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Discussioni del Parlamento europeo - Europa

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IT<br />

<strong>Discussioni</strong> <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> <strong>europeo</strong><br />

Mi auguro perciò di tutto cuore che l’iniziativa <strong>Europa</strong> 2020, sicuramente necessaria per<br />

affrontare la crisi economica di fondo che incombe sull’<strong>Europa</strong>, non si infranga sul<br />

medesimo scoglio. Per quanto riguarda poi la crisi <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>l’euro, ci viene detto che,<br />

per evitare crisi analoghe in futuro, l’Unione deve avere il potere di chiedere la presentazione<br />

preliminare dei progetti di bilancio da parte degli Stati membri e di infliggere sanzioni più<br />

severe agli Stati membri; però le informazioni sui bilanci dovevano già essere disponibili,<br />

solo che non erano precise e non sono state analizzate in maniera adeguata.<br />

L’introduzione di una procedura più rigorosa basterebbe a migliorare la qualità<br />

<strong>del</strong>l’informazione e la competenza di coloro che analizzano i dati? Le sanzioni esistevano<br />

già in precedenza; solamente mancavano di credibilità. Ampliarne la portata non significa<br />

affatto renderne più probabile l’applicazione. Forse che le nuove misure verrebbero<br />

considerate con maggiore serietà? Inoltre, l’emissione di un debito, che rischia di<br />

incrementare il bilancio <strong>del</strong>l’Unione europea e di portare a una garanzia diretta dei prestiti<br />

<strong>del</strong>l’Unione, costituisce un grave strappo, tale da intaccare proprio quei principi di sana<br />

finanza pubblica che – in teoria – noi qui siamo chiamati ad applicare.<br />

Noi rappresentanti <strong>del</strong> gruppo ECR, vogliamo che l’euro abbia successo, sia a vantaggio di<br />

coloro che scelgono di aderirvi, sia per il bene <strong>del</strong>l’intera economia europea; a tale scopo,<br />

però, è necessario che gli Stati membri si assumano seriamente le proprie responsabilità,<br />

si comportino con onestà reciproca e rispettino gli impegni presi.<br />

La Commissione si è esplicitamente dichiarata convinta che le sue proposte produrranno<br />

un sostanziale rafforzamento <strong>del</strong>l’unione economica e monetaria. Non sorprende che,<br />

laddove la versione inglese <strong>del</strong> testo <strong>del</strong> vertice di marzo parlava di “governance” (che è il<br />

termine usato anche dalla Commissione), nel testo francese comparisse invece la parola<br />

“governo”. A quanto sembra, alcuni nutrono effettivamente l’ambizione di realizzare un<br />

“governo” economico <strong>europeo</strong> centralizzato, ma questo non risolverebbe certo i problemi<br />

con cui dobbiamo confrontarci: sarebbe un pessimo affare per i cittadini, per gli Stati<br />

membri e, ne sono convinto, anche per l’Unione europea.<br />

Lothar Bisky, a nome <strong>del</strong> gruppo GUE/NGL. – (DE) Signor Presidente, dalle ultime riunioni<br />

<strong>del</strong> Consiglio risulta che sono in corso cambiamenti di grande portata. Attualmente stiamo<br />

attraversando un processo di governamentalizzazione <strong>del</strong>la politica europea. Il trattato di<br />

Lisbona ha parole di elogio per il ruolo <strong>del</strong> <strong>Parlamento</strong> e per il rafforzamento di tale ruolo;<br />

anche noi abbiamo espresso un giudizio positivo in merito.<br />

I governi stringono accordi di fondamentale importanza, e si spendono somme di denaro<br />

sbalorditive. Fino a questo momento i parlamenti hanno avuto scarsissima voce in capitolo,<br />

e dobbiamo bloccare questa tendenza. Per effetto <strong>del</strong> metodo usato <strong>del</strong>le classi di governo,<br />

si sono spese somme enormi per salvare banche che si sono pesantemente indebitate per<br />

responsabilità propria: questi governi hanno salvato un capitalismo da giocatori d’azzardo<br />

usando il denaro dei contribuenti, ma quando si è trattato di salvare gli Stati oppressi dai<br />

debiti il loro approccio è stato assai esitante. Da qualche parte sono riusciti trovare 750<br />

miliardi di euro, ma c’è da chiedersi se stampando denaro si salverà lo sviluppo economico;<br />

secondo me, probabilmente verranno salvati i capitali <strong>del</strong>le banche. Però l’Unione europea<br />

deve essere qualcosa di più di un mercato interno libero con una moneta unica.<br />

Il Presidente Barroso ha pienamente ragione, quando afferma che senza unione economica<br />

possiamo dire addio all’unione monetaria. Tuttavia, non riesco a scorgere alcun progetto<br />

chiaro. L’insistenza sul patto di stabilità e di crescita, ormai fallito, ha relativamente poco<br />

a che vedere con un razionale coordinamento <strong>del</strong>la politica economica. Quel che ci manca<br />

19-05-2010

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