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La Spada che canta

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mentre aspettavo <strong>che</strong> la lama della spada diventasse incandescente.<br />

Nelle settimane e nei mesi <strong>che</strong> seguirono lavorai alla forgia con<br />

diligenza, quasi con religiosità, scoprendo con piacere e sorpresa <strong>che</strong><br />

Andros aveva ragione. Il mio compito fu molto più facile la seconda<br />

volta; conoscevo meglio le proprietà del metallo <strong>che</strong> stavo<br />

lavorando. <strong>La</strong> seconda lama emerse dalla sua massa informe più<br />

lunga, più sottile e più fine di quella <strong>che</strong> l'aveva preceduta, e quando<br />

mi disposi a raffinarla e a temprarla e a creare i suoi fili taglienti, ero<br />

in preda a un'eccitazione intensa, quasi mistica, un timore<br />

reverenziale <strong>che</strong> mi spinse a nascondere il mio lavoro agli occhi di<br />

tutti, perfino di Equo, fino a quando non l'avessi completata.<br />

Solo allora, quando fui convinto <strong>che</strong> non potevo migliorare ciò<br />

<strong>che</strong> la mia mente e le mie mani avevano prodotto, lo chiamai alla<br />

forgia e gli mostrai la lunga sagoma avvolta nella stoffa.<br />

Equo guardò da me alla sagoma e poi di nuovo verso di me e la<br />

sua faccia si aprì in un lento, ampio sorriso <strong>che</strong> non recava traccia di<br />

rancore per il lungo tempo in cui avevo tenuto quel lavoro lontano<br />

dalla sua vista.<br />

«Allora, l'hai finalmente finita. Mi è concesso vederla?»<br />

Annuii e lui disfece l'involto. Rimase a guardarla a lungo,<br />

voltandomi la schiena, senza dire una parola. Io aspettai. Portò<br />

distrattamente le mani alle nati<strong>che</strong>, si pulì le dita strofinandole sulle<br />

bra<strong>che</strong>, e frugò nella tasca del grembiule; tirò fuori un pezzo di<br />

stoffa e lo usò per sollevare la lama e proteggerla dalle ditate.<br />

Quando alla fine si girò verso di me, tenendo la lama con reverenza,<br />

i suoi occhi erano pieni di lacrime. Scosse furiosamente la testa,<br />

cercando di schiarirsi la vista, ed emise una mezza risata.<br />

«Varro!» disse «È una lama di Varro!» Scosse di nuovo la testa.<br />

«Piango pensando a tuo nonno. Avrebbe pianto an<strong>che</strong> lui vedendo<br />

questa. Io penso <strong>che</strong>...» <strong>La</strong> voce gli si spezzò. Quando parlò di nuovo

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