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Date ottobre 2010 Titolo La betoniera 05 2010 3.21 MB

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01.a Primo maxilotto Ss 640<br />

Agrigento Caltanisetta.<br />

01.b Veduta aerea del Ponte<br />

Mobile sul canale Candiano.<br />

01.c Yintao Water Supply<br />

Project Cina.<br />

01.d Dario Foschini,<br />

Amministratore Delegato Cmc.<br />

01<br />

in primo piano<br />

di Dario Foschini<br />

Alcune riflessioni sul <strong>2010</strong><br />

Contestualmente alla chiusura dei conti al 30<br />

giugno <strong>2010</strong> abbiamo aggiornato la previsione<br />

al 31/12/<strong>2010</strong>. I ricavi previsti ammonteranno<br />

a 776,7 milioni di Euro, superiori ai 715,7 del 2009,<br />

ma inferiori al budget di 792,5 milioni. Il risultato<br />

economico ante imposte sarà di 19,1 milioni<br />

rispetto ai 20,6 del 2009 ed ai 23,1 del budget.<br />

Il portafoglio ordini si manterrà sui 3 miliardi.<br />

Le principali criticità che influiscono sulle previsioni<br />

aggiornate sono il perdurare della sospensione<br />

dei lavori in Angola a causa di mancati pagamenti<br />

ed il peggioramento del risultato economico previsto<br />

per alcune commesse in Italia. L’indebitamento<br />

finanziario netto al 30 giugno è inferiore al budget, ma<br />

prevediamo che a fine anno sarà lievemente superiore.<br />

L’appesantimento della posizione finanziaria è dovuto<br />

a diversi fattori. Dai tempi lunghi per risolvere alcune<br />

pendenze con i committenti (arbitrato Cepav, crediti<br />

Maas di Catania, transazione Stazione Rho-Pero),<br />

ai mancati incassi in Angola (ma a settembre abbiamo<br />

incassato quasi metà del credito). Ed ancora dal fatto<br />

che gli incassi di anticipazioni su appalti da acquisire<br />

all’estero sono risultati inferiori alle previsioni e che<br />

molte commesse in Italia si trovano in fase di avvio, con<br />

rilevante assorbimento di risorse. Nei prossimi 18 mesi<br />

dobbiamo essere in grado di sciogliere buona parte<br />

di questi nodi. Nel frattempo si dovrà porre la massima<br />

attenzione nella gestione ottimale di entrate ed uscite.<br />

Nel <strong>2010</strong> abbiamo una sostanziale costanza<br />

02<br />

dati economici<br />

di D. F.<br />

Il consuntivo al 30 giugno <strong>2010</strong> evidenzia ricavi per<br />

355,7 milioni ed un risultato economico di 7,2 milioni.<br />

Il risultato supera il budget del semestre principalmente<br />

nel settore estero, dove il rischio di mancata ripresa<br />

dei lavori in Angola era sostanzialmente azzerato<br />

dalla apposizione di adeguati fondi nel budget.<br />

I ricavi di preconsuntivo saranno 776,7 milioni, rispetto<br />

ad un budget di 792,5 (-15,8 milioni), mentre il risultato<br />

ante imposte sarà di 19,1 milioni, anziché 23,1<br />

(- 4 milioni). Elenchiamo di seguito i principali commenti:<br />

Divisione Costruzioni Italia I ricavi a fine anno saranno<br />

inferiori al budget di circa 34 milioni. L’origine dei questa<br />

riduzione sta nell’accordo raggiunto in febbraio <strong>2010</strong><br />

per una minor attività diretta di Cmc nella commessa del<br />

Quadrilatero, con conseguente minori ricavi già dal <strong>2010</strong>.<br />

<strong>La</strong> riduzione del margine di circa 3 milioni è il risultato di<br />

molte variazioni positive e negative: miglioramenti nelle<br />

opere marittime, a Perugia e nel Quadrilatero, slittamento<br />

nell’avvio di operazioni autopromosse, peggioramento<br />

p.01 la Betoniera<br />

01.a 01.b 01.c<br />

del personale impiegato. Nella struttura fissa<br />

continuiamo a registrare l’uscita soprattutto di persone<br />

anziane con bassa scolarità e l’entrata di giovani<br />

diplomati e laureati. Questa politica può non rispondere<br />

completamente ad esigenze immediate perché viene<br />

attuata con l’obiettivo di favorire il ricambio nel medio<br />

periodo della struttura dirigenziale della cooperativa e<br />

soprattutto per portarci a livelli di eccellenza tecnologica<br />

e gestionale. È responsabilità di tutti facilitare questi<br />

inserimenti e accelerarne la crescita professionale,<br />

fattore essenziale per il nostro successo. Fatta questa<br />

considerazione, dobbiamo comunque riuscire ad<br />

ottimizzare, anche nel breve periodo, l’utilizzo di tutte<br />

le risorse disponibili. Non ci sono difficoltà di impiego né<br />

all’estero, né sul fuori sede, dove anzi abbiamo diverse<br />

carenze (Sicilia). Stiamo cercando di fare di più nell’area<br />

di sede, anche a costo di sacrifici sulla redditività<br />

delle commesse, imposti dalle condizioni di mercato.<br />

Siamo convinti di ottenere buoni risultati sul pieno<br />

utilizzo di tutte le risorse entro la prossima primavera.<br />

Stiamo inoltre sviluppando una serie di iniziative che<br />

nel medio periodo dovrebbero consentire una maggior<br />

stabilità nell’utilizzo delle nostre risorse di area sede.<br />

Infine uno sguardo al 2011. Le acquisizioni del <strong>2010</strong><br />

ed il livello del portafoglio consentiranno una crescita<br />

del fatturato, sia in Italia che all’estero. Sarà una<br />

crescita meno marcata di quella prevista nell’ultimo<br />

aggiornamento del piano, ma andremo sicuramente<br />

oltre gli 800 milioni. <strong>La</strong> redditività resterà in linea con<br />

quella degli ultimi due anni, ma riteniamo che, con<br />

l’impegno di tutti, ci siano buone possibilità di migliorarla.<br />

Situazione economica al 30 giugno<br />

e preconsuntivo al 31 dicembre <strong>2010</strong><br />

nei margini attesi di alcune maxi commesse.<br />

Divisione Costruzioni Estero L’apposizione di fondi<br />

rilevanti nel budget consentirà di rispettare le previsioni,<br />

nonostante il perdurare del blocco delle attività in Angola.<br />

Spese generali Si prevede di superare leggermente<br />

il budget, principalmente a causa di maggiori spese<br />

per gare in Italia. In termini percentuali l’incidenza<br />

delle spese generali passa dal 2,5% al 2,6%.<br />

Oneri finanziari <strong>La</strong> posizione finanziaria netta<br />

della Cmc è leggermente inferiore al budget<br />

al 30 giugno, mentre sarà leggermente superiore<br />

a fine anno. Ne risulta un allineamento<br />

degli oneri finanziari tra budget e preconsuntivo.<br />

Altre società Nonostante una situazione di mercato<br />

molto difficile, Ged riesce a mantenere il livello di ricavi<br />

previsto a budget. Ne risente però il margine, che scende<br />

01.d<br />

da 1 a 0,4 milioni di Euro. Da segnalare l’avvio della<br />

prefabbricazione di travi al di fuori dello stabilimento, nel<br />

campo travi ad Agrigento per la costruzione della Ss 640.<br />

Sic riesce a mantenere sostanzialmente gli obiettivi<br />

di budget; il miglioramento del margine<br />

deriva dall’ottimizzazione degli investimenti<br />

per la coltivazione di una cava e produzione<br />

di inerti a Rimini, congiuntamente con Cbr.<br />

Il portafoglio ordini al 30 giugno <strong>2010</strong> si mantiene<br />

al livello del 31/12/2009 grazie alle importanti<br />

acquisizioni in Italia (secondo lotto della Ss 640<br />

in Sicilia, porto di Marina di Pisa, tunnel stradale<br />

a Savona) ed alle acquisizioni estere, soprattutto<br />

in Mozambico. Si prevede di poter conseguire<br />

l’obiettivo di budget <strong>2010</strong> per le acquisizioni in Italia,<br />

mentre le acquisizioni all’estero saranno lievemente<br />

inferiori.Si segnalano comunque alcune importanti<br />

acquisizioni di agosto in Lesotho e Botswana.


02.a<br />

03.1.a<br />

p.02 la Betoniera


02.a Inaugurazione complesso<br />

scolastico di Vicenza.<br />

03.1.a.c Il Porto Canale<br />

di Cesenatico.<br />

03.1.b Il Sindaco di Cesenatico,<br />

Nivardo Panzavolta.<br />

03.2.a-e Alla presentazione<br />

del volume erano presenti,<br />

oltre a Guido Bertolaso,<br />

Sottosegretario alla Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri e Capo<br />

del Dipartimento Nazionale<br />

di Protezione Civile, Paola<br />

Gazzolo, Assessore alla<br />

Sicurezza territoriale, Difesa<br />

del Suolo e della Costa,<br />

Protezione Civile della Regione<br />

Emilia-Romagna, Demetrio<br />

Egidi, Direttore dell’Agenzia di<br />

Protezione Civile della Regione<br />

Emilia-Romagna, le autorità<br />

del territorio e, per Cmc, il suo<br />

presidente Massimo Matteucci.<br />

03.1<br />

intervista<br />

di Mara Cavallari<br />

Nivardo Panzavolta, 55 anni, da 4 anni sindaco di<br />

Cesenatico. Il comune, famoso per il porto canale<br />

costruito da Leonardo da Vinci e per il Museo<br />

della Marineria con la sua suggestiva parte<br />

galleggiante, è tra le località balneari più famose<br />

della riviera romagnola e conta su oltre 25.000<br />

abitanti che si moltiplicano nella stagione estiva.<br />

<strong>La</strong> prima domanda non può che essere un bilancio<br />

della stagione turistica che sta per concludersi.<br />

Premesso che numeri e cifre sono prematuri e a suo<br />

tempo verranno analizzati con attenzione come ogni<br />

anno, credo di poter affermare che pur sentendo la crisi,<br />

stiamo concludendo<br />

una stagione non negativa; l’analisi consentirà poi<br />

di individuare i settori che in questa estate hanno<br />

sofferto di più, penso al commercio che da tempo<br />

risente maggiormente delle difficoltà economiche<br />

delle famiglie. Ma posso già assicurare che sia<br />

Cesenatico che la Romagna riescono ad essere ancora<br />

attrattive sul turismo. Lo hanno dimostrato anche<br />

questa estate, confermando che la qualità è la nostra<br />

carta vincente, la leva per il futuro. E voglio rassicurare<br />

anche sul fatto che al di là di certi episodi che<br />

sono stati alla ribalta della cronaca, la nostra località<br />

conta su albergatori e, più in generale, su<br />

un’imprenditoria del turismo di grande professionalità.<br />

In questi anni Cesenatico è stata interessata da<br />

importanti lavori per nuove infrastrutture viarie,<br />

finalmente il casello autostradale è in costruzione.<br />

<strong>La</strong> firma della convenzione con Società Autostrade<br />

p.03 la Betoniera<br />

03.1.b 03.1.c<br />

Il futuro nella Città delle Colonie<br />

03.2<br />

intervista<br />

di Valda Miani<br />

Nella bella sede del Museo della Marineria<br />

di Cesenatico, alla presenza del Capo Dipartimento<br />

Nazionale della Protezione Civile Guido Bertolaso,<br />

si è parlato di un piccolo miracolo virtuoso:<br />

la messa in sicurezza del bacino di Cervia<br />

e Cesenatico. L’occasione era la presentazione,<br />

il 1° <strong>ottobre</strong>, del volume “500 anni dopo Leonardo.<br />

<strong>La</strong> messa in sicurezza del bacino idrografico<br />

di Cervia e Cesenatico” curato da Binini Partners,<br />

lo studio professionale di ingegneria a architettura<br />

che si è occupato di gran parte degli interventi.<br />

Per Cmc e per le maestranze che operano nel territorio,<br />

dai primi interventi nella metà degli anni 90, è stato<br />

motivo di grande soddisfazione avere realizzato molti<br />

di questi interventi, finalizzati ad assicurare la protezione<br />

del porto canale e del centro storico di Cesenatico dalle<br />

conseguenze dei fenomeni meteo-marini, assicurando<br />

il controllo dei livelli e il deflusso delle portate critiche<br />

dell’ampio bacino ad esso collegato, riqualificando al<br />

contempo l’immagine e la funzionalità dell’arredo urbano.<br />

Il progetto - illustrato dall’architetto Binini - ha richiesto<br />

per la consegna dei lavori e la posa della prima pietra<br />

del Casello Rubicone sull’A14 sono state sicuramente<br />

tappe importanti per quest’opera che servirà<br />

all’economia e al turismo anche della riviera. Cesenatico<br />

per altro ha inaugurato alla fine del 2009 il sovrappasso<br />

di Ponente, altra opera attesa che ha consentito<br />

di ampliare l’accesso ad un parte della nostra località<br />

e di migliorare i collegamenti viari con la Statale.<br />

E poi c’è tutto il capitolo della riqualificazione<br />

urbanistica. Dopo il centro storico sarà la volta<br />

della Città delle Colonie? <strong>La</strong> Città delle Colonie<br />

a Ponente è uno dei progetti più ambiziosi che<br />

ci vedrà impegnati nei prossimi anni e in cui crediamo<br />

fortemente. Un progetto che porterà anche ad una<br />

generale crescita economica della città: l’intervento<br />

consentirà infatti un’importante riqualificazione<br />

dell’offerta turistica, con un conseguente aumento delle<br />

presenze richiamate dall’elevato livello qualitativo delle<br />

strutture, unito all’attenzione per gli aspetti naturalistici<br />

ed ambientali. Segnerà sicuramente la nascita<br />

di un nuovo polo turistico capace di creare competitività,<br />

oltre che migliorare le condizioni urbane, economiche<br />

e sociali della zona di Ponente. D’altra parte una località<br />

turistica deve saper stare sempre al passo con<br />

le tendenze e per i prossimi decenni si preannunciano<br />

importanti evoluzioni nell’offerta turistica.<br />

Anche nelle frazioni sono previsti interventi<br />

importanti come il nuovo polo scolastico di<br />

Villamarina. <strong>La</strong> realizzazione del nuovo polo scolastico<br />

a Villamarina risponderà concretamente alla tendenza<br />

scelte progettuali ed interventi complessi, perseguiti<br />

nel rispetto dell’ambiente con soluzioni alternative per<br />

il controllo dei livelli e il deflusso delle portate critiche<br />

del bacino, come la revisione del sistema dei canali<br />

e delle foci e le nuove Porte Vinciane inaugurate del<br />

20<strong>05</strong> lungo il Porto Canale Leonardesco di Cesenatico.<br />

Gli interventi tecnici sono stati accompagnati<br />

dal progetto di nuovo arredo urbano che ha ridisegnato<br />

il volto della darsena e del centro storico della città<br />

e che trova nella nuova piazza “Spose dei marinai”<br />

un inedito spazio urbano affacciato sul mare.<br />

Quali i fattori decisivi di questo successo? Ha risposto<br />

Demetrio Egidi, Direttore dell’Agenzia di protezione<br />

civile della Regione Emilia-Romagna, elencandoli:<br />

la catena corta nelle decisioni, l’integrazione sia tecnica<br />

che istituzionale, i flussi finanziari, il rispetto dei tempi<br />

ed il controllo della gestione, la normativa di riferimento,<br />

l’informazione e la consultazione dei cittadini<br />

e - non ultima - la condivisione della missione, che in<br />

questo caso è il senso di costruire insieme un progetto.<br />

Non va dimenticato che l’ambiente è la principale<br />

in crescita della popolazione scolastica. Il nuovo polo<br />

richiede un investimento di 12 milioni di euro, come<br />

tempi si prevede entro l’anno l’aggiudicazione e<br />

a primavera 2011 i lavori. Vi troveranno posto sezioni<br />

di materna e scuola elementare. È sicuramente uno dei<br />

progetti più impegnativi per questa Amministrazione<br />

e conferma la grande attenzione che crediamo<br />

sia necessario assicurare sempre anche alle frazioni.<br />

A proposito di frazioni. Come mai mentre in Italia<br />

il Governo ha deciso di sopprimere l’esperienza<br />

del decentramento Cesenatico ha deciso nei mesi<br />

scorsi di istituire i consigli di quartiere? Per la<br />

precisione i comitati di zona. <strong>La</strong> risposta è semplice.<br />

Crediamo che il coinvolgimento dei cittadini e<br />

la loro partecipazione attiva siano ancora un elemento<br />

importante nei rapporti con l’Amministrazione.<br />

Esisteva già una rete spontanea nelle varie frazioni,<br />

una risorsa che era un peccato disperdere.<br />

Per finire una domanda d’obbligo. L’Anci ha<br />

denunciato nei mesi scorsi l’enorme difficoltà<br />

finanziaria nella quale sono costretti<br />

ad operare i comuni italiani. Qual è la situazione<br />

di Cesenatico? Cesenatico soffre come tutti gli altri<br />

Comuni. Fin dalla primavera mi sono unito alle<br />

proteste degli amministratori che a più riprese hanno<br />

denunciato l’impossibilità di continuare su politiche<br />

di sviluppo e a salvaguardare il nostro welfare.<br />

Si parla ogni giorno di federalismo, si fanno grandi<br />

proclami, ma mai come in questi anni le scelte<br />

del Governo sono state improntate al centralismo.<br />

03.2.a 03.2.b 03.2.c 03.2.d 03.2.e<br />

Il bacino idrografico di Cervia e Cesenatico,<br />

esempio di prevenzione dell’ambiente<br />

risorsa, non solo economica per un territorio<br />

a forte vocazione turistica - ma umana e sociale.<br />

Guido Bertolaso ha espresso gratitudine alla Regione<br />

Emilia Romagna ed alle autorità per il lavoro di squadra<br />

che ha permesso di realizzare un’opera che sta nel<br />

contesto della prevenzione dei rischi e nella tutela del<br />

nostro territorio proprio nell’anniversario di una tragedia,<br />

avvenuta il 1° <strong>ottobre</strong> di un anno fa, a Giampilieri<br />

e Scaletta e causata dal dissesto idrogeologico.<br />

Il pubblico numeroso ha testimoniato la grande<br />

partecipazione non solo degli enti interessati ma della<br />

gente comune che segue con grande interesse e senso<br />

di responsabilità l’articolato intervento sull’area.<br />

Cmc era presente al gran completo, dal Presidente<br />

Matteucci al responsabile dell’area di sede Fiorenzo<br />

Fabbri, alle maestranze che negli anni hanno lavorato<br />

alla realizzazione di molte delle opere in questione.<br />

Una bella giornata che ha valorizzato un’opera<br />

veramente interessante.


