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La Spada che canta

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cassa toracica. Le sue dita erano fredde sulla pelle e mi palpavano<br />

senza molto garbo. Finì l'esame mettendomi una mano sulla fronte,<br />

rivoltandomi le palpebre e guardandomi negli occhi.<br />

«Ebbene?» <strong>La</strong> voce di Dragone era proprio un ringhio di<br />

malumore. «Allora?»<br />

Il medico si rialzò con un sospiro. «Vivrà, per morire a vostro<br />

piacimento. Ma è estremamente debole. Dovreste cercare di non<br />

muoverlo per almeno due giorni. E da adesso in poi dovrà essere<br />

nutrito bene. Brodo caldo e pozioni di erbe forti. Porterò le erbe.»<br />

«Al diavolo le tue erbe. Non ne avrà bisogno!»<br />

«Ne ha bisogno! Se volete avere il vostro processo, la vostra<br />

esecuzione e il vostro divertimento con quest'uomo, dovete<br />

rimetterlo in forze. Se provate a muoverlo adesso, se lo maltrattate,<br />

non mi assumo responsabilità. Dovrebbe essere già morto e lo sarà<br />

se non fate quello <strong>che</strong> dico. Brodo di carne caldo e tisane di erbe.<br />

Altrimenti la responsabilità è vostra.»<br />

Dragone mi lanciò uno sguardo così pieno di odio <strong>che</strong> non<br />

riuscivo a crederci nemmeno io. Il medico guardò l'altro uomo, un<br />

semplice soldato, e poi guardò di nuovo Dragone. «Perché odi tanto<br />

quest'uomo?» chiese.<br />

«Odiarlo? Questo figlio di puttana ha ucciso mia moglie. Fuori<br />

di qui voi due. Fuori!»<br />

I due se ne andarono immediatamente e Dragone restò con me,<br />

guardandoli finché il cancello della cella non si fu richiuso<br />

pesantemente. Io giacqui lì a guardarlo, senza muovermi, fino a<br />

quando i suoi occhi rimasero fissi sulla schiena dei due uomini.<br />

Quando fu sicuro <strong>che</strong> se n'erano andati, si chinò, raccolse la brocca e<br />

me la portò alle labbra, sorreggendomi la testa con un braccio.<br />

«Il tuo odio è intenso, Dragone!» dissi. «Non sapevo neppure<br />

<strong>che</strong> tu avessi una moglie.» <strong>La</strong> mia voce era normale adesso.<br />

Fece un mezzo sorriso e si strinse nelle spalle. «È colpa di

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