strong>di</strong> molti. Mi trovo in Cameron da<br />

25 anni, dove ho avviato una missione in<br />

zona ancora non cristiana. Si tratta ora <strong>di</strong><br />

portare a termine la costruzione <strong>di</strong> un<br />

modesto centro per <strong>di</strong>sabili, che è stato<br />

iniziato oltre un anno fa e che è rimasto<br />

incompiuto per mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>. Risiedo e<br />

lavoro nella parrocchia <strong>di</strong> St. Paul, dove ho<br />

6<br />

In <strong>di</strong>retta<br />

UNA MISSIONE in zona ancora non cristiana<br />

Donna <strong>di</strong>sabile, Camerun Foto: Archivio sspc<br />

avuto la grazia <strong>di</strong> lavorare fin<br />

dall’inizio della mia attività<br />

missionaria. La parrocchia<br />

app<strong>art</strong>iene all’arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Bamenda, nella zona<br />

anglofona del Cameron. È una<br />

zona sottosviluppata e <strong>di</strong><br />

foresta, anche se il<br />

<strong>di</strong>sboscamento selvaggio è<br />

ormai una realtà <strong>di</strong>lagante<br />

che impoverisce il paese. Il<br />

sistema <strong>di</strong> vita e il tipo <strong>di</strong><br />

cultura è arretrato e<br />

primitivo, soprattutto nei<br />

villaggi lontani dalle<br />

pochissime strade esistenti.<br />

Negli ultimi cinque/sei anni<br />

la missione ha aperto molte<br />

scuole primarie. Anche il<br />

governo ha fatto altrettanto,<br />

ma spesso mancano le aule<br />

oppure si a<strong>di</strong>biscono allo scopo capanne<br />

totalmente inadeguate. Si spera che il<br />

processo <strong>di</strong> modernizzazione e sviluppo<br />

<strong>di</strong>venti più rapido, ma per il momento i servizi<br />

pubblici sono quasi inesistenti. Basti <strong>di</strong>re che<br />

non abbiamo ancora la luce elettrica. Lo<br />

stesso <strong>di</strong>casi per molti altri servizi, a<br />

cominciare dalla sanità. La zona quin<strong>di</strong> è<br />

sottosviluppata come tante altre zone del<br />

Cameron e dell’Africa. La missione cattolica <strong>di</strong><br />

Benekuma ha lavorato molto sin dal suo inizio<br />

nell’ambito sociale: per le condutture<br />

dell’acqua potabile, per il miglioramento delle<br />

strade, per la costruzione dei <strong>di</strong>spensari <strong>di</strong><br />

zona e delle scuole, ecc. Le malattie tropicali


allignano in questa zona, soprattutto la<br />

malaria. Per molti <strong>di</strong> questi mali è possibile<br />

trovare rime<strong>di</strong> nei pochi <strong>di</strong>spensari locali. Per<br />

altri tipi <strong>di</strong> malattia occorre recarsi negli<br />

ospedali delle città. Ma le città sono lontane<br />

dai villaggi e gli ospedali, quin<strong>di</strong>, restano<br />

inaccessibili ai più poveri: una categoria <strong>di</strong><br />

gente molto numerosa! Per loro non vi è<br />

alcuna assistenza pubblica e si devono<br />

arrangiare da soli. Si tratta soprattutto dei<br />

<strong>di</strong>sabili fisici o mentali. In casa e nel loro<br />

villaggio sono lasciati soli e vivono ai margini<br />

della società, perché lo Stato non prevede per<br />

loro, in modo specifico, cure terapeutiche.<br />

Nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Bamenda c’è un centro per<br />

<strong>di</strong>sabili, ma è lontano dalla nostra missione e<br />

i malati non possono raggiungerlo per<br />

mancanza <strong>di</strong> mezzi. Eppure, in molti casi, un<br />

minimo <strong>di</strong> assistenza qualificata sarebbe<br />

sufficiente per guarire la loro infermità e<br />

rendere la loro vita normale o quasi.<br />

A fronte <strong>di</strong> questa situazione, la parrocchia ha<br />

cercato <strong>di</strong> sopperire alle necessità dei propri<br />

malati progettando la costruzione <strong>di</strong> un<br />

modesto centro per <strong>di</strong>sabili, secondo le<br />

proprie possibilità, e confidando nella <strong>di</strong>vina<br />

Provvidenza. Un benefattore è intervenuto in<br />

aiuto con la somma <strong>di</strong> 30.000 euro, rendendo<br />

possibile l’inizio dei lavori, la costruzione<br />

della casa in blocchi <strong>di</strong> cemento e la<br />

copertura del tetto, ma la somma non è stata<br />

sufficiente per completare l’opera. Restano il<br />

pavimento in cemento, la cucina esterna, i<br />

servizi igienici esterni, l’intonaco interno ed<br />

esterno, gli impianti per le condutture<br />

dell’acqua e dell’elettricità, la sistemazione<br />

del terreno attorno alla casa e infine<br />

l’arredamento del centro. Così com’è, il centro<br />

non è, dunque, al momento utilizzabile.<br />

Il Centro è stato pensato nei limiti <strong>di</strong> un Day<br />

Center. Si vuole dare l’opportunità ai <strong>di</strong>sabili<br />

della zona <strong>di</strong> incontrarsi e <strong>di</strong> stabilire tra loro<br />

una certa fraternità. Questo aspetto è molto<br />

importante come terapia mentale ed<br />

educativa. Il Centro, inoltre, è stato pensato<br />

come luogo idoneo ai <strong>di</strong>sabili per<br />

l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un mestiere secondo le<br />

loro capacità: da quello dell’elettricista a<br />

quello dell’intagliatore del legno; da quello<br />

del dattilografo a quello del s<strong>art</strong>o. Uno spazio<br />

è stato anche riservato agli esercizi<br />

terapeutici e un benefattore ha già promesso,<br />

in proposito, la fornitura degli appositi<br />

strumenti. L’assistenza del personale me<strong>di</strong>co è<br />

stata prevista su base regolare. La Catholic<br />

Social Welfare, un ramo della <strong>di</strong>ocesi, ha già<br />

mostrato il proprio interesse ad assumersi la<br />

cura dell’opera al termine dei lavori.<br />

L’arcivescovo <strong>di</strong> Bamenda ha approvato il<br />

progetto fin dall’inizio e spera che esso possa<br />

essere concluso in tempi brevi.<br />

Per rendere operativo il centro preve<strong>di</strong>amo il<br />

costo <strong>di</strong> altri 20.000 euro. So che si tratta <strong>di</strong><br />

una somma ingente, anche in relazione alle<br />

molte richieste che ricevete. Tuttavia, qualsiasi<br />

aiuto sarà per noi un segno evidente della<br />

Divina Provvidenza e ve ne sarò molto grato.<br />

Care <strong>Suore</strong> <strong>di</strong> San <strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong>, spero <strong>di</strong> aver<br />

