Consigli sulla Felicità di Arthur Schopenhauer - panasur
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I ruoli sociali<br />
Ognuno viene considerato in base alla carica che ricopre, all’attività che svolge, alla nazionalità, alla<br />
famiglia, quin<strong>di</strong> in generale in base alla posizione e al ruolo che le convenzioni gli assegnano: e in base a tali<br />
convenzioni egli è classificato e trattato come un prodotto <strong>di</strong> fabbrica. Invece quello che egli è in sé e per<br />
sé, ossia come essere umano, in virtù delle sue qualità personali, viene preso in considerazione solo<br />
occasionalmente, e sarà messo da parte e ignorato ogni volta che fa comodo. Quanto più dunque un uomo<br />
è ricco <strong>di</strong> qualità personali tanto meno si adatterà a un sistema del genere.<br />
Superiorità e inferiorità intellettuale<br />
Le qualità <strong>di</strong> cui l’uomo va tanto orgoglioso sono quelle intellettuali; solo su <strong>di</strong> loro infatti si basa la sua<br />
supremazia rispetto agli animali.<br />
Me<strong>di</strong>ocrità e successo<br />
Il modo <strong>di</strong> gran lunga più efficace per farsi strada nel mondo sono le amicizie e le consorterie. La<br />
consapevolezza <strong>di</strong> qualità me<strong>di</strong>ocri si accorda perfettamente con l’umiltà, la socievolezza, la compiacenza e<br />
il rispetto per ciò che e scadente, e quin<strong>di</strong> crea amici e protettori.<br />
Fiducia e <strong>di</strong>ffidenza<br />
A determinare la nostra fiducia negli altri contribuiscono assai spesso, in misura preponderante la piglizia,<br />
l’egoismo e la vanità: la pigrizia quando, per non impegnarci personalmente a esaminare, a vigilare, ad<br />
agire, preferiamo fidarci <strong>di</strong> qualcun altro; l’egoismo quando il bisogno <strong>di</strong> parlare dei fatti ci introduce a<br />
confidarci con un altro; e la vanità quando argomento delle confidenze è qualcosa che ci pone in buona<br />
luce.<br />
Cortesia e scortesia<br />
Poiché la cortesia è, come i gettoni, una moneta evidentemente falsa, farne economia è una prova <strong>di</strong> scarsa<br />
intelligenza; invece spenderla con generosità è da persone assennate. Chi invece spingesse la cortesia fino<br />
al sacrificio <strong>di</strong> interessi reali, somiglierebbe a colui che dà autentiche monete d’oro al posto dei gettoni.<br />
Come la cera, dura e rigida per natura, con un po’ <strong>di</strong> calore <strong>di</strong>venta così malleabile che può assumere<br />
qualsiasi forma, così anche gli uomini più scontrosi e ostili, con un po’ <strong>di</strong> cortesia e <strong>di</strong> affabilità, possono<br />
<strong>di</strong>ventare arrendevoli e compiacenti. La cortesia è per l’uomo quello che è il calore per la cera.<br />
La riservatezza<br />
E’ consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace anziché con quello che si <strong>di</strong>ce: nel<br />
primo caso saremo ispirati alla saggezza, nel secondo alla vanità. Si hanno frequenti occasioni per<br />
entrambe: ma noi spesso preferiamo l’effimera sod<strong>di</strong>sfazione della vanità al beneficio durevole della<br />
saggezza.<br />
La riservatezza è stata reiteratamente raccomandata da tutti i maestri <strong>di</strong> saggezza.<br />
Massima araba: “Ciò che il tuo nemico non deve sapere, non <strong>di</strong>rlo al tuo amico”. “Se io taccio il mio segreto,<br />
esso è mio prigioniero; se me lo lascio sfuggire, io sono suo prigioniero”. “Dall’albero del silenzio pende il<br />
suo frutto, la pace”.<br />
Impassibilità<br />
Lasciar trapelare collera oppure o<strong>di</strong>o da parole o da espressioni del viso è inutile, pericoloso, sciocco,<br />
ri<strong>di</strong>colo e volgare. Quin<strong>di</strong> non si deve mai manifestare collera né o<strong>di</strong>o se non con i fatti.<br />
Ciò che non cambia<br />
Gli acca<strong>di</strong>menti della nostra vita si possono paragonare anche alle immagini <strong>di</strong> un caleidoscopio nel quale,<br />
ogni volta che lo facciamo ruotare, ve<strong>di</strong>amo sempre qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso, anche se in realtà abbiamo davanti<br />
agli occhi sempre la stessa cosa.<br />
La fortuna e il caso