04.1.a<br />

04.1.a.b Le navi che sbarcano<br />

al nuovo Terminal Crociere<br />

di Porto Corsini a Ravenna.<br />

04.1.c Foto aerea del Terminal<br />

Crociere di Ravenna.<br />

04.1<br />

lavori in corso<br />

di Angela Vincenzi<br />

Completati i lavori del Terminal Crociere di<br />

Porto Corsini: arrivano le navi da crociera…<br />

Sono terminati i lavori dell’appalto denominato<br />

“Opere di Protezione a mare di Porto Corsini,<br />

III Stralcio”, informalmente “nuovo Terminal<br />

Crociere”. E sono arrivate le prime navi…<br />

L’opera fa parte del progetto, rientrante nel Piano<br />

Regolatore Portuale vigente, di dotare l’avamporto<br />

nord di Porto Corsini di alcune infrastrutture portuali,<br />

prima tra tutte uno sporgente per l’attracco<br />

delle navi da crociera, poi un pontile di dimensioni<br />

più modeste per circoscrivere una darsena da adibire<br />

all’ormeggio di mezzi minori e militari, ed infine<br />

uno scivolo di alaggio/rimessaggio natanti.<br />

Situato sul waterfront di Porto Corsini in prossimità<br />

dell’accesso al Canale Candiano, fra la pineta<br />

e la spiaggia, il nuovo Terminal Crociere consentirà<br />

di ridurre sensibilmente i tempi di entrata in porto e<br />

di accosto, e sarà in grado di ospitare le navi più grandi<br />

attualmente in circolazione (due dei quattro accosti<br />

previsti potranno ormeggiare navi fino a 350 metri<br />

di lunghezza con un pescaggio fino a 10.50 metri).<br />

L’area adiacente al Terminal, di circa 14 ettari, sarà<br />

presto urbanizzata e ospiterà una nuova Stazione<br />

Marittima (già attivata in occasione dell’arrivo<br />

delle prime navi), uno spazio dedicato ad uffici,<br />

dei parcheggi, un’area residenziale, aree verdi e hotel<br />

di lusso. Lo sporgente, lungo 301.20 m e largo 40 m<br />

con un fondale di progetto di - 11.50 m s.l.m.m.,<br />

si innesta perpendicolarmente alla banchina di riva,<br />

anch’essa realizzata da Cmc. Per quanto riguarda<br />

la struttura, il nuovo Terminal Crociere è un cofferdam<br />

sormontato da una trave di coronamento in cemento<br />

armato; longitudinalmente le palancole della paratia,<br />

suddivisa in cinque celle lunghe circa 60.00 m<br />

ognuna, sono collegate da un doppio ordine<br />

di tiranti metallici; il pontile è riempito con sabbia<br />

da cava il cui consolidamento è stato agevolato<br />

mediante l’installazione di dreni a nastro,<br />

ed è corredato da sottoservizi, arredi e finiture.<br />

Il dragaggio fino alla -9.00 m s.l.m.m. dei fondali<br />

dell’avamporto, nonché di una porzione del cerchio<br />

di evoluzione a sud del Canale Candiano, completa<br />

i lavori appaltati. I tempi d’esecuzione erano alquanto<br />

ridotti: 399 giorni per un progetto pensato per il doppio<br />

della durata; consegna prevista il 9 maggio <strong>2010</strong><br />

(la società che ha in gestione il Terminal Crociere,<br />

in effetti, ha costantemente monitorato l’avanzamento<br />

dei lavori con svariati sopralluoghi in cantiere).<br />

p.04 la Betoniera<br />

04.1.b<br />

Alcune lavorazioni, nelle quali Cmc ha un’esperienza<br />

ormai consolidata, sono state completate addirittura<br />

con forte anticipo sulla data di ultimazione prevista:<br />

l’infissione delle palancole, grazie al motopontone<br />

‘Opemar I’ di Cmc che, con il supporto delle<br />

maestranze a terra, ha lavorato continuativamente da<br />

giugno a fine agosto, è stata ultimata con un anticipo<br />

di oltre 2 mesi sulla presunta fine dell’attività, ed ha<br />

garantito una produzione di oltre 1.400 tonnellate<br />

al mese. Ciò ha indubbiamente consentito di anticipare<br />

tutte le attività successive, prime tra tutte il riempimento<br />

in sabbia delle singole celle e la posa alla quota<br />

- 2.00 m s.l.m.m. del primo ordine dei tiranti di grande<br />

diametro, forniti dalla tedesca Anker-Schroeder, nonché<br />

la posa in opera dei dreni a nastro. <strong>La</strong> lavorazione<br />

certamente più impegnativa è stata la realizzazione<br />

della trave di coronamento in cemento armato<br />

realizzata con calcestruzzo ad alta resistenza, di gran<br />

lunga influenzata, nei tempi di casseratura e getto,<br />

dall’alternarsi delle maree; l’intradosso, infatti, è sotto<br />

al livello del medio mare e la presenza dell’acqua,<br />

com’è noto, complica l’assemblaggio in opera dei<br />

pannelli, la posa dell’armatura e la prima fase dei getti.<br />

Per rispettare il programma lavori e seguire l’andamento<br />

delle maree, in cantiere si è lavorato su due fronti<br />

ed in doppio turno, con grande impegno e disponibilità<br />

non solo di mezzi ma anche di maestranze,<br />

esclusivamente di Cmc: nella fase di maggior<br />

produzione, in cantiere sono state presenti fino a 42<br />

persone tra carpentieri, fabbri, operai in genere…<br />

suddivisi in 2 squadre operative contemporaneamente<br />

sui 2 lati del pontile. L’approvazione di una variante<br />

al progetto originario, con la quale l’Autorità Portuale<br />

ci ha assegnato maggiori quantità di dragaggio,<br />

ha spostato la data di ultimazione dei lavori all’8 luglio<br />

<strong>2010</strong>. <strong>La</strong> struttura del pontile è stata completata il 30<br />

giugno <strong>2010</strong>. Nel frattempo sono iniziate le attività di<br />

dragaggio, che hanno interessato in prima fase l’intera<br />

darsena di Porto Corsini e successivamente l’avamporto<br />

tra la diga foranea Nord ed il Canale Candiano, compresa<br />

una porzione della parte sud del cerchio di evoluzione.<br />

Gli interventi svolti nella prima fase hanno portato<br />

a quota -5.50 m s.l.m.m. l’area a ridosso della diga<br />

foranea nord, destinata al futuro approdo dei mezzi<br />

minori, ed a quota -9.00 m s.l.m.m. il fondale nelle aree<br />

adiacente la banchina di riva e circostante lo sporgente.<br />

Questo escavo, per complessivi 310.000 mc, è stato<br />

eseguito dalla draga ‘Teodora’ di Cmc, nell’ambito<br />

04.1.c<br />

delle opere del “I e II Stralcio”. <strong>La</strong> nostra ‘Teodora’,<br />

draga stazionaria aspirante refluente, ha realizzato<br />

un dragaggio di tipo selettivo secondo una sequenza<br />

operativa ben precisa: dopo l’iniziale scotico<br />

dei 50 cm superficiali di materiale, risultato non idoneo<br />

al ripascimento, ed il conseguente refluimento<br />

in una cassa di colmata realizzata ad hoc a tergo<br />

della nuova banchina di riva, sono stati eseguiti<br />

l’approfondimento fino alla quota di progetto<br />

ed il recupero del materiale a formazione di una barra<br />

soffolta presso Marina Romea nord. Questa barra<br />

ha rappresentato un’efficace protezione per il litorale<br />

a sud della foce del fiume <strong>La</strong>mone, tanto che,<br />

in occasione delle mareggiate invernali, non si sono<br />

verificati i consueti danneggiamenti che occorrono alla<br />

linea di riva in analoghi frangenti. L’approfondimento<br />

di seconda fase ha interessato invece le restanti aree<br />

della darsena, ossia l’avamporto tra la diga foranea Nord<br />

ed il Canale Candiano, nonché quota parte del cerchio<br />

di evoluzione a sud: tale dragaggio, per complessivi<br />

600.000 mc circa, è stato effettuato con una draga<br />

autocaricante autopropulsa aspirante refluente<br />

dotata di un pozzo di carico di capacità circa 5.600 mc.<br />

<strong>La</strong> draga autocaricante ‘Artevelde’, di proprietà della<br />

Dredging International, Luxembourg, subappaltatore<br />

per il dragaggio inerente il Terminal Crociere,<br />

ha conferito tutto il materiale di risulta dall’escavo<br />

di questa fase nella vasca di colmata ‘Nadep Centrale’,<br />

percorrendo il Canale Candiano fino alla Piallassa<br />

Piomboni e qui collegandosi ad un’apposita tubazione<br />

di refluimento. In condizioni di esercizio, l’’Artevelde’<br />

ha dragato circa 400.000 mc in un mese, garantendo<br />

una produzione giornaliera di circa 12.500 mc.<br />

Nonostante un fermo forzato di più di 2 settimane<br />

dovuto ai danni subiti da un’elica causa l’urto con<br />

un parabordo di banchina intercettato accidentalmente<br />

dalla draga nel suo passaggio in piallassa, già alla fine di<br />

giugno si era raggiunta una profondità tale da consentire<br />

l’ingresso e l’accosto al Terminal di navi di grossa stazza.<br />

I lavori di dragaggio si sono comunque conclusi<br />

nel rispetto dei tempi contrattuali, ed il 24 agosto u.s.<br />

la prima nave da crociera - la Azamara Quest -<br />

ha fatto scalo al Terminal. Il programma crocieristico<br />

ha già visto l’attracco al nuovo Terminal Crociere<br />

di altre grandi navi nel corso del mese di settembre…<br />

ed è solo l’inizio… Grazie a tutti coloro, tecnici,<br />

maestranze a terra e marittimi, che hanno lavorato<br />

tanto per portare a termine questo importante progetto.


04.2.a Francesco De Simoni,<br />

project manager di Cmc.<br />

04.2.b.c L’esterno delle scuole.<br />

04.2.d Il taglio del nastro.<br />

04.2.e <strong>La</strong> biblioteca.<br />

<strong>05</strong>.a Cantiere di Marina di Pisa<br />

dove siamo impegnati nella<br />

realizzazione del nuovo<br />

porto turistico di Boccadarno.<br />

<strong>05</strong>.b <strong>La</strong> stele commemorativa<br />

del giudice Rosario Livatino, che<br />

sorge lungo la strada statale<br />

640 Agrigento Caltanissetta.<br />

<strong>05</strong>.c Il presidente dell’Autorità<br />

Portuale di Civitavecchia,<br />

Onorevole Fabio Ciani.<br />

<strong>05</strong>.d Il Porto di Gaeta.<br />

<strong>05</strong>.e Risanamento della rete<br />

fognaria di Beira, Mozambico.<br />

04.2<br />

lavori in corso<br />

di Valeria Garavini<br />

04.2.a 04.2.b 04.2.c<br />

Inaugurato il campus scolastico a servizio<br />

della base americana di Vicenza<br />

Moderno e funzionale il nuovo complesso ospiterà fino a 1.600 studenti.<br />

Gli inni nazionali italiano e americano hanno aperto, lo scorso 10 settembre, la<br />

cerimonia di inaugurazione del nuovissimo campus scolastico a servizio della base<br />

americana di Vicenza, all’interno del Villaggio della Pace.<br />

<strong>La</strong> prima campanella per gli alunni delle scuole elementari e medie era già suonata il 2<br />

settembre. E sono stati proprio loro a fare gli onori di casa e a tagliare il nastro per poi<br />

rientrare ordinatamente nelle loro classi.<br />

Alla cerimonia non sono naturalmente mancati i discorsi ufficiali. Il Capitano Jeffrey<br />

Borowy, Comandante in Capo del Navfac Europa, Africa e Asia Sud Occidentale, ha, tra<br />

l’altro, ringraziato Cmc che era rappresentata da Dario Foschini, Gian Luca Menchini e<br />

Francesco De Simoni. A loro il Comandante ha rivolto parole di ringraziamento e stima<br />

estese a tutto il personale che ha reso possibile la realizzazione dell’opera nei tempi<br />

contrattualmente previsti. <strong>La</strong> Marina Americana aveva aggiudicato a Cmc i lavori di<br />

costruzione del campus il 25 settembre 2007, 1.035 i giorni di calendario utili per<br />

completarlo. <strong>La</strong> consegna era quindi contrattualmente prevista il 12 luglio <strong>2010</strong>.Il 13<br />

luglio il Cliente ha preso possesso delle nuove strutture, ha provveduto al loro arredo e<br />

il 2 settembre sono regolarmente iniziate le lezioni per gli alunni delle scuole elementari<br />

e medie. Il 13 settembre ha invece aperto, per i più piccoli, la scuola materna.<br />

Qualche dato tecnico<br />

Il progetto, articolato su una superficie totale di 116.000 mq, è composto da aree<br />

esterne con parcheggi e sistemazioni a verde pari a 80.000 mq, da tre edifici (Centro di<br />

accoglienza per l’infanzia, Scuole elementari e medie) e dal nuovo ingresso al Villaggio<br />

della Pace. <strong>La</strong> Scuola elementare occupa un edificio di due piani di circa 14.000 mq e<br />

può ospitare fino a 1.000 studenti mentre la Scuola media, realizzata in adiacenza, ha<br />

una superficie di 7.000 mq per una capienza di 270 studenti.<br />

Il Centro di accoglienza per l’infanzia accoglierà circa 200 bambini di età compresa tra i<br />

due mesi e i 5 anni ed al suo interno potrà inoltre ricevere 150 bambini in età scolare<br />

per le attività dopo l’orario di lezione ed i periodi di vacanza. All’interno del complesso<br />

anche una sala polifunzionale da 1.000 posti. Tutte le strutture, progettate per avere<br />

anche gli spazi necessari alla gestione amministrativa, sono dotate di laboratori, aule di<br />

informatica, sale per le lezioni di educazione artistica ed attività sportive in due palestre<br />

di circa 700 mq. Le attività sportive potranno essere svolte anche all’esterno utilizzando<br />

tre campi da calcio, due campi da basket e numerosi attrezzati parchi giochi.<br />

<strong>05</strong><br />

brevi dai cantieri<br />

Ancora un record di produzione giornaliero<br />

nello scavo del tunnel in Cina<br />

Dalla Cina la notizia che lunedì 13 settembre è stato<br />

raggiunto un nuovo record di produzione giornaliero<br />

con 86,71 metri nello scavo del tunnel che fa parte<br />

del progetto di irrigazione Yintao Water Supply Project.<br />

Viene così superato il record precedente del 24<br />

maggio scorso quando erano stati scavati 68,95 metri<br />

in un solo giorno. Cmc sta realizzando lo scavo del<br />

tunnel, lungo 18,3 km, con una Tbm a doppio scudo.<br />

<strong>La</strong>vori in corso a Beira, Mozambico<br />

Procedono a Beira i lavori relativi alla realizzazione<br />

del progetto di risanamento della rete fognaria<br />

della città mozambicana. Il progetto, per un valore<br />

di circa 45 milioni di euro, si compone di quattro lotti.<br />

Il primo lotto comprende la pulizia e l’ispezione della<br />

p.<strong>05</strong> la Betoniera<br />

<strong>05</strong>.a<br />

Brevi dai cantieri<br />

04.2.d<br />

04.2.e<br />

<strong>05</strong>.b <strong>05</strong>.c<br />

rete esistente. Il secondo lotto riguarda la costruzione<br />

di un impianto di trattamento delle acque reflue, di due<br />

bacini di decantazione, della costruzione dell’edificio<br />

di controllo, di una vasca di deposito per il materiale<br />

di spurgo, dei bacini di sedimentazione e della strada<br />

di accesso. Il terzo lotto comprende la sostituzione<br />

di 10 chilometri di tubi a pressione e la riparazione di<br />

2.500 pozzetti. Segue il quarto lotto per la riabilitazione<br />

di 11 stazioni di pompaggio, 4 stazioni di sollevamento<br />

e 6 opere di rilascio delle acque di drenaggio.<br />

Proseguono i lavori a Marina di Pisa<br />

Dopo la pausa estiva sono riprese le attività nel nostro<br />

cantiere di Marina di Pisa dove siamo impegnati<br />

nella realizzazione del nuovo porto turistico<br />

di Boccadarno. Nel mese di settembre è iniziata la<br />

costruzione del diaframma, il muro in cemento armato<br />

che andrà in profondità fino a 17 metri e che separerà<br />

<strong>05</strong>.d <strong>05</strong>.e<br />

il bacino del porto dalla terraferma. Stanno partendo<br />

anche i lavori per la realizzazione del molo nord. Verrà<br />

salpata la scogliera già esistente per costruire quella che<br />

delimiterà il perimetro del porto. Contemporaneamente<br />

è in corso lo scavo per la realizzazione dei cassoncini che<br />

faranno da fronte tra l’acqua e la terraferma. Il programma<br />

lavori prevede poi lo scavo dell’avamporto, compreso<br />

il canale di accesso ai posti barca e a seguire le finiture,<br />

gli impianti e gli arredi. <strong>La</strong> consegna dei primi posti barca,<br />