presentato abbastanza chiaramente il<br />

progetto per cui chiedo assistenza. A causa<br />

<strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione della vista, che si è<br />

venuta aggravando in questi ultimi mesi, non<br />

sono riuscito a esprimermi come desideravo.<br />

Prego che lo Spirito Santo possa illuminare<br />

quello che ancora rimane oscuro. Un vivo<br />

ringraziamento per tutto ciò che potrete fare<br />

e la promessa della mia umile preghiera per<br />

voi tutte. Nella carità <strong>di</strong> Cristo.<br />

P. Italo Lovat SX<br />

Bamenda - Cameron<br />

7


La nostra redazione ha intervistato sr. Rosa<br />

Maffina fsp, missionaria in Madagascar, in<br />

occasione dell’anno della fede. Ecco la nostra<br />

conversazione.<br />

Da quanti anni lei lavora in Madagascar?<br />

Mi chiamo Rosa e sono in Madagascar dal<br />

1983 (quasi 30 anni!), da quando, con altre<br />

quattro compagne abbiamo cominciato la<br />

nostra missione in questo Paese.<br />

Qual è il suo ruolo specifico?<br />

Da Figlia <strong>di</strong> San Paolo, o Paolina come siamo<br />

familiarmente chiamate in Italia, p<strong>art</strong>ecipo<br />

all’annuncio della Buona Notizia: c’è un Dio<br />

che ci ama, chi si occupa <strong>di</strong> noi, che ci è<br />

vicino, che è dentro la nostra storia. Oltre che<br />

con la testimonianza della nostra vita, il<br />

nostro compito nella Chiesa è quello <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffondere questa Notizia <strong>di</strong> salvezza nel<br />

mondo della comunicazione sociale.<br />

In questi anni (e si tratta <strong>di</strong> 23 anni!), il mio<br />

impegno <strong>di</strong>retto non è, però, coinciso con<br />

l’apostolato specifico della Congregazione, ma<br />

si è rivolto alla formazione delle giovani<br />

desiderose <strong>di</strong> conoscere o scegliere la nostra<br />

vita e la nostra spiritualità missionaria. In<br />

altre parole, il mio lavoro consiste<br />

nell’accompagnare le giovani nel loro<br />

<strong>di</strong>scernimento vocazionale, aiutarle a capire i<br />

segni della volontà <strong>di</strong> Dio su <strong>di</strong> loro.<br />

Che cosa ha significato per Lei l’essere<br />

passata da una cultura occidentale alla<br />

cultura africana?<br />

Vengo da una zona <strong>di</strong> frontiera e quin<strong>di</strong>, in un<br />

certo senso, ero già abituata a “guardare al<br />

8<br />

In <strong>di</strong>retta<br />

ANNO DELLA FEDE<br />

e annuncio evangelico<br />

La Bibbia in malgascio Foto: Sr Rosa Maffina<br />

<strong>di</strong> là”, ma nello stesso tempo ero bene<br />

ra<strong>di</strong>cata nella cultura del mio Paese, che ai<br />

miei occhi era il più bello <strong>di</strong> tutti. Lasciando<br />

l’Italia, il primo fronte d’urto è stato la<br />

comunità stessa. Eravamo in 5 e venivamo da<br />

5 realtà <strong>di</strong>verse: Canada, Francia, Congo,<br />

Brasile e Italia! In comunità ho imparato che<br />

per ogni persona il proprio Paese è il più<br />

bello! Ho così imparato a relativizzare il mio<br />

modo <strong>di</strong> vedere. La <strong>di</strong>stanza mi ha anche<br />

aiutato a vedere l’Italia in maniera più<br />

oggettiva, più critica, senza che per questo<br />

sminuisse il mio amore per il mio Paese <strong>di</strong><br />

origine. E poi l’impatto con la cultura<br />

malgascia, che mi ha costretta a superare due<br />

barriere linguistiche: il francese e il<br />

malgascio. Fin dall’inizio mi sono impegnata<br />

a conoscere la nuova realtà leggendo,<br />

stu<strong>di</strong>ando e informandomi ad ogni occasione.<br />

All’inizio, più passavano i giorni, più mi<br />

sembrava <strong>di</strong> capire. Ma dopo qualche tempo,<br />

mi sono resa conto che era vero il contrario:<br />

più passavano i giorni e più ero lontana dal<br />

capire! Una cultura, infatti, non è un insieme<br />

<strong>di</strong> nozioni, ma è un mondo, una vita. Si<br />

penetra al suo interno vivendo, con rispetto e<br />

con<strong>di</strong>visione. Le giovani con cui ho passato<br />

la maggior p<strong>art</strong>e del tempo in Madagascar mi<br />

hanno aiutato molto a entrare in questa


cultura. Dopo tutti questi anni sono arrivata<br />

alla convinzione che non esiste una cultura<br />

perfetta: ogni cultura ha qualche cosa da dare<br />

e qualche cosa da ricevere. Siamo tutti poveri<br />

e bisognosi gli uni degli altri, e in questo<br />

scambio continuo <strong>di</strong> dare e ricevere è la<br />

nostra ricchezza.<br />

Come esprimerebbe il perché della sua<br />

scelta alla vita consacrata nella famiglia<br />

Paolina e, a livello <strong>di</strong> fede, come<br />

esprimerebbe la sua esperienza personale?<br />

Se guardo al passato e mi chiedo il perché<br />

abbia scelto la congregazione delle Figlie <strong>di</strong><br />

San Paolo, penso che il Signore avesse<br />

davvero “combinato” bene le cose! Ho<br />

ere<strong>di</strong>tato dalla mia mamma (che frequentava<br />

la libreria delle Paoline!) la passione per la<br />

lettura. Ho sperimentato su <strong>di</strong> me gli effetti<br />

positivi, ma anche negativi della lettura.<br />

Ancora giovane, anche quando non sapevo<br />

ancora che il Signore mi aveva “messa da<br />

p<strong>art</strong>e” proprio per questo apostolato, avevo<br />

colto il senso profondo dell’apostolato della<br />

“buona stampa”, come si <strong>di</strong>ceva allora. A un<br />

certo punto, ha cominciato a farsi strada in<br />

me il desiderio <strong>di</strong> consacrare tutta la mia vita<br />

al Signore. All’inizio è stato facile farlo tacere,<br />

trovando delle scuse <strong>di</strong> ogni genere. Ma poi<br />

ho dovuto arrendermi. Anche se avevo<br />

soltanto 19 anni, in me era chiarissimo che<br />

non mi arrendevo a un’idea, ma a una<br />

Persona, a Dio! E come in ogni rapporto tra<br />

persone, anche in questo rapporto era<br />

questione <strong>di</strong> fiducia, o meglio, <strong>di</strong> fede. Si<br />

