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“In dialogo” - Parrocchia Buguggiate.it

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INFORMATORE PARROCCHIALE<br />

PARROCCHIA S.VITTORE M. BUGUGGIATE<br />

(PRO MANOSCRITTO)<br />

Sommario:<br />

La parola del Don 1<br />

Le singole parti della<br />

Messa<br />

Uno sguardo<br />

al passato<br />

Il codice Da Vinci 5<br />

Messaggio della<br />

Car<strong>it</strong>as<br />

Natale dello sportivo 6<br />

Capodanno in Oratorio 6<br />

Messaggio di Sua Sant<strong>it</strong>à<br />

Giovanni Paolo II<br />

Proposte per la<br />

Quaresima<br />

Donazioni 8<br />

Una giornata in<br />

Seminario<br />

<strong>Parrocchia</strong><br />

S. VIttore m.<br />

via Trieste 31<br />

21020<br />

<strong>Buguggiate</strong><br />

Varese<br />

Tel/Fax:<br />

0332 459248<br />

Cell :<br />

338 2093790<br />

e.mail<br />

dongio.g@aliceposta .<strong>it</strong><br />

3<br />

4<br />

5<br />

7<br />

7<br />

8<br />

<strong>“In</strong> <strong>dialogo”</strong><br />

Spesso assisto alla fatica di tanti gen<strong>it</strong>ori<br />

riguardo al loro impegno educativo<br />

nei confronti dei propri figli.<br />

La stessa fatica l’avverto nei catechisti,<br />

negli insegnanti e negli animatori<br />

che mi aiutano in Oratorio.<br />

Non posso nascondere quanto sia<br />

reale il disagio di chi ha un ruolo educativo<br />

verso i più piccoli.<br />

L’occasione della festa di don Bosco,<br />

patrono del nostro Oratorio e<br />

grande figura cristiana di educatore,<br />

mi porta a proporre una riflessione<br />

sottoponendovi un articolo usc<strong>it</strong>o<br />

sul supplemento del quotidiano<br />

Avvenire “NOI” nel mese di Dicembre<br />

consigliandovi anche alcuni testi<br />

sul’argomento.<br />

Il bambino sul trono<br />

<strong>“In</strong> famiglia non c'è più autor<strong>it</strong>à”.<br />

“Bisogna restaurare il principio di<br />

autor<strong>it</strong>à”. Su giornali e riviste e nelle<br />

conversazioni tra amici non si discute<br />

d'altro: i bambini fanno di testa<br />

loro, non ascoltano nessuno, il permissivismo<br />

ha fall<strong>it</strong>o, i gen<strong>it</strong>ori devono<br />

riprendere in mano la s<strong>it</strong>uazione<br />

mostrando fermezza, sever<strong>it</strong>à, inflessibil<strong>it</strong>à.<br />

In una parola: autor<strong>it</strong>à.<br />

Solo un paio d'anni fa la ricetta educativa<br />

alla moda era ben diversa<br />

e puntava a far germogliare tutte<br />

le capac<strong>it</strong>à del bambino, che<br />

andava lasciato libero di muoversi<br />

ed esprimersi con il minor numero di<br />

regole possibile. Anzi: quando in famiglia<br />

il piccolo iniziava a opporsi, a<br />

esprimere i suoi "no", i gen<strong>it</strong>ori si felic<strong>it</strong>avano<br />

per il "carattere" dimostra-<br />

LA PAROLA DEL DON<br />

6 Febbraio 2005<br />

to dal figlio. Salvo poi rimanerne travolti.<br />

Pediatri, medici e psichiatri dell'infanzia<br />

lo sanno bene perché sono<br />

subissati da gen<strong>it</strong>ori che «non ce la<br />

fanno più». Piccoli di 2-3 anni che rifiutano<br />

di mangiare a tavola, impongono<br />

la videocassetta già vista<br />

decine di volte, si incolleriscono se al<br />

supermercato non si acquista quello<br />

che desiderano. Il sonno è un altro<br />

aspetto rivelatore: i gen<strong>it</strong>ori chiedono<br />

consiglio perché il bambino non<br />

vuole dormire la sera, non accetta<br />

di andare a letto se prima non sono<br />

coricati anche loro, così da costringerli<br />

a penose "rec<strong>it</strong>e" della durata<br />

di 2 o 3 ore...<br />

Ecco allora che i gen<strong>it</strong>ori, distrutti da<br />

tanta "creativ<strong>it</strong>à", tornano a invocare<br />

il "principio di autor<strong>it</strong>à". Troppo tardi,<br />

secondo lo studioso francese Daniel<br />

Marcelli, pedagogista e psichiatra,<br />

autore di un libro appena tradotto<br />

in <strong>it</strong>aliano dal t<strong>it</strong>olo esplic<strong>it</strong>o "Il<br />