che in totale saranno 475, è prevista per l’estate 2012.<br />

Cmc costruirà un nuovo centro commerciale in Sicilia<br />

Sono da poco iniziati i lavori per la realizzazione<br />

del centro commerciale “Gli Ulivi Gran Shopping”<br />

a Caltanissetta. <strong>La</strong> società consortile Elaion, formata<br />

dalle cooperative Iter di Lugo, Celi di Santa Ninfa (Trapani),<br />

Ceif di Forlì e dalla capogruppo Cmc - con una quota del<br />

40,5% - è stata incaricata della costruzione del nuovo


<strong>05</strong>.f Rendering dei nuovi<br />

hangar da costruire a Sigonella.<br />

<strong>05</strong>.g Lunedì 13 settembre<br />

è stato raggiunto un nuovo<br />

record di produzione giornaliero<br />

nello scavo del tunnel<br />

di irrigazione Yintao Water<br />

Supply Project, in Cina.<br />

<strong>05</strong>.h <strong>La</strong> cerimonia di<br />

inaugurazione degli ultimi<br />

tre edifici realizzati presso<br />

la base aeronavale americana<br />

Nas 2 di Sigonella, in Sicilia.<br />

<strong>05</strong>.i Lo scorso 28 settembre<br />

Cmc ha firmato il contratto<br />

per la realizzazione del<br />

Metolong Water Treatment<br />

Plant nel Regno del Lesotho.<br />

06.1.a Francesca Puglisi,<br />

responsabile scuola<br />

del Partito Democratico.<br />

06.2.a Jessie Nyangani,<br />

dello Zimbabwe, impiegata<br />

presso la Branch Africana Cmc.<br />

centro commerciale nella città nissena da Sviluppo Palermo<br />

srl, committente e promotore dell’iniziativa. Cmc detiene<br />

anche una quota del 34% nella società Sviluppo Palermo.<br />

Il centro commerciale “Gli Ulivi Gran Shopping” sorgerà<br />

su un’area a sud-ovest di Caltanissetta, su un terreno di<br />

circa 1<strong>05</strong>.000 mq, e prevede lo sviluppo commerciale di<br />

una superficie coperta di circa 23.000 mq, con l’obiettivo<br />

di dotare la città di una proposta commerciale completa<br />

ed innovativa ad oggi non ancora presente sul territorio.<br />

<strong>La</strong> struttura sarà dotata di un parcheggio sotterraneo di<br />

circa 1.800 posti auto. Saranno circa 85 i negozi presenti<br />

nella struttura, ad oggi sono già state commercializzate<br />

il comparto alimentare e l’elettronica. L’importo<br />

contrattuale complessivo è di 42 milioni di euro.<br />

Commemorazione del giudice Rosario Livatino<br />

Il 21 settembre ricorreva il ventennale della morte<br />

del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia sulla<br />

strada tra Agrigento e Caltanissetta mentre, senza<br />

scorta e con la sua auto, da Canicattì, dove abitava,<br />

stava raggiungendo il tribunale di Agrigento. A ricordo<br />

del tragico evento, una cerimonia di commemorazione<br />

a cui hanno partecipato diverse autorità. Presenti,<br />

tra gli altri, i sindaci di Agrigento e Canicattì ed il nuovo<br />

Prefetto di Agrigento. Il corteo ha raggiunto la stele<br />

commemorativa che sorge lungo la strada statale 640<br />

Agrigento Caltanissetta, sul viadotto Gasena, all’interno<br />

del nostro cantiere nel tratto attualmente chiuso<br />

per i lavori. Durante il passaggio del corteo le attività<br />

lavorative sono state sospese e la maggior parte<br />

dei 450 operai attualmente impegnati nel cantiere si<br />

è disposta ai lati della strada per manifestare la propria<br />

partecipazione. L’iniziativa per ricordare l’uccisione<br />

del giudice Rosario Livatino rientrava nella “Settimana<br />

della legalità” che si fregia dell’alto patronato<br />

del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.<br />

Potenziamento delle attrezzature e dei servizi<br />

nel Porto di Gaeta, conferenza stampa<br />

Mercoledì 22 settembre si è tenuta una conferenza<br />

stampa sullo stato delle opere per il potenziamento<br />

delle attrezzature e dei servizi nel Porto di Gaeta,<br />

relatori il Presidente ed il Segretario Generale<br />

dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino<br />

e Gaeta, il Sindaco di Gaeta ed il Comandante della<br />

Capitaneria di Porto di Gaeta. Durante la Conferenza,<br />

alla quale hanno presenziato giornalisti della carta<br />

stampata, giornalisti delle tv locali e regionali, operatori<br />

portuali ed esponenti delle istituzioni e dell’economia<br />

del sud pontino è stato dato ampio rilievo ai lavori<br />

di ampliamento del porto attualmente in corso ad opera<br />

<strong>05</strong>.f<br />

<strong>05</strong>.h<br />

p.06 la Betoniera<br />

di Cmc, rappresentata da Gian Luca Menchini, Giorgio<br />

Calderoni e dallo Staff di Cantiere: Stefano Piscitelli,<br />

Patrick Atena e Luigi Picone. Nello specifico il Presidente<br />

dell’Autorità Portuale On. Fabio Ciani ha elogiato<br />

l’impresa per l’ottimo lavoro svolto nel rispetto<br />

dei tempi contrattuali e delle prescrizioni di capitolato,<br />

ringraziando la stessa per la preziosa collaborazione<br />

e per la serietà con la quale ha affrontato le difficoltà<br />

iniziali connesse con le attività di delocalizzazione<br />

degli impianti di acquacoltura propedeutiche<br />

alla realizzazione dei lavori veri e propri. Il Presidente<br />

ha inoltre ribadito l’impegno dell’Autorità nel reperire<br />

nell’immediato i fondi necessari al completamento<br />

dell’opera e illustrato le opportunità di sviluppo del<br />

porto che prevedono la realizzazione di un antemurale<br />

a costituire il nuovo pontile petroli come naturale<br />

prosecuzione dei lavori eseguiti da Cmc.<br />

Inaugurazioni e aggiudicazioni a Sigonella<br />

Il 16 settembre scorso si è tenuta la cerimonia di<br />

inaugurazione degli ultimi tre edifici realizzati presso<br />

la base aeronavale americana nel settore Nas 2 di<br />

Sigonella. Si tratta degli edifici adibiti ad uffici pubblici,<br />

officina di falegnameria ed officina meccanica, tutti<br />

parte del progetto Mega IV che comprendeva la<br />

realizzazione di una scuola situata all’interno della base<br />

nel settore Nas1 e di altri sette edifici con varie destinazioni<br />

d’uso, prevalentemente uffici ed officine, situati nel<br />

settore Nas 2. Alla cerimonia sono intervenuti Jeffrey<br />

Borowy, comandante in capo del Navfac Europa, Africa<br />

e Asia Sud Occidentale e Scott W. Buttler, comandante<br />

della base di Sigonella. In rappresentanza di Cmc i<br />

colleghi Nino Signorelli, Monica Parlato, Rosario Pistorio,<br />

Giulio Crosa, Alessandro Pisasale e Filippo Santonocito.<br />

È invece del 24 settembre l’aggiudicazione di un nuovo<br />

contratto da parte della Us Navy, che ci vede ancora<br />

impegnati all’interno della base. Si tratta della costruzione<br />

di 2 hangar per il ricovero e la manutenzione dei nuovi<br />

aerei Global Hawk, corredati di servizi, uffici e sale<br />

conferenze, per un importo totale di circa 12.750.000<br />

euro. L’area su cui sorgeranno i due nuovi hangar<br />

è di circa 14.000 mq mentre la superficie coperta sarà<br />

di circa 5.200 mq. Sul lato sud degli hangar ci saranno<br />

porte a due pannelli, larghe 46 metri, che consentiranno<br />

il passaggio degli aerei al piazzale di manovra esterno<br />

di circa 6.000 mq. A breve inizieranno gli scavi per<br />

il posizionamento delle fondazioni in cemento armato.<br />

Due nuovi contratti a Cervia<br />

Il comune di Cervia ha aggiudicato a Cmc due nuovi<br />

contratti. Il primo riguarda i lavori di messa in sicurezza<br />

<strong>05</strong>.g<br />

<strong>05</strong>.i<br />

dei ponti comunali esistenti sui canali consorziali,<br />

per un importo di 798.225 euro che dovranno essere<br />

completati in 180 giorni. Il secondo riguarda i lavori<br />

per il consolidamento delle sponde e della pista<br />

ciclabile sul porto canale di Cervia, tra ponte Cavour<br />

e ponte Ospedale. I lavori, per un importo di circa<br />

1.310.000 euro, prevedono il banchinamento nel tratto<br />

del porto canale, la creazione di un nuovo percorso<br />

ciclopedonale ed alcuni interventi complementari<br />

per il miglioramento della viabilità esistente e per<br />

l’adeguamento degli scarichi fognari e di acquedotto nel<br />

tratto in oggetto. Cmc, oltre ad aver presentato l’offerta<br />

economicamente più vantaggiosa, ha anche proposto<br />

un progetto migliorativo rispetto a quello del bando<br />

di gara, che prevede tra l’altro l’esecuzione dei lavori<br />

limitando al massimo i disagi per la circolazione stradale.<br />

L’intervento è cofinanziato al 50% dall’Unione<br />

Europea nell’ambito del progetto “Cervia città del sale:<br />

ripristino percorsi storici”. I lavori avranno la durata<br />

di sei mesi e si concluderanno la prossima primavera.<br />

Cmc “sbarca” in Lesotho<br />

Lo scorso 28 settembre Cmc ha firmato il contratto per<br />

la realizzazione del Metolong Water Treatment Plant<br />

nel Regno del Lesotho, per conto del Millennium<br />

Challenge Account (Mca), un’agenzia di aiuti costituita<br />

dal governo americano con lo scopo di ridurre<br />

la povertà nei paesi in via di sviluppo, promuovendone<br />

una crescita economica sostenibile. Il contratto,<br />

del valore di circa 61 milioni di Usd, è stato acquisito<br />

da Cmc in associazione con l’impresa sudafricana<br />

Bothjeng Water mentre la progettazione è stata affidata<br />

ad una J.V. tra le società di ingegneria sudafricane<br />

Pnaidoo e Goba. <strong>La</strong> durata dei lavori è prevista<br />

in 34 mesi. Si tratta di un contratto design&build<br />

per la realizzazione di un impianto di trattamento per<br />

la produzione di acqua potabile che verrà prelevata<br />

da un invaso esistente tramite una condotta da 1,5 m<br />

di diametro e inviata all’impianto di trattamento vero e<br />

proprio che ha una capacità di 93,4 milioni di litri/giorno<br />

espandibile in futuro fino a 200 milioni di litri/giorno.<br />

È la prima volta che Cmc opera in questo piccolo stato<br />

che si trova all’interno del territorio del Sudafrica, a circa<br />

150 km ad ovest di Durban, senza sbocchi sul mare.<br />

Maseru ne è la capitale. Il Regno del Lesotho è una<br />

monarchia parlamentare, ha una superficie di 30.400<br />

km2, appena più grande della Toscana, e la popolazione<br />

supera di poco i 2 milioni di abitanti. Il territorio<br />

è completamente montuoso con le maggiori catene<br />

che superano i 3.000 metri di altezza. È uno dei<br />

paesi meno sviluppati del mondo e la sua economia<br />

dipende in larga misura da quella del Sudafrica.


06.2.a<br />

06.1<br />

formazione<br />

di Roberto Seghetti<br />

Senza sapere<br />

non c’è sviluppo<br />

p.07 la Betoniera<br />

06.1.a<br />

Sapere e sviluppo sono un binomio indissolubile nelle società moderne.<br />

Non a caso l’Europa, tra gli obiettivi prioritari da raggiungere entro il 2020,<br />

ne ha indicati alcuni riferiti a scuola, formazione, università, ricerca. “Solo<br />

che l’Italia è davvero molto indietro” dice in questa intervista Francesca Puglisi,<br />

responsabile scuola del Partito Democratico, spiegando quali dovrebbero<br />

essere gli interventi da realizzare per risalire la china e affrontare il futuro.<br />

Ma quanto è indietro l’Italia? C’è un modo per quantificare questa<br />

arretratezza? “Il nostro paese investe in formazione solo il 4,5 per cento del Pil.<br />

Siamo al penultimo posto nell’Europa allargata. Dietro di noi c’è solo la Slovacchia.<br />

Se ci mettiamo anche i tagli delle risorse appena decisi dal governo, possiamo<br />

farci un’idea di ciò che sta accadendo”.<br />

Ma, a parte il dibattito, come si può rimediare, con quali provvedimenti concreti?<br />

“Intanto ci sono gli obiettivi che ci pone l’Europa: dimezzare l’abbandono scolastico,<br />

che oggi è del 20 per cento, e triplicare il numero dei laureati. Per raggiungere questi<br />

obiettivi, ma anche per migliorare la qualità dell’apprendimento dei nostri giovani<br />

più in generale, come Pd abbiamo messo a punto un progetto con diversi interventi”.<br />

Da dove si comincia? “Dalla più tenera età, perché tutte le ricerche dicono che chi<br />

usufruire di un processo formativo già all’asilo nido ha poi una qualità di apprendimento<br />

superiore a quella degli altri. Non a caso le statistiche in Italia dimostrano che nelle<br />

regioni dove più numerosi e funzionanti sono gli asili nido, lì più elevata è la qualità<br />

media dell’apprendimento registrata nei giovani. Dunque, l’asilo nido deve diventare<br />

un diritto per tutti i bambini e non un servizio a domanda individuale. Nello stesso<br />

tempo bisogna generalizzare il diritto alla scuola dell’infanzia dai tre ai sei anni,<br />

mentre il governo sta facendo il contrario: le liste di attesa ormai stanno scoppiando”.<br />

Asilo nido e scuola dell’infanzia. E le elementari, le medie, l’università? “Anche<br />

nelle elementari bisogna intervenire. Noi prevediamo di rimettere il tempo pieno e<br />

il modulo a trenta ore con la compresenza degli insegnanti. Molti problemi riguardano<br />

le secondarie di primo e di secondo grado: dagli 11 ai 15 anni si registra il maggior tasso<br />

di dispersione. Noi pensiamo di rafforzare il tema dell’autonomia delle scuole e di<br />

superare per questo anche il problema relativo all’organico di diritto e di fatto degli istituti”.<br />

In che senso? “Secondo il Pd bisogna passare all’organico funzionale: cioè la scuola<br />

deve poter programmare la propria attività in modo da offrire l’innalzamento del livello<br />

di apprendimento. In questo contesto, nel nostro programma c’è il ritorno all’obbligo<br />

scolastico fino a 16 anni, la formazione di gruppi di insegnanti di sostegno per<br />

una rete di scuole, il biennio delle superiori unico per tutti (con il triennio di indirizzo)<br />

e c’è anche il federalismo, così come è stato previsto nella riforma del titolo V<br />

e nel testo dell’accordo tra Stato e Regioni, che in realtà il ministro Gelmini<br />

sta tenendo chiuso nel cassetto: gli enti locali devono potersi collegare con le scuole,<br />

e non solo perché meglio conoscono qual è la domanda di lavoro nella propria area”.<br />

Molte polemiche hanno suscitato la diversità di voti tra Nord e Sud in questi<br />

mesi. L’applicazione del federalismo alla scuola non rischia di acuire questo<br />

problema? “A questo rapporto più stretto tra amministrazioni locali e scuole<br />

noi pensiamo che vada collegato un sistema di valutazione di tipo nazionale: se una<br />

scuola non riesce a offrire un adeguato livello di apprendimento delle competenze,<br />

deve poter intervenire un team di supporto. Insomma vogliamo che non si parli,<br />

come fa il governo, di livelli essenziali delle prestazioni, che vuol dire abbassare<br />

fino al limite minimo l’intervento della scuola. Noi puntiamo ad ottenere livelli<br />

adeguati di apprendimento e di competenza omogenei nel Paese. Un ragioniere<br />

che ha fatto le scuole a Palermo, tanto per fare un esempio, deve essere preparato<br />