trattava <strong>di</strong> credere che mettevo la mia vita in<br />

buone mani, che era un buon investimento!<br />

Dopo tanti anni posso davvero <strong>di</strong>re con San<br />

Paolo che veramente “il Signore che ci chiama<br />

è fedele” e che ci colma “al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quanto<br />

noi possiamo immaginare e desiderare”.<br />

Come interpella le parole del beato G.<br />

Alberione: “Portare Cristo oggi con i mezzi<br />

<strong>di</strong> oggi”?<br />

Nell’intuizione <strong>di</strong> Don Alberione ci sono due<br />

aspetti che mi hanno sempre affascinata. Uno<br />

si riassume nelle parole che ci ripeteva spesso:<br />

“Dovete parlare <strong>di</strong> tutto cristianamente,<br />

cioè dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Cristo”. L’altro<br />

aspetto è l’attenzione all’oggi, al contesto<br />

attuale, al tempo presente. Parlare <strong>di</strong> Dio in<br />

modo che la gente <strong>di</strong> “oggi”, quella con cui<br />

si parla, possa capire. Usando anche i<br />

mezzi e i linguaggi che la gente usa.<br />

Questa intuizione <strong>di</strong> Don Alberione è<br />

ancora così attuale che è ancora tutto da<br />

inventare! Ma Don Alberione aggiungeva<br />

anche: “I mezzi sono sempre e solo mezzi.<br />

Bisogna che noi viviamo uniti a Cristo per<br />

poterli rendere vivi, immettendo in essi la<br />

vita <strong>di</strong> Cristo attraverso la nostra<br />

testimonianza <strong>di</strong> vita”.<br />

Sr Rosa Maffina fsp<br />

Antananarivo - Madagascar<br />

9


10<br />

Intenzione missionaria <strong>di</strong> Mariaelena Finessi<br />

INTENZIONE MISSIONARIA<br />

<strong>di</strong> Gennaio 2013<br />

Perché le comunità cristiane del Me<strong>di</strong>o Oriente, spesso <strong>di</strong>scriminate,<br />

ricevano dallo Spirito Santo la forza della fedeltà e della perseveranza<br />

L’appello della Chiesa a non lasciare la terra<br />

in cui tutto è nato<br />

Violenze contro i cristiani <strong>di</strong> Baghdad,<br />

attentati in Egitto contro i copti, scritte<br />

ebraiche offensive contro Gesù in Israele: il<br />

Me<strong>di</strong>o Oriente mostra un volto sempre più<br />

ostile alle minoranze religiose.<br />

Papa Benedetto XVI, al quale questa<br />

questione sta p<strong>art</strong>icolarmente a cuore, sempre<br />

più spesso si fa interprete delle sofferenze<br />

delle comunità cristiane che abitano<br />

quell’angolo <strong>di</strong> mondo esteso tra l’Africa<br />

nordorientale (Egitto) e l’Asia sudoccidentale<br />

(Iran): una regione che lambisce 3 continenti,<br />

comprende 16 Paesi e ospita 6 milioni <strong>di</strong><br />

cattolici su una popolazione complessiva <strong>di</strong><br />

356 milioni <strong>di</strong> persone.<br />

A motivo della crescente persecuzione dei<br />

cristiani, che il presidente della Cei, il card.<br />

Angelo Bagnasco, ritiene non lontana «dal<br />

porsi nelle forme della pulizia etnica», il<br />

Pontefice, sin dall’inizio del suo pontificato,<br />

ha insistito sulla <strong>di</strong>fesa della libertà <strong>di</strong> fede.<br />

Ammoniva al riguardo: «Bisogna <strong>di</strong>rlo ancora<br />

una volta?»; in Me<strong>di</strong>o Oriente, i cristiani sono<br />

«citta<strong>di</strong>ni originari e autentici, leali alla loro<br />

patria e fedeli a tutti i loro doveri nazionali».<br />

È dunque «naturale» che essi godano «<strong>di</strong> tutti<br />

i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, <strong>di</strong> libertà <strong>di</strong> coscienza<br />

e <strong>di</strong> culto, <strong>di</strong> libertà nel campo<br />

dell’insegnamento e dell’educazione e nell’uso<br />

dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione».<br />

La libertà religiosa non è soltanto sinonimo<br />

<strong>di</strong> libertà <strong>di</strong> esercizio pubblico del culto. La<br />

libertà religiosa è presupposto e garanzia <strong>di</strong><br />

convivenza armonica delle civiltà. La Chiesa<br />

cattolica ne è consapevole e chiara è la sua<br />

volontà <strong>di</strong> andare incontro alle altri fe<strong>di</strong>,<br />

nonostante i soprusi che i suoi fedeli sono<br />

costretti a subire nel mondo, in p<strong>art</strong>icolare in<br />

Me<strong>di</strong>o Oriente. La soluzione al mancato<br />

rispetto del <strong>di</strong>ritto a confessare liberamente il<br />

proprio credo, infatti, non «si risolve<br />

minacciando ritorsioni o attenuando, in Italia<br />

e in Occidente, le garanzie dei citta<strong>di</strong>ni<br />

provenienti dagli Stati che non assicurano<br />

parità <strong>di</strong> trattamento».<br />

Nel solo Libano, la Chiesa cattolica conta 907<br />

centri <strong>di</strong> istruzione, in cui stu<strong>di</strong>ano oltre<br />

427.000 alunni. I cristiani, dunque, hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> un giusto spazio <strong>di</strong> libertà per non<br />

soffocare. Ma è necessario pure che si<br />

rianimino al proprio interno. La sfida <strong>di</strong><br />

Benedetto XVI mira, pertanto, a ridare vita e<br />

coraggio alle singole comunità, sollecitandole<br />

a rafforzarsi spiritualmente. Nonostante le<br />

<strong>di</strong>fficoltà, i cristiani «sono chiamati a<br />

ravvivare la coscienza <strong>di</strong> essere pietre vive<br />

della Chiesa in Me<strong>di</strong>o Oriente, presso i Luoghi<br />

santi della nostra salvezza».


