STITICHEZZA - STIPSI - Prof. Dott. Franco Rendano
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<strong>STITICHEZZA</strong> - <strong>STIPSI</strong><br />
Scheda informativa<br />
<strong>Prof</strong>. <strong>Dott</strong>. <strong>Franco</strong> <strong>Rendano</strong><br />
Chirurgo<br />
Docente di Chirurgia Generale dell’Università<br />
Specialista in Chirurgia Generale<br />
ATTENZIONE: in caso di<br />
dolore anale,<br />
sanguinamento o altro<br />
sintomo evitare<br />
l’automedicazione e<br />
rivolgersi subito al<br />
proctologo.<br />
In Occidente la stitichezza affligge più del 50% delle donne e del 35% degli<br />
uomini. I casi aumentano con l’avanzare dell’età. Infatti i soggetti più colpiti da questo<br />
disturbo sono anziani, ma anche bambini e donne soprattutto in gravidanza.<br />
Cosa è la stipsi e come si presenta<br />
La stitichezza consiste nell’incapacità o difficoltà a svuotare con regolarità l’intestino,<br />
accompagnata spesso da dolori addominali; ma non “andare di corpo” ogni giorno non significa<br />
necessariamente essere stitico.<br />
I sintomi sono:<br />
>> Sforzo eccessivo alla defecazione almeno una volta su quattro;<br />
>>Sensazione di evacuazione incompleta almeno una volta su quattro;<br />
>>Presenza di feci piccole e/o dure almeno una volta su quattro;<br />
>> Meno di tre evacuazioni a settimana.<br />
Quali sono le cause<br />
Il transito delle scorie (quella parte di cibi che non viene assorbita e che quindi aumenta il<br />
volume delle feci facilitandone l’emissione) dal momento che si ingeriscono fino all’evacuazione, dura<br />
in media dalle 24 alle 30 ore. Quando però il tono della muscolatura intestinale è insufficiente, i<br />
movimenti rallentano e il materiale staziona nell’intestino più a lungo. Questo provoca disidratazione e<br />
indurimento delle feci. Le feci ristagnano, fermentano e producono gas (flatulenza).<br />
Le cause principali della stipsi sono le abitudini che alterano il corretto funzionamento<br />
dell’intestino:<br />
Bere pochi liquidi (acqua)<br />
Alimentazione con poche scorie<br />
Vita sedentaria<br />
Mancanza di attività fisica regolare<br />
Abitudine a ignorare lo stimolo alla defecazione<br />
Abuso di fumo, alcol e sostanze tossiche<br />
Cambiamenti climatici continui<br />
Cambiamenti improvvisi della dieta giornaliera<br />
Digiuno e/o dieta dimagrante drastica<br />
Malattie organiche (diabete, polipi intestinali,ecc.)<br />
Prolungata permanenza a letto
Stress e ansia (l’intestino è particolarmente sensibile ai fattori emotivi)<br />
Trattamenti prolungati di lassativi irritanti o di altri farmaci che influiscono sull’apparato gastro –<br />
intestinale.<br />
Non sempre soffrire di stipsi dipende dal tipo di dieta o dalle abitudini di vita. Il fastidio è<br />
causato, molte volte, da un problema inerente al canale ano-rettale, cioè dalla parte finale dell’apparato<br />
digerente. Possono verificarsi, soprattutto nelle donne, problemi di ostruita defecazione e cioè<br />
l’impossibilità di defecare in modo naturale. Interminabili minuti passati sul water, necessità di<br />
premersi, di effettuare clisteri, la sensazione di avere ancora la necessità di andare in bagno.<br />
Defecazione in più riprese.<br />
In gravidanza<br />
In gravidanza molte donne lamentano stipsi. Le cause sono:<br />
aumento della produzione di ormoni femminili ed in particolare di progesterone che tende a<br />
rilassare i muscoli dell’utero per evitare le contrazioni. Questo ormone esercita un’azione rilassante<br />
anche sull’intestino, diminuendo l’attività intestinale.<br />
Assunzione di farmaci a base di ferro per prevenire la comparsa di anemia.<br />
Aumento di volume dell’utero che comprime la parte finale dell’intestino.<br />
Per rimediare al problema in gravidanza, si deve prima di tutto seguire una dieta corretta. È<br />
possibile tuttavia ricorrere ai lassativi, ma solo se prescritti dal proctologo.<br />
Nei bambini<br />
Nel neonato, i problemi di stitichezza si presentano soprattutto se il bambino viene allattato<br />
artificialmente. Dopo lo svezzamento di solito il disturbo si risolve garantendo il corretto apporto di fibre<br />
nella dieta.<br />
Nel secondo o terzo anno di vita la stipsi è quasi sempre di origine psicologica, ed è legata<br />