bambino sovrano - Un nuovo capo<br />

in famiglia?" (Raffaello Cortina, pag.<br />

202, euro 18). Marcelli espone una<br />

tesi un po' ard<strong>it</strong>a ma molto suggestiva<br />

secondo il quale nella nostra società<br />

non si può più parlare di autor<strong>it</strong>à<br />

nei confronti di un bambino. Perché?<br />

Perché dalla Dichiarazione dei<br />

dir<strong>it</strong>ti del fanciullo in avanti, il bambino<br />

non è più immaginato come un<br />

cucciolo d'uomo, un futuro adulto e<br />

come tale imperfetto e dipendente,<br />

bensì come una persona completa<br />

fin dalla nasc<strong>it</strong>a, già perfetta e, anzi,<br />

"sapiente". L’infanzia è vista come<br />

un' età dell' oro in cui le competen-


ze sono fantastiche: il neonato sa distinguere i<br />

suoni, sa riconoscere la lingua materna, apprende<br />

a veloc<strong>it</strong>à record. Il culto del bebé è<br />

al suo apice e i "grandi" avrebbero solo da imparare<br />

dalla sua spontane<strong>it</strong>à, creativ<strong>it</strong>à, uman<strong>it</strong>à...<br />

«Si può inc<strong>it</strong>are i bambini a esprimersi,<br />

gli scolari a dimostrare creativ<strong>it</strong>à e individual<strong>it</strong>à,<br />

e nello stesso tempo esigere da loro un'<br />

obbedienza silenziosa?», si chiede Marcelli.<br />

Dunque, argomenta lo studioso un po' paradossalmente,<br />

non sono più gli adulti a eserc<strong>it</strong>are<br />

un' autor<strong>it</strong>à sul bambino, ma viceversa.<br />

«È lui che dirige la famiglia - spiega lo studioso<br />

- ed è nel suo quasi esclusivo interesse che<br />

la famiglia si struttura. Oggi non è più il bambino<br />

che serve l'interesse della famiglia, ma è la<br />

famiglia (nucleare) a essere al servizio dell'interesse<br />

del bambino».<br />

Allora gli equilibri gen<strong>it</strong>ori-figli nelle nostre società<br />

democratiche (e non autor<strong>it</strong>arie...) vanno<br />

ridisegnati sulla base di un diverso rapporto,<br />

non più verticale, ma orizzontale. Questo<br />

nuovo rapporto secondo lo psichiatra francese<br />

è la fiducia reciproca. Il padre (e la madre)<br />

offrono al bambino una "buona vigilanza<br />

(bonneveillance in francese), uno sguardo<br />

cioè benevolo e vigile, attento e premuroso:<br />

lo lasciano libero di esprimersi ma con i lim<strong>it</strong>i<br />

che la sua sicurezza e il suo equilibrio psicologico<br />

richiedono. Si tratta di un' autor<strong>it</strong>à<br />

“silenziosa”, orizzontale anche se asimmetrica,<br />

eserc<strong>it</strong>ata dai gen<strong>it</strong>ori sul bambino. La bonneveillance,<br />

per usare le parole dell'autore, è «lo<br />

sguardo d'interesse, di sollec<strong>it</strong>udine, di empatia<br />

che ogni bambino ha il dir<strong>it</strong>to di aspettarsi<br />

dagli adulti che stanno accanto a lui e lo educano».<br />

A questo rapporto asimmetrico si<br />

accompagna un altro principio, quello del rispetto<br />

che ogni gen<strong>it</strong>ore ha il dir<strong>it</strong>to di esigere<br />

«come prova di simmetria nei confronti dell'<br />

attenzione che porta al bambino». L’etica del<br />

rispetto, conclude Marcelli, che «si basa sulla<br />

condivisione comune, da parte dell' adulto e<br />

del bambino, delle regole della v<strong>it</strong>a comun<strong>it</strong>aria,<br />

è simbolo di una relazione simmetrica e<br />

democratica tra due esseri umani con eguali<br />

dir<strong>it</strong>ti e prepara il bambino a vivere in una società<br />

in cui l'affermazione del proprio punto di<br />

vista diventa una competenza Utile, se non<br />

addir<strong>it</strong>tura necessaria». Chi osa più parlare di<br />

autor<strong>it</strong>à? .” (Paola Abiuso)<br />

Ovviamente questa è una posizione, un modo<br />

di interpretare il problema.<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 2<br />