INTENZIONE MISSIONARIA<br />

<strong>di</strong> Febbraio 2013<br />

Perché le popolazioni che sperimentano guerre e conii possano essere<br />

protagoniste della costruzione <strong>di</strong> un avvenire <strong>di</strong> pace<br />

Conflitti in Kenya Foto: SIR<br />

11


GIOIA e gratitu<strong>di</strong>ne<br />

12<br />

Pagina della gratitu<strong>di</strong>ne<br />

Carissimi benefattori, che la tenerezza del<br />

Bambino Gesù regni sempre nel vostro<br />

cuore generoso e che nel prossimo anno,<br />

2013, il Dio della vita vi conceda le grazie<br />

necessarie per continuare ad annunciare il<br />

messaggio della Carità attraverso gesti<br />

concreti <strong>di</strong> generosità verso i poveri! Con<br />

immensa gioia ho ricevuto la vostra<br />

generosa offerta <strong>di</strong> 7,060 Euro a beneficio<br />

dei bambini più bisognosi. Grazie <strong>di</strong> cuore!<br />

Con il vostro aiuto riusciremo a fare fronte<br />

alle necessità basiche urgenti<br />

(alimentazione, salute ed educazione) dei<br />

GZIE per le due cisterne<br />

Carissimi benefattori, vi giunga il nostro<br />

ringraziamento più vivo per l’aiuto<br />

economico che ci avete inviato e che ci ha<br />

permesso <strong>di</strong> acquistare le due cisterne<br />

destinate all’ospedale pe<strong>di</strong>atrico <strong>di</strong> Mwene<br />

Ditu. È stato con grande <strong>di</strong>spiacere che ho<br />

appreso da Padre Urbain Musuil che non vi<br />

avevamo ancora comunicato l’arrivo del<br />

vostro dono: vi chiedo scusa!<br />

Nella foto potete vedere la prima cisterna.<br />

La seconda sarà consegnata all’ospedale nel<br />

mese <strong>di</strong> novembre.<br />

A voi, cari benefattori, e alle care <strong>Suore</strong><br />

<strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> San <strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong>, rinnoviamo<br />

la nostra gratitu<strong>di</strong>ne sincera per la vostra<br />

generosa solidarietà e per le vostre<br />

preghiere a sostegno della Congregazione<br />

“Speranza Consolatrice”. Il Signore, che non<br />

lascia senza ricompensa anche un solo<br />

più poveri della Missione <strong>di</strong> Netia,<br />

specialmente dei bambini dell’asilo<br />

“Santissimo Salvador”. Grazie, carissimi<br />

benefattori, perché avete donato con<br />

semplicità e delicatezza, nell’anonimato e<br />

senza che la mano sinistra sapesse quello<br />

che faceva la destra. Ogni giorno nelle<br />

nostre umili preghiere ringraziamo per voi<br />

il Signore e chie<strong>di</strong>amo alla Santissima<br />

Trinità <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re e proteggere voi e le<br />

vostre famiglie. Buon Anno Nuovo!<br />

Sr. Aurora de Maria Chinchay Jacinto<br />

Superiora della comunità<br />

Netia - Mozambico<br />

bicchiere d’acqua dato in suo nome, vi<br />

ricompensi con la misura senza limiti della<br />

Sua generosità.<br />

P. Mukena Katayi Albert, Supérieur Général<br />

Diocesi Luiza - RDC


CORSO FORMATIVO<br />

per 100 religiose<br />

Carissimi benefattori, colgo l’opportunità che<br />

mi offrono le <strong>Suore</strong> <strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Pietro</strong><br />

<strong>Claver</strong> per presentarvi un progetto <strong>di</strong><br />

cofinanziamento del programma <strong>di</strong> formazione<br />

destinato a 100 religiose e laiche, promosso<br />

presso il nostro Istituto - Centro <strong>di</strong><br />

Orientamento Missionario - per l'Anno<br />

Accademico 2012-2013. Il corso prevede, in<br />

p<strong>art</strong>icolare, l’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tematiche<br />

teologiche, lo stu<strong>di</strong>o dei fondamenti e delle<br />

finalità dell’azione missionaria e<br />

BIBBIA in lingua Figiana<br />

Carissimi benefattori, la Società Biblica del Sud<br />

Pacifico ha curato una nuova traduzione dei<br />

libri della Bibbia ebraica. È prevista la sua<br />

pubblicazione nel corso dell’anno. La società<br />

Biblica intende, inoltre, pubblicare una seconda<br />

versione della Bibbia, nella quale siano inclusi<br />

i libri deuterocanonici, considerati ispirati dai<br />

cattolici e da alcune altre denominazioni<br />

cristiane. La Società Biblica si incaricherebbe<br />

della preparazione dell’opera, ma la Chiesa<br />

Cattolica dovrebbe pagare i costi <strong>di</strong> stampa. La<br />

proposta della Società Biblica costituisce<br />

un’opportunità straor<strong>di</strong>naria, che il nostro<br />

arcivescovo, Petero Macaca, non vuole perdere.<br />

L’arcivescovo penserebbe alla pubblicazione in<br />

Pagina della solidarietà<br />

l’appren<strong>di</strong>mento delle forme corrette<br />

dell’assistenza sociale. Questa richiesta<br />

corrisponde a un’esigenza reale e per questo<br />

vi chiedo con semplicità e serenità un aiuto<br />

che ci permetta <strong>di</strong> raggiungere il nostro<br />

obiettivo. La formazione <strong>di</strong> leaders<br />

responsabili nei vari settori pastorali è sempre<br />

stata una grande sfida per la Chiesa, ma i suoi<br />

costi sono altissimi.<br />

Vi ringrazio sin d’ora per la vostra generosità<br />

e vi bene<strong>di</strong>co, ciascuno singolarmente, in<br />

Cristo Signore.<br />

Fr. Joseph Alencherry<br />

Economo del MOC<br />

Kottayam- Kerala, In<strong>di</strong>a<br />

tempi brevi <strong>di</strong> 2.000 copie della Bibbia. Il<br />

preventivo è <strong>di</strong> circa 17.000-20.000 Euro.<br />

Per questo, tramite le <strong>Suore</strong> <strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> San<br />

<strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong>, chie<strong>di</strong>amo con fiducia il vostro<br />

aiuto. Se la vostra offerta non raggiungerà la<br />

cifra in<strong>di</strong>cata nel preventivo, pubblicheremo un<br />

numero minore <strong>di</strong> copie o, più probabilmente,<br />

sottoscriveremo un prestito, poiché siamo sicuri<br />

che le prime centinaia <strong>di</strong> copie saranno presto<br />

vendute. Questo mio appello è a nome<br />

dell’arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Suya ed è a nome mio e <strong>di</strong><br />

tutti i nostri fedeli che vi ringrazio<br />

anticipatamente per la vostra solidarietà. Che<br />

il Signore sia con voi e vi accompagni in tutte<br />

le vostre opere.<br />

P. David. G. Arms<br />

Direttore della “Vosa Translation Office”<br />

Vi preghiamo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare le offerte a:<br />

Congregazione delle <strong>Suore</strong> <strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong> - Via della Collina 18 - 38121 TRENTO<br />

CCP n. 35483452<br />

Le eventuali offerte che risulteranno in eccedenza rispetto alle richieste che abbiamo presentato saranno destinate a<br />

progetti analoghi a noi comunicati dai missionari sparsi in tutto il mondo.<br />

