Massimo Tommolillo - Words on line
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agitare le loro ombre sulle pareti delle misere case di legno e paglia, mentre il vento portava via le parole,<br />
lasciandogli inutili brandelli incomprensibili:<br />
«… esempio … importante…»<br />
«… altre d<strong>on</strong>ne si serv<strong>on</strong>o…»<br />
«… e cosa altro dobbiamo aspettare perché…»<br />
Poco distante dal c<strong>on</strong>siglio degli anziani c’era lei; se ne stava accucciata, incurante del freddo, c<strong>on</strong> gli<br />
occhi ostinatamente fissi sul fuoco. Le mani legate strettamente all’altezza dei polsi, costringevano le braccia<br />
in una posizi<strong>on</strong>e innaturale.<br />
Per aumentare la sua vergogna, la testa le era stata rasata completamente e sulla lucida pelle del cranio<br />
scivolavano i riflessi della fiamma. I vestiti le erano stati strappati e poi bruciati insieme ai capelli, Oleg<br />
aveva ancora l’impressi<strong>on</strong>e di sentirne la puzza nauseante, e poi le era stato messo indosso un informe saio di<br />
ruvida tela, perché nasc<strong>on</strong>desse le dolci curve del suo corpo.<br />
N<strong>on</strong>ostante tutto questo, gli sembrava che la dignità di lei fosse intatta, come se il suo destino n<strong>on</strong> fosse<br />
segnato o che in ogni modo, quale che fosse la decisi<strong>on</strong>e degli anziani, questa n<strong>on</strong> l’avrebbe toccata.<br />
In f<strong>on</strong>do lei gli era sempre apparsa così distante dalle cose normali delle altre pers<strong>on</strong>e… N<strong>on</strong> erano quelli,<br />
però, tempi per le cose normali…<br />
Finalmente il brusio si acquietò, e le teste degli anziani si volsero in attesa, verso una figura alta e sottile<br />
seduta in mezzo a loro; l’uomo vestiva una ampia t<strong>on</strong>aca scura, dalla quale si intravedevano solo le mani<br />
scarne e deformi, che muoveva in modo nervoso. Aveva il viso seminascosto da un cappuccio, sicché il suo<br />
volto era un pozzo buio nel quale, a volte, baluginavano i riflessi degli occhi; se n<strong>on</strong> fosse stato per quei<br />
riflessi, Oleg avrebbe potuto credere che quell’abito lugubre si muovesse per forza propria.<br />
L’uomo era sicuramente quello che aveva parlato meno durante il c<strong>on</strong>siglio, ma era anche l’unico capace<br />
di far tacere tutti gli altri in un istante; nelle rare occasi<strong>on</strong>i nelle quali aveva preso la parola, infatti, gli era<br />
bastato alzare la mano per mostrare di voler parlare.<br />
Il silenzio si era fatto opprimente e il ragazzo, ben nascosto, si rese c<strong>on</strong>to di aver addirittura smesso di<br />
respirare; intuiva che aldilà della scena illuminata dai bagliori del fuoco, lì nelle capanne buie, molti altri<br />
spiavano dietro alle finestre.<br />
Erano loro, pensò, che la stavano c<strong>on</strong>dannando davvero. Come avrebbero fatto quegli uomini a ritornare<br />
alle case e sostenere il disprezzo delle mogli o dei figli, se si fossero mostrati clementi.<br />
Come potevano ammettere, che a volte si erano recati nella capanna di Yelizaveta e avevano implorato per<br />
una medicina che aiutasse una vita minacciata, o al c<strong>on</strong>trario, che avevano bisbigliato parole colpevoli per un<br />
infuso che bloccasse una vita indesiderata. E quanti altri ancora portavano d<strong>on</strong>i per c<strong>on</strong>oscere, attraverso gli<br />
occhi profetici della d<strong>on</strong>na, le minacce o le promesse di un futuro incerto.<br />
No, n<strong>on</strong> potevano certo c<strong>on</strong>dannarla; sarebbe stato come ammettere che erano tutti colpevoli.<br />
Purtroppo però, n<strong>on</strong> l’avrebbero sicuramente perd<strong>on</strong>ata per questa loro c<strong>on</strong>nivenza, anzi; il suo irac<strong>on</strong>do<br />
padre, ricordò Oleg, era stato tanto più severo e violento c<strong>on</strong> lui, quanto più debole si era dimostrato in<br />
presenza di lei.<br />
Gli adulti s<strong>on</strong>o misteriosi e impenetrabili come certe boscaglie.<br />
L’uomo che stava per parlare, in f<strong>on</strong>do, era solo la bocca di tutti quegli accusatori che se ne stavano<br />
nascosti nel buio.<br />
Finalmente la figura incappucciata si all<strong>on</strong>tanò dal gruppo e si avvicinò alla d<strong>on</strong>na.<br />
«Yelizaveta ascoltami; le vesti n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o più in grado di nasc<strong>on</strong>dere la tua colpa, né capisco come tu abbia<br />
potuto pensare di proseguire ancora in questo inganno. Questa vergogna, di per sé abietta, nel tuo caso è<br />
terribile e tenebrosa, poiché nella tua casa s<strong>on</strong>o stati trovati i simboli oscuri: la candela, una ciotola di legno<br />
c<strong>on</strong> l’acqua, una pietra nera. Tu sai bene cosa significa tutto ciò.»<br />
La d<strong>on</strong>na c<strong>on</strong>tinuò per qualche istante a fissare le fiamme, poi c<strong>on</strong> calma alzò il viso verso l’accusatore; la<br />
sua voce era ferma.<br />
«Io ho il d<strong>on</strong>o della c<strong>on</strong>oscenza e il potere della guarigi<strong>on</strong>e; l’aveva mia madre prima di me e prima<br />
ancora, la madre di mia madre. Tu sai benissimo tutto questo, anche se ora fingi di ignorarlo… Quelli che<br />
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