Altri punti di vista sono espressi, ad esempio,<br />

da questi due testi che inv<strong>it</strong>o a leggere:<br />

“Qui comando io! Come farsi obbedire daì<br />

bambini” dr. Francesco Berto e Paola Scalari,<br />

(Armando Ed<strong>it</strong>ore, pag. 142, euro 12), un libro<br />

piacevole e semplice, che i gen<strong>it</strong>ori leggeranno<br />

riconoscendosi nelle mille s<strong>it</strong>uazioni quotidiane<br />

descr<strong>it</strong>te:trovando conferme e suggerimenti<br />

per arrivare a comprendere e<br />

“contenere” le provocazioni dei figli.<br />

Degli stessi autori è da poco stato pubblicato<br />

anche “Adesso basta. Ascoltami!” (Edizioni La<br />

Meridiana, pag. 120, euro 13). Il testo è più<br />

“tecnico” e svolge una tesi: per "curare" la disobbedienza<br />

bisogna capire da cosa essa è<br />

provocata………..BUONA LETTURA!<br />

don Giò


LE SINGOLE PARTI<br />

DELLA MESSA<br />

LA LITURGIA DELLA PAROLA<br />

I canti tra le letture<br />

e<br />

la Preghiera Universale<br />

Il Salmo responsoriale<br />

Dopo la prima lettura segue il salmo responsoriale,<br />

che è parte integrante della l<strong>it</strong>urgia della parola.<br />

Ogni testo salmodico è direttamente connesso con<br />

la relativa lettura: pertanto la scelta del salmo dipende<br />

dalle letture.<br />

Perchè l’assemblea possa più facilmente ripetere il<br />

r<strong>it</strong>ornello, sono stati scelti alcuni testi comuni di<br />

r<strong>it</strong>ornelli e di salmi per diversi tempi dell’anno che<br />

possono essere utilizzati ogni volta che il salmo<br />

viene cantato.<br />

La parola stessa SALMO (dal verbo greco Psa llo=cantare)<br />

dice che si tratta di testi destinati soprattutto<br />

al canto.<br />

Non dimentichiamo che la preghiera cristiana e’ in<br />

primo luogo un rendimento di grazie, un inno di<br />

lode a Dio ed il canto non e’ un elemento superfluo<br />

nella preghiera l<strong>it</strong>urgica.<br />

Per questo anche durante le Messe della ns. comun<strong>it</strong>à<br />

<strong>Buguggiate</strong>se si sta cercando di introdurre<br />

il salmo cantato.<br />

Pur con le imperfezioni e le stonature che ne possono<br />

derivare, non demordiamo, perchè il canto è<br />

il segno della gioia dei nostri cuori.<br />

Alleluia<br />

Alla seconda lettura segue l’Alleluia o un altro canto,<br />

a seconda del tempo l<strong>it</strong>urgico.<br />

L’Alleluia si canta in qualsiasi tempo, tranne che<br />

in quaresima.<br />

E’ un’acclamazione l<strong>it</strong>urgica, un’esclamazione di<br />

lode, di gioia, di riconoscenza.<br />

Nel Nuovo Testamento la troviamo nel libro<br />

dell’Apocalisse (19, 1-8) come r<strong>it</strong>ornello di un cantico<br />

di lode a Dio che risuona per ben quattro volte,<br />

gridato da una folla immensa, che rappresenta<br />

la Chiesa celeste a cui l’assemblea l<strong>it</strong>urgica e’ un<strong>it</strong>a.<br />

Anche l’Alleluia e’ inteso come “canto”, e sol<strong>it</strong>amente<br />

un canto gioioso non si legge ma si canta.<br />

Sant’Agostino esortava: “Cantiamo qui l’Alleluia,<br />

mentre siamo ancora privi di sicurezza, per poterlo<br />

cantare un giorno lassù, ormai sicuri....... Cantiamo<br />

pure ora, non tanto per goderci il riposo,<br />

quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da<br />

viandanti. Canta ma cammina, canta e cammina”.<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 3<br />

Preghiera universale (o Preghiera dei Fedeli)<br />

A conclusione della l<strong>it</strong>urgia della parola<br />

l’Assemblea chiede a Dio di intervenire a favore di<br />

tutti gli uomini pregando con una serie di invocazioni<br />

per la Chiesa intera, per i poveri ed i deboli,<br />

per coloro che si trovano in stato di necess<strong>it</strong>à.<br />

In questa preghiera comun<strong>it</strong>aria il cristiano e’ inv<strong>it</strong>ato<br />

a sentire che non è mai solo, anche quando<br />

non ha persone attorno.<br />

Egli è parte viva di una comun<strong>it</strong>à che dialoga con<br />

Dio attraverso le cose che la circondano, i fatti che<br />

le cap<strong>it</strong>ano, le persone che le stanno vicino, la v<strong>it</strong>a<br />

stessa.<br />

Una comun<strong>it</strong>à che prega come risposta alla parola<br />

di Dio che l’interpella.<br />

Questa bella frase è riportata su “Celebrare in spir<strong>it</strong>o<br />

e ver<strong>it</strong>à”:<br />

“.... la risposta dell’uomo diventa preghiera, intensa<br />

come la fede da cui nasce, universale come<br />

l’amore che l’ispira, che non conosce frontiere, che<br />

non si arresta davanti a nessun confine: si estende<br />

ad abbracciare il mondo, si piega sulle miserie<br />

ed i dolori dell’uomo, s’innalza fino a superare le<br />

frontiere delle razze e delle religioni e fino ad abolire<br />

ogni divisione sulla terra che è tutta di<br />

Dio” (Dt 10,14)<br />

Al termine delle intenzioni il sacerdote dice<br />

l’orazione a conclu sione della l<strong>it</strong>urgia della parola.<br />

Il Gruppo L<strong>it</strong>urgico<br />

Testi di riferimento:<br />

“Gesti e parole della messa” ed. Ancora<br />

““Celebrare in Spir<strong>it</strong>o e ver<strong>it</strong>a’” a cura del Consiglio Ass. Prof.ri e<br />

cultori della teologia<br />

“Che cosa significa dire Credo“” ed. Elle di ci


U N O S G U A R D O A L P A S S A T O<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 4<br />