13


Zoom<br />

Maria Teresa Ledóchowska p<strong>art</strong>ì da Roma il 9<br />

luglio 1914 con la sua fedele segretaria, sr.<br />

Melania von Ernst, per programmare e<br />

convocare il IV congresso speciale del<br />

Sodalizio a Salisburgo e, inoltre, per<br />

organizzare conferenze missionarie, con cui<br />

rafforzare lo zelo missionario dei numerosi<br />

collaboratori. Lo scoppio della prima guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale la sorprese mentre, dall’Austria,<br />

stava per intraprendere un viaggio <strong>di</strong> lavoro<br />

nei paesi del Nord Europa. L’evento, <strong>di</strong> per sé<br />

tragico e apparentemente inopinato, dovette<br />

ancor più lasciarla attonita, perché per grazia<br />

<strong>di</strong> Dio era nata e vissuta in un’Austria estranea<br />

a qualsiasi guerra o rivoluzione. In ottobre,<br />

come era sua consuetu<strong>di</strong>ne, tentò <strong>di</strong> ritornare<br />

a Roma, ma la frontiera verso Italia era già<br />

stata chiusa. Le notizie sui giornali<br />

riguardanti la guerra non sembravano<br />

preoccupanti e nei primi mesi la posta<br />

funzionò come in periodo <strong>di</strong> pace. Suo fratello<br />

Vla<strong>di</strong>miro, gesuita, la tranquillizzò,<br />

assicurando che la guerra sarebbe durata solo<br />

alcuni mesi, che presto tutto si sarebbe<br />

normalizzato e che sarebbe, pertanto, potuta<br />

rientrare a Roma. Non fu così: uno dopo<br />

l’altro, gli Stati entrarono nel conflitto e la<br />

situazione politica generale si fece sempre più<br />

14<br />

A 150 anni dalla nascita<br />

della BEATA MARIA TERESA<br />

LEDÓCHOWS<br />

(1863 - 2013)<br />

PRIMA GUER MONDIALE<br />

<strong>di</strong>fficile. Le consorelle dell’Istituto <strong>di</strong><br />

nazionalità austriaca e tedesca, rimaste a<br />

Roma, abbandonarono la città il 7 maggio<br />

1915, alcune ore dopo aver ricevuto<br />

l’ingiunzione <strong>di</strong> lasciare l’Italia. A Roma<br />

rimasero soltanto le suore italiane e polacche<br />

<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza russa. La guerra rese i contatti<br />

sempre più precari e pericolosi: la posta fu<br />

sottoposta a un severo controllo, i rapporti<br />

con la comunità <strong>di</strong> Roma furono interrotti e le<br />

notizie giunsero rade e clandestinamente,<br />

grazie al fratello Vla<strong>di</strong>miro, che si trovava in<br />

esilio in Svizzera. La corrispondenza con i<br />

missionari, per quanto fitta, giungeva con<br />

molto ritardo e con altrettanto ritardo<br />

potevano essere pubblicate le loro lettere.<br />

Per la fondatrice, abituata a una vita or<strong>di</strong>nata<br />

e sicura, dove tutto era regolato sulla base<br />

della legge della puntualità, non dovette<br />

essere facile accettare rallentamenti, ritar<strong>di</strong>,<br />

proroghe.<br />

Sr. Melania von Ernst in uno scritto osservò:<br />

“Maria Teresa era così previdente, e anche<br />

ansiosa <strong>di</strong> prevenire i pericoli, che, quando essi<br />

giungevano, la trovavano preparata o<br />

rassegnata, sempre comunque coraggiosa.<br />

Nessuno l’ha mai sentita proferire un lamento.<br />

Non appena le era possibile, ricorreva alla


preghiera per rime<strong>di</strong>are al male. Notizie<br />

tristissime, che cadevano come fulmini dal<br />

cielo, la ferivano profondamente, ma ella<br />

sapeva essere padrona <strong>di</strong> se stessa e conservare<br />

la calma. Accettò la notizia della morte del<br />

Santo Padre Pio X, grande amico del Sodalizio,<br />

con incrollabile fede, sicura – come ebbe a <strong>di</strong>re<br />

- <strong>di</strong> avere, ora e subito, un grande intercessore<br />

presso la Misericor<strong>di</strong>a Divina”. Non meno la<br />

colpì la scomparsa <strong>di</strong> persone molto legate al<br />

Sodalizio, quasi fossero figlie spirituali o<br />

ferventi collaboratrici. Malgrado tutte le<br />

croci, Maria Teresa fu sempre la “donna forte”<br />

della Scrittura: non si lasciò mai abbattere,<br />

anzi incoraggiò sempre le sue figlie <strong>di</strong>cendo:<br />

150°<br />

Anniversario<br />

dalla nascita <strong>di</strong><br />

Maria Teresa<br />

Ledóchowska<br />

“Volere è potere”. Era convinta che le<br />

<strong>di</strong>fficoltà causate dalla guerra non avrebbero<br />

dovuto costituire una giustificazione per<br />

sospendere i lavori per le missioni. Nell’Eco<br />

del maggio 1915 scrisse: “Lavoriamo come se<br />

questa terribile guerra dovesse durare ancora a<br />

lungo tempo e come se a noi non fosse più<br />

concesso <strong>di</strong> lavorare in con<strong>di</strong>zioni favorevoli.<br />

Questo pensiero ci rafforzerà, mentre il<br />

lamentarci e il sospirare la pace, restando<br />

inoperose, ci indeboliranno. Con la parola e con<br />

gli scritti raddoppiamo la nostra attività <strong>di</strong><br />

propaganda! È questo il nostro dovere e il<br />

mezzo sicuro per trovare aiuti per le missioni.”<br />

Sr. Maria Paola Wojak – sspc<br />

INVITO<br />

Carissimi Amici,<br />

Con gioia rinnoviamo a ciascuno <strong>di</strong> voi il nostro invito a p<strong>art</strong>ecipare<br />

alla solenne celebrazione del 27 aprile 2013 a Roma. Per una migliore<br />

organizzazione, vi chie<strong>di</strong>amo, gentilmente, <strong>di</strong> compilare l’allegato, <strong>di</strong><br />

ritagliarlo e <strong>di</strong> inviarlo all’in<strong>di</strong>rizzo in<strong>di</strong>cato.<br />

Nella speranza <strong>di</strong> incontrarvi quali amici e collaboratori della famiglia<br />

<strong>Claver</strong>iana, vi invio i miei più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />

