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La Dottrina della Trinita - Restoration Fellowship

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10) Il Vangelo di Giovanni, Bibbia di Cambridge per Scuole ed Universita’ (Universita’ di Cambridge Press, 1882)<br />

296.<br />

11) Altri Dodici Studi del Nuovo Testamento, di J.A.T. Robinson, 178.<br />

12) Gli Atti degli Apostoli va avanti e parla <strong>della</strong> resurrezione di Gesu’<br />

13) Ibid., 175, 176.<br />

14) Gesu’ nel Vangelo di Giovanni (Minneapolis: Augsburg, 1984), 21.<br />

15) Salmi 2:6; 89:26, 27, 35, 36; Matteo 16:16; 2 Sam. 7:14.<br />

16) Vedi Luca 2:11 per il titolo Messianico kurios – Signore Messia.<br />

17) Altri Dodici Studi del Nuovo Testamento, 175.<br />

18) W. Sanday “Figlio di Dio” nel Dizionario <strong>della</strong> Bibbia Hasting, 4:576, enfasi aggiunta.<br />

19) Paragonare con l’ osservazione di Buswell che “noi possiamo dire con confidenza che la Bibbia non ha propio<br />

niente da dire sulla ‘ generazione ’ come una eterna relazione tra Padre e Figlio” (Una Sistematica Teologia <strong>della</strong><br />

Religione Cristiana, Zondervan, 1962, pg. 111)> Ma senza la dottrina dell’ eterna Figliolanza, la dottrina <strong>della</strong><br />

<strong>Trinita</strong>’ crolla.<br />

20) Matteo Black, Romani, Nuova Bibbia Secolare (Marshall, Morgan e Scott, 1973), 35.<br />

21) Lettere del Preside James Denny a W. Robertson Nicoll, 124, 125.<br />

22) Altri Dodici Studi del Nuovo Testamento, di J.A.T. Robinsoa, 142.<br />

23) Ibid.,<br />

24) Giovanni 17:3; 5:44; Deut. 6:4; Marco 12:29 e 1 Cor. 8:4-6; efesini 4:6; I tim. 2:5; Giuda 25.<br />

25) Investgazioni Religiose, 1:155<br />

26) Ibid.<br />

27) Ibid., 1:143.<br />

28) Dio come Spirito, 144, enfasi aggiunta.<br />

29) Una Teologia <strong>della</strong> Realta’ Giudeo – Cristiana (Harper & Row, 1983), 82.<br />

30) R. H. Strachan, “Santita’” nel Dizionario <strong>della</strong> Chiesa Apostolica 1:568.<br />

31) E un’ incoraggiamento alla nostra tesi che l’ illustre esegeta I. Howard Marshall puo’ scrivere “Tutta la<br />

Cristologia del Nuovo Testamento e’ subordinazionista (o subordinante)” (Recensione [del libro] di Jervel, <strong>La</strong><br />

Teologia degli Atti degli Apostoli, in un Trimestrale Evangelico 70:1, Gennaio 1998, 76).<br />

32) Sintomatica di confusione sulla Divinita’ e’ il fatto che scolari alle volte inavvertitamente citano erroneamente<br />

il credo di Paolo stesso. Cosi’ Klaas Runia dichiara: “Paolo scrive ai Corinti: ‘ Poiche c’ e’ solo un Dio dal Quale<br />

tutte le cose sono e per il quale noi esistiamo ’” (Una introduzione alla Fede Cristiana, Lynx Communication, 1992,<br />

114). Ma in realta Paolo scrisse: Per noi c’e’ solo un dio, il Padre… Runia aggiunge che Giacomo e tutti gli altri<br />

Apostoli “dicono, con la stessa enfasi, che Gesu e’ anche lui Dio” (Ibid. enfasi sua). Ma dove esattamente Giacomo<br />

o Pietro dicono che Gesu’ e’ Dio?<br />

33) Luca 2:11; Rom: 16:18; Col. 3:24; Prg. con Luca 1:43 e l’ extra –canonical libro Cantico dei Cantici [Salmi di<br />

Salomone] 17:32; 18:7.<br />

34) Nel Greco del LXX tutte etre le parole appaiano come kurios.<br />

35) G.B. Caird, Il Linguaggio ed Immagini <strong>della</strong> Bibbia (Filadelfia: Westminster Press, 1980), 181.<br />

36) Kurt Rudolph, Gnosi: <strong>La</strong> Natura e Storia del Gnosticismo (Harper& Row, 1983), 372, con enfasi aggiunta.<br />

37) Paragonarla con l’ osservazione di A.H. McNeile “Tanti sono quelli che mettono in dubbio che Paolo avesse<br />

fatto appello in tale contesto ad un mistero tanto trascendentale.” Nei Fip. 2 Paolo “implora i Filippesi di smetterla di<br />

bisticcire e di agire con umilta’ uno verso l’ altro. In 2 Cor. 8:9 egli esorta i suoi lettori ad essere generosi nel far la<br />

carita’. Ci si domanda se sia cosi’ naturale per lui rafforzare queste due semplici lezzioni morali con referenze<br />

casuali (e l’ unica referenza che egli abbia mai fatto) al grandissimo problema dell’ incarnazione. Molti pensano che<br />

i suoi appelli semplici avrebbero avuto piu’ effetto se egli additasse all’ esempio ispiratore dell’ umilta di Cristo e<br />

del sacricicio di se’ nella sua vita umana come in 2 Cor. 10:1 : ‘ Io vi esorto per la mansuetudine e benignita’ di<br />

Cristo ’” (Alla Luce degli Insegnamenti di San Paolo del Nuovo Testamento, Cambridge University Press, 1923, 65).<br />

Il caso di Fil. 2:5, essendo una descrizione del Gesu’ umano, puo’ essere esaminata in articoli di C.H. Talbert,<br />

“Il problema <strong>della</strong> Preesisteenza nei Filippesi 2:6-11,” Giornale di Letteratura Biblica 86 (1967): 141-153; J<br />

Murphy O’ Connor, “Antropologia Cristologica in Fil. 2:6-11,” Revue Biblique (1976): 26-50; G. Howard,<br />

“Filippesi 2 :6-11 ed il Cristo Umano,” Il Biblico Trimestrale Cattolico 40 (1978): 368-387.<br />

38) Per un dettagliato esame di Ebrei 1:10, l’ analisi di F.F. Bruce nel Nuovo Commentario Internazionale sugli<br />

Ebrei (Eerdmans, 1964) e’ essenziale. L’ autore degli Ebrei cita qui un verso del LXX che e’ diverso dal testo<br />

Masoretico Ebraico.<br />

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