Continuiamo con il nuovo anno a dare uno sguardo al passato della nostra <strong>Parrocchia</strong> grazie a “La Sesta<br />

Campana”, il mensile di informazione redatto nel 1960 dal parroco don Marco Bertoni, che ne era<br />

l’autore e il direttore responsabile.<br />

Ogni numero era composto da quattro fogli, impaginati con grande cura e scr<strong>it</strong>ti in modo semplice ed<br />

incisivo.<br />

La festa di S. Giovanni Bosco, patrono del nostro oratorio che festeggiamo il 31 gennaio, ci rimanda a<br />

due articoli di don Marco sull’oratorio, (all’ora rigorosamente maschile): uno sulla scelta del patrono a<br />

cui affidarlo, l’altro sulla costruzione che proprio don Marco aveva promosso.<br />

Con il suo entusiasmo travolgente per i giovani, aveva mosso mare e monti per dare spazi adeguati ai<br />

ragazzi sottolineando quei valori educativi cristiani che sono gli stessi ieri e oggi e che ci danno il senso<br />

della continu<strong>it</strong>à dell’opera della nostra chiesa locale nella fedeltà a quanto Gesù Cristo ci ha insegnato<br />

e nel rispetto delle esigenze pedagogiche e psicologiche dei ragazzi considerati nella loro unic<strong>it</strong>à<br />

di persona e di figli di Dio.<br />

Ester e Grazia<br />

Quale nome dare al nuovo<br />

Oratorio Maschile<br />

Sono in palio diversi nomi:<br />

1. S. Giovanni Bosco<br />

2. S. Domenico Savio<br />

3. Servo di Dio Card. Schuster<br />

4. Domenichino Zamberletti<br />

Tocca a voi scegliere il nome prefer<strong>it</strong>o.<br />

Indirizzate a : Direzione Oratorio Maschile -<br />

Via Trieste, 9 - <strong>Buguggiate</strong> (Varese) una<br />

semplice cartolina con scr<strong>it</strong>to quello dei quattro<br />

nomi che prefer<strong>it</strong>e o qualsiasi altro di vostro<br />

gradimento.<br />

Articolo tratto da “La Sesta Campana”<br />

Febbraio 1960<br />

Costruiamo l’Oratorio<br />

E’ giunta l’ora. E’ una impresa non da poco,<br />

che ci può sgomentare. Ma Dio lo vuole,<br />

Don Bosco ci aiuterà. Su, coraggio; ma tutti<br />

siamo presenti a compiere quest’opera . Ognuno<br />

ha da metterci la sua parte, ogni famiglia<br />

deve dare quello che può dare, ma sempre<br />

con generos<strong>it</strong>à.<br />

L’oratorio in una <strong>Parrocchia</strong> è indispensabile.<br />

Nel pensiero di Don Bosco, l’Oratorio è<br />

essenzialmente casa di preghiera. E’ qui che<br />

la confidenza in Dio, divino Amico,e la confidenza<br />

col Sacerdote sono la sorgente viva che<br />

alimenta l’anima del ragazzo per la sua formazione<br />

alla v<strong>it</strong>a. Nell’Oratorio col catechismo<br />

il ragazzo apprende le grandi ver<strong>it</strong>à, guida<br />

sicura della sua mente e del suo cuore della<br />

sua mente e del suo cuore per divenire, come<br />

voleva Don Bosco, un c<strong>it</strong>tadino onesto ed<br />

un buon cristiano. L’Oratorio attira coi divertimenti<br />

il ragazzo. Lo sport ed il catechismo,<br />

la bandae il piccolo clero, il canto ed il teatro<br />

sono altrettanti mezzi validi di formazione religiosa<br />

e civica.<br />

Preghiamo Don Bosco perché il nostro Oratorio,<br />

che porta il suo nome, sia presto una realtà.<br />

Articolo tratto da “La Sesta Campana”<br />

Febbraio 1961


IL CODICE DA VINCI<br />

romanzo di<br />

Dan Brown<br />

L’autore è uno storico dell’arte, professore univers<strong>it</strong>ario,<br />

appassionato di codici segreti, misteri ed<br />

esoterismo; il romanzo è un best seller letto da milioni<br />

di persone in tutto il mondo, ma… la storia è<br />

un’altra cosa. Se caso mai a qualcuno venisse da<br />

credere che ciò che è narrato nell’avvincente trama<br />

sia realtà, non dimentichi che si tratta invece di<br />

un romanzo, di un’opera di fantasia, che non può<br />

minare le basi della religione cattolica.<br />

L’autore è tanto abile nel mescolare la storia con<br />

la fantasia che, molto probabilmente, a tanti lettori,<br />

coinvolti in una lettura interessante e scorrevole,<br />

qualche dubbio è sorto: basta però fare un minimo<br />

di ricerca per smentire quasi tutto.<br />

In breve, la trama: i protagonisti sono alla caccia<br />

del Santo Graal, che nel romanzo non è una coppa<br />

in cui fu raccolto il sangue di Cristo, ma è una<br />

persona… Maria Maddalena, alla quale Gesù Cristo<br />

avrebbe affidato una Chiesa che avrebbe dovuto<br />

proclamare la prior<strong>it</strong>à del principio femminile<br />

e la cui tomba perduta sarebbe il vero Graal.<br />

Nel corso della lettura, ci si rende conto che le<br />

parti più interessanti, nell’intenzione dell’autore più<br />

“didattiche”, sono a scap<strong>it</strong>o dell’intreccio e dei personaggi:<br />

