Scarica il quotidiano - Consorzio della Quarantina
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II<br />
domenica 28 agosto 2011<br />
LIbero neL nome<br />
Libero. Non un nome, ma un aggettivo,<br />
diceva lui, che fin dall’inizio<br />
lo inquadra al di sopra <strong>della</strong><br />
normalità, al di sopra delle consuetudini.<br />
Ma qual è quell’uomo che non<br />
vuole essere libero? E la libertà non si<br />
svende, si possiede.<br />
Libero Grassi nasce a Catania <strong>il</strong> 21 luglio<br />
1924. Il padre Arturo è un catanese,<br />
uomo dal carattere diffic<strong>il</strong>e e scostante,<br />
molto alto, dal prof<strong>il</strong>o secco e puro, che<br />
ostenta la distanza paterna dai figli tipica<br />
del secolo decimonono in cui è nato<br />
e cresciuto. La madre Luigia Macchia, di<br />
origini abruzzesi è, al contrario, sempre<br />
felice e allegra, esibisce una serenità impenetrab<strong>il</strong>e<br />
qualsiasi cosa possa accadere<br />
sia ai figli che al resto del mondo. Non<br />
perde mai però una certa aura di signor<strong>il</strong>ità<br />
che sembra precederla in ogni suo<br />
gesto. Possiede la semplicità e la perfezione<br />
del prof<strong>il</strong>o di Alida Valli, e questo<br />
le conferisce un fascino particolare. Calma<br />
e sorridente, ama vestire all’ultima<br />
moda, sfoggiare delle to<strong>il</strong>ette innovative<br />
ed estremamente raffinate, incorniciate<br />
sempre da un cappello da forme e colori<br />
all’ultima moda. Ama occuparsi dei suoi<br />
due figli: Giuseppe, detto Pippo, <strong>il</strong> maggiore<br />
e Libero, <strong>il</strong> piccolo di casa, <strong>il</strong> più<br />
vezzeggiato e coccolato. Luigia fa parte di<br />
quella schiera di donne <strong>della</strong> media e alta<br />
borghesia imprenditoriale che passano <strong>il</strong><br />
proprio tempo a organizzare cene di beneficenza,<br />
eventi culturali e non solo; non<br />
manca mai ad esempio alle Feste sportive<br />
di Palermo che comprendono anche<br />
la Targa Florio, in cui più di una volta fa<br />
da madrina e assegna le coppe ai vincitori;<br />
la «gara di canotti automob<strong>il</strong>i», ossia<br />
i motoscafi; le gare ciclistiche; ippiche e<br />
ancora le battaglie di fiori che riempiono<br />
la brezza <strong>della</strong> città di profumi di zagara<br />
e limoni. Una delle sue feste preferite è<br />
<strong>il</strong> Carnevale per cui fa confezionare degli<br />
abiti per entrambi i figli. Libero per i<br />
suoi lineamenti più femminei viene spesso<br />
travestito da damina, con un lungo e<br />
pomposo abitino di satin e pizzo e una<br />
parrucca di boccoli d’oro. Pippo, invece,<br />
che è più alto, interpreta <strong>il</strong> cavaliere o <strong>il</strong><br />
principe. In occasione di un Carnevale a<br />
Libero viene cucito un vestito da grappolo<br />
d’uva, con cui si mette a dura prova la<br />
sua compostezza essendo riempito, dalla<br />
testa alla cinta, di acini di vetro.<br />
Nel 1931 <strong>il</strong> padre diventa dirigente <strong>della</strong><br />
Croff di Palermo e la famiglia si trasferisce<br />
nel capoluogo sic<strong>il</strong>iano in un grande<br />
appartamento in Via Dante, strada in cui<br />
all’epoca la «Palermo bene», la Palermo<br />
che conta qualcosa in città, si riunisce.<br />
Appena un anno dopo, però, traslocano<br />
in un palazzo signor<strong>il</strong>e di Via Alfonso<br />
Borrelli, vicino Piazza Croci. La madre<br />
di Libero piange per un mese e si dispera<br />
perché si sono spostati «in campagna»,<br />
e questo macchia la sua condizione di<br />
grandama <strong>della</strong> città.<br />
Palermo è in quegli anni ricca d’arte, di<br />
intellighenzia, di poeti, di scrittori e di<br />
speranze. In quel periodo nasce <strong>il</strong> Gruppo<br />
dei Quattro, una scuola artistica formata<br />
da Nino Franchina, Lia Noto Pasqualino,<br />
Renato Guttuso e Giovanni Barbera. Si<br />
respira un’aria di serenità e prospettiva in<br />
cui ognuno pensa di poter portare a termine,<br />