Madre Maria Moryl<br />

Superiora generale<br />

Sabato 27 Aprile 2013 - Programma:<br />

Basilica S. Maria Maggiore a Roma:<br />

S.Messa, h. 10.30<br />

Agape fraterna e festeggiamenti nel vicino convento<br />

<strong>di</strong> Via dell’Olmata 16, Roma.<br />

L’adesione deve pervenire entro il 23 marzo:<br />

Sì, vengo alla festa <strong>di</strong> sabato 27 aprile:<br />

Nome: ................................................<br />

In<strong>di</strong>rizzo: ...........................................<br />

Telefono: ...........................................<br />

<br />

Spe<strong>di</strong>re il coupon alle <strong>Suore</strong> <strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong><br />

Via dell' Olmata 16 - 00184 Roma<br />

15


C’è una domanda che mi è stata fatta tante<br />

volte da quando sono tornato dall’Amazzonia.<br />

Questa domanda è: “Che cosa siete andati a<br />

fare?”. E’ una domanda che può apparire come<br />

un po’ provocatoria, perché spesso, nei toni<br />

<strong>di</strong> chi chiede, sottintende una risposta non<br />

positiva: “Non avete guarito malati, non<br />

avete imbiancato case, non avete costruito<br />

ponti… Che cosa siete andati a fare?” Beh,<br />

posso <strong>di</strong>rvi che in Amazzonia noi siamo andati<br />

a p<strong>art</strong>ecipare ad una festa. Anzi, a tante<br />

feste! Me<strong>di</strong>amente due al giorno, in certi<br />

giorni anche tre!<br />

Naturalmente, ad una festa ci si presenta se si<br />

è stati invitati, e noi avevamo ricevuto un<br />

invito speciale, quello <strong>di</strong> Padre Acassio che ci<br />

aveva detto: “Venite sino qui nella foresta a<br />

vivere con me la vita <strong>di</strong> un missionario.”<br />

Padre Acassio è un sacerdote che lavora a<br />

Careiro da Varzea, nel nord del Brasile. Dovete<br />

immaginare questa come una parrocchia con<br />

16<br />

Spazio giovani<br />

UNA GNDE FESTA I<br />

un numero <strong>di</strong> abitanti pari circa 50 mila,<br />

residenti però non tutti vicini, bensì sparsi in<br />

decine <strong>di</strong> comunità, per lo più lungo le rive<br />

del Rio delle Amazzoni, ed in un territorio<br />

grande quasi quanto la provincia <strong>di</strong> Torino.<br />

Per dare una idea delle <strong>di</strong>mensioni territoriali,<br />

basti <strong>di</strong>re che la prima comunità lontana che<br />

abbiamo visitato <strong>di</strong>stava circa 4 ore <strong>di</strong><br />

navigazione. In tali con<strong>di</strong>zioni, è facile capire<br />

perché, con un solo sacerdote a <strong>di</strong>sposizione,<br />

capiti sovente che una comunità possa<br />

ricevere messa non più <strong>di</strong> 1-2 volte all’anno.<br />

Quando mi chiedono <strong>di</strong> parlare<br />

dell’Amazzonia, io racconto sempre un<br />

episo<strong>di</strong>o che, secondo me, ha segnato il<br />

nostro viaggio.<br />

Eravamo a Cotovelo, una delle comunità <strong>di</strong><br />

Purupuru. Il nostro arrivo era stato<br />

avventuroso. L’acqua era troppo bassa e la<br />

barca non riusciva ad accostare a sufficienza.<br />

Così dalla riva erano venuti a prenderci,


chiedendoci <strong>di</strong> trasbordare, dalla barca alla<br />

canoa, nel buio della notte, in un fiume<br />

infestato da piranha e coccodrilli. Nessuno <strong>di</strong><br />

noi si era sottratto alla prova, seppur con una<br />

certa trepidazione. La chiesa in cui sarebbe<br />

stata celebrata la messa era molto semplice:<br />

solo quattro mura ad in<strong>di</strong>care un inizio <strong>di</strong><br />

costruzione, e nulla più. Era notte e noi,<br />

stanchissimi, eravamo giunti in ritardo <strong>di</strong> ben<br />

quattro ore. Il sole era tramontato ed attorno<br />

alle lampade volavano centinaia <strong>di</strong> insetti. Per<br />

noi italiani era stato preparato il posto<br />

d’onore,vicino all’altare, proprio sotto la<br />

lampada più luminosa. Quando vi<strong>di</strong> dove<br />

avremmo dovuto sederci, intuii che sarebbe<br />

stata una lunga messa. Per terra, fra i<br />

cadaveri degli insetti fulminati, correvano gli<br />

scarafaggi. Il caldo, umido come può essere<br />

solo nella foresta, era insopportabile.<br />

La messa era in portoghese, lingua che io non<br />

capivo, e non capisco tuttora, ma non capire<br />

una lingua straniera ha almeno un vantaggio:<br />

dà l’opportunità <strong>di</strong> concentrarsi su altri<br />

dettagli, come ad esempio osservare lo<br />

sguardo dei presenti.<br />

Ricordo che, in quella notte, io osservai ed<br />

incontrai.<br />

Incontrai sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> persone attente,<br />

concentrate, persone che aspettavano da 6<br />

mesi <strong>di</strong> poter assistere ad una messa.<br />

Incontrai sguar<strong>di</strong> emozionati, come quelli dei<br />

genitori dei bambini che venivano battezzati,<br />

in quelle con<strong>di</strong>zioni ambientali, genitori cui<br />

letteralmente brillavano gli occhi.<br />

Osservai, incontrai e capii che fare<br />

un’esperienza missionaria ha un significato ben<br />

preciso: imparare a conoscere chi incontriamo<br />

per come è nella realtà in cui egli vive.<br />

In altre parole, accettare <strong>di</strong> vivere la realtà dal<br />

suo punto <strong>di</strong> vista. E dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong><br />

quelle persone una semplice messa era un<br />

evento atteso da mesi, era la festa dell’incontro<br />

con Dio! Di fronte a ciò, la presenza <strong>di</strong><br />

scarafaggi e zanzare, il caldo che toglieva il<br />

fiato e tutti gli altri <strong>di</strong>sagi semplicemente non<br />

avevano importanza alcuna.<br />

È in questo senso che in Amazzonia abbiamo<br />

p<strong>art</strong>ecipato a tante feste! Ogni giorno due o<br />

tre messe, in comunità <strong>di</strong>verse, incontrando<br />

persone <strong>di</strong>verse, ogni giorno due o tre feste!<br />

Renato Amatteis<br />

17


18<br />

Notizie claveriane<br />

SOLTANTO UN SOGNO!?<br />

Dal 7 agosto al 4 settembre 2012 ho avuto il<br />

privilegio <strong>di</strong> visitare Amazonas, Brasile, con<br />

sr. Joana d’Arc sspc, brasiliana. Dopo due<br />

settimane <strong>di</strong> permanenza, un gruppo <strong>di</strong><br />

giovani <strong>di</strong> Nichelino, accompagnati da sr.<br />

Jola sspc, ci ha raggiunto per fare<br />

“un’esperienza <strong>di</strong> vita”.<br />

La nostra missione si è svolta a Careiro da<br />

Várzea, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Manaus. Ci ha accolti Pe.<br />

