La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship
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Un’ulteriore confermazione del tenace credo cardinale del Giudaismo e’ trovata nella<br />
conversazione di Gesu’ con la donna Samaritana. Egli le disse francamente, “voi adorate quello<br />
che non conoscete; noi [Giudei] adoriamo colui che conosciamo, perche’ la salvezza viene dai<br />
Giudei. Ma l’ ora viene, ed e’ gia’ questa, quando i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e<br />
verita’” (Giov. 4:22, 23). Neanche una volta noi troviamo che Gesu’ critichi i soui compatriotti<br />
per non avere un’ adeguata conoscenza del numero di persone nella Divinita’. Ed in verita’<br />
(pagani) fossero innestati in Israele ed adorassero quello stesso Dio:“E’ Dio il Dio dei Giudei<br />
soltanto? Non e’ anche il Dio dei Gentili.” (Rom. 3:29; cfr. 11:17). Il Dio che il Giudaico Paolo<br />
conosce e’ concisamente definito da lui in Galati 3:20, che recita:“Dio e’ solo una persona.”<br />
Fin dall’ inizio del Suo ministero Gesu’ confermo’ vigorosamente la rivelazione divina data a<br />
Mose’:“non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; io non sono venuto ad<br />
abolire ma ad adempiere.” (Matt. 5:17) Il primo principio del grande riassunto <strong>della</strong> Legge di<br />
Israele dato nella Tora attraverso Mose’, provvede il credo nazionale:“Voi non avrete altro dio<br />
all’infuori di Me.” (Es. 20:1-3)<br />
Se c’e’ un Essere Uno, Solo, Unico, Onnipotente nell’ Universo che vuole rivelare alla Sua<br />
creazione che Egli solo e’ Dio, e che non c’e’ nessun altro, come avrebbe potuto questo essere<br />
affermato senza alcuna possibilita’ d’ errore? Che cosa si sarebbe potuto dire per assicurare che<br />
non ci fosse la minima possibilita’ di malinteso? Come sarebbe possibile per ciascuno di noi<br />
esprimere l’ assoluta unicita’ di Dio, se fosse nostra responsabilita’ rendere chiaro quel<br />
messaggio all’ intera nazione? Non dovremmo anche noi dire, come Mose’ riferisce che Dio<br />
abbia detto:“Ora vedete che Io, Io sono Quello, e nessun’ altro e’ Dio fuori di Me.” (Deut. 32:39)<br />
Come risultato di queste parole, Israele, anche oggi, in risposta a queste categoriche<br />
dichiarazioni, non accettera’ mai altro al di fuori del Dio uni- personale di Mose’. A prescindere<br />
da ogni altra differenza religiosa, l’ unita’ di Dio rimane il filo che lega insieme la comunita’d’<br />
Israele.<br />
<strong>La</strong> Bibbia Ebraica ed il Nuovo Testamento contengono molto piu’ di diecimila pronomi e<br />
verbi singolari che descrivono l’ Unico Dio. Nessuna lingua ha un modo piu’ chiaro o piu’ ovvio<br />
di fornire una testimonianza del monoteismo unitario d’ Israele e di Gesu.<br />
L’ Essere rivelato nella Tora d’ Israele era un Dio nettamente distinto dagli dei pagani d’<br />
Egitto. Con un atto di potenza Egli aveva salvato dalla cattivita’ una nazione resa schiava. Egli<br />
era un Dio di spaventosa potenza e tuttavia personale e accessibile – un Dio da amare, di cui e’<br />
stato detto, “l’ Eterno parlava a Mose’ faccia a faccia, come un’ uomo parla con un suo amico”<br />
(Es. 33:11). Egli era una persona con cui Davide comunicava:“Tu hai detto ‘Cerca il mio volto.’<br />
Il Mio cuore Ti dice, ‘Il Tuo viso, o Signore, io cerco’” (Salmo 27:8). Al tempo dell’Esodo i<br />
Giudei riconobbero che per la prima volta nella storia, un’intera nazione, per mezzo del Suo<br />
rappresentante eletto, era stata portata in intimo rapporto con Dio, il Creatore. Questo evento che<br />
non ha paralleli sara’ per sempre inciso nella coscenza nazionale. Ad essere esclusi dalla loro<br />
adorazione furono gli dei del mondo che li circondava. Tragicamente, paure superstiziose ed il<br />
desiderio di essere come le altre nazioni, alle volte tentarono Israele ad abbracciare i molteplici<br />
dei del mondo pagano. Per questo essi soffrirono disastrosamente. Poco dopo la fuga dall’ Egitto,<br />
ad un pauroso costo, essi si fecero un vitello d’oro quale ogetto <strong>della</strong> loro adorazione.<br />
<strong>La</strong> nazione aveva continuamente bisogno che gli fosse rammentata la sua unica<br />
fede:“Ascolta, o Israele, il Signore (Yahweh) nostro Dio e’l’ unico, il solo Signore (Yahweh)”<br />
(Deut. 6:4). Attraverso il profeta Isaia, Israele fu, di nuovo resa conscia <strong>della</strong> sua<br />
identita’nazionale:“Voi siete i Miei testimoni…. E sappiate che Io sono Quello. Prima di Me<br />
nessun Dio fu formato, ne’ ce ne saranno altri dopo di Me.” (Is. 43:10). Le teologie che<br />
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