il fatto è che gli errori e le affermazioni<br />

assurde abbondano in un ampio cap<strong>it</strong>olo e il rischio<br />

è che non tutti i lettori se ne rendano conto.<br />

Dan Brown assume sicuramente un atteggiamento<br />

negativo nei riguardi della Chiesa, delle sue ist<strong>it</strong>uzioni<br />

e del clero in generale, a favore dei Vangeli<br />

gnostici r<strong>it</strong>enuti invece eretici dalla Chiesa, ed emerge<br />

la sua posizione fortemente anticattolica.<br />

Il romanzo mer<strong>it</strong>a di essere letto da lettori non<br />

troppo ingenui e fiduciosi, attenti a non dimenticare<br />

che la storia è un’altra cosa.<br />

Susanna Martignoni<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 5<br />

L’Angolo della Car<strong>it</strong>as<br />

Ci stiamo organizzando per essere più efficaci sul<br />

ns. terr<strong>it</strong>orio perché vecchie e nuove povertà ci interpellano.<br />

Abbiamo contattato il “Banco alimentare<br />

di Varese” per aprire il più presto possibile uno<br />

sportello nel ns. decanato . Nel frattempo ci stiamo<br />

attivando per una raccolta di viveri che verrà<br />

fatta nella ns. parrocchia e a livello decanale in<br />

una domenica di Quaresima (verrà comunicata la<br />

data).<br />

Vogliamo informarvi poi che il ricavato dei salvadanai<br />

dell’Avvento è stato di 2.100 € ed è stato<br />

destinato come segue:<br />

• Padre James (India) 500 € per adozione di<br />

2 bambini;<br />

• Il rimanemte è stato messo sul fondo solidarietà<br />

per i bisogni della parrocchia.<br />

Durante questo periodo natalizio c’è stata la grossa<br />

catastrofe del Sud-Est asiatico e molte persone<br />

della ns. parrocchia si sono sent<strong>it</strong>e di offrire un<br />

contributo per questa grossa emergenza: la Car<strong>it</strong>as<br />

e la <strong>Parrocchia</strong> hanno potuto versare alla Car<strong>it</strong>as<br />

Ambrosiana la somma di 1.100 € .<br />

Si sono aggiunti poi altri 300 € che è stato<br />

l’incasso ricavato dallo spettacolo musicale organizzato<br />

sabato 29 gennaio in occasione della festa<br />

di Don Bosco.<br />

Per quanto riguarda le adozioni a distanza degli<br />

orfani del maremoto il P.I.M.E. di Milano ci comunica<br />

che per il momento gli interventi riguardano<br />

ancora le prime necess<strong>it</strong>à, dato che in alcune zone<br />

la s<strong>it</strong>uazione continua ad essere molto cr<strong>it</strong>ica.<br />

Per ulteriori informazioni è possibile vis<strong>it</strong>are il s<strong>it</strong>o<br />

www.asianews.<strong>it</strong><br />

QUARESIMA 2005 di fratern<strong>it</strong>à………..<br />

Domenica 13 febbraio,saranno distribu<strong>it</strong>i all’usc<strong>it</strong>a<br />

delle messe i salvadanai di Quaresima.<br />

Come avviene da qualche anno il ricavato viene<br />

destinato ad una realtà missionaria del decanato.<br />

Quest’anno si è deciso di aiutare Padre Claudio<br />

Zendròn, un missionario impegnato in Equador a<br />

realizzare un duplice importante progetto :<br />

I<br />

“desplazados”<br />

e<br />

la “guarderia”<br />

di Padre Claudio


NATALE dello SPORTIVO<br />

Mercoledì 8 dicembre 2004: II° edizione del<br />

“NATALE dello SPORTIVO”.<br />

Anche in occasione del Natale appena trascorso,<br />

l’oratorio di <strong>Buguggiate</strong> ha organizzato la piacevole<br />

manifestazione (non agonistica) all’insegna dello<br />

sport e dei valori che le diverse discipline possono<br />

insegnare a chi le pratica.<br />

Un grande successo, grazie anche alla presenza di<br />

tanti osp<strong>it</strong>i famosi! Gli spalti della palestra erano<br />

grem<strong>it</strong>i di bambini, giovani, famiglie, nonni e zii. Il<br />

tutto si è potuto realizzare grazie alla partecipazione<br />

e alla disponibil<strong>it</strong>à delle società sportive inv<strong>it</strong>ate alla<br />

festa: A.S. <strong>Buguggiate</strong>, Basket <strong>Buguggiate</strong> e Ginf<strong>it</strong>.<br />