allo stesso modo di un ragioniere che ha studiato a Torino”.<br />

06.2<br />

formazione<br />

di Emmanuele Adami<br />

Esperienze di formazione<br />

in Cmc Africa Australe<br />

Quest’anno la Cmc Africa Australe ha fortemente<br />

potenziato i piani di sviluppo e di formazione<br />

per il personale impiegato nell’Area. Gli obiettivi<br />

da perseguire sono: promuovere l’aggiornamento<br />

tecnico-professionale per facilitare l’assunzione<br />

di nuovi compiti piú complessi (attraverso<br />

corsi di aggiornamento, tenuti presso enti<br />

di formazione di chiara fama); indagare e<br />

adottare modelli procedurali in grado ottimizzare<br />

la gestione della commessa (attraverso<br />

una complessa attivitá di ristudio e ridefinizione<br />

delle procedure relative, che coinvolge i dirigenti);<br />

acquisire familiaritá con i principali strumenti<br />

e modelli di Project Management (attraverso<br />

un corso triennale, organizzato in Mozambico, che<br />

coinvolge trasversalmente piú di sessanta risorse);<br />

potenziare le competenze linquistiche (attraverso<br />

corsi di lingua: Portoghese, Inglese, Italiano).<br />

Nella progettazione di tutte le attivitá di formazione<br />

si è cercato di promuovere soprattutto quelle che<br />

favoriscono i dipendenti a condividere conoscenze<br />

e modalitá operative che abbiano un impatto diretto<br />

sulla qualitá del loro lavoro, e sappiano creare<br />

un linguaggio comune, sia in termini di organizzazione<br />

sia di operativitá, facilitando lo scambio di esperienze,<br />

di problematiche e di soluzioni a livello non di singolo<br />

Paese, ma di Area (che per la Cmc Africa Australe<br />

significa: Mozambico, Sud Africa, Angola, Malawi<br />

e presto Lesotho e Botswana). “Al di là dell’importanza<br />

della formazione sullo sviluppo delle singole carriere,<br />

l’aspetto secondo me più qualificante è la possibilità<br />

di creare i cosiddetti project teams” - ci dice Nerio<br />

Gridella, Area Manager per il Mozambico - “I project<br />

teams sono gruppi di persone capaci di svolgere<br />

in squadra il proprio lavoro avendo come obiettivo<br />

la realizzazione del progetto sotto tutti gli aspetti, da<br />

quelli tecnici a quelli economico-finanziari. Tutti siamo<br />

chiamati ad attingere da questi corsi per migliorare<br />

le nostre conoscenze ed affinare le competenze, anche<br />

coloro che da anni operano già nel nostro mondo<br />

delle costruzioni. Anzi, l’affinamento della conoscenza<br />

di certe tecniche, se unito ad una esperienza in essere,<br />

ed accompagnato da una genuina volontà di apprendere<br />

e di migliorarsi può creare un “cocktail “ dai risultati<br />

sorprendenti. Certo, il lavoro da fare è moltissimo e non<br />

si devono pretendere risultati eclatanti nell’immediato,<br />

dovendo tutti noi essere capaci di saper leggere i piccoli<br />

segnali di miglioramento ed al tempo stesso correggere<br />

impostazioni sbagliate per pregiudizio o tare culturali<br />

innate. <strong>La</strong> Direzione ha il compito di valorizzare<br />

determinate scelte, enfatizzandone l’importanza<br />

in ogni possibile circostanza (anche le più banali)<br />

e trasmettendo a tutti i membri dei “project teams”<br />

il messaggio che “non si può crescere senza<br />

conoscenza e non si basta conoscere senza crescere”.<br />

È stata erogata attività di formazione anche di carattere<br />

tecnico professionale, attraverso corsi organizzati<br />

soprattutto in Sud Africa, in cui il livello è di primo<br />

ordine, e a cui hanno partecipato alcuni dipendenti<br />

di Sud Africa e Mozambico. Si è trattato di vere<br />

e proprie full immersion in lingua inglese, teoriche<br />

e in parte con esercitazioni pratiche, in cui esperti<br />

del settore hanno trattato temi come le specifiche<br />

contrattuali Fidic o Colto, in vigore a queste latitudini,<br />

la qualitá nelle analisi di laboratorio, il software<br />

di estimating e controllo Ccs, il calcestruzzo, gli asfalti.<br />

Un calendario fitto di appuntamenti e che ha interessato<br />

tutta l’area è stato quello che ha portato i referenti<br />

dell’Ufficio Regionale per Qualitá e Sicurezza,<br />

coadiuvati dai colleghi dell’Ufficio Acquisti e delle<br />

Risorse Umane, a girare nei cantieri per illustrare e<br />

informare circa il sistema di qualitá aziendale,<br />

dedicando particolare attenzione al tema della Sicurezza<br />

sul lavoro, tema ancora da sviluppare ampiamente.<br />

Oltre all’apprendimento in aula, un ottimo strumento<br />

di perfezionamento è offerto dal tutoraggio, attivato<br />

per alcuni dei dipendenti ad alto potenziale:<br />

“Per quanto riguarda il rapporto che ho con il mio tutor,<br />

l’ingegner Reguzzo, direi che è buono: entrambi siamo<br />

persone molto dirette e che badano più alla sostanza e<br />

ai risultati che alle chiacchiere. Una volta definiti i miei<br />

compiti assieme al mio responsabile, ho la possibilità<br />

di organizzarmi e di imparare - ed essere corretto - ogni<br />

giorno, svolgendo il mio lavoro” racconta, Marco Cugno,<br />

giovane ingegnere meccanico, in servizio presso<br />

la Sulbrita, in Mozambico. Spiega anche che quando<br />

il tutor è il proprio superiore il vantaggio del tutoraggio è<br />

doppio: oltre ad avere un esperto cui rivolgere le proprie<br />

domande o verificare il proprio apprendimento aumentano<br />

le occasioni di dialogo e di valutazione in tempo reale.<br />

Altra serie di iniziative di formazione, sempre tesa<br />

a promuovere la mobilitá territoriale e lo scambio<br />

fra Aree, è dedicata alla promozione delle competenze<br />

linguistiche. Negli anni passati sono stati organizzati<br />

corsi di lingua inglese in tutta l’area e quest’anno,<br />

a Johannesburg, in due edizioni, quello di portoghese,<br />

cui hanno partecipato sia personale Cmc con contratto<br />

estero sia personale Sud Africano, un altro bel momento<br />

di scambio e impegno condiviso. Ecco il commento<br />

di Jessie Nyangani, dello Zimbabwe, impiegata presso<br />

la Branch: “L’idea del corso di portoghese è stata<br />

una bella idea. Anche se mi è servito soprattutto<br />

per rendermi conto che il portoghese non è una lingua<br />

facile, e che richiede pratica, studio e concentrazione.<br />

Il corso è stato impegnativo, due volte alla settimana,<br />

per 4 ore in totale, alla fine della giornata lavorativa;<br />

è stata una bella prova di interesse e passione. Al di lá<br />

della parte piú colloquiale (come salutare, presentarsi,<br />

ordinare al ristorante) abbiamo studiato anche un bel pó<br />

di grammatica e ci siamo divertiti con la conversazione”.<br />

È da considerarsi acquisito, anche in Africa Australe, che<br />

la formazione del personale locale sia strategico<br />

per il futuro dell’Azienda, non solo perché, come per<br />

tutte le maggiori aziende di costruzioni, il modello di<br />

organigramma tipico di qualche decina di anni fa (tanti<br />

italiani quanto necessario) è ormai cambiato (sempre<br />

meno personale europeo, a vantaggio di personale<br />

proveniente da Paesi emergenti e con una alta formazione<br />

specializzata), ma soprattutto perché le legislazioni<br />

sul lavoro dei Paesi in cui la Cmc Africa Austral opera<br />

esigono sempre piú che le organizzazioni straniere<br />

investano in piani di formazione e di sviluppo delle risorse<br />

reperibili localmente, sempre piú articolati e di qualitá.<br />

Insomma, sia che si sia tipi piú da aula, si sia project<br />

manager in erba o senior, sia che si sia portati piú<br />

all’apprendere facendo che studiando, sia che si sia<br />

italiani, europei o africani, in Africa Australe le occasioni<br />

per crescere, scommettere sul proprio futuro<br />

e confrontarsi a livello di macro-area, non mancano!


06.3.a-d I bambini dei nostri<br />

colleghi di Cmc, sui banchi<br />

di scuola a Maputo.<br />

06.3.e Raul, il figlio di Sandra<br />

Martinez, nel cortile<br />

della scuola di Johannesburg.<br />

06.3.f-h Classi di bambini di<br />

differenti età con i loro maestri.<br />

06.3.i.l Durante una festa<br />

scolastica con vestiti tipici.<br />

06.3.m Victor e Raul,<br />

i figli di Sandra Martinez,<br />

in un momento di gioco.<br />

06.3<br />

formazione<br />

di E. A.<br />

06.3.a 06.3.b<br />

Scuola, sempre scuola<br />

Con l’autunno, in Italia, la scuola riprende: occorre<br />

ai nostri studenti superare la pigrizia estiva<br />

e rimboccarsi le maniche. Il ritmo di studio<br />

ha una ripresa lenta; invece, in Africa Australe,<br />

poiché le stagioni sono invertite, con la primavera<br />

(che va dall’1 settembre all’1 dicembre),<br />

gli alunni si preparano per lo sprint finale:<br />

ultime fatiche, ultime super studiate, e per molti<br />

gli esami finali sono solamente fra qualche mese!<br />

Vi siete mai chiesti come possa essere l’esperienza<br />

scolastica dei figli dei nostri colleghi espatriati con<br />

famiglia al seguito? Ce lo dicono i diretti interessati,<br />

iniziando da lontano:<br />

“1979, esame di quinta elementare, scuola italiana di<br />

Mogadisco. Io e Adamo Simei, figlio di Pietro. Abbiamo<br />

preso l’aereo per andarci! Ho dei ricordi bellissimi della<br />

mia classe delle elementari in un container nel campo<br />

Cmc di Sheik, anche se ero l’unica femminuccia.<br />

<strong>La</strong> maestra mia e di Adamo si chiamava Gloria,<br />

bionda, ricciuta e milanese. Era il tempo in cui<br />

la Cmc forniva, nei cantieri piú isolati, cuoco, medico<br />

e insegnante italiani. <strong>La</strong> nostra maestra ci seguí<br />

con cosí tanta dedizione che, quando l’anno seguente<br />

tornai in Italia per frequentare la scuola media<br />

di Bellaria, ero la piú brava” - racconta <strong>La</strong>ra Cappelli,<br />

responsabile dell’Ufficio Dogane per il Mozambico,<br />

con tutta la brillantezza che i ricordi donano agli occhi.<br />

“Oggi che sono dipendente Cmc e mamma, sono<br />

i miei figli a fare esperienza della scuola all’estero;<br />

dapprima a Maputo, poi a Johannesburg per circa<br />

un anno, e ora, nuovamente, a Maputo”.<br />

Due sistemi scolastici assai diversi, quello sud<br />

africano e quello mozambicano. Come si sono<br />

adattati i tuoi due figli, oggi di cinque e sette anni?<br />

“Diversissimi... Quello sud africano più incentrato<br />

sulla disciplina e efficientissimo nella organizzazione:<br />

psicopedagosti, psicologi, insegnanti, educatori<br />

a disposizione; quello del Mozambico, nella Scuola<br />

Italiana a Maputo, più spontaneo e informale.<br />

<strong>La</strong> scuola di Johannesburg era dotata di ampi spazi<br />

per la ricreazione e lo sport, quella di Maputo<br />

ha risorse e strutture assai ridotte. I bambini sono<br />

peró felici di andarci, di potersi esprimere in italiano<br />

comunicando e condividendo le proprie emozioni<br />

nella loro lingua madre, senza passare per l’inglese”.<br />

Sandra Martinez, che lavora a Johannesburg in Sud<br />

Africa, madre di 2 figli, racconta: “Penso che siamo molto<br />

fortunati a vivere all’estero assieme ai nostri figli che, forse<br />

sono i piú fortunati: è vero che il calendario e il programma<br />

scolastico sono molto differenti di quello europeo, ma<br />

certamente i nostri figli stanno facendo un’esperienza<br />

molto arricchente, non solo per la lingua. Mio figlio<br />

06.3.f<br />

06.3.i<br />

Raul, da un paio di anni, frequenta una scuola greca<br />

a Johannesburg, non essendocene una italiana. Lui ha<br />

cominciato molto piccolo, quando aveva 5 anni, senza<br />

sapere una parola d’inglese, e le lezione di speechterapy<br />

l’hanno presto portato a superare molti problemi”.<br />

Quali sono le principali differenze in merito<br />

alle materie studiate? “Ci sono materie che<br />

da noi non si sa neppure cosa siano: come lifeskills<br />

(una sorta di scienze applicata a piccoli esperimenti<br />

e a situazioni di vita quotidiana), lingue locali come<br />

l’Afrikaans e lo Zulu, e la pratica di molti sport”.<br />

Come conciliare impegni di lavoro e figli?<br />

“Dopo l’orario di scuola Raul rimane ancora un paio<br />

di ore finchè non andiamo a prenderlo. Di solito,<br />

fa qualche attività complementare (nel suo caso<br />

ha scelto il gioco degli scacchi) o fa i compiti nel home<br />

work center, dove è seguito da altri insegnanti”.<br />

Tu hai due figli... “Sí, c’è anche Victor, che ha<br />

necessità specifiche, essendo diversamente abile.<br />

Frequenta una scuola speciale pubblica.<br />

Lui ha sofferto maggiormente la differenza dal sistema<br />

italiano, dove poteva frequentare una scuola normale.<br />

Qui ci sono pochi bambini per classe, una media<br />

di 10, e specifiche terapie varie di sostegno. Purtroppo<br />

il sistema scolastico è molto rilassato e lento e<br />

la scuola ha pochi mezzi a disposizione e ogni famiglia<br />

cerca di coprire queste necessità privatamente”.<br />

Come viene spiegata a dei bambini la realtá<br />

del Sud Africa, la rivoluzione pacifica di Nelson<br />

Mandela, un passato fortemente razzista?<br />

“Sí, in entrambi i curricula scolastici si insegna anche<br />

la storia recente del Sud Africa: sanno cosa è stata<br />

l’Apartheid e come le persone venivano trattate<br />

diversamente per il colore della pelle. Stanno<br />

imparando che gli errori non devono essere ripetuti,<br />

tanto Raul come Victor. A rendere piú concreta<br />

la storia ci pensano le persone che hanno vissuto<br />

direttamente l’esperienza e sono invitati a raccontare<br />

agli studenti le proprie esperienze, le proprie storie.<br />

Con tutta la spontaneità tipica dei bambini,<br />

sia Raul sia Victor, tornano a casa e dicono: “Mamma,<br />

sapevi che tanto tempo fa c’erano gli autobus per neri<br />

e bianchi, e che non si potevano sedere insieme...?”.<br />

E come mantenete vivo il legame con la cultura<br />

d’origine, considerato che questa funzione<br />

non viene espletata dalla scuola, trovandosi<br />

all’estero? “Sicuramente dobbiamo cercare<br />

di coprire la mancanza sullo studio della lingua<br />

e della cultura italiana, e nel nostro caso anche<br />

di quella spagnola, essendo io di Madrid...<br />

Cosí a casa, fra di noi, abbiamo bandito l’inglese!”.<br />

06.3.c 06.3.d 03.2.c 06.3.e<br />

06.3.g 06.3.h<br />

06.3.l 06.3.m<br />

In Mozambico, la Cmc ha un rapporto consolidato con<br />

la Scuola Italiana. Essa, intitolata a Giovanni Falcone,<br />

offre in pluriclassi, asilo, scuole elementari e medie.<br />

Complessivamente, ha circa una sessantina di allievi,<br />

e quasi la metá sono figli di dipendenti Cmc.<br />

Carolina Guerra, oggi maggiorenne, l’ha frequentata<br />

alternandovi periodi passati in Italia. “Carolina<br />

ha frequentato la prima e la seconda elementare<br />

nel 1997 e 1998. <strong>La</strong> preparazione era discreta” -<br />

racconta Claudio Guerra, oggi direttore amministrativo<br />

della Cmc Angola - “Nel 1999 quando mi sono fermato<br />

a Ravenna per 2 anni Carolina ha frequentato la 3a e<br />

la 4a elementare a Lugo senza essere molto penalizzata<br />

rispetto agli altri alunni e con buon profitto. Nel 2001<br />

sono ritornato in Mozambico e Carolina ha frequentato<br />

la 5a elementare e Cristiana, l’altra mia figlia, ha<br />

cominciato l’asilo. Carolina ha poi frequentato a Maputo<br />

anche le medie ed ogni anno a giugno ci recavamo<br />

in Italia (a Lugo) dove Carolina sosteneva l’esame<br />

per l’ammissione alla classe successiva. <strong>La</strong> preparazione<br />

delle medie è stata soddisfacente anche per<br />

la preparazione e passione di una professoressa,<br />

Carola, molto legata alle alunne. In particolare<br />

all’esame di terza media Carolina si è presentata come<br />

privatista e ha ottenuto il massimo della valutazione,<br />

cosa piuttosto inusuale per i privatisti”.<br />

Stesso giudizio positivo è espresso da Giovanni<br />

Campanino, cost controller presso la Branch<br />

mozambicana, che manda alla scuola italiana la figlia<br />

Alice, di tre anni, e Guido, 12 anni, un ragazzo<br />

mozambicano che ha in affido. “Anche Guido, che<br />

non è italiano, sta facendo un bel percorso di crescita:<br />

la scuola offre un ambiente adatto ai bambini, un bel<br />

giardino e molta differenza culturale: figli di italiani e<br />

figli di coppie italo-mozambicane. È importante, per noi<br />

genitori, avere un’istituzione che tenga forti i legami<br />

con la patria, soprattutto perché non si sa mai bene<br />

per quanto tempo si lavora all’estero e frequentare<br />

una scuola parificata, che segue gli stessi curricula e<br />

il calendario della scuola in Italia, puó facilitare il rientro”.<br />

Insomma, difficoltà a parte, i giudizi sull’esperienza<br />

formativa all’estero è nel complesso piú che positiva,<br />

sia in Mozambico che in Sud Africa. Addirittura,<br />

c’è sempre chi ha lasciato la famiglia in Italia e spera<br />

nella “possibilitá di mantenere la famiglia unita anche<br />

all’estero, seppur il lavoro sia complessivamente<br />

tanto e a volte pesante, come la cosa piú bella che<br />

un genitore possa desiderare: veder crescere, assieme<br />

alla propria moglie, i propri figli, ogni giorno, uniti”<br />

confida Cristian Rivillo, un giovane tecnico,<br />

dipendente in Mozambico, e che riconosce il benefit<br />

della famiglia al seguito “come una grande<br />

concessione che poche aziende ancora fanno”.


06.4.a Il prof. Emanuele Bassetti.<br />

06.4.b Un esempio di teatro<br />

d’impresa: il palco del teatro<br />

Alemanni di Bologna durante<br />

l’incontro “Al cuore della<br />

comunicazione” in cui esperti<br />

e docenti universitari hanno<br />

approfondito attraverso<br />

immagini, filmati e interviste<br />

temi connessi alla<br />

comunicazione interpersonale<br />

e alla gestione delle emozioni<br />

nell’ambito lavorativo.<br />

06.4.c-e Tre momenti<br />

dell’Open Space Technology<br />

(in questo caso si tratta<br />

di un’iniziativa promossa<br />

nel 2009 dall’Assemblea<br />

legislativa della Regione<br />

Emilia-Romagna):<br />

la spiegazione della modalità<br />

operativa, il lavoro in<br />

gruppi, la plenaria finale<br />

con la condivisione<br />

dei risultati aggregati.<br />

06.4<br />

formazione<br />

di Emanuele Bassetti<br />

p.09 la Betoniera<br />

06.4.a 06.4.b 06.4.c 06.4.d 06.4.e<br />

<strong>La</strong> formazione in azienda<br />

<strong>La</strong> situazione attuale e le prospettive del prossimo decennio.<br />

Il Rapporto sul futuro della formazione in Italia promosso dal Ministro del <strong>La</strong>voro<br />

della Salute e delle Politiche Sociali ha recentemente evidenziato come in ciascuno<br />

stato europeo il 31,5% dei lavoratori debba conseguire entro il 2020<br />

un’alta qualificazione professionale per garantire un sufficiente livello<br />

di competitività al proprio Paese (figura 1). Sfortunatamente, sempre secondo<br />

il Rapporto, l’Italia si avvia ad essere la nazione (assieme al Portogallo) con<br />

il numero più ingente di lavoratori con bassi livelli di qualificazione.<br />

Le cause di questa proiezione vengono indicate da un recente documento diffuso<br />

dall’Istat e intitolato <strong>La</strong> formazione del personale nelle imprese, che fotografa<br />

un’Italia in cui, a differenza degli altri stati europei (figura 2), tre aziende su cinque<br />

non svolgono attività di formazione in maniera continuativa, considerando<br />

come sufficienti le competenze già possedute dal personale dipendente (figura 3).<br />

Per ostacolare la situazione appena descritta il Rapporto indica una duplice<br />

soluzione: 1) considerare il luogo di lavoro come parte essenziale del percorso<br />

di crescita del cittadino 2) essere consapevoli che l’apprendimento è<br />

più efficace in situazioni non formali, quando ci si diverte e nel caso<br />

in cui gli incontri formativi si adattino alle necessità individuali.<br />

Seguendo questa direttiva, le più innovative sperimentazioni formative aziendali<br />

si sono concentrate negli ultimi anni attorno a quattro tipologie di esperienze.<br />

<strong>La</strong> prima tipologia è la formazione che utilizza il divertimento come mezzo per<br />

favorire il passaggio di conoscenze, come nel caso del teatro d’impresa<br />

dove i dipendenti approfondiscono specifici temi all’interno di cinema e teatri,<br />

attraverso l’utilizzo di musica, filmati, incontri con esperti (foto 07.3.b).<br />

Della seconda tipologia fanno parte le modalità che utilizzano le nuove tecnologie,<br />

come le esperienze di e-learning che consentono a un docente di seguire a distanza<br />

i dipendenti di un’azienda, personalizzando l’offerta formativa e lasciando ad ogni singolo<br />

studente la possibilità di organizzare il lavoro in base alle proprie disponibilità temporali.<br />

Della terza categoria fanno parte le attività che si basano sull’interattività e<br />

sulla capacità dei dipendenti di creare reti relazionali con i colleghi per individuare<br />

soluzioni a problematiche condivise. Casi d’eccellenza sono le progettazioni<br />

partecipate o gli incontri di Open Space Technology che consentono simultaneamente<br />

il confronto di tutti i dipendenti su specifici temi in uno spazio comune e in base<br />

a metodologie interattive specifiche (foto 07.3.c-e). Dell’ultima modalità fanno parte<br />

le consulenze personalizzate sulle esigenze del singolo dipendente. Ecco quindi<br />

i servizi di coaching in cui esperti affiancano il personale aziendale nello svolgimento<br />

delle attività quotidiane, condividendo conoscenze e metodologie con con l’obiettivo<br />

di raggiungere una migliore efficacia, efficienze ed economicità delle operazioni svolte.<br />

In tutti i casi le macrocategorie appena presentate si fondano su quattro elementi<br />

fondamentali: 1. l’importanza della relazione tra studente e docente che,<br />

anche nel caso della didattica mediata dal computer, deve essere centrale nello<br />

sviluppo delle attività formative 2. il protagonismo attivo del dipendente,<br />

per agevolare la sperimentazione immediata di quanto appreso e il confronto<br />

con i propri pari 3. la multimedialità dei materiali posti all’attenzione degli studenti<br />

(i contenuti veicolati devono attraversare quanti più media possibile, per agevolare<br />

la memorizzazione delle informazioni e la loro consultazione in ogni possibile situazione).<br />

Il passaggio verso un’Italia protetta dall’erosione precoce delle conoscenze dei<br />

lavoratori passa infine attraverso la consapevolezza che apprendere e relazionarsi con<br />

gli altri siano capacità non innate, ma da padroneggiare. Risulta pertanto essenziale<br />

aumentare il numero di corsi dedicati allo sviluppo di competenze trasversali<br />

nel campo della comunicazione e della semplificazione, temi al momento attuale<br />

ancora saltuari nel panorama dei corsi formativi aziendali italiani (figura 4), così<br />

come quelli di informatica e di lingue straniere che necessitano di essere potenziati<br />

in vista di un mercato futuro sempre più globale, informatizzato e competitivo.


