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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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tanto di raccolta e distribuzione d’informazioni) all’Europol, che sarebbe stata così messa in grado<br />

di svolgere indagini sul campo nel territorio di un singolo Stato membro (d’intesa con le forze<br />

dell’ordine pubblico nazionali). Ma la misura forse più significativa suggerita alla CIG era quella<br />

specifica sul tema dell’asilo:<br />

“Il Consiglio europeo chiede alla Conferenza di sviluppare l’importante proposta di modificare i trattati per stabilire<br />

chiaramente il principio che nessun cittadino di uno Stato membro dell’Unione può presentare domanda d’asilo in un<br />

altro Stato membro […]”<br />

Tale misura, una volta realizzata, avrebbe posto fine a un’altra delle prerogative dell’indipendenza<br />

dello Stato nazionale ossia a quella di avocare a sé la protezione di un cittadino di un Paese terzo rispetto<br />

alla giustizia di quest’ultimo. La soppressione di tale prerogativa, relativamente ai cittadini<br />

degli altri Stati membri dell’UE, era peraltro la condizione essenziale per la creazione dello “spazio<br />

giudiziario” comune perorato già dal Consiglio europeo di Firenze. 224<br />

In fine il Consiglio europeo di Dublino chiedeva, ancora una volta, alla CIG di “presentare una versione<br />

considerevolmente semplificata dei trattati”, precisando peraltro:<br />

“L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere i trattati più leggibili e più comprensibili ai cittadini dell’Unione e ciò<br />

senza rimettere in questione l’acquis dei trattati, mantenendo la struttura a pilastri, e senza ritardare l’esito della Conferenza.”<br />

In altri termini il Consiglio europeo, consapevole della vera intenzionalità politica del PE in tale richiesta,<br />

poneva in merito dei limiti ben precisi, esigendo che il “testo unico” semplificato non compromettesse<br />

né la pluralità dei trattati, né, a maggior ragione, la struttura a pilastri dell’UE (almeno<br />

per quanto riguarda la distinzione dei primi due pilastri, la CE e la PESC). Era il segno più chiaro di<br />

una decisa battuta d’arresto nei confronti degli obiettivi del PE.<br />

Come risposta a quest’ultima, il PE varava allora la risoluzione del 16 gennaio 1997 “sul quadro<br />

generale per un progetto di revisione dei trattati”, contenente una forte critica al progetto della presidenza<br />

irlandese della CIG. Anche nei confronti del progetto, pur migliorato, della successiva presidenza<br />

olandese della CIG, il PE adottava ben due risoluzioni, progressivamente meno critiche, la<br />

risoluzione del 13 marzo 1997 “sulla Conferenza intergovernativa” e la risoluzione dell’11 giugno<br />

1997 “sul progetto di trattato della presidenza olandese”. Tali tre risoluzioni del PE contribuivano<br />

perciò a un’evoluzione in senso più positivo dei lavori della CIG, sino all’esito conclusivo di<br />

quest’ultima.<br />

E finalmente, nel successivo Consiglio europeo di Amsterdam del 16-17 giugno 1997, veniva approvato<br />

il progetto di trattato emendativo dei trattati costitutivi, presentato dalla disciolta CIG. 225 La<br />

decisione più importante era peraltro l’approvazione di due risoluzioni “sulla stabilità, la crescita e<br />

l’occupazione” (allegato I alle conclusioni della Presidenza), la prima delle quali era quella “sul patto<br />

di stabilità e crescita”, contenente ferree misure per la convergenza effettiva delle economie degli<br />

Stati membri, quanto a finanze sane e sviluppo economico, in ordine all’appartenenza all’area euro,<br />

sia per l’entrata, sia per la permanenza in essa. 226<br />

224 Tale spazio sarebbe stato infatti funzionale anche alla lotta contro il terrorismo, impedendo, tra l’altro, che dei terroristi,<br />

cittadini di un certo Stato membro (p.e. l’Italia), richiedessero e ottenessero, accampando il pretesto di essere “perseguitati<br />

politici”, l’asilo e dunque la protezione legale, con il divieto di estradizione, presso un altro Stato membro (p.e.<br />

la Francia), come purtroppo era accaduto in misura consistente nei decenni precedenti.<br />

225 Una significativa novità nel campo dei <strong>diritti</strong> umani, introdotta in tale riunione, fu l’approvazione della<br />

“Dichiarazione del Consiglio europeo sul divieto della clonazione umana” (allegato IV alle conclusioni della Presidenza),<br />

nella quale si giustificava la necessità di tale divieto, in base al fatto che “la tutela dell'essere umano e il rispetto<br />

della sua integrità costituiscono principi essenziali ai quali non si può derogare”, dove sono da sottolineare l’attenzione<br />

sia all’”essere umano” in quanto tale (e non solo alla “persona”) ossia alla vita umana anche prima della nascita, sia<br />

all’”integrità” di esso ossia al fatto che non potesse essere minimamente menomato, neppure per la ricerca “ai fini del<br />

miglioramento della salute pubblica”.<br />

226 Il “patto di stabilità e crescita” era stato elaborato da Carlo Azeglio Ciampi, insieme al ministro delle finanze tedesco<br />

Theo Weigel e al capo del governo del Lussemburgo Jean-Claude Juncker.

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