all’ansia da vasino oppure allo stato di tensione che il bambino vive quando viene rimproverato se non<br />
riesce a controllare l’evacuazione.<br />
Negli anni successivi la pigrizia intestinale può essere dovuta al cambiamento della dieta che<br />
diventa sempre più ricca di cibi raffinati e povera di scorie.<br />
Negli anziani<br />
Con il passare degli anni il problema della stitichezza è più diffuso. Le cause sono la<br />
sedentarietà, una dieta più povera e quindi anche di scorie vegetali, il bere poco, l’uso frequente di<br />
farmaci, oppure problemi di circolazione che provocano uno scarso apporto di sangue all’intestino che<br />
per questo motivo perde tono. Anche in questi casi la dieta è di fondamentale importanza.<br />
Emorroidi: come si formano<br />
Le emorroidi sono un cuscinetto di tessuto dall’aspetto spugnoso molto ricco di vasi sanguigni,<br />
situato nella parte terminale del retto e nell'ano, sviluppato più o meno in tutti i soggetti. Aumentano di<br />
dimensioni, fuoriescono dall’ano e si rompono (sanguinando): 1- soggetti predisposti. 2- Stipsi o
diarrea 3- Prolungato stazionamento sul water 4- Sforzi eccessivi e prolungati (sollevamento pesi). 5-<br />
Gravidanza/parto. 6- Altre cause<br />
Ragadi anali: come si formano<br />
Il passaggio delle feci (spesso in casi di stipsi) traumatizza il canale anale, che si spacca. A<br />
lungo andare questa spaccatura diventa cronica e causa forte dolore e piccoli sanguinamenti che si<br />
rivelano sulla carta igienica.<br />
Cosa fare? Consigli utili per la stispi e la prevenzione di ragati ed emorroidi<br />
Rendere le feci più abbondanti e morbide con una dieta corretta<br />
Mangiare alimenti ricchi di scorie e fibre, come alimenti integrali (pasta, pane, cereali, biscotti…),<br />
crusca, insalate, verdure cotte e crude a foglie larghe (bietole, spinaci, scarola….), datteri, ceci,<br />
fagioli, lenticchie nocciole, mandorle, piselli, prezzemolo, sedano, cavoli, cavoletti di Bruxelles, fave,<br />
melanzane, carciofi, broccoli, asparagi, porri, peperoncini (non piccanti), mele cotogne, ortaggi,<br />
frutta fresca con la buccia, frutta secca. Per i primi tempi in cui l’intestino dovrà abituarsi al<br />
cambiamento della dieta, si possono avere transitori ma fastidiosi effetti collaterali, come il<br />
meteorismo (aria nella pancia) dovuto alla fermentazione batterica, borborigmi (romori di gas che si<br />
muove).<br />
Bere molto durante la giornata preferibilmente lontano dai pasti (almeno 2 litri al giorno di acqua<br />
non gassata, o di altri liquidi non alcolici). L’acqua, oltre che dai reni, viene eliminata attraverso<br />
l’intestino e aumenta il volume delle feci rendendole più morbide e stimola la motilità facilitandone<br />
l’eliminazione.<br />
Fare attività fisica, possibilmente tutti i giorni. Oltre a migliorare la nostra figura, è essenziale per la<br />
salute di tutto l’organismo. E’ consigliabile quindi fare lunghe passeggiate, salire le scale a piedi,<br />
andare in bicicletta e se possibile, cercare di ritagliare un piccolo spazio nella giornata, bastano 20<br />
minuti, per qualche esercizio specifico per i muscoli addominali, utili a regolare l’attività intestinale.<br />
Ridurre o moderare: cibi inscatolati e ricchi di conservanti, salumi in genere, preparati con farine<br />
bianche, latte e derivati (se si manifesta intolleranza), formaggi fermentati, cibi speziati e piccanti (i<br />
quali potrebbero irritare), cibi preconfezionati (dolci!), cacao e cioccolata, caffè, tè, vino (soprattutto<br />
rosso), birra.<br />
Stazionare sul water non più di 3/4 minuti.<br />
Imparare a riconoscere in tempo lo stimolo alla defecazione. Superato questo momento, le feci nel<br />
retto si disidratano e diventano dure impedendo e ritardando la defecazione e traumatizzando l’ano<br />
e potenzialmente causano spaccature (ragadi) ed emorroidi. Se non avviene l’evacuazione, evitare<br />
di premersi, il che potrebbe anche causare emorroidi, e ritornare al bagno solo quando si ripresenta<br />
lo stimolo.<br />
Lavare con detergente acido tutte le volte dopo aver defecato e asciugare bene tamponando, senza<br />
strofinare. Anche in caso di mancato evacuazione lavare almeno due volte al giorno.<br />
Evitare lassativi i quali devono essere prescritti dal proctologo. Anche le erbe e le tisane<br />
possono non essere indicate.