La giornata è stata anche l’occasione per dare il<br />

benvenuto ad alcune nuove realtà presenti sul nostro<br />

terr<strong>it</strong>orio: la scuola di danza “Time for dance”,<br />

cap<strong>it</strong>anata da Alessandra Braga e la scuola di karatè<br />

gest<strong>it</strong>a dal maestro Marco Bof. Grazie ad alcuni<br />

ragazzi della Robur et Fides di Varese,<br />

accompagnati dall’ istruttore Marco Ghiringhelli<br />

(nostro compaesano!), si è potuto ammirare anche<br />

una spettacolare esibizione di judo.<br />

Prima di dare inizio alle diverse esibizioni, il Decano<br />

Don Luigi Cantù ha salutato tutti i presenti, esaltando<br />

il valore dello sport visto anche come binomio di<br />

cresc<strong>it</strong>a fisica e spir<strong>it</strong>uale.<br />

Allegria, divertimento, entusiasmo hanno fatto da<br />

cornice alla manifestazione che si è conclusa con un<br />

simpatico rinfresco e un arrivederci alla III° edizione,<br />

che siamo certi ci r<strong>it</strong>roverà ancora più numerosi,<br />

ancora più un<strong>it</strong>i nel valore cristiano che lo sport ci<br />

insegna.<br />

Alessandra<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 6<br />

Capodanno in Oratorio<br />

BUON ANNO!!!<br />

E’ ciò che ci siamo augurati allo scoccare della<br />

mezzanotte nel nostro oratorio.<br />

Numerose famiglie si sono r<strong>it</strong>rovate nel salone<br />

dell’oratorio sub<strong>it</strong>o dopo la S. Messa di Ringra-<br />

ziamento per continuare a festeggiare ringra-<br />

ziando il Signore per tutto ciò che ci ha donato<br />

nel 2004,domandando benedizioni per il nuovo<br />

anno e condividendo insieme la cena sino alle<br />

23 circa, per poi celebrare una veglia di preghie-<br />

ra riflettendo sul “tempo che il Signore ci dona<br />

per imparare ad amarci” e ripensando ai vari<br />

momenti che hanno accompagnato la nostra co-<br />

mun<strong>it</strong>à durante l’anno passato.<br />

Eravamo un<strong>it</strong>i alle diverse famiglie della no-<br />

stra comun<strong>it</strong>à che hanno celebrato la stessa ve-<br />

glia in montagna e soprattutto a tutte le v<strong>it</strong>time<br />

del maremoto in Asia, di qualche giorno prima.<br />

Prima della mezzanotte, preparato il brindisi,<br />

abbiamo atteso l’inizio del nuovo anno e conti-<br />

nuato la festa con musiche, danze e giochi per<br />

bambini ed adulti.<br />

Così, semplicemente con la voglia di stare in-<br />

sieme, è iniziato questo nuovo anno.<br />

Speriamo che ci siano tanti altri momenti di<br />

condivisione nel nostro oratorio e inv<strong>it</strong>iamo tutti<br />

coloro che vogliono unirsi, durante le varie festi-<br />

v<strong>it</strong>à dell’anno, a farsi avanti.<br />

“COME E’ BELLO, COME DA GIOIA, CHE I<br />

FRATELLI STIANO INSIEME….”<br />

Lorella


SINTESI DEL MESSAGGIO DI SUA<br />

SANTITÀ<br />

GIOVANNI PAOLO II<br />

PER LA QUARESIMA 2005<br />

Carissimi Fratelli e Sorelle!<br />

1. Ogni anno la Quaresima ci si propone come<br />

tempo propizio per intensificare la preghiera e la<br />

pen<strong>it</strong>enza, aprendo il cuore alla docile accoglienza<br />

della volontà divina. In essa ci è indicato un <strong>it</strong>inerario<br />

spir<strong>it</strong>uale che ci prepara a rivivere il grande<br />

mistero della morte e risurrezione di Cristo, soprattutto<br />

mediante l'ascolto più assiduo della Parola di<br />

Dio e la pratica più generosa della mortificazione,<br />

grazie alla quale poter venire più largamente in<br />

aiuto del prossimo bisognoso.<br />

E' mio desiderio proporre quest'anno alla vostra<br />

attenzione, carissimi Fratelli e Sorelle, un tema<br />

quanto mai attuale, ben illustrato dai seguenti versetti<br />

del Deuteronomio: "E' Lui la tua v<strong>it</strong>a e la tua<br />

longev<strong>it</strong>à" (30,20). Sono parole che Mosè rivolge<br />

al popolo per inv<strong>it</strong>arlo a stringere alleanza con Jahvè<br />

nel paese di Moab, "perché viva tu e la tua discendenza,<br />

amando il Signore tuo Dio, obbedendo<br />

alla sua voce e tenendoti un<strong>it</strong>o a lui" (30, 19-20).<br />

