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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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Matteo 1:23 (Isaia 7:14)<br />

Si e’ gia’ detto che il nome Emanuele – “Dio con noi” – dato a Gesu’ prova che egli e’ Dio.<br />

Se questo fosse vero allora il figlio, nato al tempo d’ Ahaz, dopo la predizione che era stata data<br />

da Isaia, sarebbe stato anche lui Dio. Il nome, comunque, non ci dice che Gesu’ e’ Dio, ma che<br />

nella sua (di Gesu’) vita Dio sarebbe intervenuto per salvare il suo popolo. I genitori che al<br />

tempo dell’ Antico Testamento chiamarono il loro figliolo Itiele (Prov 30:1) – Dio e’ con me –<br />

non hanno mai creduto che il loro figliolo fosse Dio. Nomi del genere indicano il divino evento<br />

associato alla vita dell’ individuo cosi’ chiamato. Dio, il Padre di Gesu’, era (ed e’) certamente<br />

con Israele mentre lavorava (e lavora) attraverso il Suo unico Figliolo. Nella vita di Gesu’, il<br />

Figlio di Dio, Dio ha visitato il Suo popolo. Uno scolaro <strong>Trinita</strong>rio dell’ ultimo secolo scrisse:<br />

“Mantenere che il nome Emanuele provi la dottrina [<strong>della</strong> Deita’ di Gesu’] e’ un argomento<br />

fallace, benche’ molti <strong>Trinita</strong>ri avessero insistito su questo. Gerusalemme vuol dire ‘ Giaova<br />

nostra rettitudine. ’ E’ Gerusalemme anche lei divina?”(36)<br />

Giovanni 10:30<br />

In questo verso Gesu’ dice d’ essere uno con il Padre. <strong>La</strong> parola “uno” in questo molto<br />

discusso testo e’ il termine Greco hen (en). Non e’ il numerale maschile heis che descrive la<br />

Divinita’ del credo Cristiano annunziato da Gesu’ (Marco 12:29). Non e’ giusto che alle volte i<br />

Testimoni di Giaova sono attaccati nelle presentazioni popolari <strong>della</strong> <strong>Trinita</strong>’ soltanto per dire<br />

quello che anche commentatori evangelici conservativi ammettono: “L’ espressione [Io ed il<br />

Padre siamo uno] sembra … implichi che il Padre ed il Figlio siano uniti in volonta’ e proposito.<br />

Gesu pregava che i suoi seguaci possano essere uno (hen), i. e. uniti in proposito, come egli ed il<br />

Padre sono uniti.” (37)<br />

Questo e’ quello che gli unitariani (e numerosi <strong>Trinita</strong>ri) hanno mantenuto da secoli. Il<br />

<strong>Trinita</strong>rio Erasmo ha visto il pericolo di spingere questo verso al di la' del suo significato: "“io<br />

non vedo come questo testo e' di qualche valore nel confermare l’ opinione dell’ ortodosso, o nel<br />

reprimere la perseveranza dell’ eretico.” (38)<br />

Il significato <strong>della</strong> dichiarazione e’ alquanto chiaro nel suo contesto. Gesu’ ha sempre parlato<br />

di come il Padre salvaguarda le Sue pecorelle. Dato che il potere di Gesu’ deriva dal Padre, quel<br />

potere gli da’ l’ abilita’ di tenere le pecorelle (di suo Padre) al sicuro. Gesu’ ed il Padre sono<br />

uniti nella preservazione delle pecorelle. Giovanni Calvin era a questo punto piu’ savio tra i suoi<br />

esponenti. Egli ha osservato: “gli Antichi impropiamente usavano questo passaggio per provare<br />

che Gesu’ fosse <strong>della</strong> stessa sostanza del Padre. Ma [Gesu’] non parla d’ unita’ di sostanza ma<br />

parla del suo patto con il Padre; cosi’ che tutto cio’ che Cristo fa’ e’ confermato dalla potenza del<br />

Padre.” (39)<br />

Un’ altra autorita’ <strong>Trinita</strong>ria osserva che: “Se la dottrina <strong>della</strong> <strong>Trinita</strong>’, e l’ unita’ dell’<br />

essenza, fossero direttamente inferite, questa e’ un’ applicazione scorretta del sistema dogmatico,<br />

perche’quello che e’ trascurato e’ il contesto del passaggio.” (40)<br />

E’ consueto tra i <strong>Trinita</strong>ri assumere che la reazione avversa dei Giudei alle parole di Gesu’<br />

fosse giusta. Infatti lo accusarono di bestemmiare e “di farsi uguale a Dio” (Giov. 5:18), si e’<br />

mantenuto che Gesu’ propio in quel passaggio avesse fatto un reclamo <strong>Trinita</strong>rio. E’ ingiusto<br />

assumere che i Giudei avessero capito bene le parole di Gesu’. Se cosi’ fosse stato, Gesu’ non<br />

avrebbe avuto bisogno di giustificarsi oltre. Era necessario soltanto che egli confermasse d’<br />

essere il Dio Supremo. Nella sua molto trascurata risposta ai Giudei adirati (Giov. 10:34-36)<br />

Gesu’ disputa: “Non e’ scritto nella vostra legge che coloro a cui fu rivolta la parola di Dio siano<br />

chiamati espressamente ‘ dei ’? Perche’ m’ accusate di bestemmiare perche’ io, che il Padre ha<br />

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