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Petronio: Satiricon

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pincopallino che aveva attaccato a parlare dopo l'esibizione di<br />

Agamennone. Così, mentre quei giovani se la ridevano dei temi trattati e<br />

criticavano l'intera struttura del discorso, prendo la palla al balzo e me<br />

la svigno, buttandomi di corsa sulle tracce di Ascilto. Non seguivo però<br />

un percorso preciso, né mi ricordavo dove fosse la mia locanda. E così,<br />

dovunque mi dirigessi, continuavo a ritrovarmi al punto di partenza,<br />

finché, sfinito dalla corsa e ormai fradicio di sudore, mi accosto a una<br />

vecchietta che vendeva verdure dei campi e le chiedo:<br />

7 «Senti un po', nonnina, sai mica dove abito?». Divertita dalla demenza<br />

della mia battuta, risponde: «Lo so sì», si alza e comincia a farmi<br />

strada. Io credevo fosse un'indovina e...<br />

Dopo un po' arriviamo in una zona fuori mano: lì quello spasso di<br />

vecchietta scosta una tenda color birulò e fa: «Mi sa che abiti qua». E<br />

mentre io le ripetevo che quella casa non l'avevo mai vista, vedo dei tizi<br />

che si aggirano furtivi in mezzo a delle scritte invitanti e a prostitute<br />

senza niente addosso. Capisco allora, anche se è ormai troppo tardi, di<br />

essermi lasciato trascinare in un bordello. Così, imprecando contro il<br />

tiro giocatomi dalla vecchia, mi copro la testa e, attraversando il<br />

bordello, me la dò a gambe verso la parte opposta, quando ecco che proprio<br />

sulla porta mi imbatto in Ascilto pure lui stanco morto come me. Probabile<br />

che lì ce l'avesse trascinato la stessa nonnina. Perciò lo saluto con una<br />

risata e gli chiedo che cosa ci fa in un buco tanto laido.<br />

8 Lui si asciuga il sudore con le mani ed esclama: «Se solo sapessi cosa<br />

m'è capitato!». «E come faccio a saperlo?» gli faccio io. Ma lui, con un<br />

filo di voce, aggiunge: «Mentre stavo girando la città in lungo e in largo<br />

senza trovare dove avevo lasciato il nostro alloggio, mi si accosta un<br />

tipo stile padre di famiglia e gentilissimo promette di farmi strada lui.<br />

Poi però, attraverso una serie di vicoli uno peggio dell'altro, mi ha<br />

trascinato fino qua e, tirando fuori di tasca i soldi, ha iniziato a<br />

insistere perché cedessi alle sue voglie. La tenutaria si era già presa i<br />

soldi della stanza, quello aveva già iniziato a mettermi le mani addosso,<br />

e se non fossi stato più grosso di lui, l'avrei pagata cara».<br />

*<br />

A tal punto mi sembrava che tutti lì intorno avessero tracannato satirio.<br />

*<br />

Unendo le forze ci sbarazzammo di quel rompipalle.<br />

*<br />

9 [ENCOLPIO]. Come se fosse avvolto dalla nebbia, vidi Gitone in piedi sul<br />

marciapiedi di un vicolo e mi precipitai a razzo da quella parte.<br />

Mentre mi informavo se il fratellino ci aveva preparato qualcosa da<br />

mettere sotto i denti, il povero ragazzo si venne a sedere sul letto,<br />

asciugandosi col pollice le lacrime che gli inondavano la faccia. E io,<br />

colpito dallo stato del piccolo, gli chiesi che cosa fosse successo. Lui,<br />

diciamocelo, dopo un bel po' e senza troppo entusiasmo, e solo quando<br />

dalle preghiere ero passato alle maniere forti, disse: «Il tuo bel<br />

fratellino, o degno compare che sia, un attimo fa si è scaraventato qui e<br />

ha iniziato a fare di tutto per attentare al mio pudore. E quando io ho<br />

attaccato a strillare, lui ha tirato fuori la spada e mi ha detto: "Se<br />

giochi a fare Lucrezia, allora eccoti qua il tuo Tarquinio!"».<br />

A sentire queste cose, saltai agli occhi di Ascilto pronto a prenderlo a<br />

cazzotti e gli urlai: «Cos'hai da dire tu, culattone passivo che di pulito

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