06.5.a Ing. Sergio Palazzo,<br />

Responsabile dell’Ufficio<br />

Gestione Contrattuale di Cmc.<br />

06.5<br />

formazione<br />

di Sergio Palazzo<br />

<strong>La</strong> gestione contrattuale dei <strong>La</strong>vori Pubblici<br />

infrastrutturali e l’Ingegneria Forense<br />

Pubblichiamo un estratto dall’intervento che<br />

l’Ingegnere Sergio Palazzo, Responsabile<br />

dell’Ufficio Gestione Contrattuale di Cmc,<br />

ha tenuto al primo Congresso di Ingegneria<br />

Forense tenutosi a Napoli sulla “gestione<br />

contrattuale dei <strong>La</strong>vori Pubblici infrastrutturali<br />

e l’Ingegneria Forense prima e dopo la riforma<br />

della Legislazione dell’Appalto Pubblico”.<br />

<strong>La</strong> complessità delle opere infrastrutturali realizzate<br />

nel nostro Paese, ha richiesto la nascita - ormai da circa<br />

venti anni - di una contrattualistica assolutamente<br />

rivoluzionaria rispetto al passato, dovendo adeguare le<br />

regole dell’appalto alle indicazioni che imponeva l’Europa.<br />

<strong>La</strong> nuova configurazione dell’appalto pubblico ha<br />

fatto si che le figure che normalmente intervenivano<br />

nei processi realizzativi/gestionali di un’opera<br />

infrastrutturale (progettazione, conferimento,<br />

esecuzione, controllo, gestione, ecc.), acquisissero<br />

un ruolo sempre più importante, caratterizzato,<br />

di conseguenza, da responsabilità sempre più ampie.<br />

Infatti l’ingegnere professionista, nell’aver subito<br />

anch’egli una concreta metamorfosi, necessita, oggi<br />

ancor più di ieri, non solo di un’assoluta conoscenza<br />

delle norme vigenti nel comparto tecnico/contrattuale<br />

e quindi di una loro applicazione, ma anche<br />

di una loro corretta interpretazione.<br />

Di fatti ritengo che oggi sia diventato di “importanza<br />

assoluta” il rapporto intercorrente tra l’esercizio delle<br />

operatività dei professionisti ingegneri e il rispetto<br />

delle norme e del principio di legalità.<br />

<strong>La</strong> non conoscenza della norma o l’eventuale errore<br />

interpretativo della stessa, si tramuta, inevitabilmente,<br />

oltre che nell’attribuzione di responsabilità agli<br />

operatori, anche nella identificazione di danni.<br />

Di fatti, la notevole mole di danni individuabile<br />

si configura per l’impresa nel mancato raggiungimento<br />

del giusto ritorno economico/imprenditoriale,<br />

mentre per l’amministrazione pubblica nella mancata<br />

acquisizione dell’opera, il tutto con le ricadute<br />

negative sulla collettività.<br />

Le università italiane, nella consapevolezza della<br />

trasformazione del ruolo professionale dell’ingegnere,<br />

06.5.a<br />

p.10 la Betoniera<br />

hanno ritenuto di istituzionalizzare una nuova figura<br />

che si inserisce nel panorama delle professioni<br />

in Italia denominandola ”Ingegnere Forense”.<br />

Di fatti la facoltà di Ingegneria dell’Università degli<br />

Studi di Napoli “Federico II” è stata la prima che<br />

ha attivato lo specifico Master di “Ingegneria Forense”,<br />

il cui titolo è stato acquisito anche dallo scrivente.<br />

È noto che i lavori infrastrutturali sono condotti<br />

con una grossa sinergia tra il pubblico ed il privato<br />

e, pertanto, nella piena consapevolezza degli operatori<br />

del rischio dell’insorgenza di una controversia<br />

originabile dal contratto che li unisce. Più è complesso<br />

il contratto di un’opera infrastrutturale e molto più è<br />

probabile la nascita di una controversia. <strong>La</strong> complessità<br />

che sempre ha contraddistinto la gestione di un lavoro<br />

è appunto la ricerca, nonché la dimostrazione dei danni<br />

subiti e, pertanto, delle conseguenze economiche<br />

e delle responsabilità che da essi derivano. Da quanto<br />

sopra consegue, naturalmente, che alla base di una<br />

analisi dei detti danni debba esserci, necessariamente,<br />

una cultura univoca sia di natura tecnica che legale.<br />

Di fatti è da chiedersi se sia corretto affidare<br />

la valutazione dei suddetti danni a professionisti<br />

in possesso solo di altissime specializzazioni<br />

tecniche, ma nel contempo privi di conoscenze legali,<br />

stante le enormi complessità delle situazioni di natura<br />

sia tecnica che legale che intervengono. Ritengo di no,<br />

come ritengo che un professionista solo legale, pur<br />

interpretando correttamente la norma, non potrebbe<br />

mai approfondire il merito tecnico della controversia.<br />

Si può sicuramente sostenere che durante lo scorrere<br />

degli anni è sorta per la nostra società civile<br />

(ancora di più negli ultimi venti anni) la necessità<br />

(mai soddisfatta) di creare una figura professionale con<br />

competenze di ingegneria e di giurisprudenza, al fine<br />

di adempiere alle molteplici necessità della giustizia.<br />

In altri termini, si può sostenere che in Italia è mancata<br />

la figura che autori e cultori della materia hanno<br />

definito - traendola da un confronto con altri paesi -<br />

come “Ingegnere Forense” e codificandone<br />

in maniera cristallina il suo fine: “In senso stretto,<br />

l’Ingegnere Forense è quel professionista che indaga<br />

sulle cause e sulle responsabilità di un evento dannoso.<br />

In senso lato è chiunque operi, come consulente tecnico<br />

d’Ufficio o di parte, in un procedimento giudiziario<br />

civile o penale. L’Ingegnere Forense, in effetti,<br />

è quel professionista che indaga sulle cause più<br />

probabili per cui si è verificata una prestazione<br />

diversa da quella attesa e sulle responsabilità”.<br />

Già dalle terminologie adottate “prestazione diversa da<br />

quella attesa” si possono immaginare, quantitativamente,<br />

la moltitudine di casi di danno e responsabilità che<br />

possono scaturire dalle infinite situazioni di contenuto<br />

tecnico a cui corrispondano esiti malefici (tra cui<br />

è sicuramente annoverabile un contratto di<br />

prestazioni di natura tecnica applicato e gestito male).<br />

È chiaro quindi che laddove si parla di risultato tecnico,<br />

la sua valutazione si preserva nel contesto tecnico,<br />

per contro, parlando di una prestazione “attesa”<br />

di merito tecnico, inevitabilmente si entra in<br />

un contesto regolamentato da rapporti, e quindi<br />

da contratti, tra “uomini”, “beni”, “enti, “istituzioni”<br />

ecc., e pertanto, soggetta ad una sua valutazione<br />

oltre che tecnica anche di natura legale.<br />

Alla luce di quanto sopra, il connubio delle discipline<br />

ingegneristiche e legali richiedono, come sostenuto<br />

da autori e cultori della materia, una interdisciplinarietà<br />

della nuova specializzazione (tecnico/legale)<br />

al fine di uno suo sviluppo sistematico e razionale,<br />

tale da costituire una scienza autonoma,<br />

definibile “Ingegneria legale” e, pertanto, caratterizzata<br />

da due ambiti, uno dottrinale (“L’Ingegneria giuridica”)<br />

ed un altro operativo (“L’Ingegneria forense”).<br />

Si può ritenere che “l’Ingegneria giuridica apporta<br />

le cognizioni sul piano teorico utili per istituire<br />

un sistema tecnico scientifico di legislazione,<br />

contribuendo alla formazione delle nuove leggi<br />

e all’interpretazione di quelle vigenti, affinché le norme<br />

giuridiche si adeguino ai progressi delle scienze tecniche”.<br />

Di fatti, come degli autori definiscono “la normativa<br />

può essere considerata, in effetti, il trait d’union<br />

fra la ricerca scientifica e l’attività professionale”,<br />

si può di conseguenza sostenere che il contributo solo<br />

tecnico alla formazione di una norma non è sufficiente,<br />

in quanto necessita anche di un suo approfondimento<br />

applicativo nell’ambito giuridico. Ugualmente<br />

si può ritenere che “l’Ingegneria forense utilizza<br />

sul piano pratico nozioni ingegneristiche e legali<br />

necessarie per risolvere i casi concreti dell’attività<br />

giudiziaria esplicando una funzione ausiliare<br />

insostituibile nell’amministrazione della giustizia”.<br />

In conclusione, “l’Ingegneria legale pur essendo<br />

essenzialmente disciplina di Ingegneria costituisce<br />

un corpo di nozioni tecniche e giuridiche, fuso in<br />

sintesi unitaria, il cui studio è prezioso così come per<br />

l’Ingegnere come per il Giurista, non soltanto dal punto<br />

di vista pratico, ma anche da quello culturale educativo,<br />

poiché stimolatore alla formazione di quella “mentalità<br />

tecnico-sociale”, senza la quale la suddetta attività<br />

continuerà a restare una sconosciuta per la società<br />

in cui vive ed opera. <strong>La</strong> sua adesione al progresso<br />

tecnico-scientifico fornisce gli elementi fondamentali<br />

per la successiva evoluzione del diritto”.<br />

In conclusione ritengo che la nascita dell’accademica<br />

dell’Ingegneria Forense in Italia, oggi realtà,<br />

debba necessariamente proseguire il suo cammino<br />

nelle opportune sedi istituzionali, ai fini del<br />

suo riconoscimento e, quindi, della sua<br />

applicabilità nell’ambito dei settori professionali<br />

che la società civile richiede.<br />

A conclusione della memoria riporto una frase<br />

dell’attuale Presidente della Commissione vigilanza della<br />

Rai “Sergio Zavoli” tratta dal suo libro “C’era una volta<br />

la prima Repubblica” che ritengo rappresenti in maniera<br />

sintetica lo spirito delle analisi fin qui esposte: “…rivedere<br />

le vicende trascorse vuole essere il metodo per<br />

capire quelle di oggi e disporsi a quelle di domani”.


06.6.a <strong>La</strong> commissione<br />

didattica di Cmc University.<br />

06.7.a.b Una foto del corso<br />

formativo tenuto in Cmc.<br />

06.6<br />

formazione<br />

Lo scorso 9 luglio con il corso “Introduzione<br />

a Cmc University: elementi di management<br />

efficace”, tenuto da Davide Casadio, è<br />

ufficialmente iniziato il percorso di ben<br />

12 nuovi iscritti alla formazione aziendale.<br />

Il progetto vede attualmente coinvolti 41 iscritti<br />

seguiti da 20 tutor. <strong>La</strong> Commissione didattica<br />

interna di Cmc University si è riunita lo scorso<br />

28 luglio per decidere il nuovo piano di studio per<br />

il 2011 ed approvare il calendario dei nuovi corsi.<br />

Qualche dato dell’anno accademico appena concluso:<br />

40 corsi con 18 tutor e 30 collaboratori, 80 gli<br />

esami sostenuti con una media voti pari a 8,48.<br />

06.7<br />

formazione<br />

di Valda Miani<br />

e Andrea Albertini<br />

È questo lo slogan, sintetico e condiviso, uscito<br />

dalla prima delle giornate di formazione<br />

sulla responsabilità d’impresa e sul Decreto Legge<br />

231/01 destinato ai dirigenti e quadri di Cmc.<br />

Il corso, destinato ad oltre 80 persone, durante<br />

la mattinata affrontava i temi relativi alla missione<br />

e ai valori (sia personali che della Cooperativa) mentre<br />

nel pomeriggio si approfondivano le problematiche<br />

della legge in questione (che ha introdotto<br />

la responsabilità amministrativa per le aziende)<br />

tramite un divertente gioco dell’oca virtuale.<br />

Obbligo o responsabilità? Era questo il quesito<br />

dal quale è partito nel suo intervento introduttivo<br />

l’Amministratore Delegato Dario Foschini<br />

che parlando alla platea ha ricordato come, nei<br />

suoi quasi 110 anni, Cmc abbia sempre attraversato<br />

periodi e località problematici, che hanno<br />

p.11 la Betoniera<br />

06.6.a<br />

Cmc University, in pieno svolgimento<br />

l’anno accademico <strong>2010</strong>-2011<br />

06.7.a<br />

Rispettare le regole conviene<br />

rappresentato per la Cooperativa una sfida non solo<br />

economica ma anche sociale e culturale. Tra i valori<br />

che caratterizzano la cooperativa e che le vengono<br />

riconosciuti vi sono l’impegno a mantenere la parola<br />

data e l’onestà di essere un’impresa corretta<br />

e rigorosa nei rapporti con clienti e fornitori. Tutto<br />

questo in un’ottica di sostenibilità (soprattutto verso<br />

le generazioni future, l’occupazione e l’ambiente)<br />

e con un forte legame con il territorio. In sostanza sono<br />

questi gli elementi di riferimento nella reputazione<br />

di Cmc, un valore aggiunto che ci rende consapevoli<br />

che non esiste solo un patrimonio economico<br />

da conservare ma anche uno culturale da passare<br />

alle future generazioni (anche grazie a Cmc University).<br />

Cmc considera il Modello di Organizzazione e Gestione<br />

e il Codice Etico supporti a comportamenti virtuosi<br />

e corretti che hanno portato l’impresa a non abbassare<br />

mai il suo livello di attenzione, specie in territori<br />

06.7.b<br />

particolarmente difficili, e strumenti centrali per<br />

implementare la responsabilità d’impresa. I partecipanti<br />

ai gruppi di lavoro, analizzando la missione di Cmc hanno<br />

posto a confronto i valori personali con quelli della<br />

Cooperativa tra cui è stato dato particolare rilievo al senso<br />

d’appartenenza, il “portare la maglietta” della Cmc.<br />

L’approfondimento sulla 231 tramite il gioco dell’oca<br />

ha destato molto interesse tra i partecipanti che, oltre<br />

a rispondere correttamente al 90% delle domande,<br />

hanno affrontato la tematica con una buona dose<br />

di senso critico. Dal “pubblico” è emersa la necessità<br />

di porre l’attenzione sia ai possibili reati commessi<br />

all’estero che alle società controllate poiché rischiano<br />

di coinvolgere (in caso di illecito) anche Cmc.<br />

<strong>La</strong> giornata (coordinata da Csc e totalmente gratuita<br />

grazie all’utilizzo dei fondi interprofessionali)<br />

si è conclusa con l’intervento di Leonardo Potenza.


