Bollettino Novembre - Dicembre 2007 - Ordine dei Medici Chirurghi ...
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le pagine della cultura<br />
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28<br />
IL RACCONTO<br />
La canzone della bella Maria<br />
UN BALORDO investe una<br />
donna. Un medico ritrova<br />
un amore e ritorna<br />
ventenne. Un ispettore<br />
crede nei miracoli. Un<br />
auto è lì che aspetta...<br />
Pasquale<br />
Mastrangelo*<br />
La calura pomeridiana<br />
e polverosaliquefaceva<br />
in una nebbia mista di<br />
umori selvatici, animali e catramosi<br />
i contorni sbiaditi di pini, case<br />
sparse, più o meno abusive, e distributori<br />
di carburante, che rappresentavano<br />
lo scenario abituale,<br />
scoordinato e oltraggioso di Via<br />
Cozzolino. Il manto stradale, territorio<br />
prediletto di interventi casuali,<br />
buche, o meglio, voragini, ricolmate<br />
in fretta, come un cantiere<br />
perpetuo, sembrava una guida<br />
scolorita in patchwork, srotolata<br />
fra i dossi e le fratte del Vesuvio.<br />
Il silenzio irreale, scontroso e infastidito<br />
da sciami di mosche di quel<br />
pomeriggio d’agosto fu violentato<br />
dallo stridio raccapricciante e omicida<br />
<strong>dei</strong> pneumatici sull’asfalto<br />
sconnesso e trasudante. L’uomo<br />
uscì dall’auto con una indolenza,<br />
anch’essa estiva, lasciando acceso<br />
il motore. Diede uno sguardo distratto<br />
al corpo della donna, steso a<br />
terra in posa scomposta e innaturale,<br />
lanciò uno sputo di sguincio,<br />
bestemmiò, risalì nella BMW grigia<br />
metallizzata, con una breve retromarcia<br />
evitò l’ostacolo e partì in<br />
velocità. Il compact disc continuò<br />
a riprodurre, a volume altissimo,<br />
una canzone di Merola, mentre lo<br />
sguardo velato di lacrime rosa della<br />
donna tendeva al cielo e il silenzio<br />
del dolore si spegneva in un<br />
sorriso incredulo.<br />
Antonio guidava distratto e<br />
abulico, immerso nel denso fumi-<br />
bollettino ordine <strong>dei</strong> medici dicembre <strong>2007</strong><br />
gante di un Toscano Antico e nel<br />
freddo quasi polare del climatizzatore.<br />
Osservò il gruppetto ciarliero<br />
di ragazze che sotto le camiciole<br />
bagnate lasciavano maliziosamente<br />
intravedere un ridottissimo bikini:<br />
alcune erano ancora adolescenti<br />
e risposero con malizioso pudore<br />
al suo sguardo. All’incrocio con<br />
via De Nicola l’ambulanza gli intimò,<br />
con uno squillo di sirena, di<br />
farsi da parte e lo superò correndo<br />
verso l’ospedale.<br />
Un turno di guardia non era quanto<br />
di più desiderabile in quel mattino<br />
di Ferragosto, ma da solo, a<br />
casa, sarebbe stato peggio. Risponse<br />
con un cenno al saluto della<br />
guardia giurata.<br />
“Dottò, ‘o sigaro...non vi scordate<br />
di stutarlo! Chist’ fann’e multe!”<br />
“Grazie, Gennà. Se la macchina dà<br />
fastidio dov’è, me la sposti per piacere?”<br />
“ Agli ordini! Io sono Peppino!”<br />
“ Scusami,ma oggi non ci sto con<br />
la testa.”<br />
Nell’ascensore incontrò l’elettricista.<br />
“Ma la guardia, alla sbarra, non<br />
si chiamava Gennaro? E’ possibile<br />
che mi sbagli sempre,Nicò?”<br />
L’altro sorrise, gli aprì la porta al<br />
piano del blocco operatorio e lo<br />
salutò: “No, dottò, Gennaro porta il<br />
pizzetto. Abbiamo fatto tardi stanotte<br />
eh,dottò, ancora non carburiamo!<br />
Mi raccomando, mò che<br />
operate, facciamo attenzione...comunque,<br />
Nicola è andato in pensione<br />
il mese scorso.”<br />
“ E tu come ti chiami?”. “Giovanni,<br />
dottò, io sono Giovanni,e Forza<br />
Napoli!” gli gridò, dall’interno della<br />
cabina .<br />
Il sigaro era spento, ma lo lasciò<br />
penzolare a fior di labbra, in segno<br />
di protesta contro chiunque l’avesse<br />
incrociato e il mondo intero.<br />
Il blocco operatorio era in fermento.<br />
Il collega chirurgo gli fece cenno<br />
di avvicinarsi, invitandolo ad<br />
un’occhiata rapida e compassionevole.<br />
“E’ stata investita da un pirata<br />
della strada: fratture multiple,<br />
trauma cranico ed evidenti segni<br />
di emorragia interna.” Scosse la testa,<br />
in segno d’impotenza.<br />
Antonio osservò quel volto, cercando<br />
oltre i capelli di un improbabile<br />
biondo ramato, i segni di<br />
una lontana dignità e bellezza che<br />
intuiva. La delicatezza rispettosa<br />
della sua mano sortì una fugace,<br />
quanto intensa, reazione della<br />
donna che con un inatteso lampo<br />
<strong>dei</strong> suoi occhi azzurri gli prese l’anima,<br />
implorando un gesto di definitiva<br />
pietà. Non fu un mistero per<br />
‘ Lo sguardo velato di lacrime rosa della donna tendeva al cielo<br />
‘