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Scuola secondaria di primo grado - Narrativa

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Ed era lì che Pillo e i suoi compagni avevano scoperto<br />

le meraviglie della fantasia. La radura era il loro<br />

regno segreto, e l’antica torre saracena ne era il simbolo<br />

in<strong>di</strong>scusso.<br />

Così, in quella fredda sera d’inverno, Pillo si era alzato<br />

dal letto ed era andato alla finestra per guardare<br />

la sua amica <strong>di</strong> pietra, sempre <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a in cima alla<br />

collina. Ma, per il momento, <strong>di</strong> andar lassù a giocare<br />

non se ne parlava neanche. L’inverno era molto rigido<br />

quell’anno, ed era pericoloso avventurarsi sulla collina<br />

con quel freddo.<br />

Pillo non sapeva che cosa fare. Non aveva sonno e<br />

non gli piaceva per niente l’idea <strong>di</strong> dover tornare a<br />

letto.<br />

Giocare un po’ con la Playstation? No, non gli andava.<br />

Il microscopio, magari, dal momento che aveva<br />

raccolto delle foglie secche in giar<strong>di</strong>no proprio per poterle<br />

mettere sul vetrino e guardare per bene com’erano<br />

fatte… Ma no, nemmeno <strong>di</strong> questo aveva voglia.<br />

“Che cosa fa uno quando è notte, se non ha sonno,<br />

né voglia <strong>di</strong> far nulla?”, si domandò grattandosi la testa.<br />

Era un bel problema. Comunque l’indomani si sarebbe<br />

dovuto alzare presto, e la cosa migliore – sonno<br />

o non sonno – era cercare <strong>di</strong> dormire.<br />

Richiuse le imposte della finestra e, sba<strong>di</strong>gliando, fece<br />

per tornarsene a letto. In effetti il suo non fu uno sba<strong>di</strong>glio<br />

qualunque, <strong>di</strong> quelli che si fanno quando il nonno ci<br />

racconta una bella storia che però abbiamo sentito già<br />

due o trecento volte, o quando la mamma viene a svegliarci<br />

la domenica mattina più presto del solito perché<br />

si deve partire per una gita fuori città, oppure uno sba<strong>di</strong>glio<br />

<strong>di</strong> quel li che si fanno un po’ in segreto, a capo chi-<br />

– 135 –

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