Acássio Rocha, dell’arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ribeirão<br />

Preto, da qualche anno impegnato a Careiro<br />

nel progetto missionario che le due arci<strong>di</strong>ocesi<br />

sorelle hanno promosso in comune.<br />

I cattolici dell’arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Manaus sono<br />

l’85% della popolazione; Careiro da Várzea ha<br />

circa 24.000 abitanti. La parrocchia “madre”<br />

è de<strong>di</strong>cata alla Madonna del Perpetuo<br />

Soccorso. Da questa parrocchia <strong>di</strong>pendono<br />

altre 82 comunità sparse nella foresta<br />

amazzonica. Pe. Acássio può visitare, tempo<br />

permettendo, la maggior p<strong>art</strong>e <strong>di</strong> queste<br />

comunità soltanto una volta all’anno. Nel suo<br />

ministero pastorale può contare sull’aiuto <strong>di</strong><br />

due suore “Francescanas de Nossa Senhora<br />

Aparecida”, che sono le sue braccia in questa<br />

vastissima area parrocchiale. Inoltre, ogni<br />

comunità ha un coor<strong>di</strong>natore o un catechista<br />

locale, che si occupano della catechesi e<br />

presiedono, la domenica, la celebrazione della<br />

“Parola <strong>di</strong> Dio”.<br />

Abbiamo visitato alcune comunità. In una sola<br />

occasione è stato possibile usare il “bus-barca”<br />

privato della scuola. Per raggiungere le<br />

comunità più <strong>di</strong>stanti abbiamo dovuto servirci<br />

dei “bus-barca” pubblici. È stata una grande<br />

sfida per la maggioranza <strong>di</strong> noi! Ci siamo<br />

fermate 4 giorni a Purupuru, con Pe. Acássio.<br />

Per arrivarci ci sono volute 4 ore!<br />

Sr. Jacinta con bimbi brasiliani Foto: sspc<br />

Lasciata la piccola città <strong>di</strong> Careiro ci siamo<br />

inoltrati nella foresta, dove abbiamo visitato<br />

11 comunità. Quando il Padre arriva, i fedeli<br />

fanno una gran festa, a cui seguono <strong>di</strong>verse<br />

celebrazioni: battesimi, confessioni, prime<br />

comunioni. È poi il momento delle visite agli<br />

ammalati. È davvero un lavoro estenuante.<br />

Siamo stati testimoni <strong>di</strong> quanto questa gente<br />

desideri la presenza <strong>di</strong> un sacerdote. Vivono<br />

come pecore senza pastore, in costante<br />

pericolo, perché asse<strong>di</strong>ate dalle sette religiose.<br />

La celebrazione eucaristica si svolge in grande<br />

semplicità, come non accade in Europa, dove<br />

tutto deve essere perfetto! Nelle cappelle<br />

delle comunità si trovano soltanto gli oggetti<br />

liturgici fondamentali. La semplicità<br />

dell’arredamento e il raccoglimento dei fedeli<br />

in preghiera mi hanno toccato


profondamente. Prima della celebrazione<br />

venne richiesto a ognuno <strong>di</strong> noi <strong>di</strong> prendere la<br />

parola durante l’omelia per con<strong>di</strong>videre la<br />

nostra fede con i fratelli presenti, a noi<br />

sconosciuti, ma già tanto amati. I momenti<br />

liberi della giornata, trascorsi in barca,<br />

contemplando il fiume, la foresta e la grande<br />

varietà degli uccelli, si trasformavano in<br />

tempo <strong>di</strong> preghiera. La bellezza della natura<br />

amazzonica incanta e io penso che questa<br />

p<strong>art</strong>e della terra deve essere rimasta così<br />

come Dio l’ha creata: i suoni, i profumi e i<br />

colori della foresta sono fonti <strong>di</strong> emozioni<br />

p<strong>art</strong>icolarmente intense.<br />

Ritornati a Careiro, siamo andati a visitare le<br />

famiglie. Ci hanno accompagnati i<br />

coor<strong>di</strong>natori delle comunità. Camminavamo<br />

sotto il sole, a 40°, in mezzo alla polvere<br />

della strada: io pensavo a Gesù, in cammino<br />

lungo le strade <strong>di</strong> Israele, per portare l’amore<br />

<strong>di</strong> Dio Padre al suo popolo amato. Certo, al<br />

termine della giornata deve essersi sentito<br />

stanco come noi. Per quanto stanchi, noi,<br />

tuttavia eravamo lieti <strong>di</strong> ritornare a casa,<br />

perché sapevamo <strong>di</strong> essere attesi da una<br />

famiglia pronta ad accoglierci con spremute<br />

<strong>di</strong> frutta e cibi, e a offrirci un letto, su cui<br />

passare la notte. Gesù, invece, non aveva –<br />

<strong>di</strong>ce il Vangelo (Mt 8,20)- dove posare il capo.<br />

In una delle famiglie, abbiamo incontrato<br />

João, membro attivo per moltissimi anni della<br />

comunità del Sacro Cuore. Stava riprendendosi<br />

da un colpo apoplettico. L’attacco non ha<br />

spento il suo spirito nel comunicare la fede e<br />

il suo amore per Dio. Al nostro arrivo si è<br />

mostrato molto animato. Congedandoci da<br />

lui, abbiamo recitato insieme il Padre nostro<br />

in italiano e l’Ave Maria in portoghese. Della<br />

sua felicità per il nostro incontro è stato<br />

segno tangibile il suo sorriso luminoso.<br />

Il nostro viaggio missionario resterà<br />

indelebile nel nostro ricordo. Abbiamo<br />

costatato quanto la Chiesa abbia bisogno <strong>di</strong><br />

missionari da inviare alle genti. Pe. Acàssio è<br />

solo in questa area remota del Brasile; non ha<br />

neppure un mezzo <strong>di</strong> trasporto, ma è<br />

veramente felice. Chi, chiamato da Dio, andrà<br />

ad aiutarlo ad annunciare il Regno?<br />

Sr. Jacinta sspc<br />

19


20<br />

Bacheca<br />

Negli ultimi anni ho sperimentato un aiuto<br />

speciale dalla beata Maria Teresa Ledóchowska.<br />

Questo è dovuto quando, davanti a certe<br />

decisioni <strong>di</strong>fficili, non sapevo cosa scegliere.<br />

Mi veniva spontaneo alzare lo sguardo al cielo,<br />

guardare uomini e donne elette da Dio, in<br />

p<strong>art</strong>icolare la beata Maria Teresa Ledóchowska,<br />

per ricevere coraggio e nuovo stimulo <strong>di</strong> vita.<br />

La preghiera mi ha condotto a fare delle scelte<br />

giuste. Per quanto mi sarà possibile voglio<br />

sostenere il lavoro, della vostra Congregazione,<br />

amate <strong>Suore</strong> <strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> San <strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong>,<br />