(sotto l’autorizzazione del Regime,<br />
ovviamente) i propri progetti di vita.<br />
La famiglia Grassi trascorre le vacanze<br />
o nelle campagne catanesi o esplorando<br />
le località di mare <strong>della</strong> provincia di Palermo.<br />
Altre volte i genitori preferiscono<br />
lasciare i figli con i nonni e partire alla<br />
volta di panorami e Paesi più esotici,<br />
Libero Grassi nasce a Catania<br />
<strong>il</strong> 21 luglio 1924. Il padre<br />
Arturo è un catanese, uomo dal<br />
carattere diffic<strong>il</strong>e e scostante,<br />
molto alto, dal prof<strong>il</strong>o secco e<br />
puro, che ostenta la distanza<br />
paterna dai figli tipica del secolo<br />
decimonono in cui<br />
è nato e cresciuto<br />
come nell’estate 1937 in cui si recano<br />
a Tripoli, dove si d<strong>il</strong>ettano in gite su<br />
cammelli e in visite negli splendidi siti<br />
archeologici romani.<br />
Libero cresce nella sua città adottiva<br />
che ha imparato ad amare. Dopo una<br />
br<strong>il</strong>lante carriera alle scuole elementari<br />
e medie, tra assembramenti e Sabati<br />
Fascisti frequenta <strong>il</strong> Vittorio Emanuele,<br />
liceo classico storico <strong>della</strong> città di fronte<br />
alla Cattedrale di Palermo. Sono questi gli<br />
anni in cui sv<strong>il</strong>uppa una concreta ost<strong>il</strong>ità<br />
al Regime, assumendo e manifestando<br />
«pacifici» atteggiamenti antifascisti.<br />
Libero trascorre l’adolescenza tra i libri<br />
e lo sport. Grazie al suo corpo robusto e<br />
muscoloso e alla sua fibra tenace e combattiva<br />
si dedica al basket, al tennis e alla<br />
scherma, disciplina quest’ultima in cui<br />
eccelle. La passione <strong>della</strong> vela, diventata<br />
oggi una tradizione nella famiglia Grassi,<br />
gli sarà invece trasmessa in seguito da sua<br />
moglie Pina. Allo scoppio <strong>della</strong> Seconda<br />
Guerra Mondiale la famiglia decide di<br />
trasferirsi a Roma dalla nonna materna,<br />
perché nella capitale i bombardamenti<br />
sarebbero stati limitati. Libero vuole intraprendere<br />
gli studi universitari iscrivendosi<br />
alla facoltà di scienze politiche. Un<br />
desiderio infranto presto dalla guerra:<br />
sebbene nella grande città i raid aerei siano<br />
meno intensi, l’arruolamento è invece<br />
più frequente. I tedeschi, nel rastrellare<br />
quante più forze possib<strong>il</strong>i tra i vecchi alleati<br />
italiani, richiamano anche Libero. Lui<br />
da sempre è antim<strong>il</strong>itarista: odia le parate<br />
m<strong>il</strong>itari, le sf<strong>il</strong>ate dei bal<strong>il</strong>la, non vuole<br />
combattere, sparare contro suoi sim<strong>il</strong>i,<br />
uccidere uomini diversi solo per <strong>il</strong> colore<br />
<strong>della</strong> propria uniforme. Decide allora di<br />
scappare: riesce a nascondersi in un convento<br />
di carmelitani. Libero, laico fino<br />
all’ultima fibra, si traveste da seminarista<br />
Pina e Libero sul terrazzo di casa, nell’estate del 1991<br />
e inizia a condurre una vita riservata, sotto<br />
le ombrose e serene luci del chiostro di<br />
Santa Maria <strong>della</strong> Minerva. Quando gli<br />
americani entrano a Roma abbandona <strong>il</strong><br />
s<strong>il</strong>enzioso convento, perché se non avesse<br />
preso i voti sarebbe stato processato<br />
per non essere andato in guerra, per aver<br />
disertato. Ma dalla vita vuole tutt’altro<br />
che le placide comodità <strong>della</strong> preghiera.<br />
>>Invito alla<br />
Libero in fabbrica dopo la denuncia alla polizia <strong>della</strong> tentata estorsione<br />
Nei sogni di gioventù Libero vorrebbe intraprendere<br />
la carriera diplomatica, viaggiare,<br />
conoscere nuove realtà, servire <strong>il</strong><br />
proprio Stato, personalmente. Invece, al<br />
finir <strong>della</strong> guerra, nel 1945, con la famiglia<br />
torna a Palermo dove riprende gli studi<br />
interrotti e si laurea così in giurisprudenza.<br />
Durante questi anni partecipa a<br />
molti tornei di scherma e inizia a gioca-