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Nel Segno <strong>del</strong> <strong>San</strong>gue Editoriale<br />
Cassino: Cimitero militare tedesco<br />
Le parole hanno una storia.<br />
Non mi riferisco qui<br />
soltanto all’origine, cioè<br />
alla etimologia: la cellula o la<br />
combinazione di cellule da cui<br />
sono nate in una data epoca.<br />
Voglio anche riferirmi alle<br />
vicende che nel corso <strong>del</strong>la loro<br />
vita hanno incontrato, fino a<br />
imboccare a volte il viale <strong>del</strong><br />
tramonto. Quante persone si<br />
sono, nel passato, dichiarate con<br />
fierezza naziste, fasciste, stali-<br />
35<br />
Storia di parole...<br />
di Michele Colagiovanni<br />
niste, maoiste... Folle oceaniche<br />
hanno dato il loro respiro per<br />
identificarsi con quei nomi.<br />
Oggi quei termini evocano<br />
periodi criminosi e personaggi<br />
non encomiabili.<br />
Le parole non sono tutte<br />
uguali. C’è il verbo, il sostantivo,<br />
l’aggettivo, la preposizione,<br />
l’articolo, l’avverbio... Un<br />
messaggio di soli verbi è possibile.<br />
Celebre il «telegramma»<br />
[passi l’anacronismo] di Cesare<br />
al Senato dalla Gallia: «Veni<br />
vidi vici». Con i sostantivi è un<br />
po’ più difficile e comunque si<br />
deve sempre sottintendere un<br />
verbo.<br />
Altrettanto celebre il motto<br />
<strong>del</strong>la Rivoluzione Francese:<br />
«Libertà Fraternità Uguaglianza».<br />
Sottinteso: «Vogliamo».<br />
L’aggettivo è un di più, di cui si<br />
potrebbe fare a meno, ma l’essere<br />
umano non si accontenta<br />
mai e allora ecco che la macchi