07.2.a.b Alcune foto<br />

dell’Employee Wellness Day<br />

<strong>2010</strong> in Sudafrica.<br />

07.2.c Massimiliano Franchini.<br />

07.1<br />

qualità, sicurezza,<br />

ambiente<br />

di Leonardo Potenza<br />

Sondaggio sulla conoscenza<br />

dei sistemi di gestione<br />

Nei mesi scorsi è stata svolta un’intensa opera di revisione delle procedure<br />

del sistema di gestione per la qualità.<br />

Per verificare il grado di diffusione e la conoscenza del sistema di gestione per<br />

la qualità, e quindi accertare il livello di efficacia dell’opera di revisione, in termini<br />

di fruibilità e leggibilità dei documenti, abbiamo predisposto un questionario<br />

da compilare in forma anonima. Sono stati distribuiti 70 questionari - a direttori<br />

e responsabili di servizio della sede o dei cantieri in Italia - dei quali 48 sono stati<br />

restituiti compilati. Le 30 domande inserite nel questionario hanno coperto<br />

tutti gli ambiti del sistema di gestione per la qualità.<br />

Dei dieci ambiti sui quali vertono le domande, quello che ha ottenuto il più alto<br />

numero di risposte esatte è quello relativo al controllo di gestione (90% dei<br />

questionari con risposta esatta), seguito dalla gestione delle risorse umane (73%)<br />

07.2<br />

qualità, sicurezza,<br />

ambiente<br />

di Sandra Martinez<br />

Organizzato dalla Sede Regionale di Cmc<br />

in Sudafrica, si è svolto l’Employee Wellness Day<br />

<strong>2010</strong>, prima edizione di una iniziativa sviluppata<br />

in tre diversi appuntamenti: negli uffici<br />

di Jet Park il 16, nel cantiere di Edenvale il 23<br />

e nella sede del Ufficio Regionale il 29 settembre.<br />

L’iniziativa è nata con l’idea di promuovere la salute<br />

tra i dipendenti, ed è consistita in un controllo generale<br />

volontario da parte dei dipendenti Cmc, che si sono<br />

sottoposti a diversi test: esame fisico (peso e misura),<br />

spirometria, esame della vista, test urina, screening<br />

audiometrico, glucosio, colesterolo, pressione<br />

del sangue, Hiv e Tb (raggi X). I test sono stati eseguiti<br />

da diversi team esterni specialistici.<br />

L’iniziativa è stata seguita con particolare partecipazione<br />

e attenzione da parte dei dipendenti, specialmente<br />

in merito ai test di Hiv e Tb, dati particolarmente<br />

p.12 la Betoniera<br />

07.2.a<br />

Employee Wellness Day <strong>2010</strong><br />

importanti in un paese con il più elevato numero di<br />

persone sieropositive nel mondo, dove la prevalenza di<br />

Hiv/Aids è stimata sia dal 18 al 24% della popolazione e<br />

insieme alla tubercolosi è la principale causa di mortalità.<br />

Alcuni commenti dei nostri colleghi su questa iniziativa:<br />

Sharita Chetty, assistente servizio finanza<br />

Una buonissima idea. Ho avuto esperienze simili in altre<br />

ditte in cui ho lavorato precedentemente. Sono molto<br />

lieta perchè è una dimostrazione dell’interesse della ditta<br />

verso i suoi dipendenti. Mi sono trovata bene a fare tutti<br />

tipi di test e ho trovato l’esperienza molto soddisfacente.<br />

Gabriele Ornati, responsabile ufficio acquisti<br />

Quando si tratta della salute ogni iniziativa va solo<br />

evidenziata ed è sempre un fatto positivo.<br />

e poi dall’ambito dei controlli qualità e gestione delle non-conformità (67% ).<br />

Gli ambiti con il peggior risultato sono quello relativo alla validazione dei processi<br />

speciali (24%) e quello relativo all’analisi, riesame e miglioramento del sistema (45% ).<br />

Nell’ambito della gestione degli approvvigionamenti, il 55% dei questionari<br />

ha mediamente riportato risposte esatte. <strong>La</strong> maggior parte dei processi si può ritenere<br />

nota, ma forse non così bene come ci si aspetterebbe. Per questa ragione è stata<br />

pianificata un’attività di formazione e di sensibilizzazione. Un significativo supporto<br />

alla diffusione delle procedure può venire anche dall’adozione delle tecniche<br />

di pianificazione e controllo, che si auspica siano applicate sempre più spesso anche<br />

nelle commesse di minore mole. L’implementazione del Document Management<br />

System (sistema di gestione della documentazione) in alcune commesse “pilota”<br />

agevola il percorso in questa direzione, e rappresenta un buon punto di partenza<br />

per integrare gli strumenti di pianificazione e controllo, previsti anche dal sistema<br />

qualità, nel processo di gestione delle commesse (project management).<br />

07.2.b<br />

L’organizzazione è stata positiva, professionale e discreta.<br />

Anna Maria <strong>La</strong>rosa, assistente risorse umane<br />

È la prima volta che ho una esperienza del genere<br />

al lavoro e mi è sembrata una bellissima idea, più<br />

soddisfacente di quel che pensavo. Tutti gli assistenti<br />

sono stati gentilissimi e discreti riguardo la privacy<br />

di ogni impiegato. Una iniziativa da valutare molto<br />

positivamente visto che noi siamo a contatto con tanta<br />

gente, specialmente stranieri che vengono da paesi<br />

molto diversi. Avere questi esami gratuiti e con<br />

i risultati immediati è una iniziativa per cui ringraziare.<br />

Massimiliano Franchini, responsabile ufficio gare<br />

Una iniziativa molto positiva. Un controllo generale è<br />

giusto che venga fatto periodicamente. L’organizzazione<br />

è stata buona, con rispetto della privacy.


07.3.a Antonio Russo,<br />

Site Agent in Mozambico.<br />

07.2.c<br />

07.3<br />

qualità, sicurezza,<br />

ambiente<br />

di E. A.<br />

Lo scorso 30 settembre, si è tenuta a Maputo<br />

un’importante giornata di dibattito e confronto sul<br />

presente e sul futuro del sistema d’acque in Mozambico.<br />

A tal proposito, Nerio Gridella, Area Manager<br />

Mozambico e Malawi, ha commentato: “Cmc ha<br />

sponsorizzato questo simposio in quanto organizzato<br />

da nostri committenti storici nel Paese, quali la Direzione<br />

Nazionale delle Acque (Dna) e l’ente gestore delle<br />

acque urbane (Fipag), con la partecipazione qualificata<br />

della Hidroelectrica de Cahora Bassa, la società<br />

che gestisce la maggiore centrale idroelettrica<br />

del Paese ed una delle più grandi dell’Africa. I promotori<br />

tecnici dell’ evento sono tutte persone con le quali<br />

abbiamo intrecciato negli ultimi 30 anni numerose<br />

relazioni di carattere professionale e contrattuale,<br />

era quindi naturale che dessimo il nostro contributo”.<br />

“È poi proprio delle politiche dell’impresa promuovere<br />

i rapporti con le istituzioni. Data la nostra lunga<br />

permanenza in Mozambico, che oramai sfiora i 30 anni<br />

consecutivi, i nostri rapporti sono ottimi e la nostra<br />

immagine, corroborata da decenni di opere terminate<br />

con successo, è certamente sinonimo di qualità,<br />

affidabilità e competenza”, osserva ancora Gridella.<br />

Al convegno ha partecipato, come rappresentante della<br />

Cmc Africa Austral, l’ingegner Antonio Russo, classe<br />

1980, laurea in ingegneria idraulica conseguita presso<br />

l’Università di Cassino, e attualmente Site Agent<br />

per il progetto per la costruzione del villaggio sportivo<br />

per i Giochi Pan Africani, dove Cmc realizza la parte<br />

relativa alla rete stradale. “Il fine del Convegno è stato<br />

p.13 la Betoniera<br />

08.7.a<br />

Cmc Africa Austral e il simposio<br />

sulle acque in Mozambico<br />

quello di promuovere un dibattito in materia di gestione<br />

integrata delle acque perseguendo l’obbiettivo<br />

di un piano strategico nazionale per la preservazione<br />

e l’ottimizzazione dell’intero ciclo integrato delle acque”<br />

ci dice Russo precisando: “Il sistema degli invasi artificiali<br />

presenti nel Paese, realizzato interamente nel periodo<br />

post-coloniale tra il 1975 e il 1990, rappresenta una<br />

risorsa strategica per il Mozambico. Esso coinvolge<br />

almeno quattro aspetti fondamentali, ben emersi durante<br />

gli interventi: la produzione e l’approvvigionamento<br />

di energia rinnovabile idroelettrica; la mitigazione<br />

e il controllo di eventi meteorologici estremi, ovvero<br />

piene e siccità; l’incentivazione per lo sviluppo estensivo<br />

dell´agricoltura, oggi rimasta primariamente ad un livello<br />

di sussistenza; e, non da ultimo, l’approvvigionamento<br />

e la fornitura di acqua potabile per i grandi conglomerati<br />

urbani ormai tipici del Paese a seguito del profondo<br />

spopolamento delle campagne e delle aree remote.<br />

L’aspetto primario, da tenere in buona considerazione<br />

quando si intende parlare di gestione del sistema idrico<br />

in Mozambico, è dato dalla peculiaritá morfologica<br />

e geografica del Mozambico: dei 15 bacini idrografici<br />

di importanza strategica ben 9 sono internazionali,<br />

da cui consegue la necessitá di sviluppare rapporti<br />

diplomatici bilaterali che sappiano armonizzare<br />

le crescenti esigenze di richiesta idrica dei vari paesi<br />

limitrofi. Vi do un esempio: i bacini del Libombo<br />

e Umbeluzi, nel Sud del Mozambico, sono le principali<br />

fonti di approvvigionamento irriguo per il sistema<br />

agricolo della Transvalle in Rsa, e ricadendo solo<br />

nella parte finale nel territorio Mozambicano, essi<br />

rappresentano l’unica fonte di approvvigionamento<br />

dell’intera area metropolitana di Maputo (oltre 1.600.000<br />

abitanti, senza contare i non censiti-stimati in altrettanti)”.<br />

“Altro caso di emergenza nazionale, emerso<br />

nel convegno, è stato quello verificato a seguito<br />

della piena del 2001”, continua Russo: “Quando<br />

il River Zambesi Authority dello Zimbabwe iniziò<br />

arbitrariamente l’apertura dell´invaso di sua competenza<br />

riversando l’intero picco di piena sull’invaso di Caora<br />

Bassa, in territorio mozambicano, che, per mantenere<br />

il livello in idrico in condizioni di sicurezza, fu costretta<br />

a scaricare una portata di 7000 m 3/s , e inondó<br />

di conseguenza l´intera provincia della Zambesia.<br />

Le autorità hanno anche precisato che costo della piena<br />

fu praticamente a carico del solo Mozambico.<br />

Particolare attenzione è stata data anche ai mutamenti<br />

climatici in atto nel pianeta e legati essenzialmente<br />

al surriscaldamento terrestre, che nel breve e medio<br />

periodo produrranno un impatto negativo sul debole<br />

sistema agricolo mozambicano, prevedendo<br />

una riduzione del 30-40% della sua attuale capacità<br />

produttiva. L’aumento del livello del mare genererà<br />

un aumento delle aree inondate da acqua marina<br />

producendo una diminuzione ulteriore della superficie<br />

agricola disponibile nelle zone costiere. Si prevede<br />

per esempio un aumento di 4.7 m del livello marino<br />

nella zona centrale che produrrà l’inondamento<br />

da acque salmastre di una superficie stimata in 240 km 2<br />

nella provincia della Zambesia”, conclude Russo.<br />

Il simposio si ripeterà probabilmente con cadenza<br />

annuale e si propone nelle prossime edizioni di allargare<br />

il dibattito anche ad altri attori, stilando proposte concrete<br />

da presentare successivamente alla Assemblea Nazionale.


