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Perchè i vulcani? STORIA PER IMMAGINI<br />
Viaggio attraverso i Vulcani della Magna Grecia tra Illuminismo e Romanticismo<br />
Alle eterne domande, quelle di Gauguin: chi<br />
siamo, donde veniamo, dove andiamo? quando,<br />
perché, per chi, contro di chi e con chi faccio tutto<br />
questo, io rispondo: sono Adriana, amo dipingere,<br />
amo scrivere e mi identifico in un nuovo<br />
viaggiatore che ripercorre le stesse vie che hanno<br />
percorso gli scienziati-poeti del ‘700 e dell’ ‘800.<br />
Sto ricercando e rivivendo le loro emozioni nelle<br />
scoperte e nelle prime interpretazioni sostenibili<br />
dei fenomeni vulcanici in Magna Grecia. Sono un<br />
viaggiatore che restituisce, come visita culturale,<br />
questo viaggio nella classicità del Mezzogiorno,<br />
attraverso un nuovo viaggio alla rovescia. Viaggio<br />
che ripercorre prima lo stesso itinerario italiano<br />
poi restituisce la visita alla cultura francese<br />
andando fino all’Auvergne, al Massiccio Centrale,<br />
alla regione del grande vulcanismo francese e<br />
dell’attuale Parco Europeo dei Vulcani.<br />
Ho visitato anche recentemente l’Auvergne<br />
trovandola assolutamente straordinaria soprattutto<br />
perché i francesi hanno saputo rendere vivi i loro<br />
vulcani spenti attraverso i Musei, i Visitor Centers.<br />
Quindi, hanno riacceso e reso attivi questi vulcani,<br />
agli occhi della mente di chi li guarda, attraverso<br />
la rappresentazione didascalica della loro<br />
dinamica eruttiva.<br />
Che cos’è questa mia opera?<br />
Le mie gouaches non sono immagini di paesaggi<br />
e di vulcani ma vogliono essere soprattutto la<br />
rappresentazione dell’emozione, dell’interesse,<br />
della tensione verso la conoscenza e<br />
l’interpretazione delle cose. Vogliono essere il “De<br />
Rerum Natura” dei vulcani attivi e dei paesaggi<br />
vulcanici della Magna Grecia quale è stata vissuta<br />
dai visitatori del XVIII e XIX sec. del Grand Tour.<br />
Non si tratta quindi semplicemente di un viaggio<br />
nella fisicità e nella bellezza della natura, ma di un<br />
viaggio nel territorio della storia e della poesia<br />
della natura e della storia, nel tentativo di una<br />
interpretazione sempre più scientifico-razionale<br />
degli effetti della geodinamica del pianeta.<br />
Che cos’è dunque questa mia opera?<br />
Non è altro che la continuazione di questo<br />
viaggio. La base, la partenza, il primo gruppo di<br />
opere proviene dai récits de l’abbé de Saint-Non e<br />
di tanti intellettuali ed uomini di scienza del XVIII<br />
e del XIX sec. in Magna Grecia. Il secondo<br />
gruppo di opere è costituito da un tentativo di<br />
scrivere nello stile dei viaggiatori un mio<br />
personale récit. Si tratta di un “récit de mon<br />
voyage”, sugli stessi itinerari, tenendo in mano i<br />
loro diari, i loro racconti, guardando e studiando i<br />
loro disegni, le incisioni favolose, rivivendo le<br />
loro emozioni per arrivare a dipingere le mie<br />
gouaches, ispirate dalle situazioni attuali, ma<br />
ancora cariche del fascino di allora.<br />
Da chi, da dove, quali sono le loro<br />
origini?<br />
Le origini indubbiamente sono il mio amore per la<br />
cultura classica, la letteratura oltre la percezione<br />
dell’immagine. Penso all’impressionismo ed<br />
all’espressionismo che toccano il problema di<br />
quanto è già presente nella percezione del visibile<br />
e del di più che si vede soggettivamente<br />
nell’interpretazione culturale dell’immagine.<br />
Io l’interpreto selezionando quello che vedo nelle<br />
grandi sintesi dei macchiaioli e degli<br />
impressionisti ma cerco di rappresentare, come<br />
nell’espressionismo, la mia interpretazione<br />
soggettiva, non puramente psicologica ma<br />
contestualizzata e storicizzata.<br />
Qual è la destinazione di quest’opera?<br />
Verso dove s’incammina il percorso?<br />
L’interrogativo del “dove” di Gauguin, mi<br />
suggerisce Pirandello, “sei personaggi in cerca di<br />
autore”, che in questo caso sono i vulcani e i<br />
paesaggi in cerca di autore che hanno destato tante<br />
emozioni, domande, e fortemente contribuito al<br />
progresso della scienza. Questi paesaggi, questi<br />
vulcani hanno suscitato tali emozioni ed<br />
interrogativi, che nel loro rapporto con coloro che<br />
li hanno descritti, dipinti, vissuti, interpretati, sono<br />
divenuti con forza e per forza immagini,<br />
documentazioni, racconti.<br />
Perché faccio tutto questo?<br />
E’ una domanda che può avere una risposta<br />
semplicemente emotiva, psicologica. La mia<br />
motivazione è un impulso irrefrenabile a dare<br />
rappresentazione, interpretazione formalizzata a<br />
un’emozione che mi pervade, un’emozione che<br />
però, prevalentemente, io insisto su questo aspetto,<br />
non è un’emozione solo percettiva, ma<br />
un’emozione interiorizzata e storicizzata. Questo<br />
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