Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro
Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro
Ottobre 2011 - n. 52 - Mir i Dobro
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
6<br />
Medjugorje - Pellegrinaggi<br />
della grazia e dell’ a mo -<br />
re, sono guidati da Dio<br />
ed allora ogni situazione<br />
negativa viene superata.<br />
Tutti noi dobbiamo guardare verso Cristo,<br />
verso i suoi atti. Nei Vangeli leggiamo ciò<br />
che lui ha fatto: non giudicava, non rimproverava,<br />
non attaccava, non portava buio tra<br />
la gente, disperazione, negatività, anzi,<br />
bastava solo un suo sguardo, una stretta di<br />
mano “una parola sola ed io sarò guarito”,<br />
come recitiamo nella Santa Messa. E’ proprio<br />
questo che ci serve oggi, la forza di<br />
superare la negatività che ci circonda sempre<br />
di più ed a cui la gente non riesce ad<br />
opporsi.<br />
Cari amici, giovani, oggi si parla molto<br />
spesso anche di Chiesa e di nuova evange-<br />
Vi siete radunati, da tutte<br />
le parti del mondo<br />
lizzazione, dei metodi di evangelizzazione e della loro attuazione: in questi giorni ne avete sentito parlare anche a<br />
Medjugorje. Adesso vorrei dirvi che siete voi la nuova evangelizzazione della Chiesa, siete venuti qui a saziarvi<br />
spiritualmente per poter tornare alle vostre case, portando Cristo ai vostri cari, nelle vostre famiglie, scuole,<br />
uffici ed ai vostri amici. In tal modo tutti voi evangelizzate, portate Cristo, lo predicate, portate il Vangelo, la<br />
buona novella appena annunciata. Adesso mi viene in mente un esempio della vita di S. Francesco D’Assisi, il quale<br />
una volta chiamò un suo frate per andare insieme a predicare ad Assisi. Tornati a casa, quel frate disse a<br />
S. Francesco: “Tu mi hai detto che andavamo a predicare, ma noi abbiamo solo fatto una passeggiata per Assisi.”<br />
San Francesco lo guardò, gli sorrise, e gli disse: “Abbiamo fatto tutto”. Nella vita di S. Francesco questo si chiama<br />
predicazione senza parole. E’ la stessa cosa che io dico oggi a voi, il solo vostro arrivo a Medjugorje, in questa<br />
scuola di evangelizzazione della Chiesa, è la predica più grande mai pronunciata. Non è una predica che si<br />
ascolta, ma che si incide nel cuore e nell’anima di ogni uomo. Chi può contare tutti i frutti divini qui presenti?<br />
Quando tornate a casa, e quando parlerete di questo incontro con il cuore ripieno di gioia e d’amore, sarà la predica<br />
migliore mai detta. Quanti giovani, che prima di voi sono stati qui, hanno detto che c’era qualche cosa che li faceva<br />
ritornare sempre in questo posto! Chi è, cos’è questa forza? E’ una forza grande, la forza dello Spirito Santo.<br />
Venendo qui, quei giovani indicano subito, nella loro agenda, questa data perché, nonostante il caldo, vogliono ritornare<br />
per guarire le loro ferite, liberarsi dei loro problemi e difficoltà. Per questo vorrei dire, insieme a voi, quello<br />
che ha detto Giovanni Paolo II, che: “Maria è nostra Madre, l’alba della nuova evangelizzazione”. Cari amici, giovani,<br />
parlando di tutto questo e parlando di questo tema, mi viene in mente S. Giovanni Maria Vianney, un sacerdote<br />
dalle capacità intellettuali umili. Quando il Vescovo lo mandò in un piccolo paese, Ars, gli disse: “Vada ad Ars,<br />
non troverà tanto amore per Dio. Lo porti lei!”. Lui partì consapevole dei propri limiti e mise tutta la sua confidenza<br />
nella provvidenza divina. Passava ore ed ore nella preghiera solitaria davanti al Santissimo, digiunava, faceva<br />
sacrifici e presentava se stesso a Dio per la conversione e crescita spirituale della propria parrocchia. Ed il miracolo<br />
finalmente accadde: Ars si sollevò dal languore spirituale e iniziò a vivere la fedeltà a Dio. Radunati qui questa<br />
sera, insieme a voi, mi domando: “Quante persone qui, hanno sentito quella chiamata come S. Giovanni Maria<br />
Vianney?”. Sono tanti che, a Medjugorje, hanno sentito la chiamata di Dio ed hanno incominciato a seguire il<br />
Signore. Come non ringraziare tanti sacerdoti, che vi hanno accompagnato in questo luogo, li vediamo adesso<br />
qui, davanti all’altare. Forse, vi hanno anche portato a forza, per farvi convertire, hanno fatto tanti sacrifici d’amore,<br />
tante prediche, tanti sacramenti, tante lezioni di religione. Hai mai ringraziato il tuo sacerdote o parroco per tutto<br />
quello che fa per te, per la tua famiglia o la tua comunità? Ti sei mai mostrato disponibile verso il tuo sacerdote per<br />
dargli una mano? Adesso, in questo momento, ti invito: sii tu l’aiuto, sii un uomo di gratitudine, sii una persona positiva,<br />
così che anche tu diventi un costruttore della Chiesa di Dio e non un distruttore perché fai parte di essa. Perciò<br />
non distruggere quello che senti adesso, quello che vivi, quello che ricevi per grazia di Dio, non buttarlo, ma<br />
custodiscilo come una perla preziosa. E non solo. Non sarebbe bene trattenerlo solo per sé, sarebbe un atto egoistico,<br />
condividilo con gli altri, condividilo come il pane che si spezza sull’altare e si divide con gli altri, come il pane<br />
che Gesù ha moltiplicato, tutti si sono saziati e ne è anche rimasto. Quante volte abbiamo sentito persone che, tornate<br />
da Medjugorje, hanno detto di sentirsi rinnovate, piene di gioia, saziate, rinforzate: è la forza della grazia