08.a Rodrigue Guimeya.<br />

09.a Il palazzetto dello sport<br />

di Ponticelli a Napoli.<br />

09.b.d-g Immagine<br />

del quartiere di Napoli Ponticelli.<br />

09.c Marco Abbondanza.<br />

08<br />

incontriamoli<br />

di E. A.<br />

Una bella storia<br />

Questa volta la nostra rubrica “Incontriamoli” si<br />

trasferisce in Mozambico e ci fa conoscere un nostro<br />

giovane dipendente, di origine camerunense.<br />

Capita che la realtá silenziosa, quella forgiata<br />

dall’impegno quotidiano, dal coraggio e dalla tenacia,<br />

crei delle piccole gemme, esperienze positive, che<br />

vadano raccontate e che, raccontate, mantengono,<br />

senza alcuna retorica, tutta la loro spontaneitá,<br />

tutto il loro candore. È l’effetto proprio di tutte<br />

quelle esperienze di vita che sono nate e maturate<br />

nel silenzio, modesto, della propria voglia di riuscire.<br />

Quella che vorrei condividere con voi è la storia<br />

di Rodrigue Guimeya, un nostro giovane dipendente<br />

di nazionalitá camerunense, tecnico informatico,<br />

in Cmc da poco piú di un anno, che parla ottimamente<br />

inglese, francese, italiano e presto anche il portoghese.<br />

Avevo conosciuto Rodrigue nel cantiere di Soyo,<br />

nel nord dell’Angola, durante una visita nel 2009,<br />

e anche con lui avevo parlato, la prima volta, di piani<br />

di formazione, di sviluppo di carriera, dei progetti<br />

che la Cmc ha per far crescere i suoi giovani. Rodrigue<br />

mi guardava e ascoltava interessato, schietto,<br />

soddisfatto di immaginare di aver trovato, come<br />

si dice, “l’azienda giusta” in cui lavorare. Qualche<br />

mese dopo, per le note cause di forza maggiore<br />

che hanno interessato l’Angola, il personale era stato<br />

drasticamente ridotto, le attivitá quasi totalmente<br />

09<br />

parlano<br />

i protagonisti<br />

di Valeria Garavini<br />

Dopo la devastazione che un terremoto può<br />

provocare, la ricostruzione di una casa, di una<br />

scuola, di una piazza può ridare la speranza<br />

di ricominciare. È proprio della costruzione del<br />

quartiere Napoli Ponticelli che Marco Abbondanza<br />

ci parla in questo numero, cominciando con<br />

la citazione di un brano, tratto dal libro “<strong>La</strong> notte<br />

del sud” di Franco Compasso, che descrive<br />

l’angoscia seguita dalla speranza di ricostruzione<br />

del dopo terremoto che colpì duramente l’Irpinia,<br />

la Basilicata e la città di Napoli nel 1980.<br />

“Quando alle 19.35 di domenica 23 novembre 1980<br />

la terra tremò e il mezzogiorno ripiegò su se stesso, come<br />

schiantato da un’apocalisse che non dava scampo,<br />

il cuore del Sud si fermò per novanta secondi: novanta<br />

eterni secondi, lunghi come l’interminabile “notte del sud”<br />

e lacerante come la disperazione delle sue mille tragedie.<br />

Il Sud, devastato ma non annientato, riprese subito<br />

dopo - da solo - a curarsi le ferite e, passati i giorni della<br />

morte e di questa sua nuova espiazione, a combattere<br />

per guadagnarsi una nuova alba di speranza e di vita”.<br />

Fu in queste condizioni che venne allora concepita<br />

la legge n. 219, varata il 14 maggio 1981, il cui titolo<br />

VIII riguarda proprio un piano di edilizia residenziale per<br />

p.14 la Betoniera<br />

sospese fino a data da destinarsi. Anche Rodrigue<br />

era stato messo in stand by, una sorta di coraggiosa<br />

ed eroica cassa integrazione, ideata per sostenere<br />

i nostri dipendenti in un passeggero periodo di criticitá.<br />

Rodrigue era allora tornato per un po’ nel suo Paese;<br />

poi, perché è un giovane coraggioso, ha investito tutti<br />

i suoi risparmi e ha deciso di partire per il Sud Africa per<br />

studiare, per prendere delle certificazioni che facessero<br />

curriculum, per reagire in questo modo positivo a<br />

un primo momento - ieri mi confidava - di “sbandamento<br />

e crisi”. Insomma, anziché rimanere nel suo villaggio<br />

e vivere del piccolo sussidio provvisto dalla Cmc,<br />

oppure cercare lavoro presso un’altra azienda, il nostro<br />

giovane ha scelto di rimboccarsi le maniche e... tornare<br />

a lavorare in Cmc ancora piú formato, ancora piú<br />

competente. In effetti, un pomeriggio, dopo circa sei<br />

mesi che aveva dovuto lasciare l’Angola, Rodrigue<br />

era passato in ufficio a Johannesburg a trovarmi<br />

e a raccontarmi che quel progetto di carriera e di futuro<br />

di cui avevamo iniziato a parlare quel giorno, non<br />

si era assopito, o smarrito, ma addiritura rinvigorito.<br />

Non nascondo che il racconto sereno della sua costanza<br />

e dei suoi successi (era infatti riuscito a prendere<br />

una serie di cerficazioni specialistiche di tutto rispetto<br />

e stava studiando per prenderne un’altra, seppur i soldi<br />

fossero quasi finiti) mi aveva colpito. Oggi Rodrigue<br />

è nostro dipendente in Mozambico, presso la sede<br />

di Matola. Fa l’informatico e continua a studiare. Ha<br />

le idee chiare sul suo futuro, franco come il suo sorriso.<br />

09.a<br />

09.a 09.b<br />

Un cantiere per la “speranza”<br />

la ricostruzione di Napoli. Questa legge introduceva in<br />

Italia la figura del Commissario Straordinario incaricato<br />

della ricostruzione e dello sviluppo delle zone disastrate.<br />

Maurizio Valenzi, l’allora sindaco di Napoli, che si adoperò<br />

affinchè la legge fosse applicata anche alla sua città,<br />

fu nominato Commissario Straordinario di Governo.<br />

I Commissari Straordinari avevano una assoluta<br />

discrezionalità nella scelta delle imprese a cui appaltare<br />

i lavori di ricostruzione ed erano esonerati da ogni<br />

adempimento di gara. Si trattava di uno dei primissimi<br />

casi di concessionari, incaricati non sono della<br />

costruzione delle opere ma anche dell’acquisizione delle<br />

aree, delle procedure di esproprio, del pagamento delle<br />

indennità e della redazione di tutti i progetti fino alla<br />

abitabilità degli edifici compresi i collaudi. I Commissari<br />

Straordinari ponevano per la scelta dei concessionari<br />

criteri severi che venivano rigidamente rispettati.<br />

Il bando di gara fu pubblicato dal Sindaco Commissario<br />

il 18 giugno 1981, i requisiti per partecipare erano<br />

quattro: iscrizione all’Anc cat. 2 o 2bis, 7 e 9 per<br />

importi illimitati; fatturato relativo all’ultimo triennio<br />

non inferiore a 100 miliardi di lire per lavori eseguiti;<br />

impegno ad assumere il 25% della forza lavoro<br />

dalla lista del Collocamento del Comune di Napoli,<br />

impegno al versamento di una cauzione non inferiore<br />

al 10% dei lavori affidati in concessione.<br />

Oltre 100 ditte singole o raggruppate presentarono,<br />

entro il 22 giugno 2981, la prequalifica per la gara<br />

d’appalto del comparto edificatorio di Ponticelli,<br />

vinta dal Consorzio formato da Cmc - con una quota<br />

di partecipazione del 45% - Co.Na.Co. e Ccc.<br />

Le opere da realizzare consistevano in 792 appartamenti<br />

più le opere di urbanizzazione, le grandi strade<br />

di collegamento interquartiere, la costruzione di scuole<br />

elementari, medie e superiori, asili ed anche un palazzetto<br />

dello sport, per un importo di oltre 78 miliardi di lire.<br />

Dal 1981 al 1985 sono stato il direttore di cantiere,<br />

il capo cantiere era Gilberto Montalti. Con noi, dalla<br />

sede di Ravenna c’erano Pierino Ravaioli, amministrativo<br />

di cantiere, Eldo Cenviti e Achille Cappio, contabili.<br />

Nell’<strong>ottobre</strong> 1984 ci ha raggiunto anche Guido Leoni<br />

in sostituzione, dopo qualche mese, di Gilberto<br />

Montalti, richiamato in sede a ricoprire il ruolo di capo<br />

delle maestranze. Al mio rientro in sede, nel 1985,<br />

Paolo Casalini ha assunto la direzione del cantiere.<br />

Il primo problema che ci trovammo a risolvere fu<br />

l’acquisizione d’urgenza delle aree e quindi gli espropri<br />

con notevoli problemi di ordine burocratico ed


09.c<br />

09.e 09.f 09.g<br />

ambientale - si trattava dell’estrema periferia di Napoli,<br />

un’area molto degradata ma anche ampiamente<br />

coltivata - gli agricoltori ci ostacolarono notevolmente.<br />

Anche la progettazione fu molto difficile perché<br />

volemmo inserire alcuni elementi di novità: pseudo<br />

prefabbricati antisismici che richiesero molti sforzi<br />

da parte del nostro ufficio tecnico di Ravenna incaricato<br />

della progettazione strutturale, con l’ausilio di diversi<br />

consulenti esterni, il prof. Giangreco di Napoli,<br />

il prof. Pozzati di Bologna, e l’Ismes di Bergamo<br />

per tutte le prove su campioni. Il Caun di Napoli fu<br />

incaricato della progettazione architettonica ed il prof.<br />

Marcello Vittorini della progettazione urbanistica.<br />

Alla fine, dopo 18 mesi dall’inizio degli espropri, tra<br />

occupazioni del cantiere, devastazione delle baracche<br />

ed incendi dolosi, riuscimmo, nel novembre del 1983,<br />

a partire con la costruzione del 1° lotto composto<br />

da 7 edifici per 300 alloggi. Fu molto difficile lavorare<br />

con serenità. Dopo l’arrivo in cantiere dei nostri mezzi e<br />

delle nostre macchine iniziarono i furti. Si rese necessaria<br />

la presenza quotidiana in cantiere di polizia e carabinieri,<br />

noi rappresentavamo “ordine” e “regole” e questo<br />

non era accettato, soprattutto dalla delinquenza<br />

comune che vedeva minacciata la propria supremazia<br />

sul quartiere. Come ricordavo in precedenza, in qualità<br />

p.15 la Betoniera<br />

di concessionario avevamo anche l’obbligo contrattuale<br />

di assumere il 25% della forza lavoro dalla lista<br />

del Collocamento del Comune di Napoli, il che si<br />

rivelò un grosso problema: arrivava di tutto, ex detenuti,<br />

delinquenti comuni, era un turn over continuo.<br />

Qualche parola anche sulla tecnologia adottata<br />

da Cmc per la realizzazione delle strutture degli alloggi:<br />

si trattava di un sistema prefabbricato pesante<br />

puntiforme in cui tutti i componenti erano autoportanti.<br />

L’elemento caratteristico, realizzato nel nostro centro<br />

di prefabbricazione allestito all’interno del cantiere, era<br />

il “Portale” costituito da 2 pilastri posti ad un interasse<br />

di 9,40 metri ed una trave a sezione 0,45 x 0,45 metri.<br />

L’armatura della trave era realizzata con una speciale<br />

struttura reticolare in acciaio elettrosaldato che<br />

permetteva, per la sua elevata rigidezza, il montaggio<br />

dei solai, composti in lastre anch’esse autoportanti,<br />

senza l’ausilio di alcun puntello. Prefabbricati erano<br />

anche i pozzi ascensore, le rampe scala, i pannelli<br />

parapetto e le tamponature di testata. Il risultato<br />

era una estrema flessibilità degli ambienti, privi al loro<br />

interno di vincoli strutturali. Il tutto fondato su pali<br />

con plinti e travi di collegamento. L’ultimo stralcio<br />

del progetto, ultimato il 31 gennaio 1990, riguardava<br />

09.d<br />

i lavori di costruzione di un palazzetto dello sport,<br />

realizzato da Cmc in poco meno di tre anni. <strong>La</strong><br />

caratteristica principale di tutta l’opera era la copertura:<br />

nove travi reticolari di acciaio a sezione 1,70 per<br />

5 metri di altezza e luce netta agli appoggi di 70 metri.<br />

Si è trattato di un cantiere partito e proseguito,<br />

dal 1981 al 1990, tra notevoli difficoltà ma alla fine -<br />

grazie all’impegno delle maestranze, dei tecnici,<br />

di tutto il personale coinvolto in genere, il lavoro è stato<br />

completato anche con un buon risultato economico<br />

per la Cooperativa. Purtroppo l’immagine diffusa al<br />

mondo della ricostruzione napoletana è poco edificante:<br />

centinaia di alloggi distrutti da scorrerie di vandali,<br />

oppure una miriade di parchi pubblici e di impianti<br />

sportivi lasciati al più rovinoso degrado. In evidenza<br />

quindi tutto il “male” dell’operazione, offuscando<br />

il “bene” - che pure era il motore portante del progetto.<br />

Oggi Napoli Ponticelli è abitato da oltre 70.000 persone.<br />

È ancora profondo il degrado di questo popoloso quartiere<br />

causato, come allora, da criminalità e disoccupazione.<br />

Non solo degrado comunque, uno dei più grandi centri<br />

sportivi polifunzionali d’Italia e uno dei pochi centri<br />

culturali della zona orientale di Napoli rappresentano<br />

una speranza di riqualificazione del quartiere.