perché continui il suo impegno a favore del<br />

Regno <strong>di</strong> Dio. A.D.<br />

Cennamo Nunzio - Terni (TR)<br />

Bertocchi Grassi Stella - Muggia (TS)<br />

Rianda S<strong>art</strong>ori Delia - Moghrgno (Svizzera)<br />

Bendetti Dr. Edo - Trento<br />

Chini Anselmo - Trento<br />

Ioriatti Don Tullio - Baselga Di Pine' (TN)<br />

Ioriatti Stefanini Serafina - Baselga Di Pine' (TN)<br />

Maria Luisa Roncucci - Senigallia (AN)<br />

L’eterno riposo dona loro, o Signore,<br />

risplenda a essi la luce perpetua,<br />

riposino in pace. Amen<br />

GZIE<br />

alla Beata Maria Teresa Ledóchowska<br />

Ringrazio infinitamente la beata Maria Teresa<br />

per il buon esito della <strong>di</strong>agnosi. Mando<br />

un’offerta per le missioni. E.N.<br />

Mando un’offerta per le missioni come<br />

ringraziamento per il buon esito dell’operazione<br />

agli occhi. Mi affido, anche per il futuro,<br />

alle vostre preghiere. E.H.<br />

Beata Maria Teresa, prega per noi<br />

Il 28 <strong>di</strong> ogni mese fino al 6 del mese seguente preghiamo la novena in tutte le nostre comunità,<br />

chiedendo l'intercessione della nostra Beata Madre Fondatrice per tutte le intenzioni che ci vengono inviate.<br />

Le intenzioni si possono mandare compilando il formulario nel nostro sito: www.missionarieclaveriane.org<br />

oppure telefonando o scrivendo a uno dei nostri in<strong>di</strong>rizzi.<br />

RICORDIAMO i nostri defunti


Anno Nuovo !<br />

È Maria Santissima, la Madre <strong>di</strong> Dio che ci introduce<br />

in esso. Come già per i pastori ed i magi, le sue braccia<br />

ed il suo cuore continuano ad offrirci Gesù suo figlio e<br />

nostro Salvatore. Soltanto lui è la speranza e la pace<br />

per tutta l'umanità. Auguri <strong>di</strong> Anno Nuovo rinnovato<br />

dalla fede in Cristo!<br />

La Redazione<br />

A gennaio celebriamo<br />

1 Giornata della pace<br />

6 Giornata dell’infanzia missionaria<br />

13 Giornata delle migrazioni<br />

18-25 Settimana <strong>di</strong> preghiera per l’unità<br />

dei cristiani<br />

27 Giornata dei malati <strong>di</strong> lebbra<br />

A febbraio celebriamo<br />

2 Giornata della vita consacrata<br />

3 Giornata Nazionale per la vita<br />

11 Giornata Mon<strong>di</strong>ale del malato<br />

20 Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Giustizia sociale<br />

Anno CXVIII<br />

n. 1-2 Gennaio-Febbraio 2013<br />

Direttore responsabile<br />

mons. Ernesto Menghini<br />

Redazione<br />

sr. Silvia Simas - sr. Renata Szawara<br />

Collaboratori: P. Michele Simone SJ<br />

sr. Maria Paola Wojak - sr. Jolanta Plominska<br />

sr.Maria Elena Cari<strong>di</strong> - Vincenza Zangara<br />

Maria Teresa Rinal<strong>di</strong> - Patrizia Raffi<br />

SUORE MISSIONARIE DI SAN PIETRO CLAVER<br />

www.missionarieclaveriane.org<br />

REDAZIONE<br />

00184 ROMA - Via dell’Olmata 16<br />

Tel. 06 4880450 - fax: 06 4871953<br />

E-mail redazione: ecoafrica.redazione@gmail.com<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

38121 TRENTO - Via della Collina 18<br />

Tel. 0461 263645 - fax: 0461 268435<br />

E-mail: claver.trento@gmail.com<br />

CCP n. 35483452<br />

C/C n. 11723769<br />

Banca <strong>di</strong> Trento e Bolzano<br />

B.I.C. BATBIT2T<br />

IBAN: IT95 G032 4001 8010 0001 1723 769<br />

10042 NICHELINO - Via San Matteo 1<br />

Tel. 011 6279513<br />

SVIZZERA - 1700 FRIBOURG<br />

Route du Grand-Pré 3<br />

Tel. 026 4254595<br />

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E-mail: pierre.claver@bluewin.ch<br />

Poste Italiane s.p.a.<br />

Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale<br />

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<strong>art</strong>. 1, comma 2, DCB Trento.<br />

Autorizzazione del Tribunale <strong>di</strong> Roma<br />

n. 148 del 25 marzo 1986.<br />

Informiamo i Lettori che i loro dati personali<br />

sono utilizzati solo per le finalità della rivista.<br />

Il responsabile del loro trattamento<br />

è l’amministratore, cui gli interessati<br />

possono rivolgersi per chiederne la verifica<br />

o la cancellazione (D.LGS. 196/2003).<br />

La pubblicazione non è in libero commercio.<br />

Stampa:<br />

Nuove Arti Grafiche<br />

Via dell’òra del Garda 25 - 38121 TRENTO


Epifania<br />

I magi hanno visto una stella che si levò dall’Oriente.<br />

Tutti, ve<strong>di</strong>amo questa stella, elevarsi ogni giorno da l’Est: È il sole.<br />

Ma ci si siamo talmente abituati al giorno che si alza ogni mattina<br />

che non facciamo più attenzione. E pertanto…<br />

Ogni mattino che si alza è una epifania.<br />

Ogni mattino, Dio ci manifesta il suo Amore<br />

Offrendoci, allo svegliarci, il presente <strong>di</strong> un nuovo giorno unico al mondo.<br />

Ogni giorno, una stella viene dall’Oriente per <strong>di</strong>rmelo.<br />

Per informazioni:<br />

www.missionarieclaveriane.org<br />

<strong>Suore</strong> <strong>Missionarie</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Pietro</strong> <strong>Claver</strong><br />

Via della Collina 18<br />

38121 TRENTO<br />

Tel. 0461 263645<br />

E-mail: claver.trento@gmail.com<br />

Jean Debruyne<br />

Soeurs Missionnaires de St-Pierre <strong>Claver</strong><br />

Route du Grand-Pré 3<br />

1700 FRIBOURG<br />

Tel. 0264254595<br />

E-mail: pierre.claver@bluewin.ch

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