La fedeltà a quest'alleanza divina è per Israele garanzia<br />

di futuro, "per poter così ab<strong>it</strong>are sulla terra<br />

che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo,<br />

Isacco e Giacobbe" (30,20). Giungere all'età<br />

matura, nella visione biblica, è segno di benedicente<br />

benevolenza dell'Altissimo. La longev<strong>it</strong>à<br />

appare così uno speciale dono divino.<br />

Su questo tema vorrei inv<strong>it</strong>are a riflettere durante<br />

la Quaresima per approfondire la consapevolezza<br />

del ruolo che gli anziani sono chiamati a svolgere<br />

nella società e nella Chiesa, e disporre così l'animo<br />

all'amorevole accoglienza che ad essi va sempre<br />

riservata…. . La cura degli anziani, soprattutto<br />

quando attraversano momenti difficili, deve stare a<br />

cuore ai fedeli, specialmente nelle Comun<strong>it</strong>à ecclesiali<br />

delle società occidentali, ove il problema è<br />

particolarmente presente.<br />

2. La v<strong>it</strong>a dell'uomo è un dono prezioso da amare e<br />

difendere in ogni sua fase. Il comandamento "Non<br />

uccidere!" domanda di rispettarla e promuoverla<br />

sempre, dal suo inizio sino al suo naturale tramonto.<br />

E' un comando che vale pure in presenza di malattie,<br />

e quando l'indebolimento delle forze riduce<br />

l'essere umano nelle sue capac<strong>it</strong>à di autonomia. Se<br />

l'invecchiamento, con i suoi inev<strong>it</strong>abili condizionamenti,<br />

viene accolto serenamente nella luce della<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 7<br />

fede, può diventare occasione preziosa per meglio<br />

comprendere il mistero della Croce, che dà senso<br />

pieno all'umana esistenza….<br />

Occorre far crescere nell'opinione pubblica la consapevolezza<br />

che gli anziani cost<strong>it</strong>uiscono in ogni<br />

caso una risorsa da valorizzare….<br />

3. Il maggior tempo disponibile in questa fase dell'esistenza<br />

offre alle persone anziane l'opportun<strong>it</strong>à<br />

di affrontare interrogativi di fondo che forse erano<br />

stati trascurati prima a motivo di interessi stringenti<br />

o r<strong>it</strong>enuti comunque prior<strong>it</strong>ari. La consapevolezza<br />

della vicinanza del traguardo finale induce l'anziano<br />

a concentrarsi su quanto è essenziale, dando<br />

importanza a quello che l'usura degli anni non distrugge.<br />

Proprio per questa sua condizione l'anziano può<br />

svolgere un suo ruolo nella società. Se è vero che<br />

l'uomo vive del retaggio di chi lo ha preceduto e il<br />

suo futuro dipende in maniera determinante da come<br />

gli sono trasmessi i valori della cultura del popolo<br />

a cui appartiene, la saggezza e l' esperienza<br />

degli anziani possono illuminare il suo cammino<br />

sulla strada del progresso verso una forma di civiltà<br />

sempre più completa…...<br />

PROPOSTE PER LA QUARESIMA<br />

Ogni Martedì sera avremo la possibil<strong>it</strong>à di ascoltare<br />

la catechesi del Cardinale su Telenova alle ore<br />

20.45<br />

Ognuno può seguirla dalla propria ab<strong>it</strong>azione. Per<br />

chi vuole anche l’occasione di un confronto e di<br />

una condivisione comun<strong>it</strong>aria potrà invece r<strong>it</strong>rovarsi<br />

in Oratorio.<br />

Come ormai da qualche anno si potrà r<strong>it</strong>irare in<br />

Chiesa il sussidio per la preghiera quotidiana e mi<br />

auguro che si arrivi a raddoppiare il centinaio di<br />

copie finora utilizzate.<br />

Vorrei poi inv<strong>it</strong>are ad assumere come impegno<br />

quaresimale anche<br />

• la partecipazione ad una Messa infrasettimanale<br />

• la vis<strong>it</strong>a al Santissimo sacramento<br />

• l’impegno car<strong>it</strong>ativo che verrà spiegato più<br />

avanti<br />

• digiuni e rinunce da vivere come recupero<br />

del valore e dello stile della sobrietà contro<br />

la cultura dello spreco


Nelle domeniche di quaresima vorremmo, come<br />

gruppo l<strong>it</strong>urgico, aiutarci a recuperare il gesto pen<strong>it</strong>enziale<br />