10.a 10<br />

10.g<br />

10.h<br />

10.b<br />

10.c<br />

10.d<br />

10.e<br />

10.f<br />

p.16 la Betoniera<br />

10.a-g Alcune suggestive<br />

immagini d’archivio della<br />

stagione di opera e danza<br />

del teatro Alighieri di Ravenna.<br />

10.h Giuseppe Garibaldi, l’eroe<br />

dei due mondi. A lui è dedicato<br />

il convegno promosso<br />

dalla Fondazione Oriani.<br />

noi e loro<br />

Noi e loro<br />

» opera e danza<br />

Stagione d’opera e danza del teatro Alighieri, Cmc<br />

conferma il suo sostegno. In linea con gli orientamenti<br />

maturati in questi anni, la direzione artistica del Teatro<br />

presenta titoli di grande repertorio che spaziano<br />

dal barocco al contemporaneo e, per la danza, mette<br />

a confronto i generi più disparati, dal balletto classico<br />

alle varie espressioni del moderno e del contemporaneo.<br />

<strong>La</strong> stagione, presentata al pubblico il 30 settembre<br />

scorso, prevede 5 titoli d’opera e 5 di danza.<br />

3 dei titoli d’opera non sono mai stati rappresentati<br />

a Ravenna, “Roméo et Juliette” di Gounod,<br />

“Giulio Cesare” di Haendel e lo spettacolo fuori<br />

abbonamento “Le Streghe di Venezia” di Philip<br />

Glass, mentre il Fidelio di Ludwig van Beethoven<br />

manca all’Alighieri da ben quarant’anni. “Innanzitutto<br />

vogliamo esprimere il nostro debito di riconoscenza -<br />

afferma il sovrintendente Antonio De Rosa -<br />

ai sostenitori della stagione d’opera e di danza<br />

fra i quali figura ancora una volta la Cmc cui, a partire<br />

da quest’anno, si affiancano UniCredit e la Fondazione<br />

del Monte di Bologna e Ravenna. Anche grazie a loro<br />

abbiamo potuto tenere alto il profilo dell’offerta<br />

di spettacoli dal vivo al nostro pubblico. I nostri partner<br />

istituzionali, Ministero per i Beni e le Attività Culturali,<br />

Regione Emilia Romagna e Comune di Ravenna per<br />

il <strong>2010</strong> hanno erogato risorse senza tagli. Speriamo che<br />

il 2011 non si presenti così drammatico come si dice.”<br />

“Per noi sostenere la programmazione artistica<br />

del teatro Alighieri - ha detto Massimo Matteucci -<br />

in un momento così difficile per il comparto culturale<br />

rappresenta un modo di interagire con la nostra<br />

comunità. Anche questo fa parte della responsabilità<br />

sociale di una impresa cooperativa come la nostra.”<br />

Il titolo di apertura della stagione, il “Trovatore”<br />

di Giuseppe Verdi, ripropone l’allestimento prodotto<br />

nel 2003 da Ravenna Festival con la regia di Cristina<br />

Mazzavillani Muti, un allestimento che ha aperto<br />

una nuova strada rispetto all’uso della tecnologia.<br />

Le coproduzioni e le strategie comuni fra i teatri sono<br />

state la chiave di volta per far fronte alla crescente scarsità<br />

delle risorse. Un esempio fra tutti un’opera impegnativa<br />

come il Fidelio, nata in coproduzione col Teatro di Bolzano,<br />

o come il Giulio Cesare di Handel che nasce grazie<br />

allo sforzo comune per aggregare numerosi soggetti,<br />

dal Teatro di Ferrara a quello di Modena, dal Musikfest<br />

Bremen all’Händel Festpile Halle, al Teater Wielki<br />

di Poznan. Da segnalare infine la grande attenzione al<br />

pubblico dei ‘giovani’ (fino ai 26 anni) cui sono dedicate<br />

tariffe speciali sia per l’acquisto dell’abbonamento<br />

che per l’innovativa formula “Carnet Alighieri”.<br />

» unità d’Italia<br />

1860, I Mille di Garibaldi fra storia e leggenda<br />

<strong>La</strong> Fondazione di Casa Oriani ha organizzato<br />

per il prossimo 20 novembre una giornata di studio<br />

con l’obiettivo di offrire un’occasione di riflessione<br />

non banale che non sia condizionata dai pregiudizi<br />

ideologici, né dalla logica dei luoghi comuni e delle<br />

facili sottovalutazioni o denigrazioni. Un momento<br />

culturale capace di unire il lavoro di ricerca a quello<br />

della divulgazione. L’Unità d’Italia oggi appare come<br />

un evento storico acquisito ma centocinquanta anni fa,<br />

a pochi mesi dalla sua realizzazione, era considerata,<br />

quantomeno, un disegno arduo, guardato con<br />

sospetto dalle principali le diplomazie europee, a cui<br />

dedicavano energie uomini, come Mazzini e Cavour,<br />

che pur perseguivano obiettivi diversi. Le modalità<br />

di realizzazione, l’azione militare di Garibaldi e dei suoi<br />

Mille, assunsero, durante lo stesso svolgersi degli<br />

eventi, i tratti della “impresa leggendaria”. Ma quali<br />

furono le condizioni, politiche, economiche, sociali,<br />

che consentirono il conseguimento dell’Unità italiana?<br />

Quanto profondo fu il coinvolgimento popolare?<br />

Perché l’epopea risorgimentale, l’Impresa dei Mille<br />

in particolare, assume aloni mitici oppure, ancora<br />

oggi, viene declassata ad azione di una minoranza<br />

opportunista e arrogante? Che ruolo ha svolto e svolge<br />

la storia del Risorgimento nella formazione degli Italiani?<br />

Come è stato visto e studiato questo periodo storico<br />

nelle epoche successive? Che influenza ha avuto<br />

nella letteratura, negli usi, nei costumi degli italiani?<br />

Di fronte a questi interrogativi, che animano ancora<br />

il dibattito contemporaneo, si può comprendere<br />

come lo studio delle fasi cruciali che hanno portato alla<br />

formazione dello stato unitario, rappresenti uno snodo<br />

fondamentale per ogni azione di pedagogia civile e per<br />

comprendere le dinamiche del rapporto tra Stato e Chiesa.<br />

20 novembre <strong>2010</strong> ore 10<br />

Ravenna, Sala D’Attorre<br />

Convegno di studi in collaborazione con<br />

libro aperto scarl, con il contributo di Cmc Ravenna<br />

1. Garibaldi e i Mille nella Storia d’Italia<br />

(Angelo Varni, Università di Bologna)<br />

2. L’impresa dei Mille fra Garibaldi e Cavour<br />

(Luigi Lotti, Istituto storico italiano<br />

per l’età moderna e contemporanea, Roma)<br />

3. L’impresa dei Mille e il meridione<br />

(Luigi Mascilli Migliorini, Università di Napoli L’Orientale)<br />

4. <strong>La</strong> leggenda dei Mille nella storia d’Italia<br />

(Dino Mengozzi, Università di Urbino)<br />

5. I Mille e la partecipazione popolare all’epopea<br />

risorgimentale (Fulvio Conti, Università di Firenze)<br />

» poesia<br />

RavennaPoesia <strong>2010</strong>: Delitti & Detective Notte bianca<br />

per anime nere Cmc era con RavennaPoesia sabato<br />

9 <strong>ottobre</strong> alle ore 21 al Palazzo dei Congressi di<br />

Ravenna, nel corso della Notte d’Oro, in una serata<br />

dedicata al giallo. Da Agatha Christie in poi, avanti e<br />

indietro nel tempo, i brani sono stati letti da Alessandra<br />

Cortesi, Franco Costantini, Maria Giovanna Maioli,<br />

Gabriele Marchesini, Renzo Morselli, Paola Ravaglia.<br />

<strong>La</strong> conduzione era di Galilea Maioli e la regia di Gabriele


10.i Eraldo Baldini, ospite<br />

di RavennaPoesia <strong>2010</strong>.<br />

10.l.n.o Alcune scene<br />

della rassegna di musica e<br />

teatro Porto d’Arte a Palermo.<br />

10.m <strong>La</strong> vincitrice del premio<br />

Sciascia Racalmare Benedetta<br />

Tobagi insieme al presidente<br />

di Cmc e al sindaco di Grotte.<br />

10.p <strong>La</strong> piazza di Grotte<br />

gremita durante la premiazione.<br />

10.q Le tre finaliste del premio<br />

Sciascia Racalmare: Benedetta<br />

Tobagi, Simonetta Agnello<br />

Horby e Bice Biagi.<br />

10.r <strong>La</strong> vincitrice Benedetta<br />

Tobagi con il suo primo<br />

libro “Come mi batte forte<br />

il tuo cuore”.<br />

10.i 10.l 10.m<br />

Marchesini, che hanno condotto una serata piacevole<br />

e singolare. Ospiti dell’evento Eraldo Baldini, con la sua<br />

nebbiosa pianura padana dalle tinte gotiche, Danila<br />

Comastri Montanari, creatrice di un’antica Roma viva<br />

e fresca con il detective Publio Aurelio, Giulio Leoni,<br />

che dipinge un Medioevo misterioso e sanguigno<br />

con Dante Alighieri investigatore d’eccezione. Dalla voce<br />

degli interpreti di RavennaPoesia è emersa una letale<br />

filastrocca di Agatha Christie, un confronto Sherlock<br />

Holmes-Watson, il Marlowe di Chandler tra iperboli<br />

e pessimismo, la coppia Poe-Connelly per un serial killer,<br />

poesie della Regina del Delitto mai tradotte prima,<br />

e una scena dell’Edipo re (antesignano della detection).<br />

» musica<br />

Teatro Socjale di Piangipane: si ricomincia, dal<br />

5 novembre ogni venerdì! In occasione della riapertura<br />

il 5 novembre grande concerto - spettacolo dedicato<br />

al mito di Fred Buscaglione. Franz Campi, Barbara<br />

Giorgi e la Billy Car Jazz Band propongono “Sono Fred,<br />

dal whisky facile”, per una serata di puro divertimento.<br />

Si prosegue, a grande richiesta, con la “Vittorio Bonetti<br />

band“, costituita per l’occasione. Il programma<br />

propone poi un evento straordinario ed in esclusiva<br />

regionale: “L’anima della terra vista dalle stelle!”<br />

Si tratta di uno spettacolo che indaga il rapporto tra noi<br />

e l’universo. In scena quattro musicisti e due “Stelle”<br />

nate in Toscana: Ginevra Di Marco che interpreterà<br />

alcune delle melodie tradizionali su questi temi<br />

e Margherita Hack che alternerà alle canzoni i suoi testi<br />

di approfondimento. Ritorna poi il grande jazz<br />

con Cedar Walton in quintetto con l’apporto del sax<br />

di Piero Odorici. Si prosegue con “The Eggmen“.<br />

Il concerto presenterà un percorso cronologico<br />

attraverso l’intera carriera dei Beatles. A seguire, una vera<br />

festa balcanica con Aleksandar Karlic & Balkan Jam.<br />

Dopo le collaborazioni con Ravenna Festival,<br />

la partecipazione al Mittelfest 2007 approda al Socjale<br />

un gruppo che riesce a presentare i Balcani... tra passato<br />

e futuro, tra struggimento infinito e allegria feroce. <strong>La</strong><br />

prima parte della stagione si chiude, facendo rivivere<br />

l’epopea delle grandi Orchestre americane da ballo Swing<br />

degli anni ‘30 e ‘40, con “The Np Big Band”. Si tratta<br />

di un’orchestra di 16 musicisti (di cui 12 fiati!) e<br />

una vocal per un repertorio che attinge principalmente<br />

da grandissimi come Benny Goodman, Glenn Miller<br />

e Artie Shaw ed altri. E naturalmente... martedì cinema!<br />

Con la tradizionale e collaudata offerta: cinema<br />

+ cappelletti + 1 bicchiere di vino = 10 euro.<br />

» musica e teatro<br />

Porto d’Arte a Palermo, rassegna di musica e teatro<br />

Dal 30 luglio al 4 settembre si è svolta, all’interno<br />

del Parco Archeologico Castello a Mare di Palermo,<br />

la seconda edizione di “Porto d’Arte”, rassegna<br />

di musica e teatro, prodotta dall’Autorità Portuale di<br />

Palermo e dall’Assessorato regionale a Turismo, Sport<br />

p.17 la Betoniera<br />

e Spettacolo. <strong>La</strong> rassegna “Porto d’Arte”, che annovera<br />

tra gli sponsor anche Cmc, si inserisce in un ampio<br />

progetto di valorizzazione del waterfront e del<br />

patrimonio storico, artistico e culturale dell’isola, che<br />

intende far diventare il Castello a Mare uno dei punti<br />

nodali della relazione città-porto, fulcro di una vera<br />

integrazione fra porto, arte e città. <strong>La</strong> rassegna è stata<br />

inaugurata il 30 luglio con uno spettacolo del Maestro<br />

Nicola Piovani “Concerto in quintetto” e si è conclusa<br />

il 4 settembre con il concerto del Maestro Alberto<br />

Veronesi che ha diretto l’Orchestra Sinfonica di Palermo.<br />

Cmc, da anni presente in Sicilia con importanti cantieri<br />

e recentemente con i grandi appalti stradali tra Palermo,<br />

Agrigento e Caltanissetta, ha scelto di promuovere<br />

questa prestigiosa rassegna culturale per riaffermare la<br />

propria attenzione al legame con il territorio in cui opera.<br />

» letteratura<br />

Benedetta Tobagi ha vinto il premio Racalmare con<br />

il suo primo libro “Come mi batte forte il tuo cuore”.<br />

Nel libro di Benedetta Tobagi, aperto a caso, una<br />

massima di Spinoza “humanas actiones non ridere,<br />

non lugere, neque detestari, sed intelligere”<br />

(non irridere né giocare né detestare le azioni umane,<br />

ma comprenderle): è una frase riportata dalla figlia<br />

Benedetta nel diario del padre, Walter Tobagi,<br />

un “viatico” per comprenderne il modo di lavorare<br />

ma anche per accostarsi alla drammatica eredità<br />

della sua morte. Questo è un libro bello, che si legge<br />

con intensità e curiosità, che avvicina non solo<br />

alla storia umana ma a quel bisogno di comprendere<br />

una stagione della nostra storia che la citazione<br />

di Spinoza evidenzia. Che abbia vinto il premio Sciascia<br />

Racalmare è ben meritato e forse ancora di più il fatto<br />

che le concorrenti finaliste fossero Simonetta Agnello<br />

Horby (la scrittrice della Mennulara) e Bice Biagi.<br />

Un’opera No fiction, quella forma di narrazione<br />

che - come ebbe a dire Truman Capote -<br />

“ha il rigore del documento, la leggibilità del romanzo<br />

e la verità della poesia”, che è molto piaciuta<br />

alla cittadinanza di Racalmare se è vero che è stata<br />

scelta dopo una accurata lettura da parte della giuria.<br />

Alla premiazione, avvenuta lo scorso 29 agosto,<br />

c’era a rappresentare Cmc e consegnare il premio,<br />

offerto dalla nostra Cooperativa, il nostro Presidente<br />

Massimo Matteucci, che ha potuto conoscere<br />

le tre finaliste. Un premio prestigioso che fa riferimento<br />

a Leonardo Sciascia, che lo volle con grande<br />

intensità come premio della gente di Racalmare.<br />

<strong>La</strong>sciò in eredità, come ricorda l’amico Agnello,<br />

che i critici venissero allontanati dalla scelta per lasciarla<br />

in mano alla gente comune, quella - per capirsi -<br />

che legge per il piacere di leggere, senza preclusioni<br />

di sorta. Il premio ha avuto una importante tradizione<br />

ed è stato assegnato ad importanti scrittori;<br />

da quest’anno ne è presidente il giornalista Gaetano<br />

Savatteri. Essere presenti al premio, che si svolge<br />

a “due passi” dal nostro cantiere di Porto Empedocle,<br />

è stato per Cmc motivo di grande soddisfazione.<br />

10.n<br />

10.o<br />

10.p<br />

10.q<br />

10.r


10.a.d-f Cristina Malucelli,<br />

Presidente di Equilandia<br />

e tecnico nella riabilitazione<br />

equestre, insieme ai suoi alunni.<br />

10.b Un bambino<br />

della missione francescana.<br />

10.c L’esposizione “In viaggio<br />

sui Navigli, da Milano<br />

a Locarno” inaugurata<br />

l’1 settembre.<br />

10<br />

noi e loro<br />

» ippoterapia<br />

10.a<br />

Noi e loro<br />

Equilandia, farsi del bene con i cavalli Grande festa<br />

country il 13 agosto a Casemurate, nei pressi di<br />

Ravenna, per sostenere la scuderia didattica Equilandia.<br />

Anche Cmc era presente e contribuisce alla realizzazione<br />

delle strutture del Centro di ippoterapia e riabilitazione<br />

Equestre. <strong>La</strong> grande energia ed il cuore di Cristina<br />

Malucelli - presidente e tecnico nella riabilitazione<br />

equestre - sono riusciti a creare un centro che mira<br />

al recupero dell’autonomia dei disabili e non solo. Infatti<br />

il centro recupera cavalli anziani o in fine carriera che<br />

sarebbero destinati alla macellazione. Cmc è con molti<br />

Enti Pubblici e Privati, Associazioni di Volontariato e<br />

persone direttamente interessate a sostenere l’iniziativa<br />

che attualmente cerca di creare un gruppo di sinergie<br />

per allestire in tempi brevi una struttura nel maneggio<br />

destinata ad ospitare quotidianamente diversi utenti<br />

con vari tipi di disabilità sia a livello fisico che psicologico.<br />

Il maneggio coperto, appositamente allestito<br />

ad Equilandia, diverrà anche luogo di convegni a livello<br />

nazionale, capace di ospitare corsi ed eventi sociali<br />

importanti. Con la collaborazione fondamentale<br />

della Pubblica Assistenza sarà possibile offrire frequenza<br />

settimanale dei disabili alle sedute di terapia. L’attività ferve<br />

sia nel fornire informazioni sul progetto e sulle finalità<br />

dell’ippoterapia sia nell’allestimento della struttura,<br />

indispensabile per offrire adeguata ospitalità ai suoi ospiti.<br />

Gli utenti sono molti ed altri sono in attesa. Inoltre si sta<br />

avviando una collaborazione con altri Centri per iniziare<br />

percorsi comuni, anche ex tossicodipendenti e ragazzini<br />

del carcere minorile, che possano reinserirsi nel mondo<br />

del lavoro. Dice Cristina “ovvio che non ci aspettiamo che<br />

diventino tutti dei bravi fantini o stallieri, ma possiamo<br />

dare loro delle abilità e responsabilità che possano<br />

aiutarli a maturare in un contesto sociale”. Associazione<br />

Equilandia, Via Fossa 20 Casemurate, Ravenna.<br />

» solidarietà<br />

10.b<br />

Cmc contribuisce alla realizzazione della Mother’s<br />

Lodge dell’ospedale Albert Luthuli di Durban<br />

Sta per essere ultimata la Mother’s Lodge presso<br />

l’ospedale Albert Luthuli di Durban, un importante<br />

progetto di solidarietà destinato ad ospitare le madri<br />

dei bambini ospedalizzati. A curare il progetto è<br />

Isado, una ong alla quale Cmc ha dato il suo sostegno.<br />

<strong>La</strong> consegna dei lavori è prevista a fine <strong>ottobre</strong><br />

e a breve verranno acquistati tutti gli arredi necessari.<br />

<strong>La</strong> cerimonia di inaugurazione, alla quale parteciperà<br />

in rappresentanza di Cmc anche Claudio Conficoni,<br />

è prevista per i primi di novembre. <strong>La</strong> Italian<br />

Southern Africa Development Organization, Isado,<br />

è una ong no profit nata dalla volontà di un gruppo<br />

di amici italiani e sudafricani, residenti a Durban,<br />

che intendono partecipare attivamente allo sviluppo<br />

sociale ed economico dell’Africa del Sud attraverso<br />

la creazione di progetti sostenibili a lungo termine.<br />

Dopo la prima fase di avviamento e di implementazione<br />

in cui Isado è direttamente coinvolta, è previsto<br />

che i beneficiari riescano a continuare il loro percorso<br />

in maniera autonoma e indipendente. Albert John<br />

Lutuli, a cui è dedicato l’ospedale di Durban, è stato<br />

un politico sudafricano che negli anni cinquanta<br />

fu a capo del movimento nazionalista sudafricano,<br />

cui impose la linea politica della non violenza. Il risultato<br />

di questa azione fu il premio Nobel per la pace,<br />

conferitogli nel 1960, ma anche la contemporanea<br />

messa al bando e disgregazione del suo movimento.<br />

» memorial day<br />

A buon fine i fondi raccolti. Ci ha fatto piacere<br />

ricevereda Nicoletta Mazzetti, presidente<br />

10.d<br />

10.c<br />

dell’Associazione Ravenna Eventi ed organizzatrice<br />

del Memorial Day, la notizia che i fondi raccolti lo scorso<br />

anno, anche con il contributo di Cmc, sono andati<br />

a buon fine. L’obiettivo della raccolta organizzata<br />

in occasione dell’ultimo concerto era di acquistare una<br />

macchina per le analisi del sangue e cinque frigoriferi<br />

per la conservazione dei medicinali e dei prelievi<br />

per l’ospedale della Missione francescana di Sabou,<br />

nel Burkina Faso. Il responsabile della Missione ringrazia<br />

quanti hanno reso possibile l’acquisto degli strumenti<br />

inviati con queste parole: “Voi non potete immaginare<br />

quanto sia utile quest’apparecchio! Qui per le analisi<br />

la gente doveva fare tanti chilometri… Con il nostro<br />

laboratorio diamo un grande aiuto. Grazie a tutti…”.<br />

» fotografia<br />

In viaggio sui Navigli da Locarno a Milano Continua<br />

la collaborazione tra il nostro ufficio di Milano e<br />

l’Associazione Amici dei Navigli. Lunedì 1 settembre è<br />

stata inaugurata l’esposizione “In viaggio sui Navigli, da<br />

Milano a Locarno”, che vede Cmc unica azienda sponsor<br />

a fianco di enti ed istituti bancari. Fino al 21 settembre<br />

un lungo pannello fotografico allestito nell’elegante<br />

corte di un antico palazzo in Piazza Grande a Locarno,<br />

Svizzera, ha illustrato l’ambizioso progetto di ripristinare<br />

la via d’acqua che nel ‘400 ha permesso il trasporto<br />

del marmo per la costruzione del Duomo di Milano<br />

e che, in vista di Expo 2015, potrà rilanciare il mercato<br />

turistico dei canali come accade in molti paesi europei.<br />

I dettagli del progetto, non ultimo quello che riguarda<br />

lo stanziamento dei fondi ad esso dedicati, sono stati<br />

discussi lo scorso 13 settembre ad un grande convegno<br />

istituzionale ad Arona, che ha riunito importanti personalità<br />

del mondo politico e industriale e a cui ha partecipato<br />

anche il nostro presidente Massimo Matteucci.<br />

10.e<br />

10.f


10.i<br />

10.l<br />

10.g Foto di gruppo alla<br />

presentazione della nuova<br />

società di calcio femminile<br />

“Riviera di Romagna”.<br />

10.h Il Presidente di Cmc<br />

Matteucci mentre riceve la<br />

maglietta ufficiale della nuova<br />

squadra Riviera di Romagna.<br />

10.i Foto della nuova squadra<br />

della Cmc Marcegaglia<br />

Ravenna di volley maschile.<br />

10.l Ravenna Calcio <strong>2010</strong>-11.<br />

10.g 10.h<br />

p.19 la Betoniera<br />

» calcio femminile<br />

È nata Riviera di Romagna <strong>La</strong> fusione che si auspicava<br />

da tempo fra la Dinamo Ravenna ed il Cervia<br />

si è concretizzata. Le due maggiori realtà del calcio<br />

femminile ravennate, formano da quest’anno una<br />

nuova entità sportiva dal nome di Riviera di Romagna.<br />

Se i primi cittadini di Ravenna e Cervia hanno<br />

incoraggiato questa fusione, l’artefice principale<br />

dell’operazione è stato il Presidente di Cmc,<br />

Massimo Matteucci che ha dimostrato fattivamente<br />

di essere vicino alla nascente Riviera di Romagna<br />

mantenendo il marchio dell’azienda sulle magliette<br />

da gioco delle ragazze. “<strong>La</strong> positività e la modalità<br />

con le quali si è presentato questo progetto ci hanno<br />

convinto ad essere ancora vicino a questa squadra -<br />

ha commentato Matteucci - unire in un unico ente<br />

sportivo due realtà come Ravenna e Cervia sarà, inoltre,<br />

un importante spot pubblicitario per l’intero movimento<br />

calcistico femminile della riviera romagnola”.<br />

<strong>La</strong> nuova squadra avrà come campo principale quello<br />

di Cervia ma è già certo che alcune partite saranno<br />

giocate al Benelli di Ravenna. Sia la Fifa che l’Uefa<br />

stanno investendo molto per la crescita del movimento<br />

calcistico femminile in Italia. E nel 2011, proprio in<br />

Romagna, si svolgeranno i campionati Europei Under 19.<br />

» volley maschile<br />

Presentazione ufficiale di Cmc Marcegaglia Ravenna<br />

In attesa dell’inizio ufficiale del campionato di A2<br />

che vedrà la squadra ravennate impegnata sul campo<br />

del Club Italia A.M. Roma il prossimo 17 <strong>ottobre</strong>,<br />

la nuova formazione della Cmc Marcegaglia Ravenna<br />

si è presentata il 22 settembre ai suoi tifosi al Pala<br />

Costa in concomitanza con la 4 giorni ravennate<br />

della nazionale di Cuba. Alla presentazione della Cmc<br />

Marcegaglia sono intervenuti in rappresentanza<br />

rispettivamente di Provincia e Comune gli assessori<br />

Ricci Maccarini e Stoppa, che hanno ringraziato a nome<br />

delle istituzioni i due maggiori sponsor della squadra<br />

in serie A2. Steno Marcegaglia e Massimo Matteucci<br />

hanno a loro volta salutato i giocatori ed il pubblico<br />

di Ravenna, nel quadro di un pomeriggio importante<br />

per il presente e il futuro della pallavolo ravennate.<br />

» calcio maschile<br />

Cmc e Ravenna Calcio ancora insieme Continua anche<br />

il sodalizio con il Ravenna Calcio. Per il decimo anno sarà<br />

infatti proprio Cmc a rivestire il ruolo di main sponsor<br />

della squadra giallorossa. All’insegna della prudenza<br />

gli obiettivi per la stagione. “Lo scorso anno avevo detto<br />

che la squadra poteva aspirare ad un posto tra il quinto<br />

e l’ottavo, poi abbiamo fatto un pò di confusione e<br />

il campionato è stato salvato alla fine - ha ricordato ad<br />

inizio campionato il mister Esposito - Io vorrei assumermi<br />

delle responsabilità totali, come allenare una squadra<br />

che gioca per l’unico obiettivo di vincere, ma alla luce di<br />

quanto detto prima, credo che oggi l’obiettivo più logico<br />

e onesto che dobbiamo prefiggerci sia la salvezza”.


11.1<br />

attività sociali<br />

I 30 anni delle<br />

Polisportive Cmc<br />

Si è svolta l’11 settembre scorso, al bagno Corallo di Marina di Ravenna, la grande<br />

festa delle Polisportive Cmc che quest’anno festeggiano il loro trentesimo anno di vita.<br />

Molti, come sempre, i partecipanti alla bella serata che si è conclusa con l’estrazione<br />

della tradizionale lotteria. Ben 7 sono i gruppi sportivi attualmente attivi<br />

all’interno di Cmc: beach tennis, calcio, ciclismo, pesca, tennis, karting e bikers.<br />

11.2<br />

attività sociali<br />

11.2.a<br />

In gita alla cascata<br />

delle Marmore e a Todi<br />

Si è svolta lo scorso 18 settembre la gita organizzata dai pensionati Cmc alla cascata<br />

delle Marmore e a Todi. 53 i partecipanti che, grazie anche ad una bella giornata di<br />

sole, hanno apprezzato le bellezze delle due famose località turistiche. Naturalmente,<br />

la bella giornata di festa è stata arricchita anche dalla buona cucina umbra.<br />

11.3<br />

attività sociali<br />

11.1.a Cristiana Bolognesi<br />

e Monia Cosmi vendono<br />

i biglietti della lotteria.<br />

11.2.a.c Alla cascata<br />

delle Marmore.<br />

11.1.b Un momento del torneo<br />

di beach tennis “Memorial<br />

Fogli” che si è svolto nel<br />

pomeriggio dell’11 settembre<br />

e i cui vincitori sono stati<br />

premiati nel corso della Festa<br />

delle Polisportive Cmc.<br />

11.2.b Davanti<br />

al duomo di Todi.<br />

11.1.c Massimo Matteucci,<br />

Valerio Giuliani ed Edo<br />

Tamburini al taglio della<br />

grande torta per i 30 anni<br />

delle Polisportive Cmc.<br />

11.2.d A tavola<br />

nella città di Todi.<br />

Convenzioni per soci, dipendenti Cmc e Csc<br />

Nei giorni scorsi Cmc ha definito una nuova convenzione con il ristorante-pizzeria<br />

Touring di viale Matteotti 87 a Milano Marittima. <strong>La</strong> convenzione è rivolta a tutti<br />

i soci e dipendenti Cmc e Csc e consiste nello sconto del 10% su tutti i prodotti<br />

di ristorazione e pizzeria sia a pranzo che a cena.<br />

Nuova convenzione anche con la ditta “Casa dello Sport”, sita in via Gramsci 72/74<br />

nel centro commerciale Gallery di Ravenna. <strong>La</strong> convenzione è rivolta a tutti i soci<br />

e dipendenti Cmc e Csc e consiste nello sconto del 10% su tutti i prodotti in vendita,<br />

ad esclusione di quelli già in promozione.<br />

È stata rinnovata la convenzione con l’Erboristeria Centro Macrobiotico di via<br />

Guacciamanni 66 a Ravenna. <strong>La</strong> convenzione che vale per tutti i soci/dipendenti<br />

di Cmc e Csc prevede uno sconto del 10% su tutti i prodotti non in promozione.<br />

Inoltre presso l’erboristeria è possibile avere consulenze personalizzate su Fiori<br />

di Bach e Cristalli ed effettuare test su intolleranze alimentari, acqua, pulizia<br />

energetica, kinesiologia, neuro-training.<br />

Vodafone, il nostro gestore di telefonia mobile, ci ha proposto una serie di offerte<br />

esclusive per tutti i dipendenti di Cmc e Società del Gruppo. Le offerte sono<br />

p.20 la Betoniera<br />

11.1.a<br />

11.2.b<br />

consultabili accedendo al sito https://partner.vodafone.it/cmc_ravenna/dip per ora<br />

limitatamente ai dipendenti Cmc. Chi fosse interessato all’offerta ADSL potrà<br />

sottoscriverla a far data dal 15 marzo. Per opportuna conoscenza informiamo che la<br />

convenzione è vincolata al perdurare del rapporto contrattuale fra Cmc e la Vodafone.<br />

<strong>La</strong> Banchina Viaggi rinnova lo sconto del 3% per i dipendenti, familiari e pensionati<br />

Cmc. Inoltre ci informa che applicherà uno sconto del 5% sulla quota base<br />

di tutti i pacchetti viaggio dei più noti tour operator ai possessori della Conad Card.<br />

Questo sconto non è applicabile alla sola biglietteria e ai viaggi di gruppo e non è,<br />

naturalmente, cumulabile con lo sconto del 3%.<br />

Cmc ha definito una convenzione con la cooperativa Atlantide di Cervia.<br />

<strong>La</strong> convenzione è rivolta a tutti i soci e dipendenti Cmc e Csc e consiste nell’ingresso<br />

ridotto al possessore della tessera di riconoscimento (o badge) più un accompagnatore<br />

a tutti i Parchi Educativi e agli Ecomusei gestiti dalla cooperativa Atlantide.<br />

Museo del Territorio di Ostellato, Ferrara · Anse Vallive di Porto Bacino di Bando,<br />

Ferrara · Museo NatuRa di Sant’Alberto · Centro Visite Salina di Cervia ·<br />

CerviAvventura di Milano Marittima · Casa delle Farfalle & Co. di Milano Marittima ·<br />

Rocca di Riolo Terme · Idro Ecomuseo delle Acque di Ridracoli, Forlì-Cesena.


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