La Spada che canta

deve sapere.» Spronai il cavallo e Pico si mosse con me, riprendendo
a parlare.
«Pelagio dice che è sbagliato. Dice che l'intero concetto puzza di
falso. Lui crede che la Chiesa abbia inventato il peccato originale e
ne promuova la nozione per tenere gli uomini nella colpa, e far sì
che si sentano peccatori da quando nascono.»
Annuii. «Sembra un uomo intelligente. Quello che chiamavamo
un avvocato da caserma. Quanti anni ha quel tizio?»
«È giovane, ed è molto intelligente.»
Stavamo ancora cavalcando lungo la strada principale
dell'accampamento, e parlando valutavo la lunghezza e la larghezza
del luogo, memorizzavo ogni dettaglio senza farmene sfuggire
nessuno. «Allora cosa suggerisce il tuo amico? Che aboliamo il
peccato?»
«No, zio Varro. Non è così semplice. Ha a che fare con la grazia.»
Lo fissai intensamente, con una grande paura che quel giovane
si facesse troppo coinvolgere negli argomenti profondi e spirituali
della religione. «Grazia?» gli chiesi sprezzante. «Intendi dire la
grazia divina? Cristo!» Sollevai le mani in un gesto di frustrazione.
«Perché mai, in nome di Dio, un uomo dovrebbe capire qualcosa
della grazia? Io ho rinunciato a capire la grazia quand'ero bambino.
La vedevo come una corrente infinita di grani di riso che si
riversavano nel cilindro della mia anima ogni volta che un angelo
tirava una corda! Non cercare di parlarmi della grazia, ragazzo, né
di capirla! I preti la chiamano mistero divino. In altre parole, non
sono affari tuoi!»
Pico sembrò non avere problemi ad accettare il mio punto di
vista. «Sono d'accordo con te, zio. Ma, per favore, vuoi ascoltare
quello che ho da dirti?»
«Sto ascoltando. Cosa vuoi dirmi?»
«Solo che...» Si interruppe, raccogliendo i suoi pensieri, poi