d’intingere la mano nell’acqua santa per<br />

poi farsi il segno della croce.<br />

Gesto col quale attingiamo alla purificazione che<br />

viene da Dio, perché Egli stesso ci renda degni di<br />

stare alla sua presenza.<br />

Per facil<strong>it</strong>are questo momento troverete all’entrata<br />

della chiesa per tutte le domeniche di quaresima il<br />

fonte battesimale.<br />

Ogni Venerdì avremo la tradizionale via Crucis<br />

Ore 8.15 nella forma integrale<br />

Ore 15.00 per i ragazzi<br />

Ore 21.00 proposta di riflessione biblica a partire<br />

dai brani della passione secondo Matteo:<br />

18 Febbraio Mt.26,17-19<br />

il tempo è vicino: preparatevi<br />

per la Pasqua<br />

25 Febbraio ore 20.30 via crucis di zona<br />

con il Cardinale<br />

4 Marzo Mt.26,20-25<br />

Uno di voi mi tradirà<br />

11 Marzo Mt. 26,26-29<br />

Il corpo spezzato e il sangue versato<br />

18 Marzo Mt.26,30-35<br />

Voi tutti vi scandalizzerete<br />

per causa mia<br />

DONAZIONI<br />

Ringraziamo la<br />

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO<br />

DI BUGUGGIATE<br />

che per l’anno 2004 ha donato alla <strong>Parrocchia</strong><br />

20.000 euro<br />

Si ringrazia anche il centro anziani che ha devoluto<br />

l’incasso del mercatino di Natale alla <strong>Parrocchia</strong>:<br />

1.382 euro.<br />

Un grande grazie va a tutti parrocchiani che in occasione<br />

della vis<strong>it</strong>a alle famiglie hanno donato<br />

18.361 euro.<br />

Si ringrazia l’amministrazione comunale che, in occasione<br />

della rassegna teatrale dello scorso anno,<br />

ha donato alla <strong>Parrocchia</strong> il ricavato di euro 3.000<br />

Un grazie anche all’associazione di Erbamolle che<br />

ha donato all’Oratorio la struttura in legno per poter<br />

fare un pergolato.<br />

<strong>“In</strong> Dialogo” pag. 8<br />

UNA GIORNATA IN SEMINARIO…<br />

Il 18 settembre 2004 alcuni ragazzi della nostra comun<strong>it</strong>à<br />

si sono recati al seminario di San Pietro Martire a Seveso<br />

(Mi). L’occasione era particolare: è stata la<br />

“giornata di accoglienza dei ragazzi verso i seminaristi”…<br />

si festeggiavano quindi i seminaristi di tutti gli<br />

oratori, compreso il nostro Giorgio Longo che ci ha appunto<br />

inv<strong>it</strong>ato a partecipare.<br />

Appena arrivati siamo rimasti colp<strong>it</strong>i da come si presentava<br />

l’intera struttura: tutt’intorno al seminario c’era<br />

una grande spazio verde con campi da gioco, dove i<br />

seminaristi più sportivi si divertono nei momenti liberi.<br />

Giorgio ci ha accompagnato a vis<strong>it</strong>are l’area riservata<br />

alle camere, alle attiv<strong>it</strong>à e allo studio: si tratta di un edificio<br />

recentemente ristrutturato che osp<strong>it</strong>a appunto aule<br />

studio, una biblioteca, una cappella, diverse sale conferenze,<br />

la mensa. Abbiamo avuto modo di vedere (e<br />

sfruttare!!) la “zona svago” provvista di tavoli da ping<br />

pong, calcetti balilla e un piccolo bar (un ambiente che<br />

ci ricordava molto l’oratorio).<br />

Dopo esserci divert<strong>it</strong>i un po’, abbiamo ascoltato in aula<br />

magna la brillante testimonianza di Don Claudio Bugio<br />

(parroco a Modrone). Ci ha raccontato la sua trascorsa<br />

v<strong>it</strong>a da seminarista non proprio “esemplare” a causa<br />

dei dubbi e delle difficoltà incontrati sul cammino che<br />

non gli hanno permesso di seguire la sua vocazione fin<br />

da sub<strong>it</strong>o. Dato che la musica è stata ed è tuttora parte<br />

della sua v<strong>it</strong>a, Don Claudio ha accompagnato i suoi racconti<br />

con canzoni sacre e “profane”. Al termine della<br />

testimonianza abbiamo cenato tutti insieme e per concludere<br />

la giornata in allegria abbiamo anche assist<strong>it</strong>o<br />

al concerto degli “Alta Tensione” (un gruppo di ragazzi<br />

che hanno formato una band nel loro oratorio). Ci siamo<br />

proprio divert<strong>it</strong>i: abbiamo ballato per tutta la sera!<br />

Dopo il “concerto” abbiamo salutato Giorgio insieme<br />

agli altri seminaristi e ai ragazzi delle altre parrocchie.<br />

Durante questa giornata è stato bello vedere come molti<br />

ragazzi di diversi oratori si siano mostrati vicini ai<br />

loro amici in seminario, perché la loro presenza cost<strong>it</strong>uisce<br />

un importante sostegno per la vocazione seminarista.<br />

Aver sperimentato direttamente “lo stile di v<strong>it</strong>a”<br />

di Giorgio e degli altri ragazzi che hanno scelto la via<br />

del seminario, ha potuto rendere più completa o anche<br />

correggere l’idea che fino ad allora ci eravamo fatti: sicuramente<br />

immaginavamo un luogo meno accogliente<br />

anche dal punto di vista estetico e con pochi spazi dedicati<br />

allo svago… insomma una realtà che sentivamo<br />

lontana, della quale ci piaceva “parlare” rimanendo immersi<br />

nei banali luoghi comuni. Invece abbiamo dovuto<br />

ricrederci, perché in questa realtà l’aspetto religioso,<br />

quello del “divertimento” e la possibil<strong>it</strong>à di coltivare<br />

altri interessi che un ragazzo può avere, convivono per<br />

far sì che la formazione di ogni seminarista sia equilibrata<br />

e completa. Essendoci sent<strong>it</strong>i così coinvolti e partecipi,<br />

il ricordo che abbiamo di questa giornata è ancora<br />

vivo e rimarrà tale.

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